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{{F|centri abitati della Sicilia|arg2=provincia di Ragusa|agosto 2013}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Donnalucata
|Nome ufficiale =
|Panorama = Donnalucata 02.jpg
|Didascalia = Panorama della parte orientale vista dal porto, 2023
|Didascalia=
|Stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 4
|Divisione amm grado 1 = Sicilia
|Divisione amm grado 1-2 = Ragusa
|Divisione amm grado 23 =Ragusa Scicli
|Latitudine gradi = 36
|Divisione amm grado 2-2=
|Latitudine minuti = 45
|Divisione amm grado 3=Scicli
|Latitudine secondi = 51.63
|Divisione amm grado 3-2=
|Latitudine NS = N
|Divisione amm grado 3-3=
|Longitudine gradi = 14
|Divisione amm grado 3-4=
|Longitudine minuti = 38
|Divisione amm grado 3-5=
|Longitudine secondi = 26.69
|Latitudine gradi=36
|Longitudine EW = E
|Latitudine minuti=45
|Superficie =
|Latitudine secondi=51.63
|Note superficie =
|Latitudine NS=N
|Abitanti = 3172
|Longitudine gradi=14
|Note abitanti =
|Longitudine minuti=38
|Aggiornamento abitanti = 2020
|Longitudine secondi=26.69
|Codice catastale =
|Longitudine EW=E
|Nome abitanti = Donnalucatesi
|Altitudine=10
|Patrono = [[san Giuseppe]]<br/>[[Dormizione di Maria|Maria Santissima Assunta]]
|Superficie=
|Festivo = <small>''Rispettivamente:''</small><br/>[[19 marzo]]<br/>[[14 agosto|14]] e [[15 agosto]]
|Note superficie=
|Abitanti=3235
|Note abitanti=
|Aggiornamento abitanti=2001
|Codice postale=97018
|Prefisso=0932
|Fuso orario=+1
|Codice catastale=
|Nome abitanti=
|Patrono=[[san Giuseppe]]
|Festivo=
}}
'''Donnalucata''', 3235 abitanti, è una frazione marinara del comune di [[Scicli]] da cui dista circa 8&nbsp;km, in [[provincia di Ragusa]].
 
'''Donnalucata''' è una [[Frazione (geografia)|frazione]] di {{formatnum:3172}} abitanti del comune italiano di [[Scicli]], nel [[libero consorzio comunale di Ragusa]], in [[Sicilia]].
Nel [[1091]], il conte [[Ruggero I di Sicilia|Ruggero d'Altavilla]] sconfisse i [[saraceni]], secondo una leggenda religiosa, grazie all'intervento della [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]] detta poi ''delle Milizie'', e in tale luogo fu costruito un [[santuario]].<br/>
 
Attorno al santuario e ad una [[torre]] costiera si sviluppa nei secoli il borgo.<br/>
Nel [[1091]], il conte [[Ruggero I di Sicilia|Ruggero d'Altavilla]] sconfisse i [[saraceni]], secondo una leggenda religiosa, grazie all'intervento della [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]], detta poi ''[[Madonna delle Milizie|delle Milizie]]'', e in tale luogo fu costruito il [[Scicli#Santuario ed Eremo della Madonna delle Milizie|santuario omonimo]]. Attorno a quest'ultimo ed alla [[torre]] costiera in esso inglobato, si è sviluppato nei secoli il borgo.
La costa è caratterizzata da ampie spiagge di fine sabbia dorata, che in estate diventano meta di folle di vacanzieri.<br/>
 
Le attività principali sono la [[pesca (attività)|pesca]] ed il turismo, oltre all'[[agricoltura]] in serra con la produzione di primizie orticole e fiori.
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
La costa è caratterizzata da ampie spiagge di fine sabbia dorata, che in estate diventano meta di folle di vacanzieri. Le attività principali sono la [[pesca (attività)|pesca]] ed il turismo, oltre all'[[agricoltura]] in serra, con la produzione di primizie orticole e fiori.
 
