Surf: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua}}
{{Sport
|Nome = Surf
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|NumeroSocietà =
|ComponentiSquadra =
|Contatto =
|Genere = maschile e femminile
|IndoorOutdoor = outdoor
|Campo = [[Mare]]
|Olimpico = dal [[2020]]<ref name="Olimpico">{{Cita news|url=http://www.ansa.it/giochi_olimpici_2016/notizie/2016/08/03/cio-cinque-nuovi-sport-a-tokyo-2020_a6a467bf-a34c-4294-95a0-9f5a11e802e1.html|titolo=CIO: cinque nuovi sport a Tokyo 2020|pubblicazione=[[ANSA]]|data=4 agosto 2016|accesso=23 agosto 2016}}</ref>
|DetentoreMondiale = {{bandiera|USA}} [[
}}
Il '''surf''' è uno [[sport acquatico]] che consiste nel "cavalcare" le onde del mare utilizzando una [[tavola da surf]]. La tecnica consiste nel planare lungo la parete dell'onda, restando in piedi sulla tavola.
== Generalità ==
[[File:2010 mavericks competition edit1.jpg|thumb|Un ''surfista'' che cavalca l'onda]]
[[File:A surfer at the wave edit.jpg|thumb|Un ''surfista'' che cavalca l'onda]]
Le tavole da surf<ref>{{cita web|http://www.surfproject.it/surf/tavole.html|Caratteristiche e forme delle tavole}}</ref> hanno misure che variano non solo in base all'altezza e al peso dell'atleta, ma anche in base allo stile ed alla dimensione dell'onda.
Per surfare le onde più grandi si usa una tavola ''gun'', molto lunga e appuntita a prua e anche a poppa, dato che a volte l'onda è talmente alta e ripida, che l'unico contatto che si ha con la parete dell'onda stessa rimane solo la punta posteriore e la monopinna del ''gun''.
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È molto diffuso nel mondo e ha delle competizioni dedicate.
Il surf
Nella pratica agonistica, come in tutti gli sport, è vietato l'utilizzo di [[doping|sostanze dopanti]].
== Storia ==
[[File:Surf museum boards1.jpg|thumb|Tavole in legno utilizzate agli albori del surf]]
La prima fonte storica è contenuta nel diario di bordo del capitano [[James Cook]]<ref>{{cita web|lingua=en|http://www.surfingforlife.com/history.html|Storia del surf}}</ref> (scopritore delle [[Hawaii]] durante il suo [[terzo viaggio di James Cook|terzo viaggio]] nel Pacifico nel 1778): descrive le imprese dei polinesiani, che a cavallo delle onde a bordo di surf di legno rudimentali venivano descritte come persone che provavano un'immensa gioia nel farsi trasportare dalle onde.
Le prime rudimentali tavole erano solitamente costruite legando assieme tre tronchi cavi piegati verso l'alto sulla prua. L'esploratore James Edward scriveva nel 1835 trovandosi nella Guinea che "potevamo osservare dei ragazzi che nuotavano nel mare, con delle tavole leggere al di sotto della pancia. Aspettavano un'onda e poi si lasciavano trascinare a riva ergendosi su di essa come fosse una nuvola. Si diceva tuttavia che degli squali di tanto in tanto sbalzassero da dietro gli scogli e li inghiottissero"<ref>{{cita libro | cognome= Giacci| nome= Madeira| titolo= Elogio del Surf| editore= Castelvecchi editore| città= Roma| anno= 2006|url= http://books.google.it/books?id=hFfdJ9ePBx4C&pg=PA130&lpg=PA130&dq=letteratura+del+surf&source=bl&ots=Yre4hpVnii&sig=AhNGctLZMaian66x5jsgXFoRyjA&hl=it&sa=X&ei=swcDT4_oBISH4gTNy9CNCA&ved=0CEgQ6AEwBQ#v=onepage&q=letteratura%20del%20surf&f=false|pagine= 7-8}}</ref>
Bandito nell'epoca delle colonizzazioni
Un basilare contributo alla diffusione del surf dalle [[Hawaii]] verso il resto del mondo venne dall'hawaiano [[Duke Kahanamoku]] il quale, futuro campione di nuoto scoperto da un talent-scout, vincitore della medaglia d'oro alle [[Giochi della V Olimpiade|Olimpiadi]] di [[Stoccolma]] e a quelle di [[Anversa]] del [[Giochi della VII Olimpiade|1920]], nel corso dei suoi viaggi agonistici portò il surf sulle coste statunitensi ed australiane.
La massima diffusione del surf da onda si è avuta negli [[Anni 1960|anni sessanta]] e [[Anni 1970|settanta]], quando le onde venivano surfate su tavole piuttosto grosse (''longboard''). Una svolta significativa è stata data dall'invenzione dello ''shortboard'' (tavoletta), di misura più piccola e con tre pinne (''thruster'').
Dalla metà degli [[Anni 1980|anni ottanta]] ai giorni attuali la tecnica si è evoluta particolarmente in fatto di velocità e alla ricerca di manovre aeree (''aerials'').
