Falchera: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
→Falchera Nuova: discorso integrativo |
||
(180 versioni intermedie di 60 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
{{
{{Quartiere
|nomeQuartiere = Falchera
|immagine = Falchera da superga.jpg
|didascalia = La Falchera vista da [[Superga]]
|linkMappa =
|comuneMappa = Torino
|siglaRegione = PMN
|siglaProvincia = TO
|nomeComune = Torino
|linkStemma = Turin coat of arms.svg
|circoscrizione =
|quartiere = Falchera
|altriQuartieri =
|cap = 10156
|superficie = 4.31
|abitanti = 8000
|nomeAbitanti = falcheresi
|patrono =
|festivo =
|siglaStato = ITA
}}
La '''Falchera''' (''Farchera'' in [[Lingua piemontese|piemontese]]) è un quartiere della ''Circoscrizione 6'' di [[Torino]], situato nell'estrema periferia nord della città.
==Storia==
===Il Borgo Vecchio e le origini del quartiere===
[[File:Borgo Vecchio di Falchera.jpg|thumb|left|Il vecchio borgo di Falchera]]
Sino al tardo [[XIX secolo|Ottocento]] il territorio della Falchera era un'area prevalentemente rurale, costellata di terreni agricoli e pastorizi e di un discreto numero di cascine. Fra le più antiche, ad esempio, si ricordano le [[XV secolo|quattrocentesche]] ''Ranotte''<ref>Fra gli attuali viale Falchera e via Tanaro.</ref> e ''Antioca'',<ref>In strada dell'Antioca.</ref> la [[XVI secolo|cinquecentesca]] ''Ca Bianca'',<ref>Al di sopra della tangenziale nord, al confine col comune di Mappano.</ref> le [[XVIII secolo|settecentesche]] ''Barberina''<ref>In strada della Barberina.</ref> e ''Gli Stessi''<ref>Ormai demolita per far posto alla Falchera Nuova.</ref> e infine la cascina ''Falchera'',<ref>Posta lungo la provinciale di Cuorgnè.</ref> risalente anch'essa ai primi del Settecento.<ref>Altre cascine ancora esistenti sono la ''Taschera'' (in Strada di Cuorgnè) e la ''Spinetta'' (in un interno di via Cuorgnè), entrambe databili al primo Ottocento.</ref> Proprio a quest'ultimo edificio, originariamente di proprietà della famiglia Falchero, deve il nome l'intero quartiere.
Fin dai quei tempi la zona era attraversata da un'importante arteria stradale, il cosiddetto stradone o strada di Leinì (l'attuale strada provinciale di Cuorgnè), che collegava Torino con l'area nord del [[Canavese]]. Lungo questa strada nacque il primo nucleo della Falchera, oggi noto come il ''Borgo Vecchio'', un agglomerato di poche case rurali ed alcuni esercizi commerciali (botteghe artigianali, negozi di generi alimentari, un'osteria, ecc.) che, fra l'altro, si dotò presto di una scuola elementare, la cosiddetta scuola di ''Ponte Stura'' ([[1898]]). Grazie alla sua particolare ubicazione, il Borgo Vecchio era un punto sia di transito sia di sosta per quei commercianti che, con i loro carretti, portavano le merci dal basso Canavese ai mercati della città. In quegli anni, inoltre, la provinciale di Cuorgnè era attraversata da una linea tranviaria detta ''Canavesana'' o ''[[Tranvia|tramway]] Torino-Leinì-Volpiano a vapore'', che, dal [[1883]] al [[1929]], collegava la cintura nord di Torino al resto della città, giungendo fino a [[Porta Palazzo]].<ref>{{Cita news |url=http://www.museodeltram.it/intercomunale/volpiano/descr.htm |titolo=Torino - Leinì - Volpiano |editore=Museo virtuale dei tram di Torino |pubblicazione= |accesso=12 gennaio 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150402113518/http://www.museodeltram.it/intercomunale/volpiano/descr.htm |dataarchivio=2 aprile 2015 |urlmorto=sì }}</ref>
