Gianfranco Funari: differenze tra le versioni
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{{Bio
|Nome = Gianfranco
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|LuogoNascita = Roma
|GiornoMeseNascita = 21 marzo
|AnnoNascita = 1932
|LuogoMorte = Milano
|GiornoMeseMorte = 12 luglio
|AnnoMorte = 2008
|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
|
|Attività2 = opinionista
|AttivitàAltre = e [[cabarettista]]
|Immagine = Gianfranco Funari2.jpg
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , definitosi ''il giornalaio più famoso d'Italia''<ref>{{Cita web |url=http://www.storiaradiotv.it/GIANFRANCO%20FUNARI%20IL%20GIORNALAIO%20PIU%27%20FAMOSO%20D%27ITALIA.htm |titolo=GIANFRANCO FUNARI IL GIORNALAIO PIU' FAMOSO D'ITALIA |accesso=19 marzo 2019 |dataarchivio=8 aprile 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160408130133/http://www.storiaradiotv.it/GIANFRANCO%20FUNARI%20IL%20GIORNALAIO%20PIU%27%20FAMOSO%20D%27ITALIA.htm |urlmorto=sì }}</ref>
}}
Si rese celebre con uno stile comunicativo particolare, intenso, caratterizzato da un [[linguaggio]] molto diretto
== Biografia ==
Nacque in una famiglia un tempo benestante essendo stato suo bisnonno il [[cocchiere]] ufficiale di
=== Gli inizi come cabarettista ===
Dopo alcune esibizioni amatoriali come [[
[[File:Gianfranco Funari.jpg|thumb|Gianfranco Funari in una foto degli [[anni 1970|anni settanta]]]]
Nel [[1976]] condusse insieme a [[Claudio Lippi]] e [[Renato Carosone]] il programma televisivo ''[[Per una sera d'estate]]''. Del [[1973]] è l'incisione discografica di un singolo con due canzoni: ''Io faccio niente'' e ''A 80 anni è vietato morire il 14 agosto'' e dell'LP ''Ma io non canto... faccio finta!'' per la [[King (etichetta discografica italiana)|King Universal]]. Nel [[1978]] scrisse un [[romanzo]], ''Famiglia svendesi'', e l'anno seguente recitò nel [[film]] di [[Domenico Paolella]] ''[[Belli e brutti ridono tutti]]''.
=== Conduttore TV: i talk show di attualità ===
{{Citazione|[In televisione] per essere eccezionali bisogna mascherarsi da normali, abbassarsi al gradino più basso, corteggiare senza pudore le casalinghe<ref>Tratto da [[Aldo Grasso]], ''Il bel paese della TV - Viaggio nell'Italia delle emittenti locali'' - In abbinamento al ''[[Corriere della Sera]]'', [[2004]]</ref>.}}
Come [[Conduttore televisivo|conduttore]] di programmi di attualità debuttò sul piccolo schermo su [[Telemontecarlo]] nel [[1980]], con la trasmissione ''Torti in faccia'' (da maggio 1980 a maggio 1981)<ref>Qualche anno più tardi Funari proporrà a [[Bruno Voglino]], dirigente [[Rai]], senza riceverne un riscontro positivo.</ref>, con una formula innovativa che proponeva contenziosi verbali fra due opposte fazioni formate da cittadini comuni, formula che ripropose con successo con ''[[Aboccaperta]]'', il quale andò in onda dal [[1981]] al [[1983]] sulla rete monegasca. Finalmente Funari venne chiamato dalla Rai: fu [[Giovanni Minoli]], capostruttura di [[Rai 2]], a dargli l'opportunità di condurre un programma nell'azienda di stato. ''Aboccaperta'' andò in onda sulla seconda rete nazionale dal [[1984]] al [[1987]] nella seconda serata del venerdì. Prima del passaggio ufficiale, Funari condusse nell'autunno del [[1983]] ''[[Campanile cena]]'' e nella prima parte del [[1985]] anche il programma domenicale ''[[Jolly goal]]'', sempre su Rai 2.
