Joni Mitchell: differenze tra le versioni

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discografia, numeri album
 
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{{Artista musicale
'''Joni Mitchell''', vero nome '''Roberta Joan Anderson''', nasce il [[7 novembre]] [[1943]] a [[Fort Macleod]] nell'[[Alberta]], in [[Canada]]. È unanimemente considerata una delle personalità più rilevanti della storia della musica nordamericana, ancora oggi fonte di ispirazione per numerosi artisti.
|nome = Joni Mitchell
|nazione = CAN
|genere = Folk
|genere2 = Folk pop
|genere3 = Jazz
|nota genere = <ref>{{Cita|Hinton|p. 33}}.</ref>
|nota genere2 = <ref name="RS">{{Cita|George-Warren e Romanowski|p. 657}}.</ref>
|nota genere3 = <ref>{{Cita|McKenna|p. 107}}.</ref>
|anno inizio attività = 1963
|anno fine attività = 2002
|anno inizio attività 2 = 2006
|anno fine attività 2 = 2007
|anno inizio attività 3 = 2022
|anno fine attività 3 = in attività
|note periodo attività =
|etichetta = [[Reprise]], [[Asylum Records]], [[Geffen Records]], [[Nonesuch Records]], [[Hear Music]]
|tipo artista = cantautore
|immagine = Joni Mitchell 1983.jpg
|didascalia = Joni Mitchell nel 1983
|strumento = [[Canto|Voce]], [[chitarra]], [[pianoforte]], [[Dulcimer appalachiano|dulcimer]]
|band attuale =
|band precedenti =
|totale album = 51
|album studio = 19
|album live = 7
|raccolte = 25
}}
{{Bio
|Nome = Roberta Joan
|Cognome = Anderson
|Pseudonimo = Joni Mitchell
|ForzaOrdinamento = Mitchell, Joni
|Sesso = F
|LuogoNascita = Fort Macleod
|GiornoMeseNascita = 7 novembre
|AnnoNascita = 1943
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Epoca = XX
|Epoca2 = XXI
|Attività = cantautrice
|Attività2 = pittrice
|Nazionalità = canadese
}}
[[File:Joni Mitchell Signature.svg|thumb|Firma di Joni Mitchell]]
 
Dopo gli esordi tra café canadesi e locali statunitensi in cui germogliava una nuova generazione di musicisti [[folk]], ottenne il successo commerciale alla fine degli [[Anni 1960|anni sessanta]], definendo uno stile che avrebbe fatto epoca e sarebbe stato fonte d'ispirazione per tutte le [[cantautore|cantautrici]] dei decenni successivi.<ref>{{allmusic|artist|mn0000270491#biography|Joni Mitchell}}</ref> Il suo impatto sulla canzone d'autore americana, di cui è considerata una delle grandi capostipiti femminili assieme a [[Carole King]] e [[Laura Nyro]], è parallelo a quello di artisti come [[Neil Young]] ed [[Eric Andersen]].<ref>{{Cita web|url=https://www.ondarock.it/songwriter/jonimitchell.htm|titolo=Joni Mitchell – Confessioni in blue|editore=''Ondarock''|data=|accesso=12 luglio 2024|autore=Francesco Serini}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.rollingstone.com/music/music-lists/100-greatest-artists-147446/joni-mitchell-4-87579/|titolo=62 – Joni Mitchell|editore=Rolling Stone''|data=|accesso=12 luglio 2024|autore=}}</ref>
Dopo una gavetta fatta tra café canadesi e locali statunitensi nei quali germogliava e veniva alla luce una nuova generazione di musicisti [[folk]], Joni Mitchell ottiene il successo commerciale alla fine degli anni '60. Col passare del tempo il folk verrà sempre più relegato al passato per dar spazio a nuove sonorità vicine al [[blues]] e al [[jazz]] che la porteranno a collaborazioni prestigiose con artisti del calibro di [[Pat Metheny]], [[Jaco Pastorius]], [[Herbie Hancock]], [[Michael Brecke]]r e il grande jazzista [[Charles Mingus]].
 
Con il trascorrere del tempo, il folk è stato sempre più relegato al passato, per dare spazio a nuove sonorità vicine al [[blues]] e al [[jazz]] che l'hanno portata a collaborazioni prestigiose con artisti come [[Pat Metheny]], [[Jaco Pastorius]], [[Herbie Hancock]], [[Michael Brecker]] e [[Charles Mingus]].
Joni Mitchell non è solo nota per la sua musica e i suoi testi estremamente ricercati e poetici, ma anche per la sua passione e talento per le arti pittoriche. È lei stessa infatti a dire: ''"Sono prima di tutto una pittrice, poi una musicista..."''. Grazie a questo suo talento è lei a curare la grafica e le copertine dei propri album, utilizzando per la maggior parte delle volte dei quadri ma spesso anche delle elaborazioni fotografiche.
 
Joni Mitchell è nota anche per la sua passione e per il suo talento per le arti pittoriche – è lei stessa infatti a dire: «Sono prima di tutto una pittrice, poi una musicista»<ref>{{Cita|McKenna|p. 152}}.</ref> – e cura personalmente la grafica e le copertine dei propri album, utilizzando, nella maggior parte delle volte, propri quadri, ma spesso anche elaborazioni fotografiche.
== L'infanzia ==
Nata a Fort Macleod da Bill e Myrtle (lui drogherie e lei insegnante elementare), Joni Mitchell si trasferisce con la famiglia a [[North Battleford]] nel [[Saskatchewan]] verso la fine della Seconda guerra mondiale. All'età di nove anni si spostano nella piccola cittadina di [[Saskatoon]] che Joni considererà per sempre la sua città natale. A sette anni cominciò a prendere lezioni di pianoforte, ispirata da un suo giovane amico che la introdusse all'ascolto di [[Franz Schubert|Schubert]] e [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]] (compositori ancora molto amati dalla Mitchell). Dopo un anno di lezioni, Joni decise di interrompere lo studio del pianoforte perché pur avendo molte melodie e idee in testa, l'insegnante si dimostrava contraria al suo intento di comporre delle proprie melodie anziché suonare quelle dei grandi maestri.
 
==Biografia==
All'età di 9 anni Joni contrasse la [[poliomelite]], malattia molto diffusa a quei tempi che affliggeva tantissimi bambini e spesso si rivelava mortale. L'esperienza della malattia segnò profondamente la vita di Joni ed è lei stessa a dire che fu questo evento a farle sviluppare uno spiccato senso artistico. Grazie alla determinazione dell' ancora piccola Joni Mitchell e alle premurose attenzioni della madre, si riprese miracolosamente in breve tempo e ritornò alla sua vita a Saskatoon.
 
===I primi anni===
All'età di 12 anni Joni incontrò il suo insegnante di inglese, Arthur Ktratzman, che cambiò in qualche modo il corso della sua vita. Joni Mitchell aveva già una spiccata passione per la pittura e mentre appendeva alcuni dei suoi quadri sulla parete della scuola il signor Kratzman le fece i suoi complimenti dicendole: ''"Se sai dipingere con un pennello, sai anche dipingere con le parole"''. E da allora così fu. Joni cominciò a scrivere poesie e tempo dopo acquistò un [[ukulele]] per 36 dollari, non avendo i mezzi per comprare una vera chitarra. Cominciò così a suonare alle feste e in qualche locale di Saskatoon.
 
[[File:Saskatoon in Winter.jpg|thumb|left|Panorama invernale di Saskatoon]]
Dopo il liceo si iscrisse all' Alberta College of Art a [[Calgary]]. Qui scoprì un locale chiamato ''The Depression in Calgary'' in cui cominciò ad esibirsi regolarmente. Dopo un anno alla scuola d'arte Joni era delusa: non aveva trovato quello che si aspettava, studiava delle cose che lei riteneva inutili e poco interessanti. Nonostante in quel periodo la pittura rappresentasse ancora la sua maggiore aspirazione, lasciò il college e si trasferì a [[Toronto]] per diventare una cantante folk.
 
Joan Anderson nacque da William “Bill” Anderson, istruttore presso l’Accademia canadese di Aviazione e in seguito dirigente di una catena di negozi alimentari, e da Myrtle “Mickey” Marguerite McKee, ex impiegata di banca e poi maestra elementare.<ref>{{Cita|Hinton|pp. 11-12}}.</ref> La musica era di casa: il padre suonava la tromba in una banda musicale, il nonno paterno era un liutaio norvegese immigrato in Canada, la nonna materna, dalle origini franco scozzesi, oltre a scrivere poesie amava ascoltare dischi di musica classica e suonava l’organo.<ref>{{Cita|Hinton|pp. 14-15}}.</ref>{{#tag:ref|La provenienza scandinava del ramo paterno e l’alta posizione dei propri zigomi destarono sempre in Joni Mitchell il sospetto che nelle sue vene scorresse sangue lappone.<ref>{{Cita|Yaffe|pp. 6 e 358}}.</ref>|group=E}}
== Il difficile inizio (1964 - 1968) ==
 
Nel 1946 la famiglia si spostò dapprima a Maidstone, poi a [[North Battleford]] e nel 1954 a [[Saskatoon]].<ref>{{Cita|Yaffe|pp. 12-14}}.</ref> All’età di sette anni, dopo aver ascoltato ''[[Les Trois Cloches]]'' di [[Édith Piaf]], chiese di poter prendere lezioni di pianoforte, ma presto abbandonò lo strumento a causa della rigidità dell’insegnante<ref>{{Cita|Mercer|p. 59}}.</ref> e della propria irrequietezza a fronte di uno studio sistematico, preferendo affidarsi alla creatività che le permise di comporre la sua prima canzone, ''Robin Walk'', quando aveva soltanto sette anni. In tenera età dovette anche combattere contro una salute fragile: oltre a frequenti tonsilliti, si susseguirono l’appendicite a tre anni, il morbillo, la scarlattina, la rosolia e la varicella.<ref>{{Cita|Smith|p. 7}}.</ref> Nel 1953 un’ondata di poliomielite si abbatté sul Canada, e, non ancora decenne, la piccola Joan venne colpita dalla malattia infiammatoria che la costrinse all’infermità e all’isolamento sociale, oltre che a trattamenti dolorosi in una corsia d’ospedale. Malgrado ciò, la bambina per mesi affrontò il male con risolutezza, approfittando del riposo forzato per dipingere e scrivere poesie e facendo del canto una terapia che nel tempo la portò alla guarigione a cui seguì un severo, autoimposto percorso di riabilitazione.<ref>{{Cita|Hinton|pp. 21-23}}.</ref><ref>{{Cita|Yaffe|pp. 20-21}}.</ref> Per un intero anno la madre si prese cura della sua formazione scolastica, finché Joan non fu in grado di frequentare la Queen Elizabeth Public School e successivamente gli istituti secondari Nutana e Aden Bowman. Poco incline alle materie scientifiche, studiava invece con interesse arte astratta e realismo figurativo. Un suo docente, Arthur Kratzmann, congratulandosi con lei per i suoi disegni, la spinse alla composizione poetica.{{#tag:ref|Sul retro della copertina del primo LP della cantautrice si può leggere «This album is dedicated to Mr. Kratzman ''[sic]'', who taught me to love words.»<ref>{{Cita|Morbiducci e Scarafoni|p. 39}}.</ref>|group=E}} e inoltre la giovane Joan prese lo spunto dal pittore Henry Bonli per cambiare il proprio nome in “Joni”.<ref>{{Cita|Smith|p. 9}}.</ref> Contemporaneamente alla frequenza scolastica, la ragazza iniziò a sviluppare i propri gusti musicali: tralasciando il folk ritenuto noioso e intellettualistico, si volse al jazz e si appassionò al rock and roll di Chuck Berry<ref>{{Cita|Smith|p. 11}}.</ref> perché le dava l’occasione di danzare,<ref>{{Cita|Hinton|p. 25}}.</ref> attività che a quindici anni praticava regolarmente nelle sale da ballo.<ref>{{Cita|Yaffe|p. 21}}.</ref> Quanto alla sua formazione musicale, dopo gli scarsi risultati del pianoforte passò all’ukulele con il quale si esibì in qualche concerto locale,<ref>{{Cita|Hinton|pp. 28-30}}.</ref> e anche con i soldi guadagnati foggiando abiti per alcuni negozi di abbigliamento locali poté comprarsi la sua prima chitarra<ref>{{Cita|Bego|p. 29}}.</ref> che imparò a suonare da autodidatta con un manuale di [[Pete Seeger]].<ref>{{Cita|Monk|p. 67}}.</ref>
Dopo essersi trasferita a Toronto, Joni Mitchell (in questo periodo ancora Joan Anderson) cercò in tutti i modi di iscriversi al sindacato dei musicisti, ma le sue finanze erano ridotte all'osso e così senza il tesserino molti locali si rifiutarono di farla esibire. Lavorò per i grandi magazzini Simpson-Sear per tutta la seconda metà del [[1964]].
Toronto era in quegli anni il crocevia dell musica folk canadese e non solo. Joni ebbe l'occasione di incontrare gli ancora sconosciuti [[Neil Young]] e [[Leonard Cohen]] e numerosi altri artisti che ruotavano attorno alle decine di coffee house, fulcro del movimento folk.
 
===Gli inizi===
Joni scoprì di essere incinta del suo ex ragazzo del college. Nel febbraio [[1965]] diede la luce ad una bambina. La situazione della giovane Mitchell era critica: era sola in una città che non era la sua, povera e con una bambina da mantenere. È in questo periodo che avviene l'incontro con Chuck Mitchell che si innamora di Joni e le promette che avrebbe riconosciuto la bambina come sua figlia. Poche settimane dopo la nascita della bambina, Joni e Chuck si sposano. Subito Chuck cambia idea sulla bambina e Joni si vede costretta ad affidarla in adozione. Nell'estate del 1965 i due si trasferiscono a Detroit.
 
[[File:Judy Collins Hootenanny 1963.jpg|thumb|Judy Collins nel 1963]]
Joni e Chuck Mitchell diventano un duo folk e incominciano ad esibirsi in coppia in numerosi locali acquistando sempre più popolarità, sino a diventare la coppia folk più amata di Detroit. Nell'estate del [[1966]] Joni partecipò al ''Newport Folk Festival'' ottenendo alla fine dell'esibizione una standing ovation.
 
Nel 1963 Joan Anderson si trasferì a [[Calgary]] e si iscrisse all’Alberta College of Art. Durante i primi mesi del corso di studi seguì anche la musica folk in voga in quel momento, e cominciò a esibirsi in un locale folk appena aperto in città chiamato “The Depression!”. Delusa dall’impostazione formativa del College, dopo un anno decise di spostarsi a [[Toronto]] per intraprendere la carriera di folksinger,<ref>{{Cita|Hinton|pp. 29-31}}.</ref><ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.jonimitchell.com/chronology/byyear.cfm?year=1963|titolo=A Chronology of Appearances - 1963|editore=''Joni Mitchell Official Website''|data=|accesso=10 giugno 2024|autore=}}</ref> stimolata anche dalla programmata esibizione di [[Buffy Sainte-Marie]] – folksinger di cui era appassionata – al Folk Festival di Mariposa; l’evento le diede anche l’occasione di venire a contatto con altri musicisti e di conoscere la vivacità artistica della metropoli canadese.<ref>{{Cita|Morbiducci e Scarafoni|p. 12}}.</ref><ref name="Bego1">{{Cita|Bego|p. 31}}.</ref> Durante il viaggio da Calgary a Toronto scrisse la sua seconda canzone, ''Day After Day'',<ref>{{Cita|Smith|p. 12}}.</ref> e giunta a destinazione si stabilì nel rione di Yorktown, quartiere bohémien nei cui coffee shop erano transitati musicisti come [[Gordon Lightfoot]], [[Phil Ochs]], [[Dave Van Ronk]], [[Eric Andersen]], [[Tom Rush]], [[Odetta]], [[David Clayton-Thomas]], Buffy Sainte-Marie, [[Robbie Robertson]], [[Denny Doherty]] (futuro componente dei [[The Mamas & the Papas|Mamas and Papas]]).<ref>{{Cita|Hinton|pp. 33-36}}.</ref> Nella città canadese, oltre a un vivace panorama folk e a molte opportunità per chi volesse avviarsi alla carriera di musicista, Yonge Street offriva una scena jazz che attirava musicisti di prestigio fra i quali [[Charles Mingus]], [[Cannonball Adderley]] e [[Oscar Peterson]].<ref name="Bego1"/> La giovane folksinger conobbe anche il cantante statunitense Chuck Mitchell quando entrambi si esibivano al club musicale Penny Farthing. Con Chuck si unì in matrimonio assumendone così il cognome{{#tag:ref|La giovane aveva avuto una figlia da una relazione precedente, e considerava Chuck Mitchell un possibile padre della bambina, oltre che un visto sul passaporto che le permetteva di muoversi in USA. La piccola fu data in adozione dopo il loro trasferimento nel Michigan.<ref>{{Cita|Yaffe|p. 36}}.</ref><ref>{{Cita|Hinton|p. 40}}.</ref>|group=E}} e la coppia andò ad abitare a Detroit; presentandosi al pubblico come duo folk, si muovevano fra Detroit, Toronto e Philadelphia, e fecero anche una puntata a New York, lasciando poi Detroit e spostandosi nelle Carolina del Sud e del Nord. Ma Joni Mitchell era sempre più insoddisfatta del matrimonio e del rapporto artistico con il marito, e dopo due anni dalle nozze i due divorziarono.<ref>{{Cita|Hinton|pp. 40-41, 44-46}}.</ref>{{#tag:ref|L’inquietudine e la voglia di fuga erano testimoniate dai titoli e dai testi delle sue prime composizioni: ''Born to Take the Highway'' e ''Urge for Going''.<ref>{{Cita|Yaffe|p. 39}}.</ref>|group=E}} Intanto la folksinger era entrata nel giro di amicizie che comprendeva fra gli altri Neil Young, Buffy Sainte-Marie, Gordon Lightfoot, [[Ramblin' Jack Elliott]], Dave Van Ronk, Tom Rush ed Eric Andersen – quest’ultimo le insegnò le accordature aperte<ref>{{Cita|Hinton|pp. 43-47}}.</ref> che facilitarono la giovane chitarrista la cui mano sinistra era rimasta indebolita a causa della poliomielite.<ref name="Mercer">{{Cita|Mercer|p. 62}}.</ref>
Il matrimonio e il sodalizio artistico della coppia dura ben poco e agli inizi del [[1967]] Joni si trasferisce a [[New York City]] alla ricerca del successo solista. Comincia a crearsi attorno alla sua figura un piccolo ma devoto gruppo di ammiratori e il suo talento come autrice è sempre più riconosciuto.
 
