Reggiane Re.2001: differenze tra le versioni

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Storia del progetto: La denominazione.
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{{aeromobile
{{WIP open|Leo Pasini}}
|Aeromobile = aereo_militare
{{Infobox aeromobile
|Aeromobile=aereo_militare
|Nome = Reggiane Re.2001
|Immagine = ReggianeReggiane2001 Re.2001San Diego Air Space Museum 1.jpg
|Didascalia =
|Didascalia = Secondo prototipo del Reggiane Re.2001 con le insegne della [[Regia Aeronautica]]
|Tipo = [[aereo da caccia]] <br/> [[cacciabombardiere]]
|Equipaggio = 1
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|Costruttore = {{bandiera|ITA 1861-1946}} [[Officine Meccaniche Reggiane|Reggiane]]
|Data_ordine =
|Data_primo_volo = lugliogiugno [[1940]]
|Data_entrata_in_servizio = [[1942]]
|Data_ritiro_dal_servizio =
|Utilizzatore_principale = {{bandiera|ITA 1861-1946}} [[Regia Aeronautica]]
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|Peso_a_vuoto = 2&nbsp;460 [[chilogrammo|kg]]
|Peso_carico = 3&nbsp;240 kg
|Peso_max_al_decollo =
|Capacità =
|Capacità_combustibile = 544 [[litro|l]]<ref name=NS32>{{Cita|Sgarlato|p. 32}}.</ref>
|Motore = un [[Alfa Romeo RA 1000 RC.41]]
|Potenza = 1&nbsp;175 [[Cavallo vapore|CV]] (864 [[chilowatt|kW]])
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|Raggio_azione =
|Tangenza = 11&nbsp;000 m<ref name=brindley240/>
|Mitragliatrici = 2 × [[Mitragliatrice Breda-SAFAT|Breda-SAFAT]] [[calibro (arma)|calibro]] [[.303 British|7,7 mm]] da 600 colpi ciascuna<br />2 × Breda-SAFAT calibro [[12,7 × 81 mm SR|12,7 mm]] da 350 colpi ciascuna<br />2 x [[MG 151]] [[calibro (arma)|calibro]] [[20 × 82 mm RB]] nella versione CN
|Bombe = una bomba da 250 o 640 kg nella versione CB<ref name=brindley240>{{citaCita|Brindley|p. 240}}.</ref>
|Impieghi_sperimentali =
|Altro_campo =
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|Note =
|Ref = I dati sono estratti da ''Dimensione cielo'' 2<ref name="DimCielo2.p.31"DC31>{{Cita|''Dimensione Cielo 2, cielo''|p. 31}}.</ref> salvo diversamente specificato
}}
Il '''Reggiane Re.2001''', noto anche, non ufficialmente, come "'''Falco II'''", era un [[aereo da caccia]] monomotore, monoplano e monoposto prodotto dall'[[italia]]na [[Officine Meccaniche Reggiane]] (controllata dalla [[Caproni]]) all'inizio degli [[anni 1940|anni quaranta]].
 
Sviluppato dal [[Reggiane Re.2000]] "Falco", ne rappresentava l'evoluzione con un più potente [[motore a V]]. Costruito in 237 esemplari, venne impiegato dalla [[Regia Aeronautica]] nel [[Teatro del Mediterraneo della seconda guerra mondiale|teatro del Mediterraneo]] durante la [[seconda guerra mondiale]], soprattutto su [[Malta]], con diversi ruoli quali [[Caccia intercettore|intercettore]], [[cacciabombardiere]] e [[caccia notturno]].
 
Rappresentò la base per lo sviluppo dei successivi [[Reggiane Re.2005]] e [[Reggiane Re.2006|Re.2006]].
 
== Storia del progetto ==
[[File:Officine Meccaniche Reggiane, aereo da caccia RE 2001, 1940 - san dl SAN IMG-00001406.jpg|thumb|left|Primo prototipo del Re.2001. Dietro l'aereo, proclama di [[Benito Mussolini]] alle [[Officine Meccaniche Reggiane]], 1940.]]
Lo sviluppo del Reggiane Re.2001 ha le sue origini nella possibilità per il Ministero dell'Aeronautica italiano di disporre per la realizzazione di prove tecniche di valutazione<ref name=brindley218>{{cita|Brindley|p. 218}}.</ref>, nell'estate 1939, di motori tedeschi [[Daimler-Benz DB 601]] [[Motore a V|a V rovesciata]] [[Raffreddamento a liquido|raffreddati a liquido]], da dodici [[Cilindro (meccanica)|cilindri]], capaci di erogare 1&nbsp;175 [[Cavallo vapore|hp]] (864 [[Watt|kW]]).
 
Lo sviluppo del Reggiane Re.2001 ebbe le sue origini nella possibilità per il Ministero dell'Aeronautica italiano di disporre per prove tecniche di valutazione,<ref name=brindley218>{{Cita|Brindley|p. 218}}.</ref> nell'estate 1939, di propulsori tedeschi [[Daimler-Benz DB 601]]: si trattava di [[Motore aeronautico|motori]] a [[Motore V12|dodici]] [[Cilindro (meccanica)|cilindri]] [[Motore a V|a V rovesciata]], [[Raffreddamento a liquido|raffreddati a liquido]], capaci di erogare 1&nbsp;175 [[Cavallo vapore|CV]] (864 [[Watt|kW]]) di [[potenza (fisica)|potenza]].
Il periodo coincideva con i test del [[prototipo]] del [[Reggiane Re.2000]] "Falco", che se fornito del motore tedesco sarebbe potuto diventare un caccia con prestazioni superiori <ref name=brindley218/> mentre risulta, per altro, che lo stesso [[ingegnere|ingegner]] [[Roberto Longhi (ingegnere)|Roberto Longhi]] avesse pensato ad una versione del Re.2000 motorizzata con il [[motore V12|V-12]] [[Hispano-Suiza 12Y]].<ref name=NS4>{{Cita|Sgarlato|p. 4}}.</ref> Alle Reggiane venne così richiesto di rivedere il progetto del loro velivolo, al fine di installare il propulsore tedesco<ref name=brindley218/>.
 
Il periodo coincideva con i test del [[prototipo]] del [[Reggiane Re.2000]] "Falco" che, se fornito del motore tedesco, sarebbe potuto diventare un caccia con prestazioni superiori;<ref name=brindley218/> risulta, peraltro, che lo stesso ingegner [[Roberto Longhi (ingegnere)|Roberto Longhi]], progettista del Re.2000, avesse pensato ad una versione di quel modello motorizzata con il V12 [[Hispano-Suiza 12Y]].<ref name=NS4>{{Cita|Sgarlato|p. 4}}.</ref> Alle Reggiane venne così chiesto di rivedere il progetto del loro velivolo, al fine di installare il propulsore tedesco.<ref name=brindley218/>
Le modifiche che Longhi ed il team da lui guidato dovettero apportare per adattare la cellula del "Falco" al motore Daimler-Benz non furono radicali: venne infatti ridotta la [[sezione (geometria)|sezione]] della parte anteriore [[fusoliera]] e, in ragione della maggior lunghezza, venne rivisto il [[centro di massa|baricentro]],<ref name=DC33>{{Cita|Dimensione Cielo|p. 33}}.</ref> mentre rimase inalterata, nonostante le critiche suscitate negli organi valutatori della [[Regia Aeronautica]], la soluzione con i serbatoi integrati nelle ali penta[[longherone]].<ref name=brindley218/>
 
Le modifiche che Longhi ed il team da lui guidato dovettero apportare per adattare la cellula del "Falco" al motore Daimler-Benz non furono radicali: venne infatti ridotta la [[sezione (geometria descrittiva)|sezione]] della parte anteriore della [[fusoliera]] e, in ragione della maggior lunghezza, venne rivisto il [[centro di massa|baricentro]],<ref name=DC33>{{Cita|''Dimensione cielo''|p. 33}}.</ref> mentre rimase inalterata, nonostante le critiche suscitate negli organi valutatori della [[Regia Aeronautica]], la soluzione con i serbatoi integrali nelle ali [[Longherone (aeronautica)|pentalongherone]].<ref name=brindley218/>
Il primo prototipo (MM.409)<ref name=brindley219>{{cita|Brindley1972|p. 219|Brindley 1972|harv=s}}.</ref> uscì dalle [[Officine Meccaniche Reggiane]], di proprietà della [[Caproni]], il 10 luglio 1940, per eseguire il primo volo qualche giorno dopo dall'[[aeroporto di Reggio Emilia]] ai comandi del [[tenente colonnello]] Piero Scapinelli.<ref>Piero Scapinelli, conte di [[Leguigno]], decorato con la [[Medaglia al valore aeronautico|Medaglia d'oro al valore aeronautico]] e vincitore nel 1933 della [[coppa Blériot]] volando su un [[Macchi-Castoldi M.C.72]], morì pilotando il secondo prototipo del Re.2001. {{cita|Brindley|p. 218, nota a fine pagina}}.</ref> Il 9 agosto successivo venne trasferito in volo a [[Guidonia Montecelio|Guidonia]] per le prove comparative. La Regia Aeronautica richiese alcune modifiche da introdurre anche in un secondo prototipo: ala trilongherone con serbatoi blindati, ruotino di coda retrattile e aggiunta di due mitragliatrici [[Breda-SAFAT (mitragliatrice)|Breda-SAFAT]] [[calibro (arma)|calibro]] [[.303 British|7,7 mm]] da 600 colpi ciascuna nelle ali e di altre due mitragliatrici Breda-SAFAT calibro [[12,7 × 81 mm SR|12,7 mm]] da 350 colpi ciascuna sistemate sopra il motore. Le modifiche vennero completate nel primo prototipo nel novembre 1940, mentre il secondo prototipo (MM.408, lo stesso numero di matricola del primo prototipo del Re.2000) fu pronto poco dopo. Questo secondo esemplare si schiantò al suolo il 14 marzo 1941 dopo un guasto al motore, uccidendo il collaudatore Piero Scapinelli che, per tentare di salvare il velivolo, decise di effettuare un tentativo di atterraggio d'emergenza.<ref name=brindley218/>
 
[[File:Reggiane Re.2001.jpg|left|thumb|Il secondo prototipo del Reggiane Re.2001 con le insegne della [[Regia Aeronautica]].]]
Fu proposta la costruzione di un terzo prototipo (chiamato Re.2001bis) con i radiatori annegati nelle ali per migliorare l'[[aerodinamica]]: le fonti non concordano sull'effettiva realizzazione del velivolo e mentre alcuni indicano che tale modifica sia stata realizzata direttamente nel primo prototipo,<ref name=brindley218/> altri indicano che fu realizzata una cellula con matricola MM.538<ref name=DC35>{{Cita|Dimensione Cielo|p. 35}}.</ref>, dettagliando anche trattarsi di una sorta di [[ibrido]], frutto dell'accoppiamento della fusoliera del Re.2000 matricola MM.5068 e della deriva del primo prototipo MM.409.<ref name=NS19>{{Cita|Sgarlato|p. 19}}.</ref>
 
Il primo prototipo (MM.409)<ref name=brindley219>{{Cita|Brindley|p. 219}}.</ref> venne portato in volo per la prima volta fra il 22 e il 24 giugno 1940 dal pilota [[Mario de Bernardi]], già vincitore della [[Coppa Schneider]], all'[[aeroporto di Reggio Emilia]], città dove avevano sede le [[Officine Meccaniche Reggiane]], di proprietà della [[Caproni]].<ref name=NS4/><ref name=molteni126>{{Cita|Molteni|p. 126}}.</ref> Il velivolo passò quindi al [[tenente colonnello]] [[Pietro Scapinelli]],<ref>Conte di [[Leguigno]], decorato con la [[Medaglia al valore aeronautico|Medaglia d'oro al valore aeronautico]] e vincitore nel 1933 della [[coppa Blériot]] volando su un [[Macchi-Castoldi M.C.72]]. {{Cita|Brindley|p. 218, nota a fine pagina}}.</ref> che compì diciassette voli dal 25 luglio al 28 agosto, prima che la macchina venisse trasferita a settembre a [[Guidonia Montecelio|Guidonia]] per le prove comparative. Le prestazioni (563 [[Chilometro orario|km/h]] a 5&nbsp;500 [[Metro|m]] e 540&nbsp;km/h a 4&nbsp;500 m) risultarono superiori a quelle dei successivi esemplari di serie, perché il prototipo risultava più leggero e montava un DB 601 originale tedesco e non la copia costruita [[Licenza (economia)|su licenza]] dall'[[Alfa Romeo]] con metalli meno raffinati.<ref name=molteni126/> Altre fonti, meno recenti, fanno risalire invece il primo volo del Re.2001 a qualche giorno dopo il 10 luglio 1940, subito pilotato da Scapinelli.<ref>{{Cita|Lazzati|p. 382}}.</ref> Secondo questa ipotesi, l'aereo sarebbe stato poi trasferito a Guidonia il 9 agosto, anziché a settembre.<ref name=brindley218/> In ogni caso, dopo le prove di Guidonia, la Regia Aeronautica richiese alcune modifiche da introdurre anche in un secondo prototipo: ala trilongherone con serbatoi protetti, ruotino di coda retrattile e aggiunta di due mitragliatrici [[Breda-SAFAT (mitragliatrice)|Breda-SAFAT]] [[calibro (arma)|calibro]] [[.303 British|7,7 mm]] da 600 colpi ciascuna nelle ali e di altre due mitragliatrici Breda-SAFAT calibro [[12,7 × 81 mm SR|12,7 mm]] da 350 colpi ciascuna sistemate sopra il motore. Le modifiche vennero completate nel primo prototipo nel novembre 1940, con il secondo prototipo (MM.408, lo stesso numero di matricola del primo prototipo del Re.2000) pronto poco dopo. Questo secondo esemplare si schiantò al suolo il 14 marzo 1941 dopo un guasto al motore, uccidendo il collaudatore Pietro Scapinelli durante l'[[atterraggio]] d'emergenza.<ref name=brindley218/> Un'altra fonte<ref name=molteni126/> colloca l'incidente il 17 marzo e ricostruisce i fatti in maniera più dettagliata: Scapinelli, arrivato lungo sulla pista in fase d'atterraggio, ridiede gas ma non riuscì a riprendere quota perché il [[Elica a passo variabile|passo dell'elica]] (variato elettricamente da un [[attuatore]] ancora in fase sperimentale) si era portato al massimo, con conseguente arresto del motore. L'aereo continuò la sua corsa e si infilò tra due alberi che staccarono di netto l'ala, ma la fusoliera proseguì impastandosi sul terreno; il pilota, nel contraccolpo dell'impatto, sbatté la testa contro la barra di comando e morì poco dopo. L'Alfa Romeo venne ritenuta responsabile del malfunzionamento e subì una penale.<ref name=molteni126/>
Il velivolo, portato in volo da [[Francesco Agello]] (nell'aprile<ref name=DC35/> o nel luglio del 1941<ref name=brindley218/><ref name=NS19/>) nonostante avesse fatto registrare una velocità 50-60 km/h superiore rispetto alla configurazione standard<ref name=brindley218220>{{cita|Brindley|pp. 218 e 220}}.</ref>, non trovò seguito nella produzione di serie e, dopo una serie di valutazioni utili ad acquisire dati successivamente utilizzati per la progettazione del [[Reggiane Re.2006|Re.2006]],<ref name=brindley219/> venne successivamente riconvertito allo standard dei primi modelli consegnati.
 
