Fabbisogno proteico: differenze tra le versioni

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Il '''Fabbisognofabbisogno proteico''' rappresenta la quantità di [[proteina|proteine alimentari]] di cui necessita il [[corpo umano]] per soddisfare le proprioesigenzeproprie esigenze nutrizionali, mantenere la buona [[salute]], e mantenere l'equilibrio delle riserve proteiche della popolazione. Tali quantitativi possono variare largamente a seconda di alcuni fattori come l'età, l'attività lavorativa, l'attività sportiva, e anche il tipo di attività sportiva. Questo fabbisogno viene riconosciuto con la [[Dose giornaliera consigliata|''Dose Giornaliera Raccomandata'' (RDA, ''Recommended Daily Allowance'')]] o con il [[Acceptable Macronutrients Distribution Range|''Range Accettabile nella Distribuzione dei Macronutrienti'' (AMDR, ''Acceptable Macronutrients Distribution Range'')]].
 
==Proteine==
Le proteine, assieme a carboidrati e grassi, sono uno dei tre macronutrienti di cui il nostro corpo ha bisogno per una salute ottimale; sono tra i nutrienti essenziali per l'uomo, e servono come "mattoni" per costruire il corpo a livello cellulare. Le proteine contribuiscono a garantire le funzioni essenziali come la coagulazione del sangue, l'equilibrio dei fluidi, la produzione di ormoni ed enzimi, la vista, e la riparazione delle cellule. La parola proteina deriva dalla parola greca ''proteos'', che significa "di primaria importanza". Le proteine sono simili ai carboidrati e ai [[lipidi]] per il fatto che ogni molecola contiene atomi di [[carbonio]], [[ossigeno]] e [[idrogeno]]. Rispetto a questi, la differenza principale è che le proteine contengono anche [[azoto]], che compone circa il 16% della molecola, assieme a [[zolfo]], [[fosforo]] e [[ferro]]. I quattro elementi di carbonio, ossigeno, idrogeno e azoto sono combinati in un certo numero di strutture diverse chiamate [[amminoacidi]]. Ogni amminoacido possiede un gruppo amminico (NH2) e un gruppo acido (COOH), con una diversa combinazione di carbonio, idrogeno, ossigeno, e in alcuni casi di zolfo. Le proteine vengono create quando due o più amminoacidi si uniscono e formano quello che viene chiamato un legame peptidico. Quando due gruppi amminoacidici si uniscono, con contemporanea formazione di una molecola d'acqua, viene formato un dipeptide. Un tripeptide si forma quando tre amminoacidi sono legati insieme. Un oligopeptide ha almeno tre amminoacidi legati, ma meno di 50. Diventano polipeptidi quando vengono aggiunti più aminoacidi. Un polipeptide può essere costituito da 50 a 100 amminoacidi. La maggior parte dei cibi contengono polipeptidi. Tutti i legami peptidici posso degradarsi quando si verifica la [[proteolisi]], cioè il processo di degradazione delle proteine da parte dell'organismo. La proteolisi avviene in genere tramite idrolisi del legame peptidico per opera di enzimi detti [[proteasi]].
Le proteine sono uno dei tre macronutrienti di cui il nostro corpo ha bisogno per una salute ottimale assieme a carboidrati e grassi, e servono come "mattoni" per costruire il corpo a livello cellulare. Le molecole proteiche sono composte da catene di amminoacidi. Gli amminoacidi alimentari sono 20, tra cui 9 sono noti come nove [[aminoacidi essenziali|aminoacidi essenziali (EAA)]]. Questi sono essenziali perché possono essere ottenuti solo dal cibo assunto, e il corpo non può produrli da altri aminoacidi e proteine​​. Se non si ottengono dalla dieta, il corpo cercherà di sintetizzali degradando il muscolo scheletrico, un altro processo chiamato [[proteolisi|proteolisi muscolare]] e catabolismo proteico muscolare. Questo effetto sfavorevole dovrebbe essere evitato, in quanto il mantenimento o l'accrescimento del muscolo scheletrico apporta svariati benefici per la salute, tra cui un aumento del metabolismo basale, e quindi del dispendio calorico a riposo. I nove amminoacidi essenziali sono [[leucina]], [[isoleucina]], [[lisina]], [[treonina]], [[triptofano]], [[metionina]], [[istidina]], [[valina]] e [[fenilalanina]]. Fonti di proteine ​​animali come carne, pesce, uova e latticini contengono tutti e nove gli aminoacidi essenziali nelle giuste quantità, mentre le fonti proteiche vegetali, come fagioli, piselli, noci, cereali e semi, li contengono in proporzioni sfavorevoli, presentando delle carenze di alcuni di questi. Tuttavia seguendo una dieta varia, composta da diverse fonti proteiche vegetali, si riusciranno sempre ad ottenere i nove aminoacidi essenziali nelle giuste quantità, anche se non sempre nello stesso pasto<ref>American Dietetic Association; Dietitians of Canada. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12778049 Position of the American Dietetic Association and Dietitians of Canada: Vegetarian diets]''. J Am Diet Assoc. 2003 Jun;103(6):748-65.</ref>.
 
Gli amminoacidi alimentari sono 20, tra cui 8 sono noti come [[aminoacidi essenziali|aminoacidi essenziali (EAA)]]. Questi sono essenziali perché possono essere ottenuti solo dal cibo assunto, e il corpo non può produrli da altri aminoacidi e proteine<ref name="Rotella" />. Se non si ottengono dalla dieta, il corpo cercherà di sintetizzarli degradando il [[muscolo scheletrico]], un altro processo chiamato [[proteolisi|proteolisi muscolare]] o catabolismo proteico muscolare (MPB, ''Muscle Protein Breakdown''). Questo effetto sfavorevole dovrebbe essere evitato, in quanto il mantenimento o l'accrescimento del muscolo scheletrico apporta svariati benefici per la salute, tra cui un aumento del [[metabolismo basale]], e quindi del dispendio calorico a riposo, e un miglioramento del profilo metabolico<ref name="Phillips1" />.
 
===Funzioni===
Le proteine sono molecole determinanti nella regolazione del [[metabolismo]] umano. Sono utilizzate per formare il [[muscolo]], il [[tessuto connettivo]], i fattori di [[coagulazione del sangue]], le proteine di trasporto del sangue, le [[lipoproteine]], i pigmenti visivi e la matrice proteica all'interno delle [[Osso|ossa]]. Le proteine sono anche usate per mantenere l'equilibrio dei fluidi del corpo con la produzione di albumina e globulina. Senza proteine sufficienti nel flusso sanguigno, l'[[edema]] si svilupperebbe rapidamente. Le proteine alimentari contribuiscono anche all'[[equilibrio acido-base]] producendo ''buffer'' (tamponi) che aiutano a regolare la quantità di ioni idrogeno liberi nel sangue. Queste accettano o donano [[ioni idrogeno]] aiutando a mantenere il [[pH]] del sangue leggermente alcalino (pH 7,35-7,45). Anche il [[sistema immunitario]] è composto da proteine. Gli [[anticorpi]] sono proteine. Senza sufficienti proteine nella dieta, mancheranno le cellule necessarie per permettere al sistema immunitario di funzionare correttamente, causando un potenziale calo della risposta immunitaria. Le proteine alimentari possono anche essere utilizzate come fonte di energia. Se una dieta non contiene abbastanza carboidrati per fornire il [[glucosio]] necessario, le proteine possono essere usate per sintetizzare glucosio. Questo processo è chiamato [[gluconeogenesi]]. Mentre la proteina non è normalmente considerata una fonte importante di energia quando la dieta è equilibrata, può diventarlo quando i carboidrati non sono disponibili o in uno stato di digiuno. Il costoso processo di gluconeogenesi provoca gran parte della perdita di massa muscolare che si verifica nell'inedia.
 
===Transaminazione e deaminazione===
Come accennato in precedenza, il corpo umano ha la capacità di sintetizzare gli 11 aminoacidi non essenziali. Il metabolismo degli amminoacidi nel fegato avviene tramite due processi: la [[transaminazione]] e la [[deaminazione]]. Entrambe queste reazioni incominciano con la rimozione del gruppo amminico dall'amminoacido, ricavando lo [[scheletro carbonioso|scheletro carbonioso (o chetoacido)]] e l'[[ammonio|ammonio (NH<sub>4</sub><sup>+</sup>)]], quest'ultimo contenente la componente azotata dell'amminoacido.
*Nel caso della deaminazione, l'ammonio viene convertito in prodotti di scarto come urea e successivamente escreto tramite le urine.
*La transaminazione prevede che un amminoacido doni il suo gruppo amminico a un altro composto risultando nella produzione di nuovi amminoacidi e chetoacidi. In questo modo vengono sintetizzati gli amminoacidi non essenziali.
 
I chetoacidi formati da questi due processi possono avere destini diversi nel corpo in base allo stato metabolico. Possono essere usati direttamente per produrre energia; oppure, in alternativa, possono essere usati per la sintesi di glucosio, acidi grassi o chetoni<ref name="Gropper">Sareen S. Gropper, Jack L. Smith. ''[http://books.google.it/books?id=3R0Yeu79jfQC&dq=advanced+nutrition+and+human+metabolism+groff&hl=it&source=gbs_navlinks_s Advanced Nutrition and Human Metabolism]''. Cengage Learning, 2012. ISBN 1133104053</ref>.
 
===Turnover proteico e bilancio azotato===
Il corpo umano disgrega quotidianamente delle proteine sintetizzandone altre. Questo processo è definito come ''turnover'' (ricambio) proteico<ref>Waterlow JC. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/6382379 Protein turnover with special reference to man]''. Q J Exp Physiol. 1984 Jul;69(3):409-38.</ref>. In condizioni dietetiche normali, una persona media può "ricambiare" oltre 300 grammi di proteine in un periodo di 24 ore, tuttavia il corpo umano non richiede questi quantitativi. Questo perchèperché gran parte delle proteine disgregate sono anche riutilizzate per la sintesi proteica. Comunque nessuna reazione biochimica-metabolica del corpo avviene con la massima efficienza, e questo vale anche per il ''turnover'' proteico. In questo processo, alcuni amminoacidi vengono ossidati, e l'azoto derivante viene perso sotto forma di urea, creatinina e altre sostanze derivate. Con una normale assunzione proteica, può essere perso solo un 4% delle proteine ricambiate<ref name="Waterlow" />. Questa alterazione può essere determinata dall'introito proteico, quindi da un alto o un basso apporto di proteine quotidiane<ref name="Waterlow" />. L'azoto viene disperso principalmente tramite le urine, ma una parte viene smaltita anche tramite le il sudore, le feci, la pelle o le unghie. Dal momento che risulta difficile misurare tutte le vie di smaltimento dell'azoto, solitamente per misurare le perdite tramite le feci, la pelle, i capelli, il sudore e le unghie vengono usate delle stime<ref name="Sareen">Sareen S. Gropper, Jack L. Smith. ''[http://books.google.it/books?id=3R0Yeu79jfQC&printsec=frontcover&dq=Advanced+nutrition+and+human+metabolism+Sareen&hl=it&sa=X&ei=m8MvUZagG6mF4gTAsYDQDQ&ved=0CDUQ6AEwAA Advanced Nutrition and Human Metabolism]''. Cengage Learning, 2012. ISBN 1133104053</ref><ref name="Lemon3" />.
 
Il bilancio azotato confronta la quantità di azoto (dalle proteine alimentari) immesse nel corpo con l'azoto che viene perso. Se un individuo consuma più azoto di quello che perde, si dice che esso risulta in un bilancio azotato positivo, e deposita azoto nel corpo. Se un individuo consuma lo stesso quantitativo di azoto rispetto a quello che perde, si dice che esso risulta in una situazione di bilancio azotato equilibrato, mentre se un individuo perde più azoto di quello che consuma, esso è in bilancio azotato negativo e perde proteine corporee<ref name="Rotella">C. M. Rotella. ''[http://books.google.it/books?id=GCVZN3z9JagC&pg=PA60&dq=fabbisogno+proteico&hl=it&sa=X&ei=j8McUZySEqTl4QTBj4DwCA&ved=0CEAQ6AEwAjgU#v=onepage&q=fabbisogno%20proteico&f=false L'obesità]''. SEE Editrice Firenze. p. 60-61. ISBN 8884650550.</ref>. Visto che il catabolismo o la disgregazione degli amminoacidi è la principale causa della perdita di azoto, l'espulsione di azoto è un indicatore del catabolismo degli amminoacidi. Tuttavia, l'escrezione di azoto non dice quali amminoacidi sono disgregati e la loro provenienza, trattandosi quindi di un valore impreciso. Inoltre il bilancio azotato dipende altamente dall'apporto calorico totale<ref name="Sareen" />. Un individuo a digiuno perderà più azoto rispetto a uno che assume carboidrati ma nessuna proteina alimentare. Inoltre,In passato si riteneva che le calorie apportate dai grassi non miglioranomigliorassero il bilancio azotato comeal lecontrario delle calorie apportate dai carboidrati o dalle proteine<ref name="Richardson">Richardson et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/495538 Quantitative effect of an isoenergetic exchange of fat for carbohydrate on dietary protein utilization in healthy young men]''. Am J Clin Nutr. 1979 Nov;32(11):2217-26.</ref><ref name="Bell">Bell et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/4887615?dopt=Abstract Ketosis, weight loss, uric acid, and nitrogen balance in obese women fed single nutrients at low caloric levels]''. Metabolism. 1969. 18:193–208.</ref><ref name="ncbi.nlm.nih.gov">Bistrian et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/858966 Effect of a protein-sparing diet and brief fast on nitrogen metabolism in mildly obese subjects]''. J Lab Clin Med. 1977 May;89(5):1030-5.</ref>, ma altre evidenze hanno sottolineato che anche i grassi incidano positivamente in questo senso<ref>McCargar et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/2658535 Dietary carbohydrate-to-fat ratio: influence on whole-body nitrogen retention, substrate utilization, and hormone response in healthy male subjects]''. Am J Clin Nutr. 1989 Jun;49(6):1169-78.</ref><ref>Millward DJ. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15173435 Macronutrient intakes as determinants of dietary protein and amino acid adequacy]''. J Nutr. 2004 Jun;134(6 Suppl):1588S-1596S.</ref>. Mentre i soggetti che consumano maggiori quantità di proteine espellono anche più azoto, semplicemente perché aumentano l'assunzione dell'azoto stesso<ref name="Waterlow" />. Il risultato interessante stabilito da alcuni studi<ref name="Bell" /><ref name="ncbi.nlm.nih.gov"/> ha determinato che il bilancio azotato può essere mantenuto indipendentemente dal livello di calorie assunte fin tanto che viene consumato un adeguato introito proteico.
 
