Islam in Italia: differenze tra le versioni
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[[File:Moschea_-_sala_principale_00551.JPG|miniatura|[[Moschea di Roma]]]]
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== Stime sul numero di musulmani in Italia ==
Il numero di fedeli musulmani in Italia
* Secondo l'istituto [[ISMU]] (iniziative e studi alla [[multietnicità]]) al 1º gennaio [[2016]] in Italia sarebbero residenti circa 1.400.000 musulmani, ovvero una cifra corrispondente al 2,34% della popolazione italiana.<ref name=":0">{{Cita web|url=http://www.ismu.org/2016/07/in-italia-ortodossi-piu-numerosi-dei-musulmani/|titolo=ISMU 1 gennaio 2016 dati musulmani totali + distribuzione regionale|sito=ismu.org|data=1º gennaio 2016|lingua=ita|accesso=9 agosto 2016|dataarchivio=19 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180719234727/http://www.ismu.org/2016/07/in-italia-ortodossi-piu-numerosi-dei-musulmani/|urlmorto=sì}}</ref>
* 1.505.000 secondo le stime del Dossier Statistico 2011 [[Caritas Italiana|Caritas]]/Migrantes.<ref name="Caritas">[http://www.caritasitaliana.it/materiali/Pubblicazioni/libri_2011/dossier_immigrazione2011/scheda_religioni.pdf Dossier Statistico Immigrazione]</ref>
* 1.200.000 secondo Mario Scialoja della [[Lega musulmana mondiale]].<ref>[http://www.uniurb.it/giornalismo/lavori/melis/Valentina/intervista1.html intervista 1<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
* Andrea Spreafico<ref name="Spreafico">
{{Cita pubblicazione|titolo = La presenza islamica in Italia|autore = Andrea Spreafico|rivista = “Instrumenta”, Scuola Superiore dell’Amministrazione dell'Interno-SSAI|volume = IX,|numero = 25|anno = gennaio-aprile|pp = 173-243|ISSN = 1974-2258|url = http://ssai.interno.it/download/allegati1/instrumenta_25_09_-_spreafico_(da_pag._1_a_40).pdf|accesso = 8 aprile 2016}}</ref> conta circa 1.100.000 musulmani, di cui il 6% (circa 67.000) cittadini italiani, tra italiani di nascita convertiti e stranieri che hanno acquisito la cittadinanza, 912.000 (82%) immigrati regolari e circa 132.000 (12%) immigrati irregolari.
* 850.000 secondo il [[Cesnur]] di [[Massimo Introvigne]] su dati 2006.<ref name="cesnur">[http://www.cesnur.org/religioni_italia/i/islam_01.htm Cesnur]</ref><ref>[http://www.zenit.org/article-9195?l=italian ZENIT - “Le religioni in Italia”: censite oltre 600 fedi e “vie spirituali”<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110221160618/http://www.zenit.org/article-9195?l=italian |data=21 febbraio 2011 }}</ref>
* Secondo il rapporto [[Open Society Foundations|Open Society Institute]] (OSI) 2003, i musulmani in Italia sarebbero circa 700.000, tra cui 40-50.000 cittadini italiani (di cui circa 10.000 convertiti), 610-650.000 immigrati regolari e 80-85.000 irregolari.<ref>[http://www.abuondiritto.it/dettagli.php?ID=2116 I Musulmani in Italia - Rapporto OSI] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070927140358/http://www.abuondiritto.it/dettagli.php?ID=2116 |data=27 settembre 2007 }}</ref><ref>[http://www.atei.it/musulmani_in_italia.htm Rapporto sulla situazione dei musulmani in Italia rispetto alla fruizione di beni e servizi] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090527012720/http://www.atei.it/musulmani_in_italia.htm |data=27 maggio 2009 }}</ref><ref>[http://www.edscuola.it/archivio/handicap/mussulmani_in_italia.htm Rapporto sulla situazione dei musulmani in Italia rispetto alla fruizione di beni e servizi]</ref>
Il numero varia spesso in funzione della definizione di "musulmano", ossia se siano da comprendere quanti provengano da paesi di cultura musulmana, ma non si definiscano credenti o non siano praticanti.
== Storia dell'islam in Italia ==
{{Vedi anche|Storia dell'Islam nell'Italia medievale}}
[[File:Arabischer Maler der Palastkapelle in Palermo 002.jpg|miniatura|[[Ruggero II di Sicilia]] in una formella lignea del soffitto, dipinta in stile arabo. ([[Palermo]] - [[Palazzo dei Normanni]] - [[Cappella Palatina (Palermo)|Cappella Palatina]], [[1150]] circa).]]