Fu proposta la costruzione di un terzo prototipo (chiamato Re.2001bis) con i radiatori annegati nelle ali, prive delle mitragliatrici, per migliorare l'[[aerodinamica]]: le fonti non concordano sull'effettiva realizzazione del velivolo e, mentre alcuni indicano che tale modifica sia stata realizzata direttamente nel primo prototipo,<ref name=brindley218/> altri indicano che fu realizzata una cellula con matricola MM.538,<ref name=DC35>{{Cita|''Dimensione cielo''|p. 35}}.</ref> dettagliando anche trattarsi di una sorta di [[ibrido]], frutto dell'accoppiamento della fusoliera del Re.2000 matricola MM.5068 e della deriva del primo prototipo MM.409.<ref name=NS19>{{Cita|Sgarlato|p. 19}}.</ref> Il velivolo, portato in volo da [[Francesco Agello]] (nell'aprile<ref name=DC35/> o nel luglio del 1941)<ref name=brindley218/><ref name=NS19/> nonostante avesse fatto registrare una velocità 50–60&nbsp;km/h superiore rispetto alla configurazione standard,<ref name=brindley218220>{{Cita|Brindley|pp. 218 e 220}}.</ref> non trovò seguito nella produzione di serie e, dopo alcune valutazioni utili ad acquisire dati successivamente utilizzati per la progettazione del [[Reggiane Re.2006|Re.2006]],<ref name=brindley219/> venne riconvertito allo standard dei primi modelli consegnati.
Nel frattempo, il 31 ottobre 1940, dopo un piccolo ordine alla Reggiane di dieci Re.2001 per accelerare le prove tecniche (la cosiddetta "Serie Zero", di cui fece parte, tra l'altro, il velivolo che nel marzo 1943 sganciò una sperimentale bomba propulsa da [[ossigeno liquido]], che tuttavia non esplose),<ref name=brindley222/> vennero ordinati duecento esemplari alla Reggiane, cento alla fabbrica Caproni di [[Taliedo]] e cinquanta (aumentati poi a cento) a quelle di [[Predappio]]. I velivoli, che avrebbero inglobato tutte le modifiche apportate ai due prototipi eccetto il ruotino di coda, ora fisso,<ref name=brindley219/> avrebbero avuto come propulsore un [[Alfa Romeo RA 1000 RC.41]], versione del Daimler-Benz DB 601 prodotta su [[licenza (economia)|licenza]].<ref name=brindley220>{{cita|Brindley|p. 220}}.</ref>
 
Nel frattempo, il 31 ottobre 1940, dopo un piccolo ordine alla Reggiane di dieci Re.2001 per accelerare le prove tecniche (la cosiddetta "Serie Zero", di cui fece parte, tra l'altro, il velivolo che nel marzo 1943 sganciò una sperimentale [[Bomba aeronautica|bomba]] propulsa da [[ossigeno liquido]], che tuttavia non esplose),<ref name=brindley222/> vennero ordinati duecento esemplari alla Reggiane, cento alla fabbrica Caproni di [[Taliedo]] e cinquanta (aumentati poi a cento) a quelle di [[Predappio]]. I velivoli, che avrebbero inglobato tutte le modifiche apportate ai due prototipi eccetto il ruotino di coda, ora fisso,<ref name=brindley219/> avrebbero avuto come propulsore un [[Alfa Romeo RA 1000 RC.41]], versione del Daimler-Benz DB 601 prodotta su licenza.<ref name=brindley220>{{Cita|Brindley|p. 220}}.</ref>
Subito ci si accorse che le scadenze di consegna sarebbero state impossibili da rispettare: le fabbriche Reggiane erano ben attrezzate per produrre un gran numero di aerei, ma la manovalanza, assunta in massa per far fronte alle necessità di guerra, non aveva, per la maggior parte, esperienza di costruzioni aeronautiche;<ref name=DC34>{{Cita|Dimensione Cielo|p. 34}}.</ref> oltretutto le forniture del motore Alfa Romeo, la cui costruzione era rallentata dalla carenza di materie prime, e dei cannoni<ref name=NS29>{{Cita|Sgarlato|p. 29}}.</ref> non seguirono mai il ritmo di produzione dei Re.2001, diventando una delle cause della lentezza con cui vennero consegnati i caccia ai reparti di linea.<ref name=brindley220/>
 
Subito ci si accorse che le scadenze di consegna sarebbero state impossibili da rispettare: le fabbriche Reggiane erano ben attrezzate per produrre un gran numero di aerei, ma la manovalanza, assunta in massa per far fronte alle necessità di guerra, non aveva, per la maggior parte, esperienza di costruzioni aeronautiche;<ref name=DC34>{{Cita|''Dimensione cielo''|p. 34}}.</ref> oltretutto le forniture del motore Alfa Romeo, la cui costruzione era rallentata dalla carenza di materie prime, e delle mitragliatrici<ref name="cita-Sgarlato-p29">{{Cita|Sgarlato|p. 29}}.</ref> non seguirono mai il ritmo di produzione dei Re.2001, diventando una delle cause della lentezza con cui vennero consegnati i caccia ai reparti di linea.<ref name=brindley220/>
Il primo Re.2001 Serie Zero venne spedito alla Regia Aeronautica nel maggio 1941 e l'ultimo in settembre, quando era in spedizione il primo esemplare della Serie I.<ref name=brindley220/> Considerate le difficoltà di produzione, la Regia Aeronautica cancellò l'ordine alle fabbriche di Taliedo e alla [[Società Italiana Ernesto Breda per Costruzioni Meccaniche|Breda]], cui nel frattempo si era appoggiata la Caproni, mentre l'ordine alla Reggiane venne diminuito di cento unità (gli aerei che scaturirono da questo ordine sono inquadrati dalle fonti nella "Serie I") e quello fatto alle fabbriche di Predappio ridotto a dieci aerei. Per la fine del 1941 la Regia Aeronautica aveva ricevuto solo i dieci esemplari della Serie Zero più altri ventisette della Serie I.<ref name=brindley222>{{cita|Brindley|p. 222}}.</ref>
 
Il primo Re.2001 Serie Zero venne spedito alla Regia Aeronautica nel maggio 1941 e l'ultimo in settembre, quando era in spedizione il primo esemplare della "Serie I".<ref name=brindley220/> Considerate le difficoltà di produzione, la Regia Aeronautica cancellò l'ordine alle fabbriche di Taliedo e alla [[Società Italiana Ernesto Breda per Costruzioni Meccaniche|Breda]], cui nel frattempo si era appoggiata la Caproni, mentre l'ordine alla Reggiane venne diminuito di cento unità (gli aerei che scaturirono da questo ordine sono inquadrati dalle fonti nella Serie I) e quello fatto alle fabbriche di Predappio ridotto a dieci aerei. Per la fine del 1941 la Regia Aeronautica aveva ricevuto solo i dieci esemplari della Serie Zero più altri ventisette della Serie I.<ref name=brindley222>{{Cita|Brindley|p. 222}}.</ref>
 
Fu proprio per sopperire alla lentezza degli approvvigionamenti dei motori Alfa Romeo che la Regia Aeronautica richiese alla Caproni di Taliedo l'installazione del motore a dodici cilindri a V invertito [[Isotta Fraschini Delta|Isotta Fraschini Delta IV RC.16-48]], [[Raffreddamento ad aria|raffreddato ad aria]], nella cellula di un Re.2001.<ref name=NS19/>
 
Consapevoli della ridotta potenza del motore, 840 CV (626 &nbsp;kW) a 5&nbsp;300 m, i vertici dell'aeronautica speravano che la riduzione di peso consentisse di mantenere prestazioni paragonabili a quelle del Re.2001 di serie. Nell'estate 1942 venne costruito un prototipo (MM.9920) denominato Re.2001 Delta, ordinato in cento esemplari l'8 settembre seguente, quattro giorni prima che il velivolo fosse portato in volo.<ref name=NS19/> Le prestazioni raggiunte (523 &nbsp;km/h a 5&nbsp;600 m, 10 minuti e[[Minuto|min]] 30 secondi[[Secondo|s]] per toccare i 6&nbsp;000 m) erano inferiori a quelle deidelle Re.2001macchine di serie,; inoltre il prototipo venne distrutto da un incendio dovuto al surriscaldamento del motore il 27 gennaio 1943, e l'ordine venne cancellato.<ref name=brindley222/>
[[File:Reggiane Re.2001 Delta.JPG|thumb|Modello in scala del Re.2001 Delta]]
Nel frattempo, nel dicembre 1941 il Ministero dell'Aria aveva modificato l'ordine dei cento Re.2001 fatto alla Reggiane: trentanove aerei avrebbero dovuto ospitare un aggancio ventrale per una bomba da 250 kg, due dovevano essere attrezzati per il lancio dalle navi tramite una [[Catapulta per aerei|catapulta]], e dodici sarebbero dovuti essere stati equipaggiati con dei ganci d'arresto per impiegarli nelle [[portaerei]] ''[[Aquila (portaerei)|Aquila]]'' e ''[[Sparviero (portaerei)|Sparviero]]'', che tuttavia non entrarono mai in servizio. Alcuni dei trentanove [[cacciabombardiere|cacciabombardieri]], designati Re.2001 CB, vennero testati con bombe speciali, o con siluri, insieme ad un sistema che correlava il passo dell'elica con i comandi motore, compiendo anche voli di prova ospitando uno speciale attacco ventrale per una bomba da 250 kg. I dodici aerei per le portaerei più i due "catapultabili" vennero completati, e l'entusiasmo fu tale che il Ministero dell'Aeronautica ordinò cinquanta Re.2001 OR nella versione [[aereo imbarcato|imbarcata]], le cui uniche differenze rispetto al progetto originale erano il gancio d'appontaggio e la predisposizione ad essere lanciati dalle catapulte.<ref name=brindley222/>
 
[[File:Reggiane Re.2001 Delta.JPG|thumb|Modello in scala del Re.2001 Delta; si noti la fedele riproduzione della croce equilatera sulla coda, in luogo della classica Croce di Savoia. I radiatori subalari invece sono un errore, giacché il motore Isotta Fraschini Delta era raffreddato ad aria.]]
Mentre erano in costruzione i primi Re.2001 OR il Ministero dell'Aeronautica chiese di adattare l'aereo per la [[caccia notturna]]. Il progetto del Re.2001 CN (Caccia Notturna) prevedeva scarichi antifiamma e una [[Gondola (aviazione)|gondola]] sotto ogni ala dove era alloggiato un cannone Mauser da 20 mm con sessanta colpi ciascuno. Vennero eliminate le mitragliatrici da 7,7 mm nelle ali. Ne vennero ordinati duecento, ma in totale se ne costruirono solo settantaquattro prima che l'[[Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943|annuncio]] dell'[[armistizio di Cassibile]] ponesse fine ad ogni lavoro.<ref name=brindley222/>
 
Nel frattempo, nel dicembre 1941, il Ministero dell'Aria aveva modificato l'ordine dei cento Re.2001 fatto alla Reggiane: trentanove aerei avrebbero dovuto ospitare un aggancio ventrale per una bomba da 250 [[Chilogrammo|kg]], due dovevano essere attrezzati per il lancio dalle navi tramite una [[Catapulta per aerei|catapulta]], e dodici avrebbero dovuto essere equipaggiati con [[gancio di coda|ganci d'arresto]] per impiegarli nelle [[portaerei]] ''[[Aquila (portaerei)|Aquila]]'' e ''[[Sparviero (portaerei)|Sparviero]]'', che tuttavia non entrarono mai in servizio. Alcuni dei trentanove [[cacciabombardiere|cacciabombardieri]], designati Re.2001CB (CacciaBombardiere), vennero testati con bombe speciali, o con siluri, insieme ad un sistema che correlava il passo dell'elica con i comandi motore, compiendo anche voli di prova ospitando uno speciale attacco ventrale per una bomba da 250&nbsp;kg. I dodici aerei per le portaerei più i due "catapultabili" vennero completati, e l'entusiasmo fu tale che il Ministero dell'Aeronautica ordinò cinquanta Re.2001OR ([[Organizzazione Roma]]) nella versione [[aereo imbarcato|imbarcata]], le cui uniche differenze rispetto al progetto originale erano il gancio d'appontaggio e la predisposizione ad essere lanciati dalle catapulte.<ref name=brindley222/>
Un piccolo numero aerei venne fornito di fotocamere/cineprese orizzontali e verticali posizionate sul [[bordo d'entrata]] di entrambe le ali, ma sembra che questa versione non venne mai impiegata a livello operativo. Venne anche sviluppata una versione in grado di trasportare un siluro (Re.2001G) e anticarro (Re.2001H).<ref name=brindley222/>
 
