Naro: differenze tra le versioni

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{{Nota disambigua}}
{{vetrina inserimento|arg=Geografia}}
{{vaglio|arg=Geografia}}
{{Nota disambigua|l'omonima lingua africana|[[Lingua naro]]}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Comune di Naro
|Nome ufficiale = Città di Naro
|Panorama=Chiesa di San Francesco, Naro.jpg
|Panorama = Piazza Garibaldi-Naro.jpg
|Didascalia=Chiesa di San Francesco
|Didascalia =
|Bandiera=
|Bandiera =
|Voce bandiera=
|Voce bandiera =
|Stemma=Naro-Stemma.png
|Stemma = Naro-Stemma.png
|Voce stemma=
|Voce stemma =
|Stato=ITA
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Sicilia
|Divisione amm grado 2 = Agrigento
|Amministratore locale =Giuseppe MorelloMelchiorre Milco Dalacchi
|Partito = [[PdLlista civica]]
|Data elezione =2009 11-6-2024
|Data istituzione = 1525
|Latitudine gradidecimale = 37.296297
|Longitudine decimale = 13.791631
|Latitudine minuti=17
|Sottodivisioni =
|Latitudine secondi=41
|Divisioni confinanti = [[Agrigento]], [[Caltanissetta]] ([[libero consorzio comunale di Caltanissetta|CL]]), [[Camastra]], [[Campobello di Licata]], [[Canicattì]], [[Castrofilippo]], [[Delia (Italia)|Delia]] (CL), [[Favara]], [[Licata]], [[Palma di Montechiaro]], [[Ravanusa]], [[Sommatino]] (CL)
|Latitudine NS=N
|Zona sismica = 3
|Longitudine gradi=13
|Gradi giorno = 1320
|Longitudine minuti=47
|Nome abitanti = naresi
|Longitudine secondi=40
|Patrono = [[Calogero di Sicilia|san Calogero]]
|Longitudine EW=E
|Festivo = 18 giugno
|Altitudine=596
|PIL =
|Superficie=207.33
|PIL procapite =
|Note superficie=
|Mappa = Map of comune of Naro (province of Agrigento, region Sicily, Italy).svg
|Abitanti=8245
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Naro nel libero consorzio comunale di Agrigento
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bil2010/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
|Aggiornamento abitanti=31-12-2010
|Sottodivisioni=
|Divisioni confinanti=[[Agrigento]], [[Caltanissetta]] (CL), [[Camastra]], [[Campobello di Licata]], [[Canicattì]], [[Castrofilippo]], [[Delia (Italia)|Delia]] (CL), [[Favara]], [[Licata]], [[Palma di Montechiaro]], [[Ravanusa]], [[Sommatino]] (CL)
|Codice postale=92028
|Prefisso=[[0922]]
|Fuso orario=+1
|Codice statistico=084026
|Codice catastale=F845
|Targa=AG
|Zona sismica=4
|Gradi giorno=1320
|Diffusività=
|Nome abitanti=naresi
|Patrono=[[San Calogero di Sicilia|san Calogero]]
|Festivo=[[18 giugno]]
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Naro (province of Agrigento, region Sicily, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Naro nella provincia di Agrigento
|Sito=http://www.comune.naro.ag.it/
}}
'''Naro''' (''Naru'' in {{nomelingua|scn}}) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> del [[libero consorzio comunale di Agrigento]] in [[Sicilia]].
 
'''Naro''' (''Naru'' in [[lingua siciliana|siciliano]]) è un [[comune italiano]] di 8.332 abitanti<ref>[http://www.demo.istat.it/bilmens2008gen/index02.html Dato Istat al 30/11/2009].</ref> della [[provincia di Agrigento]] in [[Sicilia]].
 
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
Il centro abitato di Naro si trova a un'[[altitudine]] massima di circa 600 {{m s.l.m.}}. Nel suo territorio scorre il [[Naro (fiume)|fiume Naro]] e sono inoltre presenti due bacini artificiali: la [[Digadiga San Giovanni]] e la [[Digadiga Furore]]. Fra il centro abitato ed il [[canale di Sicilia]] si estende un'ampia vallata denominata [[Val Paradiso]], oltre la quale si alzano alcune colline che coprono in parte la vista del [[mar Mediterraneo]].
 
=== Clima ===
Il clima narese è tipicamente mediterraneo, con estate caldissima e secca, inverno mite e umido.
{{...}}
 
== Origini del nome ==
Identificata dagli studiosi con vari nomi in età antica: Camico, Indàra o Inico in epoca sicana, ''Ἀκράγας Ἰωνικόν'' (''Akràgas Ionicòn'', in [[lingua latina|latino]] ''Akràgas Ionicum'') in epoca greca, Carconiana durante la dominazione romana. Il nome attuale potrebbe derivare dal greco ναρόν (''naròn'', 'liquido, corrente' o νηρόν, νερόν, 'acqua') o dal fenicio ''nahar'' (fiamma).<ref name=Storia/>
 
== Storia ==
{{NN|storia|febbraio 2013}}
=== Età antica ===
Esistono diverse ipotesi sulle origini della città e del suo nome: la prima leggendaria ipotesi vedrebbe la città fondata dai giganti, primi abitanti dell'isola, tale ipotesi è avvalorata da [[Paolo Castelli]]<ref name=Storia>[http://www.comune.naro.ag.it/libro2.htm Sito ufficiale del comune, sezione storia della città].</ref> e [[Fra Salvatore Cappuccino]]<ref name=Storia/>, quest'ultimo richiama l'archivio del [[Regio Ufficio Giuratorio]], foglio 1, riportante la notizia che: ''nel [[secolo XV]] quando si doveva costruire il cappellone della chiesa madre, si rinvenne nelle fondamenta abbondanza di crani, cannelle, denti ed altre ossa gigantesche''. Alcuni studiosi la identificano con l'antica [[Camico]], città costruita da [[Dedalo]] per [[Cocalo]], re dei [[Sicani]], oppure sempre fondata dai Sicani con il nome di Indàra o Inico. Altri la identificano con ''Akràgas Ionicum'', colonia dell'antica [[Gela (città antica)|Gela]] fondata nel [[680 a.C.]], otto anni dopo la stessa Gela e ben cento anni prima di Akragas Doricum (l'attuale [[Agrigento]]).
 
{{Nota
Durante il periodo romano la città, che probabilmente portava il nome di Carconiana, acquisisce una vocazione agricola che ne caratterizzerà la storia dei secoli successivi.
|allineamento = sinistra
 
|larghezza = 350px
|titolo = Le origini del nome
|contenuto = Identificata dagli studiosi con vari nomi in età antica: Camico, Indàra o Inico in epoca sicana, ''Ἀκράγας Ἰωνικόν'' (''Akràgas Ionicòn'', in [[latino]] ''Akràgas Ionicum'') in epoca greca, Carconiana durante la dominazione romana. Il nome attuale potrebbe derivare dal greco ''ναρόν'' (''naròn, "fiume, corrente"), dal fenicio "nahar" (fiamma), dall'arabo "nar" (fuoco) o dal turco "nehir" (fiume).<ref name=Storia/>.}}Durante il periodo romano la città, che probabilmente portava il nome di Carconiana, acquisisce una vocazione agricola che ne caratterizzerà la storia dei secoli successivi.
Nel suo territorio esistono resti di insediamenti paleocristiani, in particolare delle catacombe, e di [[villa romana|ville romane]].
In territorio di Naro nacque [[San Gregorio]] vescovo d'Agrigento.
 