Dopo la separazione dal marito, Joni Mitchell si trasferì a New York nel quartiere di [[Chelsea (Manhattan)|Chelsea]], e nella metropoli statunitense ebbe modo di raggiungere la popolarità nei locali folk di Bleecker Street, tra cui il Folk City e il Bitter End nei quali Joni Mitchell presentò le proprie composizioni.<ref>{{Cita|Bego|p. 44}}.</ref> Nel biennio 1966-67 si fece conoscere al largo pubblico di appassionati attraverso le esibizioni nei suoi tour, città dopo città, dapprima da sola e poi con a fianco il nuovo manager Elliot Roberts.<ref>{{Cita|Yaffe|p. 66}}.</ref>{{#tag:ref|La cantautrice aveva considerato dapprima di avvalersi dell’esperienza di [[Albert Grossman]], manager di [[Bob Dylan]], ma l’operazione non andò in porto.<ref>{{Cita|Smith|p. 14}}.</ref>|group=E}} Nel luglio del 1967 prese parte per la prima volta al [[Newport Folk Festival]], invitata insieme a [[Leonard Cohen]] alla manifestazione da [[Judy Collins]],<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.npr.org/2022/07/25/1113351769/joni-mitchell-brandi-carlile-newport-folk-festival-2022|titolo=Joni Mitchell sings, steals show with surprise Newport Folk Festival concert|editore=''npr''|data=25 luglio 2022|accesso=21 maggio 2024|autore=Ann Powers}}</ref> e tre mesi dopo conobbe [[David Crosby]] al Gaslight South di Miami.<ref>{{Cita|Mercer|p. 84}}.</ref><ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.miaminewtimes.com/music/things-to-do-fort-lauderdale-david-crosby-at-parker-playhouse-may-21-11167661|titolo=David Crosby Remembers Coconut Grove as a Folk-Rock Mecca|editore=''Miami New Times''|data=15 maggio 2019|accesso=19 luglio 2024|autore=David Rolland}}</ref> Fu un periodo di grande fertilità compositiva: durante quelle tournée, Mitchell scrisse canzoni che sarebbero apparse nei suoi primi quattro LP.<ref>{{Cita|Whitesell|p. 16}}.</ref> Ad accrescere la notorietà della folksinger canadese contribuirono le interpretazioni di sue composizioni da parte di altri musicisti: [[Tom Rush]] eseguiva regolarmente ''Urge for Going'' nei suoi spettacoli,<ref>{{Cita|Mercer|p. 82}}.</ref> Buffy Sainte-Marie incise ''[[The Circle Game]]'' e ''Song to a Seagull'', Dave Van Ronk registrò ''[[Both Sides, Now]]'', Judy Collins interpretò ''Michael from Mountains'' e riscosse un grande successo con ''Both Sides, Now''.{{#tag:ref|Il trionfo fu tale che Judy Collins con ''Both Sides, Now'' conquistò il Grammy Award per la migliore interpretazione folk.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.grammy.com/artists/judy-collins/12213|titolo=11th Grammy Awards - Best Folk Performance: Both Sides Now|editore=Grammy Awards|data=|accesso=9 luglio 2024|autore=}}</ref><ref>{{Cita|Yaffe|p. 101}}.</ref>|group=E}} Dall’altra sponda dell’Atlantico, i [[Fairport Convention]] inclusero nel loro [[Fairport Convention (album)|primo album]] ''Chelsea Morning'' e ''I Don’t Know Where I Stand'', e avevano nel loro repertorio dal vivo ''Marcie'', ''Night in the City'' e ''Both Sides, Now''.<ref>{{Cita|Hinton|pp. 53-57}}.</ref>
Joni incontrò [[Tom Rush]] che rimase piacevolmente colpito dai suoi testi e soprattutto dalla canzone ''Urge for Going''. Rush propose il pezzo a [[Judy Collins]] che però declinò l'offerta e decise quindi di registrarlo lui stesso. La canzone divenne una hit solo quando venne registrata dal cantante country [[George Hamilton IV]]. Il crescente interesse verso le doti di Joni Mitchell portò numerosi cantanti come [[Buffy Saint-Marie]], [[Dave Von Ronk]] e [[Judy Collins]] a incidere i suoi pezzi trasformandoli così in successi nazionali.
 
=== Il successo (1968 - 1970) ===
 
[[File:CSNY 8-1974 (1).jpg|thumb|[[Stephen Stills|Stills]], [[David Crosby|Crosby]] e [[Graham Nash|Nash]] (1974)]]
Joni prese residenza nel quartiere degli artisti di [[Chelsea]] a [[New York City]] e qui incontrò Elliot Roberts che divenne presto il suo manager. Roberts cominciò subito la promozione di Joni a New York facendola così inserire nel circuito degli artisti e dei locali più frequentati. Durante un'esibizione in Florida avvenne l'incontro con [[David Crosby]], ex [[Byrd]], che si innamorò di Joni. Crosby ebbe un ruolo determinante nel convincere la casa discografica affinché lasciasse registrare a Joni un album totalmente acustico.
 
Grazie anche alla popolarità indiretta il suo disco di esordio, ''[[Song to a Seagull]]'', coprodotto da David Crosby per l’etichetta [[Reprise Records]] e immesso sul mercato nel 1968, ebbe un buon riscontro di vendite<ref name="RS"/>{{#tag:ref|Il disco vendette {{formatnum:70000}} copie nonostante la sua qualità modesta causata da un problema tecnico: al fine di cancellare l’eccessivo rumore lasciato filtrare nella registrazione originaria, nelle fasi finali le frequenze più alte vennero rimosse e il suono risultò ovattato.<ref>{{Cita|Yaffe|p. 77}}.</ref> Secondo Judy Collins, sembrava che l’incisione fosse stata effettuata “sotto una campana di vetro”.<ref> In {{Cita|Monk|p. 79}}.</ref>|group=E}} e anche la critica formulò giudizi molto positivi.<ref>{{Cita|Hinton|p. 79}}.</ref>
Nel marzo 1968 la [[Reprise Records]] pubblicò il primo album solista di Joni Mitchell: ''Song to a Seagull'' (a volte noto semplicemente come ''Joni Mitchell''). Nel mentre David Crosby promuoveva in qualsiasi maniera l'album e la cantante, presentandola ai suoi amici di Hollywood e introducendola nei locali più alla moda e in vista del paese. Il passaparola fu veloce e il nome di Joni Mitchell ora poteva essere sentito alla radio o letto sulle riviste. Il 1968 la vide esibirsi al Troubadour a Los Angeles, al Royal Festival Hall a Londra e al Miami Pop Festival: il successo era finalmente arrivato, sia da parte della critica che dal caloroso pubblico.
 
L’album era stato inciso agli studi Sunset Sound di Hollywood,<ref>{{Cita|Monk|p. 77}}.</ref> a Los Angeles, dove Mitchell si era trasferita insieme a Crosby e al proprio manager, andando ad abitare in un bungalow nel leggendario [[Laurel Canyon]],<ref>{{Cita|Hinton|pp. 62-63}}.</ref> l’area nella quale in quegli anni si erano insediati molti musicisti della [[West Coast (rock)|West Coast]]: fra gli altri, [[Stephen Stills]], [[Graham Nash]], [[Cass Elliot|Mama Cass]], [[Frank Zappa]], [[John Mayall]], [[Jackson Browne]], [[Carole King]], Judy Collins, [[Jimmy Webb]], [[Chris Hillman]] e [[Roger McGuinn]] dei [[The Byrds|Byrds]], [[Glenn Frey]] e [[Don Henley]] degli [[Eagles]], [[Arthur Lee (musicista)|Arthur Lee]] dei [[Love (gruppo musicale)|Love]], Nick St. Nicholas degli [[Steppenwolf (gruppo musicale)|Steppenwolf]], [[Micky Dolenz]] dei [[The Monkees|Monkees]], [[Mark Volman]] dei [[The Turtles|Turtles]], [[John Densmore]] e [[Robby Krieger]] dei [[The Doors|Doors]].<ref>{{Cita|Walker|pp. xi-xiii}}.</ref> Nel 1968, mantenendo il legame affettivo con Crosby, Joni Mitchell iniziò una relazione anche con Nash, decidendo infine di legarsi stabilmente con quest’ultimo, e questi incroci sentimentali si riscontrano nella canzone della folksinger ''Willy''{{#tag:ref|C’è chi considera indirizzato a Nash anche il brano ''Blue Boy''.<ref>{{Cita|Weller|p. 297}}.</ref>|group=E}} e in quelle di Crosby e di Nash, rispettivamente ''Guinnevere'' e ''[[Our House (Crosby, Stills, Nash & Young)|Our House]]''.<ref>{{Cita|Hinton|pp. 74 e 80-81}}.</ref> Il gruppo restò comunque unito, fu anzi la folksinger a creare le condizioni perché si formasse il trio composto da [[Crosby, Stills, Nash & Young|Crosby, Stills e Nash]].<ref>{{Cita|Yaffe|p. 104}}.</ref>
Ad aggiungere notorietà arrivò Judy Collins che nel dicembre 1968 registrò la sua versione di ''Both Sides, Now'' (scritta da Joni) facendola diventare una hit. Per la novella star Joni Mitchell arrivano i primi incassi, frutto delle vendite del primo album e dai diritti d'autore sulle suoi canzoni interpretate da altri.
 
Nel dicembre 1968 Mitchell partecipò al Miami Pop Festival, insieme a [[Fleetwood Mac]], [[Marvin Gaye]], [[Three Dog Night]] e [[Canned Heat (gruppo musicale)|Canned Heat]]; nel febbraio dell’anno seguente si esibì in un memorabile concerto alla [[Carnegie Hall]] di New York e poi intervenne a diversi festival folk/pop: Mississippi River, Uncola, Schaefer Music, [[Newport Folk Festival|Newport]], Mariposa, Vancouver, Atlantic City e Big Sur, esperienze che arricchirono il suo bagaglio musicale facendola venire a contatto fra i tanti con [[Arlo Guthrie]], [[Tim Hardin]], la [[James Cotton (musicista)|James Cotton]] Blues Band, [[James Taylor]], la [[Paul Butterfield]] Blues Band, [[Doc Watson]], [[Bruce Cockburn]], [[Doug Kershaw]], [[John Sebastian]] e [[Joan Baez]].<ref>{{Cita|Hinton|p. 80}}.</ref><ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.jonimitchell.com/chronology/byyear.cfm?year=1969|titolo=A Chronology of Appearances - 1969|editore=''Joni Mitchell Official Website''|data=|accesso=5 luglio 2024|autore=}}</ref> Nel maggio 1969 uscì ''[[Clouds (Joni Mitchell)|Clouds]]'', l’LP che restituiva alla folksinger canadese la paternità di molte sue composizioni già portate al successo da altri colleghi, motivi fra i quali spiccavano ''Chelsea Morning'' e ''Both Sides, Now''; le canzoni erano già conosciute, ma il suono era nuovo e brillante a paragone con quello dell’album precedente,<ref>{{Cita|Yaffe|pp. 77 e 90}}.</ref> e con il disco la cantante si assicurò un Grammy Award per la migliore esecuzione folk.<ref>{{Cita|Yaffe|p. 93}}.</ref>
Nell'aprile [[1969]] la Reprise Records pubblica il secondo album della Mitchell: ''Clouds'', nel quale Joni si riappropria delle canzoni date in prestito ad altri (soprattutto ''Both Sides, Now'' e ''Chelsea Morning''). Come per il primo album le critiche e le reazioni del pubblico furono positive e il concerto tenuto al [[Carnegie Hall]] sancì definitivamente la posizione di successo e rispetto conquistata da Joni Mitchell.
 
In agosto avrebbe dovuto partecipare al [[festival di Woodstock]]; era attesa nella giornata che vedeva in programma altri nomi famosi – [[Jeff Beck]], [[The Band]], [[Blood, Sweat & Tears]], [[Iron Butterfly]], [[Joe Cocker]], [[Crosby, Stills, Nash & Young]] e [[Jimi Hendrix]] – ma il management della cantante (di cui faceva parte anche [[David Geffen]]<ref>{{Cita|Monk|pp. 107-108}}.</ref>) reputò più vantaggioso per la sua popolarità prendere parte a uno show televisivo già programmato. Così la cantautrice dovette limitarsi a guardare il festival alla TV dell’albergo, e seguendo le immagini compose il brano ''[[Woodstock (brano musicale)|Woodstock]]'' che, ripreso e inciso quasi subito dal gruppo californiano [[Crosby, Stills, Nash & Young|CSNY]] e pubblicato sul loro LP ''[[Déjà vu (Crosby, Stills, Nash & Young)|Déjà vu]]'', sarebbe diventato un inno della [[Summer of Love]] e un classico che interpretava i costumi di un’intera generazione.<ref>{{Cita|Monk|pp. 90-93 e 98-99}}.</ref> La canzone apparve anche nel successivo LP della folksinger, ''[[Ladies of the Canyon]]'', pubblicato nell’aprile del 1970. Disco di platino, il primo nel quale l’artista si accompagnava anche con il pianoforte, conteneva brani che la fecero emergere come pop star: fra tutti ''[[Big Yellow Taxi]]'', che con i versi di taglio ambientalista divenne subito popolare tanto da essere ripresa da [[Bob Dylan]], e che il ''[[The New York Times|New York Times]]'' etichettò come la prima composizione Ecology-folk.<ref>{{Cita|Yaffe|pp. 114-119}}.</ref>{{#tag:ref|A testimonianza del suo interesse per le tematiche ambientali, in quell’anno avrebbe dato un concerto ad [[Amchitka]], Alaska, a supporto della protesta di [[Greenpeace]] contro gli esperimenti statunitensi di armi nucleari in atto nell’isola, condividendo il palco con un ventiduenne [[James Taylor]].<ref>{{Cita|Yaffe|p. 127}}.</ref>|group=E}}
Dopo aver accantonato il progetto per un album dal vivo, Joni si trasferisce a [[Laurel Canyon]], Los Angeles con [[Graham Nash]] di cui fece la conoscenza nel 1968 tramite David Crosby. La coppia acquistò una piccola casa che poi in seguito venne teneramente descritta nella canzone ''Our House'' dei[[ Crosby, Still, Nash and Young]].
 
[[File:Footsteps along the beach (Unsplash).jpg|thumb|left|Una spiaggia di Matala al tramonto]]
Dopo varie apparizioni televisive Joni programmò la sua presenza al grande festival di [[Woodstock]], celebrazione dell'amore e della pace. Ma dopo aver visto alla televisione le immagini del traffico sulla strada verso Woodstock, Elliot Roberts le consigliò di non andare, poiché il giorno dopo Joni avrebbe dovuto essere presente al celebre programma televisivo ''Dick Cavett Show''.
Non essere stata a Woodstock non impedì a Joni Mitchell di comporre e scrivere la canzone che meglio di tutte rappresenta lo spirito di quell'epocale evento. La canzone ''Woodstock'' divenne un vero e proprio simbolo: le immagini di amore a pace, di aerei da guerra che si trasformano in farfalle e l'esigenza di ''"fare ritorno al giardino"'' (''And we've got to get ourselves / Back to the garden'') dipingevano alla perfezione un evento a cui lei non aveva preso parte, ma che sapeva descrivere indubbiamente meglio rispetto a chi ci aveva partecipato.
 
