Lugo (Italia): differenze tra le versioni
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{{nd|altre località italiane omonime|Lugo#Italia|nocat=1}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Lugo
|Panorama =
|Didascalia =
|Bandiera = Lugo (Italia)-
|Voce bandiera =
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Emilia-Romagna
|Divisione amm grado
|Amministratore locale = Elena Zannoni
|Partito = [[Partito Democratico (Italia)|PD]]
|Data elezione = 10-6-2024
|Data
|Data istituzione =
|Altitudine =
|Sottodivisioni = Ascensione, [[Belricetto]], Bizzuno, Ca' di Lugo, Campanile, Chiesanuova, Ciribella, Frascata, Giovecca, Malcantone, Passogatto, San Bernardino, San Lorenzo, San Potito, Santa Maria in Fabriago, Torre, [[Villa San Martino (Lugo)|Villa San Martino]], Viola, [[Voltana]], [[Zagonara]]
|Divisioni confinanti = [[Alfonsine]], [[Bagnacavallo]], [[Bagnara di Romagna]], [[Conselice]], [[Cotignola]], [[Fusignano]], [[Massa Lombarda]], [[Mordano]] (BO), [[Sant'Agata sul Santerno]]
|Zona sismica = 2
|Gradi giorno = 2468
|Nome abitanti = lughesi
|Patrono = [[sant'Ellero di Galeata|sant'Illaro]]; compatrono [[san Francesco di Paola]]
|Festivo = 15 maggio
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Lugo (province of Ravenna, region Emilia-Romagna, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Lugo nella provincia di Ravenna
}}
'''Lugo''' (''Lug'' in [[lingua romagnola|romagnolo]]<ref>{{cita web|url=https://www.dialettoromagnolo.it/uploads/5/2/4/2/52420601/ludla_ottobre_novembre_18_k2.pdf|titolo=''La Voja''|sito=dialettoromagnolo.it|accesso=23 maggio 2020}}</ref>, impropriamente detto anche ''Lugo di Romagna''<ref>{{cita web|url=http://www.comune.lugo.ra.it/Comune/Comunicazione-e-Informazione/Comunicati-stampa/Anno-2016/Luglio-2016/12.LUGOCONTEMPORANEA.16-Centro-Storico-di-Lugo-di-Romagna|titolo=12.LUGOCONTEMPORANEA.16|sito=comune.lugo.ra.it|accesso=13 novembre 2018|dataarchivio=14 novembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181114103403/http://www.comune.lugo.ra.it/Comune/Comunicazione-e-Informazione/Comunicati-stampa/Anno-2016/Luglio-2016/12.LUGOCONTEMPORANEA.16-Centro-Storico-di-Lugo-di-Romagna|urlmorto=sì}}</ref> o ''Lugo di Ravenna'') è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Ravenna]] in [[Emilia-Romagna]].
È situato nella [[Pianura Padana|bassa pianura romagnola]], in un’area interessata da opere di bonifica idraulica e attraversata da una rete di canali. L’impianto urbano, di origine medievale, presenta una maglia viaria riconducibile alla centuriazione romana, con un nucleo storico in cui si trovano la [[Rocca estense di Lugo|Rocca Estense]] e il Pavaglione, porticato ottocentesco di funzione mercatale<ref>{{Cita web|url=https://websit.labassaromagna.it/PavVT/|titolo=PAVAGLIONE DI LUGO|sito=websit.labassaromagna.it|accesso=2025-05-21}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=Italiano|url=https://www.lugoinromagna.it/it/articles/71/il-pavaglione-quadriportico-del-centro-di-lugo.html|titolo=Il Pavaglione, quadriportico del centro di Lugo|sito=www.lugoinromagna.it|accesso=2025-05-21}}</ref>. La posizione lungo direttrici viarie e ferroviarie ne ha determinato il ruolo di centro amministrativo e mercato per il comprensorio circostante.
È sede amministrativa dell'[[Unione dei comuni della Bassa Romagna]].
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
Lugo si trova nel settore nord-occidentale della pianura alluvionale che circonda [[Ravenna]], tra i fiumi [[Santerno]] e [[Senio]]. Il territorio comunale è caratterizzato da una rete idrografica artificiale e naturale, comprendente il Canale dei Molini di [[Castel Bolognese]] e altri corsi d’acqua derivati da interventi di bonifica, che hanno trasformato aree in passato soggette ad allagamenti. La superficie comunale misura 117,06 km² e include diverse frazioni, distribuite sia in prossimità del capoluogo sia nelle aree rurali circostanti.
===
Il clima che caratterizza Lugo, così come tutte le zone interne pianeggianti della [[Romagna]], è di tipo temperato subcontinentale, con inverni piuttosto freddi e umidi ed estati calde e afose. In autunno e in primavera si formano le nebbie che riducono la visibilità. In inverno possono sopraggiungere nevicate e venti forti da nord-est (bora), e gelate nei giorni in cui c'è il sole con temperature molto basse. Riguardo quest'ultima cosa, nel febbraio 2012 durante la grande ondata di freddo che investì l'Italia, oltre le copiose nevicate si raggiunsero i -11°C in diversi giorni grazie all'effetto [[albedo]].
== Origini del nome ==
Il toponimo Lugo deriva dal [[lingua latina|latino]] ''lūcus'', "bosco religioso" o "sacro", che, a livello popolare, si è conservato solo in toponomastica<ref>{{cita libro|titolo=Dizionario di toponomastica|editore=UTET|città=Torino|anno=1990|p=428|isbn=88-02-07228-0}}</ref>.
== Storia ==
{{Vedi anche|Storia di Lugo}}
L’area di Lugo fu frequentata sin dalla Preistoria, con insediamenti neolitici attribuiti alla [[Cultura di Sasso-Fiorano]] e successivi stanziamenti di popolazioni celtiche<ref>Non è attestata la presenza degli Etruschi né degli Umbri, pur presenti in varie parti della pianura cispadana.</ref>. In [[Storia romana|epoca romana]] (III-II secolo a.C.) il territorio fu interessato dalla [[centuriazione]] e da un popolamento sparso, con asse viario principale lungo la [[via Emilia]]. Dopo un periodo di rarefazione insediativa tra V e VIII secolo, dovuto anche a mutamenti climatici e idrografici, la riorganizzazione agraria medievale portò alla formazione della ''massa sancti Hilari'', nucleo originario dell’abitato.
Il primo ''castrum'' di Lugo è documentato nel 1037<ref>{{cita|A. Vasina|p. 179.|Vasina, 1995}}</ref>. Tra XIII e XIV secolo il centro passò sotto il controllo di diverse signorie e poteri comunali, fino all’ingresso stabile nei domini estensi nel 1437<ref>{{Cita news|autore=Samuele Taroni|url=http://www.regioneromagna.org/?q=e-rumagnol|titolo=L'origine della Romagna estense|pubblicazione=È Rumagnol|città=Forlì|data=marzo 2013|p=3|accesso=13 marzo 2013|cid=no}}</ref>. Durante il governo estense furono realizzate opere idrauliche sul [[Santerno]], tracciate nuove strade, sviluppate attività mercantili e favorita la presenza della comunità ebraica<ref name="ebraica3">AA.VV., ''La comunità ebraica a Lugo di Romagna'', Lugo, Walberti 1795, 2014.</ref>.
Nel 1598 Lugo passò allo [[Stato Pontificio]], mantenendo alcune prerogative locali. Nei secoli XVII e XVIII consolidò il ruolo di centro di mercato e di scambio per la [[Romagna]], con il [[Pavaglione]] come struttura mercatale principale. In questo periodo si svilupparono attività legate alla seta e si dotò la città di edifici pubblici come il [[Teatro Rossini (Lugo)|teatro]] e il Collegio Trisi. Nel 1796 fu teatro di una rivolta contro le truppe napoleoniche, seguita dall’inserimento nella [[Repubblica Cisalpina]].
Nell’Ottocento, dopo la Restaurazione, Lugo fu coinvolta nei moti risorgimentali e nel 1859 entrò a far parte del [[Regno di Sardegna]], poi [[Regno d'Italia]]. L’economia rimase prevalentemente agricola, con un mercato settimanale di rilievo sovraregionale, ma si svilupparono anche attività industriali e cooperative. Alla fine del secolo si affermarono movimenti politici di orientamento repubblicano e socialista.
Durante la [[prima guerra mondiale]] Lugo subì perdite significative e ospitò iniziative culturali di rilievo. Nel corso della [[seconda guerra mondiale]] il fronte si attestò lungo il [[Senio]] fino alla liberazione, avvenuta il 10 aprile 1945 ad opera di reparti alleati. Nel dopoguerra la città consolidò il proprio ruolo di centro amministrativo e commerciale della Bassa Romagna, con una progressiva espansione urbana. Tra gli eventi recenti si ricorda l’[[Alluvione dell'Emilia-Romagna del 2023]]<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.ilrestodelcarlino.it/ravenna/cronaca/lugo-sottacqua-linondazione-arriva-dopo-le-22-pavaglione-allagato-920d7a62|titolo=Lugo sott’acqua L’inondazione arriva dopo le 22 Pavaglione allagato|sito=Il Resto del Carlino|accesso=2023-05-19}}</ref>.
===
[[File:Lugo (Italia)-Stemma.svg|sinistra|senza_cornice|141x141px|Stemma di Lugo]]
La [[blasonatura]] ufficiale dello stemma di Lugo è la seguente:<ref name=AralCiv>{{Cita web |url=http://www.araldicacivica.it/comune/lugo/ |titolo=Lugo |sito=Araldicacivica |accesso=16 marzo 2023}}</ref>
{{Citazione|Di rosso, alla croce d'argento, ritrinciata e pomata nel capo e ai lati, patente in punta, accantonata alla destra del capo da una [[Colomba (araldica)|colomba]] dello stesso metallo, volante verso il fianco destro dello scudo, con un ramoscello verde di olivo tenuto nel becco. Ornamenti esteriori da Città.<ref>{{Cita web|url=https://www.notiziarioaraldico.info/2023031719611/il-nuovo-stemma-di-lugo/|titolo=Il "nuovo" stemma di Lugo|data=2023-03-17|accesso=22 maggio 2023}}</ref>}}
La descrizione del gonfalone è la seguente:<ref name=AralCiv />
{{Citazione|drappo di bianco…}}[[File:Lugo (Italia)-Gonfalone.png|200px|right|Gonfalone civico]]Lo stemma è stato riconosciuto ufficialmente con decreto del [[Capo del Governo Primo Ministro Segretario di Stato|Capo del Governo]] del 7 marzo 1929 mentre il gonfalone ha ricevuto sanzione con il D.C.G. del 1º febbraio 1936.<ref>{{Cita web|url=http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.detail.html?6209 |titolo=Lugo |sito=Archivio Centrale dello Stato, Ufficio araldico - Fascicoli comunali |accesso=16 marzo 2023}}</ref>
Il Comune fa anche uso di una bandiera di bianco<ref name="AralCiv" />.
Lo stemma cittadino riprende il simbolo dell'[[arcidiocesi di Ravenna|arcivescovo di Ravenna]] da cui dipendeva Lugo, riportato anche in numerosi documenti e monumenti di epoca bizantina: una croce d'altare dalla quale si invola la colomba della pace.<ref>{{cita web|url= https://dati.emilia-romagna.it/id/ibc/stemmi/316/html |titolo= Stemma del Comune di Lugo |sito= Regione Emilia-Romagna}}</ref>
Negli anni 2022-2023 il Consiglio Comunale ha chiesto l'aggiornamento di stemma e gonfalone per rispecchiare il titolo di città conferito da [[Papa Pio VII]]. I nuovi vessilli sono stati consegnati dal Prefetto di Ravenna al Sindaco durante una cerimonia il 16 dicembre 2023<ref>{{Cita web|url=https://www.comune.lugo.ra.it/Novita/Comunicati-stampa/Una-mattinata-intensa-dedicata-alla-storia-di-Lugo.-Il-Prefetto-consegna-nelle-mani-del-Sindaco-la-fascia-tricolore-della-Citta|titolo=Il Prefetto consegna nelle mani del Sindaco la fascia tricolore della “Città”|accesso=16 gennaio 2024}}</ref>
=== Onorificenze ===
Lugo è tra le [[città decorate al valor militare per la guerra di liberazione]], insignita della [[medaglia di bronzo al valor militare]] per i sacrifici delle sue popolazioni e per l'attività nella lotta partigiana durante la [[seconda guerra mondiale]]<ref>{{cita web|url= http://www.istitutonastroazzurro.it/comunedilugo.html |titolo= Comune di Lugo |sito= Istituzioni Decorate di Medaglia di Bronzo al Valor Militare }}</ref>:{{Onorificenze
|immagine = Valor militare bronze medal BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia di bronzo al valor militare
|collegamento_onorificenza = valor militare
|motivazione = Centro partigiano fra i più attivi di Romagna, con notevole valore di combattenti e popolazione resistette alla ferrea occupazione tedesca e alle conseguenti repressioni, organizzando efficacemente nel suo C.L.N. la rischiosa clandestina tutela della popolazione locale e di altre fuggiasche di località vicine, evacuate e distrutte. Fra opposti schieramenti della linea gotica, affiancò sul fronte del Senio le sue formazioni partigiane alle forze alleate, con queste partecipando all’azione liberatrice, conclusiva dell’aspra lotta che, durante sedici mesi, partigiani e popolo di Lugo di Romagna condussero a prezzo di ingenti perdite, fra caduti e feriti, e massicce distruzioni. Lugo di Romagna, 8 settembre 1943 - 10 aprile 1945
|data = 22 luglio 1982
}}
{{Onorificenze
|immagine = Corona di Città Italiana.svg
|nome_onorificenza = Titolo di Città
|collegamento_onorificenza = Titolo di città in Italia
|motivazione = Concessione sovrana di [[papa Pio VII]]<ref>{{cita web|url=https://www.academia.edu/18290745/Citt%C3%A0_e_quasi_citt%C3%A0_in_Romagna_nei_secoli_XVII-XIX._Forlimpopoli_Brisighella_Lugo_Argenta|titolo=Città e quasi città in Romagna nei secoli XVII-XIX. Forlimpopoli, Brisighella, Lugo, Argenta|accesso=12 dicembre 2016}}</ref>
|data = [[1817]]
}}Il [[Consiglio d'Europa]] ha decorato Lugo con:
* «Bandiera d'Onore d'Europa» (1996);
* «Targa d'Onore d'Europa» (2012).