Nel [[1987]] Funari sposò in seconde nozze Rossana Seghezzi, ballerina della [[Teatro alla Scala|Scala]] (da cui si separerà nel [[1997]]) e inaugurò le trasmissioni nella fascia meridiana di Rai 2 con la trasmissione ''[[Mezzogiorno è...]]'', che andrà avanti per tre stagioni, fino a quando, a causa dell'invito fatto a [[Giorgio La Malfa]] e non gradito dai vertici dell'azienda, fu allontanato; riprese ad arringare il pubblico mettendo i politici alla gogna, sulla stessa falsariga e secondo il suo stile ormai delineato, con ''Mezzogiorno italiano'' su [[Italia 1]] ([[1991]]-[[1992]]). In precedenza per la RAI aveva condotto anche ''Improvvisando'' assieme a [[Ramona Dell'Abate]] e a [[Giorgio Mastrota]], programma andato in onda nell'estate e all'inizio dell'autunno 89.
In quegli anni inventò un nuovo modo di fare [[pubblicità]], intercalando senza alcuna soluzione di continuità la conduzione della trasmissione e la promozione di un prodotto sponsor. In questo modo veniva annullata ogni distinzione tra il programma e il messaggio promozionale;<ref>[[Pippo Baudo]], intervista a SkyTG24 del 12 luglio 2008</ref> ciò fu poi vietato dalle più stringenti normative sugli spot entrate in vigore nel [[1995]].
Ma indubbiamente Funari fu «il maestro incontrastato nell'esercizio dell'evocazione del desiderio mangereccio attraverso un'immagine elettronica. Nessuno come lui riuscì ad imporre l'acquisto immediato di cibo con un solo schiocco di lingua».<ref>[[Gianluca Nicoletti]], ''Ectoplasmi. Tipi umani nell'universo TV'', Bologna, Baskerville, 1994, p. 49.</ref>
Fu ''[[testimonial]]'' dal [[1988]] al [[1990]] per la carne in gelatina ''Manzotin'', e dal [[1992]] al [[1995]] per il [[quotidiano]] nazionale ''[[L'Indipendente (Milano)|L'Indipendente]]'' (da lui anche diretto, con scarsa fortuna, nel [[1994]]), oltre ad essere stato sempre nei primissimi anni Novanta testimonial dell'[[Innocenti]]. Nel periodo di [[Mani Pulite]], la critica politica dei programmi di Funari si fece molto più serrata, attaccando ancora di più i partiti coinvolti negli scandali. Successivamente su questi temi intervistò ad [[Hammamet]] [[Bettino Craxi]], condannato in contumacia.
{{Approfondimento
|allineamento=destra
|titolo=Gli imitatori
|larghezza=
|dim-testo=90%
|contenuto=
[[File:Funari.jpg
<div align="center"><small>Funari visto da Corrado Guzzanti.</small></div>
----
Il più noto imitatore di Gianfranco Funari è stato [[Corrado Guzzanti]], che nel corso dei programmi trasmessi dalla [[Rai]] ''[[Pippo Chennedy Show]]'' ([[1997]]) e ''[[L'ottavo nano]]'' ([[2001]]) ne realizzò una caricatura particolarmente intrisa di vis ironica. Un'altra famosa imitazione di Funari era quella dell'attore [[Sergio Vastano]], che iniziò ad interpretarlo nel [[1990]] nei panni di inviato di ''[[Striscia la notizia]]''. Inoltre veniva imitato da [[Joe Violanti]] sull'emittente radiofonica [[Radio Dimensione Suono]] durante una trasmissione mattutina. Il Funari degli ultimi anni fu imitato con successo da [[Teo Teocoli]].
