De Havilland DH.106 Comet: differenze tra le versioni

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{{Nota disambigua|descrizione=il bimotore a pistoni [[aereo da competizione|da competizione]] degli [[anni 1930|anni trenta]]|titolo=[[de Havilland DH.88]]|de Havilland DH.88 Comet]]}}
{{titolo minuscolo}}
{{Infobox aeromobile
|Aeromobile = aereo_civile
|Nome = de Havilland DH.106 Comet
|Immagine = DH106 Comet 34 XS235 (G-ANLO FARCDPA) 1954(7167606352).jpg
|Tipo = [[Aereo di linea]]<br />[[Aereo da trasporto]]
|Didascalia = Il Comet 3 [[BOAC]], immatricolato G-ANLO
|Equipaggio = 3 più gli [[assistente di volo|assistenti]]
<!-- Descrizione -->
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|Tipo = [[Aereo di linea]]<br/>[[Aereo da trasporto]]
|Costruttore = {{Bandiera|GBR}} [[de Havilland Aircraft Company]]
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|Esemplari = 114 (inclusoinclusi i prototipi)<ref>Lo Bao 1996, pag. 36–47.</ref><ref>Walker 2000, pag. 185–190.</ref>
|Costo_unitario =
|Sviluppato_dal =
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|Tavole_prospettiche = De Havilland Comet.svg
<!-- Dimensioni e pesi -->
|Lunghezza = 35,97 [[metro|m]] (118 [[piede (unità di misura)|ft]] 1 [[pollice (unità di misura)|in]])
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|Spinta = 4&nbsp;760 [[chilogrammo|kg]]/[[secondo|s]] ciascuno<br />(46,68 [[Newton (unità di misura)|kN]])
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<!-- Prestazioni -->|Velocità_max = 856 [[chilometro orario|km/h]] (532 [[Miglio orario|mph]])
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|Note = dati tecnici riferiti alla versione 4B
<!-- Record e primati -->
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}}
 
[[File:Comet4c engines and windows.jpg|thumb|Dettaglio del [[bordo d'uscita]] alare di un Comet 4C della [[Dan-Air]]: si notino gli alloggiamenti dei motori integrati nelle ali.]]
Il '''de Havilland DH.106 Comet''' era un quadrimotore [[aereo di linea|di linea]] [[turbogetto|a getto]] ad [[ala (aeronautica)|ala bassa]] prodotto dall'azienda [[Regno Unito|britannica]] [[de Havilland Aircraft Company]] nei primi [[anni 1950|anni cinquanta]].
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La modernità del progetto richiese la sperimentazione di diverse tecnologie all'epoca poco note o, per certi versi, sconosciute. La sintesi di tutte le soluzioni studiate furono i due prototipi che videro la luce nell'estate del [[1948]].
 
Il primo volo di un DH 106 (immatricolato G-ALVG)<ref name=Guida>Guida agli Aeroplani di tutto il Mondo.</ref>, avvenuto il [[27 luglio]] [[1949]] ai comandi del capo collaudatore della de Havilland [[John Cunningham]], fu anche il primo volo in assoluto di un velivolo commerciale a reazione.
 
Già dai primi voli di collaudo e dai primi viaggi di collegamento con le principali capitali europee fu chiara la rivoluzione che la propulsione a getto avrebbe portato nel mondo dell'aviazione commerciale: i tempi di collegamento si riducevano sensibilmente ed aumentavano le destinazioni raggiungibili senza scalo<ref name=Guida/>.
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Il Comet era un quadrigetto completamente metallico ad ala bassa a freccia di 20 [[Grado d'arco|°]], ottenuta prevalentemente dalla rastremazione in pianta; l'ala era costituita da tre longheroni che univano le semiali transitando nella parte inferiore della fusoliera, sotto il piano del pavimento. Le semiali nella parte interna avevano uno spessore maggiore, al fine di alloggiare i 4 motori che prendevano aria da aperture ovali al bordo d'attacco e terminavano in condotti di scarico subito dietro il bordo d'uscita. L'impennaggio orizzontale, contrariamente all'ala, non era a freccia.
 
