San Donaci: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
 
(117 versioni intermedie di 68 utenti non mostrate)
Riga 1:
{{Divisione amministrativa
|Nome = San DonaciDònaci
|Panorama =
|Didascalia =
|Bandiera = San Donaci-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Stemma = San Donaci-Stemma.png
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Puglia
|Divisione amm grado 2 = Brindisi
|Amministratore locale =Domenico SerioGiancarlo Miccoli
|Partito = [[lista civica]] ''L'Unionedi per Sandonaci''[[centro-sinistra]]
|Data elezione = [[elezioni comunali in Puglia del 2023#San Donaci|15/04/2008-5-2023]]
|Data istituzione =
|Sottodivisioni =
|Latitudine gradi=40
|Divisioni confinanti = [[Brindisi]], [[Cellino San Marco]], [[Guagnano]] (LE), [[Mesagne]], [[San Pancrazio Salentino]]
|Latitudine minuti=27
|Zona sismica = 4
|Latitudine secondi=0
|Gradi giorno = 1133
|Latitudine NS=N
|Nome abitanti = sandonacesi, sandonaciari (in dialetto locale)
|Longitudine gradi=17
|Patrono = [[Madonna delle Grazie|santa Maria delle Grazie]], san [[Vincenzo Ferrer]]
|Longitudine minuti=55
|Festivo = 5 agosto
|Longitudine secondi=0
|PIL =
|Longitudine EW=E
|PIL procapite =
|Altitudine=42
|Mappa = Map of comune of San Donaci (province of Brindisi, region Apulia, Italy).svg
|Superficie=34
|Didascalia mappa = Posizione del comune di San Donaci nella provincia di Brindisi
|Note superficie=
|Abitanti=7050
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bil2010/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
|Aggiornamento abitanti=31-12-2010
|Sottodivisioni=
|Divisioni confinanti=[[Brindisi]], [[Cellino San Marco]], [[Guagnano]] (LE), [[Mesagne]], [[San Pancrazio Salentino]]
|Codice postale=72025
|Prefisso=[[0831]]
|Fuso orario=+1
|Codice statistico=074013
|Codice catastale=H822
|Targa=BR
|Zona sismica=4
|Gradi giorno=
|Diffusività=
|Nome abitanti=sandonacesi
|Patrono=[[Madonna delle Grazie|santa Maria delle Grazie]], [[san Vincenzo Ferrer]]
|Festivo=[[5 agosto]]
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of San Donaci (province of Brindisi, region Apulia, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di San Donaci nella provincia di Brindisi
|Sito=http://www.comune.sandonaci.br.it/
}}
 
'''San Dònaci'''<ref>http://www.dizionario.rai.it/poplemma.aspx?lid=9905&r=76255 DOP</ref> (''Sàntu Tonaci'' in [[dialetto leccese|leccese]]<ref>{{cita libroDOP| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani | 1996 | GARZANTI | Milano|pagine id= p. 5731078446}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di 7.090{{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Brindisi]] in [[Puglia]].
 
È situato nel [[Salento]] lungo la direttrice fra [[Lecce]] e [[Taranto]].
 
== Origini del nome ==
Il Decreto Legge n. 188 del 2012 ha sancito il passaggio del Comune di San Donaci alla [[Provincia di Lecce]] a partire dal [[1° gennaio]] [[2014]].
Il nome del paese, secondo un'ipotesi di [[Giacomo Arditi]]<ref>G. Arditi, ''Corografia di Terra d'Otranto'', Lecce 1879, p. 530).</ref>, sarebbe un'abbreviazione di ''Donatoci'', participio passato del verbo ''donare''<ref>{{cn|Potrebbe anche derivare dall'idronimo indoeuropeo ''San'' o ''Sand'' e dal vocabolo greco ''Donakeus'' per significare la vita tra le paludi, ossia l'acqua che scorre nel luogo ove c'è il canneto}}</ref>. Più probabilmente il nome potrebbe fare riferimento a un santo particolarmente venerato nel Medioevo nel Salento, [[san Dana]], chiamato anche san Danatte e san Danax (Dànace). Una valenza storico-economica avrebbe invece la proposta etimologica pubblicata di recente sulla rivista linguistica ''RIOn'': ''donaci'' deriva dal latino ''dominicum'', diventato ''donicum'' e quindi ''donaci''. L'espressione iniziale doveva essere all'incirca "(casale) del terreno di proprietà o dominicato", cioè non concesso in feudo; il proprietario era probabilmente un ente ecclesiastico e questo fatto avrebbe generato l'aggettivo "santo". Si tratterebbe, dunque, di uno pseudo [[agiotoponimo]].
 