=== Età medievale ===
Della storia della città durante il periodo bizantino non si hanno molte notizie, sicuramente il centro urbano conosce un periodo di sviluppo e prosperità dopo la conquista araba avvenuta nell'839 ad opera dell'emiro [[Ibn Hamud]], saranno proprio gli arabi ad intuire l'importanza strategica del centro urbano, in ottima posizione per controllare il territorio circostante da sfruttare con l'agricoltura ed al centro dei commerci poiché lungo la strada di collegamento fra [[Agrigento]] e [[Catania]]. La città durante il periodo arabo venne dunque ampliata e fortificata e permise all'emiro Ibn Hamud di resistere alla conquista normanna fino al [[1086]], quando Naro, dopo quattro mesi di assedio, cadde ad opera del [[Conte Ruggero]], ben quattordici anni dopo la conquista di [[Palermo]]. Lo stesso Conte Ruggero, poco dopo la conquista della città trasformò la moschea in chiesa Madre stabilendovi il decanato della [[diocesi di Agrigento|diocesi di Girgenti]]. Con gli svevi, venne nominata città parlamentare e chiamata "Fulgentissima" da [[Federico II del Sacro Romano Impero|Federico II di Svevia]], che le diede tale titolo nel parlamento di [[Messina]] del [[1233]] annoverandola fra le 23 Regie o Parlamentarie del [[Regno di Sicilia]]. Ogni città demaniale del regno venne posta a capo di una ''comarca'', suddivisione che si mantenne fino al [[1793]], quando le comarche vennero sostituite dai distretti e il territorio di Naro fu smembrato e inserito nel distretto di [[Agrigento|Girgenti]]. La comarca di Naro comprendeva gli attuali territori di Canicattì, Sommatino, Delia, Camastra, Grotte, Racalmuto, Castrofilippo e Campobello di Licata. Nel [[1263]], secondo quanto riportato da [[Fra Saverio Cappuccino]], la città viene dotata di una cinta di mura fortificate, che però sono probabilmente il rifacimento e ampliamento di precedenti strutture arabe. Sulle mura vennero originariamente aperte sei porte: la porta della Fenice, la porta S. Giorgio e la [[Porta d'Oro (Naro)|porta d'Oro]] (o porta Vecchia) sul versante settentrionale, la porta di Girgenti e la porta dell'Annunziata sul versante meridionale, la porta di S. Agostino ad ovest. Una settima porta venne aperta a sud-est nel [[1377]]: la porta di Licata.<ref>{{cita|Paci, 2002|p. 9, p.12, p.e 77|Paci}}, 2002.</ref>
Prendendo parte ai [[Vespri siciliani]] la città si libera dai francesi con una sanguinosa rivolta che si conclude il [[3 aprile]] [[1282]] con l'uccisione del governatore [[Francesco Turpiano]] e di tutti i francesi a guardia del castello. Naro deciderà allora di reggersi da sola sotto la guida del governatore francese [[Ognibene Montaperto]]. Gli inizi del [[secolo XIV]] sono un periodo d'oro per la città, sotto la castellania di [[Pietro Lancia]] la rilevanza politica della città cresce a tal punto che il re [[Federico III d'Aragona]] promulga dal [[castello di Naro]] i 21 capitoli per il buon governo delle città nel [[1309]] (nel [[1324]] secondo alcuni studiosi).<ref>{{cita|Paci, 2002|p. 24|Paci}}, 2002.</ref> Seguirà a questo periodo una decadenza economica causata da mezzo secolo di lotte interne, decadenza che verrà superata a partire dal [[1366]] quando la città passa a [[Matteo Chiaramonte]] ed inizierà così un intenso periodo culturale ed artistico durante il quale viene costruita la chiesa di Santa Caterina, viene definito l'Oratorio di S. Barbara, si amplia il castello e probabilmente viene anche restauratorestaurata ed ingrandita la [[Duomo di Naro|matrice]] che sul finire del secolo ottiene il titolo di Duomo da re [[Martino il Giovane]].<ref>{{cita|Paci, 2002|p. 25|Paci}}, 2002.</ref>
 
Fino al 1492, anno in cui fu emessa l'ordinanza di bando degli Ebrei dalla Sicilia emanata da [[Ferdinando II d'Aragona]], Naro ospitò una [[Comunità_ebraica_di_NaroComunità ebraica di Naro|comunità ebraica]].
 
=== Età moderna ===
Ottenne il titolo di città nel [[1525]] quando, per petizione presentata al Real Parlamento di cui Naro occupava il 18º posto del braccio demaniale dal magnifico naritano [[Don Girolamo D'Andrea]], si vide concedere tale titolo (fino ad allora si chiamava "terra del demanio di Naro") da [[Carlo V]], che per mezzo del suo viceré, il Duca di Monteleone concesse alla città anche il privilegio del ''Mero e Misto Impero'', autorizzandola quindi ad esercitare giustizia civile e penale da sé (di tale privilegio godevano all'epoca solo [[Palermo]] e [[Messina]] in tutta la [[Sicilia]]). Nel [[1615]] venne nominata ''capo comarca'' dal Parlamento Generale svoltosi a Palermo. Nel [[1645]] ottenne anche il privilegio del ''Bussolo Senatorio'' (da qui la sigla S.P.Q.N. nello stemma della città), tramite il quale i giurati e i patrizi venivano eletti ogni anno direttamente dal consiglio cittadino e i primi prendevano il titolo di senatori.<ref name=Storia/>
Il [[secolo XVII|XVII]] e il [[secolo XVIII|XVIII secolo]] rappresentano un periodo di particolare splendore per la città durante il quale i diversi ordini monastici presenti costruiscono o rinnovano diverse chiese e monasteri che caratterizzano il tessuto urbano della città attuale.
 
=== Età contemporanea ===
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=== Simboli ===
Lo stemma di Naro è stato riconosciuto con decreto del capo del governo del {{data|30|10|1929}}.<ref name=ACS/>
Lo stemma della città raffigura tre torri sovrastate da fiamme e proviene dalle tre torri anticamente presenti lungo la cinta muraria della città (torre della fenice, torretta e torre del conte S. Secondo) sulle quali venivano accesi dei fuochi per segnalare alle città vicine l'arrivo di nemici.
{{citazione|[[Campo di cielo]], a tre [[Torre (araldica)|torri]] con fiamme uscenti dalla cima, poste su tre [[Colle (araldica)|colli]] moventi dalla punta, il tutto [[al naturale]].}}
Lo stemma della città raffigura tre torri sovrastate da fiamme e proviene dalle tre torri anticamente presenti lungo la cinta muraria della città (torre della Fenice, torretta e torre del conte San Secondo) sulle quali venivano accesi dei fuochi per segnalare alle città vicine l'arrivo di nemici.<ref>{{cita web|url=http://valparadiso.altervista.org/blog/?p=6935|titolo=Lo stemma civico di Naro|accesso=5 marzo 2022}}</ref>
Il gonfalone, concesso con decreto del [[presidente della Repubblica Italiana]] del {{data|05|12|1978}}<ref name=ACS/>, è costituito da un drappo di azzurro.
 