La fusoliera aveva una lunghezza comparabile a quella di un moderno [[Boeing 737]], tuttavia approssimativamente a parità di volumi era in grado di trasportare un numero significativamente inferiore di passeggeri. La disposizione dei sedili seguiva nella prima configurazione del Comet 1 una configurazione di 11 file da 4 sedili ciascuna. Nelle successive versioni lo spazio disponibile ai passeggeri aumentoaumentò se si arrivò con il Comet 4 a trasportare circa 120 passeggeri nella configurazione più economica.
La cabina di pilotaggio aveva quattro posti: due per i piloti, uno per il navigatore e uno per l’ingegnerel'ingegnere di volo.
 
Il carrello di atterraggio era anch’essoanch'esso « made in de Havilland » e consisteva in una configurazione a triciclo anteriore: i carrelli principali erano a quattro ruote ciascuno, collocati verso l’esternol'esterno dei motori periferici e si chiudevano ripiegandosi in direzione delle estremità alari e durante la crociera erano alloggiati in due cassoni sempre all’internoall'interno dell’aladell'ala. Per i Comet 3 e 4 vennero aggiunti due serbatoi aggiuntivi posti parallelamente alla fusoliera incastonati verso le estremità alari, sporgenti solo dal bordo d’attaccod'attacco.
Grazie alla natura stessa dei propulsori a getto il velivolo risultava essere più silenzioso sia all'interno che all'esterno rispetto ai concorrenti propulsi ada [[motoelica]]. Il Comet vedeva inoltre, per la prima volta nel panorama dell'aviazione di linea, la presenza di una cambusa per la ristorazione a bordo, uno snack bar e toilettes separate per uomini e donne.
 
Le attrezzature di sicurezza in caso di incidente prevedevano giubbotti salvagente sotto i sedili e scialuppe di salvataggio gonfiabili collocate nel cassone alare fra la fusoliera e i propulsori.
 
=== Fusoliera ===
Come per il resto della struttura vennero impiegate le nuove leghe d’alluminiod'alluminio D.T.D. 546 e 746. Le tecniche di assemblaggio delle varie parti includevano sia la classica rivettatura per gli elementi portanti come ordinate di forza e longheroni e un nuovo metodo chiamato [[Redux]]: esso veniva impiegato per l’incollaggiol'incollaggio dei pannelli metallici (che nelle strutture a semiguscio sono indispensabili a sopportare gli sforzi di taglio). Tale metodo fu messo a punto e brevettato dalla [[Aero Research Limited]] negli anni [[1940|quaranta]] e rappresentò il primo esempio di impiego in serie di resine epossidiche per l’incollaggiol'incollaggio di metalli in campo aerospaziale; la scelta di tale tecnica permise un forte risparmio in termini di peso a fronte di una migliore affidabilità nel tempo (evitando di bucare le lamiere si alleviava la fatica metallica, rendendo il pezzo più durevole). Il nome del sistema adesivo è a tutt'oggi utilizzato e commercializzato dalla [[Hexcel]].
I prototipi così realizzati furono sottoposti ad una serie di test estensivi per garantirne la tenuta: furono messi a punto testbeds costituiti da piscine ad acqua anziché camere di compressione e decompressione ad aria: tale test prevedeva la pressurizzazione della fusoliera a 16000 cicli di pressurizzazione/depressurizzazione da 0 a 2,5 [[psi (unità di misura)|psi]] (1917,2 kPa), pari a circa 40000 ore di volo quasi. Le strutture dei finestrini subirono invece cicli da 0 a 12 psi, ovvero 5 in più rispetto alla pressione interna verificabile alla quota massima di servizio stabilita per il comet ad 11000 metri circa. Si arrivò a sottoporre una window frame addirittura ad una pressione di 100 psi, centinaia di volte superiore a quella ragionevolmente verificabile nella vita operativa del velivolo.
Se da un lato tali accorgimenti erano mirati ad alleggerire e allo stesso tempo rendere più resistente la struttura, dall’altrodall'altro la misteriosa adozione di finestrini rettangolari minò la resistenza alla fatica della lega d’alluminiod'alluminio, provocando i tristemente famosi incidenti dei Comet di prima serie.
Nel complesso il design del Comet si presentava allora come qualcosa di unico: l’inclusionel'inclusione dei propulsori nell’alanell'ala, l’assenzal'assenza di eliche, la morbidezza e la plasticità delle forme e il muso affusolato trasmettevano un senso di ordine ed eleganza ineguagliabili. Inutile dire che la pulizia delle forme fu dettata più che dall’esteticadall'estetica dalla necessità di ridurre al minimo gli attriti aumentando l’efficienzal'efficienza, obiettivo pienamente raggiunto visto che il Comet vantava la maggiore velocità di esercizio abbinata alla miglior efficienza nei consumi di combustibile e al minor peso a parità di passeggeri trasportati rispetto ai concorrenti [[Boeing 707]] e [[Douglas DC-8]].
 
