Politecnico di Torino: differenze tra le versioni
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{{Università
|logo = Logo PoliTo dal 2021 blu.png
|dimensione logo = 250
|immagine =
|didascalia =
|nazione = ITA
|città = Torino
|città2 = [[Alessandria]], [[Biella]], [[Mondovì]], [[Verrès]]
|latino =
|soprannome = PoliTo
|fondazione = 1859
|fondatore = Quintino Sella
|tipo = Politecnico statale
|dipartimenti = 11
|rettore = Stefano Paolo Corgnati
|direttore generale = Vincenzo Tedesco
|studenti = 34721 (totali)
20889 (laurea triennale)
13832 (specialistica)
|data = 2019/2020
|nota = <ref>https://anagrafe.miur.it/php5/home.php?&anni=2019-20&categorie=ateneo&status=iscritti&tipo_corso=TT®=32&sedi=7&c_u=32&com=272&nome_u=Politecnico+di+Torino</ref>
|staff = 983 (docenti e ricercatori)
883 (personale amministrativo)
|data2 = 01/12/2019
|nota2 =
|colori = {{box colorato | colore=blu di prussia | link=blu di prussia}} [[Blu di Prussia]]
|affiliazioni = ESDP-Network, T.I.M.E. Association, CLUSTER, PEGASUS, CESAER, EUA, EASN Association, UNIMED
|sport = [[CUS Torino]], PoliToSport
|sito = http://www.polito.it
}}
Il '''Politecnico di Torino''' ('''PoliTo''') è un
== Storia ==
[[
Il ''regio politecnico di Torino'' nacque nel [[1906]] a seguito della fusione della ''regia scuola d'applicazione per gl'Ingegneri'' (istituita nel [[1859]] a seguito della [[legge Casati]]) e del ''museo industriale di Torino''<ref>{{Cita legge italiana|tipo=legge|giorno=8|mese=luglio|anno=1906|numero=321}}</ref>.
La prima sede del Politecnico fu il [[castello del Valentino]], del quale l'ateneo detiene tuttora la proprietà.<ref>''La storia'', [http://www.polito.it/ateneo/storia/ www.polito.it] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20200601124128/https://www.polito.it/ateneo/storia/ |data=1 giugno 2020 }}</ref> All'inizio del [[XX secolo]], il Regio Politecnico si occupò di diverse aree disciplinari entrando in relazione sia con il mondo scientifico europeo che con l'[[industria]] dell'area torinese e italiana. Nacquero l'istituto di [[aeronautica]] e vari nuovi laboratori, dalla [[chimica]] all'[[architettura]]. Successivamente, la facoltà di Ingegneria fu trasferita in un edificio, oggi scomparso, che occupava l'intero isolato tra via Giolitti, via San Francesco da Paola, via Cavour e via Accademia Albertina (l'attuale piazzale Valdo Fusi). Durante la [[seconda guerra mondiale]] il plesso fu gravemente danneggiato, e in gran parte raso al suolo, da un pesante [[bombardamento]] a opera della [[Royal Air Force]], nella notte tra l'8 e il 9 dicembre del [[1942]].
Invece di ricostruire la facoltà di Ingegneria lì dov'era, si decise per il suo trasferimento e ampliamento presso il quartiere [[Crocetta (Torino)|Crocetta]], e nel novembre del [[1958]] fu inaugurato il grande complesso di corso Duca degli Abruzzi, nella vasta area dove nel [[1911]] era stato realizzato lo [[Stadium (Torino)|Stadium]].
Nel [[1986]] fu istituita la "scuola per esperti della produzione industriale", nel [[2000]] abilitata a rilasciare [[laurea|lauree]]; rappresenta il primo esempio di laurea "europea", coordinata tra Atenei diversi. Comprende corsi a numero chiuso, fra gli insegnamenti classici dell'ingegneria e le lingue, e implica partecipazioni a ''[[tirocinio|stage]]'' e corsi all'estero.
Il 13 febbraio del [[2012]], l'[[e-st@r]], un piccolo [[satellite artificiale]] costruito secondo gli ''standard'' dei [[cubeSat]] ([[Satellite miniaturizzato#Nanosatellite|nanosatellite]] cubico) dagli studenti del Politecnico di Torino, è stato portato in orbita da [[Vega (lanciatore)|Vega]], il [[lanciatore]] dell'[[Agenzia spaziale europea]].