Uno dei personaggi più celebri del surf da onda a livello mondiale è stato [[Greg Noll]], "Da bull", che divenne famoso a cavallo tra gli anni '50 e '60.<ref name="isbenas.com">{{cita web|http://www.isbenas.com/Sport%20of%20Surfing.html|Is Benas Club, collegato alla rivista italiana di surf Revolt}}</ref><ref name="ReferenceA">{{cita libro|Alessandro|Staffa|Start Surfing|1997|edizioni Is Benas|ISBN 88-901008-0-X}}</ref>
Il surfista che ha vinto più titoli e competizioni in assoluto è [[Kelly Slater]]<ref>{{cita web | 1 = http://www.aspworldtour.com/surfers/mens-profiles/kelly-slater/ | 2 = Profilo di Kelly Slater sul sito della ASP | accesso = 4 gennaio 2012 | dataarchivio = 3 gennaio 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120103153833/http://www.aspworldtour.com/surfers/mens-profiles/kelly-slater/ | urlmorto = sì }}</ref>, che nel 2011 ha firmato per l'undicesima volta la vittoria del campionato mondiale professionisti all'età di 39 anni.
[[File:Charles W. Bartlett - 'Surf-Riders, Honolulu'., 1919, Color woodcut, Honolulu Academy of Arts.jpg|left|thumb|Disegno del 1919 che ritrae surfisti a Honolulu]]
== Equipaggiamento ==
=== Tavola da surf ===
{{vedi anche|Tavola da surf}}
Il principale strumento con il quale si affrontano le onde
=== Abbigliamento ===
[[File:California surfer with shadow.jpg|thumb|In acque fredde, oltre ad una [[Muta subacquea|muta]] adatta, vengono utilizzati dei calzari. Da notare la forma particolare di questi, assai differente dai tipici calzari utilizzati nelle attività subacquee]]
L'abbigliamento utilizzato nella pratica del surf varia in base a fattori come temperatura dell'acqua, [[stagione]] nella quale si affronta il mare, [[latitudine]] alla quale ci si trova e in base al tipo di fondale che caratterizza lo
La muta da surf deve possedere caratteristiche molto diverse rispetto alle mute subacquee tradizionali. Deve avere proprietà fortemente elastiche,<ref name="extremehorizon.com">{{cita web | 1 = http://www.extremehorizon.com/surf-shop/surfing_equipment.html | 2 = Equipaggiamento per il surf | accesso = 3 gennaio 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120102062244/http://www.extremehorizon.com/surf-shop/surfing_equipment.html | dataarchivio = 2 gennaio 2012 | urlmorto = sì }}</ref> in modo da permettere un agile movimento di gambe e braccia,
[[File:Surf Sardinia.jpg|thumb|Abbigliamento estivo per il surf]]
I pantaloncini della tenuta estiva sono invece realizzati con un particolare tipo di materiale che non aderisce alla pelle anche quando bagnato. In questo modo si ha il duplice effetto di permettere il movimento libero delle gambe e di proteggere la parte interna del ginocchio, che altrimenti si graffierebbe per il continuo sfregare sulla tavola dovuto alla posizione seduta che si assume quando si attende l'onda. La maglia sintetica, inoltre, impedisce di graffiarsi il petto quando si nuota con il ventre sulla tavola, oltre a costituire un metodo di identificazione per i giudici di un ''contest'', che così riconoscono l'atleta in acqua dal colore della maglia.
Altra parte importante dell'abbigliamento sono i calzari, che si utilizzano solo in condizioni particolari, come temperatura dell'acqua molto bassa o fondale ricco di [[riccio di mare|ricci di mare]]. Anche i calzari da surf sono molto diversi dalla loro controparte utilizzata in ambito subacqueo. Sono leggeri e molto flessibili, con uno strato di gomma sulla suola che permette di far aderire il piede alla tavola, e inoltre hanno un incavo che separa l'[[alluce]] dalle altre dita del piede, permettendo una maggiore sensibilità nelle manovre.<ref
== Tipi di surf ==
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Esistono principalmente due modi per prendere un'onda con la tavola da surf.
Il gesto atletico della partenza si chiama "take off", proprio come la partenza di un aereo.
[[File:Surfing take-off with a longboard.jpg
In quello classico, il surfista nuota sdraiato con il ventre sulla tavola, perpendicolare all'onda in direzione della spiaggia; quando la tavola inizia a scivolare autonomamente il surfista si alza in piedi afferrando la tavola con entrambe le mani e tirandosi su con un unico movimento (take off).<ref>{{cita web|http://www.surfproject.it/surf/manovre.html|Manovre del surf}}</ref>
Nelle onde grandi, specie se ripide, questa fase è molto delicata, in quanto un ritardo nella scelta dei tempi potrebbe causare la caduta dentro il ventre dell'onda.
Incidenti di questo tipo possono portare a infortuni anche gravi, soprattutto se lo spot è caratterizzato da bassi fondali corallini e onde che superano i 4 metri di altezza.
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Un'altra tecnica per prendere l'onda consiste nel farsi trainare da una moto d'acqua; in questo caso alla tavola vengono fissati due supporti(strap) per mantenere saldi i piedi, e il surfista viene trascinato con una tecnica simile a quella dello sci nautico. Una volta acquisita velocità sufficiente il surfista lascia la presa sulla fune che lo traina e inizia a cavalcare l'onda. Questa tecnica viene utilizzata sulle onde considerate "giganti",<ref>{{YouTube|ENFDh-jJcJY|Surf - Onda GIGANTE!!!}}</ref> e che hanno una densità d'acqua, ma soprattutto una velocità tale da sconsigliare di utilizzare il take off.
