Castellabate: differenze tra le versioni

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{{Divisione amministrativa
|Nome = Castellabate
|Panorama =Castellabate Vistacte.jpgJPG
|Didascalia = Vista panoramica
|Bandiera =GonfaloneCastellabate Castellabate-Gonfalone.JPGpng
|Voce bandiera = Castellabate#Simboli
|Stemma = Castellabate-Stemma.png
|Voce stemma = Castellabate#Simboli
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Campania
|Divisione amm grado 2 = Salerno
|Amministratore locale =Costabile SpinelliMarco Rizzo
|Partito = [[ListaIndipendente civica(politica)|Insieme per Castellabateindipendente]]
|Data elezione =16/05/2011 4-10-2021
|Data istituzione =08/08/ 8 agosto [[1806]]<ref name="ingenioloci.beniculturali.itigl">{{cita web |1=http://www.ingenioloci.beniculturali.it/files/Castellabate.pdf |2=I percorsi di "Genius Loci" |3=29 maggio 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131216005547/http://www.ingenioloci.beniculturali.it/files/Castellabate.pdf |dataarchivio=16 dicembre 2013 |urlmorto=sì }}</ref>
|Altitudine = 278 <small>(centro storico)</small>, 35 <small>(sede municipale)</small>
|Latitudine gradi=40
|Sottodivisioni = [[Alano (Castellabate)|Alano]], [[Lago (Castellabate)|Lago]], [[Licosa]], [[Ogliastro Marina]], [[San Marco (Castellabate)|San Marco]], [[Santa Maria di Castellabate|Santa Maria]], [[Tresino]]
|Latitudine minuti=16
|Divisioni confinanti = [[Agropoli]], [[Laureana Cilento]], [[Montecorice]], [[Perdifumo]]
|Latitudine secondi=45
|Codice postale = 84048
|Latitudine NS=N
|Zona sismica = 3
|Longitudine gradi=14
|Gradi giorno = 1088
|Longitudine minuti=57
|Nome abitanti = castellabatesi, castellani
|Longitudine secondi=6
|Patrono = [[san Costabile]]
|Longitudine EW=E
|Festivo = 17 febbraio
|Altitudine=289
|PIL =
|Superficie=36.54
|PIL procapite =
|Note superficie=
|Mappa = Map of Castellabate (Province of Salerno, region Campania, Italy 2024).svg
|Abitanti=8359
|Didascalia mappa = Localizzazione del comune di Castellabate nella provincia di Salerno
|Note abitanti={{cita web|http://demo.istat.it/bilmens2012gen/index.html|Istat|29 settembre 2012}}
|Sito = www.comune.castellabate.sa.it
|Aggiornamento abitanti=31-03-2012
|Sottodivisioni=Alano, Lago, [[Licosa]], [[Ogliastro Marina]], [[San Marco (Castellabate)|San Marco]], [[Santa Maria di Castellabate|Santa Maria]], Tresino
|Divisioni confinanti=[[Agropoli]], [[Laureana Cilento]], [[Montecorice]], [[Perdifumo]]
|Codice postale=84048
|Prefisso=[[0974]]
|Fuso orario=+1
|Codice statistico=065031
|Codice catastale=C125
|Targa=SA
|Zona sismica=3
|Gradi giorno=1088
|Diffusività=
|Nome abitanti=castellabatesi, castellani
|Patrono=[[Costabile Gentilcore|san Costabile]]
|Festivo=17 febbraio
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Castellabate pos SA.gif
|Didascalia mappa=Localizzazione del comune di Castellabate nella provincia di Salerno
|Sito=http://www.comune.castellabate.sa.it/
}}
 
'''Castellabate''' ([[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|[kastɛllaˈbate]}}<ref>{{cita web|url=http://www.dipionline.it/dizionario/|titolo=DiPI Online - Dizionario di Pronuncia Italiana|accesso=16 marzo 2013|dataarchivio=9 ottobre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181009051700/http://www.dipionline.it/dizionario/|urlmorto=sì}}</ref> ''Castiellabbate'' in [[dialetto cilentano]]<ref>{{Cita|AA.VV.|p. 166|AV2, 1996}}.</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] [[Comune sparso|sparso]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Salerno]] in [[Campania]]. La sede comunale è ubicata nella frazione [[Santa Maria di Castellabate|Santa Maria]].
{{quote|Chi navighi il golfo, da [[Paestum|Posidonia]], vede l'isola di Leucosia, a breve distanza dalla terraferma, il cui nome prende da una delle Sirene qui caduta dopo che esse, come si racconta, precipitarono nell'abisso del mare.|[[Strabone]]. ''[[Geografia (Strabone)|Geografia]]'' (Libro VI, 1, 1)}}
 
Il comune si trova sulla [[costiera cilentana]] e il suo territorio rientra completamente nel [[parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni]], dichiarato nel 1998 [[Patrimonio mondiale dell'umanità]] dall'[[UNESCO]]. I suoi ambienti marini formano l'[[area marina protetta Santa Maria di Castellabate]].
'''Castellabate''' ([[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|[kas'tęllːàbate]}}<ref>{{cita web|url=http://www.dizionario.rai.it/poplemma.aspx?lid=68636&r=389091|titolo=Dizionario d'Ortografia e Pronuncia DOP|accesso=12 giugno 2012}}</ref> ''Castiellabbate'' in [[dialetto cilentano]]<ref>{{Cita|AA.VV.|p.166|AV2, 1996}}</ref>) è un [[comune sparso]] [[Comuni d'Italia|italiano]] con sede comunale nella frazione [[Santa Maria di Castellabate|Santa Maria]]. Il paese, la cui popolazione ammonta a 8.359 abitanti, si trova sulla [[costiera cilentana]], in [[provincia di Salerno]] in [[Campania]] e il suo territorio rientra completamente nel [[parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni]].
 
Nel 1998 è stato dichiarato [[patrimonio mondiale dell'umanità]] dall'[[Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura|UNESCO]]<ref>il suo territorio rientra interamente nel parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, dichiarato sito UNESCO</ref> ed è inserito nella lista de "[[i borghi più belli d'Italia]]"<ref name="borghitalia">{{cita web|url=http://www.borghitalia.it/html/borgo_it.php?codice_borgo=578&codice=elenco&page=1|titolo=I Borghi più belli d'Italia|accesso=29 maggio 2012}}</ref>. I suoi ambienti marini costituiscono l'[[area marina protetta Santa Maria di Castellabate]].
 
Castellabate è insignito di diversi riconoscimenti quali la [[Bandiera Blu]] 2012 della [[Foundation for Environmental Education|Fee]], la [[Bandiera verde]] 2012, le "4 vele" nella ''Guida blu'' 2012, ''Gioiello d'Italia'' 2012 e "La più bella sei tu" di [[Legambiente]] e promotore di iniziative come quelle di "Città del bio"<ref name="bluflag">{{cita web|url=http://bandiere-blu.greenstyle.it/2012/?Salerno&cit=9|titolo=Bandiere Blu 2012 Salerno|accesso=18 giugno 2012}}</ref><ref name="greenflag">{{Cita news|url =http://ricerca.gelocal.it/lacittadisalerno/archivio/lacittadisalerno/2012/06/06/24wy70606_A5.txt.html|titolo = Elette le spiagge per i bambini|pubblicazione =[[La Città]]|data = 6 giugno 2012}}</ref><ref name="vele">{{cita web|http://www.legambiente.it/guida-blu-2012|GuidaBlu 2012|14 giugno 2012}}</ref><ref name="gioiello">{{cita web|http://denaro.it/blog/2013/02/12/turismo-sostenibile-21-gioielli-castellabate-e-lunico-campano/|Turismo sostenibile, 21 Gioielli: Castellabate è l’unico campano|13 febbraio 2013}}</ref><ref name="bella6tu">{{cita web|http://www.viaggimagazine.it/articoli/001218|La più bella sei tu|29 maggio 2012}}</ref><ref name="biocity">{{cita web|http://www.comuni-italiani.it/associazioni/bio/|Associazione Città del bio|29 maggio 2012}}</ref>.
 
== Geografia fisica ==
{{Citazione|Chi navighi il golfo, da Posidonia, vede l'isola di Leucosia, a breve distanza dalla terraferma, il cui nome prende da una delle Sirene qui caduta dopo che esse, come si racconta, precipitarono nell'abisso del mare.|[[Strabone]]. ''[[Geografia (Strabone)|Geografia]]'' (Libro VI, 1, 1)}}
 
=== Territorio ===
[[File:Lungomareperrotti.jpg|thumb|left|200px|Litorale di Santa Maria]]
Il comune di Castellabate si estende prevalentemente sulla [[Mar Tirreno|costa tirrenica]], nell'estremo meridionale del [[golfo di Salerno]], fra la punta del Saùco nei pressi di Tresino a nord, e il fiume Rio dell'Arena (a [[Ogliastro Marina]]) a sud. Confina con il comune di [[Agropoli]] (a nord), [[Laureana Cilento]] (a nord-est), [[Perdifumo]] (a est) e [[Montecorice]] (a sud). Dista circa 65&nbsp;km dal suo capoluogo di provincia ([[Salerno]]) e 130 dal capoluogo di regione ([[Napoli]]).
 
Il comune di Castellabate si estende prevalentemente sulla [[costa tirrenica]], nell'estremo meridionale del [[golfo di Salerno]], fra la punta del Saùco nei pressi di [[Tresino]] a nord, e il fiume Rio Arena (a [[Ogliastro Marina]]) a sud. Confina con [[Agropoli]] (a nord), [[Laureana Cilento]] (a nord-est), [[Perdifumo]] (a est) e [[Montecorice]] (a sud).
Il territorio comunale è compreso interamente nel [[parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni]] e i suoi maggiori rilievi sono il monte Tresino| (355&nbsp;m [[Livello del mare|s.l.m.]]) e il monte [[Licosa]] (326&nbsp;m [[Livello del mare|s.l.m.]]). Il capoluogo domina un promontorio (278&nbsp;m [[s.l.m.]]), un'estrema propaggine del [[monte Stella (Cilento)|monte Stella]] a ridosso della fascia costiera tra punta Licosa e punta Pagliarola e delle frazioni di [[Santa Maria di Castellabate|Santa Maria]] e [[San Marco (Castellabate)|San Marco]]. L'unico fiume permanente è il Rio dell'Arena, gli altri corsi d'acqua sono legati principalmente alle precipitazioni piovose. [[File:baia di ogliastro marina.JPG|thumb|right|200px|Baia Ogliastro Marina]]
 
Il territorio comunale è compreso interamente nel [[parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni]] e i suoi maggiori rilievi sono il monte Tresino (355&nbsp;m [[s.l.m.]]) e il monte Licosa (326&nbsp;m [[s.l.m.]]). Il capoluogo domina un promontorio (278&nbsp;m [[s.l.m.]]), un'estrema propaggine del [[monte Stella (Cilento)|monte Stella]] a ridosso della fascia costiera tra punta [[Licosa]] e punta Pagliarolo e delle frazioni di [[Santa Maria di Castellabate|Santa Maria]] e [[San Marco (Castellabate)|San Marco]]. L'unico fiume permanente è il Rio Arena, gli altri corsi d'acqua sono legati principalmente alle precipitazioni piovose. [[File:Costacte.JPG|thumb|Golfo di Castellabate]]
Il mare e la costa di Castellabate sono dal 1972 sotto tutela biologica marina per preservarne il patrimonio naturale e ambientale, rappresentando uno dei primi esempi di [[parco marino]] in [[Europa]]<ref>{{Cita|Canino|p.642|Canino, 1981}}</ref>. Nel 2009 è stata istituita l'[[area marina protetta Santa Maria di Castellabate]], che abbraccia la zona tra la baia del Saùco (o del Vallone) e la punta di Ogliastro. L'area è suddivisa in zone sottoposte a diverso regime di tutela ambientale, tenuto conto delle caratteristiche ambientali e della situazione socioeconomica presente. La zona A di riserva integrale vieta anche la balneazione e riguarda la costa tra punta Tresino e vallone Maroccia. La zona B (tratto di mare circostante la zona A e quello tra punta Torricella e punta Ogliastro) di riserva generale consente la balneazione e la navigazione a velocità non oltre i cinque nodi entro 300 metri dalla costa. La zona C di riserva parziale con limitazioni circoscritte comprende il residuo tratto di mare all'interno del perimetro dell'area marina protetta<ref>D.M. 21 ottobre 2009 (Gazzetta Ufficiale n. 82 del 9 aprile 2010)</ref>.
 
Il mare e la costa di Castellabate sono dal 1972 sotto tutela biologica marina per preservarne il patrimonio naturale e ambientale, rappresentando uno dei primi esempi di [[parco marino]] in [[Italia]]<ref>{{Cita|Canino|p. 642|Canino, 1981}}.</ref>. Nel 2009 è stata istituita l'[[area marina protetta Santa Maria di Castellabate]], che abbraccia la zona tra la baia del Saùco (o del Vallone) e la punta di Ogliastro. L'area è suddivisa in zone sottoposte a diverso regime di tutela ambientale, tenuto conto delle caratteristiche ambientali e della situazione socioeconomica presente. La zona A di riserva integrale vieta anche la balneazione e riguarda la costa tra punta Tresino e vallone Maroccia. La zona B (tratto di mare circostante la zona A e quello tra punta Torricella e punta Ogliastro) di riserva generale consente la balneazione e la navigazione a velocità non oltre i cinque nodi entro 300 metri dalla costa. La zona C di riserva parziale con limitazioni circoscritte comprende il residuo tratto di mare all'interno dell'area marina protetta<ref>D.M. 21 ottobre 2009 (Gazzetta Ufficiale n. 82 del 9 aprile 2010)</ref>.
Alcuni dei suoi ambienti naturali, sia marini che collinari, sono inseriti nella [[Natura 2000|Rete Natura 2000]], un sistema di aree protette secondo le direttive europee Habitat (92/43/CE) e Uccelli (74/409/CE), che mirano alla tutela di habitat naturali dove le specie animali e vegetali sono minacciate a livello comunitario. Le [[zone di protezione speciale]] che rientrano nel comune sono il parco marino di Santa Maria di Castellabate (5019 [[ettaro|ha]]) e la costa tra punta Tresino e le Ripe Rosse (2841 ha, dove quest'ultime rientrano nel comune di Montecorice), mentre i [[siti di importanza comunitaria]] sono l'isola di Licosa (5 ha), monte Licosa e dintorni (1096 ha) e monte Tresino e dintorni (1339 ha)<ref>{{cita web|http://www.sito.regione.campania.it/burc/pdf07/burc11or_07/del23_07.pdf|Bollettino ufficiale della regione Campania n. 11 del 19 febbraio 2007|29 maggio 2012}}</ref>.
[[File:baia di ogliastro marina.JPG|thumb|left|Baia Ogliastro Marina]]
 
Alcuni dei suoi ambienti naturali, sia marini che collinari, sono inseriti nella [[Rete Natura 2000]], un sistema di aree protette secondo le direttive europee Habitat (92/43/CE) e Uccelli (74/409/CE), che mirano alla tutela di habitat naturali dove le specie animali e vegetali sono minacciate a livello comunitario. Le [[zone di protezione speciale]] che rientrano nel comune sono il parco marino di Santa Maria di Castellabate (5019 [[ettaro|ha]]) e la costa tra punta Tresino e le Ripe Rosse (2841 ha, dove queste ultime rientrano nel comune di Montecorice), mentre i [[siti di importanza comunitaria]] sono l'isola di Licosa (5 ha), monte Licosa e dintorni (1096 ha) e monte Tresino e dintorni (1339 ha)<ref>{{cita web|http://www.sito.regione.campania.it/burc/pdf07/burc11or_07/del23_07.pdf|Bollettino ufficiale della Regione Campania n. 11 del 19 febbraio 2007|29 maggio 2012}}</ref>.
* [[Classificazione sismica]]: Zona 3 (sismicità bassa)<ref>{{cita web|http://castellabate.corriere.it/statistiche.shtml|Castellabate/Statistiche|29 maggio 2012}}</ref>
 
=== Flora e fauna ===
Il territorio presenta alcune specie animali e vegetali non comuni e perciò soggette a particolari forme di tutela e conservazione. Nei fondali marini si incontrano il [[coralligeno]] e praterie estese di [[posidonia oceanica]], al cui interno vivono numerose specie di [[pesci]] e [[crostacei]], alcune rare come quella il [[pesce pappagallo]] mediterraneo (''[[Sparisoma cretense]]'') e la siriella (''Syriella castellabatensis'', un crostaceo scoperto nel 1975 nel mare di [[Licosa]] e studiato dalla [[stazione zoologica Anton Dohrn]]), ma anche [[ricci di mare]], [[madrepore]], [[gorgonie]], [[briozoi]] e [[spugne]]<ref>{{Cita|Amato|p. 91|Amato, 1998}}.</ref>. Il [[trottoir a vermeti]] di Licosa, una bioconcrezione formate da vermetidi (''[[Dendropoma cristatum]]''), è una tipica biocostruzione superficiale del [[Mediterraneo]], simile alle barriere coralline tropicali<ref>{{cita web|url=http://www.naturaitalia.it/home_it/anp/aree-marine-protette/s.-maria-di-castellabate/?p=2|titolo=Area marina protetta Santa Maria di Castellabate|accesso=2 marzo 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140418234639/http://www.naturaitalia.it/home_it/anp/aree-marine-protette/s.-maria-di-castellabate/?p=2|dataarchivio=18 aprile 2014}}</ref>. Vi è anche la presenza di colonie di nacchere (''[[Pinna nobilis]]''), un mollusco bivalve protetto, inserito nella lista rossa della direttiva europea Habitat<ref>{{cita web|url=http://www.denaro.it/VisArticolo.aspx?IdArt=290942&KeyW=|titolo=Specie protetta nel mare di Castellabate|accesso=7 aprile 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210407142441/https://www.denaro.it/VisArticolo.aspx?IdArt=290942&KeyW=|dataarchivio=7 aprile 2021|urlmorto=sì}}</ref>. Nel 2006 nella baia Arena di [[Ogliastro Marina]] si è assistito a un evento inconsueto per queste zone: la deposizione di uova della tartaruga marina ''[[Caretta caretta]]''<ref>{{cita web|url=http://archivio.denaro.it/VisArticolo.aspx/VisArticolo.aspx?IdArt=477172&KeyW=|titolo=Ogliastro, il ritorno delle tartarughe|accesso=11 aprile 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://archive.is/20130430230707/http://archivio.denaro.it/VisArticolo.aspx/VisArticolo.aspx?IdArt=477172&KeyW=|dataarchivio=30 aprile 2013}}</ref>.
[[File:Caretta caretta 060417w2.jpg|thumb|left|200px|''Caretta caretta'']]
[[File:Calettalicosa.jpg|thumb|Pineta di Licosa]]
Il territorio presenta alcune specie animali e vegetali non comuni e perciò soggette a particolari forme di tutela e conservazione. Nel fondali marini si incontrano il [[coralligeno]] e [[Posidonietum oceanicae|praterie]] estese di ''[[Posidonia oceanica]]'', al cui interno vivono numerose [[specie]] di [[pesci]] e [[Crustacea|crostacei]], alcune rare come quella il [[Scaridae|pesce pappagallo]] mediterraneo (''[[Sparisoma cretense]]'') e la siriella (''Syriella castellabatensis'', un crostaceo scoperto nel [[1975]] nel mare di [[Licosa]] e studiato dalla stazione zoologica Dohrn), ma anche [[Echinoida|ricci di mare]], [[Scleractinia|madrepore]], [[gorgonacea|gorgonie]], [[Bryozoa|briozoi]] e [[Porifera|spugne]]<ref>{{Cita|Amato|p.91|Amato, 1998}}</ref>. Vi è anche la presenza di colonie del [[Mollusca|mollusco]] [[Bivalvia|bivalve]] ''[[Pinna nobilis]]'' (denominata comunemente "nacchera"), una specie protetta inserita nella lista rossa della direttiva europea Habitat<ref>{{cita web|url=http://www.denaro.it/VisArticolo.aspx?IdArt=290942&KeyW=|titolo=Specie protetta nel mare di Castellabate|accesso=29 maggio 2012}}</ref>. Nel 2006 nella baia Arena di [[Ogliastro Marina]] si è assistito a un evento inconsueto per queste zone: la deposizione di uova di [[Chelona|tartaruga]] marina della specie ''[[Caretta caretta]]''. Nell'ambiente terrestre, in particolar modo sull'isola di [[Licosa]], vive una specie di [[Sauria|lucertola]] [[endemismo|endemica]] (''[[Podarcis sicula]] klemmeri''), che presenta una particolare livrea verde e azzurra. Sempre nei pressi di Licosa, grazie all'ambiente poco antropizzato, la costa rocciosa e al mare pescoso nidifica abitualmente in primavera inoltrata il gabbiano corso (''[[Ichthyaetus audouinii|Larus audouinii]]''), che la [[Unione Internazionale per la Conservazione della Natura|IUCN]] (Unione internazionale per la conservazione della natura) ha inserito tra le specie a rischio di estinzione<ref>{{cita web|http://www.cielomareterra.it/node/259|Gabbiano Corso|29 maggio 2012}}</ref>. Nella zona di Tresino si trovano specie come il [[vespertilio]], il [[Turdus philomelos|tordo bottaccio]], la [[Sylvia undata|magnanina]], l'[[Lanius collurio|averla piccola]], il [[Pandion haliaetus|falco pescatore]], il [[Larus argentatus|gabbiano reale]], la [[Coturnix coturnix|quaglia]], il [[Elaphe quatuorlineata|cervone]], il [[Hierophis viridiflavus|biacco]], il [[Lacerta viridis|ramarro]], l'[[Anguis fragilis|orbettino]] e il [[triturus|tritone]].[[File:PinetadiLicosa.jpg|thumb|right|200px|Pineta di Licosa]]A Castellabate la formazione vegetale arbustiva che domina è la [[macchia mediterranea]] con [[Ceratonia siliqua|carrubi]], [[Myrtus communis|mirti]], [[Juniperus|ginepri]], [[Arbutus unedo|corbezzoli]], [[Pinus halepensis|pini d'Aleppo]] specialmente nella zona costiera, mentre nei territori che non costeggiano il mare prevalgono gli alberi simbolo del [[Cilento]]: l'[[Olea europaea|ulivo]], la [[Vitis vinifera|vite]] e il [[Ficus carica|fico]]. Si segnala poi nei pressi della pineta di Licosa la presenza della [[Quercus macrolepis|quercia vallonea]] (''Quercus macrolepis''), una specie che corre il rischio dell'estinzione. Si possono trovare poi alcune varietà di piante come il [[Convolvulus|vilucchio]] striato (''Convolvulus lineatus''), la violacciocca selvatica (''Matthiola tricuspidata'') che si riteneva ormai scomparsa dalla zona cilentana e rari endemismi, come la [[genisteae|ginestra]] del Cilento (''Genista cilentina'') o la primula di Palinuro (''[[Primula palinuri]]''). Una particolare menzione meritano il [[Limonium|limonio]] salernitano (''Limonium remotispiculum'') e il giglio bianco (il ''[[Pancratium maritimum]]''), un fiore selvatico (simbolo nell'[[iconografia]] di san Costabile di purezza e mitezza) che cresce spontaneamente sui litorali sabbiosi (soprattutto a Lago), tutelato con un'apposita [[ordinanza]] (è inserito dal [[Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare|Ministero dell'ambiente]] tra le specie vegetali protette)<ref name="DeSantis">{{Cita|De Santis||De Santis, 2007}}.</ref>.
 
Nell'ambiente terrestre, in particolar modo sull'isola di [[Licosa]], vive una specie di lucertola endemica (''[[Podarcis sicula]] klemmeri''), che presenta una particolare livrea verde e azzurra. Sempre nei pressi di Licosa, grazie all'ambiente poco antropizzato, la costa rocciosa e al mare pescoso, nidifica abitualmente in primavera inoltrata il [[gabbiano corso]], che la [[IUCN]] ha inserito tra le specie a rischio di estinzione<ref>{{cita web |1=http://www.cielomareterra.it/node/259 |2=Gabbiano Corso |3=29 maggio 2012 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110812033433/http://www.cielomareterra.it/node/259 |dataarchivio=12 agosto 2011 }}</ref>. Nella zona di Tresino si trovano specie come il [[falco pescatore]] e il [[cervone]]. La formazione vegetale arbustiva di Castellabate è contraddistinta dalla [[macchia mediterranea]] con [[Ceratonia siliqua|carrubi]], [[Myrtus communis|mirti]], [[ginepri]], [[corbezzoli]], [[pini d'Aleppo]] e dagli alberi simbolo del [[Cilento]]: l'[[Olea europaea|ulivo]], la [[Vitis vinifera|vite]] e il [[Ficus carica|fico]]. Si segnala poi nei pressi della pineta di Licosa la presenza della quercia vallonea (''[[Quercus macrolepis]]''), una specie che corre il rischio dell'estinzione. Si possono trovare poi alcune varietà di piante come il [[Convolvulus|vilucchio]] striato (''Convolvulus lineatus''), la violacciocca selvatica (''Matthiola tricuspidata'') che si riteneva ormai scomparsa dalla zona cilentana e rari [[endemismi]] come la [[genisteae|ginestra]] del Cilento (''[[Genista cilentina]]''). Una particolare menzione meritano il [[Limonium|limonio]] salernitano (''Limonium remotispiculum'') e il giglio bianco (''[[Pancratium maritimum]]''), un fiore selvatico (simbolo nell'[[iconografia]] di san Costabile di purezza e mitezza) che cresce spontaneamente sui litorali sabbiosi (soprattutto a [[Lago (Castellabate)|Lago]]), inserito dal [[Ministero dell'ambiente]] tra le specie vegetali protette<ref name="DeSantis">{{Cita|De Santis||De Santis, 2007}}.</ref>.
 
=== Geologia ===
[[File:Flysch del Cilento a Licosa (Castellabate).jpg|thumb|left|200px|Affioramento degli strati inclinati del Flysch del Cilento a Licosa]]
Il territorio di Castellabate, soprattutto nella zona costiera di [[Licosa]] e [[Ogliastro Marina]], è caratterizzato dalla presenza del "[[Flysch]] del [[Cilento]]", una rara tipologia di roccia composta da diverse stratificazioni (costituite tipicamente da alternanze cicliche di [[arenaria (roccia)|arenaria]], di [[argilla]] o [[marna (roccia)|marna]], di [[calcare]]). Si è formato in epoca preistorica grazie all'erosione delle montagne in formazione, che sono emerse dal mare, e i cui detriti sono finiti poi nelle adiacenze dei bacini marini. Tali rocce, immerse nella macchia mediterranea, degradano lentamente nel mare estendendosi anche per oltre cinque miglia. Nei fondali questa conformazione rocciosa è formata da numerose cavità e spaccature che vengono utilizzate come rifugio da diversi organismi animali e vegetali.
 
Il territorio di Castellabate, soprattutto nella zona costiera di [[Licosa]] e [[Ogliastro Marina]], è caratterizzato dalla presenza del "[[flysch]] del [[Cilento]]", una [[roccia sedimentaria]] composta da diverse stratificazioni (costituite tipicamente da alternanze cicliche di [[arenaria]], di [[argilla]] o [[marna (roccia)|marna]], di [[calcare]]). Si è formata a seguito dell'erosione delle [[orogenesi|montagne in formazione]], che sono emerse dal mare, e i cui detriti quindi si sedimentarono nelle adiacenze dei bacini marini. Tali rocce, immerse nella macchia mediterranea, degradano lentamente nel mare estendendosi anche per oltre cinque miglia. Nei fondali questa conformazione rocciosa, formata da numerose cavità e spaccature, viene utilizzata come rifugio da diversi organismi animali e vegetali. Tra San Marco e punta Licosa è ben visibile l'affioramento degli [[Strato (geologia)|strati]] del flysh, che si presentano deformati e inclinati rispetto all'[[Principio dell'orizzontalità originaria|originario assetto orizzontale]] e l'azione del [[moto ondoso]], erodendo maggiormente i livelli più teneri, ne esalta la stratificazione.
Altri tratti di costa sono interessati da fenomeni erosivi, dovuti principalmente a fattori climatici, che hanno dato vita a spiagge fossili (come quella di San Marco) o a azioni disaggregative delle rocce, come nel caso della costa che va da punta Pagliarola a punta Tresino. In questo tratto la costa risulta essere particolarmente accidentata, formata da grandi blocchi e segnata numerose fratture chiamate [[diaclasi]]. Il fenomeno erosivo è testimoniato anche dalle caratteristiche rocce che si sono formate e levigate nel tempo come lo scoglio "della Tartaruga" e quello "della Principessa Saracena", uno roccia che richiama il viso di una donna intenta ad ammirare il mare<ref name="DeSantis"/>. Una [[leggenda]] del posto impersonifica tale scoglio nella principessa saracena Ermigarda, la quale si gettò nel mare per unirsi al suo amato pescatore Octavio inghiottito dalle onde. [[Nettuno (divinità)|Nettuno]] per pietà li trasformò in scogli<ref name="paesesirene">{{Cita|Amato||Amato, 1992}}</ref>.
[[File:Scoglitresino.JPG|thumb|Aloclastismo a Tresino]]
 
Altri tratti di costa sono interessati da fenomeni erosivi, dovuti principalmente a fattori climatici, che hanno dato vita a spiagge fossili (come quella di San Marco) o a azioni disaggregative delle rocce, come nel caso della costa che va da punta Pagliarolo a punta [[Tresino]]. In questo tratto la costa risulta essere particolarmente accidentata, formata da grandi blocchi e segnata numerose fratture chiamate [[diaclasi]].
Un altro fenomeno che va a modellare la forma delle rocce arenarie della costa è quello dell'[[aloclastismo]], dovuto al [[sale marino]], il quale con la sua azione espansiva crea una serie di sculture alveolari molto particolari.
 
