Ciclone tropicale: differenze tra le versioni
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[[File:Hurricane Isabel from ISS.jpg|thumb|upright=1.3|L'[[uragano Isabel]] visto dalla [[Stazione spaziale internazionale]] nel [[2003]]]]
In [[meteorologia]] un '''ciclone tropicale''' o '''tifone''' è un [[tempesta|sistema tempestoso]], o tipo di [[ciclone]], originatosi su acque [[Tropico|tropicali]] o subtropicali del pianeta e caratterizzato da un centro o vortice di [[bassa pressione]] a nucleo caldo e da numerosi [[temporale|fronti temporaleschi]] ([[squall line|linee di groppo]]), disposti tipicamente a spirale e in rotazione attorno ad un centro ben definito, che producono forti [[vento|venti]] e pesanti [[precipitazione (meteorologia)|precipitazioni]] [[pioggia|piovose]] nelle aree coinvolte dal loro passaggio.<ref name="The TT Problem: Forecasting the Tropical Transition of Cyclones">{{Cita web|autore = |url = https://www.nhc.noaa.gov/aboutgloss.shtml|titolo = Glossary of NHC Terms}}</ref>
Questi cicloni si producono in conseguenza del [[calore sensibile]] liberato dall'[[oceano]] alimentandosi poi grazie al [[calore latente|calore latente di condensazione]] liberato nell'[[aria]] dal [[vapore acqueo]] in [[condensazione]]. Sono diversi da altre tempeste o vortici atmosferici (es. [[ciclone extratropicale|cicloni extratropicali]]) proprio perché hanno un diverso meccanismo di alimentazione dell'[[energia]]. I cicloni tropicali, per questo, si formano spesso sull'oceano sopra l'[[equatore]], a circa 15° di [[latitudine]] di distanza da esso, spostandosi poi verso alte latitudini del rispettivo [[emisfero]] fino a esaurirsi più o meno lentamente trasformandosi in comuni [[ciclone extratropicale|cicloni extratropicali]]. Tuttavia se le temperature marine lo consentono possono svilupparsi fino a circa 30° di [[latitudine]] o addirittura oltre i 35° di [[latitudine]] in caso di transizione tropicale, un processo che consenta la trasformazione dinamica e [[termodinamica]] di un ciclone extratropicale in un ciclone tropicale.<ref name="uno">{{Cita web|autore = |url = https://www.atmos.albany.edu/facstaff/ralazear/img/sperez/davis_and_bosart.pdf|titolo = The TT Problem: Forecasting the Tropical Transition of Cyclones|data = novembre 2004}}</ref><ref name="journals.ametsoc.org">{{Cita web|autore = |url = https://journals.ametsoc.org/doi/full/10.1175/BAMS-D-13-00254.1|titolo = Revisiting the 26.5°C Sea Surface Temperature Threshold for Tropical Cyclone Development|data = 4 novembre 2014}}</ref><ref name="nhc.noaa.gov">{{Cita web|autore = |url = https://www.nhc.noaa.gov/data/tcr/AL012016_Alex.pdf|titolo = National Hurricane Center: HURRICANE ALEX|data = gennaio 2016}}</ref><ref name="nhc.noaa.gov_A">{{Cita web|autore = |url = https://www.nhc.noaa.gov/data/tcr/AL092009_Grace.pdf|titolo = National Hurricane Center: Tropical Storm GRACe|data = ottobre 2009}}</ref><ref name="nhc.noaa.gov_B">{{Cita web|autore = |url = https://www.nhc.noaa.gov/data/tcr/AL242005_Vince.pdf|titolo = National Hurricane Center: HURRICANE VINCE|data = ottobre 2005}}</ref><ref name="nhc.noaa.gov_C">{{Cita web|autore = |url = https://www.nhc.noaa.gov/data/tcr/AL012017_Arlene.pdf|titolo = National Hurricane Center: Tropical Storm ARLENE|data = aprile 2017}}</ref>
In relazione all'entità e alla zona geografica di formazione di un ciclone tropicale, esso è chiamato in modo diverso: ''uragano'', ''tifone'', ''tempesta tropicale'', ''tempesta ciclonica'', ''depressione tropicale'' o semplicemente ''ciclone''.<ref>{{cita web|lingua=en|url=https://www.nhc.noaa.gov/aboutgloss.shtml|titolo=Glossario di Termini del National Hurricane Center}}</ref>
== Terminologia ==
I cicloni tropicali sono classificati dentro tre grandi categorie basate sulla
Quindi a seconda della regione vengono usati termini diversi per descrivere i cicloni tropicali con venti massimi sostenuti che superano i 33 m/s (63 nodi o 117 km/h):
* '''Ciclone''' è il termine da sempre conosciuto nell'[[Oceano Indiano]] (''cyclones''), da quando è stato utilizzato per la prima volta dal presidente della Commissione Marittima di [[Calcutta]] a metà del XIX secolo. Viene usato anche nel [[Oceano Pacifico|Pacifico]] meridionale.<ref name="HCT">{{cita web | titolo = What is the difference between a hurricane, a cyclone, and a typhoon? | editore = National Ocean Service della [[National Oceanic and Atmospheric Administration]] | url = https://oceanservice.noaa.gov/facts/cyclone.html | accesso = 15 settembre 2018 |lingua= en }}</ref> Deriva dal greco ''kuklos'' che significa "circolare". Il termine viene spesso accompagnato da aggettivi vari (per esempio: ''tropicale'') nelle altre aree.
