William MacKenzie: differenze tra le versioni

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|AnnoNascita = 1791
|LuogoMorte = Glasgow
|LuogoMorteLink =
|GiornoMeseMorte = 30 luglio
|AnnoMorte = 1868
|Epoca= 1800
|Attività = oculista
|Nazionalità = scozzese
|PostNazionalità = , noto per aver fondato la "''Glasgow Eye Infirmary"'' nel [[1824]]
|Immagine = William Mackenzie (1791-1868).jpg
}}
È considerato il padre dell'[[OculisticaOftalmologia|oculistica]] moderna inglese. Nel 1828 ottenne la cattedra di professore Waltonian in Oculistica presso l'[[Università di Glasgow]]. Scrisse l'opera "''The Treatise on diseasediseases of the Eye''"<ref>A.M Wright Thomson, 1973, pag.79</ref>, primo libro di testo dell'Oculisticaoculistica Inglese e punto di riferimento per gli studenti dell'epocainglese. Il 3 Marzomarzo [[1838]] divennefu "nominato ''Surgeon Oculist"''<ref> A.M Wright Thomson, 1973, pag.116</ref>, perdalla designazione[[Vittoria delladel ReginaRegno Unito|regina Vittoria]]. Nel 1843 entròdivenne amembro far parte della "Fellowship of thedel [[Royal College of Surgeons"]]<ref> A.M Wright Thomson, 1973, pag.114</ref>.
 
==Biografia==
===Infanzia e Formazione===
[[File:Glasgow University in 1650.jpg|miniatura|destra|L'Università di Glasgow, veduta del 1654.]]
William Mackenzie nacque a [[Glasgow]] il 29 Marzo 1791 in una moderna villa di Queen Street, secondo figlio legittimo di James Mackenzie ed Isabella Dick<ref name="Thomson">{{Cita libro |autore = A.M Wright Thomson |altri= | traduzione di |titolo = The Life and Times of Dr William Mackenzie, Founder of the Glasgow Eye Infirmary. |anno= 1973 |editore= Privately Printed By Robert MacLehose, Glasgow |edizione= |pagine = 16 |id= }}</ref>. La sua infanzia fu segnata dalla morte prematura della madre. Frequentò la Glasgow Grammar School, ma dopo pochi anni si trasferì alla "Glasgow University" per studiare Teologia; completò il corso di studi senza laurearsi. Gli anni universitari rappresentarono un periodo florido della sua vita, caratterizzato da numerose amicizie, coltivate mediante un intenso carteggio.
DalWilliam 1810Mackenzie intrapresenacque gli studi di medicina presso l'Università dia [[Glasgow.]] Conseguì lail laurea29 ilmarzo 71791 Agostoin 1815una emoderna sul documentovilla di laureaQueen appenaStreet, firmatosecondo apposefiglio un'invocazionelegittimo d'aiutodi versoJames Dio.Mackenzie Laed dichiarazioneIsabella concludeva con le paroleDick<ref name="So God help meThomson" ("Dunque Gesù aiutami")<ref>{{Cita libro |autore = A.M Wright Thomson |altri= | traduzione di |titolo = The Life and Times of Dr William Mackenzie, Founder of the Glasgow Eye Infirmary. |anno= 1973 |editore= Privately Printed By Robert MacLehose, Glasgow |edizione= |pagine = 2216 |id= }}</ref>. La sua infanzia fu segnata dalla morte prematura della madre. Frequentò la [[Glasgow Grammar School]]<ref>A.M Wright Thomson, 1973, pag.18</ref>, ma dopo pochi anni si trasferì presso l'[[Università di Glasgow]] per studiare [[Teologia]]<ref name="A.M Wright Thomson, 1973, pag.19">A.M Wright Thomson, 1973, pag.19</ref>; completò il corso di studi senza laurearsi. Gli anni universitari rappresentarono un periodo florido della sua vita, durante il quale coltivò diverse amicizie.
 
Dal 1810 intraprese gli studi di medicina presso l'[[Università di Glasgow]]<ref name="A.M Wright Thomson, 1973, pag.19"/>. Conseguì la laurea il 7 agosto 1815 e sul documento di laurea appena firmato appose un'invocazione d'aiuto verso Dio; la dichiarazione concludeva con le parole "''So God help me''"<ref>{{Cita libro |autore = A.M Wright Thomson |altri= | traduzione di |titolo = The Life and Times of Dr William Mackenzie, Founder of the Glasgow Eye Infirmary. |anno= 1973 |editore= Privately Printed By Robert MacLehose, Glasgow |edizione= |pagine = 22 |id= }}</ref> ("Dunque Dio aiutami").
 
===Il Tour Europeo: Francia e Italia===
L'ambiente universitario [[Scozia|scozzese]] presentava lo svantaggio di formare gli studenti solamente su un piano prevalentemente teorico, tralasciando la parte clinica degli apprendistato e dei tirocini; tale stato di coseciò per William rappresentava una carenza non indifferente ed un disagio tali che divenne trampolino di lancio per la carriera futura in quanto lo spinsespinsero a spostarsi in altri ambiti al fine di migliorare le sue competenze.
 
Sostenuto da un adeguato patrimonio finanziario, si spostò a Londra nel 1816, dove frequentò il Saint Bartholomew’s Hospital e compilò, per la prima volta, un registro dei pazienti, ancora esistente; ebbe l'opportunità di frequentare la "Eye Infirmary" in Charterhouse Square e probabilmente anche il "Lock Hospital"<ref> A.M Wright Thomson, 1973, pag. 27</ref>.
Sostenuto da un adeguato patrimonio finanziario, si spostò a [[Londra]] nel 1816, dove frequentò il [[St Bartholomew's Hospital]]<ref>A.M Wright Thomson, 1973, pag.26</ref> e compilò per la prima volta un registro dei pazienti ancora esistente; ebbe l'opportunità di frequentare la "Eye Infirmary" in Charterhouse Square e il [[Lock Hospital]]<ref>A.M Wright Thomson, 1973, pag. 27</ref>.
In quel periodo William Mackenzie, così come tutti i giovani medici del tempo, tenne lezioni di anatomia e chirurgia, inserendosi in maniera invidiabile in tale contesto, spinto dalla passione per le materie cardine del corso di laurea di medicina e chirurgia.
In quel periodo William Mackenzie, così come tutti i giovani medici del tempo, tenne lezioni di [[anatomia]] e [[chirurgia]], inserendosi in maniera invidiabile in tale contesto.
Nella primavera del 1816 in lui prese forma l’idea di dedicarsi ad un viaggio in Europa, scelta ampiamente sostenuta dal professore nonchè suo amico [[Harry Rainy]], il quale aveva già fatto esperienza in ambito medico a Parigi, rimanendo particolarmente colpito dalla superiorità tecnico-scientifica della scuola oculistica francese. Il 6 Maggio 1816 lasciò Londra per recarsi a Parigi: all'arrivo, sul molo di fronte a se notò la presenza di un crocifisso, per la prima volta percepì una sensazione trascendentale dell'animo che annotò con la definizione: "''the excitement of adoration''" ("l’emozione dell'adorazione")<ref> A.M Wright Thomson, 1973, pag. 28</ref>.
 