Il fenomeno erosivo è testimoniato anche dalle caratteristiche rocce che si sono formate e levigate nel tempo: come lo scoglio "della Tartaruga" e quello "della Principessa saracena", che [[Pareidolia|richiama nella forma]] il viso di una donna intenta ad ammirare il mare<ref name="DeSantis"/>. Tale scoglio, secondo una [[leggenda]] del posto, è la principessa saracena Ermigarda, la quale si gettò nel mare per unirsi al suo amato pescatore Octavio inghiottito dalle onde. [[Nettuno (divinità)|Nettuno]] per pietà li trasformò in scogli<ref name="paesesirene">{{Cita|Amato||Amato, 1992}}.</ref>.
Tra San Marco e punta Licosa la fascia costiera presenta un fenomeno di inclinazione a 45 gradi che porta allo scoperto gli strati inferiori delle sedimentazioni terrestri<ref name="DeSantis"/>.
 
Un altro fenomeno che va a modellare la forma delle rocce arenarie della costa è quello dell'[[aloclastismo]], dovuto alla cristallizzazione del [[sale marino]], il quale con la sua azione espansiva disgrega la roccia creando una serie di sculture alveolari molto particolari.
 
* [[Classificazione sismica dell'Italia|Classificazione sismica]]: Zona 3 (sismicità bassa)
 
=== Clima ===
[[File:Tramontobelvedescostabile.jpg|thumb|right|200pxleft|Tramonto dal Belvedere San Costabile]]
 
La zona, data la sua posizione geografica sulla costa tirrenica, è contraddistinta da un [[clima mediterraneo]], con estati calde, inverni miti e tante giornate di sole. Le temperature medie del mese più freddo, gennaio, vanno da una minima di 4 °C a una massima di 12 °C, mentre in luglio e agosto si passa dai 18 °C ai 29 °C. Il clima temperato è favorito anche dalla protezione dell'[[Appennino campano]] che ripara la zona dai venti freddi in inverno. Le precipitazioni, molto scarse nei mesi estivi, toccano il picco massimo in dicembre, quando piove in media un giorno ogni due<ref name="DeSantis"/>. Nel 1811 dal Belvedere di San Costabile: «Qui non si muore!», pronunciò il re [[Gioacchino Murat]] riferendosi alla salubrità del clima di Castellabate<ref name="cinquecolonnemagazine">{{cita web|url=http://www.cinquecolonne.it/ccm/?p=555|titolo=In Campania: Castellabate, “Qui non si muore”|accesso=29 maggio 2012}}</ref>.
La zona, data la sua posizione geografica sulla costa tirrenica, è contraddistinta da un [[clima mediterraneo]], con estati calde, inverni miti e tante giornate di sole. Le temperature medie del mese più freddo, gennaio, vanno da una minima di 4&nbsp;°C a una massima di 12&nbsp;°C, mentre in luglio e agosto si passa dai 18&nbsp;°C ai 29&nbsp;°C. Il clima temperato è favorito anche dalla protezione dell'[[Appennino lucano]] che ripara la zona dai venti freddi in inverno. Le precipitazioni, molto scarse nei mesi estivi, toccano il picco massimo in dicembre, quando piove in media un giorno ogni due<ref name="DeSantis"/>. Nel 1811 dal Belvedere di San Costabile: «Qui non si muore!», pronunciò il re [[Gioacchino Murat]] riferendosi alla salubrità del clima di Castellabate<ref name="BaN2">{{Cita news|autore = Stefania Marino|url =http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/foggia/notizie/cronaca/2012/16-gennaio-2012/buio-sala-ritorna-castellabate-1902877159872.shtml|titolo = Buio in sala, ritorna Castellabate|pubblicazione =[[Corriere del Mezzogiorno]]|data =16 gennaio 2012}}</ref>.
 
La [[stazione meteorologica]] più vicina è quella di [[Stazione meteorologica di Casal Velino|Casal Velino]]. In base alla media trentennale di riferimento [[1961]]-[[1990]], la [[temperatura]] media del mese più freddo, [[gennaio]], si attesta a +8,7 &nbsp;°C; quella del mese più caldo, [[agosto]], è di +25,7 &nbsp;°C<ref>erg7118.casaccia.enea.it/profili/tabelle/518%20%5BCasal%20Velino%5D%20Casal%20Velino.Txt Tabella climatica</ref>.
 
{{ClimaAnnuale
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| tempmax10 = 22.3
| tempmax11 = 16.8
| tempmax12 = 13.7
<!-- Temperature minime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmin01 = 5.6
Riga 122 ⟶ 108:
 
* [[Classificazione climatica dei comuni italiani|Classificazione climatica]]: zona C, 1088 [[Grado giorno|GG]]
 
== Origini del nome ==
Il toponimo comunale deriva dal castello di Sant'Angelo, costruito dall'abate Costabile Gentilcore sull'omonimo colle. Dopo la sua morte, la fortezza fu intitolata dalla popolazione locale al suo ideatore, dando origine al nome del borgo secondo questa linea etimologica: ''Castrum abbatis'' > "Castello de lo abbate" > "Castello dell'abbate" > "Castellabate"<ref>{{Cita|Comunale|p. 71|Comunale, 2002}}.</ref>.
 
== Storia ==
=== Periodo pre 1123 ===
[[File:Villaggio di San Giovanni a Tresino, Castellabate, Campania.jpg|thumb|Villaggio San Giovanni]]
[[File:Montetresino.JPG|thumb|right|200px|Monte Tresino, zona dove sorse il primo insediamento di Castellabate]]
Castellabate era una zona abitata fin dall'epoca preistorica ([[paleolitico superiore]]), come testimoniano i reperti in pietra rinvenuti ad Alano e in località Sant'Antonio (nei pressi di Licosa). Sul territorio negli anni si sono insediate poi diverse popolazioni come [[Enotri]], [[Greci]] e [[Lucani]]. [[Omero]], nella sua ''[[Odissea]]'', è il primo ad accennare alle coste dell'odierna Castellabate.
 
Castellabate è una zona abitata fin dall'epoca preistorica ([[paleolitico superiore]]), come testimoniano i reperti in pietra rinvenuti ad [[Alano (Castellabate)|Alano]], [[San Marco (Castellabate)|San Marco]] e in località Sant'Antonio (nei pressi di [[Licosa]]). Tracce di vita nel periodo [[neolitico]] nell'area di [[Tresino]] sono attestabili dalle selci e un'ansa attribuibile alla cultura di Diana rinvenute.
Il periodo dopo la caduta dell'[[Impero Romano]] fu caratterizzato da una certa instabilità fino all'avvento dei [[Goti]] di [[Teodorico]] e più tardi dei [[Impero bizantino|Bizantini]]. Nel 846 [[Licosa]] era considerata una roccaforte di pirati [[Saraceni]], che furono sconfitti proprio nella decisiva [[battaglia di Licosa]] da una coalizione di poteri locali che comprendeva il [[Ducato di Napoli|Ducato bizantino di Napoli]], le potenze marinare di [[Ducato di Amalfi|Amalfi]], di [[Sorrento]], e del [[Ducato di Gaeta]]: tutti i soggetti danneggiati dalle incursioni musulmane.
Le incursioni saracene ebbero fine il 1028, quando questi furono scacciati definitivamente dal principe [[Guaimario III di Salerno]]<ref name="Spiagge, cale e borghi della Costa del Cilentop45">{{Cita|Pellecchia|p.45|Pellecchia, 2010}}</ref>.
 
Nel corso dei secoli sul territorio si insediarono poi diverse popolazioni come gli [[Enotri]], che occuparono la fascia costiera cilentana nell'VIII secolo a.C. prima della [[Magna Grecia|colonizzazione greca]]. I [[greci]] [[Trezene|trezeni]], scacciati da [[Sibari]], nel V secolo a.C. fondarono sul monte Tresino la città Trezene d'Italia. Altre testimonianze di una civiltà greca, come dimostrano i ritrovamenti in loco, si hanno sul promontorio di Licosa e dintorni, sede della città di Leucosia o Leukothèa<ref name="paesesirene"/>. Da questa potrebbe derivare il nome della popolazione italica che nel IV secolo a.C. abitò la costa tra [[Poseidonia]] e [[Elea]]: i Leucanoi poi [[Lucani]]. I patrizi [[Civiltà romana|Romani]], dopo la conquista della zona denominata integralmente da loro [[Lucania]], costruirono numerose ville (di cui permangono i ruderi) nella regione della fascia costiera che va da Licosa a Tresino, che comprendeva il porto greco-romano della città di Erculia (San Marco)<ref name="lg2">{{Cita|La Greca, La Greca||La Greca, La Greca, 2010}}.</ref>.
Le prime notizie ufficiali sul territorio risalgono al 977, quando il vescovo di [[Paestum]] Pandone vendette alcuni possedimenti terrieri che facevano capo alle chiese di Santa Maria de Gulia, Santa Maria Litus Maris e San Giovanni di Tresino a marinai di [[Atrani]]<ref name="ingenioloci.beniculturali.it"/>.
I [[Longobardi]] e i [[Normanni]] sono tra le popolazioni che hanno lasciato nella zona un forte segno tangibile della loro presenza. I Longobardi inizialmente depredarono queste terre, ma dopo la loro conversione al [[cristianesimo]] operata dai [[Ordine di San Benedetto|benedettini]] furono i benefattori della zona. Essi, a causa della loro profonda devozione in [[san Michele Arcangelo]], diedero il nome di "Colle del Santo Angelo" all'altura su cui più tardi sarebbe sorta Castellabate. In questi territori ci fu anche la presenza dei monaci basiliani profughi dell'oriente, la cappella di Santa Sofia ne è una testimonianza. Il lavoro più significativo fu svolto però dai benedettini di [[Cava de' Tirreni]]. La loro opera fu talmente meritoria durante la dominazione normanna, soprattutto per le bonifiche operate, che duca Guglielmo di Salerno gli concesse il privilegio di costruire una fortezza per difendere le popolazioni locali dagli attacchi dei Saraceni, i quali, stabilitisi nella vicina [[Agropoli]], compivano frequenti scorrerie nella zona. I residenti del villaggio di San Giovanni a Tresino (il nucleo abitativo più sviluppato della zona) decisero così di trasferirsi sul più sicuro Colle del Santo Angelo<ref name="borghitalia"/>.
 
Dopo la [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]] iniziò il lungo periodo delle dominazioni barbariche, caratterizzato da una certa instabilità fino all'avvento dei [[Goti]] di [[Teodorico il Grande|Teodorico]] e più tardi dei [[Bizantini]]. Nell'846 Licosa fu considerata una roccaforte di pirati [[Saraceni]], che furono sconfitti proprio nella decisiva [[battaglia di Licosa]] da una coalizione di poteri locali che comprendeva tutti i soggetti danneggiati dalle incursioni musulmane: il [[Ducato di Napoli]], il [[Ducato di Amalfi]], il [[Ducato di Gaeta]] e il Ducato di [[Sorrento]].
===Periodo post 1123===
[[File:Castellodellabate.JPG|thumb|left|200px|Castello dell'Abateabate]]
La storia di questo territorio è legata indissolubilmente alla figura di san [[Costabile Gentilcore]], quarto abate della [[Abbazia territoriale della Santissima Trinità di Cava de' Tirreni|Santissima Trinità]] di [[Cava de' Tirreni]]<ref>{{Cita|Scognamillo||Scognamillo, 1995}}.</ref>. Nel medesimo anno in cui fu elevato alla dignità di abate egli avviò i lavori di costruzione del Castello dell'Angelo (10 ottobre 1123), che, successivamente intitolato proprio a lui<ref>{{Cita|Comunale|p.71|Comunale, 2002}}</ref>, diede origine al nome del borgo secondo questa linea etimologica: "Castrum Abbatis" > "lo castello de lo abbate" > "castello dell'abbate" > "Castellabate". L'abbaziato di Costabile fu breve: questi difatti si spense il 17 febbraio 1124.
 
Le prime notizie ufficiali sul territorio risalgono al 977, quando il vescovo di [[Paestum]] Pandone vendette alcuni possedimenti terrieri che facevano capo alle chiese di Santa Maria de Gulia, Santa Maria Litus Maris e San Giovanni di Tresino a marinai di [[Atrani]]<ref name="igl"/>. In queste terre ci fu anche la presenza dei [[monaci basiliani]] profughi dell'oriente, la cappella di Santa Sofia ne è una testimonianza. I [[Longobardi]] e i [[Normanni]] sono tra le popolazioni che hanno lasciato nella zona un forte segno tangibile della loro presenza. I Longobardi inizialmente depredarono queste terre, ma dopo la loro conversione al [[cristianesimo]] operata dai [[benedettini]] ne divennero i benefattori attraverso l'imposizione feudale. Essi, data la loro profonda devozione per [[san Michele Arcangelo]], denominarono colle Sant'Angelo l'altura su cui sarebbe sorta Castellabate. Nel 1028 il principe [[Guaimario III di Salerno]] scacciò i Saraceni definitivamente<ref name="pel45">{{Cita|Pellecchia|p. 45|Pellecchia, 2010}}.</ref>. Nel 1072 fu il principe longobardo [[Gisulfo II di Salerno]] a donare le terre di Castellabate all'abate della [[badia di Cava]] [[Leone I (abate)|Leone I]]. Il lavoro svolto dai benedettini fu talmente meritorio durante la [[conquista normanna dell'Italia meridionale|dominazione normanna]], soprattutto per le bonifiche operate, che [[Guglielmo II di Puglia]] nel settembre del 1123 gli concesse il privilegio di costruire una fortezza per difendere le popolazioni locali dagli attacchi dei pirati saraceni, i quali compivano frequenti scorrerie nella zona<ref name="borghitalia">{{cita web|url=http://www.borghitalia.it/html/borgo_it.php?codice_borgo=578&codice=elenco&page=1|titolo=I Borghi più belli d'Italia|accesso=29 maggio 2012|dataarchivio=13 maggio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120513092857/http://www.borghitalia.it/html/borgo_it.php?codice_borgo=578&codice=elenco&page=1|urlmorto=sì}}</ref>.
Il suo successore, l'[[Simeone Abate|abate Simeone]], completò la costruzione del maniero e si prodigò in favore della popolazione locale. Egli concesse ai sudditi del potere feudale dell'abbazia un diploma di diversi privilegi: ridusse a metà gli aggravi, donò ad essi le case che abitavano e le terre chiedendo in cambio la loro bonifica e coltivazione, comprò dal conte di [[Acerno]] e fece ampliare il porto "u'Travierso" nel 1124 che sviluppò il commercio. Il castello si rivelò un valido presidio e Castellabate, grazie anche ai benefici derivati dalla sua posizione naturale, divenne col tempo la più importante baronia del [[Cilento]] che comprendeva anche i casali di [[Perdifumo]], [[San Mango]], [[San Mauro Cilento|San Mauro]], [[Acquavella]], [[Casal Velino|Casalicchio]], [[Serramezzana]], San Giorgio, Tresino, San Matteo ad duo fulmina, Terricelle e [[Montecorice]]<ref name="borghitalia"/><ref>{{Cita|Comunale|pp.71-72|Comunale, 2002}}</ref>.
 
=== Periodo post 1123 ===
Nel 1286 il territorio fu interessato dai [[vespri siciliani]], quando venne conquistato dagli [[Almogàver]], che lo tennero fino al 1299 quando fu ripreso dagli [[Angioini]]. Castellabate quindi ospitò un presidio della corona fino al 1349. Altre notizie sul feudo ecclesiastico si hanno nel 1412, anno in cui [[papa Gregorio XII]] per saldare alcuni debiti bellici lo vendette a re [[Ladislao I di Napoli]]. Re [[Alfonso V d'Aragona]] nel 1436 lo concesse a Giovanni, conte di Marsico e barone del Cilento, appartenente alla famiglia dei [[Sanseverino (famiglia)|Sanseverino]] che lo amministrarono fino alla ribellione di Ferrante, avvenuta nel 1552. Da allora alla guida di Castellabate si sono succeduti diversi feudatari: Marino Freccia (1553); Vincenzo Loffredo (1556); famiglia Filomarino, conti di Rocca d'Aspide (1557); famiglia [[Acquaviva (famiglia)|Acquaviva]], conti di Conversano (1622); famiglia Caracciolo di Torrecuso (1645), che dovette fronteggiare un evento catastrofico come la [[peste del 1656]]; Francesco Nicodemo, consigliere regio (1704); reggente Falletti (1713). Nel 1733 il casale passò alla famiglia Granito che lo possedeva con il titolo di [[marchese]], ottenuto il 29 novembre 1745. Il feudo, con la portolania di Omignano e altre giurisdizioni sulle terre di Rocca di Cilento, [[Montecorice]], Santa Maria a Mare, [[Rutino]] e San Lorenzo passò poi per successione (20 luglio 1767) di Paride, al figlio Angelo e da questo al figlio Luigi. Il paese fu interessato da eventi politici come la [[Repubblica Napoletana (1799)|Repubblica Napoletana]] del 1799. La famiglia Granito possedette infine il feudo fino all'eversione della feudalità avvenuta nel 1806<ref>{{Cita|Ebner|pp.663-665|Ebner, 1982}}</ref>.
[[File:Travierso.JPG|thumb|left|Porto Travierso]]
 
La storia di questo territorio è legata indissolubilmente alla figura di san [[Costabile Gentilcore]], quarto abate della [[Badia di Cava]]. Nel medesimo anno in cui fu elevato alla dignità di abate egli avviò i lavori di costruzione del castello di Sant'Angelo (10 ottobre 1123). L'abbaziato di Costabile fu breve: questi difatti si spense il 17 febbraio 1124. Il suo successore, l'[[Simeone Abate|abate Simeone]], completò la costruzione del maniero e si prodigò in favore della popolazione locale. Nel 1124 egli comprò dal conte di [[Acerno]] il porto "Travierso" e lo fece ampliare, sviluppando così il commercio. Nel 1138 concesse ai sudditi del potere feudale dell'abbazia un diploma di diversi privilegi: ridusse a metà gli aggravi, donò ad essi le case che abitavano e le terre chiedendo in cambio la loro bonifica e coltivazione<ref>{{Cita|Comunale|pp. 71-72|Comunale, 2002}}.</ref>. Dal 1194 al 1266 il feudo fu sotto il dominio svevo, per passare poi sotto quello angioino. Il castello si rivelò un valido presidio e Castellabate, grazie anche ai benefici derivati dalla sua posizione naturale, divenne col tempo la più importante baronia del [[Cilento]]. Nel 1276 il feudo ecclesiastico comprendeva i casali di [[Perdifumo]], [[San Mango Cilento|San Mango]], [[San Mauro Cilento|San Mauro]], [[Acquavella]], [[Casal Velino|Casalicchio]], [[Serramezzana]], San Giorgio, Tresino, San Matteo ad duo fulmina, Torricelle, [[Ortodonico]] (oggi frazione di [[Montecorice]]), San Zaccaria e Santa Barbara di [[Ceraso (Italia)|Ceraso]], e i principali approdi cilentani: Stajno, Travierso, Santa Maria de Gulia, Pozzillo, Oliarola, San Primo di Cannicchio e San Matteo. Durante la guerra angioina-aragonese il castello subì gravi danni e venne conquistato nel 1286 dagli [[Almugaveri]] agli ordini di [[Giacomo I di Sicilia]], che lo tennero fino al 1299 quando fu ripreso dagli [[Angioini]] di re [[Carlo II d'Angiò]]. Nel 1302 questi lo laicizzò, nominando Giacomo di Sant'Amando capitano del castello e concedendo agli abati cavensi, ritenuti responsabili di scarsa vigilanza, esclusivamente di dimorare. Castellabate quindi ospitò un presidio della corona, in cui si succedettero i capitani Riccardo di Eboli, Goffredo di Castro, Tommaso III Sanseverino e Ruggiero II Sanseverino, fino al 1349, quando fu restituito completamente alla Badia di Cava dalla regina [[Giovanna I di Napoli]]. Nel 1357 il castello fu conquistato con la violenza, sequestrando anche l'abate Maynerio, da Nicola Vulture di Rocca Cilento, ai cui discendenti venne poi sequestrato il feudo perché partigiani di [[Luigi I d'Angiò]]<ref>{{Cita|Ebner|pp. 115-118|Ebner, 1979}}.</ref>.
===Storia contemporanea===
[[File:MatarazzoPalazzobelmonte.jpg|thumb|right|200px|FrancescoPalazzo Belmonte, residenza MatarazzoGranito]]
Castellabate, dopo l'abolizione della feudalità, con le contrade di Santa Maria, San Marco, Ogliastro Marina e Lago, è stato elevato a capoluogo di comune l'8 agosto 1806. Il territorio fu interessato dai [[moti del Cilento (1828)|moti cilentani del 1828]], un tentativo di insurrezione per ottenere da [[Francesco I delle Due Sicilie|Francesco I]] il ripristino della [[Costituzione]] del 1820 nel [[Regno delle Due Sicilie]]. Nel 1836 la popolazione castellabatese fu messa a dura prova dall'epidemia di colera che imperversò anche nella zona cilentana. Il 17 gennaio 1848 Castellabate insorse contro le autorità borboniche dando vita ai [[Moti del Cilento (1848)|moti insurrezionali del 1848]], a cui parteciparono gli esponenti delle famiglie gentilizie come Pompeo e Carlo de Angelis, Costabile Matarazzo, Giovanbattista Forziati, Antonio Baglivo, Luigi Parente, Tommaso Perrotti, Andrea Guglielmini, Federico Coppola e Nicola Pepi<ref name="ingenioloci.beniculturali.it"/>.
 
Altre notizie sul feudo ecclesiastico si hanno nel 1412, anno in cui [[papa Gregorio XII]] per saldare alcuni debiti bellici lo vendette a re [[Ladislao I di Napoli]]. Sotto la regina [[Giovanna II di Napoli]], il castello venne occupato dal conte di Campagna Francesco Mormile, che lo dovette cedere poi nel 1427 al principe di Salerno e barone del Cilento Antonio Colonna. Re [[Alfonso V d'Aragona]] nel 1436 lo concesse a Giovanni, conte di Marsico e barone del Cilento, appartenente alla [[Sanseverino (famiglia)|famiglia dei Sanseverino]] che lo amministrarono fino alla ribellione di [[Ferrante Sanseverino]] (1552), ultimo principe di Salerno. Da allora alla guida di Castellabate si avvicendarono diversi feudatari: [[Marino Freccia]] (1553), acquistandolo all'asta dalla [[Regia Camera della Sommaria]]; Vincenzo Loffredo (1556); famiglia Filomarino, conti di Rocca d'Aspide (1557); [[Acquaviva (famiglia)|famiglia Acquaviva]], conti di Conversano (1622); famiglia Caracciolo di Torrecuso (1645), che dovette fronteggiare un evento catastrofico come la [[peste del 1656]]; consigliere regio Francesco Nicodemo (1704); reggente Giacinto Falletti (1713); marchese Paride Granito (1733). Il paese fu interessato dalla [[Repubblica Napoletana del 1799]], in cui Luisa Granito ebbe un ruolo politico attivo. La famiglia Granito, dopo diverse successioni, possedette il feudo fino all'eversione della feudalità avvenuta nel 1806<ref>{{Cita|Ebner|pp. 663-665|Ebner, 1982}}.</ref>.
Dal 1811 al 1860 è stato capoluogo dell'omonimo [[circondario]] appartenente al [[Distretto di Vallo]] del [[Regno delle Due Sicilie]], nel quale rientravano anche [[Perdifumo]] (con i casali di Camella e Vatolla), [[Serramezzana]] (con i casali di Capograssi e San Teodoro) e [[Ortodonico]] (con i casali di Cosentini, Fornelli, [[Montecorice]] e Zoppi)<ref>{{Cita|Ebner|p.275|Ebner, 1982}}.</ref>.
 
=== Storia contemporanea ===
Dal 1860 al 1927, durante il [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] è stato capoluogo dell'omonimo [[mandamento (diritto)|mandamento]] (che comprendeva anche Ortodonico, Perdifumo e Serramezzana) appartenente al [[circondario di Vallo della Lucania]]<ref>{{Cita|Corti|p.42|Corti, 1888}}.</ref>.
[[File:Pmatarazzocte.JPG|thumb|Palazzo Matarazzo e lapide commemorativa]]
 
L'8 agosto 1806 Castellabate, dopo l'abolizione della feudalità, con le contrade di Santa Maria, San Marco, Ogliastro Marina e Lago, fu elevato a capoluogo di comune e del [[Suddivisione amministrativa del Regno delle Due Sicilie#Circondari|circondario]] "Castel dell'abate", rientrante nel [[distretto di Bonati]] (provincia del [[Principato Citra]]) del [[Regno di Napoli]].
Fu coinvolta dall'esteso fenomeno dell'emigrazione di fine XIX secolo, di cui [[Francesco Matarazzo]] ne divenne l'esempio più significativo. Matarazzo, partito dal paese natio inizialmente anch'egli in cerca di fortuna, con le proprie fabbriche contribuì in maniera significativa allo sviluppo industriale del [[Brasile]], meta privilegiata degli emigranti di Castellabate<ref name="ingenioloci.beniculturali.it"/>.
Il 13 agosto 1806 Licosa fu assalita dalla flotta inglese dell'ammiraglio [[William Sidney Smith]], che cercava di fomentare le popolazioni costiere ad un'insurrezione contro [[Napoleone]]. Il fortino licosano fu difeso dai [[Còrsi]] guidati da [[Matteo Buttafuoco]] e dalla popolazione locale, che cercarono di respingere gli [[Inglesi]] inscenando una cruenta battaglia<ref>{{Cita|De Laugier|pp. 82-84|De Laugier, 2010}}.</ref>.
 
Dal 1811 al 1860 fu capoluogo dell'omonimo circondario appartenente al [[distretto di Vallo]] del [[Regno delle Due Sicilie]], nel quale rientravano anche [[Perdifumo]] (con i casali di Camella e Vatolla), [[Serramezzana]] (con i casali di Capograssi e San Teodoro) e Ortodonico (con i casali di Cosentini, Fornelli, [[Montecorice]] e Zoppi)<ref>{{Cita|Ebner|p. 275|Ebner, 1982}}.</ref>.
Il paese passa praticamente incolume la fase della [[prima guerra mondiale]].
Il territorio fu interessato dai [[moti del Cilento (1828)|moti cilentani del 1828]], un tentativo di insurrezione per ottenere da [[Francesco I delle Due Sicilie|Francesco I]] il ripristino della [[Costituzione]] del 1820 nel Regno delle Due Sicilie. Nel 1836 la popolazione castellabatese fu messa a dura prova dall'epidemia di colera che imperversò anche nella zona cilentana. Il 17 gennaio 1848 Castellabate insorse contro le autorità borboniche dando vita ai [[Moti del Cilento (1848)|moti insurrezionali del 1848]], a cui parteciparono gli esponenti delle famiglie gentilizie come Pompeo e Carlo de Angelis, Costabile Matarazzo, Giovanbattista Forziati, Antonio Baglivo, Luigi Parente, Tommaso Perrotti, Andrea Guglielmini, Federico Coppola e Nicola Pepi<ref name="igl"/>.
Nel settembre del 1943, durante la [[seconda guerra mondiale]], il territorio, come gran parte della [[costa]] salernitana, fu teatro del cosiddetto sbarco di Salerno ovvero dell'[[operazione Avalanche]]: le truppe degli [[Alleati della seconda guerra mondiale|alleati]] occuparono la marina di Castellabate per diversi giorni prima di avanzare verso [[Roma]]<ref>{{Cita|De Jaco||De Jaco, 2000}}.</ref>.
[[File:Pzzlucia.JPG|thumb|left|Piazza Lucia, la sede comunale a Santa Maria]]
 
Dal 1860 al 1927, durante il [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] fu capoluogo dell'omonimo [[mandamento (diritto)|mandamento]] (che comprendeva anche Ortodonico, Perdifumo e Serramezzana) appartenente al [[circondario di Vallo della Lucania]]<ref>{{Cita|Corti|p. 42|Corti, 1888}}.</ref>. Fu coinvolta dall'esteso fenomeno dell'emigrazione di fine XIX secolo, di cui [[Francesco Matarazzo]] ne divenne l'esempio più significativo. Matarazzo, partito dal paese natio inizialmente anch'egli in cerca di fortuna, con le proprie fabbriche contribuì in maniera significativa allo sviluppo industriale del [[Brasile]], meta privilegiata degli emigranti di Castellabate<ref name="igl"/>.
===Simboli===
 
Lo stemma araldico comunale è uno scudo in cui vi è raffigurato l'abate [[Costabile Gentilcore]], [[patrono]] e fondatore di Castellabate, con dietro il castello (denominato "Castello dell'abate") da lui stesso progettato per difendere il paese. Completano lo stemma la scritta dorata "san Costabile" e l'anno di fondazione del castello (1123). Il gonfalone comunale è un drappo azzurro con ornamenti dorati ai bordi che reca al centro lo stemma araldico comunale e la scritta dorata "Comune di Castellabate"<ref>{{cita web|url=http://www.araldicacivica.it/stemmi/comuni/comune/?id=6608|titolo=Araldicacivica|accesso=29 maggio 2012}}</ref>. Il 17 marzo 2011 sono state apposte sul gonfalone comunale la medaglia di bronzo al merito civile conferita dal [[Ministero dell'Interno]] il 16 aprile 2009 e la medaglia di bronzo della [[Croce Rossa Italiana]] conferita il 18 dicembre 2007<ref name="gonfalone">{{cita web|http://www.comune.castellabate.sa.it/comunicati-stampa/228-per-lanniversario-dellunita-corteo-e-cerimonia-dellalzabandiera.html|Per l'anniversario dell'Unità corteo e cerimonia dell'alzabandiera|29 maggio 2012}}</ref>.
Il paese passa praticamente incolume la fase della [[prima guerra mondiale]].
Nel settembre del 1943, durante la [[seconda guerra mondiale]], il territorio, come gran parte della costa salernitana, fu teatro del cosiddetto [[sbarco a Salerno]]: le truppe degli [[Alleati della seconda guerra mondiale|alleati]] occuparono la marina di Castellabate per diversi giorni prima di avanzare verso [[Roma]]. La torre del Semaforo di Licosa venne utilizzata come postazione militare dai tedeschi durante lo sbarco alleato<ref>{{Cita|De Jaco||De Jaco, 2000}}.</ref>.
 