* '''
* '''Tifone''' è il termine con cui vengono chiamati i cicloni nel [[Oceano Pacifico|Pacifico]] nord-occidentale,<ref name="HCT" /> a ovest della [[Linea internazionale del cambio di data|linea del cambiamento di data]], nel Mare della [[Cina]] (''typhoon''), da ''tái fēng'' ([[caratteri cinesi semplificati|cinese semplificato]]''台风'', [[caratteri cinesi tradizionali|cinese tradizionale]]''颱風'') o ''dà fēng'' (''大风'', ''大風'' che significa "grande vento").
Localmente, sono stati usati i termini ''Bagyo'' nelle [[Filippine]], ''Taino''
=== Depressione tropicale ===
[[File:Tropical Depression Ten (1994).JPG|thumb|
La '''depressione tropicale''' è un sistema di [[
=== Tifoni, uragani o cicloni ===
I
== Etimologia ==
La parola ''tifone'' ha due possibili origini:
* dal [[lingua cinese|cinese]] 大風 (daaih fūng ([[lingua cantonese|cantonese]]); dà fēng ([[
* dall'[[lingua urdu|urdu]], [[lingua persiana|persiano]] o [[lingua araba|arabo]] ''ţūfān'' (طوفان) < [[lingua greca|greco]] Τυφών (''typhon'').
La parola "uragano" deriva dal nome di un dio della tempesta degli [[Nativi americani|Amerindi]] dei [[Caraibi]], ''[[Huracan]]'',
Infine, la parola ''ciclone'' viene dal [[lingua greca|greco]] "κύκλος", che significa "[[cerchio]]".
== Descrizione ==
=== Struttura e classificazione === [[File:Hurricane structure graphic.jpg|frame|right|Struttura di un
Un forte ciclone tropicale è composto dai seguenti componenti:
* '''
* '''Nucleo caldo:''' I cicloni tropicali sono caratterizzati e guidati dal rilascio di grosse quantità di [[Calore latente|calore latente di condensazione]] poiché l'aria densa sale verso l'alto e si condensa il suo vapore acqueo. Questo calore è distribuito verticalmente, attorno al centro della tempesta. Cosicché,
=== Intensità e denominazione ===
{{Vedi anche|Scala Saffir-Simpson}}
I cicloni tropicali sono classificati in tre gruppi principali in base alla loro crescente intensità: depressioni tropicali, tempeste tropicali e un terzo gruppo il cui nome dipende dall'area geografica in cui si verificano (uragani, tifoni o cicloni).
Una ''depressione tropicale'' è un sistema organizzato di nuvole e temporali con una ben definita circolazione superficiale e venti sostenuti con velocità massima di 17 m/s (pari a 33 nodi o 62 km/h). Non ha un vero occhio e non ha la forma spiraliforme tipica delle tempeste più violente. È però già un sistema di bassa pressione, da cui il nome.
All'intensità di uragano o tifone, un ciclone tropicale tende a sviluppare un
=== Meccanica generale di un ciclone tropicale ===
[[File:Hurricane profile.svg|frame|right|I cicloni tropicali si formano quando l'energia liberata dalla condensazione del vapore nelle correnti ascendenti causa un ciclo di autoamplificazione. L'aria si scalda, salendo di più, e ciò incrementa la condensazione. L'aria che fuoriesce dalla sommità di questo "camino" ridiscende verso il basso sotto forma di venti potenti.]]
Strutturalmente, un ciclone tropicale è un grande sistema di [[nuvola|nuvole]], vento e attività [[temporale]]sca in rotazione su sé stesso.
La sua fonte primaria di [[energia]] è il [[calore sensibile]] o diretto proveniente dalla superficie marina e la liberazione del [[calore latente]] da parte del [[vapore acqueo]] che si condensa a quote elevate nelle imponenti [[Nube convettiva|nubi temporalesche]]. In ultima analisi, quest'energia deriva direttamente dal [[Sole]], che produce l'[[evaporazione]] dell'acqua marina; l'[[energia solare]] viene immagazzinata durante la fase di [[evaporazione]] e liberata durante la successiva fase di condensazione.