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
[[File:Il Carmine di Lugo di Romagna (13187589783).jpg|miniatura|Chiesa del Carmine]]
[[File:Lugo - chiostro di s Francesco 1120260.JPG|miniatura|Chiostro di San Francesco (Collegiata)]]
==== In città ====
* La Collegiata dei Santi Francesco ed Ilaro, conosciuta dagli abitanti come "Collegiata", fu edificata come chiesa del convento francescano tra il 1233 (anno dell'arrivo dei Frati minori a Lugo) e il 1238<ref>{{cita|M. Martelli|pp. 58-9|Martelli, 1984}}.</ref>. Fu consacrata e dedicata al Santo il 24 marzo [[1254]]. Vi sono sepolti i [[Da Barbiano|conti di Barbiano]], [[vicario apostolico|vicari apostolici]] di Lugo. Nel [[1438]] il Comune deliberò di allargare le mura per includere il complesso francescano. Nel [[1471]] al convento fu aggiunto il chiostro<ref>Nacque così il quinto borgo di Lugo: Poligaro (o Policaro). Gli altri erano
</ref>. Il chiostro è il monumento più antico di Lugo dopo la rocca<ref>{{cita|M. Martelli|p. 110|Martelli, 1984}}.</ref>. Il pozzale al centro del chiostro, anch'esso quattrocentesco, è un [[monolito]] in pietra d'Istria. Nel [[1760]] fu decisa la demolizione della chiesa e la sua ricostruzione dalle fondamenta. I lavori, affidati all'esperto architetto imolese [[Cosimo Morelli]], durarono dal 1762 al [[1772]]: il 1º settembre di quell'anno venne riaperta al culto. All'interno è scandita da quattro cappelle per parte che conservano opere settecentesche di artisti locali, fra le quali spicca nella grande [[pala d'altare]] la tela raffigurante San Francesco, dipinta da [[Benedetto dal Buono]]. L'organo fu costruito nel 1780 dal [[venezia]]no Giovanni Ghinei. Alla fine del secolo XVIII gli invasori francesi cacciarono i monaci; la chiesa fu affidata a un sacerdote del clero secolare. Nel [[1826]] [[papa Leone XII]] la eresse a chiesa parrocchiale<ref>Fu la terza parrocchia di Lugo, dopo San Giacomo e San Francesco di Paola.</ref> e ne affidò la cura al cardinale lughese [[Francesco Bertazzoli]] (1754-1830), canonico della collegiata dei Santi Petronio e Prospero (poi San Giacomo Maggiore). Due anni dopo il Bertazzoli decise di trasferire il titolo di collegiata alla chiesa del Morelli, che essa porta tuttora. La dotò di fonte battesimale e modificò il suo nome, associando Sant'Ilaro, patrono di Lugo, a San Francesco. Da allora la chiesa è diventata il punto di riferimento della comunità, dove si svolgono le più importanti celebrazioni liturgiche<ref>Vittorio Tampieri, «La Storia» in ''Guida della Collegiata dei Santi Francesco e Ilaro in Lugo'', Imola, 2015.</ref>. Vi è venerata l'immagine della Madonna del Rosario, custodita dal 1950<ref>Vi è stata trasferita dalla chiesa del Limite, adattata a uffici della Banca del Monte.</ref>; il suo giorno di festa è la prima domenica di ottobre. Uno dei dipinti più pregevoli conservati al suo interno è la tela di [[Giacomo Zampa]] (1731-1808) che raffigura l'incontro tra [[Sant'Antonio da Padova]] ed [[Ezzelino III da Romano]]. Dal 6 agosto [[1850]] alla morte vi esercitò il suo ministero il Venerabile don Carlo Cavina (1820-1880).
* Chiesa di San Giacomo Maggiore (chiesa del rione Brozzi). Già esistente prima della distruzione dell'insediamento avvenuta nel 1218, è la più antica chiesa di Lugo ancora esistente<ref>{{cita|G. Baldini|p. 26|San Giacomo, 2015}}.</ref>. Originariamente era situata dentro l'''oppidum'', la cittadella fortificata<ref>Si trovava pressappoco dalle parti del bar Jolly (loggia del Pavaglione, n. 84).</ref>. Nel 1229, in piena fase di ricostruzione del paese, fu nominata chiesa di [[giuspatronato]] della comunità (lo rimase fino al XV secolo). Era sede delle assemblee consiliari del comune, nonché degli incontri solenni e giurati<ref>{{cita|A. Vasina|p. 185.|Vasina, 1995}}</ref>. Nella chiesa, intitolata ai “Santi Ilaro e Giacomo”, fu conservata a lungo una [[reliquia]] di [[Ellero di Galeata|Sant'Ilaro]], il patrono dei lughesi<ref>La reliquia rimase in San Giacomo fino al 1526, quando fu trasferita nella chiesa dei Carmelitani, dove si trova tuttora.</ref>. Nell'anno 1300 fu la prima chiesa lughese ad ottenere un [[battistero]]<ref>{{cita|G. Baldini|p. 27|San Giacomo, 2015}}.</ref>. Nel 1390 la chiesa venne ricostruita al di fuori della cittadella fortificata, nella via in cui si trova. Nel [[1734]] ricevette il titolo di [[collegiata]], che poi fu trasferito alla chiesa dei Francescani nel 1826<ref>{{cita|G. Baldini|p. 34|San Giacomo, 2015}}.</ref>. Dal 1741 al 1923 fu intitolata ai “Santi Petronio e Prospero”<ref>{{cita|G. Baldini|p. 37|San Giacomo, 2015}}.</ref>. Bombardata durante l'ultimo conflitto mondiale, è stata riaperta al culto il 23 dicembre [[1956]]. All'interno è conservata una statua che ritrae la Madonna addolorata, risalente al [[XVII secolo]], opera della bottega dei Paganelli, artisti lughesi. Nel 1985 è stato realizzato un nuovo battistero.
* Chiesa di San Francesco di Paola (chiesa del rione Cento) – Fondata come chiesa di Santa Maria del Trivio<ref>L'incrocio in questione (''trivium'') è quello tra via Cento e la perpendicolare via del Limite (attuale corso Garibaldi).</ref> (con annesso ospedale) nel [[XIII secolo]], la sua origine è connessa al popolamento del ''burgus'' Cento, uno dei due borghi principali di Lugo nel XIII secolo. Tra il 1335/40 e il 1370 la chiesa fu ricostruita<ref name="cintura">{{cita web|url=http://www.cassiciaco.it/navigazione/monachesimo/devozioni/mariana/cintura/lugo.html|titolo=Lugo di Romagna|accesso=1º novembre 2017}}</ref>. Nel [[1390]] il parroco dell'antica chiesa della ''massa sancti Hilari'' vi si trasferì perché il luogo in cui sorgeva, all'epoca sito fuori dalle mura, era troppo esposto alle rapine ed alle scorrerie delle bande armate. Egli porto con sé le reliquie conservate nella chiesa abbandonata. Il titolo di parrocchia fu trasferito al nuovo luogo di culto, che fu rinominato “Santa Maria del Trivio e Sant'Ilaro”<ref name="cintura" />. Da allora Santa Maria iniziò a contendere il primato di principale tempio cittadino all'altra chiesa parrocchiale di Lugo, San Giacomo Maggiore. Negli anni successivi si arricchì di altre reliquie del santo<ref>Su richiesta del Comune di Lugo, l'Abate di Galeata donò alla città un osso del braccio e una parte del cranio</ref>. Nel [[1583]] la popolazione delle due parrocchie di Lugo ammontava rispettivamente a {{formatnum:3056}} anime (San Giacomo) e {{formatnum:2700}} (Santa Maria). L'antagonismo fu rinverdito nel XVII secolo e continuò nel secolo seguente. Nella corsa al primato, Santa Maria batté sul tempo San Giacomo diventando la prima chiesa lughese ad ottenere il titolo di collegiata (dicembre 1733)<ref>Bolla ''Sacri Apostolici ministerii'' di [[papa Clemente XII]] del 4 dicembre [[1733]].</ref>. Ma dopo soli otto anni i titoli della chiesa furono rivoluzionati: la [[Santa Sede]] dispose la soppressione della parrocchia (e quindi della collegiata) e la sua riedificazione a [[San Francesco di Paola]] (bolla ''Copiosus in misericordia Deus'' di [[papa Benedetto XIV]] del 3 maggio 1741). Il titolo parrocchiale fu restituito già nel 1757. Dal [[1838]] poté di nuovo fregiarsi del nome di Sant'Ilaro, che venne aggiunto come co-titolare della parrocchia. Nel 1886 iniziarono i lavori di edificazione della nuova chiesa, che fu inaugurata il 23 aprile 1890<ref>{{cita news|autore=Matteo Pirazzoli|url=|titolo=Per San Francesco di Paola un doppio giubileo|pubblicazione=Il nuovo Diario-Messaggero|data=5 novembre 2020||pp =32-33}}</ref>. Infine, nel [[1921]] la chiesa riebbe il battistero<ref>{{cita|M. Martelli|pp. 177-178|Martelli, 1984}}.</ref>. All'interno è conservato un pregevole [[Gruppi scultorei raffiguranti il Compianto sul Cristo morto|Compianto sul Cristo morto]] in [[terracotta]] policroma risalente al [[XVI secolo]]. Nella Cappella del Sacramento si venera la Madonna della Cintura, una delle sculture lignee più antiche della Romagna. In un'altra cappella è venerata la Madonna del Rosario.
* [[Chiesa del Carmine (Lugo)|Chiesa del Carmine]] – La chiesa, nella quale si venera Sant'Ilaro, patrono della città, fu costruita dai carmelitani nel Cinquecento e già nel 1526 vi furono collocate le [[reliquie]] e il busto argenteo di Sant'Ilaro provenienti da un più antico oratorio ormai in abbandono. Nel Seicento fu realizzato il chiostro. L'edificio religioso fu completamente ricostruito nel Settecento dall'architetto [[Canton Ticino|ticinese]] Francesco Ambrogio Petrocchi e la nuova chiesa fu inaugurata il 14 maggio 1772. All'interno della chiesa sono conservati alcuni dipinti di Guidaccio da Imola, tra cui una pregevole ''Madonna del Carmine'' ([[1481]]), titolare della chiesa insieme a Sant'Ilaro, nonché due organi di epoca barocca tuttora funzionanti: un grande strumento del [[1799]] di [[Gaetano Callido]] ed uno del Galli, su cui si esercitò il giovane [[Gioachino Rossini]].<ref>{{cita web|url=https://edicoladelcarmine.suasa.it/Lugo.html|titolo= Chiesa della Beata Vergine del Carmine di Lugo|accesso=3 aprile 2022}}</ref>.
* Chiesa di S. Maria delle Grazie (chiesa del rione Ghetto). Costruita nel [[1612]]. L'edificio è ad un'unica navata con volta a botte. Vi officiavano i frati della Confraternita delle Stimmate di S. Francesco. Custodisce al suo interno un dipinto intitolato alla "Beata Vergine delle Grazie". Datato [[1512]], fu realizzato da un soldato francese di stanza a Lugo, pochi giorni prima di combattere nella sanguinosa [[Battaglia di Ravenna (1512)|Battaglia di Ravenna]]<ref>{{Cita web|url=https://www.bassaromagnamia.it/poitofintrests/chiesa-di-s-maria-delle-grazie/|titolo=Chiesa di S. Maria delle Grazie|accesso=28 marzo 2024}}</ref>. L'immagine, che raffigura la Madonna con il divin figlio tra le braccia, è molto venerata dai lughesi.
* Chiesa di Sant'Onofrio – Fondato come oratorio nel [[1679]], è stata per secoli la chiesa di uno degli ospedali cittadini. Al suo interno contiene grandi ovali nei quali [[Ignaz Stern]] (discepolo del [[Carlo Cignani|Cignani]]), raffigurò la vita del santo a cui è dedicata. Sconsacrata nel [[1910]], dal [[1992]] la proprietà dell'edificio è passata all'[[Azienda sanitaria locale]]. Dal 2008 al 2012 è stato oggetto di restauro. In base ad un accordo col Comune, la chiesa può essere utilizzata come sede di mostre e di incontri culturali.
* Chiesa del Suffragio – Risalente al [[1720]], ospita alcuni apprezzabili dipinti di Stern e dei lughesi Benedetto del Buono e Carlo Ruina. All'interno della chiesa è presente un organo del 1844 realizzato da Cesare e Quintino Rasori e restaurato nel 1999.
* Chiesa dei Cappuccini - Edificata tra il [[1947]] e il [[1951]], presenta al centro una scultura ispirata al tema biblico della [[Pietà (arte)|pietà]]. Una delle cappelle laterali è dedicata ai martiri lughesi della [[seconda guerra mondiale]]. I Cappuccini furono presenti a Lugo dal [[1575]]. Durante la [[peste del 1630]] i Cappuccini diedero il loro contributo al servizio degli appestati. Tra il 1666 e il 1706 il convento fu ampliato più volte e fu fornito di una buona biblioteca. La comunità subì le due soppressioni napoleoniche (1798 e 1805)<ref name="Damati">Alfonso D'Amati, "Appunti per una storia dei Domenicani a Lugo", in AA.VV., ''Romagna Romandiola. Le istituzioni religiose nella storia del territorio'', Lugo Walberti 2001, pp. 93-119.</ref> e quella italiana del [[1866]]<ref>Leggi di [[eversione dell'asse ecclesiastico]]. I monaci lasciarono il convento il 31 dicembre 1866.</ref>. La comunità fu in entrambi i casi ricostituita. Nel 1915 i frati cappuccini furono chiamati a svolgere l'assistenza spirituale nell'ospedale civile. Nel [[1945]] la chiesa fu rovinata dai bombardamenti alleati (30 marzo e 6 aprile). Fu decisa la demolizione per costruire quella attuale, mentre per il convento fu scelta la riparazione<ref name="Damati" />. A partire dal 1968 il numero dei monaci scese considerevolmente. Gli ultimi frati lasciarono il convento nel [[1984]], donando l'edificio alla Chiesa lughese<ref name="Leardo Mascanzoni 2005 pp. 87-101">Leardo Mascanzoni, ''Romagna Romandiola. Le istituzioni religiose nella storia del territorio'', in «Rivista di Storia della Chiesa in Italia», LIX, n. 1 (gennaio-giugno 2005), pp. 87-101.</ref>. Da allora l'ex convento è sede della Casa della carità "San Francesco d'Assisi", struttura assistenziale per persone non autosufficienti;
* San Gabriele Arcangelo: inaugurata e consacrata il 16 ottobre [[1982]], è l'ultima chiesa costruita a Lugo (nome completo: Chiesa di San Gabriele Arcangelo in San Benedetto Abate)<ref>{{Chiese italiane|48797|Chiesa di San Gabriele Arcangelo in San Benedetto Abate|12 agosto 2019|stampa=sì}}</ref>. È situata nella periferia est, vicino al nuovo tracciato della [[Strada statale 253 San Vitale|strada provinciale San Vitale]]. È la chiesa dell'omonima parrocchia, l'ultima in ordine di tempo ad essere eretta nella cittadina.
==== Nel forese ====
* Oratorio di Croce Coperta – Uno dei più antichi luoghi di culto lughesi, è situato esattamente a un [[miglio romano]] dal centro<ref name="ref_A">Norino Cani, ''Lugo e la Bassa Romagna tra Ostrogoti, Bizantini e Longobardi (V-VIII secolo)'', Lugo, 2012.</ref>. Di origine altomedievale, la data di edificazione è sconosciuta. Nel 1465 era in stato di abbandono: il vescovo di Imola la affidò ai Carmelitani che la restaurarono<ref>Anna Tamburini, ''Lugo, il volto della città'', Edizioni Essegi, 1993, p. 85.</ref>. Nel [[1802]] fu completamente spogliata e messa in vendita. L'acquistò Gian Antonio Bolis per salvarla dalla distruzione (1803)<ref>{{cita|M. Martelli|p. 248|Martelli, 1984}}. L'interno è completamente decorato con un ampio ciclo di [[affresco|affreschi]] devozionali che caratterizza questa chiesa come un unicum nel panorama romagnolo.</ref><ref>Estinta la famiglia Bolis, la chiesetta passò a Guglielmo Tamburini, medico condotto e nonno del successivo Guglielmo, [[Podestà (fascismo)|podestà]] di Lugo dal 1927 al 1931.</ref>.
* [[Chiesa di Campanile|Pieve di Campanile]] – Sita in campagna, a circa 10 km nord di Lugo, è un antico complesso ecclesiale comprendente una chiesa altomedievale e un campanile ancora intatto risalente all'[[XI secolo]]. La chiesa, originariamente a tre navate, è stata ricostruita dopo che fu devastata dalle esondazioni del fiume [[Santerno]]. La forma a navata unica, risale al [[XVI secolo]]. Nell'[[Alto Medioevo]] il complesso fece parte della rete di pievi rurali che sostituì l'amministrazione romana del territorio. La pieve fu al centro di una vasta zona, delle dimensioni di circa 5200 ettari.
* Chiesa di Ascensione - A pochi km da Lugo, fu edificata nel [[1534]]. La chiesa ha dato il nome al piccolo centro abitato sorto nei dintorni.
* Oratorio di Passogatto, intitolato alla [[Madonna di Loreto]], l'unico con questa dedicazione nella [[diocesi di Imola]]. Pregevole esempio di [[architettura barocca]], l'edificio (edificato tra il 1709 e il 1715) è a forma di [[croce greca]], con quattro cappelle ornate da grandi conchiglie. All'interno è conservata una [[pala d'altare]] di fine '600 con nicchia entro la quale è posta l'immagine della Vergine, databile alla seconda metà del XVI secolo<ref>Don Davide Sandrini, «Il nuovo Diario-Messaggero», 3 settembre 2020, p. 32.</ref>.