=== Propulsione ===
Come detto, il Comet prevedeva l'utilizzo di propulsori a getto, mai visti prima di allora su velivoli di linea. L'impianto propulsivo del Comet 1 era quindi costituito da due coppie di turbogetti (a configurazione purasemplice, cioè senza rapporto di diluizione e a turbinacompressore centrifugacentrifugo anziché assiale) prodotti dalla stessa de Havilland (de Havilland Ghost 50 Mk1 turbojet) la cui potenzaspinta sviluppata raggiungeva i 22,2 [[Newton (unità di misura)|kN]] ed erano installati direttamente nell'ala. L'assenza della gondola garantiva un minore coefficiente di attrito e quindi ridotta resistenza parassita e di forma, migliorando notevolmente l'efficienza del velivolo. Per lo stesso motivo in caso di avaria di uno dei propulsori non sarebbe stato necessario effettuare grosse compensazioni aerodinamiche, permettendo comunque una buona manovrabilità e consentendo ai progettisti di adottare un impennaggio orizzontale e un [[timone]] dalle dimensioni relativamente contenute.
 
Infine, trovandosi in posizione pari a quella dell'ala, i propulsori erano meno a rischio ingestione di oggetti estranei, in particolare durante le fasi di manovra a terra (taxirullaggio, decollo e atterraggio), evento che i propulsori di oggi riescono bene o male a sopportare senza generalmente grossi problemi, ma che per lo stato dell'arte degli anni '50 poteva essere la causa di una catastrofe.
Questi benefici ovviamente posero dei problemi relativi alla progettazione dell'ala: i longheroni dovevano infatti "scavalcare" i turbogetti interrompendo di fatto la continuità della struttura alare. Le armature e i rinforzi per permettere di raggiungere tale obiettivo aumentarono non poco la difficoltà del lavoro degli ingegneri, aggiungendo peraltro ulteriore peso non pagante al già pesante velivolo, senza contare che un'eventuale esplosione o guasto grave di un propulsore avrebbe minato l'integrità dell'ala, dividendola probabilmente in più spezzoni.
Proprio a causa di questi rischi la Boeing decise di adottare la configurazione a gondola in tutti i suoi velivoli, soluzione per l'appunto meno efficiente da un punto di vista di consumi, ma senz'altro meno onerosa da un punto di vista progettuale ed enormemente più affidabile in caso di avarie.
Le successive versioni del Comet videro la sostituzione dei propulsori con i nuovi e più efficienti [[Rolls-Royce Avon]] capaci sin dalle prime versioni di spinte quasi doppie rispetto ai Ghost, mentre va ricordato che i prototipi montavano, in aggiunta ai quattro turbogetti, due [[Motore a razzo|motori a razzo]] a combustibile liquido (anch’essianch'essi sviluppati dalla de Havilland, con il nome di '''Sprite''', '''Folletto''') che trovavano alloggiamento tra gli ugelli di scarico di ciascuna coppia di motori e che venivano impiegati nelle fasi di decollo oppure, all'occorrenza, alle quote più elevate. Tali propulsori aggiuntivi non vennero però adottati negli esemplari di serie.
 
=== Pressurizzazione ===
Tra le varie tecnologie impiegate per la prima volta in assoluto su un velivolo dalle dimensioni del Comet vi fu il sistema di [[Pressurizzazione (aeronautica)|pressurizzazione]]: esso si era già visto su altri velivoli, ma quello progettato per il Comet raggiungeva pressioni doppie rispetto a qualsiasi altro impianto di pressurizzazione mai installato prima: esso come i moderni impianti utilizzati oggigiorno prelevava aria direttamente dai propulsori attingendola a valle dello stadio di compressione, prima della turbina. Ciò combinato alla propulsione a getto (che contrariamente al propulsore ad elica, migliora le proprie caratteristiche di efficienza all’aumentareall'aumentare della quota) permise di raggiungere quote molto più elevate rispetto ai precedenti velivoli di linea, rendendo le trasvolate più economiche e confortevoli per i passeggeri.
 
