Chiesa di Santa Maria ad Elisabetta: differenze tra le versioni

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{{coord|45.542733|10.215504|type:landmark|display=title}}
{{Edificio religioso
|DedicatoA = [[Maria Santissima della Visitazione]]
|NomeEdificioNome = Chiesa di Santa Maria ad Elisabetta
|Immagine = Chiesa di santaSanta mariaMaria ad elisabettaElisabetta (facciata)2 Brescia.jpg
|Didascalia = La facciata
|Larghezza =
|Città NomeComune = [[File:Brescia-Stemma.png|20px]][[Brescia]]
|Regione = {{IT-LOM}}[[Lombardia]]
|Stato = {{ITA}}
|SiglaStato = ITA
|Religione = [[Chiesa cattolica|Cristiana cattolica]] di [[rito romano]]
|Diocesi = [[Diocesi di Brescia]]
|AnnoConsacr =
|Architetto =
|StileArchitett = [[Barocco]]
|InizioCostr = [[XVII secolo]]
|FineCostr = Ultimi interventi di rilievo nella seconda metà dell'Ottocento
|WebsiteSito =
}}
 
La '''chiesa di Santa Maria ad Elisabetta''' è una chiesa di [[Brescia]], situata in via Francesco Lana. Fondata nel Seicento, fu riaperta al culto dopo la soppressione ottocentesca grazie all'interesse dei sacerdoti Giovanni Battista e Massimiliano Averoldi. All'interno si conserva un vasto patrimonio di affreschi e tele, molte di tipo votivo, risalenti soprattutto al Settecento. Vi si trovano, in particolare, una tela attribuita a [[Pompeo Batoni]] e, all'altare maggiore, una di [[Sante Cattaneo]].
 
== Storia ==
La chiesa viene fondata nel XVII secolo da una confraternita di Disciplini che curavano il culto della [[Visitazione della Beata Vergine Maria]]. In seguito alle soppressioni condotte dalla [[Repubblica brescianaBresciana]], l'edificio viene alienato a privati a, nel 1807, adibito a fabbrica di palle di cannone. Nel 1819 viene riscattata da due sacerdoti bresciani, Giovanni Battista e Massimiliano Averoldi, che ne ottengono la riapertura<ref name= bragasim88 >Braga, Simonetto, p. 88</ref>.
 
Tra il 1867 e il 1897 don Andrea Livragna promuove un importante restauro dell'edificio e dell'oratorio attiguo. L'oratorio, che fin dall’originedall'origine, comprendeva alcune stanze e un piccolo cortile, viene ulteriormente ampliato nel 1954 grazie all'acquisizione di casa Brunori in contrada del Carmine, che diventa parte dell'oratorio permettendo l'abbattimento del muro che divideva i due cortili<ref name= bragasim88 />.
 
== Architettura ==
=== Esterno ===
L'edificio ha dimensioni modeste ed è inserito nel compatto paramento di facciate di abitazioni private che costituisce il lato est della via. La facciata è molto semplice, movimentata da lesene prive di [[ordine architettonico]] che, intersecandosi con la [[trabeazione]] superiore e con tratti di cornici piane, determinano delle specchiature quadrangolari. Corona il prospetto un [[frontone]] triangolare, unico elemento emergente sulle linee di gronda degli altri edifici. Al centro, sopra l'ingresso, si apre una grande finestra a lunetta, principale fonte di luce per l'interno.
 
=== Interno ===
L'interno della chiesa è ad [[aula (chiesa)|aula]] unica, priva di altari o cappelle laterali, ed è coperta da una [[volta a botte]]. Il [[presbiterio]] è di forma quadrangolare, ad [[abside]] piatta, ed è sormontato da una cupola emisferica con lanterna.
 
Le grandi campiture monocrome delle pareti sono state ridipinte all'inizio del Novecento con intonaco verde<ref name= bragasim88 />.
 