Il periodo post bellico fu caratterizzato dal contrasto tra i cittadini di Castellabate paese (il capoluogo storico sul colle) e quelli di Santa Maria (la frazione marina più sviluppata), che contendevano ai primi la sede comunale. L'apice della discordia si ebbe il 30 luglio 1946, quando furono trasferiti la maggior parte degli uffici municipali da Castellabate a Santa Maria. Lo strappo tra le due località fu tale che negli anni sessanta venne presentata più volte la richiesta (sempre respinta) di costituire il comune autonomo di Santa Maria<ref>{{Cita web|http://www.camera.it/_dati/leg03/lavori/stampati/pdf/26830001.pdf#nav|Camera dei deputati|5 marzo 2013}}</ref>. Negli anni settanta il paese fu teatro di una profonda trasformazione urbana, che lo tramutò da territorio agricolo e dedito alla pesca a centro turistico balneare, con la costruzione di alberghi, camping, residence e seconde case estive.
 
=== Simboli ===
[[File:Castellabate-Stemma.png|left|100px|Lo stemma comunale in una versione non ufficiale<ref name="AC"/>]]
 
Lo stemma araldico comunale è uno scudo in cui vi è raffigurato l'abate [[Costabile Gentilcore]], [[Santo patrono|patrono]] e fondatore di Castellabate, con dietro il castello (denominato "Castello dell'abate") da lui stesso progettato per difendere il paese. Completano lo stemma la scritta dorata "San Costabile" e l'anno di fondazione del castello (1123). Il gonfalone comunale è un drappo azzurro con ornamenti dorati ai bordi che reca al centro lo stemma araldico comunale e la scritta dorata "Comune di Castellabate"<ref name="AC">{{cita web|url=http://www.araldicacivica.it/stemmi/comuni/comune/?id=6608|sito=Araldicacivica|titolo=Città di Castellabate (SA)|accesso=29 maggio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304060440/http://www.araldicacivica.it/stemmi/comuni/comune/?id=6608|urlmorto=sì}}</ref>. Il 17 marzo 2011 sono state apposte sul gonfalone comunale la medaglia di bronzo al merito civile conferita dal [[Ministero dell'interno]] il 16 aprile 2009 e la medaglia di bronzo della [[Croce Rossa Italiana]] conferita il 18 dicembre 2007.<ref name="gonfalone">{{cita web | url = http://www.comune.castellabate.sa.it/comunicati-stampa/228-per-lanniversario-dellunita-corteo-e-cerimonia-dellalzabandiera.html | titolo = Per l'anniversario dell'Unità corteo e cerimonia dell'alzabandiera | accesso = 29 maggio 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120418043435/http://www.comune.castellabate.sa.it/comunicati-stampa/228-per-lanniversario-dellunita-corteo-e-cerimonia-dellalzabandiera.html | urlmorto = sì |sito= Comune di Castellabate }}</ref>
 
=== Onorificenze ===
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|immagine= Medaglia di bronzo al merito CRI BAR.svg
|nome_onorificenza= Medaglia di bronzo della Croce Rossa Italiana
|motivazione = Nel corso del secondo conflitto mondiale l'amministrazione comunale e la popolazione di Castellabate si prodigarono con tutte le loro forze, per lenire le sofferenze di centinaia di famiglie ivi rifugiate per sfuggire agli orrori della guerra. Stretta attorno al comitato locale della Croce Rossa Italiana impegnata in campo sanitario ed assistenziale, la cittadinanza di Castellabate seppe offrire un sostegno umano e materiale sia ai numerosi feriti che ai soldati della quinta armata americana stanziati nel medesimo territorio all'indomani dello sbarco nel golfoGolfo di Salerno. Nonostante le perdite subite fra la popolazione civile, il comuneComune di Castellabate operò generosamente per il ritorno della libertà e soprattutto per riaffermare i sacrosanti principi della democrazia. Fulgido esempio di nobili virtù civiche e di vivissimo attaccamento ai valori che ispirano da sempre i valori della CRI.
|luogodata = 1942/194518 -dicembre Castellabate (SA)2007<ref name="gonfalone"/>
}}
 
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|nome_onorificenza= Medaglia di bronzo al Merito Civile
|collegamento_onorificenza= Merito Civile
|motivazione = Con generoso spirito di solidarietà umana l'amministrazione comunale e la popolazione locale si adoperarono per dare ospitalità e rifugio a centinaia di sfollati e profughi provenienti da ogni parte del paese, fornendo, altresì, ogni possibile assistenza alle truppe alleate insediate nella base militare della quinta armata americana. Nobile esempio di abnegazione e di elette virtù civiche.
|luogodata = 1942/194516 -aprile Castellabate (SA)2009<ref name="gonfalone"/>
}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
===Ricorrenze===
=== Architetture religiose ===
* Commemorazione del [[Velella (sommergibile 1937)|Velella]] (7 settembre): i componenti dell'[[Associazione Nazionale Marinai d'Italia]], le autorità civili, militari, religiose e cittadini sfilano per il paese in memoria dei cinquantuno caduti del Velella, il [[sommergibile]] italiano affondato il 7 settembre 1943 dallo Shakespeare (un sommergibile inglese) durante la [[seconda guerra mondiale]] nelle acque antistanti il comune di Castellabate. Il suo relitto si trova a 8,9 miglia da [[punta Licosa]] a circa 138 metri di profondità<ref>{{Cita|Amato||Amato, 1998}}.</ref>.
{{Doppia immagine|right|Bas.sm de gulia.JPG|220|Santuariosmariaamre2.JPG|220|Basilica|Santuario}}
{{Doppia immagine|right|chiesa di s.marco di castellabate.JPG|220|Chiesa Immacolata Lago di castellabate.jpg|220|Chiesa di San Marco|Chiesa dell'Immacolata}}
{{Doppia immagine|right|Chalano.JPG|220|SGiovanniTresino.JPG|220|Chiesa di Santa Rosa|Chiesa di San Giovanni}}
 
* [[Basilica pontificia di Santa Maria de Gulia]]: costruita in stile romanico nella prima metà del XII secolo a Castellabate.
==Monumenti e luoghi d'interesse==
* [[Santuario di Santa Maria a Mare (Castellabate)|Santuario di Santa Maria a Mare]]: costruita nel 1826 a Santa Maria su una cappella preesistente del XII secolo.
===Architetture militari===
* [[Chiesa di San Marco Evangelista (Castellabate)|Chiesa di San Marco Evangelista]]: costruita nel 1911 in piazza Giuseppe Comunale a San Marco.
[[File:Castelloepalazzoperrotti.JPG|thumb|left|200px|Castello e palazzo Perrotti]]
* Chiesa di Santa Maria delle Grazie: costruita a piazza Giovanni Paolo II ([[Ogliastro Marina]]) nel 1896 ampliando la precedente cappella omonima del XVII secolo. La chiesa è dedicata a santa Maria delle Grazie in virtù dei numerosi interventi miracolosi a favore dei naviganti della zona<ref>{{Cita|Ebner|p. 213|Ebner2, 1982}}.</ref>. Nel 2011 la facciata è stata rivestita in pietra ed è stata posta la scritta ''Ave Stella Maris''.
[[File:Piazza in Castellabate.JPG|thumb|right|150px|Piazza 10 ottobre 1123]]
* [[Media:Chiesa di S.antonio (lago di castellabate).JPG|Chiesa di Sant'Antonio da Padova]]: eretta ad una navata nel 1925 a Lago<ref name="cita-AA-VV-AV-1999">{{Cita|AA.VV.||AV, 1999}}.</ref>.
* Borgo medievale: sorge su colle Sant'Angelo e conta cinque accessi: porta "Cavalieri" e porta "di Mare", dal lato mare; porta "la Chiazza" e porta "Sant'Eustachio" dalle campagne; porta "de li Bovi" dal retroterra (Belvedere). L'accesso principale è dal "Belvedere di San Costabile" (chiamato anticamente "Vaglio"), una terrazza a picco sul mare con vista panoramica del [[golfo di Salerno]], dell'[[isola di Capri]] e d'[[isola d'Ischia|Ischia]]. L'abitato medievale si sviluppa intorno le mura del "Castello dell'Abate", che fu fondato nel 1123 dall'abate Costabile e completato dal suo successore [[Simeone Abate|Simeone]], con lo scopo di proteggere la popolazione locale dedita a fiorenti traffici via mare da eventuali attacchi da parte dei Saraceni. La fortezza è dotata di mura perimetrali con quattro torri angolari a pianta rotonda e cela all'interno abitazioni, forni, cisterne e magazzini per le provviste. Sono accessibili i sotterranei, che, secondo alcune leggende, raggiungono le frazioni marine per poter permettere la fuga in caso di invasione del borgo. La struttura, completamente restaurata, è diventata un punto di riferimento per manifestazioni artistiche, culturali e sociali. Il borgo è caratterizzato dall'intreccio di stradine, vicoletti in pietra viva e stretti passaggi al di sotto delle casette comunicanti. Tra queste si collocano i vari palazzi gentilizi del Settecento, che sono stati costruiti ex novo o sono il risultato dell'ampliamento di dimore preesistenti e appartengono a famiglie originarie del luogo o a famiglie della nobiltà salernitana e napoletana. I principali sono: palazzo Perrotti (del XVII secolo, conserva intatta la stanza dove [[Gioacchino Murat]] soggiornò), palazzo Matarazzo (uno dei più grandi e antichi del borgo con i suoi due artistici portali lavorati di origine aragonese e lo stemma di famiglia dipinto su una volta), palazzo Antico, palazzo Jaquinto (con lo stemma in marmo sul portone d'ingresso), palazzo Forziati, palazzo Meriglia, palazzo Verrone, palazzo Gammarano e palazzo Comenale (sede della biblioteca e dell'archivio comunale). Ma la vera agorà del borgo medievale è la piazza 10 ottobre 1123 (data di fondazione del castello) con vista panoramica sulla valle dell'Annunziata<ref name="ingenioloci.beniculturali.it"/><ref>{{Cita|Pellecchia|p.53|Pellecchia, 2010}}</ref>.
* Chiesa della Santissima Immacolata: costruita in stile moderno, con un campanile di quattro piani e numerose vetrate, a piazza Madre Teresa di Calcutta (Lago).
* Chiesa di Santa Rosa da Lima: collocata nell'omonima piazza ad [[Alano (Castellabate)|Alano]], sul suo campanile con base quadrata è posta la statua della [[Madonna di Lourdes]].
* Chiesa dell'Annunziata: edificata nella località omonima dell'Annunziata.
* Chiesa di San Giovanni: costruita da Ligorio di [[Atrani]] nel 957 a [[Tresino]]. L'edificio cristiano annesso ai resti del monastero, nella sua ultima veste settecentesca, è stato sconsacrato e versa in uno stato di degrado. Alla chiesa è legata la leggenda della campana di san Giovanni, la quale venne trafugata dai Saraceni e gettata in mare nella “fossa di San Giovanni” per evitare che la loro nave affondasse in una mareggiata. Si crede che alla mezzanotte di ogni san Giovanni a Tresino sia possibile percepire ancora il suono della campana<ref name="asspt">{{cita web |1=http://www.associazionepuntatresino.it/DettagliLocalita/Monastero.html |2=Monastero di san Giovanni |accesso=7 aprile 2021 |urlarchivio=https://archive.is/20130413030924/http://www.associazionepuntatresino.it/DettagliLocalita/Monastero.html |dataarchivio=13 aprile 2013 }}</ref>.
* Cappella di Santa Maria del Soccorso: edificata per offrire ricovero ai naufraghi sul molo di punta Licosa al fianco di palazzo Granito.
* Cappella della Pietà (XVI secolo): di proprietà delle famiglie Criale, Amoresano e Forziati. Il nome deriva da un gruppo scultoreo di scuola michelangiolesca raffigurante la [[Pietà (arte)|Pietà]].
* [[Media:Cspasqualecte.JPG|Cappella di San Pasquale]] (XVIII secolo): incorporata a palazzo Perrotti.
* Cappella di San Biagio (XVII secolo): costruita da Luzio Matarazzo nel 1628 per dare sepoltura al figlio morto prematuramente e ai membri di famiglia fino al 1930.
* Cappella di San Leonardo (XVII secolo): della famiglia Antico.
* Cappella di San Giovanni (XVIII secolo): appartiene alla famiglia Forziati.
* Cappella del Santo Rosario (XVI secolo): della omonima confraternita. Precedentemente dedicata a san Bernardino è collocata sul sagrato della basilica Santa Maria de Gulia.
* Cappella di Santa Maria della Scala (XVII secolo): patronato della famiglia Perrotti.
* Cappella di San Cosimo (XVI secolo): apparteneva alla famiglia Tata e veniva utilizzata come ricovero per gli appestati del 1656 e del colera del 1836.
* [[Media:Chiesapace.jpg|Cappella di Santa Maria della Pace]] (XVII secolo): della famiglia Perrotti.
* Cappella di Santa Maria del Piano (XVI secolo): era un convento domenicano di proprietà della famiglia Perrotti<ref name="igl"/>.
* Cappella di Santa Sofia (XIX secolo): di proprietà della famiglia Pepe. È ubicata nel centro storico di Santa Maria.
* [[Media:Ruderecappellasmarco.JPG|Cappella di San Marco]] (XVI secolo): restaurata nel 2012, di proprietà della famiglia De Angelis, si colloca nei pressi del porto di San Marco<ref>{{cita web |1=http://www.parrocchiasanmarcoev.it/ita/chiesa_vecchia.html |2=Parrocchia di San Marco Evangelista |3=19 febbraio 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121224121535/http://www.parrocchiasanmarcoev.it/ita/chiesa_vecchia.html |dataarchivio=24 dicembre 2012 |urlmorto=sì }}</ref>.
 
=== Architetture civili ===
[[File:torreperrotti2.JPG|thumb|left|200px|Torre Pagliarola]]
{{Doppia immagine|right|Pdeangelis.JPG|220|Pallazzo granito.JPG|220|Palazzo De Angelis, con l'iscrizione latina ''[[Inveni portum]]''|Palazzo Granito e cappella}}
[[File:Torre di ogliastro marina (castellabate).JPG|thumb|right|200px|Torre Ogliarola]]
{{Doppia immagine|right|torretta di s.marco di castellabate.JPG|220|Villa matarazzo a s.maria di castellabate.JPG|220|Torretta|Villa Matarazzo}}
*Torri costiere: il sistema difensivo di Castellabate comprendeva diverse torri costiere, indispensabili per avvistare le imbarcazioni saracene che si avvicinavano alla costa con l'intento di depredarla o conquistarla e offrire alle popolazioni locali una prima difesa da possibili invasori. Tra queste, quella meglio conservata è la torre normanno-aragonese della "Pagliarola" o "Perrotti", che accorpata a palazzo Perrotti domina la Marina Piccola di Santa Maria. L'origine viene fatta risalire nell'epoca medievale, ma è stata ulteriormente potenziata negli anni 1570-71. È costituita da una torre a pianta circolare, circondata da una torre più bassa di epoca successiva. Questa opera aveva il compito di difendere gli scambi commerciali che avvenivano in via Pagliarola grazie alla presenza del porticciolo "Travierso". Le postazioni di avvistamento più antiche, risalenti al periodo angioino, di cui restano visibili i ruderi, sono la torre "di Tresino" (1277), collocata nei pressi di punta Tresino, e quella "di Licosa", contemporanea alla precedente. Nel periodo 1567-69 fu costruita la torre "Cannitiello" detta anche "Mezzatorre", presso [[Licosa]], nel 1569 quella "di Ogliastro" o "di Ogliarola" nella punta di [[Ogliastro Marina]], nel 1570 l'altra di avvistamento, posta sulla collina di Licosa e detta "Torricella" o torre "del Semaforo". Dello stesso periodo, caratterizzato dalla presenza aragonese, è anche la torre "dei Zappini" nei pressi di punta Pagliarola a Tresino. Alla fine del 1592 risale la torre "della Marina di Ogliastro", detta anche "dell'Arena" o "delle Ripe Rosse", realizzata a Casa del Conte (comune di [[Montecorice]]). Tali postazioni, situate in importanti punti strategici dove poteva essere meglio perlustrato tutto il litorale, comunicavano con segnali di fumo o di fuoco tra loro e con l'abitato sul colle di Castellabate, dove la popolazione nel caso vi fosse l'arrivo di nemici dal mare chiudeva le porte del paese e si rifugiava all'interno del Castello dell'Abate<ref>{{Cita|AA.VV.||AV, 1999}}.</ref>.
 
* [[Palazzo Belmonte]]: è una struttura nobiliare con un parco di cinque acri dei principi Granito [[Pignatelli (famiglia)|Pignatelli]] di Belmonte, costruito a Santa Maria nel 1733 accorpando edifici preesistenti. Era nato come casino di caccia secondo lo stile degli architetti [[spagnoli]] al servizio dei [[Borbone di Napoli]]<ref name="Il Mattino">{{Cita news|autore = Pietro Gargano|url = http://files0.caprionline.it/press/831_Gli_intrecci_della_storia/pdf/Il_Mattino_a.20091209221925.pdf|titolo = Gli intrecci della storia Castellabate si sdoppia|pubblicazione = Il Mattino|data = 12 agosto 2006|urlmorto = sì|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20141219005419/http://files0.caprionline.it/press/831_Gli_intrecci_della_storia/pdf/Il_Mattino_a.20091209221925.pdf|dataarchivio = 19 dicembre 2014}}</ref>.
===Architetture civili===
* Palazzo De Angelis: è un edificio nobiliare del XVIII secolo sito a San Marco. Sul portone dell'ingresso, realizzato in pietra viva cilentana, è posta un'epigrafe di fine Ottocento che recita letteralmente: "''[[Inveni portum|Inveni portum. Spes et fortuna valete. Sat me lusistis. Ludite nunc alios]]''" (Trovai il porto, addio speranza, addio fortuna, abbastanza mi avete ingannato, ora ingannate altri). Pare che in origine tale [[epigramma]] di autore ignoto fosse un [[epitaffio]] greco di una tomba. La zona circostante, infatti, ospita una necropoli<ref name="Napoli">{{cita web|url=http://www.napoli.com/viewarticolo.php?articolo=35236|titolo=Castellabate: antiche tombe nel degrado|accesso=29 maggio 2012}}</ref>.
[[File:Palazzobelmonte.jpg|thumb|left|200px|Palazzo Belmonte]]
* Palazzo Granito: è un casino di caccia costruito nella prima metà del Settecento da Parise Granito, che, con la cappella di Santa Maria del Soccorso, si affaccia sul molo di [[punta Licosa]]. Rappresentava uno dei soggiorni del re Carlo di Borbone, appassionato di caccia e di pesca ed amico della famiglia<ref>{{Cita|Malzone||Malzone, 2006}}.</ref>.
[[File:Pallazzo granito.JPG|thumb|right|200px|Palazzo Granito e cappella]]
* Palazzo Perrotti: è la residenza dei baroni Perrotti situata nell'omonimo lungomare di Santa Maria<ref name="igl"/>.
[[File:Torreperrotti.jpg|thumb|left|200px|Palazzo Perrotti]]
* Porto Travierso: detto anche "porto delle Gatte" (trasmutazione da "porticati"), è un approdo situato a Santa Maria che comprende una costruzione ad archi voluta dall'abate [[Simeone Abate|Simeone]] e risalente al XII secolo. Questa struttura ha avuto un peso determinante nella crescita economica e militare di Castellabate. All'interno degli archi vi erano alcuni magazzini, utili per conservare le merci cilentane (cereali, vino e olio d'oliva) che venivano scambiate specialmente con [[Cava de' Tirreni]] e [[Napoli]]. Il suo specchio d'acqua accoglie piccole [[imbarcazioni]] da diporto nel periodo estivo e i [[Gozzo (barca)|gozzi]] per la pesca<ref>{{Cita|Pellecchia|p. 47|Pellecchia, 2010}}.</ref>.
[[File:Travierso.JPG|thumb|right|200px|Porto Travierso]]
* Torretta: collocata nell'omonima località a San Marco, è una masseria fortificata seicentesca di proprietà della famiglia Granito. Veniva utilizzata per la produzione di svariati prodotti agricoli, come testimoniano gli annessi depositi, utilizzati per conservare le derrate alimentari. La torre inglobata nella struttura aveva una funzione di avvistamento e di difesa da eventuali assalitori. Alla "Torretta" sono legate le leggende riguardanti lo ''[[ius primae noctis]]'', esercitato dal marchese nei confronti delle spose dei propri sudditi<ref>{{Cita|Pellecchia|p. 52|Pellecchia, 2010}}.</ref>.
[[File:torretta di s.marco di castellabate.JPG|thumb|left|200px|Torretta]]
* Villa Matarazzo: era l'ottocentesca tenuta estiva del conte emigrato in Brasile [[Francesco Matarazzo]], che con il suo parco si estende tra corso Matarazzo e il lungomare di Santa Maria. Nei mesi estivi si trasforma in un salotto della cultura ospitando diversi convegni, mostre e spettacoli<ref>{{Cita|Pellecchia|p. 51|Pellecchia, 2010}}.</ref>.
[[File:Villa matarazzo a s.maria di castellabate.JPG|thumb|right|200px|Villa Matarazzo]]
* Villaggio di San Giovanni: è un antico villaggio fondato a Tresino intorno all'anno 1000, disabitato dal XVIII secolo a causa dello sviluppo dei centri vicini (Castellabate e [[Agropoli]]) e dell'abbandono progressivo delle campagne. Il villaggio è frequentato solo da gruppi di curiosi, turisti e allevatori. L'insediamento urbano si è sviluppato attorno alla chiesa di San Giovanni Battista, favorito dalla presenza di fonti d'acqua, dal clima, e dalle caratteristiche del territorio, ottimale per praticare l'allevamento e l'agricoltura. In tale contesto, formato da diverse abitazioni, fienili, stalle e da un edificio scolastico annesso alla chiesa, nacque [[Costabile Gentilcore]], fondatore di Castellabate<ref name="asspt"/>.
[[File:Villabb.JPG|thumb|left|200px|Villaggio San Giovanni]]
* Palazzo Belmonte: è una struttura nobiliare situata a Santa Maria dei principi Granito [[Pignatelli (famiglia)|Pignatelli]] di Belmonte, costruito nel 1733 accorpando edifici preesistenti. Era nato come casino di caccia secondo lo stile degli architetti [[spagnoli]] al servizio dei [[Borbone di Napoli]]. ''Rumpar non flectar'' (Mi rompo ma non mi piego) recita lo stemma familiare formato da un leone azzurro rampante su quattro punte posto sul portale d'accesso e sul camino di pietra della sala da pranzo, intitolata al re [[Carlo III di Spagna|Carlo di Borbone]]. All'interno del palazzo è presente la "galleria degli antenati", dove sono contenuti i busti dei più illustri esponenti del casato, che comprende [[papa Innocenzo XII]], [[San Giuseppe Pignatelli]] e il cardinale [[Gennaro Granito Pignatelli di Belmonte]]. Nella "bacheca delle pergamene" è esposta una pelle di agnello con le firme dei sovrani di [[Spagna]]. All'interno della "sala delle armi" sono presenti una serie di trofei di caccia, archibugi, spade e un'armatura da samurai del Quattrocento, dono del governo giapponese. La biblioteca conta circa duemila volumi rari. Una parte dell'edificio ospita diciotto appartamenti utilizzati come alloggio per turisti. Nel cortile rettangolare del palazzo vi è posto un cannone su due ruote, segnato dallo stemma borbonico, del 1780. Un parco di cinque acri, adiacente alla spiaggia del Pozzillo e ricco di diverse specie di piante, circonda interamente il palazzo. Un recinto ospita il cimitero dei cani, dove su una piastrella di ceramica sono incisi alcuni versi di Zerann Kzeran: "Egli vi sarà fedele nella fortuna come nella miseria. È un [[canis lupus familiaris|cane]]"<ref name="Il Mattino">{{Cita news|autore = Pietro Gargano|url = http://files0.caprionline.it/press/831_Gli_intrecci_della_storia/pdf/Il_Mattino_a.20091209221925.pdf|titolo = Gli intrecci della storia Castellabate si sdoppia|pubblicazione = [[Il Mattino]]|data = 12 agosto 2006}}</ref>. Nel 2002 palazzo Belmonte e la spiaggia del Pozzillo hanno fatto da sfondo al [[Calendario Pirelli]] 2003<ref>{{Cita news|autore = Lina Sotis|url = http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2002/11_Novembre/04/calendario-pirelli.shtml|titolo = Il calendario Pirelli si ispira a Fellini|pubblicazione = [[Corriere della Sera]]|data = 5 novembre 2002}}</ref>.
 
=== Architetture militari ===
* Palazzo De Angelis: è un edificio nobiliare sito a San Marco. Sul portone dell'ingresso, realizzato in pietra viva cilentana, è posta un'epigrafe di fine Ottocento che recita letteralmente: "''[[Inveni portum|Inveni portum. Spes et fortuna valete. Sat me lusistis. Ludite nunc alios]]''" (Trovai il porto, addio speranza, addio fortuna, abbastanza mi avete ingannato, ora ingannate altri). Pare che in origine tale [[epigramma]] di autore ignoto fosse un [[epitaffio]] greco di una tomba. La zona circostante, infatti, ospita una necropoli con circa 150 tombe a fossa e a cappuccina<ref name="Napoli.com">{{cita web|url=http://www.napoli.com/viewarticolo.php?articolo=35236|titolo=Castellabate: antiche tombe nel degrado|accesso=29 maggio 2012}}</ref>.
==== Il borgo medievale ====
[[File:Piazza in Castellabate.JPG|thumb|upright|Piazza 10 ottobre 1123 vista da una stradina in alto.]]
 
L'abitato medievale sorge su colle Sant'Angelo e conta cinque accessi: porta "Cavalieri" e porta "di Mare", dal lato mare; porta "la Chiazza" e porta "Sant'Eustachio" dalle campagne; porta "de li Bovi" dal retroterra (Belvedere). L'accesso principale è dal "Belvedere di San Costabile" (chiamato anticamente "Vaglio"), una terrazza a picco sul mare con vista panoramica del [[golfo di Salerno]], dell'[[isola di Capri]] e d'[[isola d'Ischia|Ischia]]. Il paese si sviluppa intorno alle mura del "Castello dell'abate", che fu fondato nel 1123 dall'abate Costabile e completato dal suo successore [[Simeone Abate|Simeone]], con lo scopo di proteggere la popolazione locale dedita a fiorenti traffici via mare da eventuali attacchi da parte dei Saraceni. La fortezza è dotata di mura perimetrali con quattro torri angolari a pianta rotonda e cela all'interno abitazioni, forni, cisterne e magazzini per le provviste. Sono accessibili i sotterranei, che, secondo alcune leggende, raggiungono le frazioni marine per poter permettere la fuga in caso di invasione. La struttura, completamente restaurata, è diventata un punto di riferimento per manifestazioni artistiche, culturali e sociali. Il borgo è caratterizzato dall'intreccio di vicoletti in pietra viva e stretti passaggi al di sotto delle casette comunicanti. Tra queste si collocano i vari palazzi gentilizi del Settecento, costruiti ex novo o ampliati da dimore preesistenti, che appartengono a famiglie facoltose del luogo o della nobiltà salernitana e napoletana. I principali sono: palazzo Perrotti (del XVII secolo, conserva intatta la stanza di [[Gioacchino Murat]]), palazzo Matarazzo (uno dei più grandi e antichi del borgo con i suoi due artistici portali aragonesi e lo stemma di famiglia dipinto su una volta), palazzo Antico, palazzo Jaquinto (con lo stemma in marmo sul portone d'ingresso), [[Media:Castellabate - Nel centro storico IMG 0114 (2).JPG|palazzo Forziati]], palazzo Meriglia, palazzo Verrone, palazzo Gammarano e palazzo Comenale (sede dell'archivio comunale). Ma la vera agorà del borgo medievale è la piazza 10 ottobre 1123 (data di fondazione del castello) con vista panoramica sulla valle dell'Annunziata<ref name="igl"/><ref>{{Cita|Pellecchia|p. 53|Pellecchia, 2010}}.</ref>.
* Palazzo Granito: è un casino di caccia costruito nella prima metà del Settecento da Parise Granito, che, con la cappella adiacente di Santa Maria del Soccorso, si affaccia sul porticciolo di [[punta Licosa]]. Rappresentava uno dei soggiorni del re Carlo di Borbone, appassionato di caccia e di pesca ed amico della famiglia<ref>{{Cita|Malzone||Malzone, 2006}}</ref>.
 