Mentre erano in costruzione i primi Re.2001OR il Ministero dell'Aeronautica chiese di adattare l'aereo per la [[Caccia notturna (aviazione)|caccia notturna]]. Il progetto del Re.2001CN (Caccia Notturna) prevedeva scarichi antifiamma e una [[Gondola (aviazione)|gondola]] sotto ogni ala, ciascuna dotata di un [[Cannoncino automatico|cannone]] [[Mauser]] da 20&nbsp;mm con sessanta colpi. Vennero eliminate le mitragliatrici da 7,7&nbsp;mm nelle ali. Ne vennero ordinati duecento, ma in totale se ne costruirono solo settantaquattro prima che l'[[Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943|annuncio]] dell'[[armistizio di Cassibile]] ponesse fine ad ogni lavoro.<ref name=brindley222/>
Oltre all'Italia, l'unico altro paese che si interessò al caccia della Reggiane fu la [[Svezia]], che aveva in mente di acquistare cento Re.2001 sprovvistidel motore, viste le difficoltà dell'Alfa Romeo, che invece sarebbe stato acquistato direttamente dalla Germania. Nel luglio 1941 la Svezia chiese ufficialmente la disponibilità della Reggiane a produrre gli aerei, ma un ordine vero e proprio non si materializzò mai.<ref name=brindley220/>
 
Un piccolo numero di aerei venne fornito di [[Fotocamera|fotocamere]]/[[Macchina da presa|cineprese]] orizzontali e verticali posizionate sul [[bordo d'entrata]] di entrambe le ali, ma sembra che questa versione non sia mai stata impiegata a livello operativo. Venne anche sviluppata una versione in grado di trasportare un [[siluro]] (Re.2001G) ed una destinata a missioni anti[[Carro armato|carro]] (Re.2001H).<ref name=brindley222/>
In merito alla denominazione del velivolo, per quanto non ufficiale, alcune fonti non concordano sull'impiego del nome '''Falco II''' ed indicano il Re.2001 come '''Ariete I''' stabilendo un rapporto di stretta parentela con il Re.2002 (indicato come '''Ariete II''') sviluppato quasi contemporaneamente.<ref name=NS6>{{Cita|Sgarlato|p. 6}}.</ref><ref>"Reggiane Re.2001 Ariete I" in "www.aviastar.org"</ref><ref>"Reggiane Re.2001 Ariete I" in "www.airwar.ru"</ref>
 
Oltre all'Italia, l'unico altro paese che si interessò al caccia della Reggiane fu la [[Svezia]], le cui autorità valutarono di acquistare cento Re.2001 sprovvisti del motore, viste le difficoltà dell'Alfa Romeo, che invece sarebbe stato acquistato direttamente dalla Germania. Nel luglio 1941 la Svezia chiese ufficialmente la disponibilità della Reggiane a produrre gli aerei, ma un ordine vero e proprio non si materializzò mai.<ref name=brindley220/>
 
In merito al soprannome del velivolo, che non faceva parte della denominazione ufficiale, alcune fonti non concordano sull'impiego del nome "'''Falco II'''" ed indicano il Re.2001 come "'''Ariete'''" o "'''Ariete I'''" stabilendo un rapporto di stretta parentela con il Re.2002 (indicato come "'''Ariete II'''") sviluppato quasi contemporaneamente.<ref name=NS6>{{Cita|Sgarlato|p. 6}}.</ref><ref>{{Cita web|autore=Maksim Starostin|url=http://www.aviastar.org/air/italy/reggiane-2001.php|titolo=Reggiane Re.2001 Ariete I|accesso=10 ottobre 2011|lingua=en|editore=http://www.aviastar.org/index2.html|sito=Virtual Aircraft Museum}}</ref><ref name=airwar>{{Cita web|url=http://www.airwar.ru/enc/fww2/re2001.html|titolo=Reggiane Re.2001 Ariete (Falco II)|accesso=27 novembre 2012|lingua=ru|editore=http://www.airwar.ru|sito=Уголок неба}}</ref>
 
== Tecnica ==
=== Struttura ===
L'abitacolo aveva un seggiolino corazzato ma non era standard il [[parabrezza]] blindato, forse perché all'epoca si considerava ancora preminente il ruolo del velivolo da caccia italiano in funzione della superiorità aerea invece che dell'intercettazione. Presente la radio, raramente il [[radiogoniometro]]. Il carrello era retrattile con movimento all'indietro, quello di coda era invece fisso. L'armamento disponeva di 700 colpi calibro 12,7 mm e 1.200 calibro 7,7 mm.
[[File:Re.200 back.jpg|miniatura|Vista posteriore di un Re.2001.]]
Il Re.2001 era un monoplano monoposto ad [[ala (aeronautica)|ala bassa]], dalla struttura interamente metallica.
 
La [[fusoliera]] era del tipo a semimonoscocca<ref name=NS14>{{Cita|Sgarlato|p. 14}}.</ref> in [[duralluminio]] con [[rivestimento lavorante]];<ref name=DC31/> la [[cabina di pilotaggio]] era situata nella parte mediana, di poco posteriore al bordo d'entrata alare, ed era chiusa da una cappottina vetrata con apertura a ribaltamento laterale, verso la parte destra del velivolo; dotata di seggiolino corazzato, posteriormente al poggiatesta terminava (negli esemplari di serie) in una carenatura metallica sagomata al fine di garantire al [[aviatore|pilota]] un angolo di visuale, seppur minimo, verso la parte posteriore del velivolo.<ref name=NS14/>
 
L'ala aveva [[Pianta (architettura)|pianta]] [[ellisse|ellittica]] ed era del tipo a cassone, costituito da tre [[longherone (aeronautica)|longheroni]] in duralluminio e da nervature in duralluminio ed Alclad (duralluminio placcato in [[alluminio]] puro, al fine di conferire maggior resistenza alla [[corrosione]]).<ref name=NS12>{{Cita|Sgarlato|p. 12}}.</ref> Derivata da quella, a cinque longheroni, del Re.2000, su precisa richiesta delle autorità militari, abbandonava la soluzione dei serbatoi integrali per ospitarne due, blindati, nella radice alare. Nella parte interna del bordo d'uscita erano collocati quattro [[ipersostentatore|ipersostentatori]], mentre in quella esterna si trovavano gli [[alettone (aeronautica)|alettoni]], rivestiti in tela.<ref name=NS12/> L'[[impennaggio]] era di tipo classico, in duralluminio con le superfici mobili rivestite in tela.<ref name=DC31/>
 
Il [[carrello d'atterraggio]] era di tipo biciclo, con gli elementi principali monoruota [[controvento (meccanica)|controventati]] posteriormente ed incernierati nella parte interna delle semiali; la retrazione avveniva verso la parte posteriore e le ruote, con un movimento di rotazione di 90[[grado d'arco|°]], alloggiavano di piatto nello spessore dell'ala. Il ruotino posteriore era orientabile ma non retraibile e la gamba era realizzata in una [[leghe di alluminio|lega d'alluminio]] denominata Avional.<ref name=NS14/>
 
=== Motore ===
 
Il motore installato sugli esemplari di serie del Re.2001 era il [[motore V12|V12]] Alfa Romeo RA 1000 RC.41, copia prodotta su licenza del Daimler-Benz DB 601; si trattava di un'unità motrice in grado di sviluppare la potenza di 1&nbsp;175 CV al decollo e di 1&nbsp;050 CV a 2&nbsp;400 [[giri al minuto]] alla quota di 4&nbsp;100 m.
 
Anche l'[[elica]] era prodotta dall'Alfa Romeo ed era del tipo tripala, di costruzione metallica; aveva passo variabile, con un [[diametro]] di 3,10 m.<ref name=NS11>{{Cita|Sgarlato|p. 11}}.</ref>
 
=== Armamento ===
Nella versione da caccia diurna, il Re.2001 era armato con due mitragliatrici [[Breda-SAFAT (mitragliatrice)|Breda-SAFAT Mod.1935]] [[calibro (armi)|calibro]] 12,7&nbsp;mm (dotate di 350 colpi per ogni arma), alloggiate sopra il motore e sparanti attraverso il disco dell'elica, e con due Breda-SAFAT Mod.1928Av calibro 7,7&nbsp;mm (con 600 colpi ciascuna), disposte nelle semiali.<ref name=NS16>{{Cita|Sgarlato|p. 16}}.</ref>
 
Carichi di caduta erano previsti per le diverse varianti del velivolo ed erano specifiche, come meglio descritto in seguito, a seconda della rispettiva tipologia d'impiego.
 
== Impiego operativo ==
=== Regno d'Italia ===
[[File:RR.2001.jpg|miniatura|Re.2001 numero 4 del capitano Salvatore Teja, 152ª Squadriglia del 2ºGruppo Caccia.]]
[[File:ModellPhoto Re2001.png|thumb|Modello in scala di un Re.2001]]
La prima unità ad essere riequipaggiata con il Re.2001, arrivato il 9 settembre 1941, fu la 150ª Squadriglia del [[2º Gruppo Caccia Terrestre]] del tenente colonnello [[Giuseppe Baylon]], che iniziò a portare in volo i primi quattro nuovi aerei dal 16 settembre.<ref>{{Cita|Molteni|p. 127}}.</ref> Le tre squadriglie del gruppo, la già citata 150ª, la 152ª e la 358ª, cominciarono un lavoro di messa a punto del nuovo aereo a [[Ravenna]], ma per le avverse condizioni meteorologiche un nucleo di piloti della 152ª completò l'addestramento a [[Gorizia]] alla fine dell'anno.<ref>{{Cita|Apostolo 1996|p. 26}}.</ref> In quest'ultimo periodo il gruppo inquadrava ventotto di questi caccia.<ref name=punka34>{{Cita|Punka|p. 34}}.</ref> Il 12 gennaio 1942 venne ordinato alla 152ª Squadriglia di volare a [[Palermo]], con scalo a [[aeroporto di Roma-Ciampino|Roma-Ciampino]] (dove era in attesa il resto del gruppo, convertito ai Reggiane 2001 proprio dai piloti della 152ª) e [[Aeroporto di Napoli-Capodichino|Napoli-Capodichino]].<ref>{{cita|Apostolo 1996|pp. 26-27}}; {{Cita|Dunning 2000|p. 29}}.</ref> Tuttavia, a causa di problemi tecnici, Ciampino venne raggiunta solo in aprile e la Sicilia il 4 maggio, quando diciotto Reggiane atterrarono a [[Santo Pietro]] di [[Caltagirone]].<ref name=brindley224>{{Cita|Brindley|p. 224}}.</ref> Non c'è accordo tra le fonti su quando il gruppo completò il ridispiegamento, ma è certo che questo venne fatto entro sei giorni.<ref name=punka34/><ref name= "Caruana p. 183">{{Cita|Caruana|p. 183}}.</ref><ref name=apo27>{{Cita|Apostolo 1996|p. 27}}.</ref>
 
Il debutto dei Re.2001 avvenne il 10 maggio, in due riprese. Innanzitutto venti apparecchi del 2º Gruppo eseguirono una missione di caccia libera sopra [[Malta]], senza tuttavia incontrare l'aviazione avversaria;<ref>{{Cita|Molteni|p. 129}}.</ref> quindi altri dieci Re.2001, assieme a venti [[Macchi M.C.202]] del [[4º Stormo]], scortarono cinque bombardieri [[CANT Z.1007]]bis in volo per colpire un'installazione [[radar]] dell'isola. Nell'occasione si verificò il primo scontro con gli [[Supermarine Spitfire|Spitfire Mk.V]], che riuscirono ad abbattere un bombardiere ed un M.C.202 al prezzo di tre caccia distrutti più altri due danneggiati dai Reggiane, che abbatterono anche un caccia pesante [[Bristol Beaufighter]].<ref name=punka34/> Due giorni dopo ci fu un'azione analoga, che vide coinvolti nove Spitfire e quindici Reggiane 2001 del 2º Gruppo che scortavano (insieme ad altri quindici Macchi MC.200) tre [[Savoia-Marchetti S.M.84]] del [[4º Gruppo Bombardamento Terrestre]]. I caccia britannici abbatterono un bombardiere e ne danneggiarono gravemente un secondo, ma i piloti dei Reggiane rivendicarono l'abbattimento di due Spitfire; uno di questi abbattimenti fu opera del [[sergente]] Paolo Morcino, che però fu obbligato a effettuare un atterraggio di emergenza nei pressi di [[Ispica]] in quanto il suo carrello (come era avvenuto anche al suo comandante di gruppo) era stato danneggiato dal fuoco nemico.<ref name= "Caruana p. 183"/> In effetti, quel giorno la RAF perse due Spitfire: un pilota, il sergente Charles Graysmark del [[No. 601 Squadron RAF|No. 601 Squadron]], fu ucciso, e il parigrado C. Bush del [[No. 603 Squadron RAF|No. 603 Squadron]] ferito.<ref>{{Cita|Rogers|p. 156}}.</ref> Per lo stesso 12 maggio una fonte parla anche di un sergente Marchio che rivendicò due abbattimenti nel tardo pomeriggio della giornata, dovendo tuttavia effettuare un atterraggio di emergenza vicino a [[Siracusa]] a causa dei danni inflitti dal nemico e morendo qualche tempo dopo per le ferite riportate nell'azione.<ref name=punka34/> Non è tuttavia chiaro se si tratti dello stesso episodio del sergente Morcino ricostruito in diverso modo. Il bilancio dell'attività dei Reggiane dal 10 al 18 maggio mostra sedici aerei britannici abbattuti più un altro probabile e altri tre danneggiati, a fronte della perdita di un Re.2001 e del danneggiamento di altri tre.<ref name=punka34/> Il 19 maggio i Re.2001 fecero precipitare uno Spitfire e un Beaufighter, danneggiando altri cinque Spitfire, anche se i bombardieri italiani (a cui i Re.2001 facevano da scorta) dovettero desistere dalla missione a causa dell'intervento avversario. Il 25 maggio cinque piloti del 2º Gruppo rivendicarono ciascuno l'abbattimento di un aereo; da parte sua la RAF dichiarò di aver abbattuto un Re.2001, ma in realtà non ci furono perdite tra le file italiane. Gli scontri continuarono: dal 26 maggio al 2 giugno i caccia Reggiane privarono la RAF di otto aerei (cinque distrutti e tre danneggiati) al prezzo di tre aerei caduti, tra cui quello del comandante della [[358ª Squadriglia]] capitano [[Annibale Sterzi]]. Il 6 giugno i Reggiane abbatterono uno Spitfire mentre erano di scorta a dei bombardieri diretti a [[Micabba]], ma un caccia italiano fu costretto ad ammarare. I compagni, una volta fatto rifornimento in Sicilia, tornarono a cercarlo, incontrando nuovamente la RAF che fece precipitare un altro Reggiane, sebbene perdendo a sua volta un Beaufighter. Venne fatto decollare allora un [[Idrovolante|idro]][[Ricerca e soccorso|soccorso]] [[CANT Z.506]] ma, oltre a non trovare nessun disperso, precipitarono in mare altri due Re.2001 di scorta.<ref>{{Cita|Molteni|p. 184}}.</ref> Il giorno dopo, 7 giugno, i Re.2001 in collaborazione con gli M.C.202 intercettarono alcuni aerei britannici posti a copertura di un [[convoglio navale]], facendo precipitare in mare un Beaufighter e due [[Aerosilurante|aerosiluranti]] [[Fairey Albacore|Albacore]].<ref name=punka34/> Quindici<ref name=molteni199>{{Cita|Molteni|p. 199}}.</ref> o diciassette Re.2001 furono impiegati anche il 14 giugno durante la [[battaglia di mezzo giugno]], assieme a sette M.C.202, per scortare quattordici aerosiluranti [[Savoia-Marchetti S.M.79]] all'attacco contro il convoglio Harpoon,<ref name=apo27/> rivendicando l'abbattimento di un [[Hawker Hurricane]] e riuscendo a danneggiarne altri due inviati ad intercettarli, i quali a loro volta riuscirono però a danneggiare in modo talmente grave un Reggiane da costringere il pilota a lanciarsi col paracadute.<ref name=dunning29>{{Cita|Dunning 2000|p. 29}}.</ref>
La prima unità ad essere riequipaggiata con il Re.2001 fu il [[2º Gruppo Caccia Terrestre|2º Gruppo C.T.]] del [[tenente colonnello]] Giuseppe Baylon, ritornato dal Nordafrica nel settembre 1941 privo di velivoli. Il 9 di quel mese arrivò il primo Re.2001 al reparto, che per la fine dell'anno inquadrava ventotto di questi caccia.<ref name=punka34>{{cita|Punka|p. 34}}.</ref> Le sue tre squadriglie, la 150ª, la 152ª e la 358ª, cominciarono un lavoro di messa a punto del nuovo aereo a [[Ravenna]], ma per le avverse condizioni meteorologiche un nucleo di piloti completò l'addestramento a [[Gorizia]] alla fine dell'anno.<ref>{{cita|Apostolo 1996|p. 26}}.</ref> Il 12 gennaio 1942 venne ordinato alla 152ª Squadriglia di volare a [[Palermo]], con scalo a [[aeroporto di Roma-Ciampino|Roma-Ciampino]] e [[Aeroporto di Napoli-Capodichino|Napoli-Capodichino]].<ref>{{cita|Apostolo 1996|pp. 26-27}}.</ref> Tuttavia, a causa di problemi tecnici, la Sicilia verrà raggiunta solamente il 4 maggio, quando diciotto Reggiane atterrarono a [[Caltagirone]].<ref name=brindley224>{{cita|Brindley|p. 224}}.</ref> Il ridispiegamento dell'intero gruppo venne completato sei giorni dopo.<ref name=punka34/><ref name= "Caruana p. 183">{{cita|Caruana|p. 183}}.</ref> Un'altra fonte scrive invece che l'intero gruppo era a Caltagirone già il 4 maggio.<ref name=apo27>{{cita|Apostolo 1996|p. 27}}.</ref>
 