Nel 1970 – eletta in un sondaggio dai lettori di ''[[Melody Maker]]'' la migliore cantante del mondo, superando figure ben più affermate come [[Grace Slick]], [[Sandy Denny]], [[Janis Joplin]], [[Aretha Franklin]], [[Christine McVie|Christine Perfect]], [[Laura Nyro]], Judy Collins, [[Julie Driscoll]] e [[Joan Baez]]<ref>{{Cita|Bego|p. 88}}.</ref> – Joni Mitchell fu in concerto alla [[Royal Festival Hall]] di Londra, poi tornò in USA per completare l’incisione di ''Ladies of the Canyon''.<ref>{{Cita|Mercer|p. 18}}.</ref> Infine decise di staccare dai ritmi logoranti imposti dalle tournée e dagli spettacoli ''live'' e partì in compagnia di Penelope, un’amica canadese, alla ricerca di dimensioni rilassanti. Finì per trovarle in Grecia, nel piccolo villaggio cretese di [[Matala (Grecia)|Matala]]. Qui visse vicende a contatto con luoghi e persone che le fecero elaborare suggestioni emotive per la composizione del successivo album.<ref>{{Cita|Monk|pp. 126-131}}.</ref>{{#tag:ref|Alcuni motivi erano già stati creati nella sua casa di Laurel Canyon.<ref>{{Cita|Mercer|p. 85}}.</ref>|group=E}} Le sue uniche apparizioni avvennero al Mariposa Folk Festival e al [[Festival dell'Isola di Wight 1970|raduno dell'isola di Wight]].<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.jonimitchell.com/chronology/byyear.cfm?year=1970|titolo=A Chronology of Appearances - 1970|editore=''Joni Mitchell Official Website''|data=|accesso=29 giugno 2024|autore=}}</ref>
Nel marzo [[1970]] Joni ottiene un [[Grammy]] per la ''Miglior performance folk'' del 1969 con l'album ''Clouds''. Immediatamente dopo la Reprise pubblicò il suo terzo album: ''Ladies of the Canyon'' che divenne ben presto il primo disco d'oro di Joni Mitchell. L'album contiene alcuni tra i brani più popolari del periodo folk della Mitchell come ''Woodstock'', ''Big Yellow Taxi'' (considerata la prima canzone ecologista di sempre) e ''The Circle Game''. La critica entusiasta notò la componente confessionale e intimista che cominciava a trapelare, ma che si sarebbe sviluppata solo col suo album successivo.
 
Acclamato dalla critica,<ref name="RS"/>{{#tag:ref|Il periodico ''Rolling Stone'' lo considera il capolavoro assoluto della Mitchell.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.rollingstone.com/music/music-lists/best-albums-of-all-time-1062063/joni-mitchell-blue-3-1063230/|titolo=Joni Mitchell, Blue|editore=''Rolling Stone''|data=|accesso=29 maggio 2024|autore=}}</ref> Dello stesso parere è Katherine Monk.<ref>{{Cita|Monk|p. 131}}.</ref>|group=E}} venduto in dieci milioni di copie nei soli Stati Uniti, considerato dalla cantautrice stessa “un punto di svolta”, il successivo LP ''[[Blue (Joni Mitchell)|Blue]]'' mostra una vena di intensa malinconia per passate esperienze e di disincanto per il presente, mettendo a nudo tutta la vulnerabilità della folksinger. L’album, pubblicato nel giugno del 1971, vede la musicista avvicendare chitarra, pianoforte e [[Dulcimer appalachiano|dulcimer]], coadiuvata da Stephen Stills al basso, [[James Taylor]] alla chitarra e Russ Kunkel alle percussioni; e, oltre a richiamare un’esperienza greca in ''Carey'', molte composizioni sono scritte avendo in mente figure che avevano segnato la sua vita fino ad allora: Graham Nash (''My Old Man''), Leonard Cohen, (''[[A Case of You]]''{{#tag:ref|La cantante rievoca due frasi dettele da Cohen: «I am as constant as the Northern Star» e «Love is touching souls», entrambe fra i versi del brano.<ref>{{Cita|Yaffe|pp. 62-63}}.</ref>|group=E}} e ''The Flight Tonight''), Chuck Mitchell (''[[The Last Time I Saw Richard]]'');<ref>{{Cita|Hinton|pp. 119-124}}.</ref><ref>{{Cita|Yaffe|pp. 128-138}}.</ref>{{#tag:ref|Joni Mitchell avrebbe in seguito smentito, affermando che l’attenzione alla persona avrebbe ridotto l’importanza della composizione all’orecchio dell’ascoltatore. «Non importa chi sia la persona, si tratta di un mio amico, e non di un amore.»<ref>In {{Cita|Mercer|p. 112}}.</ref>|group=E}} oltre a ''[[Little Green]]'', composta nel 1966 e dedicata a Kelly Dale, la figlia avuta da giovane e data in adozione.<ref>{{Cita|Yaffe|p. 40}}.</ref> Per il tratto autobiografico e per la natura introspettiva dei brani contenuti, quasi che l’artista lasciasse l’ascoltatore penetrare i propri intimi segreti, l’album viene considerato il vertice della composizione confessionale degli anni settanta.<ref>{{Cita|Murphy|p. 13}}.</ref>
== La poetessa solitaria (1971 - 1973) ==
 
La stima acquisita nell’ambiente musicale era ormai consolidata: nel 1970 era fra le voci di sottofondo del singolo ''[[Tapestry (Carole King)|Tapestry]]'' di [[Carole King]], e James Taylor – con il quale Joni Mitchell aveva intrapreso una relazione sentimentale<ref>{{Cita|Bego|p. 85}}.</ref> – la volle nel coro del singolo ''Mud Slide Slim''<ref>{{Cita|Hinton|p. 109}}.</ref> e in alcune tracce dell’album ''[[Mud Slide Slim and the Blue Horizon]]'', in particolare nel brano ''Close Your Eyes''.<ref>{{Cita|Yaffe|p. 128}}.</ref> La sua voce è anche in ''[[If I Could Only Remember My Name]]'', album del 1971 nel quale David Crosby si circondò di musicisti della West Coast.<ref>{{Cita|Morbiducci e Scarafoni|p. 15}}.</ref>
Parlando di questo periodo Joni Mitchell afferma: ''"Ero isolata e cominciavo a sentirmi come un uccellino in una gabbia dorata. Non avevo occasione di incontrare le persone. Il successo può emarginarti in tante maniere."''
 
[[File:Tom Scott 1974 press photo.jpg|thumb|[[Tom Scott]] (1974)]]
Viaggiò attraverso l'[[Europa]] toccando la [[Francia]], la [[Spagna]] e la [[Grecia]]. Durante la sua permanenza sull'isola di [[Creta]] imparò a suonare il [[dulcimer]] e immediatamente scrisse alcune canzoni circa il suo vagabondare (''Carey'' e ''California'').
 
Dopo le sofferenze viscerali espresse in ''Blue'' in uno stile intimo e colloquiale come mai prima nel ''[[Cantautorato|songwriting]]'',<ref>{{Cita|Mercer|p. 33}}.</ref> Joni Mitchell sentì la necessità di riacquistare le energie emozionali. Trovò rifugio in un ambiente tranquillo e isolato poco più a nord di [[Vancouver]], il Pender Hamlet nella Sunshine Coast canadese<ref>{{Cita|Monk|p. 132}}.</ref> che le permise anche di allontanarsi dal cinismo dell’industria discografica. Durante il suo esilio volontario, la solitudine e la quiete del luogo – che la musicista definì il proprio “Eden privato” – favorirono la composizione dei brani che sarebbero confluiti nell’album seguente. Uscì dal suo ritiro nel settembre 1971, unendosi a Crosby e Nash in un concerto tenutosi a Vancouver e poi facendo ritorno a Los Angeles, alla ricerca di strumentisti necessari per le sue nuove composizioni che richiedevano arrangiamenti più elaborati.<ref>{{Cita|Mercer|pp. 134-135 e 145}}.</ref> L’anno successivo, insieme a [[Jackson Browne]] la folksinger fu dapprima in una tournée invernale nel Nord America, poi nel maggio il tour europeo toccò Manchester, Londra, Francoforte, Amsterdam e Parigi, concludendo il 1972 con quattro concerti al [[Troubadour]] di Los Angeles<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.jonimitchell.com/chronology/byyear.cfm?year=1972|titolo=A Chronology of Appearances - 1972|editore=''Joni Mitchell Official Website''|data=|accesso=29 maggio 2024|autore=}}</ref> che registrarono il tutto esaurito.<ref>{{Cita|Hinton|p. 144}}.</ref>
In aprile Joni appare nei cori dell'album capolavoro di [[Carol King]], ''Tapestry'' e anche nel singolo di [[James Taylor]], ''You've Got a Friend''.
 
''[[For the Roses]]'' fu pubblicato nel 1972<ref name="RS"/> per l’etichetta [[Asylum Records|Asylum]], da poco fondata da Geffen.<ref>{{Cita|Bego|p. 106}}.</ref> A differenza dei precedenti, l’album ha una sezione ritmica stabile,<ref>{{Cita|Hinton|p. 139}}.</ref> dotazioni strumentali più ricche e arrangiamenti più elaborati, anche in virtù dell’intervento in molte tracce del sassofonista [[Tom Scott]]<ref name="Morbiducci e Scarafoni">{{Cita|Morbiducci e Scarafoni|p. 16}}.</ref> che con i suoi assolo dalle forti inflessioni jazzistiche in ''Cold Blue Steel and Sweet Fire'' e in ''Barangrill'' contribuisce a rendere il lavoro un disco di transizione.<ref name="WS">{{Cita|Whitesell|p. 21}}.</ref> Inoltre l’album rende evidente nella cantautrice il cambiamento nella qualità della propria voce, divenuta più profonda e sensuale.<ref>{{Cita|Yaffe|p. 158}}.</ref> I brani ''For the Roses'', ''Cold Blue Steel and Sweet Fire'', ''Electricity'', ''The Blonde in the Bleacher'', ''Woman of Heart and Mind'' e ''See You Sometimes'' sono dedicati a James Taylor,<ref>{{Cita|Bego|p. 105}}.</ref> alle sue fragilità di tossicodipendente e ai modi sprezzanti con i quali veniva trattato dalla critica.<ref>{{Cita|Mercer|pp. 135-137}}.</ref>
Il giugno [[1971]] vede la pubblicazione del quarto album della Mitchell: ''Blue''.
Le canzoni presenti in questo disco rappresentano la voglia dell'artista di liberarsi dell'immagine di icona hippie quale era diventata agli occhi del pubblico. Come ripetuto in molte interviste, voleva mostrarsi per quella che era veramente, quali emozioni provava. Per questa ragione ''Blue'' è considerato uno dei primi album confessionali.
Joni Mitchell dice:'' "In quel periodo della mia vita non avevo difese personali, dunque difficilmente troverete una nota di falsità in quell'album."'' ''Blue'' fu un clamoroso successo di critica e pubblico per la sua particolarità e innovazione.
 
=== Verso nuove sonorità ===
Joni lasciò [[Laurel Canyon]], chiudendo così un capitolo importante della sua vita lasciandosi alle spalle l'atteggiamento hippie e la vità in comunità. Comprò una proprietà vicino alle acque del [[British Columbia]] in Canada e per un periodo rimase ospite nella casa losangelina di [[David Geffen]].
 
[[File:Joni Mitchell in 1974.jpg|thumb|left|upright=0.9|Joni Mitchell in concerto nel 1974]]
Decise di ritornare sul palco visto l'enorme successo di ''Blue''. Dopo un tour in coppia con [[Jackson Browne]] che toccò sia gli Stati Uniti che l'Europa, Joni diede alcuni spettacoli di beneficenza in supporto del candidato Democratico alle presidenziali [[George McGovern]].
 
Il 1973 costituì un anno di pausa nel quale Joni Mitchell osservò il mondo musicale e, oltre a coltivare la sua passione per il disegno, la pittura e la fotografia, assimilò nuovi stili musicali e sonorità innovative. Tutte queste riflessioni sbocciarono nell’album ''[[Court and Spark]]'',<ref name="Morbiducci e Scarafoni" /> disco che, secondo la periodizzazione del critico Lloyd Whitesell, inaugura il secondo ciclo della produzione della cantautrice canadese.<ref name="White">{{Cita|Whitesell|p. 12}}.</ref>{{#tag:ref|Secondo Michelle Mercer, invece, l’album fa parte del “Periodo Blue” che inizia dall’omonimo album per giungere a ''Hejira''.<ref>{{Cita|Mercer|p. 4}}.</ref>|group=E}} Per la sua realizzazione, Joni Mitchell ebbe bisogno di un gruppo di supporto che trovò nella L.A. Express, formazione jazz-rock guidata da [[Tom Scott]] – musicista già presente in ''For the Roses''<ref name="Cita|Weller|pp. 412-413">{{Cita|Weller|pp. 412-413}}.</ref> – a cui si aggiunsero in tracce sparse Robbie Robertson, Wayne Perkins, [[José Feliciano]], [[The Crusaders]], Crosby, Stills e Nash.<ref>{{Cita|Hinton|p. 146}}.</ref> La crescita musicale della cantautrice era in quel periodo fortemente influenzata dall’ascolto dei lavori di [[Miles Davis]] e di [[John Coltrane]], e dalle atmosfere musicali che circolavano in California grazie anche alla presenza di grandi strumentisti jazz – [[Gerry Mulligan]], [[Chet Baker]], [[Stan Getz]] – e all’afflusso a Los Angeles di [[Herbie Hancock]] e [[Wayne Shorter]] provenienti da New York,<ref>{{Cita|Yaffe|pp. 172-173}}.</ref>
Il quinto album, ''For the Roses'', venne pubblicato (dalla [[Asylum]]) nell'ottobre 1972. Il singolo ''You Turn Me On, I'm a Radio'' rimase per alcune settimane nella [[Billboard chart]]. In fatto di stile musicale ''For the Roses'' rappresenta l'ennesima svolta: ai suoni tipicamente folk vengono incorporati degli arrangiamenti orchestrali sino ad all'ora estranei alla Mitchell, prendendo dunque una sfumatura più [[pop]] e commerciale.
 
In contrasto con quello precedente, l’anno 1974 fu per Joni Mitchell molto produttivo. A gennaio fu messo in commercio ''[[Court and Spark]]'', nel quale la musicista dismise i panni della donna vulnerabile per produrre un disco ricco di modulazioni jazz che riscosse ampio successo commerciale e di critica<ref>{{Cita|Mercer|pp. 158-160}}.</ref> e nel quale l’iniziale, semplice voce sostenuta dalla chitarra acustica si era trasformata in un intreccio di strumentazioni elettriche e fiati, con arrangiamenti e sovraincisioni vocali di accompagnamento composti dalla cantautrice stessa.<ref name="RS"/>{{#tag:ref|Nel marzo del 1975 ''Down to You'', una traccia di ''Court and Spark'', sarebbe stata premiata con un Grammy per migliore arrangiamento dell’accompagnamento vocale.<ref>{{Cita|Hinton|p. 161}}.</ref>|group=E}} Subito dopo la pubblicazione, la cantante e la L.A. Express (Tom Scott ai fiati, [[Robben Ford]] alla chitarra, Larry Nash alle tastiere, [[Max Bennett]] al basso e John Guerin alle percussioni<ref>{{Cita|Hinton|p. 158}}.</ref>) partirono per settantacinque concerti che li videro impegnati principalmente negli USA con puntate in Canada, esibizioni che richiamarono un pubblico numericamente mai visto prima. Da alcuni di quei concerti – al Berkeley Community Theater, al Music Center e allo [[Universal Amphitheatre]] di Los Angeles – venne ricavato il doppio ''[[Album dal vivo|live]]'' intitolato ''[[Miles of Aisles]]''. Inoltre, a metà di settembre Joni Mitchell tenne uno storico concerto al [[Stadio di Wembley (1923)|Wembley Stadium]] di Londra a cui parteciparono anche [[Jesse Colin Young]], [[The Band]], gruppo che suonava a supporto di Dylan, e, riunitisi per l’occasione, [[Crosby, Stills, Nash & Young|Crosby, Stills, Nash e Young]].<ref>{{Cita|Yaffe|pp. 190-193}}.</ref><ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.jonimitchell.com/chronology/byyear.cfm?year=1974|titolo=A Chronology of Appearances - 1974|editore=''Joni Mitchell Official Website''|data=|accesso=31 maggio 2024|autore=}}</ref> All'evento, che si svolse da mezzogiorno alle dieci di sera, assistettero novantamila spettatori.<ref>{{Cita|Morbiducci e Scarafoni|pp. 16-17}}.</ref>
Joni aveva finalmente messo le cose in chiaro col pubblico, si era mostrata per quel che era, coi suoi difetti e i suoi pregi, eliminando ogni artificio che la faceva sentire fasulla e a disagio.
 