===
[[File:Bodysurf Lajolla.jpg|thumb|Nel bodysurfing si utilizza il proprio corpo al posto della tavola]]
Con il [[windsurf]], utilizzando vele leggere e tavole piccole e maneggevoli, si possono cavalcare onde anche molto grandi e in condizioni ventose proibitive.
=== Bodyboarding ===
Esistono poi i surfisti che utilizzano il [[bodyboard]], una tavola piccola e
=== Skimboarding ===
Con lo ''skimboard'' invece si prendono le onde che si infrangono in prossimità della [[battigia]]; lo skimboard è una piccola tavola di legno o di materiale simile alle normali tavole da surf, appuntita e piatta, e il surfista,
=== Bodysurfing ===
Meno usuale è invece il ''bodysurfing'', cioè cavalcare le onde con il solo ausilio del proprio corpo oppure con un paio di pinne di superficie, imitando sostanzialmente i movimenti dei [[delfino|delfini]]. Per utilizzare questa tecnica bisogna possedere buone doti natatorie, e inoltre è necessario che le onde siano sufficientemente alte e potenti.<ref>{{cita web|url=http://www.ehow.com/how_5060_body-surf.html|titolo=How to bodysurfing|urlarchivio=https://archive.is/20120729063240/http://www.ehow.com/how_5060_body-surf.html|dataarchivio=29 luglio 2012|accesso=5 gennaio 2012|urlmorto=no}}</ref>
[[File:Surfer 444444444.jpg
=== Onde artificiali ===
Infine è recente l'avvento di un nuovo tipo di surfing, che si pratica con onde artificiali. Queste vengono formate sfruttando delle rampe simili a quelle utilizzate nello [[
=== Onde giganti ===
{{vedi anche|Surf su onde giganti}}
Vengono considerate onde
=== Il surf "fluviale" ===
[[File:Eisbach die Welle Surfer.JPG
[[File:WCS-Kai Lenny-SUP-2009.jpg
L'onda surfabile più lunga del mondo non si trova in mare, bensì in un fiume, il [[Rio delle Amazzoni]], e si chiama [[Pororoca]]<ref>{{Cita news
Ma in alcuni punti l'onda è molto potente, raggiungendo anche i 4 metri di altezza. Surfare nel Rio delle Amazzoni inoltre comporta dei rischi derivanti dalla presenza di detriti trascinati dal fiume come tronchi, macerie e altro, oltre alla fauna fluviale locale particolarmente pericolosa, come la presenza di [[alligatori]].
Esiste anche un'altra onda fluviale, meno conosciuta, meno potente e decisamente meno lunga, è quella di Qiantang in China.<ref>[http://www.surfcorner.it/news/index.php?doc=2248 Articolo sull'onda del Qiantang]</ref><ref>{{cita web|
Esistono anche altri tipi di onde fluviali, ma a differenza dei [[Mascheretto|mascheretti]], che si estendono per svariate miglia per poi diradarsi, queste sono fisse in un punto che precede la rapida.
La più conosciuta è in [[Germania]], sul fiume [[Eisbach (Monaco di Baviera)|Eisbach]], dove si forma un'onda statica che rende possibile la pratica del surf.
In [[Africa]], in
In caso di caduta si viene trascinati per svariati metri sotto la superficie tra mulinelli d'acqua e rocce.
=== Stand up paddle
{{vedi anche|Stand up paddle}}
Abbreviato SUP, o in [[lingua hawaiana]] ''Hoe he'e nalu'', è uno sport originario delle [[Hawaii]], un derivato del surf.
Anni fa, gli istruttori di surf delle Hawaii, trovarono il modo di seguire più attentamente i movimenti dei principianti e il formarsi delle onde stando direttamente in piedi sopra a queste tavole.<ref>[http://sportfarm.it/stand-up-paddle-analisi-di-un-must-che-appassiona-tutti/ ''Stand Up Paddle: analisi di un must che appassiona tutti'']'', sportfarm.it''</ref>
Si pratica su grandi tavole mosse con l'ausilio di una particolare pagaia, stando in posizione eretta, lo sport negli ultimi anni si è diffuso tantissimo anche in Europa<ref>{{cita web | 1 = http://www.supglobal.com/stand-up-paddle/stand-up-paddle-surfing-articles/6-the-history-of-stand-up-paddle-surfing.html | 2 = Storia del stand up paddle | accesso = 5 gennaio 2012 | dataarchivio = 5 dicembre 2014 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20141205231123/http://www.supglobal.com/stand-up-paddle/stand-up-paddle-surfing-articles/6-the-history-of-stand-up-paddle-surfing.html | urlmorto = sì }}</ref>
==Ambienti adatti==
I luoghi adatti alla pratica del surf sono le coste oceaniche dove la distesa d'acqua riesce a produrre, in virtù del [[vento]] costante, un [[moto ondoso]] sufficientemente potente da creare [[onda marina|onde marine]] alte e con temperature dell'acqua non eccessivamente basse. Anche le caratteristiche del fondale nei pressi della costa giocano un ruolo rilevante con le onde più grandi che si formano in corrispondenza di discontinuità o salti di profondità (es. [[barriera corallina|barriere coralline]]). Soddisfano questi requisiti le coste occidentali degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] ([[California]]), del [[Messico]], del [[Perù]], del [[Cile]], le coste del [[Portogallo]], della [[Spagna]], del [[Sudafrica]], del [[Madagascar]], della [[Thailandia]], dell'[[Indonesia]], dell'[[Australia]], i grandi [[arcipelago|arcipelaghi]] del [[Pacifico]] come le [[Hawaii]] ecc. I mari interni invece generalmente non possiedono queste caratteristiche.