Al di là della provinciale, altre strade di rilievo erano la strada del Villaretto e la strada vicinale dell'Abbadia di Stura, che conducevano rispettivamente allo storico borgo del [[Villaretto]] e all'antica [[Barca (Torino)#Abbadia di Stura|Abbazia di Stura]], di origine medievale. In passato entrambi questi luoghi erano dei punti di riferimento importanti per l'abitato dell'Oltrestura, tenendo presente che, già nel Settecento, gran parte di questa regione era compresa nel [[Contado]] di Villaretto e Cascinette e faceva parte della [[Parrocchia]] dell'Abbadia di Stura.<ref>{{cita libro|cognome=Grossi|nome=Giovanni Lorenzo Amedeo|titolo=Guida alle cascine, e vigne del territorio di Torino è suoi contorni|città=Torino|anno=1790|p=59-60-105}}</ref>
Ad ogni modo, l'abitato del Borgo Vecchio si sviluppò principalmente lungo la strada di Cuorgnè, punto di ingresso significativo nella periferia nord di Torino. Al di fuori di quest'asse, nuclei minori di case sorsero anche attorno ai vecchi cascinali della zona, soprattutto nei pressi della ''Barberina'' e dell'''Antioca''<ref>Una pianta di Torino del [[1935]] mostra chiaramente come già allora, in strada della Barberina, vi fosse un buon numero di case ed edifici.</ref> e, nel lato est, in prossimità delle ''Ranotte''.<ref>La presenza di case nel circondario delle ''Ranotte'' è attestata almeno dagli [[Anni 1920|anni venti]] del Novecento, a partire dall'odierna via Adige.</ref>
===Falchera Vecchia===
[[File:Case Falchera Vecchia.jpg|thumb|right|Esempio di caseggiati INA-Casa della Falchera Vecchia]]
All'indomani della [[seconda guerra mondiale]], di fronte alle necessità di "incrementare l'occupazione operaia, agevolando la costruzione di case per lavoratori",<ref>Legge 28 febbraio 1949, n. 43.</ref> il Comitato di Attuazione dell'[[INA-Casa]] acquistò l'area a nord della ferrovia, ampiamente non urbanizzata, e sotto la direzione dell'architetto e urbanista [[Giovanni Astengo]]<ref>Astengo era a capo di un gruppo di urbanisti progettisti formato da Sandro Molli Boffa, Mario Passanti, Nello Renacco e Aldo Rizzotti.</ref> realizzò un quartiere ex novo, noto fin da subito col nome ''Falchera'' (l'attuale ''Falchera Vecchia'').<ref name=INA>{{Cita news|url=http://www.architetti.san.beniculturali.it/web/architetti/progetti/scheda-progetti?p_p_id=56_INSTANCE_hIz4&articleId=16025&p_p_lifecycle=1&p_p_state=normal&groupId=10304&viewMode=normal|titolo=Torino, Quartiere INA-Casa di Falchera, Giovanni Astengo, 1951-1960|editore=Sistema Archivistico Nazionale - Archivi degli Architetti}}</ref>
Il progetto, realizzato fra il [[1952]] e il [[1954]], diede vita a un borgo a sé stante rispetto al resto della città, caratterizzato da uno schema di condomini sistematicamente a tre piani e dalle caratteristiche facciate in mattone rosso; i caseggiati, articolati in tre o quattro ali che si raccolgono su ampie aree di [[verde pubblico]], sono disposti a raggiera attorno a un centro comune, che ha il suo cuore nell'attuale piazza Giovanni Astengo (già piazza Falchera fino al [[2007]])<ref>{{Cita web|url= http://www.comune.torino.it/rigenerazioneurbana/azionilocali/falchera.htm|titolo= Rigenerazione urbana - Falchera|accesso= 17 agosto 2013}}</ref>, la piazza centrale del quartiere.<ref name=INA/> Attorno alla piazza, sul lato est, venne inaugurata nel [[1957]] la Parrocchia di ''San Pio X'', con annesso l'ampio oratorio a tutt'oggi esistente, e negli anni furono realizzati diversi servizi quali, ad esempio, la scuola materna e la scuola elementare ''Antonio Ambrosini''.