==Origini del nome==
L'origine del nome ''Donnalucata'' deriva dalla sua antica [[Sorgente (idrologia)|sorgente]]. Il viaggiatore e noto cartografo [[arabi|arabo]] [[Muhammad al-Idrisi]] inviò infatti al Sultano [[Saladino]] una relazione in cui diceva di aver trovato una fonte che sgorgava cinque volte al giorno, ad ore ben precise e corrispondenti alle ore delle preghiere [[musulmani|musulmane]]. Disse di aver trovato ''ʿayn al-awqāt'', ovvero ''la fonte delle ore''<ref>{{cita libro|autore=Giovan Battista Pellegrini|wkautore=Giovan Battista Pellegrini|titolo=Toponomastica italiana|url=https://books.google.it/books?id=Dlkw3idzhrUC&lpg=PP1&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false|p=286|anno=1990|editore=Hoepli|città=Milano|isbn=88-203-1835-0}}</ref>, che latinizzato divenne ''Donnalucata''. Il nome della fonte passò poi ad indicare il luogo. Si è ritenuto in passato di poter individuare detta fonte (che non più protetta dall'azione del [[mare]] avrebbe perso le sue caratteristiche) nelle ''Ugghie'' (sorgenti d'acqua dolce) sul lido di Micenci. Per quanto poi riguarda il presunto “miracolo”, è plausibile che la fonte in questione sgorgasse tutto il giorno, ma che fosse visibile solo durante la bassa [[marea]], al tramonto, e nei momenti coincidenti all'ora della preghiera.
 
==Storia==
===Età antica===
{{Nota
Il territorio dove oggi sorge Donnalucata ha visto la presenza umana, fin da tempi antichissimi. Vi sono infatti notizie, non confermate, della presenza di una fonte sacra a [[Cerere]] in età [[antica Grecia|greca]], sulla marina, in un punto già noto ai [[fenici]] che vi tenevano un mercato di [[schiavismo|schiavi]]. La presenza di un forte culto nei confronti della [[divinità|dea]] Cerere non è fenomeno isolato negli iblei se si pensa che anche la vicina [[Kamarina]] teneva feste in suo onore e l'aveva raffigurata anche sulle proprie [[moneta|monete]]. Anche a Donnalucata si tenevano grandiose feste ''cereali'', che avevano lo scopo di ringraziare la dea per il raccolto; si tenevano nel mese di agosto e a tutt'oggi vi è una festa che sembra esserne erede, ma che è dedicata alla Madonna Assunta, alla quale peraltro era stata dedicata la chiesa appena eretta.
|titolo=Le origini del nome
|contenuto=
L'origine del nome Donnalucata deriva dalla sua antica [[Sorgente (idrologia)|sorgente]]. Un viaggiatore e noto cartografo [[arabi|arabo]], Abū ‘Abd Allāh Muhammad ibn Muhammad ibn ‘Abd Allah ibn Idrīs al-Siqillī (il Siciliano), detto anche [[Idrīsī]], Edrisi, El Edrisi, Ibn Idris, Hedrisi o al-Idrīsī, inviò infatti al Sultano [[Saladino]] una relazione in cui diceva di aver trovato una fonte che sgorgava cinque volte al giorno, ad ore ben precise e corrispondenti alle ore delle preghiere [[musulmani|musulmane]]. Disse di aver trovato ''"Ayn-Al-Awqat"'', ovvero la fonte delle ore, che latinizzato divenne Donnalucata. Il nome della fonte passò poi ad indicare il luogo.<br>
Si è ritenuto in passato di poter individuare detta fonte (che non più protetta dall'azione del [[mare]] avrebbe perso le sue caratteristiche) nelle "Ugghie" (sorgenti d'acqua dolce) sul lido di Micenci.<br>
Per quanto poi riguarda il presunto “miracolo”, è plausibile che la fonte in questione sgorgasse tutto il giorno, ma che fosse visibile solo durante la bassa [[marea]], al tramonto, e coincidente con l'ora della preghiera.
}}
 