Perciò, un ciclone tropicale può essere visto come un gigantesco [[motore termico]] verticale, mosso da forze fisiche come la [[Interazione gravitazionale|gravità]] e la [[rotazione]] della [[Terra]]. La condensazione aumenta l'[[instabilità atmosferica]] verticale, determinando il calo di pressione e facendo aumentare l'intensità dei venti che a loro volta favoriscono l'ulteriore evaporazione e la condensazione stessa, con un meccanismo che si autoamplifica finché esiste la fonte di energia che lo alimenta: l'acqua calda.
Fattori come il continuo squilibrio nella distribuzione delle masse d'aria contribuiscono al bilancio energetico del ciclone. La rotazione intorno al proprio asse ([[Rotazione terrestre]]) della [[Terra]] pone il sistema in rotazione secondo il principio del Coriolis ([[Forza di Coriolis]]) e ne influenza inoltre la traiettoria. <!-- Nell'originale inglese è scritto 'orbital revolution' che ho tradotto fedelmente, pensavo però che la causa fosse piuttosto la rotazione della Terra. -->
Per la formazione di un ciclone tropicale occorrono anche una [[Ciclone|perturbazione]] meteorologica preesistente capace di favorire la divergenza d'aria in quota e la convergenza al suolo, un oceano tropicale caldo (temperatura superiore ai 26-27 °C) e venti relativamente leggeri in alta quota.
La condensazione come forza motrice è il tratto distintivo dei cicloni tropicali rispetto ad altri fenomeni meteorologici e il fatto che essa sia più forte nei [[clima|climi]] tropicali costituisce la ragione per cui queste strutture si originano proprio ai tropici.
Per contro, i [[cicloni]] delle medie latitudini traggono la loro energia principalmente dai [[Gradiente di temperatura|gradienti termici]] orizzontali preesistenti nell'[[atmosfera terrestre]].
Per alimentare il suo meccanismo termico un ciclone tropicale deve rimanere al di sopra di acque calde, che forniscono l'umidità atmosferica necessaria. Quando un ciclone tropicale passa sopra la terraferma la sua intensità diminuisce rapidamente declassandosi a semplice depressione; salendo di [[latitudine]] e trovando acque più fredde si trasforma in un comune ciclone extratropicale.
Alcuni [[scienziato|scienziati]] hanno stimato che la potenza termica rilasciata da un uragano sia compresa tra 50 e 200 [[trilione|trilioni]] di [[watt]] (50-
Il movimento più importante delle nubi è verso il centro con un movimento tipico a spirale creando imponenti barriere di nubi che si innalzano fino alla [[tropopausa]]; i cicloni tropicali sviluppano anche un movimento in senso opposto ad alta quota, costituito dalle nuvole ([[cirro|cirri]]) formate con il vapore condensato che viene espulso in alto dal "camino" del ciclone. La presenza di questi cirri ad alta quota può essere il primo segno dell'arrivo imminente di un uragano.
== Cause e formazione ==
[[
Le cause e la formazione dei cicloni tropicali sono oggetto tuttora di [[ricerca scientifica|ricerche scientifiche]] e non sono ancora perfettamente chiare. Comunque si è compreso che sono necessari almeno cinque fattori concomitanti:
# Temperatura del mare al di sopra di 26
# Condizioni nell'atmosfera superiore tipiche della formazione di [[temporale|temporali]]. La temperatura dell'atmosfera deve diminuire rapidamente con l'altezza e la media [[troposfera]] deve essere relativamente umida.
# Una perturbazione meteorologica preesistente, di solito un
# Una distanza di circa 10° o più in latitudine dall'[[Equatore]], in modo che l'[[Forza di Coriolis|effetto Coriolis]] sia abbastanza importante da innescare la rotazione del ciclone. (La più forte tempesta tropicale di tipo ciclonico che non ha rispettato questo limite è stato l'uragano Ivan, nel [[2004]], che ha avuto origine alla latitudine di 9,7°N.)
# Assenza o presenza ridotta di componenti di 'taglio nel vento' (''shear'' ovvero cambiamenti importanti di velocità o direzione del vento con la quota). Questi cambiamenti possono spezzare la struttura verticale di un ciclone tropicale.
Tuttavia, esistono casi di cicloni tropicali che si sono formati senza rispettare tutte le condizioni suddette. In particolare la formazione di numerosi cicloni tropicali su acque molto inferiori ai 26 °C (19-24 °C) mette in serio dubbio la robustezza del primo fattore descritto, quello di una costante temperatura marina di almeno 26 °C.<ref name="journals.ametsoc.org" /><ref name="nhc.noaa.gov" /><ref name="nhc.noaa.gov_A" /><ref name="nhc.noaa.gov_B" /><ref name="nhc.noaa.gov_C" />
Soltanto alterazioni ben specifiche della condizione meteorologica possono portare alla formazione di cicloni tropicali, tra queste:
#
# Depressioni tropicali della [[troposfera]] superiore, che sono minimi di pressione ad alta quota con interno freddo. Si può formare un ciclone tropicale a interno caldo quando una di queste depressioni occasionalmente si fa strada fino ai livelli di bassa quota, producendo [[convezione]] in profondità.