La grande maneggevolezza del Reggiane 2001, robusto e in grado di sopportare bene i danni, venne annotata già dopo il primo combattimento contro gli Spitfire nel diario storico della 150ª Squadriglia, ed in effetti i piloti italiani cercarono di attirare gli avversari alle quote medio-basse, dove erano in grado di surclassare gli Hurricane e di pareggiare con gli Spitifire Mk.V,<ref>{{Cita|Molteni|pp. 127-130 e 199}}.</ref> comunque più veloci e più armati. Nelle mani di un pilota esperto però, come ammise l'[[asso dell'aviazione|asso]] britannico [[Laddie Lucas]], nel suo ''Malta: The thorn in Rommel's side'', il caccia italiano poteva rivelarsi un avversario davvero temibile per lo Spitfire Mk.V, specialmente sotto i 7&nbsp;000 m, mentre a quote superiori il caccia britannico era più prestante.<ref name=brindley224/><ref name=punka35>{{Cita|Punka|p. 35}}.</ref>
Il 2º Gruppo venne destinato alla scorta di bombardieri italo-tedeschi diretti contro l'isola britannica di [[Malta]], e già il 10 maggio i Reggiane Re.2001, assieme ai [[Macchi M.C.202]] del [[4º Stormo]], scortarono cinque bombardieri [[CANT Z.1007]]bis in volo per colpire un'istallazione [[radar]] dell'isola. Nell'occasione si verificò il primo scontro con gli [[Supermarine Spitfire|Spitfire Mk.V]], che riuscirono ad abbattere un bombardiere ed un M.C.202. al prezzo di tre caccia distrutti più altri due danneggiati dai Reggiane, che abbatterono anche un caccia pesante [[Bristol Beaufighter]].<ref name=punka34/> Due giorni dopo ci fu un'azione analoga tra nove Spitfire e quindici Reggiane 2001 del 2º Gruppo, mentre scortavano (insieme ad altri quindici Macchi MC.200) tre [[Savoia-Marchetti S.M.84|S.M.84]] del [[4º Gruppo Bombardamento Terrestre]]. I caccia britannici abbatterono un bombardiere e ne danneggiarono gravemente un secondo, ma i piloti dei Reggiane rivendicarono l'abbattimento di due Spitfire, uno per opera del [[sergente]] Paolo Morcino che però fu obbligato a fare un atterraggio di emergenza nei pressi di [[Ispica]], in quanto il suo carrello (come era avvenuto al suo comandante di gruppo) era stato danneggiato dal fuoco nemico.<ref name= "Caruana p. 183"/> In effetti, quel giorno la RAF perse due Spitfire: un pilota, il Sergeant Charles Graysmark del [[No. 601 Squadron RAF|601 Squadron]], ucciso, e il parigrado C. Bush del [[No. 603 Squadron RAF|603 Squadron]], ferito.<ref>{{cita|Rogers|p. 156}}.</ref> Per lo stesso 12 maggio una fonte parla anche di un tale sergente Marchio che rivendicò due abbattimenti nel tardo pomeriggio della giornata, dovendo tuttavia effettuare un atterraggio di emergenza vicino [[Siracusa]] a causa dei danni inflitti dal nemico, morendo qualche tempo dopo per le ferite riportate nell'azione.<ref name=punka34/> Non è tuttavia chiaro se si tratti dello stesso episodio del sergente Morcino ricostruito in diverso modo. Il bilancio dell'attività dei Reggiane dal 10 al 18 maggio mostra l'abbattimento di sedici aerei britannici abbattuti più un altro probabile, e altri tre danneggiati, di fronte alla perdita di un Re.2001 e al danneggiamento di altri tre.<ref name=punka34/> Proprio il 18 maggio Malta venne rinforzata da diciassette Spitfire decollati dalla [[portaerei]] {{nave|HMS|Eagle|94|6}}. Il giorno successivo i Re.2001 ribatterono facendo precipitare uno Spitfire e un Beaufighter, danneggiando anche cinque ulteriori Spitfire, anche se i bombardieri italiani (a cui i Re.2001 facevano da scorta) dovettero desistere dalla missione a causa dell'intervento avversario. Il 25 maggio cinque piloti del 2º Gruppo rivendicarono ciascuno l'abbattimento di un aereo; da parte sua la RAF dichiarò di aver abbattuto un Re.2001, ma in realtà non ci furono perdite tra le fila italiane. Gli scontri continuarono: dal 26 maggio al 2 giugno i caccia Reggiane privarono la RAF di otto aerei (cinque distrutti e tre danneggiati) al prezzo di tre aerei caduti, come i tre Re.2001 abbattuti dal fuoco contraereo maltese il 6 giugno (altri tre vennero danneggiati e di un altro non si seppe nulla). Il giorno dopo, 7 giugno, i Re.2001 in collaborazione con gli M.C.202 intercettarono alcuni aerei britannici posti a copertura di un [[convoglio navale]], facendo precipitare in mare un Beaufighter e due [[Aerosilurante|aerosiluranti]] [[Fairey Albacore|Albacore]].<ref name=punka34/> Diciassette Re.2001 furono impiegati anche durante la [[battaglia di mezzo giugno]], assieme a sette M.C.202, per scortare quattordici aerosiluranti [[Savoia-Marchetti S.M.79]] all'attacco contro uno dei due convogli britannici.<ref name=apo27/>
 
[[File:Reggiane Re.2001 profile (4).svg|thumb|Profilo di un Re.2001 della 150ª Squadriglia, 2º Gruppo, [[6º Stormo]], basata a Ravenna nell'estate 1942. Il velivolo ha ancora il muso dipinto di [[giallo cromo]] in ottemperanza ad una disposizione ministeriale che durerà pochi mesi.]]
{{cn|Il Reggiane 2001 era tecnicamente più evoluto e operativamente comparabile o di poco superiore all'[[Hawker Hurricane|Hurricane]], rispetto al quale risultava più agile ma meno prestante alle alte quote. Lo Spitifire Mk.V risultava più veloce ed era più potentemente armato.}} Nella mani di un pilota esperto, però, come ammise l'[[asso dell'aviazione|asso]] britannico Laddie Lucas, nel suo ''Malta: The thorn in Rommel's side'', il caccia italiano poteva rivelarsi un avversario davvero temibile per lo Spitfire Mk.V, specialmente sotto i 7.000 m, mentre a quote superiori il caccia britannico era più prestante.<ref name=brindley224/><ref name=punka35>{{cita|Punka|p. 35}}.</ref> Il 13 luglio 1942 (quando i Reggiane 2001 operativi del 2º Gruppo sono solo sei sui ventidue in carico all'unità<ref>{{cita|Apostolo 1996|pp. 27-28}}.</ref>), su Malta, il pilota neozelandese Jack Rae e il suo abile gregario, Alan Yates, del [[No. 249 Squadron RAF|249 Squadron]], avvistarono un Reggiane che stava per lasciare il combattimento e tornare alla base. Quello che seguì impressionò Rae, che in seguito dichiarò:
 
[[File:Reggiane Re.2001 profile (1).svg|thumb|Altro profilo di un Re.2001 in forza alla 369ª Squadriglia, [[22º Gruppo Autonomo Caccia Terrestre|22º Gruppo]], di base in Sicilia nel 1942. Si noti il simbolo dello "spauracchio", simbolo del gruppo, tra il [[fascio littorio]] e i numeri identificativi.]]
{{quote|Non ero mai stato coinvolto in una tale complessa serie di acrobazie prima di allora, mentre lo inseguivo. In due occasioni quasi entrai in vite per seguire le sue manovre. Trovavo difficile riuscire ad ottenere una posizione vantaggiosa per aprire il fuoco, mentre il pilota italiano, a più riprese, arrivò pericolosamente vicino a colpirmi. Alla fine il suo motore iniziò a fumare e sapevo di avere danneggiato la sua coda. Trovandoci nel mezzo dello stretto di Sicilia, però, con poco carburante e poche munizioni, decidemmo di invertire la rotta, per non rischiare di trovarci in difficoltà se attaccati a nostra volta. Ma mentre viravamo per tornare alla base, lasciando il nostro avversario che fumava copiosamente, con mio grande stupore mi avvidi che anche lui aveva virato. Ci sferrò un ultimo attacco, in segno di sfida, tanto per mostrare che cosa pensava di una coppia di Spitfire.<ref>{{cita|Lucas|pp. 251-252}}.</ref>}}
 
Da luglio ad agosto i Reggiane 2001 seguirono i piloti della 152ª Squadriglia a [[Monserrato]], in [[Sardegna]], mentre la 358ª venne distaccata a [[Pantelleria]] da luglio a novembre.<ref name=dunning29/> Il 1º luglio 1942 il [[22º Gruppo Autonomo Caccia Terrestre|22º Gruppo]], con le sue 359ª, 362ª e 369ª Squadriglia di stanza a Roma-Ciampino, venne dotato di Re.2001CB, assegnati inizialmente alla 362ª Squadriglia, anch'essa inviata a Monserrato.<ref name=brindley224/><ref name=apo32>{{Cita|Apostolo 1996|p. 32}}.</ref> Il 12 luglio l'asso canadese [[George Beurling]] incontrò una formazione di Reggiane 2001 di ritorno in Sicilia, e ne abbatté uno. Il comandante del 2º Gruppo, [[Aldo Quarantotti]], ripartì subito assieme a tre gregari alla ricerca del commilitone, ma egli e l'asso [[Carlo Seganti]], che lo accompagnava, non fecero più ritorno. Solo dopo molti anni, grazie al ritrovamento del diario di Beurling, si poté scoprire che vennero abbattuti dal pilota canadese.<ref>{{Cita|Molteni|pp. 188-189}}.</ref> Il 13 luglio (quando i Reggiane 2001 operativi del 2º Gruppo erano solo sei, sui ventidue in carico all'unità),<ref>{{Cita|Apostolo 1996|pp. 27-28}}.</ref> su Malta, il pilota neozelandese Jack Rae e il suo gregario Alan Yates, del [[No. 249 Squadron RAF|No. 249 Squadron]], avvistarono un Reggiane che stava per lasciare il combattimento e tornare alla base. Quello che seguì impressionò Rae, che in seguito dichiarò:<ref>{{Cita|Lucas|pp. 251-252}}.</ref>
[[File:Reggiane Re.2001 profile (4).svg|thumb|Profilo di un Re.2001 della 150ª Squadriglia, 2º Gruppo, [[6º Stormo]], basata a Ravenna nell'estate 1942. Il velivolo ha ancora il muso dipinto di [[giallo cromo]] seconda una disposizione ministeriale che durerà pochi mesi]]
 