==== Devozione mariana ====
* Santuario della Madonna del Molino: la chiesa fu costruita dopo un evento miracoloso. La tradizione fa risalire l'accadimento al 17 maggio [[1496]]. Quel giorno un mercante, proveniente da [[Faenza]] diretto a Ferrara, rovesciò nei pressi di Lugo il suo carro, mandando in frantumi un'immagine della Vergine, in gesso bianco, che portava con sé. Alcuni bambini del posto ricomposero i frammenti; riunitisi in preghiera, l'immagine emise una potente luce e si ricompose senza segni apparenti di rottura<ref>{{cita web|url=http://www.madonnadelmolino.it/index.php/il-santuario/le-origini|titolo=Il Santuario. Le origini|accesso=2 aprile 2016|urlmorto=sì}}</ref>. La Madonnina fu collocata in una piccola cappella. Un anno dopo (27 aprile 1497) fu inaugurata una chiesa in un luogo chiamato popolarmente "Molinaccio" (da un vecchio mulino situato circa 1,5 km dal centro del paese). All'interno venne collocata l'immagine prodigiosa<ref name="Leardo Mascanzoni 2005 pp. 87-101" />. La cura santuario fu affidata ai [[Ordine dei frati predicatori|frati domenicani]]. La costruzione iniziò nel [[1516]]; nel [[1538]] la chiesa fu consacrata<ref name="Leardo Mascanzoni 2005 pp. 87-101" />. I Domenicani custodirono l'immagine fino al [[1866]], anno delle leggi sull'[[Eversione dell'asse ecclesiastico|incameramento dei beni ecclesiastici]] e del loro allontanamento dalla città. Nel [[1894]] il Comune restituì il santuario alla [[diocesi di Imola]]<ref name="Tampieri 2016" />. Due anni dopo l'immagine della Madonna, che dai tempi napoleonici non era più uscita dalla chiesa, fu portata in processione tra le strade di Lugo. L'iniziativa ebbe un enorme successo: ventimila pellegrini accorsero per partecipare alla processione. Negli anni trenta del [[XX secolo]] il plurisecolare santuario fu ricostruito su progetto dell'architetto Corrado Capezzuoli; i lavori si protrassero dal [[1939]] al [[1943]]<ref>L'inaugurazione della nuova chiesa si ebbe il 29 maggio 1943.</ref>. Il 13 aprile [[1951]] fu elevata alla dignità di [[basilica minore]]. L'immagine della Madonna del Molino è invocata per le guarigioni da infermità. La sua ricorrenza cade il 15 agosto. Dal 1º febbraio 1984 la chiesa è anche sede parrocchiale. L'area prospiciente il santuario fu la sede originaria della Fiera di Lugo, nata nel 1550. La fiera, che si teneva nei giorni 15 e 16 agosto (i giorni dell'[[Assunzione di Maria|Assunzione al cielo]] di Maria), venne spostata in centro in seguito ad un incendio che si sviluppò proprio durante lo svolgimento della manifestazione, il 16 agosto 1628<ref>Il nuovo Diario-Messaggero, 8 agosto 2024, p. 14. Infine, nella seconda metà del Settecento fu fissata dal 20 agosto al 6 settembre.</ref>. La Madonna del Molino è parrocchia dal 1º gennaio 1984;
* Chiesa di Santa Maria delle Grazie: vi è venerata l'immagine che prende il nome di “Madonna del Ghetto”, poiché la chiesa si trova nel quartiere un tempo abitato dagli ebrei. L'immagine è attestata fin dal [[XVI secolo]]. È invocata per guarigioni da malattie e protezione da calamità naturali. La sua ricorrenza cade il lunedì di [[Pentecoste]].
==== Chiese non più esistenti ====
* Chiesa del convento domenicano – I primi monaci dell'[[Ordine dei frati predicatori]] si insediarono a Lugo nel [[1492]]. Subito iniziarono i lavori di costruzione del convento con l'annesso orto, elemento essenziale della vita monastica dei Domenicani. Il 27 aprile 1497 i frati ricevettero in custodia una chiesa rurale in cui era custodita un'immagine della Vergine (poi divenuta nota come "Madonna del Molino", ''vedi sopra'') che compiva prodigi. Quanto al loro luogo di culto, convento e chiesa furono edificati in un terreno donato loro dalla comunità nel fondo Cento<ref>La strada di accesso alla chiesa fu realizzata nel 1648, antesignana dell'attuale via Giuseppe Compagnoni.</ref>. La chiesa, a tre navate, fu consacrata nel 1508 e il chiostro fu realizzato nel 1521. Nel 1539 la comunità domenicana lughese ottenne il riconoscimento ufficiale di "convento formale"<ref>Per ottenere questo riconoscimento una comunità doveva raggiungere il numero di 12 frati.</ref>. Nel 1568 fu ultimato il campanile a pigna che affianca la chiesa<ref>{{cita|M. Martelli|p. 134|Martelli, 1984}}.</ref>. Come ogni convento domenicano, anche il convento di Lugo si dotò di una biblioteca. Il fondo fu accresciuto, nel tempo, con le donazioni di numerosi cittadini<ref>Con la soppressione del convento, avvenuta nel XIX secolo, il patrimonio librario fu fatto confluire interamente nella biblioteca comunale.</ref>. I frati fondarono uno ''Studium'' che rilasciò lauree in teologia<ref name="Tampieri 2016">Vittorio Tampieri, ''Terz'ordine domenicano, da più di un secolo "preziosa presenza nelle nostre contrade"'', ne «Il nuovo Diario-Messaggero», 19 novembre 2016, p. 26.</ref>. Nel [[1753]] monsignor Tomaso Emaldi (1706-1762), lughese residente a Roma dove svolgeva il prestigioso incarico di bibliotecario privato di papa [[Benedetto XIV]], finanziò l'istituzione di una cattedra di teologia dogmatica e morale. Tra i docenti che insegnarono nella "Cattedra Emaldiana" va ricordato [[Francesco Gaude]]. Si laurearono presso lo ''Studium'' domenicano due illustri lughesi: [[Francesco Bertazzoli]] e [[Giuseppe Compagnoni]]. Nel [[1862]] i domenicani furono espulsi da Lugo e nel 1866 il convento venne incamerato tra i [[Eversione dell'asse ecclesiastico|beni confiscati dallo Stato]]; il Fondo per il culto destinò l'ex convento a caserma mentre la chiesa fu ridotta a magazzino. Mantenne questa destinazione fino a quando, il 26 dicembre 1944, durante la [[seconda guerra mondiale]], fu completamente distrutta da un bombardamento: rimase solo il complesso conventuale e il campanile. Tra il 1998 e il 2000 l'ex complesso conventuale è stato ristrutturato ed è oggi utilizzato come [[residenza sanitaria assistenziale]] (RSA).
* Chiesa del convento degli [[Agostiniani]] (in via Tellarini);
* Chiesa di Sant'Antonio Abate (con annesso ospedale, in via Poligaro);
* Chiesa di San Rocco (con annesso ospedale, in corso Garibaldi 118);
* Chiesa di Santa Croce (con annesso ospedale, in via Codalunga);
* Chiesa dei Santi Anna e Gioacchino (in via T. Emaldi);
* Chiesa di Sant'Anna (in via G. Compagnoni);
* Chiesa di Gesù e Maria (rasente al vicolo dei Cappuccini);
* Chiesa di Santa Maria del Popolo (già "Della nascita di Maria", nell'angolo tra piazza Trisi e corso Garibaldi). Anche quest'ultima aveva un ospedale annesso.
<ref>''Percorsi del sacro. Chiese e cappelle scomparse nella città di Lugo'', «Il nuovo Diario-Messaggero», 2 marzo 2013, pp. 16-17.</ref>
====
Il primo cimitero ebraico di Lugo si trovava non lontano dal ghetto (sito in via Codalunga), tra gli attuali viale T. Masi e Viale Dante. Esistente sin dal [[XV secolo]], col passare dei secoli divenne troppo angusto per una comunità sempre più popolosa. Ne fu costruito uno nuovo nella prima metà del XVIII secolo, di dimensioni doppie rispetto al precedente<ref>Ines Miriam Marach in (AA.VV.), ''Bassa Romagna ritrovata. I 10 luoghi della memoria'', Tempo al Libro, 2021, pp. 114-117.</ref>. Nel XIX secolo il cimitero arrivò a contenere 600 sepolture. Nel 1863 la zona dov'era ubicato il cimitero divenne zona residenziale. Divenne necessario individuare per il cimitero ebraico una nuova collocazione. Dopo lunghe trattative con l'amministrazione comunale, nel [[1877]] venne inaugurato il cimitero nell'attuale sede (via di Giù). Con l'unità d'Italia e l'emancipazione degli ebrei, molte famiglie furono attratte dello stile di vita delle grandi città<ref>Prima gli ebrei non si potevano spostare liberamente sul territorio.</ref>; iniziò così l'emigrazione delle famiglie più abbienti verso Bologna e altre importanti città. Il cimitero è attualmente in uso (e visitabile) ed appartiene alla Comunità ebraica di [[Ferrara]].
=== Architetture civili ===
==== Pavaglione ====
<gallery>
File:Lugo - Il Pavaglione.jpg|Il Pavaglione
File:Lugo6.jpg|Il timpano
File:Lugo4.jpg|Piazza Mazzini
File:Lugo5.jpg|I portici del Pavaglione
</gallery>È un [[quadriportico]] di circa 100 metri di lato (copre quindi l'area di un [[ettaro]]) situato di fronte alla rocca estense. Il primo atto della costruzione di quello che divenne il Pavaglione si ebbe nel [[1570]], quando il duca [[Alfonso II d'Este]] ordinò lo smantellamento delle fortificazioni circostanti la rocca, per fare posto al mercato settimanale<ref name="ReferenceA">{{cita|M. Martelli|p. 139|Martelli, 1984}}.</ref>. La prima loggia costruita aveva lo scopo di fornire ricovero alle milizie e riparo ai mercanti in occasione del mercato settimanale; solo successivamente la funzione commerciale prese il sopravvento su quella militare. Negli anni seguenti il portico divenne famoso per il mercato dei bozzoli dei bachi da seta, fino ad essere indicato come "Padiglione de' folicelli da seta", poi "Paviglione" e infine "Pavaglione". Il termine "pavaglione", infatti indica un luogo recintato, e spesso coperto, in cui si svolgono le operazioni di vendita dei bozzoli. I lughesi, vista la fiorente attività di commercio del prezioso lepidottero, decisero di realizzare una struttura permanente, dedicata espressamente al mercato dei [[baco da seta|bachi da seta]].
Costruito in più fasi, fino al [[1780]] esisteva un unico portico. In quell'anno il consiglio comunale deliberò l'ampliamento della struttura. Il nuovo progetto (firmato dall'architetto ferrarese Giuseppe Campana) comportò l'erezione di tre porticati da innestare su quello già esistente. Campana, facendosi ispirare dalle forme costruttive dell'antichità [[Architettura greca classica|greca]] e [[Architettura romana|romana]], costruì tre lati del vasto quadriportico realizzando due logge più lunghe a una corsia (i bracci nord e sud) e una loggia più corta (il braccio ovest) a doppia corsia. Per uniformità, duplicò la corsia della loggia estense. Gli archi erano sostenuti «da pilastri a base quadra, uniti da cornice semplice e divisi nella continuità con frontespizi a pilastri rettangolari (due per parte nei loggiati più lunghi), fatti di un [[fornice]] a maggior respiro, in mezzo a due aperture minori architravate, con sovrastanti riquadri»<ref>«Il Messaggero», Lugo, 20 aprile 1946, n. 25. La struttura concepita da Campana è rimasta immutata fino ad oggi.</ref>. Sul loggiato di ponente fece innalzare un [[Attico (architettura)|attico]] con grandiosa [[cimasa]], sovrastante tutto il foro mercantile. Il quadriportico fu inaugurato nel settembre 1783, in occasione della Fiera<ref>{{cita|M. Martelli|p. 208|Martelli, 1984}}.</ref>. <br />
La lapide dedicatoria al [[Legazione di Ferrara (1598-1796)|legato di Ferrara]] cardinale [[Francesco Carafa della Spina di Traetto|Francesco Carafa di Traetto]] recita come segue:
{{citazione|Mercato tra i più frequentati d'Italia<br/>
Per la strettezza del portico e per le botteghe provvisorie<br/>
non sufficientemente adatto ai mercanti, né sicuro per le merci<br/>
il Cardinale Francesco Carafa, napoletano, Legato di Ferrara<br/>
affinché nulla per l'avvenire mancasse al richiamo dei mercanti<br/>
allo sviluppo del commercio, all'ornamento del Comune<br/>
ed infine alla comodità di quanti vi convengono<br/>
dall'area totalmente vuota ed irregolare<br/>
ridotto a questa forma maestosa con portici ed abbellimenti<br/>
aggiuntavi una guardia a presidio<br/>
ampliò e nuovo e intatto dedicò anno 1783|Lapide dedicatoria del Pavaglione|Emporium Italiae frequentissimum<br/>
porticus angustiis ac temporariis tabernis<br/>
nec mercatoribus satis aptum nec mercibus tutum<br/>
Franciscus Card. Carafa Neap. Ferrar. Legatus<br/>
ne quid in posterum adliciendis negotiatoribus<br/>
nundinis amplificandis municipio ornando<br/>
confluentium denique commoditati deesset<br/>
ex area prorsus vacua et abnormi<br/>
in augustam hanc. formam cum porticibus et ornamentis<br/>
addito stationario milite<br/>
ampliavit et sub. ascia ded. an. MDCCLXXXIII|lingua=La}}
Raro esempio di architettura settecentesca ad uso civile, il Pavaglione anticipò concezioni urbanistiche moderne. I portici ospitano ancora numerose attività commerciali. Il "vecchio" loggiato (cioè il lato est) sopravvisse fino al [[1867]], quando fu abbattuto e ricostruito con uno stile identico agli altri tre porticati. A dirigere le decorazioni fu incaricato il pittore bolognese [[Luigi Samoggia]], che eseguì l'ornamento delle finestre rettangolari ed effettuò il disegno del parapetto. Per il [[facciata|frontespizio]] Samoggia optò per una soluzione uniforme con quello del lato ovest (dove compare la dedica legatizia). Nel [[Timpano (architettura)|timpano]] del nuovo loggiato fece raffigurare lo stemma della città. Anche la tinteggiatura generale venne stabilita dal Samoggia. Infine, nel [[1895]] fu collocato un orologio meccanico, opera del maestro Clodoveo Franchini di Bologna<ref>«Il Messaggero», Lugo, 24 agosto 1946, n. 31. Di sera l'orologio veniva regolarmente illuminato.</ref>, ancora perfettamente funzionante (è stato restaurato nel [[2008]]).
Nel [[1917]] sono state apposte nel porticato di ponente le due lapidi di marmo in memoria di [[Cesare Battisti]] e [[Guglielmo Oberdan]] ancora visibili<ref name="Walter Berti 2005, p. 21">Walter Berti (a cura di), ''Lugo nel 900. Una storia di Lugo nel XX secolo'', Walberti, Lugo 2005, p. 21.</ref>. Tra il 1910 e il 1937 fu posto al centro del piazzale un monumento in onore di [[Giuseppe Mazzini|Mazzini]] e [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]].
