Lodron: differenze tra le versioni

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{{Nota disambigua|il centro abitato del [[Trentino]]|Lodrone (Storo)|Lodrone}}
{{Infobox casata
{{Wikificare|storia di famiglia|aprile 2025}}{{Nd}}
{{Casata
|cognome = Lodron
|stemma = LodroneCoA Lodron.pngsvg
|blasonatura = ''Di rosso, al leopardo illeonito, d'argento, con la coda intrecciata in nodo d'amore''
|stato = [[Principato vescovile di Trento]]
|stato = {{simbolo|Flag of the Prince-Bishopric of Trent.svg}} [[Principato vescovile di Trento]]<br>{{simbolo|Flag of Tirol and Upper Austria.svg}} [[Contea del Tirolo]]<br/>{{simbolo|Lodrone.png}} [[Contea di Lodrone]]
|casataderivazione =
|titoli = [[Contea di Lodrone|Conti di Lodrone]]
|fondatore = [[Calapino di Lodrone]]
|ultimosovrano =
|datafondazione = [[1185]]
|dataestinzione =
|datadeposizione = [[1842]]
|etnia = italiana- ed austriaca
|ramicadetti = * Lodron delle Giudicarie <small>(estinto nel [[2009]])<br/small>
* Lodron delledi GiudicarieCastel Romano <small>(estinto)</small>
* [[Lodron detti di Castellano e Castelnuovo|Lodron di Val Lagarina]]
* Lodron di Castel Romano (estinto)
** [[Lodron detti di ValCastellano Lagarinae "Castelnuovo" in Noarna di Nogaredo|Lodron di Castellano]] <small>(estinto nel [[17031615]])</small>
** [[Lodron detti di Castellano e "Castelnuovo" in Noarna di Nogaredo|Lodron di Castenuovo]] <small>(estinto nel [[1703]])</small>
* Lodron d'Austria (esistente)
* Lodron d'Austria <small>(fiorente)</small>
}}
 
I '''Lodron''', a volte riportato comeo '''Lodrone''', è il cognome disono una famiglia nobile [[Provincia autonoma di Trento|trentina]], originaria della piana di [[Storo]], in [[Valle del Chiese]] a nord del [[lago d'Idro]]. I primi documenti che ne attestano la storia risalgono alla fine del [[XII secolo|1100]], anche se leggende del passato parlavano di un Silvestro di Lodron partecipante alla prima [[crociate|crociata]] del [[1099]].
 
Dalla piana di Storo, i Lodron estendono il loro dominio a [[Pieve di Bono]] con [[Castel Romano (Pieve di Bono-Prezzo)|Castel Romano]], in [[Val Vestino]] a [[Magasa]] e in [[Val Rendena]]. Nel 1452 ottengono il titolo e la dignità di conti dell'Impero e l'amministrazione della [[Contea di Lodrone]]. In quel secolo, nel 1456, i Lodron estendono la loro presenza e influenza in [[Vallagarina]], impossessandosi, mano armata, dei castelli di [[Castel Noarna|Castelnuovo-Noarna]] di Nogaredo e di [[Castello di Castellano|Castellano]] strappandoli alla famiglia dei [[Castelbarco]]. Il loro dominio si arricchì inoltre di possedimenti nel [[Brescia]]no con il feudo di [[Cimbergo]], in [[Valcamonica]], e proprietà a [[Concesio]], in [[Val Trompia]] e nel [[Verona|Veronese]]. Successivamente la Casata sposta i centri dei propri interessi in terra [[austria]]ca, dove nel [[XVII secolo|Seicento]] Paride Lodron di Nogaredo [[Castellano (Villa Lagarina)]] e Castelnuovo Noarna diventa [[Principato arcivescovile di Salisburgo|arcivescovo di Salisburgo]]. Dalla fine del [[XVII secolo]] la famiglia Lodron ha maggiori interessi in territorio austriaco ed in gran parte là dimora.
 
La famiglia può vantare matrimoni con membri di Case Sovrane, come quelli, nel 1817, del Conte Clemente Giuseppe con la Principessa Maria Antonia di Hohenzollern, e (assai più recentemente) della contessa Beatrice di Lodron-Laterano (n. 1961) con il Principe Wolfang di Baviera (n. 1960).
 
Dalla piana di Storo, i Lodron estendono il loro dominio a [[Pieve di Bono]] con Castel Romano, in [[Val Vestino]] a [[Magasa]] e in [[Val Rendena]]. Nel [[1452]] ottengono il titolo e la dignità di conti dell'Impero. In quel secolo, nel 1456, i Lodron estendono la loro presenza e influenza in [[Vallagarina]], impossessandosi, mano armata, dei feudi di Castelnuovo e di Castellano strappandoli alla famiglia dei [[Castelbarco]]. Il loro dominio si arricchi inoltre di possedimenti nel [[Brescia]]no con il feudo di [[Cimbergo]], in [[Valcamonica]], e proprietà a [[Concesio]], in [[Val Trompia]] e nel [[Verona|Veronese]]. Successivamente la Casata sposta i centri dei propri interessi in terra [[austria]]ca, dove nel [[XVII secolo|Seicento]] Paride Lodron di Castellano e Castelnuovo diventa [[Arcivescovato di Salisburgo|arcivescovo di Salisburgo]]. Dalla fine del [[XVII secolo]] la famiglia Lodron ha maggiori interessi in territorio austriaco ed in gran parte là dimora.
==Storia==
[[ImmagineFile:Lodron stemma su palazzo Caffaro.JPG|thumb|right|200px|Lo stemma di famiglia dei conti Lodron sulla facciata del palazzo Caffaro a Lodrone (comune di Storo, in provincia di Trento)]]
 
Nei documenti storici il nome '''Lodron''' ricorre la prima volta in un contratto d'affitto del [[10 marzo]] [[1086]] che gli uomini di [[Lodrone (Storo)|Lodrone]] conclusero con quelli di [[Anfo]] per lo sfruttamento dei pascoli nella [[valle del Caffaro]] e per il diritto di pesca nel [[lago d'Idro]]: nel documento è citato un certo [[Calapino di Lodrone]]. Lo stesso Calapino di Lodrone risulta, in un documento del 27 agosto [[1185]], vassallo del conte Enrico di [[Appiano sulla strada del vino|Appiano]]. Il castello di Lodrone venne affidato, in feudo il 24 agosto del [[1189]] dal [[Arcidiocesi di Trento|vescovo di Trento]] [[Corrado II di [[Besenello|Beseno]], a tredici uomini "''de Setauro''" (Storo), i quali rappresentavano le sette famiglie che avevano giurato di aiutarsi vicendevolmente per l'ottenimento dei beni appartenuti a Calapino di Lodrone, il precedente 4 giugno nella chiesa di San Floriano di Storo.
 
Secondo una tradizione popolare Silvestro Lodron sarebbe stato a fianco di [[Goffredo di Buglione]] nella [[prima crociata]] ([[1095]] - [[1099]]), ma non esistono prove di questa partecipazione.
 
Nel [[1361]], in seguito ad una spartizione dei possedimenti, la casata si divise nei rami di Castel Lodrone e di [[Pieve di Bono|Castel Romano]]. Nel documento di divisione di beni tra Albrigino I ed i nipoti Parisino II, Antonio e Pietrozotino è nominata la giurisdizione civile e criminale in Lodrone e in [[Val Vestino]]. Questa prima divisione si risolse dopo poche generazioni, quando i Lodron di Castel Lodrone straparonostrapparono con violenza le proprietà ai loro cugini Lodron di Castel Romano.
 
