Geografia (Strabone): differenze tra le versioni
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{{Libro
|tipo =
|titolo = Geografia
|titoloorig = Γεωγραφικά, Geōgraphiká
|titolialt = De situ orbis
|titoloalfa =
|immagine = Allegorie op geschiedenis en geografie Titelpagina voor Strabo, Rerum geographicarum libri XVII, Amsterdam, 1707 Strabonis geographia cum notis Casauboni (titel op object), RP-P-1964-3404.jpg
|didascalia = ''Strabonis Geographia cum notis [[Isaac Casaubon|Casauboni]] et aliorum'', Amsterdam, Joannes Wolters, 1707
|autore =
|annoorig =
|forza_cat_anno = no
|editioprinceps = Venezia, [[Aldo Manuzio|eredi di Aldo Manuzio]] e [[Andrea Torresano]], 1516
|annoita =
|genere = Trattato
|sottogenere = geografia
|lingua = grc
|ambientazione = Civiltà
|personaggi =
|protagonista =
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|seguito =
}}
La '''''Geografia''''' (
Per la vastità dei materiali offerti al lettore, per i frequenti ''excursus'' storici, per la precisione dei riferimenti toponomastici,
== Fonti ==
=== Fonti autoptiche ===
Strabone, descrive se stesso come un uomo che ha molto viaggiato, come mai avrebbe fatto alcun altro cultore della materia:
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E tuttavia la sua esposizione non è quella di un ''[[Periegesi|periegeta]]'', come sarà invece
=== Fonti scritte ===
Strabone
Gli autori a cui attinge sono di varia estrazione: si va da poeti come [[Omero]], da lui definito, in un altro passo, il ''padre della geografia'',<ref>[[Strabone]]. ''Geografia''. i 1, 2.</ref> a filosofi, matematici e scienziati come [[Anassimandro]], [[Ecateo di Mileto|Ecateo]], [[Eraclito di Efeso|Eraclito]], [[Democrito]], [[Eudosso di Cnido|Eudosso]], [[Dicearco]], [[Eforo di Cuma]], [[Eratostene]], [[Ipparco di Nicea|Ipparco]], oltre ovviamente a geografi e storici come [[Polibio]],
Si tratta, a ben vedere, di un repertorio che rinvia costantemente a un ambiente e una tradizione scientifico-letteraria di [[Cultura dell'antica Grecia|cultura e lingua greca]]. Strabone non mostra, infatti, di tenere in gran conto geografi e [[storiografia romana|storici di cultura latina]] o comunque di estrazione culturale diversa da quella greca:
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Dati questi presupposti, non stupisce se, perfino nella descrizione della [[Gallia]], Strabone riesce a limitarsi a una sola e fugace menzione dei ''[[De bello Gallico|Commentari]]''
=== Utilizzo delle fonti ===
Quello di Strabone è, con tutta evidenza, un lavoro basato su materiali estremamente disparati ed eterogenei, provenienti per di più da epoche diverse, e assai difformi nell'impostazione, nei diversi gradi di approfondimento e nella copertura spaziale e cronologica.
Ne risulta, in maniera quasi obbligata, una disomogeneità della trattazione. C'è da aggiungere, comunque, che in Strabone, proprio in vista del carattere unitario della sua concezione geografica, è evidente la tendenza a far uso di un approccio di volta in volta diverso, a seconda dei luoghi descritti; infatti se si ammette, com'è nella sua ottica unitaria, che la sfera geografica non può prescindere dai differenti aspetti umani, economici, ambientali, allora l'approccio ad aree geografiche diverse deve essere ogni volta declinato in funzione delle particolarità dei suoi abitanti.
==== Peso e limiti della tradizione omerica ====
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Nonostante le premesse, Strabone avverte spesso il bisogno di non dare per scontata questa sua impostazione, preferendone ribadire la necessità ogni volta che se ne presenta l'occasione.