Grazie ad Harry Rainy frequentò una serie di illustri personaggi che lo avrebbero accompagnato durante il suo tour, tra cui [[James Arnott]], studente al [[Jardin des Plantes]].
Nella primavera del 1816 si dedicò ad un viaggio in [[Europa]], scelta ampiamente sostenuta dal professore ed amico [[Harry Rainy]]<ref>A.M Wright Thomson, 1973, pag. 26</ref>, il quale aveva già fatto esperienza in ambito medico a [[Parigi]], rimanendo particolarmente colpito dalla superiorità tecnico-scientifica della scuola di [[oculistica]] francese. Il 6 maggio 1816 lasciò [[Londra]] per recarsi a [[Parigi]]: all'arrivo sul molo notò la presenza di un crocifisso e per la prima volta percepì una sensazione mistica che annotò con la definizione: "''the excitement of adoration''"<ref>A.M Wright Thomson, 1973, pag. 28</ref> ("l'emozione dell'adorazione").
L’arrivo a Parigi fu segnato dalla morte del padre.
 
In questa città trascorse esattamente due mesi, mantenendo attivi i contatti con i medici scozzesi. Dopo pochi giorni di soggiorno trascorsi presso dimore poco accoglienti, abituatosi a convivere con le pulci e a trascorrere le notti sul pavimento delle abitazioni, iniziò a prender lezioni di francese per poter avere accesso negli ambienti medico-scientifici, frequentò vari corsi di storia naturale tenuti da [[Lamarck]] presso il [[Jardin des Plantes]]. Si trasferì presso l'Hotel Dieu, per frequentare le lezioni ed apprendere gli insegnamenti del grande medico [[Guillaume Dupuytren]]: in tale contesto potè confrontare la sua preparazione con gli standard francesi, muovendo spesso critiche sui metodi di bendaggio approntati nel trattamento delle fratture che inducevano alla cancrena. In compagnia dell’amico James Arnott prese parte ad una serie di lezioni svolte all’ospedale "San Luigi", riguardanti i disturbi della pelle. Avvenimenti che segnarono in positivo la sua professionalità furono le visite compiute insieme a M. Cullerier su un campione di duecentocinquanta pazienti: ogni diagnosi era seguita da una prescrizione medica attinente alla patologia.
Grazie ad [[Harry Rainy]] conobbe una serie di illustri personaggi che lo accompagnarono durante il suo tour, tra cui [[James Arnott]], studente al [[Jardin des Plantes]]<ref>A.M Wright Thomson, 1973, pag.28</ref>.
L’8 luglio del 1816 William Mackenzie, arricchito da un notevole bagaglio culturale, lasciò Parigi per spostarsi a [[Ginevra]]. Dopo pochi giorni di permanenza presso il territorio svizzero si trasferì a Pavia portando con sè una commendatizia indirizzata ad [[Antonio Scarpa]]. Qui trascorse un breve periodo di tempo al seguito del celebre anatomista, del quale poté apprezzare le qualità umane e professionali, trascritte sul suo diario, in cui si legge: "..E' un uomo che conserva ancora un aspetto dignitoso e signorile. [..] Non sono mai stato soddisfatto come in questa occasione, grazie all'accoglienza ricevuta da questo celebre uomo"<ref> A.M Wright Thomson, 1973, pag. 37</ref>.
 
Il 2 Ottobre 1816, dopo aver soggiornato presso [[Firenze]], [[Genova]], [[Gaeta]], [[Roma]] e [[Napoli]] fece ritorno a Parigi ove si dedicò alla dissezione dei muscoli dell’addome presso l'Ospedale della Pitiè. Quotidianamente annotava sul suo diario le parti del corpo che aveva dissezionato: tale pratica oltre a contribuire all'arricchimento professionale, lo appassionò tanto da trascorrere le vacanze natalizie del 1816 dissezionando i nervi delle orbite oculari.
L'arrivo a [[Parigi]] fu segnato dalla morte del padre. In questa città trascorse esattamente due mesi, mantenendo attivi i contatti con i medici scozzesi. Abituatosi a convivere con le pulci nelle dimore poco accoglienti che lo ospitarono, dopo pochi giorni di soggiorno iniziò a prender lezioni di francese per poter avere accesso agli ambienti medico-scientifici e frequentò vari corsi di storia naturale tenuti da [[Lamarck]] presso il [[Jardin des Plantes]]. Si trasferì presso l'[[Hôtel Dieu]]<ref>A.M Wright Thomson, 1973, pag.29</ref>, per frequentare le lezioni ed apprendere gli insegnamenti del grande medico [[Guillaume Dupuytren]]<ref>A.M Wright Thomson, 1973, pag. 30</ref>: in tale contesto poté confrontare la sua preparazione con gli standard francesi, muovendo spesso critiche sui metodi di bendaggio approntati nel trattamento delle [[Frattura (medicina)|fratture]] che inducevano alla [[gangrena]]. In compagnia dell'amico [[James Arnott]] prese parte ad una serie di lezioni svolte all'ospedale Saint Louis, riguardanti i disturbi della pelle. Avvenimenti che segnarono in positivo la sua professionalità furono le visite compiute insieme a [[M. Cullerier]] su un campione di duecentocinquanta pazienti: ogni diagnosi era seguita da una prescrizione medica attinente alla patologia<ref>A.M Wright Thomson, 1973, pag.30</ref>.
Durante la sua permanenza che si protrasse fino all'estate dall'anno seguente sottopose a visite mediche numerosi pazienti presso l’Hotel Dieu, migliorando ancor più le sue competenze cliniche; all’ospedale “Saint Louis” ascoltò invece diverse lezioni sul [[cancro]].
 
Il resoconto del suo tour europeo è così riassunto nell’ultima pagina del suo diario annuale:
L'8 luglio del 1816 William Mackenzie, arricchito da un notevole bagaglio culturale, lasciò [[Parigi]] per spostarsi a [[Ginevra]]. Dopo pochi giorni di permanenza presso il territorio svizzero si trasferì a [[Pavia]] portando con sé una commendatizia indirizzata ad [[Antonio Scarpa]]<ref>A.M Wright Thomson, 1973, pag. 37</ref>. Qui trascorse un breve periodo di tempo al seguito del celebre anatomista, del quale poté apprezzare le qualità umane e professionali.
“[..]nel 1816 ho avuto diverse opportunità di migliorare la mia conoscenza ed ampliare le mie vedute riguardo al genere umano”.<ref> A.M Wright Thomson, 1973, pag. 45</ref>
 
Il 2 ottobre 1816, dopo aver soggiornato presso [[Firenze]], [[Genova]], [[Gaeta]], [[Roma]] e [[Napoli]] fece ritorno a [[Parigi]] ove si dedicò alla [[Dissezione (anatomia)|dissezione]] dei muscoli dell'[[addome]] presso l'Ospedale [[Salpêtrière]]<ref>A.M Wright Thomson, 1973, pag.44</ref>. Quotidianamente annotava sul suo diario le parti del corpo che aveva dissezionato: tale pratica lo appassionò al tal punto da trascorrere le vacanze natalizie del 1816 dissezionando i [[Nervo|nervi]] delle [[orbite oculari]].
 