I Lodron, vassalli del principe vescovo di Trento, approfittando della posizione di confine delle loro terre e delle lotte del [[principato vescovile di Trento]] con i conti del [[Tirolo]], i Visconti di [[Milano]], gli [[Scaligeri]] di [[Verona]] e la [[Repubblica di Venezia]], acquisirono potere, diritti e terre nelle [[Giudicarie]], in [[Val Rendena]], [[Val Lagarina]], estendendo i propri possedimento a [[Trento]] e in [[Tirolo]], in [[Piemonte]], in [[Carinzia]] a [[Salisburgo]] e in [[Baviera]].
 
===Paride il Grande con i figli [[Giorgio Lodron|Giorgio]] e [[Pietro Conte Lodron|Pietro]]===
Paride II Ottone ([[1380]]-[[1439]])<ref>Morì nel 1439 ([http://www.comune.concesio.brescia.it/Concesio/userfiles/file/storia_concesio/Inserto%20Lodrone.pdf Fausto Balestrini, I LadroneLodrone a Concesio, dicembre 2002] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150605052450/http://www.comune.concesio.brescia.it/Concesio/userfiles/file/storia_concesio/Inserto%20Lodrone.pdf |data=5 giugno 2015 }}), più precisamente il 10 maggio ([http://members.shaw.ca/richard.thiessen/Queen_Victoria_15.htm No. 7880 dell’ascendenzadell'ascendenza della Queen Victoria)]</ref>), detto "Paride il Grande", figlio di Pietro Ottone (Pietrozotto) "il Pernusperto" (figlio d'Albrigino)<ref>Il testo segue la genealogia data su [http://www.geneall.net/I/per_page.php?id=231925 www.geneall.net]</ref>, fu un comandante delle truppe [[Repubblica di Venezia|veneziane]] nella guerra contro il [[ducato di Milano]]. L'[[11 giugno]] [[1441]] venne nominato conte di [[Cemmo]] e [[Cimbergo]], in [[ValleVal Camonica]], al posto di Bartolomeo [[della Torre]], grazie all'aiuto fornito ai veneziani in quei territori nel [[1438]].<ref name="put342">{{cita libro|cognome=Putelli |nome=Romolo |wkautore= |titolo=Intorno al castello di Breno: storia di Valle Camonica, Lago d'Iseo e vicinanze da Federico Barbarossa a S. Carlo Borromeo |annooriginale= 1915 |anno=[[1989]] |editore=La Nuova Cartografica |città=[[Brescia]]|pagine=359}}</ref>.
 
[[ImmagineFile:Cimbergo Castello.jpg|right|300pxupright=1.4|thumb|<center>Resti del [[Castello di Cimbergo]] in [[ValleVal Camonica]], fu in possesso dei Lodrone</center>]]
 
I figli [[Giorgio Lodron|Giorgio]] ([[1400]] – [[1461]]) e [[Pietro Conte Lodron|Pietro]] (140? – [[1485]]) ricevettero da Venezia il [[castello di Cimbergo]] in [[Valcamonica]] con la contea e [[Bagolino]]. Furono presenti a [[Roma]] all'incoronazione di [[Federico III del Sacro Romano Imperod'Asburgo|Federico III]]. Il 6 aprile [[1452]] Federico III concesse a loro e ai loro legittimi eredi il titolo e la dignità di conti dell'Impero. Nel [[1456]] furono incaricati dal principe vescovo di Trento [[Giorgio II Hack di Themeswald|Giorgio Hack]] (1446 – 1465) di conquistare le roccaforti di [[Castelnuovo di Noarna-Nogaredo (Italia)|Castelnuovo]], [[Castellano (Villa Lagarina)|Castellano]], Nomi e [[Castel Corno]] che Giovanni [[Castelbarco]] non intendeva riconoscere come feudi di Trento. I due fratelli Lodron tennero poi per sé Castelnuovo e Castellano.
Nella seconda metà del [[XVI secolo|Cinquecento]] i Lodron estesero la loro influenza nel Bresciano a [[Salò]] ove ebbero un collegio e un seminario per i chierici del contado e a [[Concesio]] dove eressero un palazzo ora noto come palazzo Montini (ove nacque Giovanni Battista Montini divenuto poi [[papa Paolo VI]]).
 
====Lodron di Castel Romano e Lodron lagarini o di Castellano e di Castelnuovo-Noarna di Nogaredo====
{{vedi anche|Lodron detti di Castellano e Castelnuovo|Feudo di Castellano e Castelnuovo}}
I due fratelli Giorgio e Pietro si divisero le proprietà in modo che i feudi lagarini di Castelnuovo e di Castellano, recentemente acquisiti, assieme all'avito Castel Romano nelle Giudicarie sono di proprietà del solo Pietro Lodron. Suo figlio Martino ed i sei figli dell'altro suo figlio, Paride, poi si dividono le proprietà in modo che al primo rimane Castel Romano ed ai figli di Paride i due feudi lagarini. In seguito, circa 1530, i due feudi lagarini sono così divisi: a Nicolò e Giov.Francesco il feudo di Castelnuovo e ad Agostino ed Andrea il [[feudo]] di Castellano. Alessandro è prete a Pomarolo ed il sesto fratello Antonio è probabilmente deceduto non comparendo nella divisione.
[[File:CastellodiCastellano.jpg|left|thumb|Il [[Castello di Castellano]], centro del potere dei Lodron in [[Vallagarina]]]]
[[File:41 Castelnuovo di Noarna.jpg|thumb|left|[[Castel Noarna|Castelnuovo di Noarna]]. Stemma del conte Paride di Lodron, posto sulla porta-torre]]
I due fratelli Giorgio e Pietro si divisero le proprietà in modo che i feudi lagarini di Castelnuovo-Nogaredo e di Castellano, recentemente acquisiti, assieme all'avito Castel Romano nelle Giudicarie sono di proprietà del solo Pietro Lodron. Suo figlio Martino ed i sei figli dell'altro suo figlio, Paride, poi si dividono le proprietà in modo che al primo rimane Castel Romano ed ai figli di Paride i due feudi lagarini. In seguito, circa 1530, i due feudi lagarini sono così divisi: a Nicolò e Giov.Francesco il feudo di Castelnuovo e ad Agostino ed Andrea il [[feudo]] di Castellano. Alessandro è prete a Pomarolo ed il sesto fratello Antonio è probabilmente deceduto non comparendo nella divisione.
 
Il feudo[[Feudo di Castellano]] passò a Felice, Antonio ed Agostino figli di Agostino, Andrea morì senza lasciare prole legittima. Felice si sposò, ebbe figli ma morirono in tenera età, Agostino morì trentenne di ritorno dalle Puglie, ultimo della linea di Castellano fu [[Antonio Lodron di Castellano]], canonico e preposito del capitolo e presidente della camera del [[Arcidiocesi di Salisburgo|principato di Salisburgo]]. Antonio lasciò il Feudo di Castellano a Nicolò Lodron di Castelnuovo-Noarna di Nogaredo che divenne il nuovo signore di Castellano.
 
