Walter Scott: differenze tra le versioni

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{{Nota disambigua}}
{{NN|letteratura|dicembre 2009}}
{{Bio
|Titolo = Sir
|Nome = Walter
|Cognome = Scott, I Barone Scottbaronetto
|Sesso = M
|LuogoNascita = Edimburgo
|GiornoMeseNascita = 15 agosto
|AnnoNascita = 1771
|LuogoMorte = Abbotsford House
|GiornoMeseMorte = 21 settembre
|AnnoMorte = 1832
|Epoca = 1800
|Attività = scrittore
|Attività2 = poeta
|AttivitàAltre = e [[Romanzo|romanziere]]
|Epoca = 1800
|Nazionalità = britannico
|AttivitàAltre =  e [[Romanzo|romanziere]]
|PostNazionalità = , considerato il padre del moderno [[romanzo storico]], per il suo capolavoro ''[[Ivanhoe (romanzo)|Ivanhoe]]''
|Nazionalità = scozzese
|Immagine = Sir Henry Raeburn - Portrait of Sir Walter Scott.jpg
|PostNazionalità = , la cui vasta produzione letteraria è nota in tutta [[Europa]]. Per la sua fama è considerato lo scrittore nazionale scozzese
|Didascalia = [[Henry Raeburn]], ''Sir Walter Scott'' (1822); olio su tela, 76.2×63.5 cm, National Gallery of Scotland, Edimburgo
|Immagine = Sir Walter Scott - Raeburn.jpg
|Didascalia = Sir Walter Scott ritratto da [[Henry Raeburn]], 1822.
}}
 
== GiovinezzaBiografia ==
Walter Scott nacque il [[15 agosto]] del [[1771]] ad [[Edimburgo]] da una famiglia di antiche tradizioni [[Scozia|scozzesi]] fratello di una dolce sorella di nome Natasha Scott, facoltosa ma non [[Aristocrazia|aristocratica]], sebbene Walter abbia sempre cercato di accreditare alla sua famiglia una discendenza illustre.
Il padre, Walter, esercitava la professione di [[avvocato]], ma si dedicava spesso a studi storici e teologici; la madre Anne Rutherford, colta e raffinata, era figlia primogenita di un professore di medicina dell'[[Università di Edimburgo]].
 
=== Primi anni di vita ===
Nel [[1772]] il piccolo Walter si ammalò di [[poliomielite]], malattia che lo rese per tutta la vita claudicante.
[[File:The home of Walter Scott, George Square, Edinburgh.jpg|thumb|left|La casa a Edimburgo dove Walter Scott visse dai quattro ai ventisei anni (tra il 1775 e il 1797)]]
Data la salute cagionevole, il giovane Scott trascorse i suoi primi anni di vita in una fattoria paterna nella campagna scozzese e, più precisamente, in quella zona conosciuta come [[Scottish Borders|Border]]; si tratta di un territorio piuttosto isolato, il confine fra le [[Highlands]] e le [[Lowlands scozzesi|Lowlands]], ma che ha conservato inalterati quelli che sono i tratti peculiari della tradizione scozzese, in particolare le ballate.
La fattoria inoltre sorgeva non distante dalle rovine di [[Smailholm Tower]], antica residenza paterna.
Questi anni di vita trascorsi a contatto con la tradizione locale influenzeranno enormemente la produzione successiva di Scott, sia per quanto riguarda l'ambito [[poesia|poetico]], sia per quello [[prosa]]ico.
In particolare, egli fu fortemente colpito dai racconti dell'ultima insurrezione scozzese, la [[battaglia di Culloden]] del [[1746]] e le dure conseguenze che essa ebbe sia su coloro che vi presero fisicamente parte, sia sugli animi della popolazione locale.
 
Walter Scott nacque il 15 agosto 1771 a [[Edimburgo]] da una famiglia di antiche tradizioni scozzesi; il padre, Walter, pur esercitando la professione di avvocato, si dedicava saltuariamente a studi storici e teologici; la madre, Anne Rutherford, colta e raffinata, era figlia primogenita di un professore di medicina dell'Università di Edimburgo.
Nel [[1775]] poté fare ritorno ad Edimburgo e di lì si trasferì a [[Bath]], dove iniziò cure presso [[terma|fonti termali]].
Tornato ad Edimburgo, nel [[1778]] il padre gli affiancò alcuni precettori perché lo preparassero agli studi imminenti: nel [[1779]] infatti Walter iniziò la frequentazione della prestigiosa [[Royal High School di Edimburgo]].
Con il migliorare della sua situazione fisica, aumentò anche la sua passione per lo studio: il giovane Walter leggeva romanzi, resoconti di viaggio, poemi e libri storici.
Il suo insegnante, James Mitchell, gli fornì una buona conoscenza dell'[[aritmetica]] e della storia della [[Chiesa di Scozia]], con particolare attenzione al fenomeno dei [[Covenanti|Covenanters]].
Conclusi gli studi, si trasferì presso una zia a [[Kelso]], dove frequentò la locale Scuola di Grammatica: qui conobbe [[James Ballantyne]], che in seguito illustrerà alcuni suoi libri.
 
