Benvenuto Ratto: differenze tra le versioni

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{{militare
 
|Nome = Benvenuto Ratto
{{Infobox militare
|NomeImmagine = Ten.Tenente Benvenuto Ratto M.O.V.M.jpg
|Immagine =
|Didascalia =
|Soprannome = Nuto - Comandante di Compagnia alpina di valore leggendario
|Data_di_nascita = [[17 luglio]] [[1915]]
|Nato_a = [[Ceva]]
|Data_di_morte = [[7 marzo]] [[1941]]
|Morto_a = [[Monte Golico]] -, [[Albania]]
|Cause_della_morte = [[ferita]] toracica, in [[combattimento]]
|Luogo_di_sepoltura = Monastir Codra [[Albania]] -; ora a [[Bari]], [[Sacrario ]], Caduti d'Oltremare
|Etnia = <!-- solo se enciclopedica -->
|Religione = <!-- solo se enciclopedica --> [[Chiesa cattolica|Cattolica]]
|Nazione_servita = [[File:Flag{{Bandiera|ITA of Italy (1861-1946).svg|21px]]}} [[Regno d'Italia]]
|Forza_armata = [[File:{{simbolo|Flag of Italy (1860).svg|25 px]]}} [[Regio esercito]]
|Arma = [[Fanteria]]
|Corpo = [[8º Reggimento Alpini]]- [[Brigata Alpina Julia|Divisione "Julia"]]
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|Unità = 70ª Compagnia
|Reparto = Battaglione Gemona
|Anni_di_servizio = [[1934]] - [[1941]]
|Grado = [[Tenente]]
|Ferite = toracica
|Comandanti =
|Guerre = [[Seconda guerra mondiale]]
|Campagne = [[Campagna italiana di Grecia|Fronte greco - albanese]]</br>
|Battaglie = Conquista quota 1615 del Monte Golico
|Comandante_di = 70ª Compagnia
|Decorazioni = [[Medaglia d'oro al valor militare]], <br>[[Medaglia d'argento al valor militare]], due <br>Due [[Medaglia di bronzo al valor militare|Medagliemedaglie di bronzo al valor militare]]
|Studi_militari = [[Accademia Militare di Modena|R. Accademia di Fanteria e Cavalleria di Modena]] </br /> [[Scuola di applicazione|Scuola di applicazione di Parma]]
|Pubblicazioni =
|Frase_celebre = Un sachet di più!
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|Note =
|Ref =
* {{cita libro|cognome=Bedeschi|nome=Giulio|wkautore=Giulio Bedeschi|titolo=Fronte greco-albanese: c'ero anch'io|anno=1977|editore=Mursia |città=Milano}}
* {{cita libro|cognome=Oliva|nome=Gianni|wkautore=Gianni Oliva|titolo=Storia degli alpini|anno=2010|editore=Mondadori |città=Milano|ISBN=978-88-04-48660-2|cid=G. Oliva}}
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* {{cita libro|cognome=OlivaRasero|nome=GianniAldo|wkautore=GianniAldo OlivaRasero|titolo=Alpini della Julia, Storia deglidella alpinidivisione miracolo|anno=20101972|editore=Mursia|città=Milano|id=IT\ICCU\ANA\0087615}}
* {{cita libro|cognome=Zuliani|nome=Angelo Raffaele|wkautore=Angelo Raffaele Zuliani|titolo=Julia|anno=1943|editore=Tipografia Del Bianco|città=Udine|id=IT\ICCU\CUB\0684635|cid=ISBN }}
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}}
{{Bio
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|Sesso = M
|LuogoNascita = Ceva
|GiornoMeseNascita = [[17 luglio]]
|AnnoNascita = [[1915]]
|LuogoMorte = Albania
|GiornoMeseMorte = [[7 marzo]]
|AnnoMorte =[[ 1941]]
|Attività = ufficiale
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità =
|PostNazionalità =, decorato di [[Medaglia d'oro al valor militare]]<ref>*http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=13044</ref>. Ha combattuto durante la [[Seconda guerra mondiale]], con il grado di [[tenente]] spe, quale [[comandante]] della 70ª compagnia del Battaglione [[Gemona]] dell'[[8º Reggimento Alpini]] della [[Brigata Alpina Julia|Divisione Julia]]. Nella [[Campagna italiana di Grecia|campagna di Grecia]] si è distinto in numerosi fatti d'arme, ricevendone quattro medaglie al valor militare. È ricordato, infine, per aver conquistato e difeso con valore leggendario, insieme ai suoi [[alpini]], la quota 1615 del Monte Golico, in [[Albania]], prima di cadere in combattimento. A lui sono dedicati l'Aula Magna dell'[[Istituto Tecnico]] Boselli di [[Savona]] e vari fortini
|Ref =
* {{cita libro|cognome=Bedeschi|nome=Giulio|wkautore=Giulio Bedeschi|titolo=Fronte greco-albanese: c'ero anch'io|anno=1977
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}}
Ha combattuto durante la [[seconda guerra mondiale]], con il grado di [[tenente]] [[Servizio permanente effettivo|SPE]], quale [[Comandante (grado militare)|comandante]] della 70ª compagnia del Battaglione [[Gemona]] dell'[[8º Reggimento Alpini]] della [[Brigata Alpina Julia|Divisione Julia]]. Nella [[Campagna italiana di Grecia|campagna di Grecia]] si è distinto in numerosi fatti d'arme, ricevendone quattro medaglie al valor militare. Per aver conquistato e difeso, insieme ai suoi [[alpini]], la quota 1615 del Monte Golico, in [[Albania]], prima di cadere in combattimento, fu decorato di [[Medaglia d'oro al valor militare]].
 