[[File:Joni Mitchell (1975).png|thumb|Joni Mitchell (1975)]]
== Celebrità (1974 - 1975) ==
 
Nel frattempo l’artista continuava nella sua ricerca musicale. Il risultato fu l’album ''[[The Hissing of Summer Lawns]]'', pubblicato nel 1975, nel quale la cantante abbandonò gli schemi pop/folk per virare verso ritmi sincopati e moduli jazz;<ref name="WS"/><ref>{{Cita|Monk|p. 12}}.</ref> precursore della tecnica del campionamento e della musica etnica,<ref>{{Cita|Hinton|pp. 167-168}}.</ref> l’LP, che evidenziava l’ossessione della natura selvaggia sotto la superficie suburbana, contiene alcune composizioni che costituivano dei ritratti in terza persona, soluzione lirica che avrebbe ispirato [[Elvis Costello]] e [[Prince]].<ref>{{Cita|Yaffe|pp. 195-196}}.</ref> Il brano di apertura, ''In France They Kiss on Main Street'', pare essere il trait d’union con il precedente album, in particolare con la traccia ''Free Man in Paris'';<ref>{{Cita|Bego|p. 135}}.</ref> ad essa segue ''The Jungle Line'', che presenta la campionatura di veri tamburi di guerra Burundi.<ref>{{Cita|Bego|p. 136}}.</ref> Prima di intraprendere il tour promozionale per il nuovo lavoro, a fine ’75 Joni Mitchell si unì al [[Rolling Thunder Revue]], una carovana di musicisti – oltre alla cantante canadese ne facevano parte fra gli altri Bob Dylan, [[Ramblin' Jack Elliott]], [[Roger McGuinn]], Joan Baez, [[T-Bone Burnett]], [[Ronee Blakley]] – nei concerti dal 13 novembre al 12 dicembre.<ref>{{Cita|Yaffe|pp. 198-199}}.</ref><ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.jonimitchell.com/chronology/byyear.cfm?year=1975|titolo=A Chronology of Appearances - 1975|editore=''Joni Mitchell Official Website''|data=|accesso=29 maggio 2024|autore=}}</ref> A fine febbraio del 1976, interrotta la tournée promozionale, insieme a due amici la cantante partì in macchina da Los Angeles. I tre sostarono in Colorado e poi ripartirono verso il nord est facendo tappa a Toronto e raggiungendo il New England. Qui il gruppo si separò e Joni Mitchell si fermò qualche giorno a New York, poi ripartì per la Florida e da lì fece rotta verso Los Angeles, attraversando in incognito gli Stati meridionali.<ref>{{Cita|Mercer|pp. 187, 193, 196, 199}}.</ref> Durante quelle settimane ''on the road'' per le strade degli Stati Uniti compose – spesso mentre guidava – i brani contenuti in ''[[Hejira]]'',<ref>{{Cita|Hinton|pp. 181-188}}.</ref>{{#tag:ref|Il disco viene definito “un ''road movie'' messo in musica”. Michael Watts, critico del ''Melody Maker'', spiegò il significato di ‘hejira’, termine arabo che definisce [[Egira|l’esodo di Maometto]] dalla Mecca.<ref>{{Cita|Hinton|p. 183}}.</ref>|group=E}} album pubblicato nel novembre del 1976 e nel quale le influenze jazzistiche, ormai divenute strutturali nella sensibilità musicale di Mitchell, vengono esaltate dagli interventi del bassista [[Jaco Pastorius]], membro dei [[Weather Report]], alla prima collaborazione con la cantautrice.<ref>{{Cita|Morbiducci e Scarafoni|p. 18}}.</ref> È un lavoro ricco di emozioni, e come l’aviatrice protagonista di ''Amelia'' Joni Mitchell non di rado si librava in volo solitaria. Nel viaggio incontrò a Memphis il mitico bluesman [[Furry Lewis]] che la ispirò per il brano ''Furry Sings the Blues''.<ref>{{Cita|Bego|p. 150}}.</ref> Il brano d’apertura, ''Coyote'', e quello seguente, ''Amelia'', sono rivolti rispettivamente a [[Sam Shepard]] e ad [[Amelia Earhart]], la terza traccia, ''Furry Sings the Blues'', è arricchita dall’armonica a bocca suonata da [[Neil Young]].<ref>{{Cita|Hinton|p. 185}}.</ref> In quel viaggio estenuante, la cocaina le fu di aiuto per stimolare la creatività compositiva.<ref>{{Cita|Yaffe|p. 223}}.</ref>{{#tag:ref|In seguito avrebbe affermato: «Ho scritto alcune canzoni sotto l’effetto della cocaina, perché all’inizio può essere uno stimolo creativo. Ma alla fine ti brucia il cervello, ti uccide il cuore [...]».<ref>In {{Cita|Bego|p. 161}}.</ref>|group=E}}
Per gran parte del 1973 Joni cercò dei musicisti capaci di suonare le sue ''"strane corde"'' e di capire i ritmi che voleva. Aveva già collaborato con Tommy Scott per ''For the Roses'' e così Joni ingaggiò la sua band, gli [[L.A. Express]], per le sessioni estive di registrazione che sarebbero poi confluite nel celeberrimo album ''Court and Spark''. Il singolo ''Raised on Robbery'' venne pubblicato prima del natale 1973 e il suono radicalmente diverso rispetto alla produzione passata della Mitchell, sconvolse ed eccitò gli animi.
 
Nel 1976 Joni Mitchell risultò di nuovo al primo posto in un sondaggio proposto da ''Melody Maker'', precedendo nell’ordine [[Kiki Dee]], [[Diana Ross]], [[Grace Slick]], [[Sonja Kristina]], [[Emmylou Harris]], [[Patty Smith]], [[Maggie Bell]], [[Linda Ronstadt]] e [[Karen Carpenter]].<ref>{{Cita|Hinton|p. 179}}.</ref> A novembre di quell'anno partecipò al concerto d’addio del gruppo The Band che ebbe luogo al [[Winterland Ballroom|Winterland]] di San Francisco; l’evento fu filmato da [[Martin Scorsese]] e uscì nelle sale con il titolo ''[[L'ultimo valzer (film 1978)|The Last Waltz]]''. L’anno successivo la cantante canadese andò a Rio de Janeiro in occasione del Carnevale, e alle sonorità catturate in Brasile si ispirò per il successivo doppio album dal titolo ''[[Don Juan's Reckless Daughter]]'', al quale parteciparono anche [[Glenn Frey]], [[Chaka Khan]] e [[J. D. Souther|John David Souther]] ai cori; e soprattutto il sassofonista [[Wayne Shorter]].<ref>{{Cita|Hinton|pp. 188-192}}.</ref> La sezione delle percussioni della traccia ''Dreamland'' radunava [[Don Alias]] al [[rullante]], [[Alex Acuña|Alejandro Acuña]] agli [[Shaker (strumento musicale)|shaker]], Manolo Badrena alle [[conga]], e nell’occasione Pastorius suonava il [[campanaccio]].<ref>{{Cita|Yaffe|p. 255}}.</ref> Nel nuovo lavoro ricorrono improvvisazioni e temi onirici (''Paprika Plains''),<ref>{{Cita|Yaffe|pp. 248-249}}.</ref> fantasie in stile calipso con riferimenti testuali alla tradizione centro- e sudamericana (''Dreamland'')<ref>{{Cita|Bego|p. 163}}.</ref> ma anche melodie in tono con produzioni precedenti.<ref name="RS658">{{Cita|George-Warren e Romanowski|p. 658}}.</ref> Pubblicato a dicembre 1977 negli USA e ai primi di gennaio del 1978 in Gran Bretagna, il disco ricevette recensioni assai tiepide.<ref>{{Cita|Hinton|p. 194}}.</ref>
Nel gennaio [[1974]] venne pubblicato ''Court and Spark''. L'opinione che si fecero i fan su questo album fu essenzialmente che Joni si fosse avvicinata molto a sonorità più pop senza però compromettersi. La canzone ''Help Me'' divenne il primo e unico singolo a raggiungere la Top 10. L'album raggiunse la seconda posizione nella Billboard chart e rimase stabile per quattro settimane.
 
[[File:Charles Mingus 1976 cropped.jpg|thumb|upright=0.9|left|[[Charles Mingus]] (1976)]]
Nel febbraio 1974 cominciò il tour promozionale che ottenne recensioni entusistiche, toccando gli Stati Uniti, Canada e Inghilterra. Gli spettacoli del 14 e 17 agosto allo [[Universal Amphitheater]] di Los Angeles vennero registrati per un album live. In novembre venne messo in commercio ''Miles of Aisles'', doppio album live contenente quasi tutte le canzoni degli spettacoli losangelini. Il successo di ''Miles of Aisles'' chiuse un anno d'oro nella carriera di Joni Mitchell.
 
Dopo ''Don Juan’s Reckless Daughter'' Joni Mitchell fu impegnata per un anno nel progetto voluto da [[Charles Mingus]]. Venne contattata dal contrabbassista nell’aprile del 1978 e le fu chiesto di collaborare ai testi per dare forma musicale ai ''[[Quattro quartetti]]'', opera del poeta [[T. S. Eliot]].{{#tag:ref|La musicista canadese si trovò a dover scegliere fra due opposte sollecitazioni: da una parte Guerin la esortava a non lasciarsi sfuggire un’occasione imperdibile, dall’altra i due manager Elliott e Geffen la imploravano di non avventurarsi su quella strada.<ref>{{Cita|Yaffe|p. 267}}.</ref>|group=E}} Con la morte del grande contrabbassista agli inizi del 1979, Mitchell trovò lo stimolo per affrettare la composizione di un album-tributo in onore di Mingus; insieme a lei erano presenti Don Alias, Wayne Shorter, Jaco Pastorius, [[Herbie Hancock]] e [[Peter Erskine]]. Ciascuna traccia venne registrata più volte da strumentisti diversi: [[Tony Williams (batterista)|Tony Williams]], [[Stanley Clarke]], [[Gerry Mulligan]], [[John McLaughlin]], [[Jan Hammer]], su nastri non utilizzati e andati perduti. Terminata l’incisione nella tarda primavera, ''[[Mingus (album)|Mingus]]'' venne pubblicato a luglio.<ref>{{Cita|Hinton|pp. 198-201}}.</ref> Come per il lavoro immediatamente precedente, le recensioni dei critici si divisero.<ref name="RS658"/>
Assieme al suo nuovo compagno, [[John Guerin]] (batterista degli L.A. Express), acquistò una casa in stile spagnolo a [[Bel Air]]. Nel gennaio [[1975]] arrivarono 4 nomination ai Grammy: ne vincerà due.
 
Joni Mitchell era ormai entrata nel circuito jazz e aveva fatto la conoscenza di molti musicisti di quel genere musicale, in particolare quelli orientati anche al jazz rock. Ebbe l’idea di farsi supportare dall’intera formazione dei [[Weather Report]] – com’era accaduto precedentemente con la L.A. Express – trovando però la sprezzante opposizione del co-leader [[Joe Zawinul]] che rifiutava il paragone fra i due gruppi. Radunò allora attorno a sé il chitarrista [[Pat Metheny]], il tastierista [[Lyle Mays]], il sassofonista [[Michael Brecker]] che prese il posto di Shorter, insieme a Pastorius e a Don Alias promosso a batterista; era presente anche il gruppo vocale The Persuasions.{{#tag:ref|Si creavano poche occasioni per assolo dei vari strumentisti, e in seguito Metheny avrebbe affermato che formare un gruppo con musicisti di quel calibro era come comprare una Ferrari per girare attorno all’isolato.<ref>{{Cita|Yaffe|p. 282}}.</ref>|group=E}}<ref>{{Cita|Yaffe|pp. 280-281}}.</ref> Questa formazione, dopo una tournée negli USA, si presentò nel settembre 1979 al Santa Barbara County Bowl per un concerto da cui fu tratto il doppio disco dal vivo ''[[Shadows and Light]]'' pubblicato nel settembre 1980, a cui fece seguito l’uscita di un video.<ref name="Yaffe282">{{Cita|Yaffe|p. 282}}.</ref><ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.jonimitchell.com/chronology/byyear.cfm?year=1979|titolo=A Chronology of Appearances - 1979|editore=''Joni Mitchell Official Website''|data=|accesso=29 maggio 2024|autore=}}</ref> Fu anche pubblicato un bootleg dal titolo ''California'' ricavato dalle esibizioni del 12-16 settembre 1979, con materiale registrato al Greek Theatre di Berkeley. Nel quadro del Bread and Roses Festival of Music lo stesso luogo ospitò a ottobre 1980 la performance della musicista sul palco insieme al bluesman [[Albert King]].<ref>{{Cita|Hinton|pp. 212 e 215}}.</ref> Si chiudeva così per Joni Mitchell un decennio di successi, di sperimentazioni, di tentativi e di rischi.<ref name="Yaffe282"/>
Nella primavera 1975, Joni torna in studio per registare delle versioni acustiche di alcuni brani scritti dalla fine dell'ultimo tour. Dopo vari mesi la stessa band che l'aveva accompagnata in ''Court and Spark'' registrò gli accompagnamenti per le canzoni. Nel novembre 1975 venne pubblicato sempre per la Asylum, il sesto album in studio: ''The Hissing of Summer Lawns''.
 
===Le sperimentazioni elettroniche===
Il disco venne accolto abbastanza bene senza però l'entusiasmo dei precedenti. Joni aveva infatti smesso di comporre canzoni confessionali ed eccessivamente introspettive preferendo rivolgere la sua attenzione verso la società, operandone una tagliente critica. Alcune recensioni demolirono l'album considerandolo un passo falso nella produzione mitchelliana e questo ferì l'artista. Anche la maggior parte dei fan rimase delusa. L'album è un ibrido che tocca molti generi come il folk, il [[jazz]], il[[ blues]] e il [[pop]]. La canzone ''The Jungle Line'', trionfo di sperimentazione per quell'epoca, comprendeva un primitivo esempio di campionamento del suono di alcuni tamburi suonati dalla popolazione indigena del [[Burundi]].
 
[[File:Joni Mitchell Star on Canada's Walk of Fame.jpg|thumb|La stella di Joni Mitchell nella Walk of Fame del Canada]]
Alla fine del 1975 incominciarono i preparativi per il tour di supporto a ''The Hissing of Summer Lawns'' che stava vendendo miseramente. Gli L.A. Express diedero nuovamente la loro adesione per il tour che sarebbe partito nel gennaio [[1976]].
 