Nel 1772 il piccolo Walter si ammalò di poliomielite, malattia che lo rese claudicante. Data la sua salute cagionevole, il giovane Scott trascorse i suoi primi anni di vita nella fattoria paterna di Sandyknowe, villaggio ubicato in una zona conosciuta come [[Scottish Borders|Border]], al confine tra Inghilterra e Scozia. Si trattava di un'area piuttosto isolata, ma ricca di un grande repertorio di leggende e racconti di avventure, che suscitarono una vivissima impressione sull'animo del giovane. Inoltre, la fattoria sorgeva non lontano dalle rovine di Smailholm Tower, l'antica residenza paterna. Questi anni di vita trascorsi a contatto con la tradizione locale avrebbero esercitato una profonda influenza sulla sua produzione successiva, sia quella di ambito poetico che quella di genere prosastico. In particolare, lo scrittore fu fortemente colpito dai racconti dell'ultima insurrezione scozzese, la [[battaglia di Culloden]] del 1746, e delle dure conseguenze che essa ebbe sia sugli stessi combattenti, sia sugli animi della popolazione locale.
=== Gli studi ===
Essendo il padre un affermato avvocato, Walter fu indirizzato agli studi legali e fu iniziato alla professione forense: pur non rispecchiando il suo vero interesse, la legge sarà un aspetto preponderante nella sua produzione letteraria; in essa Scott vide il cambiamento sociale avvenuto nel corso dei secoli, il passaggio da una società arcaica ad una moderna.
Nel [[1783]] iniziò la frequentazione, presso l'[[Università di Edimburgo]], dei corsi di legge.
Tra il [[1789]] e il [[1792]] svolse un periodo di pratica presso lo studio del padre.
 
Nel 1775 poté fare ritorno ad Edimburgo e di lì si trasferì a [[Bath]], dove iniziò cure presso le fonti termali. Tornato ad Edimburgo, nel 1778 il padre gli affiancò alcuni precettori perché lo preparassero agli studi imminenti: nel 1779 iniziò infatti a frequentare la prestigiosa Royal High School di Edimburgo. Con il migliorare delle sue condizioni di salute, aumentò anche la sua passione per lo studio: il giovane Walter, pur non rivelandosi uno studente particolarmente promettente, divorava romanzi, resoconti di viaggio, poemi e libri storici. Il suo insegnante, James Mitchell, gli trasmise i rudimenti dell'aritmetica e della storia della Chiesa di Scozia, con particolare attenzione al fenomeno dei Covenanters. Conclusi gli studi, Scott si trasferì presso una zia a [[Kelso]], dove frequentò la locale Scuola di Grammatica: qui conobbe [[James Ballantyne]], che in seguito avrebbe illustrato alcuni dei suoi libri.
Fu proprio in questo periodo che Walter sviluppò la passione per gli studi storici e mitologici tradizionali della terra scozzese: in riferimento a questi anni, scrisse, nelle pagine della sua ''Autobiografia'':
 
=== Le prime esperienze letterarie ===
{{quote|Durante le nostre passeggiate, John Irving ed io ci raccontavamo leggende nelle quali predominavano le battaglie e gli eventi miracolosi. Questo passatempo ci teneva occupati durante le vacanze e credo di dovere ad esso la propensione immaginaria per la poesia e la prosa di stampo romantico e cavalleresco.|Walter Scott, ''[[Ivanhoe (romanzo)|Ivanhoe]]'', p. 563}}
[[File:Sir William Allan - Sir Walter Scott, 1771 - 1832. Novelist and poet - Google Art Project.jpg|thumb|[[William Allan]], ''Sir Walter Scott, 1771 - 1832. Novelist and poet'' (1844), dipinto, National Gallery of Scotland, Edimburgo]]
Essendo il padre un affermato avvocato, Walter fu indirizzato agli studi di diritto e iniziato alla professione forense. Pur non rispecchiando il suo vero interesse, la giurisprudenza sarà un aspetto preponderante nella sua produzione letteraria; nel mutamento delle leggi Scott vide il cambiamento sociale avvenuto nel corso dei secoli, il passaggio da una società arcaica ad una moderna. Fu nel 1783 che Scott, alla precoce età di dodici anni, iniziò a frequentare i corsi di legge presso l'università di Edimburgo; nel 1786, invece, entrò nello studio legale del padre, mentre nel 1792 conseguì la laurea e cominciò ad esercitare la professione in tribunale. Malgrado i successi nella carriera forense, che gli avevano fruttato nel 1799 la carica di sceriffo di Selkirk e nel 1806 quella di cancelliere di corte di giustizia, Scott preferiva dedicarsi agli studi letterari, con una predilezione particolare per la tradizione storica e mitologica per la Scozia.<ref name=Treccani>{{cita libro|editore=Treccani|opera=Enciclopedia Italiana|titolo=SCOTT, sir Walter|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/sir-walter-scott_%28Enciclopedia-Italiana%29/|città=Roma|accesso=8 novembre 2016}}</ref> {{Chiarire|Nelle pagine della sua ''Autobiografia'' leggiamo infatti:| qui si dice che l'ha scritto nella sua "Autobiografia", ma la citazione è da Ivanhoe. Uno dei due è sbagliato}}
 
