Teshuvah: differenze tra le versioni
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[[File:High Priest Offering Sacrifice of a Goat.jpg|thumb|upright=1.4|''[[Sommo Sacerdote]] offre il sacrificio di un capro sull'altare in espiazione dei peccati durante [[Yom Kippur]]'' (immagine da "Treasures of the Bible", [[1894]])]]
Il '''pentimento''', chiamato '''''teshuvah''''' o '''''teshuva''''' ({{lang-he|תשובה}}, letteralmente "ritorno"), è il modo di espiare i peccati nell'[[ebraismo]].
Le grandi [[Festività ebraiche]], specialmente ''[[Yom Kippur]]'', rappresentano il periodo particolarmente appropriato per la teshuva.
Secondo il [[Talmud]], il pentimento è stato tra le prime cose che Dio ha creato, prima ancora dell'universo fisico (''Nedarim'' 39b).<ref name="Scherman">Nosson Scherman, "An Overview — Day of Atonement and Purity", su ''The Complete ArtScroll Machzor: Yom Kippur'', di Scherman. Trad. Scherman, Brooklyn: Mesorah Publications, 2008, pp. XIV-XXII.</ref> Quando il [[Tempio di Gerusalemme]] era attivo, all'ebreo veniva richiesto di portare i vari sacrifici a seconda dei tipi di peccato. Sebbene i sacrifici fossero dovuti, la parte più essenziale era ''teshuvah'' e la persona che eseguiva il sacrificio doveva confessare i suoi peccati. Attualmente, con il Tempio distrutto, l'espiazione può tuttavia essere ancora concessa facendo ''teshuvah''.
== Caratteristiche della Teshuvah ==
Secondo lo ''Shaarei Teshuva'' (lett. "Porte del Pentimento") {{ebraico|שערי תשובה}}, un'opera standard di [[etica]] ebraica scritta da [[Yonah ben Abraham Gerondi]] (di [[Gerona]]), se qualcuno commette un peccato, un atto proibito, può essere perdonato per quel peccato se fa ''teshuva'', il che comprende diverse pratiche e passaggi.<ref name="Yona">Yonah Ben Avraham di Gerona. ''Shaarei Teshuva: The Gates of Repentance'', trad. Shraga Silverstein, [[Gerusalemme]], [[Israele]]: Feldheim Publishers, 1971.</ref>
* Deplorare/riconoscere il peccato;
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* comprendere la grandezza del peccato;
* astenersi da peccati minori al fine di salvaguardare se stessi contro la commissione di peccati più gravi;
* confessare
* pregare per espiarlo;
* correggere il peccato in ogni modo possibile (per esempio, se uno ha rubato un oggetto, l'oggetto rubato deve essere restituito o se si calunnia un'altra persona, il calunniatore deve chiedere perdono alla parte lesa);
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* insegnare agli altri a non peccare.
Guide al processo di pentimento nell'ebraismo si possono trovare presso la letteratura rabbinica, in particolare [[Maimonide]] sul suo “Regole del Pentimento
Particolarmente adatto per fare ''teshuvah'' è lo [[Yom Kippur]] (יום כפור ''yom kippùr'', Giorno dell'espiazione), giorno di digiuno e uno degli ''Yamim Noraim'' {{he}}, letteralmente "Giorni terribili" (più propriamente "Giorni di timore reverenziale"). Gli ''Yamim Noraim'' vanno da [[Rosh haShana]] a Yom Kippur, che sono rispettivamente i primi due giorni e l'ultimo giorno dei ''Dieci Giorni del Pentimento''. In questo giorno gli ebrei fanno di tutto per assicurarsi di aver svolto ''teshuvah'' prima della fine della giornata.