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A livello mondiale, l'attività dei cicloni tropicali ha un picco a fine [[estate]] quando le temperature dell'acqua sono più alte. Peraltro, ogni bacino ha il suo specifico andamento stagionale.
Nell'Atlantico Settentrionale, gli uragani si concentrano nel periodo giugno-novembre, con un picco tra la fine di agosto e tutto settembre (il picco statistico medio cade il
Nell'[[emisfero australe]], l'attività dei cicloni tropicali comincia alla fine di ottobre e finisce a maggio, con un picco tra la metà di febbraio e i primi giorni di marzo.
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=== Zone di formazione ===
La maggior parte dei cicloni tropicali si generano nella fascia di latitudini di intensa attività temporalesca
chiamata [[zona di convergenza intertropicale]] (ITCZ - dall'inglese ''Intertropical Convergence Zone''). Si può affermare che la quasi totalità dei cicloni ha origine tra i 10 e i 30 gradi di latitudine, l'87% di essi addirittura a meno di 20 gradi. Poiché è l'effetto o la [[forza di Coriolis]] a dare inizio e a mantenere la rotazione
dei venti all'interno del ciclone, questo ne impedisce la formazione a latitudini inferiori ai 10 gradi, dove tale forza è debole [http://www.bom.gov.au/bmrc/pubs/tcguide/ch1/figures_ch1/figure1.9.htm] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20061019193537/http://www.bom.gov.au/bmrc/pubs/tcguide/ch1/figures_ch1/figure1.9.htm |data=19 ottobre 2006 }}. È possibile la formazione in questa zona, qualora vi sia un'altra sorgente di rotazione iniziale. Questa condizione, alquanto rara, fa sì che tali cicloni abbiano una frequenza secolare al massimo. L'[[uragano Ivan]] del [[2004]] è una di queste rarità.<br />Una combinazione di preesistente instabilità atmosferica, divergenza ai livelli alti della troposfera e intrusioni di aria fredda di origine [[monsone|monsonica]] hanno portato all'origine nel 2001 al Tifone Vamei a solo 1,5 gradi di latitudine. È stimato che questa occasionalità si possa verificare una volta ogni 400 anni.
==== Bacini principali ====
Sono sette i bacini principali che generano cicloni tropicali:
[[File:1991_Bangladesh_Cyclone_29_apr_1991_0623Z.jpg|thumb|[[Ciclone del Bangladesh del 1991]]]]
* '''Il Bacino Nord Atlantico:''' Il più studiato e il più conosciuto di tutti i bacini, include l'[[Oceano Atlantico]], il mare dei [[Caraibi]] e il golfo del [[Messico]]. La formazione di cicloni in questa zona avviene in modo diverso anno dopo anno, con una frequenza che varia da uno solo
* '''Bacino dell'Oceano Pacifico Nord-Occidentale:''' Le attività delle tempeste tropicali in questa regione affliggono frequentemente [[Cina]], [[Giappone]], le [[Filippine]] e [[Taiwan]], come pure altri paesi del sud est asiatico quali [[Vietnam]], [[Corea del Sud]],
* '''Bacino dell'Oceano Pacifico Nord-Orientale:''' È il secondo bacino più attivo del mondo e anche quello con la maggior [[densità]] (una grande quantità di eventi per una piccola superficie oceanica). Le tempeste
* '''Bacino dell'Oceano Pacifico Sud-Occidentale:''' Principalmente l'attività ciclonica del bacino colpisce [[Australia]] e [[Oceania]], tocca agli istituti meteorologici di Australia e [[Papua Nuova Guinea]] emanare previsioni
* '''Bacino dell'Oceano Indiano Settentrionale:''' Questo bacino è diviso in due aree, il [[Golfo del Bengala]]
* '''Bacino dell'Oceano Indiano Sud-Orientale:''' L'attività tropicale in questa regione colpisce [[Australia]] e [[Indonesia]]. Sono queste nazioni a preoccuparsi di previsioni
* '''Bacino dell'Oceano Indiano Sud-Occidentale:''' È quello meno conosciuto, a causa della mancanza di dati storici. I cicloni che vi si formano colpiscono il [[Madagascar]], il [[Mozambico]], l'isola di [[Mauritius]]
==== Aree di formazione inusuali ====
[[File:Hurricane Flossie 2007 August 11 Terra MODIS.jpg|thumb
Nelle seguenti aree geografiche i cicloni tropicali sono molto rari:
* '''Atlantico Meridionale''': Le acque più fredde, la mancanza della zona di convergenza intertropicale e cambiamenti improvvisi della direzione e forza dei venti impediscono in questa zona la formazione di attività cicloniche di tipo tropicale. Tuttavia 3 cicloni sono stati osservati: nel [[1991]] al largo delle coste occidentali
* '''Pacifico Centro-Settentrionale''': Cambiamenti improvvisi di direzione del vento limitano lo nascita e lo sviluppo di tifoni in questa parte dell'[[Oceano Pacifico]]. Tuttavia cicloni tropicali formatisi nel più favorevole bacino del Pacifico nord-orientale possono frequentemente spostarsi in quest'area.
