Locomotive FS E.632 ed E.633: differenze tra le versioni

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|{{Box treno/Elettrico
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|Costruttore= Prototipo Fiat - TIBB <br /> I serie Fiat - Ansaldo, Fiat - Marelli <br /> II serie Fiat - Ansaldo, TIBB, TIBB - Ansaldo<ref>{{Cita web|url=http://www.leferrovie.it/leferrovie/wiki/doku.php?id=schede_tecniche:elettrico:locomotive:e.632|titolo=Locomotiva elettrica 3 kV CC E.632|accesso=25 maggio 2013|dataarchivio=22 ottobre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141022020844/http://www.leferrovie.it/leferrovie/wiki/doku.php?id=schede_tecniche:elettrico:locomotive:e.632|urlmorto=sì}}</ref>
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|Didascalia=E633-070Locomotiva alE.633.081 traino di un merci,in [[Santhiàlivrea XMPR]], nella [[11stazione aprile]]di [[2006Domodossola]].
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|Costruttore= Prototipo Fiat - TIBB <br /> I serie Fiat - TIBB, Fiat - Ansaldo, Fiat - Marelli, TIBB,
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TIBB - Ansaldo, Sofer - Ansaldo <br /> II serie Sofer - Ansaldo, Fiat - Ansaldo, Sofer - Marelli, Sofer - Marelli, TIBB<ref>{{Cita web|url=http://www.leferrovie.it/leferrovie/wiki/doku.php?id=schede_tecniche:elettrico:locomotive:e.633|titolo=Locomotiva elettrica 3 kV CC E.633|accesso=25 maggio 2013|dataarchivio=22 ottobre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141022020840/http://www.leferrovie.it/leferrovie/wiki/doku.php?id=schede_tecniche:elettrico:locomotive:e.633|urlmorto=sì}}</ref>
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{{Box treno/Chiusura}}
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[[File:Locomotiva FS E.632.030.jpg|thumb|La E.632.030 in livrea originale.]]
Le locomotive gruppo '''E.632''' e '''E.633''', dette '''Tigri''' sono una serie di [[locomotiva|locomotori]] elettrici multiruolo costruiti dalle [[Ferrovie dello Stato]] [[Italia|italiane]] all'inizio degli [[anni 1980|anni '80]] e tuttora in servizio. Da esse è derivato il gruppo '''E.620''', una versione a 4 assi usata dalle [[Ferrovie Nord Milano]], soprannominata '''Tigrotto'''.
[[File:FS E633225 Domodossola 040910.jpg|thumb|La E.633.225 con la prima versione della livrea XMPR, detta "XMPR 1", piuttosto deteriorata.]]
Le '''E.632'''/'''E.633''' sono una serie di [[locomotiva|locomotori]] ad [[Frazionatore elettronico|azionamento elettronico]] multiruolo costruiti dalle [[Ferrovie dello Stato Italiane|Ferrovie dello Stato]] [[italia]]ne all'inizio degli [[anni 1980|anni ottanta]] e soprannominate dai ferrovieri e dagli appassionati di ferrovia "Tigri". Da esse è derivato il [[Locomotiva FNM E.620|gruppo E.620]], una versione a 4 assi usata dalle [[Gruppo FNM|Ferrovie Nord Milano]], soprannominata "Tigrotto", mentre alla fine degli anni ottanta è stato concepito il gruppo di [[Locomotiva FS E.652|E.652]], nate come miglioramento di questo gruppo di locomotive.
 
== Storia ==
Le E.632/E.633 sono un gruppo costituito in origine rispettivamente da 66 e 151 esemplari. Si tratta delle prime locomotive elettroniche, cioè dotate di impianto elettronico digitale per il controllo della trazione, costruite in base all'esperienza maturata con il treno-laboratorio [[Locomotiva FS E.444|E.444.005]] nel [[1975]].
 
Nate ufficialmente l'11 ottobre [[1979]] con la messa su [[Binario ferroviario#Le rotaie|rotaia]] della E.633.002 e in seguito della E.633.001 (rinominata l'anno successivo E.632.001) furono concepite per venire incontro alla necessità delle FS di schierare una nuova locomotiva adatta al traino dei [[treno|treni]] passeggeri a media percorrenza e di una motrice merci per le linee più difficili. Poi uscirono di fabbrica l'E.633.003, l'E.633.004 e infine l'E.633.001 (ex 005), numerata così per via del numero vacante dovuto alla rinumerazione della 001 in E.632.
 