[[Nicolò Maria Lodron]] fu investito del feudo di Castelnuovo nel [[1532]]; da questi passò al figlio [[Paride II Lodron|Paride Lodron]] e all'altro figlio Gasparo avuto in seconde nozze. Paride ebbe [[Nicolò Lodron]] ([[1549]]-[[1621]] sposato con Dorothea Welsperg. Loro figlio primogenito fu [[Paride Lodron (arcivescovo)|Paride Lodron]] ([[1586]]-[[1653]]), che fu principe vescovoarcivescovo di Salisburgo dal 1619 al 1653, altro loro figlio era Cristoforo padre a sua volta di Francesco e Paride. Quest'ultimo Paride, morto nel 1703, fu l'ultimo dei Lodron lagarini.
Paride, principe vescovo di Salisburgo, dotò la sua famiglia di immense ricchezze. Istituì il "maggiorasco della primogenitura Lodron"<ref>Secondo le disposizioni (riviste nel [[1652]] circa) relative alla primogenitura, le giurisdizioni di Castellano e "Castelnuovo" di Noarna sarebbero state governate dal nipote Francesco Nicolò e amministrate da un reggente scelto tra i Lodron da tutti i membri della casa ([http://www.riviste.provincia.tn.it/ppw/Trentino.nsf/0/6D5FD9EC7CD504D6C1256DDE003D6D17/$FILE/lodron.pdf?OpenElement „Paris Lodron – Un grande a ricordare”, Il Trentino, 2003] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304193118/http://www.riviste.provincia.tn.it/ppw/Trentino.nsf/0/6D5FD9EC7CD504D6C1256DDE003D6D17/$FILE/lodron.pdf?OpenElement |data=4 marzo 2016 }})</ref> assegnandolo a suo fratello Cristoforo (possedimenti feudali che sarebbero passati in eredità al solo primogenito di questi); nel [[1653]] istituì la "secondogenitura lodroniana" per il secondo figlio del fratello<ref>Nonostante l'estinzione della discendenza maschile di Cristoforo nel 1703, la primogenitura e la secondogenitura lodroniane, come [[Fedecommesso|Fedecommessi]], persisterono, risultando nello stabilimento d'altri rami.</ref>.
L'arcivescovo chiamò inoltre Sebastiano Bartolomeo e Francesco Antonio Lodron, due fratelli del ramo bresciano di [[Concesio]], come vescovi della [[diocesi di Gurk]] (sottoposta all'arcivescovatoal Principato arcivescovile di Salisburgo) in [[Carinzia]], reggenti l'uno dopo l'altro dal [[1630]] al [[1652]].
 
Nel [[1703]] il ramo lagarino o di "Castelnuovo-" Noarna e Castellano si estinse e i possedimenti della famiglia passarono ai Lodron delle Giudicarie discendenti da Giorgio, fratello di Pietro (1400+-1485) da cui nacque il ramo lagarino dei Lodron.
 
====[[Lodron del ramo di Castel Lodron]]====
[[Giorgio Lodron|Giorgio]], figlio primogenito di Paride il Grande e Lucia Nogarola, si sposò in prime nozze a Zelmira Martinengo ed in seconda nozze a Giovanna (oppure Ginevra) Avogadro. Suoi figli legittimi furono Francesco (I), Bernardin e Parisotto Antonio (1463-1505, Paride III)<ref>[http://wc.rootsweb.ancestry.com/cgi-bin/igm.cgi?op=GET&db=royal_lineage&id=I040877 wc.rootsweb.ancestry.com]</ref>.
 
=====Il ramo di Parisotto Antonio=====
Un figlio di Parisotto Antonio: [[Ludovico Lodron]] partecipò alle [[GuerraGuerre ottomano-asburgicaasburgiche|guerre contro i turchi]]. Nella battaglia di [[Osijek]] Ludovico fu catturato, decapitato, la sua testa fu portata in trofeo a [[Costantinopoli]].
 
Figlio più giovane di Parisotto Antonio fu Sigismondo (1532-1563).
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=====Il ramo di Francesco I=====
Figlio primogenito di Giorgio e successore su Castel Lodron fu '''Francesco I''' Conte di Lodron<ref>Vedi la [[Cronologia della Val Vestino]]</ref> (1468-1505), sposato a Calepina Calepini<ref>[http://www.riviste.provincia.tn.it/ppw/Trentino.nsf/a198e46a2cfc269bc12565df0032208c/0e85d2b777094141c125686c005600a8?OpenDocument Gianni Poletti, Piccola storia di una grande famiglia (Il Trentino N. 230 - Ottobre 1999)] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20151226081222/http://www.riviste.provincia.tn.it/ppw/Trentino.nsf/a198e46a2cfc269bc12565df0032208c/0e85d2b777094141c125686c005600a8?OpenDocument |data=26 dicembre 2015 }}</ref> oppure a Diana di Collalto<ref name="geneall_nicola">{{cita web|url=http://www.geneall.net/I/per_page.php?id=231933|titolo=Genealogia di Nicola, conte di Lodron-Laterano|accesso=21-07- luglio 2009}}</ref>.
 
Di suoi cinque figli Paride V (* ca. 1465 † 1515<ref> No. 1970 dell'[http://members.shaw.ca/richard.thiessen/Queen_Victoria_15.htm ascendenza della Queen Victoria]: Paris V von Lodron, sposato a Maria Brembate</ref>), Nicola e Giovanni Battista sono a menzionare.
 
[[Giovanni Battista Lodron]] era un condottiere che servì [[Carlo V del Sacro Romano Imperod'Asburgo|Carlo V]], suo fratello [[Ferdinando I del Sacro Romano Imperod'Asburgo|Ferdinando I]] e il figlio di costui, [[Massimiliano II del Sacro Romano Imperod'Asburgo|Massimiliano II]]. Prese parte ad innumerevoli imprese militari prima di trovare la morte nel [[1555]] nella difesa della fortezza di [[Casale Monferrato]] contro i francesi.
 
=====Il ramo di Paride V del Castel Lodron=====
Paride (1507-1550), che fu sepolto nella chiesa di Lodrone e di cui esiste ancora la piastra tombale di pietra bianca, ebbe quattro figli: Francesco (1558-1579), Ludovico (1553-1604), Gerolamo (1553-1606) e Paride, canonico del [[Cattedrale di San Vigilio|duomo di Trento]].
 
Il secondogenito, [[Ludovico II Lodron|Ludovico II]], unitamente al fratello Gerolamo, combatté in qualità di capitano nella flotta della [[Lega Santa (1571)|Lega Santa]] e assieme i due fratelli parteciparono, oltre che alla [[Battaglia di Lepanto|Battaglia di Lepanto (1571)]], alla difesa dell'isola di [[Malta]] (1565) e alla conquista di [[Tunisi]] (1573). Ha fatto costruire a Trento il palazzo di via Calepina ora sede del Tribunale Amministrativo Regionale. Ludovico non ebbe eredi ed il suo palazzo passò in proprietà a Gerolamo Lodron (1579-1639), primogenito di suo fratello Francesco (1558-1579) e fondatore del ramo tridentino dei conti Lodron.
 