* '''Pacifico Sud-Orientale''': La formazione di cicloni tropicali è rara in questa regione; quando si verifica, è legata di solito a episodi di [[El Niño]]. La maggioranza delle tempeste che entrano in questa regione si formano più a ovest nel Pacifico Sud-Occidentale, e raggiungono le isole della [[Polinesia]] solo in casi eccezionali.
* '''Mar Mediterraneo''': Anche nel [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]] si formano a volte particolari e violente tempeste di tipo tropicale. Sono chiamati
* '''Atlantico Nordorientale''': Nell'ottobre 2005, nella zona di [[Madera]] si formò l'uragano Vince, che si mosse poi verso nord-est, passando a sud della costa meridionale del [[Portogallo]], e raggiunse la terraferma nella [[Spagna]] sudoccidentale, come tempesta tropicale. Il punto di origine di Vince è stato il più settentrionale nell'Atlantico orientale mai registrato, e Vince è stato il primo ciclone tropicale che abbia mai raggiunto la [[penisola iberica]] nella storia documentata.
* '''Australia: Bacino del Pacifico SW''': comprende la parte orientale dell'[[Australia]] e le isole [[Figi]].
* '''Australia: Bacino dell'Indiano SE''': comprende la parte orientale dell'[[Oceano Indiano]] e le parti settentrionale e occidentale del bacino australiano.
* '''Mar della Cina Meridionale''': Normalmente, non si formano cicloni tropicali nel
==== Stagionalità e numero medio di cicloni per anno ====
{| class="wikitable"
! Bacino!! Inizio!! Fine!! Tempeste Tropicali<br />(34-63 nodi)!! Cicloni Tropicali<br />(>63 nodi)!! Cicloni Tropicali di Categoria 3 o più<br />
|-
| Pacifico Nord-Occidentale|| Intero Anno || Intero Anno || 26.7 || 16.9 || 8.5
|-
| Pacifico Nord-Orientale ||
|-
| Pacifico Sud-Occidentale||
|-
| Atlantico Settentrionale||
|-
| Indiano Sud-Occidentale ||
|-
| Indiano Sud-Orientale ||
|-
| Indiano Settentrionale ||
|}
== Movimenti e percorsi ==
[[File:Andrew_23_aug_1992_1231Z.jpg|thumb|upright=1.1|[[Uragano Andrew]]]]
=== Venti su larga scala ===
Sebbene i cicloni tropicali
=== Interazione con sistemi ad alta e bassa pressione ===
Infine, quando un ciclone tropicale si sposta a latitudini più alte, il suo percorso può essere deviato significativamente da venti che si muovono verso un'area di bassa pressione. Molti cicloni tropicali lungo la costa orientale degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] o il [[Golfo del Messico]], per esempio, sono deviati verso nord-est da aree di bassa pressione che si spostano da ovest verso est sopra il [[America del Nord|Nordamerica]].
==== Storia della nomenclatura dei cicloni tropicali ====
Per molte centinaia di anni dopo che gli Europei raggiunsero le [[Indie occidentali|Indie Occidentali]], gli uragani presero il nome dal santo del giorno in cui la tempesta appariva.
La pratica di dare alle tempeste nomi propri fu introdotta da [[Clement Lindley Wragge]], un [[Meteorologia|meteorologo]] anglo-australiano, alla fine del [[XIX secolo]]. Usò nomi femminili, i nomi dei politici che l'avevano offeso, e nomi della storia e della mitologia.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, ai cicloni tropicali vennero dati nomi femminili, principalmente per la comodità dei meteorologi, ed in una certa maniera [[ad hoc]]. Negli anni seguenti furono usati nomi dal Joint Army/Navy Phonetic Alphabet (alfabeto fonetico unitario Esercito/Marina).
La convenzione moderna venne introdotta per evitare ambiguità nelle comunicazioni con navi ed aerei. Dato l'aumento dei trasporti ed il miglioramento in numero e qualità delle osservazioni meteorologiche, molti tifoni, uragani e cicloni erano osservati in contemporanea. Per non confonderli tra di loro, negli Stati Uniti dal 1953 la National Hurricane Center iniziò a dare sistematicamente un nome alle tempeste tropicali e agli uragani, pratica successivamente proseguita dalla [[Organizzazione meteorologica mondiale|Organizzazione Meteorologica Mondiale]].