Le caratteristiche di Funari maggiormente prese di mira dagli imitatori sono state il suo marcato accento romanesco e, soprattutto, la vistosa dentatura. Gli enormi bianchissimi denti, ostentati sempre in ampi sorrisi in diretta, avevano destato il sospetto che il conduttore portasse la [[dentiera]]. Inizialmente Funari, con molto garbo e sempre sorridendo, aveva smentito, ma in seguito, durante un'''intervista doppia'' con [[Luciano Rispoli]] per il programma satirico ''[[Le Iene (programma televisivo)|Le Iene]]'' in onda su [[Italia 1]], alla domanda «''Porti la dentiera?''» mentre Rispoli negava battendo i denti a titolo dimostrativo, Funari si era tolto spudoratamente la dentiera mostrandola ai telespettatori, affrontando la restante parte dell'intervista senza la dentiera, completamente sdentato, per poi rimettersela, sempre ripreso dalle telecamere.}}
=== L'allontanamento dalle TV nazionali ===
A causa di alcuni dissapori con [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] (spinto da [[Bettino Craxi]] a censurare il conduttore)<ref>[http://www.corriere.it/spettacoli/09_maggio_20/funari_la_mia_vita_censurata_dai_politici_chiara_maffioletti_b8b7d380-44fd-11de-982b-00144f02aabc.shtml «Potevo essere sindaco: mi ritirai perché amavo la moglie di un ministro» - Corriere della Sera<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, Funari fu costretto a lasciare anche la [[Fininvest]], alla quale intentò una causa per inadempimenti contrattuali presso
Fu definito un accordo nell'agosto precedente con il direttore di rete [[Angelo Guglielmi]]<ref name=are/>, ma la dirigenza del servizio pubblico ruppe le trattative<ref name=arcuni/>; secondo alcune fonti fu l'allora direttore generale [[Gianni Pasquarelli]] in persona, a determinare il mancato ritorno in Rai del conduttore romano<ref name=arcuni/>. Rimasto disoccupato, Funari tentò di fare concorrenza al [[duopolio]] pubblico e privato, con ''[[Zona franca (programma televisivo)|Zona franca]]''<ref name="stortv">dati ricavati dalla scheda di G. Funari sul sito ''Storia Radio Tv.it'' [http://www.storiaradiotv.it/gianfranco%20funari.htm] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140227171824/http://www.storiaradiotv.it/gianfranco%20funari.htm|data=27 febbraio 2014}}.</ref>, in onda su 75 emittenti locali dell'intero territorio nazionale<ref name=stortv/>, che trasmettevano il programma in leggera differita l'una dall'altra per evitare i limiti imposti dalla [[legge Mammì]], su idea dello stesso presentatore romano<ref name=stortv/>. La trasmissione era prodotta dal conduttore e da [[Sandro Parenzo]]<ref name=stortv/>, responsabile della realizzazione delle videocassette<ref name=stortv/>, all'interno delle quali era montata ogni puntata e già inserite le interruzioni pubblicitarie<ref name=stortv/>, da distribuire all'improvvisato [[network televisivo|network]]<ref name=stortv/>.
Dopo la vittoria della causa contro [[Reti Televisive Italiane|RTI]]<ref name="rep">pag.33 de ''[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]'' del 19/3/1993, vd. ''Archivio la Repubblica'' [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/03/19/funari-perde-640-milioni-aveva-chiesto-10.html].</ref> ottenne un risarcimento di oltre un miliardo e mezzo di [[lira (moneta)|lire]]<ref name=cor />, a fronte delle sue richieste iniziali di circa 10 miliardi per danni<ref name=rep/>, quindi fu reintegrato in ''[[Mediaset]]''. Stavolta fu "collocato" su [[Rete 4]], dove a partire dal 18 ottobre [[1993]]<ref name=stortv/> ricominciò con le strisce giornaliere ''Funari news'' e ''Punto di svolta'' ([[1993]]-[[1995]]<ref name="webal">dati ricavati dal sito ''Web Alice'' [http://www.webalice.it/mirko.1976/funarinews.htm] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304203422/http://www.webalice.it/mirko.1976/funarinews.htm|data=4 marzo 2016}}.</ref>), inframezzate dall'edizione delle 19:00 del [[TG4]]<ref name=stortv/>, nonché il programma del sabato sera ''L'originale'' sulla stessa [[Retequattro|rete]] ([[1994]]-[[1995]])<ref name=webal/>.