==Fabbisogno proteico==
===Fabbisogno proteico obbligatorio===
Il fabbisogno proteico è definito come la quantità di proteine alimentari necessaria per compensarne e pareggiarne la perdita su base giornaliera, in modo che una persona rimanga nel bilancio azotato. Ciò viene determinato misurando l'escrezione di azoto quando la persona segue una dieta priva di proteine​​proteine. Dal momento che l'assunzione di azoto alimentare è pari a zero, tutto l'azoto espulso proviene dalla disgregazione e catbolismocatabolismo delle proteine ​​corporeecorporee. Come accennato, questo valore presume la presenza di calorie alimentari sufficienti e una proporzione normale di carboidrati alimentari.
 
Il fabbisogno proteico obbligatorio è stato stimato attorno a 50-60 50–60&nbsp;mg/kg/die<ref name="Waterlow">Waterlow JC. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/3524624 Metabolic adaptation to low intakes of energy and protein]''. Annu Rev Nutr. 1986;6:495-526.</ref><ref name="National Research Council">National Research Council. ''Recommended dietary allowances 10th ed" National Academy Press''. 1989.</ref>. Quindi una persona di 100 &nbsp;kg subirà una perdita di 5-6 grammi di azoto al giorno. Poiché la proteina è formata per circa il 16% di azoto, la perdita di 5-6 grammi di azoto è equivalente alla perdita di 33 grammi di proteine ​​alal giorno. In aggiunta viene tenuto conto delle questioni della digeribilità e della risposta soggettiva, quindi al valore citato è stato aggiunto un "fattore di sicurezza"<ref name="National Research Council" />. Così la RDA per le proteine ammonta a 0,8 g/kg/die, che per il 95% della popolazione è sufficiente a mantenere in equilibrio le riserve proteiche<ref name="National Research Council" /><ref name="DepartmentInstitute of HealthMedicine">DepartmentInstitute of HealthMedicine (Trumbo et al.) ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12449285 Dietary reference intakes for energy, carbohydrate, fiber, fat, fatty acids, cholesterol, protein and amino acids]''. J Am Diet Assoc. 2002 Nov;102(11):1621-30.</ref>. Secondo il National Research Council (1989)<ref name="National Research Council" />: "''Negli Stati Uniti gli introiti proteici eccedono di molto il necessario, e sebbene non ci sia prova evidente che questi livelli siano dannosi, è stato ritenuto prudente mantenere un limite più alto non più del doppio per la RDA delle proteine.''" [(circa 1.,6 g/kg/die]'').
 
Per un uomo medio, ciò viene tradotto in circa 55 grammi di proteine ​​alal giorno, mentre per la donna media 44 grammi di proteine ​​alal giorno, anche se questo presuppone che vengano consumate proteine ​​didi alta qualità (nobili) e sufficienti fonti energetiche<ref name="Sareen" />. Secondo stime del passato, la popolazione statunitense riusciva a consumare mediamente un quantitativo proteico giornaliero che superava di 2 o 3 volte questo limite, a causa dell'alto consumo di proteine animali<ref name="National Research Council" />. In aggiunta al fabbisogno proteico, si ha un fabbisogno più speficospecifico anche per i singoli amminoacidi essenziali (EAA). Negli ultimi decenni hanno avuto luogo diversi dibattiti sul fabbisogno di amminoacidi per l'uomo relativi a fasi diverse della vita<ref>Young VR, Pellett PL. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/1992052 Protein evaluation, amino acid scoring and the Food and Drug Administration's proposed food labeling regulations]''. J Nutr. 1991 Jan;121(1):145-50.</ref><ref>Millward J. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8064411 Can we define indispensable amino acid requirements and assess protein quality in adults?]''. J Nutr. 1994 Aug;124(8 Suppl):1509S-1516S.</ref>. Il quantitativo di 0,8 g/kg è stato ottenuto attraverso l'esame dei residui azotati nelle urine (che è proporzionale al turnover proteico quotidiano) ed è quindi rappresentativo del consumo effettivo dell'organismo sano e normale. I ricercatori hanno ottenuto questo risultato confrontando la quantità di azoto escreta con la quantità ingerita, determinando poi se le proteine erano accumulate nel corpo, oppure se erano rimaste allo stesso livello, o oppure erano ridotte. Quando si intende organismo sano e normale, si escludono situazioni in cui il bilancio azotato può essere alterato, come la gravidanza, l'allattamento, l'anzianità, l'attività sportiva, la convalescenza, la crescita (bambini, adolescenti), il rientro da una dieta ipocalorica, o dall'anoressia.
 
TuttaviaQuindi è necessario comprendere le differenze esistenti tra il normale fabbisogno proteico stabilito dal dall'Institute of Science e il fabbisogno proteico per i soggetti che non rientrano nella categoria definita "normale". Come accennato, il fabbisogno proteico è altamente influenzato da diverse variabili come l'età (i bambini e gli anziani necessitano di maggiori quantità), gli stati fisiologici come la gravidanza o l'allattamento, la massa corporea, la massa muscolare<ref name="Rotella" />, e l'eventuale attività fisica. La dose giornaliera raccomandata (RDA, ''Recommended Daily Allowance'') sopra citata si limita a coprire le esigenze proteiche basali quotidiane del 97,5% degli uomini adulti e donne sani di età superiore ai 19 anni<ref name="Phillips" />. Questo è stato stabilito con l'idea di prevenire carenze nutrizionalenutrizionali e mantenere la salute pubblica, ma non come una guida, ad esempio, per ottimizzare le prestazioni per gli atleti e, per coloro che sono impegnati in attività molto intense<ref name="Wolfe" />, o per le donne in gravidanza. Tali individui non rappresentano la popolazione generale, e non corrispondono agli standard del RDA. Altre evidenze mettono in luce come, poiché la restrizione calorica per la perdita di peso porta a un decremento del bilancio azotato<ref>Smith et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/7531712 Effects of caloric or protein restriction on insulin-like growth factor-I (IGF-I) and IGF-binding proteins in children and adults]''. J Clin Endocrinol Metab 1995;80:443–9.</ref>, la quota suggerita dal RDA non sarebbe ottimale per il mantenimento della massa magra durante una dieta ipocalorica<ref>Krieger et al. ''[http://ajcn.nutrition.org/content/83/2/260.full Effects of variation in protein and carbohydrate intake on body mass and composition during energy restriction: a meta-regression]''. Am J Clin Nutr. 2006 Feb;83(2):260-74.</ref>. Un'altra linea guida è il [[Acceptable Macronutrients Distribution Range|''Range Accettabile nella Distribuzione dei Macronutrienti'' (AMDR, ''Acceptable Macronutrients Distribution Range'')]] che esprime un range di assunzione più flessibile per soddisfare coloro che possono avere un fabbisogno proteico superiore a quello del RDA. Espresso in percentuale sul consumo calorico totale, l'AMDR delle proteine ​​richiederichiede un apporto tra il 10% e il 35% delle calorie totali<ref name="Institute of Medicine" /><ref name="Phillips" />. Queste cifre danno un margine di tolleranza molto più alto per l'assunzione proteica. Ad esempio, su un fabbisogno di 2 000 kcal, il massimo quantitativo tollerato dall'AMDR è di 175 grammi di proteine (che per un individuo di 70&nbsp;kg sarebbero 2,5&nbsp;g/kg), una dose di gran lunga superiore a quella del RDA, pur rimanendo per definizione accettata dagli enti della salute.
 
===Fabbisogno proteico per sportivi===
Contrariamente alle posizioni di molte figure professionali legate alla nutrizione, la [[Dose giornaliera consigliata|dose giornaliera raccomandata (RDA)]] obbligatoria non è mai stata intesa a soddisfare le richieste delle persone attive, non solo atleti o agonisti, ma anche semplicemente sportivi o persone dallo stile di vita attivo<ref name="Phillips" />. Ancora oggi molti dietologi sostengono che l'RDA per le proteine (0.,8 gr&nbsp;g/Kgkg di peso o 56 gr&nbsp;g di proteine per un uomo di 70 &nbsp;kg) sia sufficiente per chiunque, e che nessuno studio avrebbe mostrato che un maggiore apporto proteico favorirebbe una maggiore crescita muscolare. In realtà la letteratura scientifica su questo argomento mostra una realtà ben diversa. I valori di RDA per le proteine ​​sonosono chiaramente impostati su "''...il livello di proteine giudicato adeguato ...per soddisfare le esigenze nutrizionali per praticamente tutte le persone in buona salute...''". La RDA copre le perdite di proteine ​​concon margini di variabilità interindividuale e in base alla qualità delle proteine​proteine; tuttavia non è stato dato alcun credito al consumo di proteine ​​inin eccesso sopra di questi livelli per coprire un aumento del fabbisogno a causa dell'attività fisica<ref name="Phillips" />. Molti studi dimostrano al contrario che l'RDA sia insufficiente non solo per atleti coinvolti in esercizi pesanti, ma anche per i soggetti che si dedicano ad attività moderate o di [[Fitness (sport)|fitness]]<ref>Lemon et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9356767 Moderate physical activity can increase dietary protein needs]''. Can J Appl Physiol. 1997 Oct;22(5):494-503.</ref>, così come per gli anziani sedentari<ref>Campbell et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8092084 Increased protein requirements in elderly people: new data and retrospective reassessments]''. Am J Clin Nutr. 1994 Oct;60(4):501-9.</ref><ref>Evans WJ, Cyr-Campbell D. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9183325 Nutrition, exercise, and healthy aging]''. J Am Diet Assoc. 1997 Jun;97(6):632-8.</ref><ref>Campbell et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11382798 The recommended dietary allowance for protein may not be adequate for older people to maintain skeletal muscle]''. J Gerontol A Biol Sci Med Sci 2001; 56: M373–80.</ref> e ancora più per gli anziani attivi<ref>Evans WJ. ''[http://books.google.it/books?hl=it&lr=&id=XgUT_7xIHeYC&oi=fnd&pg=PA157&dq=protein+active+elderly+active+OR+elderly+%22protein+%22+autore:WJ+autore:evans&ots=XOCIOJW4b8&sig=-IY28SiWvoN1wv89ZiVd4rcI8Hg#v=onepage&q&f=false Protein Needs and Aging]''. In: James E. Graves, Barry A. Franklin. ''[http://books.google.it/books?id=XgUT_7xIHeYC&dq=protein+active+elderly+active+OR+elderly+%22protein+%22+autore:WJ+autore:evans&lr=&hl=it&source=gbs_navlinks_s Resistance Training for Health and Rehabilitation]''. Human Kinetics 1, 2001. pp. 157-160. ISBN 0736001786</ref>. Effettivamente il manuale del RDA, cioè la guida ufficiale fornita dal governo sui fabbisogni alimentari, afferma, "''Non sono presi in considerazione gli stress incontrati nella vita quotidiana che possono stimolare incrementi momentanei dell'espulsione di azoto. Si presume che i soggetti usati negli esperimenti svolti per determinare il fabbisogno siano esposti agli stessi stress della popolazione generale''" (National Research Council)<ref name="National Research Council" />. Come si può intuire, l'allenamento fisico intenso non rientra nella definizione di "''stress incontrati nella vita quotidiana''". Inoltre, numerose ricerche hanno determinato che l'esercizio fisico richiede un aumento dell'apporto proteico<ref name="Lemon2" /><ref name="Tarnopolsky">Tarnopolsky et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/1474076 Evaluation of protein requirements for trained strength athletes]''. J Appl Physiol. 1992 Nov;73(5):1986-95.</ref>.
 