==== Le torri costiere ====
* Palazzo Perrotti: è la residenza dei baroni Perrotti situata nell'omonimo lungomare di Santa Maria<ref name="ingenioloci.beniculturali.it"/>.
[[File:torreperrotti2.JPG|thumb|left|Torre Pagliarola e palazzo Perrotti sulla spiaggia di Marina Piccola]]
 
Il sistema difensivo di Castellabate comprendeva diverse torri costiere, innalzate per avvistare le imbarcazioni saracene che si avvicinavano alla costa con l'intento di depredarla o conquistarla e offrire alle popolazioni locali una prima difesa da possibili invasori. Quella meglio conservata è la torre normanno-aragonese della "Pagliarola" o "Perrotti", che accorpata a palazzo Perrotti domina la Marina Piccola di Santa Maria. Questa opera di origine medievale, ulteriormente potenziata nel 1570, aveva il compito di difendere gli scambi commerciali che avvenivano nel porticciolo "Travierso". È costituita da una torre a pianta circolare, circondata da una torre più bassa di epoca successiva. Le più antiche, di cui restano visibili i ruderi, sono le torri angioine "di Tresino" (1277), collocata nei pressi di punta Tresino, e quella "di Licosa", contemporanea alla precedente. Nel periodo 1567-69 fu costruita la torre "Cannitiello" detta anche "Mezzatorre", presso [[Licosa]], nel 1569 quella "[[Media:Torre di ogliastro marina (castellabate).JPG|di Ogliastro]]" o "di Ogliarola" nella punta di [[Ogliastro Marina]], nel 1570 l'altra di avvistamento, posta sulla collina di Licosa e detta "[[Media:Vedettamtlicosa.JPG|Torricella]]" o torre "del Semaforo". Dello stesso periodo, caratterizzato dalla presenza aragonese, è anche la torre "dei Zappini" nei pressi di punta Pagliarolo a Tresino. Alla fine del 1592 risale la torre "della Marina di Ogliastro", detta anche "dell'Arena" o "delle Ripe Rosse". Tali postazioni, situate in importanti punti strategici per perlustrare tutto il litorale, comunicavano con segnali di fumo o di fuoco tra loro e con l'abitato di colle Sant'Angelo, dove la popolazione in caso di assalto chiudeva le porte del paese e si rifugiava nel Castello dell'abate<ref name="cita-AA-VV-AV-1999"/>.
* Porto Travierso: detto anche "porto delle Gatte" (trasmutazione da "porticati"), è un approdo situato a Santa Maria che comprende una costruzione ad archi voluta dall'abate [[Simeone Abate|Simeone]] e risalente al XII secolo. Questa struttura ha avuto un peso determinante nella crescita economica e militare di Castellabate. All'interno degli archi vi erano alcuni magazzini, utili per conservare le numerose merci cilentane (cereali, vino e olio d'oliva) che venivano scambiate specialmente con [[Cava de' Tirreni|Cava]] e [[Napoli]]. Negli anni i locali all'interno delle arcate hanno cambiato più volte destinazione d'uso: da luoghi dove i pescatori della zona custodivano le attrezzature per la [[pesca]] si è passati a locali per uso commerciale. Il piccolo specchio d'acqua, riparato dagli scogli naturali e da massi di cemento, accoglie piccole [[imbarcazione|imbarcazioni]] da diporto specialmente nel periodo estivo e i gozzi usati per le attività di pesca<ref>{{Cita|Pellecchia|p.47|Pellecchia, 2010}}</ref>.
 
=== Altro ===
* Torretta: collocata nell'omonima località a San Marco, è una masseria fortificata seicentesca di proprietà della famiglia Granito. Veniva utilizzata per la produzione di svariati prodotti agricoli, come testimoniano gli annessi depositi utilizzati per conservare le derrate alimentari. La torre inglobata nella struttura aveva una funzione di avvistamento e di difesa da eventuali assalitori. Alla "Torretta" sono legate le leggende riguardanti lo ''[[ius primae noctis]]'', esercitato dal marchese nei confronti delle spose dei propri sudditi<ref>{{Cita|Pellecchia|p.52|Pellecchia, 2010}}</ref>. Si racconta che durante i lavori di restauro siano venuti alla luce i teschi di sette condannati (utilizzati come monito per quelli che osavano ribellarsi) per aver escogitato nella prima metà del Settecento un piano per uccidere il feudatario, il quale aveva preteso il diritto della prima notte con una giovane fanciulla di nome Teresa, futura moglie del contadino Cipullo<ref name="ingenioloci.beniculturali.it"/>.
[[File:Lago artificiale(castellabate).JPG|thumb|Lago con cascata]]
 
* Monumento ai caduti: una statua di soldato che sovrasta l'elenco dei cittadini caduti nei conflitti mondiali, realizzato da [[Michele Guerrisi]] nel 1926 a piazza Lucia.
* Villa Matarazzo: era l'ottocentesca tenuta estiva del conte emigrato in Brasile [[Francesco Matarazzo]], che con il suo vasto parco si estende tra corso Matarazzo e il lungomare di Santa Maria. All'interno degli ornati saloni è conservata la statua di bronzo a mezzo busto raffigurante Costabile Matarazzo (figlio di Francesco). Nei mesi estivi si trasforma in un salotto della cultura ospitando diversi convegni, mostre e spettacoli<ref>{{Cita|Pellecchia|p.51|Pellecchia, 2010}}</ref>.
* [[Media:Moncadcte.JPG|Monumento ai marinai]]: posto nel piazzale di punta dell'Inferno nel 2004.
* Lapide commemorativa dei caduti del [[Velella (sommergibile 1937)|Velella]]: posta nel 2002 sul molo di punta Licosa, composta da un monumento circolare di bronzo raffigurante il sommergibile che affonda e l'elenco dei membri dell'equipaggio.
* Lago artificiale con cascata: realizzato a piazza Madre Teresa di Calcutta.
* Statua di san [[Costabile Gentilcore]]: collocata nel 2011 nel Castello dell'abate.
* Statua del beato [[Simeone Abate|Simeone]]: posta nel 1989 nei pressi della basilica pontificia Santa Maria de Gulia.
* Statue delle Madonne: poste a [[Media:Statuasmariaamare.JPG|Marina Piccola]], [[Media:Pinferno.JPG|punta dell'Inferno]], bivio Sant'Andrea, [[Media:Madpom.JPG|punta di Ogliastro]], [[Media:Madpzzom.JPG|piazza Giovanni Paolo II]] e sul fondale marino di Santa Maria.
* Croce luminosa: posta in piazza Giovanni Paolo II.
* Bassorilievo bronzeo di monsignor Farina: posto nel 2010 alla base del campanile della basilica pontificia Santa Maria de Gulia in ricordo del parroco di Castellabate.
* [[Media:Alanogr.JPG|Grotta di Lourdes]] (riproduzione): sita a piazza Santa Rosa.
* Targhe commemorative dedicate a [[Ruggero Leoncavallo]] (piazza 10 ottobre 1123), [[Francesco Matarazzo]] (palazzo Matarazzo), [[Luigi Guercio]] (piazza Luigi Guercio) e [[Gioacchino Murat]] (palazzo Perrotti)<ref name="igl"/>.
 
=== Siti archeologici ===
* Villaggio di San Giovanni: un antico villaggio fondato a Tresino intorno all'anno 1000 e abbandonato nel XVIII secolo a causa dello sviluppo dei centri vicini (Castellabate e [[Agropoli]]) e dell'abbandono progressivo delle campagne. Il villaggio è frequentato solo da gruppi di curiosi, turisti e allevatori. L'insediamento urbano si è sviluppato attorno alla chiesa di San Giovanni Battista, favorito dalla presenza di fonti d'acqua, dal clima, e dalle caratteristiche del territorio, ottimale per praticare l'allevamento e l'agricoltura. In tale contesto, formato da diverse abitazioni, fienili, stalle e da un edificio scolastico annesso alla chiesa, nacque [[Costabile Gentilcore]], fondatore di Castellabate<ref name="asspt">{{cita web|http://www.associazionepuntatresino.it/DettagliLocalita/Monastero.html|Monastero di san Giovanni|29 maggio 2012}}</ref>.
[[File:porto greco-romano di castellabate.JPG|thumb|Porto greco-romano]]
[[File:necropoli di s.marco di castellabate.JPG|thumb|Area della necropoli]]
 
* [[Media:Cavaocchi.jpg|Cava dei rocchi]]: la spiaggia sabbiosa di [[Lago (Castellabate)|Lago]] ricopre in parte una cava del VI secolo a.C. scoperta nel 2010. Da tale sito i Greci Trezeni estraevano i rocchi: blocchi di pietra arenaria di forma cilindrica, utilizzati per comporre il fusto delle colonne. Con tali materiali furono costruiti i templi di [[Paestum]]<ref name="pel45"/>.
===Architetture religiose===
* Porto greco-romano: i resti di un approdo greco-romano a due moli del I secolo a.C. affiorano dalle acque di San Marco, in prossimità della struttura portuale moderna. Tale struttura, realizzata in ''[[opus caementicium]]'' su un fondo roccioso mediante casseformi lignee, è identificato come il porto di Erculia o Ercolam, il principale scalo di approvvigionamento per le imbarcazioni dirette al porto di Miseno nonché base militare o sito di appoggio per la flotta imperiale. Ad avvalorare questa ipotesi è il ritrovamento nelle acque antistanti il porto di San Marco negli anni sessanta di alcune ancore di piombo (risalenti tra il I e il II secolo) contraddistinte dalla scritta ''ter''. Tale dicitura indica la tipologia di imbarcazione a cui le ancore erano destinate: le [[triremi]]<ref name="lg2"/>.
[[File:Bas.sm de gulia.JPG|thumb|left|150px|Basilica S.Maria de Gulia]]
* Necropoli: San Marco è sede di una [[necropoli]] situata nei pressi della passeggiata che dal porto moderno conduce al Pozzillo. La necropoli raggiunge i 7000 metri quadrati e le sue 151 tombe si trovano quasi esclusivamente all'interno di suoli privati. I resti di quelle che spuntano dal suolo comunale sono state in parte cementificate per la realizzazione della passeggiata panoramica. In tale area venivano seppelliti i veterani della ''[[Classis Misenensis]]'', morti nei naufragi, e la gente del luogo. La tumulazione avveniva in fosse poco profonde su un promontorio di arenaria con tutto il loro corredo funebre in parte recuperato. Durante gli scavi eseguiti nel 1983 fu ritrovata un'epigrafe funeraria, dedicata alla giovane figlia scomparsa e conservata nel [[Museo archeologico nazionale di Pontecagnano]], che ha permesso di risalire al nome di un triarca, Antonius Priscus, comandante di una delle centinaia di [[triremi]] ancorate nel porto di Miseno. Sul posto sono state rinvenute inoltre diverse monete, monili e antichi cocci di vasellame, brocchetti, spilloni, lucerne, amuleti e vari oggetti magici contro il malocchio, come un campanello di bronzo che aveva lo scopo di scacciare gli spiriti maligni<ref name="lg2"/>.
[[File:Santuariosmariaamre2.JPG|thumb|right|150px|Santuario S.Maria a Mare]]
[[File:chiesa di s.marco di castellabate.JPG|thumb|left|150px|Chiesa San Marco]]
[[File:Chiesa S.Maria delle Grazie (Ogliastro Marina di Castellabate).JPG|thumb|right|150px|Chiesa S.M.delle Grazie]]
[[File:Chiesa di S.antonio (lago di castellabate).JPG|thumb|left|150px|Chiesa Sant'Antonio]]
[[File:Chiesa Immacolata Lago di castellabate.jpg|thumb|right|150px|Chiesa SS.Immacolata]]
[[File:Chiesa S.rosa da lima (alano di Castellabate).jpg|thumb|left|150px|Chiesa Santa Rosa]]
[[File:SGiovanniTresino.JPG|thumb|right|150px|Chiesa San Giovanni]]
[[File:Chiesapace.jpg|thumb|left|150px|Cappella Santa Maria della Pace]]
[[File:Ruderecappellasmarco2.JPG|thumb|right|150px|Cappella San Marco]]
* [[Basilica Pontificia di Santa Maria de Gulia]], costruita in stile romanico nella prima metà del XII secolo a Castellabate.
* [[Santuario di Santa Maria a Mare (Castellabate)|Santuario di Santa Maria a Mare]], costruita nel 1826 su iniziativa popolare a Santa Maria su una cappella preesistente del XII secolo.
* [[Chiesa di San Marco Evangelista (Castellabate)|Chiesa di San Marco Evangelista]], costruita nel 1911 in piazza Giuseppe Comunale a San Marco.
* Chiesa di Santa Maria delle Grazie, sita in piazza Giovanni Paolo II a [[Ogliastro Marina]]. È stata costruita nel 1896 ampliando la precedente cappella omonima del XVII secolo realizzata sotto il dominio del marchese Granito e gestita prima dai padri Cappuccini di [[Perdifumo]] e poi dai canonici della collegiata di Castellabate. La chiesa, dedicata a santa Maria delle Grazie in virtù dei numerosi interventi miracolosi a favore dei naviganti della zona, è stata elevata a parrocchia nel 1920<ref>{{Cita|Ebner|p.213|Ebner2, 1982}}.</ref>. Nel 2011 la facciata è stata rivestita in pietra ed è stata posta la scritta ''Ave Stella Maris''.
* Chiesa di Sant'Antonio da Padova, eretta nel 1925 a Lago, tramite colletta popolare. Composta da una navata, contiene la statua di sant'Antonio da Padova, patrono del paese<ref>{{Cita|AA.VV.||AV, 1999}}</ref>.
* Chiesa Maria Santissima Immacolata, situata a piazza Madre Teresa di Calcutta a Lago. La chiesa, costruita secondo uno stile moderno e asimmetrico e composta da numerose vetrate, con il suo campanile di quattro piani domina il paesaggio.
* Chiesa di Santa Rosa da Lima, collocata nell'omonima piazza ad Alano. Sul suo campanile con base quadrata è collocata la statua della [[Nostra Signora di Lourdes|Madonna di Lourdes]].
* Chiesa dell'Annunziata, collocata nella località omonima dell'Annunziata.
* Rudere della chiesa di San Giovanni, che fu costruita da Ligorio di [[Atrani]] nel 957 a Tresino intitolandola a san [[Giovanni Battista]]. L'edificio cristiano annesso ai resti del monastero, nella sua ultima veste settecentesca, è stato sconsacrato e versa in uno stato di degrado. Alla chiesa è legata la leggenda della campana di san Giovanni, la quale venne trafugata dai saraceni in una delle tante scorribande che hanno interessato la costa. Nell'allontanarsi dalla terra la nave saracena fu investita da una mareggiata che le impedì di prendere il largo sino a quando, per alleggerire il carico, i predatori non si disfecero della pesante campana gettandola in mare nei pressi della “fossa di San Giovanni”. Si crede che alla mezzanotte di ogni san Giovanni a Tresino sia possibile percepire ancora il suono della campana<ref name="asspt"/>.
* Cappella di Santa Maria del Soccorso, di proprietà della famiglia Granito, si erge sul porticciolo di punta Licosa al fianco di palazzo Granito. Il luogo di culto fu edificato inizialmente per offrire ricovero ai naufraghi.
* Cappella della Pietà (XVI secolo), di proprietà delle famiglia Criale, Amoresano e Forziati. Dà il suo nome alla cappella un gruppo scultoreo di scuola michelangiolesca raffigurante la Pietà. Nella soffittatura vi è dipinta una Madonna dei sette dolori del 1799 del pittore locale Tommaso De Vivo. In un'edicola incassata nella facciata esterna è riprodotta nelle sue linee essenziali l'immagine della Madonna, di probabile epoca cinquecentesca.
* Cappella di San Pasquale (XVIII secolo), patronato della famiglia Perrotti, incorporata nel palazzo omonimo. Al suo interno vi è un soffitto affrescato e l'altare in fabbrica.
* Cappella di San Biagio (XVII secolo), appartenente alla famiglia Matarazzo. Fu costruita da Luzio nel 1628 per dare sepoltura al giovane figlio morto prematuramente. Nella stessa poi furono seppelliti tutti i membri di famiglia fino al 1930.
* Cappella di San Leonardo (XVII secolo), della famiglia Antico, contiene un quadro di san Leonardo del 1700.
* Cappella di San Giovanni (XVIII secolo), appartiene alla famiglia Forziati. Sul suo soffitto è raffigurato il sacrificio di Isacco.
* Cappella del Santo Rosario (XVI secolo), della omonima confraternita. Precedentemente dedicata a san Bernardino è collocata sul sagrato della basilica Santa Maria de Gulia. Al suo interno vi è la tavola dipinta della Madonna del Rosario e i quindici misteri di scuola seicentesca napoletana.
* Cappella di Santa Maria della Scala (XVII secolo), patronato della famiglia Perrotti. Al suo interno vi è una cantoria e un organo di fine Settecento.
* Cappella di San Cosimo (XVI secolo): apparteneva alla famiglia Tata e veniva utilizzata come ricovero per gli appestati del 1656 e del colera del 1836.
* Cappella di Santa Maria della Pace (XVII secolo), della famiglia Perrotti.
* Cappella di Santa Maria del Piano (XVI secolo), di proprietà della famiglia Perrotti. Era un antico convento domenicano. Al suo interno si trovano una statua di sant'Antonio, san Nicola e dell'Annunziata in terracotta locale di autori ignoti<ref name="ingenioloci.beniculturali.it"/>.
* Cappella di San Marco (XVI secolo), completamente restaurata nel 2012, di proprietà della famiglia De Angelis, si colloca nei pressi del porto di San Marco<ref>{{cita web|http://www.parrocchiasanmarcoev.it/ita/chiesa_vecchia.html|Parrocchia di San Marco Evangelista|19 febbraio 2013}}</ref>.
 
===Siti archeologiciAree naturali ===
[[File:Croceoglm.JPG|thumb|Sentiero, croce luminosa e pineta di Ogliastro Marina]]
[[File:porto greco-romano di castellabate.JPG|thumb|right|150px|Porto greco-romano]]
[[File:necropoliIsola di sLicosa.marco di castellabate.JPGjpg|thumb|rightupright=1.4|150px|NecropoliIsola di Licosa]]
* Porto greco-romano: i resti di un approdo greco-romano, costruito intorno al I secolo a.C., affiorano dalle acque di San Marco in prossimità della struttura portuale moderna. Il primo nucleo abitativo del paese si è costituito proprio intorno a questo approdo. San Marco, che alcuni studiosi identificano con la città tardo-imperiale di Erculia, era quindi il centro abitato con la necropoli e il monastero, documentato fin dal 980, di Santa Maria de Gulia (probabile trasposizione di Erculia), situato lungo la strada litorale che collegava [[Paestum]] a [[Elea-Velia|Velia]]. Quello di Erculia o Ercolam veniva considerato il principale scalo di approvvigionamento per le imbarcazioni dirette al porto di Miseno nonché base militare o sito di appoggio per la flotta imperiale. Ad avvalorare ulteriormente questa ipotesi è il ritrovamento nelle acque antistanti il porto di San Marco negli anni sessanta di alcune ancore di piombo (risalenti tra il I e il II secolo) contraddistinte dalla scritta ''ter''. Questa dicitura sta indicare la tipologia di imbarcazione a cui le ancore erano destinate: le triremi<ref name="Napoli.com"/>.
 
* Costa e area marina: Castellabate si estende per 19&nbsp;km lungo il mare con l'[[area marina protetta Santa Maria di Castellabate]] e una costa variegata, frastagliata, dove si alternano scogli, alti dirupi, baie, calette naturali e dorate spiagge. Le spiagge sabbiose comunali principali sono: quella "del Pozzillo", "di Marina Piccola", "[[Media:Sscariocte.JPG|di punta dell'Inferno]]" o "dello Scario", "della Grotta", "[[Media:Ogliastro Marina.JPG|della Baia Arena]]", "della punta di Ogliastro", e "[[Media:Slagocte.JPG|del Lago]]" detta anche "ù Sciome". Numerose sono le calette naturali presenti soprattutto nella zona di [[Ogliastro Marina]], [[Licosa]] e [[Tresino]]. Le più rinomate sono "Cala della bella" e il "Saùco". La costa di Castellabate presenta una grotta naturale emersa (dove sono stati ritrovati alcuni reperti paleolitici) nei pressi dell'omonima spiaggetta sabbiosa a [[San Marco (Castellabate)|San Marco]], diverse grotte marine (come quelle di punta Pagliarolo) e fondali interessanti, mete di escursioni subacquee. Il territorio comprende diverse passeggiate lungo il mare (come quelle del lungomare "delle Tartarughe", "[[Media:Lungomareperrotti2.JPG|Tommaso Perrotti]]", "[[Media:Ldescte.JPG|Raffaello De Simone]]", "Barone Nicola Pepi" e "[[Media:Lbracale.JPG|Bracale]]"<ref name="Pel">{{Cita|Pellecchia||Pellecchia, 2010}}.</ref>.
* Necropoli: San Marco è sede di una [[necropoli]] situata nei pressi della passeggiata che dal porto moderno conduce al Pozzillo. La necropoli raggiunge i 7000 metri quadrati e le sue 151 tombe si trovano quasi esclusivamente all'interno di suoli privati. I pochi resti di quelle che spuntano dal suolo comunale sono state in parte cementificate per la realizzazione della passeggiata panoramica. In tale area venivano seppelliti i veterani della ''[[Classis Misenensis]]'', morti nei naufragi, e la gente del luogo. La tumulazione avveniva in fosse poco profonde su un promontorio di arenaria con tutto il loro corredo funebre in parte recuperato. Durante gli scavi eseguiti nel 1983 fu ritrovata nella necropoli un'epigrafe funeraria, dedicata alla giovane figlia scomparsa e conservata nel [[Museo archeologico nazionale di Pontecagnano]], che ha permesso di risalire al nome di un triarca, Antonius Priscus, comandante di una delle centinaia di [[trireme|triremi]] ancorate nel porto di Miseno. Sul posto sono state rinvenute inoltre diverse monete, monili e antichi cocci di vasellame, brocchetti, spilloni, lucerne, amuleti e vari oggetti magici contro il malocchio, come un campanello di bronzo che aveva lo scopo di scacciare gli spiriti maligni<ref name="Napoli.com"/>.
* Parco e sentieri naturali: il territorio, cuore del [[parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni]], presenta diverse aree verdi e sentieri naturali, attrezzati anche come percorsi botanici. Le aree verdi più importanti sono il bosco del Castelsandra, il parco di villa Matarazzo, le pinete di Ogliastro Marina, Licosa e Tresino, mentre i principali sentieri sono quelli tra "Ogliastro Marina e il Pozzillo" (8,6&nbsp;km), "San Marco e Licosa" (4,4&nbsp;km), "Santa Maria e Castellabate centro storico" (0,6&nbsp;km), e "Lago, Tresino, San Pietro" (9,1&nbsp;km)<ref name="DeSantis"/>.
 
* Isola di Licosa (160 metri di lunghezza e 40 metri di larghezza): da sempre importante punto di riferimento per la navigazione, rappresenta il sito naturale più caratteristico del territorio comunale con le sue pericolose secche e i suoi limpidi fondali, testimoni di numerosi affondamenti. Nelle sue acque sono visibili i resti sommersi dell'omonima città greco-romana, specialmente quelli di una villa romana e di una vasca per l'allevamento delle murene (risalente ad un periodo che va dal I secolo a.C. al I secolo d.C.). Sull'isola, dove svetta il faro e il rudere della casa del guardiano del faro, sono stati rinvenuti diversi reperti di epoca greco-romana come una lastra con un'epigrafe dedicata a [[Cerere]], un mosaico d'epoca romana e numerose ceramiche greche del V secolo a.C., conservate nel [[Museo archeologico nazionale di Paestum]]. La zona è pervasa dal mito delle [[sirene (religione greca)|sirene]]. Si crede che il nome di Licosa derivi dalla sirena [[Leucosia (mitologia)|Leucosia]], che, secondo autori come [[Licofrone]], [[Strabone]] e [[Plinio il Vecchio]], qui abitò e qui fu sepolta dopo che si gettò in mare. Anche [[Omero]], nell'''[[Odissea]]'', accenna all'isola delle sirene dal canto ammaliatore, beffate da [[Ulisse]] e il suo equipaggio<ref name="igl"/>. Ma siccome l'isola di Licosa un tempo era collegata al promontorio, prima dell'inabissamento della costa avvenuto nel IV secolo a.C., si ritiene che l'isola delle sirene possa essere la poco lontana "Secca di Vatolla" (da dove è possibile osservare [[Vatolla]]), profonda circa sei metri. [[Aristotele]] narra della presenza sull'isoletta di un tempio dedicato a [[Leucotea]], identificata con Leucosia. Altri autori, come [[Dionigi di Alicarnasso]] e [[Sesto Pompeo Festo]], sostengono che il nome [[Licosa]] sia dovuto ad una cugina o una nipote di [[Enea]] sepolta sull'isoletta ("''Leucosia insula dicta est a consobrina Aeneae ibi sepulta''")<ref name="paesesirene"/>.
===Aree naturali===
[[File:Lungomareperrotti2.JPG|thumb|left|150px|Lungomare Perrotti]]
[[File:Lungomarepepi.JPG|thumb|right|150px|Lungomare Pepi]]
* Costa e area marina: Castellabate è un comune (sede della [[area marina protetta Santa Maria di Castellabate]]) che si estende prevalentemente lungo il mare (19&nbsp;km), con una costa variegata e frastagliata, dove si alternano scogli, alti dirupi, baie, calette naturali e dorate spiagge. Le spiagge sabbiose comunali principali sono: quella "del Pozzillo", "di Marina Piccola", "di punta dell'Inferno" o "dello Scario", "della Grotta", "della Baia Arena", "della punta di Ogliastro", e "del Lago" detta anche "ù Sciome". Numerose sono le calette naturali presenti soprattutto nella zona di [[Ogliastro Marina]], [[Licosa]] e Tresino. Le più rinomate sono "Cala della bella" e il "Saùco". La costa di Castellabate presenta anche una grotta naturale emersa (dove sono stati ritrovati alcuni reperti paleolitici) nei pressi dell'omonima spiaggetta sabbiosa a [[San Marco (Castellabate)|San Marco]] e diverse grotte marine (specie nella zona di Tresino), mete di escursioni subacquee. Il territorio comprende diverse passeggiate lungo le lungomari (come quelle del lungomare "delle Tartarughe" a Ogliastro Marina, "Tommaso Perrotti", "Raffaello De Simone", "Barone Nicola Pepi" e "Bracale" a [[Santa Maria di Castellabate|Santa Maria]])<ref>{{Cita|Pellecchia||Pellecchia, 2010}}</ref>.
 
[[File:Ogliastro Marina.JPG|thumb|right|150px|Baia Arena]]
* Parco e sentieri naturali: il territorio rientra interamente nel [[parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni]] e presenta diverse aree verdi e sentieri naturali, attrezzati anche come percorsi botanici. Le aree verdi più importanti sono il bosco del Castelsandra, il parco di villa Matarazzo, le pinete di Ogliastro Marina, Licosa e Tresino, mentre i principali sentieri sono quelli tra "Ogliastro Marina e il Pozzillo" (8,6&nbsp;km), "San Marco e Licosa" (4,4&nbsp;km), "Santa Maria e Castellabate centro storico" (0,6&nbsp;km), e "Lago, Tresino, San Pietro" (9,1&nbsp;km)<ref name="DeSantis"/>.
 