Dopo la breve parentesi alla direzione del quotidiano ''L'Indipendente'' ([[1994]]<ref name=stortv/><ref>{{Cita web|url=https://giamai.com/2014/07/18/gianfranco-funari-indipendente/|titolo=Quella volta che Gianfranco Funari diresse un giornale|cognome=Maino|nome=Gianluigi|sito=Gia.Mai|data=18 luglio 2014|accesso=15 luglio 2019|dataarchivio=15 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190715173551/https://giamai.com/2014/07/18/gianfranco-funari-indipendente/|urlmorto=sì}}</ref>) tornò alla televisione con il suo debutto su [[Odeon TV]] e [[Cinquestelle]], per cui condusse ''Funari live'' e ''L'edicola di Funari''. Fu il primo esperimento in Italia di una diffusione satellitare in diretta su circuiti televisivi minori. Nella stagione [[1995]]-[[1996]] tornò in Rai con ''[[Napoli capitale]]'', un talk-show politico diretto da [[Anna La Rosa]] che ebbe vita breve. Di nuovo senza contratto, Funari riprese ''Zona Franca'', di cui conservò il formato: la diffusione del programma era sempre basata su un circuito di piccole emittenti locali. Ad [[Antennatre|Antenna 3 Lombardia]] conobbe [[Morena Zapparoli]], che sarebbe diventata sua terza moglie il 24 aprile [[2004]].<ref>[http://www.gianfrancofunari.com/morena.htm Gianfrancofunari.com<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080715021023/http://www.gianfrancofunari.com/morena.htm |data=15 luglio 2008 }}</ref>
Nel [[1997]] decise di candidarsi a sindaco di [[Milano]] con una sua ''Lista Funari'', ma all'ultimo momento rinunciò al progetto, nonostante il buon riscontro ottenuto nei sondaggi. Il [[1997|successivo]] 27 dicembre<ref name="corser">pag.38 del ''[[Corriere della Sera]]'' del 10/1/1998, vd. ''Archivio Storico Corriere della sera'' [http://archiviostorico.corriere.it/1998/gennaio/10/Funari_con_cuore_rifatto_colpiro_co_0_9801104174.shtml].</ref> subì un delicato intervento al cuore, che minò la sua salute ma non la sua verve polemica<ref name=corser/>: celebre rimane il suo attacco alla [[Ministero della Salute|sanità pubblica]], al cui vertice ministeriale dell'epoca risiedeva [[Rosy Bindi]]<ref name="autogenerato1">pag.1 de ''[[l'Unità]]'' del 22/2/1998, vd. ''Archivio Storico Unità'' [http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/golpdf/uni_1998_02.pdf/22pri01A.pdf&query=] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304120210/http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=%2Fgolpdf%2Funi_1998_02.pdf%2F22pri01A.pdf&query=|data=4 marzo 2016}}.</ref>, durante un intervento telefonico di quest'ultima il 21 febbraio [[1998]]<ref name=arcuni/>, nel corso della trasmissione ''[[Per tutta la vita...?|Per tutta la vita]]'' ([[Rai 1]]), condotta da [[Fabrizio Frizzi]]<ref name=arcuni/>.
=== Dal 2000 al 2007 ===
Nel gennaio [[2000]], Funari tornò a [[Mediaset]] nella sua fascia oraria prediletta, il mezzogiorno, diventando ospite fisso del talk show ''[[A tu per tu (programma televisivo)|A tu per tu]]'', in onda su [[Canale 5]] e condotto da [[Antonella Clerici]] e [[Maria Teresa Ruta]]. Dopo l'abbandono della Clerici due mesi dopo la partenza del programma, Funari divenne protagonista assoluto del programma (a scapito anche dell'altra conduttrice, Maria Teresa Ruta, relegata al ruolo di semplice opinionista), tornando così a rivolgersi al suo pubblico preferito, le casalinghe, ma senza riuscire ad ottenere lo stesso successo avuto negli anni passati; la trasmissione registrò infatti ascolti poco soddisfacenti e fu cancellata dopo una sola stagione.