=== Impiego operativo ===
Il [[26 ottobre]] [[1951]] fu una giornata storica per l'aviazione: il Comet immatricolato G-ALYP fu il primo jet ad effettuare un volo di linea regolare (tra [[Londra]] e [[Johannesburg]], via [[Roma]])<ref name=Guida/>.
 
Il terzo segno nella storia dell'aviazione commerciale il Comet lo avrebbe lasciato il [[4 ottobre]] [[1958]], completando il primo volo commerciale transatlantico compiuto da un jet<ref name=Guida/>, in anticipo di 22 giorni rispetto al primo Boeing 707 della [[Pan American World Airways|Pan Am]]<ref name=A/>, aggiudicandosi quella che era divenuta una gara a tutti gli effetti.
 
Nel frattempo, purtroppo, si erano registrati altri eventi che avevano decisamente condizionato la vita operativa e gli sviluppi del quadrireattore britannico: in poco meno di 12 mesi tre incidenti ebbero come protagonista i Comet.
 
== Vizi progettuali catastrofici e incidenti ==
La prima avvisaglia si ebbe in fase di decollo da Roma quando, il [[2 maggio]] [[1952]], un Comet (G-ALYZ) non riuscì a prendere il volo e subì seri danni: in questa occasione non vi furono vittime, ma gli incidenti successivi non ebbero il medesimo epilogo. Ancora in fase di decollo un Comet della [[Canadian Pacific Airlines]] (CF-CUN) rimase completamente distrutto a [[Karachi]], senza lasciare superstiti<ref name=A/>. Il [[2 maggio]] [[1953]] (esattamente un anno dopo il primo volo di linea), un esemplare (G-ALYV) ebbe problemi in decollo da [[Calcutta]] e precipitò causando 43 vittime. Il [[10 gennaio]] [[1954]] un velivolo (G-ALYP), dopo essere decollato da Roma, precipitò presso l'[[Isola d'Elba]] con 35 persone a bordo. La medesima sorte toccò ad un terzo aereo (G-ALYY) che, ancora una volta decollato da Roma, cadde nelle acque antistanti l'[[isola di Stromboli]]<ref name=Guida/>.
 
Finalmente venne deciso di sospendere l'attività dei Comet e quella che ne seguì divenne una delle più approfondite indagini tecniche fino ad allora realizzate<ref name=A/><ref name=Guida/>; il compito dei tecnici della de Havilland era ovviamente duplice: ricercare le cause di tanti incidenti e tentare (per quanto possibile) di ricostruire la fiducia nei confronti del loro velivolo, dissoltasi in un brevissimo lasso di tempo.
 
=== Le inchieste e i test ===
Il 19 ottobre 1954, il governo britannico istituì una commissione d’inchiestad'inchiesta sotto la guida di Lord Cohen al fine di esaminare le dinamiche e le cause della catena di incidenti. I test furono condotti dal direttore del RAE, [[Sir Arnold Hall]], a [[Farnborough (Hampshire)|Farnborough]], il quale sin dall'inizio aveva ipotizzato che la causa principale potevapotesse essere quella del progressivo indebolimento della fusoliera, iniziando così una serie di prove di pressione estensive volte a verificare lo stress sulle superfici dei pannelli di copertura.
Tali supposizioni furono confermate con il recupero e l’analisil'analisi di grosse sezioni di fusoliera dell’esemplaredell'esemplare G-ALYP precipitato all'[[Isola d'Elba]]: dai rottami emerse infatti che le lacerazioni si propagavano dalle aperture di finestrini e antenne del sistema [[Automatic Direction Finder|ADF]].
 