Durante la sua permanenza in Francia, che si protrasse fino all'estate successiva, sottopose a visite mediche numerosi pazienti presso l'[[Hôtel Dieu]], migliorando ancor più le sue competenze cliniche; all'ospedale Saint Louis ascoltò invece diverse lezioni sul [[Neoplasia|cancro]].
Il resoconto del suo tour europeo è così riassunto nell'ultima pagina del suo diario annuale:
“[..] ''Nel 1816 ho avuto molteplici opportunità per ampliare le mie conoscenze sul genere umano''”.<ref>A.M Wright Thomson, 1973, pag. 45</ref>
 
===L'esperienza viennese===
Lasciata [[Parigi]] il 17 luglio 1817, giunse a [[Vienna]] il 5 Agostoagosto; qui William Mackenzie frequentò assiduamente la “University Clinic”<ref>A.M Wright Thomson, 1973, pag.50</ref> e divenne allievo di [[George Joseph Beer]], autorità mondiale nell'ambito medico, il quale lo accompagnò nella scelta dell'[[Oculistica]] come settore nel quale specializzarsi.
Sotto la sua supervisione eseguì le prime operazioni chirurgiche agli occhi. Così annotò la sua prima operazione chirurgica condotta quel piovoso 3 ottobre:
 
Sotto la sua supervisione eseguì le prime operazioni chirurgiche agli occhi. Così annotò il suo primo intervento chirurgico condotto su un cranio nel piovoso 3 ottobre del 1817:
{{Quote|[..]It came my turn to operate for cataract in Beer’s course. He put the knife into my left hand and desired me to operate on the right eye of a head which was stuck up before me, telling me at the same time to remember is direction to point the kinfe at first towards the iris. I took the knife and glad to see that I held it with a steady hand, I plunged in throught not merely the cornea, but throught the iris into the bargain. Not discomposed by this orrid blunder, I withdrew the knife a little and carried it tolerably well across the anterior chamber. Penetrating the internal side of the cornea, I came into contact, most infortunately, with the side of the nose and gave the “patient” such a prick as would have made him dance a little if he had been alive<ref> A.M Wright Thomson, 1973, pag. 51</ref>. |William Mackenzie}}
 
{{Citazione|[...]Pose il coltello sulla mia mano sinistra e mi invitò ad operare sull'occhio destro di una testa posta innanzi a me, ricordandomi contemporaneamente di rivolgere la punta del coltello inizialmente solo verso l'iride; io impugnai il coltello e, soddisfatto nell'accorgermi che riuscivo a reggerlo con ferma mano, lo conficcai non solo nella cornea ma anche attraverso l'iride. Non scomponendomi dinnanzi al grave errore, estrassi appena il coltello e lo spostai in modo accettabile attraverso la camera anteriore.||[..]He put the knife into my left hand and desired me to operate on the right eye of a head which was stuck up before me, telling me at the same time to remember is direction to point the knife at first towards the iris. I took the knife and glad to see that I held it with a steady hand, I plunged in throught not merely the cornea, but throught the iris into the bargain. Not discomposed by this orrid blunder, I withdrew the knife a little and carried it tolerably well across the anterior chamber<ref name="A.M Wright Thomson, 1973, pag. 51">A.M Wright Thomson, 1973, pag. 51</ref>.|lingua=en}}
Quattro giorni dopo eseguì un secondo tentativo: “Ein schoner Schnitt”<ref> A.M Wright Thomson, 1973, pag. 51</ref> (“Un bel taglio”) fu il commento finale di George Joseph Beer.
La sua esperienza viennese fu arricchita dall'amicizia di Gordon, un oculista laureatosi ad Edimburgo; insieme concepirono l’idea di pubblicare una rivista medica straniera. Dopo aver ricevuto l'assenso per una futura collaborazione da parte del medico italiano [[Corneliani]] nacque il primo "Journal of Foreign Medicine and Surgery"<ref> A.M Wright Thomson, 1973, pag. 52</ref>.
Il contributo di William Mackenzie per il "Journal of Foreign Medicine and Surgery", successivamente rinominato con il nome di "Anderson’s Quarterly Medical Journal", si protrasse fino al 1826. Nel primo volume un articolo su tre riportava la sua firma: si trattava di articoli riguardanti la descrizione delle tecniche interventistiche adottate dal Dottor George Joseph Beer e dei metodi europei di estrazione della cataratta, arricchiti da preziosi apporti critici.
Durante la permanenza a Vienna Mackenzie visitò il "Blinde-Anstalt", un centro per non vedenti.
Prima di tornare in Gran Bretagna trascorse due mesi tra Praga e Berlino, dove conobbe il celebre Dottor Rudolphi.
Dal resoconto delle esperienze vissute durante il tour nel Continente europeo traspariva la gioia derivante dalla esemplare crescita professionale subita in quegli anni trascorsi fuori da casa; così annotò
 
Quattro giorni dopo eseguì un secondo tentativo: “''Ein schoner Schnitt''”<ref name="A.M Wright Thomson, 1973, pag. 51"/> (“''Un bel taglio''”), questo fu il commento finale di [[George Joseph Beer]].
{{Quote |''Ho avuto l’occasione di ascoltare i pilastri della Chirurgia del tempo.[..]L'anatomia vola come una ninfea su di me, eppure il mio sguardo è fisso su di lei. Quale miglioramento ho rinvenuto nel corso dell'ultimo anno? Ho acquisito una notevole conoscenza dei metodi di dissezione, ho partecipato al trattamento delle malattie veneree ed ho scoperto il mio interesse per lo studio della medicina legale. Ho acquisito la capacità di tradurre i testi pubblicati da autori stranieri e quel che ho appreso in ambito Oculistico è a dir poco apprezzabile''<ref> A.M Wright Thomson, 1973, pag. 53-54</ref>. |William Mackenzie}}
 
La sua esperienza viennese fu arricchita dall'amicizia di Gordon, un oculista laureatosi ad [[Edimburgo]]; insieme concepirono l'idea di pubblicare una rivista medica internazionale. Dopo aver ricevuto l'assenso per una futura collaborazione da parte del medico italiano [[Giuseppe Corneliani]] nacque il primo "Journal of Foreign Medicine and Surgery"<ref>A.M Wright Thomson, 1973, pag. 52</ref>.
Il contributo di William Mackenzie per il "Journal of Foreign Medicine and Surgery", successivamente rinominato con il nome di "Anderson's Quarterly Medical Journal"<ref>A.M Wright Thomson, 1973, pag. 54</ref>, continuò fino al 1826. Nel primo volume un articolo su tre riportava la sua firma: si trattava di articoli riguardanti la descrizione delle tecniche interventistiche adottate dal Dottor [[George Joseph Beer]] e dei metodi europei di estrazione della [[cataratta]], arricchiti da preziosi apporti critici.
 
Durante la permanenza a [[Vienna]] Mackenzie visitò il "Blinde-Anstalt", un centro per non vedenti.
Prima di tornare in [[Gran Bretagna]] trascorse due mesi tra [[Praga]] e [[Berlino]], dove conobbe il celebre [[Karl Asmund Rudolphi]].
Dal resoconto delle esperienze vissute durante il tour nel Continente europeo traspariva la gioia derivante dalla esemplare crescita professionale maturata in quegli anni trascorsi fuori da casa; così annotò:
 
{{Citazione|''Ho avuto l’occasione di ascoltare i pilastri della chirurgia del tempo. L'anatomia vola come una ninfea su di me, eppure il mio sguardo è fisso su di lei. Quale miglioramento ho rinvenuto nel corso dell'ultimo anno? Ho acquisito una notevole conoscenza dei metodi di dissezione, ho partecipato al trattamento delle malattie veneree ed ho scoperto il mio interesse per lo studio della medicina legale. Ho acquisito la capacità di tradurre i testi pubblicati da autori stranieri e quel che ho appreso in ambito oculistico è a dir poco apprezzabile''<ref>A.M Wright Thomson, 1973, pag. 53-54</ref>. |William Mackenzie}}
 
