Molfetta: differenze tra le versioni
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{{nd|il taekwondoka italiano|Carlo Molfetta}}
{{Divisione amministrativa
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|Bandiera = Flag of Molfetta.png
|Voce bandiera =
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Puglia
|Divisione amm grado 2 = Bari
|Amministratore locale = Tommaso Minervini
|Partito = [[lista civica]]
|Data elezione = [[elezioni comunali in Puglia del 2017#Adelfia|25-6-2017]]
|Data rielezione = [[elezioni comunali in Puglia del 2022#Adelfia|5-7-2022]]
|Data istituzione =
|Altitudine = 15
|Sottodivisioni = Gavetone, Località Via Terlizzi, Madonna della Rosa-Carrare, Piscina Rossa
|Divisioni confinanti = [[Bisceglie]] (BT), [[Giovinazzo]], [[Terlizzi]]
|Zona sismica = 3
|Gradi giorno = 1202
|Nome abitanti = molfettesi
|Patrono = [[Corrado di Baviera]] [[Madonna dei Martiri]]
|Festivo = 9 febbraio
|Motto = {{Maiuscoletto|Senatus Populusque Melphictiensis}}
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Molfetta (metropolitan city of Bari, region Apulia, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Molfetta all'interno della città metropolitana di Bari
}}
'''Molfetta''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|[molˈfetta]}}<ref>{{Cita web|url=http://www.dizionario.rai.it/poplemma.aspx?lid=41276&r=4330|titolo=Dizionario d'ortografia e di pronunzia|autore=Progetto informatico, realizzazione tecnica, sistemi di backoffice, hosting: Andrea D'Aquino - ad_NOSPAM_@_NOSPAM_netadcom.com|accesso=28 aprile 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180428181757/http://www.dizionario.rai.it/poplemma.aspx?lid=41276&r=4330|urlmorto=sì}}</ref>, ''Melfétte'' in [[dialetti della Puglia centrale|dialetto locale]]<ref>{{cita libro |autore1=Teresa Cappello|autore2=Carlo Tagliavini|titolo=Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani|città=Bologna|editore=Pàtron|anno=1981}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[città metropolitana di Bari]] in [[Puglia]].
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
[[File:Porto di Molfetta.jpg|miniatura|Scorcio del porto e del ''[[Duomo di San Corrado]]''.]]
Molfetta, che si affaccia sul [[Mar Adriatico]], si trova, a 25 chilometri (distanza ''ferroviaria'' tra le stazioni centrali) a nord ovest di [[Bari]], stretta tra [[Bisceglie]] a nord-ovest e [[Giovinazzo]] a sud-est, in posizione praticamente baricentrica rispetto all'andamento della costa adriatica della [[Puglia]].
Sorta anticamente sull'isoletta di ''Sant'Andrea'', l'area urbanizzata ha un fronte mare di circa 3,5 chilometri a levante e altrettanti a ponente rispetto al nucleo antico e al [[Porto di Molfetta|porto]].
Il territorio si estende verso l'entroterra [[murgia]]no e confina anche con il comune di [[Terlizzi]], a sud. Dal punto di vista geomorfologico, esso è costituito dalle bancate calcaree del [[Cretaceo inferiore]], piuttosto profondamente carsificate come dimostrato dal sito naturalistico-archeologico del [[Pulo di Molfetta|Pulo]] e dalle profonde voragini carsiche in cui ci si imbatte molto spesso durante gli scavi per la realizzazione dei piani di fondazione dei nuovi edifici, concentrate in particolare lungo i margini delle ''[[Lama (corso d'acqua)|lame]]'' che lo solcano in direzione mediamente perpendicolare alla costa. Le lame stesse costituiscono di per sé una delle forme macroscopiche di ''[[carsismo]] epigeo'' e rappresentano un forte indizio di presenza di forme carsificate ipogee.<ref>{{Cita pubblicazione|data=15 giugno 2002|titolo=Holocene coastal dune development and environmental changes in Apulia (southern Italy)|rivista=Sedimentary Geology|volume=150|numero=1-2|pp=139-152|lingua=en|doi=10.1016/S0037-0738(01)00272-X| issn = 0037-0738 }}</ref>
Tuttavia il territorio, pur non molto esteso, ha avuto una vocazione prevalentemente agricola, almeno fino al termine del [[XX secolo]], prima cioè che vi trovasse insediamento una vasta zona industriale (ASI), ancora in fase di ampliamento.
=== Clima ===
Il diretto contatto col mare e la mancanza di alture rilevanti sono alla base del clima particolarmente mite e scarso di precipitazioni della città di Molfetta. Tuttavia gli sbalzi di temperatura sono repentini e notevoli, a causa dell'afflusso dei venti freddi balcanici e per gli improvvisi acquazzoni, solitamente di breve durata, che periodicamente colpiscono la cittadina, dando un qualche respiro all'economia rurale, storicamente assetata di acqua. Tipica la terminologia che indica, nell'idioma locale, l'effetto che questi acquazzoni, così come le piogge di notevole durata (più giorni), rare per il vero, producono sul terreno agrario, cioè la cosiddetta ''mena'', che descrive l'effetto ''strisciante'' del ruscellamento (erosione del suolo) e che non ha, nella lingua italiana, un corrispettivo altrettanto pregnante.
A causa della barriera orografica dei monti del Gargano in lontananza a nord ovest, e sempre per via della mancanza di alture nelle immediate vicinanze, Molfetta si presenta spesso riparata, nonostante la posizione costiera, anche dalle ventilazioni marittime rispetto alle restanti coste adriatiche pugliesi; ne segue di conseguenza un ulteriore aumento del tasso di umidità, dell’afa d’estate. Questa è la principale caratteristica che da sempre contraddistingue il clima locale.
Il primato di ''vento regnante'' tuttavia è conteso dal [[maestrale]] e dal [[grecale]] (con una prevalenza per il primo), che sono gli altri venti che spirano dai quadranti settentrionali. Periodicamente poi, specie in autunno, Molfetta è battuta da raffiche (che possono risultare forti, anche se di breve durata) di venti di [[scirocco]] (da sud-est), d'[[ostro (vento)|ostro]] (da sud) e di [[libeccio]], localmente detto ''[[favonio]]'' (da sud-ovest).
* [[Classificazione climatica dei comuni italiani|Classificazione climatica]]: zona C, 1202 [[Grado giorno|GG]]<ref name=":1">{{Cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/072/029/|titolo=Comune di Molfetta|sito=Comuni-Italiani.it|accesso=16 marzo 2018}}</ref>
{{ClimaAnnuale
| nome = Dati meteo
| tempmax = 12, 13, 15, 18, 22, 26, 28, 28, 25, 21, 17, 14
| tempmin = 5, 5, 7, 9, 13, 17, 19, 19, 17, 13, 9, 6
| pioggia = 51, 57, 52, 47, 37, 32, 27, 39, 62, 65, 54, 63
| umido = 77, 74, 72, 68, 68, 65, 64, 65, 68, 72, 76, 78
| vento = NNW, NNW, E, E, E, E, E, E, E, NNE, S, WNW
| intensità = 16, 16, 16, 16, 16, 16, 16, 16, 16, 9, 9, 16
|fonte=<ref>https://www.ilmeteo.it/portale/medie-climatiche/Molfetta?refresh_cens</ref>}}
{{immagine grande|Panoramica porto.jpg|842px|Panoramica del porto e di parte del ''borgo antico''.}}
== Origini del nome ==
L'origine del toponimo è, ancora oggi, incerta. Si sa che fino al [[XII secolo]] era conosciuta con il nome ''Melfi'', poi divenuto ''Melphicta''<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/molfetta/|titolo=Molfetta nell'Enciclopedia Treccani|accesso=16 marzo 2018}}</ref>.
Un'altra teoria afferma invece che il nome Molfetta derivi da alcuni esuli originari di [[Sebenico]] e [[Ragusa (Croazia)|Ragusa]] che, data la dolcezza del clima e la piacevolezza del territorio, dettero al borgo il nome ''Melphacta'' (fatta di miele).
== Storia ==
=== Origini della città ===
Il territorio molfettese risulta abitato sin dalla [[Preistoria]]. A questa fase risalgono, infatti, gli insediamenti più antichi, necropoli e tracce di capanne, rinvenuti nell'area circostante alla città (fondo Azzollini e viciniori) e presso il sito archeologico-naturalistico del [[Pulo di Molfetta|Pulo]], dolina carsica "di crollo" a circa un chilometro e mezzo dal centro urbano.<ref>{{Cita web|url=http://www.pulodimolfetta.it/index.php/neolitico?layout=blog|titolo=neolitico|accesso=26 marzo 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171111120550/http://www.pulodimolfetta.it/index.php/neolitico?layout=blog|urlmorto=sì}}</ref>
Si ritiene che Molfetta sia stata fondata dai [[Antica Grecia|Greci]] attorno al [[IV secolo a.C.]] Successivamente il villaggio passò sotto il dominio dei [[Impero romano|Romani]], che le diedero il nome ''Respa''<ref name=":5">{{Cita web|url=http://web.tiscali.it/pasca/storia.htm|titolo=Storia di Molfetta|accesso=21 maggio 2019}}</ref>. La prima indicazione dell'esistenza di un villaggio tra ''Turenum'' ([[Trani]]) e ''Natiolum'' ([[Giovinazzo]]) è piuttosto tarda e si ritrova nell{{'}}''[[Itinerario antonino|Itinerarium Provinciarum Antonini Augusti]]'', il registro delle stazioni e delle distanze tra le località poste lungo le diverse strade dell'[[Impero romano|impero]]<ref name=":2">{{Cita libro|autore=Michele Romano|titolo=Saggio sulla storia di Molfetta dall'epoca dell'antica Respa sino al 1840}}</ref>. Fin dalla sua fondazione nel [[III secolo a.C.|III secolo a.C]]. fino alla caduta dell'Impero romano d'occidente, il villaggio di Molfetta faceva parte del territorio della vicina [[Ruvo di Puglia]], all'epoca florida [[Polis|polis greca]] e poi [[Municipio (storia romana)|''municipium'' romano]], in epoca greca era conosciuta come Ρυψ (''Rhyps'', pron: Rüps), poi ''Rubi'', in età romana. Respa era strategicamente importante per Ruvo, poiché rappresentava il suo principale porto commerciale e la prima via di comunicazione diretta con la Grecia.<ref>{{Cita libro|autore=Francesco di Palo|titolo=Museo Archeologico Jatta|anno=1993|città=Ruvo di Puglia|p=8}}</ref>
=== Medioevo ===
In seguito alla [[Caduta dell'Impero romano d'Occidente|caduta dell'Impero romano]], Molfetta passò sotto il controllo dei [[Goti]]. Durante questo periodo furono rinforzate le mura della città, in risposta alle frequenti scorribande dei [[Pirateria|pirati]] [[saraceni]]<ref>{{Cita news|url=https://www.molfettaviva.it/rubriche/viva-la-storia-di-molfetta-1/m-oabab/|titolo=Le mura di Molfetta e le origini della Muraglia|pubblicazione=MolfettaViva|accesso=23 aprile 2018}}</ref>, e fu parzialmente coperto il piccolo canale che separava il borgo, dalla terraferma. Nel primo documento ufficiale che attesta l'esistenza di Molfetta, infatti,si fa riferimento ad una "civitas" denominata Melfi, situato su una penisola chiamata Sant'Andrea<ref>{{Cita web|url=https://www.radiocorriere.tv/puglia/Molfetta_ba.html|titolo=Molfetta - BA|accesso=20 aprile 2018}}</ref>. Questo primo documento è datato [[925]]. L'antico villaggio si sviluppò ulteriormente sotto l'alterno dominio dei [[Impero bizantino|Bizantini]] e dei [[Longobardi]]. Nel [[988]] i saraceni distrussero alcuni casali situati nell'entroterra molfettese<ref>{{Cita libro|nome=Lorenzo|cognome=Giustiniani|titolo=Dizionario geografica-ragionato del Regno di Napoli|url=https://books.google.it/books?id=c9o4wNmu4OcC&pg=PA39&lpg=PA39&dq=molfetta+casali+988&source=bl&ots=UaVDKGJi1Q&sig=uzAW9iROHFMKyIEwpsiZAlA6mVs&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjP-IHCtNDaAhXEWxQKHVKyAGEQ6AEIVjAJ#v=onepage&q=molfetta%20casali%20988&f=false|accesso=23 aprile 2018|data=1803|editore=Forni}}</ref>. Passata sotto il dominio dei [[Normanni]]<ref>{{Cita web|url=http://whc.unesco.org/en/tentativelists/1160/|titolo=Romanesque Cathedrals in Puglia - UNESCO World Heritage Centre|autore=UNESCO World Heritage Centre|sito=whc.unesco.org|lingua=en|accesso=20 aprile 2018}}</ref>, la città fu occupata, forse nel [[1057]], da [[Pietro di Trani|Pietro]], figlio di [[Amico di Giovinazzo|Amico]] Conte di [[Giovinazzo]], avversario di [[Roberto il Guiscardo|Roberto d'Altavilla]] detto “il Guiscardo”. Fu lo stesso Guiscardo a cacciare Pietro e occupare Molfetta fra il 1057 e il [[1058]]. Nel [[1066]] Conte di Molfetta era Gocelino (de la Blace o de Harenc), suocero di Amico II. Nel periodo [[1073]]-[[1093]] Amico II fu signore di Molfetta, anche se ancora per diverso tempo (sino al [[1100]]) la città restò sotto l'influenza bizantina. Nell'ottobre del 1100 Goffredo, figlio di Amico II, era ''dominus'' (signore) di Molfetta.<ref name=:0>{{Cita web|url=http://web.tiscali.it/pasca/storia.htm|titolo=storia di Molfetta|sito=web.tiscali.it|accesso=18 marzo 2018}}</ref>
Con il consolidamento del dominio normanno, città come Molfetta, [[Bari]], [[Brindisi]] e [[Otranto]] divennero importanti punti di partenza durante il periodo delle [[Crociata|crociate]]. A questo periodo risale la costruzione dell{{'}}''Ospedale dei crociati'', struttura adibita a ospizio per coloro che erano diretti in [[Terra santa|Terrasanta]], edificato nei pressi della [[Basilica della Madonna dei Martiri]].<ref>{{Cita web|url=http://www.madonnadeimartiri.it/ospedale.asp|titolo=Madonna Dei Martiri - Basilica Pontificia Minore|accesso=6 aprile 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.medievale.it/articoli/itinerari-crociati-a-nord-di-bari/|titolo=Itinerari Crociati a Nord di Bari|autore=Gian Luca Todini|accesso=23 aprile 2018}}</ref>
Tra la fine del [[1133]] e la primavera del [[1134]], Molfetta fu concessa da re [[Ruggero II di Sicilia|Ruggero II]] a Roberto I di Basunvilla, suo cognato. Alla morte di quest'ultimo, avvenuta prima del [[1142]], Roberto II di Basunvilla, figlio di Roberto I e di Giuditta, sorella di Ruggero II, divenne il nuovo signore di Molfetta.<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/roberto-basunvilla_(Dizionario-Biografico)/|titolo=BASUNVILLA, Roberto in "Dizionario Biografico"|accesso=23 aprile 2018}}</ref> A Roberto II, morto il [[15 settembre]] del [[1182]], subentrò (sino al [[1187]]) sua sorella Adelasia. Successivamente, Molfetta, appartenente alla contea di [[Conversano]], entrò a far parte del demanio fino al [[1190]], anno in cui la stessa contea fu concessa a [[Ugo Lupino]]. Dopo la sua morte, avvenuta intorno al [[1197]]-[[1198]], non lasciando eredi diretti, l'imperatrice [[Costanza d'Altavilla|Costanza]], durante la sua reggenza del regno (dal [[28 settembre]] 1197 al [[27 novembre]] 1198, giorno della sua morte), ascrisse Molfetta nel regio demanio. La scomparsa dell'imperatrice e la minore età di [[Federico II di Svevia|Federico II]] crearono una situazione che ricondusse Molfetta nella contea di Conversano, allora amministrata (dal 1207) ''[[ad interim]]'' da Ruggero de Piscina, nipote del defunto Berardo I di Celano già Conte di Conversano. Solo dopo il dicembre del [[1220]] Federico II si riprese Molfetta, già dichiarata [[Città regia (Italia)|città regia]] da sua madre Costanza<ref>{{Cita web|url=http://www.arimolfetta.it/pagina-di-esempio/|titolo=La nostra città – ARI Sezione di Molfetta|accesso=23 aprile 2018}}</ref>.
=== XIV e XV secolo ===
[[File:Ladislao d'Angiò re di Napoli.jpg|miniatura|Ladislao I.]]
