Caggiano: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua}}
{{F|centri abitati della Campania|novembre 2009}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Caggiano
|Panorama =Piazza LagoRocca indi Caggiano vista dal Castello.JPGjpg
|Didascalia =Piazza Lago in Caggiano vista dal Castello
|Bandiera = Caggiano-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Stemma = Caggiano-Stemma.png
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Campania
|Divisione amm grado 2 = Salerno
|Amministratore locale =Giovanni CaggianoModesto Lamattina
|Partito = [[centrosinistralista civica]] "Caggiano in comune"
|Data elezione =14/06/2004 (riconfermato il 07/06/2009)27-5-2019
|Data istituzionerielezione = 10-6-2024
|Data istituzione =
|Latitudine gradi=40
|Altitudine =
|Latitudine minuti=34
|Sottodivisioni = Calabri, Fontana Caggiano I, Mattina, Mattina V, Piedi L'Arma.
|Latitudine secondi=0
|Divisioni confinanti = [[Auletta]], [[Pertosa]], [[Polla]], [[Salvitelle]], [[Sant'Angelo Le Fratte]] (PZ), [[Savoia di Lucania]] (PZ), [[Vietri di Potenza]] (PZ)
|Latitudine NS=N
|Zona sismica = 1
|Longitudine gradi=15
|Gradi giorno = 1772
|Longitudine minuti=30
|Nome abitanti = caggianesi
|Longitudine secondi=0
|Patrono = [[sant'Antonio di Padova]]<ref>{{cita web|https://comune.caggiano.sa.it/vivere-il-comune/territorio/eventi|Eventi|15 maggio 2025}}</ref>
|Longitudine EW=E
|Festivo = 13 giugno
|Altitudine=828
|PIL =
|Superficie=35
|PIL procapite =
|Note superficie=
|Mappa = Map of Caggiano (Province of Salerno, region Campania, Italy 2024).svg
|Abitanti=2858
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Caggiano all'interno della provincia di Salerno
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bil2010/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
|Aggiornamento abitanti=31-12-2010
|Sottodivisioni=Calabri, Fontana Caggiano I, Mattina, Mattina V, Piedi L'Arma.
|Divisioni confinanti=[[Auletta]], [[Pertosa]], [[Polla]], [[Salvitelle]], [[Sant'Angelo Le Fratte]] (PZ), [[Savoia di Lucania]] (PZ), [[Vietri di Potenza]] (PZ)
|Codice postale=84030
|Prefisso=[[0975]]
|Fuso orario=+1
|Codice statistico=065019
|Codice catastale=B351
|Targa=SA
|Zona sismica=1
|Gradi giorno=
|Diffusività=
|Nome abitanti=caggianesi
|Patrono=[[sant'Antonio di Padova]]
|Festivo=[[13 giugno]]
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Caggiano pos SA.gif
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Caggiano all'interno della provincia di Salerno
|Sito=http://www.comune.caggiano.sa.it
}}
 
'''Caggiano''' è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di 2.864{{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Salerno]] in [[Campania]].
 
== Geografia fisica ==
Il paese è collocato su un rilievo dell'[[Geografia della Basilicata|Appennino lucano]], al confine del [[Parcoparco Nazionalenazionale del Cilento e Vallo di Diano]].
È il secondo comune più alto della provincia di Salerno (il primo è [[Montesano sulla Marcellana]])
 
InIl borgo è in posizione dominante sul [[Vallo di Diano]], mentre in direzione sud-ovest ha di fronte la catena dei monti [[Alburni]] al di là della quale si trova il mare di [[Paestum]] ed il [[golfo di Salerno]].
Secondo un racconto [[Mitologia|mitologico]] i monti Alburni (nella parlata locale ''culùo-nnli'' ''Culuònn'') sono sede dei [[Titano (mitologia)|Titani]] che qui si sarebbero rifugiati dal [[mar Tirreno]] per sfuggire all'ira di [[Nettuno (divinità)|Nettuno]]. Secondo una leggenda locale ad ogni terremoto i Titani si spostano verso est, proprio nella direzione del paese.
 
Il settore meridionale del comune è caratterizzato da una topografia prevalentemente montana, con una quota media sul livello del mare al di sopra dei {{formatnum:1000}} metri.
La contrada "Marevicino", posta ad ovest del centro abitato, raggiunge la quota di 828&nbsp;m [[s.l.m.]] Ai piedi del rilievo su cui sorge l'abitato, la zona pianeggiante, di natura [[palude|paludosa]], è denominata "Lago". Nel fondovalle scorrono i fiumi [[Melandro]] e [[Tanagro]]. In tutto il territorio sono presenti oltre venti sorgenti, ben distribuite tra le diverse contrade.
 
Il territorio montano di Caggiano, tuttavia, non presenta forme del rilievo accidentate, ma è strutturato a formare un altopiano dolcemente ondulato, intervallato, di tanto in tanto da versanti ripidi e scoscesi specialmente in corrispondenza dei pojie carsici, come ai piedi della Tempa del Vento. Qui sono localizzate le cime più elevate del territorio: Monte Sierio ({{M|1286|ul=m slm}}), Monte Moschiglione ({{M|1199|u=m slm}}), Pietra dei Monaci ({{M|1194|u=m slm}}), Fosse di Salinas ({{M|1190|u=m slm}}), Tempa del Vento ({{M|1174|u=m slm}}), Monte Sarcone ({{M|1173|u=m slm}}).
Il comune confina ad est con i comuni di [[Vietri di Potenza]] e [[Sant'Angelo Le Fratte]], della [[provincia di Potenza]], in [[Basilicata]], a nord con [[Salvitelle]] e a sud-est con [[Polla]], [[Auletta]] e [[Pertosa]], che appartengono invece alla stessa provincia di Salerno. Dista 70&nbsp;km da Salerno e 45&nbsp;km da Potenza.
 
A nord - ovest dell'altopiano si erge il [[Monte Capo la Serra]] ({{M|1141|u=m slm}}), che domina con la sua mole l'abitato di Caggiano e la valle sottostante.
* '''[[Classificazione sismica]]''': '''zona 1''' (sismicità alta), Ordinanza PCM. 3274 del 20/03/2003.
 
La contrada "Marevicino", posta ad ovest del centro abitato, raggiunge la quota di {{M|828|u=m slm}}. Ai piedi del rilievo su cui sorge l'abitato, la zona pianeggiante, è denominata "Lago". Nel fondovalle scorrono i fiumi [[Melandro]] e [[Tanagro]]. In tutto il territorio sono presenti oltre venti sorgenti, ben distribuite tra le diverse contrade.
 
Il comune confina ad est con i comuni di [[Vietri di Potenza]] e [[Sant'Angelo Le Fratte]], della [[provincia di Potenza]], in [[Basilicata]], a nord con [[Salvitelle]] e a sud-est con [[Polla]], [[Auletta]] e [[Pertosa]], che appartengono invece alla stessa provincia di Salerno.
 
*[[Classificazione sismica]]: zona 1 (sismicità alta), Ordinanza PCM. 3274 del 20 marzo 2003.
*[[Classificazione climatica]]: zona D, 1772 [[Gradi giorno|GG]].
 
== Origini del nome ==
Il [[toponimo]] ''Caianus'' si originò - come quello di altri paesi vicini, quali ''Colliano'' da ''Lucullus'', ''Sicignano'' da ''Sicinius'', ''Ricigliano'' da ''Ricilius'', ''Romagnano'' da ''Romanius'', ''Balvano'' da ''Balbius'', ecc. - dal comunissimo ''praenomen'' ''Caius'', portato da qualche patrizio romano, che ne dovette possedere il ''fundus'': nella lingua latina l'aggiunta del suffisso ''anus'' alla radice del nome proprio denota appunto appartenenza. Da tale ''[[Convenzione dei nomi romani|praenomen]]'' deriva infatti anche il nome di un altro ''fundus Caianus'', nell'attuale provincia di Roma, e più precisamente nel comune di Labico, di cui ci è pervenuta notizia dal cosiddetto ''Elenco Costantiniano'' e quello infine del comune di ''Caianello'', in provincia di Caserta.
Sappiamo ancora – a riprova di quanto detto – che l'aggettivo ''Caianus'' era assai in voga al tempo di Caligola: egli siccome in via ordinaria, era chiamato col prenome ''Caius'', tale aggettivo venne a indicare tutto ciò che si riferiva all'imperatore, tanto che i suoi sostenitori erano detti appunto ''Caiani''. Stesso nome fu successivamente dato da Tertulliano ai seguaci della montanista Quintilla, che egli però confuse con un'altra Quintilla, seguace appunto dello gnostico ''Caius''.<ref>Giovanni Salimbene, ''Le famiglie di Caggiano e Pertosa negli anni 1740 e 1754'', Salerno, Lavegliacarlone Editore, 2008, pp. 11-12</ref>
 
== Storia ==
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Nel territorio sono stati rinvenuti resti preistorici, in particolare nelle "[[grotte dello Zachito]]" ai piedi del monte sulla cui cima si trova oggi il paese, luogo particolarmente favorevole per la vicinanza del fiume [[Melandro]].
 
