Discussione:Irpinia: differenze tra le versioni

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I Sanniti sono esistiti, e costituirono storicamente una lega comprendente le maggiori tribù dell'area. Roma combattè i Sanniti, e i Sanniti combaterrono Roma da popolo unito, e non da popolo separato.
Chiamavano la loro terra "Safinim" e se stessi "Safineis".
Lo so che l'argomento non è molto pertinente alla pagina e che, "in proporzione al resto della pagina", questa è una bazzeccola, ma mi parrebbe giusto correggere. --[[Speciale:Contributi/79.52.19.34|79.52.19.34]] ([[User talk:79.52.19.34|msg]]) 14:00, 26 ott 2012 (CEST)
 
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Con [https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Irpinia&diff=79663067&oldid=79602671 questa] modifica ho eliminato parti della voce a mio avviso inutili. In particolare quella relativa alle "Persone legate all'Irpinia" (parziale e potenzialmente infinita), le Associazioni irpine (nessuna rilevanza nazionale) e lo sport (lista infinita di società non enciclopediche). Quanto in precedenza contenuto in "Centri principali" si potrebbe invece valutare e reinserire. Ho provato anche a riscrivere la sezione sulla gastronomia, ma andrebbe ulteriormente migliorata (come il resto della voce).--'''''<span style="font-family:Segoe Print">[[Utente:Fire90|<span style="color:#0000FF">Fire</span>]][[Discussioni utente:Fire90|<span style="color:#ff0000">90</span>]]</span>''''' 17:44, 20 mar 2016 (CET)
:Ho anche [https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Irpinia&diff=80166664&oldid=80153123 eliminato] la parte riguardo al clima (da riscrivere) e i centri principali in quanto elenco soggettivo.--'''''<span style="font-family:Segoe Print">[[Utente:Fire90|<span style="color:#0000FF">Fire</span>]][[Discussioni utente:Fire90|<span style="color:#ff0000">90</span>]]</span>''''' 16:55, 15 apr 2016 (CEST)
 
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== Storia ==
 
Riporto qui una parte della sezione Storia (che tra breve verrà snellita in modo sostanziale) poiché eccessivamente prolissa, dispersiva, non aggiornata o non attinente all'argomento, nonché priva di fonti.--[[Utente:3knolls|3knolls]] ([[Discussioni utente:3knolls|msg]]) 14:19, 26 ago 2021 (CEST)
 
''Dal XII al X secolo a.C., per successive ondate immigratorie, iniziarono a penetrare nella [[penisola italiana]] i primi popoli di [[lingue indoeuropee|lingua indo-europea]] che dettero origine nelle zone del centro-Italia più occidentali ai ''Prischi-[[Latini]]'', e a est, sulla dorsale appenninica, agli ''Umbro-[[Sabini]]''. Tali tribù si sovrapposero ai più antichi insediamenti di Itali e [[Ausoni]], o [[Enotri]], formando un unico corpo civile. I coloni provenienti dalla [[Grecia]] chiamarono queste popolazioni Opsci, trasformato poi in [[Osci]] o Oschi a significare incolti, estranei alla civiltà greca.''
 
''Dal VI secolo a.C. si assistette a successive e massicce migrazioni verso sud dei Sabini, distaccatisi dagli [[Umbri]], in ossequio al ''ver sacrum'', la primavera sacra, un antichissimo rito dei popoli italici praticato in tempo di pericolo o in caso di elevata densità di popolazione. Sotto la guida di un animale sacro, i Sabini penetrarono lungo la dorsale appenninica dai confini dell'[[Umbria]] sino all'[[Aspromonte]]. I primi "sacrati", secondo la tradizione, erano in settemila guidati da ''Comio Castronio'' e sotto il vessillo del toro occuparono le terre tra il [[Molise]], il [[Matese]] e il fiume Tammaro, dando origine alle genti sannitiche. L'antica e corretta denominazione, in lingua osca, dei [[Sanniti]] è ''Safineis'', come riportato su alcune epigrafi e monete ritrovate in molti scavi archeologici. Il nome latino Samnites sembra essere una degenerazione linguistica di Sabini, da cui Sabnites e quindi Sanniti.''
 
