Cinema francese: differenze tra le versioni
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[[Image:Famous French Actors.jpg|thumb|[[Jean Gabin]], [[Louis de Funès]], [[Jeanne Moreau]], [[Alain Delon]], [[Brigitte Bardot]], [[Jean-Paul Belmondo]], [[Isabelle Huppert]], [[Jean Dujardin]], [[Gérard Depardieu]].]]
Il '''cinema francese''' riveste un ruolo [[arte|artistico]] di fondamentale influenza nel panorama [[cinema]]tografico internazionale.▼
[[File:Cinematograph Lumiere advertisement 1895.jpg|miniatura|Un manifesto del cinema dei [[Auguste e Louis Lumière|Fratelli Lumière]]]]
▲Il '''cinema francese''' riveste un ruolo storico e [[arte|artistico]] di fondamentale influenza nel panorama [[cinema]]tografico internazionale.
Il cinema francese occupa un posto speciale nella storia del cinema, con [[scienziati]] come [[Joseph Plateau]] e [[Étienne-Jules Marey]], inventori di primo piano le cui scoperte sono state fondamentali, e pionieri della fantasia come [[Alice Guy|Alice Guy-Blaché]], [[Émile Reynaud]], [[Louis Lumière]], [[Georges Méliès]] e [[Léon Gaumont]]. Grazie a finanziatori autodidatti del calibro di [[Charles Pathé]], ha contribuito allo sviluppo dell'industria cinematografica mondiale.
Tra i registi più influenti della storia del cinema francese vi sono [[Jean Renoir]], [[Marcel Carné]], [[François Truffaut]] e [[Jean-Luc Godard]]. Altri registi importanti sono [[René Clair]], [[Jean Cocteau]], [[René Clément]], [[Robert Bresson]], [[Alain Resnais]], [[Jacques Demy]], [[Claude Chabrol]], [[Louis Malle]] e [[Jean-Pierre Melville]], [[Henri Verneuil]], [[Bertrand Tavernier]], [[Claude Sautet]], [[Eric Rohmer]], [[Agnès Varda]], [[Maurice Pialat]], [[Bertrand Blier]], [[André Téchiné]], [[François Ozon]] e [[Christophe Honoré]].
Il cinema francese è molto importante, soprattutto grazie ai suoi attori che hanno segnato la storia del cinema
negli anni trenta e quaranta: [[Jean Gabin]], [[Raimu]] e [[Michel Simon]], [[Louis Jouvet]], [[Pierre Fresnay]], [[Gaby Morlay]]; nel dopoguerra e fino agli anni sessanta: [[Danielle Darrieux]], [[Michèle Morgan]], [[Simone Signoret]], [[Marina Vlady]], [[Jean Marais]], [[Gérard Philipe]], [[Bernard Blier]], [[Charles Vanel]], [[Fernandel]], [[Bourvil]]; anni sessanta e settanta: le grandi star [[Jean-Paul Belmondo]], [[Alain Delon]], [[Brigitte Bardot]], [[Jeanne Moreau]], [[Catherine Deneuve]], [[Romy Schneider]] e [[Annie Girardot]]; gli attori [[Michel Piccoli]], [[Jean Rochefort]], [[Philippe Noiret]], [[Jean-Pierre Cassel]], [[Yves Montand]], [[Jean-Pierre Léaud]], [[Gérard Depardieu]], [[Patrick Dewaere]], le attrici [[Stéphane Audran]], [[Anna Karina]], [[Claude Jade]], [[Françoise Dorléac]], [[Marlène Jobert]], [[Miou-Miou]], [[Isabelle Huppert]], [[Nathalie Baye]], [[Isabelle Adjani]]. A questi attori si aggiungono comici come [[Louis de Funès]] e [[Pierre Richard]]. Negli anni '80 e '90 [[Bernard Giraudeau]], [[Juliette Binoche]], [[Lambert Wilson]], dagli anni 2000 [[Marion Cotillard]], [[Vincent Cassel]] e [[Louis Garrel]].