=====Il ramo tridentino dei conti Lodron=====
Successivamente il palazzo passò al figlio di '''Gerolamo''', '''Paride''' (1626-1660), dopo al figlio di Paride, '''Francesco Antonio''' (1674-1707), che lasciò il palazzo di Trento ai figli '''Paride''' e '''Girolamo Massimiliano''' (1611-1748). '''Michele Giovanni Giuseppe''' Lodron (1708-1773), primogenito di Paride e di Angela Malfatti che fu canonico della cattedrale di Trento, restaurò ed ampliò il palazzo prima di, nel 1743, rinunciare a tutti i suoi beni (ad esclusione di due stanze del palazzo che di seguito destinò a suo fratello Paride, sacerdote) a favore del fratello '''Antonio''' (1715-1773) e sposarsi (a [[Castel Lodrone|Castel Freudenstein]]) con Carolina Bellini de Fin.
 
Con la morte di Antonio il palazzo, con tutti gli altri beni della «primogenitura di Trento», passò al figlio '''Paride Giuseppe Maria''' (1772-1842), già consigliere dell'imperiale ambasciata di Stoccolma e «savio» del Municipio di Trento. Costui acquistò il Palazzo Lodron di [[Nogaredo]] messo in vendita al pubblico incanto per pagare i debiti del defunto [[Francesco Giuseppe Maria Lodron|Francesco Maria Giuseppe Antonio]] Lodron (1765–1805, diplomatico austriaco). Paride Giuseppe Maria morì nel 1842 prima che sua moglie Ferdinanda Contessa Bissingen-Nippenburg dava alla luce il secondogenito Ernesto Postumo Lodron (1842- 1898).
 
Il loro primogenito '''Carlo Gaetano''' (1840-1918) si sposò a Vienna con Antonia Lodron, figlia di Costantino (1806-1880) del maggiorasco della primogenitura lodroniana salisburghese il quale ottenne Carlo Gaetano dopo il morte di Costantino ed una lunga causa; morimorì a [[Gmünd]], la sede del feudo, nel 1918.
 
Il figlio di Carlo Gaetano, '''Paride''' (1869-1925), che prima della guerra abitava nel palazzo di Nogaredo, con la morte del padre si trasferì a Gmünd ove nel 1925 morì senza eredi maschi. Una delle sue tre figlie Maria Antonietta (1904-1933) sposò Alberigo Maria Lodron della secondogenitura lodroniana salisburghese.
 
===== Il ramo della Primogenitura Lodroniana salisburgese posteriore =====
'''Gerolamo''' (1553-1606) figlio di Paride (1507-1550), menzionato sa come partecipante della [[Battaglia di Lepanto|Battaglia di Lepanto (1571)]], aveva un figlio '''Filippo Jacopo''' che, assieme a sua moglie Victoria Collalto, aveva il figlio Ferdinando Filippo alias '''Philipp Ferdinand''', sposato a Polyxena Waldstein. Il ditto figlio nel 1707 riuscì ad essere aggiudicatoaggiudicarsi il diritto della Primogenitura Lodroniana salisburghese.
 
Suoi figli furono '''Karl Wenzel''' (Carlo Venceslao, * 1682 Nogaredo) e Franz Anton (Francesco Antonio, * 1689).
 
Carlo Venceslao fu seguito dal figlio primogenito Ernesto Maria. Dando che il Palazzo della Primogenitura Lodron si affacciava sulla stessa piazza ove si affacciava anche l'edificio in cui abitava [[Mozart]], il quale diede lezioni di pianoforte alle contessine Luigia e Giuseppina e nel 1776 - 1777 compose per la contessa [[Antonia Lodron]] le due [[Catalogo Köchel|Lodronische Nachtmusiken KV 242247 e KV 287]], per Giuseppina inoltre il concerto per tre pianoforti KV 242. Lo stesso Ernesto Maria Lodron nel 1760 approvò uno statuto votato dai capi famiglia di Nogaredo la Carta di Regola, la quale fu proibita sotto il dominio austriaco in quanto considerata „illecita combriccola di popolo“<ref>[http://comune.nogaredo.tn.it/territorio/nogaredo.htm „Nogaredo e le sue strie” (comune.nogaredo.tn.it)] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080725005740/http://www.comune.nogaredo.tn.it/territorio/nogaredo.htm |data=25 luglio 2008 }}</ref>.
 
Anche il figlio d'Ernesto Maria, Gerolamo (Hieronymus) Maria († 1824), e noto come mecenate di [[Mozart|Wolfgang Amadeus Mozart]] e [[Michael Haydn]].
 
Nella generazione seguente con '''Constantin''' Conte Lodron-Laterano (* 1806 Vienna, † 1880 Vienna) – la cui figlia Antonia si sposò a Carlo Gaetano (1840-1918) del ramo trentino – il ramo del maggiorasco della primogenitura lodroniana salisburghese terminò.<ref>{{Cita web|url=http://www.sardimpex.com/Lodron/Lodron2.asp |titolo=LODRON (LODRONE) e LODRON-LATERANO |autore= |sito=sardimpex.com |data= |lingua= |accesso=28 febbraio 2023}}</ref>
 
=====Il ramo di Nicola=====
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=====Gerolamo "Barbarubra"=====
Da Gerolamo Giovanni "Barbarossa" ([[1526]]-[[1579]]), reggente della [[Contea di Lodrone]], nonché "Signore del castello di San Giovanni di [[Bondone]] e della [[Val Vestino]]", e forse da Margaretha von Roggendorf nacque [[Gerolamo Lodron| Gerolamo Lodron „Barbarubra”"Barbarubra"]] (1587–1658). Colui nel [[1611]] con la morte di Sigismondo Paride di [[Salò]] ereditò la proprietà del castello di San Giovanni e la reggenza della [[Contea di Lodrone]]. Servì la casa imperiale come condottiero. Nel 1639 assunse il comando di una compagnia di tremila uomini affidatogli da Paride Lodron, [[arcivescovo di [[Salisburgo]], a sostegno dell'esercito imperiale.
 
Figlio di Gerolamo „Barbarubra”"Barbarubra" fu '''Niccolò Giorgio'''. Sua moglie Teodora Chizzola gli partorì i figli :
* Sebastian Franz Paris<ref name="geneall_nicola"/>,
* [[Carlo Ferdinando Lodron|Carlo Ferdinando]] (1663– 1730, presbitero dell'arcidiocesi di Trento) e
* Ludwig Franz (*1666), l'ultimo essendo il capostipite del ramo della Secondogenitura Lodroniana salisburghese posteriore.
 
Di '''Sebastian Franz Paris''' l'unico figlio, '''Gerolamo Giuseppe''' (1694–1738), con sua moglie Baroness Margaretha von Ahnen, ebbe figli :
* Nikolaus Sebastian (1719–1792), sposato a Maria von Harrach-Rohrau (1725–1780)
* Kaspar (1721–1790), sposato a Nothburga von Firmian
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'''Franz Josef''' Conte Lodron-Laterano e Castelromano (1745–1791) nel 1790/91 fu capitano del [[Tirolo]].
 