La storia dell'islam in Italia comincia nel [[IX secolo]], due secoli dopo la morte di [[Maometto]]. La [[Sicilia]] rimase infatti sotto il dominio islamico tra l'[[827]] (inizio della conquista musulmana della Sicilia) e il [[1091]] (caduta dell'ultima roccaforte di [[Noto (Italia)|Noto]]), mentre l'Italia continentale subì in quegli stessi anni numerose incursioni; rispetto alla [[penisola iberica]], la presenza musulmana sulla Penisola italiana è stata effimera e il controllo sulla Sicilia è stato stabile soltanto dal [[965]] fino al [[1061]]. Tuttavia, anche dopo la [[Conquista normanna dell'Italia meridionale|conquista normanna]], rimase in Sicilia una piccola minoranza di musulmani fino al [[1239]], quando a seguito di alcune loro ribellioni furono deportati da [[Federico II di Svevia|Federico II]] a [[Lucera]] in Puglia, dove rimasero fino al [[1300]], anno in cui ebbero la fine da [[Carlo II d'Angiò|Carlo II d’Angiò]] (al quale si erano rifiutati di prestare obbedienza). Anche con la fine della dominazione islamica per alcuni secoli le coste italiane continuarono però a essere razziate e depredate dai [[corsari barbareschi]].
In epoca moderna, la presenza islamica in Italia è quasi inesistente fino agli anni '60, quando incominciano ad arrivare in Italia i primi studenti da [[Siria]], [[Giordania]] e [[Palestina]], che si aggiungono agli uomini d'affari e ai dipendenti delle ambasciate. Nel [[1971]] si ha la costituzione della prima associazione di musulmani, l'USMI (Unione degli studenti musulmani d'Italia), a partire dall'[[Università degli Studi di Perugia|Università di Perugia]]. Con l'USMI venne aperto il primo luogo di culto in Italia, un piccolo locale in pieno centro storico di Perugia, chiamata "moschea di Via dei Priori", tutt'oggi aperto e in funzione.
Sempre negli anni '70, a Roma, nasce il [[Centro culturale islamico d'Italia]] (CCII), con l'appoggio e il coinvolgimento degli ambasciatori di paesi sunniti presso l'Italia o la Santa Sede; al CCII si devono i primi progetti per la [[moschea di Roma]], a partire dal [[1974]]. La moschea sarà aperta nel [[1995]].<ref name="cesnur" />.
Nel [[1980]] si inaugura a Catania [[Moschea di Omar (Catania)|la prima moschea italiana]] nella sede di via Castromarino<ref>Francesco Pontorno, {{collegamento interrotto|1=[http://www.magmagazine.it/2012/06/13/un-teatro-trasformato-in-moschea/ Un teatro trasformato in moschea] |data=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}, Magmagazine.it, 13 giugno 2012.</ref>. L'edificio però, per ragioni politiche e logistiche verrà chiuso dopo alcuni anni, per essere sostituito da siti precari quali residenze private e garage, fino al 15 dicembre [[2012]], quando viene inaugurata la più grande moschea del sud Italia nominata "moschea della Misericordia"<ref>Claudia Campese, [http://ctzen.it/2012/12/15/inaugurata-la-nuova-moschea-di-catania-sara-un-centro-di-dialogo-e-stabilita/ Inaugurata la nuova moschea di Catania «Sarà un centro di dialogo e stabilità »] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140104005316/http://ctzen.it/2012/12/15/inaugurata-la-nuova-moschea-di-catania-sara-un-centro-di-dialogo-e-stabilita/ |data=4 gennaio 2014 }}, su Ctzen.it, 15 dicembre 2012.</ref>.
Gli [[Anni 1970|anni settanta]] vedono anche l'arrivo dei primi immigrati musulmani dal
Un successivo e consistente apporto è stato dato negli [[Anni 1990|anni novanta]] dal consistente arrivo di immigrati [[Albania|albanesi]] e dall'aumento dei marocchini. Più recente, è la consistente immigrazione [[Tunisia|tunisina]], [[senegal]]ese, [[Egitto|egiziana]] e, anche se di minor peso, [[pakistan]]a, [[Bangladesh|bengalese]] ecc.<ref>[http://ssai.interno.it/pubblicazioni/instrumenta/29/008%20-%20spreafico.pdf Pubblicazione di Andrea Spreafico presso la Scuola superiore dell'Amministrazione dell'interno, p.183]</ref> A partire dagli anni 2000, con la crescita dell'immigrazione dall'Europa dell'Est ([[Romania]] e [[Ucraina]] in primis) e dall'[[America Latina]], la quota di immigrati musulmani è scesa pur rimanendo consistente.