Procedendo da queste assunzioni programmatiche, il ruolo attribuito alla tradizione omerica e l'analisi critica che ogni volta ne consegue, comportano un notevole appesantimento dell'esposizione proprio per quei luoghi, come il Peloponneso, nei quali il confronto diretto con la narrazione epica si fa più serrato.<ref>Anna Maria Biraschi. ''Introduzione'' e note all'VIII libro, p. 23, BUR, 1992.</ref> Il solo fatto di aver attribuito al poeta epico il ruolo di autorità in campo
== Finalità dell'opera e destinatari ==
È lo stesso autore a descrivere la scopo formativo e i destinatari della sua opera:
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=== Prosa ===
In relazione a tale dichiarazione di metodo, e ai destinatari dell'opera, occorre rimarcare come il suo stile, pur senza esprimere particolari qualità, manifesti comunque un'aspirazione alla semplicità che non sembra più di tanto soggiacere ad influssi di [[atticismo|impronta atticista]]<ref name =Lesky1083/> e che ha il pregio di garantire alla sua prosa una piacevolezza di lettura che, unita all'interesse per le sue descrizioni, permane immutata ancora oggi. La sua lingua, vicina a quella di [[Polibio]], mantiene il contatto con la lingua viva dell'epoca. Ne risulta una [[koinè ellenistica]] ricca di forme popolari e di
== Concezione della geografia in Strabone ==
[[File:Map of Europe according to Strabo.jpg|thumb
=== Unitarietà ===
La materia trattata riguardava la geografia dell'intero [[ecumene]] allora conosciuto, in un'accezione che non si riduceva ai soli aspetti della [[Geografia fisica]], ma che teneva in considerazione le relazioni esistenti tra questi ultimi e le connotazioni culturali, etnografiche, storiche, politiche: si tratta di ambiti di indagine appartenenti alla sfera conoscitiva
=== Importanza del rapporto con l'ambiente ===
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È notevole ad esempio la sua osservazione su come l'espressione culturale di un popolo dipenda dal suo rapporto con il territorio. Strabone, ad esempio, individua la felice posizione della [[Grecia]] sul [[Mar Mediterraneo|mare]] quale uno dei fattori della sua fortuna, stabilendo, in questo caso, un'interessante correlazione tra il progredire della civiltà di un popolo e il suo contatto con l'elemento marino.
Ma riguardo alla relazione con i luoghi, e all'importanza di questa nel [[geodeterminismo|condizionare il percorso di una civiltà]], la sensibilità del geografo non incorre nell'errore di trascurare gli effetti che, sulla sfera ambientale, sono indotti dall'attività dell'uomo. Così, riferito alla città di [[Roma]]:
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=== Inclinazioni culturali dei popoli ===
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=== Spessore diacronico della descrizione ===
È evidente inoltre propensione dell'autore a non accontentarsi di una descrizione cristallizzata a un'epoca a lui contemporanea: Strabone indulge spessissimo ad ''excursus'' diacronici, a divagazioni sia mitiche che storiche. Non è un fatto casuale; fedele ai suoi precursori, e tra essi in particolare [[Polibio]], Strabone segue una precisa e dichiarata scelta di metodo:
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== Conoscenza geografica e filosofia ==
[[File:Strabo.jpg|thumb
Nella concezione di Strabone, come si può vedere dal passo precedentemente citato,<ref>[[Strabone]]. ''Geografia'', i, 22-23.</ref> quella geografica è una forma di conoscenza che occupa un posto di grande rilievo. Così si esprime in [[incipit|apertura dell'opera]]:
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La larghezza di vedute che essa presuppone, la vastità di conoscenze che pone in gioco, sono prerogativa di chi, per sua natura, è incline alle speculazioni sul senso più profondo dell'[[esistenza]], la [[filosofia|ricerca filosofica]] della [[felicità]]:
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== Matematica, geometria, astronomia ==
L'autore poi si intrattiene spesso, nei ''Prolegomeni'' dei primi due libri, a discutere sull'importanza della matematica e della geometria nella conoscenza geografica:
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Ma sono proprio le confutazioni in cui si produce e le discettazioni che egli intesse, in rapporto agli autori che l'hanno preceduto, a rivelare come questi campi di conoscenza non dovessero essere quelli a lui più congeniali.<ref name =Lesky1083/><ref name="Colonna697">[[Aristide Colonna]]. ''La letteratura greca''. Lattes, Torino, 1973 pp. 697-698</ref>
== Fortuna dell'opera ==
=== Antichità ===
Il successo della ''Geografia'' di Strabone, nei due secoli successivi, non dovette essere proporzionale alla grandiosità della concezione e alla vastità del materiale presentato. Appare strano infatti, proprio in relazione a tali peculiarità che il testo straboniano sia completamente trascurato, per un paio di secoli, da [[logografia (storia)|logografi]] e scrittori greci e latini di geografia: [[Claudio Tolomeo|Tolomeo]] arriverà a scrivere la sua importante ''[[Geografia (Tolomeo)|Geografia]]'' trascurando completamente il testo straboniano; ma già [[Plinio il Vecchio|Plinio]], per altri versi un affastellatore acritico di notizie, mostra di ignorare completamente Strabone. In seguito, fino al <small>V</small> secolo, l'opera si guadagna qualche
=== Medioevo e Umanesimo ===
Queste caratteristiche suscitarono invece un interesse maggiore in epoche successive, [[Medioevo]] e [[Umanesimo]], tanto da favorire la [[tradizione (filologia)|trasmissione]] quasi integrale del testo fino ai giorni nostri.
L'esposizione è infatti letteralmente costellata di annotazioni del genere più disparato: storia, miti di fondazione, mitologia, cultura, ambiente, opere d'arte; tutti questi elementi concorrono insieme a fare dell'opera una fonte inestimabile di informazioni.
=== Età contemporanea ===
[[File:ItaliaPaestumHeraionFoceSeleResti.jpg|thumb|
La visione geografica di Strabone, sottesa nella sua trattazione, ha suscitato l'attenzione e l'apprezzamento di importanti geografi del [[XIX secolo|<small>XIX</small>]] e [[XX secolo|<small>XX</small> secolo]], fondatori di una nuova concezione della geografia, come [[Friedrich Ratzel]] e [[Paul Vidal de la Blache]].
I pregi della ''Geografia'' di Strabone ne hanno fatto col tempo uno strumento imprescindibile nello studio di tanta parte del mondo antico mediterraneo, nelle diverse implicazioni storiche, geo-topografiche, etnografiche, toponomastiche e archeologiche, tanto che essa è oggetto di frequentissime citazioni in studi moderni.
Non è un caso se importanti opere sul mondo antico mediterraneo sono largamente intessute di corsivi estratti dall'opera di Strabone. Esempi ne sono [[Jean Bérard]], ''La Magna Grecia'', Torino, 1963 e [[Mario Napoli]], ''Civiltà della Magna Grecia'', Eurodes, 1978.
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La puntualità delle sue descrizioni, le preziose digressioni storiche, la precisione delle annotazioni topografica, sono elementi che sono di basilare importanza nell'inquadramento e nella soluzione di problemi di indagine archeologica.
Un esempio eclatante risale al [[1934]], quando l'appassionata ricerca di due intellettuali [[confino|confinati]], [[Umberto Zanotti Bianco]] e [[Paola Zancani Montuoro]], orientata proprio dalle parole di Strabone, rese possibile una delle più importanti scoperte dell'archeologia greca del [[XX secolo|<small>XX</small> secolo]], lo spettacolare ritrovamento dei resti dell'[[Heraion alla foce del Sele]], le cui origini mitiche risalgono a [[Giasone (mitologia)|Giasone]] e gli [[Argonauti]], con l'importante ciclo narrativo-metopale di epoca arcaica:
{{
Questa è invece la descrizione di [[Plinio il Vecchio|Plinio]]:
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È da rimarcare la differenza abissale tra la descrizione di Strabone e l'indicazione di Plinio: l'erudito romano colloca infatti il santuario sulla destra idrografica del fiume, nell'''ager Picentinus'', territorio che un tempo fu degli [[Etruschi]]. L'imprecisione di questo passo è stata all'origine dell'incertezza topografica fino alla scoperta dello [[Heraion alla foce del Sele]] nel XX secolo.