===Medioevo ed età moderna===
Il territorio dove oggi sorge Donnalucata ha visto la presenza umana, fin da tempi antichissimi. Vi sono infatti notizie, non confermate, della presenza di una fonte sacra a [[Cerere (divinità)|Cerere]] in età [[antica Grecia|greca]], sulla marina, in un punto già noto ai [[fenici]] che vi tenevano un mercato di [[schiavismo|schiavi]].<br>
Verso la fine dell'undicesimo secolo, Donnalucata, così come tutto il resto del territorio sciclitano, era contesa tra [[Normanni]] e [[Saraceni]]. Nel [[1091]] ci fu, secondo la tradizione, parzialmente confermata dai [[Codici Sciclitani]], un epico scontro in cui i [[Normanni]] ([[cristianesimo|cristiani]]), sebbene di molto inferiori nel numero, guidati dal conte [[Ruggero I di Sicilia|Ruggero d'Altavilla]], ebbero la meglio sulle truppe dell'[[Emiro]] Bell Khan. A questo proposito, la tradizione sacra tramanda la vicenda di un intervento della [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]] su un cavallo bianco ([[Madonna delle Milizie|la Madonna ''dei Milici'' o delle Milizie]]). Il nome ''Milici'', è tuttavia opportuno precisare, va messo in relazione non al termine ''Milizie'', ma ad un tempio dedicato a Dioniso [[Bacco]] «Milicio» presente in epoca greca in loco. Nel luogo della battaglia fu costruito un santuario, dedicato alla Vergine Guerriera, e contenente tra l'altro l'impronta impressa sulla pietra del suo stesso piede. Il [[Santuario]], distrutto dal [[terremoto]] del [[1693]], fu ricostruito nel [[1721]].
La presenza di un forte culto nei confronti della [[divinità|dea]] Cerere non è fenomeno isolato negli iblei se si pensa che anche la vicina [[Kamarina]] teneva feste in suo onore e l'aveva raffigurata anche sulle proprie [[moneta|monete]].<br>
Anche a Donnalucata si tenevano grandiose feste ''cereali'', che avevano lo scopo di ringraziare la dea per il raccolto; si tenevano nel mese di [[agosto]] e a tutt'oggi vi è una festa che sembra esserne erede, ma che è dedicata alla Madonna Assunta, alla quale peraltro era stata dedicata la chiesa appena eretta.
 
Il terremoto del [[1693]] fu disastroso per tutti gli iblei; durante tale periodo la zona era stata ceduta dal nobile Fabiano Arizzi a Giuseppe Miccichè, che a sua volta l'aveva ceduta alla famiglia Mirabella; quest'ultima aveva venduto la zona ai [[Compagnia di Gesù|gesuiti]]. In tale periodo, il nome di Donnalucata, derivato dalla fonte, era stato assunto non solo dalla zona, ma anche da una torre (probabile riferimento alla “torre saracena”), di proprietà del [[barone]] Miccichè, che aveva funzione di protezione della borgata. La stessa sorgeva su una [[torre]] precedente che risaliva al [[XIV secolo]] ed era stata costruita, assieme a molte altre nella zona, su disposizione del Viceré. Il [[XVI secolo|‘600]] fu anche il secolo che vide la presenza a Donnalucata del grande pensatore e [[scrittore]] fra' Mariano Perello. In seguito alla cacciata dei gesuiti, il borgo passò ai Penna, che vi avviarono la costruzione della villa a monte della città e dell'attuale [[palazzo Mormino Penna]].
Verso la fine dell'undicesimo secolo, Donnalucata, così come tutto il resto del territorio sciclilitano, era contesa tra [[Normanni]] e [[Saraceni]].<br>
Nel [[1091]] ci fu, secondo la tradizione, un epico scontro in cui i [[Normanni]] ([[cristianesimo|cristiani]]), sebbene di molto inferiori nel numero, guidati dal conte [[Ruggero I di Sicilia|Ruggero d'Altavilla]], ebbero la meglio sulle truppe dell'[[Emiro]] Bell Khan. A questo proposito la tradizione sacra tramanda la vicenda di un intervento della [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]] su un cavallo bianco (Madonna dei Mulici o delle Milizie).<br>
Il nome «Milici», è tuttavia opportuno precisare, va messo in relazione non al termine «Milizie», ma ad un tempio dedicato a Dioniso [[Bacco]] «Milicio» presente in epoca greca in loco. Nel luogo della battaglia fu costruito un santuario, dedicato alla Vergine Guerriera, e contenente tra l'altro l'impronta impressa sulla pietra del suo stesso piede.
Il [[Santuario]], distrutto da un [[terremoto]] nel [[1693]], fu ricostruito nel [[1721]]. Il terremoto del [[1693]] fu disastroso per tutti gli iblei; durante tale periodo la zona era stata ceduta dal nobile Fabiano Arizzi a Giuseppe Miccichè che a sua volta l’aveva ceduta alla famiglia Mirabella; quest'ultima aveva venduto la zona ai [[Compagnia di Gesù|gesuiti]].<br>
In tale periodo, il nome di Donnalucata, derivato dalla fonte, era stato assunto non solo dalla zona, ma anche da una torre (probabile riferimento alla “torre saracena”), di proprietà del [[barone]] Miccichè, che aveva funzione di protezione della borgata. La stessa sorgeva su una [[torre]] precedente che risaliva al [[XIV secolo]] ed era stata costruita, assieme a molte altre nella zona, su disposizione del Viceré Di Federico De roberto.<br>
Il [[1600|‘600]] fu anche il secolo che vide la presenza a Donnalucata del grande pensatore e [[scrittore]] frà Mariano Perello.<br>
In seguito alla cacciata dei gesuiti, il borgo passò ai Penna, che vi avviarono la costruzione della villa a monte della città e dell'attuale [[palazzo Mormino Penna]].
 