Dopo la costruzione dei primi cinque [[prototipo|prototipi]], differenti dalle macchine di serie per fanaleria, mancanza del telecomando a 78 poli, pantografi e motori installati, il gruppo E.632/E.633 entrò in servizio.
Appena messe su rotaia queste motrici pagarono in [[affidabilità]] il prezzo dell'alta tecnologia: furono soggette ad una serie di guasti mai vista prima, nettamente superiori a quelli di locomotive concepite dalle stesse FS negli anni che contraddistinsero il periodo storico del [[Secondo dopoguerra in Italia|secondo dopoguerra]]. Nonostante questo fu elevato un secondo ordine (il primo di serie): 75 E.633 (005-079) e 15 E.632. Iniziò nel frattempo un'intensa fase di modifiche, soprattutto alla parte di alimentazione elettrica e regolazione della potenza che si protrasse per oltre 5 anni. I lavori sul [[reostato]] e sul [[pantografo (trasporti)|pantografo]] dei primi prototipi portarono ad una serie di modifiche a cascata che ammontarono a oltre 100 variazioni del progetto. Concluse le prove di omologazione le macchine di prima serie furono consegnate a partire dal 23 gennaio [[1982]], prendendo servizio attivo nelle regioni del Nord Italia nel [[1983]] (esclusa la [[Valle d'Aosta]] con linee a trazione [[diesel]]), assegnate ai compartimenti di [[Torino]], [[Milano]] e [[Verona]].
 
Risolta la maggior parte dei problemi di gioventù queste locomotive hanno esteso gradualmente il loro raggio d'azione anche sulle ferrovie elettrificate del Centro e Sud Italia, conquistandosi comunque la fama di mezzi molto validi, fino all'arrivo delle più evolute [[Locomotiva FS E.464|E.464]]; all'alba degli [[2000|anni duemila]], infatti, la gran parte di esse risultava ancora in servizio, con le eccezioni dei prototipi e di tre macchine demolite per incidente (E.633.080, 213, 236). Sempre in quel periodo ebbe avvio il processo di applicazione della nuova [[livrea XMPR]] di [[Trenitalia]], in luogo dell'originario schema di colorazione grigio perla-blu orientale; dapprincipio mediante lo schema "XMPR 1", che prevedeva le testate delle locomotive nel colore [[verde]] [[pantone]] (rendendo l'aspetto esteriore del mezzo piuttosto scuro e poco visibile) seguito dallo schema finale "XMPR 2", che proponeva invece per il frontale il verde nella fascia dei finestrini anteriori, il bianco sino all'altezza dei fanali ed il rosso segnale su tutto il pancone, intervallato da una striscia di verde all'altezza dei respingenti (accentuandone di conseguenza la luminosità dei lamierati).
 
In tempi successivi alla messa in esercizio alcune macchine del gruppo E.633 hanno ricevuto in dotazione il sistema di maglia sganciabile<ref>Tale sistema permette lo sganciamento in corsa della motrice di spinta al termine di tratte con elevata pendenza. La motrice di spinta, una volta staccatasi dal convoglio, rientrava indipendentemente al deposito di appartenenza.</ref> (008, 009, 010, 040, 041, 042, 043, 044, 045, 046, 047, 048, 049, 084, 085, 086, 087, 088, 089, 090, 091), mentre tre esemplari dedicati al trasporto regionale sono stati convertiti in E.632: la E.633.047 è diventata la E.632.067 (eliminando anche gli apparati della maglia sganciabile), la E.633.105 è diventata la E.632.201 e la E.633.102 è divenuta la E.632.202.
 
Nel [[2009]], i prototipi dei primi locomotori elettronici della storia delle [[Ferrovie dello Stato|Ferrovie dello Stato Italiane]], già da lungo tempo accantonati a [[Milano Smistamento]] (E.633.001, E.633.002, E.633.004), alle [[Officine Grandi Riparazioni|OGR]] di [[Foligno]] (E.633.003) e a Verona (E.632.001) sono stati demoliti, essendo oramai in previsione il ritiro definitivo di tutte le macchine della serie. Del resto, a partire dai primi [[2000|anni duemila]], tutte le E.632 ed E.633 appartenenti alle varie DPR ([[Divisione Passeggeri Regionale]]) sono state progressivamente ritirate dal servizio attivo, sostituite dalle più moderne [[E.464]], e molte di queste hanno subito la medesima sorte. Ciononostante, uno sparuto numero di unità ha continuato a svolgere per un lungo periodo servizi di scorta e trasferimenti di materiale, come la E.632.037 o la 016; quest'ultima assegnata all'impianto di [[Alessandria]] (DPR [[Piemonte]]), venendo nuovamente ripristinata dopo un lungo periodo di fermo nel giugno [[2021]], presso le officine di [[Officine Grandi Riparazioni di Verona Porta Vescovo|Verona Porta Vescovo]].<ref>Ferrovie: torna in servizio la "tigre" E.632.016, Ferrovie.info, 17 giugno 2021.</ref>
 