{{Citazione|Durante le nostre passeggiate, John Irving ed io ci raccontavamo leggende nelle quali predominavano le battaglie e gli eventi miracolosi. Questo passatempo ci teneva occupati durante le vacanze e credo di dovere ad esso la propensione immaginaria per la poesia e la prosa di stampo romantico e cavalleresco|Walter Scott, ''[[Ivanhoe (romanzo)|Ivanhoe]]'', p. 563}}
Negli anni che seguirono, Walter fece importanti conoscenze all'interno dell'ambito universitario: divenne amico per esempio di Adam Ferguson, figlio del più celebre [[Adam Ferguson]], professore all'università.
Scott, in particolare, concepì un ardente entusiasmo per [[Shakespeare]], [[Edmund Spenser|Spenser]] e [[Ossian]], che ben presto abbandonò in favore di [[Thomas Percy (poeta)|Thomas Percy]], autore di una ''Reliques of Ancient poetry'' che lasciò tracce profonde sulla sua fantasia. Furono proprio i testi di Percy a ispirargli le sue primissime esperienze letterarie, per lo più traduzioni di ballate tedesche: nel 1795 tradusse la ''[[Lenore]]'' e ''Der Wilde Jäger'' ("Il cacciatore selvaggio") di [[Gottfried August Bürger|Bürger]]<ref>{{cita libro|p=37|autore=Fiona Robertson|lingua=en|editore=Edinburgh University Press|anno=2012|titolo=The Edinburgh Companion to Sir Walter Scott|ISBN=0-7486-7020-3}}</ref> e nel 1799 il ''Götz von Berlichingen'' di [[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]]. Intanto, Scott decise di approfondire la propria conoscenza del folclore scozzese compiendo frequenti viaggi che non di rado lo portarono ad esplorare terre remote e poco visitate: si recò nelle [[Highlands]] e nel [[Lake District]], dove conobbe Charlotte Genevieve Charpentier, una giovane fanciulla figlia di un rifugiato francese con la quale si sposò il 24 dicembre 1797.<ref>{{cita web|lingua=en|titolo=Chronology of Walter Scott's life|url=http://www.walterscott.lib.ed.ac.uk/biography/chronology.html}}</ref> Da questa relazione, piuttosto felice, nacquero cinque figli.
Conobbe inoltre il poeta [[Thomas Blacklock]], che lo introdusse presso [[James Macpherson]], autore del celebre ''[[Canti di Ossian|Ciclo di Ossian]]''.
Durante l'inverno [[1786]]–[[1787|87]] infine, conobbe il poeta [[Robert Burns]].
 
Nel 1802 Scott pubblicò i due volumi delle ''Border Ballads'' (accresciuti a tre nel 1803), dove incluse anche poesie di sua mano, come ''Glenfillas'', scritta nel 1799. La popolarità di queste composizioni spinse lo scrittore a scrivere nel 1805 ''The Lay of the Last Minstrel'', un lungo romanzo in versi di argomento scozzese che ebbe un grande successo. Questo decollo letterario fu prontamente seguito dalla pubblicazione di altri poemi caratterizzati dal medesimo stile, quali ''Marmion'' nel 1808, ''[[La donna del lago (poema)|The Lady of the Lake]]'' nel 1810, ''The Vision of Don Roderick'' nel 1811, ''Rokeby'' e ''The Bridal of Triermain'' nel 1813, ''The Lord of the Isles'' nel 1815.<ref name=Treccani/>
Laureatosi, nel [[1792]] si iscrisse all'ordine degli avvocati e cominciò ad esercitare la professione; contemporaneamente iniziò lo studio della [[lingua tedesca]], per poter approfondire la conoscenza di poeti come [[Gottfried August Bürger|Bürger]] e [[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]].
[[File:Ivanhoe title page.jpg|thumb|left|verticale=0.9|Frontespizio della prima edizione dell'''Ivanhoe'']]
 
=== Il successo ===
== Matrimonio e le prime pubblicazioni ==
L'incessante operosità di Scott non si limitò al solo piano letterario e giuridico. Oltre a continuare le ricerche che portarono alla gestazione delle ''Border Ballads'', dedicò molto tempo anche al lavoro militare, assumendo anche un comando nel reggimento di cavalleria leggera di Edimburgo; dal 1808 iniziò a collaborare con la ''[[Quarterly Review]]'', una rivista politico-letteraria di orientamento conservatore. Nel 1805, inoltre, Scott entrò a far parte di una tipografia fondata dall'amico Ballantyne; quando quest'ultima fallì nel 1812 si accordò con la società rivale di Constable, che basò la propria fortuna proprio sui suoi scritti. In questo modo Scott poté accumulare una notevole fortuna, con la quale poté coronare le proprie ambizioni di proprietario terriero: nel 1811 acquistò per quattromila sterline il castello di Abbotsford, possedimento che sarebbe stata la sua dimora fino alla fine dei suoi giorni.<ref name=Treccani/>
Una volta finiti gli studi e divenuto avvocato, Walter fece il primo dei frequenti viaggi che lo portarono ad esplorare terre remote e poco visitate: si spinse in questa occasione fino alle [[Highlands]], nel nord della Scozia, alla ricerca di antiche ballate ancora vive nella tradizione orale di quei luoghi.
Nello stesso anno si innamorò di una giovane figlia di un baronetto scozzese, Williamina Belsches di Fettercairn, che non ricambiò mai il suo amore.
La passione per questa ragazza si spense solo quando questa sposò, nel [[1796]], il [[baronetto]] [[William Forbes]].
 