Dal punto di vista urbanistico, i nomi delle vie furono curiosamente ispirati al mondo floreale (per la precisione ai nomi degli alberi), escludendo da questa logica solo il viale e la piazza centrali (viale Falchera e piazza Giovanni Astengo). Rimasero inalterati, tuttavia, i vecchi nomi delle strade preesistenti (strada della Barberina, strada dell'Antioca, strada vicinale dell'Abbadia di Stura, ecc.), mentre il circondario delle ''Ranotte'' sviluppò un'[[odonomastica]] tutta sua legata ai nomi dei fiumi (con l'unica eccezione di via Antonio Sant'Elia).
Una breve parentesi riguardo a quest'ultima zona, mai interessata dai piani di [[Edilizia residenziale pubblica|edilizia pubblica]] (diversamente da gran parte del quartiere): per quanto piccola e circoscritta nell'ambito di poche vie, l'area delle ''Ranotte'' ha conosciuto uno sviluppo diverso rispetto a quello di Falchera Vecchia, sia sotto l'aspetto urbanistico-edilizio sia dal punto di vista commerciale e di servizi pubblici. Edificata in edilizia privata, la zona è infatti composta di qualche casa indipendente e di condomini di piccole o medie dimensioni, sviluppati in un classico sistema viario [[Urbanistica greca#Lo schema ippodameo|a griglia]] (secondo la concezione tipica dell'[[urbanistica]] torinese); ancora oggi sono attivi diversi servizi pubblici (studio medico, studio dentistico, [[centro di assistenza fiscale]], ecc.) oltre a un certo numero di esercizi commerciali, mentre in passato la zona contava anche un cinema di quartiere.
Un po' diverso è il caso di strada della Barberina, che, per via del suo isolamento rispetto al centro di Falchera, risulta meno sviluppata dal punto di vista di strade e abitazioni (frutto anch'esse di edilizia privata) e ancora oggi mantiene l'aspetto di un piccolo sobborgo rurale.
===Falchera Nuova===
[[File:Case Falchera Nuova.jpg|thumb|left|Cinque torri bianche della Falchera Nuova]]
Nei primi [[Anni 1970|anni settanta]], a seguito del costante aumento demografico in città, il quartiere della Falchera venne ampliato nei suoi confini settentrionali, realizzando così un nuovo nucleo urbano noto con il nome di ''Falchera Nuova''.
Caratterizzata da edifici parzialmente a schiera (di 4 piani) e parzialmente a torre (sedici edifici di 10 piani), disposti in maniera lineare e dalle facciate rosse o bianche, la Falchera Nuova conobbe uno sviluppo urbanistico e architettonico diverso da quello della Falchera Vecchia (fra le differenze maggiori, ad esempio, vi fu il ricorso a sistemi di [[prefabbricato|prefabbricazione]])<ref>{{Cita news|url=http://www.museotorino.it/view/s/a01e7c87494f473587bfff854897c115|titolo=Torri del Quartiere "Falchera Nuova"|editore= museo Torino}}</ref>, uno sviluppo che, come nel caso dell'INA-Casa per Falchera Vecchia, fu strettamente vincolato alle richieste [[Gescal]] e [[IACP]] (l'attuale ATC), una difficile integrazione con il resto della città a causa del suo relativo isolamento territoriale.<br/> Durante gli anni settanta il nuovo quartiere si dotò di strutture scolastiche (scuola materna, scuola elementare e scuola media) e progressivamente di servizi sociali e commerciali (lungo via degli Abeti) e nel [[1976]] inaugurò la Parrocchia di ''Gesù Salvatore''.
[[File:Falchera Torri.jpg|thumb|"Torri bianche" in Via degli Ulivi]]
Va ricordato, a difesa della memoria storica, che nell'area est dell'odierna Falchera Nuova un tempo sorgeva la cascina ''Gli Stessi'', di origine settecentesca e ancora attiva alla fine degli [[Anni 1960|anni sessanta]]. Anche noto come ''Gli Istesi'' o ''cascina della Mensa Arcivescovile di Torino'',<ref>{{cita libro|cognome=Grossi|nome=Giovanni Lorenzo Amedeo|titolo=Guida alle cascine, e vigne del territorio di Torino è suoi contorni|città=Torino|anno=1790|pp=80-81}}</ref> l'edificio venne abbattuto nei primi anni settanta per far posto al nuovo quartiere. A pochi passi dalla cascina si stendeva un boschetto molto fitto con al suo interno un piccolo specchio d'acqua, chiamato da tutti "Laghetto", dal quale la gente attingeva l'acqua per dissetarsi; nei medesimi anni, tuttavia, al posto del laghetto venne costruito il Centro Commerciale di Falchera Nuova, ancora oggi presente lungo via degli Abeti.