A dicembre [[2020]] hanno terminato la loro vita operativa tutte le E.633<ref>Ferrovie: scambi di vetture tra Caimano e Tigre a Roma, Ferrovie.info, 11 maggio 2021.</ref><ref>{{Cita news|url=https://www.ferrovie.info/index.php/it/42-primo-piano/14375-ferrovie-si-estingue-il-gruppo-e-633-tigre|titolo=Ferrovie: si estingue il gruppo E.633 Tigre|pubblicazione=Ferrovie.info|accesso=10 giugno 2020}}</ref>; mentre col 1º aprile [[2022]] si è chiusa definitivamente l'era delle E.632, da quel giorno infatti tutte le macchine sono state fermate con l'eccezione delle unità E.632.030 e 048 in carico a [[Fondazione FS Italiane]].<ref>Ferrovie: Le "Tigre" raddoppiano, pronta anche la seconda E.632 di Fondazione FS, Ferrovie.info, 20 novembre 2023.</ref>
 
Per quanto riguarda le E.633, il 22 aprile [[2025]], l'unità 204, una delle poche ancora esistenti (di particolare interesse per aver mantenuto la colorazione grigio perla-blu orientale, rifatta nel [[2009]] in occasione della revisione generale), è stata trasferita da [[Milano Smistamento]] a [[Officine Grandi Riparazioni di Verona Porta Vescovo|Verona Porta Vescovo]], anch'essa attenzionata a un possibile salvataggio come rotabile storico.<ref>Trasferita a Verona la E.633.204 di Fondazione FS per la revisione, Ferrovie.it, 22 aprile 2025.</ref>
 
== Caratteristiche tecniche ==
Le E.632, a differenza delle locomotive precedenti, abbandonano la formula della cassa articolata per tornare alla cassa unica a struttura portante, realizzata con una griglia di travi scatolate.
 
Grazie alla possibilità da parte del carrello centrale di traslare lateralmente di 143 mm viene finalmente risolto il problema di impegnare curve a raggio ridotto senza danneggiare l'armamento superando le limitazioni - maggior peso, maggiore complessità costruttiva, problemi di serpeggiamento alle alte velocità - date dalla soluzione a cassa articolata.
 
A titolo di esempio, con questa soluzione, le E.632 possono impegnare curve con raggio di curvatura minimo di 90 metri facendo addirittura meglio delle [[Locomotiva FS E.656|E.656]] a cassa articolata, il cui limite è un raggio di curvatura di 140 m.
 
Le "Tigri" si sono rivelate sin da subito macchine potenti, dotate di tre motori modello "FS T850", da 1635&nbsp;kW l'uno, montati su carrelli monomotori da due assi. Ogni motore è dotato di un proprio [[Frazionatore elettronico|chopper]] a tre frequenze. È presente l'impostazione automatica della velocità.
 
Il rapporto di trasmissione è stato realizzato in due versioni, uno lungo da 36/64 e uno corto per uso merci da 29/64, dando giustamente seguito alla distinzione nei due gruppi E.632 ed E.633, con diverse velocità massime e sforzi di trazione. Le ruote sono più piccole di quelle usate tradizionalmente su altre macchine multiruolo.
 
Sono state concepite per l'accoppiamento con [[carrozza semipilota|carrozze semipilota]] tramite un impianto di telecomando a 78 poli. Un piccolo gruppo di macchine (le E.633 tra la 201 e la 240) è stato attrezzato con telecomando ZDS a 13 poli per l'uso in comando multiplo a due unità, per l'impiego al traino di merci pesanti su linee di valico insieme a macchine dello stesso gruppo o alle [[Locomotiva FS E.652|E.652]]. La serie E.633.200 dotata di comando multiplo venne perciò assegnata ai depositi di [[Verona Porta Nuova]] e di [[stazione di Torino Orbassano|Torino Orbassano]], per via delle limitrofe tratte acclivi.<ref>{{Cita libro|titolo=Locomotive Elettriche Dall'E 626 all'Eurostar di Giovanni Cornolò - pag 342}}</ref>
 