Furono questi per lui anni di grande attività letteraria. Dopo aver constatato il declino della fortuna dei suoi romanzi poetici, genere nel quale signoreggiava [[lord Byron]], Scott si cimentò nella composizione di romanzi storici, per i quali ben presto rivelò una particolare vocazione. Nel 1814 pubblicò ''[[Waverley (romanzo)|Waverley]]'', insieme a Ivanhoe oggi riconosciuto come il capostipite dei romanzi storici: il testo, che miscela il tema del romanzo gotico alle vicende storiche nazionali, conobbe una grandissima popolarità di critica e di pubblico. Fu questo solo l'inizio di un'incalzante serie di successi letterari: ''[[Guido Mannering|Guy Mannering]]'' fu pubblicato nel 1815; ''[[L'antiquario|The Antiquary]]'', ''The Black Dwarf'' e ''[[I puritani di Scozia|Old Mortality]]'' nel 1816; ''The Heart of Midlothian'' e ''[[Rob Roy (romanzo)|Rob Roy]]'' nel 1818; ''[[La sposa di Lammermoor|The Bride of Lammermoor]]'' e ''The Legend of Montrose'' nel 1819; ''[[Ivanhoe]]'', ''The Abbot'' e ''The Monastery'' nel 1820; ''[[Kenilworth (romanzo)|Kenilworth]]'' nel 1821; ''The Pirate'', ''The Fortunes of Nigel'' e ''Peveril of the Peak'' nel 1822; ''[[Quentin Durward]]'' nel 1823; ''St. Ronan's Well'' e ''[[Redgauntlet]]'' nel 1824; ''[[Il conestabile di Chester|The Betrothed]]'' e ''[[Il talismano (Walter Scott)|The Talisman]]'' nel 1825; ''Woodstock'' nel 1826.<ref name=Treccani/>
Nel [[1796]] apparirono [[Anonimato|anonime]] le sue prime pubblicazioni importanti, traduzioni dal tedesco di due ballate del poeta Bürger, grande esponente del [[romanticismo tedesco]], ''The Chase'' (''La caccia'') e ''William and Helen'' (''William e Helen''). Un anno dopo la pubblicazione delle traduzioni, Walter fece la conoscenza di Margaret Charlotte Charpentier, figlia di un rifugiato politico [[Francia|francese]], Jean Charpentier. Ben presto i due decisero di sposarsi: nel [[1797]] fu celebrato il matrimonio. Da questa relazione, piuttosto felice, la coppia ebbe cinque figli.
Tra il 1827 e il 1830 pubblica 4 volumi di ''[[Tales of a Grandfather]]'', serie di racconti destinati ai ragazzi sulla cultura e la storia della [[Scozia]].
 
Tra i testi appena elencati, speciale menzione merita ''Ivanhoe'': quest'opera, che ricostruisce l'epoca delle crociate e di [[Riccardo I d'Inghilterra|Riccardo Cuor di Leone]], ebbe una grandissima eco negli ambienti romantici e sancì la fortuna del «romanzo storico» in tutta Europa, ispirando anche [[Alessandro Manzoni]] nella stesura de ''[[I promessi sposi]]''.
== Scrittore ==
Scott cominciò la sua carriera di scrittore come [[Traduzione|traduttore]] di opere del romanticismo tedesco: nel [[1795]] tradusse la ''[[Lenore]]'' (''Leonora'') e la ballata ''Der Wilde Jaeger'' (''Il cacciatore selvaggio'') di [[Gottfried August Bürger|Bürger]] e nel [[1799]] il ''[[Götz von Berlichingen]]'' di [[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]]; quest'ultima opera servirà da modello a Scott per l'episodio dell'assedio di Torquilstone dell'''Ivanhoe''.<ref>Scott, ''L'Antiquario'', Vita e opere, p. VIII</ref>
Influenzato fortemente dalla lettura della raccolta di ballate di [[Thomas Percy]] ''Reliques of Ancient English Poetry'' (''Reliquie dell'Antica Poesia Inglese''), ne pubblicò una: ''Minstrelsy of the Scottish Border''.
 