===Bibbia ebraica===
Nella [[Bibbia ebraica]] (''[[Tanakh]]''), la parola ''teshuva'' si incontra raramente. Il verbo ''shuv'' ("pentirsi") ricorre invece molto spesso.<ref>''Theological dictionary of the Old Testament: Vol.14'', p. 473 - G. Johannes Botterweck, Helmer Ringgren, Heinz-Josef Fabry, 2004: "Il sostantivo ''t'suba'' ricorre 4 volte nella Storia Dtr, due volte nella Storia Cron. e in Giobbe."</ref><ref>Jacob J. Petuchowski, "The Concept of 'Teshuva' in the Bible and Talmud", ''Judaism'', 17 (1968).</ref>
==
[[File:Flickr - Government Press Office (GPO) - “Slichot” Prayer (1).jpg|thumb|Recita delle preghiere penitenziali ''[[Slichot]]'', durante i Giorni del Pentimento che precedono [[Yom Kippur]] ([[Muro Occidentale]], [[Gerusalemme]])]]
Nell'[[Ebraismo]], confessione ({{lang-he|וִדּוּי}} ''widduy, viddui, o viduy'') è una fase nel processo di pentimento e di espiazione durante il quale l'ebreo ammette di aver commesso un [[Peccato (ebraismo)|peccato]] di fronte a [[Nomi di Dio nella Bibbia|Dio]]. Nei peccati contro Dio, la confessione può avvenire senza altre persone presenti; la confessione per peccati commessi contro altri è invece permesso farla pubblicamente, e in effetti [[Maimonide]] reputa tale confessione pubblica "immensamente lodevole".<ref>Il termine ''Viddui'' non si trova come sostantivo nella [[Bibbia ebraica]], ma vi si trova il concetto di confessione e la forma coniugata del verbo ''yadah'' (ידה) dal quale deriva ''viddui'', per es. in {{Cita passo biblico|Numeri|5:7}}: "Dovrà confessare (הִתְוַדּוּ) il peccato commesso" e pare rientare nella categoria delle azioni verbali. Cfr. Keith Nigel Grüneberg, ''Abraham, blessing and the nations: a philological and exegetical Study of Genesis 12:3 in its narrative context'', BZAW 332, [[Berlino]], 2003, p. 197.</ref>
La confessione di un peccato di per sé non comporta il perdono immediato, ma piuttosto segna un punto nel tempo dopo cui la persona dimostra di aver riconosciuto il proprio errore e di voler prevenire simili trasgressioni future, essendosi quindi liberati veramente dal peccato e meritando quindi il perdono. Non è sufficiente provare rimorso e rinunciare al peccato, anche se tali sentimenti sono un lodevole primo passo.<ref>[[Joseph Soloveitchik]], ''On Repentance'', p. 253, cit. in Telushkin, p. 159. Vedi anche Yonah, ''Shaarei Teshuva'', ''loc. cit.''.</ref> Il penitente deve esprimere i propri sentimenti in parole e dire: "Ho commesso tale peccato ... e mi dispiace." Trovare scuse e razionalizzare la colpa non è ammesso in questa fase del processo di pentimento.<ref name="Scherman"/>
'' Viddui'' è leggermente diverso per i peccati commessi contro Dio o se stessi, e quelli commessi contro un altro essere umano. [[Abraham Joshua Heschel]] una volta ebbe a scrivere: "Secondo la tradizione ebraica, persino Dio stesso può rimettere solo i peccati commessi contro di Lui, e non quelli contro l'uomo."<ref>[[Abraham Joshua Heschel]], ''The Sunflower: On the Possibilities and Limits of Forgiveness'', cur. da [[Simon Wiesenthal]], Schocken, 1997, pp. 164-166.</ref> Il vero pentimento richiede che il penitente vada dalla parte lesa e corregga il peccato nel miglior modo possibile. Il concetto ebraico del pentimento non è semplicemente la rinuncia al peccato in generale, ma al peccato specifico fatto contro una determinata persona o gruppo di persone. Solo allora si devono affrontare i processi introspettivi sopra descritti.<ref>Deborah E. Lipstadt, in Wiesenthal, ''The Sunflower, cit.'', pp. 183-187.</ref>
Durante lo [[Yom Kippur]], il [[Sommo Sacerdote]] confessava i propri peccati e quelli di [[Israele]] sopra un capro. Mosè fu istruito da Dio in {{passo biblico|Levitico|16:21}} di dire ad [[Aronne]]:
:וְסָמַךְ אַהֲרֹן אֶת-שְׁתֵּי יָדָו, עַל רֹאשׁ הַשָּׂעִיר הַחַי, וְהִתְוַדָּה עָלָיו אֶת-כָּל-עֲוֹנֹת בְּנֵי יִשְׂרָאֵל, וְאֶת-כָּל-פִּשְׁעֵיהֶם לְכָל-חַטֹּאתָם; וְנָתַן אֹתָם עַל-רֹאשׁ הַשָּׂעִיר, וְשִׁלַּח בְּיַד-אִישׁ עִתִּי הַמִּדְבָּרָה.
:''Aronne poserà le mani sul capo del capro vivo, confesserà sopra di esso tutte le iniquità degli Israeliti, tutte le loro trasgressioni, tutti i loro peccati e li riverserà sulla testa del capro; poi, per mano di un uomo incaricato di ciò, lo manderà via nel deserto.''
Aronne deve "וְהִתְוַדָּה עָלָיו", "confessare sopra di esso". In tempi moderni, questo brano fa parte della [[parashah|lettura della Torah]] per la mattina di [[Yom Kippur]] e riferito nella recitazione del Servizio di [[Avodah]] durante ''[[Musaf]]''.