Sia l'esercizio aerobico/cardiovascolare chesia l'esercizio anaerobico/di forza o potenza richiedono l'aumento dell'apporto proteico, anche se ciò avviene per motivi diversi. Anche se gli amminoacidi non contribuiscono in modo significativo alla produzione energetica durante l'[[allenamento coi pesi]]fisico, si verifica comunque una loro disgregazionedegradazione netta insieme all'aumento del fabbisogno di una rinnovata sintesi proteica. Inoltre, il motivo dell'aumento del fabbisogno proteico è meno importante del fatto che i fabbisogni proteici aumentano. Gli studi di Lemon indicano che gli atleti di durata possono aver bisogno di 1.2-1.,4 &nbsp;g/kg (150%-175% del RDA) di proteine mentre gli atleti di forza possono aver bisogno di 1.,6-1.,8 &nbsp;g/kg (212%-225% del RDA) per mantenere un bilancio azotato positivo (accumulo di proteine nel corpo)<ref name="Lemon3" />. Anche se alcune ricerche indicano che assunzioni proteiche molto alte, come 3.,3 gr&nbsp;g/kg/die, possono aumentare la velocità del guadagno di massa muscolare<ref name="Fern">Fern et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/2001721 Effects of exaggerated amino acid and protein supply in man]''. Experientia. 1991 Feb 15;47(2):168-72.</ref><ref name="Dragan">Dragan et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/3910961 Researches concerning the effects of Refit on elite weightlifters]''. J Sports Med Phys Fitness. 1985 Dec;25(4):246-50.</ref>, tali dosaggi rilevano anche un importante aumento dell'ossidazione di amminoacidi, indice di un eccesso proteico. Le indicazioni dell'American College of Sports Medicine (ACSM), dell'American Dietetic Association (ADA) e dei Dietitians of Canada in un comitato congiunto (ACSM, 2000) raccomandano:
{{quotecitazione|Il fabbisogno proteico è leggermente aumentato nelle persone molto attive. Le raccomandazioni proteiche ​​perper gli atleti di endurance sono 1.2-1.4g/kg di peso corporeo al giorno, mentre quelle per gli atleti di attività contro resistenza [pesi] e di forza [pesi] possono essere elevate fino a 1.,6-1.,7 &nbsp;g/kg di peso corporeo al giorno. Queste raccomandazioni sull'introito proteico possono generalmente essere soddisfatte attraverso la sola dieta, senza l'uso di integratori di proteine ​​oo amminoacidi, se l'apporto energetico è sufficiente a mantenere il peso corporeo<ref name="ACSM">American College of Sports Medicine, American Dietetic Association, and Dietitians of Canada (2000). ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11128862 Joint Position Statement: Nutrition and athletic performance]''. Med. Sci. Sports Exerc, 2000. p. 2131. 32:2130-2145.</ref>.|ACSM, ADA, Dietitians of Canada, 2000}}
====Fabbisogno proteico per atleti di forza e potenza====
Gli atleti di forza e potenza, impegnati in attività fisiche come il sollevamento pesi, il culturismo, la pesistica, il powerlifting, gli sprint, necessitano di un maggiore apporto proteico per garantire un guadagno di massa muscolare e di prestazioni come forza e potenza. La ricerca ha dimostrato che per aumentare progressivamente la massa muscolare sia necessario un rifornimento costante di amminoacidi, al fine di mantenere il bilancio azotato positivo<ref>Oddoye EA, Margen S. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/430238 Nitrogen balance studies in humans: long-term effect of high nitrogen intake on nitrogen accretion]''. J Nutr. 1979 Mar;109(3):363-77.</ref>. Per questa tipologia di atleti, dosaggi molto alti hanno dimostrato di aumentare la massa muscolare rispetto a dosaggi più bassi. Viene generalmente accettato che un chilo di muscolo contiene circa 100 grammi di proteine reali. Quindi, al fine di ottenere un chilo di massa muscolare a settimana è necessario consumare almeno 14,29 grammi di proteine in più al giorno assieme alle calorie supplementari (100/7 = 14,29)<ref>Williams MH. ''The role of protein in physical exercise''. In: Williams MH. ''[http://books.google.it/books?id=vcRqAAAAMAAJ&q=Nutritional+Aspects+of+Human+Physical+and+Athletic+Performance&dq=Nutritional+Aspects+of+Human+Physical+and+Athletic+Performance&hl=it&sa=X&ei=vlZyUbiQIpSN7Ab4rICIDQ&ved=0CDEQ6AEwAA Nutritional Aspects of Human Physical and Athletic Performance]''. Charles C. Thomas Publisher, Limited, 1985. pp. 120. ISBN 0398050600</ref>. Anche se non si sa esattamente quante calorie in più sono necessarie per sintetizzare un chilo di massa muscolare, il National Research Council rileva che 5 calorie sono necessarie per sostenere la crescita di un grammo di tessuto magro<ref>Williams MH. ''Weight gaining through proper nutrition and exercise''. In: Williams MH. ''Nutrition and Fitness for Sport''. Brown & Benchmark, 1995. pp. 304. ISBN 0697255484</ref>.
Gli atleti di forza, impegnati in attività fisiche come il sollevamento pesi, il culturismo o il powerlifting, necessitano di un maggiore apporto proteico per garantire un guadagno di massa muscolare e di prestazioni come forza e potenza. Per questa tipologia di atleti, dosaggi molto alti hanno dimostrato di aumentare la massa muscolare rispetto a dosaggi più bassi. Fern (1993)<ref name="Fern" /> dimostrò che 3.3 gr/kg di peso favorissero ad un maggiore aumento della massa muscolare rispetto a dosaggi di 1.3 gr/gk di peso (questi comunque oltre il fabbisogno obbligatorio), ma in tale esperimento non si erano misurate le eventuali modifiche della forza, e si era verificato un aumento del 150% dell'ossidazione di amminoacidi, indicando quindi un eccesso di proteine (4 volte l'RDA). Lemon et al. (1992)<ref name="Lemon2" /> analizzò la differenza tra 2.62 e 0.99 gr/kg di proteine giornalieri su culturisti principianti e, verificando l'escrezione di azoto, stabilì che la richiesta proteica era di 1.5 gr/kg/die, raccomandando un'assunzione di 1.7 gr/kg/die. La forza e la sezione era però simile nei due regimi anche con bilancio azotato negativo. Si può ipotizzare che sul breve termine il bilancio azotato negativo non influenzi negativamente l'allenamento di forza grazie alle riserve endogene di azoto dal quale l'organismo effettivamente può attingere<ref>Wasserman et al. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/1672034 Interaction of gut and liver in nitrogen metabolism during exercise]''. Metabolism. 1991 Mar;40(3):307-14.</ref>. Un importante studio di Tarnopolsky et al. (1992)<ref name="Tarnopolsky" />, utilizzando sia il bilancio azotato che gli elementi traccia, ha dimostrato che l'apporto ottimale per gli atleti di forza deve aggirarsi tra 1.4 e 2.4 gr/kg/die e che l'RDA è di 1.76 gr/kg/die per gli atleti di forza e 0.89 gr/kg/die per i sedentari. L'aumento delle proteine alimentari a 1.4 gr/kg portava ad un aumento della sintesi proteica ma non a un aumento dell'ossidazione di amminoacidi negli atleti, mentre questo non avveniva nei sedentari. Se però il dosaggio superava i 2.4 gr/kg/die di proteine, aumentava l'ossidazione senza aumento della sintesi, confermando i dati di Fern (1991)<ref name="Fern" />. Secondo i dati del ACSM (2000), le dosi raccomandate per questi atleti sono di 1.6-1.7 g/kg, secondo il National Research Council (1989)<ref name="National Research Council" />, la popolazione media non dovrebbe superare il doppio della RDA (circa 1.6 g/kg) solamente a titolo precauzionale<ref name="National Research Council" />, infatti secondo Lemon (1995) l'assunzione proteica fino a 3 volte l'RDA (2.4 g/kg) non ha mai dimostrato di portare a problemi renali nella popolazione<ref name="Lemon1" />, mentre secondo Tarnopolsky et al. (1992) il massimo dosaggio proteico per evitare che avvenga un aumento dell'ossidazione (quindi un aumento dell'impiego energetico piuttosto che per le finalità plastiche primarie) negli atleti di forza ammonta proprio a 2.4 g/kg<ref name="Tarnopolsky" />, cioè 3 volte l'RDA o il fabbisogno proteico obbligatorio. Questi dati sembrano stabilire il tetto dell'assunzione giornaliera di proteine negli atleti di forza a 2.4 gr di proteine per kg. Superato questo limite non vengono ottenuti ulteriori vantaggi, ma solo un aumento dell'impiego energetico delle proteine. Tali dosaggi corrispondono ai quantitativi spesso consumati da molti culturisti<ref>Phillips SM. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15212752 Protein requirements and supplementation in strength sports]''. Nutrition. 2004 Jul-Aug;20(7-8):689-95.</ref>, ma le linee guida del ACSM, ADA, Dietitians of Canada (2000) suggeriscono apporti inferiori equivalenti a a 1.6-1.7 g/kg<ref name="ACSM" />.
 
GliÈ atletiinteressante notare che Consolazio et al. (1975)<ref name="Consolazio">Consolazio et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/1115014 Protein metabolism during intensive physical training in the young adult]''. Am J Clin Nutr. 1975 Jan;28(1):29-35.</ref>, Marable et al. (1979)<ref>Marable et al. ''[http://agris.fao.org/agris-search/search/display.do?f=1981/US/US81047.xml;US7939160 Urinary nitrogen excretion as influenced by a muscle-building exercise program and protein intake variation]''. Nutr. Rep. Int. 1979 19: 795.</ref>, Dragan et al. (1985)<ref name="Dragan" /> e Fern et al. (1991)<ref name="Fern" />, segnalarono tutti maggiori aumenti di forza, impegnatimassa inmagra attività(LBM) fisichee comeritenzione ildi sollevamentoazoto pesicon assunzioni proteiche molto più elevate (rispettivamente 2,8, il3,3, 3,5, e 3,3&nbsp;g/kg/die) rispetto a regimi culturismonormoproteici o ilmeno powerliftingiperproteici (rispettivamente 1,4, necessitano0,8, 2,2 o 1,3). Nello studio di unConsolazio i soggetti con maggiore apporto proteico per(2,8&nbsp;g/kg) garantirecon unl'esercizio guadagnocoi pesi guadagnarono 3,28&nbsp;kg di massa muscolaremagra. eLo distudio prestazionivenne comecondotto forzaper 40 giorni e potenzai soggetti si allenavano all'esaurimento<ref name="Consolazio" />. PerNella questaricerca tipologiadi Dragan della durata di atleti3 mesi, dosaggialcuni moltopesisti altiaumentarono hannoil dimostratoconsumo diproteico aumentareda la2,2&nbsp;g/kg a 3,5&nbsp;g/kg, risultando in un incremento del 6% della massa muscolare rispettoe adel dosaggi5% piùnella bassiforza<ref name="Dragan" />. Questi rapporti tendono ad avvalorare le convinzioni degli atleti di forza che assunzioni di proteine alimentari molto elevate siano essenziali per uno sviluppo muscolare ottimale. Fern (19931991)<ref name="Fern" /> dimostrò che 3.,3 gr&nbsp;g/kg di peso favorissero ad un maggiore aumento della massa muscolare rispetto a dosaggi di 1.,3 gr&nbsp;g/gkkg di peso (questi comunque oltre il fabbisogno obbligatorio), ma in tale esperimento non si erano misurate le eventuali modifiche della forza, e si era verificato un aumento del 150% dell'ossidazione di amminoacidi, indicando quindi un eccesso di proteine (4 volte l'RDA). Lemon et al. (1992)<ref name="Lemon2" /> analizzò la differenza tra 2.622m62 e 0.,99 gr&nbsp;g/kg di proteine giornalieri su culturisti principianti e, verificando l'escrezione di azoto, stabilì che la richiesta proteica era di 1.,5 gr&nbsp;g/kg/die, raccomandando un'assunzione di 1.,7 gr&nbsp;g/kg/die. La forza e la sezione era però simile nei due regimi anche con bilancio azotato negativo. Si può ipotizzare che sul breve termine il bilancio azotato negativo non influenzi negativamente l'allenamento di forza grazie alle riserve endogene di azoto dal quale l'organismo effettivamente può attingere<ref>Wasserman et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/1672034 Interaction of gut and liver in nitrogen metabolism during exercise]''. Metabolism. 1991 Mar;40(3):307-14.</ref>. Un importante studio di Tarnopolsky et al. (1992)<ref name="Tarnopolsky" />, utilizzando sia il bilancio azotato chesia gli elementi traccia, ha dimostrato che l'apporto ottimale per gli atleti di forza deve aggirarsi tra 1.,4 e 2.,4 gr&nbsp;g/kg/die e che l'RDA è di 1.,76 gr&nbsp;g/kg/die per gli atleti di forza e 0.,89 grg/kg/die per i sedentari. L'aumento delle proteine alimentari a 1.,4 gr&nbsp;g/kg portava ad un aumento della sintesi proteica ma non a un aumento dell'ossidazione di amminoacidi negli atleti, mentre questo non avveniva nei sedentari. Se però il dosaggio superava i 2.,4 gr&nbsp;g/kg/die di proteine, aumentava l'ossidazione senza aumento della sintesi, confermando i dati di Fern (1991)<ref name="Fern" />. Secondo i dati del ACSM (2000), le dosi raccomandate per questi atleti sono di 1.6-1.7 g/kg, secondo il National Research Council (1989)<ref name="National Research Council" />, la popolazione media non dovrebbe superare il doppio della RDA (circa 1.6 g/kg) solamente a titolo precauzionale<ref name="National Research Council" />, infatti secondo Lemon (1995) l'assunzione proteica fino a 3 volte l'RDA (2.4 g/kg) non ha mai dimostrato di portare a problemi renali nella popolazione<ref name="Lemon1" />, mentre secondo Tarnopolsky et al. (1992) il massimo dosaggio proteico per evitare che avvenga un aumento dell'ossidazione (quindi un aumento dell'impiego energetico piuttosto che per le finalità plastiche primarie) negli atleti di forza ammonta proprio a 2.4 g/kg<ref name="Tarnopolsky" />, cioè 3 volte l'RDA o il fabbisogno proteico obbligatorio. QuestiUn datimaggiore sembranoapporto stabilireproteico ilpuò tettoessere dell'assunzioneulteriormente giornalieragiustificato per prevenire la perdita di proteinemassa neglimuscolare da parte degli atleti. Alcuni studi riportano che un apporto proteico di forza2.3 g/Kg sotto un regime ipocalorico da 2022 kcal non era ancora sufficiente a prevenire il calo della massa magra<ref name="Mettler"/>, e revisioni recenti mostrano che per gli atleti di forza l'apporto proteico sotto regime ipocalorico debba essere aumentato tra i 2.43-3.1 grg/kg sulla FFM in proporzione alla severità della restrizione. I ricercatori non sono riusciti a dare una risposta precisa su quale ruolo potrebbero avere le calorie in eccesso dal consumo di un maggiore apporto proteico sulla sintesi proteica. Si sospetta che più calorie si assumono oltre al fabbisogno energetico, meno proteine possono essere assunte per kgottenere una sintesi proteica ottimale<ref>Bucci L. Superato''Nutritional questoergogenic limiteaids--macronutrients''. nonIn: vengonoBucci ottenutiL. ulteriori''[http://books.google.it/books?id=Hj8vwuEOKFoC&dq=Nutrients+as+Ergogenic+Aids+for+Sports+and+Exercise&hl=it&sa=X&ei=EVtyUeadJIWhO-HxgZgC&ved=0CDEQ6AEwAA vantaggi,Nutrients maas soloErgogenic unAids aumentofor dellSports and Exercise]'impiego'. energeticoCRC dellePressINC, proteine1993. Talipp. dosaggi16. corrispondonoISBN ai0849342236</ref>. quantitativiEvidenze spessopiù consumatirecenti dasuggeriscono moltiche culturistiper i neofiti non sia necessario un apporto proteico superiore al RDI per ottenere un aumento della muscolatura mediante l'esercizio con sovraccarichi<ref>PhillipsPaoli SMet al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/1521275225133710 Protein requirementssupplementation andincreases supplementationpostexercise plasma myostatin concentration after 8 weeks of resistance training in strengthyoung sportsphysically active subjects]''. NutritionJ Med Food. 20042014 Jul-Aug;20(7-8):689-95 18.</ref>, matuttavia lequeste lineeconclusioni guidasono delstate ACSMmesse in discussione da altre ricerche<ref>Kim et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4023590/ Interactive effects of an isocaloric high‐protein diet and resistance exercise on body composition, ADAghrelin, Dietitiansand ofmetabolic Canadaand (2000)hormonal suggerisconoparameters apportiin inferioriuntrained equivalentiyoung amen: aA 1randomized clinical trial]''.6-1 J Diabetes Investig.7 g/kg<refMar name="ACSM"23, 2014; 5(2): 242–247.</ref>.
 