Dal punto di vista urbanistico Falchera Nuova mantiene la stessa toponomastica stradale di Falchera Vecchia, ispirata ai nomi degli alberi, anche se la disposizione del tracciato stradale è notevolmente diversa rispetto a quella del vecchio quartiere.<br/>
Le due eccezioni toponomastiche sono i casi di piazza Tonino Miccichè, dedicata ad un militante di [[Lotta Continua]] ucciso il 16 aprile [[1975]] da una guardia giurata durante le lotte per l'occupazione delle case<ref>[http://www.lastampa.it/2016/06/28/cronaca/retro/lomicidio-di-miccich-il-sindaco-della-falchera-e-la-drammatica-lotta-per-i-diritti-della-periferia-PtMtiicwOeN5xH2IwYK2xO/pagina.html L’omicidio di Miccichè, “il sindaco della Falchera”, e la drammatica lotta per i diritti della periferia - La Stampa]</ref>, e piazzale [[Volgograd]].
== Estensione ==
È delimitato:
* a nord dai confini di [[Mappano]] (delineati indicativamente dalla [[Autostrada A55|tangenziale nord]])<ref>Fino a gennaio [[2013]] il confine nord era condiviso fra i comuni di [[Borgaro Torinese|Borgaro]] e [[Settimo Torinese]], ai quali Mappano faceva capo come semplice [[Frazione (geografia)|frazione]].</ref>
* a est
* a
* a ovest dal [[Raccordo autostradale 10|raccordo autostradale Torino-Caselle]]
Oltre ai comuni di Mappano e Settimo, la Falchera confina dunque con i quartieri del [[Villaretto]] (lato ovest) e di [[Pietra Alta]] (lato sud), assieme ai quali condivide buona parte dell'Oltrestura torinese (relativamente all'abitato della zona).<ref>A questi quartieri si potrebbero aggiungere anche quelli di [[Barca (Torino)|Barca]] e [[Bertolla]] nel loro tratto più occidentale, fino alla confluenza dello Stura nel fiume [[Po]]. Il resto dell'Oltrestura, di ampie dimensioni, è occupato in parte dall'area industriale dell'Abbadia di Stura, dove spicca l'imponente stabilimento dell'[[Iveco]], e per la restante parte dalle cosiddette Basse di Stura, che ancora oggi ospitano l'ex discarica dell'[[Amiat]] dismessa dall'anno [[2010]].</ref>
Per consuetudine locale, la zona viene suddivisa in tre borgate:
*''Borgo Vecchio''
*''Falchera Vecchia''
*''Falchera Nuova''<ref>A queste borgate andrebbero aggiunti due piccoli sobborghi sorti nel lato meridionale del quartiere, rispettivamente nei pressi delle cascine ''Barberina'' e ''Antioca'' (lungo Strada della Barberina) e, nel lato sud-est, in prossimità delle cascine ''Ranotte'' (poco al di sopra della [[stazione di Torino Stura]]).</ref>
le quali da Strada Provinciale di Cuorgnè si sviluppano in direzione est; il versante ovest, dal canto suo, ha conosciuto una minore espansione urbanistica e architettonica (per lo più lungo strada della Barberina) e presenta ampi tratti di territorio a tutt'oggi non [[Urbanizzazione|urbanizzati]].
==Luoghi
===Cascina Falchera===
[[File:Cascina Falchera.jpg|thumb|right|Cascina Falchera, ingresso e facciata sul lato orientale]]
Sul lato ovest di strada provinciale di Cuorgnè sorge la cascina ''Falchera'', un antico cascinale di inizio Settecento che, grazie alla sua imponenza e centralità lunga la tratta del vecchio borgo, finì col prestare il suo nome all'intero quartiere.