A partire dagli anni '90 l'[[UCOII]](Unione delle comunità islamiche in Italia) si pone da subito come principale rappresentazione organizzata del cosiddetto ''Islam delle moschee'' sunnita, radicato sul territorio italiano e non dipendente dalle ambasciate o da governi di paesi a maggioranza musulmana, e si candida a rappresentare la comunità musulmana tramite un'Intesa istituzionale.<ref name=cesnur/> All'intesa tra l'UCOII e lo Stato si oppongono i rappresentanti del cosiddetto ''Islam degli stati'', a partire dalla [[Moschea di Roma]] (Centro Culturale Islamico d'Italia) sostenuto dall'[[Arabia Saudita]], oltre che dal [[Marocco]].<ref>[https://books.google.be/books?id=wL5L2DY5BT0C Settimo rapporto sulle migrazioni 2001] p. 257</ref> Nel 1998, in vista di una possibile Intesa con lo Stato, l'UCOII apre all{{'}}''Islam degli stati'' e assieme alla [[Moschea di Roma]] e alla sezione italiana della [[Lega Musulmana Mondiale]] annuncia la creazione di un ''Consiglio Islamico d'Italia'', guidato da dieci cittadini italiani, di cui cinque nominati dall'UCOII e cinque dalle altre due organizzazioni. Ma l'Intesa resta fuori portata.<ref>[https://books.google.be/books?id=wL5L2DY5BT0C Settimo rapporto sulle migrazioni 2001, p. 258-259]</ref>
Nel [[2005]], è stata fondata la [[Consulta islamica|Consulta per l'islam italiano]] presso il [[Ministero dell'Interno]]<ref>[http://www.cittadinitalia.it/mininterno/export/sites/default/it/temi/religioni/sottotema003.html Pagina sulla Consulta islamica sul sito del Ministero dell'Interno] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110722030201/http://www.cittadinitalia.it/mininterno/export/sites/default/it/temi/religioni/sottotema003.html |data=22 luglio 2011 }}</ref>, composta da cittadini musulmani; forti disaccordi tra i componenti hanno rallentato i lavori della Consulta stessa<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2006/ottobre/03/Consulta_islamica_divisa_sulla_Carta_co_9_061003078.shtml Articolo dall'archivio del Corriere della Sera]</ref><ref>[http://www.futureofmuslimworld.com/research/detail/islam-islamism-and-jihādism-in-italy ''Islam, Islamism and Jihādism in Italy'' di Lorenzo Vidino dal sito dell'Hudson Institute]</ref>. La Consulta è stata riformata una prima volta nel 2010 (''Comitato per l'Islam italiano'') e di nuovo nel 2016 (''Consiglio per le relazioni con l’Islam '')
Nuovamente a Catania, nel 2012, viene inaugurata la [[Moschea della Misericordia]], la più grande nel centro-sud dopo quella di Roma, non distante da piazza Cutelli.<ref>{{cita web | url = https://palermo.repubblica.it/cronaca/2012/12/15/foto/catania_inaugurata_nuova_moschea_la_pi_grande_del_sud_italia-48837560/1/ | titolo = Catania, inaugurata nuova moschea è la più grande del Sud Italia | editore = [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] | città = Palermo | urlarchivio = https://archive.is/20200103200647/https://palermo.repubblica.it/cronaca/2012/12/15/foto/catania_inaugurata_nuova_moschea_la_pi_grande_del_sud_italia-48837560/1/ |urlmorto = no | accesso = 3 gennaio 2020 }}</ref>
== Caratteristiche della presenza musulmana in Italia ==
[[File:Moschea di via Castromarino1.JPG|miniatura|Facciata della [[Moschea di Omar (Catania)|prima moschea di Catania]] (oggi chiusa).]]
[[File:Grande Mosquée de Rome.JPG|miniatura|[[Moschea di Roma]].]]
[[File:Moschea Ravenna.jpg|miniatura|destra|La [[moschea di Ravenna]]]]
[[File:Bologna_Mosque.jpg|miniatura|La moschea [[ahmadiyya|ahmadi]] di [[San Pietro in Casale]], Bologna]]
[[File:Moschea di palermo1.JPG|miniatura|Interno della [[moschea di Palermo]].]]
[[File:Teqeja bektashi di Capena.png|miniatura|[[Teqeja]] della comunità [[albanesi in Italia|albanese]] [[bektashi]] a [[Capena]] ([[città metropolitana di Roma|RM]])]]
Pur essendoci un certo numero di musulmani italiani o per nascita o per conversione o per naturalizzazione stimabile in un range che va da 300.000 persone a 1.2 milioni di persone<ref>{{Cita web|url=https://lanuovabq.it/it/musulmani-italiani-unoccasione-e-un-rischio|titolo=musulmani cittadini italiani}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.migrantitorino.it/?p=45722|titolo=La comunità islamica più numerosa in Italia? Quella Italiana}}</ref><ref name="lenius.it">{{Cita web|url=https://www.lenius.it/musulmani-in-italia/|titolo=Musulmani in Italia: una presenza stabile e sempre più italiana|sito=Le Nius|data=14 maggio 2019|lingua=it|accesso=23 ottobre 2020}}</ref> i musulmani in Italia sono prevalentemente di origine straniera. Di questi circa il 52% per nascita, 39% per naturalizzazione e 9% per conversione.<ref name="lenius.it"/> Di seguito un'analisi della provenienza e della distribuzione sul territorio Italiano.