===Il soggiorno a Londra e l'inizio della carriera===
Il 30 Gennaiogennaio 1818 fece ritorno in [[Gran Bretagna]], ove ebbe ufficialmente inizio la sua brillante carriera medica. Il 5 aprile 1818 infatti, dopo essersi presentato come candidato al “Royal College of Surgeons”: in quella occasione, fu esaminato da [[Sir David Dundans]]<ref>A.M Wright Thomson, 1973, pag. 60</ref>, il quale rimase, stupefatto dalla puntigliosa descrizione anatomica dell’occhiodell'[[occhio]] fornita da Mackenzie e, lo incoraggiò ad intraprendere senza timore la professione oculistica. Era il cinque aprile 1818. Qualche mese dopo, esattamente il 22 Dicembre, l’ammissione alla "Medico-Chirurgical Society", avvenuta a seguito di una disquisizione su tematiche riguardanti l’[[oculistica reumatica]], accrebbe la sua fama.
Nello stesso periodo mise un annuncio sul “Morning Post” per tenere una serie di lezioni sui disagi dell’occhio: la sua prima esperienza da insegnante risultò fallimentare, solo due persone infatti frequentarono la lezione introduttiva; Mackenzie portò comunque a conclusione il corso nonostante le aule rimanessero deserte.
Durante la permanenza a Londra ebbe l'occasione di assistere all’"Hunterian Oration" tenuta al "Royal College of Surgeons" e di contribuire alla divulgazione a mezzo stampa della scienza medica: degne di nota sono le pubblicazioni del Marzo 1819 riguardanti [[i disagi lacrimali]].
All'età di soli ventotto anni proprio in territorio londinese sorse in lui l'idea di dar vita ad una infermeria oculistica in Southwark, progetto irrealizzato ma non archiviato del tutto, perchè di lì a poco la sua idea avrebbe trovato realizzazione nella più grande infermeria di Glasgow.
Il progetto prevedeva la cura dei poveri afflitti da disagi oculistici: l'idea risultava geniale sia perché il bacino d'utenza era talmente vasto da assicurare una molteplicità di casi clinici da affrontare constatato l'incremento della popolazione nel distretto “Borough of Southwark”<ref> A.M Wright Thomson, 1973, pag. 62</ref> e anche perchè era difficoltoso raggiungere le altre due strutture già presenti a Londra, la "Eye Infirmary" in "Charter House Square" e il "Royal Westminster Oftalmical Hospital" in "Oxford Street".
La struttura ipotizzata avrebbe accolto i pazienti suddividendoli in tre diverse categorie:
* pazienti che avrebbero subito cure all'interno dell’Infermieria;
* pazienti che sarebbero stati visitati presso le loro dimore quando l'infermeria era impossibilitata ad ospitarli;
*pazienti ambulatoriali le cui cure venivano prescritte gratuitamente.
William Mackenzie si preoccupò di sottoscrivere le modalità di cura e le relative tariffe da applicare ad ogni tipo di patologia trattata.
Il progetto fu abbandonato quando William Mackenzie decise di lasciare Londra per tornare a Glasgow.
 
Verso la fine dell'anno, esattamente il 22 dicembre, l'ammissione alla "Medico-Chirurgical Society"<ref>A.M Wright Thomson, 1973, pag. 61</ref>, avvenuta a seguito di una disquisizione su tematiche riguardanti l'oculistica reumatica, accrebbe la sua fama.
Nello stesso periodo mise un annuncio sul “Morning Post” per tenere una serie di lezioni sui disagi dell'[[occhio]]: la sua prima esperienza da insegnante risultò fallimentare, solo due persone infatti frequentarono la lezione introduttiva; Mackenzie portò comunque a conclusione il corso nonostante le aule rimanessero deserte.
 
Durante la permanenza a [[Londra]] ebbe l'occasione di assistere all'"''Hunterian Oration''"<ref>A.M Wright Thomson, 1973, pag. 64</ref> tenuta al Royal College of Surgeons e di contribuire alla divulgazione a mezzo stampa della scienza medica: degne di nota sono le pubblicazioni del Marzo 1819 riguardanti i [[disagi lacrimali]].
 
All'età di ventotto anni sorse in lui l'idea di dar vita a una infermeria oculistica in [[Southwark]], a Londra. Tale progetto non fu realizzato in terra londinese, ma avrebbe trovato espressione qualche anno dopo a [[Glasgow]].
 
Il progetto prevedeva la cura di pazienti afflitti da disagi oculistici: constatato l'incremento della popolazione nel distretto “Borough of Southwark”<ref>A.M Wright Thomson, 1973, pag. 62</ref> l'idea risultava geniale sia perché il bacino d'utenza era talmente vasto da assicurare una molteplicità di casi clinici da trattare, sia per la difficoltà nel raggiungere le altre due strutture già presenti a [[Londra]], la "Eye Infirmary" in "Charter House Square" e il "Royal Westminster Oftalmical Hospital" in "Oxford Street".
 
L'infermeria avrebbe accolto i pazienti suddividendoli in tre diverse categorie:
* pazienti curati all'interno dell'infermeria;
* pazienti visitati nelle loro dimore in caso di mancanza di posti letto presso l'infermeria;
*pazienti ambulatoriali a cui erano riservate cure gratuite.
 
William Mackenzie si preoccupò di sottoscrivere le modalità di cura e le relative tariffe da applicare ad ogni tipo di patologia trattata. Il progetto fu abbandonato quando William Mackenzie decise di lasciare [[Londra]] per tornare a [[Glasgow]].
 
===Il ritorno a Glasgow e l'apogeo===
IlDopo suoaver ritornoricevuto in patria avvenne principalmente a seguito dellala comunicazione di [[Harry Rainy,]] ilrelativa quale gli comunicò laalla disponibilità delledi aule diper la dissezione anatomica a seguito della fuga in [[America]] di [[Granville Pattinson]], un medico in servizio alla Glasgow Royal Infirmary, accusato di condotta non professionale, perfece averritorno procuratoin duepatria, il amputazioni6 suiottobre pazienti1819.
 
Il sei ottobre 1819 fece ritorno alla città natale immensamente rattristato per non aver saputo capitalizzare l’opportunità di ottenere una cattedra di anatomia a Londra. In quell'anno però la speranza di William Mackenzie trovò compimento: nominato professore, gli fu assegnata la cattedra di anatomia all' "Anderson's College Medical School", istituto sorto con il preciso obiettivo di contrastare la rinomata "Glasgow University".
Questo avvenimento rappresentò la svolta che lo porto al successo, senza ricadute. Ormai erano finiti i giorni in cui alle sue lezioni partecipavano solo i suoi amici: laLa nuova collocazione presso [[Glasgow]] gli fornì un posto privilegiato dal quale dare ampia risonanza alla sua scienza, già: nelnello primostesso anno cinquantasetteinfatti studentigli frequentavanofu assiduamenteassegnata le suela lezionicattedra di [[anatomia]] eall' chirurgia"Anderson's edCollege erano in ventinove a prendere parte al corso sui Disagi Oculari. Per la sua forbita e dotta eloquenza fu chiamato a impartire lezioni di "Medical JurisprudenceSchool"<ref> A.M Wright Thomson, 1973, pag. 6766</ref>, istituto sorto con il preciso obiettivo di contrastare la rinomata "Glasgow University".
 