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
|immagine= Corona di Città Italiana.svg
|nome_onorificenza= Titolo di Città
|collegamento_onorificenza= Titolo di città in Italia
|motivazione=
}}
 
Naro si vide concedere il titolo di città nel [[1525]] quando, per petizione presentata al Real Parlamento di cui Naro occupava il 18º posto del braccio demaniale dal magnifico naritano [[Don Girolamo D'Andrea]], si vide concedere tale titolo (fino ad allora si chiamava "terra del demanio di Naro") da [[Carlo V]] per mezzo del suo viceré, il [[Duca di Monteleone]]. Il titolo di città è stato confermato con decreto del capo del governo dell'11 luglio 1933.<ref name=ACS>{{Cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?6355 |titolo= Naro |accesso= 2023-01-24 |sito= Archivio Centrale dello Stato}}</ref>
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
==== Chiese ====
{{div col}}
* [[Duomo di Naro|Duomo normanno]]
* [[Santuario di San Calogero (Naro)|Santuario di San Calogero]]
* Chiesa di Sant'Agostino
* [[Chiesa di San Francesco (Naro)|Chiesa di San Francesco]]: conserva le reliquie di [[san Domizio]] e [[Santa Colomba martire|santa Colomba]], morti durante le [[Crociate]]. È stata dichiarata nel 2005 dall'[[UNESCO]] monumento simbolo di pace
* Chiesa di Sant'Erasmo
* Chiesa di Maria, Gesù e Giuseppe
* [[Chiesa di Maria Santissima Annunziata (Naro)|Chiesa di Maria Santissima Annunziata (chiesa madre)]]
* Chiesa di San Nicolò di Bari
* Chiesa di San Paolo
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* Chiesa del Carmelo
* Chiesa di San Rocco
* Chiesa Santa Barbara
 
==== Chiese non più esistenti ====
* Ex Chiesa del Monte
* Ex Chiesa di S. Biagio
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==== Altre architetture religiose ====
* Convento annesso alla chiesa di San Francesco (oggi sede del municipio)
* Convento annesso alla chiesa di Sant'Agostino (abbattuto per far posto ad un incompiuto centro sociale)
* Convento dei Gesuiti (ex-pretura di Naro), annesso alla chiesa madre (in parte abbattuto per far posto alla scuola media Riolo Specchi)
* Convento annesso alla chiesa di San Nicolò di Bari
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* Convento dei Cappuccini, annesso alla chiesa dello Spirito Santo (ex Cappuccini)
* Convento annesso alla chiesa di Santa Maria di Gesù
* MonasteroOpera Pia Làuria - Destro, che ospita una comunità di suore africane e un centro di accoglienza per extracomunitari prevalentemente femminile, annesso alla chiesa di San Giovanni Battista
* Monastero delle benedettine, annesso alla chiesa del Santissimo Salvatore (abbattuto per far posto alla scuola elementare San Giovanni Bosco)
* Istituto guanelliano San Calogero, che ospita l'RSA San Calogero
{{div col end}}
 
[[ImmagineFile:Duomo Naro da scalinata.jpg|thumbminiatura|400px|rightupright=1.8|La lunga scalinata che collega via Dante al Duomo normanno.]]
 
=== Architetture civili ===
* Palazzo Gaetani
* Palazzo Malfitano
* Palazzo Morillo
* Palazzo Destro
 
=== Architetture militari ===
* [[Castello Chiaramontano di Naro|Castello chiaramontano]]: costruito nel [[XIV secolo|Trecento]] dalla famiglia dei [[Chiaramonte]]. Il complesso, in [[tufo]] e dalla forma irregolare, comprende un muro di cinta con [[cammino di ronda]], una [[torre]] quadrata, voluta da [[Federico II d'Aragona]] nel [[1330]], e l'imponente mole massiccia del [[Maschio (architettura)|maschio]], a cui si accede da un portale dalla ricca incorniciatura. Gli ambienti interni, coperti da [[Volta a botte|volte a botte]], comprendono un salone, a cui si accede da una porta trecentesca, e un'ampia cisterna aperta che veniva usata talvolta come prigione. Dichiarato nel [[1912]] [[monumento nazionale]], è stato oggetto d'interventi di restauro mirati sia alla conservazione che ad una destinazione a museo.
* Reggia di Cocalo, meglio conosciuta come "Castellaccio".
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* [[Porta d'Oro (Naro)|Porta d'Oro]] (o Porta Vecchia).
 
=== Siti archeologici ===
==Società==
Limitrofe al centro urbano, in contrada paradiso, si trovano delle catacombe paleocristiane, sono sepolture rurali a nicchia e arcosolio. La maggiore delle catacombe prende il nome di Grotta delle Meraviglie ed è lunga circa 20 metri.<ref>{{Cita web | url = http://viaggi.michelin.it/web/destinazione/Italia-Italia_Centro_Sud-Sicilia-Naro/sito-Catacombe_paleocristiane-Zona_di_Canale | titolo = Catacombe paleocristiane | sito = [[Guida Michelin]] | accesso = 1º novembre 2022 | urlarchivio = https://archive.is/20130702160457/http://viaggi.michelin.it/web/destinazione/Italia-Italia_Centro_Sud-Sicilia-Naro/sito-Catacombe_paleocristiane-Zona_di_Canale | dataarchivio = 2 luglio 2013 }}</ref><ref>{{Cita web|url=https://parchiarcheologici.regione.sicilia.it/valle-templi/siti-archeologici/area-archeologica-di-contrada-canale-naro/|titolo= Area archeologica di Contrada Canale – Naro - Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi|data=2021-01-20 |accesso=2022-11-22}}</ref>
===Evoluzione demografica===
 
[[Immagine:Naro panorama dal castello.jpg|thumb|400px|right|La Valle del Paradiso fotografata dal Castello chiaramontano con la statua della Madonna che domina la città.]]
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
[[File:Naro panorama dal castello.jpg|miniatura|upright=1.8|La Valle del Paradiso fotografata dal Castello chiaramontano con la statua della Madonna che domina la città.]]
{{Demografia/Naro}}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Nei primi mesi del 2013, così come riportato dai telegiornali nazionali in occasione di alcuni fatti di cronaca, nel vasto territorio comunale di Naro, sarebbero stabilmente residenti circa 500 rumeni, dei quali circa la metà non risulterebbero legalmente residenti in Italia.
{{...}}
=== Religione ===
{{...}}
===Tradizioni e folclore===
La [[sagra del mandorlo in fiore]] trova origine a Naro, dove venne celebrata per la prima volta nel [[1934]].<ref>[http://www.edvision.it/sagradelmandorloinfiore/index.php?option=com_content&view=article&id=2&Itemid=105 Sito della sagra del mandorlo in fiore].</ref> In ricordo di ciò ogni anno si tiene in città, il lunedì successivo al termine della sagra ormai spostatasi ad [[Agrigento]], la festa della primavera narese, che vede l'esibirsi di diversi gruppi folkloristici locali ed internazionali e l'assegnazione del titolo di miss primavera alla ragazza più bella e del trofeo aurea fenice al miglior gruppo.
 
Dalla fine degli anni 2010 la popolazione, a seguito dei massicci sbarchi a [[Isola di Lampedusa|Lampedusa]], ha accolto e continua ancora oggi ad accogliere immigrati provenienti dal centro Africa.
==La festa di San Calogero==
Il patrono è [[San Calogero di Sicilia|San Calogero]], la cui festa si tiene il [[18 giugno]], con una tradizionale processione durante la quale la statua del santo nero, posta su una enorme slitta detta "straula", viene trascinata dai fedeli con delle funi lunghe circa 200 metri, lungo le vie della città per circa un chilometro, dal [[Santuario di San Calogero (Naro)|Santuario di San Calogero]] fino alla chiesa madre. Il periodo dei festeggiamenti ha inizio il 15 giugno con "l'acchianata" del simulacro dalla grotta al Santuario e termina il 25 giugno con la cosiddetta ottava di San Calogero. Durante questi dieci giorni in città si svolgono diverse processioni con il simulacro del Santo oltre a manifestazioni artistiche e culturali, le vie principali inoltre sono allestite a fiera e mercato.
[[Immagine:Cripta San Calogero Naro.jpg|thumb|250px|left|La cappella dove è conservato il simulacro di San Calogero all'interno del Santuario di Naro.]]
 