Nell'[[VIII secolo a.C.|VIII]]-[[VII secolo a.C.]], l'area entrò probabilmente in contatto con le [[Colonie nell'antichità|colonie]] [[Grecia antica|greche]] sulla costa. Il territorio doveva essere abitato da popolazioni di stirpe [[sanniti|sabellica]]: le vallate erano percorse da genti nomadi dedite alla pastorizia, armate di frecce di pietra ed archi e con scudi di vimini, mentre sulle alture sorgevano villaggi protetti da mura. Senza particolari prove, la contrada di ''Veteranuso'', a causa del suo nome, è stata ritenuta il sito di un'antica città (''Ursentum'' o ''Urseo''), capitale del popolo degli [[Ursentini]], che sarebbe sorta nella località di "Tempa dei Tiesti", dove alcuni ruderi furono interpretati come resti di un centro abitato {{citazioneSenza necessariafonte}}.
{{Nota
|titolo=Le origini del nome
|contenuto=Il [[toponimo]] ''Caianus'' si originò - come quello di altri paesi vicini, quali ''Colliano'' da ''Lucullus'', ''Sicignano'' da ''Sicinius'', ''Ricigliano'' da ''Ricilius'', ''Romagnano'' da ''Romanius'', ''Balvano'' da ''Balbius'', ecc. - dal comunissimo ''praenomen'' ''Caius'', portato da qualche patrizio romano, che ne dovette possedere il ''fundus'': nella lingua latina l'aggiunta del suffisso ''anus'' alla radice del nome proprio denota appunto appartenenza. Da tale ''[[Convenzione dei nomi romani|praenomen]]'' deriva infatti anche il nome di un altro ''fundus Caianus'', nell'attuale provincia di Roma, e più precisamente nel comune di Labico, di cui ci è pervenuta notizia dal cosiddetto ''Elenco Costantiniano'' e quello infine del comune di ''Caianello'', in provincia di Napoli.
Sappiamo ancora – a riprova di quanto detto – che l'aggettivo ''Caianus'' era assai in voga al tempo di Caligola: egli siccome in via ordinaria, era chiamato col prenome ''Caius'', tale aggettivo venne a indicare tutto ciò che si riferiva all'imperatore, tanto che i suoi sostenitori erano detti appunto ''Caiani''. Stesso nome fu successivamente dato da Tertulliano ai seguaci della montanista Quintilla, che egli però confuse con un'altra Quintilla, seguace appunto dello gnostico ''Caius''.<ref>Giovanni Salimbene, ''Le famiglie di Caggiano e Pertosa negli anni 1740 e 1754'', Salerno, Lavegliacarlone Editore, 2008, pp. 11-12</ref>
}}
 
=== Epoca romana ===
Il territorio entrò a far parte dei domini [[Roma (città antica)|romani]] dopo le tre [[guerre sannitiche]] ([[343 a.C.|343]] - [[290 a.C.]]). Durante la [[seconda guerra punica]] [[Annibale]] vi tese un agguato al console romano [[Marco Claudio Marcello]] e non lontano [[Spartaco]] fu definitivamente sconfitto presso ''Dianum'' (l'antico centro da cui prende il nome il [[Vallo di Diano]]) {{citazioneSenza necessariafonte}}.
 
Sotto il dominio dei Romani il territorio faceva parte dell{{'}}''ager Volceianus'', territorio della città di ''Volcei'', attuale [[Buccino]] e i suoi abitanti fecero parte della "tribus Pomptina". Sono attestate numerose [[Epigrafe|epigrafi]] e la famiglia degli ''Instei'' costruì una tomba monumentale nella località San Stasio. Con la riorganizzazione [[Diocleziano|dioclezianea]] il territorio di Caggiano fece parte della nuova [[Regio III Lucania et Bruttii]] (''[[Regioni dell'Italia augustea|provincia]] della Lucania e del Bruzio'').
 
=== Epoca alto-medioevale ===
Durante il periodo delle [[invasioni barbariche]] il territorio fu percorso da [[Vandali]] e [[Visigoti]] e fu interessato nel [[VI secolo]] dalle guerre tra [[Goti]] e [[Impero romano d'Oriente|Bizantini]].
 
Il territorio passò quindi sotto il dominio dei [[Longobardi]], a cui si deve probabilmente un rafforzamento delle fortificazioni, databile tra l'[[VIII secolo|VIII]] e il [[IX secolo]]. Da alcuni importanti centri sulla costa rimasti in potere dei Bizantini si rifugiarono verso l'interno preti e monaci, per lo più di rito greco, perseguitati dagli [[iconoclastia|iconoclasti]].
 
Con l'indebolimento dei Longobardi, nel [[X secolo|X]]-[[XI secolo]] si ebbe una nuova espansione bizantina verso l'interno, e questo rinnovato legame con il mondo greco è testimoniato a Caggiano dall'edificazione di chiese di rito greco, come Santa Caterina e Santa Maria dei Greci.
 
Nell'[[XI secolo]] l'[[Italia meridionale]] venne conquistata dai [[Normanni]] guidati da [[Roberto il Guiscardo]]. A Caggiano, il loro arrivo, intorno al [[1070]] fu segnato dal rafforzamento delle fortificazioni preesistenti e dalla costruzione di un [[castello]], sul sito di precedenti opere fortificate. Il luogo aveva infatti notevole importanza a controllo delle vie verso la [[Calabria]] e la [[Puglia]], percorse dai pellegrini diretti in [[Terra Santasanta]].
[[File:Panorama di Caggiano 01.JPG|thumb|right|200px|Il sito dove sorgeva la chiesa di Sant'Agata e la ''mansio'' dei Templari]]
Intorno al castello si sviluppò quindi un piccolo borgo, primo nucleo dell'attuale abitato, con alcune dimore ed altri edifici che ben presto ottenne il titolo di [[università feudale]]. Nel [[XII secolo]] i [[Ordine dei Templari|Templari]] vi eressero una ''[[mansio]]'' in contrada "Sant'Agata", mentre l'[[Sovrano Militare Ordine di Malta|ordine degli Ospitalieri]] (il futuro [[Sovrano Militare Ordine di Malta|Ordine di Malta]]) gestiva l'ospedale dedicato a San Giovanni. Con la soppressione dei Templari nel [[1312]] anche la ''mansio'' di Caggiano fu ceduta agli Ospitalieri.
 
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Il nuovo signore di Caggiano si mantenne fedele agli [[Angioini]]: nel [[1284]] fu nominato da Carlo I "Giustiziere della Basilicata" e quattro anni dopo fu nominato cavaliere da [[Carlo II d'Angiò|Carlo II]]. Espanse inoltre i suoi domini, acquisendo anche [[Pertosa]], Castiglione e [[Paterno (comune)|Paterno]]. Nel [[1330]] gli successe il primogenito Niccolò e a questi prima il figlio Giovanni e poi l'altro figlio Mattia, che acquistò la signoria di [[Pescopagano]] e fu ciambellano di [[Roberto d'Angiò]] e della regina [[Giovanna d'Angiò|Giovanna]].
 
Luigi Gesualdo partecipò alla [[congiura dei baroni]] contro [[Ferdinando IIFerrante d'Aragona]] e fu quindi privato del suo feudo, mentre il castello veniva in parte demolito. Il feudo venne affidato a Giacomo [[Caracciolo]], conte di [[Buccino]], che fece ricostruire le fortificazioni. Dopo la firma dell'[[armistizio di Lione]] tra [[Luigi XII di Francia]] e [[Ferdinando II d'Aragona]], nel [[1504]], Luigi Gesualdo fu reintegrato nei suoi precedenti possedimenti. Morì nel [[dicembre]] del [[1518]].
 
Nel corso del [[XV secolo]] Caggiano aveva anche dato i natali agli umanisti [[Gabriele Altilio]] e [[Crisostomo Colonna]].
 
Nel [[1674]] la signoria dei [[Gesualdo (famiglia)|Gesualdo]] ebbe termine con [[Gianbattista Ludovisio]], principe di [[Venosa]] e di [[Piombino]] e signore di Caggiano, che vendette il feudo a Prospero Parisani di Tolentino. La famiglia, secondo l'opuscolo "''Veritatis Statera''" di padre Arcangelo da Caggiano discendeva dalla nobile famiglia dei Suardo, di origini tedesche.
 