Anche in Italia, come nel resto del mondo, è presente il fenomeno del [[fondamentalismo islamico]], ma in misura minore rispetto ad altri paesi occidentali<ref>{{Cita web|url=https://www.archiviodisarmo.it/view/8vRVAMAg3AGgsvaMglQYlPtyfKTEuLdkKV5xZZDDCyQ/iriad-luglio-2018-pulito.pdf|titolo=Islam e radicalizzazione jihadista in Italia}}</ref>. Sono inoltre presenti diverse associazioni islamiche che promuovono l'[[Movimenti liberali nell'islam|Islam liberale]], come ad esempio il ''Centro Studi Averro''è di [[Roma]]<ref>{{Cita web|url=https://www.centroaverroe.org/|titolo=Centro Studi Averroè – ''Fede e Ragione''|lingua=it-IT|accesso=2023-06-30|dataarchivio=30 giugno 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230630092603/https://www.centroaverroe.org/|urlmorto=sì}}</ref> ed il [[COREIS]] di Milano.
=== Sunnismo ===
[[File:Moschea di Roma 30.jpg|thumb|La [[Grande Moschea di Roma]], di confessione [[sunnismo|sunnita]], come la quasi totalità di quelle presenti in Italia]]
La quasi totalità dei musulmani in Italia sono [[sunnismo|sunniti]] e per la maggior parte, circa il 60%, sono arrivati in Italia dai paesi [[Penisola balcanica|balcanici]] (in maggioranza da [[Albania]], [[Kosovo]] e [[Bosnia ed Erzegovina]]), in seguito alle instabilità politico-sociali venutesi a creare nelle regioni dopo le [[guerre jugoslave]] e la [[guerra del Kosovo]].
=== Sciismo ===
Si stima il numero complessivo di [[Sciismo|sciiti]] in Italia in 15.450 unità, cioè circa l'1,48% del totale dei musulmani<ref>{{Cita libro|autore=Andrea Spreafico|titolo=La presenza islamica in Italia|edizione=in “Instrumenta”, Scuola Superiore dell’Amministrazione dell'Interno-SSAI, IX,, n. 25, gennaio-aprile, pp. 173-243., ISSN 1974-2258 (WC · ACNP)}}</ref>. Le due principali associazioni<ref>{{Cita web|url=https://cesnur.com/lislam-e-i-movimenti-di-matrice-islamica-in-italia/lislam-sciita-e-la-sua-presenza-in-italia/|titolo=L’islam sciita e la sua presenza in Italia {{!}} Le Religioni in Italia|lingua=it|accesso=8 giugno 2022}}</ref> di questa corrente sono l{{'}}''Associazione Islamica Ahl-al-Bait''<ref>{{Cita web|url=https://digilander.libero.it/ahlalbait/|titolo=Associazione Islamica Ahl-al-Bait|sito=digilander.libero.it|accesso=8 giugno 2022}}</ref> e l{{'}}''Associazione islamica Imam Mahdi''<ref>{{Cita web|url=http://islamshia.org/chi-siamo/|titolo=Islamshia » Chi siamo|lingua=fa|accesso=8 giugno 2022}}</ref>''.''
=== Sufismo ===
Sono presenti anche alcune confraternite [[sufi]], tra le quali la [[Muridiyya]] che secondo una stima riunisce circa due terzi dei [[senegalesi in Italia]]<ref>{{cita web|url=http://www.cesnur.org/religioni_italia/i/islam_15.htm|titolo=Le religioni in Italia: La Murîdiyya|autore=[[Massimo Introvigne]], [[Pierluigi Zoccatelli]]|accesso=22 agosto 2009}}</ref> e [[Layene]], diffusa anch'essa nelle comunità [[Senegalesi in Italia|senegalese]] e [[Capoverdiani in Italia|capoverdiana]]<ref>{{Cita web|url=https://cesnur.com/lislam-e-i-movimenti-di-matrice-islamica-in-italia/un-sufismo-degli-immigrati-i-muridi-e-i-layennes/|titolo=Un sufismo degli immigrati: i Muridi e i Layennes {{!}} Le Religioni in Italia|accesso=2023-03-12}}</ref>. Tra gli [[albanesi in Italia|albanesi]] è invece presente -sebbene assai minorataria- la fede [[bektashi]], di derivazione sufi, che dal 2021 ha un proprio ''[[Khanqah|teqeja]]'' (luogo di culto) a [[Capena]] ([[Città metropolitana di Roma Capitale|RM]])<ref>{{Cita web|url=https://tiburno.tv/2021/09/06/capena-inaugurata-sabato-la-teqq-luogo-di-culto-della-comunita-islamica-sufista-dei-bektashi/|titolo=CAPENA - Inaugurata sabato la teqqe, luogo di culto della comunità islamica sufista dei Bektashi|sito=Tiburno Tv|data=2021-09-06|accesso=2023-01-11}}</ref>.