== Pericoli ==
Come per tutti gli sport acquatici, i pericoli più comuni derivanti dalla pratica del surf sono l'annegamento, la fauna marina, il mezzo che si utilizza
;Annegamento<ref>{{cita web|http://www.surfinghandbook.com/knowledge/ocean-safety/|Surfing handbook}}</ref>: Generalmente le precauzioni da prendere in mare, a maggior ragione quando agitato, e quindi in condizioni ideali per il surf, sono quelle di non affrontare le onde se si è eccessivamente stanchi e, nel caso il mare sia troppo grosso, di non entrare affatto se non si è sicuri delle proprie capacità. Soprattutto, non andare mai in acqua da soli è un'ottima regola da seguire. Il surf infatti viene praticato anche in inverno, quando le coste non sono invase da turisti, e spesso si opta per la scelta di uno spot isolato dove non ci sia affollamento. Inoltre, è bene controllare l'integrità del ''leash'' prima di entrare in acqua, per evitare che questo si spezzi e lasci il surfista in balia delle onde senza il supporto galleggiante della tavola. Altra regola importante, come in tutte le attività legate al mare, è conoscere le correnti del luogo. È prudente osservare come si muove l'acqua e chiedere ai locali quali sono i punti in cui la corrente è più forte.
;Fauna marina<ref>{{cita web |1=http://www.surfingsandiego.com/animals.asp |2=Gradi di pericolosità della fauna marina |accesso=5 gennaio 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070420125402/http://www.surfingsandiego.com/animals.asp# |dataarchivio=20 aprile 2007 |urlmorto=sì }}</ref>: Negli oceani non sono rari gli attacchi da parte di [[squali]],<ref>{{Cita news
;La tavola<ref>{{cita web|http://www.surfboardshack.com/safety.html|Incidenti con la tavola e immagini delle conseguenze}}</ref>: Anche la tavola può rappresentare un pericolo da tenere sotto controllo, sebbene i nuovi materiali, più leggeri rispetto al legno di balsa che si utilizzava agli albori del surf, e il ''leash'' che tiene il surfista ancorato alla tavola, abbiano notevolmente diminuito il rischio. I più comuni incidenti derivano dai colpi di tavola che si possono ricevere quando si cade o ci si scontra con un altro surfista, e che hanno una forza commisurata all'altezza e alla potenza dell'onda. In seguito agli urti sono anche possibili lacerazioni e tagli dovuti al contatto violento con le pinne della tavola. A questo proposito, è bene notare che un ''leash'' adatto al tipo di onde e al tipo di tavola che si utilizza, riduce di molto questo fattore di rischio. Inoltre, rispettare le comuni regole di precedenza, garantisce un livello di sicurezza maggiore. Famoso è il caso di [[Mark Foo]], deceduto probabilmente a causa della sua stessa tavola che gli ha fatto perdere conoscenza, e dal leash che incastrandosi nella barriera corallina ha impedito al corpo del surfista di tornare in superficie.
;Il fondale<ref>{{cita web |1=http://www.surfingsandiego.com/hardbottoms.asp |2=pericolosità dei diversi tipi di fondale |accesso=5 gennaio 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120926191201/http://surfingsandiego.com/hardbottoms.asp# |dataarchivio=26 settembre 2012 |urlmorto=sì }}</ref>: Poiché i ''beach break'' hanno la particolarità di cambiare spesso il fondale a causa dei movimenti delle dune dovuti alle correnti marine, molti degli spot più famosi hanno un fondale roccioso o corallino, che quindi è immutabile e forma onde più o meno sempre uguali e negli stessi punti. È facile immaginare però quali siano i pericoli. Non sono rari infatti infortuni dovuti all'impatto con rocce affioranti e lacerazioni dovute all'impatto con la barriera corallina. In questi casi è importante informarsi sulla marea e sul tipo di fondale, e soprattutto evitare di surfare in presenza di onde troppo grandi e di fondali troppo bassi se non si è convinti delle proprie capacità atletiche. Tra gli spot più pericolosi con fondale corallino vi è il [[Banzai Pipeline]], dove le onde si formano su un fondale relativamente basso.