* Isola di Licosa (160 metri di lunghezza e 40 metri di larghezza): con i suoi limpidi fondali e con le sue pericolose secche, rappresenta il sito naturale più caratteristico del territorio comunale. Sin dall'antichità è stata testimone di numerose tragedie del mare, essendo un luogo di transito dei commerci marittimi con la [[Grecia antica]]. Nei suoi pressi si sono verificati numerosi affondamenti che hanno lasciato sul fondo alcune navi romane dell'età imperiale con tutto il loro carico di anfore per il trasporto dell'olio e del vino, oltre a vari oggetti di vasellame. Nelle sue acque sono visibili i resti sommersi dell'omonima città greco-romana, specialmente quelli di una villa romana e di una vasca per l'allevamento delle murene (risalente ad un periodo che va dal I secolo a.C. al I secolo d.C.) che serviva all'allevamento di diverse specie di pesci e di murene per i patrizi romani, i quali possedevano numerose ville nel territorio. Sull'isola, dove svetta il faro e il rudere della casa del guardiano del faro, sono stati rinvenuti diversi reperti di epoca greco-romana come una lastra con un'epigrafe dedicata a [[Cerere]], un mosaico d'epoca romana e numerose ceramiche greche del V secolo a.C. conservate nel [[Museo archeologico nazionale di Paestum]].[[File:Isola di Licosa.jpg|thumb|left|400px|Tramonto isola di Licosa]] La zona è pervasa dal mito delle [[sirene]]. Si crede che il nome di Licosa derivi dalla sirena Leucosia, che, secondo autori come [[Strabone]] e [[Gaio Plinio Secondo|Plinio]], qui abitò e qui fu sepolta dopo che si gettò in mare. Anche [[Omero]] nell'''[[Odissea]]'' accenna a Leucosia, una delle sirene che con Ligea e a Parthenope incontra [[Ulisse]] e il suo equipaggio. L'eroe greco, conoscendo la fama delle sirene che adescano i naviganti con il canto, sfugge al loro malefico intento con uno stratagemma. Le ninfe beffate e in preda all'ira si gettano in mare per raggiungere la nave di Ulisse ma, soffocate dalle lacrime e dallo sforzo, annegano tra i flutti. I loro corpi senza vita portati dalle onde approdano in luoghi diversi del litorale: Partenope a [[Napoli]], Ligea in [[Calabria]] e Leucosia a Castellabate<ref name="ingenioloci.beniculturali.it"/>. Si racconta, inoltre, che sull'isoletta ci fosse anche un tempio dedicato proprio alle sirene (a Leucotea). Ma siccome l'isola di Licosa un tempo era collegata al promontorio prima dell'inabissamento della costa avvenuto nel IV secolo a.C. si ritiene che all'epoca omerica l'isola delle sirene fosse la poco lontana "Secca di Vatolla" (così denominata perché da lì è possibile osservare il paese di [[Vatolla]]), profonda circa sei metri. Altri autori, come il grammatico latino [[Sesto Pompeo Festo]], sostengono che il nome [[Licosa]] sia dovuto ad una cugina o una nipote di [[Enea]] sepolta sull'isoletta ("''Leucosia insula dicta est a consobrina Aeneae ibi sepulta''")<ref name="paesesirene"/>.
 
===Statue, monumenti, fontane e targhe===
[[File:Lago artificiale(castellabate).JPG|thumb|right|200px|Lago con cascata]]
* Monumento ai caduti: è posto in piazza Lucia a Santa Maria ed è formato dalla statua di un soldato che sovrasta l'elenco dei cittadini caduti nei due conflitti mondiali.
* Monumento ai caduti del sommergibile [[Velella (sommergibile 1937)|Velella]], posto nel piazzale di punta dell'Inferno a Santa Maria.
* Lago artificiale con cascata: realizzato a Lago in piazza Madre Teresa di Calcutta, ricorda l'origine lacustre della frazione.
[[File:Statuasmariaamare.JPG|thumb|left|150px|Statua Santa Maria a Mare]]
* Statua di san Costabile Gentilcore: collocata il 2011 nel castello dell'abate e rivolta verso il golfo di Castellabate.
* Statua del beato [[Simeone Abate|Simeone]]: posta nel 1989 nei pressi della basilica pontificia Santa Maria de Gulia.
* Statua di santa Maria a Mare: una statua di bronzo posta sul fondale marino di Santa Maria a protezione delle immersioni.
* Statue delle Madonne poste a Marina Piccola (Santa Maria), punta dell'Inferno (Santa Maria), punta di Ogliastro e piazza Giovanni Paolo II a [[Ogliastro Marina]].
* Croce luminosa: posta in piazza Giovanni Paolo II a Ogliastro Marina.
* Basso rilievo di monsignor Farina: posto alla base del campanile di Santa Maria de Gulia in ricordo del parroco di Castellabate.
* Lapide commemorativa dei caduti del Velella: posta il 15 settembre 2002 nel molo di punta Licosa. È composta da un monumento circolare di bronzo che raffigura un angelo in volo con una corona di fiori mentre il sommergibile affonda e una lapide che contiene i nomi dei membri dell'equipaggio.
* Targhe commemorative dedicate a [[Ruggero Leoncavallo]] (piazza 10 ottobre 1123), [[Francesco Matarazzo]] (palazzo Matarazzo), [[Luigi Guercio]] (piazza Luigi Guercio) e [[Gioacchino Murat]] (palazzo Perrotti).
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Castellabate}}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2010 a Castellabate2015 risultano residenti 460661 cittadini stranieri (57,6019% della popolazione comunale). Le dieci comunità più numerose sono:<ref>{{cita web | 1 = http://demo.istat.it/str2010str2015/index.html | 2 = Istat |30 settembre3 = 23 agosto 2016 | dataarchivio = 23 agosto 2018 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20180823210532/http://demo.istat.it/str2015/ | urlmorto = sì 2012}}</ref>.
 
# [[Romania]], 271
{| class="wikitable sortable" style="text-align:right; font-size:95%;"
# [[Brasile]], 91
! Pos. !! Cittadinanza !! Popolazione
# [[Tunisia]], 50
|-
# [[Ucraina]], 43
| 1 || align=left| {{Bandiera|Romania|nome}} || 161
# [[Germania]], 41
|-
# [[Polonia]], 25
| 2 || align=left| {{Bandiera|Tunisia|nome}} || 60
# [[Pakistan]], 23
|-
# [[Marocco]], 20
| 3 || align=left| {{Bandiera|Brasile|nome}} || 48
|-
| 4 || align=left| {{Bandiera|Germania|nome}} || 36
|-
| 5 || align=left| {{Bandiera|Ucraina|nome}} || 30
|-
| 6 || align=left| {{Bandiera|Polonia|nome}} || 27
|-
| 7 || align=left| {{Bandiera|Marocco|nome}} || 18
|-
| 8 || align=left| {{Bandiera|Bulgaria|nome}} || 11
|-
| 9 || align=left| {{Bandiera|Pakistan|nome}} || 10
|-
|10 || align=left| {{Bandiera|Regno Unito|nome}} || 8
|-
|}
 
=== Dialetto ===
{{vedi anche|Dialetto cilentano meridionale}}
Il dialetto che parlano i castellabatesi è il [[Dialetto cilentano|cilentano]], ma con alcune varianti e peculiarità che lo differenziano anche da quello dei paesi immediatamente confinantilimitrofi (uso della "e" al posto della "i" per una serie di vocaboli e per l'articolo determinativo "u" invece di "lu"). È molto simile al [[dialetto cilentano meridionale]] specie per quanto riguarda la pronuncia chiara e distinta delle vocali finali (come nei dialetti dell'estremo sud) a differenza degli altri dialetti campani che le indeboliscono), la doppia "l" che diventa doppia "d," e l'uso della forma del doppio congiuntivo (es. "si u sapia, tu dicia)", come in siciliano, espressione che in italiano è tradotta con un congiuntivo e un condizionale ("se lo sapessi, te lo direi") e per l'articolo determinativo "u" invece di "lu"<ref>{{cita webCita|http://web.tiscalinet.it/Acquavena/dialetto.htmRohlfs|Il dialetto cilentano|29Rohlfs, maggio 20121988}}.</ref>.
 
=== Religione ===
[[File:Chiesaoglm.JPG|thumb|Chiesa Santa Maria delle Grazie]]
 
Castellabate affonda le sue radici storiche nella cultura cristiana, essendo stata amministrata per diversi secoli dai benedettini della [[Badia di Cava]]. La maggioranza della popolazione locale è di religione cristiana ([[Chiesa cattolica]]). Il comune appartiene alla [[diocesi di Vallo della Lucania]] e conta cinque parrocchie:
* parrocchia della basilica minore Santa Maria Assunta a Castellabate;
* parrocchia di San Marco Evangelista a [[San Marco (Castellabate)|San Marco]];
* parrocchia di Santa Maria a Mare a [[Santa Maria di Castellabate|Santa Maria]];
* parrocchia di Sant'Antonio da Padova a [[Lago (Castellabate)|Lago]];
* parrocchia di Santa Maria delle Grazie a [[Ogliastro Marina]]<ref>{{cita web|url=http://www.diocesivallodellalucania.it/diocesi/index.php?option=com_content&task=view&id=60&Itemid=110|titolo=Diocesi di Vallo della Lucania|accesso=29 maggio 2012}}</ref>.
 
==== San Costabile Gentilcore ====
[[File:San CostabileScostabile.JPG|thumb|right|110px|SanStatua di san Costabile]]
La popolazione di Castellabate ha una particolare devozione per san [[Costabile Gentilcore|Costabile]]. Al santo cilentano sono stati attribuiti diversi miracoli e leggende, legate ai periodi di difficoltà storici del borgo: le epidemie di [[peste]] e [[colera]], gli assalti saraceni e il secondo conflitto mondiale. La leggenda più tramandata è quella delle capre, che narra di cinque navi pirate pronte ad assalire Castellabate. I suoi abitanti, impauriti, lasciarono di fretta le proprie abitazioni per rifugiarsi nel castello in cima al colle. La sera, quando la speranza di salvezza per gli assediati stava venendo meno, si videro circa settecento capre con delle fiaccole legate alle corna, guidate da san Costabile, che si dirigevano verso il litorale dove i Turchi si apprestavano a dare l'assalto. Questi pensando che si trattasse di un considerevole numero di castellabatesi pronti a difendere l'abitato, abbandonarono l'intento di assalire il borgo e tolsero le ancore<ref name="ingenioloci.beniculturali.it"/>.
 
La popolazione di Castellabate ha una particolare devozione per [[san Costabile]], al quale sono stati attribuiti diversi miracoli e leggende, legate ai periodi di difficoltà storici del borgo: le epidemie di [[peste]] e [[colera]], gli assalti saraceni e il secondo conflitto mondiale. La leggenda più tramandata è quella delle capre, che narra di cinque navi pirate che nel 1623 erano pronte ad assalire Castellabate. I suoi abitanti, impauriti, lasciarono di fretta le proprie abitazioni per rifugiarsi nel castello in cima al colle. La sera, quando la speranza di salvezza per gli assediati stava venendo meno, si videro circa settecento capre con delle fiaccole legate alle corna, guidate da san Costabile, che si dirigevano verso il litorale dove i Turchi si apprestavano a dare l'assalto. Questi pensando che si trattasse di un considerevole numero di castellabatesi pronti a difendere l'abitato, abbandonarono l'intento di assalire il borgo e tolsero le ancore<ref name="igl"/>.
===Tradizioni e folclore===
*Il giorno dell'[[Epifania]] tutti i bambini nati nell'anno precedente, accompagnati dai genitori sfilano in processione all'interno della basilica pontificia Santa Maria De Gulia, precedute dal [[sacerdote]], dai chierichetti e da un gentiluomo prescelto, che copre il capo dell'ufficiante con un antico ombrello in tessuto damascato, in ossequio al bambinello appena nato. È il segno della vita che si ripete di anno in anno<ref name="ingenioloci.beniculturali.it"/>.
*Il giorno dei morti (il [[2 novembre]]) è consuetudine nelle case delle famiglie di Castellabate far cuocere i “cicci”, un misto di grano, granone, [[cicer arietinum|ceci]] e [[Phaseolus vulgaris|fagioli]]. È l'unico pasto della giornata in segno di rispetto e di lutto verso i trapassati<ref name="ingenioloci.beniculturali.it"/>.
 
=== Tradizioni e folclore ===
===Qualità della vita===
[[File:Processione_smarco.jpg|thumb|Processione di San Marco]]
* 4 Vele: attribuite da [[Legambiente]] a Castellabate nella ''[[Guida Blu]]'' 2012. Sono stati premiati: lo stato di conservazione del territorio (3 “petali” su 5), la qualità dell'accoglienza turistica (2 “stelle” su 5), la pulizia del mare e delle spiagge (bollino “Mare e spiagge”), la gestione sostenibile (bollino “Sostenibilità ambientale”), la presenza di fondali interessanti (bollino “Sub”) e di luoghi d'interesse storico-culturale (bollino “Non solo mare”)<ref name="vele"/>.
* Festa di [[san Costabile]] (17 febbraio), patrono del comune di Castellabate.
* [[File:Blue Flag Logo.svg|25px]] [[Bandiera Blu]] 2012: dal 1999 a Castellabate è stata assegnata la Bandiera Blu [[Foundation for Environmental Education|Fee]] per premiare la qualità delle acque di balneazione, le spiagge e i servizi offerti<ref name="bluflag"/>.
* Festa di san [[Marco evangelista]] (25 aprile), che si caratterizza per la processione del santo patrono di [[San Marco (Castellabate)|San Marco]] con le barche via mare.
* [[Bandiera verde]] 2012: la quale premia le località balneari che dispongono di spiagge adatte ai bambini secondo indagini redatte da pediatri<ref name="greenflag"/>.
* Festa di [[santa Maria a Mare]] (15 agosto), patrona di Santa Maria, che si caratterizza per lo spettacolo dei fuochi artificiali di mezzanotte in mare. Il 13 agosto si svolge la fiera<ref name="igl"/>.
* [[File:Logo index.gif|50px]] [[I borghi più belli d'Italia]]: Castellabate, grazie all'armonia architettonica del suo tessuto urbano, alla qualità del patrimonio edilizio e alla vivibilità del borgo in termini di attività e di servizi al cittadino, è inserito nella lista dei "Borghi più belli d'Italia"<ref>
* Il giorno dell'[[Epifania]] tutti i bambini nati nell'anno precedente, accompagnati dai genitori, sfilano in processione nella basilica pontificia Santa Maria de Gulia, preceduti dal [[sacerdote]], dai chierichetti e da un prescelto, che copre il capo dell'ufficiante con un ombrello damascato, in ossequio alla [[nascita di Gesù]]. È il segno della vita che si ripete ogni anno<ref name="igl"/>.
{{Cita news|autore = Tiziana Cozzi|url =http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/03/01/sei-borghi-tra-piu-belli-italia.html|titolo =Sei borghi tra i più belli d'Italia|pubblicazione =[[La Repubblica]]|data = 01 marzo 2009}}</ref>.
* Il giorno della [[commemorazione dei defunti]] è consuetudine nelle case delle famiglie di Castellabate far cuocere i “cicci”, un misto di grano, granone, [[ceci]] e [[fagioli]]. È l'unico pasto della giornata in segno di lutto<ref name="igl"/>.
* Città del bio: il comune è promotore della diffusione delle produzioni biologiche, del consumo etico, dello sviluppo ecosostenibile e della qualità della vita<ref name="biocity"/>.
* Stuzza (14 agosto): una prova di abilità che si tiene nelle acque di Marina Piccola a Santa Maria. Il gioco consiste nel recuperare tre bandierine poste all'estremità di un palo di 17 metri, sospeso orizzontalmente e cosparso di grasso al fine di renderlo estremamente scivoloso. Il vincitore è colui che camminando sul palo senza scivolare in acqua riesce a raccogliere la bandierina più lontana. Alla gara possono partecipare i ragazzi di sesso maschile residenti o originari della frazione<ref>{{Cita|Scognamillo, Sambroia|pp. 60-63|Scognamillo, Sambroia, 1994}}.</ref><ref>{{Cita web|url =https://www.infocilento.it/2019/08/11/a-santa-maria-di-castellabate-torna-il-palio-della-stuzza/|titolo =A Santa Maria di Castellabate torna il Palio della Stuzza|accesso = 29 luglio 2020}}</ref>
* Gioiello d'Italia 2012: un riconoscimento attribuito dal ministro per gli affari regionali, il turismo e lo sport a ventuno comuni italiani sotto i sessantamila abitanti per promuovere il loro patrimonio architettonico ambientale, l’offerta turistica e quella culturale<ref name="gioiello"/>.
* La più bella sei tu: Legambiente inserisce le spiagge di [[Licosa]] tra le undici spiagge più belle d'Italia nel concorso "La più bella sei tu", in cui esperti di fauna e botanica, architetti del paesaggio e ambientalisti hanno valutato la qualità del paesaggio, la gestione dei luoghi, l'impatto turistico e le eccellenze naturalistiche. Le spiagge individuate custodiscono ecosistemi incontaminati da preservare<ref name="bella6tu"/>.
 
=== Qualità della vita ===
==Cultura==
[[File:Lungomarepepi.JPG|thumb|upright=1.4|Il mare di Castellabate a lungomare Pepi]]
===Istruzione===
====Scuole====
Hanno sede a Castellabate sei scuole dell'infanzia; quattro scuole primarie, tre scuole medie inferiori, due scuole superiori pubbliche (l'istituto professionale industria e artigianato Manlio De Vivo e l'istituto tecnico nautico) e quattro scuole superiori private (l'istituto professionale per i servizi sociali, il liceo scientifico, l'istituto tecnico commerciale e l'istituto professionale alberghiero) della Fondazione Passarelli<ref>{{cita web|http://www.comuni-italiani.it/065/031/scuole/|Lista scuole a Castellabate|29 maggio 2012}}</ref>.
 
* 4 Vele: attribuite da [[Legambiente]] a Castellabate nella ''[[Guida Blu]]'' 2016. Sono stati premiati: lo stato di conservazione del territorio (3 “petali” su 5), la qualità dell'accoglienza turistica (2 “stelle” su 5), la pulizia del mare e delle spiagge (bollino “onda”), la presenza di fondali interessanti (bollino “sub”) e di luoghi d'interesse storico-culturale (bollino “castello”) e le iniziative di gestione sostenibile (bollino "foglia")<ref>{{cita web|http://www.legambiente.it/guida-blu/2016|Guida Blu 2016|27 giugno 2016}}</ref>.
====Biblioteche====
* [[Bandiera blu]] 2016: dal 1999 a Castellabate è stata assegnata la Bandiera Blu [[Foundation for Environmental Education|Fee]] per premiare la qualità delle acque di balneazione, le spiagge e i servizi offerti<ref>{{cita web|http://www.bandierablu.org/common/index.asp|Bandiera blu|23 giugno 2016}}</ref>.
* Biblioteca comunale
* Bandiera verde 2016: la quale premia le località balneari che dispongono di spiagge adatte ai bambini secondo indagini redatte da pediatri<ref>{{Cita news|url=http://lacittadisalerno.gelocal.it/salerno/cronaca/2016/04/03/news/bandiera-verde-sulle-spiagge-per-i-bimbi-1.13237272?refresh_ce|titolo = Bandiera verde sulle spiagge per i bimbi|pubblicazione =La Città di Salerno|data = 3 aprile 2016}}</ref>
* Biblioteca parrocchiale<ref>{{cita web|url=http://archivio.comune.castellabate.sa.it/turismo/subcat.asp?subareeID=89|titolo=Biblioteche e musei|accesso=29 maggio 2012}}</ref>
* [[Borghi più belli d'Italia]]: per l'armonia architettonica, qualità artistico-storica, del patrimonio edilizio, vivibilità e servizi al cittadino, il borgo di Castellabate è inserito nella lista del club che valorizza i piccoli centri italiani<ref name="borghitalia"/>.
* Biblioteca Passarelli
* Città del bio: il comune è promotore delle produzioni biologiche, del consumo etico, dello sviluppo ecosostenibile e della qualità della vita<ref>{{cita web|http://www.comuni-italiani.it/associazioni/bio/|Associazione Città del bio|29 maggio 2012}}</ref>.
* Biblioteca del calcio [[Andrea Fortunato]]<ref>{{cita web|url=http://www.assocalciatori.it/LinkClick.aspx?fileticket=2Y9JCOqMCyQ%3D&tabid=157&language=en-US|titolo=Una biblioteca per il calcio|accesso=29 maggio 2012}}</ref>
* Gioiello d'Italia 2012: un riconoscimento attribuito dal [[Dipartimento per il turismo]] a ventuno comuni italiani sotto i sessantamila abitanti per promuovere il loro patrimonio architettonico ambientale, l'offerta turistica e quella culturale<ref>{{cita web |1=http://denaro.it/blog/2013/02/12/turismo-sostenibile-21-gioielli-castellabate-e-lunico-campano/ |2=Turismo sostenibile, 21 Gioielli: Castellabate è l'unico campano |accesso=7 aprile 2021 |urlarchivio=https://archive.is/20130413012445/http://denaro.it/blog/2013/02/12/turismo-sostenibile-21-gioielli-castellabate-e-lunico-campano/ |dataarchivio=13 aprile 2013 }}</ref>.
* La più bella sei tu: Legambiente inserisce le spiagge di [[Licosa]] tra le undici spiagge più belle d'Italia nel concorso "La più bella sei tu", in cui esperti di fauna e botanica, architetti del paesaggio e ambientalisti hanno valutato la qualità del paesaggio, la gestione dei luoghi, l'impatto turistico e le eccellenze naturalistiche. Le spiagge individuate custodiscono ecosistemi incontaminati da preservare<ref>{{cita web |1=http://www.viaggimagazine.it/articoli/001218 |2=La più bella sei tu |3=29 maggio 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160309185207/http://viaggimagazine.it/articoli/001218 |dataarchivio=9 marzo 2016 |urlmorto=sì }}</ref>.
 
====Musei== Cultura ==
=== Istruzione ===
* Museo del mare: ha sede a villa Matarazzo e contiene i reperti archeologici rinvenuti nelle acque circostanti come le anfore trasportate attorno al I secolo a.C. provenienti da un relitto romano immerso ad oltre 40 metri al largo di punta Licosa e riportato alla luce nel 1990<ref>{{cita web|http://archivio.comune.castellabate.sa.it/turismo/antiquarium.asp|Antiquarium comunale|29 maggio 2012}}</ref>.
==== Biblioteche ====
* Museo d'arte sacra: nato grazie all'opera di monsignor Alfonso Maria Farina, raccoglie tele, statue, arredi, paramenti sacri e argenti dal XVI al XX secolo, provenienti dalle parrocchie e dalle cappelle, alcune delle quali non più esistenti<ref>{{cita web|url=http://www.incampania.com/beniculturali.cfm?s=5&Menu_ID=211&Sub_ID=213&Info_ID=4394|titolo=Museo parrocchiale d'arte sacra|accesso=29 maggio 2012}}</ref>.
[[File:Biblioparrcte.JPG|thumb|Biblioteca parrocchiale vista dal corso Andrea Matarazzi.]]
 
* Biblioteca comunale
===Media===
* Biblioteca parrocchiale<ref>{{cita web|url=http://archivio.comune.castellabate.sa.it/turismo/subcat.asp?subareeID=89|titolo=Biblioteche e musei|accesso=29 maggio 2012|dataarchivio=6 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160306085652/http://archivio.comune.castellabate.sa.it/turismo/subcat.asp?subareeID=89|urlmorto=sì}}</ref>
====Radio====
* Biblioteca del calcio [[Andrea Fortunato]]<ref name="AF">{{cita web|1=http://www.bibliotecaandreafortunato.tv/|titolo=Biblioteca e museo del calcio Andrea Fortunato|accesso=6 marzo 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130727214342/http://www.bibliotecaandreafortunato.tv/#|dataarchivio=27 luglio 2013|urlmorto=sì}}</ref>
* Radio Santa Maria (inattiva)
 
====Stampa Scuole ====
Hanno sede a Castellabate:
* la rivista mensile ''L'Editoriale''<ref>{{Cita news|url =http://lacittadisalerno.gelocal.it/cronaca/2012/12/30/news/l-editoriale-di-angelo-guzzo-nuova-sentinella-di-democrazia-1.6274298|titolo =“L’Editoriale” di Angelo Guzzo nuova “sentinella di democrazia”|pubblicazione =[[La Città]]|data =30 dicembre 2012}}</ref>
* sette scuole dell'infanzia;
* quattro scuole primarie;
* due scuole medie inferiori;
* una scuola superiore pubblica (Istituto professionale industria e artigianato Manlio De Vivo)
* quattro scuole superiori private (istituto professionale per i servizi sociali, liceo scientifico, istituto tecnico commerciale e istituto professionale alberghiero) della Fondazione Passarelli<ref>{{cita web|http://www.comuni-italiani.it/065/031/scuole/|Lista scuole a Castellabate|29 maggio 2012}}</ref>.
 
====Cinema Musei ====
[[File:castellabatebenvenutialsudMuseoascte.JPG|thumb|left|200px|CartellonisticaMuseo d'arte sacra]]
Sono state girate a Castellabate le riprese di sei film:
* ''[[Cavalli si nasce]]'' (1989), di [[Sergio Staino]], girato presso porto delle Gatte, la "Torretta", la pineta di [[Licosa]] e palazzo Perrotti<ref>{{cita web|url=http://www.cineconomy.com/2010/eng/news.php?news=1235|titolo=Benvenuti al Sud, quello vero|accesso=13 giugno 2012}}</ref>.
* ''[[Noi credevamo]]'' (2009), di [[Mario Martone]], che ha avuto tra le sue ___location il porto delle Gatte e il mare di Santa Maria dal 24 al 27 maggio del 2009<ref>{{Cita news|autore =Giorgio Mottola|url =http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/spettacoli/2009/11-maggio-2009/castellabate-___location-cinematografica-martone-girera-film-noi-credevamo-1501342861868.shtml|titolo =Castellabate, ___location cinematografica. Martone girerà il film "Noi credevamo"|pubblicazione =[[Corriere del Mezzogiorno]]|data =11 maggio 2009}}</ref>.
* ''[[Benvenuti al Sud]]'' (2010), di [[Luca Miniero]]. La pellicola è stata girata dal 5 settembre al 10 ottobre 2009 tra la piazza 10 ottobre 1123, il Belvedere di San Costabile, palazzo Perrotti, il borgo medievale, la "Torretta", il porto di San Marco, il porto delle Gatte e Marina Piccola. Il film ha riscosso un notevole successo di pubblico agendo anche da volano per la promozione turistica del comune, al quale sono stati dedicati trasmissioni televisive<ref name="archivio.comune.castellabate.sa.it"/> e articoli di quotidiani nazionali<ref name="cineturismo">{{cita web|url=http://www.cineturismo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=88:castellabate&catid=9:news-dallitalia&Itemid=21|titolo=Castellabate...Benvenuti nelle ___location del Sud!|accesso=29 maggio 2012}}</ref>.
* ''[[Benvenuti al Nord]]'' (2011), di [[Luca Miniero]]. Castellabate è stato il set del sequel di ''Benvenuti al Sud'' dal 4 al 9 settembre 2011. Le principali ___location del film sono state piazza 10 ottobre 1123, il Belvedere di San Costabile, il borgo medievale, il lungomare Tommaso Perrotti e il porto delle Gatte<ref name="BaN">{{Cita news|url =http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/spettacoli/2011/31-agosto-2011/mozzarella-gorgonzola-gemellaggio-benedetto-benvenuti-al-nord-1901406441480.shtml|titolo =Mozzarella e gorgonzola, gemellaggio benedetto da «Benvenuti al... Nord|pubblicazione =[[Corriere del Mezzogiorno]]|data =31 agosto 2011}}</ref>.
* ''[[11 metri]]'' (2011), di Francesco Del Grosso, film documentario sulla vita di [[Agostino Di Bartolomei]] girato a San Marco<ref name="DB">{{cita web|http://www.cinemaitaliano.info/undicimetri|11 metri|29 maggio 2012}}</ref>.
* ''Il pesce pettine'' (2013), di [[Maria Pia Cerulo]]<ref>{{cita web|http://www.mymovies.it/film/2013/ilpescepettine/|Il pesce pettine|14 febbraio 2013}}</ref>.
 
* Mostra permanente "Mare antico": ha sede nel Castello dell'abate e contiene i reperti archeologici rinvenuti nelle acque circostanti. I più importanti sono le anfore del I secolo a.C. provenienti dal relitto di una nave romana, affondata al largo di Licosa e riportata alla luce nel 1990<ref name="lg2"/>.
Inoltre Castellabate è stata citata dall'attore [[Claudio Bisio]] nel [[film]] ''[[Femmine contro maschi]]''.
* [[Museo d'arte sacra di Castellabate]]
* Museo del calcio Andrea Fortunato: espone le magliette da calcio autografate di svariati giocatori professionisti<ref name="AF"/>.
 