 
==Biografia==
Fronte greco [[7 marzo]] [[1941]]: ''Sul Golico la battaglia infuria violentemente e tutti i collegamenti dei reparti con il comando di divisione sono interrotti. Gli alpini si battono con valore leggendario. Il comandante della 70ª compagnia del "Gemona", tenente Benvenuto Ratto, di [[Ceva]] ([[Cuneo]]) che già si è meritato tre ricompense al valore dall'inizio della campagna sul fronte greco, cade alla testa dei suoi alpini e alla sua memoria viene conferita la [[medaglia d'oro al valor militare]]. Dopo che la posizione era stata abbandonata sotto la pressione di forze preponderanti, la riconquista di slancio e pur essendo ferito, abbarbicato alle rocce con i suoi alpini, resiste ai ripetuti attacchi fino a quando trova morte gloriosa nell'infuriare della battaglia''.<ref>da {{cita libro|cognome=Rasero|nome=Aldo|wkautore=Aldo Rasero|titolo=[[Alpini della Julia, Storia della divisione miracolo]]|anno=1972|editore=Mursia|città=Milano|pagine=|id=IT\ICCU\ANA\0087615|cid=}}
, pag. 200 </ref>
 
===Origini familiari<ref>[[Annuario della nobiltà Italiana]]</ref>===
''Benvenuto'' Ratto, nato a [[Ceva]] nel [[1915]], anche se vissuto a [[Savona]], era il secondo figlio del cap. cav. ''Giuseppe'' (1876-1961), di antica e nobile famiglia di [[Prunetto]] (Alta Val Bormida), e della nob. Caterina ''Agnese'' Ferraro (1873-1971), trascorse la sua infanzia e giovinezza a [[Savona]] dove compì anche gli studi superiori, vivacissimo Aspirante dell'Associazione Giov. Cattolica G. Tovini<ref>Benvenuto Ratto, Il Letimbro, 2 maggio 1941.</ref>, prima di entrare alla [[Accademia Militare di Modena|R. Accademia di Fanteria e Cavalleria di Modena]]. Da Tenente, Comandante la 70ª Compagnia, ''Nuto'', cadde eroicamente il [[7 marzo]] [[1941]], sul Monte Golico, alla quota 1615 che aveva conquistato con la sua Compagnia, a seguito di ferita toracica in combattimento. Venne sepolto nel cimitero militare di Monastir Codra (tomba n. 4). Giunse a valle, nel tricolore, portato a spalla dai suoi alpini.
Suo erede il fratello primogenito prof. dott. ''Aldo'' Ratto (1912-1974), cap. della riserva (artiglieria alpina), sposato al [[Santuario di Savona]] con la nob. donna ''Laura'' Vaquer (1911-2005), figlia del nob. cav. don Lorenzo, presidente della S.Corte di Cassazione, commendatore di SS. Maurizio e Lazzaro, comm. della Corona d'Italia, già Presidente del Tribunale di Savona, e della nob. Maria Carbone, figlia del Ten. Gen. Domenico, Ispettore Generale del Genio, già Comandante del Genio della III Armata, Cavaliere dell'[[Ordine Militare di Savoia]] e di donna Marina [[Valerio (famiglia)|Valerio]], di Villalvernia, insieme al nipote ''Fausto'' Ratto-Vaquer, cap. di l.c., già consigliere naz. di [[Confcommercio]] e presidente di Anipo.
 