== Storia ==
{{Vedi anche|Storia della Puglia|Storia del Salento}}
Ci sono stati ritrovamenti di oggetti preistorici nella grotta in contrada Mariana (alcuni vasi e rudimentali armi litiche).
 
Resti romani emersi in contrada "Cuciulina" (una piccola necropoli di 4quattro tombe ed alcune epigrafi), in contrada Palazzo (resti di una villa prediaria) e in contrada Mea (villa rustica) fanno pensare ad una presenza sporadica dell'uomo in età preclassica e poi romana, probabilmente popolazioni [[messapi]]che poi colonnizzate dai [[Taranto|tarantini]] e infine inglobate nella [[Regio II Apulia et Calabria]] dall'[[Impero Romanoromano]].
 
Le prime tracce di un insediamento consistente risalgono al [[X secolo]], quando il territorio del [[Salento]] era sotto il dominio dell'[[Impero Romano d'Orientebizantino]]. Molti ritengono che SandonaciSan Donaci sia stata originariamente un casale della Foresta oritana, prima di essere data in feudo dai conti di Conversano all'Arcivescovo[[Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni|arcivescovo di Brindisi]], BaiardoBailardo, nel [[XII secolo]]. Tale rimase fino alla fine del [[XVIII secolo]], quando [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV di Borbone]] la assegnò insieme al feudo di [[San Pancrazio]] ad un governatore regio.
 
La feudalità arcivescovile su SandonaciSan Donaci subì una interruzione formale e non sostanziale, nel [[1461]], allorché [[Ferdinando I di Napoli|Ferdinando d'Aragona]] assegnò a [[Giorgio Castriota Scanderbeg]] parecchi feudi in Puglia, tra cui SandonaciSan Donaci, in compenso dell'aiuto nella guerra contro [[Giovanni d'AngiòII di Lorena]]. Ma lo Scanderbeg e la colonia albanese che aveva preso possesso di SandonaciSan Donaci preferirono lasciare il feudo all'arcivescovo di Brindisi.
 
=== Simboli ===
Il nome del paese non fa riferimento ad alcun santo esistente (San Donaci), ma piuttosto potrebbe derivare dall'idronimo indoeuropeo "San" o "Sand" e dal vocabolo greco "Donakeus" per significare la vita tra le paludi, ossia l'acqua che scorre nel luogo ove c'è il canneto.
Lo stemma comunale, concesso il 27 maggio 1929, raffigura un albero di palma alla cui base vi sono tre spighe di grano e un tralcio di vite.<ref>{{cita web |url= https://www.comune.sandonaci.br.it/vivere-il-comune/territorio/stemma.html |sito= Comune di San Donaci |titolo= Stemma |accesso= 29 maggio 2022 |dataarchivio= 3 ottobre 2022 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20221003235959/https://www.comune.sandonaci.br.it/vivere-il-comune/territorio/stemma.html |urlmorto= sì }}</ref> Il gonfalone è costituito da un drappo di azzurro.
 
==Monumenti e luoghi di d'interesse==
La struttura architettonica di carattere storico più rilevante è il '''Castello''', o Palazzo arcivescovile dell'[[Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni|arcidiocesi di Brindisi]] di cui il borgo di San Donaci costituiva parte del Feudo.
 