=== XVII-XIX secolo: i Parisani ===
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L'ordinamento delle amministrazioni locali istituito durante l'occupazione francese e i regni di [[Giuseppe Bonaparte]] e di [[Gioacchino Murat]] ([[1809]]-[[1810]]), con il consiglio comunale ([[decurionato]]) che eleggeva il [[sindaco]], sopravvisse alla [[Restaurazione]]
I Caggianesi presero parte ai moti del [[1820]]-[[1821]] e del [[1831]]. Il paese venne inoltre colpito da una notevole crisi economica e si sollevò ancora nel [[1848]], In seguito alla nuova suddivisione amministrativa del [[regno di Napoli]], il paese fece parte del [[distretto di Sala]] nel [[Principato di Citeriore]] e fu capoluogo di circondario.
 
Nella notte tra il [[16 dicembre|16]] e il [[17 dicembre]] del [[1857]] fu colpito dadal un forteviolento [[terremoto della Basilicata del 1857|terremoto della Basilicata]].
 
Dal [[1860]] al [[1927]], durante il [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] divenne capoluogo dell'omonimo [[mandamento (diritto)|mandamento]] appartenente al [[Circondario di Sala Consilina]].
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=== XX secolo: primo e secondo dopoguerra ===
Soprattutto a partire dal secondo dopoguerra, il paese si è sviluppato ed esteso a valle delle vecchie mura di cinta ed il centro storico si è progressivamente spopolato. Oggi '''Caggiano''' è così diviso in due aree: il centro storico di origine romano-medioevale, racchiuso tra le mura, e l'area moderna. In questi ultimi anni, però, forestieri hanno cominciato ad acquistare case proprio nel centro storico per trascorrervi i periodi di ferie ed il fine settimana.
La popolazione ha accusato sensibili flessioni demografiche in corrispondenza di 3 ondate migratorie verso le [[Americhe]] (essenzialmente [[Stati Uniti d'America|USA]]) all'inizio del [[XX secolo]] e tra le due guerre mondiali, ed ancora le [[Americhe]] (oltre che verso gli USA anche in direzione di [[Venezuela]] ed [[Argentina]]) ma progressivamente sempre più spesso l'[[Europa]] (essenzialmente la [[Germania Occidentale]]) ed il [[nord Italia]] nel secondo dopoguerra. In particolare,
* tra il [[1921]] ed il [[1936]] la popolazione è passata da {{formatnum:3516}} abitanti a {{formatnum:3061}}, perdendo 455 unità (13% ovvero una media di 30 persone l'anno);
* nel ventennio [[1951]]-[[1971]] si è passati da {{formatnum:3817}} abitanti a {{formatnum:3397}}, perdendo 420 unità (11% pari a 21 persone annue).
Oggi la popolazione si è attestata poco sopra le {{formatnum:3000}} unità.
 
La [[prima guerra mondiale]] causò diverse vittime tra i paesani (38 morti in combattimento, 7 dispersi, 9 in prigionia ed altri 10 per malattie contratte in guerra) e altre ne fece la [[seconda guerra mondiale]] (18 morti in combattimento, 4 dispersi e 7 per malattia).
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Sono, inoltre, presenti alcune piccole aziende manifatturiere, meccaniche e di trasformazione alimentare.
Il [[Terremoto dell'Irpinia del 1980|terremoto]] del [[23 novembre]] [[1980]], contrariamente a quanto avvenuto nei comuni limitrofi, ha solo sfiorato Caggiano senza provocare né morti né feriti, tanto che nell'occasione già nelle prime ore successive all'evento partirono gruppi di volontari per soccorrere i paesi vicini. D'altra parte anche in passato eventi sismici distruttivi hanno più spesso risparmiato Caggiano di quanto non sia successo ai comuni che lo circondano.
 
=== Stemma ===
Il comune ha recentemente deliberato per il [[referendum]] correlato al [[Progetto Grande Lucania]].
 
=== Simboli ===
[[File:Caggiano-Stemma.png|100 px|left]]
L'attuale stemma del comune è sormontato da una corona turrita e contornato da due rami, uno di quercia ed uno di ulivo (emblema della repubblica italiana) uniti alla base con un nastro. in esso è raffigurato non un imponente maniero con due alte torri ed un torrione merlati, che si erge su un rigoglioso prato verde.<br />
: '''Stemma'''
Quello riprodotto sui documenti ufficiali del Settecento reca invece la sagoma di una figura umana non abbastanza decifrabile. Un breve studio del prof. Carmine Paolo Carucci dal titolo ''Illustrazioni dell'antico stemma civico di Caggiano'' ne spiega il mistero:<br />
L'attuale stemma del comune è sormontato da una corona turrita e contornato da due rami, uno di quercia ed uno di ulivo (emblema della repubblica italiana) uniti alla base con un nastro. in esso è raffigurato non un imponente maniero con due alte torri ed un torrione merlati, che si erge su un rigoglioso prato verde.
«Sullo stemma civico di Caggiano rinvenuto nel R(eale) Grande Archivio di Napoli&nbsp;– scrive il Carucci&nbsp;– è effigiato un personaggio di aspetto giovanile in atto di chi cammina, coverto di giaco, con fascia a tracolla che finisce con due svolazzi al fianco sinistro, col petto fregiato di una croce, con corona marchionale sulla testa, e con la mano destra poggiata su d'un speciale bastone, sulla cui estremità superiore vedesi disegnato un edificio, che termina in alto con cupola con base circolare, circondata da fortilizi.<br />
Quello riprodotto sui documenti ufficiali del Settecento reca invece la sagoma di una figura umana non abbastanza decifrabile. Un breve studio del prof. Carmine Paolo Carucci dal titolo ''Illustrazioni dell'antico stemma civico di Caggiano'' ne spiega il mistero:
La mano sinistra ha l'indice piegato verso il suddetto edificio, indicando la meta da raggiungere ed in basso dallo stesso lato, ad una certa distanza osservasi una mezzaluna: il tutto circondato da una corona ovale di foglie di lauro.<br />
«Sullo stemma civico di Caggiano da me rinvenuto nel R(eale) Grande Archivio di Napoli&nbsp;– scrive il Carucci&nbsp;– è effigiato un personaggio di aspetto giovanile in atto di chi cammina, coverto di giaco, con fascia a tracolla che finisce con due svolazzi al fianco sinistro, col petto fregiato di una croce, con corona marchionale sulla testa, e con la mano destra poggiata su d'un speciale bastone, sulla cui estremità superiore vedesi disegnato un edificio, che termina in alto con cupola con base circolare, circondata da fortilizi.
La concessione di tale stemma all'Università di Caggiano evidentemente allude al memorabile fatto storico al quale prese parte Alberedo, signore di Caggiano, nella spedizione della [[prima crociata]]. […] L'edificio figurato sull'estremità del bastone rappresenta la [[Basilica del Santo Sepolcro]] di Cristo […] volendo significare che i Caggianesi, sotto il comando del loro signore, vanno alla conquista del S(anto) Sepolcro per riscattarlo dal dominio islamico».
La mano sinistra ha l'indice piegato verso il suddetto edificio, indicando la meta da raggiunge-re ed in basso dallo stesso lato, ad una certa distanza osservasi una mezzaluna: il tutto circondato da una corona ovale di foglie di lauro.
La concessione di tale stemma all'Università di Caggiano evidentemente allude al memorabile fatto storico al quale prese parte Alberedo, signore di Caggiano, nella spedizione della prima crocia-ta. /…/ L'edificio figurato sull'estremità del bastone rappresenta la Basilica del Santo Sepolcro di Cristo /…/ volendo significare che i Caggianesi, sotto il comando del loro signore, vanno alla con-quista del S(anto) Sepolcro per riscattarlo dal dominio islamico».
 