In origine la cascina apparteneva alla famiglia Falchero, che a partire dalla metà del [[XVII secolo|Seicento]] fu tra le famiglie di maggior prestigio all'interno della Parrocchia di [[Lucento]] (comprendente un ampio territorio tra la [[Dora Riparia|Dora]] e lo [[Stura di Lanzo|Stura]], oltre una parte dell'Oltrestura).<ref name=cascina>{{Cita news|url=http://www.museotorino.it/view/s/0f0ba64c45ae492a9117f488e0fa525a|titolo= Cascina Falchera |editore= museo Torino}}</ref> Gestita a lungo dai Falchero, di cui si ricordano ad esempio i fratelli Giacomo e Francesco, proprietari nel [[1790]],<ref>{{cita libro|cognome=Grossi|nome=Giovanni Lorenzo Amedeo|titolo=Guida alle cascine, e vigne del territorio di Torino è suoi contorni|città=Torino|anno=1790|p=53}}</ref> col passare dei secoli la cascina cambiò proprietà finché, fra gli [[Anni 1980|anni ottanta]] e [[Anni 1990|novanta]] dello scorso secolo, l'Ufficio Tecnico del Comune di Torino modificò pesantemente il complesso rurale, allestendo al suo interno laboratori botanici e spazi didattici (a cura dell'Assessorato all'Ambiente in collaborazione con l'Assessorato all'Istruzione).<ref name=cascina/>
Attualmente la cascina ''Falchera'' ospita il "Centro di Cultura per l'Educazione all'Ambiente e all'Agricoltura della Città di Torino", una fattoria didattica, cioè, con un'area dedicata all'allevamento e una alla coltivazione, un laboratorio di trasformazione alimentare, spazi polifunzionali e ricreativi, nonché una sala riunioni. Fanno inoltre parte della struttura un ristorante e un ostello.<ref>''[[ibid.]]''</ref>
===Laghetti della Falchera===
[[File:Laghetti della Falchera.jpg|thumb|Vista laghetti della Falchera]]
Nell'area a nord-est di Falchera Nuova, in una porzione di territorio mai edificato, si stendono i cosiddetti ''laghetti della Falchera'', due grandi specchi d'acqua artificiali che, assieme ai campi circostanti, costituiscono l'estremo confine nord-est del quartiere, a ridosso della tangenziale nord. È interessante notare che questi laghetti non sono sempre esistiti, ma come il resto della Falchera fanno parte di un processo evolutivo che ha accompagnato la storia del quartiere.
Fino alla fine degli anni sessanta, in effetti, il terreno su cui essi sorgono si presentava come una grande spianata di terra in superficie; il territorio, tuttavia, è sempre stato molto acquitrinoso e ricco di acque sorgive nel sottosuolo. Al momento di costruire la Falchera Nuova, poco più a sud dell'area in questione, ci si rese conto che il terreno presentava delle difformità in fatto di livelli, cosa che rendeva difficile l'edificazione dei nuovi caseggiati. Si pensò allora di ovviare all'inconveniente estraendo terra e ghiaia da riporto dalla spianata a nord-est, così da riutilizzarla per livellare la superficie del nuovo quartiere in costruzione.
Per via indiretta, questa soluzione portò alla nascita degli odierni laghetti. Difatti, la terra e la ghiaia rimossi produssero un invaso molto grande nell'area di estrazione, facendo affiorare in superficie parte dell'acqua proveniente dal sottosuolo. Alla formazione dei laghetti, inoltre, contribuirono anche gli scavi per la costruzione della tangenziale nord, seguendo un processo simile a quello descritto per la Falchera Nuova.
Nel corso degli anni, l'area dei laghetti è stata abbandonata all'incuria. Per via di ciò si è formulato un progetto di riqualificazione dell'intera zona,<ref>{{Cita news|url=http://www.torinonline.eu/sites/default/files/PIANOCITTaTONORD.pdf|titolo=Piano Città - Torino Nord|editore=Torinonline|urlmorto=sì}}</ref> che ha visto nascere un parco urbano con pista ciclabile e giochi per bambini attorno ai laghi (inaugurato ad inizio agosto [[2020]]).