Le unità prototipo e quelle di prima serie vennero dotate di pantografo monobraccio prodotto da Faiveley, sostituito in seguito con il più testato (e ingombrante) "Tipo 52 FS", durante il lungo periodo di reingegnerizzazione legato ai guasti elettrici riportati. L'impianto frenante era stato concepito con la [[freno elettrico|frenatura elettrica reostatica]]. Tale scelta impose di utilizzare un [[reostato di frenatura]] Fusani in ghisa, più compatto e montato in prova su due prototipi (003 e 004). TIBB invece propose un reostato modificato sulla E.633.019, che però venne scartato per problemi di affidabilità dovuti ad una fusione. La sostituzione di pantografi e reostato ha lentamente coinvolto nel tempo tutte le macchine della prima serie.
 
I problemi legati al reostato e all'impianto di trazione stesso, uniti alle difficoltà di reperimento e agli elevati costi delle parti di ricambio, hanno comportato un rapido declino e prematuro accantonamento di queste locomotive, complice al contempo il più riuscito progetto delle [[Locomotiva FS E.652|E.652]], nato come completa revisione dello studio delle E.632/E.633. Contemporaneamente le continue innovazioni nel campo dell'elettronica di potenza registrate negli [[1990|anni novanta]] rendevano ormai obsoleti gli azionamenti in [[corrente continua]].
 
== Una locomotiva modulare ==
Nello stesso periodo, utilizzando le esperienze acquisite con questo progetto, venne iniziato anche il progetto per le [[Locomotiva FS E.491|E.491]] /E.492; queste ultime, dall'aspetto molto simile alle Tigre vennero soprattutto studiate per l'utilizzo sulle nuove linee di test con alimentazione a 25&nbsp;kV monofase in corso di realizzazione in [[Sardegna]].
 
Oltre alla realizzazione delle [[Locomotiva FNM E.620|E.620]] per le [[Gruppo FNM|FNM]], si ventilò anche l'idea di una locomotiva a quattro [[carrello (ferrovia)|carrelli]], un rodiggio inusitato per le ferrovie italiane, che avrebbe costituito il gruppo E.844. Un prototipo venne realizzato presso lo stabilimento di Savigliano per prove ed esperimenti. Si sarebbe sviluppato, se avesse avuto seguito, come potentissima locomotiva per merci con velocità massima di 120&nbsp;km/h. Per varie ragioni l'esperimento non ebbe tuttavia seguito e fu presto abbandonato e dimenticato.
 
== La travagliata vicenda dell'E.633.109 ==
Tra l'agosto e il 17 settembre [[2005]], su iniziativa del Trenoclub Savona, la E.633.109 assegnata al deposito di [[Savona]] fu sottoposta ad un intervento di [[revamping|restauro]] estetico conservativo, ripristinandola nella livrea d'origine grigio perla-blu orientale. Inizialmente la macchina interessata sarebbe dovuta essere la E.633.070, dotata di pantografo monobraccio [[Faiveley]], che però venne scartata a causa dei graffiti che la ricoprivano; rimuovere questi danni avrebbe portato a un tempo di fermo della locomotiva superiore a quello concesso dalla convenzione con Trenitalia Cargo.
 
Nel dicembre [[2005]] la E.633.109 risultò vittima di un incendio, rimanendo ferma per circa un mese a Savona, subendo lavori di riparazione e riverniciatura in grigio perla di una porzione di tetto bucato dal fuoco e dal calore sprigionatosi dalle gabbie di protezione del nuovo reostato color alluminio. Nel gennaio successivo la macchina in sosta alla stazione a [[Lecco]] fu pesantemente vandalizzata con graffiti in pieno giorno. Nell'ultima parte della sua carriera prestò servizio nel distretto di [[Foggia]] per poi essere radiata e demolita.<ref>Ferrovie: la triste fine della E.633.109, dalla gloria alla demolizione, Ferrovie.info, 30 novembre 2020.</ref>
 