=== Caggiano nelle mappe antiche ===
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* come ''Cangiano''
** 1704, ''Des Königreichs Napoli Nord-Theil'' di [[G. Bodenuer]]<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://cartweb.geography.ua.edu:9001/StyleServer/calcrgn?cat=Europe&item=Southern%20Europe/Europe1704h.sid&wid=500&hei=400&props=item(Name,Description),cat(Name,Description)&style=simple/view-dhtml.xsl# Viewing Southern Europe/Europe1704h.sid] |data=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>
** 1704, ''Des Königreichs Napoli Sud-Theil'' di [[G. Bodenuer]]<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://cartweb.geography.ua.edu:9001/StyleServer/calcrgn?cat=Europe&item=Southern%20Europe/Europe1704i.sid&wid=500&hei=400&props=item(Name,Description),cat(Name,Description)&style=simple/view-dhtml.xsl# Viewing Southern Europe/Europe1704i.sid] |data=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>
** 1721, ''Italy: DistinguisedDistinguished According to the Extent of all the States'' di [[John Senex]] (?-1740, inglese)<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://cartweb.geography.ua.edu:9001/StyleServer/calcrgn?cat=Europe&item=Southern%20Europe/Europe1721h.sid&wid=500&hei=400&props=item(Name,Description),cat(Name,Description)&style=simple/view-dhtml.xsl# Viewing Southern Europe/Europe1721h.sid] |data=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>
** 1745, ''Neapolis Regnum Quo Continentur Aprutium Ulterius et Citerius, Comitatus Molisius Terra Laboris, Capitaniata Principot'' di [[Matthäus Seutter]] (1678-1757, tedesco)<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://cartweb.geography.ua.edu:9001/StyleServer/calcrgn?cat=Europe&item=Southern%20Europe/Europe1745m.sid&wid=500&hei=400&props=item(Name,Description),cat(Name,Description)&style=simple/view-dhtml.xsl# Viewing Southern Europe/Europe1745m.sid] |data=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>
* come ''Cagiano''
** 1771, ''L'Italie Divisée en ses Différens États Divisée'' di [[Giovanni Antonio Rizzi Zannoni]] (1736-1814)<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://cartweb.geography.ua.edu:9001/StyleServer/calcrgn?cat=Europe&item=Southern%20Europe/Europe1771j.sid&wid=500&hei=400&style=simple/view-dhtml.xsl# Viewing Southern Europe/Europe1771j.sid] |data=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>
** 1783, ''CARTE D'ITALIE Assujettie aux Observations Astronomiques et Aux Itinéraires'' di [[Pietro Santini]]<ref>[http://www.euratlas.net/cartogra/italy_1783/italia-gb_2_2.html ITALY 1783: Kingdom of Naples]</ref>
 
== Monumenti e luoghi di d'interesse ==
=== Architetture militari ===
[[File:Castello in Caggiano.JPG|thumb|right|200px|Il Castello]]
Il castello di Caggiano, si trova sul lato orientale del paese, l'unico non difeso naturalmente e consiste in tre torri unite da un muro, con due porte d'accesso (dette, nel dialetto locale, "''ncap' lu pont''" e ''"'mmocca lu pont"'', ovvero "bocca del ponte"). Nei pressi delle due porte era la cappella dedicata a san Luca, conosciuta anche come "Cappella della Guardia". I primi apprestamenti difensivi risalgono forse al [[IX secolo|IX]]-[[X secolo]], mentre i resti attualmente più evidenti risalto all'epoca [[Normanniconquista normanna dell'Italia meridionale|epoca normanna]], nell'[[XI secolo]]. Nel [[XIV secolo|XIV]] e [[XV secolo]] la fortezza venne trasformata in residenza signorile. I [[Gesualdo (famiglia)|Gesualdo]] vendettero nel [[XVI secolo]] gran parte del castello alle famiglie Isoldi (sudest) e Abbamonte (nord) e il settore nord-occidentale passò nel [[XIX secolo]] in proprietà dei Carucci. Oggi buona parte del castello è di proprietà del comune che lo ha notevolmente rivalutato.
 
Le mura cittadine, sottoposte ada un recente restauro, presentano dalle due originarie, quattro porte di accesso, due delle quali, sul lato orientale, collegate al castello. Altre porte di accesso alla città erano la "Pertuccia" e la "Mare (o Male) vicino"
 
=== Architetture religiose ===
[[File:Chiesa del SS Salvatore di Caggiano.JPG|thumb|right|200pxupright|Facciata della Chiesa del SS Salvatore]]
* Chiesa madre del Santissimo Salvatore ([[XI secolo|XI]]-[[XII secolo]]), presenta la facciata in stile [[Architettura romanica|romanico]] e l'interno ad una sola navata e con volta affrescata. Nel [[XV secolo]] svolse di fatto il ruolo di [[cattedrale]], avendo ospitato i [[Vescovo|vescovi]] della soppressa [[diocesi di Satriano]] ([[Satriano di Lucania]]), distrutta dalla regina [[Giovanna II di Napoli]]. Subì diversi rifacimenti e il campanile moderno, in [[cemento armato]], è opera dell'ingegnere Salvatore Ruiz degli inizi del [[XX secolo]]. Ospita un altar maggiore [[XVII secolo|seicentesco]] con trono in legno dorato, altri dieci altari, nove dei quali furono sotto il patronato delle principali famiglie del paese, diversi dipinti e un pergamo ligneo scolpito da Fortunato Cafaro. Nella chiesa vi sono 9 altari che ancora riportano il nome delle famiglie del paese che ne rivestirono il patronato: [[Immacolata Concezione]] ai Colonna; [[Annunciazione]] ai Solimena; [[Arcangelo Michele]] agli Altilio; ''Maria del Soccorso'' agli Oliva; [[Sant'Egidio]] e di [[Santa Teresa]] ai Morrone-Di Stasio; [[San Giuseppe]] ai Sabini; [[Madonna delle Grazie|Santa Maria delle Grazie]] ai Casale; [[San Nicola di Bari]] ai Carusi-Abbamonte; [[Santa Monica]] ai Mignoli-Morrone.
[[File:Chiesa di Santa Caterina di Caggiano 1.jpg|thumb|upright|La navata interna della chiesa di S.Caterina.]]
Sono, inoltre, noti i nomi degli arcipreti che si sono succeduti a partire dal prima metà del [[XIV secolo]].
[[File:Chiesa di Santa Maria dei Greci di Caggiano.JPG|thumb|upright|Chiesa di Santa Maria dei Greci]]
{{cassetto
[[File:Chiesa Santa Venere di Caggiano.jpg.JPG|thumb|Ruderi della chiesa di Santa Veneranda]]
|titolo=Elenco degli arcipreti che si sono succeduti a partire dal prima metà del XIV secolo
* La chiesa di Santa Caterina fu in origine ([[XI secolo]]) dedicata al culto greco-[[Chiesa ortodossa|ortodosso]] e presenta pianta a croce greca. Fu danneggiata dal [[terremoto della Basilicata del 1857|terremoto del 1857]]. La parte ancora conservata dell'edificio venne ripulita internamente agli inizi del [[XX secolo]] e vi furono aggiunti gli affreschi sulla volta del [[presbiterio]]. Conserva nel soffitto a cassettoni della navata tre tele di [[Nicola Peccheneda]] raffiguranti il ''Corpo di Cristo'', il ''Martirio di santa Caterina'', e il ''San Carlo Borromeo'', mentre altri due dipinti si trovano sulla parete, uno con ''Cristo che assolve l'adultera'', un altro con la ''Conversione della Samaritana'' ed un'ultima con ''Maria Santissima del Carmine e san Simone'' nel braccio sinistro del [[transetto]]. I dipinti furono eseguiti tra 1769 e 1770. Un dipinto di [[Muccioli di Salvitelle]] del [[1604]] e raffigurante "''San Mattia''" si trova sopra l'altare del santo. Sopra l'[[altare maggiore]] in [[marmo]] si trova una statua lignea di "''Santa Caterina''" con diadema in argento.
|testo=*Don Iacone Paraggio (una bolla di concessione di una cappella datata 1337 porta il suo nome)
* La chiesa di Santa Maria dei Greci ([[XI secolo]]) fu forse la prima chiesa eretta nel paese, con un'originaria pianta a croce greca. Risalirebbe secondo la tradizione locale, alla metà del [[VI secolo]] ed era inizialmente affidata ai monaci [[basiliani]] e fu in seguito [[chiesa ortodossa]] fino al [[1570]]. La chiesa Nel [[1770]] fu rimaneggiata con pianta a croce latina. Vi si conservano l'altar maggiore in marmo e un altare in legno dedicato a san Bartolomeo. In abbandono, ne crollò il tetto, ma è attualmente in via di recupero. Vi è sepolto Andrea Raguseo "''de Venetiis'', ultimo vescovo della diocesi di Satriano, morto nel [[1439]].
* Don Giovanni Rumolo
* Don Agostino Guercio (in un atto del 1429 vende un terreno per comprare una campana)
* Don Giovanni Marotta
* Don Giovanni Mignoli
* Don Melchiore Oliva (nel 1583 firma l'atto di costituzione di una cappella)
* Don Cesare Gambino
* (?-1586) Don Andrea Annisato
* (1587-1613) Don Fabio Girardelli
* (14 maggio 1614- 29 marzo 1622) Don Nicola Potenza
* (2 luglio 1622-19 aprile 1643) Don Luiso Acciaro
* (24 aprile 1651-1652) Don eremia Vitilio
* (8 settembre 1653- 1664) Don Napolione d'Adesso
* (8 novembre 1664-1678) Don Tommaso d'Adesso
* Don Giovanni Pucciarelli
* (28 aprile 1794-1722) Don Fabrizio Isolda
* (1724-1740) Don Nicola Lepore
* (8 febbraio 1741-20 gennaio 1763) Don Lorenzo Lepore
* (8 dicembre 1764-24 febbraio 1779) Don Francesco Antonio Lupi
* (1779-1808) amministrazione degli Economi Morrone
* (11 dicembre 1808-6 giugno 1864) Don Francesco Lepore
* (29 febbraio 1872-4 novembre 1900) Don Felice De Cesare
* (1903-1939) Don Claudio Romagnano
* (1940-1949) Don Vincenzo Morrone
* (1949-1950) Don Michele Isoldi (Economo curato)
* (1950-1951) Don Nicola Credentino
* (1951-1952) Don Salvatore Belluomo
* (1952-1961) Don Antonio Tozzi
* (1961-1962) Don Giuseppe Amato
* (1962-2011) Don Vittorio Lamattina
* (2011-oggi) Don Alessandro Brignone
}}
[[File:Chiesa di Santa Caterina di Caggiano 1.jpg.JPG|thumb|right|200px|La navata interna della chiesa di S.Caterina.]]
[[File:Chiesa di Santa Maria dei Greci di Caggiano.JPG|thumb|right|200px|Chiesa di Santa Maria dei Greci]]
[[File:Chiesa Santa Venere di Caggiano.jpg.JPG|thumb|right|200px|Ruderi della chiesa di Santa Veneranda]]
* La chiesa di Santa Caterina fu in origine ([[XI secolo]]) dedicata al culto greco-[[Chiesa ortodossa|ortodosso]] e presenta pianta a croce greca. Fu danneggiata dal terremoto del [[1857]]. La parte ancora conservata dell'edificio venne ripulita internamente agli inizi del [[XX secolo]] e vi furono aggiunti gli affreschi sulla volta del [[presbiterio]]. Conserva sul soffitto a cassettoni della navata tre tele di [[Nicola Peccheneda]] ("''Corpo di Cristo''", "''Martirio di santa Caterina''", "''San Carlo Borromeo''"), mentre altri due dipinti si trovano sulla parete ("''Cristo che assolve l'adultera''" e "''Conversione della Samaritana''") e un'altra (''Maria Santissima del Carmine e san Simone'') nel braccio sinistro del [[transetto]], l'unico conservato. I dipinti sono datati al [[1769]]. Un dipinto di [[Muccioli di Salvitelle]] del [[1604]] e raffigurante "''San Mattia''" si trova sopra l'altare del santo. Sopra l'[[altare maggiore]] in [[marmo]] si trova una statua lignea di "''Santa Caterina''" con diadema in argento.
* La chiesa di Santa Maria dei Greci ([[XI secolo]]) fu forse la prima chiesa eretta nel paese, con un'originaria pianta a croce greca. Risalirebbe secondo la tradizione locale, alla metà del [[VI secolo]] ed era inizialmente affidata ai monaci [[basiliani]] e fu in seguito chiesa [[Chiesa Ortodossa|ortodossa]] fino al [[1570]]. La chiesa Nel [[1770]] fu rimaneggiata con pianta a croce latina. Vi si conservano l'altar maggiore in marmo e un altare in legno dedicato a san Bartolomeo. In abbandono, ne crollò il tetto, ma è attualmente in via di recupero. Vi è sepolto Andrea Raguseo "''de Venetiis'', ultimo vescovo della diocesi di Satriano, morto nel [[1439]].
 