Il 5 febbraio 1981 Joni Mitchell venne inserita nella Canadian Hall of Fame.<ref>{{Cita|Yaffe|p. 284}}.</ref> Ma la sua stella, così brillante negli anni settanta, si stava offuscando: attraversati con soddisfazioni umane e artistiche gli anni sessanta e settanta, si apprestava ora ad affrontare con disagio il decennio seguente.{{#tag:ref|Come disse Joni Mitchell, «Iniziai gli anni Ottanta andando a una festa il cui tema era: “Sii buono con gli anni Ottanta e gli anni Ottanta saranno buoni con te”. Fin dall’inizio tutti si resero conto che sarebbe stata un’epoca odiosa.»<ref>In {{Cita|Hinton|p. 215}}.</ref>|group=E}} Per i quindici anni successivi i concerti dal vivo della musicista canadese si diradarono, l’interesse dei giornali e dei palinsesti radiotelevisivi declinò in confronto all’attenzione che le era stata dedicata nel decennio precedente e l’artista si trovò solitaria, con un ristretto gruppo di ammiratori che non smise di seguirne i passi,<ref>{{Cita|Hinton|pp. 208 e 215}}.</ref>{{#tag:ref|La musicista avrebbe chiamato gli anni ottanta “The lost years”. In risposta a chi le rimproverava di essere fuori sincrono nel nuovo decennio, rispose che essere sincronizzati con quella fase storica e culturale significava «essere sulla via della degenerazione, sia moralmente che artisticamente.»<ref>In {{Cita|Yaffe|p. 262}}.</ref>|group=E}} e la produzione della musicista negli anni ottanta – un pop intrecciato all’elettronica, con una presa di coscienza politica – sarebbe stata la meno fortunata dal punto di vista commerciale e di critica.<ref name="White"/> Anche a causa del suo disdegno per [[MTV]] si considerava ostracizzata dalle onde radio e si ritenne persino inclusa in una lista di persone indesiderate da parte della prestigiosa rivista ''[[Rolling Stone]]'' a causa di una lite con il suo fondatore [[Jann Wenner]].<ref>{{Cita|Weller|pp. 484-485}}.</ref>
== La strada verso il jazz (1976 - 1977)==
 
Gli scenari cambiavano, iniziava l’epoca del digitale, le strumentazioni acustiche sembravano appartenere al passato, MTV creava video star, i sogni di Woodstock si andavano affievolendo. Dopo un sodalizio umano e professionale che aveva attraversato più di dieci anni, Mitchell lasciò l’agenzia del manager Elliot Roberts – al suo posto subentrò [[Peter Asher]] – e si separò dall’ingegnere del suono Henry Lewy.<ref>{{Cita|Yaffe|pp. 288-291}}.</ref> Il 21 novembre 1982 si sposò con [[Larry Klein]], bassista della formazione con cui la musicista aveva lavorato a ''[[Wild Things Run Fast]]'', in uscita in quel momento. Il nuovo LP esplora il tema della relazione amorosa inserendo anche spunti di nostalgia e di rammarico – i versi di ''Chinese Café'' contengono un mesto accenno alla bimba partorita e data poi in adozione. La sezione strumentale comprendeva – oltre a Klein al basso – John Guerin alla batteria, [[Larry Carlton]] alla chitarra, Wayne Shorter al sax soprano, [[Steve Lukather]] alla chitarra elettrica, Russell Ferrante e [[Larry Williams (musicista jazz)|Larry Williams]] alle tastiere. Il disco venne pubblicizzato con un tour mondiale che durò da febbraio a luglio 1983 e che toccò Giappone, Australia, Nuova Zelanda, Gran Bretagna, Irlanda, Belgio, Olanda, Svizzera, Francia, Germania, Italia, Svezia, Norvegia, Danimarca, Stati Uniti e Canada. I critici musicali, ritenendo le composizioni “facili” e fuori moda, stroncarono l’album.<ref>{{Cita|Hinton|pp. 216-218}}.</ref><ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.jonimitchell.com/chronology/byyear.cfm?year=1983|titolo=A Chronology of Appearances - 1983|editore=''Joni Mitchell Official Website''|data=|accesso=10 giugno 2024|autore=}}</ref>{{#tag:ref|Avrebbe commentato amaramente Joni Mitchell: «Cantavo canzoni d’amore quando era di moda il cinismo. [...] l’industria discografica è qualcosa di doloroso [...] E quello che ha fatto grande l’America sono l’ingenuità e le idee nuove. Ma uccide; cannibalizza i suoi giovani, e anche i vecchi e quelli di mezza età. Cannibalizza le idee nuove. Ora l’America è tutta come Las Vegas.»<ref>In {{Cita|Hinton|p. 221}}.</ref>|group=E}}
Il rapporto con John Guerin terminò, così come il tour e Joni cominciò a frequentare la casa sulla costa di [[Neil Young]], sperando di vivere nuove esperienze e con una voglia crescente di viaggiare. Nella casa di Young arrivarono due amici i quali le dissero di dover attraversare in macchina tutto il paese sino al ''Maine''. Joni decise di unirsi a loro e una volta arrivati a destinazione ritornò indietro da sola. Joni Mitchell dice: ''"Scrivevo i brani mentre viaggiavo da sola in macchina attraverso gli Stati Uniti, per questo motivo non c'è il pianoforte in queste canzoni."''
 
[[File:Larry Klein at Pori 1978.jpg|thumb|[[Larry Klein]] (1978)]]
Le canzoni di cui parla Joni sono quelle che assieme ad alcune già presentate live nel 1976, andranno a formare l'album "on the road" ''Hejira''. Joni registrò l'album nell'estate 1976 con la band che l'accompagnava dal 1973, ma il suono che ottenne non la soddisfaceva più. Desiderava delle atmosfere che riflettessero lo spirito delle canzoni concepite sulla strada.
 
Quel decennio fu per l’artista canadese un periodo difficile. Il trascorrere degli anni era per lei fonte di scoraggiamento e di depressione; le fu accanto Larry Klein che cercò anche di aiutarla a superare la dipendenza dal fumo, ma senza successo. Scoprì di essere incinta e dovette affrontare da sola un aborto spontaneo soffrendone le conseguenze fisiche e psicologiche, oltre alla momentanea assenza del marito che fu per lei motivo di delusione e che incrinò la relazione matrimoniale.<ref>{{Cita|Weller|pp. 484-486}}.</ref> Nell’estate del 1985, mentre era alla guida dell’auto venne investita da un'altra macchina condotta da un guidatore ubriaco e fu a un passo dalla morte; e insorsero le prime manifestazioni della [[sindrome da post-poliomielite]].<ref>{{Cita|Yaffe|pp. 306-307}}.</ref>
Dopo aver terminato le registrazioni dei nove brani che compongono ''Hejira'', un amico le presentò un giovane e talentuoso bassista, [[Jaco Pastorius]]. Joni entrò immediatamente in sintonia con il peculiare stile del bassista. Per anni era andata alla ricerca di un suono simile e sentire Pastorius suonare era come l'avverarsi di un sogno. Joni sovraincise il basso di Jaco su quattro delle nove canzoni di ''Hejira''. L'album venne pubblicato il 22 novembre.
 
I cambiamenti dal punto di vista strumentale e artistico la portarono a sperimentare nuove vie, con risultati non sempre valorizzati. Altri colleghi si trovarono a fronteggiare i tempi in evoluzione: [[Linda Ronstadt]] intraprese la strada della [[New wave (musica)|New wave]], [[Paul Simon]] andò incontro a un fallimento con l'album ''[[Hearts and Bones]]'', James Taylor e Jackson Browne misero a segno un paio di successi prima di scomparire dalla scena musicale. Joni Mitchell si giovò dell'aiuto di Klein – che aveva imparato a suonare il sintetizzatore [[Fairlight CMI]] – e della consulenza di [[Thomas Dolby]] che diventò così coproduttore dei lavori futuri,<ref>{{Cita|Yaffe|pp. 308-309}}.</ref> ma il rapporto professionale fra la musicista e Dolby si rivelò problematico e conflittuale in diverse circostanze.<ref>{{Cita|Yaffe|pp. 310-315}}.</ref> Fu Dolby nel 1985 a produrre ''[[Dog Eat Dog (Joni Mitchell)|Dog Eat Dog]]'', a cui contribuì con il sintetizzatore; il lavoro fu registrato agli studi Galaxy, delle precedenti formazioni rimanevano Shorter, Klein e [[Vinnie Colaiuta]], e vi predominano le percussioni elettroniche, il Fairlight e il sintetizzatore; e per questo l’LP è caratterizzato da un sound metallico. Fra i versi spiccano le invettive contro i predicatori evangelici che per televisione andavano all'assalto delle coscienze, il tramonto del pensiero critico, la denuncia di uno sviluppo distorto del pianeta in nome del profitto e di un’iniqua distribuzione della ricchezza che creava un mondo diviso fra pochi ricchi e una moltitudine di poveri.<ref>{{Cita|Hinton|pp. 226-232}}.</ref> Un album in cui molti fan faticarono a riconoscere la musicista canadese.<ref>{{Cita|Bego|p. 209}}.</ref>
Pochi giorni dopo i componenti di [[The Band]] davano inizio al loro concerto d'addio. All'evento parteciparono Joni Mitchell, [[Bob Dylan]],[[ Van Morrison]], Neil Young, [[Eric Clapton]] e altri artisti di spicco. Il tutto venne registrato dall'abile cinepresa di [[Martin Scorsese]] e dopo un anno e mezzo trasformato nel celebre film-documentario [[The Last Waltz]].
In questa occasione Joni si esibì cantando nei cori di ''Helpless'' di Neil Young e poi accompagnata da The Band suonò ''Coyote'', ''Shadows and Light'' e ''Furry Sings the Blues''.
 
Nel 1986 Mitchell partecipò a un concerto in favore di [[Amnesty International]] dividendo il palco con gli [[U2]] e i [[The Police|Police]] e poi si ritirò temporaneamente dalle scene ''live''.<ref>{{Cita|Hinton|p. 237}}.</ref> A fine agosto 1987 apparve in uno show televisivo accompagnata da Herbie Hancock, Wayne Shorter e [[Bobby McFerrin]], e cantò due brani tratti da ''[[Hejira]]'': la ''[[title track]]'' e ''Furry Sings the Blues''.<ref>{{Cita|Yaffe|pp. 329-330}}.</ref> Attraverso il marito fece la conoscenza di [[Peter Gabriel]] con cui Klein aveva finito di incidere l’album ''[[So (Peter Gabriel)|So]]'' ad Ashcombe House, negli studi di registrazione dell’ex [[vocalist]] dei [[Genesis]] situati a Bath. Fu qui che la musicista incise ''[[Chalk Mark in a Rain Storm]]'', pubblicato nell'aprile del 1988, il cui titolo è il penultimo verso del brano ''The Beat of Black Wings'' che si ispira al [[Operazione El Dorado Canyon|bombardamento]] aereo compiuto nel 1986 dagli Stati Uniti ai danni della Libia e ai traumi causati ai soldati americani, album composto in un periodo nel quale i media veicolavano immagini di guerra e distruzione.<ref>{{Cita|Yaffe|pp. 326-328, 332}}.</ref> Il lavoro contiene fra gli altri brani ''Tea Leaf Prophecy'', che mescola l’antimilitarismo con una leggenda di famiglia secondo la quale una zingara, attraverso la lettura delle foglie di tè rimaste nella tazza di Mickey McKee, le avrebbe predetto un matrimonio entro un mese e un parto nel giro di un anno, circostanze che si verificarono puntualmente.<ref>{{Cita|Smith|pp. 5-6 e 82}}.</ref>
L'album ''Hejira'' venne salutato come un ritorno alla lucidità da parte della Mitchell, rassicurando così critica e pubblico. Il disco arrivò alla tredicesima posizione della Billboard chart e diventò disco d'oro dopo solo tre settimane di vendita.
 
===Il ritorno all’acustica===
Nell'estate del [[1977]] Joni cominciò a lavorare a quello che sarebbe stato il suo unico doppio album in studio. Doveva portare a termine il contratto con la Asylum ed era disposta a rischiare. Raggruppò alcune canzoni scartate dai precedenti progetti e le rielaborò con la collaborazione della band che aveva partecipato ad ''Hejira'' (compreso Jaco Pastorius) con l'aggiunta del batterista [[Don Alias]] e il sassofonista [[Wayne Shorter]].
Il doppio album venne pubblicato nel dicembre 1977 col titolo ''Don Juan's Reckless Daughter''.
Nonostante l'album fosse un tripudio di sperimentalismo, improvvisazione jazz, ritmi tribali e melodie oniriche (da ricordare ''Paprika Plains'', un pezzo della durata di 17 minuti che ripercorre un sogno fatto dalla Mitchell), riuscì a raggiungere la posizione 25 della Billboard chart e divenendo disco d'oro in tre mesi.
 
Nel 1990 l'artista canadese prese parte alla riedizione di ''[[The Wall - Live in Berlin|The Wall]]'' assieme al suo creatore [[Roger Waters]] e a fianco di altri musicisti fra i quali [[Sinéad O'Connor]], alcuni componenti della formazione [[The Band]], [[Bryan Adams]], [[Van Morrison]], [[Cyndi Lauper]] e il gruppo [[The Scorpions]], trovando un ambiente musicale freddo e colleghi distaccati ai limiti dell'ostilità.<ref>{{Cita|Yaffe|pp. 333-334}}.</ref> Quell'esperienza segnò l'inizio di un decennio decisivo per la carriera musicale di Joni Mitchell che ricevette prestigiosi riconoscimenti: il Polar Music Prize assegnato dalla Svezia, l'introduzione nella Rock Hall of Fame e il Grammy of the Year per ''[[Turbulent Indigo]]'', il Canada's Gemini Award<ref>{{Cita|Yaffe|pp. 336 e 345}}.</ref> e il Billboard Century Award.<ref>{{Cita|Monk|p. 93}}.</ref>{{#tag:ref|Joni Mitchell è stata la quarta artista a essere insignita del Billboard Century Award, dopo [[George Harrison]], [[Billy Joel]] e [[Buddy Guy]].<ref name="RS659">{{Cita|George-Warren e Romanowski|p. 659}}.</ref>|group=E}} Nel 1991 fu la volta dell’LP ''[[Night Ride Home]]'', definito dalla compositrice «una raccolta di canzoni d’amore di mezz’età»;<ref>{{Cita|Smith|p. 83}}.</ref> alla tavolozza strumentale la musicista canadese aveva introdotto l'oboe, il billatron e l'[[omnichord]]. L'album ebbe recensioni positive da parte della stampa specializzata che vide nel lavoro un ritorno dell’artista alle proprie radici musicali e culturali.<ref>{{Cita|Hinton|p. 241}}.</ref> Nel brano ''Cherokee Louise'' Mitchell rievoca i propri ricordi di ragazza a Saskatoon e di un'amica indiana costretta a subire violenze sessuali dal padre adottivo.<ref>{{Cita|Yaffe|p. 341}}.</ref> Non altrettanta fortuna ebbe il video associato all'album dal titolo ''Come In from the Cold'', che dalla stessa stampa venne invece stroncato.<ref>{{Cita|Hinton|p. 245}}.</ref> A giugno del 1993 si esibì da sola dopo ventun’anni, in un concerto al [[Drake Stadium]] di [[Westwood (Los Angeles)|Westwood]] nel quale sfilarono fra i tanti [[Arlo Guthrie]], [[Judy Collins]], i [[Jefferson Starship]], [[Roger McGuinn]], [[John Prine]] ed [[Eric Andersen]].<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.jonimitchell.com/chronology/byyear.cfm?year=1993|titolo=A Chronology of Appearances - 1993|editore=''Joni Mitchell Official Website''|data=|accesso=29 giugno 2024|autore=}}</ref>
Alcuni mesi dopo l'uscita di ''Don Juan's Reckless Daughter'', Joni venne contattata dal grande jazzista [[Charles Mingus]] che era rimasto molto colpito dal coraggio artistico dimostrato da Joni nel suo ultimo album. Mingus desiderava che la Mitchell collaborasse con lui nella sua interpretazione musicale dell'opera ''Quattro quartetti'' di [[T.S. Eliot]].
La richiesta di Mingus porterà il decisivo cambiamento nella musica di Joni Mitchell, segnando ancora una volta una rottura col passato e con le aspettative del pubblico e della critica.
 
[[File:Roland VG-8 V-Guitar System.jpg|thumb|left|Sintetizzatore per chitarra Roland VG-8]]
== La sofisticata signora del jazz (1978 - 1980) ==
 
''[[Turbulent Indigo]]'' venne messo in commercio alla fine del 1994, quando Joni Mitchell si era appena separata da Klein. Dal nuovo album traspariva malinconia e stanchezza, e questo taglio intercettava il sentire di una generazione. Secondo la musicista voleva essere il disco di addio: un cerchio si chiudeva, come agli inizi ritornava a incidere per la [[Reprise Records]], e David Crosby rispuntava in qualità di coautore di un brano.<ref>{{Cita|Hinton|pp. 251-252}}.</ref> Era una Mitchell distopica e scoraggiata nel vedere con tristezza il degrado umano e la diffusa violenza, con spirito lontano dalle illusioni degli anni settanta.<ref>{{Cita|Yaffe|pp. 342-343}}.</ref> L’album ricevette due Grammy Awards, uno per il disco e l’altro per la copertina in stile Van Gogh.<ref>{{Cita|Bego|p. 257}}.</ref> Anche lo show televisivo ''Intimate and Interactive'', trasmesso da Canadian TV nello stesso anno, segnò il recupero delle radici musicali dell’artista che affondavano nei coffee shop canadesi. Mitchell si presentò con la sola chitarra acustica, e fra gli altri pezzi cantò ''The Magdalena Laundries'', composizione che narrava del ritrovamento dei corpi di centinaia di donne che la morale cattolica considerava depravate o deviate e che perciò venivano uccise e sepolte, una barbara consuetudine che si protrasse per quasi due secoli con l’avallo del clero.<ref>{{Cita|Yaffe|pp. 345-346}}.</ref>
L'intenzione di Mingus era quella di riassumere il testo dell'opera di Eliot per poi comporre una partitura per [[orchestra]], [[basso]] e [[chitarra]]. Joni avrebbe dovuto cantare alternandosi al narratore della storia. La Mitchell accettò inizialmente il progetto, ma desistette dopo aver letto l'opera di Eliot; ammise infatti che sarebbe stato più semplice riassumere la [[Bibbia]]. Dopo alcune settimana Mingus la contattò per dirle che composto, espressamente per lei, sei melodie per le quali avrebbe dovuto scrivere e cantare i testi. Le melodie furuno provvisoriamente intitolate da Mingus ''Joni I-VI''.
 