Nel periodo [[1348]]-[[1352]] la città appartenne a Giovanni Pipino, nobile [[barletta]]no, conte di [[Minervino Murge|Minervino]] e palatino di [[Altamura]].<ref>{{DBI|giovanni-pipino|PIPINO, Giovanni|accesso=23 aprile 2018}}</ref> Successivamente la città passò sotto il dominio degli [[Angioini]], con [[Giovanna I di Napoli|Giovanna di Napoli]] e [[Roberto d'Angiò]].<ref>{{Cita web|url=http://www.quindici-molfetta.it/citta.aspx|titolo=Quindici Molfetta - Città|accesso=23 aprile 2018}}</ref> Con la scomparsa di [[Luigi di Taranto]] e di Roberto d'Angiò, grazie a una [[Bolla pontificia|bolla]] di papa [[Papa Urbano V|Urbano V]], in data [[25 aprile]] [[1365]], Molfetta ritornò città demaniale. Nel [[1383]], [[Carlo III di Napoli|Carlo III di Durazzo]], divenuto [[Sovrani di Napoli|re di Napoli]] dopo la morte di [[Giovanna I di Napoli|Giovanna I]], donò la signoria di Molfetta a [[Giacomo del Balzo]], principe di Taranto<ref name=":3">{{Cita web|url=http://www.viaggioadriatico.it/rete_interadriatica/pagina-di-descrizione-citta/molfetta|titolo=Molfetta. La città dei maestri d'ascia
—
ViaggiADR|accesso=20 aprile 2018}}</ref>. L'anno successivo, Giacomo morì e non avendo ricevuto figli, il Principato di Taranto passò a suo nipote [[Raimondo Orsini del Balzo|Raimondo del Balzo Orsini]]. In questo periodo la Puglia era teatro di lotta tra i due rami della famiglia angioina, il durazzesco (Carlo III di Durazzo) e il provenzale ([[Luigi I d'Angiò]]). Molti signori locali approfittarono di questa situazione. Uno di questi fu il principe di Taranto ''[[Raimondo Orsini del Balzo|Raimundus de Baucio de Ursinis dictus dominus Raimundus]]''. Raimondo parteggiò prima per Carlo III di Durazzo, ma poi passò sotto la bandiera di Luigi I d'Angiò<ref name=":4">{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/orsini-del-balzo-raimondo_(Dizionario-Biografico)/|titolo=ORSINI DEL BALZO, Raimondo in "Dizionario Biografico"|accesso=23 aprile 2018}}</ref>. Alla morte di Luigi I d'Angiò ([[15 settembre]] [[1384]]), Carlo III rimase il legittimo re di Napoli, ma anch'egli, all'inizio del [[1386]], mori assassinato<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/carlo-iii-di-durazzo_(Dizionario-di-Storia)/|titolo=Carlo III di Durazzo in "Dizionario di Storia"|accesso=23 aprile 2018}}</ref>. La lotta per la successione al trono che ne seguì indusse Raimondo ad approfittare di questa ennesima confusione, tanto che egli, o nel medesimo anno (1386) o nel successivo, poté fregiarsi del titolo di signore di Molfetta<ref name=":4" />.
Il [[24 aprile]] del [[1399]], re [[Ladislao I di Napoli|Ladislao]] concesse alla città l'istituzione di una fiera franca da tenersi dall'8 al 15 settembre di ogni anno<ref>{{Cita news|url=https://www.molfettaviva.it/rubriche/viva-la-storia-di-molfetta-1/la-fiera-di-molfetta-e-la-sua-antichissima-storia/|titolo=La fiera di Molfetta e la sua antichissima storia|pubblicazione=MolfettaViva|accesso=23 aprile 2018}}</ref>.
Il [[17 gennaio]] [[1406]] Raimondo del Balzo Orsini morì<ref name=":4" />. Un anno dopo, il [[23 aprile]] del [[1407]], re Ladislao si unì in matrimonio con [[Maria d'Enghien]], vedova del predetto Raimondo, e incamerò tutti i beni del principato di Taranto.<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/ladislao-d-angio-durazzo-re-di-sicilia_(Dizionario-Biografico)/|titolo=LADISLAO d'Angiò Durazzo, re di Sicilia in "Dizionario Biografico"|accesso=23 aprile 2018}}</ref>
Per diploma del [[4 maggio]] [[1416]], nel quale fu riassunto il privilegio concesso dall'imperatrice Costanza e da suo figlio Federico II, la regina [[Giovanna II di Napoli|Giovanna II]] confermò Molfetta [[città demaniale]].<ref>{{Cita web|url=http://rilievo.stereofot.it/studenti/aa00/farinola/cennistorici/cenni.html|titolo=Cenni storici|accesso=23 aprile 2018}}</ref>
Nel 1484 Giambattista Cybo, vescovo di Molfetta, divenne [[papa]] col nome di [[Papa Innocenzo VIII|Innocenzo VIII]].<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/innocenzo-viii_(Enciclopedia-dei-Papi)/|titolo=INNOCENZO VIII in "Enciclopedia dei Papi"|accesso=20 aprile 2018}}</ref>
=== XVI e XVII secolo ===
Molfetta ebbe commerci con altri mercati del [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]], tra cui [[Venezia]], [[Alessandria d'Egitto]], [[Costantinopoli]], [[Amalfi]] e [[Ragusa (Croazia)]]<ref name=":3" /><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Marco Ignazio de|cognome=Santis|titolo=I beni dei Templari a Molfetta dal XII al XIV secolo|lingua=en|accesso=20 aprile 2018|url=https://www.academia.edu/33631569/I_beni_dei_Templari_a_Molfetta_dal_XII_al_XIV_secolo}}</ref>. Nel [[XII secolo]], durante le [[Crociata|Crociate]], il passaggio dei pellegrini diretti verso la [[Terra santa]] avevano dato alla città una certa rinomanza. Uno di questi pellegrini, [[Corrado di Baviera]], divenne poi il [[santo patrono]] della città.<ref>{{Cita web|url=http://www.molfetta.net/storia/san_corrado.php|titolo=molfetta.net :: San Corrado|autore=artemedia - www.artemedia.it|accesso=20 aprile 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180421030957/http://www.molfetta.net/storia/san_corrado.php|urlmorto=sì}}</ref>
Con il passaggio del potere della città dai Durazzo agli [[Aragonesi]], la situazione precipitò, in conseguenza dei difficili rapporti e dei contrasti tra francesi, spagnoli e italiani. Questa situazione portò a guerre e devastazioni in tutto il [[sud Italia]], tra cui il "[[sacco di Molfetta]]" da parte dei francesi tra il 18 e il 19 luglio [[1529]].<ref>{{Cita web|url=http://www.molfetta.net/storia/ilsacco.php|titolo=molfetta.net :: Il sacco di Molfetta|autore=artemedia - www.artemedia.it|accesso=20 aprile 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120626054344/http://www.molfetta.net/storia/ilsacco.php|urlmorto=sì}}</ref>
Anni prima, il [[15 aprile]] del [[1522]], nella città di [[Bruxelles]], l'imperatore [[Carlo V]] aveva ratificato la vendita delle città di [[Giovinazzo]] e Molfetta (essa venne quindi nuovamente [[Feudalesimo|infeudata]]), concordata per il prezzo di 50.000 [[Ducato (moneta)|ducati]] d'oro (per diploma del 5 aprile 1522) in favore di [[Ferrante di Capua|Ferdinando di Capua d'Altavilla]]<ref name=":2" />. Il 3 ottobre del medesimo anno, Carlo V aveva eretto in [[Principato (diritto)|principato]] la città di Molfetta e concesso a Ferdinando di Capua il titolo di [[principe]].<ref name=":0" /><ref name=":3" /> Il [[29 novembre]] [[1523]] Ferdinando di Capua era morto a [[Milano]]. Per testamento del 20 novembre Ferdinando aveva disposto erede universale sua figlia [[Isabella di Capua|Isabella]], che portò in dote il principato di Molfetta a suo marito [[Ferrante I Gonzaga]], [[Contea di Guastalla|conte di Guastalla]].
[[File:"Molfetta" (22263612712).jpg|thumb|upright=1.3|Molfetta in un disegno risalente alla seconda metà del XVII secolo.]]
Alla morte di Ferrante I, il [[principato di Molfetta]] (come pure la [[contea di Guastalla]]) passò a suo figlio [[Cesare I Gonzaga|Cesare I]] che, nell'aprile del [[1560]], si unì in matrimonio con [[Camilla Borromeo]]<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/cesare-i-gonzaga-conte-di-guastalla/|titolo=Césare I Gonzaga conte di Guastalla nell'Enciclopedia Treccani|accesso=20 aprile 2018}}</ref>, sorella del cardinale [[Carlo Borromeo]] e del Conte [[Federico Borromeo]]. Cesare I ebbe {{Senza fonte|quattro figli: due (Carlo e Ippolita) nati, forse, da relazioni antecedenti al matrimonio}} e due da Camilla, [[Margherita Gonzaga (1562-1618)|Margherita]] e [[Ferrante II Gonzaga|Ferrante II]], che nel [[1575]] successe al padre nella [[contea di Guastalla]] sotto la tutela della madre.
Ferrante II nel [[1587]] sposò [[Vittoria Doria]], figlia di [[Gianandrea Doria|Gian Andrea (di Giannettino) Doria]] e [[Zanobia Del Carretto Doria|Zenobia di Marc'Antonio Dei Carretto]] (o del Caretto)<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/ferrante-ii-gonzaga-conte-poi-duca-di-guastalla/|titolo=Ferrante II Gonzaga conte poi duca di Guastalla nell'Enciclopedia Treccani|accesso=20 aprile 2018}}</ref>. Il 10 settembre [[1580]] il principe di Melfi, Gian Andrea Doria, e Ferrante II sottoscrissero i capitoli per il matrimonio. La dote fu stabilita in 100.000 ducati. Il [[22 giugno]] [[1618]] Vittoria Doria fece il suo testamento con il quale dispose erede universale tutti i suoi figli. Alla sua morte Ferrante II lasciò dieci figli, sei maschi e quattro femmine, avuti dal matrimonio con Vittoria Doria<ref>{{Cita web|url=http://genealogy.euweb.cz/gonzaga/gonzaga3.html#F1G|titolo=Gonzaga 3|sito=genealogy.euweb.cz|accesso=20 aprile 2018}}</ref>. Suo successore fu [[Cesare II Gonzaga|Cesare II]]. Nel [[1612]] sposò Isabella, figlia di [[Paolo Giordano I Orsini|Paolo Giordano Orsini]] duca di [[Bracciano]], morta nel [[1623]] all'età di 25 anni. Quest'ultima diede alla luce due figli: Vespasiano e [[Ferrante III Gonzaga|Ferrante III]] che nel [[1647]] sposò [[Margherita d'Este]], figlia di [[Alfonso III d'Este]], duca di [[Modena]]. Per testamento del [[3 gennaio]] [[1632]] Cesare II istituì erede il primogenito [[Ferrante III Gonzaga|Ferrante III]].
Il 28 giugno [[1635]] comparve nella [[Gran Corte della Vicaria]] il principe [[Ferrante III Gonzaga|Ferrante III]], ove presentò istanza di voler ritenere la città di Molfetta, in virtù del credito riveniente da due doti matrimoniali: quella di sua madre, Isabella Orsini, e quella di Vittoria Doria, sua avola, del valore di 100.000 ducati ciascuna, per un totale di 200.000 ducati. Somma che apparteneva interamente a Ferrante III, per la sua quota e come cessionario dei suoi zii Carlo, Vincenzo, Andrea, Giovanni e Francesco, figli di Vittoria Doria''.'' Per decreto del successivo 13 luglio dello stesso anno, il Tribunale della Gran Corte concesse a Ferrante III la facoltà di ritenere la città di Molfetta dopo l'esecuzione di una perizia estimativa della stessa. In esecuzione di questo decreto si procedette all'apprezzo della città di Molfetta, operazione eseguita a cura del ''[[Tavolario]]'', signor Felice di Riso, il quale, con sua relazione dell'8 agosto 1635, stimò il valore della città pari a 102.971 ducati. Valore definitivo certificato e convalidato per altro decreto del 23 agosto 1635.
Il 2 aprile del [[1640]] per atto rogato dal notaio Giovanni Francesco Poggio di [[Genova]], il nobile Giacinto Biaggio, procuratore di [[Ferrante III Gonzaga]], vendette a Gian Stefano Doria, il quale nello stesso atto nominò suo nipote Luca [[Spinola]]<ref>{{Cita web|url=http://www.artemaestra.it/alessandro/f001/storia.php|titolo=Gaspar Hovich - breve storia di Molfetta|autore=Florinda Sasso|accesso=20 aprile 2018}}</ref>, la città di Molfetta per 170.000 ducati, di questa cifra 161.219 ducati costituivano il debito del Gonzaga nei confronti del Doria. Il successivo 4 maggio 1640 Ferrante III Gonzaga ratificò l'atto di compra-vendita. In realtà, la vendita della città non trovò piena e immediata esecuzione perché il Regio Consiglio Collaterale in data 11 luglio 1640 sospese a Luca Spinola il possesso della stessa. Questa situazione fu risolta nel biennio [[1643]]-[[1644]] ossia dopo l'impetrazione dell'assenso reale e la concessione dell{{'}}''[[Delibazione|exequatur]]'' al regio assenso.<ref name=":2" />. Il feudo sarebbe poi passato per successione degli Spinola alla famiglia milanese dei [[Gallarati Scotti (famiglia)|Gallarati Scotti]] fino al [[1798]], quando tornò demaniale<ref>{{cita testo|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/molfetta/|titolo=Molfetta su Enciclopedia Treccani online}}</ref>.
Sette anni dopo l'acquisto della città, il 20 aprile dell'anno [[1647]], i coniugi Luca, figlio di Gaspare Spinola, e Pellina, figlia di Giovanni Battista Spinola, si recarono in visita a Molfetta.<ref>{{Cita web|url=http://www.sanpierdarena.net/SPINOLA%20di%20san%20Pietro%20via.htm|titolo=SPINOLA via Spinola di san Pietro|accesso=20 aprile 2018}}</ref>
=== Dal XVIII secolo al primo conflitto mondiale ===
Nel [[XVIII secolo|'700]] la città vive un periodo di fioritura, soprattutto nelle arti. In questo periodo opera il [[Corrado Giaquinto]], pittore di fama mondiale<ref>{{Cita web|url=http://www.museodiocesanomolfetta.it/02_Pittura_2.html|titolo=Museo Diocesano Molfetta|accesso=6 aprile 2018}}</ref>, le cui opere sono oggi esposte in numerosi musei, in [[Italia]] e all'estero.<ref>{{Cita web|url=http://www.pinacotecabari.it/index.php/patrimonio-museale/opere/catalogo-generale?option=com_content&view=article&lang=&Itemid=134&id=28&sala=&abc_page_size=10&abc_sort_field=&abc_sort_field_by=&abc_sort_field_type=&abc_sort_type=&abc__ff_inventario_ord_id_sezione_operator==&abc__ff_inventario_ord_id_sezione=&abc__ff_inventario_ord_oggetto_operator=%25like%25&abc__ff_inventario_ord_oggetto=&abc__ff_inventario_ord_soggetto_operator=%25like%25&abc__ff_inventario_ord_soggetto=&abc__ff_inventario_ord_datazione_operator=%25like%25&abc__ff_inventario_ord_datazione=&abc__ff_inventario_ord_materia_tecnica_operator=%25like%25&abc__ff_inventario_ord_materia_tecnica=&abc__ff_inventario_ord_id_autore_new_operator==&abc__ff_inventario_ord_id_autore_new=117&abc__ff_selSearchType=0&abc__ff_onSUBMIT_FILTER=Cerca|titolo=Pinacoteca "C. Giaquinto" di Bari - Catalogo generale|accesso=20 aprile 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.museodelprado.es/aprende/enciclopedia/voz/giaquinto-corrado/bb430501-d842-4ca7-89f7-e8e5eb96f463|titolo=Giaquinto, Corrado - Museo Nacional del Prado|accesso=20 aprile 2018}}</ref>
Con il [[trattato di Utrecht]] del [[1714]], che pose fine alla [[Guerra di successione spagnola|guerra]] tra [[Filippo V di Spagna|Filippo V]] e gli Stati d'Europa, il [[Regno di Napoli]] cessò di essere dominio spagnolo e divenne dominio austriaco.<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/utrecht/#trattatidiu-1|titolo=Utrecht nell'Enciclopedia Treccani|accesso=20 aprile 2018}}</ref> Iniziò così l'occupazione austriaca di Molfetta. Tra il [[1734]] e il [[1735]] Molfetta subì lo stesso destino del resto del [[sud Italia]] e della [[Sicilia]], entrando a far parte dei [[Conquista borbonica delle Due Sicilie|domini borbonici di Carlo I]].