* Fuori dal paese, su una roccia sono presenti i ruderi della cappella di Santa Veneranda, risalente probabilmente all'[[XI secolo]], a navata unica e con abside semicircolare, distrutta da un terremoto nel [[XVIII secolo|Settecento]].
 
* La cappella di San Luca Evangelista, sorta ai piedi del castello nel [[XIII secolo]], si presenta a navata unica e con un'edicola in pietra al di sopra del portale in facciata.
 
* Il colle di Sant'Agata, fuori dal centro abitato, in direzione nord, conserva i ruderi di una ''mansio'' dei [[Templari]] del [[XIII secolo]], con una chiesa a navata unica racchiusa in un recinto fortificato con torri, dedicata a Sant'Agata, risalente al [[XII secolo]]. Dopo la soppressione dell'ordine nel [[1312]] le sue proprietà passarono al [[Sovrano Militare Ordine di Malta|ordine degli Ospitalieri]] (oggi ordine di Malta), che gestiva già l'ospizio di San Giovanni. Secondo un erudito locale del [[XIX secolo]], don Alessio Lupo, sacerdote nel paese, un manoscritto del [[1572]] riportava gli edifici templari come ancora esistenti e i loro ruderi erano ancora ben visibili nel [[XVIII secolo]]. Il nome della chiesa è passato alla denominazione dell'attuale contrada e una leggenda popolare narra dell'esistenza di un tesoro in una grotta sovrastante, che sarebbe stato nascosto dai Templari prima della loro fuga, ma che sarebbe stato custodito da un mostro.
* Il [[convento]] dei [[Ordine francescano|Padri Minori]] sorse al di fuori del centro storico, sulla cima di un'altura nel [[1634]] e si articola intorno al chiostro a due piani. Il terreno, con una preesistente cappella dedicata a Santa Sofia, venne donato dall'[[Università del Regno|università (comunità) di Caggiano]] nel [[1635]]. La chiesa, completata nel [[1717]] con il contributo dei cittadini, fu dedicata al [[santo patrono]] del paese, [[sant'Antonio di Padova]] e rifatta ancora nel [[1749]]. Conserva due delle tre navate originarie, dopo la distruzione della navata destra per far posto al convento e vi sono custodite tele di [[Nicola Peccheneda]]. Il convento venne soppresso nel [[1866]] e in seguito ospitò un [[osservatorio meteorologico]] geodinamico e attualmente è occupato dalla [[canonica]] della chiesa e dalla biblioteca comunale, con un antiquarium che conserva i materiali archeologici provenienti dal monumento funerario degli ''Insteii''.
 
* Il [[convento]] dei [[Padri Riformati]] sorse al di fuori del centro storico, sulla cima di un'altura nel [[1634]] e si articola intorno al chiostro a due piani. Il terreno, con una preesistente cappella dedicata a Santa Sofia, venne donato dall'[[Università del Regno|università (comunità) di Caggiano]] nel [[1635]]. La chiesa, completata nel [[1717]] con il contributo dei cittadini, fu dedicata al [[santo patrono]] del paese, [[sant'Antonio di Padova]] e rifatta ancora nel [[1749]]. Conserva due delle tre navate originarie, dopo la distruzione della navata destra per far posto al convento e vi sono custodite tele di [[Nicola Peccheneda]]. Il convento venne soppresso nel [[1866]] e in seguito ospitò un [[osservatorio meteorologico]] geodinamico e attualmente è occupato dalla [[canonica]] della chiesa e dalla biblioteca comunale, con un antiquarium che conserva i materiali archeologici provenienti dal monumento funerario degli ''Insteii''.
* Altre cappelle presenti nel paese sono:
** Cappella di San Biagio, nella contrada omonima.
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=== Altro ===
* Il monumento funerario degli ''Insteii e dei Gresii'', di epoca [[Gaio Giulio Cesare Ottaviano|augustea]], aveva forma di tempietto su podio. Gli elementi architettonici che appartenevano al sepolcro sono in esposizione presso la biblioteca nell'ex convento dei Padri Riformati.
 
* Presso la località di Santo Stasio si conservano i resti pertinenti probabilmente ad una villa rustica di epoca tardo-imperiale ([[Fregio|fregi]] dorici, una statua in calcare, un nucleo di iscrizioni e resti murari).
* I portali del centro storico del paese, in particolare in via Marvicino, presentano il "[[picchiotto]]" (''truzzulatùr''), usato per bussare, semplice ad anello, oppure decorato con vari motivi, da quelli antropomorfi a quelli animalistici. Sono inoltre spesso presenti serrature con ghiere ornate, e stipiti, archi e chiavi con decorazioni scolpite.
 
*Presso la biblioteca comunale è possibile visitare il Museo della Polizia di Stato all'interno della sede del A.N.P.S. dedicata a Giovanni Palatucci.
* I portali del centro storico del paese, in particolare in via Marvicino, presentano il "picchiotto" (''truzzulatùr''), usato per bussare, semplice ad anello, oppure decorato con vari motivi, da quelli antropomorfi a quelli animalistici. Sono inoltre spesso presenti serrature con ghiere ornate, e stipiti, archi e chiavi con decorazioni scolpite.
 