==== Teatro Rossini ====
[[File:Lugo_teatro_rossini.jpg|thumb|Teatro Rossini]]
==== Palazzo Trisi ====
Palazzo signorile del [[XVIII secolo]] progettato da [[Cosimo Morelli]]. Fu fatto costruire dal Comune per riunire in un'unica moderna sede le scuole pubbliche e il Collegio Trisi. La storia del Collegio può essere distinta in due parti. Fu fondato per donazione testamentaria del nobile Fabrizio Trisi (1580-1630) il quale volle che parte del suo patrimonio, nonché la sua residenza, fossero impiegate nella fondazione di un collegio a lui intitolato dove mantenere dieci giovani lughesi meritevoli<ref>Il numero degli alunni variò nel corso degli anni, stabilizzandosi intorno alle cinque unità. Le famiglie Cassani, Belletti e Taroni godettero del privilegio di poter far iscrivere i propri membri senza affrontare l'esame di ammissione.</ref>. Affidò infine la gestione dell'istituzione all'amministrazione comunale. Il Collegio voluto da Trisi entrò in attività nel [[1674]] grazie alle sollecitazioni del vescovo Costanzo Zani sul Consiglio comunale. La prima sede fu in via Codalunga (oggi via Matteotti) nella casa del nobile. Dapprima rilasciò solo la laurea in legge; a partire dal 1706 anche quella in filosofia<ref name="ReferenceB">{{cita|M. Martelli|p. 153|Martelli, 1984}}. Per l'istruzione femminile si dovette attendere il 1765 con la scuola delle Maestre Pie.</ref>. Nel [[1760]] il consiglio comunale deliberò l'accorpamento del Collegio Trisi con le scuole pubbliche lughesi. Cominciò così la seconda fase della vita dell'istituzione. Si decise di finanziare la costruzione di un nuovo palazzo dove alloggiare il Collegio e le scuole. A quel tempo esistevano a Lugo tre scuole pubbliche: elementare, «Grammatica inferiore» (per lo studio della [[lingua latina]]) e «scuola maggiore», dove si insegnavano Umanità e Retorica<ref name="Medri84">{{cita news|autore=Sante Medri|url=|titolo=Il Collegio Trisi di Lugo e la formazione della «Libraria» nei secoli XVII e XVIII|pubblicazione=Studi Romagnoli|data=1984 (XXXV)}}</ref>. La sede di via Codalunga fu chiusa nel 1763; l'anno seguente iniziarono i lavori, che si conclusero nel [[1774]]. Le scuole pubbliche furono aperte già nel [[1772]], quando i lavori erano ancora in esecuzione. Il Collegio Trisi era dotato di una biblioteca giuridica aperta al pubblico, che divenne municipale durante la dominazione francese e fu aperta al pubblico nel [[1803]].
==== Villa Malerbi ====
[[File:Scuolamalerbi.jpg|thumb|La scuola di musica intitolata ai fratelli Malerbi]]
Fu la residenza di campagna della famiglia Malerbi, che abitava in centro dov'è attualmente Largo della Repubblica. La villa, costruita nei primi anni del [[XIX secolo]], fu ereditata da Pietro Malerbi (1890-1954), ultimo discendente maschio della famiglia. Nel 1949 (primo centenario della morte del canonico Giuseppe, suo antenato) egli la donò al Comune di Lugo, a patto che diventasse sede della scuola comunale di musica. Dal 1950 è sede dell'Istituto musicale pareggiato «Giuseppe e Luigi Malerbi», tuttora in attività. Il suo primo direttore fu Luigi Penazzi, che fu anche l'ultimo direttore della scuola musicale privata fondata dai fratelli Malerbi. Nella prima metà del XX secolo la scuola era stata diretta dal noto compositore [[Francesco Balilla Pratella]] (1910-1929), che accrebbe notevolmente il suo prestigio. Il «Fondo Malerbi», costituito dagli spartiti delle opere dei due fratelli (catalogato nel 1984 da Lauro Malusi) è conservato presso la Biblioteca comunale. All'inizio del XXI secolo Villa Malerbi è stata oggetto di un lungo restauro, terminato nel [[2012]].
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Palazzo dell'alta borghesia locale, appartenuto a una ricca famiglia di possidenti, composta dall'unica figlia dell'industriale Arrigo Foschini, Romea, che era stata anche proprietaria terriera per un certo tempo, e dal medico condotto di Lugo Giulio Drei. Dopo la morte del dottor Drei il palazzo andò in rovina e fu venduto allo stilista Angelo Cairoli.
=== Architetture militari ===
==== Rocca estense ====
[[File:ROCCA ESTENSE Lugo di Romagna.jpg|miniatura|La Rocca estense]]
La [[Rocca estense di Lugo|Rocca estense]] è il monumento più caratteristico della città. Esempio di architettura fortificata, fu costruita sopra un precedente fortilizio. Gli [[Este]] la modificarono e ristrutturarono più volte: i loro interventi riguardarono soprattutto le bastionature ed il rafforzamento delle torri. L'aspetto della fortezza è ancora quello della metà del XVI secolo, al tempo degli Este. Dal 1847 la rocca estense ospita gli uffici dell'amministrazione comunale.
==== Porta San Bartolomeo ====
Porta medievale; la data di costruzione è ignota. Deve il nome alla vicinanza di un oratorio dedicato a san Bartolomeo.
=== Altro ===
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[[File:Panoramica del monumento a Baracca - Lugo.jpg|miniatura|Ala di Baracca]]
L'[[Ala di Baracca]] è il monumento realizzato nel [[1936]] in onore dell'eroe della [[prima guerra mondiale]] [[Francesco Baracca]], nativo di Lugo. L'opera è dello scultore [[Domenico Rambelli]] di [[Faenza]] (1886-1972), che ne fu anche l'ideatore. La base è realizzata in [[cemento armato]] rivestito di [[travertino]]. Al fianco della statua in bronzo del pilota vi è un'enorme ala alta 27 metri.
=== Siti archeologici ===
L'insediamento neolitico è stato individuato nel 1982 al centro del bacino di estrazione di una fornace. I reperti ceramici e litici raccolti all'atto del rinvenimento hanno permesso sin da allora di attribuire l'insediamento al [[Neolitico|Neolitico Antico]] e più precisamente alla Cultura di Fiorano. Il sito non è visitabile.
=== Aree naturali ===
Le due aree naturali di maggior pregio site nel territorio di Lugo sono
[[File:Parco del loto - come si passeggia sulle acque.jpg|miniatura|Parco del Loto]]
* Parco del Loto – In un terreno sfruttato precedentemente come cava di [[argilla]] è stato ricavato uno specchio d'acqua che ospita numerose specie di fiori di [[loto]] e [[ninfee]]. Pur avendo una vocazione naturalistica, è situato in un ambito tipicamente urbano, a ridosso del centro storico della città. All'interno del parco sono presenti [[Stagno (acqua)|stagni]], prati, arbusteti e un piccolo boschetto. Il Parco si estende su una superficie di {{formatnum:77252}} metri quadrati. Nel periodo settembre 1995 - agosto 1996 è stato fatto un censimento della vegetazione presente che ha portato all'accertamento di ben 202 specie<ref>{{cita web|url=http://www.comune.lugo.ra.it/Citta-e-territorio/Tempo-libero/Parchi-e-Giardini/Il-Parco-del-Loto|titolo=Il Parco del Loto|accesso=19 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170320052315/http://www.comune.lugo.ra.it/Citta-e-territorio/Tempo-libero/Parchi-e-Giardini/Il-Parco-del-Loto|dataarchivio=20 marzo 2017|urlmorto=sì}}</ref>. Per quanto riguarda la fauna, sono state rilevate diverse specie di uccelli, tra i quali, il [[cardellino]], l'[[usignolo di fiume]], il [[pendolino europeo]], la [[folaga]], il [[tarabusino]], il [[Tachybaptus ruficollis|tuffetto]], il [[Phalacrocorax carbo|cormorano]], il [[Picus viridis|picchio verde]], [[Dendrocopos major|picchio rosso maggiore]], la [[gallinula|gallinella]], il [[beccamoschino]], la [[capinera]], la tortora reale, la [[cinciallegra]], il [[saltimpalo]], la [[nitticora]], l'[[averla]], il [[Alcedo atthis|martin pescatore]] e l'[[Ardea cinerea|airone cenerino]].
* Canale dei Molini di Castel Bolognese, Solarolo, Lugo e Fusignano – Storica via d'acqua e fonte di approvvigionamento per le attività produttive (mulini e coltivazioni) del lughese, fu costruito a partire dal [[1389]] per dare acqua ai mulini di Castel Bolognese. Nasce dal fiume [[Senio]] a Tebano, in territorio di [[Castel Bolognese]], e sfocia nel [[Canale in Destra Reno|Canale di bonifica in Destra Reno]], per una lunghezza totale di 38 km. Prima di raggiungere Lugo il canale passa dalla frazione Zagonara: qui si può osservare un'area protetta di 12 ha, il "podere Gagliardi"<ref>{{cita web|url=https://bitbudrio.files.wordpress.com/2011/12/canale-mulini.pdf|titolo=Il Canale dei Mulini di Lugo. Alla scoperta degli itinerari storico naturalistici|accesso=22 dicembre 2020}}</ref>. Passata Zagonara, il canale prosegue lambendo Lugo sul lato occidentale. Alle porte della città si trova il "Ponte delle lavandaie". L'opera risale al Seicento ed è in buono stato: sono ancora ben conservati i gradoni (ricavati dall'argine) su cui si sedevano le lavandaie. Un tempo, infatti, l'acqua del canale era utilizzata per lavare e sciacquare i panni. Fino al secondo dopoguerra era ancora visibile il Mulino di Figna (dal nome della famiglia dei mugnai), situato nelle vicinanze di Porta Brozzi<ref>Walter Berti (a cura di), ''Lugo nel 900. Una storia di Lugo nel XX secolo'', Walberti, Lugo 2005, p. 122.</ref>. Dopo aver attraversato in un tratto sotterraneo via De' Brozzi (la [[Strada statale 253 San Vitale|strada statale San Vitale]]), il canale prosegue la sua corsa verso nord, giungendo alla frazione Bizzuno, che lambisce ad ovest. Poi entra nel territorio di Fusignano. La gestione del manufatto è di competenza del [[Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale]].
* A metà strada tra il parco urbano e l'oasi naturalistica, la Piccola Oasi "Lilly e i vagabondi" è un parco didattico privato situato lungo la riva destra del Canale dei Molini, a sud dell'abitato di Lugo. Si estende per circa {{formatnum:20000}} m² e comprende due vasti canneti palustri, circondati da ampie zone di fitta macchia boschiva conservata allo stato naturale.
== Società ==
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{{Demografia/Lugo (RA)}}
===
Al 31 dicembre 2023 gli stranieri erano 3942, pari all'11,92% della popolazione.<ref>{{cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it}}</ref>
===
{{Vedi anche|Lingua romagnola}}
Accanto alla lingua italiana, è parlato il [[Lingua romagnola|romagnolo]] nella sua locale variante.<br />
Mentre le frazioni lughesi rientrano a pieno titolo nell'assetto linguistico della pianura ravennate-forlivese, la parlata tipica del centro storico di Lugo presenta una serie di particolarità proprie. In particolare, i dittonghi ravennati-forlivesi /eə,oə/ sono confluiti in /e,o/, col risultato che i ravennati /'peəl,'pel/ "palo, pelo" e /'meəl,'mel/ "male, miele" diventano rispettivamente omofoni /'pel,'pel/e /'mel,'mel/. Anche le vocali nasali sono diverse: ai ravennati /'vẽ, kə̃, 'bõ/ "vino, cane, buono" corrispondono i lughesi /'vɛĩ, 'kɛ̃, 'boũ/.<ref>{{Cita libro|autore=Daniele Vitali|wkautore=Daniele Vitali (glottologo)|autore2=[[Davide Pioggia]]|titolo=Dialetti Romagnoli|ed=2|anno=2016|editore=Pazzini Editore|capitolo="Il dialetto di Lugo"}}</ref>
=== Religione ===
===
Nel comune di Lugo sono presenti quindici [[parrocchie]] facenti parte della [[diocesi di Imola]], vi sono inoltre tre parrocchie facenti parte della [[diocesi di Faenza-Modigliana]]<ref>Nell'abitato: Santi Francesco e Ilaro (conosciuta come “Collegiata”), principale, San Francesco di Paola (co-patrono), San Giacomo Maggiore, San Gabriele, Madonna del Molino e Santi Simone e Giuda in Madonna delle Stuoie. Nel forese: Ascensione, Belricetto, San Bernardino in Selva, Giovecca, San Lorenzo in Selva, Santa Maria in Fabriago, Voltana, Chiesanuova di Voltana e Zagonara.</ref>.
Lugo è sede di vicariato. Rientrano nel territorio vicariale anche due parrocchie del comune di Cotignola: [[Barbiano (Cotignola)|Barbiano]] e [[Budrio (Cotignola)|Budrio]]. Fino al XIV secolo Lugo rientrò nella giurisdizione della pieve di Barbiano. Il capovolgimento si ebbe per opera del duca di Ferrara: con il passaggio di Lugo sotto il dominio degli Este, la città divenne sede di vicariato e si affrancò definitivamente dalla pieve di Barbiano.
==== Il culto di Sant'Ilaro ====
Il culto di Sant'Ilaro è antico quanto le origini di Lugo. Sin dalle origini i primi abitanti del luogo scelsero Sant'Ilaro come loro protettore. Una chiesa a lui dedicata, Sant'Ilaro in Stiliano, situata nel fondo Stiliano della ''massa Sancti Hilari'' (vedi la sezione ''Storia''), era documentata fin dall'anno [[1071]]. La chiesa conservava una [[croce]] di ferro al centro della quale era raffigurato il santo. Risale alla metà del XIII secolo la più antica attestazione di Sant'Ilaro come [[Santo patrono|patrono]] di Lugo: sulla campana della chiesa fu impressa, in latino, l'iscrizione "Sant'Ilaro difenda il suo popolo" con la datazione [[1264]]. La devozione all'abate di Galeata era dettata dalla gratitudine per i numerosi benefici ricevuti nei secoli in occasione di scontri bellici e calamità naturali. Nel 1493 gli Statuti del Comune di Lugo riconobbero la data del 15 maggio (anniversario della morte di Sant'Ilaro) come giorno festivo. Alla fine del [[XIV secolo]], a causa delle ripetute alluvioni che avevano colpito il territorio tra i fiumi Santerno e Senio, gli abitanti del fondo Stiliano si trasferirono nel centro abitato. A quel tempo vi erano in Lugo due chiese: San Giacomo Maggiore e Santa Maria. Il borgo di San Giacomo era allora il più popoloso, pertanto i nuovi abitanti si trasferirono vicino alla chiesa di Santa Maria. La chiesa, intitolata a Santa Maria del Trivio, fu rinominata “Santa Maria del Trivio e Sant'Ilaro”. Nel [[1477]] il Comune chiamò i Carmelitani per affidare loro la custodia di quella sita nel fondo Stiliano<ref>Emanuele Boaga, "I Carmelitani nella Romagna estense", in AA.VV., ''Romagna Romandiola. Le istituzioni religiose nella storia del territorio'', Lugo, Walberti, 2001, pp. 143-154. I monaci provennero dal vicino convento di Massa Lombarda</ref>. Dopo il 1480 i Carmelitani ottennero il permesso di trasferirsi all'interno delle mura. Successivamente fondarono la Chiesa del Carmine con annesso convento, terminato nel [[1523]] e vi trasferirono il titolo di Sant'Ilaro<ref>Nel [[1613]] la Confraternita che custodiva la chiesa di Sant'Ilaro in Stiliano si trasferì a Santa Maria, sancendo l'abbandono del più antico luogo di culto in Lugo. {{cita libro|AA. | VV. | La Romagna nella Legazione ferrarese | 1988 | Centro Studi Romandiola | Lugo}}</ref>. Nel [[1526]] il Comune ottenne alcune [[reliquia|reliquie]] del santo: una croce di ferro, un osso del braccio e una parte del cranio. Furono affidate ai Carmelitani, che da allora le hanno custodite ininterrottamente fino ad oggi<ref>Nel [[1689]] la parte del cranio venne racchiusa in una teca d'argento.</ref>. Nel [[1708]] i Carmelitani fecero realizzare un busto di argento massiccio raffigurante Sant'Ilaro: all'interno vi posero le reliquie del santo. Nel [[1793]] il Comune di Lugo fece costruire un tronetto in legno dorato (stile impero) su cui fu posto il busto. I Carmelitani sono i custodi del culto del santo e del busto in argento che lo ritrae.