=== Ahmadiyya ===
[[File:Bologna_Mosque.jpg|thumb|La moschea [[Ahmadiyya|ahmadi]] di [[San Pietro in Casale]] ([[Città metropolitana di Bologna|BO]])]]
L'[[Ahmadiyya]], [[nuovo movimento religioso]] [[islam]]ico, è presente in Italia con l'associazione “''The Ahmadiyya Muslim Jama’at Italia''”, con sede nazionale a [[San Pietro in Casale]] ([[Città metropolitana di Bologna|BO]])<ref>{{Cita web|url=https://www.alislam.it/|titolo=Home|autore=amjitsite|sito=Associazione The Ahmadiyya Muslim Jama'at Italia|lingua=it|accesso=15 novembre 2021}}</ref>.
=== Provenienza ===
Tra gli immigrati prevale in Italia nettamente la componente [[sunnita]] rispetto a quella [[Sciismo|sciita]]. Si stima il numero complessivo di sciiti in Italia in 15.450 unità, cioè circa l'1,48% del totale dei musulmani.<ref name="Spreafico" />
Per quanto riguarda i paesi di provenienza, si rileva in particolare la presenza nordafricana e balcanica.
{| class="wikitable"
|align=center|'''''Pos.'''''||align=center|'''''Paese'''''||align=center|'''''Numero di musulmani''<br /><small>Stima effettuata da Caritas/Migrantes<br />tra gli stranieri regolarmente residenti in Italia al 31 dicembre [[2010]]</small><ref name="Caritas" />'''
|-
|1||align=left|[[Marocco]]||448.000
|-
|
|-
|
|-
|
|-
|
|-
|
|-
|
|-
|
|-
|
|}
=== Distribuzione sul territorio italiano ===
Secondo l'istituto [[ISMU]] (iniziative e studi alla [[multietnicità]]) i musulmani residenti in Italia al 1º gennaio [[2016]] sarebbero distribuiti così:<ref name=":0" />
{| class="wikitable sortable"
|'''Regione'''
|'''Numero'''
|'''Percentuale'''
|'''Proporzione'''
popolazione di riferimento<br/>[http://www.comuni-italiani.it/regionip.html Regioni Italia per Popolazione]
|-
|[[Abruzzo]]
|24000
|0,16%
|1,82%
|-
|[[Basilicata]]
|4200
|0,29%
|0,83%
|-
|[[Calabria]]
|24500
|1,72%
|1,25%
|-
|[[Campania]]
|53800
|3,77%
|0,92%
|-
|[[Emilia-Romagna]]
|182800
|12,83%
|4,10%
|-
|[[Friuli-Venezia Giulia|Friuli Venezia Giulia]]
|29100
|2,04%
|2,39%
|-
|[[Lazio]]
|112800
|7,92%
|1,91%
|-
|[[Liguria]]
|38000
|2,66%
|2,43%
|-
|[[Lombardia]]
|367700
|25,82%
|3,67%
|-
|[[Marche]]
|46600
|0,32%
|3,03%
|-
|[[Molise]]
|3400
|0,23%
|1,09%
|-
|[[Piemonte]]
|119000
|8,35%
|2,71%
|-
|[[Puglia]]
|33800
|2,37%
|0,83%
|-
|[[Sardegna]]
|13100
|0,92%
|0,79%
|-
|[[Sicilia]]
|61400
|4,31%
|1,21%
|-
|[[Toscana]]
|104400
|7,33%
|2,79%
|-
|[[Trentino-Alto Adige]]
|34000
|2,38%
|3,20%
|-
|[[Umbria]]
|26300
|1,84%
|2,96%
|-
|[[Valle d'Aosta]]
|2800
|0,19%
|2,21%
|-
|[[Veneto]]
|142200
|9,98%
|2,89%
|-
|'''[[Italia]]'''
|'''1423900'''
|'''100%'''
|'''2,35%'''
|}
== Moschee ==
Le moschee ufficiali in [[Italia]] sono 12 nel senso di costruzioni fatte ad hoc, 6 complete di [[minareto]] (Segrate Milano, Roma, Ravenna, Colle di Val D'Elsa, Forlí, Piacenza in ordine di inaugurazione); mentre i luoghi di culto islamico sono più di 1.000.