=== Media ===
Il 20 novembre 2010 il Comune di Castellabate ha vinto il trofeo "Ciak Festival" del sessantaquattresimo [[Festival del cinema di Salerno]] (sezione film turistici) con il film ''Castellabate: una risorsa di tesori'', un documentario sulla storia di Castellabate<ref>{{cita web|http://www.festivaldelcinema.it/UploadDoc/UploadNews/Premi%202010.doc|Festival internazionale del cinema di Salerno|29 maggio 2012}}</ref>.
==== Stampa ====
* Rivista mensile ''L'Editoriale''<ref>{{Cita news|url =http://lacittadisalerno.gelocal.it/cronaca/2012/12/30/news/l-editoriale-di-angelo-guzzo-nuova-sentinella-di-democrazia-1.6274298|titolo =“L'Editoriale” di Angelo Guzzo nuova “sentinella di democrazia”|pubblicazione =[[la Città (quotidiano)|La Città]]|data =30 dicembre 2012|urlmorto =sì}}</ref>
 
==== Radio ====
Il 15 e il 16 aprile 2011 si è svolto a Castellabate, nella ___location di villa Matarazzo e del castello dell'abate, il Festival cinematografico Unitaly per premiare il migliore spot a livello nazionale con tema l'unità d'Italia. La giuria del concorso è stata presieduta dall'attore e regista [[Michele Placido]]<ref>{{cita web|http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cinema/2011/04/14/visualizza_new.html_901573414.html|L'Unità d'Italia in un minuto|29 maggio 2012}}</ref>.
* Radio Amore (ex Radio Santa Maria)<ref>{{cita web | 1 = http://www.paginebianche.it/castellabate/radio-amore-salerno.4186131 | 2 = Radio Amore Salerno | 3 = 8 giugno 2013 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160324052507/http://www.paginebianche.it/castellabate/radio-amore-salerno.4186131 | dataarchivio = 24 marzo 2016 | urlmorto = sì }}</ref>
 
==== Televisione ====
Dal 10 al 16 settembre 2012 si è svolto a Castellabate il Festival internazionale del cinema a tema gastronomico Cinecibo nella ___location di Marina piccola e del castello dell'abate. La manifestazione ha visto la presenza di attori quali [[Ricky Tognazzi]], [[Simona Izzo]], [[Francesca Inaudi]], [[Donatella Finocchiaro]], [[Alessandro Siani]] (presidente di giuria), [[Roberto Farnesi]], [[Sergio Assisi]] e [[Patrizio Rispo]]<ref>{{cita web|http://www.cinecibo.it/|Cinecibo|25 settembre 2012}}</ref>.
* Sole tv (inattiva)<ref name="BaS"/>
 
====Televisione= Teatro ===
* Associazione culturale ActorSud<ref>{{cita web | 1 = http://www.comune.castellabate.sa.it/albo-comunale-delle-associazioni.html | 2 = Albo comunale delle associazioni | 3 = 29 aprile 2013 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20130612214417/http://www.comune.castellabate.sa.it/albo-comunale-delle-associazioni.html | dataarchivio = 12 giugno 2013 | urlmorto = sì }}</ref>
=====Televisioni locali=====
* Sole tv (inattiva) <ref>{{cita web|http://www.salernomagazine.it/index.php/archives/6848|Gli schermi delle tv campane saranno illuminati da “Sole tv”, nuova emittente televisiva|29 maggio 2012}}</ref>
 
=== Cinema ===
=====Programmi televisivi dedicati a Castellabate=====
[[File:Benvenuti al Nord (2012) - Alessandro Siani (edited).jpg|thumb|Alessandro Siani sul set di ''Benvenuti al Nord'' a Castellabate]]
[[File:Cabreizoacastellabate.JPG|thumb|right|100px|Cabrerizo]]
[[File:Cinecibo1.jpg|thumb|Cinecibo]]
* ''Mare latino'': il programma estivo di [[Raiuno]] condotto da [[Massimo Giletti]] e [[Miriam Leone]] nel 2009 è stato trasmesso interamente dal porto di San Marco. Gli ospiti della serata ([[Patty Pravo]], [[Lola Ponce]], [[Giò Di Tonno]]) sono stati chiamati a condividere le esperienze e i racconti legati a questa terra<ref>{{Cita news|url =http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/spettacoli/2009/5-agosto-2009/san-marco-castellabate-giletti-presenta-mare-latino-1601637472391.shtml|titolo = San Marco di Castellabate, Giletti presenta "Mare Latino"|pubblicazione = [[Corriere del Mezzogiorno]]|data =05 agosto 2009}}</ref>.
* ''[[Porta a porta]]'': il 2 novembre 2010 la trasmissione condotta da [[Bruno Vespa]] ha dedicato una puntata al film italiano campione di incassi ''[[Benvenuti al Sud]]'' e alla sua [[___location]]: il Comune di Castellabate<ref name="archivio.comune.castellabate.sa.it">{{cita web|url=http://archivio.comune.castellabate.sa.it/news.asp?id=832|titolo=Stasera a ''Porta a porta'': il film ''Benvenuti al Sud'' e Castellabate|accesso=29 maggio 2012}}</ref>.
* ''[[Ballando con le stelle]]'': il talent show di Raiuno condotto da [[Milly Carlucci]], il 9 aprile 2011 ha dedicato un servizio a Castellabate, paese di origine della famiglia di [[Bruno Cabrerizo]], uno dei partecipanti alla trasmissione. Il modello brasiliano insieme alla ballerina professionista Ola Karieva il 6 aprile 2011 con le telecamere [[RAI]] aveva visitato il borgo e la marina del paese cilentano<ref>{{Cita news|url = http://www.salernoinprima.it/comuni/alento-e-monte-stella/7081-bruno-cabrerizo-da-qballando-con-le-stelleq-a-castellabate.html|titolo = Bruno Cabrerizo, da "Ballando con le stelle" a Castellabate|pubblicazione =SalernoinPrima|data =06 aprile 2011}}</ref>.
* ''[[Mezzogiorno in famiglia]]'': il comune di Castellabate il 4 e il 5 febbraio 2012 ha partecipato con la sua squadra, capitanata da [[Debora Caprioglio]], ai giochi del programma condotto da [[Amadeus (conduttore televisivo)|Amadeus]] e [[Laura Barriales]] sfidando il comune di [[Canelli]]<ref>{{cita web|http://www.ufficiostampa.rai.it/comunicati_tv/20120203/rai2__canelli_e_castellabate_a_mezzogiorno_in_famiglia.html|Rai2: Canelli e Castellabate a ''Mezzogiorno in famiglia''|29 maggio 2012}}</ref>.
 
Nel Comune erano presenti ben tre sale cinematografiche.
===Musica===
====Associazione concerto bandistico Santa Cecilia====
Il complesso bandistico Santa Cecilia è stato costituito nel 1848 ad opera del maestro Petruzzelli, il quale si trovava in Castellabate come esiliato politico in seguito ai moti risorgimentali. Ebbe inizio sotto forma di [[Orchestra|filarmonica]], il cui scopo primario era programmare inni e canzoni patriottiche. Il concerto musicale ha seguito gli eventi politici e patriottici del paese. Il complesso bandistico si esibisce non solo nel Cilento o in [[Campania]] ma anche anche in altre regioni italiane. Si è trasformato poi in "Associazione concerto bandistico Santa Cecilia " ed ha istituito campus e corsi di orientamento musicale per dare ai giovani la possibilità di avvicinarsi alla [[musica]]. L'associazione ha anche preso parte a [[programmi televisivi]] come la ''Domenica del villaggio'' di [[Davide Mengacci]] nella puntata di [[Agropoli]], [[Acciaroli]] e Castellabate e al film ''[[Benvenuti al Sud]]''. Al concerto bandistico cilentano nel 2011 è stato assegnato il riconoscimento di "Gruppo musicale di interesse nazionale" dal ministero per i Beni e le attività culturali per il suo interesse storico-culturale<ref>{{cita web|url=http://www.bandacastellabate.it/banda/index.php?option=com_content&view=article&id=45&Itemid=54|titolo=Associazione concerto bandistico Santa Cecilia|accesso=29 maggio 2012}}</ref>.
 
* Il Cinema Arena Chiccaral (all'aperto) nella frazione di [[San Marco (Castellabate)|San Marco di Castellabate]] (inattiva)
====DOC Rock====
* Il Cinema Angelina a [[Santa Maria di Castellabate]] (inattiva)
I DOC Rock sono un [[gruppo musicale]] che il 14 novembre 1996 ha partecipato con la canzone ''Che c'è di rock'' a [[Sanremo Giovani 1996]] conquistando il terzo posto della serata, che garantiva la partecipazione al [[Festival di Sanremo 1997]], dove la band cilentana ha gareggiato nella categoria "nuove proposte" con la canzone ''Secolo crudele''. Il tastierista Bruno Manente e il cantante-chitarrista Costabile Chiariello sono originari di Castellabate<ref>{{cita web|url=http://www.informazione.campania.it/portale/modules.php?name=News&file=print&sid=27597|titolo=Castellabate, giornata della bandiera, tanti i premiati|accesso=29 maggio 2012}}</ref>.
* Il Cinema Kursaal (all'aperto) a [[Lago (Castellabate)|Zona Lago]] (inattiva).
 
Sono state girate a Castellabate le riprese di sei film:
===Cucina===
[[File:Fichi bianchi del cilento.jpg|thumb|left|200px|Fichi con la cioccolata]]
* "[[Ficus carica|Fichi]] mpaccati" (essiccati in graticci di [[genisteae|ginestra]] e riempiti di [[mandorla|mandorle]], [[foeniculum vulgare|finocchio]] e [[Citrus × limon|limone]])
* "Fichi con la [[cioccolato|cioccolata]]"<ref>{{Cita|Baldi, La Greca|pp.234-235|Baldi, La Greca, 2011}}</ref>
* "Scauratielli" (zeppole zuccherate)
* "Nocche" (pasticelle con crema o cioccolata)
* [[Engraulis encrasicolus|Alici]]: "marinate" (immerse in aceto o limone)
* Alici "in tortiera" (ricoperte col pane grattugiato)
* Alici "salate" (pressate e conservate con il sale)
* Alici "mbuttunate" (farcite, ripassate nell'uovo e fritte)
* Pizza cilentana (pomodoro e formaggio)
* "Acquasale" (pane biscottato, pomodori, olio e sale)
* "Fusilli alla cilentana" (con carne e formaggio di capra)
* "Zeppole cu'i sciuriddi" (zeppole con i fiori di zucca)<ref>{{cita web|http://www.portarosa.it/ricette-cilentane.html|Ricette cilentane|29 maggio 2012}}</ref>
 
* ''[[Cavalli si nasce]]'' (1989), di [[Sergio Staino]], girato presso porto delle Gatte, la "Torretta", la pineta di Licosa e palazzo Perrotti<ref name="BaS">{{cita web|url=http://www.cineconomy.com/2010/eng/news.php?news=1235|titolo=Benvenuti al Sud, quello vero|accesso=13 giugno 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160306104936/http://cineconomy.com/2010/eng/news.php?news=1235|dataarchivio=6 marzo 2016|urlmorto=sì}}</ref>.
===Personalità legate a Castellabate===
* ''[[Noi credevamo]]'' (2009), di [[Mario Martone]], che ha avuto tra le sue ___location il porto delle Gatte e il mare di Santa Maria dal 24 al 27 maggio del 2009<ref name="BaS"/>.
[[File:Scarpati.jpg|thumb|Right|150px|Giulio Scarpati]]
* ''[[Benvenuti al Sud]]'' (2010), di [[Luca Miniero]]. La pellicola è stata girata dal 5 settembre al 10 ottobre 2009 tra la piazza 10 ottobre 1123, il Belvedere di San Costabile, palazzo Perrotti, il borgo medievale, la "Torretta", il porto di San Marco, il porto delle Gatte e Marina Piccola<ref name="BaS"/>.
* [[Costabile Gentilcore]] ([[1070]] - [[1124]]), santo italiano nato a Tresino. A lui si deve la fondazione di Castellabate di cui è anche patrono<ref>{{Cita|Fiengo, Strazzullo||Fiengo, Strazzullo, 1985}}</ref>.
* ''[[Benvenuti al Nord]]'' (2011), di Luca Miniero. Castellabate è stato il set del sequel di ''Benvenuti al Sud'' dal 4 al 9 settembre 2011. Le principali ___location del film sono state piazza 10 ottobre 1123, il Belvedere di San Costabile, il borgo medievale, il lungomare Tommaso Perrotti e il porto delle Gatte<ref name="BaN">{{Cita news|url =http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/spettacoli/2011/31-agosto-2011/mozzarella-gorgonzola-gemellaggio-benedetto-benvenuti-al-nord-1901406441480.shtml|titolo =Mozzarella e gorgonzola, gemellaggio benedetto da «Benvenuti al... Nord|pubblicazione =[[Corriere del Mezzogiorno]]|data =31 agosto 2011}}</ref>.
* [[Simeone Abate]] (? - [[1140]]), beato italiano che amministrò Castellabate<ref>{{Cita|Fiengo, Strazzullo||Fiengo, Strazzullo, 1985}}</ref>.
* ''11 metri'' (2011), di Francesco Del Grosso, film documentario sulla vita di [[Agostino Di Bartolomei]] girato a San Marco<ref name="DB">{{cita web|http://www.cinemaitaliano.info/undicimetri|11 metri|29 maggio 2012}}</ref>.
* [[Gioacchino Murat]] ([[1767]] - [[1815]]), generale francese e re di Napoli. Ha soggiornato a Castellabate<ref name="cinquecolonnemagazine"/>.
* ''Il pesce pettine'' (2013), di Maria Pia Cerulo<ref>{{cita web|http://www.mymovies.it/film/2013/ilpescepettine/|Il pesce pettine|14 febbraio 2013}}</ref>.
* [[Alexandre Dumas (padre)]] ([[1802]] - [[1870]]), scrittore francese. Giunse e soggiornò a Castellabate in veste di trafficante garibaldino<ref>{{Cita news|autore =Giorgio Agnisola|url =http://www.unicosettimanale.it/pdf2011/u-0611sic.pdf|titolo =Nel Cilento dei miti e delle sirene|pubblicazione =Unico|data =19 Febbraio 2011}}</ref>.
* [[Francesco Matarazzo]] ([[1854]] - [[1937]]), imprenditore italo brasiliano nativo di Castellabate<ref>{{cita web|http://www.gruppomatarazzo.it/it/famiglia.html|Gruppo Matarazzo|29 maggio 2012}}</ref>.
* [[Ruggero Leoncavallo]] ([[1857]] - [[1962]]), compositore italiano di opere liriche. Ha trascorso gran parte della sua infanzia a Castellabate<ref name="ingenioloci.beniculturali.it"/>.
* [[Luigi Guercio]] ([[1882]] - [[1962]]), sacerdote e latinista italiano nato a Santa Maria<ref>{{Cita|Avallone||Avallone, 1982}}.</ref>.
* [[Vicente Feola]] ([[1909]] - [[1975]]), è stato un calciatore e allenatore di calcio italobrasiliano, originario di Castellabate<ref name="Il Mattino"/>.
* [[Achille Boroli]] ([[1913]] - [[2011]]), è stato un editore italiano e proprietario della tenuta di [[Licosa]]<ref name="La Repubblica">{{Cita news|autore =Stella Cervasio|url =http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/07/26/nel-paradiso-delle-sirene-litigano-il-principe.html|titolo =Nel paradiso delle sirene litigano il principe e il manager|pubblicazione =[[La Repubblica]]|data =26 luglio 2001}}</ref>.
* [[Leonardo Benevolo]] ([[1923]]), architetto e storico dell'architettura italiano. Non fa mai mancare la sua presenza a Licosa<ref name="La Città di Salerno">{{Cita news|autore =Caterina La Bella|url =http://lacittadisalerno.gelocal.it/dettaglio/punta-licosa-tra-storia-leggenda-un-tuffo-nel-mito-del-cilento/1506670|titolo = Punta Licosa tra storia e leggenda. Un "tuffo" nel mito del Cilento|pubblicazione =[[La Città]]|data =30 agosto 2008}}</ref>.
* [[Nicola Pagliara]] ([[1933]]), è un architetto e docente italiano che vive a Castellabate<ref name="La Repubblica"/>.
* [[Antonio Berté]] ([[1936]] - [[2009]]), pittore italiano che ha vissuto a San Marco<ref>{{Cita news|autore =Elda Oreto|url =http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/09/28/guttuso-era-un-semplice-amo-uno-dei.html|titolo ='Guttuso era un semplice amò uno dei miei quadri'|pubblicazione =[[La Repubblica]]|data =28 settembre 2008}}</ref>.
* [[Dacia Maraini]] ([[1936]]), è una scrittrice italiana che soggiorna abitualmente a San Marco<ref>{{Cita news|autore =Stella Cervasio|url =http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/09/22/punta-licosa-in-fiamme-sindaco-non-regge.html|titolo =Punta Licosa in fiamme sindaco non regge al dolore|pubblicazione =[[La Repubblica]]|data =22 settembre 2000}}</ref>.
* [[Gianni Rescigno]] ([[1937]]), è un poeta e scrittore italiano che risiede a Santa Maria<ref>{{cita web|http://www.literary.it/ali/dati/autori/rescigno_gianni.html|Rescigno|29 maggio 2012}}</ref>.
* [[Antonio Bassolino]] ([[1947]]), è un politico italiano che risiede abitualmente a San Marco<ref>{{Cita news|autore = Stella Cervasio|url = http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/01/08/bassolino-segreti-della-gatta.html|titolo = Bassolino, i segreti della gatta|pubblicazione =[[La Repubblica]]|data =08 gennaio 2011}}</ref>.
* [[Michele Santoro]] ([[1951]]), è un giornalista, conduttore televisivo e politico italiano che dimora frequentemente a San Marco<ref>{{Cita news|autore = Stella Cervasio|url = http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/08/06/punta-licosa-le-bandiere-blu-al-mare.html|titolo = Punta Licosa, le bandiere blu al mare del turismo che non c'è|pubblicazione = [[La Repubblica]]|data =06 agosto 2002}}</ref>.
* [[Gad Lerner]] ([[1954]]), è un giornalista, scrittore e politico libanese naturalizzato italiano. Risiede abitualmente a Licosa<ref name="La Città di Salerno"/>.
* [[Agostino Di Bartolomei]] ([[1955]] - [[1994]]), calciatore italiano che ha vissuto a San Marco<ref name="DB"/>.
* [[Giulio Scarpati]] ([[1956]]), attore italiano. Ha trascorso gran parte della sua infanzia a Licosa, dove spesso risiede<ref name="ReferenceC">{{cita web|url=http://archivio.comune.castellabate.sa.it/news.asp?id=450&mese=6&anno=2011|titolo=Domani lo skipper di “Luna rossa” Francesco De Angelis ritira il “giglio d'oro”|accesso=29 maggio 2012}}</ref>.
* [[Alfonso Pecoraro Scanio]] ([[1959]]) è un [[politico]] italiano che ha trascorso gran parte della sua infanzia a Santa Maria<ref>{{cita web|url=http://archivio.comune.castellabate.sa.it/news.asp?id=342&mese=7&anno=2011|titolo=A novembre l'area marina protetta di Castellabate, l'annuncio del ministro Pecoraro Scanio|accesso=29 maggio 2012}}</ref>.
* [[Francesco de Angelis (velista)|Francesco De Angelis]] ([[1960]]), velista italiano che ha trascorso gran parte della sua infanzia a San Marco<ref name="ReferenceC"/>.
* [[Alessandro Siani]] ([[1975]]), è un comico, attore, cabarettista, personaggio televisivo e sceneggiatore italiano. In seguito alle riprese dei film ''Benvenuti al Sud'' e ''Benvenuti al Nord'' girati a Castellabate è stato insignito della cittadinanza onoraria<ref name="BaN"/>.
 
Inoltre Castellabate è stata citata dall'attore [[Claudio Bisio]] nel film ''[[Femmine contro maschi]]''.
===Eventi===
====Festività e manifestazioni religiose====
[[File:Processione_smarco.jpg|thumb|left|200px|Processione San Marco]]
* Festa della [[Nostra Signora di Lourdes|Madonna di Lourdes]] ([[11 febbraio]]) ad Alano.
* Festa di san [[Costabile Gentilcore]] ([[17 febbraio]]), il 16 febbraio è organizzata la fiera a Castellabate.
* Festa dell'[[Annunciazione|Annunziata]] ([[25 marzo]]) nella località Annunziata.
* [[Via Crucis]] vivente ([[venerdì santo]]) da Alano a Lago.
* Festa di san [[Marco evangelista]] ([[25 aprile]]), che si caratterizza per la processione in mare del santo. Il 24 aprile è organizzata la fiera.
* Festa di [[santa Irene]] ([[5 maggio]]) a Castellabate.
* Festa della Madonna della Pace ([[24 maggio]]) nella cappella omonima a Castellabate.
* Festa di [[sant'Antonio da Padova]] ([[13 giugno]]) a Lago.
* Festa di santa Maria delle Grazie ([[2 luglio]]) a [[Ogliastro Marina]].
* Festa della [[Beata Vergine Maria del Monte Carmelo|Madonna del Carmelo]] ([[16 luglio]]) a Castellabate.
[[File:S.maria a mare.JPG|thumb|right|200px|Processione Santa Maria a Mare]]
* Festa di [[santa Maria a Mare]] ([[15 agosto]]) a Santa Maria, che si caratterizza per lo spettacolo dei fuochi artificiali di mezzanotte in mare. Il 13 agosto si svolge la fiera.
* Festa di [[santa Rosa da Lima]] ([[23 agosto]]) ad Alano.
* Festa della Madonna della Speranza (terza domenica di agosto) a [[San Marco (Castellabate)|San Marco]].
* Festa della Madonna della Scala ([[8 settembre]]) nella cappella omonima, il giorno precedente si svolge la fiera a Castellabate.
* Festa di voto di san Costabile (terza domenica di ottobre) a Castellabate.
* Festa del beato [[Simeone Abate|Simeone]] ([[16 novembre]]), dove si benedicono gli attrezzi agricoli, le sementi e le piante di ulivo, a ricordo della bolla Abbaziale del 16 giugno 1138 che concedeva ai coloni del comprensorio le terre e le case di proprietà della [[badia di Cava]].
* Festa dell'[[Immacolata Concezione]] ([[8 dicembre]]) a Lago.
* [[Presepe vivente]] (periodo natalizio) nel borgo medievale di Castellabate<ref name="ingenioloci.beniculturali.it"/>.
 
Il 20 novembre 2010 il comune di Castellabate ha vinto il trofeo "Ciak Festival" del 64º [[Festival del cinema di Salerno]] (sezione film turistici) con il film ''Castellabate: una risorsa di tesori'', un documentario sulla storia di Castellabate<ref>{{cita web |1=http://www.festivaldelcinema.it/UploadDoc/UploadNews/Premi%202010.doc |2=Festival internazionale del cinema di Salerno |3=29 maggio 2012 |urlmorto=sì }}</ref>.
====Manifestazioni culturali====
* Settimana della Cultura: è una rassegna di eventi letterari e culturali che precede la festa religiosa di san Costabile Gentilcore (17 febbraio). La manifestazione prevede la cerimonia di consegna del premio Giglio d'Oro, dove vengono premiati le persone illustri che hanno mantenuto un legame culturale ed affettivo con la comunità di Castellabate<ref>{{Cita news|url =http://www.salernoinprima.it/comuni/alento-e-monte-stella/6339-castellabate-torna-la-qsettimana-della-culturaq.html|titolo = Castellabate, torna la "Settimana della Cultura"|pubblicazione =SalernoinPrima}}</ref>;
* Libri meridionali, vetrina dell'editoria del Sud: è una manifestazione culturale nata nell'estate del 1990 che si svolge tra villa Matarazzo e il castello dell'abate. Si tratta di una carrellata di incontri culturali, presentazioni di libri e dibattiti associati anche a serate enogastronomiche, mostre di pittura, rappresentazioni teatrali, proiezioni di filmati e opere musicali che vede la presenza ogni anno in loco di diverse case editrici del Mezzogiorno. La rassegna era nata inizialmente con lo scopo di promuovere l'editoria cilentana<ref>{{Cita news|autore =Ferruccio Fabrizio|url = http://lacittadisalerno.gelocal.it/cronaca/2008/07/12/news/a-castellabate-il-festival-del-libroin-vetrina-tutta-l-editoria-del-sud-1.4519270|titolo = A Castellabate il festival del libro|pubblicazione =[[La Città]]|data =12 luglio 2008}}</ref>. Castellabate è quindi un punto di riferimento della cultura libraria del Mezzogiorno tanto da guadagnarsi l'appellativo di "cittadella del libro"<ref>Così denominata con delibera consiliare del settembre 2009</ref>;
* Premio Leucosia: si svolge nel parco di villa Matarazzo la prima settimana di settembre. Questo premio è un riconoscimento per coloro che con la loro opera hanno fatto conoscere il [[Cilento]] oltre i suoi confini naturali. La manifestazione ha preso un respiro internazionale favorendo il gemellaggio tra tutte le zone che [[Ulisse]] toccò nel suo viaggio di ritorno da [[Troia (Asia Minore)|Troia]] ad [[Itaca]]<ref>{{cita web|http://www.premioleucosia.it/|Premio Leucosia|29 maggio 2012}}</ref>.
 
Il 15 e il 16 aprile 2011 si è svolto a Castellabate, nella ___location di villa Matarazzo e del Castello dell'abate, il Festival cinematografico Unitaly per premiare il migliore spot a livello nazionale con tema l'unità d'Italia. La giuria del concorso è stata presieduta da [[Michele Placido]]<ref>{{cita web|http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cinema/2011/04/14/visualizza_new.html_901573414.html|L'Unità d'Italia in un minuto|29 maggio 2012}}</ref>.
====Manifestazioni popolari====
[[File:Stuzza.JPG|thumb|right|200px|Stuzza]]
* Concerto sull'acqua (mese di luglio), un concerto di [[musica classica]] dedicato alla sirena Leucosia e tenuto su una piattaforma galleggiante nelle acque antistanti l'isola di [[Licosa]]<ref>{{cita web|http://www.notizie.it/verso-sud-punta-licosa/|Verso sud: punta Licosa!|29 maggio 2012}}</ref>;
* Stuzza (14 agosto), una prova di abilità che si tiene nelle acque antistanti la Marina Piccola a Santa Maria. Il gioco consiste nel recuperare tre bandierine poste all'estremità di un palo di circa 17 metri, sospeso orizzontalmente e cosparso di grasso al fine di renderlo estremamente scivoloso. Il vincitore della gara è colui che camminando sul palo senza scivolare in acqua riesce a raccogliere la bandierina più lontana. Alla manifestazione possono partecipare come da tradizione solo i ragazzi residenti o quelli originari della frazione di sesso maschile<ref>{{Cita|Scognamillo, Sambroia|pp.60-63|Scognamillo, Sambroia, 1994}}</ref>;
* Giochi della Contea (mese di settembre), manifestazione ludica dove le varie contrade (Centro storico, Isca della Chitarra, Sant'Andrea, punta dell'Inferno) di Santa Maria si sfidano nel “terreno” di Marina Piccola in giochi come la corsa coi sacchi, la corsa con le carriole, la spaghettata, l'[[albero della cuccagna]], le pignatte e il [[tiro alla fune]] per decretare quale sarà la contrada vincitrice del [[palio]]<ref>{{cita web|url=http://www.informazione.campania.it/portale/modules.php?name=News&file=article&sid=23594|titolo=Castellabate, domenica i "Giochi della contea"|accesso=29 maggio 2012}}</ref>.
 
Dal 10 al 16 settembre 2012 si è svolto a Castellabate il Festival internazionale del cinema a tema gastronomico Cinecibo nella ___location di Marina piccola e del Castello dell'abate. La manifestazione ha visto la presenza di attori quali [[Ricky Tognazzi]], [[Simona Izzo]], [[Francesca Inaudi]], [[Donatella Finocchiaro]], [[Alessandro Siani]], [[Roberto Farnesi]], [[Sergio Assisi]] e [[Patrizio Rispo]]<ref>{{cita web|http://www.cinecibo.it/|Cinecibo|25 settembre 2012}}</ref>.
== Geografia antropica ==
[[File:Panoramica-castellabate.jpg|thumb|right|400px|Panorama]]
===Frazioni principali===
Il Comune di Castellabate è un territorio variegato di circa 37 chilometri quadrati, composto da 8 frazioni principali sia collinari che pianeggianti e marine.
 