;Localismo: Il [[localismo]] in teoria è inteso come protezione e tutela del proprio spot, spiaggia compresa, da vandalismi o comportamenti scorretti e pericolosi, e infrazione delle regole che stanno alla base del rispetto del surf (ovvero, il non droppare, e il non stazionare sempre sul picco per prendere tutte le onde). In realtà molto spesso è diventato un pretesto per non rispettare gli altri, o aggredire, talvolta anche con violenza, chi non fa parte del gruppo di locali.<ref>{{cita web|http://www.surfproject.it/surf/articoli_326_localismo---come-rovinare-lo-spirito-del-surf.html|articolo sul localismo}}</ref> Questo fenomeno ha assunto tra l'altro anche contorni particolarmente violenti negli USA, dove l'affollamento degli spot rende i locali estremamente protettivi. Il localismo è un problema abbastanza grave negli [[States]]<ref>
== Competizione (Contest) ==
[[File:2010 US Open of Surfing.jpg
Alla preparazione in calendario di un contest (nel gergo una competizione di surf) segue un annuncio di un intervallo di tempo nel quale questo sarà disputato, e si chiama ''waiting period''<ref>
La gara è suddivisa in round, dove da due a quattro atleti si sfidano per un tempo che varia dai 15 ai 20 minuti.
Per il punteggio vengono considerate le due onde migliori surfate dall'atleta, salvo penalità<ref>{{cita web | 1 = http://www.surfingitalia.org/DOWNLOAD/REGOLAMENTO_DI_GARA_2009.doc | 2 = Regolamento di gara | urlmorto = sì }}</ref><ref>{{
Per il punteggio vengono considerati diversi fattori, come l'altezza dell'onda, il numero di tricks effettuati nonché la difficoltà e la qualità di esecuzione degli stessi. Una manovra è considerata valida ai fini del punteggio solo se essa è completa e se l'atleta rimane in piedi sulla tavola.<ref>{{
=== Regole ===
[[File:Surfers 2.JPG
La pratica del surf viene regolamentata in base a comportamenti ben precisi, sia che si tratti di free surfing non agonistico, sia che ci si accinga a disputare una gara. Il mancato rispetto delle regole in una gara porta ad una decurtazione di punti dal computo totale della valutazione, oltre che possibili sanzioni disciplinari che consistono in una squalifica o nel pagamento di una multa<ref>{{cita web | 1 = http://www.surfingitalia.org/DOWNLOAD/regolamento_disciplinare.doc | 2 = Regolamento disciplinare Surfing Italia | urlmorto = sì }}</ref>, mentre nel free surfing queste mancanze hanno portato in alcuni casi a liti o incidenti anche con infortuni.
[[File:La Pergola ile de Re 2.jpg
;Precedenza<ref>{{cita web |1=http://www.aspworldtour.com/pdf/asprulebook.pdf |2=Regolamento di gara della ASP, Capitolo 8 Articolo 121 |accesso=4 gennaio 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100827152650/http://www.aspworldtour.com/pdf/asprulebook.pdf# |dataarchivio=27 agosto 2010 |urlmorto=sì }}</ref>: Si tratta di una regola base. Il surfista che si trova nella posizione più vicina al punto in cui l'onda frange, ha la precedenza su tutti gli altri che si trovano nella direzione in cui si sviluppa l'onda. Ciò significa anche che una volta che l'atleta è in piedi sulla tavola, ha diritto a surfarla per tutta la sua durata senza che gli altri surfers presenti in acqua debbano ostacolarlo. È la regola che viene infranta più spesso, soprattutto da chi muove i primi passi nel surf, in quanto non abituato a guardarsi intorno prima di intraprendere un'onda, ed è anche la più pericolosa, se non rispettata, in quanto c'è pericolo di collisione nel punto in cui il movimento dell'atleta è più rischioso, perché si sta alzando sulla tavola.
;Risalire la formazione: Gli atleti che risalgono verso la formazione non devono in alcun modo ostacolare i surfisti impegnati in un'onda, è quindi opportuno aggirare il punto in cui l'onda frange per non arrecare pericolo per se stessi e per gli altri. In questo caso è importante fare buon uso delle 2 tecniche duck-dive e
===
{{vedi anche|World Surf League|ASP
Il World Surf League Championship Tour è il principale campionato mondiale professionistico di surf, ed ogni anno vengono disputati contest in tutto il mondo, al termine dei quali viene premiato come campione del mondo l'atleta che avrà ottenuto il maggior numero di vittorie o i migliori piazzamenti durante le competizioni. Il campionato vede al via 34 surfisti scelti dalla federazione, che si affrontano nelle tappe previste dal circuito che attraversa i 5 continenti.<ref>{{cita web | 1 = http://www.aspworldtour.com/schedule/asp-world-tour-schedule/ | 2 = Calendario ASP campionato 2012 | accesso = 3 gennaio 2012 | dataarchivio = 2 gennaio 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120102185644/http://www.aspworldtour.com/schedule/asp-world-tour-schedule/ | urlmorto = sì }}</ref>
== Il surf nella cultura di massa ==
[[File:Shaka-sign.png|thumb|Il classico segno dello "shaka", usato dai surfisti per salutarsi]]
{{Citazione|È fatta, una volta che sei un surfista, è fatta. Sei entrato nel giro. È come entrare a far parte di una banda o qualcosa del genere. Una volta dentro, non puoi più uscirne|[[Kelly Slater]]<ref>Dal film documentario ''Step into liquid'' (2003)</ref>|You're done, once you're a surfer you're done. You're in. It's like the mob or something. You're not getting out|lingua=en}}