La conferma arrivò con i test condotti sull’esemplaresull'esemplare G-ALYU il quale venne sottoposto a lunghe sessioni di sovra-pressurizzazioni in vasca ad acqua fino alla sua distruzione: i risultati rivelarono che se la maggior parte delle superfici della fusoliera rispondeva agli elevati stress in modo brillante (va ricordato che le nuove leghe con cui il Comet fu costruito furono un notevole passo in avanti nel campo dell’aviazionedell'aviazione), negli angoli dei finestrini rettangolari lo stress metallico aveva valori tripli rispetto al resto della struttura. Questo fenomeno, noto come [[effetto intaglio]], combinato al fatto che qualsiasi spigolo rappresenta un innesco di cricca, causò un lento e progressivo formarsi di micro-crepe all’internoall'interno delle lamiere, le quali ad un certo punto non più capaci di sopportare lo stress della pressurizzazione, si laceravano violentemente causando la catastrofe.
 
Il problema fu aggravato anche dal metodo di rivettatura: le cornici dei finestrini venivano infatti fissate alla struttura con la tecnica della rivettatura a pressione (punch-riveting): tale metodo prevedeva l’inserimentol'inserimento del rivetto direttamente nella lamiera, senza preforatura. A differenza quindi della rivettatura con preforatura, che prevede appunto la creazione di fori nelle lamiere tramite trapanatura prima che il rivetto venga messo in opera, questo metodo era un’ulterioreun'ulteriore causa di riduzione dell’integritàdell'integrità delle componenti dei finestrini, dotandoli di fatto già in fabbrica di inneschi di cricca a causa della irregolare natura del foro «a pressione». Inoltre in origine fu previsto prima l’incollaggiol'incollaggio e poi la rivettatura di tali cornici,; in fase di produzione però si saltò la parte dell’incollaggiodell'incollaggio procedendo alla rivettatura diretta. Ciò accadde anche per la finestrella in [[vetroresina]] delle antenne del sistema ADF.
 
A partire dal Comet 2 i finestrini assunsero una forma ovale e le aperture per l’ADFl'ADF vennero rinforzate, cambiò anche il metodo di rivettatura. Resta tuttavia un mistero ilcome motivomai dellain forma squadratafase di taliprogettazione aperturee sullacostruzione fusolieranessuno diavesse considerato le suddette criticità, soprattutto in riferimento a un velivolo come il Comet, che impiegava il più potente impianto di pressurizzazione all'epoca utilizzatodisponibile<ref name=A/>.
 
La commissione Cohen concluse le indagini il 24 novembre 1954, riconoscendo comunque che, una volta corretti i difetti di progettazione, il Comet era caratterizzato da unconsiderarsi design senzaun dubbiovelivolo solido e valido.
 
Ovviamente tutti gli esemplari delle versioni 1 e 1A fino ad allora realizzati vennero rinforzati e reimpiegati per programmi sperimentali (che non prevedevano passeggeri e che quindi non necessitavano di pressurizzazione della fusoliera) o, in diversi casi, distruttidemoliti. I pochi Comet 2 realizzati furono ricostruiti con aperture ovali o consegnati al Transport Command della RAF, mentre due furono impiegati dalla [[Rolls-Royce Limited|Rolls-Royce]] per prove sperimentali del motore [[Turbogettoturbogetto]] Avon da installare (ironiasul dellacostruendo sorte)[[Sud suAviation unoCaravelle]], deiche concorrentipagava delun Comet,cospicuo ildebito [[Sudprogettuale Aviational Caravelle]]Comet.
 
=== Riprogettazione e ritorno in servizio ===
Dalla seconda versione del comet (che peraltro montava nuove prese d’ariad'aria e i nuovi [[Rolls-Royce Avon]]) il Comet tornò lentamente sulla scena, anche se purtroppo l’immaginel'immagine dell’aziendadell'azienda risentì fortemente degli errori commessi nella prima versione. Il successo ottenuto con la versione 4 portò il Comet a percorrere nuovamente le rotte di tutti i continenti: un esemplare divenne addirittura il velivolo del re [[Sa'ud dell'Arabia Saudita]].
Questo aereo, proveniente da Ginevra e diretto a Nizza con i bagagli del re, si schiantò sul [[Monte Argentera|massiccio dell'Argentera]] (Cuneo) il [[20 marzo]] [[1963]]<ref>*{{citaCita web|url=http://www.airdisaster.com/cgi-bin/view_details.cgi?date=03201963&reg=SA-R-7&airline=Saudi+Arabian+Royal+Flight|titolo=Synopsis » 03201963|accesso=24-06- giugno 2009|lingua=en|editore=http://www.AirDisaster.com|operadata=|dataurlarchivio=https://web.archive.org/web/20090107044601/http://www.airdisaster.com/cgi-bin/view_details.cgi?date=03201963&reg=SA-R-7&airline=Saudi+Arabian+Royal+Flight|urlmorto=}}</ref>. Il ritrovamento dei rottami e delle 18 salme {{CitazioneSenza necessariafonte|avvenne solo il successivo 28 aprile}}.
 