'''Maria Alois Joseph''' (1780–1827), figlio del ditto Franz Josef (1745–1791), con sua moglie Maria Anna von Plaz, Freiin zu Thurn ebbe il figlio '''Karl''' (1807–1860) che si sposò nel 1835 a Monaco (Baviera) a Theresia Freiin von Gumppenberg con la quale aveva i figli
* '''Hubert''' (1845–1885; si sposò a Contessa Emma Lodron-Laterano und Castelromano (1846–1906, figlia del conte Caspar zu Lodron-Laterano und Castelromano) ed Albert (1847–1914), l'ulteriore con i figli '''Luigi''' (1891–1969) ed Alberich ('''Alberigo''') (*1895; si sposò a Contessa Maria Antoinetta zu Lodron-Laterano und Castelromano, figlia di Paride Conte Lodron-Laterano e Castelromano (* Nogaredo, 1904, † Rovereto, 1933) e
* '''Caspar''' (* Innsbruck, 1815, † Innsbruck, 1895), 1870/71 procuratore del Tirolo e 1873–1880 Presidente del governo di Carinzia.<ref>Wurzbach, Österreichisches Biographisches Lexikon 1815-1950, Bd. V S. 269</ref>, padre della suddetta Emma (* 1846 sposato al suddetto Hubert) e del figlio Karl (*1866, sposato a Maria Gräfin von Lodron-Laterano und Castelromano).<ref>[http://www.geneall.net/I/per_page.php?id=321269 www.geneall.net]</ref>
 
==Albero genealogico==
==Storie==
{{Discendenza|tipo = o
===Paride Lodron, promesso sposo di [[Romeo e Giulietta|Giulietta]] Capuleti===
| 1|-1|LODRON|
In ''Studi trentini di Scienze storiche'', anno 1942, pp 103&nbsp;– 113 in ''Figure trentine nei novellieri italiani'', (ripubblicato alle pagine 293 - 310 del libro citato in calce) [[Giuseppe Papaleoni]] pubblica l'articolo: ''Il promesso sposo di Giulietta Cappelletti'' ove sostiene che fosse Paride Lodron.<ref>Vedi citazioni su wikiquote [[q:Giuseppe Papaleoni|Giuseppe Papaleoni]]</ref><ref>Il Papaleoni cita un passaggio di una novella di [[Luigi Da Porto]] riportato in Wikiquote: [[q:Luigi Da Porto|Luigi Da Porto]]</ref>
|19| 1|Albrigino I|
|20|19|Parisino|
|21|19|Antonio|
|22|19|Pietro Ottone|
 
|30|22|Paride II Ottone|1380-1439 <br/> ⚭ Lucia Nogarola
 
|40|30|[[Giorgio Lodron|Giorgio]]|1400-1461 <br/> ⚭ Zelmira Martinengo <br/> ⚭ Giovanna Avogadro
|41|30|[[Pietro Conte Lodron|Pietro]]|1400-1485 <br/> '''Lodron lagarina'''
 
|50|41|Martino|
|51|41|[[Paride Lodron (figlio del conte Pietro)|Paride IV]]|⚭ Veronica Coppa
|52|40|Francesco I|1468-1505 <br/> ⚭ Diana di Collalto
|53|40|Bernardino|⚭ Polissena Colleoni
|54|40|Parisotto Antonio|1463-1505 <br/> ⚭ Maria Anna Brembati
|55|40|Sigismondo|
 
|60|51|[[Nicolò Maria Lodron|Nicolò Maria]]| 1498–1556 <br/> ⚭ [[Beatrice Lodron|Beatrice di Castelalto]]
|61|51|Giov.Francesco|
|62|51|[[Agostino Lodron|Agostino]]|⚭ [[Maddalena Bagarotta Lodron|Maddalena Bagarotta]] <br/> '''Lodron di Castellano'''
|63|51|Andrea|
|64|51|Alessandro|
|65|51|Antonio|
|66|54|[[Ludovico Lodron|Ludovico]]|1484-1538
|67|54|Sigismondo|1532-1563 <br/> ⚭ Margherita Roggendorf
|68|52|Paride V|1465-1549 <br/> ⚭ Gerolama Calepino
|69|52|Nicola|-1551
|70|52|[[Giovanni Battista Lodron|Giovanni Battista]]|1480-1555 <br/> ⚭ Violante Malaspina <br/> ⚭ Caterina Bianca von Stampey
|73|53|Alessandro|-1540 <br/> ⚭ Drusiana Pallavicino
|74|53|Bartolomeo|-1531
|75|53|Giorgio|-1527
|76|54|Sebastiano I|-1527
 
|80|62|[[Felice Lodron|Felice]]|1537-1584 <br/> ⚭ Orsola Sairing da Riet
|81|62|[[Antonio Lodron di Castellano|Antonio]]|1536-1615
|82|62|[[Agostino II Lodron|Agostino II]]|1540-1570
|83|60|Susanna|1535
|84|60|[[Paride II Lodron|Paride]]|1522-1566 <br/> ⚭ Barbara Liechtenstein di Castelcorno
|85|60|Caterina|⚭ [[Madruzzo]]
|86|60|Gasparo|
|87|67|[[Sebastiano Paride Lodron|Sebastiano Paride]]|1572-1611
|88|62|Giulia|
|89|68|Girolamo I|-1606
|90|68|Giacomo Antonio|-1525
|91|68|Ludovico II|-1604
|92|68|Francesco I|-1582
|99|69|Gerolamo Giovanni "Barbarossa"|1526-1579
|101|70|Alberico Niccolò|-1527
|102|76|Sigismondo|-1563
|103|76|Giulio Cesare|-1511
 
|110|84|[[Nicolò Lodron|Nicolò]]|1549-1621 <br/> ⚭ Dorothea von Welsperg <br/> ⚭ Giovanna Wolkestein
|111|80|Giustina|1575
|112|80|Federico|1577
|113|80|Girolamo|1580
|114|89|Filippo Gioacchino|1596-1671
|115|89|Giovanni Battista|-1631
|116|92|Paride|-1608
|117|92|Gioacchino Antonio|-1585
|118|92|Girolamo|1559-1619
|119|92|Ludovico|1572-1642
|120|92|Cristoforo Francesco|-1638
|121|92|Carlo Luigi|1581
|122|99|Girolamo|-1642
|123|99|Nicola|-1582
|124|101|Giovanni Battista|-1622
 
|130|110|{{simbolo|Bishop-hat.svg|25}}<br/>[[Paride Lodron (arcivescovo)|Paris]]|1586-1653
|131|110|Cristoforo|
|132|110|Susanna, Margherita Beatrice, Caterina|
|133|114|Paride Carlo|-1687
|135|114|Francesco Benedetto|
|136|114|Felice|-1672
|137|114|Nicola Carlo|-1692
|138|118|Paride|-1660
|139|118|Francesco II|1596-1666
|140|118|Ludovico|1607
|141|118|Alberico|-1625
|142|122|'''Nicola Giorgio'''|-1693
|143|122|Sebastiano|-1643
|144|122|Francesco|-1652
 
|150|131|Francesco|
|151|131|Paride|-1703
|152|133|Filippo Ferdinando|1657-1707
|153|135|Ludovico|-1707
|154|136|Ferdinando|-1691
|155|137|Filippo Antonio|-1707
|158|137|Carlo Francesco Antonio|1684-1747
|159|138|Francesco Antonio|1647-1700
|160|138|Girolamo Massimiliano|1650-1678
|161|138|Giovanni Battista|1653-1695
|162|139|Guidobaldo Alberto|-1707
|163|139|Massimiliano Luigi|1797
|165|142|Sebastiano Francesco Paride|-1716
|166|142|Carlo Ferdinando|1663-1730
|167|142|Ludovico Francesco Saverio|1666-1718
 