===LaEtà moderna Donnalucatacontemporanea===
[[File:Donna Lucata - panoramio (6).jpg|miniatura|sinistra|Panorama sul lungomare di viale della Repubblica]]
Donnalucata affina la sua vocazione marinara durante il [[Risorgimento]], quando è il porto privilegiato per i contatti con gli esuli politici che si trovano a [[Malta]]. Grazie anche a questo si ottiene nel [[1840]] la costruzione della strada [[Scicli]]-Donnalucata. A questi anni risale il primo [[documento]] pervenuto e attestante notizie su Donnalucata. Si tratta della [[planimetria]] del [[1848]] di [[proprietà (diritto)|proprietà]] della famiglia Pinzero Leotta; da essa appare come all'epoca nel paese vi fossero 2 categorie di [[casa|abitazioni]]: le ricche e grandi ville patrizie di proprietà delle famiglie nobiliari sciclitane e le piccole e basse casette dei marinai del posto, tutte addossate le une alle altre. L'assetto [[urbanistica|urbanistico]] di allora era notevolmente diverso da quello odierno, tuttavia già nell'Ottocento il centro della borgata appariva essere il crocevia tra la via Casmene e la via Busacca (oggi via [[Luigi Pirandello]]).
 
Nel [[1878]] vengono iniziati i lavori di costruzione della chiesa di Santa Caterina da Siena; essi termineranno il 12 luglio [[1885]]. In quello stesso periodo il centro cittadino contava circa 600 abitanti, ma la borgata aveva anche iniziato ad essere punto di riferimento per chi viveva nelle campagne circostanti infatti venne anche istituita una scuola per i bambini del luogo.
Donnalucata affina la sua vocazione marinara durante il [[Risorgimento]], quando è il porto privilegiato per i contatti con gli esuli politici che si trovano a [[Malta]]. Grazie anche a questo si ottiene nel [[1840]] la costruzione della strada [[Scicli]]-Donnalucata.<br>
A questi anni risale il primo [[documento]] pervenuto e attestante notizie su Donnalucata. Si tratta della [[planimetria]] del [[1848]] di [[proprietà (diritto)|proprietà]] della famiglia Pinzero Leotta; da essa appare come all'epoca nel paese vi fossero 2 categorie di [[casa|abitazioni]]: le ricche e grandi ville patrizie di proprietà delle famiglie nobiliari [[scicli]]tane e le piccole e basse casette dei marinai del posto, tutte addossate le une alle altre.<br>
L'assetto [[urbanistica|urbanistico]] di allora era notevolmente diverso da quello odierno, tuttavia già nell'Ottocento il centro della borgata appariva essere il crocevia tra la via Casmene e la via Busacca (oggi via Pirandello).<br>
Nel [[1878]] vengono iniziati i lavori di costruzione della [[chiesa (architettura)|chiesa]] di S. Caterina da Siena (terminati nel [[1883]]), gran merito per ciò va senz'altro a Monsignor Giovanni Blandino che fu [[Vescovo]] di [[Noto (Italia)|Noto]] dal [[1832]] al [[1913]]. Questi conosceva la allora piccola borgata di marinai perché vi si recava d'estate ospite della famiglia Penna.<br>
Il primo comitato cittadino per la costruzione di una chiesa si costituisce il [[22 giugno]] [[1873]], presieduto dal preposto D. Pietro Paolo Spadaro. Ma vi sono due persone che in tempi diversi svolgeranno un ruolo determinante: si tratta del [[farmacia|farmacista]] Guglielmo Pinzero e del canonico Guglielmo Conti; il primo, che fu anche [[consiglio comunale|consigliere comunale]] in Scicli e che servì la chiesa come confrate, fu attivissimo durante la sua costruzione proprio per il suo fervore [[cattolicesimo|cattolico]]; il secondo ebbe se possibile un ruolo ancora più importante in quanto oltre a sovrintendere alla costruzione della chiesa, che fu invero abbastanza laboriosa, si occupò anche di tener informata la [[Curia diocesana|Curia]] netina dei progressi.<br>
La costruzione fu ultimata il [[12 luglio]] [[1885]] e fu il Conti che ne diede notizia a Mons. Blandino. La chiesa neoeretta venne dedicata alla [[Assunzione della Vergine Maria|Madonna Assunta]] e fu considerata dipendente dalla chiesa Madre di Scicli.<br>
In quello stesso periodo il centro cittadino contava circa 600 abitanti, ma la borgata aveva anche iniziato ad essere punto di riferimento per chi viveva nelle campagne circostanti infatti venne anche istituita una scuola per i bambini del luogo.<br>
Una ditta tedesca costruisce, nei primi del Novecento, all'entrata del paese il cosiddetto "garage" (noto per lo stile [[liberty]]) che serviva come rimessa per i carichi di pece, estratta nelle cave tra Scicli e [[Modica]], in attesa di essere imbarcati per la [[Germania]]. Tanto le cave quanto la rimessa furono poi [[confisca]]te dal [[governo]] [[italia]]no come preda di [[guerra]] successivamente alla conclusione della [[prima guerra mondiale]].<br>
Nel [[1927]] si costituisce il Consorzio di irrigazione dell'Agro di Donnalucata per un miglior sfruttamento delle ingenti risorse idriche, ad esso seguì la costituzione di un Consorzio di Bonifica per le molte zone [[palude|paludose]] nella valle dell'Irminio.<br>Si inizia a praticare diffusamente la serricoltura, che consente la coltivazione intensiva delle primizie e dei fiori.<br>
Nel [[seconda guerra mondiale|secondo dopoguerra]], il [[miracolo economico italiano|boom economico]] genera un aumento della popolazione e quindi investimenti nel campo dell'[[boom edilizio|edilizia]].
 