In accordo con l'uso, nella lingua inglese, di riferirsi alle cose inanimate come barche, treni, ecc., usando il pronome femminile "lei", i nomi utilizzati furono esclusivamente femminili. Alla prima tempesta dell'anno veniva dato un nome che iniziava per A, alla seconda per B, ecc. Comunque, dato che tempeste tropicali ed uragani erano fortemente distruttivi, si considerò questa pratica [[Sessismo|sessista]]. Il National Weather Service rispose a queste preoccupazioni nel 1979, con l'introduzione nella nomenclatura di nomi maschili, che da allora si alternano a quelli femminili. Sempre nel 1979 si cominciò a preparare una lista di nomi prima che iniziasse la stagione, utilizzando nomi di origine inglese, francese o spagnola, essendo queste le lingue predominanti nella regione dove le tempeste si formano.
== Ciclone tropicale mediterraneo ==
{{vedi anche|Ciclone tropicale mediterraneo}}
[[File:Mediterranean Hurricane TLC dic 2005.jpg|thumb|upright=1.1|Il ciclone [[Zeo (uragano)|Zeo]] del dicembre 2005. Durante la sua formazione, a sud di [[Creta (Grecia)|Creta]], ha provocato sull'isola venti temporaleschi, alluvioni, danni e vittime.]]
In [[meteorologia]], il ''ciclone tropicale mediterraneo'' (detto all'inglese anche ''medicane'', dalla fusione dei termini inglesi ''MEDIterranean hurriCANE'' "uragano mediterraneo", in italiano traducibile come medigano o uraganeo<ref>{{Cita web|autore = |url = https://www.adv-geosci.net/2/217/2005/adgeo-2-217-2005.pdf|titolo = K. Emanuel:Genesis and maintenance of “Mediterranean hurricanes”|data = giugno 2005}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.eumetsat.int/website/home/Images/ImageLibrary/DAT_2412479.html|titolo=Medicane Qendresa hits Malta and Sicily — EUMETSAT|lingua=EN|accesso=28 settembre 2018|dataarchivio=27 settembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180927081539/https://www.eumetsat.int/website/home/Images/ImageLibrary/DAT_2412479.html|urlmorto=sì}}</ref>) è un sistema di [[bassa pressione]] caratterizzato da un nucleo caldo, convezione [[temporali|temporalesca]] attorno ad un centro di venti ben definito, [[pioggia|piogge torrenziali]], forti [[Vento|venti]],<ref name= fenomenitemporaleschi >[https://www.fenomenitemporaleschi.it/ciclone.htm I cicloni mediterranei - TLC<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref name="The TT Problem: Forecasting the Tropical Transition of Cyclones" /> che tipicamente compare nell'area del bacino del [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]].
I [[cicloni tropicali]] sul Mediterraneo, per quanto anomali, si sviluppano per transizione tropicale, un processo caratterizzato dalla trasformazione dinamica e [[termodinamica]] di un ciclone extratropicale in un ciclone tropicale.<ref name="uno" /><ref>{{Cita web|autore = |url = https://journals.ametsoc.org/doi/10.1175/MWR-D-16-0474.1|titolo = The Tropical Transition of the October 1996 Medicane in the Western Mediterranean Sea}}</ref><ref>{{Cita web|autore = |url = http://mesonh.aero.obs-mip.fr/chaboureau/PUB/chaboureau_etal_qj2012_p596.pdf|titolo = Tropical transition of a Mediterranean storm by jet crossing}}</ref><ref>{{Cita web|autore = |url = https://journals.ametsoc.org/doi/10.1175/MWR-D-15-0213.1|titolo = Tropical Transition of an Unnamed, High-Latitude, Tropical Cyclone over the Eastern North Pacific|data = novembre 2015}}</ref>
Questo processo permette la formazione di cicloni tropicali anche oltre i 30° di [[latitudine]] e su superfici marine inferiori ai 26 °C, generalmente considerate necessarie per lo sviluppo di questi sistemi.<ref name="journals.ametsoc.org" /><ref name="nhc.noaa.gov" /><ref name="nhc.noaa.gov_A" /><ref name="nhc.noaa.gov_B" /><ref name="nhc.noaa.gov_C" />
==
Le superfici della maggior parte degli oceani tropicali hanno subito un riscaldamento di 0,25 - 0,5 gradi Celsius durante gli ultimi decenni.<ref>{{Cita web|autore = |url = https://www.ipcc.ch/report/ar5/syr/docs/ar5_syr_headlines_fr.pdf|titolo = CHANGEMENTS CLIMATIQUES 2014