Intanto progrediva la sua fama che si espandeva su scala mondiale. Degna di nota è la lettera inviatagli da Mr James Campbell da Orangehill, in[[Tobago]], con la richiesta di una prescrizione per delle lenti, cui era necessitato per la sua estrema difficoltà nel vedere oltre i 18 metri di distanza.
Questo avvenimento rappresentò la svolta che attestò il suo successo. Erano in cinquantasette gli studenti che frequentavano le lezioni di [[anatomia]] e [[chirurgia]] da lui tenute nel primo anno ed erano in ventinove a prendere parte al suo corso sui disagi oculari. Per la sua forbita e dotta eloquenza fu chiamato a impartire lezioni di "Medical Jurisprudence"<ref>A.M Wright Thomson, 1973, pag. 67</ref>.
Ebbe notevole risalto l'ammissione alla "Glasgow Medical Society"<ref> A.M Wright Thomson, 1973, pag. 68</ref>, percepita però da Mackenzie come un aggravio, attesa la necessità di garantire un'assidua partecipazione agli incontri e di attenersi al rigido regolamento che prevedeva lezioni periodiche nella sessione invernale. Per tali ragioni disertò gli incontri per più di due anni. Si accorse presto che la fama e il successo lo rendevano incredibilmente occupato.
 
In quegli anni, malgrado i suoi innumerevoli coinvolgimenti lavorativi, maturò l’idea di sposarsi e fu così che il 18 novembre 1823 convolò a nozze con Isabella Hay. Dall'unione coniugale, il 13 aprile del 1825, nacque una figlia; pochi anni dopo si verificò il decesso della moglie.
Progrediva intanto la sua fama che si espandeva su scala mondiale. Degna di nota è la lettera inviatagli da Mr James Campbell da Orangehill, in [[Tobago]], con la richiesta di una prescrizione per un tipo di lenti cui era necessitato data l'estrema difficoltà nel vedere oltre i 18 metri di distanza<ref name="A.M Wright Thomson, 1973, pag. 68">A.M Wright Thomson, 1973, pag. 68</ref>.
Ebbe notevole risalto nello stesso periodo l'ammissione alla "Glasgow Medical Society"<ref name="A.M Wright Thomson, 1973, pag. 68"/>, percepita però da Mackenzie come un aggravio, per la richiesta di un'assidua partecipazione agli incontri e alle periodiche lezioni tenute durante la sessione invernale. Per tali ragioni, per più di due anni, disertò gli incontri.
 
Malgrado i suoi coinvolgimenti lavorativi, il 18 novembre 1823 convolò a nozze con Isabella Hay<ref name="A.M Wright Thomson, 1973, pag. 69">A.M Wright Thomson, 1973, pag. 69</ref>. Dall'unione coniugale, il 13 aprile del 1825, nacque una figlia; pochi anni dopo rimase vedovo.
 
===La Fondazione della "Glasgow Eye Infirmary"===
Agli inizi del 1824 la rapida diffusione di ospedali specializzati, sebbene apostrofati dall'opinione pubblica con l'appellativo di "''monstrous evil''"<ref name="A.M Wright Thomson, 1973, pag. 69"/>, pose Mackenzie nelle condizioni di intraprendere il progetto precedentemente archiviato di fondazione di un'infermeria oculistica. Nel pianificare il tutto William Mackenzie ebbe al suo fianco [[George Monteath]], figlio del ministro di [[Houston]] e [[oculista]] capo di [[Glasgow]].
Negli anni di gloria, tra il 1819 e il 1820, Mackenzie elaborò l'idea di fondare un'infermeria oculistica a Glasgow, prendendo spunto dal progetto non portato a compimento a "Southwark": il momento sembrava favorevole, constatata la rapida diffusione in Inghilterra di ospedali specializzati, nonostante fossero molto criticati dall'opinione pubblica e descritti come: "''monstrous evil''"<ref> A.M Wright Thomson, 1973, pag. 69</ref>.
 
Nel pianificare il progetto Mackenzie ravvisò la necessità di avere al suo fianco George Monteath, figlio del ministro di Houston e oculista capo di Glasgow.
Lord Provost ilIl 10 febbraio 1824 convocò i medici locali unitamente a qualche personalità influente di Glasgow presso la "Town House"<ref> name="A.M Wright Thomson, 1973, pag.70">A.M Wright Thomson, 1973, pag.70</ref>; isi partecipantitenne furonoun piuttostoincontro, perplessiorganizzato all'ideada di[[Lord fondareProvost]], un'infermeriaal oculistica,quale mapresero parte i medici locali unitamente a qualche personalità influente di [[Glasgow]]: le risultanze dell'incontro furono favorevoli alla proposta di Mackenzie. Significativa è la seguente l'affermazione sotto riportata che sanciva la nascita del complesso:
{{QuoteCitazione|Questo incontro approva solennemente l'istituzione di un'infermeria a Glasgow per il sollievo dei poveri afflitti da malattie dell'occhio.||This meeting do higly approve of the establishment of an Infirmary in Glasgow for the Relief of the Poor Afflicted with disease of the eye<ref> name="A.M Wright Thomson, 1973, pag.70<"/ref>.|lingua=en}}
 
Il primo presidente dell'Infermeria fu Henry Monteath, sostenuto da dodici direttori tra cui Lord Provost, William Mackenzie e George Monteath furono nominati chirurghi dell'Infermeria.
Il primo presidente dell'infermeria fu [[Henry Monteath]], sostenuto da dodici direttori, William Mackenzie e [[George Monteath]] furono ufficialmente nominati chirurghi]dell'Infermeria.
La neonata infermeria oculistica prese forma in una piccola casa al No.19 Inkle Factory Lane<ref> A.M Wright Thomson, 1973, pag.71</ref>. Essendo sprovvista di letti e camere per la degenza dei malati, ogni intervento chirurgico si svolgeva in casa dell'assistito, utilizzando come lettino operatorio il tavolo della cucina.
La neonata infermeria [[oculistica]] prese forma in una piccola casa al No.19 di Inkle Factory Lane<ref>A.M Wright Thomson, 1973, pag.71</ref>. Essendo sprovvista di letti e camere per la degenza dei malati, ogni intervento chirurgico si svolgeva in casa dell'assistito, utilizzando come lettino operatorio il tavolo della cucina.
L'anno successivo furono inseriti due letti e gradualmente l'infermeria crebbe.
 
Mackenzie e Monteath formarono un team medico formidabile che si distinse particolarmente per la saldezza del rapporto interpersonale e professionale, anomalo in un periodo caratterizzato da aspri individualismi nel settore medico. La collaborazione professionale venne interrotta dalla prematura morte, nel 1828, di Monteath.
L'anno successivo furono inseriti due letti e gradualmente l'infermeria crebbe. Mackenzie e [[George Monteath]] formarono un team medico che si distinse particolarmente per la saldezza del rapporto interpersonale e professionale. La collaborazione fu interrotta dalla morte, nel 1828, di [[George Monteath]]. Malgrado tale incolmabile perdita, Mackenzie continuò imperterrito il suo lavoro, agevolando i suoi spostamenti mediante il trasferimento in "George Square", zona residenziale di [[Glasgow]] in forte espansione urbanistica.
Il suo studio medico era invece in Bath Street 49, condiviso coi medici Rainy e Brown.
 