===Struttura della confessione===
[[Maimonide]], nel suo libro ''[[Mishneh Torah]]'' scrive in [[ebraico]]:
{{citazione|כיצד מתודין? אומר: 'אנא ה' חטאתי עויתי פשעתי לפניך ועשיתי כך וכך הרי נחמתי ובושתי במעשי ולעולם איני חוזר לדבר זה' וזהו עיקרו של וידוי וכל המרבה להתוודות ומאריך בענין זה הרי זה משובח|''[[Mishneh Torah]]'': "Hil. Teshuvah", Cap. 1, Legge 2}}
Traduzione:
{{citazione|Come ci si confessa? Si deve dire: 'Ti prego, o Dio! Ho volutamente peccato, ho peccato di lussuria e di sentimento, e ho peccato involontariamente. Ho commesso [... tale peccato ...] e me ne dolgo, e mi vergogno delle mie azioni, e non potrò mai ricommettere un simile atto.' Questa è l'essenza della confessione, e di tutti coloro che sono frequenti nel confessare frequentemente e danno grande valore a questa materia, sono veramente da lodare.}}
Per una spiegazione dei tre tipi di peccato riconosciuti dalla [[teologia ebraica]], si veda "[[halakhah#Peccato|Halakhah]]".
===Nella preghiera===
Oltre alle confessioni personali individuali, una forma di confessione è stata aggiunta alla [[Preghiera ebraica|preghiera quotidiana.]] Ci sono due strutture di confessione accettate, la ''confessione breve'' (וידוי הקטן) e la ''confessione lunga'' (וידוי הגדול), entrambe con incluso un elenco di peccati che la persona confessa, in ordine [[alfabeto|alfabetico]]; la confessione breve elenca un peccato per ogni lettera e la confessione lunga ne elenca due per lettera.
====''Ashamnu'', la confessione breve====
La confessione breve viene detta come porzione del ''[[Tachanun]]'' (suppliche giornaliere) subito dopo la [[Amidah]]. Si recita in piedi e sottovoce, tranne che per [[Rosh Hashanah]] e [[Yom Kippur]], quando è tradizione recitarla ad alta voce. In molte congregazioni, (principalmente quelle [[aschenaziti|aschenazite]]) si usa anche cantarla nelle succitate [[festività ebraiche|festività]]. Apparve in questa forma per la prima volta nel libro di preghiere di [[Rav Amram Gaon]] ([[VIII secolo]]).<ref>Macy Nulman, ''Encyclopedia of Jewish Prayer'', 1993, Jason Aronson, p. 38.</ref>
La formula inizia come segue: "Abbiamo commesso colpa, abbiamo tradito, abbiamo rubato, abbiamo parlato falsamente, ecc.", ("... ,אָשַמנוּ, בָּגַדְנוּ, גָזֵלְנוּ"). È nota per la sua prima parola, ''Ashamnu'' ([[traslitterazione|traslitterata]] anche con ''Oshamnu''). Una prima forma di questa confessione si trova in chiara formulazione su {{passo biblico|Daniele|9:5-19}}, specialmente nei versetti 5, 9, 18-19 (''"abbiamo peccato e abbiamo operato da malvagi e da empi, siamo stati ribelli, ci siamo allontanati dai tuoi comandamenti e dalle tue leggi!"''), dove il postulante stesso si riconosce senza merito e supplica il perdono di Dio solo sulla base della Sua misericordia, e che il nome di Dio non venga offuscato tra le nazioni.<ref>''Orot Sephardic Yom Kippur Mahazor'', 1997, p. 128; Joseph Hertz, ''The Authorized Daily Prayer Book with commentary, introduction and notes'', ed. USA Bloch, 1948, p. 909; anche ed. ArtScroll, ''The Schottenstein Edition Siddur for Weekdays with interlinear translation'', ed. aschenaz., 2002, Mesorah Publ., p. 159.</ref> Il fedele si alza e a testa bassa per dimostrare pentimento o vergogna, confessa il proprio peccato, si batte il petto, sul cuore.<ref>Macy Nulman, ''Encyclopedia of Jewish Prayer, cit.'', p. 39; ''Viduy'', VI ed., 1989, Gerusalemme, Viduy Publ., pp. 14-15.</ref>
====''Al Cheyt'', la confessione lunga====
La confessione lunga, che include ''Al Cheyt'' (o ''Al Hayt'') ("... עֵל חֵטְא"), ("Per il peccato ..."), un [[acrostico]]<ref>Un '''acrostico''' (dal greco tardo ''ἀκρόστιχον'', composto di ''ἄκρον'', «estremo» e ''στίχος'', «verso») è un componimento poetico o un'altra espressione linguistica in cui le lettere o le sillabe o le parole iniziali di ciascun verso formano un nome o una frase.</ref> doppio nella liturgia aschenazita (acrostico singolo nella liturgia sefardita), è recitata solo a Yom Kippur.