[[Armoriale delle famiglie italiane (R)]] Ratto (Ratto Vaquer), di antica origine piemontese, un ramo fu aggregata all'albergo [[Cybo]] tra le famiglie del patriziato genovese; i rami passati nuovamente in Piemonte fiorirono in Rivoli, Villafranca e in [[Prunetto]].
{{Stemma
|immagine = CoaStemma famfamiglia ITARatto ratto(Prunetto).jpgpng|miniatura|center|
|nome = Stemma della famiglia Ratto
|blasonatura = partito: il primo, d'azzurro a tre tortelli (sfere) due e uno di rosso; al capo d'oro all'aquila nascente coronata di nero, sostenuto d'argento; il secondo, troncato d'oro all'aquila coronata di nero e di rosso al castello d'argento torricellato di tre pezzi, quello centrale più alto. Cimiero: un pavone in maestà.
}}
 
== Biografia ==
===Studi e carriera militare===
=== Origini familiari ===
Entrato nella R. Accademia di Fanteria e Cavalleria, arma di Fanteria, in Modena l'[[11 ottobre]] [[1934]]. Sottotenente in s.p.e. nell'arma di Fanteria dal [[1 ottobre]] [[1936]](R.D. [[17 settembre]] [[1936]]), frequentò da Ufficiale la Scuola di Specializzazione di Fanteria a Parma dove, dopo aver prestato giuramento di fedeltà l'[[8 novembre]] [[1936]], uscì come capo corso. Tale nell'8º Reggimento Alpini (D.M. [[24 ottobre]] [[1937]]). Tenente con anzianità [[1 ottobre]] [[1938]] (R.D. [[7 ottobre]] [[1938]]).
 
Benvenuto Ratto, nato a [[Ceva]] nel [[1915]], anche se vissuto a [[Savona]], era il secondo figlio del cap. cav. ''Giuseppe'' (1876-1961), di antica e nobile famiglia di [[Prunetto]] (Alta Val Bormida), e della nob. Caterina ''Agnese'' Ferraro (1873-1971)
Partito per l'Albania con l'8º Reggimento Alpini ed imbarcato a [[Bari]] il [[16 aprile]] [[1939]], sbarcato a [[Durazzo]] il giorno successivo. Partito per l'Italia il [[15 agosto]] [[1939]], perché comandato al corso istruttori d'alpinismo presso la scuola centrale d'alpinismo Aosta. Ripartito per l'Albania ed imbarcatosi a Bari il [[28 agosto]] [[1939]], sbarcato a [[Durazzo]] il 29 successivo. In territorio dichiarato in stato di [[guerra]] il [[28 ottobre]] [[1940]].
<ref>[[Annuario della nobiltà Italiana]]</ref>, trascorse la sua infanzia e giovinezza a [[Savona]] dove compì anche gli studi superiori, vivacissimo Aspirante dell'Associazione Giov. Cattolica G. Tovini<ref>Benvenuto Ratto, Il Letimbro, 2 maggio 1941.</ref>, prima di entrare alla [[Accademia Militare di Modena|R. Accademia di Fanteria e Cavalleria di Modena]].
 
[[File:Tenente Benvenuto Ratto in esercitazione sugli sci, 1937.jpg|200px|thumb|Il tenente Ratto durante un'esercitazione di sci, 1937]]
Brillantissimo Ufficiale, partecipò in Albania alla campagna di Grecia, dimostrando grande valore ed umanità. I giornali dell'epoca parlano delle sue gesta, definendolo "l'inafferrabile" e "l'alpino leggendario". Prima di cadere sul Monte Golico (Q. 1615) che aveva conquistato e difeso, come Comandante della 70ª Compagnia del Battaglione Gemona, dell'[[8º Reggimento Alpini]] "Julia" (O là ... o rompi!) era stato proposto per una promozione a Capitano per meriti di guerra.
 