=== Tradizioni e folclore ===
Durante tutto l'anno il Santuario è meta di molti fedeli che vengono a ringraziare il Santo per le molteplici grazie ricevute, uno dei modi più caratteristici di ringraziare il Santo consiste nel portare al Santuario delle forme di pane modellate come le parti del corpo guarite per intercessione del patrono, San Calogero è infatti venerato come Santo taumaturgo (che guarisce dalle malattie). Queste forme di pane vengono benedette dai padri guanelliani e poi distribuite ai fedeli. Il flusso di persone devote al Santo nero si fa più copioso a partire dal [[18 maggio]], inizio del mese di San Calogero, e culmina con la festa del 18 giugno.
==== La sagra del mandorlo in fiore ====
La [[sagra del mandorlo in fiore]] trova origine a Naro, dove venne celebrata per la prima volta nel [[1934]].<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.edvision.it/sagradelmandorloinfiore/index.php?option=com_content&view=article&id=2&Itemid=105 Sito della sagra del mandorlo in fiore] |data=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}.</ref><ref>{{Cita web | url = https://www.italiasiamonoi.it/story/la-sagra-del-mandorlo-in-fiore-di-agrigento | titolo = La sagra del “Mandorlo in Fiore” (Festival Internazionale del Folklore) | editore = Team Mandorlo in Fiore - Istituto di Istruzione Superiore “G.B. Odierna” di Palma di Montechiaro | accesso = 1º novembre 2022 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20220117080415/https://www.italiasiamonoi.it/story/la-sagra-del-mandorlo-in-fiore-di-agrigento | dataarchivio = 17 gennaio 2022 | urlmorto = no }}</ref><ref>{{Cita web | url = https://www.mandorloinfiore.online/storia-del-mandorlo-in-fiore/ | titolo = Storia della festa del mandorlo in fiore | autore = Salvatore Albano | accesso = 1º novembre 2022 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20221101152342/https://www.mandorloinfiore.online/storia-del-mandorlo-in-fiore/ | dataarchivio = 1 novembre 2022 | urlmorto = sì }}</ref> In ricordo di ciò ogni anno si tiene in città, il lunedì successivo al termine della sagra ormai spostatasi ad [[Agrigento]], la festa della primavera narese, che vede l'esibirsi di diversi gruppi folkloristici locali ed internazionali e l'assegnazione del titolo di miss primavera alla ragazza più bella e del trofeo aurea fenice.
 
==== La festa di San Calogero ====
Secondo la tradizione l’eremita sarebbe apparso, durante la grave pestilenza dell’anno [[1626]], a suor Serafina Pulcella Lucchesi, bizzoca cappuccina, sepolta nella grotta del Santuario di San Calogero, vissuta e morta in odore di santità. Nella su apparizione il Santo annunciò che Dio si era placato per le sue preghiere e che la peste sarebbe presto cessata. Le cronache inoltre narrano che nel [[1693]] Naro, sempre per intercessione del Santo, sarebbe stata preservata dal terribile terremoto dell’[[11 gennaio]], il fatto viene ricordato ogni anno con una processione del simulacro per le vie cittadine. Ai tradizionali festeggiamenti del 18 giugno e dell'11 gennaio da qualche anno si è aggiunto un terzo appuntamento: la festa di "San Calò per gli emigrati" che si svolge durante una delle domeniche di agosto con lo scopo di permettere ai tanti emigrati che tornano durante le ferie estive di poter festeggiare il Santo patrono.
 
[[File:Cripta San Calogero Naro.jpg|thumb|upright=1.2|La cappella dove è conservato il simulacro di San Calogero all'interno del Santuario di Naro.]]
La statua del santo venne realizzata nel [[1566]] dallo scultore Francesco Frazzotta di [[Militello]], che morì prima di poter ultimare l'opera che venne conclusa dalla figlia.<ref name=Turismo>[http://www.comune.naro.ag.it/itn2.htm Sito ufficiale del comune, sezione itinerari turistici].</ref>
 
Il Santuariopatrono è meta[[San Calogero di moltiSicilia|san fedeli che vengono a ringraziare il Santo per le molteplici grazie ricevuteCalogero]], unola deicui modifesta più caratteristici disi ringraziaretiene il Santo18 consistegiugno, nelcon portareuna altradizionale Santuarioprocessione delledurante formela diquale panela modellate come le partistatua del corposanto guarite per intercessione del patrono di Naronero, Sanposta Calogerosu èuna infattienorme veneratoslitta comedetta Santo"straula", taumaturgoviene (che guarisce dalle malattie). Queste forme di pane vengono benedettetrascinata dai padri guanelliani e poi distribuite ai fedeli. Ilcon flussodelle difuni personelunghe devotecirca al200 Santometri, nerolungo sile favie piùdella copiosocittà aper partirecirca dalun 18 maggiochilometro, iniziodal del mese[[Santuario di San Calogero, e(Naro)|santuario culminadi conSan laCalogero]] festafino delalla 18chiesa giugno, quando i fedeli trascinano il Santo, posto su una grande slitta detta straula, per le vie della città tirandolo con delle funi lunghe 200 metrimadre. Il periodo dei festeggiamenti ha inizio il 15 giugno con "l'acchianata" del simulacro dalla grotta al Santuario e termina il 25 giugno con la cosiddetta ottava di San Calogero. Durante questi dieci giorni in città si svolgono diverse processioni con il simulacro del Santo oltre a manifestazioni artistiche e culturali e, le vie principali inoltre sono allestite a fiera e mercato.
 
Durante tutto l'anno il Santuario è meta di molti fedeli che vengono a ringraziare il Santo per le molteplici grazie ricevute, uno dei modi più caratteristici di ringraziare il Santo consiste nel portare al Santuario delle forme di pane modellate come le parti del corpo guarite per intercessione del patrono, san Calogero è infatti venerato come santo taumaturgo (che guarisce dalle malattie). Queste forme di pane vengono benedette dai padri guanelliani e poi distribuite ai fedeli. Il flusso di persone devote al santo nero si fa più copioso a partire dal 18 maggio, inizio del mese di San Calogero, e culmina con la festa del 18 giugno.
==Cultura==
=== Istruzione ===
{{...}}
===Mostre e musei===
[[File:Scorcio castello di Naro.JPG|thumb|200px|Castello di Naro]]
*Mostra permanente dell’abito antico, situata nelle sale del castello medievale, ospita 18 abiti d’epoca (di cui 16 femminili), una divisa militare della prima guerra mondiale e 33 accessori, tra borsette, scarpette, mantelle, ventagli, e guanti.
 
Secondo la tradizione l'eremita sarebbe apparso, durante la grave pestilenza dell'anno [[1626]], a suor Serafina Pulcella Lucchesi, bizzoca cappuccina, sepolta nella grotta del santuario di San Calogero, vissuta e morta in odore di santità. Nella su apparizione il Santo annunciò che Dio si era placato per le sue preghiere e che la peste sarebbe presto cessata. Le cronache inoltre narrano che nel [[1693]] Naro, sempre per intercessione del Santo, sarebbe stata preservata dal terribile terremoto dell'11 gennaio, il fatto viene ricordato ogni anno con una processione del simulacro per le vie cittadine. Ai tradizionali festeggiamenti del 18 giugno e dell'11 gennaio da qualche anno si è aggiunto un terzo appuntamento: la festa di "San Calò per gli emigrati" che si svolge durante una delle domeniche di agosto con lo scopo di permettere ai tanti emigrati che tornano durante le ferie estive di poter festeggiare il Santo patrono.
*Mostra permanente dell’arte grafica, situata nel palazzo Malfitano, ospita numerose litografie, acqueforti e acquatinte. Sono presenti opere di Bruno Caruso, [[Ugo Attardi]], [[Emilio Greco]], [[Guido Crepax]], Domenico Faro, [[Gianbecchina]] e [[Domenico Purificato]].
 