Il 1995 fu un anno chiave. Il 6 maggio si esibì al [[New Orleans Jazz & Heritage Festival]], supportata dalla batteria di [[Brian Blade]].<ref>{{Cita|Yaffe|p. 349}}.</ref> Aveva programmato di ritirarsi dalle scene musicali dopo quella performance, ma il nuovo modello di [[Sintetizzatore|synth]] per chitarra Roland VG-8, programmato per permetterle di cambiare l'accordatura senza perdere tempo con le meccaniche la fece desistere dal proposito.<ref>{{Cita|Hinton|pp. 272-273}}.</ref> Nel 1997 si ricongiunse fortunosamente con la figlia trentunenne Kilauren Gibb, data in adozione alla nascita, scoprendo anche di avere un nipote, figlio di Kilauren. Questa riunione la portò a rinunziare alla cerimonia di inserimento nella Rock and Roll of Fame per stare con la ritrovata famiglia.<ref name="RS659"/> Dopo qualche momento emotivamente complicato, dal 2000 madre, figlia e i nipoti Marlin e Daisy si incontrano periodicamente a Toronto o nelle abitazioni di Mitchell a [[Bel Air (Los Angeles)|Bel Air]] o nei pressi di Vancouver.<ref>{{Cita|Weller|p. 496}}.</ref>
Joni accettò la sfida e si recò a New York City dove Mingus alloggiava al [[Regency Hotel]]. Il jazzista era affetto da tempo dalla [[Sclerosi laterale amiotrofica]] che lo costringeva su una sedia a rotelle. Mingus e la Mitchell passavano assieme lunghi pomeriggi discutendo circa la musica che volevano ottenere. Joni seguì Mingus e la moglie Sue in [[Messico]], dove il maestro intendeva incontrare dei santoni che secondo lui avrebbero potuto aiutarlo nella guarigione dalla terribile malattia.
 
[[File:2013 Joni Mitchell (cropped).jpg|thumb|Joni Mitchell nel 2013]]
Charles Mingus morì nel [[gennaio 1979]] prima di vedere l'album completato, anche se aveva già sentito e approvato tutti i testi scritti da Joni eccetto quello per ''God Must Be a Boogie Man''. Dopo aver rivisto le versioni definitive delle canzoni, Joni intraprese l'arduo compito di scegliere una band adatta ad eseguire quel particolare tipo di musica. Alla fine scartò l'idea di una band acustica, nonostante quello fosse il desiderio del compianto Mingus. La ''line-up'' finale fu: [[Herbie Hancock]] alle tastiere, [[Wayne Shorter]] al sassofono, [[Don Alias]] alle percussioni, [[Peter Erskine]] alla batteria e [[Jaco Pastorius]] al basso.
 
Giunse così nel 1998 il suo successivo lavoro originale, ''[[Taming the Tiger]]'' (dove la tigre simboleggiava lo show business che la musicista canadese era riuscita a domare<ref>{{Cita|Hinton|pp. 272 e 274}}.</ref>). Vi figuravano anche Blade, Shorter e Klein. Alla pubblicazione dell'album fece seguito una tournée promozionale.<ref>{{Cita|Yaffe|pp. 351-352}}.</ref> Un altro tour la vide sui palchi insieme a Hancock e [[Wallace Roney]], con orchestre diverse in ciascuna città toccata; seppur breve, questa fatica la ridusse in uno stato di estrema fragilità fisica.<ref>{{Cita|Yaffe|pp. 353-354}}.</ref> Nel 2000 Joni Mitchell incise un album che intendeva ripercorrere la propria carriera attraverso alcuni brani standard, e ne nacque ''[[Both Sides Now]]''.<ref>{{Cita|Bego|p. 304}}.</ref> Due anni dopo registrò un album doppio, una ricostruzione delle proprie composizioni, che intitolò ''[[Travelogue (Joni Mitchell)|Travelogue]]''. Entrambi i lavori vedevano un’orchestra di supporto.<ref>{{Cita|Bego|p. 309}}.</ref> E per finire, nel 2007 fu la volta di ''[[Shine (Joni Mitchell)|Shine]]''. Negli anni Joni Mitchell aveva interiorizzato l'importanza per l'ambiente e aveva criticato la [[guerra in Iraq]] con maggiore violenza di quanto avesse fatto con il [[Guerra del Vietnam|Vietnam]], e queste tematiche trovarono posto nell’ultimo disco che la folksinger iniziò a comporre nel 2006. Il lavoro conteneva la ''title track'' dallo spirito ecumenico, e fra gli altri brani ''One Week Last Summer'', che ricalcava la tradizione del ''[[Das Lied von der Erde]]'' di [[Gustav Mahler]] e che si aggiudicò un Grammy per il miglior pezzo strumentale.<ref>{{Cita|Yaffe|pp. 368-369}}.</ref>
All'inizio del maggio 1979 Joni si esibì assieme ad altri artisti di fronte al [[Campidoglio]] a [[Washington D.C.]] per un'iniziativa benefica contro l'uso indiscriminato dell'[[energia nucleare]]. Sempre a maggio lei e la band eseguirono tutte le canzoni composte assieme a Mingus al ''UC Jazz Festival'' a [[Berkley]].
 
Dopo anni di lontananza dal palco, Joni Mitchell venne coinvolta in un progetto coreografico che la riportò alla sua passione giovanile per la danza. Lo spettacolo, con le sue musiche, si intitolava ''The Fiddle and the Drum'':{{#tag:ref|''The Fiddle and the Drum'' è il titolo di una composizione antimilitarista [[a cappella]] di Joni Mitchell contenuta nell’album ''[[Clouds (Joni Mitchell)|Clouds]]''.<ref>{{Cita|Yaffe|p. 371}}.</ref>|group=E}} messo in scena nel febbraio del 2007 a Calgary, ottenne grande successo e Mitchell, presente con discrezione sul palco, chiamata alla ribalta al termine dello show fu omaggiata calorosamente dal pubblico entusiasta.<ref>{{Cita|Yaffe|pp. 370-373}}.</ref>
In giugno venne pubblicato l'album ''Mingus'' che ottenne un discreto successo debuttando alla posizione 17 della Billboard chart, ma non ottenendo praticamente alcun passaggio radiofonico. ''Mingus'' è inoltre l'unico album della Mitchell a non aver venduto almeno mezzo milione di copie.
 
Il 31 marzo 2015 la musicista venne ritrovata sul pavimento della sua cucina in stato di incoscienza da tre giorni. Immediatamente ricoverata in ospedale e sottoposta a operazione chirurgica, le fu diagnosticato un trauma cerebrale causato da un aneurisma. Si riprese molto lentamente, circondata dall’affetto di Klein e dell'amico [[Daniel Levitin]], dopo un periodo di immobilità a letto e continui interventi di fisioterapia.<ref>{{Cita|Yaffe|pp. 374-375}}.</ref>
Nell'estate dello stesso anno Joni e la band iniziarono il tour di supporto all'album ''Mingus'' che durò sei settimane e si concluse con cinque spettacoli al ''Greek Theater'' di Los Angeles. Queste esibizioni furono registrate e filmate.
A tour ultimato Joni passò un anno circa sui nastri dei concerti di Los Angeles che divennero poi un doppio album live e un concerto-film entrambi intitolati ''Shadows and Light''. Il doppio album comprendeva anche una cover di ''Why Do Fools Fall in Love'', vecchio successo di [[Frankie Lymon and The Teenagers]]. Il live venne pubblicato nel [[settembre 1980]].
''Shadows and Light'' è un live epocale, che vede Joni Mitchell all'apice della forma e che regala momenti indimenticabili quali la performance di ''Goodbye, Pork Pie Hat'', ''Amelia'', ''Dreamland'' e ''Coyote''.
 
=== RitornoRientro alin pop (1981 - 1984)scena ===
 
[[File:Joni Mitchell 1143 05.jpg|thumb|left|upright=1.3|Cerimonia di consegna del Gershwin Prize: da sinistra Jess Wolfe, Holly Laessig, [[Brandi Carlile]], [[Sara Bareilles]] e Joni Mitchell (2023)]]
Il [[5 febbraio]] [[1981]] a Toronto Joni venne inserita nella ''Canadian Music Hall of Fame'' e a darle il premio fu l'allora Primo Ministro canadese [[Pierre Trudeau]]. Poco dopo essere stata insignita di un riconoscimento così importante e speciale, Joni lasciò Toronto per dirigersi verso i [[Caraibi]] in cerca di un pò di riposo e ispirazione per nuove canzoni.
 
Il 24 luglio 2022 Joni Mitchell è riapparsa a sorpresa al Newport Folk Festival, lo stesso palcoscenico che l’aveva vista esordire nel 1967. In quest’occasione ha fatto da supporto alla musicista canadese un gruppo guidato da [[Brandi Carlile]] nel quale figuravano Phil e Tim Hanseroth, [[Wynonna Judd]], [[Marcus Mumford]], Celisse, Jess Wolfe e Holly Laessig dei [[Lucius (gruppo musicale)|Lucius]] e Taylor Goldsmith dei [[Dawes (gruppo musicale)|Dawes]]. Da questa esibizione sono stati tratti per la [[Rhino Entertainment|Rhino records]] un CD e due dischi di vinile. Nel febbraio dell’anno successivo, la cantautrice ha ricevuto il premio [[Premio Gershwin|Library of Congress Gershwin Prize for Popular Song]], e in quell’occasione è stata festeggiata da uno spettacolo a cui hanno preso parte anche James Taylor, Graham Nash, [[Annie Lennox]], Herbie Hancock, Cyndi Lauper, [[Angélique Kidjo]], [[Ledisi]] e [[Diana Krall]], e altri artisti presenti a Newport. Il 10 giugno si è esibita al [[The Gorge Amphitheatre|Gorge Amphitheatre]] di [[Quincy (Washington)|Quincy]], nello stato di Washington, in un concerto a pagamento – l'ultimo era stato vent'anni prima. Insieme a lei erano Carlile in qualità di ospite d’onore, [[Annie Lennox]], [[Mark Isham]], [[Wendy & Lisa]], [[Lucius (gruppo musicale)|Lucius]], [[Sarah McLachlan]], Marcus Mumford. A febbraio 2024 ha ricevuto il Grammy Award per il miglior album folk, e nell’occasione si è esibita insieme a Brandi Carlile, [[Jacob Collier]], Blake Mills, Allison Russell e SistaStrings; e il mese dopo, per celebrare [[Elton John]] e [[Bernie Taupin]], anch’essi insigniti del Library of Congress Gershwin Prize for Popular Song, ha partecipato a un concerto insieme a [[Garth Brooks]], Brandi Carlile, Annie Lennox, i [[Metallica]], [[Maren Morris]], [[Billy Porter]] e [[Charlie Puth]].<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://downbeat.com/news/detail/live-album-spotlights-joni-mitchells-surprise-return-to-the-stage|titolo=At Newport’ Spotlights Joni Mitchell’s Surprise Return to the Stage|editore=''DownBeat''|data=13 giugno 2023|accesso=2 luglio 2024|autore=}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.jonimitchell.com/chronology/byyear.cfm?year=2023|titolo=A Chronology of Appearances - 2023|editore=''Joni Mitchell Official Website''|data=|accesso=10 giugno 2024|autore=}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.jonimitchell.com/chronology/byyear.cfm?year=2024|titolo=A Chronology of Appearances - 2024|editore=''Joni Mitchell Official Website''|data=|accesso=10 giugno 2024|autore=}}</ref>
Il soggiorno caraibico ebbe una notevole influenza sul suo futuro progetto musicale. Ovunque andasse poteva sentire solo musica [[raggae]] ed proprio in questo periodo che scoprì la musica dei [[Talking Heads]] e soprattutto quella dei [[Police]]. La Mitchell si innamorò del ritmo e del suono che [[Sting]] e compagni riuscivano a creare. Una volta tornata negli Stati Uniti contattò Sting per una collaborazione, ma tutti e due erano impegnati e il progetto sfumò. Non cessò però la voglia da parte di Joni Mitchell di creare un album che presentasse una sessione ritmica ben delineata, dopo le melodie eteree e improvvisate degli album jazz precedenti; ora sentiva il bisogno di riportare ordine e logica. Cominciò così la ricerca dei musicisti adatti a seguire il suo nuovo spirito.
 
Il 19 e il 20 ottobre 2024, Joni Mitchell si è esibita all’[[Hollywood Bowl]] in due concerti che hanno registrato il tutto esaurito. In quella occasione era supportata da Brandi Carlile e affiancata da Annie Lennox, [[Jon Batiste]], Jacob Collier, Blake Mills, Marcus Mumford, [[Rita Wilson]] e Robin Pecknold. Oltre a ''[[Summertime (brano musicale)|Summertime]]'' di George Gershwin e ''[[I'm Still Standing]]'' di Elton John, lo show di tre ore ha visto la cantautrice canadese ripercorrere alcuni dei suoi brani più celebri.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.latimes.com/entertainment-arts/music/story/2024-10-20/joni-mitchell-hollywood-bowl-brandi-carlile-joni-jam-review|titolo=Joni Mitchell rouses the Hollywood Bowl with an epic 3-hour Joni Jam (and F-bomb Trump diss)|editore=''Los Angeles Times''|data=20 ottobre 2024|accesso=4 marzo 2025|autore=Mikael Wood}}</ref>
Dopo aver registrato alcune delle canzoni composte nei Caraibi assieme a diversi musicisti, Joni trovò quello che faceva al caso suo: il batterista [[Vinnie Colaiuta]] e il bassista [[Larry Klein]] il quale era anche un tecnico del suono. Klein divenne in poco tempo collega, amico e compagno ed ebbe molta influenza sul suono finale del nuovo album della Mitchell.
 
Le devastazioni dovute agli incendi nel sud della California sono state oggetto di alcuni concerti di beneficenza, uno dei quali si è tenuto il 30 gennaio 2025 al [[Kia Forum]] di Los Angeles. In quella circostanza, la cantante ha condiviso il palco con altri musicisti: [[Alanis Morissette]], [[Anderson Paak]], [[John Mayer]], [[Dawes (gruppo musicale)|Dawes]], Graham Nash, [[Green Day]], [[John Fogerty]], [[No Doubt]], [[P!nk]], [[Red Hot Chili Peppers]], Stephen Stills, [[Stevie Nicks]] e [[The Black Crowes]].<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://abcnews.go.com/GMA/Culture/billie-eilish-lady-gaga-olivia-rodrigo-stars-fireaid/story?id=118301176|titolo=FireAid estimates over $100 million raised for LA after star-studded concert|editore=''ABC News''|data=4 febbraio 2025|accesso=4 marzo 2025|autore=Angeline Jane Bernabe e Mason Leib}}</ref> La raccolta fondi per i disastri dovuti al fuoco, tenutasi in occasione del [[Clive Davis]] Pre-Grammy Gala al Beverly Hills Hotel, ha di nuovo visto Joni Mitchell fra i protagonisti dello spettacolo. Era insieme ad altri sette cantanti – [[Barry Manilow]], [[Michael Bublé]] e [[Chris Robinson (cantante)|Chris Robinson]] in rappresentanza della vecchia guardia, opposti ai “giovani” [[Post Malone]], [[Shaboozey]], [[Teddy Swims]] e [[Doechii]].<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://variety.com/2025/music/news/post-malone-joni-mitchell-clive-davis-pre-grammy-1236293946/|titolo=Joni Mitchell, Post Malone, Doechii and More Brighten a Subdued Clive Davis 50th Anniversary Pre-Grammy Benefit for Wildfire Relief|editore=''Variety''|data=2 febbraio 2025|accesso=4 marzo 2025|autore=Cynthia Littleton, Jem Aswad}}</ref>
Nel [[novembre]] [[1982]] la nuova etichetta di [[David Geffen]] (fondatore della Asylum), la [[Geffen Records]], pubblica l'undicesimo album in studio della Mitchell: ''Wild Things Run Fast''.
L'album fu accolto come un ritorno al pop; il disco infatti presentava un suono fresco e conteneva numerose canzoni ritmate. Nonostante ciò, l'album debuttò solo al venticinquesimo posto della Billboard e il singolo ''You're So Square (Baby I Don't Care)'', cover di [[Elvis Presley]], arrancò solo sino alla posizione 47.
 
In una cerimonia svoltasi nel suggestivo scenario naturale del [[Parco nazionale Banff|Banff National Park]] nella [[Columbia Britannica|British Columbia]], il [[Festa del Canada|1º luglio]] 2025 Joni Mitchell ha ricevuto la medaglia d'oro da parte della [[Royal Canadian Geographical Society]] che ha voluto così riconoscere e premiare gli eccezionali contributi forniti dalla cantautrice alla cultura canadese e internazionale.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://rcgs.org/about/news-releases/joni-mitchell-is-awarded-the-gold-medal-by-royal-canadian-geographical-society/|titolo=On Canada Day Joni Mitchell is Awarded the Gold Medal by Royal Canadian Geographical Society|sito=Royal Canadian Geographical Society|data=2 agosto 2025|accesso=11 agosto 2025|autore=}}</ref>
Il [[21 novembre]] [[1982]], la Mitchell sposa Larry Klein durante una cerimonia tenuta nella casa di [[Malibu]] del suo manager Elliot Roberts.
 