=== Carriera militare ===
A soli venticinque anni venne decorato di una [[medaglia d'oro al valor militare]], una [[medaglia d'argento al valor militare|medaglia d'argento al v.m.]] e due [[medaglia di bronzo al valor militare|medaglie di bronzo al v.m.]]. Iscritto all'[[Istituto del Nastro Azzurro]] per la provincia di [[Savona]], perché, sebbene nativo di [[Ceva]], aveva passato la sua giovinezza a Savona. Gli è stato riconosciuto un particolare emblema araldico, relativo alle sue quattro medaglie al valor militare.
Entrato nella Regia Accademia di Modena l'11 ottobre [[1934]]. Sottotenente in s.p.e. nell'arma di Fanteria dal 1º ottobre [[1936]] (R.D. 17 settembre [[1936]]), frequentò quindi l'8º Corso della [[Scuola di applicazione|Scuola di applicazione di Fanteria a Parma]] (Compagnia "I Monti") dove, dopo aver prestato giuramento di fedeltà l'8 novembre [[1936]], uscì come capo corso. Tale nell'8º Reggimento Alpini (D.M. 24 ottobre [[1937]]). Tenente con anzianità 1º ottobre [[1938]] (R.D. 7 ottobre [[1938]]).
 
Partito per l'Albania con l'8º Reggimento Alpini ed imbarcato a [[Bari]] il 16 aprile [[1939]], sbarcato a [[Durazzo]] il giorno successivo. Partito per l'Italia il 15 agosto [[1939]], perché comandato al corso istruttori d'alpinismo presso la scuola centrale d'alpinismo Aosta. Ripartito per l'Albania ed imbarcatosi a Bari il 28 agosto [[1939]], sbarcato a [[Durazzo]] il 29 successivo. In territorio dichiarato in stato di [[guerra]] il 28 ottobre [[1940]].
===Riconoscimenti e testimonianze===
Sono a lui intitolati: l'Aula Magna dell'Istituto P. Boselli in Savona (dal 1º giugno 1950)<ref>''Cerimonia in memoria della medaglia d'oro Ratto'', «[[Il Secolo XIX]]», 27 maggio 1959, pag. 4. (cronaca di Savona).</ref><ref>Liguria Alpina, n. 7, giugno 1959, pag. 6.</ref>, il villaggio popolare in costruzione alle Fornaci (Savona) e vari fortini (Col di Nava e a.).
 
Brillante Ufficiale, partecipò in Albania alla campagna di Grecia, dimostrando grande valore ed umanità. I giornali dell'epoca parlano delle sue gesta, definendolo "l'inafferrabile" e "l'alpino leggendario". Era stato proposto per una promozione a capitano per meriti di guerra.
"Gli episodi nei quali rifulgeva il valore dei nostri soldati della montagna si moltiplicavano. Vi furono compagnie, come ad esempio la 70^ del Bat. Gemona, comandata dal Tenente Ratto, (caduto sul campo) che in quindici giorni sostenne una trentina di combattimenti per prendere e riprendere posizioni".<ref>da Alpini nella Storia della Fanteria Italiana.</ref>
 
Comandante la 70ª Compagnia del Battaglione Gemona, dell'[[8º Reggimento Alpini]] "Julia" , ''Nuto'' cadde eroicamente il 7 marzo [[1941]], sul Monte Golico, alla quota 1615 che aveva conquistato con la sua Compagnia, a seguito di ferita toracica in combattimento.
Dopo che la posizione era stata abbandonata sotto la pressione di forze preponderanti, la riconquista di slancio e pur essendo ferito, Ratto, abbarbicato alle rocce con i suoi alpini, resiste ai ripetuti attacchi fino a quando trova morte gloriosa nell'infuriare della battaglia''.<ref>da {{cita libro|cognome=Rasero|nome=Aldo|wkautore=Aldo Rasero|titolo=Alpini della Julia, Storia della divisione miracolo|anno=1972|editore=Mursia|città=Milano|id=IT\ICCU\ANA\0087615}}
, pag. 200</ref>
Venne sepolto nel cimitero militare di Monastir Codra (tomba n. 4). Giunse a valle, nel tricolore, portato a spalla dai suoi alpini.
 