Il movimento moderno del surf si è sviluppato principalmente negli Stati Uniti, dando vita ad una vera e propria cultura basata su questo sport, che include uno slang particolare, [[Surf rock|musica]] e comportamenti.<ref name="isbenas.com"/><ref name="ReferenceA"/> Con il termine surfista non ci si riferisce unicamente all'atleta agonista, bensì a chiunque pratichi questo sport d'acqua. Negli [[USA]] la crescita smisurata di praticanti di questo sport ha indotto le comunità di surfisti a stabilire regole per limitare l'accesso in acqua, talvolta con comportamenti violenti e repressivi.<ref>{{cita web | 1 = http://articles.sfgate.com/2003-05-15/sports/17489549_1_fort-point-surf-golden-gate-bridge | 2 = Surfista assalito selvaggiamente dai locali | accesso = 3 gennaio 2012 | dataarchivio = 26 agosto 2010 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100826111736/http://articles.sfgate.com/2003-05-15/sports/17489549_1_fort-point-surf-golden-gate-bridge | urlmorto = sì }}</ref>
Tra i surfisti è in uso salutarsi con un gesto della mano detto "shaka", di origini polinesiane.<ref>{{cita web|titolo=Origini dello shaka|url=http://archives.starbulletin.com/2002/03/31/news/kokualine.html|editore=Honolulu Star-Bulletin|accesso=|data=31 marzo 2002}}</ref><ref>{{cita web |1=http://www.polynesia.com/shop-online/the-shaka.html |2=Polynesian cultural center |accesso=3 gennaio 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110622110256/http://www.polynesia.com/shop-online/the-shaka.html# |dataarchivio=22 giugno 2011 |urlmorto=sì }}</ref>
=== Terminologia ===
Il gergo<ref>{{cita web|http://www.surfproject.it/surf/vocabolario.html|Vocabolario del surf}}</ref><ref>{{cita web|http://cougartown.com/surf-slang.html|"Slang" del surf}}</ref> del surf è tipicamente [[Lingua inglese|inglese]].
[[File:
;''Tagliare'': termine con cui si indica la tecnica che permette di surfare la parete dell'onda non ancora franta.
;Intubarsi (''tube riding''): è una delle manovre più spettacolari e consiste nel surfare un'onda rimanendo coperti dal labbro che l'onda forma nel frangere, per poi uscirne quando questa collassa. La condizione necessaria perché si crei il tubo è che l'onda si chiuda velocemente.
;''Nose riding'': tecnica caratteristica del Longboarding che consiste nel cavalcare l'onda con uno (hang five) o con tutti e 2 i piedi (hang ten) sporgenti dalla prua della tavola. Per eseguirla bisogna tagliare l'onda.
;''Spot'': si intende il luogo dove è possibile praticare questo sport acquatico. Una delle caratteristiche fondamentali di uno spot è il fondale, primo responsabile della creazione dell'onda. Si distinguono ''beach break'' (ossia fondale sabbioso), ''rocky break'' o ''point break'' (fondale roccioso), ''reef break'' (barriera corallina) e infine ''artificial break'', ossia punto di rottura dovuto a barriere costruite artificialmente (si pensi, ad esempio, ad un porto o ad un molo). In genere, sui ''beach break'' le onde si formano in maniera meno prevedibile, mentre su tutti gli altri fondali il punto di rottura dell'onda è facilmente individuabile e queste iniziano ad incresparsi tutte allo stesso modo.
Riga 170 ⟶ 178:
;''Duck dive'': letteralmente tradotto con "tuffo dell'anatra" consiste nel passare sotto l'onda usando un movimento simile a quello che fanno le anatre quando nuotano contro corrente; tale manovra è necessaria per raggiungere la formazione dalla spiaggia. Manovra adatta alle shortboard.
;''Turtle roll'': letteralmente tradotto con "rotazione della tartaruga". La manovra ha lo stesso effetto
;''
;''Shortboard'': tavole da surf generalmente poco lunghe e leggere. Vengono usate da chi cavalca onde grandi, potenti e con pareti quasi verticali. Hanno poca stabilità ma molta maneggevolezza. Possono essere di diversi tipi, e si suddividono in shortboard, retro, fish e [[Tow-in surfing|tow-in.]]
;''Leash'': è il cavo elastico che unisce la poppa della tavola alla caviglia del surfista. Serve ad evitare di perdere la tavola dopo una caduta, mentre l'elasticità del cavo evita pericolosi traumi da strattonamento alla gamba del surfista.
[[File:Waxing a surfboard.jpg
;''Wax'': è la paraffina che viene distribuita sulla tavola per aumentare l'attrito e consentire una maggiore manovrabilità.
;''Nose'': è la punta della tavola. Il suo profilo ne determina le caratteristiche. Con un nose molto appuntito la tavola avrà una maggiore maneggevolezza a spese della stabilità.
;''Tail'': è la parte posteriore della tavola. Può essere dotata di una superficie ruvida (in genere di materiale plastico) per aumentare ulteriormente l'attrito dei piedi sulla tavola.Ne esistono diversi tipi:pin tail, round pin, squash tail e fish tail.
;''Take off'': letteralmente decollo, è la partenza che si effettua una volta pagaiata l'onda, più quest'ultima è grossa più il take off è ripido.
[[File:Surfer in santa cruz 14.jpg
;''Aerial'': è una difficile manovra che consiste nello sfruttare l'onda come se si trattasse di un trampolino, per compiere un salto.
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;''Wipe out'': il cui significato è "cancellare" "annientare", serve per indicare la caduta da un'onda.