== Struttura ==
[[File:IB Politecnico di Torino 03.jpg|thumb|Il Politecnico al passaggio della torcia olimpica nel 2006.]]
L'ateneo è strutturato in undici dipartimenti che si occupano sia della didattica che della ricerca. I dipartimenti sono:<ref>{{cita web|url=https://www.polito.it/ricerca/dipartimenti/|titolo=I dipartimenti|accesso=30 agosto 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190330085826/https://www.polito.it/ricerca/dipartimenti/|dataarchivio=30 marzo 2019|urlmorto=no}}</ref>
*
* Automatica e informatica
* Elettronica e telecomunicazioni
* Energia
* Ingegneria dell'ambiente, del territorio e delle infrastrutture
* Ingegneria gestionale e della produzione
* Ingegneria meccanica e aerospaziale
* Ingegneria strutturale, edile e geotecnica
* Scienza applicata e tecnologia
* Scienze matematiche<ref>Il dipartimento è stato intitolato a [[Joseph-Louis Lagrange]].</ref>
* Scienze, progetto e politiche del territorio
===
Il Politecnico di [[Torino]] ha sedi sul territorio del capoluogo piemontese e una rete di poli tecnologici in [[Piemonte]] e [[Valle d'Aosta]].
La sede principale è la Cittadella Politecnica che parte da [[corso Duca degli Abruzzi]] e comprende tutto l'insediamento di corso Castelfidardo e via Boggio in cui trova collocazione il ''Business Research Center'' l'area dedicata ai partenariati con le aziende. Vi sono poi:
* il [[Castello del Valentino]], che è la sede storica dell'Ateneo e sede principale di riferimento per architettura e design.
* la sede del [[Lingotto (comprensorio)|Lingotto]], attualmente destinata alla nascente Scuola di Master.
* la sede di via Oddino Morgari, destinata al corso di Pianificazione territoriale, urbanistica e paesaggistico-ambientale.
* il ''campus'' più recente: la Cittadella del ''design'' e della mobilità sostenibile, sede dei corsi di laurea in Ingegneria dell'autoveicolo e in Design e comunicazione visiva, situato in un'area adiacente all'impianto produttivo di [[Fiat Mirafiori|Mirafiori]], oggi riqualificato.
Il Politecnico di Torino ha inoltre una rete di poli tecnologici dedicati ad attività di ricerca, trasferimento tecnologico, formazione specialistica e servizi al territorio in:
* [[Alessandria]], [[Piemonte]]
* [[Biella]], Piemonte
* [[Mondovì]], Piemonte
* [[Verrès]], [[Valle d'Aosta]]
== Museo ==
Il ''Museo Archivio Politecnico'' (MAP) svolge attività di documentazione storica per l'Ateneo e per gli studiosi che intendono compiere ricerche e studi sullo sviluppo della cultura politecnica torinese, nonché delle vicende che nel corso degli anni hanno coinvolto le istituzioni tecniche e l'industria a Torino, in Piemonte e in Italia.
[[File:Ingegneri 1927.JPG|thumb|Foto commemorativa dei laureandi in ingegneria elettrotecnica al Politecnico di Torino, anno accademico 1926-1927]]
Il museo conserva e gestisce i materiali storici dell'Ateneo, quali: l'archivio storico degli studenti del Politecnico e una biblioteca specializzata sulla storia dell'ingegneria, dell'architettura e delle relative istituzioni. Svolge inoltre attività di diffusione della cultura scientifica e tecnologica con mostre, laboratori e conferenze.
== Stemma ==
Nato nel 1952, lo stemma universitario, negli anni ha subito una leggera evoluzione dettata dai tempi e dall'ammodernamento grafico dell'identità visiva, sempre mantenendo gli elementi fondamentali dalla sua nascita.
