Arbogaste: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua}}
{{Militare
|Grado = Magister militum
|Guerre =
* [[Guerre romano-germaniche]]
* [[Guerre civili romane]]
|Campagne = [[Invasioni barbariche del IV secolo]]
|Etnia = franco
|Comandanti = [[Bautone]]
|Nazione_servita = [[Impero romano]]
|Forza_armata = [[Esercito romano]]
|Data_di_morte = settembre 394
|Cause_della_morte = suicidio (molto probabile)
|Battaglie = [[Battaglia della Sava]]<br>[[Battaglia del Frigido]]
|Religione = [[Paganesimo]]
}}
{{Bio
|Nome = Flavio
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|PreData = latino: ''Flavius Arbogastes''
|Sesso = M
|
|GiornoMeseNascita =
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte = settembre
|AnnoMorte = 394
|Epoca = 300
|Attività =
|Nazionalità = franco
|NazionalitàNaturalizzato = romano
|Categorie = no
|
}}
== Biografia ==
La prima menzione di Arbogaste risale al [[380]], quando seguì come subordinato il generale [[Bautone]], il quale era stato inviato dall'imperatore d'Occidente [[Graziano]], alla testa di un contingente militare, presso l'imperatore d'Oriente [[Teodosio I]], che era impegnato nella difesa dei Balcani dai barbari dopo la gravosa sconfitta dell'imperatore [[Valente (imperatore)|Valente]] nella [[battaglia di Adrianopoli (378)|battaglia di Adrianopoli]]. Egli si fece costruire un palazzo a [[Colonia (Germania)|Colonia]], zona vicino alla sua ''gens'' dei Franchi; tutt'oggi sono visibili alcuni mosaici della sua villa<ref name=":12" />.▼
▲La prima menzione di Arbogaste risale al [[380]], quando seguì come subordinato il generale [[Bautone]], il quale era stato inviato dall'imperatore d'Occidente [[Graziano]], alla testa di un contingente militare, presso l'imperatore d'Oriente [[Teodosio I]], che era impegnato nella difesa dei Balcani dai barbari dopo la gravosa sconfitta dell'imperatore [[Valente (imperatore)|Valente]] nella [[battaglia di Adrianopoli (378)|battaglia di Adrianopoli]].
=== Tutore di Valentiniano II ===
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Nel 388, però, mentre era impegnato nella campagna finale contro [[Magno Massimo]] (usurpatore e uccisore di Graziano), Teodosio incaricò Arbogaste di occuparsi dell'esercito di [[Flavio Vittore]], figlio e co-imperatore di Massimo, che il generale sconfisse e uccise. Dopo la vittoria su Massimo, Teodosio rimase a Milano, e mise Valentiniano a capo delle province galliche; Arbogaste, che evidentemente godeva della fiducia di Teodosio, fu scelto quale tutore dell'imperatore.
I rapporti tra Valentiniano e il suo generale erano molto tesi; oltre a consolidare il proprio potere militare con una vittoriosa campagna contro i [[Franchi]], Arbogaste iniziò a mettere uomini a lui fedeli nei posti chiave dell'amministrazione imperiale, tanto che Valentiniano, privo di potere effettivo e costretto a restare nella capitale, [[Vienne (Francia)|Vienne]], era a tutti gli effetti un prigioniero.
Il contrasto si esacerbò dopo il 391, quando Teodosio tornò a Costantinopoli restituendo il controllo della parte occidentale a Valentiniano, il quale però non poté lasciare Vienne. D'altro canto, sorsero anche conflittualità religiose: Valentiniano, sotto l'influenza di [[Ambrogio da Milano]], si avvicinava sempre più a posizioni ortodosse; Arbogaste, al contrario, era il punto di riferimento del «partito» pagano a corte (era anch'essi un pagano di religione romana<ref name=":12">{{Cita libro|autore=[[Karl Ferdinand Werner]]|traduttore=Stefania Pico e Sabrina Santamato|titolo=Nascita della nobiltà. Lo sviluppo delle élite politiche in Europa|collana=Biblioteca di cultura storica|anno=2000|editore=Giulio Einaudi editore|città=Torino|p=181|ISBN=88-06-15288-2}}</ref>). Quando, ad esempio, alcuni inviati del [[Senato romano]] giunsero a Vienne per chiedere la restaurazione dell'[[Altare della Vittoria]] nella [[Curia Iulia|Curia]], rimozione voluta da Graziano in segno anti-pagano, Valentiniano II ignorò il parere di Arbogaste e su consiglio di Ambrogio rifiutò la concessione.