Nell'estate del [[2005]] registrò per [[Italia 1]] un programma chiamato ''La commedia divina'', con la partecipazione di [[Anna Falchi]]. La trasmissione non andò mai in onda, ma alcuni spezzoni sono stati mostrati durante lo speciale di [[Studio Aperto]] andato in onda il giorno della sua scomparsa. Il 15 dicembre dello stesso anno fece ancora parlare di sé allorché durante l'intervista-verità di [[Paolo Bonolis]], nel corso di una puntata del [[talk-show]] ''[[Il senso della vita]]'', diede conto delle sue precarie condizioni di salute ed esortò i giovani a non fumare.<ref>[http://www.corriere.it/cronache/08_luglio_12/funari_bonolis_61f1d71a-5004-11dd-b082-00144f02aabc.shtml L'intervista clou a Bonolis: ´Sto morendo, spero con serenità - Corriere della Sera]</ref> Sempre nel corso di quella puntata rivolse parole d'affetto alla moglie: «Mi auguro di poter morire con tanta serenità, da poter sottrarre a mia moglie con un sorriso il dolore che le darò quando morirò». Nel [[2007]] Funari pubblicò un calendario curato da Marco Falorni, "''marzo 2007 - febbraio 2008, anno secondo GF''", in cui mese per mese ripercorreva con [[Marco Travaglio]] e [[Gian Carlo Caselli]] gli scandali che avevano colpito l'Italia in quegli ultimi anni.
Funari apparve anche come attore in [[film]] per il [[cinema]] (''[[Simpatici & antipatici]]'' di [[Christian De Sica]] nel [[1998]], ''[[Nessun messaggio in segreteria]]'', di [[Paolo Genovese]] e [[Luca Miniero]] nel [[2005]]) e in [[Teatro|opere teatrali]] (''Candido soap opera musical'', diretto da [[Andrea Liberovici]] e liberamente tratto dal [[Candido]] di [[Voltaire]]<ref>{{cita web |url=http://www.direonline.it/portal/page/categoryItem?contentId=87593 |titolo=Copia archiviata |accesso=15 luglio 2008 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080720101917/http://www.direonline.it/portal/page/categoryItem?contentId=87593 |dataarchivio=20 luglio 2008 }}</ref>). Nel 2007 avrebbe dovuto recitare nella [[fiction]] in sei puntate ''Lo sbirro'' per la regia di [[Pasquale Squitieri]]<ref>{{cita web|url=http://www.ilgiornale.it/news/funari-mia-vita-appesa-filo-intanto-fa-sbirro-su-odeon.html|titolo=Funari: la mia vita è appesa a un filo Ma intanto fa «Lo sbirro» su Odeon.|accesso=28 febbraio 2017}}</ref>, progetto poi non concretizzatosi.<ref>{{cita web|url=http://www.adnkronos.com/intrattenimento/spettacolo/2017/02/18/addio-regista-pasquale-squitieri_UbrHwFQ1pqd11muYrK8H6O.html?refresh_ce|titolo=Addio al regista Pasquale Squitieri, artigiano del cinema|accesso=28 febbraio 2017}}</ref>
Recitò infine nei [[cortometraggi]] ''Re Lear - otto Flashback'' e ''500 mila leoni'', entrambi diretti da Andrea Liberovici su testo di [[Aldo Nove]]. Nel secondo, di cui era unico protagonista, venivano raccontati gli ultimi momenti di vita di [[Johnny Weissmuller]], l'attore che negli [[anni 1930|anni trenta]] aveva interpretato [[Tarzan]]. Questo cortometraggio fu premiato al [[festival di Locarno]].<ref>[http://www.millecanali.it/mc/newseventi/news/dettaglio/index.asp?id=18836 Funari attore drammatico<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080719165200/http://www.millecanali.it/mc/newseventi/news/dettaglio/index.asp?id=18836 |data=19 luglio 2008 }}</ref>
=== Breve ritorno in Rai ===
Funari tornò in video su circuiti nazionali nell'aprile del [[2007]], il sabato sera in prima serata su Rai 1, con la trasmissione ''[[Apocalypse Show]]'', uno spettacolo che univa lo show alla denuncia sociale, ideato da [[Diego Cugia]] e incentrato su un'ipotetica, prossima apocalisse ecologica. I co-conduttori erano la [[showgirl]] spagnola [[Esther Ortega]], il comico [[Fabio De Luigi]] e valletta [[Oksana Andersson]].