Questi dati comunque sembrano stabilire il tetto dell'assunzione giornaliera di proteine negli atleti di forza a 2,4 grammi di proteine per chilogrammo di peso corporeo. Superato questo limite non vengono ottenuti ulteriori vantaggi, ma solo un aumento dell'impiego energetico delle proteine. Tali dosaggi corrispondono ai quantitativi spesso consumati da molti culturisti<ref>Phillips SM. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15212752 Protein requirements and supplementation in strength sports]''. Nutrition. 2004 Jul-Aug;20(7-8):689-95.</ref>, ma le linee guida del ACSM, ADA, Dietitians of Canada (2000) suggeriscono apporti inferiori equivalenti a 1.6-1.7 g/kg<ref name="ACSM" />.
 
====Fabbisogno proteico per atleti di endurance====
Anche gli altetiatleti di endrance[[Resistenza (sport)|endurance]] necessitano di un maggiore apporto proteico<ref>Phillips et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8307870 Gender differences in leucine kinetics and nitrogen balance in endurance athletes]''. J Appl Physiol. 1993 Nov;75(5):2134-41.</ref>. Gli amminoacidi possono essere impiegati per la produzione di energia (soprattutto i [[Amminoacidi ramificati|BCAA]]: [[leucina]], [[isoleucina]], [[valina]]) e possono fornire fino al 10% dell'energia totale prodotta durante l'attività fisica di lunga durata<ref name="Lemon3">Lemon PW. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8700446 Is increased dietary protein necessary or beneficial for individuals with a physically active lifestyle?]''. Nutr Rev. 1996 Apr;54(4 Pt 2):S169-75.</ref><ref name="Tarnopolsky1">Tarnopolsky et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/3356636 Influence of protein intake and training status on nitrogen balance and lean body mass]''. J Appl Physiol. 1988 Jan;64(1):187-93.</ref>, ma ciò avviene nei casi di digiuno prolungato, esercizi troppo protratti o basse scorte di glicogeno. Il processo viene quindi amplificato se il glicogeno è esaurito<ref>Lemon PW, Mullin JP. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/7380688 Effect of initial muscle glycogen levels on protein catabolism during exercise]''. J Appl Physiol. 1980 Apr;48(4):624-9.</ref>, motivo per cui l'attività aerobica eccessiva può essere ancora più catabolica in presenza di una dieta povera di carboidrati oltre che di proteine (dieta ipocalorica). Viene infatti mostrato che l'esaurimento del glicogeno è noto per attivare l'enzima coinvolto nell'ossidazione dei BCAA nel muscolo, cioè componenti delle proteine muscolari<ref name="Wagenmakers">Wagenmakers et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/2058665 Carbohydrate supplementation, glycogen depletion, and amino acid metabolism during exercise]''. Am J Physiol. 1991 Jun;260(6 Pt 1):E883-90.</ref> che rappresentano la fonte energetica amminoacidica primaria, il chèche indica l'attivazione dei processi catabolici a carico del muscolo scheletrico ([[proteolisi]], [[gluconeogenesi]]). Viene infatti ampiamente dimostrato dalla letteratura scientifica come l'attività aerobica abbia un forte potenziale catabolico (di riduzione) sul muscolo scheletrico, ovvero una riduzione della massa magra<ref>Grediagin et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/7759741 Exercise intensity does not effect body composition change in untrained, moderately overfat women]''. J Am Diet Assoc. 1995 Jun;95(6):661-5.</ref><ref>Okura et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12972684 Effects of exercise intensity on physical fitness and risk factors for coronary heart disease]''. Obes Res. 2003 Sep;11(9):1131-9.</ref><ref>Bergman et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10662708 Endurance training increases gluconeogenesis during rest and exercise in men]''. Am J Physiol Endocrinol Metab. 2000 Feb;278(2):E244-51.</ref><ref>Fitts RH, Widrick JJ. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8744258 Muscle mechanics: adaptations with exercise-training]''. Exerc Sport Sci Rev. 1996;24:427-73.</ref><ref>Hunter et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18356845 Resistance training conserves fat-free mass and resting energy expenditure following weight loss]''. Obesity (Silver Spring). 2008 May;16(5):1045-51.</ref>, mentre viene dimostrato che un alto regime proteico (2.,5 grg/kg/die) in concomitanza con un'attività di endurance possa aumentare e mantenere il bilancio proteico positivo (mantenendo quindi la massa magra) se comparato ad un regime normoproteico (1 grg/kg/die), portando ad ulteriori benefici sulla spesa energetica e sul dimagrimento<ref>Forslund et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10329992 Effect of protein intake and physical activity on 24-h pattern and rate of macronutrient utilization]''. Am J Physiol. 1999 May;276(5 Pt 1):E964-76.</ref>. Alcuni ricercatori suggerirono che gli atleti di endurance necessitassero di un alto introito proteico (simile a quello degli atleti di forza) per via di maggiori escrezioni totali di urea. Questi asserirono che l'alto apporto proteico potesse essere più giustificato per gli atleti di endurance che per i culturisti, per far fronte ai maggiori eventi catabolici del muscolo scheletrico durante l'esercizio a cui questi atleti sono sottoposti (Tarnopolsky et al., 1988)<ref name="Tarnopolsky1" />. Altre ricerche notarono che anche 2 g/kg di peso non bastassero a mantenere il bilancio azotato positivo in soggetti allenati durante prestazioni aerobiche a intensità moderata (64% VO2max) sotto regime ipocalorico<ref>Butterfield GE. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/3316915 Whole-body protein utilization in humans]''. Med Sci Sports Exerc. 1987 Oct;19(5 Suppl):S157-65.</ref>. Poiché la probabilità di catabolismo proteico del muscolo scheletrico è maggiore nei soggetti non allenati<ref>McKenzie et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10751189 Endurance exercise training attenuates leucine oxidation and BCOAD activation during exercise in humans]''. Am J Physiol Endocrinol Metab. 2000 Apr;278(4):E580-7.</ref>, è stato suggerito che gli atleti di ''endurance'' debbano consumare approssimativamente 1.5 g/kg giornalieri durante i primi mesi di allenamento, per poi ridurli a quantitativi tra 1,2 e 1,4&nbsp;g/kg<ref name="Lemon4" /><ref>Dohm GL. ''Protein nutrition for the athlete''. Clin. Sports Med. 3: 595. 1985</ref>. Tuttavia queste rimangono indicazioni approssimative, in quanto è stato notato che il fabbisogno proteico può variare tra gli atleti di ''endurance'' a seconda del loro consumo energetico/calorico totale o dell'apporto glucidico, e dalla qualità delle proteine alimentari. Ad ogniesempio, gli atleti ''endurance'' di sesso femminile possono avere bisogno di più proteine poiché il loro introito energetico è generalmente più basso<ref>Friedman JE, Lemon PW. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/2722324 Effect of chronic endurance exercise on retention of dietary protein]''. Int J Sports Med. 1989 Apr;10(2):118-23.</ref>. In mododefinitiva, diversi studi sembrano stabilire una quota proteica giornaliera ottimale di 1.,2/1.,4 gr&nbsp;g/kg<ref name="Lemon3" /><ref name="Lemon4">Lemon PW, Proctor DN. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/1763249 Protein intake and athletic performance]''. Sports Med. 1991 Nov;12(5):313-25.</ref><ref name="Lemon3" /><ref>Brouns et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/2663743 Metabolic changes induced by sustained exhaustive cycling and diet manipulation]''. Int J Sports Med. 1989 May;10 Suppl 1:S49-62.</ref><ref>Meredith et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/2745350 Dietary protein requirements and body protein metabolism in endurance-trained men]''. J Appl Physiol. 1989 Jun;66(6):2850-6.</ref>, che infine coincide con le indicazioni fornite dal ACSM, ADA e Dietitians of Canada (2000)<ref name="ACSM" />.
 