*Presso la biblioteca comunale è possibile visitare il Museo della Polizia di Stato all’interno della sede del A.N.P.S. dedicata a Giovanni Palatucci.
 
== Società ==
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{{Demografia/Caggiano}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al [[31 dicembre]] [[20092015]] a Caggiano risultano residenti 2882 cittadini stranieri. Le nazionalità principali sono:<ref>[http://www.urbistat.it/it/demografia/stranieri/caggiano/65019/4 Comune di CAGGIANO: popolazione straniera per sesso, bilancio demografico stranieri, tasso di crescita stranieri, cittadinanza<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
{{MultiCol}}
{| {{prettytable}}
|-
! Paese di nascita !! Popolazione (2009)
|-
| {{bandiera|Romania}} [[Romania]] || {{Numero|14}}
|-
| {{bandiera|Albania}} [[Albania]] || {{Numero|8}}
|-
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|-
| {{bandiera|Russia}} [[Russia]] || {{Numero|1}}
|-
| {{bandiera|India}} [[India]] || {{Numero|1}}
|}
 
=== Religione ===
La maggioranza della popolazione<ref>[http://www.diocesisalerno.it/ Arcidiocesi di Salerno - Campagna - Acerno<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> è di religione [[Cristianesimo|cristiana]] di rito [[Chiesa Cattolicacattolica|cattolico]]; il comune appartiene all'omonima [[forania]] dell'[[Arcidiocesiarcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno]], con due parrocchie:
* S. Maria dei Greci in S. Antonio
* SS. Salvatore e S. Caterina
 
=== Dialetto ===
La parlata locale, tuttora diffusa a livello familiare, ha affinità con quelle lucane della [[Basilicata]] e come molte altre dell'Italia meridionale presenta influssi dal [[Lingua greca|greco]].
 
== Cultura ==
=== Cucina ===
{{C|La sezione contiene inserimenti non enciclopedici nei contenuti e nel linguaggio, non ammessi da [[Wikipedia:Modello di voce/Centro abitato#Cucina]]. Vanno riportate esclusivamente le pietanze e le bevande tipiche del comune, senza ripetere quelle già indicate nella voce sulla cucina regionale della regione di appartenenza, è inoltre priva di fonti attendibili e verificabili.|cucina|agosto 2015}}
La cucina tradizionale di Caggiano è tipicamente contadina in quanto i suoi ingredienti fondamentali e condimenti sono tutti frutto dei suoi campi e dell'allevamento, ad eccezione del [[sale da cucina]], dello [[zucchero]] e di [[Spezia (alimento)|spezie]] come il [[Piper nigrum|pepe]]. Inoltre, sviluppatasi in un'epoca in cui l'autoproduzione era la norma, per la distanza che separa l'abitato dal mare quasi assente è il pesce, ad eccezione di quello conservato (e quindi commercializzato) sotto sale: [[engraulis encrasicolus|alici]] e [[baccalà]].
La cucina tradizionale di Caggiano è tipicamente contadina in quanto i suoi ingredienti fondamentali e condimenti sono tutti frutto dei suoi campi e dell'allevamento, ad eccezione del [[sale da cucina]], dello [[zucchero]] e di [[spezie]] come il [[Piper nigrum|pepe]]. Inoltre, sviluppatasi in un'epoca in cui l'autoproduzione era la norma, per la distanza che separa l'abitato dal mare quasi assente è il pesce, ad eccezione di quello conservato (e quindi commercializzato) sotto sale: [[engraulis encrasicolus|alici]] e [[baccalà]].
 
La fertilità e varietà del territorio ha comunque permesso lo sviluppo di una cucina molto ricca. Il comune, infatti, si estende dai 300-400 metri fino ai 1200–1300&nbsp;m [[s.l.m.]] sostenendo un gran numero di coltivazioni: [[Frumento|grano]], [[Hordeum vulgare|orzo]], [[granturco]], [[Vitis|vite]], [[Olea europaea|ulivo]], [[Juglans|noce]], [[castagno]], [[patate]], [[lupinus albus|lupini]], [[pomodoro|pomodori]], [[lattuga]], [[Brassica rapa rapa|rapa]], [[cavolfiore]], [[zucca]], [[malus domestica|meli]], [[pyrus|peri]], [[Diospyros kaki|cachi]], [[cicer arietinum|ceci]], [[faciolofagiolo|fagioli]], [[granturco]], [[pesco|pesche]], [[prugna|prugne]], [[ficoficus carica|fichi]],... Anche se in via di abbandono, una volta la [[pastorizia]] era praticata capillarmente (nei tempi andati erano molte le famiglie che possedevano qualche [[capra hircus|capra]] o [[pecora]]), così come l'[[allevamento]] di [[animali da cortile]] (le [[gallina|galline]] al calar del sole trovavano rifugio nelle stesse abitazioni dei loro proprietari) e, per i più ricchi, il [[maiale]]. Non mancavano i [[coniglio|conigli]]. Meno praticato era l'allevamento di [[Bovinae|bovini]], oggi molto diffuso. Per tutte queste ragioni la tradizione culinaria caggianese in ogni stagione offre piatti legati alla ciclica disponibilità di ingredienti.
 
Da notare che alcuni prodotti un tempo erano acquistati sempre dai paesi vicini perché inspiegabilmente si era convinti che non potessero crescere a Caggiano. Era il caso dell'[[aglio]] da [[Polla]], delle [[cipolla|cipolle]] da [[Sant'Arsenio (Italia)|Sant'Arsenio]] o delle [[Brassica oleracea sabauda|verze]] da [[Sant'Angelo Le Fratte]]. Lo scambio spesso avveniva in occasione di fiere e mercati che periodicamente si tenevano nei diversi comuni.
 
==== I primi piatti ====
===== La pasta =====
[[File:Formati di paste 01.JPG|thumb|right|180pxupright|Vari formati di pasta di Caggiano]]
L'impasto per la preparazione della pasta è molto povero, essendo normalmente costituito di sola [[farina]] ed [[acqua]] (circa 850[[centimetroCentimetro cubo|cccm³]] di acqua per 1&nbsp;kg di farina). Solo per alcuni formati speciali (ad es. per le [[sfoglia|sfoglie]]) sono occasionalmente aggiunte delle uova.
 
Il tipo di pasta fatta in casa più diffuso, perché di più semplice preparazione, è il ''cavatìedd'' o ''cru-sìcchi'' (cavatello) preparato in diversi formati a seconda del tipo di condimento:
* se cavato con un dito è ottimo con salsa di pomodoro e, in generale, condimenti da mangiare con il cucchiaio: [[patata (alimento)|patate]], [[fagiolo|fagioli]], [[piselloPisum sativum|piselli]],...
* se cavato con due o più dita si sposa bene soprattutto con le [[verdura|verdure]] ([[Brassica oleracea sabauda|verza]], [[broccolo|broccoli]],...)
 
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Da notare che in dialetto caggianese solo usata al plurale la parola ''là-a-na'' individua il tipo di pasta appena descritto mentre al singolare indica la sfoglia. ''La-anatù-r'' è invece il mattarello utilizzato per stendere la sfoglia.
 
[[File:Caggiano Zucaredd.gif|thumb|right|180pxupright|Zucuaredd]]
Le ''zucuarèdd'' sono la versione caggianese e casalinga degli [[spaghetti]]. Preparato con un impasto di sola farina ed acqua, tradizionalmente ciascuna ''zucuarèdda'' è ordinata in spirale per essere più semplicemente prelevate per buttarla nell'acqua bollente. Si condiscono con la salsa di pomodoro.
 
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I formati di pasta più ricchi ed importanti, sia per gli ingredienti sia per i tempi di preparazione, sono certamente ''fusì-dd'' ([[fusillo]]) e ''graviù-ol'' ([[raviolo]]). In entrambi i casi l'impasto prevede l'aggiunta di uova.
 
[[File:Caggiano Fusilli.gif|thumb|left|180pxupright|Fusilli]]
I ''fusì-dd'' sono un tipo di pasta lunga. Di forma irregolare, è lavorato intorno ad un ferro angolato e sottile una volta ricavato dagli stecchetti degli ombrelli. La sua preparazione è particolarmente lunga perché deve essere lasciato a ''ngru-sc-scuà'' o ''assucuà'' (cioè ad asciugare o disseccare) per alcune ore altrimenti maneggiandolo quando è ancora fresco (anche solo per buttarlo nell'acqua bollente) si schiaccia o si ostruiscono le estremità, impedendone una cottura uniforme.
 