Il sigillo attuale affiancato dal logotipo "Politecnico di Torino" presenta al centro la facciata del [[castello del Valentino]], sede storica dell'Ateneo, sormontata dalla dea [[Minerva]] che impugna una lancia, dea della saggezza e dell'ingegno, mentre nella parte inferiore compare l'anno 1859, anno di fondazione della Regia Scuola di Applicazione per gli Ingegneri. Il tutto è racchiuso in un cerchio costituito a sinistra da un ramo di alloro baccato e a destra da un ramo di quercia, elementi araldici che richiamano rispettivamente il titolo di laurea e i valori di gloria e forza morale.<ref>{{cita web|titolo=Un nuovo logo per il Politecnico|url=https://poliflash.polito.it/in_ateneo/un_nuovo_logo_per_il_politecnico}}</ref>
Il sigillo in uso fino al 2021 presenta al centro la facciata del [[castello del Valentino]], sede storica dell'Ateneo, sormontata dalla testa di [[Minerva]], dea della saggezza e dell'ingegno, oltre ai rami di alloro baccato e quercia. Nella parte inferiore si ha al centro lo stemma della città di Torino, affiancato a sinistra dal simbolo dell'architettura, presente anche in un affresco del castello, e a destra dal simbolo della scienza con la sua fiaccola accesa dalle saette. Il tutto è racchiuso in un cerchio in cui, nella parte superiore, compare l'intestazione dell'università, mentre, nella parte inferiore compaiono due date: 1859, anno di fondazione della Scuola di Applicazione degli Ingegneri e 1906, anno di fondazione del Politecnico, mediante fusione della scuola di applicazione degli ingegneri e del museo industriale.
== Rettori ==
=== Regia scuola di applicazione per gli ingegneri ===
Lista dei rettori della ''Regia scuola di applicazione per gli ingegneri'' (1860-1906)<ref name=listarett>{{cita web|titolo=I rettori nella storia del Politecnico|url=http://www.polito.it/ateneo/storia/storia_rettori.php|accesso=4 marzo 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140225230033/http://www.polito.it/ateneo/storia/storia_rettori.php|dataarchivio=25 febbraio 2014|urlmorto=no}}</ref>
{{Div col|cols=strette|small=yes}}
* [[Prospero Richelmy]] (1860-1880)
* [[Giulio Axerio]] (1880-1881)
* [[Giacinto Berruti]] (1881-1882)
* [[Giovanni Curioni]] (1882-1887)
* [[Alfonso Cossa]] (1887-1902)
* [[Giovanni Angelo Reycend]] (1902-1905)
* [[Giampietro Chironi]] (1905-1906)
* [[Vito Volterra]] (1906-1906)
{{Div col end}}
=== Politecnico di Torino ===
Lista dei rettori del Politecnico di Torino (dal 1906)<ref name=listarett />
{{Div col|cols=strette|small=yes}}
* [[Enrico D'Ovidio]] (1906-1922)
* [[Gustavo Colonnetti]] (1922-1925)
* [[Felice Garelli (chimico)|Felice Garelli]] (1925-1929)
* [[Giuseppe Albenga]] (1929-1932)
* [[Clemente Montemartini]] (1932-1933)
* [[Giancarlo Vallauri]] (1935-1938)
* [[Aldo Bibolini]] (1938-1945)
* [[Gustavo Colonnetti]] (1945)
* [[Pietro Enrico Brunelli]] (1945-1947)
* [[Eligio Perucca]] (1947-1955)
* [[Antonio Capetti]] (1955-1970)
* [[Rolando Rigamonti]] (1970-1981)
* [[Lelio Stragiotti]] (1981-1987)
* [[Rodolfo Zich]] (1987-2001)
* [[Giovanni Del Tin]] (2001-2005)
* [[Francesco Profumo]] (2005-2011)
* [[Marco Gilli]] (2012-2018)<ref>{{cita web|url=http://www.polito.it/php/news/index.php?idn=3873&lang=it|titolo=Comunicato stampa del 21 febbraio 2012|urlmorto=sì|accesso=21 febbraio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120219063151/http://www.polito.it/php/news/index.php?idn=3873&lang=it|dataarchivio=19 febbraio 2012}}</ref>
* [[Guido Saracco]] (2018-2023)
* [[Stefano Paolo Corgnati]] (dal 2024)
{{Div col end}}
== Note ==
<references
== Voci correlate ==
* [[Museo Industriale Italiano]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.memoro.org/it/preview.php?FLND=S&F=ALL&ID=2166] La nascita del Politecnico di Torino, raccontata dal prof. [[Vittorio Marchis]], direttore del Centro Museo e Documentazione Storica
{{Università in Italia}}
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[[Categoria:Politecnico di Torino| ]]
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