Rapport de synthèse|accesso = 30 gennaio 2015|editore = IPPC|data = 5 novembre 2014|formato = PDF|lingua = fr|urlmorto = sì}}</ref> Il gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC) ritiene probabile che la causa principale dell'aumento globale della temperatura media sulla superficie degli oceani negli ultimi 50 anni è l'aumento nella concentrazione dei gas a effetto serra,<ref>{{Cita libro|autore = IPCC|titolo = The Regional Impacts of Climate Change: An Assessment of Vulnerability|anno = 1997|editore = Cambridge University Press|città = Cambridge, UK|curatore = R.T.Watson, M.C.Zinyowera, R.H.Moss|url = https://ipcc.ch/ipccreports/sres/regional/index.php?idp=0|accesso = 30 gennaio 2015|lingua = en|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150217060158/http://www.ipcc.ch/ipccreports/sres/regional/index.php?idp=0|dataarchivio = 17 febbraio 2015|urlmorto = sì}}</ref> con una conseguenza diretta sul numero di cicloni tropicali.<ref name=":0">{{Cita web|autore = |url = https://www.gfdl.noaa.gov/global-warming-and-hurricanes|titolo = Global Warming and Hurricanes|accesso = 30 gennaio 2015|editore = GFDL|data = 30 dicembre 2013|lingua = en|sito = Geophysical Fluid Dynamics Laboratory/NOAA}}</ref> La comunità mondiale dei ricercatori di cicloni tropicali ha rilasciato una dichiarazione sul legami tra il cambiamento climatico antropico (umano-indotto) e l'origine dei cicloni tropicali, tra cui uragani e tifoni.<ref name=":1">{{Cita pubblicazione|autore = Thomas R. Knutson, John L. McBride, Johnny Chan, Kerry Emanuel, Greg Holland, Chris Landsea, Isaac Held, James P. Kossin, A. K. Srivastava & Masato Sugi|titolo = Tropical cyclones and climate change|rivista = Neture geoscience|volume = 3|url = https://www.nature.com/ngeo/journal/v3/n3/abs/ngeo779.html|accesso = 30 gennaio 2015|lingua = en|abstract = O|anno = 2010}}</ref> Questa dichiarazione è in risposta a una maggiore attenzione sui cicloni tropicali e sulle loro cause, prevedendo un aumento dell'intensità dei cicloni tropicali del 2–11% entro il 2100 ed un aumento del 20% delle precipitazioni ad essi legati.<ref name=":1" />
Di recente si è verificato in tutto il mondo un gran numero di cicloni tropicali a grande impatto ambientale: 10 cicloni tropicali in [[Giappone]] nel 2004, cinque cicloni tropicali che interessano le [[Isole Cook]] in un periodo di cinque settimane nel 2005, il ciclone Gafilo nel [[Madagascar]] nel 2004, il ciclone Larry in [[Australia]] nel 2006, il tifone Saomai in [[Cina]] nel 2006 e molti altri cicloni tropicali stagionali nella zona atlantica tra il 2004 e il 2005 - tra cui l'[[uragano Katrina]] che ha provocato catastrofiche conseguenze socio-economiche. Recenti studi scientifici hanno segnalato un forte aumento negli ultimi decenni nel numero dei cicloni tropicali, nell'energia e nelle velocità dei venti in associazione con la temperatura più calda della superficie del mare esistente in alcune regioni.<ref name=":0" /><ref>{{Cita web|autore = Lorenzo Tucci|url = http://www.icleen.muse.it/documents/10446/130044/Scheda+insegnante?version=1.3&targetExtension=pdf|titolo = I cicloni e i cambiamenti climatici|accesso = 30 gennaio 2015|editore = Museo tridentino di storia naturale|data = |formato = PDF|urlmorto = sì|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150429152250/http://www.icleen.muse.it/documents/10446/130044/Scheda+insegnante?version=1.3&targetExtension=pdf|dataarchivio = 29 aprile 2015}}</ref>
[[File:Mitch 1998-10-26 1915Z.jpg|thumb|[[Uragano Mitch]]]]
Conclusioni:
# Nessuno dei singoli cicloni tropicali può essere direttamente attribuito al cambiamento climatico.
# Il recente aumento di impatto sulla società dei cicloni tropicali è stata in gran parte causata dall'aumento nelle concentrazioni di popolazione e di infrastrutture nelle regioni costiere.<ref name=":0" />
# Il monitoraggio nella velocità del vento dei cicloni tropicali è radicalmente cambiato negli ultimi decenni, portando difficoltà nel determinare le tendenze precise.
# In alcune regioni sono state effettuate osservazioni con metodi molto diversi nel corso degli ultimi decenni e tale variabilità negli studi rende difficile stabilire le cause, naturali o antropiche dei cicloni. Questa variabilità rende inoltre difficile individuare eventuali tendenze a lungo termine sui cicloni tropicali.