In [[età napoleonica]], precisamente il [[5 febbraio]] [[1799]], la città fu teatro di sanguinosi tumulti, in parte causati dal comune sentimento anti-francese (il Regno di Napoli era stato conquistato da Napoleone), in parte dovuti a motivazioni socio-economiche.<ref name=:0 />
Nel [[1815]], con il [[Congresso di Vienna]], [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando I]] riconquistò il potere e divenne sovrano del [[Regno delle Due Sicilie]], restaurando il dominio dei [[Borbone]] nel sud Italia. Di conseguenza sorsero, anche a Molfetta, alcune società segrete come quella dei [[Filadelfi]], in lotta per la libertà.<ref>{{Cita libro|autore=Giuseppe de Ninno|titolo=Filadelfi e carbonari in Carbonara di Bari negli albori del risorgimento italiano|editore=}}</ref>
Dopo un avvicendamento di potere tra francesi e austriaci, la località seguì le vicissitudini dell'Italia unita<ref name=":3" />. Nell'ottobre del [[1860]] infatti si tenne nella Piazza Municipio di Molfetta, il plebiscito per l'annessione del [[Regno delle due Sicilie]] al governo di [[Vittorio Emanuele II]], il cui esito decretò l'annessione del regno all'Italia unificata.<ref>{{Cita news|url=http://www.quindici-molfetta.it/btra-reazione-e-rivoluzione-i-parteb_16802.aspx|titolo=''Tra reazione e rivoluzione - I parte''|accesso=20 aprile 2018}}</ref>
Nel [[1910]] Molfetta fu colpita da un'epidemia di [[colera]], che decimò la popolazione.<ref>{{Cita web|url=http://www.giramolfetta.it/content_/molfetta_uomini_illustri_exe.asp?id_news=34&lan=ita|titolo=Giramolfetta - giramolfetta.it|autore=MediaLab05.it|accesso=6 aprile 2018}}</ref>
Durante la [[prima guerra mondiale]] furono 500 i concittadini che persero la vita nel conflitto, tra i quali il maggiore [[Domenico Picca]]. Dopo alcuni mesi dall'inizio della guerra, la città subì un cannoneggiamento da parte di una unità della [[K.u.k. Kriegsmarine|marina austriaca]] e successivamente subì un attacco aereo; al termine del conflitto più di 500 morti tra la popolazione.<ref>{{Cita news|url=https://www.molfettaviva.it/notizie/molfetta-nella-grande-guerra/|titolo=Molfetta nella Grande Guerra: storie di eroi, bombardamenti e 500 morti in città|pubblicazione=MolfettaViva|accesso=18 marzo 2018}}</ref>
Negli [[Anni 1930|anni 30]] del [[XX secolo|Novecento]] furono completate la biblioteca e l'ospedale, successivamente intitolato a [[Antonio Bello|don Tonino Bello]].
Anche durante la [[seconda guerra mondiale]] Molfetta pagò il suo tributo di vite umane. Il 6 novembre [[1943]] un aereo tedesco, scambiata la scuola elementare "Cesare Battisti" per una caserma, sganciò una bomba che fece crollare l'angolo di una palazzina, causando delle vittime.<ref name=":0" />
=== Dal secondo dopoguerra ad oggi ===
Dopo la seconda guerra mondiale la fisionomia della città venne profondamente modificata, con la costruzione di nuovi quartieri. In seguito al crollo di una palazzina, nel 1964, iniziò un lento abbandono del centro storico<ref name=:0 />, che solo negli ultimi anni sta vedendo dei primi segni di rinascita.<ref>{{Cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/05/14/la-rinascita-della-terra-il-centro-storico.html|titolo=La rinascita della 'Terra' il centro storico di Molfetta - la Repubblica.it|pubblicazione=Archivio - la Repubblica.it|accesso=6 aprile 2018}}</ref>
La città è una delle tappe del viaggio di [[Carlo, principe del Galles]], e della [[Diana Spencer|principessa Diana]], nel loro viaggio in Italia. Il 2 maggio [[1985]] la coppia visita l'Istituto Apicella, adibito all'educazione dei bambini [[Sordomutismo|sordomuti]].<ref>{{Cita news|url=https://www.molfettaviva.it/notizie/lady-diana-e-carlo-a-molfetta-il-filmato-della-visita-storica/|titolo=Lady Diana e Carlo in visita a Molfetta: il filmato che diventa virale|pubblicazione=MolfettaViva|accesso=6 aprile 2018}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/05/03/in-piedi-all-alba-per-amore-di.html|titolo=In piedi all'alba per amore di Diana così tenera e sexy |pubblicazione=Archivio - la Repubblica.it|accesso=6 aprile 2018}}</ref>
Il 7 luglio [[1992]] viene assassinato il sindaco di Molfetta, [[Giovanni Carnicella]], con un colpo di fucile a canne mozze. L'assassino, tale [[Cristoforo Brattoli]], è un impresario che si era visto negare dal Comune il permesso per organizzare in città un concerto del cantante [[Nino D'Angelo]].<ref>{{Cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/07/08/spara-al-sindaco-che-gli-nega-lo.html|titolo=Spara al sindaco che gli nega lo stadio |pubblicazione=Archivio - la Repubblica.it|accesso=6 aprile 2018}}</ref> Alla memoria del sindaco Carnicella è stata conferita la medaglia d'oro al merito civile il 1 aprile 2019.
Nel [[2005]] uno studente molfettese scopre, nei pressi della dolina carsica del Pulo, delle orme appartenenti a diverse specie di dinosauri. In particolare vengono ritrovate impronte di [[Ornithopoda|Ornitopodi]], [[Sauropoda|Sauropodi]] e [[Theropoda|Teropodi]].<ref>{{Cita news|url=https://www.molfettaviva.it/rubriche/viva-la-storia-di-molfetta-1/la-storia-delle-orme-di-dinosauro/|titolo=La storia delle orme di dinosauro|pubblicazione=MolfettaViva|accesso=6 aprile 2018}}</ref><ref>{{Cita news|url=https://www.molfettaviva.it/notizie/orme-dei-dinosauri-al-vaglio-la-riqualificazione-del-parco/|titolo=Orme dei dinosauri, al vaglio la riqualificazione del parco|pubblicazione=MolfettaViva|accesso=6 aprile 2018}}</ref>
Il 7 ottobre [[2013]] viene indagato, insieme ad altri 60 tra funzionari comunali, ex amministratori e politici, l'ex sindaco [[Antonio Azzollini]] in una maxi truffa da 150 milioni di euro legata alla costruzione del nuovo porto commerciale, appaltata nel 2007 e mai terminata.<ref>{{Cita web|url=http://www.corriere.it/cronache/13_ottobre_07/truffa-sequestrato-porto-molfetta-2-arresti-f563812a-2f19-11e3-bfe9-e2443a6320c1.shtml|titolo=Truffa, sequestrato porto di Molfetta: 2 arresti|sito=Corriere della Sera|data=7 ottobre 2013|lingua=it|accesso=13 maggio 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://bari.repubblica.it/cronaca/2013/10/07/news/porto_molfetta-68060612/|titolo=Truffa da 150 milioni per il porto fantasma: sequestrata l'area, due arresti e 60 indagati. Coinvolto anche il senatore Pdl Azzollini - Bari - Repubblica.it|sito=Bari - La Repubblica|data=7 ottobre 2013|accesso=13 maggio 2019}}</ref>
Il 20 aprile [[2018]], in occasione del 25º anniversario della morte del vescovo [[Antonio Bello|don Tonino Bello]], Molfetta riceve la visita di [[papa Francesco]] che celebra la messa alla presenza di circa {{formatnum:40000}} persone.<ref>{{Cita news|url=http://bari.repubblica.it/cronaca/2018/04/20/news/papa_francesco_a_molfetta_e_alessano_nel_nome_di_don_tonino_bello-194357707/|titolo=Papa Francesco ad Alessano e Molfetta nel nome di don Tonino Bello, "Profeta di speranza"|pubblicazione=Repubblica.it|data=20 aprile 2018|accesso=20 aprile 2018}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.lastampa.it/2018/04/20/vaticaninsider/il-papa-ad-alessanola-guerra-genera-povert-ma-la-povert-genera-guerra-3eJe06WXuHvmJvLrmJoDML/pagina.html|titolo=Il Papa: “La guerra genera povertà, ma la povertà genera guerra”|pubblicazione=LaStampa.it|accesso=20 aprile 2018}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/video/lecce/1005478/papa-giunto-ad-alessano-tappa-su-luoghi-tonino-bello.html|titolo=Papa Francesco alla volta di Molfetta 2ª tappa su luoghi di don Tonino Bello|accesso=20 aprile 2018}}</ref> Quasi un anno dopo, il 7 aprile [[2019]], viene inaugurato un monumento in piazza Garibaldi per ricordare la venuta del Santo Padre; si tratta di una riproduzione della croce pastorale di Don Tonino, realizzata in [[Acciaio Corten|acciaio COR-TEN]], accanto alla quale viene collocato l'[[Olea europaea|albero di ulivo]] già posizionato sul palco sul quale il papa aveva celebrato la messa.<ref>{{Cita web|url=http://www.quindici-molfetta.it/inaugurato-a-molfetta-il-monumento-che-ricorda-la-visita-di-papa-francesco-per-don-tonino_44572.aspx|titolo=Inaugurato a Molfetta il monumento che ricorda la visita di Papa Francesco per don Tonino|accesso=2 maggio 2019}}</ref>
=== Simboli ===
[[File:Molfetta-Stemma.svg|90px|left]]{{Citazione|Senatus Populusque Melphictiensis|Motto inciso sullo stemma}}
Lo stemma e il gonfalone della città di Molfetta sono stati riconosciuti con decreto del Capo del Governo del 26 marzo 1935<ref>{{Cita web|url=http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?2218|titolo=Molfetta|accesso=6 giugno 2025|sito=Archivio Centrale dello Stato}}</ref> trascritto nei registri della Consulta Araldica della Presidenza del Consiglio dei Ministri il 28 marzo 1935 e successivamente iscritto al numero 1682 della Tabella per l'Iscrizione nel Libro Araldico degli Enti Morali, fascicolo 11702 busta 159.<ref>{{Cita web|autore=Città di Molfetta|url=https://www.comune.molfetta.ba.it/vivere-il-comune/territorio/stemma|titolo=Stemma|accesso=6 giugno 2025}}</ref>
; Stemma
{{Citazione|Di rosso, alla banda d'argento, caricata delle sigle "S.P.Q.M." [Capo del Littorio.] Ornamenti esteriori da Città.|DCG del 26.03.1935<ref name="DCG">{{cita testo|url= https://www.comune.molfetta.ba.it/documenti/territorio/decreto_presidente_consiglio_dei_minisri_26_marzo_1934.pdf |titolo= Decreto presidente consiglio dei ministri del 26 marzo 1934}}</ref>}}
Lo stemma è costituito da una banda di colore bianco o argento in cui sono incise le lettere S. P. Q. M., il cui significato è ''Senatus Populusque Melphictiensis'', il tutto in campo rosso e circondato da due ramoscelli (la [[Olea europaea|quercia]] a destra e l'[[Laurus nobilis|alloro]] a sinistra). Lo scudo è sormontato dalla [[corona muraria]] di città formata da una cinta muraria e da otto [[torre|torri]], di cui cinque visibili.
La sigla SPQM si conforma all'omologo "[[SPQR]]" proprio dell'emblema della città di [[Roma]] e fu aggiunto allo stemma nel [[1911]] (?) su ordinanza dell'amministrazione comunale capeggiata dal sindaco [[Felice Fiore]].<ref>{{Cita web|url=http://www.molfetta.net/araldica/stemma_molfetta.php|titolo= Uno stemma per Molfetta |curatore= Dario R. Uva |accesso=16 marzo 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160718233628/http://www.molfetta.net/araldica/stemma_molfetta.php|urlmorto=sì}}</ref>
;Gonfalone
{{Citazione|Drappo di colore rosso, riccamente ornato di ricami in oro, caricato dello stemma comunale sopra descritto con l'iscrizione centrata in oro "{{maiuscoletto|comune di molfetta}}". L'asta verticale sarà ricoperta di velluto rosso con bullette dorate poste a spirale; nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome, nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'oro.|DCG del 26.03.1935<ref name="DCG"/>}}
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
[[File:Cattedrale di Molfetta.jpg|thumb|upright=1.1|Il duomo di San Corrado.]]
Fra le bellezze naturalistiche da ammirare nella cittadina pugliese, è sicuramente il ''[[Pulo di Molfetta|Pulo]]'', sprofondamento carsico a pianta sub-circolare, con diametro variabile tra un minimo di 170 a un massimo di circa 180 metri, un perimetro che supera i 500 metri e una profondità intorno ai 30 metri nel punto di maggior dislivello. Sul bordo superiore sono stati ritrovati i resti di un villaggio neolitico: da questa località provengono reperti, soprattutto vasi e strumenti rudimentali neolitici (denominati "tipo Molfetta" e presenti in tutto il [[Mar Mediterraneo]]) e anche resti umani risalenti a [[età della pietra]] precedenti, e anche alla (successiva) [[età del bronzo]].
[[File:Molfetta San Corraddo Towers.jpg|miniatura|verticale|Le due torri del duomo viste da Largo Chiesa Vecchia.]]
Il nucleo antico detto "Isola di Sant'Andrea" forma il primo nucleo urbano attorno al [[III secolo]] ed è caratterizzato da una singolare pianta a spina di pesce: qui sorge il duomo di San Corrado, la più grande chiesa a (tre) cupole in asse del [[romanico pugliese]] coronate da due torri (una campanaria, l'altra d'avvistamento) edificato tra [[XI secolo|XI]] e [[XII secolo]]. Sempre nel centro antico è situata la [[Barocco|barocca]] chiesa di San Pietro, eretta su una precedente chiesa romanica. Da notare le mura verso terra rimaste nel loro tracciato. Subito fuori dalle mura sorge la grandiosa cattedrale intitolata all'Assunta, ex convento dei [[gesuiti]], dove sono poste le ossa del patrono della città [[San Corrado di Baviera]], con busto in argento e oro di scuola napoletana. Di particolare attenzione è un grande quadro del celeberrimo [[Corrado Giaquinto]], pittore molfettese del [[XVIII secolo|Settecento]], a cui è intitolata la [[Pinacoteca metropolitana di Bari]].
Nei pressi della cattedrale sorge la chiesa del Purgatorio, e, sempre lungo lo stesso asse viario del cosiddetto "borgo" (oggi Via Dante), ma più spostate verso la antica Porta principale del centro storico (quella che si apriva su Via Piazza) sono quelle dedicate alla [[#Chiese minori|Santissima Trinità, detta Sant'Anna]] e al protomartire [[Santo Stefano]], luoghi di profonda religiosità in particolari periodi dell'anno. Poco più distante da queste, in direzione di uscita, verso Bisceglie, dalla Molfetta storica, sorge la chiesa di [[San Domenico]], con annesso convento, oggi riadattato a contenitore culturale (biblioteca, museo e sala conferenze) col nome, ripreso dai documenti d'archivio, di "Fabbrica di San Domenico".
A circa 2 km dalla città, in direzione di [[Bisceglie]] si trova la [[basilica della Madonna dei Martiri]]. L'impianto attuale della chiesa insiste parzialmente sulla vecchia chiesa dell'[[XI secolo]], di cui resta solo una cupola e la struttura sottostante, dove oggi sorge l'altare. Su un fianco della chiesa è addossato l'Ospedaletto dei [[Crociato|Crociati]], sempre dell'XI secolo, unico superstite dei due presenti nel complesso della Madonna dei Martiri dopo le ristrutturazioni ottocentesche.
A pochi km dal Pulo si trova un importante geosito dove, nel 2005, Cesare Davide Andriani, allora studente di geologia all'Università di Bari, scoprì le prime orme di dinosauri. L'area è stata oggetto di studio da parte dei ricercatori della stessa Università e sarà destinata alle visite in futuro.
I luoghi di maggiore attrazione in occasione delle festività religiose sono il ''duomo vecchio'', il centro storico, la ''cattedrale'', la ''basilica della Madonna dei Martiri'', le chiese di ''San Pietro'', del ''Purgatorio'' e di ''Santo Stefano'', mentre mete di rilassanti e tonificanti passeggiate sono lo storico porto e infine il [[Pulo di Molfetta]], dolina carsica al cui interno e nei cui pressi sono stati trovati, sin dai primi scavi condotti dal [[1900]] in poi, reperti archeologici che testimoniano di una presenza antropica risalente al [[neolitico]].<br />Tali reperti sono raccolti nel [[Museo civico archeologico del Pulo|Museo archeologico del Pulo]], nella nuova sede dell'ex lazzaretto.
=== Architetture religiose ===
==== Chiese ====
{{Vedi anche|Chiese di Molfetta}}
{{...|chiese}}
==== Palazzo del Seminario ====
{{Vedi anche|Pontificio Seminario Regionale Pugliese "Pio XI"}}
Lo scoppio del [[primo conflitto mondiale]] obbligò nel [[1915]] lo spostamento della sede del ''Seminario Regionale'', fondato nel [[1908]] da [[Papa Pio X]], da [[Lecce]] a Molfetta. Dopo un ulteriore e breve spostamento di sede a [[Terlizzi]], il Seminario Regionale fece ritorno a Molfetta nel [[1918]] nei locali del Seminario Vescovile, dove rimase fino al [[1925]]. Tuttavia esigenze di spazi più ampi costrinsero a pensare a un edificio totalmente nuovo, per la cui progettazione ci si rivolse all'architetto [[Giuseppe Momo]], da anni impegnato in quello specifico genere di costruzioni. I lavori, iniziati nel [[1925]], si protrassero per un anno e mezzo; l'inaugurazione del nuovo Seminario Regionale, intitolato a [[Pio XI]] avvenne il 4 novembre [[1926]].