A soli venticinque anni venne decorato di una [[medaglia d'oro al valor militare]] alla memoria, oltre a una [[medaglia d'argento al valor militare|medaglia d'argento al v.m.]] e due [[medaglia di bronzo al valor militare|medaglie di bronzo al v.m.]]. Iscritto all'[[Istituto del Nastro Azzurro]] per la [[provincia di Savona]], perché, sebbene nativo di [[Ceva]], aveva passato la sua giovinezza a Savona. Gli è stato riconosciuto un particolare emblema araldico, relativo alle sue quattro medaglie al valor militare.
 
== Riconoscimenti e testimonianze ==
Sono a lui intitolati: l'Aula Magna dell'Istituto P. Boselli in Savona (dal 1º giugno 1950)<ref>''Cerimonia in memoria della medaglia d'oro Ratto'', «[[Il Secolo XIX]]», 27 maggio 1959, pag. 4. (cronaca di Savona).</ref><ref>Liguria Alpina, n. 7, giugno 1959, pag. 6.</ref>, il villaggio popolare in costruzione alle Fornaci (Savona) e vari fortini (Col di Nava e a.).
 
"Gli episodi nei quali rifulgeva il valore dei nostri soldati della montagna si moltiplicavano. Vi furono compagnie, come ad esempio la 70ª del Bat. Gemona, comandata dal tenente Ratto, (caduto sul campo) che in quindici giorni sostenne una trentina di combattimenti per prendere e riprendere posizioni".<ref>da Alpini nella Storia della Fanteria Italiana.</ref>
 
Da uno dei nostri inviati di [[guerra]]:
''Dal fronte greco ([[20 gennaio]] [[1941]])''. ''Incredibile incolumità. (...) poiché oltre a uno spirito di [[battaglione]], esiste anche uno spirito di [[reggimento]] e di [[divisione (unità militare)|divisione]], voglio presentare subito il tenente R., già proposto per una promozione per meriti di guerra e due ricompense al valor militare (la guerra non è ancora finita ...). Il tenente R., a detta di tutti, è uno degli [[ufficiale (forze armate)|ufficiali]] più in gamba della "Julia", dotato di un'incredibile incolumità. Certo a sentire quello che ha fatto, uscendone sempre sano e salvo, c'è da rimanere sbalorditi. Gli stessi nemici ormai conoscono da lontano il trillo del fischietto con cui dà agli uomini il segnale dell'[[assalto]]. Lo temono e tentano tutti gli stratagemmi pur di catturarlo. Ma R., oltreché [[invulnerabile]] è anche [[imprendibile]]./Pochi giorni fa un numeroso gruppo di nemici si era portato sotto le posizioni di R. senza sparare, gridando alle sentinelle in italiano di cessare il fuoco perché era intervenuto un armistizio. Gli [[alpini]], si sa sono ragazzoni ingenui, però di fronte allo strano contegno del gruppetto [[nemico]], non abboccarono all'amo e corsero subito a chiamare il [[tenente]]. Ma il tenente, che aveva già avvertito per conto suo qualcosa d'insolito, si precipitava avanti lanciando bombe a mano e urlando: "Sparate, perdio sparate!". Fecero appena in tempo a respingere quei traditori, chèche dalle loro linee si apriva un fuoco infernale.../Un'altra volta la compagnia di R., di retroguardia alla Divisione, fu circondata da un numero soverchiante di nemici, i quali gridavano: "Questa volta ci sei, R., questa volta ci sei!". Ma R. tirò fuori il suo fischietto e si aprì la strada a colpi di bombe a mano attraverso una violentissima e accanita sparatoria. Anche quella notte se la cavò con poche perdite per la sua compagnia"''.<ref>''Tra i soldati della "Julia"/Gli stessi nemici ormai conoscono il tenente R. lo temono e tentano tutti gli stratagemmi per catturarlo, ma R. è [[invulnerabile]] e [[imprendibile]]'', «[[Gazzetta del Popolo]]» , [[20 gennaio]] [[1941]], pag.3-4.
</ref>. L'articolo sulla Gazzetta del Popolo del [[20 gennaio]] [[1941]], fu ripreso da analogo articolo del Giornale di Savona del [[28 febbraio]], svelando (a chi non lo sapesse) cosa celava la sigla del tenente R<ref>"Gli stessi nemici ormai conoscono il tenente Ratto, lo temono e tentano tutti gli stratagemmi per catturarlo, ma ratto è [[invulnerabile]] e [[imprendibile]]", Giornale di Savona, [[28 febbraio]] [[1941]], pag. 2.</ref>.
 