====Castellabate paese=Musica ===
[[File:IlcolledicastellabateCBSCecilia.jpg|thumb|left|200px|CastellabateBanda Santa paeseCecilia]]
* Associazione Concerto Bandistico "Santa Cecilia", è il complesso bandistico di Castellabate, trae le proprie origini dalla Filarmonica costituita a Castellabate nel 1848 dal Maestro Petruzzelli esiliato a Castellabate per motivi politici, con lo scopo di suonare inni e canti patriottici. Si è trasformato nel corso dei decenni fino a diventare l'attuale Associazione Concerto Bandistico "Santa Cecilia ". Attualmente istituisce ed organizza : Campus e Master strumentali e di musica di insieme, Festival Musicali e Concorsi di Strumentazione ed Arrangiamento per Orchestra di fiati. Organizza e gestisce inoltre corsi di orientamento musicale per avvicinare i bambini e i ragazzi alla musica. Il Complesso Bandistico si esibisce in tutta Italia ed ha anche preso parte a vari programmi televisivi e alle registrazioni del film ''[[Benvenuti al Sud]] e Benvenuti a Nord''. Nel 2011 alla banda cilentana è stato assegnato il riconoscimento di "Gruppo musicale di interesse nazionale" dal [[Ministero per i beni e le attività culturali]] per il suo interesse storico-culturale<ref>{{cita web|url=http://www.bandacastellabate.it/banda/index.php?option=com_content&view=article&id=45&Itemid=54|titolo=Associazione concerto bandistico Santa Cecilia|accesso=29 maggio 2012|dataarchivio=4 maggio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140504231729/http://www.bandacastellabate.it/banda/index.php?option=com_content&view=article&id=45&Itemid=54|urlmorto=sì}}</ref>. Nel 2015 vince la prima edizione dell'Oscar del Cilento nella categoria "Associazionismo".
''U' Paese'' (nel gergo locale) è un borgo medievale di 745 abitanti situato su Colle Sant'Angelo a 278 metri [[s.l.m.]] da dove domina le sue marine. È il capoluogo nominale, in quanto la sede comunale è localizzata a Santa Maria. Il centro abitato è interamente ubicato intorno al castello e conserva la struttura urbana medievale, dove stradine, vicoletti, archi, gradinate, palazzi, cappelle gentilizie, piazze, slarghi e case intercomunicanti si rincorrono senza continuità degradando verso il mare della costa del [[Cilento]]<ref name="borghitalia"/>.
* DOC Rock, sono un [[gruppo musicale]] che il 14 novembre 1996 ha partecipato con la canzone ''Che c'è di rock'' a ''[[Sanremo Giovani 1996]]'' conquistando il terzo posto della serata, che garantiva la partecipazione al ''[[Festival di Sanremo 1997]]'', dove la band cilentana ha gareggiato nella categoria "nuove proposte" con la canzone ''Secolo crudele''. Il tastierista Bruno Manente e il cantante-chitarrista Costabile Chiariello sono originari di Castellabate<ref>{{cita web|url=http://www.informazione.campania.it/portale/modules.php?name=News&file=print&sid=27597|titolo=Castellabate, giornata della bandiera, tanti i premiati|accesso=29 maggio 2012|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140504223548/http://www.informazione.campania.it/portale/modules.php?name=News&file=print&sid=27597|dataarchivio=4 maggio 2014}}</ref>.
 
==== AlanoCucina ====
[[File:ZonaalanoFichi bianchi del cilento.jpg|thumb|right|200px|AlanoFichi impaccati]]
Alano (pronunciata Àlano) è una frazione interna (26 metri [[s.l.m.]]) legata alla cultura contadina di circa 400 abitanti, situata a nord-est di Santa Maria e a circa 2&nbsp;km da San Pietro, frazione di [[Perdifumo]]. Si divide in "Alano basso", la zona pianeggiante che sorge in una valle, e "Alano alto", la zona collinare che si affaccia fino all'area di Tresino. Negli anni cinquanta era popolata maggiormente dai contadini che avevano lasciato le terre di Tresino<ref name="DeSantis"/>. Il centro della frazione è piazza Santa Rosa. Le attività economiche principali sono quelle relative alla ristorazione e alla carpenteria navale. La frazione è la sede del mattatoio comunale.
 
Castellabate e il [[Cilento]] sono la patria della [[dieta mediterranea]] (riconosciuta patrimonio immateriale dell'umanità dall'[[UNESCO]] nel 2010): un modello nutrizionale formalizzato da [[Ancel Keys]], quando con i suoi studi scoprì che le popolazioni della zona presentano un tasso di mortalità dovuto a malattie cardiovascolari molto basso grazie alle loro abitudini alimentari<ref>{{Cita|Baldi, La Greca||Baldi, La Greca, 2011}}.</ref>. I piatti tipici castellabatesi sono:
==== Lago ====
[[File:Frazionelago.jpg|thumb|left|200px|Lago]]
Lago (''u' Lao'' in dialetto cilentano) è una frazione costiera del comune situata tra Santa Maria e Tresino. La zona nel XII secolo era una palude (per questo chiamata "Lago") a causa dello straripamento del fiume Laris che attraversava il promontorio. Il nome potrebbe anche derivare dall'aberrazione di "Laris" in "Lao", e poi "Lago". La palude fu poi prosciugata e bonificata dai monaci benedettini nell'anno 1138 sotto l'abate [[Simeone Abate|Simeone]]. È un centro balneare con una forte vocazione turistica e una buona ricettività, sono diversi i camping, gli hotel e i residence nel paese. La spiaggia sabbiosa ricopre una necropoli greca e un'antica cava ("Cava dei rocchi") con i cui materiali furono costruiti i templi di [[Paestum]], pietre lavorate, macine e strumenti per ricavare il sale marino<ref name="Spiagge, cale e borghi della Costa del Cilentop45"/>. Il centro della frazione è localizzato presso piazza [[Madre Teresa di Calcutta]]. Il corso del paese è dedicato al suo benefattore: il beato Simeone. Dal "Belvedere dei Trezeni", ai piedi del monte Tresino, è possibile osservare tutto il litorale di Castellabate e di punta Pagliarola, che con i suoi dirupi chiude il golfo.
 
* [[acquasale]];
==== Licosa ====
* alici in tortiera (ricoperte col pane grattugiato);
{{vedi anche|Licosa}}
* [[alici marinate]];
[[File:Vistadilicosa.jpg|thumb|right|200px|Licosa]]
* alici "mbuttunate" (farcite, ripassate nell'uovo e fritte);
Licosa è un promontorio costituente un parco forestale con una tipica copertura vegetale a [[macchia mediterranea]]. La leggenda vuole che derivi il suo nome da Leukosia (''Λευκωσία''), una [[sirena]]. Un piccolo abitato di 72 abitanti ne costituisce la frazione, che si colloca geograficamente tra Ogliastro Marina e San Marco. Gran parte della località è di proprietà privata, che è stata oggetto del contendere per circa quarant'anni tra la famiglia di [[Achille Boroli]] e quella del principe Angelo Granito di Belmonte, che è definitivamente tornata in possesso di tutti i beni immobili<ref name="La Repubblica"/>. Nel cuore della collina licosana emergono i ruderi del convento dei monaci cappuccini dedicato a [[Sant'Antonio Abate]] (XVII secolo), costruito per offrire rifugio ai confratelli provenienti dal meridione. A punta Licosa si colloca il porticciolo dove le acque antistanti ospitano l'isoletta con il faro che custodisce i resti di una città romana<ref>{{Cita|Infante||Infante, 1989}}</ref>. Il giornalista e scrittore [[Guido Piovene]] definisce Licosa nel suo ''Viaggio in Italia del '57'' come "uno dei superstiti eden italiani"<ref name="La Repubblica"/>.
* [[alici sotto sale]];
* cannoli cilentani (con crema e cioccolata);
* [[ciambota]];
* [[fichi impaccati]];
* fusilli alla cilentana (con carne e formaggio di capra);
* [[limoncello]];
* "nocche" (pasticelle con crema o cioccolata);
* [[pizza cilentana]];
* [[sanguinaccio dolce]];
* "scauratielli" (zeppole zuccherate);
* [[soppressata]];
* "zeppole cu'i sciuriddi" (con fiori di zucca)<ref>{{Cita|Baldi, La Greca|pp. 234-235|Baldi, La Greca, 2011}}.</ref><ref>{{cita web|http://www.cilentiamoci.it/ricette-cilentane-e-del-cilento/|Le ricette cilentane|18 gennaio 2015}}</ref>.
 
==== OgliastroEventi Marina ====
==== Manifestazioni culturali ====
{{Vedi anche|Ogliastro Marina}}
* Settimana della cultura (10 - 17 febbraio): una rassegna culturale che precede la festa di san Costabile. La manifestazione prevede la consegna del premio "Giglio d'oro" alle persone illustri che hanno mantenuto un legame culturale ed affettivo con la comunità di Castellabate<ref>{{Cita web | 1 = http://www.comune.castellabate.sa.it/comunicati-stampa/195-con-il-premio-giglio-doro-si-apre-a-castellabate-la-settimana-della-cultura.html | 2 = Con il premio Giglio d'oro si apre a Castellabate la Settimana della cultura | 3 = 17 maggio 2013 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20121012022907/http://www.comune.castellabate.sa.it/comunicati-stampa/195-con-il-premio-giglio-doro-si-apre-a-castellabate-la-settimana-della-cultura.html | dataarchivio = 12 ottobre 2012 | urlmorto = sì }}</ref>.
[[File:puntaogliastro.jpg|thumb|left|200px|Ogliastro Marina]]
* Vetrina dell'editoria del Sud (periodo estivo): una manifestazione culturale che si svolge dal 1990 tra villa Matarazzo e il Castello dell'abate. Si tratta di una carrellata di incontri culturali, presentazioni di libri, dibattiti, associati anche a serate enogastronomiche, mostre di pittura, rappresentazioni teatrali e opere musicali. Alla rassegna, nata inizialmente per promuovere l'editoria cilentana, partecipano le più importanti case editrici del Mezzogiorno<ref>{{Cita news|autore =Ferruccio Fabrizio|url =http://lacittadisalerno.gelocal.it/cronaca/2008/07/12/news/a-castellabate-il-festival-del-libroin-vetrina-tutta-l-editoria-del-sud-1.4519270|titolo =A Castellabate il festival del libro|pubblicazione =[[la Città (quotidiano)|La Città]]|data =12 luglio 2008|accesso =17 febbraio 2013|dataarchivio =4 maggio 2014|urlarchivio =https://web.archive.org/web/20140504230236/http://lacittadisalerno.gelocal.it/cronaca/2008/07/12/news/a-castellabate-il-festival-del-libroin-vetrina-tutta-l-editoria-del-sud-1.4519270|urlmorto =sì}}</ref>. Castellabate è quindi un punto di riferimento della cultura libraria, tanto da guadagnarsi l'appellativo di "cittadella del libro"<ref>Così denominata con delibera consiliare del settembre 2009</ref>.
Ogliastro Marina (''Ugliastro'' in [[dialetto cilentano]]) sorge a sud di Licosa, sovrastata dalla collina della Torricella e dal declino del Salvatore. La frazione è composta da quasi 200 abitanti e dista circa 7,5 km dalla sede comunale. La sua marina ospitava un porto in possesso della Badia di Cava utilizzato per i traffici con la Sicilia e il nord Africa denominato "Oliarola" (per la presenza di un magazzino), nei cui pressi sorgeva il villaggio, come testimonia un documento del 1008. Nel XVIII secolo la località passa in mano alla famiglia Granito, che con i propri coloni si dedicò alla coltivazione dei fichi e delle mandorle<ref>{{Cita|Ebner|pp.214-215|Ebner2, 1982}}.</ref>. Il centro della frazione è localizzato presso piazza Giovanni Paolo II. Dalla piazza del paese sono visibili i paesaggi delle colline "Ripe Rosse" (Montecorice), di [[Acciaroli]] e della punta di Ogliastro<ref name="ReferenceA">{{Cita|Pellecchia||Pellecchia, 2010}}</ref>.
* Concerto sull'acqua (mese di luglio): un concerto di [[musica classica]] dedicato alla sirena Leucosia, tenuto su una piattaforma galleggiante nelle acque antistanti l'isola di [[Licosa]]<ref>{{cita web |1=http://www.premioleucosia.it/eventi.asp |2=Eventi |accesso=7 aprile 2021 |urlarchivio=https://archive.is/20130413080644/http://www.premioleucosia.it/eventi.asp |dataarchivio=13 aprile 2013 }}</ref>.
* Premio Leucosia (prima settimana di settembre): un riconoscimento per coloro che con la loro opera hanno fatto conoscere il [[Cilento]] oltre i suoi confini naturali. Si svolge dal 1986 nel parco di villa Matarazzo<ref>{{cita web |1=http://www.premioleucosia.it/ |2=Premio Leucosia |3=29 maggio 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160422093152/http://www.premioleucosia.it/ |dataarchivio=22 aprile 2016 |urlmorto=sì }}</ref>.
 
==== SanGeografia Marcoantropica ====
Il comune di Castellabate è un territorio variegato di circa 37 [[chilometri quadrati|km²]], composto da zone collinari, pianeggianti, marine e insulari, suddiviso in otto frazioni principali. Ha avuto uno sviluppo urbanistico moderno di tipo policentrico, grazie alle diverse peculiarità distintive di ogni frazione, a differenza dell'insediamento abitativo medievale che ne ha avuto uno di tipo monocentrico, dove il nucleo centrale era rappresentato dal Castello dell'abate.
{{vedi anche|San Marco (Castellabate)}}
[[File:san.marco.di.castellabate.jpg|thumb|right|200px|San Marco]] San Marco (''Sandu Marco'' in [[dialetto cilentano]]) è un borgo marinaro di circa 1200 abitanti popolato dall'[[uomo primitivo]] fin dal [[paleolitico]]. Si colloca tra Santa Maria e [[Licosa]], mentre verso l'interno si estende fino alla località Torretta (la zona commerciale). Nel 1168 in documento si parla del casale di "Sancti Marci", ma San Marco è stato un sito di approdo già in epoca romana noto come "Erculia"<ref>{{Cita|Ebner|p.287|Ebner, 1979}}</ref>. La frazione è anche la sede del porto moderno. Il centro di San Marco, composto da costruzioni di fine Ottocento, è localizzato a piazza Giuseppe Comunale<ref>{{Cita|Passarelli||Passarelli, 2002}}</ref>.
 
==== SantaFrazioni Maria ====
[[File:Panoramasmariadicte.jpg|thumb|Santa Maria]]
{{vedi anche|Santa Maria di Castellabate}}
* [[Alano (Castellabate)|Alano]]
[[File:Panoramasmariadicte.jpg|thumb|left|200px|Santa Maria]]
* Castellabate paese
Santa Maria (''à Marina'' in [[dialetto cilentano]]) è la frazione più popolosa di Castellabate (4000 abitanti circa), nonché la sua sede comunale, che si estende sulla costa [[Tirreno|tirrenica]] da Lago alla spiaggia del Pozzillo, comprendendo anche la valle di Sant'Andrea. Nel 1767 si hanno le prime notizie su questo villaggio di pescatori, quando il feudo passò dal marchese di Castellabate Parise Granito al figlio Angelo. Il borgo marinaro si è sviluppato poi intorno al suo centro storico, da cui prendeva anche il nome di "Isca delle Chitarre". La località era conosciuta anche come "Castellabate Marina" o "Castellabate Inferiore". Nel centro storico, a via Pagliarola, dove si trovano edifici storici, il vecchio forno e la cappella della confraternita dei Frati minori, si svolgevano le attività commerciali che riguardavano le merci (paglia e farina) sbarcate dal porticciolo "Travierso" o "delle Gatte"<ref>{{Cita|Cantalupo, La Greca||Cantalupo, La Greca, 1989}}</ref>. Il centro abitato si estende fra piazza Matarazzo e piazza Lucia (sede della casa comunale), attraversate dal corso pedonale Andrea Matarazzo, il salotto dello shopping. Santa Maria è una località turistica balneare, con una buona ricettiva, specialmente nel periodo estivo. Il turismo rappresenta quindi la principale attività della frazione<ref name="ReferenceA"/>.
* [[Lago (Castellabate)|Lago]]
 
* [[Licosa]]
==== Tresino ====
* [[Ogliastro Marina]]
[[File:Puntapagliarola.jpg|thumb|right|200px|Punta Pagliarola di Tresino]]
* [[San Marco (Castellabate)|San Marco]]
Tresino (anche Trisino o Teresino nel ''codex Diplomaticus cavensis'') è un monte incontaminato di 350 metri ricco di vegetazione mediterranea, situato tra Lago e [[Agropoli]], che deve il suo nome alla presenza dei greci Trezeni o alle tre rientranze della sua costa (i seni del Saùco, di Stajno e del Lago). Dal Belvedere Sant'Angelo è possibile osservare viste panoramiche come quella del [[golfo]] di Castellabate, della città di Agropoli e della [[costiera amalfitana]]<ref>{{Cita|Canino|pp.641-642|Canino, 1981}}</ref>. Nelle vicinanze si trova la sorgente di San Giovanni che sgorga dal promontorio e un ornato abbeveratoio per gli animali. Nel VI secolo a.C. sul promontorio di Tresino, secondo [[Strabone]], si ergeva un tempio dedicato a [[Poseidone]], eretto dai Trezeni a protezione della vicina città da loro fondata (Poseidonia, poi [[Paestum]]). Nel territorio sono stati rinvenuti i resti di una villa romana e di una tomba bisoma. La zona tra punta Tresino e punta Pagliarola (denominata Marinelle), era invece la sede del porto di Stajno<ref>{{Cita|Pellecchia|p.46|Pellecchia, 2010}}</ref>. Tresino offre la possibilità di escursioni a piedi, in mountain bike o a cavallo<ref name="DeSantis"/>.
* [[Santa Maria di Castellabate|Santa Maria]]
* [[Tresino]]
 
===Frazioni minoriAltre elocalità contrade===
[[File:Annunziata di castellabate.JPG|thumb|left|200px|Annunziata]]
* Annunziata (sede dell'area industriale)
* Cerrine (34 abitanti, 36/273 metri [[s.l.m.]])
* Caprarizzo (66 abitanti, 150 metri [[s.l.m.]])
* Cavafosse (32 abitanti, 23 metri [[s.l.m.]])
* Cerrine (34 abitanti, 36/273 metri [[s.l.m.]])
* Piano della Corte (23 abitanti, 150 metri [[s.l.m.]])
* Pietà (169 abitanti, 32 metri [[s.l.m.]])
* Salvatore (68 abitanti, 33 metri [[s.l.m.]])
* San Pietro (56 abitanti, 126 metri [[s.l.m.]])<ref>{{cita web|url=http://dawinci.istat.it/daWinci/jsp/MD/dawinciMD.jsp?a1=m0GG0C0I0&a2=mg0y8048F8&n=1UH90T09OG0&v=1UH07B07T350000|titolo=Istat|accesso=15 febbraio 2013|dataarchivio=12 febbraio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120212205623/http://dawinci.istat.it/daWinci/jsp/MD/dawinciMD.jsp?a1=m0GG0C0I0&a2=mg0y8048F8&n=1UH90T09OG0&v=1UH07B07T350000|urlmorto=sì}}</ref>
 
== Economia ==
Le attività economiche principali sono il turismo, il commercio e l'artigianato, che hanno occupato il posto che in passato spettava a pesca e agricoltura. Nel 2001 risultano insediate sul territorio 132 attività industriali con 321 addetti pari al 17,29% della forza lavoro occupata, 248 attività di servizio con 429 addetti pari al 23,10% della forza lavoro occupata, altre 258 attività riguardano 669 addetti pari al 36,03% della forza lavoro occupata e 36 attività amministrative con 438 addetti pari al 23,59% della forza lavoro occupata. Risultano occupati complessivamente 1.857 individui, pari al 23,88% del numero complessivo di abitanti<ref>{{cita web|http://italia.indettaglio.it/ita/campania/castellabate.html|L'Italia in dettaglio|29 maggio 2012}}</ref>.
 
=== Agricoltura ===
[[File:piante di ulivo (alano di castellabate).JPG|thumb|right|200px|Piante di ulivo a Alano]]
Le principali attività agricole riguardano prevalentemente prodotti di qualità, come l'[[Cilento (olio)|olio Cilento]] DOP, il [[fico bianco del Cilento]] DOP e il vino (come il Tresinus, il Paestum Fiano e il [[Cilento (vino)|Cilento]] DOC<ref>{{cita web|url=http://www.denaro.it/VisArticolo.aspx?IdArt=474100&KeyW=|titolo=Fiano da Castellabate nei locali della California|accesso=29 maggio 2012}}</ref>. L'allevamento è finalizzato all'ottenimento di prodotti come la [[mozzarella di bufala campana]], la mozzarella vaccina "co' a mortedda" (nella [[Myrtus communis|mortella]])<ref>Incluso nei [[presidii di Slow Food]]</ref>, la cacioricotta del Cilento, il [[caciocavallo podolico]], la [[pancetta]], la [[soppressata]] e il [[miele]]<ref>{{Cita|Baldi, La Greca|cap.3|Baldi, La Greca, 2011}}</ref>. Le attività di pesca riguardano principalmente la pesca alle [[Engraulis encrasicolus|alici]], [[Gadus morhua|merluzzi]] e [[tonni]]<ref name="itap">{{cita web|http://www.italiapedia.it/comune-di-castellabate_Struttura-065-031|Italiapedia|29 maggio 2012}}</ref>.
 
Le principali attività agricole riguardano prevalentemente prodotti di qualità, come l'[[Cilento (olio)|olio Cilento]] DOP, il [[fico bianco del Cilento]] DOP, i limoni, i pomodori (per le conserve) e il vino (come il Tresinus, il Paestum IGT e il [[Cilento (vino)|Cilento]] DOC). L'allevamento è finalizzato all'ottenimento di prodotti come la [[mozzarella di bufala campana]], la cacioricotta del Cilento, la [[pancetta]], la [[soppressata]] e il [[miele]]<ref>{{Cita|Baldi, La Greca|cap.3|Baldi, La Greca, 2011}}.</ref>. Le attività di pesca riguardano principalmente la pesca ad [[Engraulis encrasicolus|alici]], [[Gadus morhua|merluzzi]] e [[tonni]]<ref name="igl"/>.
===Industria===
Nel territorio si registra la presenza di piccole aziende, quali cantieri navali per la costruzione di barche in ferro o legno, e la Zarotti, marchio nazionale di prodotti ittici<ref name="itap"/><ref>{{cita web|http://www.impresaitalia.info/IK03238771/zarotti-srl/castellabate.aspx|Zarotti srl|29 maggio 2012}}</ref>.
 
===Artigianato Industria ===
Nel territorio si registra la presenza di piccole aziende, quali cantieri navali per la costruzione di barche in ferro o legno, e la Zarotti, marchio nazionale di prodotti ittici<ref name="igl"/><ref>{{cita web|http://www.italiapedia.it/comune-di-castellabate_Struttura-065-031|Italiapedia|29 maggio 2012}}</ref>.
Castellabate, come gran parte del [[Cilento]], ha una tradizione artigianale antica, tramandata nel tempo fra le varie generazioni. La maggior parte della produzione di manufatti dell'artigianato locale riguarda soprattutto il campo della ceramica, vetreria artistica, oggettistica, arte presepiale, ricamo, cucito, uncinetto, pittura su stoffa, decoupage, pittura a mano, arte antica, accessori di moda e scultura in legno. Sul territorio sono spesso organizzati mercatini, esposizioni, fiere, manifestazioni per incentivare e promuovere l'artigianato locale<ref>{{cita web|http://www.cilento.it/tag/artigianato/|Archive for artigianato|29 maggio 2012}}</ref>.
 
===Turismo Artigianato ===
Castellabate, come gran parte del [[Cilento]], ha una tradizione artigianale antica, tramandata nel tempo fra le varie generazioni. La maggior parte della produzione di manufatti dell'artigianato locale riguarda soprattutto il campo della ceramica, vetreria artistica, oggettistica, arte presepiale, ricamo, cucito, uncinetto, pittura su stoffa, decoupage, pittura a mano, arte antica, accessori di moda e scultura in legno. Sul territorio sono spesso organizzati mercatini, esposizioni, fiere, manifestazioni per incentivare e promuovere l'artigianato locale<ref name="igl"/>.
[[File:Pozzillo di s.maria di castellabate.JPG|thumb|left|200px|Spiaggia Pozzillo]]
Il [[turismo]] rappresenta la principale risorsa economica del territorio, Castellabate, infatti, è riconosciuto dalla regione [[Campania]] quale comune a prevalente economia turistica. Grazie alla limpidezza delle acque e le caratteristiche del suo territorio, Castellabate è un apprezzato centro della costiera cilentana frequentato da diverse migliaia di turisti, specialmente nel periodo che va da giugno a settembre. Il turismo straniero si concentra prevalentemente nei mesi dalle temperature meno afose. L'offerta ricettiva è costituita da hotel, villaggi, camping, residence, ed in prevalenza da appartamenti. La forma di turismo più sviluppato è quella di tipo balneare, naturalistico e diportistico.
 
=== Turismo ===
Altra forma di turismo che caratterizza la zona è quello di tipo nuziale: dal 2004 sono diverse centinaia le coppie di innamorati che hanno scelto Castellabate come luogo dove celebrare le proprie nozze<ref name="Reference2">{{Cita news|autore = Gabriele Bojano|url =http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/salerno/notizie/spettacoli/2010/24-novembre-2010/castellabate-benvenuti-sude-caccia-ufficio-postale-che-non-esiste-1804234319666.shtml|titolo = Castellabate, dopo «Benvenuti al Sud» è caccia all'ufficio postale (che non esiste)|pubblicazione = [[Corriere del Mezzogiorno]]|data = 24 novembre 2010}}</ref>. In maggior numero il fenomeno riguarda sposini di nazionalità irlandese, norvegese, inglese e statunitense<ref>{{Cita news|autore = Stefania Marino|url =http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/arte_e_cultura/2009/16-luglio-2009/oggi-sposi-castellabate-piu-belloil-borgo-preferito-stranieri-il-si-1601575148263.shtml|titolo =Oggi sposi: a Castellabate è più bello. Il borgo preferito dagli stranieri per il sì|pubblicazione = [[Corriere del Mezzogiorno]]|data =16 luglio 2009}}</ref>.
[[File:Pozzillo di s.maria di castellabate.JPG|thumb|left|Spiaggia Pozzillo]]
 
Il [[turismo]] rappresenta la principale risorsa economica del territorio: Castellabate, infatti, è riconosciuto dalla Regione [[Campania]] quale comune a prevalente economia turistica. Grazie alla limpidezza delle acque e le caratteristiche del suo territorio, Castellabate è un apprezzato centro della costiera cilentana frequentato da diverse migliaia di turisti, specialmente nel periodo che va da giugno a settembre. Il turismo straniero si concentra prevalentemente nei mesi dalle temperature meno afose. L'offerta ricettiva è costituita da hotel, villaggi, camping, residence, ed in prevalenza da appartamenti. La forma di turismo più sviluppato è quella di tipo balneare, naturalistico e diportistico.
Dopo il successo di pubblico ottenuto dalla proiezione nelle sale italiane del film ''[[Benvenuti al Sud]]'', il comune è divenuto meta di gruppi di turisti che chiedono di visitare i luoghi visti nella pellicola di [[Luca Miniero]], dando vita a una forma di turismo alternativo: il [[cineturismo]]<ref name="Reference2"/>. Le mete principali dei turisti sono il borgo medievale, piazza 10 ottobre 1123, il Belvedere di San Costabile e il porto delle Gatte. Nelle [[___location]] in cui sono state girate le principali scene del film sono stati affissi vari banner con foto e frasi che le individuano e aiutano a orientare i visitatori<ref name="cineturismo"/>.
 
Altra forma di turismo che caratterizza la zona è quello di tipo nuziale: dal 2004 sono diverse centinaia le coppie di innamorati che hanno scelto Castellabate come luogo dove celebrare le proprie nozze. In maggior numero il fenomeno riguarda sposini di nazionalità irlandese, norvegese, inglese e statunitense<ref name="BaS2">{{Cita news|autore = Gabriele Bojano|url =http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/salerno/notizie/spettacoli/2010/24-novembre-2010/castellabate-benvenuti-sude-caccia-ufficio-postale-che-non-esiste-1804234319666.shtml|titolo = Castellabate, dopo «Benvenuti al Sud» è caccia all'ufficio postale|pubblicazione = [[Corriere del Mezzogiorno]]|data = 24 novembre 2010}}</ref>.
 
Dopo il successo di pubblico ottenuto dalla proiezione nelle sale italiane del film ''[[Benvenuti al Sud]]'', il comune è divenuto meta di gruppi di turisti che chiedono di visitare i luoghi visti nella pellicola di [[Luca Miniero]], dando vita a una forma di turismo alternativo: il [[cineturismo]]<ref name="BaS2"/>. Le mete principali dei turisti sono il borgo medievale, piazza 10 ottobre 1123, il Belvedere di San Costabile e il porto delle Gatte. Nelle [[___location]] in cui sono state girate le principali scene del film sono stati affissi vari banner con foto e frasi che le individuano e aiutano a orientare i visitatori<ref name="BaS"/>.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
[[File:Sr267cte2.JPG|thumb|Statua della Madonna (bivio Sant'Andrea)]]
[[File:Agropoli - Stazione Ferroviaria Agropoli - Castellabate.jpg|thumb|Stazione Agropoli-Castellabate]]
 
=== Strade ===
Il principale collegamento stradale è la ex strada statale 267, declassata in [[strada regionale|strada regionale campana]].
 