Dotato di una facciata sobria e dignitosa, il Palazzo del Seminario Regionale presenta un interno molto spazioso, da cui si diparte un massiccio scalone centrale, lateralmente al quale si accede a un porticato che introduce in un chiostro delimitato da colonne di [[stile romanico]]. Al centro di una delle quattro sezioni di questo è collocata una fontana in ferro fuso costituita da due vasche sovrapposte.
Il Seminario, in cui i giovani di tutta la [[Puglia]] vengono formati in vista dell'[[Ordine sacro]] del [[presbiterato]], ospita al suo interno, dal [[1957]], anche una biblioteca e una ricca raccolta museale.
==== Il Calvario ====
[[File:Monumento al Calvario.jpg|miniatura|verticale|Il Calvario.]]
Il Calvario è un piccolo tempio edificato nel [[1856]], progettato dall'architetto Corrado De Judicibus. Il fenomeno della costruzione dei Calvari rientra tra le manifestazioni della pietas religiosa realizzatesi in occasione della missione popolare dei Padri Redentoristi. A Molfetta, e nelle limitrofe Giovinazzo, Terlizzi e Bisceglie, i Calvari vennero realizzati quasi contemporaneamente, tra il 1854 e il 1856. Il Calvario di Molfetta è costruito in pietra locale da taglio. Venne edificato in stile [[neogotico]], su pianta ottagonale e articolato su tre piani per un totale di 20 metri<ref>{{Cita web|url=http://www.viaggioadriatico.it/ViaggiADR/rete_interadriatica/beni/calvario|titolo=Calvario (Molfetta)
—
ViaggiADR|accesso=22 marzo 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180323030748/http://www.viaggioadriatico.it/ViaggiADR/rete_interadriatica/beni/calvario|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.italiavirtualtour.it/dettaglio.php?id=95105|titolo=Chiesa del Calvario - Molfetta|lingua=en|accesso=22 marzo 2018}}</ref>
Ogni anno, nella notte tra il 30 e il 31 marzo, alcuni molfettesi si ritrovano sulla scalinata del Calvario per recitare l{{'}}''Ave Maria alla Madonna''.<ref>{{Cita web|url=http://www.pugliadigitallibrary.it/item.jsp?id=1620&locale=it_IT|titolo=Puglia Digital Library|accesso=22 marzo 2018}}</ref>
=== Architetture civili ===
==== Palazzo Giovene ====
[[File:Molfetta - Entrata al palzzo Giovene.JPG|thumb|Entrata al ''Palazzo Giovene''.|221x221px]]{{Vedi anche|Palazzo Giovene}}
==== Palazzo de Dato ====
{{vedi anche|Palazzo de Dato}}
Palazzo de Dato (ex Palazzo Cavalletti) sorge a Molfetta, in piazza Vittorio Emanuele II, intitolata al Re alla fine del secolo scorso, in seguito all'avvenuta Unità d'Italia, e dove tuttora fa mostra di sé il monumento dell'antico sovrano. Oggi la zona è centrale nell'insediamento molfettese, mentre alla fine del ‘700, epoca a cui risale il palazzo, costituiva la zona di nuova espansione della città, tanto che nel 1790 venne sistemata la strada nuova che andava dal Pozzo dei Cani al palazzo Cavalletti. Quest'opera si rese necessaria perché nel 1789 erano stati completati i lavori di costruzione della Strada Consolare di Puglia (poi S.S. 16), da Bisceglie a Molfetta.
[[File:Molfetta Old City Walls2.jpg|miniatura|''Palazzo Dogana'', lato occidentale.]]
==== Palazzo Dogana ====
{{Vedi anche|Palazzo Dogana (Molfetta)}}
Palazzo Dogana sorge ai margini del borgo antico, di fronte al porto. Nel corso del tempo è stato sede del Seminario Vescovile, poi trasferitosi nella sede attuale, e della dogana. Dopo diversi anni di abbandono è stato avviato, nel [[2017]], il cantiere che ha trasformato l'edificio in un hotel di lusso.<ref>{{Cita news|url=https://www.molfettaviva.it/notizie/inaugurato-il-cantiere-di-palazzo-dogana-sara-un-hotel-extra-lusso-nel-le-foto/|titolo=Inaugurato il cantiere di "Palazzo Dogana": sarà un hotel extra lusso e un contenitore culturale|pubblicazione=MolfettaViva|accesso=28 agosto 2017}}</ref>
=== Architetture militari ===
==== Le torri di avvistamento ====
Di grande rilevanza storica, culturale ed economica dell'hinterland molfettese, sono state nel [[Medioevo]] e all'incirca fino al [[XVIII secolo]] le [[torre|torri]] disseminate nel territorio rurale di Molfetta e raggruppate lungo tre immaginarie direttrici che sono Molfetta-[[Bitonto]], Molfetta-[[Terlizzi]] e Molfetta-[[Ruvo di Puglia|Ruvo]]-[[Corato]].
Verso [[Bisceglie]] e in prossimità del confine con il suo territorio, si erge a picco sul mare (su uno spuntone di costa rocciosa oggi in erosione) l'unica torre di avvistamento chiamata, sin dal 1569, "Torre Calderina" o "Torre del Porto di San Giacomo", [[torre|torre costiera]] del [[XVI secolo]], particolarmente importante in quanto posizionata in un luogo strategico poiché da essa era possibile il collegamento visivo con il [[Castel del Monte]] e quindi comunicare per tempo anche agli abitati non rivieraschi più interni (verso [[Andria]] e oltre ancora, sino all'[[Murgia|altopiano murgiano]]) il sopraggiungere di eventuali incursioni dal mare.<ref>{{Cita news|lingua=fr|url=https://www.viaggiareinpuglia.it/at/134/parco/5100/fr/Torre-Calderina-29-(BA)|titolo=Torre Calderina|pubblicazione=viaggiareinpuglia.it|accesso=4 aprile 2018}}</ref> Essa faceva parte del complesso sistema di [[torri d'avvistamento]] del [[Regno di Napoli]]. La sua posizione permetteva la difesa del porto di San Giacomo, approdo medievale di Molfetta. Oggi, questa torre si trova al centro dell'omonima area protetta, proposta come ''SIC'' (cioè [[Sito di Importanza Comunitaria]]) dalla [[Unione europea]].<ref>{{Cita web|url=http://www.villaggiolidonettuno.it/|titolo=Oasi Naturale di Torre Calderina – Villaggio Lido Nettuno – Molfetta (BA)|accesso=4 aprile 2018}}</ref> Sulla [[Strada statale 16 Adriatica|SS. 16]] è collocata la struttura conosciuta con il nome di "Torre della Cera", realizzata nel [[1770]] per conto del nobile Pietro Gadaleta ''alias'' "della Cera" (nonno materno di Pietro Colletti, poi Colletta). Altre strutture adibite a posti di osservazione (avvistamento), inserite nel tessuto urbano, erano: una delle due torri del Duomo (Vecchia Cattedrale) e il Torrione detto "del mare che passa", noto come Torrione Passari. Il Torrione Passari, in realtà, era un elemento della cintura difensiva della città.<ref>{{Cita web|url=http://rete.comuni-italiani.it/wiki/Molfetta/Torrione_Passari|titolo=Torrione Passari - Guida Molfetta Wiki|sito=rete.comuni-italiani.it|accesso=4 aprile 2018}}</ref>
[[File:TORRIONE PASSARI.jpg|miniatura|Torrione Passari]]
[[File:Torre Calderina.jpg|miniatura|Torre Calderina]]
Le torri dell'agro rurale, utilizzate per villeggiatura o per supporto delle attività agricole, erano caratterizzate da arredo di tipo difensivo (es.: la presenza di caditoie). Delle oltre venticinque strutture ricordiamo Torre Gavetone, situata presso il confine con [[Giovinazzo]], di essa resta solo il toponimo che indica una delle più apprezzate spiagge libere superstiti lungo la costa molfettese.<ref>{{Cita web|url=http://www.giramolfetta.it/content_/molfetta_vetrina_zoom.asp?lan=ita&id_vetrina=17&id_categoria_vetrina=37|titolo=Giramolfetta - giramolfetta.it|autore=MediaLab05.it|accesso=4 aprile 2018}}</ref> Sulla stessa direttrice, ma in posizione arretrata verso l'interno si trova Torre Rotonda della Molinara ([[1538]]) il cui nome deriva da Antonio e Bartolomeo, padre e figlio de Molinario, che possedevano un fondo rurale in contrada Venere (prossima al confine con [[Giovinazzo]]).<ref>{{Cita web|url=http://www.giramolfetta.it/content_/molfetta_vetrina_zoom.asp?lan=ita&id_vetrina=21&id_categoria_vetrina=37|titolo=Giramolfetta - giramolfetta.it|autore=MediaLab05.it|accesso=4 aprile 2018}}</ref> Sulla via per Bitonto incontriamo la torre dell'antica chiesa della Madonna della Rosa. Lungo l'asse viario del Mino abbiamo: Torre Cicaloria, il cui nome deriva dal nome e cognome di uno dei suoi proprietari Francesco (Cicco) Loria di [[Ruvo di Puglia|Ruvo]]<ref>{{Cita web|url=http://www.giramolfetta.it/content_/molfetta_vetrina_zoom.asp?lan=ita&id_vetrina=22&id_categoria_vetrina=37|titolo=Giramolfetta - giramolfetta.it|autore=MediaLab05.it|accesso=4 aprile 2018}}</ref>; Torre Panunzio che coincide con l'antica struttura chiamata Torre di don Marcello Passari ([[1556]]); Torre Cascione, nome derivato da quello di un proprietario di un fondo rurale prossimo alla torre, tale Joan Francesco de Urbano ''alias'' de mastro Leonardo Pappagallo soprannominato Cascione; Torre del Mino, edificata verosimilmente nel periodo [[1561]]-[[1572]]<ref>{{Cita web|url=http://www.giramolfetta.it/content_/molfetta_vetrina_zoom.asp?lan=ita&id_vetrina=25&id_categoria_vetrina=37|titolo=Giramolfetta - giramolfetta.it|autore=MediaLab05.it|accesso=4 aprile 2018}}</ref>; Villafranca (in territorio di [[Terlizzi]]), risalente al [[1631]] e il cui nome indica il riscatto dalla tassa catastale detta "bonatenenza". Per ultima l'ormai diroccata Torre dell'Alfiere, nome derivato dal titolo militare di uno dei suoi proprietari ovvero l'alfiere Francesco Paolo Tottola.
Leggermente più spostate a ovest verso la direttrice per Terlizzi della strada Santa Lucia s'incontrano: Torre del Gallo, nome derivato dal soprannome della famiglia "de la Sparatella" che la fece edificare, forse, connesso o alla nazione di provenienza (Francia) della famiglia o a un semplice [[Onomastica romana#Agnomen|agnome]]<ref>{{Cita web|url=http://www.giramolfetta.it/content_/molfetta_vetrina_zoom.asp?lan=ita&id_vetrina=32&id_categoria_vetrina=37|titolo=Giramolfetta - giramolfetta.it|autore=MediaLab05.it|accesso=4 aprile 2018}}</ref>; Torre Villotta, struttura già esistente agli inizi del Quattrocento<ref>{{Cita news|url=https://www.molfettaviva.it/rubriche/viva-la-storia-di-molfetta-1/torre-villotta-dove-si-rifugiarono-i-molfettesi-per-scampare-al-sacco-del-1529/|titolo=Torre Villotta: dove si rifugiarono i molfettesi per scampare al Sacco del 1529|pubblicazione=MolfettaViva|accesso=22 marzo 2018}}</ref>; Torre Falcone, nome derivato dalla famiglia de Falconibus, originaria di Andria; Cappavecchia registrata sin dal 1526, epoca in cui apparteneva alla famiglia de Vulpicellis; Torre Sgammirra, quest'ultima cosiddetta dal soprannome del suo primo proprietario, Antonio di Nicola de Tamburro alias Scambirro (= asino). Di essa non rimane che il rudere costituito da un'intera parete rimasta in piedi e sostenuta lateralmente dai soli monconi angolari.
A ponente, lungo l'asse della ''strada comunale Coppe'' (antica strada per [[Corato]]), troviamo i resti di Chiuso della Torre<ref>{{Cita news|url=https://www.molfettaviva.it/rubriche/viva-la-storia-di-molfetta-1/la-storia-di-chiuso-della-torre/|titolo=La storia di Chiuso della Torre|pubblicazione=MolfettaViva|accesso=22 marzo 2018}}</ref>, che dà il nome alla omonima contrada, inglobati tra i capannoni industriali della zona ASI (Area Sviluppo Industriale); il Casale, ristrutturato nel [[1719]] dalla famiglia Passari sul sito dove sorgeva l'antico Casale di San Primo (ottobre 1135); Torre di Claps, con annessa chiesa di San Martino ([[1083]]), donata nel [[1731]] alla famiglia Claps (originaria di Potenza).<ref>{{Cita web|url=http://www.giramolfetta.it/content_/molfetta_vetrina_zoom.asp?lan=ita&id_vetrina=36&id_categoria_vetrina=37|titolo=Giramolfetta - giramolfetta.it|autore=MediaLab05.it|accesso=4 aprile 2018}}</ref> In prossimità della direttrice della vicinale di Fondo Favale, si ergono: Torre del Capitano, nome derivato dal titolo militare del proprietario (nel periodo [[1781]]-[[1784]]) ossia dal capitano Vincenzo Brayda. Questa torre è collocata in prossimità del tracciato autostradale della [[Autostrada A14 (Italia)|A14]]. Altre strutture di questo versante sono: Torre di Pettine, nome derivato dal soprannome di Giuseppe Fontana alias Pettine, figlio del maestro sartore Tommaso Fontana<ref>{{Cita news|url=https://www.molfettaviva.it/rubriche/viva-la-storia-di-molfetta-1/torre-pettine-storia-di-sarti-pirati-peste-epidemie-e-nobili-famiglie/|titolo=Torre Pettine: storia di sarti, pirati, peste, epidemie e nobili famiglie - LE FOTO|pubblicazione=MolfettaViva|accesso=22 marzo 2018}}</ref>; la masseria fortificata denominata Casale Navarrino o Torre di Navarino, nei pressi del confine sud-occidentale dell'agro, alla confluenza con i territori dei comuni di [[Terlizzi]] e [[Bisceglie]]. Questa torre, il cui primo nucleo risale alla metà del [[XVI secolo]] e che fu ampliata nel [[1598]] da Cesare Gadaleta, prende il nome della contrada in cui è collocata. Il toponimo "Navarino", quasi certamente, ricorda la regione [[Navarra]] della [[Spagna]] della quale, forse, doveva essere oriundo don Ferrando Briones Yspanus, marito di Costanza Gadaleta, proprietario di un fondo rurale ubicato in questa zona.
=== Piazza Garibaldi ===
[[File:Molfetta - Villa Garibaldi.JPG|thumb|upright=1.4|Villa comunale Giuseppe Garibaldi.]]
Uno dei luoghi più frequentati del centro cittadino è piazza Garibaldi: di forma sub-trapezoidale, è composta da aree verdi, percorsi pedonali e zone riservate ai bambini, con numerose specie arboree. Il lato meridionale della piazza è caratterizzato dall'ottocentesca edicola in stile gotico del Calvario con alle spalle l'antica chiesa di San Bernardino, risalente al 1451, mentre a ponente essa è chiusa dal pprospetto ottocentesco (opera, così come il già citato Calvario, dell'architetto De Judicibus molto attivo a Molfetta nel XIX secolo) del settecentesco seminario vescovile adiacente alla coeva cattedrale. Al centro della villa comunale sorge il monumento ai caduti della prima guerra mondiale, opera dello scultore cittadino Giulio Cozzoli, costituito da un gruppo bronzeo che rappresenta la Vittoria alata nell'atto di sorreggere un fante caduto sul campo di battaglia, che si erge su un basamento in marmo sui cui prospetti laterali e posteriore sono inseriti i bassorilievi bronzei che recano scolpite scene di guerra con protagoniste le diverse forze armate che presero parte a quel conflitto.
=== Il Pulo ===
{{Vedi anche|Pulo di Molfetta}}
Il cosiddetto pulo è uno sprofondamento di origine carsica localizzato a non più di due chilometri dal centro urbano di Molfetta.
A seguito del [[terremoto dell'Irpinia del 1980|terremoto in Irpinia]], del 23 novembre del 1980, la cavità carsica appena fuori dall'abitato, e che da diversi anni veniva utilizzato nel periodo natalizio per la messa in scena del locale "presepio vivente", fu dichiarata inagibile e chiusa alla pubblica fruizione per motivi di sicurezza fino al 1995, quando iniziarono i lavori di recupero culminati con la restituzione al pubblico delle fabbriche della nitriera borbonica.