===Gli ultimi anni di vita===
Gli ultimi anni della sua vita furono interamente dedicati alla professione medica: la sua indiscussa caratura professionale spingeva i pazienti provenienti da ogni parte dell'[[Inghilterra]] a recarsi dapresso luiil persuo ottenerestudio unmedico consultosituato in Bath Street 49<ref>A.M NonWright puòThomson, sottacersi1973, ilpag.115</ref> sentimentoe dicondiviso immedesimazionecon chei connotavasuoi l'approccioassistenti di[[George MackenzieRainy]] cone ilWilliam malatoBrown, per ottenere un consulto.
Con il passare degli anni la sua salute divenne instabile e cagionevole,: frequentemente incorreva ain bronchiti che lo tenevano a letto per intere settimane.
 
Nel 1852 pose fine alle sue prestazioni lavorative presso la “Eye Infirmary", ma solo nel 1862 abbandonò definitivamente le lezioni.
Nel 1852 pose fine alle sue prestazioni lavorative presso la [[Glasgow Eye Infirmary]], ma solo nel 1862 abbandonò definitivamente le lezioni. Nel 1854 fu celebrato l’ultimoil secondo dei suoi matrimoni con la trentacinquenne [[Sophia Napier]], da cui nacque William James.
 
All’eta di 68 anni ricevette l'onorificenza dal direttore della GEI con la presentazione del suo ritratto in olio.
All'eta di 68 anni ricevette l'onorificenza dal direttore della GEI con la presentazione del suo ritratto in olio.
Il 15 luglio condusse l'ultimo intervento chirurgico alla cataratta con la sua incomparabile competenza. Il 29 luglio 1868 realizzò l'ultima operazione chirurgica di cataratta mediante keratonyxis, presumibilmente causata da un ascesso corneale; la stessa notte fu colpito da continue fitte al petto e da dolori precordiali: la nota medica afferma che le sue ultime pulsazioni cardiache risultavano irregolari e interrotte dopo il controllo degli ultimi dieci battiti; chiese del cloroformio per alleviare il dolore, all’alba i suoi occhi divennero vitrei, si agitò violentemente e spirò.
 
Il 29 luglio 1868 realizzò l'ultima operazione chirurgica asportando la [[cataratta]] di un paziente, facendo ricorso al metodo [[keratonyxis]]; la stessa notte fu colpito da un'intensa [[precordialgia]]: la nota medica afferma che le sue ultime pulsazioni cardiache risultavano irregolari e interrotte dopo il controllo degli ultimi dieci battiti; chiese del [[cloroformio]] per alleviare il dolore, all'alba i suoi occhi divennero vitrei, si agitò violentemente e spirò.
 
==Opere==
Dal 1823 William Mackenzie non si sottrasse mai dall'impegno profuso per pubblicare pamphlet e trattati, convinto dell'importanza che questi rivestissero nell'iter formativo di un medico.
Per la sua bravura nel trascrivere quella serie di nozioni che in maniera esemplare trasmetteva agli alunni durante le sue lezioni, a partire dal 1823 iniziò a pubblicare dei pamphlet le cui tematiche spaziano nell'ambito medico.
Nel 1823 pubblicò "'''A description of Human muscles'''"<ref>A.M Wright Thomson, 1973, pag.81</ref> e "'''A magnified view of the ear'''"<ref>A.M Wright Thomson, piccole1973, operepag.82</ref>, chepiccole ebberoopere undi gran successo.
Nel 1824 scrisse l'importante trattato "'''An appeal to the public and to the Legislature on the necessity of affording dead bodies to the schools of anatomy by Legislative Enactment'''"<ref> A.M Wright Thomson, 1973, pag.74</ref>, riguardante il problema della fornitura di cadaveri per le dissezioni presso le aule di anatomia delle Università locali. Al tempo gli unici corpi disponibili per quegli scopi erano quelli dei condannati a morte e dei pubblici cittadini che esprimevano la volontà di donare il proprio corpo dopo il decesso, un numero esiguo per assolvere alle necessità di laboratorio e compiere studi appropriati come la medicina da sempre impone.
 
Nel 1824 scrisse l'importante trattato "''An appeal to the public and to the Legislature on the necessity of affording dead bodies to the schools of anatomy by Legislative Enactment''"<ref name="A.M Wright Thomson, 1973, pag.74">A.M Wright Thomson, 1973, pag.74</ref>, riguardante il problema della fornitura di cadaveri per le dissezioni presso le aule di anatomia delle università locali, indirizzato alle autorità pubbliche. Al tempo gli unici corpi disponibili per quegli scopi erano quelli dei condannati a morte e dei pubblici cittadini che esprimevano la volontà di donare il proprio corpo dopo il decesso.
{{Quote| ''A carpenter would not be a craftsman by lectures only''<ref> A.M Wright Thomson, 1973, pag.74</ref>|}}
 
EraDopo quindiaver compito degli studenti di medicina quello di andare alla ricerca di corpi senza vita, ricorrendo a metodi illegali. Il trattato, indirizzato alle autorità pubbliche e legali, si articolava in 36 pagine nelle quali Mackenzie metteva in luce il problema e forniva le direttive per risolvere la questione. Concentrandosi inizialmente sui fini della medicina, esponenevaesposto l'enorme difficoltà rappresentataper daii chirurghi chederivante eranodalla costretticondizione addi dover affrontare gli interventi senza conoscere le strutture anatomiche delle parti su cui intervenivano., Reclamavareclamava la necessità di entrare in contatto con i tessuti e le strutture, ed evidenziavaevidenziando l'importanza della pratica della dissezione per i medici ai primordi della carriera. A seguito di un resoconto preciso e puntuale pervenne alla conclusione che per avere a disposizione questi corpi era necessario rivolgersi ad ospedali, alle prigioni ed alle case di cura.
Concludeva così la sua apologia:
''"[..]Any delay in making the supply of the school of Anatomy a matter of legislative enactment, would be a vital injury to the best interests of this country, and of mankind at large''”<ref> A.M Wright Thomson, 1973, pag.77</ref>.
Questo scritto riuscì ad attirare l’attenzione di un gran numero di persone del tempo e nel 1829 fu promulgata una legge contenente, in larga misura, i consigli suggeriti dall’opera di Mackenzie, che consentiva ai laureati e laureandi di Medicina e Chirurgia di effettuare dissezioni sui corpi senza vita.
 
{{Citazione|Un falegname non diverrebbe mai un artista solo mediante lezioni teoriche. ||A carpenter would not be a craftsman by lectures only<ref name="A.M Wright Thomson, 1973, pag.74"/>.||lingua=en}}
Un’altra opera titolata “'''Outline of therapeiology or the science of remedies. ''For the use of the students'''''”, in 19 pagine spiega la derivazione greca del termine ''therapeiology'', intesa come “discorso sui rimedi”. I rimedi presentati da Mackenzie sono tabulati e includono trattamenti quali il sonno, la dieta e la serenità mentale. L'opuscolo conteneva una disamina sui farmaci da utilizzare per ciascun tipo di patologia.
 