==== Istituti religiosi ====
Nel [[1872]] il sacerdote Carlo Cavina ([[Castel Bolognese]], 1820 - Lugo, 1880) e suor Teresa Fantoni ([[San Felice sul Panaro]], n. 1822), pochi anni dopo aver fondato la “Piccola Casa di San Giuseppe” (comprendente una scuola di lavoro, una scuola materna ed elementare, oltre a corsi di [[catechismo]])<ref>''Scuola San Giuseppe una storia lunga 150 anni'', ne «Il nuovo Diario-Messaggero», 19 settembre 2019.</ref>, crearono, con il sostegno del [[Diocesi di Imola|vescovo]],
A Lugo sono note come “le suore del San Giuseppe”. Nel [[1926]] la superiora generale, madre Anna Ricci Mingani, fondò all'interno dell'istituto una scuola magistrale. Anch'essa fu la prima del paese e del circondario. L'Istituto San Giuseppe è una [[scuola paritaria]] che comprende scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado e centro di formazione professionale.
Nel [[1888]] il [[venerabile]]<ref>La dichiarazione di venerabilità risale al 26 giugno 2006.</ref> monsignor Marco Morelli (1834-1912) e madre Margherita Ricci Curbastro (1856-1923) diedero vita all'Istituto delle [[Ancelle del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante]], dedicato all'educazione delle fanciulle del popolo e alla loro promozione attraverso il lavoro. Dall'agosto [[2013]] la Madre Superiora generale è suor Rossella Bergna.<ref>{{cita web|url=http://www.pavaglionelugo.net/2013/08/suor-rossella-bergna-superiora-generale.html|titolo=Suor Rossella Bergna Superiora generale|accesso=3 gennaio 2013|dataarchivio=5 dicembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201205175912/http://www.pavaglionelugo.net/2013/08/suor-rossella-bergna-superiora-generale.html|urlmorto=sì}}</ref>
I [[Ordine della Beata Vergine del Monte Carmelo|Carmelitani]] sono presenti a Lugo sin dal 1477. È l'unico convento attualmente esistente in paese.<br />
I [[Famiglia salesiana|Salesiani]] fondarono una casa a Lugo nel [[1892]]. Furono attivi con una scuola fino al [[1963]], anno in cui si trasferirono a Bologna<ref>{{cita web|url=http://www.salesian.online/wp-content/uploads/2019/07/4-Motto-150-anni-di-apporto-costruttivo-dei-Salesiani-all’unificazione-e-al.pdf|titolo=Emilia-Romagna/San Marino (1846-2010)|accesso=1º marzo 2020}}</ref>. Tra le persone illustri che studiarono al ginnasio dei salesiani vanno annoverati [[Francesco Baracca]]<ref>{{cita web|url=http://www.museobaracca.it/Francesco-Baracca|titolo=Francesco Baracca|accesso=1º marzo 2020}}</ref> e il generale [[Ruggero Bonomi]].
È esistito anche un convento di monache agostiniane, il «Monastero delle Adoratrici perpetue del Sacro Cuore». Fondato durante il pontificato di [[papa Pio IX]] (1846 - 1878), il convento fu chiuso negli anni sessanta del [[XX secolo]] e dichiarato estinto nel 2002<ref>{{cita web|url=http://www.gazzettaufficiale.biz/atti/2002/20020042/02A01417.htm|titolo=Gazzetta Ufficiale n. 42 del 19 febbraio 2002|accesso=28 agosto 2012}}</ref>.<br />
Dal 1890 al 2019 sono state presenti in città per 129 anni consecutivi le [[Figlie di Maria Ausiliatrice]], [[istituto religioso]] femminile. Hanno fondato una [[scuola paritaria]] e una società polisportiva, che sono tuttora in attività<ref>''Figlie di Maria Ausiliatrice lasciano Lugo'', ne «Il nuovo Diario-Messaggero», 6 giugno 2019, p. 21.</ref><ref>«Il nuovo Diario-Messaggero», 4 luglio 2019, p. 19.</ref>.
=== Tradizioni e folclore ===
La Contesa Estense si svolge ogni anno a Lugo nella settimana del 15 maggio, festa di Sant’Ilaro, patrono della città. L’evento rievoca la sosta del duca Borso d’Este nel 1471, diretto a Roma per ricevere l’investitura papale sui territori della Romandiola Ferrarese. La manifestazione comprende cortei storici, spettacoli e soprattutto la disfida al tiro alla fune tra i quattro rioni cittadini, che si sfidano contemporaneamente per conquistare il Palio della Caveja.
Dal 1437 al 1598 Lugo fu sotto il dominio estense, periodo che garantì pace e prosperità, tanto da farla considerare la capitale della Romandiola Ferrarese. L’associazione organizzatrice promuove ricerche e attività culturali legate alla storia e alle tradizioni lughesi.
La Contesa estense è stata ufficializzata nel 1969 come ricostruzione storica.<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.bassaromagnamia.it/events/palio-della-contesa-estense/|titolo=Palio della Contesa Estense|sito=Bassa Romagna Mia|accesso=2025-09-19}}</ref>
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
Il più antico circolo cittadino lughese è il «Silvio Pellico», nato nel dicembre [[1919]]<ref>Pietro Bedeschi, ''Il Movimento cattolico nella Diocesi d'Imola'', Grafiche Galeati, Imola 1973, p. 65.</ref>. Fu fondato da Vito Montanari ([https://www.flickr.com/photos/79918201@N07/51157316587 un ritratto], Lugo 1894-1984), che ne è stato il presidente più illustre<ref>Montanari fu anche presidente della Gioventù cattolica, dell'Azione cattolica diocesana e consigliere nazionale della Gioventù Italiana di [[Azione Cattolica]].</ref>. Il circolo rappresenta un punto di riferimento nel panorama educativo e culturale cittadino.
L'associazione culturale il «Caffè letterario», organizza serate di presentazioni di libri alla presenza degli autori. Sono invitati personaggi di livello nazionale.<ref>{{cita news|autore=Michela Ricci|titolo=Lugo, 10 anni di Caffè letterario. «Qui gli scrittori si sentono a casa»|pubblicazione=Il nuovo Diario-Messaggero|data=7 febbraio}}</ref>
==
Lugo viene menzionata nell''<nowiki/>'[[Orlando Furioso]]'' (canto 3, par. 41) di [[Ludovico Ariosto]], nelle ''Istorie Fiorentine'' (libro Quinto, cap. 22) di [[Niccolò Machiavelli]] e ne ''Il Trecentonovelle'' (novella CCXXIII) di [[Franco Sacchetti]].
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Biblioteca Trisi. È sita nel Palazzo Trisi, palazzo signorile del [[XVIII secolo]] (Vedi ''Monumenti storici''). Il nucleo originale è costituito dalla raccolta libraria del Collegio Trisi, avviata nel [[1674]], comprendente testi giuridici. In epoca napoleonica, con la soppressione degli ordini religiosi, la biblioteca inglobò anche i fondi librari dei conventi Francescani e Domenicani lughesi. Nel 1803 divenne Biblioteca municipale<ref name="Medri84" />. La biblioteca civica gestisce un patrimonio di circa {{formatnum:170000}} volumi. Nel [[2001]] il Comune ha acquisito il "Fondo [[Francesco Balilla Pratella|Pratella]]", che accorpa oltre duemila unità, tra documenti, libri e immagini. L'istituzione conserva un patrimonio di raccolte storiche e fondi speciali considerevole<ref>{{cita web|url=http://www.bibliotecatrisi.it/Le-raccolte/Raccolte-storiche-e-Fondi-speciali|titolo=Raccolte storiche e Fondi speciali|accesso=7 gennaio 2019}}</ref>. Altre biblioteche di Lugo aperte al pubblico sono: «Il Tondo» e la raccolta del Liceo scientifico "Ricci Curbastro".
=== Scuole ===
Nel territorio comunale di Lugo sono presenti sei scuole primarie e cinque scuole secondarie di primo grado, distribuite tra il capoluogo e le frazioni. L’offerta formativa di secondo grado comprende un liceo scientifico statale, il «G. Ricci Curbastro»<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.liceolugo.edu.it/index.php|titolo=Homepage Istituto Scolastico - www.liceolugo.it|sito=www.liceolugo.edu.it|accesso=2025-09-19}}</ref>, e un polo tecnico-professionale che riunisce istituti a indirizzo tecnico commerciale, industriale e professionale per i servizi commerciali e turistici. Sono inoltre attivi corsi serali per l’istruzione degli adulti.
===Università===
Lugo è sede di corsi di laurea dell'[[Università di Bologna]]. Nell'anno accademico 2022/23 è stato attivato il corso in Meccatronica<ref>{{cita web|url=https://www.ilnuovodiario.com/2022/10/23/inaugurato-il-nuovo-corso-di-laurea-in-meccatronica-a-lugo-nuova-opportunita-di-formazione/|titolo=Inaugurato il nuovo corso di laurea in meccatronica a Lugo, «nuova opportunità di formazione»|accesso=11 novembre 2022}}</ref>.
=== Musei ===
* Museo Francesco Baracca. Museo storico dedicato all'[[Francesco Baracca|aviatore lughese]]. Allestito nella Rocca Estense fino al 1990, il museo è situato nella casa natale dell'eroe (in via Baracca) ed ospita due aeroplani d'epoca: il [[Aeritalia G-91Y|G91-Y]] e lo [[SPAD S.VII|SPAD VII]], aereo del 1917 sul quale Baracca conseguì una delle sue 34 vittorie (il velivolo è stato restaurato nel 1990). Su di un fianco della fusoliera compare lo stemma personale dell'aviatore, il cavallino rampante che, adottato da [[Enzo Ferrari]], è diventato noto in tutto il mondo. Inoltre, sono in esposizione circa 300 pezzi, tra cimeli personali dell'eroe e documenti della sua epoca. Nel [[2014]] la storica sede del museo è stata sottoposta ad importanti lavori di consolidamento antisismico. Il museo ha riaperto con un nuovo allestimento il 23 maggio [[2015]]<ref>{{cita news|titolo=Il museo Francesco Baracca riapre i battenti|pubblicazione=Il nuovo Diario-Messaggero|data=23 maggio 2015}}</ref>. La maggiore novità è la presenza di un [[simulatore di volo]] collegato a un modello digitale del terreno ad alta risoluzione. Il programma, dotato di una modalità interattiva, consente all'utente di prendere posto all'interno della carlinga, azionare i comandi e partire per un volo per qualsiasi destinazione del mondo<ref>''Dal museo Baracca ora si può decollare per ogni destinazione'', «il nuovo Diario-Messaggero», 30 gennaio 2016, p. 22.</ref>. Il museo Baracca è uno dei sei musei italiani interamente dedicati alla memoria dell'aviazione nazionale.
* Casa museo di Gioacchino Rossini o «Museo polifonico»<ref>{{Cita web|url=https://casarossinilugo.it/|titolo=La Casa di Rossini a Lugo|sito=Casa Rossini Lugo|lingua=it|accesso=2023-05-20}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.bassaromagnamia.it/poitofintrests/casa-museo-gioachino-rossini/|titolo=Casa Museo Gioacchino Rossini|sito=Bassa Romagna Mia|lingua=it|accesso=2023-05-20}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|url=https://digitalia.cultura.gov.it/article/view/2888/1999|titolo=La casa di Rossini a Lugo: genesi di un museo polifonico|rivista=DigItalia|autore=Maria Gregorio|autore2=Claudio Ballestracci|pp=145-150|data=ultimo aggiornamento dicembre 2021|accesso=20 maggio 2023|dataarchivio=19 gennaio 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230119060403/https://digitalia.cultura.gov.it/article/view/2888/1999|urlmorto=sì}}</ref><ref name="musei">{{Cita web|url=http://www.sistemamusei.ra.it/main/index.php?id_pag=6|titolo=Gli altri musei del territorio non aderenti al Sistema|sito=Sistema Museale della Provincia di Ravenna|accesso=2023-05-20}}</ref>. I genitori di Rossini ebbero residenza a Lugo in via Manfredi 25<ref>La famiglia Rossini è romagnola e la stirpe originaria del grande musicista proviene da Cassanigo di [[Cotignola]], come hanno dimostrato gli studiosi Domenico Savini e Raffaella Zama. Nell'albero genealogico vi sono antenati lughesi e faentini. Vedi Giovanni Baldini, «Il nuovo Diario-Messaggero», 10 novembre 2018, p. 27.</ref>. Il giovane [[Gioachino Rossini]] vi abitò, proveniente dalla natia [[Pesaro]], tra il maggio 1802 e il 1805. Il padre lo iscrisse alla scuola di musica dei fratelli Malerbi e gli trovò un insegnante di lettere, uno di matematica e uno di latino<ref name="Giardini1992">Gino Giardini, ''Rossini a Lugo alla scuola dei Malerbi'', Walberti, Lugo 1992.</ref>. Il nonno paterno abitava in via G. Rocca, 14. All'esterno di questa abitazione è posta una lapide con un'iscrizione in latino risalente al 1857<ref>Delibera municipale del 25 aprile 1857.</ref>. Tra il 2018 e il 2020 il Comune ha riadattato la residenza di via G. Rocca, composta da quattro stanze su due piani, a casa-museo. All'interno si possono ammirare documenti e cimeli che attestano il legame del compositore con la città<ref>{{cita web|url=http://www.romagnadeste.it/it/9-lugo/i1331-casa-museo-gioacchino-rossini.htm|titolo=Casa-museo Gioacchino Rossini|accesso=8 gennaio 2020|dataarchivio=13 febbraio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200213210142/http://www.romagnadeste.it/it/9-lugo/i1331-casa-museo-gioacchino-rossini.htm|urlmorto=sì}}</ref>. Il 28 febbraio [[2023]] Casa Rossini il Museo Baracca sono entrati nel novero delle «Case e studi delle persone illustri dell'Emilia-Romagna»<ref>{{Cita web|url=https://patrimonioculturale.regione.emilia-romagna.it/notizie/2023/case-studi-illustri-strutture-riconosciute|titolo=Case e studi delle persone illustri: le strutture riconosciute|accesso=8 agosto 2023}}</ref>.
A 200 metri circa dalla casa dove abitava il giovane Rossini vi era la residenza dei fratelli Malerbi<ref>{{cita web|url=https://www.smbr.it/lugo-casa-malerbi/|titolo=Lugo, Casa Malerbi|data=12 ottobre 2024}}</ref>. Giuseppe Malerbi (1771-1849) fu socio dell’Accademia Filarmonica bolognese e compositore di musica sacra<ref>Nel [[1811]] don Giuseppe Malerbi accettò l'incarico assegnatogli dal Comune di gestire la prima scuola musicale pubblica del paese per ragazzi meno abbienti. Vedi {{cita web|url=http://www.bibliotecatrisi.it/Archivio-notizie/La-Stanza-della-Musica-musicisti-lughesi-nelle-raccolte-storiche-della-Biblioteca-Trisi|titolo="La stanza della musica"|accesso=17 marzo 2020}}</ref>. Nel 1843 divenne membro della prestigiosa [[Accademia Nazionale di Santa Cecilia|Accademia romana di Santa Cecilia]]. Il fratello Luigi (1776-1843) anch'egli canonico, fu organista sia del Carmine che di S. Francesco a Lugo nonché autore di componimenti per [[pianoforte]]. All'inizio del XIX secolo la loro abitazione divenne sede di una scuola di musica (una delle prime della Romagna). I fratelli Malerbi furono i primi maestri del giovane Rossini, cui impartirono lezioni di basso cifrato e composizione dal 1802 al 1805<ref name="Gon">Federico Gon, ''Le rossiniane «Sonate a quattro» (1804): alle origini del “Tedeschino”'', in «Ad Parnassum. A Journal of Eighteenth and Nineteenth-Century Instrumental Music», Volume 14, n. 27 (aprile 2016), pp. 89-122.</ref><ref>I contatti tra Rossini e i suoi primi maestri proseguirono anche durante il suo soggiorno bolognese, cioè almeno fino al 1809.</ref>. All'età di dodici anni il loro allievo compose a Lugo la sua prima opera, le ''[[Sei sonate a quattro]]'' (1804)<ref name="Gon" /><ref>{{cita web|url=https://www.raiplayradio.it/audio/2018/11/Orrende-sonate-di-un-geniale-ragazzino-72def408-760a-4476-9a8c-e468dab653f9.html|titolo=G. Rossini, Sonata a quattro n. 6 in re maggiore|accesso=15 marzo 2020}}
{{Cita audio
|autore = Gioachino Rossini
|titolo = Sei sonate a quattro
|url = https://www.raiplayradio.it/audio/2018/11/Orrende-sonate-di-un-geniale-ragazzino-72def408-760a-4476-9a8c-e468dab653f9.html
|accesso = 15 marzo 2020
|data = 15 novembre 2018
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}}.