[[File:Molfetta - insediamenti rupestri presso il pulo.JPG|thumb|upright=1.4|Elementi di archeologia industriale sul fondo e su un fianco del ''Pulo di Molfetta''.]]
Con il termine pulo si indicano generalmente doline carsiche di grandi dimensioni, generalmente munite di almeno un inghiottitoio, che può essere palese o occulto.
In particolare il pulo di Molfetta si differenzia dagli altri per essere una dolina a pozzo a causa delle pareti strapiombanti su praticamente tutto il contorno, e di crollo, in relazione al fatto di essersi originata dal collasso o della volta di un'unica grande grotta sotterranea<ref>vedere la [[Grotta di Putignano]]</ref> o, come più probabile, di più cunicoli e cavità facenti parte di più pozzi carsici contigui (detti polje), con crolli che si sono succeduti scaglionandosi nel tempo.
Le pareti del pulo sono costellate da numerose grotte, che si sviluppano anche su più livelli (fino a quattro come nella "grotta del Pilastro"), e cunicoli spesso intercomunicanti che denotano l'intensa attività carsica di cui sono state protagoniste insieme al potente acquifero di cui verosimilmente facevano parte.
In tutte le cavità, però, essendo assente lo stillicidio delle acque, non si rinvengono formazioni di stalattiti e stalagmiti.
Il salnitro che si rinviene nelle grotte sotto forma di incrostazioni ed efflorescenze biancastre, che rivestono vaste superfici all'interno delle stesse, ne fece per pochi decenni, tra il 1785 e i primi del XIX secolo, una miniera di questo materiale che le contemporanee ricerche nel mondo della chimica avevano individuato come componente essenziale della polvere da sparo.
Pertanto, su regio decreto del sovrano Borbone dell'epoca, fu autorizzata la costruzione "in loco" di una nitriera, cioè di una fabbrica di polvere da sparo, proprio a pochi passi dal luogo di estrazione, poiché era particolarmente idoneo sia per motivi di sicurezza delle lavorazioni (lontano dal centro abitato), sia per motivi militari, essendo il sito sufficientemente occultato alla vista dei più. A causa dell'interesse militare del sito, al suo ingresso fu costruito un corpo di guardia, dove alloggiava il personale posto a sentinella delle attività estrattive che vi si svolgevano.
Il pulo inoltre è caratterizzato da vegetazione spontanea comune nel territorio accanto a specie esclusive di questo habitat, secondo classificazioni avvenute in tempi diversi a opera di vari studiosi, tra cui il botanico molfettese G. Muscati e in tempi più recenti da Lucia Camporeale, che nel 1953 individuò nel Pulo 136 diverse specie vegetali spontanee, tra cui la rara Micromeria nervosa. Tra queste, si trovano piante introdotte dall'uomo nel corso dei millenni, sia alberi (fichi, fichi d'India, nespoli, azzeruoli, ecc.) che specie erbacee aromatiche (melissa, camedrio bianco, mente varie) accanto ad alberi e cespugli tipici della macchia mediterranea (lentisco, biancospino, alloro, melograno, viburno, carrubo, ecc.).
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Molfetta}}
Il comune di Molfetta ha fatto registrare nel censimento del [[1991]] una popolazione pari a 66.839 abitanti. Nel censimento del [[2001]] ha fatto registrare una popolazione pari a 62.546 abitanti, mostrando quindi nel decennio [[1991]] - [[2001]] una variazione percentuale di abitanti pari al -6%.
Gli abitanti, in base ai dati di quel censimento, sono distribuiti in 21.859 nuclei familiari con una media per nucleo familiare di 2,86 componenti.
A partire dal [[2001]] il Comune di Molfetta ha aderito alla [[Rete Città Sane]] dell'[[Organizzazione mondiale della sanità]] (OMS), dando inizio a una serie di monitoraggi costanti sugli ''indicatori'' designati dalla stessa [[Organizzazione Mondiale della Sanità]], periodicamente raccolti e pubblicati nel ''Profilo di Salute della Città'' (il primo dei quali è stato edito nel [[2003]]), nei quali il fattore demografico è di fondamentale importanza.
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2023 gli stranieri residenti sono 1.546, pari al 2,66% della popolazione.<ref>{{cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it}}</ref>
=== Lingue e dialetti ===
Il [[dialetto]] molfettese si distingue dalle caratteristiche linguistiche della [[città metropolitana di Bari]] per l'utilizzo di tutte le "''e''".<br />Lo scioglilingua utilizzato per testare la "pugliesità" di un soggetto trova la sua variante nel molfettese "''Ci nge n'ame a sciaje scimeninne, ci nen ge n'ame a sciaje nen ge ne sime scenne''" (se dobbiamo andarcene, andiamocene, se non ce ne dobbiamo andare, non ce ne andiamo). A differenza del [[dialetto barese]], quello parlato a Molfetta è caratterizzato da un'aggiunta costante della "''a''", soprattutto, prima della vocale "''u''".<br />Ad esempio: ''sciute'' ⇒ ''sciAute'' (andato); ''june'' ⇒ ''Aune'' (uno); ''pajure'' ⇒ ''pagAure'' (paura).
=== Religione ===
Molfetta è sede vescovile della [[diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi|diocesi cattolica di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi]]. Vi ha sede il [[Pontificio Seminario Regionale Pugliese "Pio XI"|Pontificio Seminario Regionale "Pio XI"]], unico seminario maggiore della Puglia<ref>{{cita testo|url=http://www.seminariomolfetta.org/home.htm|titolo=''Pontificio Seminario Regionale "Pio XI"'' Sito del seminario di Molfetta|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070701045902/http://www.seminariomolfetta.org/home.htm }}.</ref> e seminario più numeroso d'[[Europa]] come numero di alunni. Ha anche sede la Facoltà teologica della Puglia, con due sedi a Bari e una a Molfetta presso l'Istituto Regina Apuliae. A Molfetta ha anche sede l'Istituto Pastorale Pugliese.<ref>{{Cita web|url=https://www.istitutopastoralepugliese.org/|titolo=HOME - Istituto Pastorale Pugliese|sito=Istituto Pastorale Pugliese|accesso=4 aprile 2018}}</ref>
=== Tradizioni e folclore ===
==== La Quaresima ====
La [[Quaresima]] è ricca di momenti di celebrazione, che si concentrano nelle chiese di Santo Stefano<ref>{{cita testo|url=http://www.arciconfraternitasantostefano.it|titolo=Arciconfraternita di Santo Stefano<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref>, e del Purgatorio, a cura dell'[[Arciconfraternita della Morte dal Sacco Nero|Arciconfraternita della Morte]].
Le processioni pasquali si svolgono il venerdì di passione, quando alle ore 16,00 viene portata a spalla la statua dell'Addolorata dall'[[Arciconfraternita della Morte dal Sacco Nero|Arciconfraternita della Morte]]. Il venerdì della successiva settimana tra la notte del Giovedì Santo e del Venerdì Santo, alle ore 03,30, si svolge la processione dei Misteri amministrata dell'Arciconfraternita di Santo Stefano. Il Sabato Santo, invece, alle ore 11,30 inizia la processione dei Sette Misteri Dolorosi (comunemente denominata "della Pietà").<ref>{{Cita news|url=http://www.molfettalive.it/news/attualita/469979/le-marce-funebri-musiche-di-passione|titolo=Le marce funebri, musiche di Passione|pubblicazione=MolfettaLive.it|accesso=16 marzo 2018}}</ref>
==== Festa patronale della Madonna dei Martiri ====
Sin dalla prima metà del XIX secolo i marinai hanno eletto la [[Madonna dei Martiri]], venerata nell'omonimo santuario, a loro protettrice. <br />L'8 settembre 1846 la statua della [[Maria (madre di Gesù)|Vergine]], opera dello scultore napoletano Giuseppe Verzella, fu posta su due bilancelle a vela e trasportata fino alla banchina dell'antico Seminario, accanto al "Duomo vecchio".[[File:La Madonna dei Martiri di Molfetta disposta sulle navi del porto.jpg|thumb|La statua della Madonna disposta sulle barche, qui tre, accostate tra di loro, nel porto.]]Da questa iniziale consuetudine prese piede la tradizione della Sagra a mare, che si ripete annualmente coincidendo con la fiera di Molfetta, accordata il 24 aprile 1399 da [[Ladislao di Durazzo]].<ref>{{Cita news|url=https://www.molfettaviva.it/rubriche/viva-la-storia-di-molfetta-1/la-fiera-di-molfetta-e-la-sua-antichissima-storia/|titolo=La fiera di Molfetta e la sua antichissima storia|pubblicazione=MolfettaViva|accesso=16 marzo 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.gopuglia.it/it/guida-turistica/bari/molfetta/eventi/fiera-madonna-dei-martiri-519.html|titolo=Fiera Madonna dei Martiri Molfetta - Appuntamenti in Puglia|autore=Gosystem - http://www.gosystem.it|accesso=22 marzo 2018}}</ref>
=== Qualità della vita ===
La città si è trovata a dover fronteggiare tre principali questioni che ne minavano lo sviluppo e l'espansione. La prima era costituita dalla carenza di alloggi: a partire dagli anni novanta, infatti, la popolazione si è ridotta quasi del 10% in conseguenza dello spostamento di numerose famiglie molfettesi, trasferitesi nei paesi limitrofi dove hanno trovato dimora a prezzi più modici di quelli praticati a livello cittadino. Altra problematica è la carenza di posti di lavoro, che spinge molti giovani a emigrare all'estero o in altre aree del Paese.
== Cultura ==
=== Eventi culturali a Molfetta ===
==== Premio Leonardo Azzarita ====
Il premio dedicato al giornalista [[Leonardo Azzarita]] si svolge annualmente a maggio presso il museo diocesano.<ref>{{Cita web|url=http://www.premioleonardoazzarita.it/home/albo-doro/|titolo=Albo d’oro – Premio Giornalistico "Leonardo Azzarita"|accesso=22 marzo 2018}}</ref>
=== Istruzione ===
Sono presenti nella cittadina diversi istituti scolastici, dal Liceo scientifico, con opzione scienze applicate, al classico, al linguistico, scienze umane, all'istituto tecnico industriale, commerciale, turistico, geometra, professionale marittimo, alberghiero, marittimo, grafico pubblicitario, nautico e, negli ultimi anni, anche il Liceo Artistico. A Molfetta ha sede il laboratorio olfattometrico del dipartimento di chimica dell'Università di Bari e la scuola universitaria infermieristica. Inoltre, ci sono a Molfetta due seminari e molte scuole private.<ref>{{Cita web|url=http://molfetta.corriere.it/pubblica-utilita/scuole-superiori.shtml|titolo=Scuole superiori a Molfetta|sito=molfetta.corriere.it|accesso=4 aprile 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.tuttitalia.it/puglia/15-molfetta/52-scuole/|titolo=Scuole Molfetta (BA) - pubbliche e private|sito=Tuttitalia.it|accesso=4 aprile 2018}}</ref>
==== Biblioteche ====
La biblioteca comunale, intitolata al suo fondatore l'arcidiacono Giovanni Panunzio (1828 - 1913), promotore dell'istruzione pubblica a Molfetta e primo preside del locale Liceo Classico.
Panunzio donò la propria biblioteca al Comune che, con atto dell'8 aprile 1922, l'acquisì aggiungendovi i circa 1500 volumi appartenuti alle case religiose soppresse e le destinò, come sede provvisoria, alcune aule del Liceo con l'impegno di costruire una sede apposita.
Ordinato e catalogato il patrimonio librario, la biblioteca fu aperta al pubblico nel 1927. A causa degli eventi bellici, nel 1944 fu trasferita in un seminterrato di via Vittorio Emanuele.<ref>{{Cita web|url=http://www.internetculturale.it/opencms/opencms/it/main/partner/istituto_0050.html|titolo=Biblioteca comunale Giovanni Panunzio - Molfetta|accesso=16 marzo 2018}}</ref>
Ripresa l'attività nel 1951, la biblioteca da allora continua a operare e ad adempiere al tuo ruolo di depositaria della cultura locale. Essa infatti è l'unica regolarmente e continuativamente aperta al pubblico e costituisce il principale punto di riferimento per la documentazione e l'informazione non solo nel proprio ambito territoriale.<br />Quella comunale è una biblioteca a indirizzo prevalentemente umanistico caratterizzata dalla stratificazione di fondi librari eterogenei, provenienti dalle varie donazioni susseguitesi nel tempo.
==== Università ====
A Molfetta hanno sede l'[[Università popolare|Università Popolare]]<ref>{{Cita news|url=http://www.molfettalive.it/news/cultura/160880/al-via-lanno-accademico-delluniversita-popolare-molfettese|titolo=Al via l'anno accademico dell'Università Popolare Molfettese|pubblicazione=MolfettaLive.it|accesso=4 aprile 2018}}</ref> e la Facoltà teologica della Puglia, quest'ultima situata presso l'Istituto Regina Apuliae.<ref>{{Cita web|url=http://www.facoltateologica.it/page.php?id_cat=10&titolo=Dove%20Siamo|titolo=DOVE SIAMO - Facoltà Teologica Pugliese|accesso=4 aprile 2018}}</ref>
=== Musei ===
==== Civica siloteca centro studi molfettesi ====
Realizzata nel 1998 in memoria di Raffaele Cormìo (1883-1952)<ref>{{Cita libro|autore=S.Camporeale, R.Chiapperini|curatore=Marco I. de Santis|titolo=Nell'affascinante mondo del legno: da Raffaele Cormìo alla Siloteca Centro Studi Molfettesi|dataoriginale=1992|annooriginale=1992|data=|editore=Mezzina|città=Molfetta|opera=Molfetta: spicchi di storia}}</ref>, xilologo di origine molfettese, è un museo, unico nell'Italia meridionale, dedicato all'[[albero]] e al [[legno]] nelle sue caratteristiche fisiche e tecnologiche, nelle alterazioni e nei difetti. In quattro sale a piano terra del Palazzo Comunale in Piazza Municipio, sono esposti tronchetti e rotelle di alberi europei ed extraeuropei; campioni dei principali legnami da lavoro; oggetti in legno, tra i quali la bacchetta di direzione d'orchestra del Maestro [[Riccardo Muti]]; un pannello con insetti [[xilofagi]] e teche dedicate alle varie utilizzazioni e lavorazioni del legno (come la fabbricazione della matita e del pennino); la ''Poesia dell'albero all'uomo'' composta da Raffaele Cormìo.<ref>{{Cita news|url=http://www.barinedita.it/storie-e-curiosita/n2635-a-molfetta-c%E2%80%99e-un-museo-del-legno--si-tratta-dell%E2%80%99unica-%E2%80%9Csiloteca%E2%80%9D-del-sud-italia|titolo=A Molfetta c'è un museo del legno: si tratta dell'unica “siloteca” del Sud Italia|pubblicazione=BariReport|accesso=16 marzo 2018}}</ref> La Civica Siloteca è completata da strumenti didattico-scientifici riguardanti il legno, da una biblioteca tematica e dall'archivio documentario sul Cormìo che negli anni trenta del secolo scorso realizzò a Milano la prima Siloteca europea.
==== Museo Diocesano di Molfetta ====
{{vedi anche|Museo diocesano di Molfetta}}
[[File:Molfetta - Piazza Municipio.JPG|thumb|upright=1.4|''Piazza Municipio'', su cui prospetta il ''Palazzo Comunale'' (a sinistra), sede della sala d'arte contemporanea ''Leonardo Minervini'' e della ''Civica Siloteca Centro Studi Molfettesi''.]]