==Servizi==
=== Architetture religiose ===
[[File:Parrocchia San Pio X - Torino.jpg|thumb|left|Parrocchia di ''San Pio X'', nei pressi di piazza Astengo]]
A Falchera vi sono due chiese, che in entrambi i casi sono anche due [[Parrocchia|parrocchie]]. La più vecchia delle due, appartenente al territorio di Falchera Vecchia, è la Parrocchia di ''San Pio X'' (inaugurata nel 1957), mentre la più recente, sita a Falchera Nuova, è la Parrocchia di ''Gesù Salvatore'' (inaugurata nel 1976): sia l'una che l'altra dispongono anche di un piccolo oratorio con parco giochi.
===Scuole===
Se si esclude la vecchia scuola di ''Ponte Stura'' (attiva fino al [[1983]] come scuola media succursale),<ref>{{Cita news|url= http://www.museotorino.it/view/s/ee53ad1d0cc144e0b635fc8f11b91832|titolo= El Barrio|editore= museo Torino}}</ref> la Falchera conta due [[Scuola materna|scuole materne]], due [[Scuola primaria in Italia|scuole primarie]] e una [[scuola secondaria di primo grado]]. Alla Falchera Vecchia hanno sede la scuola dell'infanzia ''San Pio X'' e la scuola elementare ''Antonio Ambrosini''; alla Falchera Nuova risiedono la scuola materna ''Rosa Luxemburg'', la scuola elementare ''Pablo Neruda'' e la scuola media inferiore ''Leonardo Da Vinci'' (anche nota come ''Istituto comprensivo Leonardo Da Vinci'').
===Servizi culturali e sociali===
[[File:Scuola Ponte Stura.jpg|thumb|right|La vecchia scuola di ''Ponte Stura'', oggi sede del centro ''El Barrio'']]
Fra i servizi dedicati alla cultura e all'informazione vanno menzionati la biblioteca civica ''Don Lorenzo Milani'', sita dal [[2014]] in una vecchia ala della scuola Antonio Ambrosini,<ref>Inaugurata il 28 marzo 2014, la biblioteca civica ''Don Lorenzo Milani'' nasce in sostituzione della precedente biblioteca di piazza Astengo, la storica biblioteca di Falchera Vecchia. Ad oggi la nuova sede sorge ai confini tra Falchera Vecchia e Falchera Nuova, grazie al recupero di una vecchia ala della scuola Antonio Ambrosini un tempo dedicata alle classi femminili.</ref> e il giornale ''Gente di Falchera'', un periodico locale che, a partire dal [[1993]], offre uno strumento di espressione e coinvolgimento riguardo alle vicissitudini del quartiere.<ref>{{Cita web|url= http://www.gentedifalchera.it/index.html|titolo= Gente di Falchera|accesso= 17 agosto 2013|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20140326152050/http://www.gentedifalchera.it/index.html#|dataarchivio= 26 marzo 2014|urlmorto= sì}}</ref>
Nell'ambito dei servizi sociali offerti ai giovani va ricordato il Centro per il Protagonismo Giovanile ''El Barrio'', spazio di "creatività e socializzazione" dedicato a "musica, arte, creatività, solidarietà internazionale, stili di vita, sviluppo sostenibile".<ref>{{Cita web|url= https://elbarriotorino.wordpress.com/elbarrio/|titolo= El Barrio|accesso= 17 agosto 2013}}</ref>
===Sport===
All'interno delle strutture oratoriali, in particolar modo presso l'Oratorio ''San Pio X'', ha sede una [[Polisportive giovanili salesiane|polisportiva giovanile salesiana]] (''PGS Conquista''), che agli sport di squadra unisce attività di fitness, ginnastica dolce e ginnastica adulti.<ref>{{Cita web|url= http://www.gentedifalchera.it/PGS_Conquista.html|titolo= PGS Conquista|accesso= 17 agosto 2013|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20150620082650/http://www.gentedifalchera.it/PGS_Conquista.html|dataarchivio= 20 giugno 2015|urlmorto= sì}}</ref> Sia alla Falchera Vecchia che alla Falchera Nuova, inoltre, vi sono due grandi impianti sportivi dotati di campi da [[Calcio (sport)|calcio]], campi da [[calcio a 5|calcetto]], campi da [[tennis]] e, nell'impianto della Falchera Vecchia, anche di un campo di [[tiro con l'arco]].