===Fabbisogno proteico nella dieta ipocalorica===
Le proteine meritano una particolare attenzione anche nella perdita di peso perché quando l'introito energetico è ridotto, le proteine sono necessarie per prevenire la riduzione del muscolo scheletrico e del metabolismo basale<ref>Carbone et al. ''[http://advances.nutrition.org/content/3/2/119.full Skeletal muscle responses to negative energy balance: effects of dietary protein]''. Adv Nutr. 2012 Mar 1;3(2):119-26</ref>. Questa modifica è ancora più importante nella dieta fortemente ipocalorica (VLCD, ''Very Low Calorie Diet'') al di sotto delle 600 kcal, dal momento che il bilancio azotato è altamente influenzato dal livello di proteine previsto in queste diete<ref>Report on joint FAO/WHO Expert Consultation on Energy Intake and Protein Energy Requirement. In: Rand WM, Ricardo U, NS. Scrimshaw. ''Protein-Energy-Requirement Studies in Developing Countries: Results of International Research''. The United Nations University, 1984. pp. 331-369. ISBN 92-808-0481-2</ref>. Le raccomandazioni suggeriscono consumi di circa 1,5&nbsp;g/kg (sul peso ideale) di proteine di alta qualità. Introiti di 65-70 grammi al giorno o superiori sono ritenuti necessari per proteggere il bilancio azotato<ref>Gelfand RA, Hendler R. ''[http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/dmr.5610050103/abstract Effect of nutrient composition on the metabolic response to very low calorie diets: learning more and more about less and less]''. Diabetes Metab Rev. 1989 Feb;5(1):17-30.</ref><ref>Weck et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/3431034 Loss of fat, water, and protein during very low calorie diets and complete starvation]''. Klin Wochenschr. 1987 Dec 1;65(23):1142-50.</ref>. L'importanza di un'adeguata quantità di proteine di qualità per la salute degli individui sotto regime altamente ipocalorico (VLCD) divenne evidente nei tardi anni settanta, quando si verificarono diverse anomalie elettrocardiografiche e morte a causa di un'assunzione proteica inconsistente<ref>Sours et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/7223697 Sudden death associated with very low calorie weight reduction regimens]''. Am J Clin Nutr. 1981 Apr;34(4):453-61.</ref>. Queste cause portarono a controlli più rigorosi durante l'approccio VLCD. Attualmente esistono due differenti tipologie di VLCD: quelle basate su proteine animali come fonti di alta qualità, e diete con formula liquida in cui vengono assunti latte e uova<ref>Wadden et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/6357020 Very low calorie diets: their efficacy, safety, and future]''. Ann Intern Med. 1983 Nov;99(5):675-84.</ref>. Entrambi gli approcci vengono supplementati con vitamine e minerali. Sembra che entrambi siano in grado di favorire una perdita di peso simile. Nonostante l'approccio VLCD sia stato in passato ritenuto un metodo indicato per la perdita di peso, negli anni recenti tale strategia è stata rimessa in discussione per gli effetti sfavorevoli sulla salute e sulla stessa perdita di grasso. Viene registrato che il regime VLCD riduce il metabolismo basale di 2 volte in 5 settimane<ref>Wadden et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/2374273 Long-term effects of dieting on resting metabolic rate in obese outpatients]''. JAMA. 1990 Aug 8;264(6):707-11.</ref>, e che il solo regime dietetico può abbassare il metabolismo basale del 20% (che potrebbero essere approssimativamente circa 300 calorie consumate in meno al giorno)<ref>Hill AJ. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15384316 Does dieting make you fat?]''. Br J Nutr. 2004 Aug;92 Suppl 1:S15-8.</ref>. In ogni caso il mantenimento della massa magra permette di mantenere alto il metabolismo basale<ref>Van Gaal et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/1615888 Factors determining energy expenditure during very-low-calorie diets]''. Am J Clin Nutr. 1992 Jul;56(1 Suppl):224S-229S.</ref>. La massa muscolare da sola costituisce circa il 22% del metabolismo basale<ref>Bray GA, Bouchard C, James WPT. ''Handbook of Obesity''. CRC Press; 1st edition (January 15, 1998). ISBN 0-8247-9899-6</ref> e ogni guadagno o perdita di massa magra può potenzialmente alterarlo<ref>Ballor DL, Poehlman ET. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/1442664 Resting metabolic rate and coronary-heart-disease risk factors in aerobically and resistance-trained women]''. Am J Clin Nutr. 1992 Dec;56(6):968-74.</ref><ref>Campbell et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8030593 Increased energy requirements and changes in body composition with resistance training in older adults]''. Am J Clin Nutr. 1994 Aug;60(2):167-75.</ref>. Durante una dieta ipocalorica tuttavia è possibile prevenire la perdita di massa muscolare aumentando il consumo proteico<ref name="Mettler" />. Inoltre, è stato visto che nelle diete ipocaloriche per la perdita di peso su soggetti sovrappeso o obesi, a parità di apporto calorico, un regime dal maggiore apporto di proteine e minore di carboidrati favorisca una perdita di grasso e un netto miglioramento del profilo lipidico (riduzione dei livelli di [[trigliceridi]], aumento dell'[[Lipoproteina ad alta densità|HDL]]) rispetto ad una dieta dal maggiore contenuto di carboidrati e minore di proteine<ref name="Noakes" /><ref name="Layman" /><ref name="Layman1" />.
 
===Linee guida generali del fabbisogno proteico (RDA)===
====Dose giornaliera raccomandata (RDA)====
*'''Fabbisogno normale (sedentari):''' 0.8 g/kg/die;<ref name="National Research Council" /><ref name="DepartmentInstitute of HealthMedicine" />
*'''Fabbisogno neonati:''' 1.8 g/kg/die;<ref name="FAO/WHO/UNU">FAO/WHO/UNU. ''[http://www.fao.org/docrep/003/AA040E/AA040E00.HTM Energy and protein requirements. Report of a joint FAO/WHO/UNU expert consultation]''. WHO Tech Report Ser 1985; 724.</ref>
*'''Fabbisogno bambini (età prescolastica):''' 1.2 g/kg/die;<ref name="FAO/WHO/UNU" />
*'''Fabbisogno bambini (età scolastica):''' 1 g/kg/die;<ref name="FAO/WHO/UNU" />
*'''Fabbisogno atleti di endurance (attività leggera):''' 1.,2-1.4g,4&nbsp;g/kg/die;<ref name="ACSM" /><ref name="Rodriguez">Rodriguez et al. (ACSM) ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19278045 Position of the American Dietetic Association, Dietitians of Canada, and the American College of Sports Medicine: Nutrition and athletic performance]''. J Am Diet Assoc. 2009 Mar;109(3):509-27.</ref>
*'''Fabbisogno atleti di forza (attività intensa):''' 1.,6-1.,7&nbsp; g/kg/die;<ref name="ACSM" /><ref name="Rodriguez" />
<small>*dati incrociati estratti dai documenti forniti da National Research Council (1989)<ref name="National Research Council" />, FAO/WHO/UNU (1985)<ref name="FAO/WHO/UNU" />, ACSM, ADA, Dietitians of Canada (2000)<ref name="ACSM" />, e DepartmentInstitute of HealthMedicine (20032002)<ref name="DepartmentInstitute of HealthMedicine" /> e ACSM (2009)<ref name="Rodriguez" />.</small>
 
====Range Accettabile nella Distribuzione dei Macronutrienti (AMDR)====
<small>*dati incrociati estratti dai documenti forniti da National Research Council (1989)<ref name="National Research Council" />, FAO/WHO/UNU (1985)<ref name="FAO/WHO/UNU" />, ACSM, ADA, Dietitians of Canada (2000)<ref name="ACSM" /> e Department of Health (2003)<ref name="Department of Health" />.</small>
*'''Range del fabbisogno proteico:''' 10-35% Kcal
 
<small>*dati forniti dal Institute of Medicine (2002).<ref name="Institute of Medicine" /></small>
===Turnover proteico e bilancio azotato===
===Proteine digeribiliassimilabili a pasto===
Il corpo umano disgrega quotidianamente delle proteine sintetizzandone altre. Questo processo è definito come ''turnover'' (ricambio) proteico<ref>Waterlow JC. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/6382379 Protein turnover with special reference to man]''. Q J Exp Physiol. 1984 Jul;69(3):409-38.</ref>. In condizioni dietetiche normali, una persona media può "ricambiare" oltre 300 grammi di proteine in un periodo di 24 ore, tuttavia il corpo umano non richiede questi quantitativi. Questo perchè gran parte delle proteine disgregate sono anche riutilizzate per la sintesi proteica. Comunque nessuna reazione biochimica-metabolica del corpo avviene con la massima efficienza, e questo vale anche per il ''turnover'' proteico. In questo processo, alcuni amminoacidi vengono ossidati, e l'azoto derivante viene perso sotto forma di urea, creatinina e altre sostanze derivate. Con una normale assunzione proteica, può essere perso solo un 4% delle proteine ricambiate<ref name="Waterlow" />. Questa alterazione può essere determinata dall'introito proteico, quindi da un alto o un basso apporto di proteine quotidiane<ref name="Waterlow" />. L'azoto viene disperso principalmente tramite le urine, ma una parte viene smaltita anche tramite le il sudore, le feci, la pelle o le unghie. Dal momento che risulta difficile misurare tutte le vie di smaltimento dell'azoto, solitamente per misurare le perdite tramite le feci, la pelle, i capelli, il sudore e le unghie vengono usate delle stime<ref name="Sareen">Sareen S. Gropper,Jack L. Smith. ''[http://books.google.it/books?id=3R0Yeu79jfQC&printsec=frontcover&dq=Advanced+nutrition+and+human+metabolism+Sareen&hl=it&sa=X&ei=m8MvUZagG6mF4gTAsYDQDQ&ved=0CDUQ6AEwAA Advanced Nutrition and Human Metabolism]''. Cengage Learning, 2012. ISBN 1133104053</ref>.
Parlando di elevate assunzioni di proteine​​proteine, negli anni si è venuto a creare una credenza che sostiene la possibilità di assimilare solo circa 20-30 grammi di proteine ​​perper volta, quindi assumere un cibo proteico dal contenuto superiore a questa quantità (l'equivalente di 150 grgrammi di petto di pollo) sarebbe uno spreco. Ciò non sembra essere pienamente confermato in letteratura. Se si potessero assimilare solo 30 grammi di proteine ​​allaalla volta, non si spiegherebbe perchèperché i ricercatori utilizzino dosaggi anche di 40 grammi di proteine ​​perper stimolare la crescita muscolare<ref>Tipton et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10198297 Postexercise net protein synthesis in human muscle from orally administered amino acids]''. Am J Physiol. 1999 Apr;276(4 Pt 1):E628-34.</ref>. Per ogni assunzione proteica la risposta metabolica è dipendente da molti fattori, tra cui il periodo di ingestione in tempi ravvicinati all'eventuale esercizio fisico, la combinazione con altri nutrienti, la composizione e la quantità degli aminoacidi ingeriti, lo spettro aminoacidico del cibo proteico<ref name="ReferenceA">Tipton KD, Wolfe RR. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/14971434 Protein and amino acids for athletes]''. J Sports Sci. 2004 Jan;22(1):65-79.</ref> l'efficienza del tratto gastrointestinale e le capacità di assorbimento, la quantità di proteine ​​consumateconsumate precedentemente, e l'apporto energetico totale.
 
Le ipotesi sul limite massimo di proteine a pasto sono state ulteriormente alimentate da uno studio recente condotto da Moore et al. (2009), dove si è potuto interpretare che il massimo quantitativo assimilabile ammonterebbe a 20 grammi di proteine. In questo studio, a 4 ore post-esercizio con i pesi, l'assunzione di 40 grgrammi di proteine ​​nonnon ha provocato una risposta anabolica maggiore di 20 grammi. L'utilizzo delle proteine ​​puòpuò variare a seconda della massa muscolare, e il protocollo di allenamento usato nello studio poteva presentarsi meno pesante della norma. Come dichiarato dagli autori: "''ipotizziamo che non si possa ingerire un tale quantitativo di proteine'' [~ 20 &nbsp;g] ''più di 5-6 volte al giorno, aspettandoci che la sintesi proteica muscolare sia stimolata al massimo''"<ref>Moore et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19056590 Ingested protein dose response of muscle and albumin protein synthesis after resistance exercise in young men]''. Am J Clin Nutr. 2009 Jan;89(1):161-8.</ref>. Moore e colleghi suggerirebbero quindi che 100-120 grammi di proteine al giorno (20 g per 5-6 volte) siano la massima quantità utilizzabile per la crescita muscolare, ma ciò contrasta con i risultati di altre evidenze scientifiche<ref name="ReferenceA"/><ref>Campbell et al. ''International Society of Sports Nutrition position stand: protein and exercise''. J Int Soc Sports Nutr. 2007 Sep 26;4:8.</ref><ref>Tipton KD, Wolfe RR. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/14971434 Protein and amino acids for athletes]''. J Sports Sci. 2004 Jan;22(1):65-79.</ref>. In un altro studio recente, Symons e colleghi hanno confrontato le risposte nell'arco di 5 ore ad una porzione moderata di carne magra di manzo contenente 30 g di proteine ​​concon una porzione maggiore contenente 90 g di proteine. La porzione inferiore ha stimolato la sintesi proteica di circa il 50%, mentre la porzione superiore non ha causato alcun ulteriore aumento nella sintesi proteica, pur triplicando la quantità proteica. I ricercatori hanno concluso che l'ingestione di più di 30 g di proteine ​​inin un unico pasto non aumentano ulteriormente la sintesi proteica muscolare<ref>Symons et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19699838 A moderate serving of high-quality protein maximally stimulates skeletal muscle protein synthesis in young and elderly subjects]''. J Am Diet Assoc. 2009 Sep;109(9):1582-6.</ref>. Mentre la loro conclusione supporta i risultati del loro studio a breve termine, è abbastanza facile prevedere le conseguenze di tale metodologia sullo sviluppo della massa muscolare e della forza sugli atleti, se si confrontano una dose totale giornaliera di 90 &nbsp;g di proteine con una di 30 &nbsp;g su un periodo di studio più lungo. Ciò può portare a concludere che i risultati acuti forniscono solo delle ipotesi e non possono risultare conclusivi, senza che vengano esaminati gli effetti a lungo termine.
Il bilancio azotato confronta la quantità di azoto (dalle proteine alimentari) immesse nel corpo con l'azoto che viene perso. Se un individuo consuma più azoto di quello che perde, si dice che esso risulta in un bilancio azotato positivo, e deposita azoto nel corpo. Se un individuo consuma lo stesso quantitativo di azoto rispetto a quello che perde, si dice che esso risulta in una situazione di bilancio azotato equilibrato, mentre se un individuo perde più azoto di quello che consuma, esso è in bilancio azotato negativo e perde proteine corporee<ref name="Rotella">C. M. Rotella. ''[http://books.google.it/books?id=GCVZN3z9JagC&pg=PA60&dq=fabbisogno+proteico&hl=it&sa=X&ei=j8McUZySEqTl4QTBj4DwCA&ved=0CEAQ6AEwAjgU#v=onepage&q=fabbisogno%20proteico&f=false L'obesità]''. SEE Editrice Firenze. p. 60-61. ISBN 8884650550.</ref>. Visto che il catabolismo o la disgregazione degli amminoacidi è la principale causa della perdita di azoto, l'espulsione di azoto è un indicatore del catabolismo degli amminoacidi. Tuttavia, l'escrezione di azoto non dice quali amminoacidi sono disgregati e la loro provenienza, trattandosi quindi di un valore impreciso. Inoltre il bilancio azotato dipende altamente dall'apporto calorico totale<ref name="Sareen" />. Un individuo a digiuno perderà più azoto rispetto a uno che assume carboidrati ma nessuna proteina alimentare. Inoltre, le calorie apportate dai grassi non migliorano il bilancio azotato come le calorie apportate dai carboidrati<ref>Richardson et al. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/495538 Quantitative effect of an isoenergetic exchange of fat for carbohydrate on dietary protein utilization in healthy young men]''. Am J Clin Nutr. 1979 Nov;32(11):2217-26.</ref>. Mentre i soggetti che consumano maggiori quantità di proteine espellono anche più azoto<ref name="Waterlow" />.
 