''Un ulteriore insediamento di tribù sabelle occupò la regione compresa tra le valli del [[Sabato (fiume)|fiume Sabato]], dell'[[Ufita]] e dell'[[Ofanto]]: si chiamarono [[Irpini]], dal nome dell'animale, loro insegna, venerato in onore del dio Marte: ''Hirpus'' che nella lingua osca significava lupo. Per mancanza delle antiche fonti storiche non è accertabile un'età precisa sull'insediamento degli Irpini in tali terre. È certo, però, che prima dell'anno 342 a.C., allorché cominciò la [[Guerre sannitiche#Prima guerra sannitica (343-341 a.C.)|prima guerra tra Sanniti e Romani]], gli Irpini si erano stabiliti, già da tempo, nel territorio cui avevano imposto il loro nome. Essi compaiono, per la prima volta, col proprio nome al tempo della spedizione di [[Pirro]], nel 280 a.C. Abellinum fu conquistata dai romani nel 252 a.C.''
 
''Gli Irpini conservarono stabilmente le antiche tradizioni e la [[lingua osca]]. Il ritrovamento fatto a fine Settecento della ''[[Tabula Bantina]]'', ha permesso la comprensione e lo studio di quest'antico idioma italico. La tavola in bronzo, rinvenuta a [[Oppido Lucano|Oppido]], nella vicina [[Lucania]], reca l'iscrizione di una legge della vicina città romana di [[Banzi]] sia in osco sia in latino.''
 
''I centri irpini più importanti furono (da nord a sud): ''[[Vescellium]]'' (da localizzarsi forse nei [[monti della Daunia]], ai confini con l'[[Apulia]]), ''[[Aequum Tuticum]]'' (Sant'Eleuterio di [[Ariano Irpino]]), ''Maleventum'' ([[Benevento]], colonizzata però dai Romani fin dal 268 a.C.), ''Trivicum'' (Civita Superiore di [[San Sossio Baronia]]), ''[[Aeculanum]]'' (Passo di [[Mirabella Eclano|Mirabella]]), ''[[Aquilonia (città romana)|Aquilonia]]'' ([[Lacedonia]]), ''Romulea'' (probabilmente [[area archeologica di Carife|Carife]]), ''[[Abellinum]]'' (nei pressi dell'odierna [[Atripalda]], sul fiume Sabato), ''Fratuolum'' (forse [[Calitri]]), ''[[Compsa]]'' ([[Conza della Campania|Conza]] vecchia). Altri insediamenti notevoli, di cui però si ignorano i nomi, erano a Monte Rovitello (presso [[Greci (Italia)|Greci]]), a [[Casalbore]] (ove si rinvengono i resti di un tempio italico, l'unico in tutta l'Irpinia), a [[Monte Castello (Savignano Irpino)]], a La Pezza (presso [[Melito Irpino]]), a Fioccaglie (in [[Valle Ufita]], in territorio di [[Flumeri]]), a [[Castel Baronia]], a [[Bisaccia (Italia)|Bisaccia]], a Oppido Vetere (presso [[Lioni]]), a [[Cairano]], a [[Castelnuovo di Conza]], a [[Oliveto Citra]] (al confine con [[Lucani]] e Picentini).''
 
''Le tribù irpine erano organizzate in pagi, cantoni nei quali erano sparse capanne o casupole e dove esisteva una rocca che offriva un sicuro riparo in caso di guerra e che custodiva le cose sacre della comunità. I Safini, o Sabhini, non costituirono mai uno stato centrale, le singole tribù, "sacrate" a Mamerte (Marte), secondo la divinazione del ver sacrum, formarono ognuno un'entità politico-amministrativa chiamata toutus. I Sanniti contarono quattro touti: i [[Pentri]], con Bovianum Vetus ([[Pietrabbondante]]) quale località dove si svolgevano i rituali sacri e le attività sociali e di governo, occuparono l'alto e medio [[Molise]] e l'alta valle del Sangro; i [[Carricini]] con [[Cluviae|Cluviæ]], si stanziarono tra il [[Sangro]] e il [[Trigno]]; i [[Caudini]] con [[Caudium]] ([[Montesarchio]]), si insediarono nelle ampie valli situate tra Benevento e il corso del [[Volturno]]; infine gli Irpini nel quadrante sud-orientale della federazione sannita. Capo del touto era il [[meddix tuticus|Meddis Toutiks]]. Era eletto democraticamente e affiancato da un collegio costituito dal Meddix Aticus, una sorta di ministro delle finanze, e dai rappresentanti dei vari pagi, guidati dal Meddix Minor.''
 