;''Swell'': è il termine tecnico con cui si indica una mareggiata, cioè un aumento dell'altezza e della frequenza delle onde dovuto, in genere, ad una tempesta
;''Tube'': è il termine che indica il "tubo" che si forma nel momento in cui l'onda si chiude.
=== Musica ===
{{vedi anche|Surf rock}}
La musica surf, nata principalmente in [[California]], è diventata popolare tra il [[1961]] e il [[1965]], e a periodi alterni ha avuto momenti di ribalta con influenze sulla musica [[rock]].<ref name=Bogdanov2002Surf>V. Bogdanov, C. Woodstra and S. T. Erlewine, ''All music guide to rock: the definitive guide to rock, pop, and soul'' (Backbeat Books, 3rd edn., 2002), pp. 1313-4.</ref> La musica surf si divide essenzialmente in due categorie, una completamente strumentale, con una [[chitarra elettrica]] o un [[sassofono]] che suonano la melodia principale, sperimentata da [[Dick Dale]], una vocale, in cui tra i componenti più conosciuti vi sono i [[Beach Boys]]. Molti musicisti noti si sono equamente cimentati nei due generi.<ref name=Bogdanov2002Surf/> Durante l'ultimo periodo in cui la musica surf ha avuto popolarità molti gruppi iniziarono a smettere di parlare di surf, scrivendo canzoni su donne e macchine, dando vita a un genere definito ''hot rod rock''.<ref>{{cita web|url= http://www.allmusic.com/explore/style/hot-rod-d2780|titolo= Hot rod rock}}</ref> Generalmente ci si riferisce alla musica surf intesa come ''surf rock'', nonostante le varie sfumature che creano sottogeneri differenti.<ref>{{cita web| url =http://www.allmusic.com/explore/metastyle/surf-d389| titolo
=== Filmografia del surf ===
Il surf è stato portato più volte nella finzione cinematografica e televisiva:
* ''The Endless Summer'' (1966), film di Bruce Brown
* ''[[Un mercoledì da leoni]]'' (1978), film di [[John Milius]]
* ''
* ''[[
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* ''[[
* ''[[Johnny Tsunami - Un surfista sulla neve]]'' (1999), film di Steve Boyum
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* ''[[Como uma onda]]'', telenovela brasiliana del 2004 ispirata al videoclip della canzone omonima di [[Lulu Santos]]
* ''[[Lords of Dogtown]]'' (2005), film di Catherine Hardwicke
* ''[[Surf's Up - I re delle onde|Surf's up]]'' (2007), film d'animazione della [[Sony Pictures Imageworks]]
* ''[[Johnny Kapahala - Cavalcando l'onda]]'' (2007), film di Eric Bross
* ''[[Blue Water High]]'', serie TV statunitense del 2008
* ''[[Soul Surfer (film)|Soul Surfer]]'' (2011), film di Sean McNamara
* ''[[Chasing Mavericks]]'' (2012), film di [[Curtis Hanson]], [[Michael Apted]]
* ''[[Drift - Cavalca l'onda]]'' (2013), film
* ''[[Juacas - I ragazzi del surf]]'' (2017), serie televisiva brasiliana
* Surviving Summer (2023) serie televisiva netflix
===Videogames===
* ''[[Soul Surfer|
* ''Kelly Slater's Pro Surfer'' (in Giappone: ''Kelly Slater Pro Surfer 2003'') (2002)
* ''Transworld Surf'' e ''Transworld Surf: Next Wave'' (2002)
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== Il surf in Italia ==
[[File:Italian surfer.JPG
Nonostante il [[Mediterraneo]] non offra le stesse condizioni marine degli oceani, dove le onde in qualche caso possono superare i venti metri, anche in Italia si è formato un discreto movimento dedicato a questo sport, e i primi passi di questa diffusione iniziarono a vedersi negli [[anni 1980|anni ottanta]].
In seguito alla creazione dell'ASI (associazione surfisti italiani), della FISURF (federazione italiana surfing)<ref>{{cita web|http://www.fisurf.net/|Sito ufficiale della Fisurf}}</ref> e dell'ISA (Italia Surfing Association)<ref>{{cita web|url=http://ksmworld.org/2006/06/21/carlo-azzarone-intervista-2006/|titolo=Intervista a Carlo Azzarone del 2006}}</ref>, quindi di Surfing Italia<ref>{{cita web | 1 = http://www.surfingitalia.org/ | 2 = Sito ufficiale di Surfing Italia | accesso = 6 agosto 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20090624161717/http://www.surfingitalia.org/ | dataarchivio = 24 giugno 2009 | urlmorto = sì }}</ref> vengono svolte gare ufficiali in diverse parti d'Italia, compresi veri e propri campionati, sia nella categoria Longboard che nella categoria Shortboard.
Uno dei maggiori esponenti del surf italiano è [[Nicola Bresciani]], che ha vinto diversi campionati italiani di shortboard. Fra le donne l'esponente maggiore è [[Valentina Vitale]], 5 volte campionessa di shortboard, vincitrice di varie gare all'estero come la WSA in California e arrivando 5^ agli Europei di Surf nel 2015.
Anche Paolo D'Angelo che fu campione italiano per tre volte consecutive fece lo stesso passo, trasferendosi in Australia.