Se fosse inequivocabilmente fondata la premessa che una dose di 20-30 &nbsp;g di proteine fornisca il suo massimo effetto per qualsiasi persona, ne consegue che un' eventuale eccesso oltre questi dosaggi sarebbe sprecatasprecato. Questa conclusione trova dei conflitti evidenti con le analisi sui fabbisogni proteici di alcune classi di atleti come i culturisti o i pesisti, per il quale è stato ampiamente dimostrato che possa essere accettata una quota proteica fino a 2.,4 gr&nbsp;g/kg (che per un uomo medio di 70 &nbsp;kg significherebbe 168 grammi giornalieri) prima che si verifichi un aumento dell'ossidazione di amminoacidi in eccesso<ref name="Tarnopolsky" />. Non a caso, altri studi sul lungo termine rimettono fortemente in discussione le precedenti teorie esposte. In uno studio di 14 giorni, Arnal et al. (2000) non trovarono alcuna differenza nella massa magra o nella ritenzione di azoto tra il consumo del 79% del fabbisogno proteico della giornata (circa 54 &nbsp;g) in un solo pasto, rispetto alla stessa quantità distribuita in 4 pasti distribuiti durante la giornata<ref>Arnal et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10867039 Protein feeding pattern does not affect protein retention in young women]''. J Nutr. 2000 Jul;130(7):1700-4.</ref>. Per la precisione, questo studio era stato condotto su giovani adulti di sesso femminile la cui massa magra media era di 40,8 &nbsp;kg. Considerando che la maggior parte dei maschi non sedentari hanno una massa magra molto maggiore rispetto ai soggetti di sesso femminile utilizzati nello studio, è plausibile che molti più di 54 &nbsp;g di proteine ​​inin un solo pasto possano essere utilizzati dal corpo per fini anabolici e/o anti-catabolici. Se si riadatta la quantità proteica usata nello studio (79% di 1.67g,67&nbsp;g/kg) a quella di un ipotetico maschio adulto medio, questa ammonterebbe a circa 85-95 &nbsp;g o più, a seconda della massa muscolare di cui è dotato. Quando Arnal et al. in un altro studio (1999) applicarono lo stesso protocollo sulla popolazione anziana, il trattamento a dose singola favorì addirittura una migliore ritenzione di proteine ​​muscolarimuscolari rispetto al gruppo che assumeva la stessa quantità proteica suddivisa in 4 pasti<ref>Arnal et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10357740 Protein pulse feeding improves protein retention in elderly women]''. Am J Clin Nutr. 1999 Jun;69(6):1202-8.</ref>. Ciò solleva la possibilità che con l'età, pasti più ricchi di proteine potrebbero essere necessari per ottenere lo stesso effetto sulla preservazione delle proteine corporee rispetto a quantità inferiori nei giovani.
===Proteine digeribili a pasto===
Parlando di elevate assunzioni di proteine​​, negli anni si è venuto a creare una credenza che sostiene la possibilità di assimilare solo circa 20-30 grammi di proteine ​​per volta, quindi assumere un cibo proteico dal contenuto superiore a questa quantità (l'equivalente di 150 gr di petto di pollo) sarebbe uno spreco. Ciò non sembra essere pienamente confermato in letteratura. Se si potessero assimilare solo 30 grammi di proteine ​​alla volta, non si spiegherebbe perchè i ricercatori utilizzino dosaggi anche di 40 grammi di proteine ​​per stimolare la crescita muscolare<ref>Tipton et al. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10198297 Postexercise net protein synthesis in human muscle from orally administered amino acids]''. Am J Physiol. 1999 Apr;276(4 Pt 1):E628-34.</ref>. Per ogni assunzione proteica la risposta metabolica è dipendente da molti fattori, tra cui il periodo di ingestione in tempi ravvicinati all'eventuale esercizio fisico, la combinazione con altri nutrienti, la composizione e la quantità degli aminoacidi ingeriti, lo spettro aminoacidico del cibo proteico<ref>Tipton KD, Wolfe RR. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/14971434 Protein and amino acids for athletes]''. J Sports Sci. 2004 Jan;22(1):65-79.</ref> l'efficienza del tratto gastrointestinale e le capacità di assorbimento, la quantità di proteine ​​consumate precedentemente, e l'apporto energetico totale.
 
Forse il caso più controverso che contraddice l'ipotesi di un limite di dosaggio oltre il quale può verificarsi la ritenzione o anabolismo muscolare è la recente ricerca sul "[[digiuno intermittente"]], in particolare dal paragone con una dieta convenzionale. Soeters et al. hanno confrontato due settimane di "digiuno intermittente" a cicli di digiuno di 20 ore, con una dieta convenzionale. Nonostante il gruppo a digiuno intermittente consumasse una media di 101 &nbsp;g di proteine ​​inin 4 ore di tempo, non vi era alcuna differenza nella preservazione della massa magra e delle proteine ​​muscolarimuscolari tra i due gruppi<ref>Soeters et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19776143 Intermittent fasting does not affect whole-body glucose, lipid, or protein metabolism]''. Am J Clin Nutr. 2009 Nov;90(5):1244-51</ref>. In un altro esempio, Stote et al. questa volta hanno registrato un miglioramento della composizione corporea (tra cui un aumento della massa magra) dopo 8 settimane nel gruppo a digiuno intermittente consumando un pasto al giorno, in cui venivano ingeriti circa 86 g di proteine ​​inin 4 ore di tempo. Interessante notare che il gruppo che seguiva una dieta tradizionale consumava tre pasti distribuiti lungo l'arco della giornata, senza mostrare significativi miglioramenti della composizione corporea<ref>Stote et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2645638/ A controlled trial of reduced meal frequency without caloric restriction in healthy, normal-weight, middle-aged adults]''. Am J Clin Nutr. 2007 April; 85(4): 981–988.</ref>.
Le ipotesi sul limite massimo di proteine a pasto sono state ulteriormente alimentate da uno studio recente condotto da Moore et al. (2009), dove si è potuto interpretare che il massimo quantitativo assimilabile ammonterebbe a 20 grammi di proteine. In questo studio, a 4 ore post-esercizio con i pesi, l'assunzione di 40 gr di proteine ​​non ha provocato una risposta anabolica maggiore di 20 grammi. L'utilizzo delle proteine ​​può variare a seconda della massa muscolare, e il protocollo di allenamento usato nello studio poteva presentarsi meno pesante della norma. Come dichiarato dagli autori: "ipotizziamo che non si possa ingerire un tale quantitativo di proteine [~ 20 g] più di 5-6 volte al giorno, aspettandoci che la sintesi proteica muscolare sia stimolata al massimo"<ref>Moore et al. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19056590 Ingested protein dose response of muscle and albumin protein synthesis after resistance exercise in young men]''. Am J Clin Nutr. 2009 Jan;89(1):161-8.</ref>. Moore e colleghi suggerirebbero quindi che 100-120 grammi di proteine al giorno (20 g per 5-6 volte) siano la massima quantità utilizzabile per la crescita muscolare, ma ciò contrasta con i risultati di altre evidenze scientifiche<ref>Campbell et al. ''International Society of Sports Nutrition position stand: protein and exercise''. J Int Soc Sports Nutr. 2007 Sep 26;4:8.</ref><ref>Tipton KD, Wolfe RR. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/14971434 Protein and amino acids for athletes]''. J Sports Sci. 2004 Jan;22(1):65-79.</ref>. In un altro studio recente, Symons e colleghi hanno confrontato le risposte nell'arco di 5 ore ad una porzione moderata di carne magra di manzo contenente 30 g di proteine ​​con una porzione maggiore contenente 90 g di proteine. La porzione inferiore ha stimolato la sintesi proteica di circa il 50%, mentre la porzione superiore non ha causato alcun ulteriore aumento nella sintesi proteica, pur triplicando la quantità proteica. I ricercatori hanno concluso che l'ingestione di più di 30 g di proteine ​​in un unico pasto non aumentano ulteriormente la sintesi proteica muscolare<ref>Symons et al. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19699838 A moderate serving of high-quality protein maximally stimulates skeletal muscle protein synthesis in young and elderly subjects]''. J Am Diet Assoc. 2009 Sep;109(9):1582-6.</ref>. Mentre la loro conclusione supporta i risultati del loro studio a breve termine, è abbastanza facile prevedere le conseguenze di tale metodologia sullo sviluppo della massa muscolare e della forza sugli atleti, se si confrontano una dose totale giornaliera di 90 g di proteine con una di 30 g su un periodo di studio più lungo. Ciò può portare a concludere che i risultati acuti forniscono solo delle ipotesi e non possono risultare conclusivi, senza che vengano esaminati gli effetti a lungo termine.
 
Si può affermare che una maggiore assunzione di proteine porti ad aumentarne anche l'ossidazione (quindi l'impiego energetico piuttosto che plastico) di una loro parte, soprattutto se accompagnata da una riduzione della quota di carboidrati<ref>Veldhorst et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19640952 Gluconeogenesis and energy expenditure after a high-protein, carbohydrate-free diet]''. Am J Clin Nutr. 2009 Sep;90(3):519-26.</ref>. Tuttavia, alcuni ricercatori ipotizzano che questo aumento dell'ossidazione delle proteine ​​inin seguito ad alti apporti proteici possa avviare un evento metabolico chiamato "drive anabolico"<ref>Millward DJ. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9868206 Metabolic demands for amino acids and the human dietary requirement: Millward and rRvers (1988) revisited]''. J Nutr. 1998 Dec;128(12 Suppl):2563S-2576S.</ref>. Il "drive anabolico" è caratterizzato da iperaminoacidemia, un aumento sia della sintesi proteica chesia del catabolismo proteico (aumentato turnover proteico), e un generale bilancio azotato positivo. Negli animali, vi è un corrispondente aumento degli ormoni anabolici come l'IGF-1 e GH. Sebbene ciò sia difficile da stabilire nell'uomo, con un esagerato introito proteico in un pasto si verifica certamente un aumento dei processi anabolici dei tessuti<ref> name="Fern" et al. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/2001721 Effects of exaggerated amino acid and protein supply in man]''. Experientia. 1991 Feb 15;47(2):168-72.</ref><ref>Dragan GI, Vasiliu A., Georgescu E. ''Effect of increased supply of protein on elite weight-lifters''. In: Galesloot TE, Tinbergen BJ. ''[http://books.google.it/books/about/Milk_proteins_84.html?id=WAErAQAAMAAJ&redir_esc=y Milk proteins '84: proceedings of the International Congress on Milk Proteins, Luxemburg, 7-11 May 1984]''. Wageningen The Netherlands: Pudoc, 1985, pp. 99-103. ISBN 9022008606</ref>.
Se fosse inequivocabilmente fondata la premessa che una dose di 20-30 g di proteine fornisca il suo massimo effetto per qualsiasi persona, ne consegue che un'eventuale eccesso oltre questi dosaggi sarebbe sprecata. Questa conclusione trova dei conflitti evidenti con le analisi sui fabbisogni proteici di alcune classi di atleti come i culturisti o i pesisti, per il quale è stato ampiamente dimostrato che possa essere accettata una quota proteica fino a 2.4 gr/kg (che per un uomo medio di 70 kg significherebbe 168 grammi giornalieri) prima che si verifichi un aumento dell'ossidazione di amminoacidi in eccesso<ref name="Tarnopolsky" />. Non a caso, altri studi sul lungo termine rimettono fortemente in discussione le precedenti teorie esposte. In uno studio di 14 giorni, Arnal et al. (2000) non trovarono alcuna differenza nella massa magra o nella ritenzione di azoto tra il consumo del 79% del fabbisogno proteico della giornata (circa 54 g) in un solo pasto, rispetto alla stessa quantità distribuita in 4 pasti distribuiti durante la giornata<ref>Arnal et al. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10867039 Protein feeding pattern does not affect protein retention in young women]''. J Nutr. 2000 Jul;130(7):1700-4.</ref>. Per la precisione, questo studio era stato condotto su giovani adulti di sesso femminile la cui massa magra media era di 40,8 kg. Considerando che la maggior parte dei maschi non sedentari hanno una massa magra molto maggiore rispetto ai soggetti di sesso femminile utilizzati nello studio, è plausibile che molti più di 54 g di proteine ​​in un solo pasto possano essere utilizzati dal corpo per fini anabolici e/o anti-catabolici. Se si riadatta la quantità proteica usata nello studio (79% di 1.67g/kg) a quella di un ipotetico maschio adulto medio, questa ammonterebbe a circa 85-95 g o più, a seconda della massa muscolare di cui è dotato. Quando Arnal et al. in un altro studio (1999) applicarono lo stesso protocollo sulla popolazione anziana, il trattamento a dose singola favorì addirittura una migliore ritenzione di proteine ​​muscolari rispetto al gruppo che assumeva la stessa quantità proteica suddivisa in 4 pasti<ref>Arnal et al. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10357740 Protein pulse feeding improves protein retention in elderly women]''. Am J Clin Nutr. 1999 Jun;69(6):1202-8.</ref>. Ciò solleva la possibilità che con l'età, pasti più ricchi di proteine potrebbero essere necessari per ottenere lo stesso effetto sulla preservazione delle proteine corporee rispetto a quantità inferiori nei giovani.
 