Gli ultimi due esemplari usciti dalle linee di montaggio vennero acquistati dalla [[Hawker Siddeley]] che li impiegò come base per lo sviluppo del [[aereo da pattugliamento marittimo|pattugliatore marittimo]] [[Hawker Siddeley Nimrod|Nimrod]]<ref name=A/>.
 
== Versioni ==
* '''DH 106 Comet''': due prototipi; montavano 4 turboreattori de Havilland Ghost 50 e 2 motori ausiliari a razzo, a propellente liquido, de Havilland Sprite; le ruote del carrello posteriore inizialmente erano singole;
* '''Comet 1''': primi 9 velivoli di serie (costruiti per conto della BOAC); privi dei motori a razzo, montavano elementi a quattro ruote alle gambe del carrello posteriore;
** '''1A''': versione con serbatoi di capacità maggiorata e motori potenziati con iniezione di acqua e metanolo per l'impiego alle quote più elevate; 10 esemplari costruiti;
** '''1XB''': 2 esemplari di "1A" della [[Royal Canadian Air Force]] che furono oggetto di ricostruzione strutturale nel 1957;
* '''Comet 2X''': un singolo velivolo, impiegato come banco di prova volante per i motori Rolls-Royce Avon 501;
* '''Comet 2''': versione inizialmente prevista come trasporto civile con fusoliera leggermente più lunga e dotata di motori Avon 503; vennero costruiti 36 esemplari ma gli ordini vennero annullati e non fu effettuata alcuna consegna;
** '''2E''': due esemplari di Comet 2 vennero impiegati dalla BOAC per la prova di nuove rotte; vennero testati motori Avon 524 nella posizione esterna; uno di questi velivoli venne successivamente ricondizionato ed impiegato dal Royal Aircraft Establishment per effettuare prove di radar e radioaiuti alla navigazione;
** '''E Mk.2''': tre esemplari di Comet 2 vennero trasferiti alla RAF ed impiegati come piattaforma [[ELINT]];
** '''C Mk.2''': dieci esemplari di Comet 2 vennero riadattati e trasferiti alla RAF per l'impiego come trasporti; due di questi vennero inizialmente impiegati come addestratori (con la sigla '''T Mk.2''');
* '''Comet 3''': un singolo prototipo con fusoliera ulteriormente allungata; impiegò prima motori Avon 522 e poi Avon 523; successivamente venne ricostruito come Comet 3B;
** '''3B''': realizzato come prototipo per la serie 4B; aveva ali di apertura ridotta e turboreattori Avon 525. Venne successivamente impiegato come laboratorio per test sull'avionica e per l'atterraggio cieco;
* '''Comet 4''': versione con cellula modificata e motori Avon 524, godeva di incrementata capacità dei serbatoi di carburante; 19 esemplari prodotti;
** '''4A''': versione prevista per il breve raggio, non furono effettuate consegne;
** '''4B''': seconda versione per voli di breve raggio; aveva ali di apertura ridotta e motori Avon 525B. Prodotta in 18 esemplari;
** '''4C''': ultima versione di serie, aveva fusoliera allungata ed ala di grande apertura; prodotta in 30 esemplari, di cui gli ultimi due realizzati come [[Hawker Siddeley Nimrod|Nimrod]] rispettivamente con motori Avon e Rolls-Royce Spey.
 