== Edizioni ==
* [[Editio princeps]]: [[1516]], [[Tipografia Aldina]]
=== Traduzioni ===
* Libro I e II, ''I Prolegomena'', a cura di Federica Cordano e Gabriella Amiotti, Tivoli, Tored, 2013. ISBN 88-88-61740-X
* Libro III e IV
* Libro V e VI
* Libro VIII
* Libro XI e XII
* ''L'Anatolia Meridionale in Strabone - Libro XIV della "Geografia"'', Edilibri, Nicola Biffi (a cura di), 2009. ISBN 978-88-7228-569-5
* ''L'Estremo Oriente di Strabone. Libro XV della "Geografia"'', Edilibri, Nicola Biffi (a cura di), 2005. ISBN 88-7228-450-3
* ''Il Medio Oriente di Strabone. Libro XVI della "Geografia"'', Edilibri, Nicola Biffi (a cura di), 2002. ISBN 978-88-7228-356-1
* ''L'Africa di Strabone. Libro XVII della "Geografia"'', Edizioni Dal Sud, Nicola Biffi (a cura di), 1999. ISBN 88-7553-025-4
*{{en}}[http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Strabo/home.html Books 1‑9, 15‑17] in traduzione inglese, ed. H. L. Jones (1924), da [[LacusCurtius]]▼
* {{cita libro|Strabone||Geografia: L'Italia|1988|BUR|altri=Libri V, VI|curatore=Anna Maria Biraschi|isbn=88-17-16687-1}}
* {{cita libro|Strabone||Geografia: Il Peloponneso|1992|BUR|altri=Libro VIII|curatore=Anna Maria Biraschi|isbn=88-17-16859-9}}
* [[Albin Lesky]]. ''Storia della letteratura greca''. Milano, Il Saggiatore, 1984, Vol. III▼
* Aristide Colonna. ''La letteratura greca''. Lattes, Torino, 1973▼
* {{en}}[http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/secondary/journals/CR/2/3/Notes_on_Strabo*.html#2 Contributions to Strabo's Biography], in ''Classical Review'', Vol. 2 (1888), p. 84 (disponibile su [[LacusCurtius]])▼
== Voci correlate ==▼
* [[Storia della Grecia]]▼
* [http://books.google.it/books?id=oQUceuRdfmcC&printsec=frontcover La geografia di Strabone, di greco tradotta in volgare italiano da Alfonso Buonacciuoli, con due copiosissime tavole l'una de' nomi antichi & moderni, l'altra di tutti i nomi, & cose notabili, che in questo libro si contengono, Completa: Prima e Seconda parte]▼
* [[Storiografia greca]]▼
* [[Storiografia romana]]▼
* [[Geopolitica]]▼
== Altri progetti ==▼
Sono presenti i primi due volumi della traduzione in lingua italiana (''Della geografia di Strabone libri XVII'') di [[Francesco Ambrosoli]], Milano: Francesco Sonzogno (poi P. A. Molina), 1827-1835:▼
{{Interprogetto|s=Geografia (Strabone)}}
** Vol. I - libri 1-4 ([http://books.google.it/books?id=NqlQAAAAcAAJ Google libri])▼
{{
** Vol II - libri 5-10 ([http://books.google.it/books?id=dKlQAAAAcAAJ Google libri])▼
==
* {{Collegamenti esterni}}
▲{{references|2}}
;Alcune edizioni digitalizzate
*{{Cita libro|editore= Heinrich Petri|lingua= grc|cognome= Strabo|titolo= Geographica|città= Basileae|accesso= 21 aprile 2015|data= 1549|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=3071247&search_terms=DTL7}}
*{{Cita libro|editore= Weidmannsche Verlagsbuchhandlung|curatore= Johann Philipp Siebenkees|lingua= grc|cognome= Strabo|titolo= Geographica. 1|città= Lipsiae|accesso= 21 aprile 2015|data= 1796|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=2737906&search_terms=DTL5}}