La trasmissione era stata lanciata da un promo che, citando una famosa scena del film di [[Federico Fellini]] ''[[Amarcord]]'', vedeva il conduttore arrampicato su un albero invocare in [[dialetto romanesco]] il desiderio di apparire su Raiuno e lanciare una mela in testa a una suora che tentava di raggiungerlo.
Gli ascolti bassi della prima puntata segnarono già una brusca battuta d'arresto all'entusiasmo per il ritorno di Funari su una rete RAI. La settimana seguente la trasmissione ottenne il più basso tasso d'ascolti registrato da Rai Uno in prima serata e l'autore Diego Cugia e i presentatori [[Fabio De Luigi]] ed [[Esther Ortega]] abbandonarono il programma, che cambiò nome in ''[[Vietato Funari]]''. La terza puntata registrò un ulteriore calo di [[Audience#Share|share]], ma nonostante ciò il direttore della rete [[Fabrizio Del Noce]] decise comunque di non chiudere lo show e di farlo giungere fino alla quinta e ultima puntata. Alla fine del 2007 Gianfranco Funari condusse su [[Odeon TV]] i suoi due ultimi programmi, ''La storia siamo io'' e ''Funari Late show''.
=== La malattia e la morte ===
All'inizio del [[2008]] Funari fu ricoverato all'[[Istituto scientifico universitario San Raffaele|ospedale San Raffaele]] di [[Milano]] dove, dopo essere andato in [[coma]] [[Diabete mellito|diabetico]] e per 2 volte in [[coma farmacologico]], a causa di gravissime complicazioni polmonari, morì all'alba del 12 luglio, a 76 anni. Le esequie si svolsero nella [[Chiesa di San Marco (Milano)|chiesa di San Marco]] di [[Milano]]. La bara era ricoperta da girasoli e al suo interno, come chiesto da Funari, tre pacchetti di sigarette, un accendino, alcune ''[[fiche]]s'', e un [[telecomando]] per la televisione.<ref>[http://www.corriere.it/cronache/08_luglio_14/funari_preparazione_funerale_bc3f55ce-5191-11dd-a6b4-00144f02aabc.shtml ''Girasoli e Dylan per l'addio a Funari''] Corriere della Sera 14/07/2008</ref> La salma è nel [[Colombario|colombaro]] 12 del Riparto XVII della Galleria EO di Levante Inferiore del [[Cimitero Monumentale di Milano]]<ref>{{Sepolture Milano}}</ref>. Nel novembre del 2013 la rivista ''[[Oggi (periodico)|Oggi]]'' denunciò in un articolo lo stato di abbandono della [[tomba]], ancora priva di lapide, che fu messa il 18 dicembre [[2013]]. Su di essa, su volontà di Funari, le citazioni "''Ho smesso di fumare''" e "''Manco da qui taccio!''".<ref>{{cita web|url=https://www.oggi.it/people/vip-e-star/2014/01/30/gianfranco-funari-ha-una-nuova-lapide-finalmente-ma-la-lite-tra-moglie-e-figlia-non-e-finita/|titolo=Gianfranco Funari ha una nuova lapide, finalmente. Ma la lite tra moglie e figlia non è finita|accesso=30 gennaio 2014}}</ref>
Nel 2021 viene realizzato da [[Sky Italia|Sky Originals]] e [[Libero Produzioni]] il docufilm ''[[Funari Funari Funari]]'' sul suo percorso tumultuoso nel panorama televisivo e popolare italiano.<ref>{{Cita web|url=https://www.leggo.it/spettacoli/televisione/funari_funari_funari_su_cielo_per_la_prima_volta_in_chiaro_mercoledi_12_luglio_il_docu_film-7514489.html|titolo=Funari, Funari, Funari, il docufilm su Cielo per la prima volta in chiaro mercoledì 12 luglio|sito=www.leggo.it|data=11 luglio 2023|lingua=it|accesso=11 luglio 2024}}</ref>