In Grecia: sul Golico. Alla Memoria di Ratto, di Prampero Cavarzerani.<ref>da {{cita libro|cognome=Zuliani|nome=Angelo Raffaele|wkautore=Angelo Raffaele Zuliani|titolo="[[Julia]]"|anno=1943|editore=Tipografia Del Bianco|città=Udine|pagine=|id=IT\ICCU\CUB\0684635|cid=ISBN }}.</ref>
''Andiamo, Riolino, il moschetto,/le bombe,/lì puoi, se sul petto/la mano io poso,/ripalpita forte il mio cuore;/un senso stamane mi prende/ d’orrored'orrore,/pur oso/e penso/che morte m’incombem'incombe,/che non tornerò. Sono triste…/La pioggia di bombe che insiste,/che fischia,/che schianta,/che traccia a la neve di fumo/un solco,/sconquassa/le membra ai miei prodi/(la neve si tinge di rosso,/di sangue s’imbeves'imbeve)/nel forte mi vuol della mischia./Mi segue la mia Compagnia?/Mi vengono dietro i miei prodi?/Riolino, non odi,/non vedi quel greco ufficiale,/che ritto si sta sulla quota?/Riolino il moschetto,/le bombe…/Stavolta l’elmettol'elmetto/che vale/al greco ufficiale?/E ruzzola giù per la neve/quel cencio, qual masso,/che più non ha forma/il greco ufficiale./-Non dorma/l’arditol'ardito plotone!/Avanti! All’assaltoAll'assalto!/Andiamo, Riolino, il moschetto,/le bombe…/Ahi, mamma, qui al petto/che male, che sangue…/Non dorma l’arditol'ardito plotone!/Avanti!/Io muoio, Riolino, Che spasimo atroce…/Non resti mia spoglia al nemico…/- Tenentetenente, tenente… -/Ma più non ha voce,/non sente/l’arditol'ardito tenente./E’È morto!/- Or dove lo porto?-/La pioggia di bombe,/che insiste,/ che fischia,/che schianta,/che traccia a la neve di fumo/un solco,/sconquassa/le membra de’de' prodi/(la neve si tinge di rosso,/di sangue s’imbeves'imbeve)/fa forte il furor de la mischia!/Riolino, seduto,/impugna al tenente caduto/i piè: li tien stretti a le spalle/e, come trainando una slitta,/sedato,/giù, giù per la neve/del Golico scivola a valle,/giù, giù in Val Vojussa,/ i piè sempre stretti a le spalle/e i piedi del morto tenente,/che più non ha voce,/non sente!/Ho visto una candida croce/in plaga remota/Gli Alpini hanno preso la quota/. (Quota 1615).''
 
== Onorificenze ==
 
{{Onorificenze
|immagine = Valor militare gold medal BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia d'oro al valor militare
|collegamento_onorificenza = Medaglia d'oro al valor militare
|motivazione = [[Comandante (grado militare)|Comandante]] di compagnia alpina, di [[eroismo|valore]] [[leggendario]], più volte distintosi per eroica condotta e più volte decorato durante la campagna d’Albaniad'Albania, nel corso di asprissimo [[combattimento]] per il possesso di una contrastata posizione, accorreva con irresistibile slancio alla testa dei suoi uomini. Ferito, continuava nella sua [[azione]] trascinatrice, giungendo primo fra tutti sulle posizioni avversarie. Abbarbicato alle rocce con i suoi [[alpini]], tenacemente resisteva ai reiterati attacchi dell’avversariodell'avversario impedendogli di avanzare di un metro, finché nuovamente colpito trovava morte gloriosa. Magnifica figura di [[giovane]] [[comandante]] [[intrepido]] e temerario, fulgido esempio di [[coraggio]], abnegazione e spirito di sacrificio spinti fino all’olocaustoall'olocausto.
|luogo=Monte Golico - Quota 1615 (Fronte greco), [[7 marzo]] [[1941]].<ref>La data del Decreto è in corso di verifica.</ref><ref>http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=13044</ref><ref>da {{cita libro|cognome=Rasero|nome=Aldo|wkautore=Aldo Rasero|titolo=[[Alpini della Julia, Storia della divisione miracolo]]|anno=1972|editore=Mursia|città=Milano|pagine=|id=IT\ICCU\ANA\0087615|cid=}}
}}
, pag. 521 </ref>}}
 