|170|152|Carlo Venceslao|1682-1735
|173|152|Francesco Antonio|1689-1747
|174|155|Giuseppe Antonio|1705-1775
|175|155|Venceslao Carlo|1706-1777
|177|158|Giovanni Giuseppe Davide|1711-1783
|178|158|Clemente Nicola Massimiliano|1727
|179|159|Paride Giovanni Battista|1668-1721
|180|159|Girolamo Massimiliano Antonio|1681-1748
|181|159|Francesco Antonio|1682-1728
|182|163|Giuseppe Guidobaldo|-1735
|183|163|Massimilano Martino|1707-1764
|184|165|Girolamo Giuseppe Paride|1694-1738
|185|167|Giuseppe Nicola|1711-1791
|186|167|Antonio Paride Carlo|1715-1752
 
|190|170|Ernesto|1682-1779
|191|170|Giuseppe Leopoldo Filippo|1719-1777
|192|170|Giovanni Nepomuceno Carlo|1727-1786
|193|173|Leopoldo Antonio|1730-1802
|194|173|Antonio Giuseppe Nepomuceno|1740-1806
|195|174|Girolamo Antonio Maria Paride|1728-1789
|196|179|Giovanni Michele Giuseppe Domenico|1708-1775
|197|179|Antonio Felice Fortunato|1715-1773
|198|180|Gaspare Giovanni Battista|1792
|199|180|Giuseppe Antonio|1708-1772
|200|184|Nicola Sebastiano|1719-1792
|203|184|Carlo Antonio Giuseppe|1723-1766
|207|184|Domenico Antonio Ottavio|1728-1806
|208|185|Francesco Giuseppe|1745-1791
|209|185|{{simbolo|Bishop-hat.svg|25}}<br/>[[Karl Franz von Lodron|Francesco Carlo]]|1748-1828
|210|190|Girolamo|1766-1835
|211|195|Massimilano|1757-1823
|212|197|Giuseppe Maria|1746-1789
|213|197|Carlo Maria|1748-1787
|214|203|Francesco Maria Giuseppe|1765-1824
|215|208|Aloys Giuseppe|1780-1827
 
|230|210|Costantino|1806-1880
|231|211|Carlo Teodoro|1781-1836
|232|211|Clemente Giuseppe|1789-1861
|233|212|Paride Giuseppe|1772-1842
|234|212|Bartolomeo Giovanni Gervasio|1774-1838
|235|212|Giovanni Francesco|1775
|236|214|Ferdinando|1803
 
|250|230|Rodolfo|1838-1842
|251|230|Giuseppe Paride|1843-1850
|252|231|Pietro Antonio|1828-1898
|253|231|Filippo Neri|1830-1876
|254|231|Carlo Giuseppe|1832-1891
|255|232|Clemente|1820-1861
|256|232|Costantino|1824-1879
|257|233|Carlo Gaetano|1840-1918
|258|233|Ernesto Augusto|1842-1899
|259|215|Carlo Maria|1807-1860
|260|215|Giuseppe|1810-1845
|261|215|Gaspare|1815-1895
|262|215|Aloys|1819-1891
 
|270|256|Costantino|1862-1865
|271|257|Paride|1869-1925
|272|258|Urban|1875-1955
|273|258|Diego|1880-1961
|274|258|Gaston|1888-1967
|275|259|Uberto|1845-1885
|276|259|Alberto|1847-1914
|277|261|Karl Maria|1866-1938
 
|290|272|Ernst|1910
|291|276|Aloys|1891-1969
|292|276|Alberich|1895-1979
|293|277|Ludwig Maria|1898-1972
 
|310|290|Christoph Gaston|1937
|311|292|Paris|1925-1945
|312|292|Nikolaus|1931
|313|293|Georg Maria|1929
 
|330|312|Alberich|1961
 
|350|330|Georg|1990
}}
 
==Storia==
 
=== Marco da Caderzone ===
Cattiva fama si fecero fra i Lodron Marco da Caderzone e la contessa Dina. Il primo fu un figlio illegittimo del ramo insediatosi in [[Val Rendena]]: ''Marco da Caderzone'' uno spregiudicato e prepotente bandito che spadroneggiava in valle, autore di un fallito assalto a Castelcorno (1474) e congiurato contro il potere vescovile. Venne decapitato ''coram populo'' in piazza Duomo a Trento il 26 maggio 1490.<ref>{{cita libro|Tranquillo| Giustina| L'estrema congiura. Gli ultimi anni di Marco da Caderzone in Passato Presente quaderno n. 16| 1990| Il Chiese| Storo}}</ref> La contessa Dina era sposata a Ettore un Lodron del ramo di Val Lagarina, che possedeva anche Castel Romano. La leggenda vuole che la contessa, forse non bella e forse non più giovane, fosse divenuta gelosa delle piacenti fanciulle della valle e attirava al castello i più bei giovani del suo dominio per divertirsi con loro (interpretando a modo suo l'lo [[jus primae noctis]]) fino all'alba quando li faceva precipitare in una fossa sul cui fondo si rizzavano lance appuntite.
 
===Concilio di Trento nel 1545===
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===I Lodrone giudici nella controversia fra la Valle di Vestino e Darzo del 1743-1766 per le spese belliche===
[[Immagine:Cartina.jpg|thumb|right|200px|Il feudo di [[Magasa]] e [[Valvestino]]]]
{{Vedi anche|Magasa|Cadria|Valvestino}}
Una determinante controversia fra la [[Val Vestino]] e [[Darzo]] nella [[Valle del Chiese]] fu causata dalla [[guerra di successione polacca]] ([[1733]]-[[1739]]), che ebbe come protagonisti da una parte gli eserciti austro-russi e, dall'altra, quelli francesi, spagnoli e sardi; terminò con il trattato di [[Vienna]] del [[1738]] con vari assestamenti territoriali specie in [[Italia]]: il re di Sardegna [[Carlo Emanuele III]] non ottenne la promessa Lombardia e dovette accontentarsi dei distretti di Novara e Tortona.
 
Scrisse in merito Padre [[Cipriano Gnesotti]] in „Memorie delle Giudicarie”: „''Nell’autunnoNell'autunno ([[1733]]) s’incominciòs'incominciò la guerra, e tosto s’intimaronos'intimarono Proclami nelle Pievi, acciò niun uomo partisse dal proprio paese sotto pena di confiscazione de’de' beni, e di delitto di lesa Maestà. Veramente erano partiti moltissimi in Ottobre prima del divieto, che in [[Storo]] fu proclamato solo dopo il principio di Novembre; onde molti fino alla Primavera dell’annodell'anno seguente [[1734]] poterono in Italia travagliare nelle loro arti senza che vi fossero processi d’inquisizioned'inquisizione sopra la loro assenza (…). All’aprirsiAll'aprirsi della stagione nel [[1734]], calò per [[Trento]] grosso esercito sotto la direzione del Maresciallo „Mercì”<ref>Costui era [[Claudio Florimondo di Mercy|Claudio Florimondo d'Argenteau, conte di Mercy]] generale posto al comando di [[Eugenio di Savoia]]</ref>, venendo i Giudicariesi obbligati a concorrere co’co' carri per condurre il Bagaglio fino a [[Mantova]], ed al [[Po]] (…).''
 