===Parchi e verde pubblico===
Grazie alla sua peculiare pianta urbanistica, la Falchera gode di molti spazi di [[verde pubblico]], ai quali vanno aggiunti tre [[parco giochi]] attrezzati, rispettivamente a Falchera Vecchia, in via delle Betulle, e Falchera Nuova, in piazzale Volgograd.
Un tempo in stato di degrado, inoltre, l'area dei laghetti è stata oggetto del sopra citato piano di bonifica e riqualificazione del quartiere, con l'intenzione di adibirla nuovamente a parco urbano (comprendente fra l'altro servizi e piste ciclabili).
==Infrastrutture e trasporti==
===Strade===
[[File:Piazza Astengo.JPG|thumb|left|Piazza Giovanni Astengo (già piazza Falchera)]]
A causa del suo isolamento e della sua posizione periferica, la Falchera è un territorio di poco passaggio per i non residenti, che attraversano la zona principalmente da strada provinciale di Cuorgnè in direzione Torino o provincia. Questo fatto è dovuto allo sviluppo stesso del quartiere, che, racchiuso in gran parte nel quadrilatero ferrovia-autostrada-tangenziale-strada provinciale, era accessibile sino al 2020 quasi esclusivamente dalla provinciale di Cuorgnè, se si escludono due accessi più indiretti ed estremamente marginali nel sistema viario locale (uno proveniente da Settimo Torinese e l'altro dalle Basse di Stura).<ref>Si tratta di due vecchie strade di campagna, sviluppate in contesti in parte agricoli e in parte industriali: quella diretta a Settimo, di fatto, è un'appendice di via degli Ulivi e si allaccia in ultimo a strada della Cebrosa; quella per le Basse di Stura, invece, segue il percorso di strada del Villaretto, strada del Molino del Villaretto e via Germagnano (al fondo della via si fuoriesce a [[Pietralta]], nei pressi del ponte Vittorio Emanuele II).</ref>
Da luglio 2020, dopo sei anni di lavoro dalla sua approvazione, un nuovo cavalcavia a due corsie, con annessa pista ciclopedonale, congiunge corso Romania alla Falchera, scavalcando la ferrovia e la stazione Stura.<br />
Il quartiere, ad ogni modo, gode di due piazze principali al suo interno, distribuite rispettivamente a Falchera Vecchia (piazza Giovanni Astengo) e Falchera Nuova (piazzale [[Volgograd]]).
===Trasporti urbani, suburbani e tranviari===
[[File:Stazione Torino Stura 03.jpg|thumb|Stazione di Torino Stura]]
Falchera è raggiungibile sia attraverso la [[GTT (Torino)|rete urbana e suburbana]] (le linee principali sono il 50 e il 46), sia attraverso la [[rete tranviaria di Torino]] (linea 4). Alla stessa maniera del 50, anche il 4 fa capolinea a Falchera Nuova, mentre il 46 prosegue in direzione [[Mappano]]. Altre linee secondarie (le cosiddette "navette" o gli "speciali stabilimento") attraversano ancora il quartiere e lo collegano sia a Torino sia alla provincia torinese, specialmente alla cintura nord.
Va ricordato, inoltre, che l'allungamento della linea 4 sino a Falchera è relativamente recente (anno [[2006]])<ref>{{Cita web|url= http://www.tramditorino.it/falchera.htm|titolo= Prossima fermata: Falchera|accesso= 17 agosto 2013}}</ref> e, tramite un tunnel che passa al di sotto della ferrovia, permette di collegare i due poli opposti della città: la Falchera nella periferia nord e [[Mirafiori]] nella periferia sud.