La statua del santo venne realizzata nel [[1566]] dallo scultore Francesco Frazzotta di Militello, che morì prima di poter ultimare l'opera che venne conclusa dalla figlia.<ref name=Turismo>[http://www.comune.naro.ag.it/itn2.htm Sito ufficiale del comune, sezione itinerari turistici].</ref>
*Dal 16 al 25 giugno 2011 il museo della grafica di palazzo Malfitano ha ospitato, in occasione dei festeggiamenti in onore del santo patrono [[Calogero di Sicilia|San Calogero]], una mostra, promossa dall'associazione Indàra, dal titolo ''Pelle d'Angelo'' con le opere dello scultore palermitano [[Pietro D'Angelo]]<ref>[http://www.indara.it/eventi/41 Articolo riguardante la mostra d'arte contemporanea Pelle d'Angelo].</ref>.
 
===La bibliotecaCultura feliciana===
=== Istruzione ===
La biblioteca comunale, sita nei locali dell'ex convento dei frati francescani (l'attuale municipio), custodisce pregevoli opere; le più antiche provengono dalle biblioteche dei conventi, ormai soppressi, che esistevano a Naro. Numerose opere furono comprate a [[Roma]] e [[Parigi]], nel [[1711]], dai Padri Francescani che ottennero - con atto del 26 giugno 1705 - dalla nobile Felice Milazzo una donazione di 600 opere da destinare all'incremento della libreria conventuale, da qui il nome di biblioteca feliciana.
{{...|centri abitati d'Italia}}
In atto la biblioteca custodisce 56 [[manoscritto|manoscritti]], 23 [[incunabolo|incunaboli]], 460 [[cinquecentina|cinquecentine]], 3.800 libri editi tra il 600 e l'800 e circa 11.000 volumi del [[secolo XX]].<ref>[http://www.comune.naro.ag.it/s_dx1.htm Sito ufficiale del comune, sezione biblioteca].</ref>
=== Cucina ===
{{...}}
===Personalità legate a Naro===
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* Cecco da Naro, pittore trecentesco che ha firmato alcuni affreschi presso la chiesa di Santa Caterina e nel [[Castello di Naro|castello chiaramontano]]. Fu inoltre incaricato dai [[Chiaramonte]] di affrescare la loro dimora a [[Palermo]], il [[Palazzo Chiaramonte-Steri|palazzo Steri]], assieme a Simone da Corleone e a Darenu da Palermo. <!-- Il suo stile, secondo gli studiosi, riflette “un fare gotico a contorni e a tinte piatte derivato, sia pure mediamente, d’oltralpe” ed ancora “una esperienza di netto impianto geometrico architettonico”. [Oscurato in attesa di fonti] -->
* [[Ignazio Di Sortino Specchi Gaetani]] (Naro, 1 dicembre 1823 – 28 aprile 1899), senatore del Regno d'Italia (nominato primo senatore del regno l'8 ottobre 1865, VIII legislatura).
* [[Domenico Riolo Torricelli]], deputato del Regno d'Italia all'epoca del governo De Pretis, archeologo, soprintendente ai beni culturali ed archeologici di Agrigento.
* [[Amedeo Vella]] (Naro, [[28 agosto]] [[1839]] - [[Vibo Valentia]], [[5 luglio]] [[1923]]), compositore.
* [[Vincenzo Riolo]] (Naro, 18 gennaio 1847 - 17 gennaio 1927), senatore del Regno d'Italia (nominato il 21 novembre 1901), gruppo Senato: liberale democratico, poi Unione democratica.
* Rosario Ferracani, farmacista nato a Naro nel [[1883]] e morto nel [[1936]], appartenente alla [[massoneria]] e appaltatore, costruì la conduttura idrica ancora oggi esistente, la via Archeologica e la via Dante, realizzata con pietra lavica e pendenze laterali, che si narra abbia resistito anche ad un bombardamento aereo della [[seconda guerra mondiale]]. [Oscurato in attesa di fonti] -->
* [[Giuseppe Messina (giurista)|Giuseppe Messina]], giurista nato a Naro il 20 febbraio 1887, civilistica della prima metà del '900. Insieme al tedesco Lotmar e al polacco Rundstein, fu tra i primi ad occuparsi di contratti collettivi di lavoro.
* Gero Rindone, avvocato, autore della canzone "Naro Fulgentissima" e del libro ''Naro. Storia e ambiente''.
* Pipino Camilleri (Naro, 1919 – 28 giugno 1946), sindaco socialista di Naro ucciso dalla mafia. Il 28 giugno 1946, a 27 anni, già riconosciuto come capo contadino in una vasta zona a cavallo tra le province di Caltanissetta e Agrigento, fu colpito dalla lupara mentre cavalcava da Riesi (CL) verso il feudo Deliella, aspramente conteso tra gabelloti e contadini.
* Pietro Ognibene (Naro, 9 novembre 1940), poeta locale che scrive in dialetto narese e in italiano.
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===Manifestazioni Mostre e musei ===
[[File:Scorcio castello di Naro.JPG|miniatura|upright=0.9|Castello di Naro]]
* Dal 18 al 21 ottobre [[2010]] la città è stata coinvolta nella '''settimana della cultura d'impresa 2010''' organizzata dalla [[confindustria]] della [[provincia di Agrigento]] con la collaborazione dell'amministrazione comunale e dell'associazione Indàra.<ref>[http://www.indara.it/eventi/8-settimana-della-cultura-dimpresa-2010 Articolo riguardante la settimana della cultura d'impresa 2010 a Naro].</ref>
* Mostra permanente dell'abito antico, situata nelle sale del castello medievale, ospita 18 abiti d'epoca (di cui 16 femminili), una divisa militare della prima guerra mondiale e 33 accessori, tra borsette, scarpette, mantelle, ventagli, e guanti.
* [[Museo Civico della Città di Naro]], situato nel palazzo Malfitano, è stato istituito nel 2017 inglobando la mostra permanente dell'arte grafica. Ospita numerose litografie, acqueforti e acquatinte. Sono presenti opere di [[Bruno Caruso]], [[Goya]], [[Rembrandt]], [[Ugo Attardi]], [[Emilio Greco]], [[Guido Crepax]], Domenico Faro, [[Gianbecchina]] e [[Domenico Purificato]].
* Dal 16 al 25 giugno 2011 il museo della grafica di palazzo Malfitano ha ospitato, in occasione dei festeggiamenti in onore del santo patrono [[Calogero di Sicilia|San Calogero]], una mostra, promossa dall'[[Associazione culturale Indàra|associazione Indàra]], dal titolo ''Pelle d'Angelo'' con le opere dello scultore palermitano [[Pietro D'Angelo]]<ref>{{Cita web|url=http://www.indara.it/eventi/41|titolo=Mostra d'arte contemporanea Pelle d'Angelo|accesso=30 gennaio 2022|urlarchivio=https://archive.is/20120803114117/http://www.indara.it/eventi/41|dataarchivio=3 agosto 2012}}</ref>.
 