La '''Chiesa Matrice di Santa Maria Assunta''' è un esempio di attardato neoclassicismo architettonico. Costruita nel [[1899]] su una precedente chiesa, mostra sulla piazza la facciata elegante e sobria, con l'alto campanile visibile da ogni parte. All'interno l'altare in pietra dedicato all'Addolorata.
La struttura architettonica di carattere storico più rilevante è il '''Castello''', o Palazzo arcivescovile dell'[[Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni|arcidiocesi di Brindisi]] di cui il borgo di San Donaci costituiva parte del Feudo.
 
Nella chiesetta di '''Santa Maria delle Grazie''', ora cappella del cimitero (a 300 metri dall'abitato), è conservata la venerata immagine ad affresco di una ''Madonna col Bambino (Madonna delle Grazie)'' del [[XV secolo]], certamente ridipinta successivamente.
La '''Chiesa Matrice di Santa Maria Assunta''' è un esempio di attardato neoclassicismo architettonico. Costruita nel [[1899]] su una precedente chiesa, mostra sulla piazza la facciata elegante e sobria, con l'alto campanile visibile da ogni parte. All'interno l'altare in pietra dedicato all'Addolorata.
[[File:Edificio di San Miserino a San Donaci.JPG|thumb|left|Complesso di San Miserino nell'agro di San Donaci (BR)]]
In contrada ''Monticello'' (sulla strada per [[Mesagne]]) è presente il rudere abbandonato del [[Tempietto di San Miserino]], considerato il luogo di culto paleocristiano tra i più antichi dell'intera regione (VI-VIII secolo). È un edificio di grande interesse architettonico per la sua pianta centrale a forma ottagonale con copertura a cupola, che richiama la tradizione costruttiva romana. Per secoli abbandonato e quasi distrutto, è stato solo in piccola parte ripristinato; mostra ancora la tipica copertura a cupola (in ''opus cementicium'') che poggia su otto pilastri e capitelli in stucco decorati con foglie d'acanto. L'interno è a circa 2 metri sotto il piano di campagna con quattro piccole absidi contrapposte; sulle pareti rimangono tracce di intonaco rosso, ma sono del tutto scomparsi gli affreschi di epoca bizantina e le decorazioni in stucco, mentre il pavimento conserva ancora parti del mosaico bicromo, probabilmente di epoca romana. Si accede da un pronao affiancato da due piccoli ambienti in buona parte demoliti. Probabilmente nato, in età romana, come tempio pagano (o ninfeo), fu successivamente utilizzato come battistero dai primi cristiani. Il monumento è a circa 100 metri a sud del ''[[Limitone dei greci]]'', un antico muro di divisione tra la zona bizantina (a sud) e quella Longobarda (a nord)<ref>''Il tempietto di San Miserino nel territorio di San Donaci'', Mesagne 1997.</ref>.
 
Il paesaggio circostante è contornato dal parco naturale '''Li Paduli''' e l’agro di San Dònaci si caratterizza per la presenza di una cospicua falda acquifera sotterranea, fondamentale per la fertilità del terreno. Il paese, infatti, è un importante coacervo di viticoltura. L’elemento essenziale dell’economia è l’agricoltura (vino, olio extravergine d’oliva, cereali, frutta e ortaggi. La zona delle '''Paludi''', un tempo sede di un insediamento rupestre di [[monaci di san Basilio]], è oggi in parte coltivata; è luogo di passaggio di uccelli migratori. In progetto il ripristino dell'area naturalistica e la realizzazione di un parco protetto. Le paludi un’area naturale sterrata con molte buche che si allagano durante il periodo delle precipitazioni. La zona è stata bonificata nel 1922 ed oggi viene assistita durante le forti precipitazioni all’impaludamento della zona.
Nella chiesetta di '''Santa Maria delle Grazie''', ora cappella del cimitero (a 300 metri dall'abitato), è conservata la venerata immagine ad affresco di una ''Madonna col Bambino (Madonna delle Grazie)'' del [[XV secolo]], certamente ridipinta successivamente.
 