== Utilizzatori ==
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*[[Lufthansa]] -->
;{{SAU}}
* Governo saudita
:Il governo saudita lo utilizzò come [[aereo presidenziale]] per il [[Sa'ud dell'Arabia Saudita|Re Sa'ud dell'Arabia Saudita]]
;{{ARG}}
* [[AerolineasAerolíneas Argentinas]]
;{{CAN 1921-1957}}
* [[Canadian Pacific Airlines]]
;{{CEY 1948-1951}}
* [[Air Ceylon]]
;{{EAC}} ([[Kenya]], [[Tanzania]], [[Uganda]])
* [[East African Airways]]
;{{ECU}}
* AREA
;{{EGY}}
* [[Egyptair]]
* [[Egyptair|Misrair]]
* [[Egyptair|United Arab Airlines]]
;{{FRA}}
* [[Air France]]
* [[Union Aéromaritime de Transport]]
* [[Union des Transports Aeriens]]
;{{GREGRC}}
* [[Olympic Airways]]
;{{KWT}}
* [[Kuwait Airways]]
;{{LBN}}:
* [[Middle East Airlines]]
;{{MYS}} / {{SGP}}
* [[Malaysian Airlines]]
* [[Malaysia-Singapore Airlines]]
;{{MEX}}
* [[Mexicana de Aviación|Mexicana]]
;{{SUDSDN}}
* [[Sudan Airways]]
;{{GBR}}
* [[British Airtours|BEA Airtours]]
* [[British Commonwealth Pacific Airlines]]
* [[British European Airways|British European Airways (BEA)]]
* [[British Overseas Airways Corporation|British Overseas Airways Corporation (BOAC)]]
* [[Channel Airways]]
* [[Dan-Air]]
 
=== Contratti ===
;{{BRA}}
* [[Panair do Brasil]] (ordine cancellato)
;{{JPN}}
* [[Japan Air Lines]] (ordine cancellato)
;{{USA}}
* [[Capital Airlines]] (ordine cancellato)
;{{VEN}}
* [[Linea Aeropostal Venezolana]] (ordine cancellato)
 
=== Militari ===
[[File:DeHavilland Comet.jpg|thumb|Un Comet C.2 della [[Royal Air Force]].]]
;{{CAN 1921-1957}}
* [[Royal Canadian Air Force]]
** [[No. 412 Squadron RCAF|412 Squadron]] (1953-1963) Comet 1A (later retrofitted to 1XB)
;{{GBR}}
* [[Royal Air Force]]
** [[No. 51 Squadron RAF|51 Squadron]] (1958-1975) Comet C2 (RC)
** [[No. 192 Squadron RAF|192 Squadron]] (1957-1958) Comet C2 (RC)
** [[No. 216 Squadron RAF|216 Squadron]] (1956-1975) Comet C2 e C4
* [[Royal Aircraft Establishment]]
 
== Velivoli comparabili ==
;{{CAN 1921-1957}}
* [[Avro Canada C102 Jetliner]]
;{{SUN 1923-1955}}
* [[Tupolev Tu-104]]
 