===Trasporti ferroviari===
[[File:Stazione Stura.jpg|thumb|Stazione Stura]]
Fra le infrastrutture più importanti del quartiere vi è la [[stazione di Torino Stura]], che, posta sul lato sud di Falchera (al confine con Pietra Alta), è attraversata dalla [[Ferrovia Torino-Milano|Torino-Milano]] e dal [[passante ferroviario di Torino]]. L'intera struttura, comprensiva di binari ferroviari e [[fabbricato viaggiatori]], è stata ricostruita e potenziata fra il [[2006]] e il [[2011]]<ref>{{Cita web|url= http://www.trainsimhobby.it/articoli/11/passante-torino.pdf|titolo= Il passante ferroviario di Torino|accesso= 18 agosto 2013}}</ref>.
Nell'estate del 2015, RFI ha indetto un evento di arte urbana che ha portato alla realizzazione di numerosi ''murales'' lungo le pareti della stazione Stura, sui muri delle banchine nel sottopasso ovest e su una parete all'ingresso: all'opera hanno partecipato sessanta artisti provenienti dalla scena italiana ed europea.
==Galleria d'immagini==
<gallery>
Immagine:Viale Falchera.JPG|Scorcio di Viale Falchera nei pressi di Falchera Vecchia
Immagine:Scuola elementare Antonio Ambrosini.JPG|Scuola elementare Antonio Ambrosini nei pressi di Falchera Vecchia
Immagine:Murales Falchera.JPG|Murali di recente fattura (2015) realizzati a Falchera Vecchia
</gallery>
==Note==
<references/>
== Bibliografia ==
* ''[[Urbanistica (rivista)|Urbanistica]]'' n. 7.
* {{cita libro|cognome=De Leo|nome=Amilcare|coautori=Mario Alba, Umberto Grassi|titolo=Falchera 50 anni|città=Torino|editore=Redazione "Gente di Falchera"|anno=2004}}
* {{cita libro|cognome= Alba|nome= Mario|coautori= Amilcare De Leo, Umberto Grassi|titolo=L'altra storia - Vent'anni dopo: Falchera Nuova|città=Torino|editore=Redazione "Gente di Falchera"|anno=2009}}
== Voci correlate ==
* [[Circoscrizioni di Torino]]
* [[Pietra Alta]]
* [[Villaretto]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
*{{cita web | 1 = http://www.gentedifalchera.it/ | 2 = Associazione Gente di Falchera | accesso = 18 agosto 2013 | dataarchivio = 23 giugno 2013 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20130623053102/http://www.gentedifalchera.it/ | urlmorto = sì }}
*{{cita web | 1 = http://www.comune.torino.it/cultura/biblioteche/sedi_orari/falchera.shtml | 2 = Biblioteca civica Don Lorenzo Milani | accesso = 31 marzo 2014 | dataarchivio = 31 marzo 2014 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140331131811/http://www.comune.torino.it/cultura/biblioteche/sedi_orari/falchera.shtml | urlmorto = sì }}
*{{cita web | 1 = http://www.cascinafalchera.it/ | 2 = Cascina Falchera | accesso = 24 agosto 2014 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140720073241/http://www.cascinafalchera.it/ | dataarchivio = 20 luglio 2014 | urlmorto = sì }}
*{{cita web|https://elbarriotorino.wordpress.com/|Centro per il protagonismo giovanile El Barrio}}
*{{cita web | 1 = http://icleonardodavincitorino.it/ | 2 = Istituto comprensivo statale Leonardo da Vinci | accesso = 24 agosto 2014 | dataarchivio = 26 agosto 2014 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140826114836/http://icleonardodavincitorino.it/ | urlmorto = sì }}
*{{cita web|http://www.123click.it/scuola-ambrosini-torino/|Scuola elementare Antonio Ambrosini}}
*{{cita web | 1 = https://www.obiettoriafalchera.blogspot.com/ | 2 = Storia degli obiettori di coscienza a Falchera | accesso = 1 maggio 2019 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20190214050041/http://obiettoriafalchera.blogspot.com/ | dataarchivio = 14 febbraio 2019 | urlmorto = sì }}
{{
{{portale|architettura|italia|piemonte|Torino}}
[[Categoria:Quartieri di Torino]]
|