* 1980 viene inaugurata la [[Moschea di Omar (Catania)|moschea di Omar a Catania]] (la prima in Italia dopo la dominazione araba, oggi chiusa)
* 1988 viene inaugurata la [[moschea di Segrate]]
* 1990 viene inaugurata la [[moschea di Palermo]]
* 1995 viene inaugurata la [[moschea di Roma]] (è stata la più grande d'Europa)
* 2012 viene inaugurata la [[Moschea della Misericordia|moschea della Misericordia a Catania]] (la più grande del sud Italia)
* 2013 viene inaugurata la moschea di [[Albenga]]
* 2013 viene inaugurata la [[moschea di Torino|moschea Mohammed VI di Torino]]
* 2013 viene inaugurata la [[moschea di Ravenna]]
* 2013 viene inaugurata la [[moschea di Colle di Val d'Elsa]]
* 2017 viene inaugurata la [[moschea di Forlì]]
* 2021 viene inaugurata la moschea di [[Rogno]]<ref>{{Cita web|url=https://montagneepaesi.com/inaugurata-la-moschea-a-rogno-sara-l11-in-italia/|titolo=Inaugurata la Moschea a Rogno. Sarà l'11° in Italia - Montagne & Paesi|lingua=it|accesso=16 febbraio 2021}}</ref>
* 2021 viene inaugurata la moschea di [[Piacenza]]<ref>{{Cita web|url=https://www.ilpiacenza.it/politica/il-centro-culturale-della-caorsana-diventa-moschea-lega-imbufalita.html}}</ref>
== Associazionismo musulmano ==
L'Islam in Italia non ha una istituzione unitaria di rappresentanza nei confronti dello Stato.
Numerose associazioni rivendicano la rappresentanza degli interessi dei musulmani residenti in Italia. Tra queste associazioni dell'"Islam delle moschee", multinazionali e multietniche:
* l'[[Unione delle comunità e organizzazioni islamiche in Italia|UCOII]], vicina ai [[Fratelli Musulmani]] e guidata da Yassine Lafram. L'Ucoii deriva dall'USMI (Unione degli studenti musulmani d'Italia), fondata nel [[1971]] all'[[Università di Perugia]]<ref name="cesnur" />;
* la [[Lega musulmana mondiale]], di influenza saudita<ref name="cesnur"/>;
* l'[[Assemblea musulmana d'Italia]] (AMI), associazione composta da musulmani sunniti e sufi, filo-occidentali e favorevole al dialogo interreligioso, guidata dallo Shaykh Abdul Hadi Palazzi<ref name="cesnur"/>;
* l'[[Unione dei musulmani d'Italia]] (UMI), fondata dal defunto Adel Smith;
* la [[Confederazione Islamica Italiana]] (CII) guidata dal Presidente Mustapha Hajraoui fondata a Roma il 21 marzo 2012<ref>[http://www.conf-islamica.it/confederazione-islamica-italiana/ C.I.I. Confederazione Islamica Italiana]</ref>;
* l'[[Unione degli albanesi musulmani in Italia]] "UAMI", associazione di albanesi musulmani provenienti da Albania, Kosovo e Macedonia;
* l'Associazione della comunità marocchina delle donne in Italia (ACMID-DONNA);
* il Coordinamento Associazioni Islamiche del Lazio (CAIL).
Accanto all'"Islam delle moschee", diversi osservatori segnalano l'esistenza in Italia di un "Islam degli Stati": paesi quali il [[Marocco]] e l'[[Egitto]], che diffidano delle influenze saudite e dei Fratelli Musulmani, si sono organizzati per seguire i propri cittadini all'estero anziché delegarne la rappresentanza a organizzazioni di base a rischio fondamentalista. Tra questi<ref name="cesnur" />:
* il [[Centro culturale islamico d'Italia]] (CCII) nato negli anni '70 a Roma, con l'appoggio e il coinvolgimento degli ambasciatori di paesi sunniti presso l'Italia o la Santa Sede; al CCII si devono i primi progetti per la [[moschea di Roma]], a partire dal [[1974]];
* la Missione culturale dell'Ambasciata del Marocco, che sostiene diverse moschee indipendenti;
* l'[[Unione islamica in Occidente]], sostenuta dalla [[Libia]];
* l'Istituto culturale islamico (ICI), sostenuto dall'[[Egitto]].