===Benefici generali delle proteine===
Forse il caso più controverso che contraddice l'ipotesi di un limite di dosaggio oltre il quale può verificarsi la ritenzione o anabolismo muscolare è la recente ricerca sul "digiuno intermittente", in particolare dal paragone con una dieta convenzionale. Soeters et al. hanno confrontato due settimane di "digiuno intermittente" a cicli di digiuno di 20 ore, con una dieta convenzionale. Nonostante il gruppo a digiuno intermittente consumasse una media di 101 g di proteine ​​in 4 ore di tempo, non vi era alcuna differenza nella preservazione della massa magra e delle proteine ​​muscolari tra i due gruppi<ref>Soeters et al. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19776143 Intermittent fasting does not affect whole-body glucose, lipid, or protein metabolism]''. Am J Clin Nutr. 2009 Nov;90(5):1244-51</ref>. In un altro esempio, Stote et al. questa volta hanno registrato un miglioramento della composizione corporea (tra cui un aumento della massa magra) dopo 8 settimane nel gruppo a digiuno intermittente consumando un pasto al giorno, in cui venivano ingeriti circa 86 g di proteine ​​in 4 ore di tempo. Interessante notare che il gruppo che seguiva una dieta tradizionale consumava tre pasti distribuiti lungo l'arco della giornata, senza mostrare significativi miglioramenti della composizione corporea<ref>Stote et al. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2645638/ A controlled trial of reduced meal frequency without caloric restriction in healthy, normal-weight, middle-aged adults]''. Am J Clin Nutr. 2007 April; 85(4): 981–988.</ref>.
Un alto consumo di carne, specialmente carne rossa, è spesso ritenuto associabile allo sviluppo di una serie di malattie, in particolare malattie cardiache, circolatorie, e cancro del colon. Gran parte di questa ricerche si basa sul lavoro di osservazione in cui gli individui che consumano una dieta a base di carne sono più esposti ad un certo tipo di malattie. Esistono anche ampie prove per suggerire i benefici delle diete vegetariane per la salute<ref>Sabaté et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12936940 The contribution of vegetarian diets to health and disease: a paradigm shift?]''. Am J Clin Nutr. 2003 Sep;78(3 Suppl):502S-507S.</ref>. L'associazione tra carne rossa e cancro è stata alimentata inoltre da alcuni studi in cui venne scoperto che i ratti che assumevano per via alimentare [[amine eterocicliche]], cioè dei composti generati dall'eccessiva cottura delle carni ad alte temperature, avevano sviluppato il cancro<ref>Ohgaki et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/3757948 Carcinogenicity in mice and rats of heterocyclic amines in cooked foods]''. Environ Health Perspect. 1986 Aug;67:129-34.</ref>. Da allora, alcuni studi su grandi popolazioni hanno suggerito un potenziale legame tra la carne rossa e il cancro<ref>Butler et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12615608 Heterocyclic amines, meat intake, and association with colon cancer in a population-based study]''. Am J Epidemiol. 2003 Mar 1;157(5):434-45.</ref>. Tuttavia, alcuno studio ha mai trovato una diretta causa-effetto tra i due, portando a concludere che questa connessione sia potenzialmente dovuta al metodo di cottura più che al cibo di per sé{{Senza fonte}}.
 
TuttaviaAd ogni modo, come la questione delle proteine e la salute delle ossa, non è possibile isolare l'apporto di proteine/carne da altri aspetti della dieta{{Senza fonte}}. Ciò è importante in quanto la maggior parte della ricerca scientifica tende ad essere epidemiologica in natura, esaminando grandi popolazioni di individui e tentando di rilevare correlazioni tra differenti variabili misurate. Questo può portare i ricercatori a trarre conclusioni errate. Ad esempio, le diete a base di carne sono in genere anche molto ricche di grassi, come i tipici tagli di carne rossa ricca di grassi saturi, un fattore di rischio noto per varie malattie. Tuttavia l'alto apporto proteico non è necessariamente connesso con un altrettandoaltrettanto alto consumo lipidico, in quanto è possibile selezionare fonti proteiche dal basso apporto di lipidi. Evidenze recenti suggeriscono infatti che non sia la carne di per sé a causare un effetto sfavorevole sul profilo lipidico, ma piuttosto le carni ad alto contenuto di grassi saturi<ref>Mangravite et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22031660 Changes in atherogenic dyslipidemia induced by carbohydrate restriction in men are dependent on dietary protein source]''. J Nutr. 2011 Dec;141(12):2180-5.</ref>. Studi su soggetti che si allenano regolarmente con i pesi, hanno infatti mostrato che questa tipologia di atleti riesca a selezionare delle categorie di cibo in modo da consumare dosaggi molto bassi di grassi saturi, pur mantenendosi entro alti regimi proteici<ref>Kleiner et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8167655 Nutritional status of nationally ranked elite bodybuilders]''. Int J Sport Nutr. 1994 Mar;4(1):54-69.</ref><ref>Vega F., Jackson RT. ''[httphttps://www.sciencedirect.com/science/article/pii/0271531795020543 Dietary habits of body builders and other regular exercisers]''. Nutrition Research. 1996, 16 (1), 3-10.</ref>. Viene inoltre dimostrato che alcune categorie di atleti, pur consumando alti quantitativi proteici, presentano bassi parametri lipidici nel sangue a alti livelli di HDL (colesterolo buono), sia nei programmi a breve termine<ref>Wallace et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/2017015 Acute effects of resistance exercise on parameters of lipoprotein metabolism]''. Med Sci Sports Exerc. 1991 Feb;23(2):199-204.</ref> sia a lungo termine<ref>Elliot et al. ''[http://www.eric.ed.gov/ERICWebPortal/search/detailmini.jsp?_nfpb=true&_&ERICExtSearch_SearchValue_0=EJ356261&ERICExtSearch_SearchType_0=no&accno=EJ356261 Chracteristics of anabolic-androgenic steroid-free competitive male and female body builders]''. The Physician and Sports Medicine, 1987, 15 (6), 169-179.</ref><ref>Goldberg et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/6737642 Changes in lipid and lipoprotein levels after weight training]''. JAMA. 1984 Jul 27;252(4):504-6.</ref><ref>Ullrich et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/3824017 Increased HDL-cholesterol levels with a weight lifting program]''. South Med J. 1987 Mar;80(3):328-31.</ref>.
Si può affermare che una maggiore assunzione di proteine porti ad aumentarne anche l'ossidazione (quindi l'impiego energetico piuttosto che plastico) di una loro parte, soprattutto se accompagnata da una riduzione della quota di carboidrati<ref>Veldhorst et al. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19640952 Gluconeogenesis and energy expenditure after a high-protein, carbohydrate-free diet]''. Am J Clin Nutr. 2009 Sep;90(3):519-26.</ref>. Tuttavia, alcuni ricercatori ipotizzano che questo aumento dell'ossidazione delle proteine ​​in seguito ad alti apporti proteici possa avviare un evento metabolico chiamato "drive anabolico"<ref>Millward DJ. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9868206 Metabolic demands for amino acids and the human dietary requirement: Millward and rRvers (1988) revisited]''. J Nutr. 1998 Dec;128(12 Suppl):2563S-2576S.</ref>. Il "drive anabolico" è caratterizzato da iperaminoacidemia, un aumento sia della sintesi proteica che del catabolismo proteico (aumentato turnover proteico), e un generale bilancio azotato positivo. Negli animali, vi è un corrispondente aumento degli ormoni anabolici come l'IGF-1 e GH. Sebbene ciò sia difficile da stabilire nell'uomo, con un esagerato introito proteico in un pasto si verifica certamente un aumento dei processi anabolici dei tessuti<ref>Fern et al. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/2001721 Effects of exaggerated amino acid and protein supply in man]''. Experientia. 1991 Feb 15;47(2):168-72.</ref><ref>Dragan GI, Vasiliu A., Georgescu E. ''Effect of increased supply of protein on elite weight-lifters''. In: Galesloot TE, Tinbergen BJ. ''[http://books.google.it/books/about/Milk_proteins_84.html?id=WAErAQAAMAAJ&redir_esc=y Milk proteins '84: proceedings of the International Congress on Milk Proteins, Luxemburg, 7-11 May 1984]''. Wageningen The Netherlands: Pudoc, 1985, pp. 99-103. ISBN 9022008606</ref>.
 
