Chiesa di Santa Maria ad Elisabetta: differenze tra le versioni
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{{Edificio religioso
|DedicatoA = [[Maria Santissima della Visitazione]]
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|Immagine = Chiesa di
|Didascalia = La facciata
|Larghezza =
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|Regione =
|SiglaStato = ITA
|AnnoConsacr =
|Architetto =
|InizioCostr = [[XVII secolo]]
|FineCostr = Ultimi interventi di rilievo nella seconda metà dell'Ottocento
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}}
La '''chiesa di Santa Maria ad Elisabetta''' è una chiesa di [[Brescia]], situata in via Francesco Lana. Fondata nel Seicento, fu riaperta al culto dopo la soppressione ottocentesca grazie all'interesse dei sacerdoti Giovanni Battista e Massimiliano Averoldi. All'interno si conserva un vasto patrimonio di affreschi e tele, molte di tipo votivo, risalenti soprattutto al Settecento.
== Storia ==
La chiesa viene fondata nel XVII secolo da una confraternita di Disciplini che curavano il culto della [[Visitazione della Beata Vergine Maria]]. In seguito alle soppressioni condotte dalla [[Repubblica
Tra il 1867 e il 1897 don Andrea Livragna promuove un importante restauro dell'edificio e dell'oratorio attiguo. L'oratorio, che fin
== Architettura ==
=== Esterno ===
L'edificio ha dimensioni modeste ed è inserito nel compatto paramento di facciate di abitazioni private che costituisce il lato est della via. La facciata è molto semplice, movimentata da lesene prive di [[ordine architettonico]] che, intersecandosi con la [[trabeazione]] superiore e con tratti di cornici piane, determinano delle specchiature quadrangolari. Corona il prospetto un [[frontone]] triangolare, unico elemento emergente sulle linee di gronda degli altri edifici. Al centro, sopra l'ingresso, si apre una grande finestra a lunetta, principale fonte di luce per l'interno.
=== Interno ===
L'interno della chiesa è ad [[aula (chiesa)|aula]] unica, priva di altari o cappelle laterali, ed è coperta da una [[volta a botte]]. Il [[presbiterio]] è di forma quadrangolare, ad [[abside]] piatta, ed è sormontato da una cupola emisferica con lanterna.
Le grandi campiture monocrome delle pareti sono state ridipinte all'inizio del Novecento con intonaco verde<ref name= bragasim88 />.
== Opere ==
Nella fascia inferiore delle pareti laterali, in posizione centrale, sono dipinte a monocromo le insegne papali con, a destra, tralci di vite, a sinistra la croce, le tavole della legge ed una pisside. Nel registro superiore vi sono invece due tele: quella di destra è una ''Trasfigurazione di Cristo'', già attribuita a [[Tommaso Bona]] ma da ritenersi in realtà opera più tarda; quella di sinistra è una ''Madonna in trono col Bambino e un santo'', attribuita
La decorazione, databile al Settecento, denota l'uso di elementi derivati ancora barocchi quali conchiglie, decorazioni floreali accostate in modo naturalistico e forme geometriche morbide come ovali e volute. Nonostante lo spazio sia piuttosto esiguo e la presenza di elementi decorativi, per contro, molto varia, l'effetto
Le pareti del presbiterio ospitano quattro dipinti votivi di pari dimensione, eseguiti da due artisti differenti di epoca settecentesca. Lungo la parete destra si riconoscono ''San Stanislao Konstka'' e ''San Luigi Gonzaga'', mentre a sinistra vi sono una ''Vergine che consegna il Rosario a San Domenico'' e ''Santa Caterina da Siena'' a fianco della quale si vede la Madonna durante una miracolosa apparizione. Quest'ultimo dipinto è inoltre corredato da quattordici riquadri, posti lungo il perimetro, che narrano eventi miracolosi. L'altare maggiore è sormontato da una pala raffigurante la ''Visitazione di Maria a Santa Elisabetta'' attribuita a [[Sante Cattaneo]], ma vistosamente decurtata<ref name= bragasim89 />.
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Dagli elenchi delle spoliazioni napoleoniche si deduce che arricchivano il patrimonio artistico della chiesa anche un ''San Pietro'' e una tela con i ''Misteri del Rosario'' collocata entro un'ancona intagliata e dipinta: le due opere sono disperse. Compensano la perdita altre due tele provenienti dalla [[chiesa di San Giovanni Evangelista (Brescia)|chiesa di San Giovanni Evangelista]]: un ''San Luigi Gonzaga in preghiera davanti al Crocifisso'' a destra dell'ingresso e una ''Salita al Calvario'' in controfacciata, entrambe databili al Settecento<ref name= bragasim89 /><ref>Braga, Simonetto, p. 90</ref>.
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* Marina Braga, Roberta Simonetto, ''Il quartiere Carmine'' in ''Brescia città museo'', Brescia 2004
== Altri progetti ==
{{interprogetto|
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Chiese di Brescia}}
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[[Categoria:Chiese di Brescia|Maria ad Elisabetta]]
[[Categoria:Chiese dedicate alla Visitazione di Maria|Brescia]]
[[Categoria:Chiese della diocesi di Brescia|Maria ad Elisabetta]]
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