== Stile musicale ==
Nel [[1983]] Joni intraprese quello che sarebbe stato il suo tour più lungo. Cominciò il [[4 marzo 1983]] ad [[Osaka]] in [[Giappone]] e poi toccò l'[[Australia]], [[Irlanda]], Inghilterra, [[Belgio]], [[Francia]], [[Germania]], [[Italia]], [[Scandinavia]] e [[Danimarca]]. Dopo questa prima parte del tour Joni e la band (chiamato ''Refuge'') tornanarono negli States per un mese di vacanza e poi suonarono per tutti gli Stati Uniti e Canada.
 
Joni Mitchell ha iniziato la carriera sulla scia dei più titolati folksinger canadesi<ref>{{Cita|Hinton|pp. 36-37}}.</ref> divenendo successivamente parte del panorama musicale [[folk]] della West Coast statunitense.<ref>{{Cita|Monk|p. 11}}.</ref> La musicista è partita dallo schema disadorno della sua voce accompagnata dalla chitarra<ref name="RS"/> – adoperando sulla tastiera accordi aperti che le facilitavano l’uso della mano sinistra indebolita dalla poliomielite<ref name="Mercer" /> – in seguito alternandola al pianoforte.<ref>{{Cita|Yaffe|p. 114}}.</ref> Nel tempo il suo stile si è evoluto; oltre a ricorrere a soluzioni [[folk-pop]],<ref name="RS"/> Joni Mitchell ha ricercato sviluppi armonici elaborati: ha amalgamato il suo tratto personale con ingredienti [[blues]]<ref>{{Cita|Yaffe|p. 45}}.</ref> e soprattutto [[jazz]]<ref>{{Cita|Mercer|p. 160}}.</ref> introducendo con originalità spunti di [[world music]] e di [[synth-pop]]<ref>{{Cita|Whitesell|p. 15}}.</ref> e virando infine verso linguaggi musicali di impronta jazzistica che sono diventati parte integrante del suo architrave stilistico.<ref>{{Cita|Morbiducci e Scarafoni |p. 114}}.</ref> Questo sviluppo ha reso necessari dapprima il ricorso a strumentisti di supporto individuati in formazioni [[Fusion (genere musicale)|jazz-rock]]<ref name="Cita|Weller|pp. 412-413"/> e successivamente l’intervento di autorevoli musicisti jazz.<ref>{{Cita|Hinton|p. 201}}.</ref>
Agli inizi del [[1984]] Joni e Larry lavoravano sodo al montaggio delle pellicole registrate durante il tour, alternando spezzoni dei concerti a filmini girati dalla stessa Mitchell e ad altre immagini estratte da vari film come ''[[Viridiana]]'' di [[Luis Bunuel]] e ''[[Koyaanisqatsi]]'' di [[Godfrey Reggio.]] Il film venne intitolato ''Refuge of the Roads''.
 
== Discografia ==
Verso la fine del 1984 Joni aveva già ripreso a scrivere nuove canzoni, mentre Klein imparava ad usare il famoso [[sintetizzatore]] [[Fairlight]]. Sotto suggerimento di David Geffen, Joni e Larry entrarono in contatto col mago dei sintetizzatori [[Thomas Dolby]] che avrebbe poi lavorato assieme a Joni per il suo album successivo.
 
===Album in studio===
== Sperimentazione elettronica (1985 - 1989) ==
 
*1968 - ''[[Song to a Seagull]]'' (noto anche come ''Joni Mitchell'')
Joni Mitchell non accettò il suggerimento di Geffen di ingaggiare Thomas Dolby come co-produttore del suo nuovo album. La Mitchell ha sempre prodotto da sola tutti i suoi album, impresa riuscita solo a pochi artisti. Klein e Mitchell decisero di rivolgersi a Dolby solo come consulente sulle tecniche di funzionamento del Fairlight. Joni pensava che i suoni prodotti da quel sintetizzatore vestissero bene con i testi arrabbiati che aveva appena terminato di scrivere.
*1969 - ''[[Clouds (Joni Mitchell)|Clouds]]''
*1970 - ''[[Ladies of the Canyon]]''
*1971 - ''[[Blue (Joni Mitchell)|Blue]]''
*1972 - ''[[For the Roses]]''
*1974 - ''[[Court and Spark]]''
*1975 - ''[[The Hissing of Summer Lawns]]''
*1976 - ''[[Hejira]]''
*1977 - ''[[Don Juan's Reckless Daughter]]''
*1979 - ''[[Mingus (album)|Mingus]]''
*1982 - ''[[Wild Things Run Fast]]''
*1985 - ''[[Dog Eat Dog (Joni Mitchell)|Dog Eat Dog]]''
*1988 - ''[[Chalk Mark in a Rainstorm]]''
*1991 - ''[[Night Ride Home]]''
*1994 - ''[[Turbulent Indigo]]''
*1998 - ''[[Taming the Tiger]]''
*2000 - ''[[Both Sides Now]]''
*2002 - ''[[Travelogue (Joni Mitchell)|Travelogue]]''
*2007 - ''[[Shine (Joni Mitchell)|Shine]]''
 
===Live===
Dopo mesi di registrazioni e programmazioni, il nuovo album, intitolato ''[[Dog Eat Dog]]'' era ormai pronto per la pubblicazione. Nell'ottobre 1985 alla'' James Corcoran Gallery'' di Los Angeles si tenne il party per la pubblicazione di ''Dog Eat Dog''. Per l'occasione la galleria aveva esposto molti dei nuovi quadri della Mitchell. In varie interviste rilasciate quella sera, Joni ammetteva di aver sfornato un album politico e molto arrabbiato nei confronti della nuova società moderna e consumistica. L'evento fu un successo e la lista degli invitati andava da [[Christopher Cross]] a [[Jack Nicholson]] da [[James Taylor]] a [[Sheena Easton]].
 
*1975 – ''[[Miles of Aisles]]''
Il primo singolo estratto da ''Dog Eat Dog'' fu'' Good Friends'' il cui video debuttò su [[MTV]] il [[27 novembre 1985]]. Joni e Larry erano impegnati in un tour attraverso le radio, nelle quali Joni cantava, suonava e si faceva intervistare. Nonostante gli sforzi fatti, ''Dog Eat Dog'' fu un flop colossale, facendo guadagnare alla Mitchell la posizione più bassa in classifica della sua carriera.
*1980 - ''[[Shadows and Light]]''
Il fiasco prodotto da ''Dog Eat Dog'' distolse Joni dall'idea di intraprendere un nuovo tour e preferì rimanere a casa e dedicarsi alla pittura.
*2009 – ''Amchitka'' (con James Taylor e Phil Ochs, registrato nel 1970)
*2020 - ''Live at Canterbury House''
*2021 – ''Live at Carnegie Hall'' (registrato nel 1969)
*2022 - ''[[The Circle Game (album)|The Circle Game]]'' (registrato nel 1967)
*2023 – ''[[Joni Mitchell At Newport|Joni Mitchell at Newport]]''
 
===Raccolte===
All'inizio del [[1986]] Larry Klein fu contattato da [[Peter Gabriel]] per suonare il basso nel nuovo album [[''So'']]. Joni seguì suo marito ed avvenne così l'incontro con Peter Gabriel nei suoi studi di [[Bath]]. L'incontrò produsse un duetto ''My Secret Place''. La permanenza della Mitchell presso la residenza di Peter Gabriel fu fonte di ispirazione per nuovi brani che sarebbero poi confluiti nel suo album del [[1988]].
 
* 1971 – ''The World of Joni Mitchell''
Il 25 settembre [[1987]] morì [[Jaco Pastorius]] a causa dei trami riportati dopo essere stano picchiato fuori da un locale alcune settimane prima. Pastorius aveva suonato e portato il suo enorme contributo artistico a 4 album di Joni Mitchell.
* 1996 – ''Hits''
* 1996 – ''Misses''
* 2003 – ''The Complete Geffen Recordings''
* 2004 – ''The Beginning of Survival''
* 2004 – ''Dreamland''
* 2005 – ''Artist’s Choice, Music That Matters to Her''
* 2005 – ''Songs of a Prairie Girl''
* 2005 - ''Songs Chosen by Her Friends & Fellow Musicians''
* 2008 – ''The Fiddle and the Drum – Ballet Soundtrack''
* 2012 – ''The Studio Albums 1968-1979''
* 2014 – ''Love Has Many Faces: A Quartet, a Ballet, Waiting to Be Danced''
* 2020 – ''Early Joni - 1963''
* 2020 – ''Archives – Volume One: The Early Years (1963-1967)''
* 2021 – ''Archives – Volume One: The Early Years (1963-1967) Highlights''
* 2021 – ''Blue at 50 – Demos & Outtakes''
* 2021 – ''The Reprise Albums (1968-1971)
* 2021 – ''Archives – Volume Two: The Reprise Years (1968-1971)''
* 2022 – ''Blue Highlights''
* 2022 – ''The Asylum Albums (1972-1975)''
* 2023 – ''Archives – Volume Three: The Asylum Years (1972-1975)''
* 2023 – ''Court and Spark Demos''
* 2024 – ''The Asylum Albums (1976-1980)''
* 2024 – ''Archives – Volume Four: The Asylum Years (1976-1980)''
* 2025 – ''Joni’s Jazz''
 
== Filmografia ==
Ultimati i lavori per la costruzione dei suoi sutdi di registrazione privati a Bel Air, Joni Mitchell cominciò le registrazioni del nuovo album continuando la sperimentazione con i sintetizzatori. Il suono derivante sarà però diverso rispetto a ''Dog Eat Dog''. L'album fu ultimato in breve tempo poiché la gran parte delle canzoni erano già state scritte e fu pubblicato nel marzo del 1988 col titolo di ''[[Chalk Mark in a Rainstorm]]''. La lista degli ospiti comprendeva tra gli altri Peter Gabriel, [[Billy Idol]], [[Tom Petty]] e [[Willie Nelson]]. Le reazioni della critica questa volta furono molto più positive e il singolo estratto dall'album (''My Secret Place'', duetto con Peter Gabriel) ottenne un discretto numero di passaggi radiofonici.
=== Concerti pubblicati in VHS / DVD ===
*1979 - ''[[Shadows and Light]]''
*1984 - ''[[Refuge of the Roads]]''
*1998 - ''[[Painting with Words and Music]]''
 
=== Documentari ===
Nell'ottobre 1988 Joni e Larry partirono per l'Italia dove la Mitchell ritirò al [[Festival di Sanremo]] un premio dedicato ai cantautori. Per l'occasione Joni si esibì dal vivo sul palco sanremese cantando una nuova canzone intitolata ''Night Ride Home'' e alcuni classici del periodo ''Hejira''.
*2003 - ''[[Woman of Heart and Mind]]''
 
==Riconoscimenti==
== Maturità e ritorno alle origini (1990 - 1995) ==
 
* [[Grammy_Award|Grammy Awards]]
Per tutta la prima parte del [[1990]] Joni e Larry erano immersi nella preparazione del nuovo album. Nelle interviste dell'epoca Joni ammise che ciò che intedeva ottenere era qualcosa di meno sinfonico rispetto ai due album precedenti.
** [[Grammy_Awards_1970|1970]] – Miglior interpretazione folk per ''[[Clouds (Joni Mitchell)|Clouds]]''
** [[Grammy_Awards_1975|1975]] – Miglior arrangiamento vocale per ''Down to You''
** [[Grammy_Awards_1996|1996]] – Miglior album pop per ''[[Turbulent Indigo]]''
** [[Grammy_Awards_1996|1996]] – Miglior packaging discografico per ''Turbulent Indigo''
** [[Grammy_Awards_2001|2001]] – Miglior album vocale pop tradizionale per ''[[Both Sides Now]]''
** [[Grammy_Awards_2002|2002]] – Premio alla carriera
** [[Grammy_Awards_2008|2008]] – Miglior interpretazione strumentale per ''One Week Last Summer''
** [[Grammy_Awards_2008|2008]] – Miglior contributo vocale nell’album dell’anno ''[[River: The Joni Letters]]''
** [[Grammy_Awards_2016|2016]] – Migliori annotazioni su un album per ''Love Has Many Faces''
** [[Grammy_Awards_2022|2022]] – Miglior album storico per ''Joni Mitchell Archives – Vol. 1 ''
** [[Grammy_Awards_2024|2024]] – Miglior album folk per ''[[Joni Mitchell At Newport|At Newport]]''
 
* [[Juno Award|Juno Awards]]
In primavera Joni fu invitata a partecipare al progetto di [[Roger Waters]], ''[[The Wall]]'', a cui prese parte con successo.
** 1976 – Miglior voce femminile dell’anno
Il 10 dicembre 1990 Joni consegnò ai ''Billboard Music Award'' un premio a [[Sinéad O'Connor]] per il singolo ''Nothing Compares 2 U''.
** 1981 – Inserimento nella [[Canadian Music Hall of Fame]]
** [[Juno_Awards_2001|2001]] – Miglior disco jazz vocale per ''[[Both Sides Now]]''
** [[Juno_Awards_2008|2008]] – Miglior produttore per ''Hana'' e ''Bad Dreams''
 
* Altri riconoscimenti
Prima di Natale Joni consegnò i mix finali del suo album alla Geffen che provvederà alla pubblicazione il 5 marzo [[1991]] col titolo ''[[Night Ride Home]]''. L'accoglienza fu estatica da parte di tutti. Le maggiori riviste musicali recensiro l'album descrivendolo come uno dei suoi migliori dagli anni '70. Il ritorno alle atmosfere più private e calme, con voce e chitarra acustica in primo piano, fanno immediatamente colpo sul pubblico che spedisce l'album in vetta alle classifiche. Il primo singolo estratto, ''Come In from the Cold'', ottiene un ottimo passaggio radiofonico.
** 1975 – Rock Music Award per la miglior cantante femminile
 
** 1988 – [[Premio Tenco]]
Nel novembre dello stesso anno la rivista [[Rolling Stone]] inserì l'album ''Hejira'' tra i 100 migliori della storia.
** 1993 – Premio alla carriera dalla Saskatchewan Recording Industry Association
Nel settembre del [[1992]] il candidato Democratico [[Bill Clinton]] vinse le presidenziali americane contro il Repubblicato [[George Bush]]. Argomento preferito della stampa in quel periodo era specificare il fatto che Clinton avesse chiamato sua figlia Chelsea come tributo a Joni Mitchell. Il che si rivelò vero.
** 1995 – Billboard Century Award
 
** 1996 – Orville Gibson Award per la miglior chitarrista acustica
Quando nel marzo [[1993]] Joni fu invitata a prendere parte al ''Troubadours of Folk Festival'', lei aveva appena finito di registrare delle nuove canzoni. Alcuni anni dopo la Mitchell ammise che il giorno stesso in cui cominciarano le registrazioni, lei e Larry Klein decisero di divorziare. A tutt'oggi Joni Mitchell e Larry sono grandi amici e continuano a suonare assieme.
** 1996 – [[Gemini Awards|Gemini Award]] per il programma TV ''Joni Mitchell: Intimate & Interactive''
 
** 1996 – Governor-General’s Performing Arts Award
Nell'ottobre [[1994]] la Geffen pubblica il nuovo album di inediti, intitolato ''[[Turbulent Indigo]]''. La copertina dell'album ospita un autoritratto di Joni Mitchell mutila di un orecchio, ovviamente nei panni di [[Van Gogh]].
** 1996 – Premio alla carriera dalla National Academy of Songwriters
Come per ''Night Ride Home'' le critiche e l'accoglienza del pubblico furono molto positive, forse anche più benevole. L'album era un deciso ritorno alle origini confessionali e folk. I temi trattati in questo disco sono soprattutto la [[religione]] e il rapporto con [[Dio]] e la società ostile.
** 1996 – [[Polar Music Prize]]
 
** 1997 – Inserimento nella [[Rock and Roll Hall of Fame]]
== La tigre indomabile (1996 - 1999) ==
** 1999 – ASCAP Founders Award dalla [[American Society of Composers, Authors and Publishers]]
 
** 2001 – World Leaders: A Festival of Creative Genius
Gli anni tra il [[1995]] e il [[1997]] sono per Joni Mitchell quelli del riconoscimento e della gratificazione professionale. I premi arrivano a valanga da ogni parte, anche grazie al successo dell'album del 1994 ''Turbulent Indigo''.
** 2001 – Stella nella [[Canada's Walk of Fame]]
 
** 2002 – William Harold Moon Award
Il 25 marzo 1995 Billboard Magazine assegna a Joni il ''Century Award'' per i raggiungimenti e successi in campo creativo. I numeri dell'aprile 1995 di [[Mirabella]] e [[Vogue]] contengono delle intervista alla Mitchell. Sarà proprio nell'intervista rilasciata a Vogue che rivelerà per la prima volta di aver avuto una bambina e di averla dovuto dare in adozione per le sue ristrettezze economiche. In agosto la rivista musicale [[Mojo]] pubblica la sua lista dei 100 album migliori della storia: ''The Hissing of Summer Lawns'' si aggiudica la posizione 78 mentre ''Blue'' la 18.
** 2004 – [[Laurea honoris causa|Laurea ad honorem]] in Musica dalla [[Università McGill|McGill University]]
 