Le confessioni islamiche minoritarie, nazionali o socio-religiose, hanno associazioni proprie, tra cui:
* la [[Comunità ismailita italiana]] (sciiti [[Ismailismo|ismailiti]]);
* i movimenti missionari ([[tabligh]]);
* le confraternite [[sufi]], tra le quali la [[Muridiyya]] che secondo una stima riunisce circa due terzi dei [[senegal]]esi residenti in Italia<ref>{{cita web|autore=[[Massimo Introvigne]], [[Pierluigi Zoccatelli]]|url=http://www.cesnur.org/religioni_italia/i/islam_15.htm|titolo=Le religioni in Italia: La Murîdiyya|accesso=22 agosto 2009}}</ref>;
* i Giovani Musulmani d'Italia (GMI) - Associazione di promozione giovanile no profit, autonoma e indipendente fondata nel settembre 2001;
* l'Associazione Islamica "Imam Mahdi"<ref>{{Cita web|url=http://islamshia.org/chi-siamo/|titolo=Islamshia » Chi siamo|lingua=fa|accesso=2022-06-08}}</ref> di scuola sciita con sede Roma e avente aderenti in tutta Italia. Fondata e gestita da musulmani italiani, è diretta dal presidente Shaykh Abbas Di Palma sin dalla sua fondazione nel 2005
* l'Associazione Islamica Ahl-al-Bait<ref>{{Cita web|url=https://digilander.libero.it/ahlalbait/|titolo=Associazione Islamica Ahl-al-Bait|sito=digilander.libero.it|accesso=2022-06-08}}</ref>, sciita
* The Ahmadiyya Muslim Jama’at Italia ([[Ahmadiyya]]), con sede nazionale a [[San Pietro in Casale]] ([[Città metropolitana di Bologna|BO]])<ref>{{Cita web|url=https://www.alislam.it/|titolo=Home|autore=amjitsite|sito=Associazione The Ahmadiyya Muslim Jama'at Italia|lingua=it-IT|accesso=2022-06-07}}</ref>.
=== La ricerca di un'intesa con lo Stato ===
{{Vedi anche|Consulta per l'islam italiano}}
A differenza della maggioranza delle altre confessioni religiose, l'islam non ha una [[intesa]] con lo Stato italiano. Un forte problema in tale senso è costituito dalla mancanza di una forma associativa chiaramente rappresentativa della maggioranza dei musulmani in Italia.
Un primo tentativo di far fronte a tale situazione è avvenuto nel 2000, con la costituzione dell'associazione [[Consiglio islamico d'Italia]], avente l'obiettivo di una rappresentanza unitaria dell'Islam sunnita di fronte allo Stato italiano per la stipula e l'esecuzione di un'[[intesa]]. A tale associazione prendevano parte l'[[UCOII]] (con Nour Dachan vicepresidente), la [[Lega musulmana mondiale]] (con Mario Scialoja presidente) e il [[Centro islamico culturale d'Italia]] (nonostante la contrarietà della sua componente marocchina). L'associazione non è durata a lungo, a causa dei contrasti tra la componente filo-saudita e la componente vicina ai [[Fratelli Musulmani]]. Allo stato attuale, essa esiste solo formalmente<ref name="cesnur" />.
Nel 2005 il ministro dell'Interno [[Giuseppe Pisanu]] ha nominato una "Consulta per l'islam italiano" (cosiddetta [[Consulta islamica]]), composta da 16 membri, metà dei quali cittadini italiani, comprendenti tanto esponenti della cultura e delle associazioni musulmane laiche quanto dirigenti di associazioni religiose. Vi prendono parte per l'Islam sunnita [[UCOII]], [[Lega musulmana mondiale]], [[COREIS]] e [[Unione islamica in Occidente|UIO]]; per l'Islam sciita la presidente della [[Comunità ismailita italiana]]<ref name="cesnur" />.
== Islamofobia ed islamizzazione in Italia ==
{{vedi anche|Antislamismo}}
Nella vita pubblica l'[[islam]] ha avuto un impatto significativo nell'immaginario popolare, causando anche accese discussioni su argomenti quali:
* il diritto a portare il [[velo islamico]]
* la presenza del [[crocifisso]] e di altri simboli cattolici (quali il [[presepe]]) negli uffici pubblici e nelle scuole
* il diritto a
* il riconoscimento dei [[poligamia|matrimoni poligamici]]
* il diritto a praticare la [[Macellazione#
* la libertà di educazione nelle scuole islamiche e il rispetto del curriculum scolastico italiano
* la costruzione di nuove [[moschee]] nelle città (come nel caso di [[Bologna]]<ref>* {{Cita web|url=http://sondaggi.quotidiano.net/?sondaggio=273|titolo=Sondaggio: Moschea a Bologna, cosa ne pensi?|sito=[[Quotidiano.net]]|accesso=1º settembre 2007|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070824144423/http://sondaggi.quotidiano.net/?sondaggio=273}}
* {{Cita web|url=http://
* {{Cita web|url=http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=
* {{Cita web|url=http://bologna.repubblica.it/dettaglio/I-cattolici-radicali-annunciano:-referendum-contro-la-moschea/1332306|titolo=I cattolici radicali annunciano: referendum contro la moschea|sito=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|accesso=1º settembre 2007|dataarchivio=30 agosto 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070830143748/http://bologna.repubblica.it/dettaglio/I-cattolici-radicali-annunciano:-referendum-contro-la-moschea/1332306|urlmorto=sì}}</ref> e [[Genova]])<ref>[http://www.corriere.it/cronache/10_novembre_06/current_moschee_e2164bb4-e9dc-11df-9dd3-00144f02aabc.shtml Corriere della Sera], 6 novembre 2010</ref> (in diverse città italiane sono sorti movimenti di protesta, talvolta coinvolti in atti di aperto [[vilipendio alla religione]]).