{{Citazione|Non ero mai stato coinvolto in una tale complessa serie di acrobazie prima di allora, mentre lo inseguivo. In due occasioni quasi entrai in vite per seguire le sue manovre. Trovavo difficile riuscire ad ottenere una posizione vantaggiosa per aprire il fuoco, mentre il pilota italiano, a più riprese, arrivò pericolosamente vicino a colpirmi. Alla fine il suo motore iniziò a fumare e sapevo di avere danneggiato la sua coda. Trovandoci nel mezzo dello stretto di Sicilia, però, con poco carburante e poche munizioni, decidemmo di invertire la rotta, per non rischiare di trovarci in difficoltà se attaccati a nostra volta. Ma mentre viravamo per tornare alla base, lasciando il nostro avversario che fumava copiosamente, con mio grande stupore mi avvidi che anche lui aveva virato. Ci sferrò un ultimo attacco, in segno di sfida, tanto per mostrare che cosa pensava di una coppia di Spitfire.}}
Ed il giorno dopo, attaccato da due direzioni diverse, da Bf 109 e Reggiane, l'asso canadese [[George Beurling]], l'abbattitore dell'asso italiano [[Carlo Seganti]] e del suo commilitone [[Aldo Quarantotti]] (comandante del 2º Gruppo), ai comandi dello Spitfire matricola BR130/2-H, costretto a scegliere, scelse quello che riteneva il male minore:
 
Il giorno dopo, attaccato da due direzioni diverse da [[Messerschmitt Bf 109]] e Reggiane, lo stesso Beurling (che si trovava ai comandi dello Spitfire matricola BR130/2-H) si trovò costretto a scegliere e scelse quello che riteneva il male minore:<ref>{{Cita|Cull, Galea|p. 211}}.</ref>
{{quote|Dovevo in fretta decidere se sganciarmi in una direzione o nell'altra, così scelsi di lasciare che mi sparassero i Reggiane, che avevano un potere di fuoco minore dei Messerschmitt. Quei bastardi crivellarono il mio vecchio Spit. Misero più di venti colpi nella fusoliera e nelle ali. Una pallottola esplosiva mi ferì il tallone destro. Feci una rovesciata e filai via mentre un altro gruppo di Reggiane mi piombava addosso. Da quel momento lo Spit non era in condizione di volare. Tornai zoppicando a casa per essere preso in giro dagli altri ragazzi, per essermi fatto mitragliare in quel modo.<ref>{{cita|Cull, Galea|p. 211}}.</ref>}}
 
{{Citazione|Dovevo in fretta decidere se sganciarmi in una direzione o nell'altra, così scelsi di lasciare che mi sparassero i Reggiane, che avevano un potere di fuoco minore dei Messerschmitt. Quei bastardi crivellarono il mio vecchio Spit. Misero più di venti colpi nella fusoliera e nelle ali. Una pallottola esplosiva mi ferì il tallone destro. Feci una rovesciata e filai via mentre un altro gruppo di Reggiane mi piombava addosso. Da quel momento lo Spit non era in condizione di volare. Tornai zoppicando a casa per essere preso in giro dagli altri ragazzi, per essermi fatto mitragliare in quel modo.}}
[[File:Reggiane Re.2001 profile (5).png|thumb|Altro profilo di un Re.2001 in forza alla 362ª Squadriglia, 22º Gruppo, [[52º Stormo]], in Sicilia nel 1942]]
 
Il 1º luglio 1942 il [[22º Gruppo Autonomo Caccia Terrestre|22º Gruppo]], con le sue 359ª, 362ª, 369ª e 371ª Squadriglia di stanza a Roma-Ciampino, venne dotato di Re.2001 CB, assegnati inizialmente alla 362ª Squadriglia.<ref name=brindley224/><ref name=apo32>{{cita|Apostolo 1996|p. 32}}.</ref> Fino al 10 agosto il 2º Gruppo si limitò a qualche missione di scorta e caccia libera,. ma allaAlla fine del mese gli specialisti riuscirono a rimettere ilin linea venti velivoli.<ref>{{citaCita|Apostolo 1996|p. 28}}.</ref> InIl precedenza12 agosto, indurante vista dellala [[Battaglia di mezzo agosto|battaglia aeronavale di mezzo agosto]], ildue 2º Gruppo si era spostato aRe.2001GV ([[MonserratoTenente|tenenti]], inRiccardo [[Sardegna]],Vaccari assiemee allaGuido 362ªRobone) Squadriglia provenienteprovenienti da Roma-Ciampino.[[Furbara]] Durantee lodistaccati scontropresso dueil Re.200122º Gruppo attaccarono per la prima e ultima volta con una bomba perforante da 630 o 640 [[chilogrammo|kg]]<ref>Alcune fonti affermano che, a causa dei problemi riscontrati con queste speciali bombe, vennero usate solo bombe più leggere, da 100 kg. Vedi {{Cita|Dunning 2000|p. 50}}.</ref> di nuova concezione, ottenuta da proiettili navali modificati con una carica esplosiva portata a 120 &nbsp;kg, le navi britanniche del convoglio Pedestal. Grazie anche alla somiglianza dei Reggiane con i [[BattagliaHawker diHurricane|Sea mezzoHurricane]] agostodella [[Fleet Air Arm]], che ingannò gli addetti alla [[Armi contraerei|Pedestalcontraerea]]., Lala portaerei {{nave|HMS|Victorious|R38|6}} venne centrata in pieno da una bomba che però non esplose. LoAmbedue stessoi giornoReggiane tornarono indenni ad [[Elmas]] (Vaccari abbatté anche un Hurricane appena dopo lo sgancio della bomba)<ref>{{Cita|Molteni|p. 212}}.</ref> e probabilmente, a settembre, vennero convertiti in [[Aereo da ricognizione|fotoricognitori]].<ref name=dunning50>{{Cita|Dunning 2000|p. 50}}.</ref> In quello stesso 12 agosto, il 22º Gruppo battezzò i suoi Reggiane 2001 scortando, assieme ai colleghi del 2º Gruppo, bombardieri e cacciabombardieri italiani contro un convoglio a [[La Galite]], abbattendo untre velivolovelivoli britannicobritannici contro la perdita di un caccia.<ref name=apo32/><ref>{{Cita|Molteni|pp. 209-210}}.</ref> Il giorno successivo, 13 agosto, illa 150ª e la 152ª Squadriglia del 2º Gruppo tornòsi inriunirono Siciliaa [[Aeroporto di Trapani-Chinisia|Trapani-Chinisia]],<ref name=dunning29/> perdendo il giorno dopo il comandante del gruppo e asso [[Pier Giuseppe Scarpetta]], abbattuto dagli Spitfire insieme ad altri due piloti italiani mentre scortava tre bombardieri tedeschi [[Heinkel He 111]] tedeschi in versione aerosilurante in ritorno da Malta, tutti e tre atterrati indenni alla base.<ref name=brindley224/> Con questa battaglia ebbero praticamente termine gli scontri con i velivoli britannici.<ref>{{citaCita|Apostolo 1996|p. 29}}.</ref>
[[File:Reggiane Re2001 150sq.jpg|sinistra|miniatura|Un Re.2001 appartenente alla 150ª squadriglia.]]
A settembre anche il 22º Gruppo atterrò in Sicilia e, assieme al 2º Gruppo dislocato a [[Lecce]] con diciotto Re.2001, si impegnò ad attaccare nuovamente Malta. Durante questo mese i due gruppi avevano in totale una disponibilità media giornaliera di ventidue Re.2001. Il 17 ottobre il 2º Gruppo si trasferì a [[Castelvetrano]] con una quindicina di apparecchi, alzandosi in volo il giorno dopo per Pantelleria.<ref>{{Cita|Apostolo 1996|p. 31}}.</ref> Lo [[Operazione Torch|sbarco in Marocco e Algeria]] delle forze Alleate obbligò il 22º Gruppo a ritornare in Sardegna, da dove intraprese alcuni attacchi contro le teste di ponte di [[Annaba|Bona]] e [[Bijaya|Bugia]] a partire dal 7 novembre; allora i Re.2001 efficienti erano ventitré, numero sceso a sedici il 24 seguente.<ref name=dunning50/> Il 6 dicembre cinque Re.2001 della 362ª Squadriglia caricati ciascuno con una bomba da 160&nbsp;kg decollarono protetti da nove M.C.202, ancora diretti a Bona, perdendo un Reggiane a causa degli Spitfire di pattuglia.<ref>{{Cita|Molteni|p. 292}}.</ref>
 
ANella settembreprimavera anchedel 1943 il 22neonato 2º Gruppo atterròIntercettori in(sorto Siciliadalla e,ricostituzione assieme aldel 2º Gruppo conC.T. diciottosciolto Re.2001nel anovembre [[Lecce]],1942) si impegnòricostituì adin attaccare[[Liguria]]; nuovamentea Malta.marzo Durantela questo358ª mesecedette i duepropri gruppivelivoli avevano in totale una disponibilità media giornaliera di ventidue Re.2001. Loal [[Operazione160º Torch|sbarcoGruppo in Marocco eAutonomo AlgeriaCaccia]] delle forze Alleate obbligòche il 22º24 Gruppomaggio ariuscì, ritornarecon insei SardegnaRe.2001, daad doveabbattere intrapresetre alcuni[[Lockheed attacchiP-38 contro le teste di ponte di [[Annaba|BonaLightning]] esenza [[Bijayaperdite;<ref>{{Cita|Bugia]]Molteni|p. Il361}}.</ref> 17a ottobregiugno illa 152ª GruppoSquadriglia siricevette trasferìquattro a [[Castelvetrano]]Re.2001CN con unacannoni quindicina di apparecchi, alzandosi in volo il giorno dopo per [[Pantelleria]].subalari<ref>{{citaCita|ApostoloDunning 19962000|ppp. 3129 e 124}}.</ref> Nell'aprileche 1943,andarono quandoad avevaingrossare solole file dei dieci aerei in grado di volare, il(ad gruppoaprile). siGli spostòultimi adieci [[AeroportoReggiane di2001 Sarzana-Luni|Sarzana]], in [[Liguria]]; ildel 22º Gruppo invece eraerano già passatopassati all'[[aeroporto di Napoli-Capodichino]] attorno al Natale 1942 o agli inizi dell'anno o alla Vigilia del Natale 19421943.<ref name=brindley226>{{citaCita|Brindley|p. 226}}.</ref><ref>{{cita|Apostolo 1996|p. 34}}; {{Cita|Dunning 2000|p. 50}}.</ref>
 
Il Re.2001 venne impiegato nel 1943 anche come [[caccia notturno]] per la difesa aerea dell'Italia, ma con risultati nulli.<ref name=punka35/> L'arrivo, dalla fine del 1942, di ingenti formazioni di bombardieri statunitensi nei cieli italiani, che preferivano l'attività diurna a quella notturna, costrinse la Regia Aeronautica a potenziare la sorveglianza alla luce del giorno a scapito dell'attività notturna, peraltro inefficace. Il Re.2001CN finì quindi per essere usato come normale caccia diurno, con l'unica differenza di avere un armamento potenziato rispetto al Re.2001 di base.<ref name=molteni287>{{Cita|Molteni|p. 287}}.</ref> I reparti che assunsero tale compito, oltre al già citato 2º Gruppo Intercettori, furono il [[59º Gruppo Bombardamento Terrestre|59º]] (232ª e 233ª Squadriglia – dieci Re.2001CN arrivati a maggio)<ref>{{Cita|Dunning 2000|p. 79}}.</ref> e il [[60º Gruppo Bombardamento Terrestre|60º Gruppo Autonomo Intercettori Notturni]] (234ª e 235ª Squadriglia – numero imprecisato di Re.2001CN arrivati a maggio e rinforzati a luglio da cinque di questi apparecchi ceduti dal 59º Gruppo),<ref>{{Cita|Dunning 2000|p. 80}}.</ref> il già citato 160º Gruppo Autonomo Caccia (che distaccò alcuni Re.2001 ad [[Ajaccio]])<ref>{{Cita|Dunning 2000|p. 124}}.</ref> e il [[167º Gruppo Autonomo Intercettori]].<ref>{{Cita|Dunning 2000|p. 129}}.</ref> In particolare il 28 maggio 1943 sette Re.2001 e tre [[Dewoitine D.520]] del 59º Gruppo dichiararono di aver abbattuto quattro bombardieri nei cieli di [[Livorno]].<ref>{{Cita|Molteni|p. 362}}.</ref>
Il Re.2001 venne impiegato anche come [[caccia notturno]] con il [[59º Gruppo Autonomo Intercettori Notturni|59º]] (232ª e 233ª Squadriglia) e [[60º Gruppo Autonomo Intercettori Notturni]] (234ª e 235ª Squadriglia) e con il [[160º Gruppo Autonomo Caccia]] e il [[167º Gruppo Autonomo Intercettori]], che impiegarono il caccia a partire dai primi mesi del 1943 per la difesa aerea dell'Italia con risultati nulli.<ref name=punka35/> Alla data dello [[Operazione Husky|sbarco Alleato in Sicilia]] (10 luglio 1943) ne erano operativi cinquanta, o settantuno,<ref name=punka35/> ma al 7 settembre, vigilia dell'[[Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943|annuncio]] dell'[[Armistizio di Cassibile|armistizio]], ne restavano solo trentatré in grado di volare: 3 del 2º Gruppo a Sarzana e [[Albenga]], 4 del 59º Gruppo a [[Venegono Inferiore|Venegono]], 7 del 60º Gruppo a Venegono e [[Lonate Pozzolo]], 12 del 160º Gruppo a [[Casa Zeppera]], [[Milis]] e [[Aeroporto di Olbia-Venafiorita|Venafiorita]] e 7 del 167º Gruppo a [[Latina|Littoria]].<ref name=brindley226/>
Da segnalare ancora che il 167º Gruppo fece decollare il 19 luglio 1943 da Ciampino quattro Re.2001 per contrastare i bombardieri statunitensi in volo per [[Bombardamento di Roma|colpire Roma]], facendo precipitare un [[North American B-25 Mitchell|B-25 Mitchell]] per mano del [[tenente]] Bruno Serotini, abbattuto però poco dopo dalle torrette difensive dei bombardieri o da un caccia di scorta.<ref>{{Cita|Molteni|p. 391}}.</ref> Il 167º Gruppo, tuttavia, con le macchine ormai usurate, nulla poté contro un'altra formazione di bombardieri arrivata per ricolpire Roma il 13 agosto.<ref>{{Cita|Molteni|p. 403}}.</ref> Stessa cosa per il 2º Gruppo il 15, 18 e 27 agosto.<ref>{{Cita|Molteni|p. 405}}.</ref>
Alla data dello [[Operazione Husky|sbarco Alleato in Sicilia]] (10 luglio 1943) erano operativi cinquanta o settantuno<ref name=punka35/> Re.2001, ma al 7 settembre, vigilia dell'annuncio dell'armistizio, ne restavano solo trentatré in grado di volare: 3 del 2º Gruppo a Sarzana e [[Albenga]], 4 del 59º Gruppo a [[Venegono Inferiore|Venegono]], 7 del 60º Gruppo a Venegono e [[Lonate Pozzolo]], 12 del 160º Gruppo a [[Casa Zeppera]], [[Milis]] e [[Aeroporto di Olbia-Venafiorita|Venafiorita]] e 7 del 167º Gruppo a [[Latina|Littoria]].<ref name=brindley226/>
 