{{Onorificenze
|immagine = Valor militare silver medal BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia d'argento al valor militare
|collegamento_onorificenza = Medaglia d'argento al valor militare
|motivazione = Ufficiale di provato valore personale già distintosi in numerosi precedenti combattimenti, comandante di compagnia alpina sotto il martellare di mortai da 81 e delle mitragliatrici avversarie manteneva, per quattro giorni, una importante posizione centro dello schieramento reggimentale. Nonostante le gravi perdite subite dal suo reparto e il nemico fortemente arrocatoarroccato e in forze quattro volte superiori attaccava violentemente la posizione, animava i superstiti con l'esempio e la parola e li trascinava reiteratamente al contrassalto al lancio di bombe a mano. Riusciva così a mantenere la posizione assegnatagli fino a quando riceveva l'ordine di sganciamento. Esempio di virtù militari e di cosciente sprezzo del pericolo.
|luogo=(Fronte greco) [[27 novembre|27]] - [[30 novembre]] [[1940]]}}
 
{{Onorificenze
Riga 127 ⟶ 117:
|collegamento_onorificenza = Medaglia di bronzo al valor militare
|motivazione = Comandante di Compagnia di iniziativa, in aspro combattimento contro il nemico superiore in forze ed in posizione dominante, guidava più volte il reparto all'assalto riuscendo a porre in fuga l'avversario. Esempio di ardire e sprezzo del pericolo.
|luogo=[[Epiro]], Quota 2221 Nord di Eleutera (Fronte greco) [[28 ottobre]] - [[10 novembre]] [[1940]]}}
 
{{Onorificenze
Riga 134 ⟶ 124:
|collegamento_onorificenza = Medaglia di bronzo al valor militare
|motivazione = In tre giorni di aspri combattimenti contro un nemico superiore in forze, con slancio irresistibile e col suo valore trasfuso nella Compagnia e con tempestiva iniziativa riusciva a conseguire brillanti risultati
|luogo=Zona Cepan Siti (Fronte greco), [[8 gennaio|8]] - [[10 gennaio]] [[1941]]}}
 