** 2005 – ASCAP Pop Award per la canzone più eseguita per ''[[Big Yellow Taxi]]''
Dopo alcuni mesi di lavoro, il 29 settembre 1996 la Reprise pubblica due raccolte: la prima chiamata ''[[Hits]]'' che contiene i maggiori successi commerciali della Mitchell e il secondo intitolato ''[[Misses]]'' che invece comprende i brani che Joni considera dei successi mancati.
** 2007 – Inserimento nella Canadian Songwriters Hall of Fame
 
** 2008 – Alberta Arts Day Award
A gennaio la Reprise pubblicò un album di remix della popolare hit ''Big Yellow Taxi'' (che era già stata rifatta in versione [[hip-hop]] per la serie televisiva [[Friends]]), contente sei diversi remix della canzone.
** 2015 – Premio alla carriera dal SFJazz Center
Il 27 febbraio Joni si aggiudicò invece il ''Premio per la miglior chitarrista acustica femminile''.
** 2018 – Laurea ad honorem dalla University of Saskatchewan
Il 28 febbraio la vide invece vincitrice di tutti e due i Grammy per cui era candidata (''Best Pop Album'' e ''Best Recording Package'', entrambi per'' Turbulent Indigo'').
** 2019 – Elaine Weissman Award alla carriera
In maggio in [[Svezia]] le viene consegnato il [[Polar Music Prize]], ovvero l'equivalente del [[premio Nobel]] nel campo della musica.
** 2020 – Les Paul Innovation Award
 
** 2021 – Laurea ad honorem in Musica dalla [[Università del Connecticut|University of Connecticut]]
Il 18 settembre [[1997]] Joni fu, assieme ad altri artisti, ammessa alla [[Rock and Roll Hall of Fame]], divenendo così la prima donna canadese ad essere insignita di questo riconoscimento.
** 2022 – Personaggio dell’anno dalla MusiCares Foundation
Sempre nel 1997 [[Janet Jackson]] pubblicò il suo album [[The Velvet Rope]] nel quale è contenuta la canzone di successo internazionale ''Got 'til it's Gone'' che presenta un campionamento di ''Big Yellow Taxi'' della Mitchell. Grazie ai numerosi campionamenti e alle cover innumerevoli di questo periodo si deve una riscoperta della discografia di Joni Mitchell da parte delle generazioni più giovani.
** 2022 – Elezione a membro onorario della [[American Academy of Arts and Letters]]
 
** 2022 – Laurea ad honorem dal [[Berklee College of Music]]
Dopo aver passato quasi tre anni a ritirare i meritati e ritardatari riconoscimenti, una Joni Mitchell ormai cinquantaquattrenne, ritorna in studio per comporre quelle che è a tuttoggi il suo ultimo album di inediti.
** 2023 – [[Premio Gershwin|Gershwin Prize for Popular Song]]
 
** 2023 – Inserimento nella Folk, Americana, and Roots Hall of Fame
In realtà il discorso è più complesso: nell'aprile del 1996 Joni Mitchell aveva annunciato il suo ritiro dalla scena musicale per incompatibilità con l'industria musicale rea di non darle più il dovuto supporto. Poco prima del concerto che avrebbe dovuto sancire il suo ritiro, un dimostratore della [[Roland]] presentò a Joni il nuovo modello della casa chiamato [[VG-8]]. Questa chitarra era in grado di immagazzinare vari suoni per la chitarre, ma cose più importante e utile per la Mitchell, era in grado di memorizzare le diverse [[accordature]]. Joni Mitchell ha da sempre usato le cosiddette ''open tunings'', accordature aperte e per questa ragione passava spesso più tempo a riaccordare la chitarre che non a suonarla. La VG-8 della Roland aprì nuovi orizzonti a Joni la quale decise che il pensionamento poteva aspettare ancora un pò.
** 2025 – Medaglia d'oro dalla [[Royal Canadian Geographical Society]]
 
Nel settembre [[1998]] la Reprise Records pubblica ''[[Taming the Tiger]]'' che comprende dieci nuove canzoni. Il titolo del disco che significa ''"Domare la tigre"'' è una metafora alquanto azzeccata. Come lei stessa ha affermato: ''"La tigre è lo show business, la tigre la puoi cavalcare quando sei all'apice del successo, anche se è difficile da catturare. Ma forse il momento migliore per osservarla e comprenderla è quando te la ritrovi al tuo fianco perché non si preoccupa più di te. Questa è la tesi di [[Sofia Loren]] che io mi sento di condividere in pieno"''.
 
Questi anni vedono una Joni Mitchell più serena e in pace con se stessa. Ha una nuova relazione con il cantautore canadese [[Don Freed]], ha rintracciato sua figlia Kilauren e ha riallacciato i legami con la vecchia madre. I rapporti con le [[major]] discografiche e la sua rabbia e ribrezzo nei confronti del [[music business]] sono però ancora piuttosto latenti e troveranno sfogo solo negli anni successivi.
 
== Anatema sull'industria musicale (2000 - 2005)==
 
Nel febbraio del [[2000]] Joni Mitchell pubblica un'opera alquanto inaspettata. L'album è chiamato ''[[Both Sides, Now]]'' e contiene delle reintrepetazioni in chiave orchestrale di vecchie canzoni romantiche degli [[anni '30]], [[ anni '40]] e [[anni '50]]. Oltre ai classici d'epoca la Mitchell inserisce anche due rivisitazioni di due delle sue canzoni più sentimentali: ''A Case Of You'' e ''Both Sides, Now''.
 
A solo un mese dalla pubblicazione di ''Both Sides, Now'' Joni Mitchell rivela la sua intenzione di abbandonare definitivamente la musica: ''"Voglio concentrarmi sulla pittura: ultimamente sento che non ho più molto tempo, e mentre ho assecondato le mie ambizioni musicali in modo soddisfacente, per la pittura ho ancora molto da esplorare. Del resto, il mondo della musica mi sta mettendo da parte, mi sta scomunicando. Vedere il meglio di ciò che ho fatto relegato in un angolo buio non mi lascia molte speranze per la cultura"''.
 
Nonostante queste dichiarazioni, il [[19 novembre]] [[2002]] la [[Nonesuch Records]] pubblica il doppio album ''[[Travelogue]]''. Il procedimento utilizzato da Joni è lo stesso adottato per ''Both Sides, Now''; l'unica differenza è che ad essere reintepretati con l'accompagnamento orchestrale sono i classici della carriera ormai quarantennale della stessa Mitchell.
 
Come successo dopo la pubblicazione di ''Both Sides, Now'', Joni Mitchell si dichiara infuriata e schifata dall'industria: ''"Fa schifo. Il music business spero che finisca giù nel cesso. Potrei anche decidere di non registrare più"''. Dopo il doppio album orchestrale ''Travelogue'' seguono ben quattro raccolte, rispettivamente: ''[[The Complete Geffen Recordings]]'' ([[23 settembre]] [[2003]]); ''[[The Beginning of Survival]]'' ([[27 luglio]] [[2004]]); ''[[Dreamland]]'' ([[14 settembre]] [[2004]]) e ''[[Songs of a Prairie Girl]]'' ([[26 aprile]] [[2005]]).
 
== Influenze e futuro ==
 
É indubbio che la musica, la poetica e la stessa personalità di Joni Mitchell abbiano influenzato e ispirato numerosi cantanti delle generazioni seguenti la sua. La Mitchell è da molti presa come punto di riferimento, essendo lei stata la prima vera cantautrice (seconda solo a [[Bob Dylan]]). I critici l'hanno definita come la prima donna ad aver avuto il coraggio di imbracciare una chitarra e cantare della vita dal punto di vista femminile.
Per queste, e per tante altre ragioni, artisti come [[Björk]],[[ Tori Amos]], [[Cyndi Lauper]], [[Prince]], [[k.d. lang]], [[PJ Harvey]],[[ Ani DiFranco]], [[Diana Krall]], [[Elvis Costello]] hanno spesso fatto riferimento a Joni Mitchell come fonte di ispirazione, un traguardo da raggiungere.
L'influenza della Mitchell è notevole anche per quanto riguarda l'uso della chitarra. La sua coraggiosa scelta di utilizzare sempre le accordature aperte hanno ispirato chitarristi come [[Jimmy Page]] e [[Robert Plant]] durante la loro brillante carriera.
 
Nonostante Joni Mitchell abbia comunicato il suo ritiro dal mondo della musica non è impossibile sperare in un suo ritorno. Per il momento le sue canzoni continuano ad essere rifatte e reinterpretate.
Nell'ottobre del [[2006]] verrà pubblicato il terzo album di [[Madeleine Peyroux]], ''[[Half the Perfect World]]'' che conterrà una cover di ''River'' in duetto con la canadese k.d. lang.
 
==Discografia==
 
'''Album'''
 
*''[[Song to a Seagull]]'' (noto anche come ''Joni Mitchell'') ([[1968]])
*''[[Clouds (album)|Clouds]]'' ([[1969]])
*''[[Ladies of the Canyon]]'' ([[1970]])
*''[[Blue (Joni Mitchell album)|Blue]]'' ([[1971]])
*''[[For the Roses]]'' ([[1972]])
*''[[Court and Spark]]'' ([[1974]])
*''[[Miles of Aisles]]'' (live) ([[1975]])
*''[[The Hissing of Summer Lawns]]'' ([[1975]])
*''[[Hejira]]'' ([[1976]])
*''[[Don Juan's Reckless Daughter]]'' ([[1977]])
*''[[Mingus (album)|Mingus]]'' ([[1979]])
*''[[Shadows and Light]]'' (live) ([[1980]])
*''[[Wild Things Run Fast]]'' ([[1982]])
*''[[Dog Eat Dog (album)|Dog Eat Dog]]'' ([[1985]])
*''[[Chalk Mark in a Rainstorm]]'' ([[1988]])
*''[[Night Ride Home]]'' ([[1991]])
*''[[Turbulent Indigo]]'' ([[1994]])
*''[[Taming the Tiger]]'' ([[1998]])
*''[[Both Sides Now (album)|Both Sides Now]]'' ([[2000]])
*''[[Travelogue (album)|Travelogue]]'' ([[2002]])
 
'''Raccolte'''
 
*''[[Hits]]'' ([[1996]])
*''[[Misses]]'' ([[1996]])
*''[[The Complete Geffen Recordings]]'' ([[2003]])
*''[[The Beginning of Survival]]'' ([[2004]])
*''[[Dreamland]]'' ([[2004]])
*''[[Songs of a Prairie Girl]]'' ([[2005]])
 
== Filmografia ==
 
== Onorificenze ==
'''Concerti pubblicati in VHS / DVD'''
{{Onorificenze
|immagine=CAN Order of Canada Companion ribbon.svg
|nome_onorificenza=Compagna dell'Ordine del Canada
|collegamento_onorificenza=Ordine del Canada
|motivazione=Joni Mitchell è una delle più autorevoli cantautrici della sua generazione. Folk, pop, rock, jazz e world beat: li ha abbracciati tutti e fatti propri. Dalle caffetterie di Yorkville alle tappe internazionali e agli album d'oro, Junos, Grammys e Hall of Fame, ha impegnato e ispirato pubblico e musicisti per circa 40 anni. Ha oltrepassato i confini musicali e ne ha creati di nuovi da attraversare. Il suo stile indipendente è stato emulato da molti artisti famosi e ha aperto la strada alle giovani cantanti di oggi. La sua musica e i suoi testi sono diventati parte della nostra memoria collettiva. Ampiamente rispettata anche come artista visiva e poetessa, continua ad aggiungere all'eredità creativa intrecciata indelebilmente nel nostro mosaico culturale.
|luogo=nominata il 1º maggio 2002, investita il 30 ottobre 2004<ref>{{en}}[http://archive.gg.ca/honours/search-recherche/honours-desc.asp?lang=e&TypeID=orc&id=7676 Sito web del Governatore Generale del Canada: dettaglio decorato.]</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine = Kennedy Center Ribbon.png
|nome_onorificenza = Kennedy Center Honors
|collegamento_onorificenza = Kennedy Center Honors
|motivazione =
|data = 5 dicembre 2021
}}
 
==Note==
*''[[Shadows and Light (concerto)|Shadows and Light]]'' ([[1979]])
;Annotazioni
*''[[Refuge of the Roads]]'' ([[1984]])
<references group=E />
*''[[Painting With Words and Music]]'' ([[1998]])
;Fonti
{{note strette}}
 
== Bibliografia ==
'''Documentari'''
 
* {{Cita libro|lingua=en|autore=Mark Bego|titolo=Joni Mitchell|url=https://archive.org/details/jonimitchell0000bego|città=New York|editore=Taylor trade Publishing|anno=2005|cid=Bego|isbn=978-1-58979-134-3}}
*''[[Joni Mitchell - Woman of Heart and Mind]]'' ([[2003]])
*{{cita libro|lingua=en|curatore=Holly George-Warren e Patricia Romanowski|titolo=The Rolling Stone Encyclopedia of Rock & Roll|url=https://archive.org/details/rollingstoneency00holl|editore=Simon & Schuster|città=New York|edizione=3|anno=2001|cid=George-Warren e Romanowski|ISBN=0-7432-0120-5}}
* {{Cita libro|autore=Brian Hinton|titolo=Joni Mitchell – La signora del canyon|città=Padova|editore=Arcana editrice|anno=1998|cid=Hinton|isbn=88-7966-168-X}} (''Both Sides Now'', Sanctuary Publishing Limited)
* {{Cita libro|lingua=en|autore=Kristine McKenna|titolo=Talk to Her - Interviews|url=https://archive.org/details/talktoher00kris|città=Seattle|editore=Fantagraphics|anno=2004|cid=McKenna|isbn=9781560975700}}
* {{Cita libro|lingua=en|autore=Michelle Mercer|titolo=Will You Take Me As I Am – Joni Mitchell’s ''Blue'' Period|url=https://archive.org/details/willyoutakemeasi0000merc|città=New York|editore=Free Press|anno=2009|cid=Mercer|isbn=978-1-4165-5929-0}}
* {{Cita libro|lingua=en|autore=Katherine Monk|titolo=Joni: The Creative Odyssey of Joni Mitchell|url=https://archive.org/details/jonicreativeodys0000monk|editore=Greystone Books|città=Vancouver|anno=2012|cid=Monk|isbn=978-1-55365-837-5}}
* {{Cita libro|autore=Marina Morbiducci e Massimo Scarafoni|titolo=Joni Mitchell|città=Roma|editore=Lato Side Editori|anno=1981|cid=Morbiducci e Scarafoni |isbn=no}}
*{{Cita libro|lingua=en|autore=Nancy Murphy|titolo=Times A-Changin’|editore=Oxford University Press|città=New York|anno=2013|isbn=9780197635216|cid=Murphy}}
* {{Cita libro|lingua=en|autore=Larry David Smith|titolo=Elvis Costello, Joni Mitchell, and the Torch Song Tradition|città=London|editore=Bloomsbury Publishing|anno=2004|cid=Smith|isbn=9780313067877}}
* {{Cita libro|lingua=en|autore=Michael Walker|titolo=Laurel Canyon: The Inside Story of Rock-and-Roll's Legendary Neighborhood|url=https://archive.org/details/laurelcanyoninsi0000walk|città=New York|editore=Faber & Faber, Inc.|anno=2007|cid=Walker|isbn=978-0-86547-966-1}}
* {{Cita libro|lingua=en|autore=Sheila Weller|titolo=Girls Like Us|editore=Simon & Schuster, Inc.|città=New York|anno=2008|cid=Weller|isbn=978-0-7434-9147-1}}
* {{Cita libro|lingua=en|autore=Lloyd Whitesell|titolo=The Music of Joni Mitchell|url=https://archive.org/details/musicofjonimitch0000whit|editore=Oxford University Press|città=New York|anno=2008|cid=Whitesell|isbn=978-0-19-530757-3}}
* {{Cita libro|lingua=en|autore=David Yaffe|titolo=Reckless Daughter – A Portrait of Joni Mitchell|città=New York|editore=Sarah Crichton Books|anno=2017|cid=Yaffe|isbn=978-0-374-53806-4}}
 
== Voci correlate ==
==Collegamenti esterni==
* [[Celebrità della Canada's Walk of Fame]]
* http://www.jonimitchell.com/
* http://www.imdb.com/name/nm0593474/
 
== Altri progetti ==
{{Interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
{{musica}}
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Joni Mitchell}}
[[categoria:Cantanti canadesi|Mitchell, Joni]]
{{Premio Grammy alla carriera}}
[[categoria:Biografie|Mitchell, Joni]]
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|musica}}
 
[[Categoria:Cantanti folk canadesi]]
[[cs:Joni Mitchell]]
[[Categoria:Compagni dell'Ordine del Canada]]
[[da:Joni Mitchell]]
[[Categoria:Vincitori di Grammy]]
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