Nel [[1927]], venne costituito il Consorzio di irrigazione dell'Agro di Donnalucata per un miglior sfruttamento delle ingenti risorse idriche, e ad esso seguì la costituzione di un Consorzio di Bonifica per le molte zone [[palude|paludose]] nella valle del fiume [[Irminio]]. Si iniziò a praticare diffusamente la serricoltura, che consentì la coltivazione intensiva delle primizie e dei fiori.
==Feste e sagre==
* S. Giuseppe ([[patrono]])
* Sagra della [[seppia]]
* Sagra della pizza
 
Nel [[seconda guerra mondiale|secondo dopoguerra]], il [[miracolo economico italiano|boom economico]] generò un aumento della popolazione e quindi investimenti nel campo dell'[[boom edilizio|edilizia]].
==Bibliografia==
 
Dal [[1999]] al [[2021]], Donnalucata ha fatto da sfondo a numerose puntate della serie televisiva della [[Rai]] ''[[Il commissario Montalbano]]''. Questo ha contribuito in maniera rilevante all'aumento della popolarità della località e del suo afflusso turistico.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
==== Chiesa di Santa Caterina da Siena ====
[[File:Donna Lucata - panoramio (5).jpg|miniatura|destra|Chiesa di Santa Caterina da Siena]]
Nel [[1878]] vengono iniziati i lavori di costruzione della [[chiesa (architettura)|chiesa]] di [[Caterina da Siena|Santa Caterina da Siena]] (terminati nel [[1883]]), gran merito per ciò va senz'altro a Monsignor [[Giovanni Blandini]], [[Diocesi di Noto|Vescovo]] di [[Noto (Italia)|Noto]] dal [[1875]] al [[1913]]. Questi conosceva la allora piccola borgata di marinai perché vi si recava d'estate ospite della famiglia Penna. Il primo comitato cittadino per la costruzione di una chiesa si costituì il 22 giugno [[1873]], presieduto dal preposto don Pietro Paolo Spadaro. Ma vi sono due persone che in tempi diversi svolgeranno un ruolo determinante: si tratta del [[farmacia|farmacista]] Guglielmo Pinzero e del canonico Guglielmo Conti; il primo, che fu anche [[consiglio comunale|consigliere comunale]] a Scicli e che servì la chiesa come confrate, fu attivissimo durante la sua costruzione proprio per il suo fervore [[cattolicesimo|cattolico]]; il secondo ebbe, se possibile, un ruolo ancora più importante, in quanto oltre a sovrintendere alla costruzione della chiesa, che fu invero abbastanza laboriosa, si occupò anche di tener informata la [[Curia diocesana|Curia]] netina dei progressi. La costruzione fu ultimata il 12 luglio [[1885]] e fu il Conti che ne diede notizia a Monsignor Blandini. La chiesa neoeretta venne dedicata alla [[Assunzione della Vergine Maria|Madonna Assunta]] e fu considerata dipendente dalla chiesa madre di Scicli.
 