*{{Cita libro|editore= Weidmannsche Verlagsbuchhandlung|curatore= Johann Philipp Siebenkees|lingua= grc|cognome= Strabo|titolo= Geographica. 2|città= Lipsiae|accesso= 21 aprile 2015|data= 1798|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=2738957&search_terms=DTL5}}
*{{Cita libro|editore= Weidmannsche Verlagsbuchhandlung|curatore= Johann Philipp Siebenkees|lingua= grc|cognome= Strabo|titolo= Geographica. 3|città= Lipsiae|accesso= 21 aprile 2015|data= 1801|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=2740008&search_terms=DTL5}}
*{{Cita libro|editore= Weidmannsche Verlagsbuchhandlung|curatore= Johann Philipp Siebenkees|lingua= grc|cognome= Strabo|titolo= Geographica. 4|città= Lipsiae|accesso= 21 aprile 2015|data= 1806|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=2741407&search_terms=DTL5}}
*{{Cita libro|editore= Weidmannsche Verlagsbuchhandlung|curatore= Johann Philipp Siebenkees|lingua= grc|cognome= Strabo|titolo= Geographica. 5|città= Lipsiae|accesso= 21 aprile 2015|data= 1808|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=2742642&search_terms=DTL5}}
*{{Cita libro|editore= Weidmannsche Verlagsbuchhandlung|curatore= Johann Philipp Siebenkees|lingua= grc|cognome= Strabo|titolo= Geographica. 6|città= Lipsiae|accesso= 21 aprile 2015|data= 1811|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=2744189&search_terms=DTL5}}
;Alcune traduzioni digitalizzate
▲=== Bibliografia ===
▲*
▲
▲*[[Albin Lesky]]. ''Storia della letteratura greca''. Milano, Il Saggiatore, 1984, Vol. III
** Vol. I: I discorsi preliminari ([http://books.google.it/books?id=_KhQAAAAcAAJ&printsec=frontcover Google libri])
▲*Aristide Colonna. ''La letteratura greca''. Lattes, Torino, 1973
▲** Vol.
▲** Vol.
** Vol. IV: libri 11-14 ([http://books.google.it/books?id=nalQAAAAcAAJ&printsec=frontcover Google libri])
** Vol. V: libri 15-17 ([http://books.google.it/books?id=gKdQAAAAcAAJ&printsec=frontcover Google libri])
▲*{{en}}[http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/secondary/journals/CR/2/3/Notes_on_Strabo*.html#2 Contributions to Strabo's Biography], in ''Classical Review'', Vol. 2 (1888), p.84 (disponibile su [[LacusCurtius]])
* {{en}}[http://www.perseus.tufts.edu/hopper/text?doc=Perseus:text:1999.01.0239 Strabo's Geography], traduzione inglese, ed. H.C. Hamilton, W. Falconer, London, George Bell & Sons, 1903, da [[Perseus Digital Library]]
▲* {{en}}[http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Strabo/home.html
{{Controllo di autorità}}
▲==Voci correlate==
▲*[[Storia della Grecia]]
▲*[[Storiografia greca]]
▲*[[Storiografia romana]]
▲*[[Geopolitica]]
▲== Altri progetti ==
▲{{Interprogetto|s=:fr:Strabon|s_etichetta=Geografia di Strabone in lingua francese|s=:el:Γεωγραφία|s_etichetta=Γεωγραφία di Strabone (in lingua greca)}}
▲{{Portale|antica Grecia|antica Roma|geografia|storia}}
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