=== Atti di violenza contro luoghi di culto islamici ===
{{vedi anche|Islamofobia}}
* Il 24 aprile 1994 una [[Bomba molotov|Molotov]] causa un principio d'incendio alla piccola moschea nel centro storico di [[Albenga]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1994/febbraio/26/una_molotov_anti_moschea_co_0_94022611840.shtml una molotov anti moschea], ''Il Corriere della Sera'', 26 febbraio 1994</ref>
* Il 24 gennaio 2004 un sasso scagliato da un'auto infrange la vetrata dell'ingresso della [[moschea di Segrate]], a [[Milano]]<ref name="polchi">Vladimiro Polchi, "[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/03/09/moschee-italia-la-mappa-del-rischio.html Moschee d'Italia, la mappa del rischio]", ''La Repubblica'', 8 marzo 2008</ref>;
* Nell'aprile 2004, la moschea della Misericordia di [[Savona]] è stata fatta oggetto di scritte spray discriminatorie sul portone, inclusa una [[svastica]]<ref name=polchi/>.
* Durante la primavera-estate del 2007 si sono stati compiuti alcuni attentati contro la comunità musulmana italiana, senza feriti e gravi conseguenze. Tra questi l'esplosione di un ordigno davanti alla moschea di via Quaranta a [[Milano]] il 2 febbraio 2007;<ref>{{Cita web|url=http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200802articoli/29806girata.asp|titolo=Milano, ordigno alla moschea|editore=[[La Stampa]], 03-02-2007|accesso=10 aprile 2008|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111102214200/http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200802articoli/29806girata.asp}}</ref> i ripetuti attacchi-Molotov alla moschea di [[Abbiategrasso]], il 26 luglio, 9 agosto e 23 ottobre 2007<ref>{{Cita web |url=http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/cronaca/moschea-molotov/moschea-molotov/moschea-molotov.html|titolo= Milano, molotov contro moschea È il terzo attentato da luglio|editore=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]], 24-10-2007|accesso=10 aprile 2008}}</ref>; le Molotov contro la moschea di [[Brescia]], il 15 agosto 2007.<ref>{{Cita web |url=http://www.repubblica.it/2007/08/sezioni/cronaca/brescia-bombe/brescia-bombe/brescia-bombe.html|titolo= Bombe incendiarie davanti alle moschee "Non reagire a nessuna provocazione"|editore=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]], 16-08-2007|accesso=10 aprile 2008}}</ref> Per questi attentati è stato condannato a 9 anni e 9 mesi di carcere l'ex-terrorista di estrema sinistra [[Roberto Sandalo]].<ref>[http://www.ildialogo.org/islam/sand06112008.htm Attentati a moschee, Sandalo condannato]</ref>
* Nella notte tra il 3 ed il 4 agosto 2010 un attentato incendiario è stato compiuto negli uffici della moschea della Luce di [[Bologna]] da ignoti che vi sono entrati tagliando le recinzioni con una cesoia. L'atto è stato condannato dalla comunità ebraica di Bologna e da diverse forze politiche.<ref>{{Cita web |url=http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/2010/08/04/365966-attentato_incendiario.shtml|titolo= Attentato incendiario contro la moschea|editore=[[Il Resto del Carlino]], 04-08-2010|accesso=19 maggio 2011}}</ref>
== Note ==
{{Note strette}}
== Bibliografia ==
* Augusto Negri, ''I cristiani e l'islàm in Italia. Conoscere, capire, accogliere i musulmani'', Elle Di Ci, Leumann (Torino) 2000
* Stefano Allievi - Felice Dassetto
* Stefano Allievi
* Stefano Fabei
* Silvio Ferrari (a cura di), ''Musulmani in Italia. La condizione giuridica delle comunità islamiche'', Il Mulino, Bologna, 2000.
* Manfredi Martelli
* Antonio J. Munoz
* Chantal Saint-Blancat (a cura di)
* Vito Salierno
* M. Khalid Rhazzali
* M. Khalid Rhazzali
== Voci correlate ==
* [[Consulta per l'islam italiano]]
* [[
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
*
* [https://sites.google.com/view/lislampergliitaliani L'islam per gli italiani] Sito internet che spiega cosa sia l'islam e suoi diversi argomenti
{{Islam}}
{{Islam in Italia}}
{{Religioni in Italia}}
{{Portale|islam|Italia}}
[[Categoria:Islam in Italia| ]]
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