==== Raccolta d'arte contemporanea sala "''Leonardo Minervini''" ====
Allestita nel [[1996]] nel Palazzo Comunale, la raccolta comprende circa 60 opere di artisti, molti provenienti da Molfetta. Accanto a Maestri di fama internazionale, come [[Renato Guttuso]], l'esposizione comprende opere di artisti molfettesi a cominciare da Michele e Liborio Romano, Franco d'Ingeo, Natale Addamiano, Franco Valente, Michele Paloscia e Anna Rita Spezzacatena. Un'intera sala è dedicata a Leonardo Minervini dove sono esposti 11 dipinti tra cui il "Ritratto di Minervini" realizzato dal suo maestro Carlo Siviero nel [[1936]].<ref>{{Cita web|url=http://www.beniculturali.it/mibac/opencms/MiBAC/sito-MiBAC/Luogo/MibacUnif/Luoghi-della-Cultura/visualizza_asset.html?id=152679&pagename=57|titolo=Raccolta civica d'arte contemporanea di Molfetta|autore=System|accesso=4 aprile 2018}}</ref>
==== Mostra Etnografica Permanente del Mare ====
Nei locali sotterranei della Fabbrica di San Domenico, la suggestiva "Neviera", si può visitare la Mostra Etnografica Permanente del Mare, inaugurata nel 2005, curata e gestita dalla sede locale dell'Archeoclub d'Italia. La mostra ricostruisce l'antico rapporto di Molfetta con il mare tra Medioevo ed età contemporanea. Una relazione che si fece particolarmente vitale nell'Ottocento, quando la cantieristica navale locale acquistò importanza con lo sviluppo del porto mercantile e con l'amplificarsi dell'attività peschereccia. L'abilità dei maestri d'ascia molfettesi, che producevano trabaccoli e bilancelle, era riconosciuta anche fuori regione. La collezione mette in mostra numerosissimi utensili da lavoro dei maestri d'ascia, disegni e modelli delle imbarcazioni antiche e attuali, strumenti di segnalazione, documenti per la navigazione, reti di piccolo e grosso cabotaggio e oggetti di uso quotidiano a bordo delle navi.<ref>{{Cita web|url=http://www.archeoclubmolfetta.it/|titolo=la sede locale: archeoclub Molfetta|autore=Super User|accesso=16 marzo 2018}}</ref>
==== Museo della basilica di Santa Maria dei Martiri ====
Include una notevole raccolta di [[ex voto]] e di molteplici altri oggetti derivanti da donazioni di privati cittadini.Presenti statue e quadri, presepi provenienti da ogni parte del mondo. Vi sono anche i paramenti e i messali delle celebrazioni per la elevazione a [[Basilica minore|Basilica pontificia]] dal Cardinale Mayer e dal Servo di Dio [[Antonio Bello|don Tonino Bello]].<ref>{{Cita web|url=http://www.madonnadeimartiri.it/museo.asp|titolo=Madonna Dei Martiri - Basilica Pontificia Minore|accesso=4 aprile 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.beniculturali.it/mibac/opencms/MiBAC/sito-MiBAC/Luogo/MibacUnif/Luoghi-della-Cultura/visualizza_asset.html?id=150448&pagename=57|titolo=Museo della pietà popolare|autore=System|accesso=4 aprile 2018}}</ref>
==== Museo civico archeologico del Pulo ====
{{Vedi anche|Museo civico archeologico del Pulo}}
=== Media ===
==== Stampa ====
A Molfetta sono presenti le sedi di alcune piccole case editrici, nonché di alcuni periodici quali:
* L'altra Molfetta
* ilFatto
* Quindici Molfetta
* Molfettafree
==== Radio ====
A Molfetta ha sede Radio Idea, emittente radiofonica locale fondata nel 1984. La sua zona di copertura comprende la [[città metropolitana di Bari]] e la [[Provincia di Barletta-Andria-Trani]]<ref>{{Cita web|url=https://www.radiospeaker.it/radio/radio-idea/|titolo=Radio Idea|accesso=16 marzo 2018}}</ref>.
=== Cinema ===
A Molfetta sono state girate alcune scene del film ''La ragazza dei miei sogni'', diretto da Saverio Di Biagio, con [[Primo Reggiani]], [[Nicolas Vaporidis]] e [[Miriam Giovanelli]].<ref>{{Cita news|url=https://www.molfettaviva.it/notizie/la-ragazza-dei-miei-sogni-nelle-sale-il-film-ambientato-a-molfetta/|titolo="La ragazza dei miei sogni": nelle sale il film ambientato a Molfetta|pubblicazione=MolfettaViva|accesso=16 marzo 2018}}</ref>
All'interno del Liceo Classico "Leonardo da Vinci" è stato girato il cortometraggio ''Carlo e Clara'', di Giulio Mastromauro, vincitore di vari premi tra cui il Web Award del [[David di Donatello (premio)|David di Donatello]]<ref>{{Cita web|url=https://www.cinemaitaliano.info/news/24287/carlo-e-clara-vince-il-david-di-donatello.html|titolo="Carlo e Clara" vince il David di Donatello Web - CinemaItaliano.info|accesso=16 marzo 2018}}</ref>.
Molti sono i ciak girati a Molfetta (fonte Giuseppe Pansini giornalista), Tra gli altri "Sabato, domenica e lunedì con Sophia Loren, "I Cavalieri che fecero l'impresa" con Raul Bova, "La casa delle donne" di Mimmo Mongelli, molti film prodotti dalla Draka Production con la presenza a Molfetta di Maria Grazia Cucinotta.
=== Cucina ===
La gastronomia molfettese è molto vasta, comprende piatti semplici, rustici, e piatti più raffinati, atti a conquistare l'interesse e il piacere dei buongustai. Essendo Molfetta una città marittima, i piatti tradizionali Molfettesi non possono che essere a base di pesce; tra questi ricordiamo il famoso che consiste in una zuppa di pesce fresco di scoglio lesso insieme ad un soffritto di pomodori freschi, [[aglio]] e [[prezzemolo]] in [[olio extravergine d'oliva]]. Consuetudine alimentare dei molfettesi, tranne che nel periodo in cui vige il ''fermo biologico'', è mangiare sia frutti di mare (dai [[Echinoidea|ricci]] alle [[Mytilus galloprovincialis|cozze]], dalle [[Pecten jacobaeus|capesante]] alle [[Ostrea|ostriche]], dai taratuffi alle cozze pelose, ecc.) che pesce crudo. [[Engraulis encrasicolus|Alici]] crude intere (quelle più minuscole) o spinate (talvolta marinate mettendole a macerare in olio e limone), le ''am(e)rosche'' (piccolissimi pesciolini, poco più che avannotti), le ''agh(e)stenèdde'' (triglie di piccolissima taglia, dette così perché si pescavano tra la fine di agosto e la metà di settembre), ''al(e)cedd(e)'' e ''sarachedd(e)'' (alici e salacchine), ''pulp' a' tenèri(e)dde'' (piccoli polpi che vengono inteneriti arricciandoli a mano) e infine ''salìp(e)ce'' (piccoli gamberetti) sono tutti usualmente consumati senza cottura.
Tra i primi piatti caratteristici troviamo ''u' tridde'', una pasta per brodo fatta a mano con [[Farina|semola]], [[uovo (alimento)|uova]], [[Petroselinum crispum|prezzemolo]] e [[formaggio]], che si presenta in sfoglie sottili spezzettate a mano. Le altre specialità molfettesi vengono preparate in occasione delle festività.
A base di pesce è anche ''u' cembotte'', una zuppa a base di pesce, pomodoro, [[Allium sativum|aglio]] e prezzemolo.<ref>{{Cita web|url=http://www.visitmolfetta.it/visitmolfetta/sezione.asp?sezione=6&page=1&lan=ita|titolo=Visit Molfetta: turismo e vacanze a Molfetta|autore=Associazione di Promozione Turistica e Culturale ''Puglia Autentica''|accesso=16 marzo 2018}}</ref>
Un piatto che si ritrova esclusivamente nella tradizione molfettese, quasi totalmente sconosciuto persino nei paesi vicini è ''u' calzòene''. La sua preparazione è particolarmente lunga e va fatta con ingredienti ben precisi, per rispettare l'originale ricetta. Consiste sostanzialmente in una focaccia ripiena. Al suo interno si trova di solito: [[merluzzo]] fritto e sbriciolato (il merluzzo usato è di taglia più grande di quello solitamente consumato, ed è detto in gergo "''nùzze stùbete''"), cipolle bianche tagliate molto sottili e stufate assieme a cavolfiori, olive denocciolate (solitamente si usano le cosiddette "''pasòele''") e un cucchiaino di ricotta forte (in gergo chiamata "''recòtt'a'scquènde''"). Una variante prevede anche l'uso del pomodoro nello stufato di cipolla. Affinché esso assuma un sapore inconfondibile e unico al palato, molti molfettesi usano portarlo a cuocere nei pochi forni a legna rimasti (detti "''fùrne nostrène''"), di cui la città era disseminata fino a una trentina di anni or sono. Il piatto si accompagna bene a frutti di mare e vino, e costituisce anche un piatto unico. Si usa preparare questa pietanza specialmente nel periodo quaresimale, specialmente di venerdì (in cui si pratica l'astinenza dalle carni). Antica consuetudine vuole che esso venga consumato il giorno di mezzaquaresima (Giovedì della quarta settimana di Quaresima). Una tradizione gastronomica che si rinnova ogni anno il [[Venerdì Santo]] è mangiare "''u pizzari(e)dde''", filoncino di pane farcito con [[Thunnus|tonno]] e [[Capparis|capperi]].<br />Per la [[Pasqua]] troviamo "''la scarcèdd(e)''", un dolce cui si danno le forme più varie (sempre attinenti al periodo pasquale) fatto di [[pasta frolla]] farcito con [[Marmellata|marmellate]] (di [[Ficus carica|fichi]], di [[Ciliegia|ciliegie]] o di [[uva]]) rigorosamente fatte in casa e [[pasta di mandorle]] e ricoperto di [[Glassa|zucchero fondente]] - detto Sc(e) lepp -, decorato con [[Confetto|confetti]] di vari colori, ovetti di cioccolato o anche uova sode.
Per la vigilia del [[Natale|Santo Natale]] il menù tradizionale comprende: rape bollite condite con olio e [[Citrus limon|limone]], frittelle (piccoli panzerotti ripieni) e l'immancabile [[Anguilla anguilla|capitone]].<br />Durante i vari periodi dell'anno, secondo le stagioni, le massaie molfettesi usano preparare delle conserve sott'olio con pomodori, [[Capsicum|peperoni]] (chiamata nel gergo pric-o-prac), [[Solanum melongena|melanzane]] e [[Cynara scolymus|carciofi]].
Per il [[Natale|periodo natalizio]] vengono preparati diverse varietà di dolci, principalmente a base di pasta di mandorle e pasta frolla tra cui "cart(e)ddate", "calz(e)ngicchie", "ses(e)mi(e)dde", "spume di mandorla", "occhi di Santa Lucia", "mestazzul(e)", "canigliate" e piccole imitazioni di frutti a base di "pasta reale".<ref>{{Cita news|url=https://molfettaexport.com/la-citta-di-molfetta/la-gastronomia/|titolo=La Gastronomia {{!}} MolfettaExport|pubblicazione=MolfettaExport|accesso=16 marzo 2018}}</ref>
Prende il nome dalla città anche una tipologia di cicoria, la [[Cicoria puntarelle Molfettese e Galatina|cicoria puntarelle molfettese]]. Il 17 giugno [[2015]] la cicoria molfettese è stata inserita nell'elenco nazionale dei [[Prodotti agroalimentari tradizionali italiani|Prodotti Agroalimentari Tradizionali]] (PAT), con decreto del Ministero delle Politiche agricole e alimentari, oltre a rappresentare la città all'[[Expo 2015|Expo di Milano]].<ref>{{Cita news|url=https://www.molfettaviva.it/notizie/la-cicoria-puntarella-molfettese-nell-elenco-nazionale-prodotti-alimentari-tradizionali/|titolo=La Cicoria puntarella molfettese nell’elenco nazionale prodotti alimentari tradizionali|pubblicazione=MolfettaViva|accesso=26 marzo 2018}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.quindici-molfetta.it/molfetta-sbarca-all-expo-di-milano-con-cuore-della-puglia_34971.aspx|titolo=Molfetta sbarca all'Expo di Milano con “Cuore della Puglia”|accesso=26 marzo 2018}}</ref><ref>{{Cita news|url=https://www.comune.molfetta.ba.it/comunicatistampa/molfetta-per-expo-2015/|titolo=Molfetta per Expo 2015|pubblicazione=Comune di Molfetta|accesso=26 marzo 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180327023432/https://www.comune.molfetta.ba.it/comunicatistampa/molfetta-per-expo-2015/|urlmorto=sì}}</ref>
== Geografia antropica ==
=== Urbanistica ===
La città di Molfetta si presenta urbanisticamente distinta, a livello macroscopico, in due parti: il nucleo storico (la città ''intra moenia''), la cui origine certa risale al [[Medioevo]], sviluppatosi su una penisoletta collegata alla terraferma da un piccolo istmo, e una zona più moderna, a sua volta costituita dalle espansioni datate con le successive epoche storiche nelle varie direttrici sud, ovest ed est, prima fino al limite fisico della linea ferroviaria, ed ampliandosi progressivamente in epoche più recenti (dagli anni ottanta in poi) fino all'ultima fase attuale di completamento entro il nastro stradale della nuova Statale 16 e sui margini della principale asta di compluvio che interessa il territorio molfettese che è la [[Lama (corso d'acqua)|Lama]] detta ''cupa'', la quale incanala, fino al recapito finale in mare in corrispondenza della ''prima Cala'', gli apporti di acque meteoriche provenienti dall'entroterra murgiano.
Il centro storico presenta una pianta a spina di pesce con strade strette e ricurve, tipica di molti centri costieri del basso Adriatico. Esso è nettamente distinto dalla città ''extra moenia'' – sviluppatasi, soprattutto a partire dalla seconda metà del [[XVII secolo]], per formare la città come appare oggigiorno – attraverso la cosiddetta ''muraglia'', antica e massiccia fortificazione di origine medievale. Tale separazione è fisicamente sottolineata dall'asse stradale del Corso [[Dante Alighieri]], già detto ''Borgo'', ricavato dall'interrimento ([[XVIII secolo|XVIII]]-[[XIX secolo]]) dell'antico canale marino che si incuneava ai lati dell'istmo separando quasi integralmente la penisoletta dalla terraferma, come si evince dall'osservazione delle antiche stampe raffiguranti le prime, rudimentali, testimonianze di planimetrie della città.
Il confine nord dell'abitato storico è costituito dal [[mare Adriatico]]: questa circostanza nei secoli passati ha consentito una naturale difesa dagli attacchi provenienti da quella direzione, soprattutto da parte della [[Impero ottomano|pirateria turca]]. Ma proprio per questo motivo, una volta venuto meno il pericolo, a partire dal [[XVIII secolo]], e quando contemporaneamente si è innescato il processo di sviluppo ed espansione dell'abitato fuori delle mura, il nucleo storico è rimasto emarginato rispetto alle zone di espansione invece che inglobato in essa.
A partire dal [[XIX secolo]], infatti, inizia il progressivo degrado della città vecchia, che raggiunge la sua massima espressione con il crollo, con vittime, avvenuto in Via Macina nel [[1964]] che porta al suo pressoché totale svuotamento con il trasferimento in blocco nel quartiere CEP (Case Edilizia Popolare) di Molfetta degli ultimi abitanti residenti.
Solo nel primo decennio del [[XXI secolo]] si è in presenza di evidenti segni di un consistente processo di recupero, avviatosi a partire dagli [[Anni 1980|anni ottanta]] che sta restituendo dignità e vita allo storico centro antico dove sono state riaperte quasi tutte le antiche strade che erano state chiuse a causa del pericolo di crolli.
=== Frazioni ===
Pur non annoverando vere e proprie "[[frazione comunale|frazioni]]", nelle immediate vicinanze del centro abitato sono sorti, in epoche differenti, alcuni borghi-satellite, ciascuno di origine diversa dall'altro. Si tratta del nucleo residenziale (inizialmente stagionale) della "[[Madonna del Rosario|Madonna della Rosa]]", sorto attorno alla omonima chiesetta turrita (munita di [[piombatoia|caditoia]]) e meta di un culto molto radicato nella popolazione molfettese, del quartiere CEP di Molfetta, nei pressi del Santuario (oggi Basilica) della Madonna dei Martiri, e del cosiddetto "Villaggio Belgiovine", dal nome dell'ingegnere-imprenditore che lo costruì, alla fine degli [[Anni 1960|anni sessanta]].
Attorno alla chiesetta della [[Cappella della Madonna della Rosa (Molfetta)|Madonna della Rosa]] si è sviluppata, soprattutto a partire dal [[XIX secolo]], una fiorente comunità costituita più che altro dalle famiglie borghesi che avevano in quella località la propria ''casina di campagna'', quale una sorta di "[[status symbol]]" ''[[ante litteram]]'', dove trascorrere i mesi estivi e far crescere i bambini a contatto con la natura e in condizioni più protette e più salubri che non all'interno del tessuto cittadino.
==
{{Vedi anche|Economia della Puglia}}
=== Agricoltura e pesca ===
[[File:Molfetta - zona portuale.JPG|thumb|upright=1.1|Banchina del porto con visuale del borgo antico.]]
Uno dei motori dell'economia molfettese è, fin dalle origini, l'attività peschereccia, oggi in declino per le mutate condizioni socio-economiche. Per quanto attiene al settore primario, la città inoltre contava su un'industria attivamente sviluppata nei settori: [[agricoltura|agricolo]], [[frutta|ortofrutticolo]], [[olive|oleario]], della [[floricoltura]], dei derivati degli olii al solfuro (olio di sansa), delle tegole in cotto. In via di trasformazione e sviluppo, sono, poi, i settori [[information technology|informatico]] e [[commercio|commerciale]] soprattutto verso i Paesi emergenti, mentre le industrie cantieristica, [[Enologia|enologica]], e delle [[Pasta|paste alimentari]], un tempo fiorenti, ora segnano il passo, vinte dalla concorrenza a livello nazionale. L'unico in grado di far fronte all'agguerrita concorrenza, nonostante la drastica riduzione degli [[uliveti]] a causa della costruzione della Zona ASI, è il settore [[olio di oliva|oleario]], con la presenza di due [[oleificio|oleifici]] cooperativi e di vari impianti oggi ubicati quasi tutti nell'Area di Sviluppo Industriale.