== Incidenti ==
* Il 2 luglio [[1997]] nella Galleria "[[Exilles]]" lungo il tratto [[Chiomonte]]-[[Salbertrand]], un treno merci trainato dalla E.633.213 e E.633.236 in comando multiplo con trasporto auto, si incendia dal 7° carro verso testa a causa dell'apertura di un cofano di una automobile ubicata al piano superiore di un carro con conseguente contatto con la linea aerea. Il fuoco, alimentato dalla corrente d'aria ascendente all'interno della galleria, raggiunge velocemente le due locomotive di testa fermate dalla mancanza di elettricità dovuta alla rottura del cavo a 3.000 volt<ref>http://www.transportonline.com/notizia_45120_Ferrovie:-la-Torino---Lione-e-quei-miti-da-sfatare.html</ref>. Nessun organo di diffusione ha mai dato notizia di questo incidente. Le locomotive sono state entrambe demolite a Luglio [[1998]].
* Il 2 febbraio [[1998]] presso [[Deposito locomotive di Milano Fiorenza|Milano Fiorenza]] la E.633.080 titolare del treno diretto a Milano Porta Garibaldi svia e si rovescia. La locomotiva, protagonista dello svio, è stata demolita. L'incidente ha causato alcuni feriti tra cui i due macchinisti.
* Il 4 giugno [[2000]] presso [[Solignano]] un cargo da 813 tonnellate trainato dalla E.633.077 travolge frontalmente un merci scarico (538 t) trainato dalla E.656.221 i cui macchinisti rimangono uccisi.<ref>{{Cita web|url=http://www.repubblica.it/online/cronaca/trenoparma/trenoparma/trenoparma.html|titolo=la Repubblica/cronaca: Scontro fra treni merci Cinque morti nel parmense|accesso=2009-07-02}}</ref>
* Nel dicembre [[2005]] in [[Liguria]] la E.633.109, unità rimasta in livrea grigio nebbia-blu orientale, subì un serio danno alle colonne chopper. Messa in forza ad un regionale [[Stazione di Ventimiglia|Ventimiglia]]-[[Stazione di Torino Porta Nuova|Torino Porta Nuova]] via Savona fu accoppiata ad una [[Locomotiva FS E.656|E.656]] per via di probabili problemi di tensione segnalati dai macchinisti; la E.633.109 venne posta in coda di rimando (cioè al traino per il rientro al deposito). A [[Stazione di Bordighera|Bordighera]] alcuni viaggiatori segnalarono puzza di bruciato proveniente dalla testa del convoglio, mentre a [[Stazione di Sanremo|Sanremo]] il locomotore prese fuoco internamente, nel locale adibito alle armadiature tecniche, senza tuttavia conseguenze gravi per i viaggiatori. La responsabilità è probabilmente imputabile ai macchinisti che non esclusero i motori della E.633.109: questi, funzionando da generatori, produssero una grande quantità di energia che non poteva essere dissipata sulla linea elettrica poiché la macchina viaggiava a pantografi abbassati; l'energia fu interamente dissipata sotto forma di calore sulle colonne chopper del reostato di frenatura provocandone l'incendio.
 
== Unità assegnate a Mercitalia Rail ==
Nel gennaio [[2017]] le poche E.633 ancora in servizio sono state assegnate a [[Mercitalia Rail]] (ex Trenitalia Cargo), per un totale di 23 locomotori.<ref>{{Cita news|nome=Lorenzo|cognome=Pallotta|autore=|url=http://www.ferrovie.info/index.php/it/13-treni-reali/826-mercitalia-rail-la-situazione-aggiornata-del-parco-mezzi|titolo=Mercitalia Rail: la situazione aggiornata del parco mezzi|pubblicazione=Ferrovie.Info|data=|accesso=2017-05-16|urlmorto=sì}}</ref>
{| class="wikitable"
|+Unità E.633 di Mercitalia Rail <br/>
<small>(gennaio 2017)</small>
!Deposito di assegnazione
!E.633
!E.633 serie 200
|-
|Marcianise (distaccata in Sicilia)
|–
|1
|-
|Milano Smistamento
|2
|20
|}
*2 E.633 di prima serie, non dotate di comando multiplo (totale).
*21 E.633.200 di seconda serie (totale).
 
=== Dicembre 2018 ===
La situazione a fine [[2018]] vedeva un parco macchine quasi invariato:
 
* 1. E.633 di prima serie, non dotate di comando multiplo (totale): Unità: 111
* 18 E.633.200 di seconda serie, possibilità di comando multiplo anche con E.652 (totale). Unità: 201, 202, 203, 204 (in livrea originale FS), 205, 211, 212, 215, 218, 224, 227, 228, 232, 233 (in livrea XMPR 1), 234, 237, 238, 240.
 
Tutte le macchine risultavano assegnate all'impianto di Milano Smistamento e nessuna unità distaccata a Messina.
 