''Il Re Sardo<ref>[[Carlo Emanuele III]]</ref> di consenso col generale Francese per assicurarsi da altra calata de' tedeschi nel [[1735]], provedendo meglio a' casi suoi avanzò l'esercito suo sopra il Dominio Veneto, chiudendo le Valli alla discesa degli Alemanni. Si avanzarono alcuni per [[Valle Sabbia]], posero il campo in vicinanza di [[Sabbio Chiese]], arrivando co' Picchetti alla Nozza<ref>Frazione di [[Vestone]].</ref>, e guardie avanzate sul tenere di [[Vestone]]. Altri entrarono nella Riviera del [[Lago di Garda|Garda]], altri per [[Monte Baldo]], ed altri pel Vicentino munendo da per tutto i Confini.''
 
''Comparve pure nella [[Rocca d'Anfo]] una compagnia di soldati Levantini di S. Marco in difesa (…). Ingrossavano però anco nelle Pievi le Truppe Tedesche, massime in Lodrone, e Rio Perone, arrivando parte sino in [[Valvestino]]. Si fecero leve de' soldati urbani nelle [[Giudicarie]] (…). Si dovette fare la seconda leva da mandare in Raita (…). Questa seconda leva fu ordinata per timore che i Gallosardi s'inoltrassero per di là nel [[Tirolo]], e si preparava guerra per ottenere avvantagiosa pace, come di fatto nell'autunno [[1735]] si fece tregua, e poi conchiusa la pace, senza mandare li nostri in Raita<ref>Servizio obbligatorio a favore della Comunità.</ref>”.''
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Ebbe termine la guerra, si concluse la pace, ma rimasero le pesanti spese belliche sostenute dalle varie comunità delle zone giudicariesi per gli acquartieramenti ed approvvigionamenti delle truppe imperiali ed urbane. Per quanto riguarda questo argomento possiamo ben dedurre che la comunità di Darzo ne sostenne in rilevante quantità per sé ed anche per la [[Val Vestino]]. Non è stato possibile accertare le somme complessive: sta il fatto che [[Darzo]] pretese che le sue spese fossero unite con quelle della [[Valvestino]]; questa non accettò ed ebbe inizio una controversia che si prolungò per circa trent'anni.
 
===L'eterna questione del Dazio tra i Lodron e le comunità di [[Val Vestino]]===
I Conti, tramite gabellieri e un daziere, raccoglievano nel palazzo del Caffaro e della Muta di Lodrone, oggi palazzo Bavaria, il dazio sulle merci in transito, sia in entrata che in uscita, tra la Contea e la confinante [[Repubblica di Venezia]].
Nel documento riguardante la locazione (affitto) del [[Dazio (economia)|Dazio]] di Lodrone del [[1739]] al medico chirurgo di [[Storo]], Giovanni Antonio Berti, si nota che tra le varie disposizioni riguardanti i doveri del „daziere” vi era quello di far recapitare eventuali messaggi, ordini o quant'altro dei Conti alle comunità Valvestinesi.
 
I rapporti dei valligiani con i „dazieri” e con le disposizioni che con il passare del tempo venivano continuamente aggiornate secondo le nuove esigenze, non furono proprio idilliaci. Nella domenica del [[15 settembre]] del [[1743]] il „Consiglio Generale” di Valle deliberò un ricorso al conte Gerolamo Massimo Antonio, arciprete di [[Villa Lagarina]] e presentaneo reggente del Contado di Lodrone per essere liberati dalle molestie recate dal signor Daciale di Lodrone.
La supplica non portò gli effetti desiderati e quindici anni più tardi, il [[27 agosto]] del [[1758]], in seguito al proclama emanato il 5 agosto dal conte reggente Giuseppe Nicolò, nel quale nuovamente si ribadiva la consegna e il pagamento del dazio presso il palazzo della Muta a Lodrone, il notaio Giovanni Pietro Marzadri, a nome dei rappresentanti civici, presentava l'ennesimo ricorso.
 
La supplica non portò gli effetti desiderati e quindici anni più tardi, il 27 agosto del [[1758]], in seguito al proclama emanato il 5 agosto dal conte reggente Giuseppe Nicolò, nel quale nuovamente si ribadiva la consegna e il pagamento del dazio presso il palazzo della Muta a Lodrone, il notaio Giovanni Pietro Marzadri, a nome dei rappresentanti civici, presentava l'ennesimo ricorso.
Questo ricorso costò 43 [[Lira Tron|troni]] alle comunità, di cui 30 troni per le sole spese sostenute dal notaio Marzadri in cinque giorni di viaggio a [[Villa Lagarina]].
 
Se le comunità Valvestinesi si compiangevano in continuazione con i feudatari per il trattamento fiscale, altrettanto questi facevano, a loro volta, nei confronti degli imperatori d'Austria.
Questo ricorso costò 43 [[Lira Tron|troni]] alle comunità, di cui 30 troni per le sole spese sostenute dal notaio Marzadri in cinque giorni di viaggio a [[Villa Lagarina]].
Se le comunità Valvestinesi si compiangevano in continuazione con i feudatari per il trattamento fiscale, altrettanto questi facevano, a loro volta, nei confronti degli imperatori d'Austria.
 
Nel [[1769]] anche la famiglia Lodron con un esposto all'imperatrice [[Maria Teresa d'Austria]] protestava per l'instaurazione del Dazio austriaco a [[Lodrone (Storo)|Lodrone]]. Qualche decennio più avanti, altra lamentela coi Lodrone e il notaio Antonio Stefani di [[Magasa]] ne stilava il documento.
 
Alla fine la nobile famiglia, forse stanca delle continue rimostranze, accondiscendeva in parte alle richieste dei sudditi, ed il 3 marzo del 1792 in [[Villa Lagarina]], Giovan Battista, notaio pubblico per autorità imperiale, stipulava l'atto di rinnovazione della locazione temporale del Dazio ai giurati delle comunità con sede nel paese di [[Turano (Valvestino)|Turano]], probabilmente nella già citata casa Marzadri.
 
Il Dazio lodroneo fu definitivamente soppresso nel [[1805]] dal Governo Bavarese che incamerava quello di Lodrone e Turano. Nel [[1809]] venivano assegnati al conte Paride e consorti Lodron come indennizzo Lire 1530 all'anno. Ma nel [[1814]], Vincenzo de Villas, procuratore della nobile famiglia, chiedeva al Governo austriaco il rimborso delle annualità arretrate.
 
== Residenze dei Lodron ==
Queste sono lealcune dimore che i Lodron hanno costruito o hanno abitato.
 