== Opere ==
Nella fascia inferiore delle pareti laterali, in posizione centrale, sono dipinte a monocromo le insegne papali con, a destra, tralci di vite, a sinistra la croce, le tavole della legge ed una pisside. Nel registro superiore vi sono invece due tele: quella di destra è una ''Trasfigurazione di Cristo'', già attribuita a [[Tommaso Bona]] ma da ritenersi in realtà opera più tarda; quella di sinistra è una ''Madonna in trono col Bambino e un santo'', attribuita alinizialmente a [[Pompeo Batoni]] ma poi autorevolmente riconosciuta come dipinta da [[Francesco Savanni]]<ref>Fiorella Frisoni, ''Un momento batoniano di Francesco Savanni'', in Civiltà Bresciana, 1997, n. 2, pp. 25-32, alle pp. 25-26; Giuseppe Fusari, ''Batoni e il cardinal Querini'', in ''Intorno a Batoni'', Atti del convegno internazionale, Roma, 3 e 4 marzo 2009, Ragghianti, Lucca 2009, pp. 17-26, alla p. 25</ref>. Sulla volta sono dipinti cartigli con invocazioni mariane: a destra "VENI COLUMBA", "FEDERIS ARCA", a sinistra "SICUT LILIUM INTER SPINAS" e "ROSA MISTICA". Al centro della volta, in un grande riquadro, è affrescata una ''Assunzione di Maria'' di ignoto pittore locale<ref name= bragasim88 /><ref name= bragasim89 >Braga, Simonetto, p. 89</ref>.
 
La decorazione, databile al Settecento, denota l'uso di elementi derivati ancora barocchi quali conchiglie, decorazioni floreali accostate in modo naturalistico e forme geometriche morbide come ovali e volute. Nonostante lo spazio sia piuttosto esiguo e la presenza di elementi decorativi, per contro, molto varia, l'effetto d’insiemed'insieme risulta comunque armonico ed elegante, soprattutto grazie al largo uso del monocromo e alla resa prospettica attraverso le ombre. La cupola emisferica che copre il presbiterio ospita una decorazione a finto cassettonato, più classicheggiante rispetto alle altre decorazioni della chiesa. Nei pennacchi vi sono altre invocazioni mariane simili a quelle della volta<ref name= bragasim89 />.
 
Le pareti del presbiterio ospitano quattro dipinti votivi di pari dimensione, eseguiti da due artisti differenti di epoca settecentesca. Lungo la parete destra si riconoscono ''San Stanislao Konstka'' e ''San Luigi Gonzaga'', mentre a sinistra vi sono una ''Vergine che consegna il Rosario a San Domenico'' e ''Santa Caterina da Siena'' a fianco della quale si vede la Madonna durante una miracolosa apparizione. Quest'ultimo dipinto è inoltre corredato da quattordici riquadri, posti lungo il perimetro, che narrano eventi miracolosi. L'altare maggiore è sormontato da una pala raffigurante la ''Visitazione di Maria a Santa Elisabetta'' attribuita a [[Sante Cattaneo]], ma vistosamente decurtata<ref name= bragasim89 />.
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Dagli elenchi delle spoliazioni napoleoniche si deduce che arricchivano il patrimonio artistico della chiesa anche un ''San Pietro'' e una tela con i ''Misteri del Rosario'' collocata entro un'ancona intagliata e dipinta: le due opere sono disperse. Compensano la perdita altre due tele provenienti dalla [[chiesa di San Giovanni Evangelista (Brescia)|chiesa di San Giovanni Evangelista]]: un ''San Luigi Gonzaga in preghiera davanti al Crocifisso'' a destra dell'ingresso e una ''Salita al Calvario'' in controfacciata, entrambe databili al Settecento<ref name= bragasim89 /><ref>Braga, Simonetto, p. 90</ref>.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Marina Braga, Roberta Simonetto, ''Il quartiere Carmine'' in ''Brescia città museo'', Brescia 2004
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commonspreposizione=Category:Santa Maria ad Elisabetta (Brescia)sulla}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Chiese di Brescia}}
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[[Categoria:Chiese di Brescia|Maria ad Elisabetta]]
[[Categoria:Chiese dedicate alla Visitazione di Maria|Brescia]]
[[Categoria:Chiese della diocesi di Brescia|Maria ad Elisabetta]]