Ogni riga inizia con la frase "Per il peccato che abbiamo commesso davanti a Te mediante ..." (על חטא שחטאנוּ לפניך בּ־); il prefisso בּ־ significa "mediante" o "per mezzo di", e il resto viene dato in successione alfabetica: בּ'''<span style="font-size: 120%;">א</span>'''נם (compulsione), בּ'''<span style="font-size: 120%;">ב</span>'''לי (ignoranza), בּ'''<span style="font-size: 120%;">ג</span>'''לױ (pubblicamente), ב'''<span style="font-size: 120%;">ד</span>'''עת וּבמרמה (consapevolmente e ingannevolmente), ecc. e termina con בּ'''<span style="font-size: 120%;">ת</span>'''מהון יד (da ciò che è tenuto in mano, ''usando un termine che si trova in {{passo biblico|Levitico|5:21}}''). Ciò è poi seguito da un elenco non acrostico le cui righe iniziano con "E per il peccato per cui siamo" - qui nominando l'offerta al Tempio o la punizione (comprese flagellazione e morte), che potrebbe essere imposta. Si conclude con una breve categorizzazione dei peccati (come ad esempio la violazione di un precetto positivo, o di uno negativo, oppure se il peccato può o non può essere sanato, come anche quelli non si ricordano di aver commesso). Sebbene il testo vari tra le diverse tradizioni liturgiche, si segue questo schema generale. (Cfr. anche [[#Espiazione nell'Ebraismo rabbinico|Tabella sotto]])
==Confessione in punto di morte==
Il [[Talmud]]<ref>[[Bavli]] Shabbos 32a</ref> insegna che “se uno si ammala ed è in pericolo di vita, deve 'fare la confessione, poiché tutti coloro che sono condannati a morte si confessano.'” Il Trattato "Masechet Semachot"<ref>''Semachot'' letteralmente significa “Occasioni Gioiose” ed è usato eufemisticamente per riferirsi al lutto. Semachot è dei “Trattati Minori” che riporta le istruzioni degli [[Amoraim]] e [[tannaim]] non incluse nel canone del Talmud.</ref> aggiunge che “quando qualcuno si avvicina alla morte, dobbiamo dirgli di confessarsi prima di morire, aggiungendo che da una parte esistono molti che si confessarono e non morirono, mentre dall'altra ci sono stati molti che non si confessarono e morirono, e ci sono anche molti che camminano per strada e si confessano; perché per merito della confessione tu vivrai"; un simile linguaggio viene usato nella codifica dello ''[[Shulchan Aruch]]'' dove si dichiara che il testo seguente deve essere recitato da coloro che stanno morendo: “Molti hanno confessato ma non sono morti, e molti che non hanno confessato sono morti. E molti che stanno camminando fuori nel mercato confessano. Per merito della tua confessione, tu vivrai. E tutti coloro che confessano hanno un posto nel [[Escatologia ebraica#"Il Mondo a Venire"|Mondo a Venire]].<ref>''[[Shulchan Aruch]]'' YD 338:1.</ref> Il morente deve quindi recitare il ''viddui'' di preparazione alla morte. Esiste una forma abbreviata<ref>''[[Arba'ah Turim|Tur]]'' e [[Shulchan Aruch]] YD 338 al nome del [[Ramban]].</ref> intesa per coloro che si trovano in condizioni molto deboli, ed una forma più lunga,<ref>''Ma'avar Yabok'' 1:10</ref> “ovviamente se la persona malata desidera di allungare la sua confessione – anche il ''viddui'' di Yom Kippur – gli è permesso farlo”.<ref>''[[Halakhah#Codici di legge ebraica|Aruch HaShulchan]]'' 338</ref> Dopodiché si incoraggia a recitare lo [[Shema Israel]] e ad enunciare l'accettazione dei [[Principi di fede ebraica#I 13 principi di fede di Maimonide|Tredici principi di Fede]], e di donare denaro in carità.
==Abbandonare il peccato==
[[File:Kaufmann Day of Atonement.jpg|thumb|''Giorno dell'Espiazione'' (dipinto di Isidor Kaufmann, 1907 ca.)]]