# È probabile che se continuerà il riscaldamento del clima, si verificheranno alcuni aumenti dei cicloni tropicali, della velocità dei loro venti e delle precipitazioni. Modelli di studi teorizzano un aumento del 3-5% sulla velocità dei venti per ogni aumento di grado Celsius della temperatura della superficie del mare tropicale.<ref name=":1" />
# C'è una contraddizione fra i piccoli cambiamenti nella velocità del vento teorizzati con alcuni modelli e i grandi cambiamenti segnalati da alcune osservazioni.<ref name=":1" />
# Esistono grandi differenze regionali nei metodi utilizzati per il controllo dei cicloni tropicali. Inoltre, la maggior parte delle regioni non effettua alcuna misurazione con strumenti aeromobili. Queste notevoli limitazioni continueranno a rendere difficile l'individuazione delle tendenze dei cicloni.<ref name=":1" />
# Se si verifica il previsto innalzamento del livello dei mari a causa del riscaldamento globale, aumenteranno anche le inondazioni dovute a tempeste di cicloni tropicali.
== Record ==
[[File:Hurricane Katrina August 28 2005 NASA.jpg|thumb|[[Uragano Katrina]]]]
* Il ciclone tropicale più grande e intenso della storia è stato il [[tifone Tip]], che ebbe luogo nell'[[Oceano Pacifico]] occidentale il 12 ottobre 1979, imperversando su un raggio di 1.100 km. Per di più, la pressione di 870 mb registrata nell'occhio di questo ciclone è la più bassa mai registrata sulla [[Terra]] al livello del mare.
* Di contro, il ciclone tropicale più piccolo di sempre è stato il tifone Tracy, che il 24 dicembre 1972 colpì la [[città]] [[australia]]na di [[Darwin (Australia)|Darwin]].
* Il ciclone tropicale più violento si verificò nel 1900 a [[Galveston (Texas)|Galveston]] ([[Texas]]). Il ciclone tropicale spazzò l'isola con venti di oltre 160 km/h e provocò un'onda alta oltre 6 m. Si pensa che siano morte 8 000 persone.
* La più disastrosa [[inondazione]] causata da cicloni avvenne nel novembre del 1970 in [[Bangladesh]], quando un ciclone nel Golfo del Bangladesh uccise all'incirca 300 000 persone.
* L'[[uragano Katrina]] è conosciuto come l'[[Uragano atlantico|uragano]] più disastroso della storia. Si abbatté nel 2005 e provocò danni per 108 [[Miliardo|miliardi]] di [[Dollaro statunitense|dollari]].
* Il ciclone tropicale di maggior durata avvenne nell'Oceano Pacifico per 31 giorni consecutivi, tra l'agosto e il settembre del 1994.
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* Louis Joseph Battan, ''Violenze dell'atmosfera'', Zanichelli, Bologna, 1967 (orig. ''The Nature of Violent Storms'', Anchor Books Doubleday & Co., Garden City, New York, 1961)
== Voci correlate ==
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* [[Aircraft Operations Center]]
* [[Approdo]]
* [[Ciclone]]
* [[Iperuragano]]
* [[Medicane]]
* [[Nomi di cicloni tropicali]]
* [[Tempesta perfetta]]
* [[
* [[Uragano atlantico]]
* [[Uragano Dorian]]
* [[Uragano Felicia]]
* [[Uragano Isabel]]
* [[Uragano Katrina]]
* [[Uragano Andrew]]
* [[Uragano Sandy]]
* [[Uragano Maria]]
* [[Uragano Florence]]
* [[Uragano Michael]]
* [[Uragano Mitch]]
* [[Uragano Patricia]]
* [[Uragano tropicale Angela]]
* [[Ciclone del Bangladesh del 1991]]
* [[Ciclone Dhanushkodi]]
* [[Ciclone Nargis]]
* [[Ciclone Catarina]]
* [[Tifone Fengshen]]
* [[Tifone Haiyan]]
* [[Tifone Meranti]]
* [[Tifone Rusa]]
* [[Tifone Tip]]
* [[Tifone Ketsana]]
* [[Tifone Rammasun]]
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== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
=== Controllo e Allarme ===
* [
* [http://www.metservice.co.nz/ MetService, New Zealand] - Tasman Sea, South Pacific south of 25
* [http://www.bom.gov.au/weather/ Australian Bureau of Meteorology] - Southern hemisphere from 90° E to 160° E
* [http://www.hurricanes.ca Canadian Hurricane Centre] - Northwest Atlantic (overlaps US NHC)
* [
* [
=== Centri Meteorologici Regionali Specializzati ===
* [http://www.nhc.noaa.gov/ US National Hurricane Center] - North Atlantic, Eastern Pacific
* [http://www.prh.noaa.gov/hnl/cphc/ Central Pacific Hurricane Center] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110923144245/http://www.prh.noaa.gov/hnl/cphc/ |data=23 settembre 2011 }} - Central Pacific
* [
*
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[[Categoria:Precipitazioni atmosferiche]]
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