[[File:Caggiano Graviù-ol.gif|thumb|right|180pxupright|Graviù-ol]]
Il ''graviù-ol'' è il classico raviolo preparato a partire da una sfoglia. Il ripieno è costituito da un impasto di [[ricotta]], uova, formaggio e prezzemolo tagliato a pezzetti. Sono conditi sempre con salsa di pomodoro e formaggio.
 
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Il ''parmarìedd'' è la variante del cavatello da mangiare, per tradizione, la [[domenica delle Palme]]. Il suo impasto prevede l'aggiunta di uova ed è cavato a tre o quattro dita per farlo rassomigliare ad una foglia di ulivo. Lo si condisce con salsa di pomodoro.
 
I ''tagliulì-n'' sono una variante della ''là-a-na'' preparata per l'[[Ascensione (festività)|Ascensione]]. Il suo impasto prevede uova e si differenzia dalla ''là-a-na'' perché la sfoglia arrotolata è tagliata ancora più sottilmente: ''fìn cò-m nu capèdd'' (sottile come un capello). Anche la preparazione è particolare: prima di aver raggiunto la cottura completa in acqua, sono scolati e quindi versati nel latte bollente per terminarla. Sono quindi serviti nello stesso latte in cui hanno completato la cottura. Una volta il latte era quello fresco di pecora, oggi ci si accontenta di latte intero a lunga conservazione.
 
La pasta preconfezionata, infine, ancora fino agli [[Anni 1960|anni sessanta]] del [[XX secolo|secolo scorso]] era acquistata sfusa e consumata solo nelle giornate di festa come il pranzo della [[vigilia di Natale]]: chi poteva acquistava un po' di spaghetti che condiva con il baccalà al sugo o, per chi non poteva permetterselo, con le alici salate. Queste ultimi sono i due unici primi a base di pesce della tradizione caggianese.
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==== Piatti a base di carne ====
Per motivi prettamente economici, la dieta di una volta era povera di carne ed uova.
 
La carne, infatti, era un bene che anche i più ricchi si concedevano raramente: i più allevavano gli animali per venderli così da pagare le tasse, prima fra tutte la ''funduaria'' (la [[patrimoniale]]), o comprare scarpe ed abiti. Quando però vendevano la carne già macellata, conservavano per sé le parti meno pregiate che poi sfruttavano inventando piatti poveri, ma capaci di dare soddisfazione a tutta la famiglia.
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Il lardo era particolarmente apprezzato perché, messo sotto sale e riposto in un luogo fresco, può essere conservato per diversi mesi. La sua [[salamoia]], inoltre, era recuperata per condire la pasta risparmiando, così, sul sale, un condimento indispensable quanto costoso.
 
[[File:Caggiano Frittl.gif|thumb|right|180pxupright|Frittl]]
Sciogliendolo in una pentola, dal lardo si ricava lo [[strutto]]. Se fritto a pezzetti, la parte che si scioglie raffreddandosi diventa ancora strutto, il resto delle bontà croccanti da mangiare caldi: ''frìtt-le'' (cigole). Un pugno di frìtt-le può anche essere utilizzato per condire l'impasto per preparare il pane.
 
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*[[Patate]]
** ''Patan a la sandàngi-lesa'' (patate alla santangelesa, dal nome del [[Sant'Angelo Le Fratte|comune confinante]] con Caggiano): patate novelle e piccole, prima bollite e poi pelate, quindi fritte con diversi sapori (origano, rosmarino).
** ''patanPatan scavurat'': patate scaldate e poi pelate da schiacciare per farne purea o tagliate a spicchi per dare sostanza ad un'insalata di pomodori.
*[[Brassica oleracea|Broccoli]]
** ''vrùoVrùo-cch-l scuppt-iat'': i broccoli sono cotti a vapore su un fondo di aglio soffritto con l'aggiunta di qualche spicchio di salsiccia fresca.
* [[Scarola]]
** con le polpettine: la scarola è bollita in un brodo di carne; da parte si preparano polpettine molto piccole con un impasto di mollica di pane, carne, uova e formaggio che sono bollite da parte; la scarola è quindi servita con sopra le polpettine.
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==== Rustici ====
* ''[[Pasticcio caggianese|Pasticc caggià-nes]]'': pizza con vari formaggi, carne tritata, uova e salame e cotta in forno, da mangiare calda;.
* ''pìzzaPìzza-chièna'': pizza farcita di formaggio fresco, uova e pezzi di sopressata e poi cotta in forno.
 
==== Dolci ====
* ''pizzaPizza-ròc''': torta con almeno due strati di crema (gialla al limone e scura al cacao amaro) e spesso rivestita di ''naspro'', come il rivestimento della [[cassata]] siciliana, cioè zucchero sciolto a caldo e poi spalmato sulla torta, che raffreddandosi diventa bianco e solido.
 
==== Pane ====
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<!--
 
==Pane e pizze==
A [[Pasqua]], inoltre, era preparato il ''tòrta-n'', pane a forma di ciambella con l'aggiunta nell'impasto delle ''frìtt-le''.
Riga 398 ⟶ 324:
 
==I pranzi di matrimonio==
Una occasione di festa molto sentita éè ancor oggi il matrimonio. Quello caggianese si contraddistingue per il gran numero di portate, solitamente x, che ne fa anche una vera rassegna della tradizione culinaria del paese:
# bocconcini di fiordilatte con fette di capocollo e sedano impanato e fritto
# ''ziti'' (un formato di pasta) al sugo
 
Oggi, purtroppo, è sempre più contaminato da piatti
 
sotto'olio, sott'aceti
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formaggio, ricotta
 
Elenco di piatti tipici e del loro nome dialettale:
 
====Primi====
Riga 427 ⟶ 353:
 
====Rustici====
* ''[[pasticcio caggianese|Pasticc caggià-nes]]'': pizza con vari formaggi, carne tritata, uova e salame e cotta in forno, da mangiare calda;
* ''pìzza-chièna'': pizza farcita di formaggio fresco, uova e pezzi di sopressata e poi cotta in forno.
 
Riga 436 ⟶ 362:
* ''Pan cùott'': pane raffermo, bollito e condito.
-->
 
=== Personalità legate a Caggiano ===
[[File:Vincenzo Lupo lapide in Caggiano 02.JPG|thumb|right|180px|Lapide che commemora la figura di [[Vincenzo Lupo]]]]
* [[Giuseppe Antonio Abbamonte]] o Giuseppe Abbamonti (Caggiano, [[1759]] - [[Napoli]], [[1819]]), patriota e politico.
* [[Gabriele Altilio]] (Caggiano [[1436]] - [[Policastro]] [[1501]]), [[vescovo]] di [[Diocesi di Teggiano-Policastro|Policastro]] e [[Poesia|poeta]] alla corte [[Aragonesi|aragonese]].
* [[Nestore Caggiano]] (Caggiano, [[1888]] - [[1918]]), compositore
* [[Fortunato Cafaro]] (Caggiano, [[4 giugno]] [[1875]] - [[17 marzo]] [[1945]]), intagliatore del legno, autore del [[pulpito|pergamo]] della chiesa del Santissimo Salvatore e di una bara intarsiata conservata nella sacrestia della chiesa di Santa Caterina, donata nel [[1913]] alla [[confraternita (Chiesa cattolica)|confraternita]] del Santissimo Sacramento.
* [[Paolo Carucci]] (Caggiano, [[1842]] - Napoli [[1925]]), speleologo, scopritore delle [[grotte dello Zachito]] e [[Grotte di Frole|di Frole]] e primo esploratore di quelle [[Grotte di Pertosa|di Pertosa]].
* [[Crisostomo Colonna]] (nato a Caggiano nel [[1460]]) fu un [[Umanesimo|umanista]] ed erudito presso le corti di [[Regno di Napoli|Napoli]] e di [[Regno di Spagna|Spagna]]. A Caggiano fondò ''un monte perpetuo moltiplico per dotare donzelle e per sussidi di mantenimento di giovinetti'' e ne ottenneil conferimento dell titolo di "primicerio".
* ''Alessio Lupo'' (Caggiano, [[23 ottobre]] [[1801]] - [[21 marzo]] [[1865]]), fu un sacerdote ed erudito locale. Figlio di un notaio, dopo aver iniziato gli studi giuridici, si fece sacerdote. Fu canonico della chiesa del Santissimo Salvatore a partire dal [[1840]] e scrisse alcune opere dedicate alla storia del paese (''Monografia di Caggiano'') e dei suoi [[Università del Regno|casali]] ([[Pertosa]], [[Salvitelle]] e [[Sant'Angelo Le Fratte]]).
* [[Vincenzo Lupo]] (Caggiano, [[15 agosto]] [[1755]] - [[20 agosto]] [[1799]]) fu un patriota. Compiuti gli studi, avviò un'attività legale a [[Napoli]] e fu tra i principali animatori del gruppo "ROMO" ("Repubblica O MOrte"). Venne arrestato una prima volta nel [[1794]] e condannato a 23 mesi di carcere dopo un secondo arresto nel [[1796]]. Nella [[Repubblica Partenopea]] del [[1799]] presiedette il "Tribunale militare" e quindi l'"Alta corte di giustizia", emettendo numerose condanne a morte. Dopo la caduta della Repubblica venne impiccato e sepolto nella chiesa di Santa Maria di Costantinopoli
* [[Achille Bonito Oliva]] (Caggiano, [[1939]]), critico d'arte, docente de "La Sapienza".
* [[Pasquale Oro]] (Caggiano, [[1849]]- [[Muzzana del Turgnano]], [[1924]]) fu un [[generale di divisione]] degli [[Alpini]] durante la [[prima guerra mondiale]]: al comando della 34ª Divisione alpina partecipò alla difesa dell'[[Altopiano dei sette comuni|Altopiano d'Asiago]], guadagnando una [[medaglia d'argento al valor militare]]. Il [[15 maggio]] [[1916]] si contrappose all'offensiva [[Impero austro-ungarico|austriaca]] occupando il [[Pasubio]]. Il re [[Vittorio Emanuele III]] gli conferì l'[[Ordine Mauriziano]].
 