Gli acquitrini che si formano nell’area delle paludi sono importanti, dal punto di vista ecologico, perché creano il giusto ecosistema. Le paludi possono essere sia d'acqua dolce che salata, nel caso delle paludi sandonacesi, dolce, estendendosi lungo le sponde di fiumi e laghi o delle coste marine.
In contrada ''Monticello'' (sulla strada per [[Mesagne]]) è presente il rudere abbandonato del '''Tempietto di San Miserino''', considerato il luogo di culto paleocristiano tra i più antichi dell'intera regione (VI-VIII secolo); è un edificio di grande interesse architettonico per la sua pianta centrale a forma ottagonale con copertura a cupola, che richiama la tradizione costruttiva romana. Per secoli abbandonato e quasi distrutto, è stato solo in piccola parte ripristinato; mostra ancora la tipica copertura a cupola (in ''opus cementicium'') che poggia su pilastri e capitelli con foglie d'acanto. L'interno è a circa 2 metri sotto il piano di campagna con quattro piccole absidi contrapposte; sulle pareti rimangono tracce di intonaco rosso, ma sono del tutto scomparsi gli affreschi di epoca bizantina e le decorazioni in stucco, così come il pavimento. Si accede da un pronao affiancato da due piccoli ambienti in buona parte demoliti. Probabilmente nato come tempio pagano (o ninfeo), fu successivamente utilizzato come battistero dai primi cristiani.
Il monumento è a circa 100 metri a sud del ''[[Limitone dei Greci]]'', un antico muro di divisione tra la zona bizantina (a sud) e quella Longobarda (a nord).
 
La vegetazione tipica delle paludi presenta canne, giunchi e alberi in grado di sopravvivere con un '''suolo intriso d'acqua'''. Molti uccelli acquatici vivono nelle aree paludose, oltre a topi muschiati, rane e insetti.
La zona delle '''Paludi''', un tempo sede di una colonia rupestre di Monaci di [[San Basilio]], è oggi in parte coltivata, è luogo di passaggio di uccelli migratori. In progetto il ripristino dell'area naturalistica e la realizzazione di un parco protetto.
 
Nelle paludi di acqua salmastra, d'inverno, si fermano oche, anatre delle nevi e aironi.<ref>{{Cita web|url=http://terradeimessapi.it/li-paduli/|titolo=Li Paduli|sito=GAL Terra dei Messapi|data=2015-05-15|lingua=it-IT|accesso=2021-05-13}}</ref>
 
==Attività economiche==
La componente essenziale dell'economia sandonacese è l'agricoltura (vino, olio, cereali, frutta, bambagia); piuttosto diffusi l'allevamento degli ovini, gli stabilimenti vinicoli, i frantoi e gli stabilimenti per la lavorazione dei fichi secchi.
San Donaci è un importante centro di viticoltura.
 
==Società==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/San Donaci}}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre [[2014]] nel territorio comunale si registrava la presenza di 98<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/str2014/index.html}}</ref> stranieri residenti (37 maschi e 61 femmine) pari circa all'1,44% della popolazione totale residente. La più grande comunità è di gran lunga quella [[Marocchini|marocchina]].
 
Si riportano le nazionalità più rappresentate:
 
* [[Marocco]]: 51
* [[Romania]]: 29
* [[Germania]]: 5
 
== Economia ==
{{Vedi anche|Economia della Puglia}}
L'economia è basata in maniera quasi totale sull'[[agricoltura]] caratterizzata da [[olivicoltura]] (principalmente piante giovani) e [[viticoltura]], sono presenti alcune piccolediverse aziende vinicole e centri di assistenza fiscale.
 