</ref>. Inoltre Rossini scrisse ''[[Demetrio e Polibio]]'' quando abitava già a [[Bologna]], ma prima d'iscriversi al liceo musicale. Quindi anche quest'opera testimonia la buona preparazione ricevuta alla scuola dei fratelli Malerbi<ref name="Giardini1992" />.
* Museo oratorio di Sant'Onofrio<ref name="musei" /><ref>{{cita web|url= http://bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it/pater/search.do?type=&group=GROUP0&customquery=*%3A*+-TYPE%3An+-TYPE%3Aeca+-TYPE%3Abib+-TYPE%3Aaut&value%28ANY%29=oratorio+di+Sant%27Onofrio+Lugo
|titolo=Oratorio di Sant'Onofrio|sito=PatER, portale del patrimonio dell'Emilia-Romagna |accesso=20 maggio 2023}}</ref>.
=== Media ===
==== Stampa ====
A Lugo hanno una propria redazione due quotidiani che coprono il territorio romagnolo: «[[Corriere Romagna]]» e «[[il Resto del Carlino]]».
=== Teatro ===
A Lugo ha sede il [[Teatro Rossini (Lugo)|Teatro Rossini]] (intitolato a [[Gioachino Rossini]]), splendido esempio di teatro all'italiana inaugurato nel [[1761]]. Offre un programma di prosa, concerti e lirica. La stagione operistica è dedicata in prevalenza al periodo barocco.
Cinema teatro "San Rocco" (nato nel [[1964]]) che, oltre ad offrire una rassegna di commedie in [[lingua romagnola]], è l'unico cinema di prima visione rimasto aperto in paese. Fino agli anni ottanta del [[XX secolo]] a Lugo vi erano quattro cinema, oltre al San Rocco.
=== Cinema ===
Oltre alle prime nazionali di film con protagonisti [[Bud Spencer]] e [[Terence Hill]] ottenute per volere del loro produttore, il lughese [[Italo Zingarelli]], a Lugo sono stati girati i seguenti film:
* ''[[Boccaccio '70]]'' (1962), episodio "La Riffa", di [[Vittorio De Sica]] con [[Sophia Loren]], girato con molte comparse lughesi e utilizzando come scenario per alcune scene il [[luna park]] che si allestisce in occasione della Festa del patrono.
* ''[[Il presidente del Borgorosso Football Club]]'' (1970) di [[Luigi Filippo D'Amico]] con [[Alberto Sordi]], girato a Lugo e dintorni.
* ''L'Agnese va a morire'' (1976) di [[Giuliano Montaldo]] con [[Ingrid Thulin]], [[Michele Placido]] e [[Ninetto Davoli]].
* ''E allora mambo'' (1999) di [[Lucio Pellegrini]] con [[Luca Bizzarri]], [[Paolo Kessisoglu]] e [[Luciana Littizzetto]], ambientato nella vicina [[Bagnacavallo]] ma con alcune scene girate nel centro di Lugo.
=== Cucina ===
{{Vedi anche|Cucina romagnola}}
===
* Contesa Estense – Palio della Caveja: rievocazione storica che si svolge nel mese di maggio, con cortei in costume, gare tra i rioni cittadini e manifestazioni collaterali legate alla tradizione estense.<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://rievocazionistoriche.cultura.gov.it/places/italy/emilia-romagna/lugo/palio-contesa-estense-citta-di-lugo/|titolo=Palio Contesa Estense Città di Lugo|sito=Rievocazioni Storiche|accesso=2025-09-19}}</ref>
* [[Giro di Romagna]] – storica corsa ciclistica su strada, disputata annualmente con partenza e arrivo a Lugo, che ha visto la partecipazione di numerosi campioni del ciclismo internazionale.<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://sport.quotidiano.net/locale/altri-sport/il-giro-di-romagna-se-2f8d48c0|titolo=Il Giro di Romagna s’è tolto il velo. Un finale frizzante sulle Volture|sito=Quotidiano Sportivo|data=2025-09-04|accesso=2025-09-19}}</ref>
* Lugo Vintage Festival: manifestazione primaverile dedicata alla cultura e allo stile del Novecento, con espositori, mercatini, spettacoli e iniziative a tema.<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.bassaromagnamia.it/events/lugo-vintage-festival/|titolo=Lugo Vintage Festival|sito=Bassa Romagna Mia|accesso=2025-09-19}}</ref>
* Motosalsicciata di Voltana: raduno motociclistico che abbina percorsi turistici a momenti gastronomici, organizzato nella frazione di Voltana in primavera.
* Lugo Cinema Estate: rassegna cinematografica all’aperto ospitata all’Arena del Carmine nei mesi estivi, con proiezioni di film italiani e internazionali.
* Caffè Letterario di Lugo: ciclo di incontri culturali con autori, conferenze e presentazioni di libri, organizzato in diversi periodi dell’anno.
* Biomarché: mercato settimanale dedicato ai prodotti biologici e a filiera corta, allestito sotto il Pavaglione ogni venerdì.
* Mercato settimanale: appuntamento del mercoledì che occupa il centro storico, tra i più estesi della Romagna per numero di banchi e varietà merceologica.
* Fiera biennale dell’Artigianato, Agricoltura e Industria (Bassa Romagna in Fiera): manifestazione a cadenza biennale che si svolge nel centro storico di Lugo, con aree espositive dedicate ai settori agricolo, artigianale, industriale e commerciale. Coinvolge espositori provenienti dai comuni dell’Unione della Bassa Romagna e propone eventi, mostre e iniziative di promozione territoriale.<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.settesere.it/it/notizie-romagna-bassa-romagna-in-fiera-biennale-a-settembre-tante-le-novit-n18253.php|titolo=Bassa Romagna in Fiera, biennale a settembre, tante le novità|sito=Settesere.it|accesso=2025-09-19}}</ref>
== Geografia antropica ==
===Urbanistica===
{{Vedi anche|Urbanistica di Lugo}}Nel corso della sua storia Lugo ha conosciuto diverse fasi di trasformazione urbanistica, legate sia a esigenze difensive sia a strategie di riforma del tessuto cittadino. La prima forma urbana fu quella del ''castrum'' fortificato (XIII secolo), attorno al quale sorsero i borghi di Brozzi, Cento e Codalunga. Con il dominio estense (XV secolo) furono autorizzate nuove costruzioni entro la cinta muraria e vennero avviati interventi di ampliamento della [[Rocca estense di Lugo|rocca]] e della piazza del mercato.<ref>Anna Tamburini, ''Lugo, il volto della città'', Edizioni Essegi, 1993, p. 108.</ref>
Nel Cinquecento e Seicento si assistette alla demolizione della cittadella e alla costruzione del Pavaglione, destinato a favorire la fluidità del traffico mercantile e a ospitare il mercato settimanale. In età moderna furono introdotti lavori di selciatura delle vie principali e la creazione di spazi pubblici come i Granili, destinati a garantire sicurezza alimentare.<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.smbr.it/lugo-vecchie-pescherie-della-rocca/|titolo=Lugo, Vecchie Pescherie della Rocca}}</ref>
Tra XVIII e XIX secolo si svilupparono nuove piazze e palazzi nobiliari, mentre la costruzione dell’Ospedale maggiore e la sistemazione delle strade risposero anche a criteri di adeguamento igienico e antisismico. Con l’Unità d’Italia e l’età umbertina furono abbattute diverse porte urbiche per agevolare la viabilità e ampliare gli spazi destinati a fiere e mercati.<ref name=":0" />
Nel XX secolo si assistette alla nascita di nuovi quartieri, come quello della ''Madonna delle Stuoie'' (1969), che introdusse aree residenziali moderne, parcheggi e zone di verde pubblico. Questi interventi segnarono il passaggio da una città di impianto medievale a un centro urbano orientato alla mobilità, alla sicurezza e alla qualità della vita dei cittadini.
=== Suddivisioni storiche ===
La città di Lugo è divisa in quattro rioni storici, ciascuno con una propria identità, legata a vicende, famiglie e tradizioni che hanno segnato i secoli.<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.bassaromagnamia.it/poitofintrests/contesa-estense/|titolo=CONTESA ESTENSE|sito=Bassa Romagna Mia|accesso=2025-09-19}}</ref> Durante la Contesa Estense, questi rioni non sono solo protagonisti della disfida al tiro alla fune, ma rappresentano anche la memoria viva della comunità.
* Rione de’ Brozzi: Nato nei primi decenni del 1200, si sviluppa lungo l’attuale Corso Mazzini. Il nome deriva probabilmente da un’antica famiglia proprietaria di terreni, ma richiama anche i “[[Biroccio|birocci]]”, i carri che percorrevano la via per raggiungere il mercato.
* Rione Cento: Prende il nome da Via Cento, la strada più antica della città. La sua storia è legata al ritorno dei lughesi da Faenza nel 1218 e alla ricostruzione della Rocca. In quest’area sorse anche la contrada del Limite, poi dedicata a [[San Francesco da Paola]].
* Contrada del Ghetto: Si sviluppa lungo l’attuale Corso Matteotti, un tempo Via Codalunga, già abitata dal XII secolo. Dal 1635 divenne il quartiere ebraico, chiuso da cancellate, che ospitava la numerosa comunità israelitica di Lugo.
* Rione Madonna delle Stuoie: Ispirato all’antico Borgo del Limite, deve il suo nome a una chiesina eretta nel 1737 e dedicata alla [[Madonna della Misericordia]]. La zona, soggetta ad allagamenti, era ricca di canne palustri usate per intrecciare stuoie, da cui deriva l’attuale denominazione.
Fanno parte del comune i seguenti centri abitati: Ascensione, [[Belricetto]], Bizzuno, Ca' di Lugo, Campanile, Chiesanuova, Ciribella, Frascata, Giovecca, Malcantone, Passogatto<ref>Passo-gatto significa "passo con catena". Il passo in questione riguarda l'attraversamento del fiume [[Santerno]]. Fino al [[XV secolo]], prima cioè che venisse costruita la Via Bastia, era un passaggio obbligato in direzione di Ferrara, per cui, com'era d'uso, era sbarrato da una catena per obbligare i viandanti a pagare un dazio. Vedi A. F. Babini, ''Dalla Bastia del Zaniolo alla Bastia di Ca’ di Lugo'', Lavezzola, Santerno, 1959, p. 374.</ref>, San Bernardino, San Lorenzo, San Potito, Santa Maria in Fabriago, Torre, [[Villa San Martino (Lugo)|Villa San Martino]], Viola, [[Voltana]] e [[Zagonara]].<br />
Si trovano a sud di Lugo due frazioni: Villa San Martino e Zagonara. Tutte le altre sono a nord del capoluogo.
== Economia ==
Dalle dichiarazioni [[Irpef]] del [[2011]] (basate sui redditi del [[2010]]) emerge che i lughesi hanno dichiarato in media {{formatnum:22881}} euro. Rispetto agli anni precedenti si registra un aumento dei ricchi (coloro che dichiarano più di {{formatnum:100000}} euro all'anno) e una diminuzione dei nullatenenti che, rispetto al [[2009]], scendono da 267 a 196.
=== Agricoltura ===
L’economia di Lugo ha avuto storicamente una forte base agricola. La [[frutticoltura]] ha rappresentato per secoli il settore trainante, fornendo materie prime alle numerose aziende conserviere della zona, alcune delle quali di rilievo nazionale.<ref>{{Cita web|url=https://www.agrintesa.it/|titolo=Agrintesa Cooperativa Agricola|sito=www.agrintesa.it|accesso=2025-09-19}}</ref> Tra queste spicca la «Pucci», una delle principali industrie italiane di conserve alimentari (sottoli e sottaceti), fondata a Lugo nel 1932.<ref>{{Cita web|url=https://www.pucci.it/|titolo=Pucci S.r.l. - Novità|sito=www.pucci.it|accesso=2025-09-19}}</ref>
Nell’ultimo quarto del XX secolo si è assistito a un notevole sviluppo delle colture [[Cereali|cerealicole]] e, più in generale, delle colture estensive, che hanno contribuito a diversificare la produzione agricola locale.
===
Parallelamente all’evoluzione agricola, si è sviluppata l’[[industria manifatturiera]], con un ruolo di primo piano del settore alimentare, spesso organizzato in forma [[cooperativa]].<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.legacoop.coop/manifattura/|titolo=Manifattura|sito=Legacoop Nazionale|accesso=2025-09-19}}</ref> Accanto a questo comparto, hanno assunto dimensioni significative anche i settori calzaturiero, [[metalmeccanico]] e della [[plastica]].<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://cislromagna.it/categorie/femca/|titolo=Femca {{!}} Categorie|sito=CISL Romagna|accesso=2025-09-19}}</ref>
La presenza di queste attività ha favorito la crescita economica e l’occupazione, consolidando Lugo come uno dei poli produttivi più rilevanti della [[Romagna]].
===
[[File:Mercato Lugo 1927-9.jpeg|thumb|Il tradizionale mercato del mercoledì (1927-1929). Nel 1981 chiuse mercato dei bovini che, grazie alla sua storia plurisecolare, era stato il terzo d'Italia per dimensioni.]]
Un settore di primaria importanza resta il [[commercio]]. Ogni mercoledì si svolge nel Pavaglione e nelle piazze principali un mercato che, con oltre 600 operatori, è considerato tra i maggiori del [[Nord Italia]].<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.eventiesagre.it/Mercatini_Enogastronomici/21098316_Mercato+settimanale+a+Lugo.html|titolo=Mercato settimanale a Lugo a Lugo {{!}} 2025 {{!}} (RA) Emilia Romagna {{!}} eventiesagre.it|sito=www.eventiesagre.it|accesso=2025-09-19}}</ref>
=== Servizi ===
===
La prima banca di Lugo fu il Monte di Pietà. Promosso su iniziativa di padre Andrea da Imola, la sua nascita fu registrata con atto comunale il 31 ottobre [[1544]]. La sede fu fissata nell'odierna piazza Trisi. Come ogni monte di pietà, la sua esclusiva attività fu l'erogazione di credito su pegno.<br />La prima banca in senso moderno è stata la [[Cassa di Risparmio]], fondata il 13 gennaio [[1845]] per iniziativa di una sessantina di lughesi, con l'approvazione e l'appoggio del vescovo, [[Giovanni Mastai Ferretti]]<ref>Il futuro Pio IX aveva tentato nel 1837 la fondazione di una Cassa di Risparmio ad Imola, ma fu boicottato dai notabili imolesi. Vedi Mino Martelli, ''Un Vescovo incompreso nell'Ottocento'', in «Nuovo Diario-Messaggero», 11 agosto 1984, p. 10.</ref>. I sessanta azionisti sottoscrissero 63 azioni del valore di 20 [[Scudo pontificio|scudi]] ciascuna.
Il conte [[Giacomo Manzoni (politico)|Giacomo Maria Manzoni]] fu il primo presidente<ref>{{cita libro | nome= Pietro |cognome= Bedeschi| titolo= Il Movimento cattolico nella Diocesi d’Imola| anno= 1978| editore= Galeati| città= Imola|pp. 68-69.}}</ref>. La competenza principale della Cassa di Risparmio fu fornire credito ai privati e finanziare le imprese artigiane e agricole. Il Monte continuò la sua attività nella sovvenzione alle persone indigenti.
Nel 1879 la Cassa di Risparmio destinò l'ingente somma di {{formatnum:200000}} [[lira italiana|lire]] per la costruzione del nuovo ospedale cittadino «Umberto I».
Nel [[1898]] fu fondata la «Cassa Rurale di prestiti di S. Ilaro», la prima cassa rurale della diocesi di Imola<ref>Pietro Bedeschi, ''Il Movimento cattolico nella Diocesi d'Imola'', Imola, Grafiche Galeati, 1973, p. 40.</ref>. La prima sede fu in via Garibaldi. I prestiti erano finalizzati principalmente all'acquisto di bestiame, di attrezzi agricoli e di sementi. Nel febbraio [[1906]] aprì la sede lughese del [[Credito Romagnolo|Piccolo Credito Romagnolo]], istituto bancario cattolico fondato a Bologna nel 1896<ref>{{cita libro | nome= Domenico |cognome= Sgubbi| titolo= Cattolici di azione in terra di Romagna| anno= 1973| editore= Galeati| città= Imola}}</ref>.