==Storia==
===Nascita del cinema===
<span lang="fr" dir="ltr">Al</span> termine del [[XIX secolo]], nei primi anni del cinema, la Francia conobbe i suoi più importanti attori. [[Fratelli Lumière|Auguste e Louis Lumière]] inventarono il [[cinématographe|cinematografo]] e la prima proiezione pubblica di alcuni loro film a [[Parigi]], il
Negli anni a seguire, i registi di tutto il mondo inaugurarono un grande ciclo di sperimentazione del nuovo ''[[mass media|medium]]'': il contributo di [[Georges Méliès]] fu uno tra i più prolifici ed efficienti. È suo il primo film di [[fantascienza]] della storia: ''[[Viaggio nella Luna|Le Voyage dans la Lune]]'', [[1902]].
A questo periodo risalgono le prime case di produzione: la [[Pathé Frères]], fondata da [[Charles Pathé]] nel [[1896]], e la [[Gaumont]], fondata da Lèon Gaumont nel [[1897]].
La Pathé Frères era una grande società, autosufficiente nella produzione industriale: realizzava autonomamente le pellicole, i proiettori e le macchine da presa e disponeva di tre diversi studi dove girare i propri film. Il loro uomo di punta era [[Fernando Zecca]], un regista molto preparato che rese possibile un attento progresso tecnologico e una costante supervisione sui nuovi registi che venivano ingaggiati. Nel [[1904]], la Pathé Frères aprì cinque nuovi filiali a [[Londra]], [[New York]], [[Mosca (Russia)|Mosca]], [[Berlino]] e [[San Pietroburgo]], affermandosi inequivocabilmente come più grande casa di produzione al mondo. Nel [[1906]] acquistò diverse sale e dal [[1907]] soppiantò la vendita con il noleggio, curando la distribuzione anche per pellicole prodotte da altre compagnie. Puntò tutto sulle serie a carattere [[comicità|comico]]: quelle di maggior successo furono ''Boireau'' e ''Max'', celebre personaggio di [[Max Linder]].
[[File:George Melies.jpg|thumb|[[Georges Méliès]]]]
Bandiera della Gaumont fu invece [[Alice Guy|Alice Guy-Blaché]], la prima regista donna, autrice nel [[1896]] di ''La Fée aux Choux'' e, fino al [[1906]], di oltre 400 film, quasi tutti incentrati sull'attualità. Continuò la sua carriera negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], così come [[Maurice Tourneur]]. La Gaumont, in questo periodo, preferì dedicarsi più alla sperimentazione tecnologica che alla produzione cinematografica. Anche l'apporto di [[
===Anni '20: impressionismo e surrealismo===
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===Anni '30 e '40: il realismo poetico===
{{vedi anche|Realismo poetico}}
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Julien Duvivier, con il suo ''Il bandito della Casbah'' (''Pépé le Moko'', [[1937]]), diede magistralmente voce al tipico romanticismo francese, allestendo una storia d'amore difficile e drammatica che, negli anni a venire, sarà d'esempio per tutti i film di genere. Grazie a questa pellicola, [[Jean Gabin]] si consacrò come uno tra gli attori più acclamati del periodo.
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Renoir rappresentò l'espressione più riuscita del realismo poetico, realizzando pellicole di grande valore artistico, come ''[[La vita è nostra (film 1936)|La vita è nostra]]'' ([[1936]]), ''La grande illusione'' ([[1937]]) e, prima di subire l'[[esilio]] negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], il magnifico ''La regola del gioco'' ([[1939]]), tutt'oggi considerato dalla critica uno dei più grandi film di sempre.