== Nella cultura di massa ==
Nel 2022, nasce in suo onore il [[Premio Funari - Il Giornalaio dell'anno]], nato dalla collaborazione tra [[Libero Produzioni]] e la Fondazione [[Carnevale di Viareggio]]<ref>{{Cita web|url=https://www.ansa.it/toscana/notizie/2023/02/16/carnevale-viareggio-sfila-di-giovedi-grasso-e-svela-date-2024_ed72b9f4-88af-4c6a-a596-e2d089542bdb.html|titolo=Carnevale Viareggio, sfila di Giovedì Grasso e svela date 2024 - Toscana|sito=Agenzia ANSA|data=16 febbraio 2023|lingua=it|accesso=12 luglio 2024}}</ref>. L'award vuole premiare “''Coloro che, attraverso la parola, lo scritto e qualsiasi mezzo di diffusione, hanno manifestato liberamente il proprio pensiero e si sono contraddistinti per lo spirito indipendente e per la voglia di fare informazione aperta a tutti''.”<ref>{{Cita web|url=https://www.instagram.com/reel/C3DfF_nobS2/?utm_source=ig_web_copy_link&igsh=MzRlODBiNWFlZA==|titolo=Instagram|sito=www.instagram.com|accesso=12 luglio 2024}}</ref> attraverso una valutazione da parte di collaboratori ed estimatori che negli anni hanno conosciuto e hanno lavorato al fianco di Funari<ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2024/02/14/premio-funari-antonio-ricci-vince-ledizione-del-2024/7445905/|titolo=Premio Funari, Antonio Ricci vince l'edizione del 2024|sito=Il Fatto Quotidiano|lingua=it|accesso=12 luglio 2024}}</ref>.
== Programmi televisivi ==
*''[[La domenica è un'altra cosa]]'' ([[Rai 1|Programma Nazionale]], 1969-1970)
*''Dedicato a Paola'' (Programma Nazionale, 1972)
*''Una canzone e un sorriso'' (Programma Nazionale, 1972)
*''[[Più che altro un varietà]]'' ([[Rai 2|Secondo Programma]], 1975)
*''[[Per una sera d'estate]]'' ([[Rai 1|Rete 1]], 1976)
*''Torti in faccia'' ([[Telemontecarlo]], 1980)
*''[[Aboccaperta]]'' (Telemontecarlo, 1981-1983; [[Rai 2]], 1984-1987)
*''Campanile cena'' (Telemontecarlo, 1983)
*''Jolly goal'' (Rai 2, 1985)
*''[[Mezzogiorno è...]]'' (Rai 2, 1987-1990)
*''Monterosa 84: Si riapre il Derby'' (Rai 2, 1988)
*''Mezzogiorno italiano'' ([[Italia 1]], 1991-1992)
*''Zona franca'' (75 emittenti locali, 1993)
*''Funari News'' ([[Rete 4]], 1993-1995)
*''Punto di svolta'' (Rete 4, 1993-1995)
*''L'Originale'' (Rete 4, 1994)
*''Le news di Funari'' (Rete 4, 1994-1995)
*''Conto alla rovescia'' (Rete 4, 1995)
*''Funari Live'' ([[Odeon TV]]-[[Cinquestelle]]-[[Tivuitalia]], 1995-1996)
*''Andiamo in collegio'' (Odeon TV-Cinquestelle-Tivuitalia, 1995-1996)
*''L'edicola di Funari'' (Odeon TV-Cinquestelle-Tivuitalia, 1995-1996)
*''[[Napoli capitale]]'' (Rai 2, 1995-1996)
*''L'altro capodanno'' (Rai 2, 1995-1996)
*''Tè per due'' (Odeon TV-Cinquestelle-Tivuitalia, 1996)
*''[[A tu per tu (programma televisivo)|A tu per tu]]'' ([[Canale 5]], 2000)
*''Stasera c'è Funari'' (Odeon TV, 2001-2002)
*''Funari forever'' (Odeon TV, 2002-2004)
*''Il curioso'' ([[Antennatre|Antenna 3]], 2004)