Il secondo principio dei "Principi di Pentimento" di [[Yonah ben Abraham Gerondi|Rabbenu Yonah]] è "abbandonare il peccato" ({{lang-he| עזיבת - החטא}}, '' azivat-Hachet''). Dopo essersi pentito del peccato (primo principio di Yonah), il penitente deve risolvere di non commetterlo mai più.<ref>[[Yonah ben Abraham Gerondi]], ''op. cit.'', 14-15.</ref> Tuttavia, l'Ebraismo riconosce che il processo di pentimento varia da penitente a penitente e da peccato a peccato. Ad esempio, un peccatore non abituale prova spesso il dolore del peccato più acutamente del peccatore abituale. Pertanto, per un peccatore non abituale sarà meno difficile pentirsi, perché avrà meno probabilità di ripetere il comportamento peccaminoso.<ref name="Scherman"/><ref name="Yona"/>
Il caso del peccatore abituale è più complesso. Se il peccatore abituale riesce a provare rammarico per il suo peccato, tale rammarico da solo non basta dato che chiaramente non si traduce in un cambiamento di comportamento. In tal caso, Rabbi Nosson Scherman raccomanda di elaborare "un sistema personale sistema di ricompense e punizioni" e di evitare situazioni che potrebbero provocare tentazione verso il peccato di cui ci si pente.<ref name="Scherman"/> Il [[Talmud]] insegna: "Chi è il penitente il cui pentimento ascende fino al Trono di Gloria? – Colui che è provato ed emerge innocente" ([[Yoma (Talmud)|Yoma]] 86b).<ref>Cit. in Yonah, 65.</ref>
==Baal teshuva==
Essere o diventare un penitente ebreo (o un "rientrato/ritornato"), viene descritto col nome ''[[Baal Teshuva]]'' ({{lang-he|בעל תשובה}}; per la donna: בעלת תשובה, ''baalat teshuva''; plurale: בעלי תשובה, ''baalei teshuva''), che si riferisce alla persona che si è pentita. ''Baal teshuva'' letteralmente significa "maestro/a del pentimento o ritorno (all'Ebraismo)". Il termine storicamente si riferiva a quell'ebreo che non aveva osservato la ''[[Halakhah]]'' (pratica ebraica) nel corso della sua vita, ma ad un certo punto aveva completato un processo di esame interiore ed era "rientrato" nell'Ebraismo religioso e nella moralità. In Israele un altro termine usato è ''hozer beteshuva'' (חוזר בתשובה), letteralmente "ritornare in pentimento". Quindi, quegli ebrei che adottano la religione nella maturità della vita, vengono chiamati "baalei teshuva" o "hozerim beteshuva".
===Movimento ''Baal Teshuva''===
Il Movimento ''Baal Teshuva'' è una descrizione del ''ritorno'' di ebrei [[secolarismo|secolari]] all'[[Ebraismo]] religioso.<ref>Lisa Aiken, ''The baal teshuva survival guide'', 2009, p.1: "Da quando il movimento ''Baal teshuva'' è iniziato negli [[anni 1960]], decine di migliaia di ebrei sono diventati osservanti. Gli effetti del movimento furono così rimarchevoli che... negli anni '80 i maggiori quotidiani ..."</ref> Il termine è ora utilizzato per far riferimento al fenomeno internazionale sviluppatosi tra il [[popolo ebraico]] e che descrive appunto coloro che fanno "ritorno" alla propria religione, affiliandosi alla pratica dell'[[Ebraismo ortodosso]].<ref>Dana Evan Kaplan, ''Contemporary American Judaism: transformation and renewal'', 2009.</ref> Come movimento specifico, si distingue dal ''"Rinnovamento Ebraico"'' (vedi sez. sotto), che non rientra nella corrente dell'[[Ebraismo ortodosso]].<ref>Cfr. articolo di Shaul Magid, "Jewish Renewal" in Mark Avrum Ehrlich (cur.), ''Encyclopedia of the Jewish diaspora: origins, experiences, and culture: Volume 1'', 2009, p. 627.</ref><ref>Timothy Miller, ''America's alternative religions'', 1995, p. 113.</ref>
Tale movimento è iniziato a metà del [[XX secolo]], quando un gran numero di ebrei altamente assimilati scelsero di praticare la propria religione [[ebraismo|ebraica]], in ambito [[ebraismo ortodosso|ortodosso]] e nei vari movimenti correlati (per es. [[Haredi]] o [[Chassid]]ico). Questo "ritorno" è continuato senza sosta fino al tempo presente ed è stato notato da studiosi e sociologi, che hanno scritto articoli e libri sul suo significato nella [[storia ebraica]] moderna.