Il contributo di Marcel Carné è invece identificabile nei suoi capolavori ''L'Amore e il diavolo'' (''Les visiteurs du soir'', [[1943]]) e ''Gli amanti perduti'' (''Les enfants du paradis'', [[1944]]-[[1945]])
Un regista che, nonostante la breve vita e la esigua produzione, viene considerato un maestro del cinema moderno è [[Jean Vigo]]. Autore di ''Zero in Condotta'' (Zéro de conduite, [[1932]]), film di una perfezione formale unica, riuscì a completare, poco prima di morire di [[tubercolosi]], ''[[L'Atalante]]'' ([[1934]]), una intensa storia d'amore tutt'oggi di grande interesse per i critici (si pensi alle sequenze della sigla di ''Fuori orario'' di [[Enrico Ghezzi]]). [[Luis Buñuel]], [[Manoel de Oliveira]] e [[Bernardo Bertolucci]] hanno più volte manifestato il loro sentimento debitore nei confronti del taglio immaginifico e ribelle dei film di Vigo.
In questo periodo un altro importante esponente del cinema francese, ma anche scrittore e drammaturgo, fu [[Marcel Pagnol]].
===Dal dopoguerra agli anni '70: la ''nouvelle vague''===▼
{{vedi anche|Nouvelle vague}}▼
[[Immagine:Modigliani, Amedeo (1884-1920) - Ritratto di Jean Cocteau (1889-1963) - 1916.jpg|right|thumb|[[Amedeo Modigliani]], ''Ritratto di Jean Cocteau'' ([[1916]])]]Con la fondazione di ''[[Cahiers du cinéma]]'' nel [[1951]], [[André Bazin]] consegnò alla Francia e al mondo una rivista critica di spessore inedito, fino ad allora. Articoli scritti da registi, letterati, giornalisti e semplici cinefili ne popolarono le pagine, ospitando firme del calibro di [[Jean-Luc Godard]], [[François Truffaut]], [[Claude Chabrol]], [[Eric Rohmer]], [[Jacques Rivette]] e [[Robert Bresson]]. I ''Cahiers'' hanno avuto il merito di aprire un dibattito internazionale, coinvolgendo attivamente la [[Cinema statunitense|scuola statunitense]] [[hollywood]]iana, fino ad allora fortemente criticata, e le avanguardie europee ([[Roberto Rossellini|Rossellini]] e [[Max Ophüls|Ophüls]] su tutti). ▼
=== Attori francesi dagli anni '60 agli anni '80 ===
La quotidiana discussione teorica e tecnica sulle sorti del cinema suscitò un vasto e partecipato interesse nei confronti di quella che, finita la guerra, andava imponendosi come la nuova frontiera dell'espressione artistica; un numero sempre maggiore di registi si cimentò nella realizzazione di film, specialmente in Francia, avviando una splendida stagione conosciuta come ''[[nouvelle vague]]'' (''nuova onda''). L'eclettismo di un personaggio come [[Jean Cocteau]], pregevole letterato, disegnatore e regista parigino, fu una chiara avvisaglia dei cambiamenti a cui stava andando incontro la [[settima arte]].▼
Inoltre, le star del cinema francese iniziarono a diventare famose sia all'estero che in patria. Gli attori famosi dell'epoca includevano [[Brigitte Bardot]], [[Alain Delon]], [[Romy Schneider]], [[Catherine Deneuve]], [[Jeanne Moreau]], [[Simone Signoret]], [[Yves Montand]], [[Jean-Paul Belmondo]] e ancora [[Jean Gabin]].
Dagli anni sessanta e primi anni settanta vengono completati e seguiti da [[Michel Piccoli]] e [[Philippe Noiret]] come caratteristi, [[Annie Girardot]], [[Jean-Louis Trintignant]], [[Jean-Pierre Léaud]], [[Claude Jade]], [[Isabelle Huppert]], [[Anny Duperey]], [[Gérard Depardieu]], [[Patrick Dewaere]], [[Jean-Pierre Cassel]], [[Miou-Miou]], [[Brigitte Fossey]], [[Stéphane Audran]] e [[Isabelle Adjani]]. Negli anni '80 si unì a loro una nuova generazione, tra cui [[Sophie Marceau]], [[Emmanuelle Béart]], [[Jean-Hugues Anglade]], [[Sabine Azéma]], [[Juliette Binoche]] e [[Daniel Auteuil]].