Divengono sempre meno, tuttavia, le produzioni di [[olio extravergine di oliva]], retaggio di un passato ben più ricco, dato l'altissimo numero di antichi [[frantoi]] oleari presenti nel tessuto cittadino, anche in zone molto centrali della città, almeno fino a tutto il primo [[dopoguerra]].
Degna di nota è, poi, la produzione di olio biologico di altissima qualità (premiato a più riprese nelle manifestazioni a esso dedicato). Sempre maggiore importanza assume la [[floricoltura]].
La ridotta estensione dell'agro di Molfetta e la sua bassa coltivabilità hanno molto limitato e penalizzato l'espansione agricola, che non ha quindi mai avuto un particolare rilievo economico, a parte alcune produzioni mirate come quella olivicola (a tutt'oggi ancora la sussistenza di numerose famiglie è affidata alla stagionalità della raccolta delle olive da olio) e a colture orticole di nicchia, come quella dei cosiddetti ''cas(e) ridde'', anche questa, ormai "esportata" nel [[Provincia di Lecce|Leccese]]. Infine, ma non ultimo, favorito da un lacerante abusivismo diffuso e dai ripetuti condoni, negli ultimi anni si assiste al fenomeno che sta rendendo la campagna sempre di più simile a una "[[città diffusa]]". Lo sviluppo e l'espansione della Zona artigianale e boaria prima, e dell'ASI (Area di Sviluppo Industriale'), poi, hanno dato il colpo finale, decimando in maniera significativa gli uliveti a nord-ovest dell'abitato, fino al confine con il territorio (e l'area industriale) di [[Bisceglie]].
=== Industria ===
Tra la metà del [[XIX secolo]] e l'ultimo decennio del [[XX secolo]] la città è stata uno dei più importanti centri industriali e portuali della Puglia. L'attività del porto il cui sviluppo non si è limitato al settore ittico, bensì anche in quelli: cantieristico, commerciale e nautico da diporto. La pesca, polo storicamente trainante, nonostante le note difficoltà che ne hanno frenato negli ultimi anni la tenuta, ha sempre rappresentato uno degli assi primari dell'economia cittadina.
Oggi, le fonti di reddito della popolazione sono legate, oltre che all'agricoltura (oggi in fortissimo calo), anche al settore marittimo e industriale, nonché edile. Come già accennato, è in via di completamento, a pochi km dalla città in direzione Bisceglie, la zona industriale (trainanti, si sono rivelati i settori dell'abbigliamento, delle scarpe, metalmeccanico, alimentare, caseario). Nei primi mesi del 2008 è stato completato e aperto al pubblico uno dei più grandi centri commerciali italiani.
Altro settore sviluppato dell'economia molfettese è quello della [[Edilizia|speculazione edilizia]]. Pur in drammatico calo demografico (la città contava meno di 60.000 abitanti nel 2001) il centro pugliese ha dato slancio a un imponente piano edile teso all'edificazione di numerosi alloggi e aree residenziali sufficienti a ospitare una popolazione di 120.000 abitanti secondo le antiche previsioni del [[piano regolatore]]. Quantunque i risultati immediati siano piuttosto deludenti, si intravede l'esplosione della bolla speculativa che negli anni passati aveva fatto di Molfetta una delle città con i valori immobiliari più alti della [[Puglia]].
=== Terziario ===
Con l'apertura del Puglia Village nel 2005 e del centro commerciale ''Mongolfiera'' nel 2008<ref>{{Cita news|url=http://www.molfettalive.it/news/attualita/31135/il-1-marzo-linaugurazione-dellipercoop-e-del-centro-commerciale-la-mongolfiera|titolo=Il 1º Marzo l'inaugurazione dell'Ipercoop e del centro commerciale la Mongolfiera|pubblicazione=MolfettaLive.it|accesso=5 aprile 2018}}</ref>, Molfetta è diventata un grande polo commerciale per la regione<ref>{{Cita news|url=http://www.molfettalive.it/news/attualita/31227/inaugurato-il-gran-shopping-mongolfiera|titolo=Inaugurato il Gran Shopping Mongolfiera Le foto|pubblicazione=MolfettaLive.it|accesso=5 aprile 2018}}</ref>. L'apertura dei due centri commerciali, però, ha avuto come ulteriore effetto la progressiva chiusura di numerosi negozi del centro<ref>{{Cita news|url=http://www.quindici-molfetta.it/molfetta-e-la-falsa-meteora-del-centro-commerciale_40664.aspx|titolo=Molfetta e la falsa meteora del centro commerciale…|accesso=5 aprile 2018}}</ref>
[[File:Exprivia320.png|miniatura|Logo di Exprivia.]]
Per quanto concerne il settore dei servizi non si può non citare [[Exprivia]], società quotata alla Borsa di Milano e operante nell'ambito della consulenza aziendale e in quello della progettazione e sviluppo di tecnologie [[software]] innovative.
Numerose sono le strutture ricettive presenti sul territorio molfettese che accolgono un flusso di turisti in crescita negli ultimi anni.<ref>{{Cita news|url=https://www.molfettaviva.it/notizie/turismo-a-molfetta-crescono-i-visitatori/|titolo=Turismo: a Molfetta crescono i visitatori|pubblicazione=MolfettaViva|accesso=5 aprile 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.molfetta.ilfatto.net/index.php/in-citta/10938-molfetta-continua-a-crescere-il-turismo-fuori-stagione|titolo=MOLFETTA. CONTINUA A CRESCERE IL TURISMO FUORI STAGIONE|autore=Redazione_Web|accesso=5 aprile 2018}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.quindici-molfetta.it/molfetta-ancora-avanti-nel-turismo--17-di-presenze_23697.aspx|titolo=Molfetta ancora avanti nel turismo: + 17% di presenze, secondo l'amministrazione comunale|accesso=5 aprile 2018}}</ref>
Le sorti dell'economia molfettese sono oggi affidate all'incremento industriale sia per la possibilità di produrre nuova occupazione, sia per l'occasione di impiegare risorse umane e finanziarie presenti a diversi gradi sul territorio.
Dal [[2009]] al 2019 Molfetta è stata sede di uno dei Parco divertimenti più importanti del sud Italia, [[Miragica]], inaugurato il 3 aprile alla presenza, tra gli altri, del vescovo Mons. [[Luigi Martella]], dell'allora [[Provincia di Bari|presidente della Provincia]] [[Vincenzo Divella]] e dell'assessore regionale alla trasparenza [[Guglielmo Minervini]].<ref>{{Cita web|url=http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2009/3-aprile-2009/miragica-divertimento-business--aperto-parco-tematico-molfetta--1501148798588.shtml|titolo=Miragica, divertimento con business
Aperto il parco tematico di Molfetta - Corriere del Mezzogiorno|sito=corrieredelmezzogiorno.corriere.it|accesso=5 aprile 2018}}</ref> Il parco è stato chiuso definitivamente per fallimento a fine 2019 avendo accumulato 22,7 milioni di euro di perdite e il patrimonio netto era negativo per 14,8 milioni a fronte di debiti per quasi 21 milioni.
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
{{Vedi anche|Strade provinciali della città metropolitana di Bari}}
Molfetta è raggiungibile attraverso l'[[Autostrada A14 (Italia)|autostrada A 14]] [[Bologna]]-[[Taranto]], l'[[Autostrada A16 (Italia)|autostrada A 16]] [[Bari]]-[[Napoli]], la [[strada statale 16 Adriatica]] [[Padova]]-[[Lecce]], la strada provinciale 112, da Terlizzi, attraverso il tracciato della vecchia Statale 16 da Giovinazzo e Bisceglie, da Ruvo mediante la relativa [[strada provinciale]], da Corato dalla ''strada vicinale Coppe'', e da Bitonto da un'ulteriore strada provinciale.
=== Ferrovie ===
{{Vedi anche|Stazione di Molfetta}}
La [[stazione di Molfetta]] è posta sulla [[Ferrovia Adriatica|direttrice adriatica Lecce-Bologna]], gestita da [[Rete Ferroviaria Italiana]]. Il piazzale è costituito da tre binari, più uno tronco.
=== Porti ===
{{Vedi anche|Porto di Molfetta}}
[[File:Barche di Molfetta.jpg|thumb|upright|Imbarcazioni da pesca ormeggiate presso il porto.]]
La posa della prima pietra del nuovo porto avvenne il 30 maggio del 1844. Negli anni successivi (sino al 1849) furono realizzati i primi due moli indipendenti di San Corrado e San Michele.
Nel [[1853]] iniziò la costruzione del faro. Il 1º gennaio del [[1857]] il faro fu ufficialmente "acceso", e divenne il primo a sorgere in un porto dell'Adriatico. Congiunti i primi due bracci di molo, nel [[1880]] e nel [[1882]] si diede inizio all'edificazione del molo foraneo.
Il moderno porto di Molfetta, esteso per 364.000 m² e suddiviso in un bacino esterno di 229.000 m² e un avamporto interno, ha uno sviluppo costiero di 2.355 m, di cui 1.395 rappresentati da banchine operative. Nel febbraio 2008 sono iniziati i lavori per il nuovo porto commerciale.
Il porto ospita, oltre a navi mercantili e a piccole imbarcazioni da diporto, i motopescherecci che hanno reso famosa nel mondo la marineria molfettese, che ormeggiano presso i moli San Michele, San Corrado e San Domenico. Vi sono inoltre 5 banchine galleggianti destinate alle barchette da pesca con 140 punti di attracco totali.
=== Mobilità urbana ===
Il trasporto pubblico è gestito dal Comune di Molfetta, garantito con otto linee di autobus. I trasporti interurbani sono, invece, gestiti dalla [[STP Bari]].
== Amministrazione ==
[[File:Molfetta-Gonfalone.png|thumb|upright=0.5|Il gonfalone comunale]]
Sindaci e commissari prefettizi del Comune di Molfetta
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Stefano De Dato|Inizio=27 gennaio [[1927]]|Fine=19 febbraio [[1927]]|Carica=[[Commissario prefettizio]]|Note=<ref name=illustri/>}}{{ComuniAmminPrec|Nome=Domenico Roselli|Inizio=3 novembre [[1920]]|Fine=26 febbraio [[1923]]|Carica=[[Sindaco]]|Note=<ref name=illustri/>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Camillo Perna|Inizio=27 febbraio [[1923]]|Fine=13 agosto [[1923]]|Carica=[[Commissario prefettizio]]|Note=<ref name=illustri/>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Francesco De Felice|Inizio=14 agosto [[1923]]|Fine=3 settembre [[1923]]|Carica=[[Commissario prefettizio]]|Note=<ref name=illustri/>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Michelangelo Parmigiani|Inizio=4 settembre [[1923]]|Fine=8 settembre [[1923]]|Carica=[[Commissario prefettizio]]|Note=<ref name=illustri/>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Giuseppe Scherini|Inizio=9 settembre [[1923]]|Fine=13 luglio [[1924]]|Carica=Regio commissario|Note=<ref name=illustri/>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Giacinto Perrone|Inizio=14 luglio [[1924]]|Fine=5 maggio [[1925]]|Carica=[[Commissario prefettizio]]|Note=<ref name=illustri/>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Giuseppe Maggialetti|Inizio=6 maggio [[1925]]|Fine=26 gennaio [[1927]]|Carica=[[Sindaco]]|Note=<ref name=illustri/>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Fedele Di Noia|Inizio=7 giugno [[1914]]|Fine=7 dicembre [[1914]]|Carica=Regio commissario|Note=<ref name=illustri/>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Graziano Poli|Inizio=8 dicembre [[1914]]|Fine=5 novembre [[1918]]|Carica=[[Sindaco]]|Note=<ref name=illustri/>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Riccardo Padula|Inizio=6 novembre [[1918]]|Fine=6 aprile [[1919]]|Carica=Regio commissario|Note=<ref name=illustri/>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Gerardo Palmieri|Inizio=7 aprile [[1919]]|Fine=2 novembre [[1920]]|Carica=Regio commissario|Note=<ref name=illustri/>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Santo Tongandi|Inizio=31 marzo [[1914]]|Fine=6 giugno [[1914]]|Carica=[[Commissario prefettizio]]|Note=<ref name=illustri/>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Francesco Picca|Inizio=18 aprile [[1902]]|Fine=21 aprile [[1904]]|Carica=[[Sindaco]]|Note=<ref name=illustri/>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Vito Balacco|Inizio=4 luglio [[1905]]|Fine=7 ottobre [[1908]]|Carica=[[Sindaco]]|Note=<ref name=illustri/>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Mauro De Nichilo|Inizio=8 ottobre [[1908]]|Fine=30 marzo [[1914]]|Carica=[[Sindaco]]|Note=<ref name=illustri/>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Giacomo Amato|Inizio=17 ottobre [[1901]]|Fine=17 aprile [[1902]]|Carica=Regio commissario|Note=<ref name=illustri/>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Pino Bartolomeo Filippo|Inizio=11 giugno [[1900]]|Fine=31 agosto [[1900]]|Carica=Regio commissario|Note=<ref name=illustri>Molfetta: raccolta di notizie storiche : galleria degli uomini illustri, Aldo Fontana, Molfetta 1965</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Giacomo Fontana|Inizio=1 settembre [[1900]]|Fine=10 aprile [[1901]]|Carica=[[Sindaco]]|Note=<ref name=illustri/>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Sergio De Judicibus|Inizio=11 aprile [[1901]]|Fine=16 ottobre [[1901]]|Carica=[[Sindaco]]|Note=<ref name=illustri/>}}
{{ComuniAmminPrec|25 luglio [[1989]]|13 febbraio [[1992]]|[[Vincenzo De Cosmo]]|[[Democrazia Cristiana]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|<ref name=interno>{{Cita web|url = https://amministratori.interno.gov.it/amministratori/index.html|titolo = Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali |autore = Ministero dell'Interno - Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali |sito = amministratori.interno.gov.it |accesso = 18 ottobre 2023 |urlmorto = no}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|13 febbraio [[1992]]|7 luglio [[1992]]|[[Giovanni Carnicella]]|[[Democrazia Cristiana]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|<ref name=interno/>}}
{{ComuniAmminPrec|3 settembre [[1992]]|27 giugno [[1994]]|Anna Elisabetta Altomare|[[Democrazia Cristiana]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|<ref name=interno/>}}
{{ComuniAmminPrec|27 giugno [[1994]]|24 maggio [[1998]]|[[Guglielmo Minervini]]|[[Alleanza Democratica (Italia)|Alleanza Democratica]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|<ref name=interno/>}}
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{{ComuniAmminPrec|13 maggio [[2001]]|13 aprile [[2006]]|Tommaso Minervini|[[Indipendente (politica)|Indipendente]] di [[Centrismo|centro]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|<ref name=interno/>}}
{{ComuniAmminPrec|28 maggio [[2006]]|6 febbraio [[2008]]|[[Antonio Azzollini]]|[[Forza Italia (1994)|Forza Italia]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|<ref name=interno/>}}
{{ComuniAmminPrec|6 febbraio [[2008]]|13 aprile [[2008]]|Antonella Bellomo||[[Commissario prefettizio|Comm. pref.]]}}
{{ComuniAmminPrec|13 aprile [[2008]]|21 novembre [[2012]]|[[Antonio Azzollini]]|[[Il Popolo della Libertà]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|<ref name=interno/>}}
{{ComuniAmminPrec|21 novembre [[2012]]|21 dicembre [[2012]]|Biagio De Girolamo||[[Commissario prefettizio|Comm. pref.]]}}
{{ComuniAmminPrec|21 dicembre [[2012]]|10 giugno [[2013]]|Giacomo Barbato||[[Commissario prefettizio|Comm. pref.]]}}
{{ComuniAmminPrec|10 giugno [[2013]]|20 maggio [[2016]]|Paola Natalicchio|[[Sinistra Ecologia Libertà]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|<ref name=interno/>}}
{{ComuniAmminPrec|20 maggio [[2016]]|25 giugno [[2017]]|Mauro Passerotti||[[Commissario prefettizio|Comm. pref.]]}}
{{ComuniAmminPrec|25 giugno [[2017]]|27 giugno [[2022]]|Tommaso Minervini|[[Indipendente (politica)|Indipendente]] di [[Centrismo|centro]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|<ref name=interno/>}}
{{ComuniAmminPrec|27 giugno [[2022]]|''in carica''|Tommaso Minervini|[[Indipendente (politica)|Indipendente]] di [[Centrismo|centro]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|<ref name=interno/>}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|Germania|Görlitz|1971}}<ref>{{Cita news|url=https://www.molfettaviva.it/notizie/trent-anni-fa-il-gemellaggio-con-la-citta-di-gorlitz-la-delegazione-ricevuta-dal-sindaco/|titolo=Trent'anni fa il gemellaggio con la città di Gorlitz. La delegazione ricevuta dal sindaco|pubblicazione=MolfettaViva|accesso=16 marzo 2018}}</ref>
* {{Gemellaggio|Australia|Fremantle|1984}}<ref>{{Cita news|url=http://www.bisceglieindiretta.it/rinsaldato-il-gemellaggio-fra-molfetta-e-la-citta-australiana-di-fremantle/|titolo=Rinsaldato il gemellaggio fra Molfetta e la città australiana di Fremantle|pubblicazione=BisceglieinDiretta|accesso=16 marzo 2018}}</ref>
* {{Gemellaggio|stato=Stati Uniti|città=Little Ferry|anno=2015}}<ref>{{Cita news|url=http://www.baritoday.it/cronaca/molfetta-little-ferry-ok-al-gemellaggio.html|titolo=Molfetta - Little Ferry: ok al "gemellaggio"|pubblicazione=BariToday|accesso=4 aprile 2018}}</ref>
*{{Gemellaggio|stato=Italia|città=Alessano|anno=2018}}<ref>{{Cita news|url=http://www.trnews.it/2018/04/14/alessano-molfetta-gemellaggio-nel-nome-di-don-tonino/213601|titolo=Alessano-Molfetta, gemellaggio nel nome di don Tonino|pubblicazione=Telerama News, Notizie Lecce, Brindisi, Taranto|data=14 aprile 2018|accesso=6 giugno 2018}}</ref>
*{{Gemellaggio|stato=Cina|città=Contea di Wei|anno=2018}}<ref>{{Cita news|url=https://www.molfettaviva.it/notizie/approvato-il-gemellaggio-tra-molfetta-e-la-contea-di-wei-in-cina/|titolo=Approvato il gemellaggio tra Molfetta e la contea di Wei in Cina|pubblicazione=MolfettaViva|accesso=6 giugno 2018}}</ref>
== Sport ==
Nel 2016 Molfetta è stata nominata "[[Capitale europea dello sport|città europea dello sport]]" da ACES Europe<ref>{{Cita news|url=https://www.molfettaviva.it/notizie/molfetta-citta-europea-dello-sport-2016-oggi-la-presentazione-ufficiale/|titolo=Molfetta città europea dello sport 2016: oggi la presentazione ufficiale|pubblicazione=MolfettaViva|accesso=28 aprile 2018}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/europa_delle_regioni/2015/11/19/a-molfetta-riconoscimento-di-citta-europea-dello-sport_5ac10133-d70d-45e4-9ad1-b0044cb2a441.html|titolo=A Molfetta riconoscimento di città europea dello sport - Europa delle Regioni|pubblicazione=ANSA.it|data=19 novembre 2015|accesso=28 aprile 2018}}</ref>.