Il trattato si chiudeva con una serie di consigli per giungere alla soluzione del problema tra cui quello di rivolgersi ad ospedali, alle prigioni ed alle case di cura per avere a disposizione questi corpi era necessario.
La successiva pubblicazione, di notevole importanza, fu quella del 1828 intitolata “'''Outlines of a Course of Lectures on the structure, function and diseases of the eye'''”<ref> A.M Wright Thomson, 1973, pag.78</ref>, nella quale veniva messa in evidenza l'importanza dell’occhio, descritto come organo speciale del corpo umano.
Nel 1829 fu promulgata una legge che regolamentava l'utilizzo dei cadaveri per fini scientifici: erano presenti in larga misura i consigli suggeriti dall'opera di Mackenzie.
Questo libro rappresentò la rampa di lancio per la sua grandiosa opera “'''A Practical treatise on the diseases of the eye'''”, pubblicata nel 1830<ref name="Mackenzie">{{cita web|url=http://gdl.cdlr.strath.ac.uk/mlemen/mlemen059.htm |titolo= Memoriers and portraits of one hundred Glasgow men: William Mackenzie |autore= |data= |accesso= 05 novembre 2012.|editore= }}</ref>.
Il libro, composto da 853 pagine, ebbe una rapida diffusione, conseguendo gloria a livello mondiale.
L’incipit dell'opera consisteva nell'elenco dei motivi per i quali Mackenzie si accinse a studiare l'occhio e le malattie ad esso correlate:
*L’occhio è l’organo più complesso del nostro corpo;
*Le operazioni chirurgiche sull’occhio richiedono estrema delicatezza e minuziosità.
La seconda parte dell'opera si presenta come un'esposizione e trattazione dei vari tipi di infiammazione che interessano l'occhio: quelle pagine rappresentano l’inizio di un approccio prettamente scientifico alla diagnosi delle malattie infiammatorie dell’occhio.
L'autore espone una lunga lista delle cause di [[amaurosi]]: secondo Mackenzie questa patologia era riconducibile a fattori genetici, a prolungate esposizioni alla luce intensa ed a sforzi della vista, oltre che a cause esterne all'organo stesso. Vengono elencati casi di amaurosi dovuta all'assorbimento del pigmento nero e all’assunzione di sostanze stupefacenti, ad eruzioni acute, a ripercussioni di catarro, a problemi gastro-intestinali, alla rabbia e alla soppressione del latte in tenera età.
Riuscì ad ampliare la sua opera nel 1856 quando l’oftalmoscopio, inventato e diffuso da Helmholtz, giunse in Inghilterra.
Una sezione del libro è dedicata allo strabismo, patologia ricondotta ad una irritazione addominale: si era soliti prescrivere una purga e procedere con l'occlusione dell'occhio sano per curare l'occhio affetto da [[ambliopia]].
Per la cura dello strabismo divergente suggeriva l'applicazione di un cerotto nero sulla punta del naso.
Nel capitolo dedicato all'irite fornisce una dettagliata descrizione dei segni e dei sintomi: tra le cause annette i repentini cambiamenti di temperatura o la prolungata esposizione al calore. Il manifestarsi dell'irite è accostato anche all'infiammazione della capsula del cristallino, quest'ultima descritta come malattia cronica facilmente riscontrabile per la presenza di vasi sanguigni sporgenti lungo la pupilla. Il trattamento proposto consisteva in una immediata dilatazione della pupilla mediante l'uso della [[belladonna]] e l'impiego di un estratto da applicare quotidianamente sul sopracciglio e sulla palpebra superiore.
Come tutti gli oculisti del tempo anche Mackenzie si concentrò sul [[glaucoma]], tracciando la storia della patologia da [[Ippocrate]] in avanti, soffermandosi sugli studi di Marechal e giungendo alla sua teoria secondo cui il glaucoma può essere la causa della distruzione della membrana ialoide. Tra le cause scatenanti il glaucoma annette il consumo di alcolici e tabacco. Interessante è il riferimento all'aumento della pressione oculare durante il decorso del glaucoma<ref>[http://bjo.bmj.com/cgi/reprint/86/7/712.pdf Antique ophthalmic instruments and books: the Royal College Museum], R. Keeler, ''British Journal of Ophthalmology'' '''86''' (2002), pp. 712&ndash;714.</ref><br>
La diffusione dell'opera fu immediata, ricevendo consensi internazionali. Questo il commento de "[[ The Lancet]]":
 
L'opera “''Outline of therapeiology or the science of remedies. For the use of the students''”<ref>A.M Wright Thomson, 1973, pag.100</ref>, in 19 pagine spiega la derivazione greca del termine ''therapeiology'', inteso come “discorso sui rimedi”. I rimedi presentati da Mackenzie sono tabulati e includono trattamenti quali il sonno, la dieta e la serenità mentale. L'opuscolo conteneva una disamina sui farmaci da utilizzare per ciascun tipo di patologia.
{{Quote| [..]''There exist, it is true, a few general works on the subject, but these are too brief; is with great satisfaction that we have persuased the excellent and comprensive Treatise of Mr Mackenzie..the division is sufficiently minute, without being carried to the absurd extent.. the methods of treatment recommended are, in every case, judicious, and appear tonbe founded rather on practice than on theory...We can most strongly recommend the work''.<ref> A.M Wright Thomson, 1973, pag.96</ref>|}}
 