== Cultura popolare ==
Nel film [[Il gaucho]] (regia di [[Dino Risi]], [[1965]]), il viaggio di andata dei protagonisti, fra [[Roma]] e [[Buenos Aires]], si svolge proprio su un Comet DH-106 delle [[Aerolíneas Argentinas]].
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{cita libro|cognome=Angelucci |nome=Enzo |coautori=Paolo Matricardi |titolo=Guida agli Aeroplani di tutto il Mondo (Vol.5) |anno=1979 |editore=Arnoldo Mondadori Editore |città=Milano |lingua= |id= }}
* {{cita libro|cognome=Boroli |nome=Achille |coautori=Adolfo Boroli |titolo=L'Aviazione (Vol.12)|anno=1983 |editore=Istituto Geografico De Agostini |città=Novara |lingua= |id= }}
* {{cita libro|cognome=Avrane |nome=Alexandre |coautori=M. Gilliand, J. Guillem |titolo=Sud Est Caravelle |anno=1981 |editore=Jane's Publishing |città=Londra |lingua=inglese |idisbn=ISBN 0-7106-0044-5 }}
* {{cita libro|cognome=Davies |nome=Ronald Edward George |coautori=Philip J. Birtles |titolo=Comet: The World's First Jet Airliner |anno=1999 |editore=Paladwr Press |città=McLean, Virginia |lingua=inglese |idisbn=ISBN 1-888962-14-3 }}
* {{cita libro|cognome=Faith |nome=Nicholas |coautori= |titolo=Black Box |url=https://archive.org/details/blackboxaircrash0000fait |anno=1996 |editore=Boxtree |città=Londra |lingua=inglese |idisbn=ISBN 0-7522-2118-3 }}
* {{cita libro|cognome=Jackson |nome=Aubrey Joseph |coautori= |titolo=British Civil Aircraft 1919-1972: Volume II |anno=1988 |editore=Putnam (Conway Maritime Press) |città=Londra |lingua=inglese |idisbn=ISBN 0-85177-813-5 }}
* {{cita libro|cognome=Macarthur |nome=Job |coautori= |titolo=Air Disaster: Volume 1 |anno=1996 |editore=Aerospace Publications |città=Fyshwick, Australian Capital Territory |lingua=inglese |idisbn=ISBN 1-875671-11-0 }}
* {{cita libro|cognome=Lo Bao |nome=Phil |coautori= |titolo=The de Havilland Comet (Airlines & Airliners) |anno=1996 |editore=The Aviation Data Centre Ltd. |città=Middlesex, UK |lingua=inglese |id= }}
* {{cita libro|cognome=Walker |nome=Timothy |coautori= |titolo=The First Jet Airliner: The Story of the de Havilland Comet |anno=2000 |editore=Scoval Publishing Ltd. |città=Newcastle-Upon-Tyne, UK |lingua=inglese |idisbn=ISBN 1-902236-05-X }}
* {{cita libro|cognome=Winchester |nome=Jim |coautori= |titolo=Civil Aircraft (The Aviation Factfile) |anno=2004 |editore=Grange Books plc |città=Londra |lingua=inglese |idisbn=ISBN 1-8501384013-642-1 |id=. }}
* {{cita pubblicazione |quotes= |cognome=Green |nome=William |linkautore= |coautori=Gordon Swanborough |anno=1977 |mese=marzo |titolo=Jet Jubilee (Part 1) |rivista=Air International |volume=12 |numero=3 |paginepp=124-131 |id= |url= |lingua=inglese |accesso= }}
* {{cita pubblicazione |quotes= |cognome=Green |nome=William |linkautore= |coautori=Gordon Swanborough |anno=1977 |mese=aprile |titolo=Jet Jubilee (Part 2) |rivista=Air International |volume=12 |numero=4 |paginepp=171-180 |id= |url= |lingua=inglese |accesso= }}
* {{cita pubblicazione |quotes= |cognome=Withun |nome=Bill |linkautore= |coautori= |anno=1976 |mese=estate |titolo=Airliner Special |rivista=Air Classics |volume= |numero=2 |pagine= |id= |url= |lingua=inglese |accesso= }}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:De Havilland DH 106 Comet}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|autore=Greg Goebel|url=http://www.airvectors.net/avcomet.html|titolo=The De Havilland Comet & Sud Caravelle|accesso=21-06- giugno 2009|lingua=en|editore=http://www.airvectors.net|operasito=AirVectors|data=Data di pubblicazione 01-01-2009}}
* {{cita web|autore=Maksim Starostin|url=http://www.aviastar.org/air/england/hawker_comet.php|titolo=De Havilland D.H.106 Comet; 1949|accesso=22-02- febbraio 2009|lingua=en|editore=http://www.aviastar.org/index2.html|operasito=Virtual Aircraft Museum|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090209204238/http://aviastar.org/air/england/hawker_comet.php|urlmorto=sì}}
* {{cita web|autore=Guy Montagu-Pollock|url=http://www.dh-aircraft.co.uk/aircraft/DH-106/index.html|titolo=DH-106 Comet|accesso=22-02- febbraio 2009|lingua=en|editore=http://www.dh-aircraft.co.uk/index.html|operasito=Dh Aircraft|data=|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090225093051/http://dh-aircraft.co.uk/aircraft/DH-106/index.html}}
* {{cita web|url=http://www.century-of-flight.net/Aviation%20history/coming%20of%20age/De%20Havilland%20Comet.htm|titolo=De Havilland Comet|accesso=21-06- giugno 2009|lingua=en|editore=http://www.century-of-flight.net|operasito=The History of Flight|data=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110412034722/http://www.century-of-flight.net/Aviation%20history/coming%20of%20age/De%20Havilland%20Comet.htm|urlmorto=sì}}
 
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[[Categoria:Aerei civili britannici]]
 
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[[zh:哈維蘭彗星型]]