{| class="wikitable"
{| {{prettytable}}
! Comune || Regione || Provincia || Struttura
|-
|[[Lodrone (Storo)|Lodrone]] || [[Trentino -Alto Adige]] || [[Provincia autonoma di Trento|Trento]] || Palazzo Lodron o della Muta o Bavaria e, Castello di Santa Barbara e Palazzo del Caffaro
|-
|[[Bondone]] || [[Trentino-Alto Adige]] || [[Provincia autonoma di Trento|Trento]] || Castello di San Giovanni
|-
|[[BondoneCaderzone Terme]] || [[Trentino -Alto Adige]] || [[Provincia autonoma di Trento|Trento]] || Castello diPalazzo SanLodron GiovanniBertelli
|-
|[[Turano (Valvestino)|Turano]] || [[Lombardia]] || [[Provincia di Brescia]]
|| Casa Lodron o Casa del Dazio o Casa Marzadri
|-
|[[Salò]] || [[Lombardia]] || [[Provincia di Brescia]]
|| Palazzo Lodron o Convento di Santa Giustina o Collegio Civico
|-
|[[Pieve di Bono-Prezzo]] || [[Trentino -Alto Adige]] || [[Provincia autonoma di Trento|Trento]]
|| [[Castel Romano (Pieve di Bono-Prezzo)|Castel Romano]]
|-
|[[Trento]] || [[Trentino -Alto Adige]] || [[Provincia autonoma di Trento|Trento]]
|| Palazzo Calepina
|-
|[[Morsasco]] || [[Piemonte]] || [[Provincia di Alessandria|Alessandria]]
|| Castello
Caderzone Terme Trentino Alto Adige Provincia di Trento
Maso Curio
Palazzo Lodron Bertelli
|-
|[[Cimbergo]] || [[Lombardia]] || [[Provincia di Brescia|Brescia]]
|| [[Castello di Cimbergo]]
|-
|[[Concesio]] || [[Lombardia]] || [[Provincia di Brescia|Brescia]]
|| Casa Montini (casa natale di [[Papa Paolo VI]])
|-
|[[Nogaredo]] || [[Trentino -Alto Adige]] || [[Provincia autonoma di Trento|Trento]]
|| Palazzo Lodron
|-
|[[Castelnuovo Noarna (Italia)|Nogaredo]] || [[Trentino -Alto Adige]] || [[Provincia autonoma di Trento|Trento]]
 
|-
|[[Castellano (Villa Lagarina)|Castellano]] || [[Trentino-Alto Adige]] || [[Provincia autonoma di Trento|Trento]]
|| [[Castello di Castellano]]
|-
|[[Appiano sulla Strada del Vino]] || [[Trentino-Alto Adige]] || [[Provincia autonoma di Bolzano|Bolzano]]
|| [[Castel Freudenstein]]
|-
|[[Innsbruck]] || [[Austria]] || [[Tirolo]]
|| Palazzo Lodron
|-
|[[Stumm]] || [[Austria]] || [[Tirolo]]
|| Castello
|-
|[[Himmelberg]] || [[Austria]] || [[Carinzia]]
|[[Castellano (Villa Lagarina)|Castellano]] || [[Trentino Alto Adige]] || [[Provincia di Trento|Trento]]
|| Castello di Piberstein
|-anche nella provincia di treviso loria, bessica, godego, castelfranco
|[[Salisburgo]] || [[Austria]] || [[Salisburghese]]
|| Palazzi dei maggiorascati di primogenitura e secondogenitura
|-
|[[Gmünd in Kärnten]] || [[Austria]] || [[Carinzia]]
|| Castello
|-
|[[Haag an der Amper]] || [[Germania]] || [[Baviera]]
|| Castello
|}
 
==Galleria fotografica==
{| align=center
| <gallery>
Immagine:Lodron palazzo Caffaro.JPG|Il palazzo Caffaro a Lodrone
Image:Lodron stemma su palazzo Caffaro.JPG|Lo stemma di famiglia sulla facciata del palazzo Caffaro a Lodrone
Image:Lodron palazzo Caffaro portale.JPG|Il portale d'entrata e scorcio del giardino interno di palazzo Caffaro
Immagine:Lodron Loggiato e lapidi.JPG|Palazzo Caffaro: il loggiato del cortile interno con lapidi di monumenti funebri
Immagine:Lodrone palazzo Bavaria.JPG|Palazzo Bavaria dei conti Lodron nel centro storico di Lodrone
Image:Lodron castello san Giovanni.JPG|Lo sperone di roccia con sovrastante il castello di san Giovanni dei conti Lodron a [[Bondone]] (attualmente sono in corso lavori di restauro)
Immagine:Lodron castello santa Barbara.JPG|i ruderi del castello di [[santa Barbara]] dei conti Lodron a Lodrone (frazione del comune di [[Storo]])
Image:Lodron Castel Romano.JPG|Ruderi del castel Romano dei conti Lodron a [[Pieve di Bono]] (Tn)
</gallery>
|}
 
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==Bibliografia==
* {{Cita libro
|nome = Gianni
|cognome = Poletti
|coautori =
|curatore = Luca Giarelli
|titolo = I Signori delle Alpi. Famiglie e poteri tra le montagne d'Europa
|anno = 2015
|pagine =
|capitolo = Lodron: oltre la culla della Val del Chiese
|ISBN = 978-8893218924
}}
* {{cita libro|Giuseppe | Papaleoni | Tutte le opere Vol. 3 - I Lodron | 1994 | Cooperativa Il Chiese |[[Storo]]}} a cura di Gianni Poletti.
* {{cita libro|Karl | Ausserer | Die Herrschaft Lodron im Mittelalter, bis zum Untergange der älteren Linie von CasterromanoCastelromano. In Jahrbuch del K.K. Herald. Gesellschaft Adler, vol. XV| 1905 || Wien}} Vedi traduzione in italiano: ''La signoria dei Lodron nel Medioevo'' a cura di Gianni Poletti in ''''Passato Presente - Contributi alla storia della Val del Chiese''„
* CENTRO STUDI JUDICARIA, ''„Mappa lodroniana“'', [[Tione di Trento|Tione]] (TN), 1994.
* AA.VV., ''„I Lodron dal Trentino all'Europa. Storia di una grande famiglia“,'' Trento, [[1999]].
* Margarete Miklautz (introduzione e traduzione di Gianni Poletti). ''„II Lodron del Novecento“Novecento''. Il Chiese. [[Storo]], 2001.
* Gianpaolo Zeni, „''Al servizio dei Lodron. La storia di sei secoli di intensi rapporti tra le comunità di [[Magasa]] e Val Vestino e la nobile famiglia trentina dei Conti di Lodrone''„, Biblioteca e Comune di [[Magasa]], 2007.
* C. Festi, ''Scritti storico araldico genealogici sulle famiglie Lodron'', la Grafica Anastatica, Mori 1983.
* G. Poletti, ''Dalle crociate alla secolarizzazione profilo storico della famiglia Lodron'', in „Sulle tracce dei lodron“, a cura del Centro Studi Judicaria, Trento 1999.
* A. Racheli, ''Il Comune di [[Tignale]] e la Madonna di Montecastello'', [[Bergamo]] 1902.
* G. Lonati, ''Di una controversia tra i conti di Lodrone ed il Comune di Tignale'', in „Commentari dell'Ateneo di Brescia“, 1932.
* [[Vito Zeni]], ''I Lodrone giudici in una controversia fra la Valle di Vestino e Darzo''„, in Judicaria, n. 8, Tione 1988.
* Q. Perini, ''La Famiglia Lodron di "Castelnuovo" Noarna e Castellano,'' in: Atti della I.R. Accademia degli agiati in Rovereto (XV, Famiglie nobili Trentine), Rovereto 1909.
* {{cita libro| nome=Giuliano | cognome=Fusi | capitolo= | titolo=Bagolino. L'altra faccia dei Lodron | curatore= | anno=2001 | editore=Euroteam | città= | ed= | pp= | ISBN=no }}
 
==Voci correlate==
* [[Contea di Lodrone]]
* [[Operazioni in Val Vestino (1510-1517)|Operazioni militari della Repubblica di Venezia in Valvestino (1510-1517)]]
* [[Operazioni in Val Vestino (1521)|]]
* [[Operazioni in ValvestinoVal Vestino (15211528)]]
* [[Operazioni in Val Vestino (1528)|Operazioni militari in Valvestino del Sacro Romano Impero Germanico nel 1528]]
 
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