=== Gli ultimi anni ===
Negli stessi anni comincia a dedicarsi alla composizione di brevi poemi, sempre di argomento scozzese, che pubblica nell'arco di pochi anni: ''The Lay of the Last Minstrel'' ([[1805]]), ''Marmion'' ([[1808]]), ''The Lady of the Lake'' ([[1810]]), ''The Vision of Don Roderick'' ([[1811]]), ''Rokeby'' ([[1813]]), ''The Bridal of Triermain'' ([[1813]]), ''The Lord of the Isles'' ([[1815]]) e ''Harold the Dauntless'' ([[1817]]).
[[File:Abbotsford Morris edited.jpg|thumb|Abbotsford nel 1880]]
Già in queste prime composizioni è facile riscontrare la presenza di quegli elementi che maggiormente caratterizzeranno le sue successive opere in prosa: l'influsso del romanzo gotico e l'interesse per la storia e le usanze tipiche del proprio paese.
Poco prima della pubblicazione del ''Woodstock'', le finanze di Scott subirono un tracollo. A causa del fallimento di Hurst e Blackett, agenti londinesi del Constable, si venne a formare un passivo di 117.000 sterline. Nonostante sia oggi difficile accertarne le effettive responsabilità,<ref name=Treccani/> il dissesto finanziario era certamente dovuto anche alla cattiva amministrazione di Scott che, dando per scontata la stabilità finanziaria della società, aveva trascurato le questioni economiche, lasciandole al Ballantyne e ad altri che non disponevano di un'esperienza amministrativa pari alla sua.
 
Per nulla scoraggiato, lo scrittore si addossò tutto il debito e cercò di pagarlo autonomamente, senza aiuto alcuno: sebbene funestato dal lutto della moglie, scomparsa nel 1826, preso da una sorta di ''furor scriptorius'', scrisse in questo periodo un gran numero di romanzi e di biografie, tra cui una ''Life of Napoleon''. Ciò, tuttavia, non bastò: in due anni, infatti, i creditori riscossero solo 40.000 sterline.<ref name=Treccani/>
Nel [[1804]] Scott acquistò, insieme ai fratelli Ballantyne, una [[tipografia]]; grazie ai buoni risultati dell'impresa, nel [[1811]] comperò quella che resterà la sua dimora fino alla fine dei suoi giorni, il [[castello di Abbotsford]].
Ma il fallimento della tipografia del [[1813]] lo costrinse ad un incessante lavoro per poter assolvere a tutti i debiti e per poter mantenere la propria casa.
 
Questo sforzo fu fatale per la sua salute. Colto nel 1830 da un colpo apoplettico, ne ebbe uno ancora più grave nell'aprile seguente: sperando che un clima più caldo potesse giovargli, nel settembre dello stesso anno si trasferì in Italia viaggiando su un incrociatore messogli a disposizione dal governo britannico. Ritornato in patria nella primavera del 1832, morì di tifo<ref>''London Medical and Surgical Journal'', gennaio 1833.</ref> il 21 settembre 1832 nella propria dimora di Abbotsford. Il debito, che dopo la sua morte ammontava a 54.000 sterline, fu onorato vendendo la proprietà di Abbotsford e cedendo ai creditori i diritti d'autore delle sue opere.<ref name=Treccani/>
Nel [[1814]] Scott pubblicò ''[[Waverley (romanzo)|Waverley]]'' che è universalmente considerato come il primo [[romanzo storico]]: già nel [[1805]] abbiamo notizie della sua composizione, ma il lavoro venne abbandonato fino al [[1813]] quando Scott, spinto da necessità economiche, fu costretto a portarlo a termine.
Egli pubblicò l'opera in forma anonima per timore che al pubblico potesse risultare sgradita, ma, in realtà, essa ottenne un notevole successo fin dalla sua prima apparizione.
Alla base di ciò stanno, molto probabilmente, alcune delle caratteristiche fondamentali di tutti i suoi romanzi: il particolare riguardo per il folklore locale; le ampie descrizioni di paesaggi ed eventi storici basate su studi approfonditi ed esperienze personali; la grande forza insita dei dialoghi; l'[[eroe]] "non eroe" da contrapporsi all'eroe "epico" tipicamente romantico; l’influsso del [[romanzo gotico]], genere che stava ottenendo enormi successi proprio in quegli anni.
 