Il Movimento ''Baal Teshuva'' ha luogo ovunque vi siano ebrei ed è quindi un fenomeno mondiale, che si sviluppa nelle più svariate circostanze:
"Il Movimento ''Baal Teshuva'' - ''i ritornati'' all'osservanza tradizionale ebraica - è uno dei fenomeni più sorprendenti della vita ebraica negli ultimi 20 anni", afferma la rivista ''[[New York (rivista)|New York]]'', continuando:
:Questa nuova consapevolezza spirituale fa parte di un più vasto rinnovo interiore che si estende a persone di tutte le religioni e tutte le credenze. Irving Kristol ha scritto, "la ricerca di una identità religiosa è, nel mondo del dopoguerra, un fenomeno generale, vissuto da [[ebrei]], [[cristiani]] e [[musulmani]] allo stesso modo. Non sembra peraltro essere un fenomeno passeggero, ma piuttosto derivante da un'autentica crisi - una crisi morale e spirituale, nonché una crisi del pensiero liberal-secolare occidentale."<ref>Cit. in {{Cita web|titolo=American Orthodoxy in the Twenty First Century (''The Commentator'') 2004|url=http://www.yucommentator.com/2.2843/american-orthodoxy-in-the-twenty-first-century-1.299499|accesso=21 aprile 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110927145234/http://www.yucommentator.com/2.2843/american-orthodoxy-in-the-twenty-first-century-1.299499|dataarchivio=27 settembre 2011|urlmorto=sì}}</ref>
Il Movimento ''Baal Teshuva'' nelle sue origini si è ispirato molto alla [[controcultura]] degli [[anni 1960]] e [[anni 1970|1970]], il [[Festival di Woodstock]], il nuovo interesse per le religioni orientali del [[hippy|periodo hippy]]. Fu come risposta a queste correnti e mode che i primi [[Shaliach (Chabad)|"missionari"]] (''[[Shaliach (Chabad)|shluchim]]'') del [[Lubavitcher Rebbe]], [[Rabbino|Rabbi]] [[Menachem Mendel Schneerson]], vennero formati per andare tra gli ebrei "secolari" e "reclutarli all'Ebraismo".<ref>''int. al.'', Janet Aviad, ''Return to Judaism: Religious Renewal in Israel'', 1983, University of Chicago Press.</ref>
===''Rinnovamento Ebraico''===
''[[Rinnovamento ebraico]]'' ({{lang-he|התחדשות יהודית}}) ([[yiddish]] ייִדיש רענעוואַל), è un movimento [[Ebraismo|ebraico]] recente che si propone di rinvigorire l'[[Ebraismo]] moderno con attività e pratiche [[Cabala ebraica|cabalistiche]], [[Chassidismo|chassidiche]], [[musica]]li e [[meditazione ebraica|meditative]]. Si distingue del ''Movimento Baal Teshuva'' di ritorno all'[[Ebraismo ortodosso]].<ref>Cfr. articolo di Shaul Magid in ''Encyclopedia of the Jewish diaspora: origins, experiences, and culture: Volume 1'', cur. da Mark Avrum Ehrlich, 2009, p. 627: "Impatto - L'impatto del Rinnovamento ebraico è già profondo, però, visto che ci si trova ancora nei suoi albori, ancora un po' sconosciuto. È importante notare che il Rinnovamento è stato alimentato dal Movimento Baal Teshuva..."</ref>
Il termine ''Rinnovamento ebraico'' descrive "un insieme di pratiche all'interno dell'Ebraismo, che tentano di rinvigorire un ebraismo che pare moribondo e poco interessante con pratiche mistiche, chassidiche, musicali e meditative tratte da una varietà di fonti tradizionali e non tradizionali, ebraiche e altre. In questo senso, il rinnovamento ebraico è un approccio all'Ebraismo che si può trovare all'interno di segmenti di qualsiasi delle confessioni ebraiche."<ref>''Judaism Today'', di Dan Cohn-Sherbok, Continuum Publishing Group 2010.</ref> ll termine indica quindi questo movimento ebraico emergente, propriamente chiamato "Movimento di Rinnovamente Ebraico", che si descrive come "un movimento mondiale, transdenominazionale basato selle tradizioni profetiche e mistiche dell'Ebraismo."<ref>[http://www.aleph.org/renewal.htm "About Jewish Renewal"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20141007220011/https://www.aleph.org/renewal.htm |data=7 ottobre 2014 }}.</ref> Il movimento di Rinnovamento Ebraico incorpora opinioni sociali come il [[femminismo]], l'[[ambientalismo]] ed il [[pacifismo]].