Nel [[1946]] il Monte di Pietà, in occasione del suo IV centenario,
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
;Autostrade
Scorre per un breve tratto nel comune di Lugo il [[Autostrada A14 (Italia)#A14 diramazione Ravenna|raccordo autostradale per Ravenna]] posto lungo l'[[Autostrada A14 (Italia)|autostrada A14]]. Costruito come parte integrante dell'autostrada, percorribile senza pagare alcun pedaggio. Lo svincolo più vicino è posto nel comune di [[Cotignola]]. Da Lugo si raggiunge tramite la strada provinciale n. 95.
;Strade statali
Lugo è attraversata dall'ex [[Strada statale 253 San Vitale|SS 253 "San Vitale"]], che collega [[Ravenna]] con [[Bologna]]. Nel tempo sono state realizzate due circonvallazioni: la prima nel secondo dopoguerra; la seconda (sul tracciato di via Piratello) nel 1988.
Lugo è posta a 25 km da Ravenna e 50 da Bologna. Dalla "San Vitale" si diparte la provinciale n. 95, che collega Lugo al raccordo autostradale per Ravenna.
;Strade provinciali
Numerose strade provinciali attraversano il territorio comunale:
* Per [[Fusignano]] la n. 14 "Quarantola";
* Lungo i fiumi: la n. 13 "Bastia" (sinistra [[Santerno]]) è quasi tutta in territorio lughese. Attraversa le frazioni di S. Maria in Fabriago e Frascata. Alla destra del Santerno scorre la n. 26 che porta a Ca' di Lugo ed a San Lorenzo. Si congiunge alla n. 17 che porta a San Bernardino; da quest'ultima si dipana la n. 39 che porta a Voltana. Da quest'ultima, infine, si stacca la n. 77 che porta alla Giovecca. Presso Ca' di Lugo vi è un ponte sul Santerno: la via è classificata come strada provinciale n. 79.
Parallelamente alla "San Vitale" scorrono in senso Ovest-Est le SP n. 46 (tratto totalmente extraurbano) e n. 41, che attraversa San Potito. È un percorso alternativo all'ex strada statale.
=== Ferrovie ===
La città è servità dalla [[stazione di Lugo (Italia)|stazione di Lugo]], posta lungo la [[Ferrovia Castelbolognese-Ravenna|linea Castel Bolognese–Ravenna]], e capolinea delle linee [[Ferrovia Lavezzola-Lugo|per Lavezzola]] e [[Ferrovia Faenza-Ravenna|per Faenza]]. Tale impianto è servito da treni regionali svolti da [[Trenitalia]] nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la [[Regione Emilia-Romagna]].
=== Mobilità urbana ===
Il servizio di trasporto pubblico è garantito da autocorse svolte dalla società [[Start Romagna]].
Nel [[1885]] a Lugo fu attivata la stazione capolinea meridionale della [[tranvia Lugo-Fusignano-Alfonsine]], impianto esercito con trazione a vapore che rimase in esercizio per soli 22 mesi.
== Amministrazione ==
I Comuni di Lugo, [[Alfonsine]], [[Bagnacavallo]], [[Bagnara di Romagna]], [[Conselice]], [[Cotignola]], [[Fusignano]], [[Massa Lombarda]] e [[Sant'Agata sul Santerno]] formano insieme l'[[Unione dei comuni della Bassa Romagna]].
===
{{Vedi anche|Sindaci di Lugo}}
===
Lugo è gemellata con le seguenti città:
* {{Gemellaggio|Francia|Choisy-le-Roi|3 marzo 1968}}<ref>{{Cita web|url=http://www.ravennatoday.it/cronaca/50-anni-di-gemellaggio-a-lugo-si-fa-festa-con-gli-amici-francesi-e-trevigiani.html|titolo=Gemellaggi}}</ref>
* {{Gemellaggio|
* {{Gemellaggio|
* {{Gemellaggio|
* {{Gemellaggio|Israele|
* {{Gemellaggio|
* {{Gemellaggio|Belgio|Fleurus|16 maggio 2024}}
Inoltre ha sottoscritto un patto di amicizia con:
* {{Gemellaggio|Cina|Tai'an|4 giugno 2010}}
== Sport ==
Le associazioni sportive del territorio lughese (frazioni comprese) sono circa 140<ref>{{cita news|autore=Elena Loffi|titolo=Impianti sportivi, prosegue il rinnovamento|pubblicazione=Il nuovo Diario-Messaggero|data=19 ottobre 2013}}</ref>, il movimento di iscritti raggiunge le 12000 unità.
=== Calcio ===
[[File:ACF Lugo - Coppa Italia 1995-96.jpg|thumb|La squadra di [[calcio femminile]] del {{Calcio femminile Lugo|N}} vincitrice della [[Coppa Italia (calcio femminile)|Coppa Italia]] nell'edizione 1995-1996]]
La squadra storica della città è il «[[Baracca Lugo]]». Nato nel [[1909]], durante la sua lunga storia ha conseguito i migliori risultati all'inizio degli anni novanta, quando ha militato in [[Serie C1 1990-1991|Serie C1]]. Ha avuto fra i suoi allenatori [[Ezio Pascutti]], [[Alberto Zaccheroni]] e [[Mario Somma]]. Fra i giocatori vanno menzionati [[Stefano Bettarini]], [[Antonio Buscè]] e [[Adriano Zancopè]].
Nel [[2008]] il Baracca è fallito; la storia della società è stata salvata dall'A.S.D Stuoie Baracca Lugo, che ne ha rilevato i diritti sportivi. Nel [[2014]] la società è rinata<ref>[http://www.ravennatoday.it/sport/baracca-lugo-calcio-rinascita.html Calcio, rinasce il Baracca Lugo: di nuovo in campo la squadra simbolo della città]</ref>,<ref>{{Cita web |url=http://www.lugonotizie.it/articoli/2014/09/calcio-rinasce-il-baracca-lugo.html |titolo=Calcio, rinasce il Baracca Lugo |accesso=12 ottobre 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180731155045/http://www.lugonotizie.it/articoli/2014/09/calcio-rinasce-il-baracca-lugo.html |urlmorto=sì }}</ref> ed è tornata ad iscriversi alla [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]]. Nella stagione 2014-2015 ha partecipato al campionato di Seconda Categoria della Provincia di Ravenna. Retrocesso in Terza, non si è iscritto al campionato 2015-2016.
La storica antagonista del Baracca è la «Pro Lugo», nata nel [[1953]], spesso meno forte del Baracca ma sin dalla fondazione molto impegnata nel settore giovanile. Per questo tipo di attività fu premiata con la medaglia d'oro della Lega Dilettanti della [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]].La «Pro Lugo» è attiva soprattutto nel [[calcio a 5]].
La terza società cittadina, che si distingue anch'essa per l'attività giovanile, è il «Madonna delle Stuoie Calcio», nato nel [[1982]].
La quarta società lughese è l'«Atletico Lugo». Nata nel [[2009]], nel [[2012]] si è affiliata alla [[FIGC]].
A Giovecca la principale squadra di calcio della frazione è «G.S.D. Giovecca 1976» che milita nel girone R di [[Seconda Categoria]] [[Emilia-Romagna]]. La società è nata nel [[1976]].
La
=== Ciclismo ===
Per la sua consolidata tradizione ciclistica, Lugo è stata la prima città romagnola sede di un arrivo di tappa del [[Giro d'Italia]]: il
Lugo ha dato i natali a una delle più antiche società ciclistiche della Romagna: il «Club sportivo romagnolo della velocipedistica», fondato nel [[1886]].<ref name="Tampieri">{{cita libro | nome= Vittorio | cognome= Tampieri| titolo= Giro di Romagna. Cent'anni portati bene| anno= 2010| editore= Il Ponte Vecchio| città= Cesena|p= 53}}</ref> Quell'anno fu organizzata la prima corsa su [[biciclo|bicicli]]. Nel 1892 la società fu rinominata «Unione velocipedistica lughese».<br />
Il 18 febbraio [[1910]] nacque il «Club Sportivo Romagnolo»<ref name="Tampieri" />; in pochi mesi organizzò il 1º [[Giro di Romagna]]. Il primo presidente fu Francesco Rossini<ref>{{cita web|url=http://www.pavaglionelugo.net/2016/11/il-club-sportivo-romagnolo.html|titolo=Il Club Sportivo Romagnolo|accesso=26 febbraio 2017|dataarchivio=27 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170227062750/http://www.pavaglionelugo.net/2016/11/il-club-sportivo-romagnolo.html|urlmorto=sì}}</ref>. L'anno dopo (1911) divenne presidente l'industriale Giacomo Valli<ref>Padre dell'editore [[Federico Valli]] (1906-1971), mantenne la carica fino all'avvento del fascismo a Lugo nel 1923.</ref>. La società fu organizzata come polisportiva: i primi settori furono ciclismo, motorismo, podismo e ippica. Successivamente entrarono ginnastica, scherma e tamburello.<br />
Quando morì [[Francesco Baracca]], nel [[1918]], il Club Sportivo Romagnolo cambiò nome e divenne la «Società ciclistica "Francesco Baracca"».<ref>{{cita web|url=http://paneegazzetta.gazzetta.it/2009/09/07/il-giro-di-romagna/|titolo=Il Giro di Romagna|accesso=30 settembre 2013}}</ref> Nel [[1921]], per celebrare il terzo anniversario della morte di Francesco Baracca, la polisportiva organizzò una competizione aeronautica della lunghezza di oltre 1000 chilometri. La gara si tenne il 19 giugno di quell'anno. Nel 1926 la Società ciclistica "Baracca" fu inglobata nelle strutture del regime, che ressero lo sport lughese fino al 1943.
La società rinacque nel 1946 con il nuovo nome di «Ciclistica “Francesco Baracca”, che porta tuttora. I suoi presidenti sono stati: Marino Costa (1946-47), Cesare Cantagalli (1948-49), Giuseppe Guerra (''Pipetto'', 1950-1954), Antonio Muratori (1955-56), Carlo Giovannini (1957-61) e Lorenzo Berardi (dal 1962 alla sua morte nel 1998, [[Stella al merito sportivo|Stella d'oro]] [[CONI]] nel 1987)<ref>''Lugo omaggia Lorenzo Berardi'', «il nuovo Diario-Messaggero», 25 giugno 2016, p. 31.</ref>. Nel [[2004]] la Ciclistica "Baracca" (durante la presidenza di Giorgio Tampieri) è stata insignita del [[Collare d'oro al merito sportivo|Collare d'oro]] del CONI<ref>Vittorio Tampieri, ''op.cit.'', pag. 224. La motivazione recita: «Protagonista di numerose organizzazioni di corse ciclistiche, tra le quali il Giro di Romagna, prosegue da oltre cent'anni la sua intensa attività al servizio dello sport e in particolare del ciclismo giovanile».</ref>.
Nella frazione San Bernardino è attiva la seconda società ciclistica del territorio lughese per dimensioni: l'«A.S.D. San Bernardinese». A Lugo hanno sede anche diverse società cicloturistiche. Le due più importanti sono l'«Unione Cicloturistica "F. Baracca"» (che, fondata nel [[1972]], è la più antica di Lugo e tra le più numerose in Italia) e il «Pedale Bianconero». Nel mese di maggio organizzano, rispettivamente, la gran fondo "Giro della Romagna" e la gran fondo "Città di Lugo". Entrambi i cicloraduni sono tra i più seguiti d'Italia.
==== Giro di Romagna ====
{{vedi anche|Giro di Romagna}}
Un anno dopo la nascita del Giro d'Italia si è tenuta la prima edizione del [[Giro di Romagna]] (1910). Lugo è tradizionalmente il punto di partenza e arrivo della competizione. Organizzata dalla Società Ciclistica "Francesco Baracca", per diversi decenni la gara è stata inserita calendario professionistico. Nel secondo dopoguerra ha assegnato più volte il titolo di campione italiano. L'ultima edizione si è disputata nel [[2011]].
Nella frazione di San Bernardino si disputa annualmente il Gran Premio Camon, [[corsa in linea]] maschile di [[ciclismo su strada]] riservata alla categoria [[Élite (ciclismo)|Under 23]] e vinta da giovani dilettanti divenuti in seguito professionisti come [[Adriano Malori]], [[Paolo Simion]] e [[Niccolò Bonifazio]]<ref>{{cita web|url=http://www.museociclismo.it/content/corse/corsa/77799-G.P.-Camon/index.html|titolo=G.P. Camon|editore=Museociclismo.it|accesso=5 ottobre 2014}}</ref>.
Nella categoria non professionisti spiccano:
*il Giro della Romagna (con partenza ed arrivo a Lugo, sostituisce la manifestazione per professionisti);
*la Granfondo Città di Lugo.
Entrambe fanno parte del Circuito romagnolo<ref>Manifestazione annuale che comprende sei prove: Cime di Romagna (Faenza), Valle del Senio, Città di Imola, Ercole Baldini (Massa Lombarda), Città di Lugo e Giro della Romagna.</ref>.
Nel settore giovanile la manifestazione più importante è la corsa Lugo-San Marino, "classicissima" per Allievi (anch'essa organizzata dalla "F. Baracca") che si disputa dal [[1958]] ogni prima domenica d'ottobre.
=== Sport motoristici ===
{{approfondimento
|allineamento = destra
|larghezza = 260px
|titolo = I piloti della Scuderia Diemme<br/>(Ad Maiora nel 1980-81)
|contenuto = * 1973-77: [[Giovanni Proni]]
* 1973-75: [[Mario Lega]]
* 1974-75: [[Johnny Cecotto]]
* 1975: [[Otello Buscherini]]
* 1975: [[Carlo Piazza]]
* 1975-77: [[Vinicio Salmi]]
* 1976: [[Franco Uncini]]
* 1976: [[Stuart Avant]]
* 1976: [[Marco Lucchinelli]]
* 1977: [[Michel Rougerie]]
* 1980: [[Sauro Pazzaglia]]
* 1980-81: [[Roland Freymond]]
* 1981: Maurizio Massimiani
* 1981: Paolo Ferretti
* 1982: Massimo Broccoli
}}
Nel [[1923]] la madre di [[Francesco Baracca]] donò ad [[Enzo Ferrari]] l'emblema del figlio che, con alcune modifiche, divenne il simbolo della prestigiosa [[Ferrari|casa automobilistica di Maranello]].
Tra il [[1926]] e il [[1932]] si disputarono tre competizioni motoristiche denominate «Circuito di Lugo»:
* I edizione: 1926. Vinse Primo Moretti su [[Moto Guzzi]]<ref>{{cita web|url=http://www.primomoretti.it/PRIMO.HTM|titolo=Primo Moretti|accesso=29 maggio 2017}}</ref>;
* II edizione: 17 aprile 1927. Vinse [[Tazio Nuvolari]] su motocicletta [[F.I.V. Edoardo Bianchi|Bianchi]]<ref>{{cita web|url=http://www.tazionuvolari.it/it/component/content/category/9-tazio.html|titolo=Vittorie moto|accesso=29 maggio 2017}}</ref>;
* III edizione: 5 giugno 1932. Vinse Riccardo Brusi su Moto Guzzi<ref>{{cita web|url=http://www.paolotordi.it/paolotordi/index.php?page=archivio-civ-250-1923-1939|titolo=Archivio classifiche Campionato Italiano di Velocità classe 250 cmc. Dal 1923 al 1939|accesso=29 maggio 2017}}</ref>. All'edizione del 1932 partecipò la [[Competizioni motociclistiche della Scuderia Ferrari|Scuderia Ferrari]], che all'epoca era impegnata anche nelle corse motociclistiche.