Un altro atleta di spicco, non più in attività, è Alessandro Maddaleni, 3 volte campione italiano, sempre della categoria shortboard.
Tra le giovani promesse nel surf italiano spicca Angelo Bonomelli.<ref>{{cita web|http://www.surfers.it/gallery/angelo_bonomelli_surfing_style_1222.html|Bonomelli su Surfers.it}}</ref>
L'atleta più influente completamente italiano è [[Leonardo Fioravanti (surfista)|Leonardo Fioravanti]], che, a soli 12 anni, arrivò nono posto ai mondiali junior (ISA World Junior Surfing Games), molte foto e recensioni su riviste di surf internazionali. Ora partecipa al WLS, il campionato mondiale di surf, il secondo italiano arrivato a questo livello, il primo a parteciparvi per l'Italia. Negli scontri diretti ha battuto campioni del mondo come Kelly Slater o Gabriel Medina. Si è anche qualificato per le olimpiadi di Tokyo 2020.
Attualmente il campionato italiano si divide nelle seguenti categorie:
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=== Spot ===
[[File:Leonardo Fioravanti 2.JPG|thumb|Leonardo Fioravanti, giovane promessa italiana del surf internazionale]]
In Italia, la regione dove è più facile trovare le condizioni meteo adatte per il surf da onda è la [[Sardegna]], con una stima di oltre 200 giorni l'anno praticabili<ref>{{cita web | 1 = http://www.surfnews.it/spot.aspx | 2 = Censimento spot in Italia, selezionare la regione | accesso = 4 gennaio 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20111229121802/http://www.surfnews.it/spot.aspx | dataarchivio = 29 dicembre 2011 | urlmorto = sì }}</ref>. Vanta inoltre il maggior numero di spot segnalati.<ref>{{cita web | 1 = http://www.surfnews.it/spot.aspx | 2 = Censimento spot in Italia, verifica da un confronto con le altre regioni | accesso = 4 gennaio 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20111229121802/http://www.surfnews.it/spot.aspx | dataarchivio = 29 dicembre 2011 | urlmorto = sì }}</ref>
Anche regioni tirreniche come [[Lazio]], [[Liguria]], [[Toscana]] e [[Sicilia]]
Generalmente i venti che producono onde adatte sono quelli di [[Scirocco]] e di [[Maestrale]], ma le condizioni migliori si verificano con la classica onda lunga, che spesso è possibile trovare, soprattutto in inverno, nei giorni che seguono le forti mareggiate prodotte da questi due venti, a causa del moto ondoso residuo prodotto in mare aperto.
Le condizioni di vento “attivo” rendono alcuni spot impraticabili a causa della conformazione della costa.
In questi casi la scelta del luogo ricade su baie che abbiano barriere naturali che impediscano alle forti correnti di creare un moto ondoso troppo irregolare.
Il 30 ottobre 2016 è apparsa [https://www.behance.net/gallery/44590587/Surfing-in-Italy-a-visual-guide-La-Lettura-257 una mappa degli spot italiani] su La Lettura, inserto domenicale del [[Corriere della Sera]]. La mappa mostra su una costa "distesa" tutti gli spot segnalati da surfproject.it e analizza le caratteristiche dei 30 meglio votati sul noto sito [http://magicseaweed.com/ magicseaweed.com].
== Note ==
== Bibliografia ==
* Gardner Robert ''The art of bodysurfing'' Philadelphia, Chilton Book Co., 1972 ISBN 0-8019-5757-5
* Bruce C. Gabrielson ''The Complete Surfing Guide for Coaches'' Huntington Beach, George Farquar Publishing, 1975
* Hall Sandra Kimberley, and Ambrose Greg ''Memories of Duke: the legend comes to life
* Slater Kelly and Borte, ''Jason Pipe dreams
* Bass Scott ''Surf
* Matt Brown ''Il sogno di un'estate infinita: Storie di Surf'', edizioni bp By LA CASE, 2010 ISBN 978-88-6277-311-9 (Audiolibro)
*William Finnegan, ''Giorni selvaggi,'' 66thand2nd, 2016, ISBN 978-8898970582
*Francesco Longo, ''Molto mossi gli altri mari,'' Bollati Boringhieri, 2019, ISBN 978-8833931296
== Voci correlate ==
{{
* [[Surf ai Giochi olimpici]]
* [[Sport nel programma dei Giochi mondiali]]
* [[Nose rider]]
* [[Paraffina]]
* [[Kahuna]]
* [[Windsurf]]
* [[
* [[Soul surfer]]
* [[Shipsterns Bluff]]
{{Colonne spezza}}
* [[Surf sulla folla]]
* [[Kelly Slater]]
* [[Malik Joyeux]]
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* [[Eddie Aikau]]
* [[Tavola da surf]]
* [[Surf kayaking]]
{{Colonne fine}}
== Altri progetti ==
{{interprogetto|
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*
* {{cita web|1=http://www.aspworldtour.com/|2=ASP WCT: federazione mondiale del surf|lingua=en|accesso=6 ottobre 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101130194340/http://www.aspworldtour.com/#|dataarchivio=30 novembre 2010|urlmorto=sì}}
* {{
{{Sport olimpici}}
{{Sport ai Giochi mondiali}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|mare|sport}}
[[Categoria:Surf| ]]
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