Fu sepolto in una cappella dell'[[abbazia di Dryburgh]].<ref name=be> {{cita web|lingua=en|url=https://www.britainexpress.com/attractions.htm?attraction=967 |titolo=Dryburgh Abbey|sito=Britain Express |accesso=28 settembre 2019}}</ref><ref name=us> {{cita web|lingua=en|url=https://www.undiscoveredscotland.co.uk/stboswells/dryburghabbey/index.html |titolo=Dryburgh Abbey|sito=Undiscovered Scotland |accesso=28 settembre 2019}}</ref><ref name=sd> {{cita web|lingua=en|url=http://www.sacred-destinations.com/scotland/dryburgh-abbey |titolo=Dryburgh Abbey|sito=Sacred Destinations |accesso=28 settembre 2019}}</ref><ref name=castles> {{cita web|lingua=en|url=https://www.thecastlesofscotland.co.uk/the-best-castles/feature-articles/dryburgh/ |titolo=Dryburgh Abbey|sito=The Castles of Scotland |accesso=28 settembre 2019}}</ref>
Assieme a ''Waverley'', ''[[Guy Mannering]]'' (1815) e ''[[The Antiquary]]'' (1816) formano la cosiddetta “trilogia scozzese” che ebbe il merito di aprire, per la prima volta nella storia, il sipario su di una terra e di una popolazione che non aveva mai goduto del dovuto rispetto nel corso dei secoli.
A questi primi romanzi seguì una produzione incessante di opere di argomento sia scozzese che vario: ricordiamo le quattro serie di ''Tales of my Landlord'' (1816; 1818; 1819; 1831), di cui fanno parte i famosi ''Old Mortality'', ''The Heart of Midlothian'', ''[[The Bride of Lammermoor]], A Legend of Montrose, Rob Roy.''
Nel 1820 Scott fu nominato [[baronetto]], ma lo stesso anno venne nuovamente coinvolto, anche se indirettamente, nel fallimento dei suoi editori, cosa che lo costrinse nuovamente a dedicarsi alla composizione di opere per assolvere ad un debito non completamente suo.
Del [[1820]] è il famoso ''[[Ivanhoe (romanzo)|Ivanhoe]]'' che trasfigura il conflitto anglo-scozzese nel conflitto normanno-sassone all’epoca di [[Riccardo I d'Inghilterra|Riccardo Cuor di Leone]].
 
== Stile ==
Nel 1827-28 diede il via ad una nuova serie di romanzi, ''The Chronicles of the Canongate'' che parlano sempre della popolazione scozzese, ma concentrandosi, questa volta, sulla fasce più umili e disagiate di essa.
[[File:Walter Scott Stich.jpg|thumb|left|Immagine di Walter Scott]]
Scott muore il [[21 settembre]] del [[1832]].
Sebbene immensamente popolari alla loro pubblicazione, i romanzi in versi di Scott esercitarono un'influenza trascurabile sulla letteratura inglese. Pur rivelando doti narrative notevoli, Scott non fu altrettanto abile nell'approfondimento psicologico e nell'intensità poetica: lacune, queste, che erano compensate da una fervida immaginazione e da un'inesauribile fantasia, che erano in grado di dare vita a descrizioni particolarmente efficaci. Per l'analisi del suo stile poetico si veda il commento di Ernest de Sélincourt:
{{citazione|Il suo verso, scritto rapidamente e con poche correzioni (molta parte del Marmion fu composta a cavallo), è spesso prolisso e non cesellato; e il metro, che risentiva molto della ''Christabel'' di Coleridge (non ancora pubblicata, ma già nota allo S[cott] nel manoscritto), non ha nulla della musica sottile e variata di quello del Coleridge o del suo fraseggiare incantevole. Eppure il suo stile, per quanto privo di finezze, sempre schietto, vigoroso e pieno di movimento, e i suoi romanzi dànno una sensazione di aria libera, di luce solare, di salute e di allegria<ref name=Treccani/>}}
 
Rilevando che il romanzo in versi non era in grado di esprimere appieno le sue potenzialità, Scott si rivolse allora al genere del romanzo storico, per il quale scoprì di avere una vera e propria vocazione. Già altri scrittori, in precedenza, avevano composto romanzi che, seppure anticipando per certi versi il modello scottiano, non disponevano di altrettanta verosimiglianza o di uno sfondo storico ben definito, come nel caso di ''The Castle of Otranto'' o ''The Mysteries of Udolfo''. Scott, al contrario, era in grado di produrre opere in cui la vicenda narrata, pur contenendo elementi d'invenzione, era ambientata nel passato, in un'epoca ben definita e facilmente riconoscibile, della quale venivano ricostruite con fedeltà la vita e le consuetudini. Nelle sue opere egli aveva saputo miscelare abilmente invenzione e storia, fondando la vicenda narrata non sugli avvenimenti storici, bensì sugli interessi e sulle passioni pubbliche più che su quelle private (grandi personalità come Giacomo I e Luigi XI, Elisabetta e Maria regina di Scozia, Claverhouse e Montrose costituiscono solo lo sfondo dei suoi racconti).
== Massoneria ==
{{citazione|Lo S[cott] si muove a suo agio da una battaglia o da una camera di consiglio a una locanda, alla casetta o alla strada, cosicché assistiamo agli effetti dei grandi eventi storici sul destino di tutti i suoi personaggi, da quelli che più influiscono sull'intreccio ai più umili soldati o contadini, e la sua opera si avvantaggia in ampiezza e realtà del contrasto drammatico così presentato|Ernest de Sélincourt<ref name=Treccani/>}}
Walter Scott fu iniziato in [[Massoneria]] presso la Saint David Lodge numero 1 all'Oriente di Edimburgo il 2 marzo 1801, e nella stessa data fu promosso Compagno ed elevato al grado di Maestro. Nella stessa Loggia erano stati iniziati in precedenza tanto suo padre che suo fratello maggiore. In seguito, Scott fu nuovamente iniziato alla Canongate Kilwinning Lodge numero 2, il 29 novembre 1826.
 