===Naro eLa ilbiblioteca feliciana cinema===
La biblioteca comunale, sita nei locali dell'ex convento dei frati francescani (l'attuale municipio), custodisce pregevoli opere; le più antiche provengono dalle biblioteche dei conventi, ormai soppressi, che esistevano a Naro. Numerose opere furono comprate a [[Roma]] e [[Parigi]], nel [[1711]], dai Padri Francescani che ottennero - con atto del 26 giugno 1705 - dalla nobile Felice Milazzo una donazione di 600 opere da destinare all'incremento della libreria conventuale, da qui il nome di biblioteca feliciana.
In atto la biblioteca custodisce 56 [[manoscritto|manoscritti]], 23 [[incunabolo|incunaboli]], 460 [[cinquecentina|cinquecentine]], 3.800 libri editi tra il 600 e l'800 e circa 11.000 volumi del [[XX secolo]].<ref>[http://www.comune.naro.ag.it/s_dx1.htm Sito ufficiale del comune, sezione biblioteca].</ref>
=== Manifestazioni ===
* Dal 18 al 21 ottobre [[2010]] la città è stata coinvolta nella '''settimana della cultura d'impresa 2010''' organizzata dalla [[Confindustria]] della [[provincia di Agrigento]] con la collaborazione dell'amministrazione comunale e dell'associazione Indàra.<ref>{{Cita web|url=http://www.indara.it/eventi/8-settimana-della-cultura-dimpresa-2010|titolo=Articolo riguardante la settimana della cultura d'impresa 2010 a Naro|accesso=30 gennaio 2022|urlarchivio=https://archive.is/20120801214110/http://www.indara.it/eventi/8-settimana-della-cultura-dimpresa-2010|dataarchivio=1 agosto 2012}}</ref>
* Ogni anno durante il mese di Settembre la città di Naro, con la manifestazione "Le vie dei tesori<ref>{{Cita web|url=https://leviedeitesori.com/naro-borghi/|titolo=Naro|sito=Le Vie dei Tesori |accesso=2022-11-19}}</ref>", apre le porte al pubblico di alcuni monumenti normalmente inibiti al pubblico.
 
=== Cinema ===
Naro è stata il set di:
* ''[[Il giudice ragazzino]]'', film del [[1994]] che racconta la storia del giudice [[Rosario Livatino]] assassinato dalla mafia nel [[1990]].
* ''[[La scomparsa di Patò (film)|La Scomparsa di Patò]]'', film del [[2010]] tratto dall'omonimo romanzo di [[Andrea Camilleri]]. Il film, girato quasi interamente nella città barocca, è il primo film per il cinema tratto da un libro dello scrittore siciliano ed il primo ad essere girato nei luoghi cari a Camilleri.
 
=== Letteratura ===
* [[Il giudice ragazzino]], film del [[1994]] che racconta la storia del giudice [[Rosario Livatino]] assassinato dalla mafia nel [[1990]].
==== ''Kermesse'' ====
* [[La scomparsa di Patò (film)|La Scomparsa di Patò]], film del [[2010]] tratto dall'omonimo romanzo di [[Andrea Camilleri]]. Il film, girato quasi interamente nella città barocca, è il primo film per il cinema tratto da un libro dello scrittore siciliano ed il primo ad essere girato nei luoghi cari a Camilleri.
Nel libro ''Kermesse'' di [[Leonardo Sciascia]] è presente una voce dedicata e Naro ed ai naresi dal titolo ''Narisi'' di seguito riportata:
{{citazione|Narisi. Di Naro, grosso comune in Provincia di Agrigento: distante da Racalmuto circa venticinque chilometri ma molto frequentato dai racalmutesi e perché andavano a vendervi il sale (e infatti a Naro i racalmutesi sono semplicemente chiamati "salinari") e perché ogni anno molti vi si recavano (e vi si recano) in pellegrinaggio per rendere omaggio a un miracolosissimo santo cui i naresi dedicano un fanatico culto.
 
Nero di volto e di veste, bianca la lunga barba, un lungo bastone in mano, San Calogero Eremita è considerato in tutta la provincia il Santo che sa meglio intercedere per la guarigione delle ernie. L'altro San Calogero venerato ad Agrigento, e ancor meno quello venerato a Sciacca, nessuno che non sia di Agrigento o di Sciacca li prende sul serio: Si dice: ''San Caloriu di Girgenti / fa li grazi e si nni penti / San Caloriu di Naru / fa li grazi a cantaru'' ("San Calogero di Agrigento / fa le grazie e se ne pente, / San Calogero di Naro / fa le grazie a quintali: con generosità, con abbondanza").
===Naro e la letteratura===
====Kermesse====
Nel libro Kermesse di [[Leonardo Sciascia]] è presente una voce dedicata e Naro ed ai naresi dal titolo "Narisi" di seguito riportata:
 
Su Naro e sui naresi ci sono a Racalmuto tre detti: Il primo riguarda la festa di San Calogero: "A Naru ca c'è la riebbrica" (a Naro che c'è la replica). La "riebbrica" della festa: poiché il 18 giugno c'è la festa grande; otto giorni dopo, il 25, la replica. Ma più dimessa, senza l'accorrere dei devoti dai paesi vicini. La frase si usa dire ai bambini quando tornano a chiedere un dolce o la ripetizione di un gioco. Ai grandi quando, non soddisfatto il primo, ricorrono per un secondo prestito: di denaro, di utensili. Spesso abbreviata in "A Naru", ed esclamativamente.
"Narisi. Di Naro, grosso comune in Provincia di Agrigento: distante da Racalmuto circa venticinque chilometri ma molto frequentato dai racalmutesi e perché andavano a vendervi il sale (e infatti a Naro i racalmutesi sono semplicemente chiamati "salinari") e perché ogni anno molti vi si recavano (e vi si recano) in pellegrinaggio per rendere omaggio a un miracolisissimo santo cui i naresi dedicano un fanatico culto.
 
Il secondo detto è alquanto, per i naresi, offensivo: "aviri du porti comu li narisi". Avere, cioè due porte come i naresi: poiché tale era, secondo i racalmutesi, la rilassatezza dei costumi a Naro, il libertinaggio in cui si viveva, che le case tutte venivano funzionalmente costruite con due porte: una da cui entra il marito ed una da cui esce - al rientro del marito - l'amante. Si dice di chi ha la moglie amante. Si dice di chi ha la moglie infedele e finge di non sapere; ma anche di chi ha doppiezza di carattere.
Nero di volto e di veste, bianca la lunga barba, un lungo bastone in mano, San Calogero Eremita è considerato in tutta la provincia il Santo che sa meglio intercedere per la guarigione delle ernie. L’altro San Calogero venerato ad Agrigento, e ancor meno quello venerato a Sciacca, nessuno che non sia di Agrigento o di Sciacca li prende sul serio: Si dice: ''"San Caloriu di Girgenti / fa li grazi e si nni penti / San Caloriu di Naru / fa li grazi a cantaru"'' (San Calogero di Agrigento / fa le grazie e se ne pente, / San Calogero di Naro / fa le grazie a quintali: con generosità, con abbondanza).
 
Il terzo, "a iddu ca è narisi" (letteralmente: a lui, poiché è Narese), vale: dategli addosso, picchiatelo; oppure: lo picchiarono tanto, in molti ingiustamente. Ricorda, mi è stato detto a Naro, un momento di rivalità, intorno al 1850, tra Naro e il vicino (e più grande, e più ricco) paese di Canicattì: e scoprire un Narese a Canicattì, era tutt'uno col caricarlo di botte.|Leonardo Sciascia, ''Kermesse'', 1982<ref>{{cita|Sciascia, 1982|pp. 44-46}}.</ref>}}
Su Naro e sui naresi ci sono a Racalmuto tre detti: Il primo riguarda la festa di San Calogero: "A Naru ca c’è la riebbrica" ( a Naro che c’è la replica). La "riebbrica" della festa: poiché il 18 giugno c’è la festa grande; otto giorni dopo, il 25, la replica. Ma più dimessa, senza l’accorrere dei devoti dai paesi vicini. La frase si usa dire ai bambini quando tornano a chiedere un dolce o la ripetizione di un gioco. Ai grandi quando, non soddisfatto il primo, ricorrono per un secondo prestito: di denaro, di utensili. Spesso abbreviata in "A Naru", ed esclamativamente.
 