[[File:Johnny Cecotto - Scuderia Diemme - 1975.jpg|thumb|left|[[Johnny Cecotto]] nel 1975, nel reparto corse della Scuderia Diemme]]
All'inizio degli anni sessanta fu fondato il Moto Club di Lugo. Tra gli anni 1970 e l'inizio degli anni 1980, nacquero a Lugo due team che parteciparono ai campionati mondiali di [[Motomondiale|motociclismo]]: la Scuderia Diemme (1973-1981) e la Ricci Ceramiche-Venemotos (anni 1980). Venemotos era stata creata da Andrea Ippolito, un italiano emigrato in [[Venezuela]]. Era l'importatore della [[Yamaha Motor|Yamaha]] nel Paese sudamericano<ref>{{cita web|url=https://voce.com.ve/2020/04/03/489380/famiglia-ippolito-una-vita-a-tutto-gas/|titolo=Famiglia Ippolito, una vita a tutto gas|accesso=4 novembre 2021}}</ref>. Sia la Diemme che la Venemotos equipaggiavano le Yamaha 250 e 350<ref>{{cita web|url=https://www.4live.it/2016/05/quarantanni-fa-in-un-tragico-incidente-al-mugello-perdeva-la-vita-otello-buscherini/|titolo=40 anni fa, in un tragico incidente al Mugello, perdeva la vita Otello Buscherini|accesso=27 settembre 2021}}</ref>. I loro piloti vinsero diversi gran premi; la Venemotos vinse anche alcuni titoli mondiali (Johnny Alberto Cecotto classe 350 nel 1975 e classe 750 nel 1978, [[Carlos Lavado]], classe 250 nel 1983 e 1986)<ref>{{cita web|url=https://motosprint.corrieredellosport.it/news/rubriche/polvere-di-stelle/2021/11/09-4905459/polvere_di_stelle_la_storia_in_esposizione_a_lugo_e_bologna|titolo=Polvere di stelle. La storia in mostra a Lugo e Bologna|accesso=28 novembre 2021}}</ref>. I venezuelani Cecotto e Lavado in quegli anni divennero "lughesi d'adozione", specie Lavado, che continuò ad abitare a Lugo anche molti anni dopo il suo ritiro dalle corse. <br />
In quegli anni il Moto Club di Lugo e il Moto Club di San Lorenzo (una frazione di Lugo) organizzarono delle gare presso il [[Circuito di Misano Adriatico]].
Nella frazione di Villa San Martino vi è l'Aeroclub Baracca, dove ha sede una delle pochissime scuole di guida di elicotteri in Italia. Hanno conseguito il brevetto a Lugo, tra gli altri, [[Nelson Piquet]], [[Gianni Bugno]] e [[Pierluigi Martini]].
==== Motociclismo ====
Lugo fu una delle sedi nelle quali si disputò la [[Temporada Romagnola]], manifestazione che si tenne dal 1945 al 1971.
=== Pallacanestro ===
La principale società cestistica cittadina è il «Basket Club Lorenzo Zanni». Nacque all'interno della polisportiva «U.S. Robur» (atletica leggera, nuoto, calcio, corsa campestre e tennis tavolo), fondata nel [[1946]] (colori sociali: rosso-arancio e verde). Alla metà degli anni cinquanta mutò nome in «U. S. Libertas "F. Baracca" Lugo» e successivamente in «U. S. "F. Baracca" Lugo». La sezione pallacanestro si formò nel 1949 e disputò il suo primo campionato nella primavera del 1950. Partecipò ai campionati regionali, con un'unica presenza nelle serie nazionali, quella del [[Serie C 1954-1955 (pallacanestro maschile)|1954-55]]. Al termine della stagione 1958-59 l'attività agonistica fu sospesa. Fu ripresa nel 1966-67 con la partecipazione al campionato regionale di Iª Divisione<ref>Marco Dalpane, Giuseppe Rossi, ''Robur-pedìa. Enciclopedia della U.S. Robur pallacanestro Lugo'', I vol. (1936-1970), Walberti Lugo, 2012.</ref>.<br />
Il massimo risultato del «Basket Club Lorenzo Zanni» sono stati i due campionati di [[Serie B (pallacanestro maschile)|Serie B]] nazionale disputati nel [[Serie B 2017-2018 (pallacanestro maschile)|2017-2018]] e [[Serie B 2018-2019 (pallacanestro maschile)|2018-2019]].
===
====
L'atletica leggera a Lugo nacque nel periodo tra le due guerre. Dal dopoguerra fino agli anni sessanta la società di atletica cittadina (Club Atletico “F. Baracca”) svolse attività esclusivamente maschile. Alla fine del [[1969]] si costituì una seconda società per svolgere attività extra-Fidal (corse campestri) all'interno dell'[[Uisp]]. L'anno dopo, al suo interno nacque la prima società femminile lughese («Società Comprensoriale Atletica Femminile»). Nel [[1971]] una nota azienda cittadina, la «Diemme» di Gian Franco Deggiovanni, affiancò la gestione della S.C.A.F. come sponsor principale. Nel [[1973]] avvenne l'incorporazione del Club Atletico negli organici della società, sancendo la riunione dei settori maschile e femminile. Il nome della nuova società fu «Atletica Diemme Lugo».
Nel [[1980]] Pietro Melandri, storico dirigente dello sport lughese, ideò e organizzò il «Trofeo Deggiovanni» (in memoria del presidente Diemme prematuramente scomparso), manifestazione per i ragazzi delle scuole medie del comprensorio lughese. Da quell'anno la competizione si disputa ininterrottamente, raccogliendo ad ogni edizione {{formatnum:1700}} giovani. Nel frattempo gli amatori non rimasero fermi: nel [[1986]] fu fondata una nuova società che svolgeva esclusivamente attività amatoriale, Master e Uisp. Dal nome dello sponsor, che l'affiancò sin dalla fondazione, prese il nome di «Gruppo Podisti Amatori Lughesina».
Nel [[1987]] l'Atletica Diemme Lugo assunse la denominazione con il marchio Icel<ref>Nota azienda lughese, l'Industria Conduttori Elettrici Lugo fu fondata da Lodovico Preti nel primo dopoguerra.</ref>. Negli anni seguenti fu attivata una sinergia con la società imolese «Atletica Sacmi Avis». In virtù dell'accordo, le due società si sono specializzate: una nel settore femminile e l'altra nel settore maschile. I migliori atleti maschili (dalla categoria Junior in poi) vanno a Imola, mentre le eccellenze femminili si allenano a Lugo.
Nel [[2013]] l'Icel ha ottenuto per la prima volta nella sua storia la promozione in Serie A1, ovvero la massima serie nazionale della disciplina. Inoltre una sua tesserata, [[Carolina Bianchi]] (1988) ha vinto il titolo nazionale assoluto di [[Eptathlon]]. In campo giovanile, Michele Brini ha vinto il titolo italiano Cadetti nel [[Pentathlon]]. I tre successi conquistati hanno fanno del 2013 l'Anno d'oro dell'Atletica Icel. Nel [[2014]] l'Icel Lugo ha vinto il suo primo titolo italiano di società, conquistando l'oro nell'Eptathlon con Carolina Bianchi, Laura Reggi e Chiara Calgarini.<ref>{{cita web|url=http://www.fidalemiliaromagna.it/showquestion.php?faq=56&fldAuto=3804|titolo=Otto titoli nazionali di società per l'Emilia-Romagna nel 2014|accesso=27 dicembre 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141227215124/http://www.fidalemiliaromagna.it/showquestion.php?faq=56&fldAuto=3804}}</ref>
==== Pugilato ====
L'ENAL Pugilistica, ma anche altre palestre specializzate, hanno allenato diversi campioni originari di altre località. Fra questi [[Francesco Damiani]], nato nella vicina [[Bagnacavallo]], campione italiano, europeo e mondiale WBO nonché medaglia d'argento olimpica, e [[Alfredo Mulas]], nativo della Sardegna, campione italiano dei pesi gallo nel 1978 e che tentò la conquista del titolo europeo contro il pugliese Zurlo.
==== Scherma ====
Le origini della [[scherma]] a Lugo risalgono al [[1919]], quando nacque una società schermistica intitolata a Francesco Baracca. I soci erano prevalentemente ex ufficiali che avevano appreso la tecnica durante il [[servizio militare]]. Dal [[1930]] partecipò a manifestazioni agonistiche. Dopo la Seconda guerra mondiale la scherma lughese fu rifondata da Achille Antonellini (medaglia d'argento CONI)<ref>{{cita web|url=http://www.pavaglionelugo.net/2017/08/immagini-di-sport-lughese-di-qualche_19.html|titolo=Anni '60 - Torna in auge la nobile arte della scherma|accesso=22 luglio 2018|dataarchivio=22 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180722125537/http://www.pavaglionelugo.net/2017/08/immagini-di-sport-lughese-di-qualche_19.html|urlmorto=sì}}</ref>, che nel [[1948]] fondò la «Società schermistica lughese», da lui poi diretta per trentacinque anni. Si affiliò subito al CONI, prima società della provincia a registrarsi. La società conta circa 80 soci, tra tecnici e atleti<ref>{{cita web|url=http://www.comune.lugo.ra.it/Comune/Comunicazione-e-Informazione/Comunicati-stampa/Anno-2018/Giugno-2018/Intitolata-ad-Achille-Antonellini-la-palestra-di-scherma-del-Palabanca|titolo=Intitolata ad Achille Antonellini la palestra di scherma del Palabanca|accesso=22 luglio 2018|dataarchivio=22 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180722130130/http://www.comune.lugo.ra.it/Comune/Comunicazione-e-Informazione/Comunicati-stampa/Anno-2018/Giugno-2018/Intitolata-ad-Achille-Antonellini-la-palestra-di-scherma-del-Palabanca|urlmorto=sì}}</ref>.
=== Altri sport ===
Altre discipline molto seguite a Lugo sono: la [[pallavolo]] (Pallavolo Gattelli), il [[judo]] (Team Romagna Judo e Judo Club Lugo), il [[nuoto]] agonistico (Nuoto Club Lugo, Deka Nuoto Lugo nonché Sub Baracca Lugo per quanto riguarda il [[nuoto pinnato]]), il [[pattinaggio a rotelle]] (Up and Down), l'[[aeromodellismo]] (F. Baracca). Dal [[2011]] Lugo ha anche una squadra di [[rugby]], la A.s.d. Lugo Rugby, affiliata al [[Romagna Rugby Football Club]].
=== Impianti sportivi ===
Il territorio di Lugo (comprendendo le frazioni) vanta la presenza di 60 impianti sportivi, tra i quali sedici palestre pubbliche.<br />
I principali impianti, ovvero i più attrezzati, sono i seguenti:
* [[Calcio (sport)|Calcio]]: l'impianto comprende una pista di [[atletica leggera]] a sei corsie. Dal 25 aprile 1996 è intitolato ad [[Ermes Muccinelli]] (1927-1994), campione di calcio degli anni cinquanta. Nel territorio comunale esistono otto impianti per il gioco del calcio. Il primo campo di calcio permanente a Lugo fu allestito all'interno del parco del Tondo. Venne inaugurato il 9 maggio [[1926]]<ref>Walter Berti (a cura di), ''Lugo nel 900. Una storia di Lugo nel XX secolo'', Walberti, Lugo 2005, p. 152.</ref>;
* [[Nuoto]] e [[sport acquatici]]: Lugo dispone di una piscina coperta; inaugurata nel [[1977]], comprende due vasche per il nuoto di 25 m ed una vasca per tuffi ed attività subacquee. All'esterno della piscina c'è una vasca scoperta, utilizzata nei mesi caldi.
* [[Pallacanestro]] e [[pallavolo]]: il primo palazzetto dello Sport di Lugo è stato inaugurato il 16 ottobre [[1971]]. Si trova in via Lumagni, nelle adiacenze del Tondo, ed è tuttora in funzione. È stato sede delle partite di pallacanestro della storica Rubor Lugo. Il nuovo palazzetto, il «Pala Banca di Romagna» (inaugurato nel [[2007]]), è situato in periferia. Oltre a pallacanestro e pallavolo vi si pratica anche il [[Tamburello (sport)|tamburello]]. L'impianto ha una capienza di 450 posti.
* [[Pattinaggio a rotelle]]: a Lugo vi è un impianto specifico per questo sport, sito in Via Piratello. La pista di pattinaggio (50 x 25 metri) è una delle più grandi in Italia. La società sportiva «Up and Down» è attiva dal 1985. Il lughese Andrea Poli (1989) ha vinto quattro volte il titolo di Campione del mondo.
* L'[[Aeroporto di Lugo]], a carattere locale, è dedicato quasi esclusivamente a voli turistici ed è sede di un aeroclub.
== Galleria d'immagini ==
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File:Rocca di Lugo Arco Ghetto ebraico.jpg|Primi decenni del XX secolo. La Rocca estense e l'Arco Clementino, che segna l'inizio del ghetto ebraico
File:Pavaglione Lugo mercato della seta.jpg|Primi decenni del XX secolo. Il Pavaglione. Nel lato ovest si tiene il tradizionale mercato della seta
File:Ospedale Umberto I 1910.jpg|L'ospedale «Umberto I», inaugurato il 21 ottobre del 1900
File:Ponte delle lavandaie Lugo.jpg|Primi decenni del XX secolo. Il ponte delle lavandaie sul Canale dei mulini
File:Sant'Ilaro reliquiario.jpg|Reliquiario<ref>Con teca in argento e oro di [[Ellero di Galeata|Sant'Illaro]]. Anno [[1689]], chiesa del Carmine</ref>
File:Sant'Ilaro busto.jpg|[[Ellero di Galeata|Sant'Illaro]]<ref>Busto in argento del santo. Anno [[1961]], chiesa del Carmine</ref>
</gallery>
== Note ==
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== Bibliografia ==
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* Giuseppe Antonio Soriani, ''Supplemento storico sulla origine e progressi della città di Lugo'', Tipografia Melandri, Lugo 1834.
* {{cita libro | nome= don Mino|cognome= Martelli| titolo= Storia di Lugo di Romagna in chiave francescana| anno= 1984| editore= Walberti| città= Lugo|cid=Martelli, 1984}}
*{{Cita libro|titolo = Lugo: villa, castello, comune, parrocchia. L'evoluzione dell'insediamento e del territorio (secoli XI-XIV)|autore = Augusto Vasina|editore = Fondazione Cassa di Risparmio di Lugo|città = Forlì |anno = 1995|opera = ''Storia di Lugo''|pp =167-195|cid=Vasina, 1995}}
* M. G. Muzzarelli, ''La Comunità ebraica a Lugo fra Medioevo ed età moderna'', in ''Storia di Lugo'', I, Fondazione Cassa di Risparmio di Lugo, Filograf, Forlì 1995, pp. 223–241.
* Andrea Yaakov Lattes, ''Vita ebraica a Lugo nei verbali delle sedute consigliari degli anni 1621-1630'', con un'appendice di Mauro Perani, Firenze, Olschki, 2013 ISBN 978-88-222-6220-2.
* {{cita libro | titolo= La chiesa di San Giacomo Maggiore in Lugo| curatore= Giovanni Baldini| anno= 2015| editore= Nuovo Diario-Messaggero| città= Imola|cid=San Giacomo, 2015}}
* Laura Baldinini Senni, Michele Pagani, Maria Lucia Rocchi, ''Il teatro comunale "Gioachino Rossini" di Lugo di Romagna'', Fondazione Teatro Rossini, 2018
== Voci correlate ==
* [[Battaglia di Zagonara]] (1424)
* [[Battaglia del Senio]] (1945)
* [[Sommossa e sacco di Lugo]] (1796)
* [[Eccidio dei conti Manzoni]]
* [[Antiche unità di misura del circondario di Lugo]]
* [[Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale]]
* [[Stazione di Lugo (Italia)|Stazione di Lugo]]
* [[Teatro Rossini (Lugo)]]
* [[Aeroporto di Lugo]]
* [[Giro di Romagna]]
* [[Amog|AMOG OTL]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [[Istituto Geografico Militare|IGMI]], [https://web.archive.org/web/20150603012418/http://www.igmi.org/ancient/immagine.php?cod=6093 Descrizione topografica del territorio di Lugo] (carta del 1745)
{{
{{Controllo di autorità}}
{{portale|Romagna}}
[[Categoria:Lugo (Italia)|
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