La pubblicazione successiva, di notevole importanza, fu quella del 1828 intitolata “''Outlines of a Course of Lectures on the structure, function and diseases of the eye''”<ref>A.M Wright Thomson, 1973, pag.78</ref>, dedicata allo studio dell'[[occhio]], descritto come organo speciale del corpo umano.
La seconda edizione del Trattato, pubblicata nel 1835, era stata accresciuta dall'inserimento di ulteriori perfezionamenti, dall'aggiunta di un capitolo dedicato all'estirpazione del bulbo oculare e inoltre da un capitolo dedicato ai metodi anestetizzanti strettamente legati al quinto paio di nervi cranici.
Questo libro spianò la strada alla sua grandiosa opera “''A Practical treatise on the diseases of the eye''”, pubblicata nel 1830<ref name="Mackenzie">{{cita web|url=http://gdl.cdlr.strath.ac.uk/mlemen/mlemen059.htm |titolo= Memoriers and portraits of one hundred Glasgow men: William Mackenzie |autore= |data= |accesso= 05 novembre 2012.|editore= }}</ref>.
La terza edizione fu incrementata da Mackenzie con illustrazioni e riferimenti inerenti le patologie oculistiche trattate presso la "Glasgow Eye Infirmary"; venne integrata inoltre con due nuovi capitoli, uno sulle orbite e uno sull'aneurisma dell'orbita.
Nell'incipit William Mackenzie elenca i motivi per i quali si dedicò allo studio dell'[[occhio]]: il primo relativo alla complessità dell'organo in questione e poi per la delicatezza e minuziosità richieste durante le operazioni chirurgiche.
L'edizione in lingua francese apparve dopo la terza edizione. La prima edizione americana fu pubblicata a Boston nel 1837, nel 1855 a Philadelphia fu presentata l'edizione arricchita da un'appendice.
La seconda parte dell'opera contiene una trattazione scientifica inerente alle patologie, alle infiammazioni che interessano l'[[occhio]] e alle diagnosi di malattie infiammatorie ad esso connesse.
Nella quinta edizione, resa pubblica nel 1866, le note in lingua francese furono pubblicate come supplemento all'opera. L'edizione tedesca e italiana invece erano state redatte ma mai pubblicate.
Le patologie principali affrontate nell'opera sono:
Nel 1841 apparve il libro "'''Physiology of Vision'''", un interessante trattato rivolto agli esperti in materia, dedicato ai meccanismi oculari, tra cui l'accomodazione del cristallino; nessuno aveva scoperto alcun muscolo nell'iride e nel corpo ciliare; si pensava che l'elongazione dell'asse oculare fosse riconducibile al muscolo oculare esterno, era questo a causare la pressione contro la parte posteriore della cornea, aumentandone la convessità. Mackenzie sottolineò che non erano state riscontrate fibre muscolari sull'anello ciliare o sulla "zonula ciliaris" più di quante ve ne fossero nell'iride, descrisse il legamento sospensorio della lente come una corona di filamenti chiamata the "orbiculus ciliaris". Era dell'opinione che, al contrarsi della pupilla, l'anello ciliare si allungava consentendo al cristallino di andare su e giù sulla pupilla e che il cambiamento di posizione del cristallino era accompagnato da un cambio di forma dello stesso.
*L'[[amaurosi]], della quale espone una lunga lista delle possibili cause tra cui i fattori genetici, le prolungate esposizioni alla luce intensa, gli sforzi della vista e cause esterne all'organo stesso. Vengono elencati inoltre casi particolari di amaurosi dovuta all'assorbimento del [[pigmento nero]], ad [[eruzioni acute]], a ripercussioni di [[catarro]], a problemi gastro-intestinali e alla [[Rabbia (malattia)|rabbia]].
*Lo [[strabismo]], in riferimento al quale riconduce la patologia ad una irritazione addominale; la cura proposta prevedeva l'assunzione di una purga, l'occlusione dell'occhio sano o l'applicazione di un cerotto nero sulla punta del naso.
*L'[[irite]], tra le cui cause annette i repentini cambiamenti di temperatura, la prolungata esposizione al calore e l'infiammazione della capsula del [[cristallino]]. Il trattamento proposto consisteva nell'immediata dilatazione della [[pupilla]] mediante l'uso della [[belladonna]] e nell'impiego di un estratto da applicare quotidianamente sulla [[palpebra]] superiore.
*Il [[glaucoma]], la malattia più discussa dagli oculisti del tempo. Dopo aver tracciato la storia della patologia soffermandosi sugli studi di Marechal, espone le cause, tra cui il consumo di alcolici e tabacco. Interessante è il riferimento all'aumento della pressione oculare durante il decorso del [[glaucoma]]<ref>[http://bjo.bmj.com/cgi/reprint/86/7/712.pdf Antique ophthalmic instruments and books: the Royal College Museum], R. Keeler, ''British Journal of Ophthalmology'' ''86'' (2002), pp. 712–714.</ref>. La sua trattazione sulla patologia si conclude con la teoria secondo cui il [[glaucoma]] può essere la causa della distruzione della [[membrana ialoide]].
La diffusione dell'opera fu immediata, ricevendo consensi internazionali.
La seconda edizione del Trattato, pubblicata nel 1835, fu accresciuta dall'aggiunta di un capitolo dedicato all'estirpazione del [[bulbo oculare]] e da un capitolo dedicato ai metodi anestetizzanti legati al quinto paio di [[nervi cranici]].
La terza edizione fu integrata da due nuovi capitoli, uno sulle orbite e uno sull'[[aneurisma]] dell'orbita. Mackenzie si preoccupò di inserire riferimenti inerenti alle patologie oculistiche trattate presso la "Glasgow Eye Infirmary".
L'edizione in lingua francese apparve dopo la terza edizione. L'edizione americana fu pubblicata a Boston nel 1837, nel 1855 a Philadelphia fu presentata invece l'edizione arricchita da un'appendice.
La quinta edizione, resa pubblica nel 1866, risultava ampliata a seguito della scoperta dell'[[oftalmoscopio]], ad opera di [[Hermann von Helmholtz]].
L'edizione tedesca e italiana furono redatte ma mai pubblicate.
 
Nel 1841 apparve il libro "''Physiology of Vision''"<ref>A.M Wright Thomson, 1973, pag.105</ref>, un interessante trattato dedicato ai meccanismi oculari, tra cui l'accomodazione del [[cristallino]]; Mackenzie si preoccupò di descrivere il [[legamento sospensorio]] della lente come una corona di filamenti chiamata "the orbiculus ciliaris", esponendo la sua teoria secondo cui, al contrarsi della [[pupilla]], l'[[anello ciliare]] si allungava consentendo al [[cristallino]] di cambiare forma e scivolare sulla [[pupilla]].
 
===I contributi giornalistici===
LeAltrettanto esperienzerilevanti giornalistichefurono nonle furonoesperienze indifferentigiornalistiche: oltre al preponderante contributo per il "Journal of Foreign Medicine and Surgery", un gran numero di pubblicazioni furono redatte per il “London Medical and Physical Journal”<ref> name="A.M Wright Thomson, 1973, pag.107">A.M Wright Thomson, 1973, pag.107</ref>, tra cui articoli che trascendevano il campo dell’oculisticadell'oculistica, come “On the asserted muscularity of the arteries”<ref> name="A.M Wright Thomson, 1973, pag.107<"/ref>.
Non sorprendono gli articoli per il “'''Glasgow Medical Journal'''”<ref> name="A.M Wright Thomson, 1973, pag.107<"/ref>, tra cui uno commemorativo in onore dell'amicodel Monteath,cofondatore mortodella nel"Glasgow 1828.Eye Infirmary" [[George Monteath]].
Degni di nota sono gli articoli chededicati puntavano l'attenzione sualle patologie che si erano manifestate su Glasgow e sulle cittadine limitrofe: tra questi si ricorda il “Post Febrile Ophtalmitis”<ref> name="A.M Wright Thomson, 1973, pag.107<"/ref>, scritto nel 1843.
Un contributo decisivo fu dato al "'''London Medical and Surgical Journal'''"<ref> name="A.M Wright Thomson, 1973, pag.107<"/ref>. e alla "London Medical Gazzette"<ref>A.M Wright Thomson, 1973, pag.108</ref> con articoli di materia oculistica, uno riguardante la descrizione di un caso clinico studiato a seguito dell'ingresso di un corpo estraneo sulla parte anteriore della [[cornea]] ed un altro riguardante un caso di [[cisticercosi]] concentrata sulla camera anteriore<ref> name="A.M Wright Thomson, 1973, pag.107<"/ref>.
 
== Note ==
<references/>
{{References|2}}
 
== Bibliografia ==
* Archibald McLellan Wright Thomson, ''The Life and Times of Dr William McKenzie: Founder of the Glasgow Eye Infirmary'', The University Press, Glasgow, 1973.
 
==Voci correlate==
{{Portale|biografie|medicina}}
* [[Antonio Scarpa]]
* [[Oculistica]]
* [[Università di Glasgow]]
 
==Altri progetti==
[[en:William Mackenzie (ophthalmologist)]]
{{interprogetto}}
 
==Collegamenti esterni==
* {{cita web|http://gdl.cdlr.strath.ac.uk/mlemen/mlemen059.htm|''Memoirs and portraits of 100 Glasgow men: 59.William Mackenzie''}}
* {{cita web|url=http://www.nationalarchives.gov.uk/hospitalrecords/details.asp?id=838|titolo=''Hospital Records Database; The National Archives -Glasgow Eye Infirmary-''}}
* {{cita web|url=http://www.aim25.ac.uk/cgi-bin/vcdf/detail?coll_id=11873&inst_id=118&nv1=search&nv2=|titolo=''Royal Westminster Oftalmical Ospital''|accesso=30 dicembre 2012|dataarchivio=22 settembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150922000035/http://www.aim25.ac.uk/cgi-bin/vcdf/detail?coll_id=11873&inst_id=118&nv1=search&nv2=|urlmorto=sì}}
* {{cita web|http://archiveshub.ac.uk/features/07050301.html|''Records of Glasgow Medical Society''}}
* {{cita web|http://www.rcseng.ac.uk/|''The Royal College of Surgeons''}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|medicina}}