=== Calcio ===
Hanno sede in città, attualmente, la Molfetta Calcio (partecipante al [[Eccellenza Puglia|Girone unico di Eccellenza pugliese]]), Borgorosso Molfetta e [[Molfetta Sportiva 1917]] (attualmente militanti nel Girone A di [[Promozione (calcio)|Promozione Pugliese]]) e Virtus Molfetta ([[Prima Categoria|Girone A di Prima Categoria pugliese]]).<ref>{{cita testo|url=http://www.molfettalive.it/sport/Calcio/436977/sport.aspx|titolo=Cambio alla guida della Virtus Molfetta: ecco Vincenzo Petruzzella}} Molfettalive.it (giovedì 28 luglio 2016) - URL consultato il 21 agosto 2016 -</ref><ref>{{cita testo|url=https://www.tuttocampo.it/Puglia/TerzaCategoria/GironeBBari/Squadra/FulgorMolfetta2009/931242/Scheda|titolo=Fulgor Molfetta 2009}} tuttocampo.it - URL consultato il 21 agosto 2016 -</ref><ref>{{cita testo|url=https://www.tuttocampo.it/Puglia/CalcioA5/GironeUnicoSerieC1/Squadra/AquileMolfetta/1018072/Staff|titolo=Aquile Molfetta}} tuttocampo.it - URL consultato il 21 agosto 2016 -</ref>.
=== Calcio a 5 ===
In città ha sede il [[Real Molfetta Calcio a 5]], fondato nel 2024.
=== Pallacanestro ===
La Virtus Basket Molfetta, nasce nel dicembre 1998, sempre guidata dall'attuale presidente Andrea Bellifemine per oltre 15 anni è stata l'unica realtà cestistica sul territorio cittadino. Negli anni ha disputato campionati in tutte le categorie fino a raggiungere nel 2008, anno del decennale dalla sua fondazione, lo storico traguardo della [[Serie A Dilettanti 2008-2009|serie A dilettanti]]. Entrata di diritto nell'élite cestistica nazionale e nella storia sportiva di un'intera comunità, dopo 3 anni vissuti con un entusiasmo mai visto prima dalla città per lo sport della pallacanestro, a causa di una forte crisi economica fu costretta a rinunciare al titolo di serie A. Ricominciando dal basso e vincendo campionati su campionati il presidente Bellifemine ha firmato un nuovo storico successo nel 2023, nel venticinquesimo compleanno della Virtus, la promozione sul campo nel campionato di [[Serie B (pallacanestro maschile)]] per la stagione 2023-2024 confermando di fatto la Virtus Basket Molfetta tra le eccellenze cestistiche a livello Nazionale.
La Pallacanestro Molfetta, guidata dal Presidente Nicola Solimini, è una realtà della pallacanestro Pugliese e del Sud Italia. Ha militato nel campionato di [[Serie B 2020-2021 (pallacanestro maschile)]], non iscrivendosi nel 2022, anno in quale frequenta il campionato di C Silver Puglia.
=== Pallavolo ===
La [[Pallavolo Molfetta]] è stata fondata nel [[1964]] e nel [[2013]] è stata promossa per la prima volta in [[Serie A1 (pallavolo maschile)|Serie A1]]. Nella [[Pallavolo Molfetta 2014-2015|stagione 2014-2015]] la squadra è arrivata a disputare i play-off scudetto, perdendo ai quarti contro il [[Trentino Volley]]. Nella [[Pallavolo Molfetta 2015-2016|stagione successiva]]. ha raggiunto i quarti di finale di [[Coppa Italia (pallavolo maschile)|Coppa Italia]].
=== Hockey su pista ===
A Molfetta aveva sede la società [[Hockey Club Molfetta]], fondata nel 1980 ma poi scomparsa a favore della Molfetta Hockey 2012 anch'essa poi scomparsa, per finire con l'Estrelas Molfetta che ha cessato anch'essa le sue attività. L'Hockey Club Molfetta, la società storica, vantava diverse partecipazioni ai campionati di [[Serie A1 (hockey su pista)|Serie A1]] e [[Serie A2 (hockey su pista)|A2]]. Per due anni di seguito, nel [[1999]] e nel [[2000]], conquistò la coppa di lega della Serie A2. L'hockey pista attualmente purtroppo, è uno sport non più praticato in città.
=== Tennis ===
A Molfetta ha sede il Tennis Club nei pressi dello [[stadio Paolo Poli]], al cui interno sono ubicati i due campi da gioco in terra battuta. Il Circolo tennistico, fondato nel [[1932]] (sedi di via Respa e Corso Umberto I), dopo lo sfratto dalla sede di Corso Umberto I, avvenuto nel [[1953]], riprese la sua attività sportiva nel [[1959]] nella nuova sede di via [[Giovinazzo]], stadio Paolo Poli, grazie all'interessamento del suo fondatore, il dott. Giuseppe Maralfa. Il Circolo tennistico locale ha sempre ottenuto eccellenti risultati in campo regionale e nazionale, sino ai giorni nostri, in primis con la Squadra composta dai fratelli Antonio, Gianni e Silvano Maralfa che, assieme ad altri tennisti di buon valore quali Mario Gambardella, Cosmo Sancilio, Nando Pesce (anni sessanta) e Nicola De Duro, Antonio Colella e Paolo Peruzzi (anni settanta-ottanta), hanno portato il Club ai vertici regionali, con qualche eccellente puntata nelle fasi nazionali della "Coppa Facchinetti" contro squadre blasonate come Canottieri e Parioli Roma, Palermo, Ancona, Bologna, Pescara, Prato.
=== Atletica leggera ===
Inoltre a Molfetta attualmente ci sono anche società di Atletica Leggera, "Olimpia Club" che si occupa del settore femminile<ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://www.fidal.it/societa/A-S--OLIMPIA-CLUB-MOLFETTA/BA015|titolo=FIDAL - Federazione Italiana Di Atletica Leggera|accesso=4 aprile 2018}}</ref>, ed "Aden Exprivia Molfetta" ex "Aden Abaco Molfetta" (che prende il nome dell'[[Exprivia|omonima azienda informatica locale]] con sede nella zona industriale di via Olivetti) che si occupa del settore maschile<ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://www.fidal.it/societa_one.php?codsoc=BA091|titolo=FIDAL - Federazione Italiana Di Atletica Leggera|accesso=4 aprile 2018}}</ref>, entrambe riconosciute dalla [[Federazione Italiana di Atletica Leggera|FIDAL]]. Le stesse partecipano annualmente ad eventi regionali e nazionali a livello agonistico, riuscendo ad accentrare numerose manifestazioni dei campionati italiani di categoria e campionati regionali, presso il [[Stadio Paolo Poli|campo Comunale "Paolo Poli"]]. Uno dei più importanti è il "meeting notturno" che si svolge solitamente alla metà di luglio di ogni anno.
=== Impianti sportivi ===
Lo [[Stadio Paolo Poli|Stadio Comunale Paolo Poli]], fu realizzato nel [[1923]], dove in precedenza vi era uno stabilimento di vetreria. L'impianto, di forma ellittica, comprende all'esterno del campo di calcio una pista di atletica e campo da tennis. È munito di tribuna coperta e ampia gradinata, suddivisa in settore locali e ospiti, e in passato ha ospitato fino a 5.000 unità; la superficie, prima in terra battuta e poi in erba naturale, è stata rimpiazzata dal manto sintetico nel 2018.
Lo stadio Benedetto Petrone è un campo sportivo comunale di C11, utilizzato come campo secondario; il manto è sintetico
Il palazzetto dello sport [[PalaPoli]], è stato costruito nel 2004. Ha una superficie in [[parquet]], che viene ricoperta da un tappeto di gomma durante le partite di pallavolo.
Lo stadio di atletica Mario Saverio Cozzoli, inaugurato nel settembre del 2020, rappresenta un impianto d'eccellenza per la zona, visti gli elevati standard di qualità rispettati; ha ospitato gli Assoluti Nazionali di Atletica Leggera nell'estate del 2023.
All'interno dello Stadio Paolo Poli sono ubicati i due campi di gioco in [[terra battuta]] del locale circolo tennistico Tennis Club Molfetta.
La città di Molfetta disponeva anche di una Piscina Comunale "Fulgor", attualmente in rifacimento dopo un abbandono durato alcuni anni.
Sono presenti altri palazzetti dello sport, il PalaFiorentini e il PalaPanunzio, oltre a diversi campi di calcetto comunali e da tennis.
== Note ==
<references />
== Bibliografia ==
* ''Guida d'Italia - Puglia'', 1978, [[Touring Club Italiano]] editore.
* ''Città e paesi d'Italia'', volume IV, 1968, Istituto geografico De Agostini Novara.
* ''[[Enciclopedia Treccani]]'', volume XIV, 1974, Istituto Poligrafico dello Stato, [[Roma]].
* ''[[Enciclopedia Treccani]]'', supplemento II, 1998, Marchesi Grafiche Editoriali S.p.a., [[Roma]].
* C. Pisani, ''Molfetta una città riflessa nel suo porto'', Edizioni Mezzina, Molfetta, 1995.
* C. Pisani, ''Le torri dei molfettesi'', Tipografia Mezzina, Molfetta, 2000
* C. Pisani, ''La ecclesia medioevale di sancta Maria de donno Principe'', in G. Amato-L. Pappagallo-C. Pisani, ''La chiesa Santa Maria de Principe e l'Arciconfraternita della Morte'', Tipografia Mezzina, Molfetta, 2003, pp. 13–47
* C. Pisani, ''La Chiesa di san Bernardino da Siena e la Confraternita dell'Immacolata Concezione'', Edizioni Mezzina, Molfetta, 2005.
* C. Pisani, ''... della suntuosissima Chiesa, dedicata a S. Maria Consolatrice degli afflitti, & all'anime del Purgatorio'' (in AA. VV. ''Il restauro della chiesa di Santa Maria consolatrice degli afflitti detta del Purgatorio in Molfetta''), Edizioni Mezzina, Molfetta, 2007, pp. 41–97.
* C. Pisani, ''Le cento chiese di Molfetta - Chiesa dei Frati Cappuccini in Molfetta'', allegato nr. 40 al periodico «La Città», settembre-ottobre 2011, nº 74, anno 8, La Nuova Mezzina, Molfetta.
* Giuseppe Pansini - scheda su Molfetta - edizione L'immagine - opuscolo per eventi sportivi.
* Gerardo de Marco, ''Acquerelli molfettesi: immagini, tradizioni e folclore, frammenti - Molfetta'', Mezzina, 1969 [SBL0425457 - Testo a stampa].
* Gerardo de Marco, ''Dalle Ceneri alla Settimana Santa: processioni, statue, marce funebri, tradizioni a Molfetta'', Molfetta, Mezzina, 1975 [SBL0574495 - Testo a stampa].
* Gerardo de Marco, ''Molfetta tra passato e presente: ricordi, appunti e riflessioni dai primi del '900 ad oggi'', Molfetta, Mezzina, 1982 [SBL0608780 - Testo a stampa].
* Gerardo de Marco, ''Un album per Molfetta'', Molfetta, Mezzina, 1985 [NAP0047209 - Testo a stampa].
* Gerardo de Marco, ''La banda musicale di Molfetta: cronologia storica dalle origini ai nostri giorni'' (revisione e divagazioni a cura di Isabella de Marco), Molfetta, Mezzina, 2007 [BA10061077 - Testo a stampa].
* Gerardo de Marco, ''Dalle Ceneri alla Settimana santa: processioni, statue, marce funebri, tradizioni a Molfetta'' (Ristampa), Molfetta, Mezzina, 1987 [NAP0035954 - Testo a stampa].
* Gerardo de Marco, ''Volti e risvolti molfettesi'', Molfetta, Mezzina, 1991 [BRI0401803 - Testo a stampa].
* G. Pansini & S. Camporeale, ''Personaggi, fatti e Misfatti della Molfetta Nazionale'', Quaderni del Centro studi Azzarita Molfetta.
*Giuseppe Pansini - Sabino Pisani- Mimmo Spadavecchia: Papa Francesco a Molfetta nel solco di don Tonino Bello- 2018 tip Reso Nova Molfetta
*Giuseppe Pansini - Moda, cultura e spettacolo a Molfetta 2006
*Giuseppe Pansini Per una vita dedicata al giornalismo: Leonardo Azzarita - 2004
*Giuseppe Pansini: 70 anni di presenza salesiana a Molfetta- edizioni Res Nova Molfetta 2016
*Giuseppe Pansini: Luciano Modugno un Carabiniere per amico- Tip Mezzina 2020
*Giuseppe Pansini Giovanni Catacchio, Artista, educatore - Tip Res Nova 2022
*Giuseppe Pansini - Film girati a Molfetta - su Molfettafree.it
* C. Pisani, ''La Compagnia seu Confraternita dell'Immacolata Concezione dalla fondazione ai giorni d'oggi (2013)'', in C. Pisani-M.R. La Grasta, ''La Compagnia dell'Immacolata Concezione in Molfetta nel quarto centenario della fondazione (26 maggio 1613)'', Edizioni La Nuova Mezzina, Molfetta, maggio 2013, pp. 11–238.
* C. Pisani, ''Confraternita di Maria SS.ma di Loreto - Storia d'amore, di fede e di umiltà'', Gadaleta Digital industries srl, Molfetta, novembre 2013.
* C. Pisani, ''Pasqua 1647: i principi Spinola entrano in Molfetta - Descrizione di tutte le feste che furono fatte'', in "l'altra Molfetta", a. XXXI (2015), nº 3 (marzo), pp. XV-XXI.
* C. Pisani, ''Vele molfettesi del XIX secolo (parte quarta)'', in "l'altra Molfetta", a. XXXI (2015), nº 4 (aprile), pp. 22–23.
* C. Pisani, ''Genovesi a Molfetta: i Benigassi'', in "l'altra Molfetta", a. XXXI (2015), nº 5 (maggio), pp. 24–26.
* C. Pisani, Uomini illustri molfettesi'': Giovanni Battista Verna ... e Giuseppe Domenico Radivani ...'', in "l'altra Molfetta", a. XXXII (2016), nº 5 (maggio), pp. 30–31.
* G. Parthey & M. Pinder, ''Itinerarium Antonini Avgvsti et Hierosolymitanvm (ex libris manvscriptis)'', 1848, pp. 149–376.
* M.Romano, Saggio sulla storia di Molfetta dall'epoca dell'antica Respa sino al 1840, 1842.
* L.Giustiniani, Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli, 1802.
== Voci correlate ==
* [[Gonzaga di Molfetta]]
*[[Chiese di Molfetta]]
*[[Sacco di Molfetta]]
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
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