=== Luftwaffe, RSI, Regno del Sud e dopoguerra ===
[[File:Reggiane2001 San Diego Air Space Museum 3 ICAF.jpg|thumb|Reggiane Re.2001CN dell'[[Aeronautica Cobelligerante Italiana]]. I dispositivi antifiamma tipici di questa versione sono stati rimossi dagli scarichi del motore.]]
[[File:Reggiane Re.2001 profile (1).svg|thumb|Reggiane 2001 della 369ª Squadriglia, 22º Gruppo, nell'agosto 1942. Si noti il simbolo dello "spauracchio" al centro, tra il [[fascio littorio]] e i numeri identificativi, simbolo del gruppo]]
 
AlcuniTra deii velivoli superstiti venneroqualcuno bruciativenne bruciato o sabotato (come fecero i componenti del 59º Gruppo il 10 settembre 1943)<ref>{{Cita|Molteni|pp. 426-427}}.</ref> perché non venisserofosse requisitirequisito dai tedeschi, che comunque si impossessarono di qualchealcuni Reggiane 2001 utilizzandoli poi come [[Aereo da addestramento|addestratori]] da caccia nella [[Luftwaffe (Wehrmacht)|Luftwaffe]].<ref>{{citaCita|Punka|p. 38}}.</ref> Qualche esemplare operò con il [[2º Gruppo caccia "Gigi Tre Osei"]] dell'[[Aeronautica Nazionale Repubblicana]] della [[Repubblica Sociale Italiana]] per compiti di addestramento e [[Aereo da collegamento|collegamento]].<ref name=brindley230>{{citaCita|Brindley|p. 230}}.</ref> Gli esemplari che ripararono al sud operarono dall'ottobre 1943 con le insegne dell'[[Aeronautica Cobelligerante Italiana]], presso il 21º Gruppo in operazioni di appoggio deialle unità italiane rimaste bloccate in Jugoslavia e ai [[Resistenza jugoslava|partigiani jugoslavilocali]], enonché presso la Squadriglia Addestramento Caccia. QuandoIl 12 novembre 1943 alcuni Re.2001 del 21º Gruppo danneggiarono tre caccia pesanti [[Messerschmitt Bf 110]] sulla pista del campo di [[Berat]],<ref>{{Cita|Molteni|p. 448}}.</ref> in [[Albania]]; il 28 novembre il capitano Paolo Spadaccini del 21º Gruppo vennesganciò sopra [[Pljevlja]], destinato alla [[Divisione italiana partigiana "Garibaldi" (Montenegro)|Divisione partigiana "Garibaldi"]], il serbatoio supplementare del suo Reggiane 2001 riempito per l'occasione con dodici milioni di lire in contanti. Queste furono due delle ultime azioni prima che il gruppo venisse sciolto il 1º gennaio 1944,: la sua 82ª Squadriglia, che aveva in carico i Re.2001, li cedette alla 208ª Squadriglia del 101º Gruppo Tuffatori di [[Foggia]]; presto l'unità si spostò a [[Lecce]], da dove i Reggiane Re.2001 eseguirono le loro ultime missioni di guerra, l'ultima delle quali avvenne alla metà di maggio sopra il [[Montenegro]] a supporto dei partigiani. I nove aerei sopravvissuti andarono, il mese successivo, in carico alla Scuola Addestramento Caccia di [[Leverano]], mentre altri due Re.2001 finirono nell'organico di un'unità da collegamento. Al termine della guerra solo un Re.2001, dell'unità da collegamento, era ancora utilizzabile.<ref>{{citaCita|Brindley|pp. 226 e 230}}.</ref>
 
Nel dopoguerra la neonata [[Aeronautica Militare (Italia)|Aeronautica Militare]] rimise cinque Re.2001 in condizioni di volare: tre vennero destinati al centro meteorologico di [[Aeroporto di Venezia-Lido|Venezia-Lido]] e due ad un'unità da collegamento a [[Aeroporto di Roma-Centocelle|Roma-Centocelle]]. Tutti e cinque rimasero in servizio per alcuni anni.<ref name=brindley230/>
 
== Versioni ==
{| {{prettytable|class="wikitable" style="font-size:90%;width=:350px|align=;float:right|;text-align=:center|font-size=90%}};"
|+ PRODUZIONE DEL RE.2001 "FALCO II"<ref>{{cita|Brindley|p. 240}}.<name=brindley240/ref>
|-
| '''Descrizione''' || '''Esemplari costruiti''' || '''Matricole''' || '''Note'''
Riga 138 ⟶ 165:
| 1º prototipo || 1 || MM.409 || Convertito in Re.2001bis e riconvertito poi alla versione originale
|-
| 2º prototipo || 1 || MM.408 ||
|-
| Prototipo Re.2001 Delta || 1 || MM.9920 o 9020<ref name=apo47>{{citaCita|Apostolo 1996|p. 47}}.</ref> || Fabbriche Caproni a Taliedo
|-
| Serie Zero (pre-produzione) || 10 || MM.8071-MM.8080 ||
|-
| Serie I || 100 || MM.7209-MM.7308 || 47 normali, 39 versione CB, 2 per prove con catapulte e 12 con ganci d'appontaggio.
|-
| Serie II || 50 || MM.90751-MM.90800 || Versione CN
Riga 152 ⟶ 179:
| Serie IV || 34 || MM.7209-MM.7308 || Ordinati 50, ultimi 16 mai realizzati
|-
| Fabbriche Caproni a Predappio || 10 || MM.6551-MM.6560 o 6547-6556<ref name=apo47/> ||
|-
| colspan="4" | Totale Re.2001 prodotti: 237
|}
I dati, salvo diversamente specificato, sono tratti da {{cita|Brindley 1972.}}<ref name=brindley222240>{{citaCita|Brindley|pp. 222 e 240}}.</ref>
*'''Re.2001bis''': versione con i radiatori annegati nelle ali per migliorare l'aerodinamica. Inizialmente si pensò alla costruzione di un terzo prototipo, ma alla fine la modifica venne fatta alla fine del 1940 nel primo prototipo. Tale modifica comportava l'abolizione delle mitragliatrici alari. Portato in volo per la prima volta da [[Francesco Agello]] nell'aprile 1941, raggiunse il 7 agosto seguente i 600 km/h a 6&nbsp;000 m d'altitudine. Nonostante avesse una velocità 50-60 km/h superiore rispetto alla configurazione originale, non trovò seguito nella produzione di massa, venendo invece usato come banco di prova durante la primavera 1942 per il [[Reggiane Re.2006]]. In seguito l'aereo fu riconvertito come Re.2001 e spedito alla Regia Aeronautica nel settembre 1942.<ref name=brindley218219>{{cita|Brindley|pp. 218-219}}.</ref>
*'''Re.2001 Delta''': per sopperire alla lentezza degli approvvigionamenti di motori Alfa Romeo la Reggiane studiò l'applicazione del motore a dodici cilindri [[Motore a V|a V invertito]] [[Isotta Fraschini Delta|Isotta Fraschini Delta IV RC.16-48]], [[Raffreddamento ad aria|raffreddato ad aria]], con soli 840 hp (626 kW) a 5&nbsp;300 m, ma si sperava che la riduzione di peso consentisse di mantenere prestazioni paragonabili a quelle del Re.2001 di serie. Nell'estate 1942 venne costruito a Taliedo un prototipo (MM.9920) denominato Re.2001 Delta, ordinato in cento esemplari l'8 settembre seguente, prima ancora che potesse essere provato in volo per la prima volta, cosa che avvenne il 12 settembre. Il prototipo venne trasferito a novembre a Guidonia, ma le prestazioni raggiunte (523 km/h a 5&nbsp;600 m, 10 minuti e 30 secondi per toccare i 6&nbsp;000 m) erano inferiori a quelle dei Re.2001 di serie. Il prototipo venne distrutto da un incendio dovuto al surriscaldamento del motore il 27 gennaio 1943 e l'ordine di cento unità venne cancellato.
*'''RE 2001 CB''': [[cacciabombardiere]], con rastrelliera ventrale per bombe da 250 kg. Ne vennero realizzati trentanove esemplari a partire dall'ordine iniziale di cento esemplari in versione normale fatto alla Reggiane (cosiddetta "Serie I"). Alcuni di questi cacciabombardieri vennero usati per dei voli sperimentali. Uno venne equipaggiato con una speciale bomba da 640 kg, o con un [[siluro]], unitamente ad un sistema che correlava il passo dell'elica con i comandi motore; l'aereo fu testato nel settembre 1942 a Guidonia, raggiungendo i 950 km/h dopo una picchiata da 6&nbsp;000 a 2&nbsp;000 m d'altitudine durante la quale andò in frantumi il cupolino, ma il motore non andò troppo su di giri e la sincronizzazione passo dell'elica/acceleratore funzionò bene. Nell'ottobre 1942 un altro Re.2001 CB, dotato di uno speciale attacco ventrale per una bomba da 250 kg studiato al [[Aeroporto di Furbara|Nucleo Sperimentale Armamento]] di [[Furbara]], mandò a segno 15 bombe su 20 durante degli attacchi in picchiata contro delle navi bersaglio. Eccezionalmente, poteva essere caricata anche una bomba da 640 kg.<ref name=brindley240/>
*'''Re.2001 OR''': versione di cacciabombardiere imbarcato ordinata in cinquanta unità destinata alle portaerei ''[[Aquila (portaerei)|Aquila]]'' e ''[[Sparviero (portaerei)|Sparviero]]''. Differiva dalla versione originale per il gancio d'appontaggio e la predisposizione ad essere lanciato da una catapulta. Questi aerei, che andarono a formare la cosiddetta "Serie II" del Re.2001, non prevedevano le ali ripiegabili dal momento che era previsto di risparmiare spazio attaccando i velivoli al soffitto degli hangar delle portaerei con delle speciali imbracature. La Serie II venne completata costruendo dei Re.2001 CN al posto della versione OR.
*'''RE 2001 CN''': variante da [[caccia notturna]]. Vedeva diverse modifiche, come i tubi di scappamento antifiamma, la mimetizzazione scura, e la sostituzione delle due mitragliatrici alari con due cannoni [[MG 151]] da 20 mm da sessanta colpi ciascuno in [[Gondola (aviazione)|gondole]] subalari, anche se non tutti gli esemplari contemplavano questo armamento. Ne vennero ordinati trenta nel giugno 1942 (la cosiddetta "Serie III"), seguiti da altri cinquanta ("Serie IV") tre mesi dopo; ancora, nel marzo e nell'aprile 1943 la Reggiane ricevette una commessa per ulteriori centoventi Re.2001 CN. In ogni caso i numeri richiesti dall'aeronautica italiana non vennero raggiunti e uscirono dalle fabbriche solo settantaquattro aerei in versione CN (trenta della Serie III, trentaquattro della Serie IV, dieci recuperati dalla commessa del 1941 alla Caproni di Predappio e un numero non specificato della Serie II) prima che l'[[Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943|annuncio]] dell'[[armistizio di Cassibile]] pose fine ad ogni lavoro. {{cn|L'armamento pesante su una cellula dove originariamente non era previsto inficiava però le prestazioni e la maneggevolezza nel confronto con la caccia avversaria.}}
 