''I pagi, autoctoni e autonomi, erano generalmente retti da libere assemblee, alcune con costituzione democratica, sul modello greco, altre governate da oligarchi. Vi si organizzava il reclutamento militare, si approvavano le leggi locali e si eleggevano i rappresentanti al touto. Ogni pagus era, a sua volta, organizzato in vari insediamenti diffusi sul territorio, costituiti dai vici e dagli oppida. Il vicus aveva funzioni prettamente economico-produttive ed era situato in zone piane o pedemontane, l'oppidum era un castello fortificato con un presidio militare posto sulle alture. La sicurezza e l'organizzazione del territorio erano garantite da un forte e capillare controllo esercitato da un'entità governativa che imponeva il rispetto delle leggi locali e del touto.''
 
''A seconda delle circostanze e convenienze i touti si federavano per fronteggiare le minacce alla loro integrità territoriale. Nel V secolo a.C., i Samnites costituirono una sorta di lega per sottrarre agli [[Etruschi]] la città di [[Capua (città antica)|Capua]] con l'intera pianura campana fino a [[Stabia|Stabiæ]]. Successivamente espugnarono ai Greci la città di [[Cuma]] sottraendo loro il controllo della costa tirrenica della Conia. Una testimonianza dei vincoli federativi tra le tribù irpine è documentata da un'antica moneta in bronzo, anteriore per conio alla fine della [[Guerre sannitiche#Terza guerra sannitica .28298-290 a.C..29|terza guerra sannitica]] (275 a.C.), nella quale si accenna ad una lega stretta tra i quattro pagi, i quali traevano la loro origine direttamente dagli dei Tefer, antico dio della guerra italico, e Herentateis, dea della bellezza e dell'amore, e altre sette tribù, costituenti una costellazione politica maggiore quali potevano essere gli Abellinates. A riprova del vincolo federativo delle comunità irpine, ma allo stesso tempo della loro autonomia, vanno citati gli eventi della [[seconda guerra punica]], allorquando [[Annibale]] si presentò ai popoli italici come il liberatore dal giogo di Roma. Gli Irpini, all'appello del duce cartaginese, si mostrarono disuniti, divisi com'erano in due diversi partiti politici: uno aristocratico, fedele, secondo gli antichi patti di un fœdus iniquum, all'alleanza romana, e l'altro democratico, aperto ad ogni novità. Non si riuscì a raggiungere un'intesa tra le tribù irpine neppure all'epoca della [[guerra sociale]], quando i popoli assoggettati a Roma insorsero affinché fossero loro conferiti gli stessi diritti politici degli abitanti dell'Urbe. Gli Irpini si divisero in una parte favorevole al Senato, quella aristocratica, e in una parte popolare che teneva per gli insorti; si ritrovarono quindi a combattere sui due fronti opposti, gli uni contro gli altri. La feroce riconquista delle popolazioni sollevate da parte di [[Lucio Cornelio Silla|Silla]] indusse, anzitempo, gli Irpini insorti a trattare la resa. La volontaria dedizione dei pagi irpini indusse [[Gaio Mario|Mario]] a concedere loro, nell'87 a.C., la cittadinanza. Il favore guadagnato da Mario per i benefici concessi segnò la fine del touto irpino. Infatti, con lo scoppio della guerra civile tra le opposte fazioni dei sostenitori di Mario e di Silla e la definitiva vittoria di quest'ultimo, gli Irpini furono proscritti ed ebbero i beni confiscati. L'uccisione o la riduzione in servitù dell'antica gente, ad eccezione dei partecipanti alla legione irpina, rimasti fedeli a Silla, portò alla cancellazione anche della favorevole condizione giuridica: persero la loro indipendenza e autonomia, furono privati del loro territorio e i possedimenti, sia privati che pubblici, furono distribuiti tra i legionari o avocato alla [[repubblica romana]].''
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