== Fortuna critica ==
Il 4 giugno 1816 aveva posato la prima pietra della casa massonica di Selkirk, e fu eletto membro onorario di quella Loggia (che oggi si chiama Saint John Lodge numero 32).
[[File:Walter Scott statue, Glasgow.JPG|thumb|Statua di Walter Scott collocata sulla sommità del monumento a lui intitolato a Glasgow|verticale=0.7]]
Malgrado continuasse a godere di una grande popolarità sia in patria che all'estero, la produzione letteraria di Scott subì dure critiche da parte degli scrittori della fine dell'Ottocento che, essendo traghettati dalla temperie romantica a quella realista, lo consideravano uno scrittore per l'infanzia. Queste ostilità crebbero ancor di più poi nel Novecento: a titolo di esempio, nei suoi ''[[Aspetti del romanzo]]'', [[E. M. Forster]] criticò aspramente lo stile di Scott, a suo giudizio maldestro e abborracciato, ridicolizzando le trame dei suoi romanzi (che giudicò essere troppo povere) e insistendo sulla piattezza dei suoi personaggi.
 
Malgrado ciò, Scott continuò ad essere riconosciuto come l'ideatore del moderno romanzo storico, con il quale esercitò un'influenza più che significativa sia in patria che in tutta Europa: tra i più sensibili alla sua produzione letteraria fu lo stesso [[Alessandro Manzoni]], che dalla lettura di ''Ivanhoe'' fu indotto a scrivere un romanzo storico sulla società milanese del Seicento, a suo giudizio caratterizzata da «passioni, anarchia, disordine, follia, ridicolaggini».<ref>{{cita web|editore=Oil Project|accesso=8 novembre 2016|url=http://www.oilproject.org/lezione/promessi-sposi-fermo-e-lucia-manzoni-walter-scott-claude-fauriel-2049.html|autore=Alessandro Mazzini|titolo=Manzoni, "Promessi Sposi": trama e genesi del romanzo}}</ref>
Nel 1823 gli fu offerta la Gran Maestranza del Gran Conclave dei Cavalieri Templari di Scozia, adducendo motivi di età e di salute.
 
Passando al XX secolo, il culto di Scott si ravvivò solo a partire dagli anni 1960, con la ricezione delle prime istanze postmoderniste. Fu proprio in questo periodo, infatti, che Scott fu oggetto di una grande riscoperta da parte della scena letteraria mondiale, e che fu decretato definitivamente quale uno dei massimi romanzieri scozzesi, in virtù del suo contributo alla letteratura con l'ideazione del moderno romanzo storico.<ref>{{cita news |url=http://www.guardian.co.uk/books/2010/aug/16/walter-scott-edinburgh-book-festival |lingua=en|titolo=Scotland's image-maker Sir Walter Scott 'invented English legends' |accesso=9 aprile 2011|città=Londra |opera=The Guardian |nome=Charlotte |cognome=Higgins |data=16 agosto 2010}}</ref>
La sua Loggia madre, la Saint David Lodge, alla morte dello scrittore si fece promotrice della costruzione del grandioso monumento a lui dedicato in Princess Street, a Edimburgo. La prima pietra fu posta dal Gran Maestro in persona, con una cerimonia massonica, nel 1840.
 
Walter Scott è uno dei tanti scrittori cui viene attribuito il celebre ''[[Canadian Boat-Song]]''.<ref name="Dowler">{{Cita pubblicazione |cognome=Dowler |nome=Linda |titolo=The authorship of the "Canadian Boat-Song": a bibliographical note |url=http://www.uwo.ca/english/canadianpoetry/cpjrn/vol06/dowler.htm |rivista=Canadian Poetry |volume=6 |anno=1980 |accesso=1º gennaio 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121221143223/http://uwo.ca/english/canadianpoetry/cpjrn/vol06/dowler.htm |dataarchivio=21 dicembre 2012 |urlmorto=sì }}</ref>
Nel 1841 fu proposto che la Saint David Lodge cambiasse il proprio nome in Sir Walter Scott's Lodge, ma la proposta fu respinta.<ref>William R. Denslow, Harry S. Truman, ''10,000 Famous Freemasons'', Missouri Lodge of Research, 1961, pag. 114-115.</ref>
 