==== ''Il veleno dell'oleandro'' ====
Il secondo detto è alquanto, per i naresi, offensivo: "aviri du porti comu li narisi". Avere, cioè due porte come i naresi: poiché tale era, secondo i racalmutesi, la rilassatezza dei costumi a Naro, il libertinaggio in cui si viveva, che le case tutte venivano funzionalmente costruite con due porte: una da cui entra il marito ed una da cui esce - al rientro del marito - l’amante. Si dice di chi ha la moglie amante. Si dice di chi ha la moglie infedele e finge di non sapere; ma anche di chi ha doppiezza di carattere.
Il [[castello di Naro]] è citato nel libro ''[[Il veleno dell'oleandro]]'' di [[Simonetta Agnello Hornby]]:
{{citazione|Mia madre raccontava che, quando i giusti muoiono, i loro spiriti convergono sul cratere per incontrarsi con antichi spiriti di altri giusti, che hanno il compito di scortarli in paradiso. Prima, però, fanno un giro dell'isola per dire addio a sette posti "speciali" della Sicilia: il castello di Naro, battuto dai venti giorno e notte; Caltabellotta, acciambellata intorno alla Rocca; Erice, il monte che guarda verso l'Africa; Ustica, l'isola dal mare verde; Stromboli, il vulcano che si rummulia in mezzo alle onde; Ortigia, l'antica isola greca; e per ultima Pedrara. "Proprio la nostra Pedrara", ripeteva mia madre sorridendo, "il rifugio dei Siculi dagli invasori d'oltremare".|Simonetta Agnello Hornby, ''Il veleno dell'oleandro'', 2013, pp. 18-19}}
 
==== ''Il mare colore del vino'' ====
Il terzo, "a iddu ca è narisi" (letteralmente: a lui, poiché è Narese), vale: dategli addosso, picchiatelo; oppure: lo picchiarono tanto, in molti ingiustamente. Ricorda, mi è stato detto a Naro, un momento di rivalità, intorno al 1850, tra Naro e il vicino (e più grande, e più ricco) paese di Canicattì: e scoprire un Narese a Canicattì, era tutt’uno col caricarlo di botte."<ref>{{cita|Sciascia|pp. 44-46|Sciascia}}, 1982.</ref>
Nella raccolta di racconti ''Il mare colore del vino'' di [[Leonardo Sciascia]], nell'omonimo racconto, viene fatto riferimento alla città di Nisima che è facilmente assimilabile a Naro:
{{citazione|[…] Erano di Nisima, un paese in provincia di Agrigento: un grosso paese contadino ricco di territorio con ricchi proprietari; arioso; amministrato dai social comunisti, patria di un pezzo grosso del regime fascista; senza stazione ferroviaria; con un antico castello. […]|Leonardo Sciascia, ''Il mare colore del vino''<ref>{{cita|Sciascia, 1972}}.</ref>}}
 
== Geografia antropica ==
{{...|centri abitati d'Italia}}
 
== Economia ==
La città, meta di [[turismo]], è un importante centro [[Agricoltura|agricolo]] e d'[[allevamento]] ovino e avicolo, con piccole industrie alimentari, del legno e dell’abbigliamentodell'abbigliamento.
 
Il territorio del comune è compreso nella zona di produzione del [[Pistacchio di Raffadali]] [[Denominazione di origine protetta|D.O.P.]]<ref>{{cita testo|url= https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:52020XC1120(03)&from=IT |titolo= Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea del 20 novembre 2020 }}</ref>
 
In passato era attiva la [[Solfara Mintinella Virdilio]].
 
== Infrastrutture e trasporti ==
{{vedi anche|stazione di Margonia|stazione di Naro}}
{{...}}
 
* da [[Agrigento]]
==Amministrazione==
{{...}}
=== Altre informazioni amministrative ===
Il comune di Naro fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: [[regione agraria]] n.4 (Colline del Salso e di Naro)<ref>{{cita web|url=http://www.gurs.regione.sicilia.it/Gazzette/g08-43/g08-43-p7.html|titolo=GURS Parte I n. 43 del 2008|accesso=24-07-2011}}</ref>.
 
dalla [[Valle dei Templi]], percorrendo la [[Strada statale 115 Sud Occidentale Sicula|SS115]] per Siracusa dopo aver attraversato il quartiere del [[Villaggio Mosè]] inserirsi a sinistra sulla [[Strada statale 576 di Furore|SS576]].
=== Gemellaggi ===
Naro è gemellata con le seguenti città:
* {{Gemellaggio|Germania|Pforzheim|2011}}{{citazione necessaria}}
 
* da [[Caltanissetta]]
==Sport==
===Calcio===
La squadra della città è l'''A.S.D. Città di Naro'' attualmente militante nel campionato di 2ª categoria, girone L.
 
percorrendo la [[Strada statale 640 Strada degli Scrittori|SS640]], strada a scorrimento veloce CL-AG, uscire allo svincolo per [[Canicattì]] e poi la [[Strada statale 410 dir di Naro|SS410dir]] per Naro.
===Canottaggio===
* Dal 26 al 28 luglio [[1991]] la [[Diga San Giovanni]] fu sede dei XVI campionati europei di [[canottaggio]].<ref>[http://www.comune.naro.ag.it/libro5.htm Info sulla diga San Giovanni].</ref>
* Il 10 luglio 2011 sulle acque della [[Diga San Giovanni]] si sono disputati i campionati siciliani di canottaggio.<ref>[http://www.sicilia24h.it/naro-tutto-pronto-per-i-campionati-siciliani-di-canottaggio_68569/ Articolo riguardante i campionati regionali di canottaggio].</ref>
 
* da [[Palermo]]
=== Impianti sportivi ===
{{...}}
 
percorrendo la [[Strada statale 189 della Valle del Platani|SS189]] si arriva ad Agrigento, quindi continuare con il percorso indicato alla voce soprastante; percorrendo invece la [[Autostrada A19 (Italia)|A19]] - direzione Catania - uscire allo svincolo sulla [[Strada statale 640 Strada degli Scrittori|SS640]] e quindi continuare con il percorso indicato alla voce soprastante.
==Galleria fotografica==
 
* da [[Catania]]
<gallery>
Immagine:Chiesa di San Francesco, Naro.jpg |Chiesa di San Francesco (ordine inferiore)
Immagine:Duomo Naro da scalinata.jpg |La lunga scalinata che collega via Dante al Duomo normanno
Immagine:Naro panorama dal castello.jpg |La Valle del Paradiso fotografata dal Castello chiaramontano con la statua della Madonna che domina la città
Immagine:Cripta San Calogero Naro.jpg |La cappella dove è conservato il simulacro di San Calogero all'interno del Santuario di Naro
Immagine:Vecchio Duomo Naro.jpg |Il Duomo Normanno
Immagine:Duomo Naro dal castello.jpg |Il Duomo Normanno visto dalla torre quadrata del Castello
Immagine:Santuario San Calogero Naro.jpg |Il Santurio di San Calogero
Immagine:Affresco San Calogero grotta Naro.jpg |L'affresco raffigurante San Calogero inginocchiato in preghiera all'interno della grotta dove il Santo ha vissuto
Immagine:Chiesa San Francesco Naro.jpg |La Chiesa di San Francesco
Immagine:Santissimo Salvatore Naro facciata.jpg |La Chiesa del Santissimo Salvatore
Immagine:26032008(001).jpg |L'interno della Chiesa del Santissimo Salvatore
Immagine:Naro cortile del castello.jpg |Il cortile interno del castello chiaramontano
Immagine:Fiume Naro diga S Giovanni.jpg |Il fiume Naro nel punto in cui si inserisce nella Diga San Giovanni
Immagine:Diga San Giovanni.jpg |Una vista di parte della diga San Giovanni con Naro sullo sfondo
Immagine:Diga Furore.jpg |Una vista di parte della diga Furore
Immagine:Naro porta d'oro.jpg |La porta d'oro (o porta vecchia)
</gallery>
 
percorrendo la [[Autostrada A19 (Italia)|A19]] - direzione Palermo - uscire allo svincolo sulla [[Strada statale 640 Strada degli Scrittori|SS640]] e quindi continuare con il percorso indicato alla voce soprastante.
 