== Note ==
<references/>
==Bibliografia==
 
== Bibliografia ==
*http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=13044
* {{cita libro|cognome=Bedeschi|nome=Giulio|wkautore=Giulio Bedeschi|titolo=Fronte greco-albanese: c'ero anch'io|anno=1977|editore=Mursia |città=Milano|pagine=|id=|cid=}}
* {{cita libro|cognome=Oliva|nome=Gianni|wkautore=Gianni Oliva|titolo=Storia degli alpini|anno=2010|editore=Mondadori |città=Milano|pagineISBN=|id=ISBN 978-88-04-48660-2|cid=G. Oliva}}
* {{cita libro|cognome=Rasero|nome=Aldo|wkautore=Aldo Rasero|titolo="[[Alpini della Julia]]"|anno=1972|editore=Mursia|città=Milano|pagine=|id=IT\ICCU\ANA\0087615|cid=}}
* {{cita libro|cognome=Zuliani|nome=Angelo Raffaele|wkautore=Angelo Raffaele Zuliani|titolo="[[Julia]]"|anno=1943|editore=Tipografia Del Bianco|città=Udine|pagine=|id=IT\ICCU\CUB\0684635|cid=ISBN }}
* Alpini della Storia della Fanteria Italiana.
* I decorati di medaglia d'Oro della Provincia di Savona - Associazione Alpini Savona.
* ''L'epopea della "Julia"'', «[[Gazzetta del Popolo]]» , 14 gennaio 1941, pag.2-3.
* ''Tra i soldati della "Julia"/Gli stessi nemici ormai conoscono il tenente R. lo temono e tentano tutti gli stratagemmi per catturarlo, ma R. è invulnerabile e imprendibile'', «[[Gazzetta del Popolo]]» , 20 gennaio 1941, pag.3-4.
* ''Combattenti savonesi/La medaglia d'argento al ten. Benvenuto Ratto, "Gli stessi nemici ormai conoscono il tenente Ratto, lo temono e tentano tutti gli stratagemmi per catturarlo, ma rattoRatto è invulnerabile e imprendibile"'', «Giornale di Savona» , 28 febbraio 1941, pag. 2.
* ''La motivazione della medaglia d'argento al Ten. Ratto'', «[[Il Secolo XIX]]», 4 marzo 1941.
* ''Albo di gloria/Il Tenente Benvenuto Ratto caduto sul fronte greco-albanese'', «Corriere di Savona» , 6 aprile 1941, pag. 4.
* ''L'albo della gloria/I caduti sul fronte greco/Ufficiali (Ten. Benvenuto Ratto)'', «Le Forze Armate», Suppl. straord. n. 3, 10 aprile 1941.
* ''100 lire per i feriti/offerte dalla famiglia del Ten. Ratto'', «Giornale di Savona», 11 aprile 1941, pag.4.
* ''Caduti savonesi/Lettere di Benvenuto Ratto/eroico ufficiale degli alpini, Le due ferite, la promozione a capitano per merito di guerra, la medaglia d'argento sul campo e le proposte per altre due decorazioni del giovane ufficicialeufficiale savonese'', «Giornale di Savona», 13 aprile 1941, (giornale di Genova) pag.4.
* ''Benvenuto Ratto/Medaglia d'argento al V.M.'', «Il Letimbro», 2 maggio 1941, pag. 4.
* ''Libri per i soldati/La famiglia della medaglia d'oro Ratto offre i libri dell'eroe'', «Il Lavoro»(cronaca Savona), 16 dicembre 1942, pag. 2.
* ''La medaglia d'oro al V.M. a Benvenuto Ratto/La più alta ricompensa al valore premia l'eroismo del giovane ufficiale savonese'', «Il Lavoro», 11 dicembre 1942.
* ''La mamma del tenente Ratto riceve la medaglia d'oro del figlio caduto'', «Il Lavoro», 10 maggio 1943.
* ''Le medaglie d'oro/Tenente Benvenuto Ratto'', «[[La Domenica del Corriere]]» , Anno 45 (1943), n. 6.
* ''Cerimonia in memoria della medaglia d'oro Ratto'', «[[Il Secolo XIX]]», 27 maggio 1959, pag. 4.
* ''Commovente cerimonia in memoria dell'eroico tenente Benvenuto Ratto'', «[[Il Secolo XIX]]», 4 giugno 1959, pag. 4.
* ''Sezione di Savona'', «Liguria Alpina», n. 7, giugno 1959, pag. 6.
* ''Le medaglie d'oro della Liguria,Ten. Benvenuto Ratto'', «Corriere Mercantile», 16 marzo 1963, pag. 9.
 
== Voci correlate ==
* [[Brigata Alpina Julia|Divisione Julia]]
* [[8º Reggimento Alpini]]
*[[Associazione Nazionale Alpini]]
*[[Istituto del Nastro Azzurro]]
*[[Prunetto]] Santuario della Madonna del Carmine (altare di jus patronato di Casa Ratto).
*[[Valerio (famiglia)|famiglia Valerio]]
*[[Ceva]]
*[[Savona]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* https://web.archive.org/web/20160305190521/http://www.archiviostorico.unibo.it/PDF/Il_Labaro.pdf
* http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=13044
* https://web.archive.org/web/20100815020207/http://www.istitutonastroazzurro.org/?showpage=6
* https://web.archive.org/web/20141220063732/http://www.vecio.it/cms/index.php/reggimenti-alpini/259-8-reggimento-alpini
* http://www.vecio.it/cms/index.php/battaglioni/306-battaglione-alpini-gemona {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20141220063735/http://www.vecio.it/cms/index.php/battaglioni/306-battaglione-alpini-gemona |date=20 dicembre 2014 }}
 
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