==== Chiesa di San Giorgio Martire ====
Costruita a partire dal 30 giugno [[2010]], è stata inaugurata e consacrata l'8 maggio [[2014]], dall'allora [[vescovo di Noto]], [[Antonio Staglianò]] e dal cardinale [[Norberto Rivera Carrera]]. Si trova nella periferia della frazione e, oltre [[San Giorgio]], in essa si venera anche la Vergine di Guadalupe.<ref>{{Cita web|url=https://ragusa.gds.it/articoli/archivio/2014/05/10/donnalucata-a-scicli-inaugurata-la-chiesa-di-san-giorgio-343463-dee13ffc-1422-4164-842e-7f340c2966be/|titolo=Donnalucata a Scicli, inaugurata la chiesa di San Giorgio|data=10 maggio 2014|accesso=27 agosto 2025}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ragusanews.com/si-inaugura-la-chiesa-di-san-giorgio-a-donnalucata/|titolo=Si inaugura la chiesa di San Giorgio a Donnalucata|data=27 aprile 2014|accesso=27 agosto 2025}}</ref>
 
=== Architetture civili ===
==== Palazzo Mormino Penna ====
{{vedi anche|Palazzo Mormino Penna}}
[[File:Palazzo Mormino Penna, Donnalucata (Scicli; RG).jpg|thumb|Facciata di Palazzo Mormino Penna]]
Il Palazzo Mormino Penna fu edificato nel corso del XIX secolo dalla famiglia Penna di Scicli, in modo tale da disporre sia di una residenza estiva nei pressi del mare, sia di un palazzo urbano collocato a ridosso della spiaggia. Oggi è un palazzo pubblico, sede distaccata dell'amministrazione comunale e della biblioteca civica Carmelo La Rocca, dell'[[Associazione Nazionale Marinai d'Italia]] e di una associazione culturale giovanile locale.
 
==== Garage liberty ====
Costruito da una ditta tedesca agli inizi del XX secolo come magazzino per i carichi di pece provenienti da [[Modica]] e [[Scicli]], dopo la fine della [[Prima Guerra Mondiale]] fu requisito come premo bellico dal Governo italiano.
 
==Società==
===Tradizioni e folclore===
* Cavalcata di [[San Giuseppe]]: si svolge il sabato precedente il [[19 marzo]], celebra il [[santo patrono]] della frazione ed è uguale a [[Scicli#Cavalcata di San Giuseppe|quella di Scicli]].<ref>{{Cita web|url=https://www.vivasicilia.com/festa-di-san-giuseppe-di-donnalucata/|titolo=Festa di San Giuseppe di Donnalucata||accesso=27 agosto 2025}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.visitvigata.com/cavalcata-san-giuseppe-donnalucata/|titolo=Cavalcata di San Giuseppe a Donnalucata|accesso=27 agosto 2025}}</ref>
* ''Varchiata'' della [[Madonna Assunta]]: processione a mare del simulacro che si svolge il 14 agosto, celebra la [[santo patrono|santa patrona]] della frazione e tocca tutte le altre frazioni di Scicli.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilovescicli.it/folklore-tradizioni-3/la-varchiata-della-madonna-assunta/|titolo=La Varchiata della Madonna Assunta il 14 agosto|accesso=27 agosto 2025}}</ref>
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
* A. Carioti, Frammenti delle memorie sacro-storiche sciclitane, Ms., Biblioteca Comunale di Scicli.
* B. Cataudella, Scicli. Storia e tradizioni, Catania, 1971.
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* M. Pluchinotta, Memorie di Scicli, Scicli, 1932.
* B. Spadaro, Relazioni storiche della città di Scicli, Noto, 1843.
* Melchiorre Trigilia, ''[https://play.google.com/books/reader?id=2dyPAQAAQBAJ&printsec=frontcover&output=reader&hl=it&pg=GBS.PA1 La Madonna dei Milici di Scicli: cristiani e musulmani nella Sicilia del Mille: i più antichi testi in volgare: storia, tradizione, fede, civiltà, arte, folclore]'', Modica, 1990.
* M. Trigilia, La Madonna dei Milici di Scicli, Modica, 1990.
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.awekas.at/it/instrument.php?id=8611 Stazione meteo amatoriale con dati da Donnalucata]
 
{{Portale|Sicilia}}