== Opere ==
* ''The Chase'' (tradotta) ([[1796]])
* ''William and Helen, Two Ballads from the German'' (tradotta) ([[1796]])
* ''Goetz of Berlichingen'' (tradotta) ([[1799]])
* ''The Minstrelsy of the Scottish Border'' ([[1802]]-[[1803]])
* ''The Lay of the Last Minstrel'' ([[1805]])
* ''Ballads and Lyrical Pieces'' ([[1806]])
* ''[[Marmion]]'' ([[1808]])
* ''[[La donna del lago (poema)|La donna del lago]]'' (''The Lady of the Lake'') ([[1810]])
* ''The Vision of Don Roderick'' ([[1811]])
* ''The Bridal of Triermain'' ([[1813]])
* ''Rokeby'' (1813)
* ''The Border Antiquities of England and Scotland'' ([[1814]]-[[1817]])
* ''[[Waverley (romanzo)|Waverley]]'' ([[1814]])
* ''The Field of Waterloo'' ([[1815]])
* ''[[Guy Mannering]]'' (1815)
* ''The Lord of the Isles'' (1815)
* ''[[L'antiquario]]'' ([[1816]])
* ''Paul's Letters to his Kinsfolk'' (1816)
* ''Tales of my Landlord, 1st series: The Black Dwarf and Old Mortality'' (1816)
* ''Harold the Dauntless'' ([[1817]])
* ''[[Rob Roy (romanzo)|Rob Roy]]'' ([[1818]])
* ''Tales of my Landlord, 2nd series: The Heart of Midlothian'' (1818)
* ''Provincial Antiquities of Scotland'' ([[1819]]-[[1826]])
* ''Tales of my Landlord, 3rd series: [[The Bride of Lammermoor]] and A Legend of Montrose'' ([[1819]])
* ''[[Ivanhoe (romanzo)|Ivanhoe]]'' ([[1819]]-[[1820]])
* ''Tales from Benedictine Sources, consisting of The Abbot and The Monastery'' (1820)
* ''[[Kenilworth (romanzo)|Kenilworth]]'' ([[1821]])
* ''Lives of the Novelists'' (1821-[[1824]])
* ''The Fortunes of Nigel'' ([[1822]])
* ''Halidon Hall'' (1822)
* ''Peveril of the Peak'' (1822)
* ''The Pirate'' (1822)
* ''[[Quentin Durward]]'' ([[1823]])
* ''[[Redgauntlet]]'' ([[1824]])
* ''St. Ronan's Well'' (1824)
* ''Tales of the Crusaders, consisting of The Betrothed and [[The Talisman]]'' ([[1825]])
* ''Woodstock'' ([[1826]])
* ''Chronicles of the Canongate, 1st series, The Highland Widow, The Two Drovers and The Surgeon's Daughter'' ([[1827]])
* ''The Life of Napoleon Buonaparte'' (1827)
* ''Chronicles of the Canongate, 2nd series, The Fair Maid of Perth'' (1828)
* ''Religious Discourses'' ([[1828]])
* ''Tales of a Grandfather, 1st series'' (1828)
* ''Anne of Geierstein'' ([[1829]])
* ''History of Scotland'', 2 vols. (1829-[[1830]])
* ''Tales of a Grandfather, 2nd series'' (1829)
* ''The Doom of Devorgoil'' (1830)
* ''Essays on Ballad Poetry'' (1830)
* ''Tales of a Grandfather, 3rd series'' (1830)
* ''Letters on Demonology and Witchcraft'' ([[1831]])
* ''Tales of my Landlord, 4th series, Count Robert of Paris and Castle Dangerous'' ([[1832]])
* ''The Fair Maid of Perth''
* ''The Lady of the Lake''
* ''Young Lochinvar''
* ''The Bishop of Tyre''
 
==Opere liriche==
Dal racconto ''[[The Bride of Lammermoor]]'' è tratta l'opera ''[[Lucia di Lammermoor]]'' di [[Gaetano Donizetti]].<br>
Dal poema ''[[La donna del lago (poema)|The Lady of the Lake]]'' è tratta l'opera lirica ''[[La donna del lago]]'' di [[Andrea Leone Tottola]], musiche di [[Gioacchino Rossini]].
 
==Filmografia==
Numerosi film furono tratti dalle opere di Walter Scott sin dai tempi del cinema muto.
 
*''[[The Lady of the Lake (film 1912)|The Lady of the Lake]]'' di [[J. Stuart Blackton]] (1912)
 
===[[Marmion]] ([[1808]])===
* ''[[Lochinvar]]'' di [[J. Searle Dawley]] ([[1909]])
 
===[[Rob Roy (romanzo)|Rob Roy]] ([[1818]])===
*''[[Rob Roy (film 1911)|Rob Roy]]'' di [[Arthur Vivian]] ([[1911]])
*''[[Rob Roy (film 1913)|Rob Roy]]'' di [[Henry J. Vernot]] ([[1913]])
*''[[Rob Roy (film 1922)|Rob Roy]]'' di [[W.P. Kellino]] ([[1922]])
*''[[Rob Roy il bandito di Scozia]] (Rob Roy: The Highland Rogue)'' di [[Harold French]] ([[1954]])
*''[[Rob Roy (film 1995)|Rob Roy]]'' di [[Michael Caton-Jones]] ([[1995]])
 
== Note ==
<references />
 
== Voci correlate ==
* [[Scrittori scozzesi]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
{{Collegamenti esterni}}
* {{en}}[http://www.walterscott.lib.ed.ac.uk/ Archivio digitale di Walter Scott] all'[[Università di Edimburgo]]
* {{cita web | url=http://www.girodivite.it/antenati/xixsec/_scott_w.htm | titolo=Walter Scott su "Antenati" | anno= |lingua=}}
* {{cita web | url=http://www.romanticismoinglese.it/Walterscott.htm | titolo=Walter Scott su "Romanticismoinglese.it" | annourlmorto= |lingua urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081006132038/http://www.romanticismoinglese.it/Walterscott.htm | dataarchivio=6 ottobre 2008 }}
 
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