=== Agosto 2019 ===
Ad agosto [[2019]] risultavano atte al servizio le seguenti unità:
 
* 1 E.633 di prima serie, non dotate di comando multiplo (totale): 111
* 13 E.633.200 di seconda serie: 201, 203, 204, 205, 211, 212, 218, 224, 228, 234, 237, 238, 240
 
Totale locomotive E.633 in servizio: 14 unità
 
=== Ottobre 2021 ===
== La storia del gruppo E.632 / E.633 ==
Tutte le unità E.633 dismesse da Mercitalia Rail risultano accantonate e in parte demolite.
Il E.632/633 è un gruppo numericamente non immenso (in totale 66 le prime, 151 le seconde) ma molto importante nel panorama dei rotabili italiani. Si tratta delle prime locomotive elettroniche, cioè con impianto elettronico digitale per il controllo della trazione, costruite secondo l'esperienza maturata con il treno-laboratorio [[Locomotiva E.444|E.444.005]] nel 1975.
Nate ufficialmente l'[[11 ottobre]] [[1979]] con la messa su [[binario (ferrovia)|rotaia]] della E.633.002 e in seguito della E.633.001 (rinominata l'anno successivo E.632.001), furono concepite per venire incontro alla necessità delle Ferrovie di schierare una nuova locomotiva adatta al traino dei [[treno|treni]] passeggeri a media percorrenza e di una motrice merci per le linee più difficili. Poi uscirono di fabbrica l'E.633.003, l'E.633.004 e infine l'E.633.001 (ex 005), numerata così per via del numero vacante dovuta alla rinumerazione della 001 in E.632
 
== Unità assegnate a Trenitalia DPR ==
Dopo la costruzione dei primi cinque [[prototipo|prototipi]], differenti dalle macchine di serie per fanaleria,mancanza del telecomando a 78 poli, pantografi e motori installati, il gruppo E.632/3 entrò in servizio.
Appena messe su rotaia queste motrici pagarono in [[affidabilità]] il prezzo dell'alta tecnologia: furono soggette a una serie di guasti mai vista prima, dieci volte più frequenti delle macchine in servizio.
Nonostante questo fu elevato un secondo ordine (il primo di serie): 75 E.633 (005-079) e 15 E.632.
 
=== Ottobre 2021 ===
Iniziò intanto una intensa fase di modifiche soprattutto alla parte di alimentazione elettrica e regolazione della potenza, che si protrasse per oltre 5 anni.
A ottobre 2021 erano in servizio per Trenitalia nell'ambito di attività soccorsi e trasferimenti le seguenti unità:
I lavori sul [[reostato]] e sul [[pantografo]] dei primi prototipi portarono ad una serie di modifiche a cascata, che ammontarono infine a oltre 100 variazioni del progetto.
 
* E.632.016 assegnata alla DPR Piemonte
Le macchine di prima serie furono consegnate a partire dal [[23 gennaio]] 1982, per prendere servizio attivo in Nord Italia nel 1983 dopo i test di omlogazione, assegnate ai dipartimenti di [[Torino]], [[Milano]] e [[Verona]].
* E.632.022 assegnata alla DPR Veneto
* E.632.029 assegnata alla DPR Trentino Alto Adige
* E.632.037 assegnata alla DPR Piemonte
* E.632.038 assegnata alla DPR Piemonte
* E.632.047 assegnata alla DPR Piemonte
* E.632.048 assegnata alla DPR Emilia Romagna
* E.632.051 assegnata alla DPR Veneto
* E.632.052 assegnata alla DPR Emilia Romagna
 
Totale locomotive E.632 in servizio: 9 unità
In seguito al raggiungimento della loro configurazione definitiva, queste macchine si sono conquistate la fama di mezzi molto validi, e sono tuttora tutte in servizio con le eccezioni dei prototipi e di tre macchine demolite per incidente (E.633.080,213,236).
Alcune macchine del gruppo E.633 poi hanno ricevuto in dotazione il sistema di maglia sganciabile utile in tratte pendenti per la spinta del treno.
Le macchine con questo sistema sono:
*008,
*009,
*010,
*040,
*041,
*042,
*043,
*044,
*045,
*046,
*047,
*048,
*049,
*084,
*085,
*086,
*087,
*088,
*089,
*090 e
*091.
 