Naro è raggiunta attraverso da due assi viari: la [[Strada statale 410 di Naro|SS410]] che collega i due comuni di [[Palma di Montechiaro]] e [[Canicattì]], attraversando il comune di [[Camastra]], e che si ramifica all'ingresso della città (in Viale Europa) diventando quindi [[Strada statale 410 dir di Naro|SS410dir Naro-Canicattì]]; e la [[Strada statale 576 di Furore|SS576]] che anch'essa, come la [[Strada statale 410 di Naro|SS410]], si immette sulla [[Strada statale 115 Sud Occidentale Sicula|SS115]], il più importante asse viario della regione.
==Note==
 
== Amministrazione ==
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che nell'ultimo trentennio si sono succedute in questo comune. Per la [[legge 25 marzo 1993, n. 81]] a partire dal 1993 il sindaco, e relativa giunta, è eletto dai cittadini.
 
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Paolo Brancato|Inizio=18/03/1989|Fine=27/05/1991|Partito=[[Democrazia Cristiana]]|Note=<ref name=interno>[http://amministratori.interno.it/ Anagrafe degli amministratori locali e regionali]</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Angelo Baldacchino|Inizio=04/06/1991|Fine=18/03/1992|Partito=[[Democrazia Cristiana]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Paolo Lo Monaco|Inizio=06/05/1992|Fine=21/10/1992|Partito=[[Democrazia Cristiana]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Giovanni Mario Leone|Inizio=21/10/1992|Fine=07/06/1993|Partito=[[Democrazia Cristiana]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Giuseppe Cumbo|Inizio=22/06/1993|Fine=15/12/1997|Partito=[[Movimento per la Democrazia - La Rete]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Giuseppe Morello|Inizio=16/12/1997|Fine=11/06/2002|Partito=[[Democrazia Europea]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Giuseppe Cumbo|Inizio=12/06/2002|Fine=15/12/2003|Partito=[[La Margherita]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Maria Grazia Elena Brandara|Inizio=14/06/2004|Fine=08/06/2009|Partito=[[Unione di Centro (2002)|Unione di Centro]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Giuseppe Morello|Inizio=23/06/2009|Fine=28/05/2014|Partito=[[Il Popolo della Libertà]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Calogero Cremona|Inizio=29/05/2014|Fine=28/04/2019|Partito=Ricominciamo - Lista Civica|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Maria Grazia Elena Brandara|Inizio=29/04/2019|Fine=10/06/2024|Partito=Il sindaco per Naro - Lista Civica|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Melchiorre Milco Dalacchi|Inizio=11/06/2024|Fine=in carica|Partito=Magica Naro - Lista Civica|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
=== Altre informazioni amministrative ===
Il comune di Naro fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: [[regione agraria]] n.4 (Colline del Salso e di Naro)<ref>{{cita web|url=http://www.gurs.regione.sicilia.it/Gazzette/g08-43/g08-43-p7.html|titolo=GURS Parte I n. 43 del 2008|accesso=24 luglio 2011}}</ref>.
 
Naro ha aderito al [[Patto dei Sindaci]], iniziativa della [[Commissione europea]] lanciata nel 2008 per riunire in una rete permanente le città che intendono avviare un insieme coordinato di iniziative per la lotta ai [[Cambiamento climatico|cambiamenti climatici]].
 
Da marzo 2021 fa parte del comitato regionale "Zone Franche Montane"<ref>{{cita web|url= https://www.zonefranchemontanesicilia.it/i-comuni/i-comuni/77/|titolo=I Comuni|accesso={{data|20|08|2021}}}}</ref>.
 
== Sport ==
=== Calcio ===
La squadra della città è l'A.S.D. Fulgentissima attualmente militante nel campionato di serie c2, di calcio a5, girone C.
 
=== Canottaggio ===
* Dal 26 al 28 luglio [[1991]] la [[Diga San Giovanni]] fu sede dei XVI campionati europei di [[canottaggio]].<ref>[http://www.comune.naro.ag.it/libro5.htm Info sulla diga San Giovanni].</ref>
* Il 10 luglio 2011 sulle acque della [[Diga San Giovanni]] si sono disputati i campionati siciliani di canottaggio.<ref>[http://www.sicilia24h.it/naro-tutto-pronto-per-i-campionati-siciliani-di-canottaggio_68569/ Articolo riguardante i campionati regionali di canottaggio] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160314044744/http://www.sicilia24h.it/naro-tutto-pronto-per-i-campionati-siciliani-di-canottaggio_68569/ |data=14 marzo 2016 }}</ref>
 
=== Impianti sportivi ===
{{...|centri abitati d'Italia}}
Sono presenti impianti sportivi in via Matteotti, una tensostruttura di recente costruzione in via Euripide, e la palestra adiacente l'Istituto Comprensivo cittadino.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
*{{bibliografia|1=Novella|2= {{cita libro|cognome=Novella|nome=Lillo|titolo=Naro, leggenda arte tradizione |url=http://www.comune.naro.ag.it/libro1.htm|datadiaccessoaccesso=25-11- novembre 2009 |anno= |editore=Amministrazione Comunale di Naro|cid=Novella, 2009}} {{NoISBN}}}}
* {{cita libro|cognome=Sciascia|nome=Leonardo|titolo=Kermesse|anno=1982 |editore=Sellerio|isbn=88-389-0201-1|cid=Sciascia, 1982}}
*{{bibliografia|1=Castelli|2={{cita libro|cognome=Castelli|nome=Paolo|titolo=Storia di Naro Manoscritto del sec. XVIII in folio ai segni Qq. E. 111}} {{NoISBN}}}}
* {{Cita libro|cognome = Sciascia|titolo = Il mare colore del vino|nome = Leonardo|anno = 1972|editore = Einaudi|città = Torino |cid= Sciascia, 1972}}
*{{bibliografia|1=Cappuccino|2={{cita libro|cognome=Cappuccino|nome=Fra Salvatore|titolo=La Fenice}} {{NoISBN}}}}
*{{bibliografia|1=Paci|2= {{cita libro|cognome=PaciCastelli|nome=FabioPaolo|titolo=Storia di Naro -Manoscritto Atlantedel disec. storiaXVIII urbanisticain sicilianafolio volai segni Qq. 2|datadiaccesso=|anno=2002E. 111|editorecid=Flaccovio|id=ISBN 88-7804-203-XCastelli}} {{NoISBN}}
*{{bibliografia|1=Sciascia|2= {{cita libro|cognome=SciasciaCappuccino|nome=LeonardoFra Salvatore|titolo=Kermesse|datadiaccesso=|anno=1982La Fenice|editorecid=Sellerio|id=ISBN 88-3890-201-1Cappuccino}} {{NoISBN}}
* {{cita libro|cognome=Paci|nome=Fabio|titolo=Naro - Atlante di storia urbanistica siciliana |volume= 2|anno=2002 |editore=Flaccovio|isbn=88-7804-203-X|cid=Paci, 2002}}
 
== Voci correlate ==
* [[Solfara Barriera]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Naro}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.comune.naro.ag.it/ Sito del comuneistituzionale]
 
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