== Amministrazione ==
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
 
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Vito Punzi|Inizio=2 agosto 1988|Fine=16 giugno 1993|Partito=[[Partito Democratico della Sinistra]], [[Partito Comunista Italiano]]|Note=<ref name=interno>http://amministratori.interno.it/</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Carmine Lolli|Inizio=23 febbraio 1990|Fine=18 agosto 1991|Partito=[[Democrazia Cristiana]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Michele De Filippis|Inizio=16 giugno 1993|Fine=28 aprile 1997|Partito=-|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Giuseppe Gagliani|Inizio=28 aprile 1997|Fine=13 dicembre 1999|Partito=[[Partito Democratico della Sinistra]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Vincenzo Elia|Inizio=17 aprile 2000|Fine=27 novembre 2002|Partito=[[centro-destra]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Michele Lastella|Inizio=27 novembre 2002|Fine=27 maggio 2003|Carica=[[Commissario straordinario|Comm. straordinario]]|Partito=|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Mariangela Presta|Inizio=27 maggio 2003|Fine=15 aprile 2008|Partito=[[Casa delle Libertà]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Domenico Serio|Inizio=15 aprile 2008|Fine=28 maggio 2013|Partito=[[lista civica]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Domenico Fina|Inizio=28 maggio 2013|Fine=10 giugno 2018|Partito=[[lista civica]]: il sole|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrecFine|Nome=Angelo Marasco|Inizio=10 giugno 2018|Fine=in carica|Partito=[[lista civica]]: San Donaci futura|Note=<ref name=interno />}}
 
== Note ==
<references/>
 
==Bibliografia==
*[[Giacomo Arditi]], ''Corografia fisica e storica della Provincia di Terra d'Otranto'', stab. Scipione Ammirato, Lecce 1879, p.&nbsp;530.
* ''San Donaci: natura e cultura'', a cura dell'Amministrazione comunale, San Donaci s.d. (1960 circa)
* Dolores Bardicchia e Francesco Panna, ''Le masserie di San Donaci nell'alto Salento'', a cura del Laboratorio di studi salentini, Latiano 2008.
* Giovanni Matichecchia, ''Il tempietto di San Miserino nel territorio di San Donaci'', a cura di Antonio Nitti, Centro studi G. Antonucci, Mesagne 1997.
* Giuseppe Baldassarre, ''Per l'etimologia di un toponimo salentino'': San Dònaci, "Rivista Italiana di Onomastica" RIOn, XX (2014), 2 , pp.&nbsp;589–592.
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [{{cita web|http://www.brindisiweb.com/provincia/sandonaci/ |Descrizione ed immagini di SandonaciSan Donaci (su Brindisiweb.com)]}}
 
{{ProvinciaComuni della provincia di Brindisi}}
 
{{Salento}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Puglia}}
[[Categoria:San Donaci]]
 
[[Categoria:Comuni della provincia di Brindisi]]
[[Categoria:Comuni salentini della provincia di Brindisi]]
 
[[ar:سان دوناتشي]]
[[be:Сан-Даначы]]
[[de:San Donaci]]
[[en:San Donaci]]
[[eo:San Donaci]]
[[es:San Donaci]]
[[fr:San Donaci]]
[[hu:San Donaci]]
[[ia:San Donaci]]
[[ja:サン・ドーナチ]]
[[kk:Сан-Доначи]]
[[la:Sandonaces]]
[[lmo:San Donaci]]
[[ms:San Donaci]]
[[nap:San Donaci]]
[[nl:San Donaci]]
[[pl:San Donaci]]
[[pms:San Donaci]]
[[pt:San Donaci]]
[[ru:Сан-Доначи]]
[[scn:San Donaci (BR)]]
[[uk:Сан-Доначі]]
[[uz:San Donaci]]
[[vo:San Donaci]]
[[war:San Donaci]]
[[zh:圣多纳奇]]