==Infrastrutture e trasporti==
===Strade===
Il principale collegamento stradale è la ex strada statale 267, declassata in [[strada regionale]].
I tratti che collegano il territorio ai comuni limitrofi sono:
*[[File:Strada Regionale 267 Italia.svg|36px]] [[Strada statale 267 del Cilento|Strada regionale 267/b]] Agropoli (ospedale)-innesto SP 430 (svincolo Agropoli sud)-innesto SP 15 (San Pietro)-innesto SP 237 (Sant'Andrea), principale collegamento con Agropoli e la [[Strada statale 18 Tirrena Inferiore|strada provinciale 430]];
*[[File:Strada Regionale 267 Italia.svg|36px]] [[Strada statale 267 del Cilento|Strada regionale 267/c]] Innesto SP 237 (Sant'Andrea)-bivio Montecorice-bivio Agnone-Innesto SP 15 (Acciaroli), principale collegamento con Pollica, Casal Velino e la [[Strada statale 447 di Palinuro|strada regionale 447]]
 
Le strade provinciali che attraversano il territorio sono:
*[[File:Strada Provinciale 15 Italia.svg|36px]] Strada provinciale 15/a innesto SR 267(San Pietro)-Madonna della Scala-Perdifumo-Mercato Cilento-Sessa Cilento-innesto SP 116'';
*[[File:Strada Provinciale 61 Italia.svg|36px]] Strada provinciale 61 innesto SP 15-Madonna della Scala-Castellabate-Santa Maria-Innesto SR 267;
*[[File:Strada Provinciale 70 Italia.svg|36px]] Strada provinciale 70/ba innesto SR 267-TorreSan diMarco Ogliastrodi MarinaCastellabate-OgliastroPorto Marinaturistico;
* Strada provinciale 70/b innesto SR 267-Torre di Ogliastro Marina-Ogliastro Marina;
*[[File:Strada Provinciale 237 Italia.svg|36px]] Strada provinciale 237 bivio Sant'Andrea-Lago;
*[[File:Strada Provinciale 336 Italia.svg|36px]] Strada provinciale 336151 innesto SRSP 26770-AnnunziataPiazza San Marco-Pozzillo di Castellabate;
*[[File:Strada Provinciale 359 Italia.svg|36px]] Strada provinciale 359237 innestobivio SRSant'Andrea-Contrada 267-Alano.Lago;
* Strada provinciale 336 innesto SR 267-Annunziata;
* Strada provinciale 359 innesto SR 267-Alano.
 
===Ferrovia Ferrovie ===
Il comune è servito dalla [[stazione di Agropoli-Castellabate]], situata nel comune di [[Agropoli]] (distante circa 12 chilometri da Castellabate) sulla linea della [[Ferrovia Tirrenica Meridionale]]<ref>{{cita web |1=http://www.stazionidelmondo.it/agropolicastellabate.htm |2=Agropoli-Castellabate |3=27 luglio 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130619225309/http://www.stazionidelmondo.it/agropolicastellabate.htm |dataarchivio=19 giugno 2013 |urlmorto=sì }}</ref>.
[[File:Agropoli - Stazione Ferroviaria Agropoli - Castellabate.jpg|thumb|right|200px|Stazione Agropoli-Castellabate]]
* [[File:Bahn aus Zusatzzeichen 1024-15.svg|25px|Treno]] Stazione di Agropoli-Castellabate<ref>sita nel comune di [[Agropoli]]</ref> sulla [[Ferrovia Tirrenica Meridionale]].
 
===Porto Porti ===
[[File:Portodisanmarco.jpg|thumb|left|Porto di San Marco]]
La struttura portuale (con [[corpo delle capitanerie di porto - Guardia Costiera|capitaneria]]) è stata realizzata nel 1954 a San Marco e ospita la flotta da pesca locale e barche da diporto. Contiene circa 413 posti barca per imbarcazioni di lunghezza entro i 16 metri. I fondali oscillano tra i 2,5 e i 3 metri<ref>{{cita web|http://territori.formez.it/files/Territori_Innovativi_-_Report_di_progetto_02.pdf|Territori innovativi|6 giugno 2012}}</ref>. È uno scalo del metrò del mare che nel periodo estivo collega con partenze giornaliere Castellabate con [[Napoli]], [[Capri (Italia)|Capri]], [[Positano]], [[Amalfi]], [[Salerno]], [[Agropoli]], [[Acciaroli]], [[Casal Velino]], [[Palinuro (Centola)|Palinuro]] e [[Sapri]]<ref>{{cita web|url=http://www.incampania.com/focus.cfm?Info_ID=2121|titolo=Terre d'aMare|accesso=29 maggio 2012}}</ref>.
La struttura portuale (con [[capitaneria di porto|capitaneria]] dipendente dal [[circondario marittimo]] di Agropoli) è stata realizzata nel 1954 a San Marco e ospita la flotta da pesca locale e barche da diporto. Contiene circa 413 posti barca per imbarcazioni di lunghezza entro i 16 metri. I fondali oscillano tra i 2,5 e i 3 metri. Il porto, completamente banchinato sul lato interno, è riparato ad ovest da un molo di sopraflutto a tre bracci e ad est da un moletto di sottoflutto a scogliera<ref>{{cita web|http://www.sito.regione.campania.it/burc/pdf02/burc61or_02/del5490_02/del5490_02all1_2_3_4_5_6.pdf|Regione Campania|28 febbraio 2013}}</ref>. È uno scalo estivo del metrò del mare, che collega con partenze giornaliere Castellabate con [[Napoli]], [[Capri (Italia)|Capri]], [[Positano]], [[Amalfi]], [[Salerno]], [[Agropoli]], [[Acciaroli]], [[Casal Velino]], [[Palinuro (Centola)|Palinuro]] e [[Sapri]]<ref>{{cita web|url=http://www.incampania.com/focus.cfm?Info_ID=2121|titolo=Terre d'aMare|accesso=29 maggio 2012|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110806122730/http://www.incampania.com/focus.cfm?Info_ID=2121|dataarchivio=6 agosto 2011}}</ref>.
[[File:Portodisanmarco.jpg|thumb|left|200px|Porto di San Marco]]
 
=== Mobilità urbana ===
IlI serviziotrasporti diurbani mobilitàtra urbanale mediantevarie autobusfrazioni collegacomunali tuttevengono lesvolti frazionicon comunaliautoservizi eddi èlinea svoltogestiti dalla società cooperativa SMEC autotrasporti<ref>{{cita web | 1 = http://www.autolineesmec.it/servizio.php|Autolinee SMEC|29 maggio2 2012}}</ref>.= IlAutolinee servizioSMEC extraurbano| è3 garantito= dalle29 diversemaggio linee2012 del| Consorziourlarchivio salernitano= trasportihttps://web.archive.org/web/20120513133743/http://www.autolineesmec.it/servizio.php pubblici| ([[CSTP]])dataarchivio che= collegano13 lamaggio località2012 cilentana| conurlmorto i= principali centri}}</ref>. diIl interesseservizio territorialeinterurbano comeè [[Fisciano]]garantito (sededalle dell'[[Universitàlinee degli studi di Salerno]]),del [[SalernoCSTP]], [[Napoli]], [[Pontecagnano-Faiano]] (sede dell'[[aeroporto di Salerno-Pontecagnano]]), [[Battipaglia]], [[Paestum]], [[Agropoli]] (sede dell'Ospedale e della [[stazione ferroviaria]] Agropoli-Castellabate), [[Acciaroli]] e [[Vallo della Lucania]] (sede del tribunale).<ref>{{cita web |1=http://www.cstp.it/orarioferiale.asp |2=CSTP |3=29 maggio 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130325124617/http://www.cstp.it/orarioferiale.asp# |dataarchivio=25 marzo 2013 |urlmorto=sì }}</ref>.
 
== Amministrazione ==
=== Amministrazioni precedenti ===
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|9 giugno 1996|24 settembre 2000|Raffaele Tortora|[[Indipendente (politica)|Indipendente]]|Sindaco|<ref>Deceduto in carica.</ref>}}
{{ComuniAmminPrec
{{ComuniAmminPrec|24 settembre 2000|14 maggio 2001|Alfonso Orlando|[[Indipendente (politica)|Indipendente]]|''Vicesindaco f.f.''|}}
|9 giugno 1996
{{ComuniAmminPrec|14 maggio 2001|16 maggio 2011|Costabile Maurano|[[Casa delle Libertà]]|Sindaco|}}
|2000
{{ComuniAmminPrec|16 maggio 2011|19 agosto 2020|Costabile Spinelli|[[Forza Italia (2013)|Forza Italia]]|Sindaco|<ref>Decaduto.</ref>}}
|Raffaele Tortora
{{ComuniAmminPrec|19 agosto 2020|4 ottobre 2021|Luisa Maiuri|[[Indipendente (politica)|Indipendente]] di area [[Fratelli d'Italia (partito politico)|FdI]]|''Vicesindaco f.f.''|}}
|
{{ComuniAmminPrec|4 ottobre 2021|''in carica''|Marco Rizzo|[[Indipendente (politica)|Indipendente]] di [[centro-sinistra]]|Sindaco|}}
|Sindaco|
}}
{{ComuniAmminPrec
|2000
|2001
|Alfonso Orlando
|
|Sindaco Vicario|
}}
{{ComuniAmminPrec
|2001
|28 maggio 2006
|Costabile Maurano
|[[Forza Italia]]
|Sindaco|
}}
{{ComuniAmminPrec
|28 maggio 2006
|16 maggio 2011
|Costabile Maurano
|[[Casa delle Libertà]]
|Sindaco|
}}
{{ComuniAmminPrec
|16 maggio 2011
|in carica
|Costabile Spinelli
|Lista civica "Insieme per Castellabate"
|Sindaco|
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|Tunisia|Gerba|2006}}<ref>{{cita web|url=http://archivio.comune.castellabate.sa.it/news.asp?id=174|titolo=Arriva il console tunisino e il Comune si gemella con Djerba|accesso=29 maggio 2012|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160306010513/http://archivio.comune.castellabate.sa.it/news.asp?id=174|dataarchivio=6 marzo 2016}}</ref>;
* {{Gemellaggio|Germania|Blieskastel|2008}}<ref>{{cita web|url=http://archivio.comune.castellabate.sa.it/news.asp?id=299|titolo=Delegazione di Blieskastel in visita per un gemellaggio italo-tedesco|accesso=29 maggio 2012|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160305220823/http://archivio.comune.castellabate.sa.it/news.asp?id=299|dataarchivio=5 marzo 2016}}</ref>.
 
=== Altre informazioni amministrative ===
Le competenze in materia di difesa del suolo sono delegate dalla Regione Campania all'[[Autorità di bacino regionale Sinistra Sele]]<ref>{{cita web |1=http://www.absxsele.it/ |2=Autorità di bacino regionale Sinistra Sele |3=17 maggio 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130515103856/http://www.absxsele.it/ |dataarchivio=15 maggio 2013 |urlmorto=sì }}</ref>.
 
{{cita web|http://www.adbsxsele.it/|Autorità di bacino regionale Sinistra Sele|30 maggio 2012}}</ref>.
Dal 1971 al 2008 ha fatto parte della [[comunità montana Alento-Monte Stella]].
 
== Sport ==
=== Calcio ===
Il [[Calcio (sport)|calcio]] è lo sport maggiormente praticato. Le squadre che rappresentano il comune sono l'[[A.S.D. Polisportiva Santa Maria Cilento]] e l'A.S.D. Vigor Castellabate. La prima disputa il campionato di Serie D, la seconda disputa il campionato regionale di Promozione.
[[File:Logopolsmaria.png|thumb|right|100px|Logo Pol.S.Maria]]
[[File:Vigorcastellabate.JPG|thumb|right|100px|Logo Vigor Castellabate]]
Il [[Calcio (sport)|calcio]] è lo sport maggiormente praticato. Le squadre che rappresentano il comune sono:
 
* [[File:600px Giallo e Rosso.svg|20px]] Polisportiva Santa Maria 1932 ([[prima categoria]] girone H);
* [[File:600px Bianco e Blu.svg|20px]] Vigor Castellabate 1969 (prima categoria girone H);
* [[File:600px Verde e Nero (Strisce).png|20px]] Leoni di San Marco (inattiva)<ref>{{cita web|http://www.figc-campania.it/attachments/article/390/Classifiche%20PRIMA%20e%20%20SECONDA%20CAT%20aggiornate%20al%20CU114.doc|FIGC Campania|29 maggio 2012}}</ref>.
 
=== Calcio a 5 ===
Le squadre femminili locali di [[calcio a 5]] iscritte al campionato di serie C2 sono due: Santa Maria a Mare e Donnaluna Castellabate<ref>{{cita web|url=http://www.calcioinrosa.it/|titolo=Calcio in rosa|accesso=8 giugno 2013}}</ref>.
* [[File:600px Bianco e Rosso.svg|20px]] Santa Maria a Mare;
* [[File:600px Bianco e Blu.svg|20px]] Donnaluna Castellabate<ref>{{cita web|url=http://www.notiziariocalcio.com/?action=read&idnotizia=6634|titolo=Campania serie B calcio a 5 girone B|accesso=29 maggio 2012}}</ref>.
 
=== Ciclismo ===
;Tappe del Giro d'Italia che hanno attraversato Castellabate<ref>{{cita web|http://www.radsport-seite.de/giro1980.html|Giro d'Italia 1980|13 febbraio 2013}}</ref>
{| {{prettytable|font-size=95%|width=700px}}
!Anno
!Tappa
!Partenza
!Arrivo
!km
!Vincitore di tappa
!Maglia rosa
|-
| align="center" | [[Giro d'Italia 1980|1980]] || align="center" |10ª || [[Sorrento]] || [[Palinuro (Centola)|Palinuro]] || align="center" | 177 || {{bandiera|ITA}} [[Giovanni Mantovani]] || {{bandiera|ITA}} [[Roberto Visentini]]
|-
|}
 
=== Pallavolo ===
La "Tecnocasa volley Santa Maria" è la squadra di [[pallavolo]] maschile e femminile di Castellabate che disputa le partite interne nella palestra della scuola media statale Luigi Guercio a Santa Maria<ref>{{cita web|http://www.csicavacpvolley.it/images/stories/calendario_open_femminile_com_uff_2.doccsi-cavadeitirreni|Centro sportivo italiano|2928 maggiofebbraio 20122013}}</ref>.
 
=== Tennistavolo ===
L'Asd tennistavolo Cilento Santa Maria 2010 è la squadra di [[tennistavolo]] maschile che partecipa con due squadre al campionato regionale campano: una in serie C2, l'altra in D1. I colori sociali della squadra sono il giallo-rosso e le partite interne hanno luogo nella palestra Panebianco a Santa Maria<ref>{{cita web|url=http://www.cilentonotizie.it/dettaglio/?articolo=tennistavolo-storica-promozione-in-serie-c2-per-smaria-di-castellabate&ID=15524|titolo=Tennistavolo|accesso=17 maggio 2013}}</ref>.
[[File:Tt s.maria.JPG|thumb|right|100px|Logo TT Cilento S.Maria]]
L'Asd tennistavolo Cilento Santa Maria 2010 è la squadra di [[tennistavolo]] maschile che partecipa con due squadre al campionato regionale campano: una in serie D1 girone C, l'altra in D2 girone C. I colori sociali della squadra sono il giallo-rosso e le partite interne hanno luogo nella palestra Panebianco dell'istituto comprensivo a Santa Maria<ref>{{cita web|url=http://89.97.250.72/portale/fpdf/stampa_calend.asp?ANNO=26&CAM=1605|titolo=Federazione italiana tennistavolo|accesso=29 maggio 2012}}</ref>.
 
===Impianti sportiviCiclismo ===
Castellabate è stata interessata dal [[Giro d'Italia]] per due volte;<ref>{{cita web |1=http://www.ilgiroditalia.it/ |2=Giro d'Italia |3=7 maggio 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070908065431/http://www.ilgiroditalia.it/ |dataarchivio=8 settembre 2007 |urlmorto=sì }}</ref> nel [[Giro d'Italia 1980|1980]] con il passaggio dalla 10ª tappa [[Sorrento]]-[[Palinuro (Centola)|Palinuro]], vinta da [[Giovanni Mantovani]] e nel [[Giro d'Italia 2013|2013]] con il passaggio della 3ª tappa [[Sorrento]]-[[Ascea]] vinta da [[Luca Paolini]].
* Campo sportivo comunale Antonio Carrano (superficie di gioco in terra battuta)
 
=== Impianti sportivi ===
[[File:Carrano2.JPG|thumb|Campo Antonio Carrano]]
 
* Campo sportivo comunale Antonio Carrano (superficie di gioco in erba sintetica)
* Campo sportivo Manlio De Vivo (superficie di gioco in terra battuta)
* Campo sportivo Agostino Di Bartolomei (superficie di gioco in terra battuta)<ref>{{cita web | 1 = http://www.comune.castellabate.sa.it/gli-impianti-sportivi.html | 2 = Impianti sportivi | 3 = 30 maggio 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20130402131004/http://www.comune.castellabate.sa.it/gli-impianti-sportivi.html | dataarchivio = 2 aprile 2013 | urlmorto = sì }}</ref>
* Campo sportivo Donna Giulia Boroli (superficie di gioco in erba sintetica)<ref>{{cita web |1=http://www.puntatresino.it/news/view/id/34197 |2=Inaugurato l'impianto sportivo polivalente "Donna Giulia Boroli" |30accesso=7 maggioaprile 2021 |urlarchivio=https://archive.is/20120911203946/http://www.puntatresino.it/news/view/id/34197 |dataarchivio=11 settembre 2012 }}</ref>
 
=== Eventi sportivi ===
* Dal 2002 a giugno sulla spiaggia di Marina Piccola si tiene il torneo di [[beach soccer]]<ref>{{cita web | 1 = http://www.blogcilento.it/notizie-cilento/9torneo-di-beach-soccer-a-castellabate-dal-16-maggio-al-15-giugno-2010/ | 2 = Nono torneo di beach soccer a Castellabate, dal 16 maggio al 15 giugno 2010 | 3 = 29 maggio 2012 | dataarchivio = 6 ottobre 2010 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20101006052010/http://www.blogcilento.it/notizie-cilento/9torneo-di-beach-soccer-a-castellabate-dal-16-maggio-al-15-giugno-2010/ | urlmorto = sì }}</ref>.
* Il mare di Castellabate ospita una delle tappa dei campionati regionali e nazionali di [[nuoto di fondo]] e [[mezzofondo]]<ref>{{Cita news|url =http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/politica/2009/29-giugno-2009/campionati-nuoto-fondo-mezzofondo-castellabate-1601516796553.shtml|titolo = Campionati di nuoto fondo e mezzofondo a Castellabate|pubblicazione =[[Corriere del Mezzogiorno]]|data =29 giugno 2009}}</ref>.
* Il 17 novembre 2008 Castellabate ha ospitato la Coppa del Mondo vinta dagli [[Nazionale di calcio dell'Italia|azzurri]] nel 2006<ref>{{cita web |1=http://www.figc.it/it/204/19986/2008/11/News.shtml |2=FIGC |3=29 maggio 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131113211757/http://www.figc.it/it/204/19986/2008/11/News.shtml |dataarchivio=13 novembre 2013 |urlmorto=sì }}</ref>.
* Nel luglio del 2010 la spiaggia di Marina Piccola ha ospitato una tappa dell'International [[Tennis da spiaggia|beach tennis]] master tour. I vincitori sono stati le coppie Maldini/Meliconi e D'Elia/Visani<ref>{{cita web|url=http://www.federtennis.it/DettaglioNews.asp?IDNews=48201|titolo=Beach Tennis|accesso=29 maggio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100727031902/http://www.federtennis.it/DettaglioNews.asp?IDNews=48201|dataarchivio=27 luglio 2010|urlmorto=sì}}</ref>.
{{cita web|http://www.figc.it/it/204/19986/2008/11/News.shtml|FIGC|29 maggio 2012}}</ref>.
* Nel lugliogiugno del 20102013 la spiaggia di Marina Piccola ha ospitato una tappa dell'International [[Tennis da spiaggia|beach tennis]] mastersoccer tour., Ia vincitoricui sonohanno statipartecipato le coppienazionali Maldini/Meliconidi equattro paesi: Dl'Elia/VisaniItalia (vincitrice del torneo), Argentina, Brasile e Germania<ref>{{cita web|url1=http://www.federtennisbarlettalife.it/DettaglioNews.asp?IDNewsmagazine/sport/beach-soccer-il-barlettano-delvecchio-trionfa-con-l-italia-nell-international-tour-2013/|2=48201IBS|titoloautore=BeachLuca TennisGuerra|data=10 luglio 2013|accesso=297 maggioaprile 2021|urlarchivio=https://archive.is/20130713005914/http://www.barlettalife.it/magazine/sport/beach-soccer-il-barlettano-delvecchio-trionfa-con-l-italia-nell-international-tour-2013/|dataarchivio=13 luglio 20122013}}</ref>.
Dall’anno 2014 nel periodo estivo si svolge la gara podistica denominata ''Corsa della sirena'', creata ed organizzata dal gruppo podistico Castellabate Runner.
 
== Note ==
{{<references|2}}/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=Angelo Raffaele Amato|titolo=Il Paese delle Sirene. Castellabate e il suo territorio|anno=1992|editore=Edizioni la Colomba|città=Agropoli| id isbn= {{noISBN}}no|cid=Amato, 1992}}
* {{cita libro|autore=Angelo Raffaele Amato|titolo=Il Velella|anno=1998|editore=Tip.Tipografia Piccirillo|città=S.Santa Maria di Castellabate| id isbn= {{noISBN}}no|cid=Amato, 1998}}
* {{cita libro|autore=Riccardo Avallone|titolo=Luigi Guercio umanista nel centenario della nascita|anno=1982|editore=Casa d'Europa del Cilento|città=Castellabate| id isbn= {{noISBN}}no|cid=Avallone, 1982}}
* {{cita libro|autore=Dino Baldi|coautori=Amedeo La Greca|titolo=Dieta Mediterranea. Temi e discussioni|anno=2011|editore=Centro di Promozionepromozione Culturaleculturale per il Cilento|città=Acciaroli| id isbn= {{noISBN}}no|cid=Baldi, La Greca, 2011}}
* {{cita libro|autore=Antonio Canino|titolo=Campania|anno=1981|editore=Touring Editore|id isbn= ISBN 9788836500185978-88-365-0018-5|cid=Canino, 1981}}
* {{cita libro|autore=Piero Cantalupo |coautori=Amedeo La Greca|titolo=Storia delle Terre del Cilento Antico|anno=1989|editore=Centro di Promozionepromozione Culturaleculturale per il Cilento|città=Acciaroli|id isbn= {{noISBN}}no|cid=Cantalupo, La Greca, 1989}}
* {{cita libro|autore=Roberto Comunale|titolo=Il castelloCastello dell'abate|anno=2002|editore=Medioevo|id isbn= {{noISBN}}no|cid=Comunale, 2002}}
* {{cita libro|autore=Siro Corti|titolo=Le Provincie d'Italia studiate sotto l'aspetto geografico e storico|anno=1888|editore=G.B. Paravia e Comp.|id isbn= ISBN 12750683081-275-06830-8|cid=Corti, 1888}}
* {{cita libro|autore=Aldo De Jaco|titolo=1943, la Resistenza nel Sud: cronaca per testimonianze|anno=2000|id isbn= ISBN 88-8234-029-5|cid=De Jaco, 2000}}
* {{cita libro|autore=DionisiaCesare De SantisLaugier|titolo=ColoriFasti e profumivicende lungodegl'italiani idal sentieri.1801 Percorsial botanici nel territorio di Castellabate1815|anno=20072010|cittàeditore=AgropoliNabu Press| id isbn= {{noISBN}}1-143-41693-7|cid=De SantisLaugier, 20072010}}
* {{cita libro|autore=[[PietroDionisia Ebner]]De Santis|titolo=Chiesa, BaroniColori e Popoloprofumi lungo i sentieri. Percorsi botanici nel Cilentoterritorio (Volumedi I)Castellabate|anno=19822007|editore=[[EdizioniAssociazione di Storia e Letteratura]]Zefiro|città=RomaAgropoli|id isbn= {{noISBN}}no|cid=EbnerDe Santis, 19822007}}
* {{cita libro|autore=[[Pietro Ebner]]|titolo=Chiesa, Baroni e Popolo nel Cilento (Volume III)|anno=1982|editore=Edizioni di Storia e Letteratura|città=Roma|id isbn= {{noISBN}}no|cid=Ebner2Ebner, 1982}}
* {{cita libro|autore=Pietro Ebner|titolo=EconomiaChiesa, Baroni e SocietàPopolo nel Cilento Medievale(Volume II)|anno=19791982|editore=Edizioni di Storia e Letteratura|città=Roma|id isbn= {{noISBN}}no|cid=EbnerEbner2, 19791982}}
* {{cita libro|autore=GiuseppePietro Fiengo|coautori=Franco StrazzulloEbner|titolo=LaEconomia Badiae diSocietà nel Cilento CavaMedievale|anno=19851979|editore=DiEdizioni Maurodi Storia e Letteratura|città=Cava de' TirreniRoma|id isbn= {{noISBN}}no|cid=Fiengo, StrazzulloEbner, 19851979}}
* {{cita libro|autore=AntonioGiuseppe InfanteFiengo|coautori=Franco Strazzullo|titolo=Licosa.La Mitica portaBadia di mare del Cilento anticoCava|anno=19891985|editore=LaDi ColombaMauro|id città=Cava ISBNde' 8889047011Tirreni|isbn=no|cid=InfanteFiengo, Strazzullo, 19891985}}
* {{cita libro|autore=GennaroAntonio MalzoneInfante|titolo=FamiglieLicosa. eMitica palazziporta gentilizidi mare del territorioCilento di Castellabateantico|anno=20061989|editore=La Colomba|id isbn= ISBN 888904706288-89047-01-1|cid=MalzoneInfante, 20061989}}
* {{cita libro|autore=Pasquale PassarelliFernando La Greca|coautori=Amedeo La Greca|titolo=Campania:Ogliastro NaMarina -e SaLicosa|anno=20022010|editore=IstitutoCentro enciclopedicodi italiano|idpromozione =culturale ISBNper il Cilento|città=Acciaroli|isbn=978-88-87983902317-078-0 |cid=PassarelliLa Greca, La Greca, 20022010}}
* {{cita libro|autore=RobertoGennaro PellecchiaMalzone|titolo=Spiagge, caleFamiglie e borghipalazzi della Costagentilizi del Cilentoterritorio di Castellabate|anno=20102006|editore=OfficineLa ZephiroColomba|id isbn= ISBN 889035717788-89047-06-2|cid=PellecchiaMalzone, 20102006}}
* {{cita libro|autore=SaraRoberto ScognamilloPellecchia|titolo=GliSpiagge, statuticale e borghi della collegiata...Costa del Cilento|anno=19952010|cittàeditore=Salerno|idOfficine Zephiro|isbn= {{noISBN}}88-903571-7-7|cid=ScognamilloPellecchia, 19952010}}
* {{cita libro|autore=SaraGerhard Scognamillo|coautori=Giovanni SambroiaRohlfs|titolo=1826-1994Studi Storialinguistici delsulla popoloLucania die S.Mariasul a mareCilento|anno=19941988|editore=SambroiaCongedo Editore|cittàisbn=S.Maria di Castellabate| id = {{noISBN}}88-7786-357-9|cid=Scognamillo, SambroiaRohlfs, 19941988}}
* {{cita libro|autore=AA.VV.Sara Scognamillo|coautori=Giovanni Sambroia|titolo=Dizionario di toponomastica.1826-1994 Storia edel significatopopolo deidi nomiS.Maria geografici italiania mare|anno=19961994|editore=GarzantiSambroia Editore|città=Milano|idSanta =Maria {{noISBN}}di Castellabate|isbn=no|cid=AV2Scognamillo, Sambroia, 19961994}}
* {{cita libro|autore=AA.VV.|titolo=LaDizionario Campaniadi paesetoponomastica. perStoria e significato dei nomi geografici italiani paese|anno=19991996|editore=BonechiGarzanti|città=FirenzeMilano|id isbn= ISBN 8847600006no|cid=AVAV2, 19991996}}
* {{cita libro|autore=AA.VV.|titolo=La Campania paese per paese|anno=1999|editore=Bonechi|città=Firenze|isbn=88-476-0000-6|cid=AV, 1999}}
 
== Voci correlate ==
* [[Santa Maria di Castellabate]]
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* [[San Marco di Castellabate]]
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'''Comunali'''
* [[Licosa]]
* [[Ogliastro Marina]]
* [[Licosa]]
* [[San Marco (Castellabate)|San Marco]]
* [[Santa Maria diLago (Castellabate|Santa Maria)]]
* [[Area marina protetta Santa Maria diAlano (Castellabate)]]
* [[Licosa (isola)|Isola di Licosa]]
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* [[Tresino]]
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'''Generali'''
* [[Cilento]]
* [[Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano]]
* [[Costiera cilentana]]
* [[Area marina protetta Santa Maria di Castellabate]]
</ol>
* [[Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni]]
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== Altri progetti ==
'''Storiche'''
{{interprogetto|q=Castellabate}}
* [[Battaglia di Licosa]]
* [[Costabile Gentilcore]]
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== Collegamenti esterni ==
==Altri progetti==
* {{Collegamenti esterni}}
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{{Comuni del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano}}
{{ProvinciaComuni della provincia di Salerno}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|Campania|Cilento}}
 
[[Categoria:Castellabate| ]]
[[Categoria:Località del Cilento]]