In merito a questo movimento, il [[rabbino]] liberale Rachel Barenblat scrive:
:Il Rinnovamento è un atteggiamento, non una denominazione; gli aderenti al Rinnovamento provengono da tutti i rami dell'Ebraismo. Il Rinnovamento pone l'accento sull'esperienza spirituale diretta, e valorizza l'accessibilità contro l'insularità ... Rinnovamento è un approccio basilare, transdenominazionale all'Ebraismo, che cerca di rivitalizzarlo attingendo dalla coscienza-immanenza del femminismo, la gioia del chassidismo, lo spirito informativo del fai-da-te del movimento Havurah, e la saggezza accumulata di secoli di tradizione. Ci sforziamo di permeare l'Ebraismo con una sensibilità ecumenica, egualitaria e post-trionfalistica, per creare un culto innovativo, accessibile e accogliente, plasmando la halakhah (legge ebraica) in modo di vita corretto e approfondendo la connessione continua e gioiosa con Dio che è al centro della pratica ebraica.<ref>[http://velveteenrabbi.blogs.com/blog/2005/09/defining_renewa.html "Defining Renewal"], ''Velveteen Rabbi''. URL consultato 28/04/2013</ref>
==La fine dei sacrifici==
Con la [[Assedio di Gerusalemme (70)|distruzione romana]] del [[Secondo Tempio]] di [[Gerusalemme]], la pratica ebraica di offrire ''[[korban]]ot'' (sacrifici animali) venne a cessare. Nonostante in periodi successivi intermittenti piccoli gruppi di ebrei offrissero i sacrifici tradizionali sul [[Monte del Tempio]], la pratica effettivamente si concluse.
La vita religiosa ebraica fu costretta a subire una significativa evoluzione in reazione a questo cambiamento; l'Ebraismo non poteva più fondarsi sui servizi templari. Di conseguenza, la distruzione del Tempio stimolò lo sviluppo dell'Ebraismo verso lo studio testuale, verso la preghiera e l'ulteriore sviluppo della ''[[Halakha]]'' (legge e pratica ebraiche). Una serie di sviluppi viene registrata nella [[letteratura rabbinica]] classica, che descrive questo spostamento di enfasi.
In un certo numero di passi il [[Talmud babilonese]] sottolinea che seguire la pratica ebraica (in base alla [[Halakhah]]), eseguire opere di carità, pregare e studiare la Torah, sono attività più importanti dell'offrire sacrifici animali, e possono essere utilizzati per ottenere l'espiazione dei peccati.
{{citazione|Una volta, Rabbi [[Jochanan Ben Zakkai]] stava passeggiando col suo discepolo, [[Joshua ben Hananiah|Rabbi Joshua]], vicino a Gerusalemme dopo la distruzione del Tempio. Rabbi Joshua guardò le rovine del Tempio e gli disse: «Poveri noi! Il luogo che espiava i peccati del popolo d'Israele è in rovina!" Allora Rabbi Yohannan ben Zakkai gli rispose con queste parole di conforto: "Non ti rattristare, figliolo. C'è un altro modo altrettanto meritorio per guadagnarsi un'espiazione rituale, anche se il Tempio è distrutto. Possiamo ancora ottenere l'espiazione rituale mediante atti di carità amorevole. Poiché è scritto: 'Voglio l'amore e non il sacrificio' ({{passo biblico|Osea|6:6}})|[[Midrash]] ''Avot D'Rabbi Nathan'' 4:5}}
{{citazione|Rabbi Elazar disse: "Fare opere buone di carità è più grande che offrire qualsiasi sacrificio, poiché sta scritto: 'Praticare la giustizia e l'equità per il Signore vale più di un sacrificio.' ({{passo biblico|Proverbi|21:3}})|[[Bavli]], ''Sukkah'' 49}}
== Espiazione nell'Ebraismo rabbinico ==
Premesso, come già più sopra definito, che l''''espiazione''' nell'Ebraismo è quel processo che causa il perdono o la grazia di una trasgressione come parte integrante del pentimento, l'[[Ebraismo rabbinico]] regola a tutt'oggi il comportamento basilare e tradizionale dell'espiazione. Nell'[[Ebraismo rabbinico]] tradizionale, l'espiazione dei peccati si otteneva mediante una combinazione di
*Pentimento
*Servizio liturgico al [[Tempio di Gerusalemme|Tempio]] (per es., coi sacrifici)
*Confessione
*Restituzione
*L'osservanza di [[Yom Kippur]] (il giorno, distinto dal relativo servizio al Tempio)
*Tribolazioni (esperienze spiacevoli di vita)
*L'esecuzione di una sentenza di fustigazione o di morte, imposte da un tribunale riconosciuto (ora non più esistente)
*L'esperienza del morire.