Uno tra i primi ad inaugurare la nuova fase, con ottimi risultati, fu Jean-Luc Godard, con ''[[Fino all'ultimo respiro (film)|Fino all'ultimo respiro]]'' (''À bout de souffle'', [[1960]]), interpretato dalla memorabile coppia formata da [[Jean-Paul Belmondo]] e [[Jean Seberg]]. ▼
Il simbolo della ''nouvelle vague'' è però rimasto ''[[I quattrocento colpi]]'' (''Les quatre-cent coups'', [[1959]]) di [[François Truffaut]], con [[Jean-Pierre Léaud]]. Truffaut fece coppia fissa con Léaud per vent'anni, reinventandolo di volta in volta, specialmente nel personaggio di [[Antoine Doinel]], condotto - con Christine Darbon ([[Claude Jade]]) - all'[[amore]] (''[[Baci rubati]]'', [[1968]]), al [[matrimonio]] (''[[Domicile conjugal]]'', [[1970]]) e al [[divorzio]] (''[[L'amore fugge]]'', [[1978]]). Nel corso degli anni '70 si impose come cineasta anche la scrittrice [[Marguerite Duras]], regista di film fascinosi e vagamente decadenti, fra cui il celebre ''India song'' ([[1975]]), languida storia d'amore nell'India degli anni '30.▼
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▲La quotidiana discussione teorica e tecnica sulle sorti del cinema suscitò un vasto e partecipato interesse nei confronti di quella che, finita la guerra, andava imponendosi come la nuova frontiera dell'espressione artistica; un numero sempre maggiore di registi si cimentò nella realizzazione di film, specialmente in Francia, avviando una splendida stagione conosciuta come ''[[nouvelle vague]]'' (''nuova onda''). L'eclettismo di un personaggio come [[Jean Cocteau]], pregevole letterato, disegnatore e regista parigino, fu una chiara avvisaglia dei cambiamenti a cui stava andando incontro la [[settima arte]]. Il primo film francese candidato per l'Oscar al miglior film straniero fu, nel 1957, [[Gervaise (film)|Gervaise]] del regista [[René Clément]].
===Anni '80 e '90===▼
Il film che apre la stagione della ''[[nouvelle vague]]'' viene tradizionalmente considerato [[Le beau Serge]] di [[Claude Chabrol]], uscito nel [[1958]].
[[Immagine:Bridget Fonda és Luc Besson-.jpg|thumb|right|Bridget Fonda e Luc Besson al [[Festival di Cannes]] [[2001]]]]Con l'avvento della [[televisione]], l'intera industria cinematografica uscì fortemente ridimensionata. In Francia si passò da picchi di un miliardo e mezzo di spettatori nel [[1947]] a 193 milioni nel [[1970]]. Gli [[Anni 1980|anni ottanta]] segnarono un momento di grande ''impasse'', che comportò la necessità, da parte delle case produttrici, di rivisitare le loro politiche. ▼
Il [[Festival di Cannes]] del [[1959]] fu un momento chiave in cui le nuove tendenze del cinema francese si rivelarono al pubblico mondiale. In quell'anno si ebbe l'esordio nel lungometraggio di [[François Truffaut]] e di [[Alain Resnais]]. Quest'ultimo suscitò enorme impressione con ''[[Hiroshima mon amour]]'', sceneggiato da [[Marguerite Duras]], film che rivoluzionava i moduli narrativi attraverso l'uso audacissimo del [[flashback]]. Fu nel 1959 che un film francese vinse il primo Oscar al miglior film straniero, con [[Mio zio]], del regista [[Jacques Tati]].