=== Aprile 2022 ===
Alcune di queste locomotive ad oggi si presentano senza il cavetto di collegamento della maglia sganciabile.
Da inizio mese tutte le 9 unità risultano accantonate.
Negli ultimi anni tre locomotive del gruppo E.633 dedicate al trasporto regionale sono state trasformate in E.632:l'E.633.047 è diventata l'E.632 067 eliminando anche gli apparati della maglia sganciabile,l'E.633.105 è diventata l'E.632.201 e l'E.633.102 è diventata l'E.632.202.
Al momento (1/11/2006) non si sa ancora se ci saranno ulteriori trasformazioni di locomotive.
 
== La tecnicaCuriosità ==
{{Curiosità}}
Le E.632 non sono dotate di cassa articolata, come in genere le altre locomotive delle serie E.6xx.
*Nel [[1997]], nell'ottica di esaminare la possibilità di utilizzo del gruppo E.633 sulle linee elettrificate francesi, nonché per risolvere il problema del cambio motrice imposto ai convogli FS oltre confine, furono eseguiti alcuni test sotto catenaria francese (1,5 kV); la motrice scelta per lo studio fu la E.633.235, dotata di pantografo con strisciante [[SNCF]] e dall'elettronica modificata, ciononostante, dopo un primo tentativo di corse prova il progetto venne subito abbandonato.
La cassa è a struttura portante, con telaio unico realizzato con una griglia di travi scatolate.
 
*Negli ultimi anni della loro carriera qualche E.633 è stata ceduta in uso da [[Trenitalia]] alla società lombarda [[Trenord]] per compiti di servizio: trasferimenti di materiale, manovre negli scali, locomotive di soccorso; mantenendo inalterata la livrea XMPR.
Le "Tigri" sono macchine potenti, dotate di tre motori modello "FS T850", da 1635 kW l'uno, montati su carrelli monomotori da due assi. Ogni motore è dotato di un proprio [[chopper]] a tre frequnze. È presente l'impostazione automatica della velocità.
 
== Note ==
Il rapporto di trasmissione è stato realizzato in due versioni, uno lungo da 36/64 e uno corto per uso merci da 29/64. I due gruppi sono caratterizzati rispettivamente con le serie E.632 e E.633, e hanno diverse velocità massime e sforzi di trazione. Le ruote sono più piccole di quelle usate tradizionalmente.
<references/>
 
==Bibliografia==
Sono state concepite per l'accoppiamento con [[carrozza semipilota|carrozze semipilota]] tramite un impianto di telecomando a 78 poli. Un piccolo gruppo di macchine (le E.633 tra la 201 e la 240) è stato attrezzato con telecomando ZDS a 13 poli per l'uso in comando multiplo a due unità, per l'impiego al traino di merci pesanti su linee di valico insieme a macchine dello stesso gruppo o alle [[Locomotiva E.652|E.652]].
*{{Cita pubblicazione|nome=Giovanni|cognome=Cornolò|titolo=Aspettando l'E.633|rivista=[[Italmodel Ferrovie]]|anno=1978|numero=218|pp=602-610}}
*{{Cita pubblicazione|nome=Giovanni|cognome=Cornolò|titolo=E.633, incomincia una nuova epoca|rivista=[[Italmodel Ferrovie]]|anno=1979|numero=226}}
*{{Cita pubblicazione|nome=Maurizio|cognome=Cavagnaro|nome2=Giorgio|cognome2=Gomisel|titolo=Le locomotive elettriche Gr. E.633 delle FS|rivista=[[Ingegneria Ferroviaria (rivista)|Ingegneria Ferroviaria]]|anno=1980|numero=7-8|pp=585-598}}
* {{Cita pubblicazione|titolo=Nascono le locomotive E.632|rivista=[[I Treni Oggi]]|numero=2|mese=ottobre|anno=1980}}
*{{Cita libro|Enrico|Pieri|FS – Italia. Locomotive elettriche E 632 E 633|1982|Edizioni Elledi|Torino|ISBN=88-7649-006-X|nome2=Giuseppe|cognome2=Dalla Via}}
*{{Cita libro|Giovanni|Cornolò|Locomotive elettriche FS|1983|Ermanno Albertelli|Parma|nome2=Claudio|cognome2=Pedrazzini}}
*{{Cita pubblicazione|nome=Angelo|cognome=Nascimbene|titolo=Dove e quante|rivista=Voies ferrées edizione italiana|anno=1986|numero=25}}
*{{Cita libro|Fabio|Cherubini|Materiale motore FS 2000|2000|Editrice Trasporti su Rotaie|Salà|ISBN=88-85068-26-X}}
*{{Cita pubblicazione|nome=Luigi|cognome=Voltan|titolo=Le locomotive della svolta|rivista=Tutto treno|anno=2004|numero=177|p=11}}
*{{Cita pubblicazione|nome=Luigi|cognome=Voltan|titolo=Tigri: nasce il progetto|rivista=Tutto treno|anno=2004|numero=177|pp=12-25}}
*{{Cita pubblicazione|nome=Luigi|cognome=Voltan|titolo=I colori delle Tigri|rivista=Tutto treno|anno=2004|numero=177|pp=26-29}}
*{{Cita pubblicazione|nome=Luigi|cognome=Voltan|titolo=Tigri: viaggio nella tecnica|rivista=Tutto treno|anno=2004|numero=177|pp=30-51}}
*{{Cita pubblicazione|nome=Luigi|cognome=Voltan|titolo=Venticinque anni di chopper|rivista=Tutto treno|anno=2004|numero=177|pp=52-61}}
*{{Cita pubblicazione|nome=Luigi|cognome=Voltan|nome2=Benedetto|cognome2=Sabatini|titolo=E 633 in scala: tigre contro tigre|rivista=Tutto treno|anno=2004|numero=177|pp=62-69}}
*{{Cita pubblicazione|nome=Luigi|cognome=Voltan|nome2=Angelo|cognome2=Nascimbene,|altri=con la collaborazione di Sergio Pautasso|titolo=80 anni di locomotive elettriche FS a corrente continua|città=Ponte San Nicolò|editore=Duegi|anno=2005|ISSN=1124-4232}}
*{{Cita libro|Giovanni|Cornolò|Locomotive Elettriche Dall'E.626 all'Eurostar|2016|Ermanno Albertelli|Parma|ISSN=1724-2649|pp=326-343}}
*{{Cita libro|Luca|Vanni|Materiale di trazione elettrico|2011|Sandit|Albino|ISBN=978-88-95990-77-4}}
 