=== Eventi ===
* Percorso culinario del centro storico ([[8 agosto]]-[[10 agosto]]), durante il quale è possibile assaggiare alcuni piatti tipici (antipasto caggianese, lagane e ceci, arrosto di vitello, pasticcio caggianese) ed i dolci locali.
* Sagra dei crusìcchi, o cavatelli (agosto).
* Ferragosto caggianese: giornate di feste organizzate nei giorni precedenti al [[ferragosto]] che culmina con un concerto, a cui in passato hanno partecipato anche i [[Pooh]] e Cristiano de Andrè.
* Fiere ([[10 giugno]] e [[6 agosto]]).
* Festa del [[Corpus Domini]]
* Festa della Madonna del Rosario (prima domenica di ottobre) proclamata PATRONA PRINCIPALE di Caggiano dalla Congregazione dei Riti di Roma il 15 marzo 1732.
* Festa di sant'Antonio ([[13 giugno]]), nella quale viene celebrato [[sant'Antonio di Padova]], patrono del paese.
* Festa della Madonna di Viggiano e di San Feliciano (prima domenica d'agosto), in località Mattina e festa di san Giacomo Apostolo (20 agosto), nella località Calabri.
 
== Geografia antropica ==
=== Frazioni ===
Lo statuto comunale di Caggiano non menziona alcuna frazione. In base al 14º Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni<ref>[{{Cita web |url=http://dawinci.istat.it/daWinci/jsp/MD/dawinciMD.jsp?a1=m0GG0C0I0&a2=mg0y8048F8&n=1UH90T09OG0&v=1UH07B07T350000 |titolo=14º Censimento] |accesso=28 novembre 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120212205623/http://dawinci.istat.it/daWinci/jsp/MD/dawinciMD.jsp?a1=m0GG0C0I0&a2=mg0y8048F8&n=1UH90T09OG0&v=1UH07B07T350000 |urlmorto=sì }}</ref>, le località abitate sono:
 
* '''Calabri''', 28 abitanti, 470 {{M|470|u=m s.l.m.slm}};
* '''Fontana Caggiano I''', 50 abitanti, 750 {{M|750|u=m s.l.m.slm}};
* '''Mattina''', 124 abitanti, 550 {{M|550|u=m s.l.m.slm}};
* '''Mattina V''', 33 abitanti, 525 {{M|525|u=m s.l.m.slm}};
* '''Piedi L'Arma''', 24 abitanti, 685 {{M|685|u=m s.l.m.slm}}.
 
== Economia ==
{{...|centri abitati d'Italia}}
 
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
* [[File:Strada Regionale 19ter Italia.svg|36px]] [[Strada statale 19 ter Dorsale Aulettese|Strada Regionale 19 ter]] ''Innesto ex SS 407 (Bivio per Vietri di Potenza)-Innesto SS 19''.
*[[File:Strada Provinciale 341 Italia.svg|36px]] Strada Provinciale 341 ''Innesto ex SS 19/ter-Caggiano-Salvitelle-Innesto ex SS 94''.
*[[File:Strada Provinciale 442 Italia.svg|36px]] Strada Provinciale 442 ''Isca/Pantanelle (Valle del Melandro)-ex SS 19/ter''.
 
== Amministrazione ==
 
=== Amministrazioni precedenti ===
{{Vedi anche|Sindaci di Caggiano}}
 
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== Sport ==
A.S. Caggianese è l'associazione sportiva comunale sorta nel 2004. Dal 2004 al 2009 ha militato nel calcio a 5. Nel campionato 20092024-20102025 milita nel campionato di Calcio di TerzaSeconda Categoria della Provincia di Salerno nel girone "CI" posizionandosi al 45º posto.
 
=== Impianti sportivi ===
* Campo di calcio in loc. Ciotte
* Campo calcetto via Enrico Quaranta
* Palazzetto dello Sport
 
== Galleria fotografica ==
<gallery>
Immagine:Chiesa di Santa Caterina di Caggiano.jpg.JPG|La facciata della chiesa di S.Caterina.
Immagine:Chiesa di Santa Caterina di Caggiano 2.jpg.JPG|Il soffitto della navata nella chiesa di S.Caterina
Immagine:Chiesa di Santa Caterina di Caggiano 4.JPG|L'altare maggiore nella chiesa di S.Caterina
Immagine:Chiesa_S_Antonio_di_Caggiano.jpg.JPG|La chiesa e il convento di Sant'Antonio di Padova
Immagine:Chiesa_S_Antonio_in_Caggiano_01.JPG|La chiesa di Sant'Antonio di Padova in fondo alla via di accesso.
</gallery>
 
== Note ==
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* Gaetano Lamattina, ''Caggiano e il suo Casale di Pertosa''. Acerronia, 1975.
* Gaetano Lamattina, ''Caggiano ed i Casali di Pertosa e Salvitelle'', G. Greco Editori, Napoli, 1991.
* Giovanni Salimbene, ''Le famiglie di Caggiano e Pertosa negli anni 1740 e 1754'', Salerno, Lavegliacarlone Editore, 2008.
* [[Vittorio Bracco]], ''Volcei'', Firenze, [[Leo S. Olschki Editore]], 1978.
 
== Voci correlate ==
* [[Sedi templari]]
* [[Comunità montana Tanagro - Alto e Medio Sele]]
* [[Monte Capo la Serra]]
* [[Pasticcio caggianese]]
* [[Sedi templari]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commonsq_preposizione=Category:Caggianosu}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.regionecampania.org/comuni/settori/notizieStoriche.asp?IDComune=6401 Storia e monumenti del comune di Caggiano] sul sito del CTC (Centro Turismo Culturale) della Regione Campania.
* {{es}}{{citaCita web|url=http://www.geocitiesregionecampania.comorg/tuttocaggianocomuni/settori/notizieStoriche.asp?IDComune=6401 |titolo=InformaciónStoria sobree Caggianomonumenti endel comune di Caggiano español|deadurl=yes|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20030715081315/http://www.reocitiesregionecampania.comorg/tuttocaggianoComuni/settori/notizieStoriche.asp?IDComune=6401 }}
* {{cita web|lingua=es|url=http://www.geocities.com/tuttocaggiano|titolo=Información sobre Caggiano en español|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060206132156/http://www.geocities.com/tuttocaggiano/|accesso=7 novembre 2006|urlmorto=sì}}
* [http://marcheo.napolibeniculturali.it/percorso/tematismi.2006-09-19.8722800506/P_RA20 Descrizione dei reperti esposti nel Museo Archeologico]
* {{cita web |1=http://marcheo.napolibeniculturali.it/percorso/tematismi.2006-09-19.8722800506/P_RA20 |2=Descrizione dei reperti esposti nel Museo Archeologico |accesso=31 gennaio 2007 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070929092647/http://marcheo.napolibeniculturali.it/percorso/tematismi.2006-09-19.8722800506/P_RA20 |urlmorto=sì }}
 
{{Comunità montana Tanagro - Alto e Medio Sele}}
{{ProvinciaComuni della provincia di Salerno}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|Campania|Cilento}}
 
[[Categoria:Caggiano| ]]
[[Categoria:Località del Cilento]]