D'altro canto, Arbogaste non aveva remore a rimuovere tutti gli ostacoli che si ponevano davanti: giunse persino ad uccidere Armonio, consigliere di Valentiniano, mentre questi si era nascosto sotto il mantello dell'imperatore in cerca di protezione.
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Valentiniano tentò allora di chiedere aiuto a Teodosio, ma invano. Progettò allora di guidare un esercito in Italia, per difenderla dalla minaccia dei barbari, ma Arbogaste glielo vietò. L'imperatore, allora, decise di deporre il proprio generale, ma Arbogaste stracciò la notifica sostenendo che Valentiniano non poteva togliergli ciò che non gli aveva conferito (riferimento ambiguo, dato che poteva riferirsi sia al lontano Teodosio che al molto vicino esercito). Valentiniano cercò di prendere una spada ad una delle proprie guardie, per gettarsi su Arbogaste, ma gli fu impedito; quando il generale gliene chiese la ragione, Valentiniano affermò che la spada intendeva usarla per sé stesso, dato che era un imperatore senza potere.
Il
=== Elezione di Eugenio ===
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Ma i mesi passarono senza risposta da parte di Teodosio, che anzi aveva continuato a promulgare le sue leggi anti-pagane; durante l'estate furono rimossi il [[Prefetto del pretorio d'Italia]], [[Virio Nicomaco Flaviano]], che era amico di Arbogaste e pagano anche lui, e [[Flavio Eutolmio Taziano|Taziano]] e [[Proculo (praefectus urbi)|Proculo]], padre e figlio, pagani entrambi, [[Prefetto del pretorio d'Oriente]] il primo, ''[[praefectus urbi]]'' di Costantinopoli il secondo.
Allora,
Sotto la guida di Arbogaste, il cristiano Eugenio favorì la rinascita di una classe dirigente pagana, che vide, ad esempio, il ritorno di Nicomaco Flaviano. Teodosio rispose esacerbando la persecuzione dei pagani, proibendo la celebrazione dei loro culti. Poi, all'inizio del 393, proclamò Augusto il proprio figlio minore, [[Onorio (imperatore)|Onorio]], chiaramente destinandolo al trono d'Occidente.
Arbogaste, che in quel periodo era impegnato in una campagna contro i Franchi sul Reno, comprese che la guerra civile era imminente e strinse una pace con i barbari. La guerra scoppiò nella primavera del [[394]], quando Teodosio guidò le proprie truppe verso occidente. Il
Un suo possibile nipote<ref name=":122">{{Cita libro|autore=[[Karl Ferdinand Werner]]|traduttore=Stefania Pico e Sabrina Santamato|titolo=Nascita della nobiltà. Lo sviluppo delle élite politiche in Europa|collana=Biblioteca di cultura storica|anno=2000|editore=Giulio Einaudi editore|città=Torino|p=183|ISBN=88-06-15288-2}}</ref> o pronipote<ref>[[Karl Ferdinand Werner]], ''Les Origines : Avant l'an mil'', Paris, Le Livre de poche, coll. « Histoire de France », 1984 (réimpr. 1996) (ISBN 978-2-253-06203-5), <abbr>p.</abbr> 331.</ref> fu [[Arbogaste (conte di Treviri)|Arbogaste]], figlio di Arigio/Aredio (figlio di Arbogaste?) e di una nobile gallo-romana, Florenzia/Florentinia<ref name=":122" />.
== Note ==
<references />
== Bibliografia ==
* O'Flynn, John Michael, ''Generalissimos of the Western Roman Empire'', University of Alberta, 1983, ISBN 0888640315, pp. 7–13;
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Controllo di autorità
{{Portale|Antica Roma|biografie|
[[Categoria:Generali romani di origine barbarica]]
[[Categoria:Magistri militum praesentales]]
[[Categoria:Valentiniano II]]
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