==Voci correlate==
Le unità prototipo e quelle di prima serie sono state dotate di pantografo monobraccio prodotto da Faiveley, sostituito in seguito con il più testato (e ingombrante) "Tipo 52 FS" in seguito al lungo periodo di reingegnerizzazione a seguire dei guasti elettrici riportati.
*[[Rotabili italiani]]
Questa scelta impose di utilizzare un reostato di frenatura Fusani, in ghisa e più compatto montato in prova su due prototipi (003 e 004). TIBB invece propose un reostato modificato sulla E.633.019, che però venne scartato per problemi di affidabilità in seguito ad una fusione.
*[[Locomotiva FS E.652]]
La sostituzione di pantografi e reostato è lentamente in corso per le macchine della prima serie.
*[[Reostato di frenatura]]
 
==Altri progetti==
Nello stesso periodo, utilizzando le esperenze acquisite con questo progetto, venne iniziato anche il progetto per le [[locomotiva E.491|E.491]] /E.492; queste ultime, dall'aspetto molto simile alle Tigre vennero soprattutto studiate per l'utilizzo sulle nuove linee di test con alimentazione a 25 kV monofase in corso di realizzazione in [[Sardegna]].
{{Interprogetto|etichetta=locomotiva FS E.632|commons_preposizione=sulla}}
{{Interprogetto|commons=Category:FS E.633|etichetta=locomotiva FS E.633|commons_preposizione=sulla}}
 
==Collegamenti esterni==
* {{cita web|url=http://www.fotoditreni.com/paginadata.php?gruppo=E632|titolo=Galleria fotografica E632|sito=Fotoditreni.com|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070920200941/http://www.fotoditreni.com/paginadata.php?gruppo=E632|dataarchivio=20 settembre 2007}}
* {{Cita web|url=http://www.fotoditreni.com/paginadata.php?gruppo=E633|titolo=Galleria fotografica E633|sito=Fotoditreni.com|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070920201140/http://www.fotoditreni.com/paginadata.php?gruppo=E633|dataarchivio=20 settembre 2007}}
* {{cita web|https://scalaenne.wordpress.com/2015/06/13/e-632-e-633-e-652-e-620-con-cenni-alle-e-665-e-666-ed-e-844/|Storia, figurini, foto e dettagli delle E.632/633/652 e cenni alla mai realizzata E.844}}
 
{{Locomotive elettriche FS}}
{{Trasporto}}
{{portale|trasporti}}
 
[[Categoria:Locomotive elettriche FS|E.632]]
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