*''Extra Omnes'' (Odeon TV, 2005)
*''Virus'' (Odeon TV, 2006)
*''La storia siamo io'' (Odeon TV, 2007)
*''[[Apocalypse Show]]'' ([[Rai 1]], 2007)
*''Funari Late Show'' (Odeon TV, 2007-2008)
== Filmografia ==
[[File:ScreenshotLeSpieVengonoDalSemifreddo.jpeg|thumb|Fermo immagine tratto dal film ''[[Le spie vengono dal semifreddo]]''. Al centro Gianfranco Funari e a destra [[Francesco Mulè]]]]
* ''[[Le spie vengono dal semifreddo]]'', regia di [[Mario Bava]] (1966)<ref>{{cita web|url=https://www.imdb.com/title/tt0061014/fullcredits}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.superguidatv.it/dettaglio-film/film-le-spie-vengono-dal-semifreddo-cast-trama/MV16666/}}</ref>
* ''[[Belli e brutti ridono tutti]]'', regia di [[Domenico Paolella]] (1979)
* ''[[Simpatici & antipatici]]'', regia di [[Christian De Sica]] (1998)
* ''Re Lear - 8 flashback'' di Andrea Liberovici e [[Aldo Nove]] – cortometraggio (2004)
* ''Cinquecentomila leoni'' di Andrea Liberovici e Aldo Nove – cortometraggio (2004)
* ''[[Nessun messaggio in segreteria]]'', regia di [[Paolo Genovese]] e [[Luca Miniero]] (2005) - ''cameo''
* ''[[Funari Funari Funari]]'' - [[documentario]] biografico (2022) - postumo
== Discografia ==
{{Artista musicale
|nome = Gianfranco Funari
|tipo artista= cantante
|immagine =
|nazione = ITA
|genere = Cabaret
|anno inizio attività = 1969
|anno fine attività = 2007
|note periodo attività =
|etichetta = [[King (etichetta discografica italiana)|King Universal]], [[Ciao Records]]
|totale album = 1
|album studio = 1
|album live = 0
|raccolte = 0
}}
=== LP ===
* 1973 – ''Ma io non canto... faccio finta!'', [[King (etichetta discografica italiana)|King Universal]] (come Gian Franco Funari)
=== 45 giri ===
* 1973 – ''Io faccio niente''/''A 80 anni è vietato morire il 14 agosto'', King Universal
* 1975 – ''E il mondo gira/Il ballo del monocolo'' ([[Fonit Cetra]], SP 1595)
* 1980 – ''A torti in faccia''/''A pensarci bene'', [[Ciao Records]], 524
== Libri ==
* ''Famiglia svendesi'', Milano, Rusconi, 1978.
* ''Un letto tra due pontefici'', Milano, Il Falco, 1981.
* ''A bocca piena'', con la collaborazione di [[Adriana Treves]], Milano, SugarCo, 1988.
* ''Il potere in mutande. Il dito nell'occhio della TV italiana'', con [[Morena Funari]] e [[Alessandra Sestito]], Milano, Rizzoli, 2009. ISBN 978-88-17-03290-2.
== Note ==
<references/>
==
* Massimo Emanuelli, ''Gianfranco Funari. Il "giornalaio" più famoso d'Italia'', [[Milano]], Greco & Greco, 2009. ISBN 978-88-7980-468-4.
* [[Aldo Grasso]], ''Il bel paese della TV. Viaggio nell'Italia delle emittenti locali'', Milano, Corriere della Sera, 2004.
* Aldo Grasso, ''La TV del sommerso. Viaggio nell'Italia delle TV locali'', Milano, Oscar Mondadori, 2006. ISBN 88-04-56194-7.
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q}}
{{interprogetto/notizia|Addio a Gianfranco Funari|data=12 luglio 2008}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|biografie|cinema|letteratura|musica|televisione}}
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