*'''Re.2001bis''': versione con i radiatori annegati nelle ali per migliorare l'aerodinamica. Inizialmente si pensò alla costruzione di un terzo prototipo, ma alla fine la modifica venne fatta alla fine del 1940 nel primo prototipo. Tale modifica comportava l'abolizione delle mitragliatrici alari. Portato in volo per la prima volta da Francesco Agello nell'aprile 1941, raggiunse il 7 agosto seguente i 600&nbsp;km/h a 6&nbsp;000 m d'altitudine. Nonostante avesse una velocità 50–60&nbsp;km/h superiore rispetto alla configurazione originale, non trovò seguito nella produzione di massa, venendo invece usato come banco di prova durante la primavera 1942 per il [[Reggiane Re.2006]]. In seguito l'aereo fu riconvertito come Re.2001 e spedito alla Regia Aeronautica nel settembre 1942.<ref name=brindley218219>{{Cita|Brindley|pp. 218-219}}.</ref>
*'''Re.2001 fotografico''': variante da ricognizione con macchine fotografiche/cineprese sul bordo d'attacco alare. Il nomignolo "fotografico" non era ufficiale, dato che in realtà non venne adottato nessun nome particolare, ma è usato dalle fonti per distinguerlo dalle altre versioni.
*'''RE 2001CB''': [[cacciabombardiere]], con rastrelliera ventrale per bombe da 250&nbsp;kg. Ne vennero realizzati trentanove esemplari a partire dall'ordine iniziale di cento esemplari in versione normale fatto alla Reggiane (cosiddetta Serie I). Alcuni di questi cacciabombardieri vennero usati per dei voli sperimentali. Uno venne equipaggiato con una speciale bomba da 640&nbsp;kg, o con un siluro, unitamente ad un sistema che correlava il passo dell'elica con i comandi motore; l'aereo fu testato nel settembre 1942 a Guidonia, raggiungendo i 950&nbsp;km/h dopo una picchiata da 6&nbsp;000 a 2&nbsp;000 m d'altitudine durante la quale andò in frantumi il cupolino, ma il motore non raggiunse un numero eccessivo di giri e la sincronizzazione passo dell'elica/acceleratore funzionò bene. Nell'ottobre 1942 un altro Re.2001CB, dotato di uno speciale attacco ventrale per una bomba da 250&nbsp;kg studiato al [[Aeroporto di Furbara|Nucleo Sperimentale Armamento]] di [[Furbara]], mandò a segno 15 bombe su 20 durante degli attacchi in picchiata contro delle navi bersaglio. Eccezionalmente, poteva essere caricata anche una bomba da 640&nbsp;kg.<ref name=brindley240/>
*'''RE 2001G''': un esemplare della Serie IV in versione silurante, con attacco per un siluro e ruotino di coda rialzato. Inviato al [[Nucleo Addestramento Aerosiluranti]] di [[Gorizia]], andò distrutto in epoca successiva all'armistizio.
*'''RE 2001CN''': variante da [[Caccia notturna (aviazione)|caccia notturna]]. Vedeva diverse modifiche, come i tubi di scappamento antifiamma, la mimetizzazione scura, e la sostituzione delle due mitragliatrici alari con due cannoni [[MG 151]] da 20&nbsp;mm da sessanta colpi ciascuno in [[Gondola (aviazione)|gondole]] subalari, non essendo sufficiente lo spessore alare,<ref>{{Cita|Molteni|p. 286}}.</ref> anche se non tutti gli esemplari furono completati con questo armamento (alcuni mantennero quello originale, altri solo le mitragliatrici sul muso).<ref name=NS20>{{Cita|Sgarlato|p. 20}}.</ref> Ne vennero ordinati trenta nel giugno 1942 (la cosiddetta "Serie III"), seguiti da altri cinquanta ("Serie IV") tre mesi dopo; ancora, nel marzo e nell'aprile 1943 la Reggiane ricevette una commessa per ulteriori centoventi Re.2001CN. In ogni caso i numeri richiesti dall'aeronautica italiana non vennero raggiunti e uscirono dalle fabbriche solo novantaquattro aerei in versione CN (trenta della Serie III, trentaquattro della Serie IV, dieci recuperati dalla commessa del 1941 alla Caproni di Predappio e venti della "Serie II")<ref name=molteni287/> prima che l'annuncio dell'armistizio di Cassibile ponesse fine ad ogni lavoro. L'armamento pesante su una cellula dove originariamente non era previsto, pur inficiando le prestazioni generali e la maneggevolezza del velivolo, non condizionò le valutazioni generalmente positive<ref name=DC40>{{Cita|''Dimensione cielo''|p. 40}}.</ref> espresse dai piloti che lo utilizzavano. Le esigenze di guerra mutarono il compito originario di questa versione, alla fine usata per contrastare i bombardieri statunitensi di giorno.<ref name=molteni287/>
*'''RE 2001H''': altro esemplare della serie IV in versione anticarro, in grado di trasportare agganciate alle ali, di fianco ai cannoni da 20 mm presenti nella versione da caccia notturna, delle bombe. Anche in questo caso l'armistizio fermò ogni lavoro.
*'''Re.2001 Delta''': per sopperire alla lentezza degli approvvigionamenti di motori Alfa Romeo la Regia Aeronautica ordinò alla Caproni Taliedo<ref name="cita-Sgarlato-p29"/> la realizzazione di un prototipo dotato del motore a dodici cilindri [[Motore a V|a V invertito]] [[Isotta Fraschini Delta|Isotta Fraschini Delta IV RC.16-48]], [[Raffreddamento ad aria|raffreddato ad aria]], capace della potenza di 840 CV (626&nbsp;kW) a 5&nbsp;300 m; pur nella consapevolezza della minor potenza disponibile, le autorità contavano sul fatto che la riduzione di peso ottenuta consentisse di mantenere prestazioni paragonabili a quelle del Re.2001 di serie. Nell'estate 1942 venne costruito a Taliedo un prototipo (MM.9920) denominato Re.2001 Delta, ordinato in cento esemplari l'8 settembre seguente, prima ancora che potesse essere provato in volo per la prima volta, cosa che avvenne il 12 settembre. Il prototipo venne trasferito a novembre a Guidonia, ma le prestazioni raggiunte (523&nbsp;km/h a 5&nbsp;600 m, 10 minuti e 30 secondi per toccare i 6&nbsp;000 m) erano inferiori a quelle dei Re.2001 di serie, come peraltro previsto dall'ingegner Longhi.<ref name=NS19/> Il prototipo venne distrutto da un incendio dovuto al surriscaldamento del motore il 27 gennaio 1943 e l'ordine di cento unità venne cancellato.
*{{cn|'''Re.2001'''S: alcuni esemplari della Aeronautica cobelligerante vennero convertiti a questo standard con l'adozione di un serbatoio ventrale supplementare.
*'''Re.2001 fotografico''': variante da ricognizione con macchine fotografiche/cineprese sul bordo d'attacco alare. Il nomignolo "fotografico" non era ufficiale, dato che in realtà non venne adottato nessun nome particolare, ma è usato dalle fonti per distinguerlo dalle altre versioni.<ref name=brindley222/> Si trattò, peraltro, di una trasformazione effettuata al di fuori dalle linee di produzione ed interessò un numero ridotto (per quanto non noto) di esemplari.<ref name=NS27>{{Cita|Sgarlato|p. 27}}.</ref> Probabilmente vennero convertiti a questo standard, e inseriti nell'organico del 22º Gruppo, i due Re.2001GV che avevano attaccato la portaerei HMS ''Victorious''.<ref name=dunning50/>
*'''RE 2001G''': un esemplare della Serie IV in versione silurante, con attacco per un siluro da 600&nbsp;kg (generalmente indicato come "silurotto")<ref name=NS23>{{Cita|Sgarlato|p. 23}}.</ref> e ruotino di coda rialzato al fine di impedire il contatto del siluro con il terreno. Inviato al [[Nucleo Addestramento Aerosiluranti]] di [[Gorizia]], andò distrutto in epoca successiva all'armistizio.
*'''RE 2001GV''': si trattò di tre esemplari dotati di attacco ventrale per bombe rinforzato, in grado di trasportare la bomba antinave 630PD da 630&nbsp;kg<ref name=NS24>{{Cita|Sgarlato|p. 24}}.</ref> derivata dai proiettili da 381&nbsp;mm della [[Regia Marina]]. Due di questi velivoli furono impiegati nella missione, già ricordata, contro la portaerei britannica HMS ''Victorious'' del 12 agosto 1942. La sigla "GV" rappresentava le iniziali dei tenenti Aldo Galimberti e Riccardo Vaccari che prima teorizzarono e poi collaudarono in volo l'impiego di tale ordigno,<ref name=NS24/> da sganciarsi a circa 100 m dalla fiancata dell'imbarcazione bersaglio. Una volta penetrata la corazza grazie alla sua energia cinetica, la bomba sarebbe esplosa grazie ad una speciale spoletta ritardante. Il mancato scoppio della bomba che colpì la ''Victorious'', tuttavia, è da imputare proprio alla spoletta scelta dal comandante di squadra aerea di Furbara, diversa da quella più sensibile, costruita dalla [[Fiocchi Munizioni|Fiocchi]], consigliata da Vaccari e Robone.<ref>{{Cita|Molteni|pp. 211-213}}.</ref>
*'''RE 2001H''': altro esemplare della serie IV in versione anticarro, in grado di trasportare agganciate alle ali, di fianco ai cannoni da 20&nbsp;mm presenti nella versione da caccia notturna, delle bombe. Anche in questo caso l'armistizio fermò ogni lavoro.
*'''Re.2001OR''' ([[Organizzazione Roma]],<ref name=airwar/> dal nome della struttura incaricata della realizzazione delle portaerei italiane): versione di cacciabombardiere imbarcato ordinata in cinquanta unità, destinate ai reparti da impiegare sulle portaerei ''[[Aquila (portaerei)|Aquila]]'' e ''[[Sparviero (portaerei)|Sparviero]]''. Differiva dalla versione originale per il gancio d'appontaggio e la predisposizione ad essere lanciato da una catapulta. Questi aerei, che andarono a formare la cosiddetta Serie II del Re.2001, non prevedevano le ali ripiegabili dal momento che era previsto di risparmiare spazio attaccando i velivoli al soffitto degli hangar delle portaerei con delle speciali imbracature.<ref name=brindley222/> La Serie II venne completata costruendo dei Re.2001CN al posto della versione OR.
*'''Re.2001S''': alcuni esemplari della Aeronautica cobelligerante vennero convertiti nel 1944 a questo standard con l'adozione di un serbatoio ventrale supplementare; in questo caso il suffisso "S" stava ad indicare l'impiego come caccia di scorta.<ref name=NS27/>
 
Per il Re.2001 vennero teorizzate altre varianti rimaste allo stadio embrionale;<ref name=NS28>{{Cita|Sgarlato|p. 28}}.</ref> in particolare risulta sia stata studiata la realizzazione di una versione '''Re.2001 Legno''', invisa all'ingegner Longhi (convinto sostenitore della struttura metallica), al fine di sopperire alle carenze di materiali strategici.<ref name=NS28/> Altri progetti mai portati a termine considerarono la possibilità di utilizzare il motore [[Daimler-Benz DB 605]] (poi destinato ai caccia della "Serie 5", tra i quali il [[Reggiane Re.2005|Re.2005]])<ref>La "Serie 5" era la generazione di caccia italiani motorizzati con il DB 605 o con sue versioni prodotte su licenza, a cui appartenevano il [[Macchi M.C.205]], il [[Fiat G.55]] e il Reggiane Re.2005 stesso.</ref> o il [[Piaggio P.XI]] già installato sul precedente Re.2000.<ref name=NS28/>
Altri modelli riguardarono modelli in legno per ovviare alla scarsità delle consegne di alluminio, aerei d'attacco anticarro ed altro ancora.}}
 
== Utilizzatori ==
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*[[Luftwaffe (Wehrmacht)|Luftwaffe]]
;{{ITA}}
*[[Aeronautica Militare (Italia)|Aeronautica Militare]]
 
== Esemplari attualmente esistenti ==
Il primo degli esemplari di preserie, matricola MM.8071, è stato scoperto alla fine degli anni ottanta nel mare di Sardegna da Giorgio Cao, socio e animatore GAVS, non distante da Capo Ferrato.<ref name=recupero>{{Cita news|autore = Romano Pezzi|url = http://www.stampareggiana.it/images/giornali/2007/pdf/nr10%20novembre07.pdf|titolo = Si fanno ancora ammirare i mitici caccia Reggiane|pubblicazione = Stampa Reggiana|città = Reggio Emilia|data = novembre 2007|pp=16-17|accesso = 4 dicembre 2012|formato = PDF|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140228225111/http://www.stampareggiana.it/images/giornali/2007/pdf/nr10%20novembre07.pdf|urlmorto = sì}}</ref> Recuperato a fine 1991 dallo stesso Cao (scomparso tragicamente 2 mesi dopo il recupero) e dal GAVS tramite risorse private e consegnato all'Aeronautica Militare, il velivolo (che uscito dalle acque si presentava ancora con la struttura praticamente intatta essendo stato per decenni ricoperto da strati di sabbia) è stato quindi affidato al [[Museo storico dell'Aeronautica Militare]].<ref name=recupero/><ref>{{Cita web|autore= |url=http://www.preservedaxisaircraft.com/Italy/reggiane.htm |titolo=Caproni-Reggiane |accesso=24 novembre 2012 |lingua=en |editore=http://www.preservedaxisaircraft.com/ |sito=Preserved Axis Aircraft |data= }}</ref> {{cn|Negli anni il GAVS Torino ne ha restaurato l'elica mentre il Museo Storico ha curato il restauro dei carrelli, del motore e dei piani di coda; tuttavia il caccia Reggiane non figura tra i modelli in esposizione. In occasione del Centenario dell'Aeronautica Militare, il relitto "restaurato" viene esposto presso l'aeroporto di Piacenza San Damiano, sede del nuovo Nucleo Valorizzazione Patrimonio Storico Aeronautico, assieme ad altri velivoli fra cui il relitto del FIAT G-59A ed il FIAT G-91R/1A I-AMIC ripristinato in condizioni di volo.}}
Uno degli esemplari di preserie, matricola MM08071, è attualmente in corso di restauro presso il [[Museo storico dell'Aeronautica Militare di Vigna di Valle]]. L'esemplare è stato recuperato nel mare di Sardegna.
 
È stato comunque possibile ricostruire la storia dell'aereo: collaudato a Reggio Emilia nel maggio 1941, finì poi al 2º Gruppo ma, a causa di un atterraggio con carrello retratto, tornò alle Officine Reggiane per essere riparato. Tornato il 16 novembre al reparto, nei primi mesi del 1943 si trovava a Guidonia e, quindi, a Roma-Centocelle presso il [[Reparto Sperimentale di Volo]] dove venne dipinto di giallo e fornito di cineprese per partecipare al film ''Primo volo'' dell'[[Istituto Luce]]. Dipinto nuovamente con la livrea mimetica, l'aereo venne trasferito in Sardegna al 22º Gruppo.<ref name=recupero/>. {{cn|L'aereo al momento dell'ammaraggio nelle acque sarde era pilotato dall'allora sergente pilota Giulio Zangheri, il quale si salvò grazie all'intervento di una barca di pescatori.
Il recupero dell'aereo ebbe vasta eco nella stampa specializzata internazionale, sia per lo stato di conservazione sia per la sua unicità.}}
 