I traghettatori di questa delicata fase furono personalità come [[Alain Delon]], [[Gérard Depardieu]] e [[Isabelle Adjani]], nonostante alcuni approcci talentuosi da parte di nuove leve. I primi sentori di una ''vague'' anni '80 arrivarono con [[Jean-Jacques Beineix]], un regista proveniente da esperienze televisive che nel [[1981]] conquistò ben 4 [[Premio Cesar|César]] grazie al suo primo lungometraggio, ''Diva'', confermandosi nel [[1986]] con ''[[Betty Blue (film 1986)|Betty Blue]]'' (''37º2 le matin''). Nel [[1983]], invece, girò il suo primo film [[Luc Besson]], che a partire dal [[1988]] sfornò, uno dopo l'altro, i celebri film ''Il grande blu'', ''Nikita'', ''Atlantis'', ''Léon'', ''Il quinto elemento'' e ''Giovanna D'Arco'' ([[1999]]). Besson si è avvalso, durante gli anni, di una collaborazione costante con numerosi attori, tra i quali [[Jean Reno]], [[Natalie Portman]], [[Jean-Hugues Anglade]] e [[Milla Jovovich]]. Soprattutto negli [[Anni 1990|anni novanta]], Besson si è concentrato sulla produzione e sulla realizzazione di film di largo consumo.▼
▲Il simbolo della ''nouvelle vague'' è però rimasto ''[[I
▲Uno tra i primi ad inaugurare la nuova fase, con ottimi risultati, fu Jean-Luc Godard, con ''[[Fino all'ultimo respiro (film)|Fino all'ultimo respiro]]'' (''À bout de souffle'', [[1960]]), interpretato dalla memorabile coppia formata da [[Jean-Paul Belmondo]] e [[Jean Seberg]].
▲=== Anni '80 e '90 ===
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▲I traghettatori di questa delicata fase furono personalità come [[Alain Delon]], [[Gérard Depardieu]] e [[Isabelle Adjani]], nonostante alcuni approcci talentuosi da parte di nuove leve. I primi sentori di una ''vague'' anni '80 arrivarono con [[Jean-Jacques Beineix]], un regista proveniente da esperienze televisive che nel [[1981]] conquistò ben 4 [[Premio
Nel contempo, una corrente vicina ai ''Cahiers'' cominciò ad affermarsi in una sorta di panorama ''post-nouvelle vague'', principalmente nelle figure di [[Leos Carax]] (''Rosso sangue'', [[1986]]), [[Olivier Assayas]] (''Il disordine'', [[1986]]), [[Patrice Leconte]] (''Tandem'', [[1987]]), [[Jean-Pierre Jeunet]] (''Delicatessen'', [[1991]]) e [[Mathieu Kassovitz]] (''L'odio'', [[1995]]).
A partire dagli [[anni
Nel genere comico, nel [[XX secolo]], si affermò la figura di [[Coluche]], fondatore, tra l'altro, nel 1985 del [[Restos du cœur]], e per i film commedia la figura di [[Bourvil]].
==Festival e premi==
* [[Festival di Cannes]]
* [[Premio
* [[Premio Louis-Delluc]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
==Collegamenti esterni==
*[https://web.archive.org/web/20081226101001/http://www.afdesacramento.org/filmfest/ Sacramento French Film Festival] Festival annuale dedicato al cinema classico francese
*[http://www.film.tv.it/film/francia/ Tutto il cinema francese] i film, le recensioni, le classifiche, le foto, le locandine, i trailer, i generi (sul sito Filmtv.it)
*[http://www.movieplayer.it/film/archivio/?nazione=francia Tutti i film prodotti in Francia]: la guida ai film, al cinema e alle serie tv (su [[Movieplayer.it]])
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|cinema}}
[[Categoria:Cinema francese| ]]
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