Quali di queste forme siano tuttora necessarie varia a seconda della corrente ebraica ([[Ebraismo ortodosso|ebrei ortodossi]], [[Ebraismo conservatore|conservatori]], [[Ebraismo riformato|riformati]], ecc.), la gravità del peccato, se sia stato fatto intenzionalmente, per errore, o sotto costrizione; se sia stato solo contro Dio o anche nei confronti del prossimo, e se il [[Terzo Tempio|servizio del Tempio]] e i tribunali riconosciuti siano in esistenza o meno. Il pentimento è necessario in tutti i casi di peccato volontario, e la restituzione è sempre necessaria in caso di peccato contro la persona, a meno che la parte lesa rinunci.<ref>[http://www.jewishencyclopedia.com/articles/2092-atonement "Atonement" (Espiazione)], su ''[[Jewish Encyclopedia]]''.</ref>
La seguente tabella, basata su [[Maimonide]] (''Hil. Teshuva'' 1:1-4), fornisce una descrizione dei requisiti per l'espiazione dei peccati dell'uomo contro Dio:
{| class="wikitable"
|-
!Trasgressione
!Coercizione
!Errore
!Premeditazione
|-
| Comandamento positivo
| nessuna
| nessuno
| Pentimento + confessione '''o''' Servizio di [[Yom Kippur]] al [[Tempio di Gerusalemme|Tempio]]
|-
| Comandamento negativo
| nessuna
| nessuno
| Pentimento + confessione + [[Yom Kippur]] '''o''' Servizio di [[Yom Kippur]] al [[Tempio di Gerusalemme|Tempio]]
|-
| Comandamento negativo severo
| nessuna
| Offerta del peccato (se esiste il [[Terzo Tempio|Tempio]]) in alcuni casi + confessione
| Pentimento + confessione + [[Yom Kippur]] + tribolazioni '''o''' Pentimento + confessione + Servizio di [[Yom Kippur]] al [[Tempio di Gerusalemme|Tempio]]
|-
| Profanazione del Nome di Dio
| Pentimento
| Offerta del peccato (se esiste il [[Terzo Tempio|Tempio]]) in alcuni casi + confessione
| Pentimento + confessione + [[Yom Kippur]] + tribolazioni + morte
|}
La sentenza di un tribunale riconosciuto (ove disponibile) può anche sostituire "Yom Kippur + tribolazioni + morte". È importante notare che una volta che la persona si è pentita, torna ad essere amata e vicina a Dio, anche se la sua espiazione non è ancora completa (''ibid.'' 7:7).<ref>[http://www.jewishencyclopedia.com/articles/10313-makkot "Makkot" (Punizioni)], su ''[[Jewish Encyclopedia]]''.</ref>
== Note ==
==Voci correlate==
*[[Baal Teshuva]]
*[[
*[[
*[[
*[[
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
==Collegamenti esterni==
*{{JewishEncyclopedia}}
*{{cita web|https://www.jewishvirtuallibrary.org/jsource/Judaism/repentence.html|"Teshuva" alla ''Jewish Virtual Library''|lingua=en}}
*{{cita web|http://www.jewishencyclopedia.com/articles/12680-repentance|"Teshuva" alla ''Jewish Encyclopedia''|lingua=en}}
*{{en}} [http://www.yutorah.org/browse/browse.cfm#category=234084 "Shiurim on Teshuva"] su ''YUTorah.org''
*{{cita web|http://www.chabad.org/library/tanya/tanya_cdo/aid/1029220/jewish/Igeret-Hateshuva.htm|English translation of Tanya part 3 - Igeret Hateshuva. Guida al Teshuvah col metodo chassidico classico|lingua=en}}
*{{cita web|url=http://books.google.com/books?id=zjfPA1NZFbgC&pg=PR19&lpg=PR19&dq=%22baal+teshuva+movement%22&source=web&ots=wgUB4z7fDQ&sig=oZ2GREjlgL0M8VBxFVn5-WIXlpU|titolo="Il Movimento Baal Teshuva come parte della crescita dell'Ortodossia" (''World of the Yeshiva'' di William Helmreich, p. xix)|lingua=en}}
*{{cita web|1=http://www.aish.com/jewishissues/jewishsociety/Will_Your_Grandchildren_Be_Jews$.asp|2=Impatto del Movimento Baal Teshuva Movement sulla popolazione ebraica americana|lingua=en|accesso=21 aprile 2013|dataarchivio=17 febbraio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120217173441/http://www.aish.com/jewishissues/jewishsociety/Will_Your_Grandchildren_Be_Jews$.asp|urlmorto=sì}}
{{Vita ebraica}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|ebraismo}}
[[Categoria:Ebraismo|Teshuva]]
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