== Note ==
{{<references|2}}/>
 
== Bibliografia ==
*{{cita libro|cognome=Angelucci |nome=Enzo |coautori=Paolo Matricardi |titolo=Guida agli Aeroplani di tutto il Mondo |editore=Arnoldo Mondadori Editore |città=Milano |anno=1979 |linguapp= |pagine=pagg. 222-3 |volume=3 |capitolo=Reggiane Re.2001 |idisbn={{NoISBN}}no |cid=Angelucci, Matricardi}}
*{{cita libro|cognome=Apostolo |nome=Giorgio |coautori= |titolo=Guida agli Aeroplani d'Italia dalle origini ad oggi |editore=Arnoldo Mondadori Editore |città=Milano |anno=1981 |paginepp=pagg. 231-3 |capitolo=Reggiane Re.2000 |idisbn={{NoISBN}}no |cid=Apostolo 1981}}
*{{cita libro|cognome=Boroli |nome=Achille |coautori=Adolfo Boroli |titolo=L'Aviazione |editore=Istituto Geografico De Agostini |città=Novara |anno=1983 |paginep=pag. 192 |volume=11 |capitolo=Reggiane (tipi vari) |idisbn={{NoISBN}}no |cid=Boroli, Boroli }}
*{{cita libro|cognome=Caruana |nome=Richard J. |coautori= |titolo=Malta George Cross: Victory in the Air |editore=Modelaid International Publications |città=Malta |anno=1996 |lingua=inglese |idisbn=ISBN 978-1-871767-12-4 |cid=Caruana}}
*{{cita libro|cognome=Chant |nome=Chris |titolo=Aerei della II Guerra Mondiale |editore=L'Airone |città=Roma |anno=2008 |linguap= |pagine=pag. 280 |capitolo=Reggiane Re.2001 Falco II, Re.2002 Ariete e Re.2005 Sagittario |idisbn=ISBN 978-88-7944-910-6 |cid=Chant}}
*{{cita libro|cognome=Cull |nome=Brian |coautori=Frederick Galea |titolo=Spitfires Over Malta: The Epic Air Battles of 1942 |editore=Grub Street |città=Londra |anno=2005 |lingua=inglese |idisbn=ISBN 978-1-904943-30-3 |cid=Cull, Galea}}
*{{cita libro|cognomeautore=Dunning |nome=Chris Dunning |titolo=RegiaSolo Aeronautica.coraggio! The- ItalianLa Airstoria Forcecompleta 1923-1945della Regia AnAeronautica dal Operational1940 Historyal 1943 |editore=IanDelta Allan PublishingEditrice |città=Hersham, UKParma |anno=20092000 |linguaisbn=inglese |id=ISBN 978-1-906537-02-9no |cid=Dunning 2000}}
*{{cita libro|cognome=FredriksenDunning |nome=John C.Chris |coautorititolo=WalterRegia BoyneAeronautica. |titolo=AnThe IllustratedItalian GuideAir toForce World1923-1945 Military Aircraft,An 1914-2000Operational History |editore=ABC-CLIOIan Allan Publishing |città=Santa Barbara, CAHersham, USAUK |anno=20012009 |lingua=inglese |pagineisbn=pag. 271 |volume= |capitolo=Reggiane Re 2000/2001 Falco |id=ISBN 978-1-57607906537-36402-39 |cid=Fredriksen,Dunning Boyne2009}}
*{{cita libro|cognome=LucasFredriksen |nome=LaddieJohn C. |coautori=Walter Boyne |titolo=MaltaAn TheIllustrated thornGuide into Rommel'sWorld sideMilitary Aircraft, 1914-2000 |editore=Penguin BooksABC-CLIO |città=LondraSanta Barbara, CA, USA |anno=19932001 |lingua=inglese |idp=ISBN271 |capitolo=Reggiane Re 2000/2001 Falco |isbn=978-01-1457607-017808364-13 |cid=LucasFredriksen, Boyne}}
*{{cita libro|cognomeautore=MondeyGiulio |nome=David |coautori=Lazzati |titolo=TheStormi Concised'Italia Guide toStoria Axisdell'aviazione Aircraftmilitare of World War IIitaliana |editore=Chancellor PressMursia |città=LondraMilano |anno=19971975 |linguaisbn=inglese |id=ISBN 978-188-85152425-9664079-73 |cid=MondeyLazzati}}
*{{cita libro|cognome=RogersLucas |nome=AnthonyLaddie |titolo=Battle over Malta -The Aircraftthorn Lossesin &Rommel's Crashside Sites 1940-42|url=https://archive.org/details/maltathorninromm0000luca |editore=AlanPenguin Sutton Publishing Ltd.Books |città=Londra |anno=20001993 |lingua=inglese |idisbn=ISBN 978-0-750914-2392017808-71 |cid=RogersLucas}}
*{{cita libro|autore=Mirko Molteni |titolo=L'aviazione italiana 1940-1945 – Azioni belliche e scelte operative |editore=Odoya |città=Bologna |anno=2012 |isbn=978-88-6288-144-9 |cid=Molteni}}
*{{cita libro|cognome= |nome= |url=http://www.avia-it.com/act/biblioteca/libri/PDF_Libri_By_AVIA/Reparti%20dell'Aeronautica%20Militare%20Italiana.pdf |titolo=I Reparti dell'Aeronautica Militare Italiana – Cenni Storici |editore=Stato Maggiore Aeronautica Militare |città=Roma |anno=1973 |id={{NoISBN}} |cid=Stato Maggiore A.M.}}
*{{cita libro|cognome=Mondey |nome=David |titolo=The Concise Guide to Axis Aircraft of World War II |editore=Chancellor Press |città=Londra |anno=1997 |lingua=inglese |isbn=978-1-85152-966-7 |cid=Mondey}}
*{{cita libro|cognome=Rogers |nome=Anthony |titolo=Battle over Malta - Aircraft Losses & Crash Sites 1940-42 |editore=Alan Sutton Publishing Ltd. |città=Londra |anno=2000 |lingua=inglese |isbn=978-0-7509-2392-7 |cid=Rogers}}
*{{cita libro |cognome= |nome= |url=http://www.avia-it.com/act/biblioteca/libri/PDF_Libri_By_AVIA/Reparti%20dell'Aeronautica%20Militare%20Italiana.pdf |titolo=I Reparti dell'Aeronautica Militare Italiana – Cenni Storici |editore=Stato Maggiore Aeronautica Militare |città=Roma |anno=1973 |isbn=no |cid=Stato Maggiore A.M. |accesso=24 novembre 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180616132751/http://www.avia-it.com/act/biblioteca/libri/PDF_Libri_By_AVIA/Reparti%20dell%27Aeronautica%20Militare%20Italiana.pdf |urlmorto=sì |dataarchivio=16 giugno 2018 }}
 
=== Pubblicazioni ===
* {{cita pubblicazione |autore=Giorgio Apostolo |titolo=Reggiane Re 2001 |anno=1996 |rivista=Ali d'Italia |numero=3 |lingua=italiano/it, inglese |città=Torino |editore=La Bancarella Aeronautica |idisbn={{NoISBN}}no |cid=Apostolo 1996}}
*{{cita pubblicazione |quotes= |autore=EmilioJohn Brotzu,F. Michele Caso, Gherardo Cosolo |coautori= |data=Brindley |anno= |mese=1972 |titolo=Re.2001Caproni Reggiane |rivista=DimensioneRe Cielo2001 -Falco AereiII, italianiRe nella2002 2<sup>a</sup>Ariete guerra& mondialeRe |editore=Bizzarri2005 |città=RomaSagittario |volumerivista=CacciaProfile assaltoPublications |numerovolume=2Aircraft |pagine=pagg.Profile 31-40Number |doi= |id=244 |url=http://issuuwww.scribd.com/icar2011doc/docs103786073/dimensione_cielo_2Aircraft-Profile-No-244-Caproni-Reggiane-Re-2001-Falco-II-Re-2002-Ariete-Re-2005-Sagittario |lingua=inglese |accesso=24 novembre 2012 |abstractcid=Brindley |cidurlmorto=Dimensione Cielo}}
*{{cita pubblicazione |quotes= |autore=JohnEmilio F.Brotzu, BrindleyMichele |coautori=Caso, |data=Gherardo |anno=1972 |mese=Cosolo |titolo=Caproni Reggiane Re .2001 FalcoReggiane II,|rivista=Dimensione Recielo 2002- ArieteAerei &italiani Renella 2005 Sagittario |rivista=Profileguerra Publicationsmondiale |editore=Bizzarri |città=Roma |volume=AircraftCaccia Profile Number 244assalto |numero=2 |pagine= |doi= |idpp=31-40 |url=httphttps://www.scribdissuu.com/docicar2011/103786073docs/Aircraft-Profile-No-244-Caproni-Reggiane-Re-2001-Falco-II-Re-2002-Ariete-Re-2005-Sagittariodimensione_cielo_2 |linguacid=inglese''Dimensione |accesso=24 novembre 2012 |abstract= |cid=Brindleycielo''}}
*{{cita pubblicazione |cognome=Punka |nome=George |titolo=Reggiane Fighters in action |rivista=Squadron Signal Publications |volume=Aircraft Number 177 |lingua=inglese |idisbn=ISBN 0-89747-430-9 |cid=Punka }}
*{{cita pubblicazione |quotes= |autore=Nico Sgarlato |coautori= |data= |anno=2011 |mese=aprile |titolo="Reggiane" 2001 Ariete I |rivista=I Grandi Aerei Storici |editore=Delta Editrice |città=Parma |volume= |numero=n° 51 |pagine= |doi= |id= |url= |lingua= |accesso= |abstract= |cid=Sgarlato}}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=category:Reggiane Re.2001}}
 
== Collegamenti esterni ==
*{{cita web|autore=Maksim Starostin|url=http://www.aviastar.org/air/italy/reggiane-2001.php|titolo=Reggiane Re.2001 Ariete I|accesso=10 ottobre 2011|lingua=en|editore=http://www.aviastar.org/index2.html|operasito=Virtual Aircraft Museum}}
*{{cita web|autore=J. Rickard |url=http://www.historyofwar.org/articles/weapons_reggiane_re2001.html |titolo=Reggiane Re.2001 Falco II |accesso=24 novembre 2012 |lingua=en|editore=http://www.historyofwar.org/index.html |operasito=Military History Encyclopedia on the Web |data=27 aprile 2007}}
*{{cita web|url=http://www.militaryfactory.com/aircraft/detail.asp?aircraft_id=938 |titolo=Reggiane Re.2001 Falco (Falcon) Fighter |accesso=24 novembre 2012 |lingua=en|editore=http://www.militaryfactory.com|operasito=Military dictionary|data=8 maggio 2012}}
*{{cita web |url=http://www.century-of-flight.net/Aviation%20history/photo_albums/timeline/ww2/Reggiane%20Ariete.htm |titolo=Reggiane Ariete |accesso=24 novembre 2012 |lingua=en |editore=http://www.century-of-flight.net |operasito=The History of Flight |data= |dataarchivio=2 novembre 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121102170454/http://www.century-of-flight.net/Aviation%20history/photo_albums/timeline/ww2/Reggiane%20Ariete.htm |urlmorto=sì }}
*{{cita web|autore=Giampaolo Ferone |url=http://1000aircraftphotos.com/Contributions/Ferone/3958.htm |titolo=Reggiane Re 2001 Falco II |accesso=24 novembre 2012 |lingua=en |editore=http://1000aircraftphotos.com |operasito=1000aircraftphotos.com |data=26 febbraio 2005}}
*{{cita web|autore= |url=http://www.preservedaxisaircraft.com/Italy/reggiane.htm |titolo=Caproni-Reggiane |accesso=24 novembre 2012 |lingua=en |editore=http://www.preservedaxisaircraft.com/ |operasito=Preserved Axis Aircraft |data= }}
*{{cita web |autore= |url=http://www.aerei-italiani.net/SchedeT/aereore2001.html |titolo=Reggiane Re.2001 |accesso=24 novembre 2012 |lingua= |editore=http://www.aerei-italiani.net/index.htm |operasito=Aerei Italiani - Brevi pagine di storia dell'Aviazione Italiana |data= |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111016085446/http://www.aerei-italiani.net/SchedeT/aereore2001.html |urlmorto=sì }}
*{{cita web|autore= |url=http://www.airwaralieuomini.ruit/enccatalogo/fww2dettaglio_catalogo/re2001reggiane_re_falco_,27.html |titolo=Reggiane ReRE.2001 Ariete ("Falco" II)|accesso=105 ottobredicembre 2012 2011|lingua=ruen |editore=http://www.airwaralieuomini.ruit |sito=Ali e Uomini |operadata=Уголок неба}}
*{{cita web|url=http://www.airwar.ru/enc/fww2/re2001.html|titolo=Reggiane Re.2001 Ariete (Falco II)|accesso=27 novembre 2012|lingua=ru|editore=http://www.airwar.ru|sito=Уголок неба}}
* {{cita web |url=http://www.archivioluce.com/archivio/jsp/schede/videoPlayer.jsp?tipologia=&id=&physDoc=1320&db=cinematograficoDOCUMENTARI&findIt=false&section=/ |titolo=Video del Reggiane Re.2001 |accesso=27 novembre 2012 |sito=archivioluce.com |editore=Istituto Luce |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140112092530/http://www.archivioluce.com/archivio/jsp/schede/videoPlayer.jsp?tipologia=&id=&physDoc=1320&db=cinematograficoDOCUMENTARI&findIt=false&section=%2F |urlmorto=sì }}
 
=== Modellismo ===
*{{cita web|autore=Brett Green |url=http://www.hyperscale.com/features/2001/re2001bg_1.htm |titolo=Reggiane Re.2001 by Brett Green (Classic Airframes 1/48) |accesso=24 novembre 2012 |lingua=en |editore=http://www.hyperscale.com/ |operasito=HyperScale - An Online Magazine for Aircraft and Armour Modellers |data=4 giugno 2007 }}
*{{cita web|autore=Jean Barby |url=http://www.hyperscale.com/features/2001/re2001jb_1.htm |titolo=Reggiane Re.2001 by Jean Barby (Classic Airframes 1/48) |accesso=24 novembre 2012 |lingua=en |editore=http://www.hyperscale.com/ |operasito=HyperScale - An Online Magazine for Aircraft and Armour Modellers |data=4 giugno 2007 }}
*{{cita web |url=http://dspace.dial.pipex.com/town/green/kda96/italy-ra/re2001d.html |titolo=Alitaliane 1/72 Re.2001 Delta |accesso=27 giugno 2010 |lingua=en |editore=http://dspace.dial.pipex.com/town/green/kda96/italy-ra/reviews.html |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110622052707/http://dspace.dial.pipex.com/town/green/kda96/italy-ra/re2001d.html |urlmorto=sì }}
 
{{Reggiane}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Aviazione|guerra}}
{{Portale|aviazione|guerra}}
{{voce di qualità|13|12|2012|Wikipedia:Voci di qualità/Segnalazioni/Reggiane Re.2001|Tecnologia e scienze applicate}}
 
[[Categoria:Aerei militari della seconda guerra mondiale]]
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[[Categoria:Aerei militari italiani]]
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[[cs:Reggiane Re.2001]]
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[[fr:Reggiane Re.2001]]
[[ja:Re.2001 (航空機)]]
[[pl:Reggiane Re.2001]]
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