Le carni rosse magre, private del grasso visibile, hanno un impatto molto diverso sul rischio delle malattie cardiache<ref name="Hodgson">Hodgson et. al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17237312 Increased lean red meat intake does not elevate markers of oxidative stress and inflammation in humans]''. J Nutr. (2007) 137(2):363-7.</ref>. Così come è stato stabilito che la carne rossa magra non lavorata non aumenta i marcatori dell'infiammazione o dell'ossidazione<ref name="BiesalskiHodgson" />. In contrasto con potenziali fattori in grado di promuovere il cancro, la carne contiene anche una serie di fattori legati alla prevenzione del cancro<ref>Biesalski HK. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11965516 Meat and cancer: meat as a component of a healthy diet]''. Eur J Clin Nutr. 2002 Mar;56 Suppl 1:S2-11.</ref>. In contrasto con potenziali fattori in grado di promuovere il cancro, la carne contiene anche una serie di fattori legati alla prevenzione del cancro<ref name="Biesalski" />. Sostituire i carboidrati nella dieta con carne rossa magra ha anche dimostrato di abbassare la pressione sanguigna<ref>Hodgson et. al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16600928 Partial substitution of carbohydrate intake with protein intake from lean red meat lowers blood pressure in hypertensive persons]''. Am J Clin Nutr. (2006) 83(4):780-7.</ref>. Naturalmente in questo caso si tratta di carne rossa magra, diversamente dai tagli più grassi comunemente consumati negli studi che danno risultati sugli effetti avversi. Le diete ricche di carne presentano spesso aun basso contenuto di frutta e verdura (che significa un basso apporto di micronutrienti importanti come la fibra) e la ricerca suggerisce che è la mancanza di tali alimenti (frutta, verdura), più che la presenza di carne rossa, responsabile di qualsiasi aumentato rischio di cancro<ref>Hill M. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11965521 Meat, cancer and dietary advice to the public]''. Eur J Clin Nutr. (2002) 56 Suppl 1:S36-41</ref>. L'alta assunzione di grassi è stata associata ad una scarsa varietà e scarso apporto di frutta e verdura<ref name="Elmadfa">Elmadfa I, Freisling H. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15702584 Fat intake, diet variety and health promotion]''. Forum Nutr. 2005;(57):1-10.</ref>, il chèche contribuirebbe a consolidare ulteriormente il legame evidente tra il consumo di carne grassa, diete malsane e rischio per la salute. In letteratura sono invece reperibili molti studi che riconoscono come diete dal maggiore apporto proteico riescano a dimostrare una larga efficacia nel promuovere la perdita di peso, in particolare la perdita di grasso corporeo<ref name="Phillips">Phillips SM. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17213878 Dietary protein for athletes: from requirements to metabolic advantage]''. Appl Physiol Nutr Metab. 2006 Dec;31(6):647-54.</ref><ref name="Halton">Halton TL, Hu FB. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15466943 The effects of high protein diets on thermogenesis, satiety and weight loss: a critical review]''. J Am Coll Nutr. 2004 Oct;23(5):373-85.</ref><ref name="Paddon-Jones" />. Molti studi che riconoscono come, nelle diete ipocaloriche per la perdita di peso su soggetisoggetti sovrappeosovrappeso o obesi, a parità di apporto calorico, un regime dal maggiore apporto di proteine e inferiore di carboidrati favorisca una maggiore perdita di grasso e un netto miglioramento del profilo lipidico (riduzione dei livelli di [[trigliceridi]] aumento del [[Lipoproteina ad alta densità|HDL]]) rispetto ad una dieta dal maggiore contenuto di carboidrati e meno di proteine<ref name="Noakes">Noakes et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15941879 Effect of an energy-restricted, high-protein, low-fat diet relative to a conventional high-carbohydrate, low-fat diet on weight loss, body composition, nutritional status, and markers of cardiovascular health in obese women]''. Am J Clin Nutr. 2005 Jun;81(6):1298-306.</ref><ref name="Layman">Layman et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19158228 A moderate-protein diet produces sustained weight loss and long-term changes in body composition and blood lipids in obese adults]''. J Nutr. 2009 Mar;139(3):514-21.</ref><ref name="Layman1">Layman et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12566476 A reduced ratio of dietary carbohydrate to protein improves body composition and blood lipid profiles during weight loss in adult women]''. J Nutr. 2003 Feb;133(2):411-7.</ref><ref>Golay et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8561057 Similar weight loss with low- or high-carbohydrate diets]''. Am J Clin Nutr. 1996 Feb;63(2):174-8.</ref>, e ciò risulta ancora più evidente se al regime dietetico di accompagna l'esercizio fisico<ref>Layman et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16046715 Dietary protein and exercise have additive effects on body composition during weight loss in adult women]''. J Nutr. 2005 Aug;135(8):1903-10.</ref>. Altri ancora suggeriscono che un aumento dell'apporto proteico come sostituzione ai carboidrati sia inversamente associato a una riduzione del grasso addominale<ref>Merchant et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15867303 Protein intake is inversely associated with abdominal obesity in a multi-ethnic population]''. J Nutr. 2005 May;135(5):1196-201.</ref><ref>Loenneke et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3284412/ Quality protein intake is inversely related with abdominal fat]''. Nutr Metab (Lond). 2012; 9: 5.</ref><ref name="Halkjaer" /><ref name="Arciero">Arciero et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23703835 Increased protein intake and meal frequency reduces abdominal fat during energy balance and energy deficit]''. Obesity (Silver Spring). 2013 Jan 2.</ref>. Uno studio prospettico di 5 anni ha trovato che l'assunzione di proteine è stato inversamente correlato alle variazioni di circonferenza della vita<ref name="Halkjaer">Halkjaer et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17023705 Intake of macronutrients as predictors of 5-y changes in waist circumference]''. Am J Clin Nutr. 2006;84:789–797.</ref>. La circonferenza della vita è un indice di misurazione per l'obesità addominale o ''androide'', e questo tipo di obesità è associata a un rischio elevato di sviluppare diabete di tipo 2, malattie coronariche, ictus, e un generale maggior rischio di mortalità, anche dopo gli aggiustamenti dell'obesità generale<ref name="Halkjaer" />. Oltre a favorire il netto mantenimento della massa magra durante un regime ipocalorico mirato alla perdita di peso<ref name="Mettler">Mettler et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19927027 Increased protein intake reduces lean body mass loss during weight loss in athletes]''. Med Sci Sports Exerc. 2010 Feb;42(2):326-37.</ref>, un altro beneficio comprovato fornito da alti regimi proteici è quello di stimolare la crescita muscolare potenzialmente anche in assenza di esercizio fisico<ref name="Paddon-Jones">WilliPaddon-Jones et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/941715218469287 TheProtein, effectsweight ofmanagement, aand high-protein,satiety]''. lowAm J Clin Nutr. 2008 May;87(5):1558S-fat,1561S.</ref><ref ketogenicname="Arciero" /><ref>Volek et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12077732 Body composition and hormonal responses to a carbohydrate-restricted diet]''. onMetabolism. adolescents2002 withJul;51(7):864-70.</ref><ref morbidname="Bray">Bray obesityet al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22215165/%20?iframe=true&width=100%&height=100% bodyEffect compositionof dietary protein content on weight gain, bloodenergy chemistriesexpenditure, and sleepbody composition during overeating: a randomized controlled abnormalitiestrial]''. PediatricsJAMA. 19982012 Jan 4;101307(1):47-55.</ref> Ptcon 1tutti i benefici connessi. Ulteriori studi hanno dimostrato che il consumo di proteine alimentari al di sopra del RDA (fabbisogno normale) sia associato a cambiamenti favorevoli nella composizione corporea<ref>Layman DK. ''[https:61//www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19284668 Dietary Guidelines should reflect new understandings about adult protein needs]''. Nutr Metab (Lond) 2009;6:12. doi: 10.1186/1743-77075-6-12.</ref>. I meccanismi proposti comprendono il mantenimento o l'incremento della massa magra e/o l'aumento della termogenesi e della sazietà<ref name="Paddon-JonesHalton" />Paddon<ref>Westerterp-JonesPlantenga MS. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/14557793 The significance of protein in food intake and body weight regulation]''. Curr Opin Clin Nutr Metab Care. 2003 Nov;6(6):635-8.</ref>. Assunzioni proteiche superiori alle quantità raccomandate hanno dimostrato di migliorare la funzione metabolica non sono stimolando la sintesi di proteine miofibrillari, manche di proteine mitocondriali, necessarie per metabolizzare i substrati energetici<ref>Bohe et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/1846928712909668 Protein,Human weightmuscle managementprotein synthesis is modulated by extracellular but not intracellular amino acid availability: a dose response study]''. J Physiol 2003; 552: 315–24.</ref>. Effettivamente esistono evidenze che riconoscono come un alto introito proteico sia in grado di aumentare la sintesi proteica grazie all'alta disponibilità di amminoacidi<ref>Motil et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/6787930?dopt=Abstract&holding=f1000,f1000m,isrctn Whole-body leucine and satietylysine metabolism: response to dietary protein intake in young men]''. Am J Clin NutrPhysiol. 20081981 MayJun;87240(56):1558SE712-1561S21.</ref>, conche tuttisono ipotenti beneficistimolatori connessidella sintesi proteica muscolare<ref>Paddon-Jones et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/14583440?dopt=Abstract&holding=f1000,f1000m,isrctn Amino acid ingestion improves muscle protein synthesis in the young and elderly]''. Am J Physiol Endocrinol Metab. 2004 Mar;286(3):E321-8.</ref>. La preservazione o l'aumento della massa magra infattiinfine ha importanti conseguenzeimplicazioni grazie al ruolo del muscolo scheletrico nel contribuire a mantenere elevato il metabolismo basale (maggior dispendio calorico a riposo), a favorire il controllo glicemico (miglioramento della tolleranza al glucosio e della sensibilità insulinica) e contribuendo direttamente all'ossidazione di lipidi<ref name="Phillips1">Phillips SM, Zemel MB. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22301838 Effect of protein, dairy components and energy balance in optimizing body composition]''. Nestle Nutr Inst Workshop Ser. 2011;69:97-108; discussion 108-13.</ref>. Il mantenimento del muscolo scheletrico è anche associato alla prevenzione di condizioni patologiche e malattie croniche<ref name="Wolfe">Wolfe RR. ''[http://ajcn.nutrition.org/content/84/3/475.long The underappreciated role of muscle in health and disease]''. Am J Clin Nutr. 2006 Sep;84(3):475-82.</ref>. I ricercatori hanno postulato<ref name="Paddon-Jones" /> e recentemente dimostrato che anche differenze minori nella quantità di massa magra hanno un effetto significativo sul dispendio energetico a riposo<ref name="Bray" />. Inoltre, la maggior parte dell'energia utilizzata per fornire ATP per delle proteine muscolari viene dall'ossidazione dei grassi, in quanto questo è il substrato energetico preferito di muscolo a riposo<ref>Rasmussen BB, Wolfe RR. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10448533 Regulation of fatty acid oxidation in skeletal muscle]''. Annu Rev Nutr. 1999;19:463–484.</ref>.
===Salute generale===
Un alto consumo di carne, specialmente carne rossa, è spesso ritenuto associabile allo sviluppo di una serie di malattie, in particolare malattie cardiache, circolatorie, e cancro del colon. Gran parte di questa ricerche si basa sul lavoro di osservazione in cui gli individui che consumano una dieta a base di carne sono più esposti ad un certo tipo di malattie. Esistono anche ampie prove per suggerire i benefici delle diete vegetariane per la salute<ref>Sabaté et al. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12936940 The contribution of vegetarian diets to health and disease: a paradigm shift?]''. Am J Clin Nutr. 2003 Sep;78(3 Suppl):502S-507S.</ref>.
 
In altre parole, l'impatto complessivo tra una dieta malsana, ad alto contenuto di proteine ​​animalianimali, ad alto contenuto di grassi, e basso contenuto di frutta e verdura (e quindi a basso contenuto di fibre e altre sostanze nutritive importanti) che può essere aggravata da ulteriori rischi per la salute come l'inattività, la sedentarietà o l'obesità, darebbe dei risultati completamente differenti e in totale contrasto con l'impatto di una dieta ad alto contenuto di proteine, ma contenente anche grandi quantità di carni magre, pesce e grandi quantità di frutta e verdura, una buonbuona aquantitàquantità di grassi salutari, alti livelli di attività fisica, e il mantenimento di un basso livello di grasso corporeo. Dunque è necessario interpretare i dati forniti dalla letteratura scientifica, riuscendo ad inquadrare il contesto in cui un alto apporto proteico può essere controproduttivocontroproducente, e quando invece può favorire un effetto completamente opposto, presentandosi al contrario favorevole al mantenimento del tono muscolare, della perdita di grasso, e del manteimentomantenimento della salute generale.
Tuttavia, come la questione delle proteine e la salute delle ossa, non è possibile isolare l'apporto di proteine/carne da altri aspetti della dieta. Ciò è importante in quanto la maggior parte della ricerca scientifica tende ad essere epidemiologica in natura, esaminando grandi popolazioni di individui e tentando di rilevare correlazioni tra differenti variabili misurate. Questo può portare i ricercatori a trarre conclusioni errate. Ad esempio, le diete a base di carne sono in genere anche molto ricche di grassi, come i tipici tagli di carne rossa ricca di grassi saturi, un fattore di rischio noto per varie malattie. Tuttavia l'alto apporto proteico non è necessariamente connesso con un altrettando alto consumo lipidico, in quanto è possibile selezionare fonti proteiche dal basso apporto di lipidi. Studi su soggetti che si allenano regolarmente con i pesi, hanno infatti mostrato che questa tipologia di atleti riesca a selezionare delle categorie di cibo in modo da consumare dosaggi molto bassi di grassi saturi, pur mantenendosi entro alti regimi proteici<ref>Kleiner et al. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8167655 Nutritional status of nationally ranked elite bodybuilders]''. Int J Sport Nutr. 1994 Mar;4(1):54-69.</ref><ref>Vega F., Jackson RT. ''[http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/0271531795020543 Dietary habits of body builders and other regular exercisers]''. Nutrition Research. 1996, 16 (1), 3-10.</ref>.
 
Le carni rosse magre, private del grasso visibile, hanno un impatto molto diverso sul rischio delle malattie cardiache<ref>Hodgson et. al. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17237312 Increased lean red meat intake does not elevate markers of oxidative stress and inflammation in humans]''. J Nutr. (2007) 137(2):363-7.</ref>. Così come è stato stabilito che la carne rossa magra non lavorata non aumenta i marcatori dell'infiammazione o dell'ossidazione<ref name="Biesalski">Biesalski HK. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11965516 Meat and cancer: meat as a component of a healthy diet]''. Eur J Clin Nutr. 2002 Mar;56 Suppl 1:S2-11.</ref>. In contrasto con potenziali fattori in grado di promuovere il cancro, la carne contiene anche una serie di fattori legati alla prevenzione del cancro<ref name="Biesalski" />. Sostituire i carboidrati nella dieta con carne rossa magra ha anche dimostrato di abbassare la pressione sanguigna<ref>Hodgson et. al. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16600928 Partial substitution of carbohydrate intake with protein intake from lean red meat lowers blood pressure in hypertensive persons]''. Am J Clin Nutr. (2006) 83(4):780-7.</ref>. Naturalmente in questo caso si tratta di carne rossa magra, diversamente dai tagli più grassi comunemente consumati negli studi che danno risultati sugli effetti avversi. Le diete ricche di carne presentano spesso a basso contenuto di frutta e verdura (che significa un basso apporto di micronutrienti importanti come la fibra) e la ricerca suggerisce che è la mancanza di tali alimenti (frutta, verdura), più che la presenza di carne rossa, responsabile di qualsiasi aumentato rischio di cancro<ref>Hill M. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11965521 Meat, cancer and dietary advice to the public]''. Eur J Clin Nutr. (2002) 56 Suppl 1:S36-41</ref>. L'alta assunzione di grassi è stata associata ad una scarsa varietà e scarso apporto di frutta e verdura<ref name="Elmadfa">Elmadfa I, Freisling H. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15702584 Fat intake, diet variety and health promotion]''. Forum Nutr. 2005;(57):1-10.</ref>, il chè contribuirebbe a consolidare ulteriormente il legame evidente tra il consumo di carne grassa, diete malsane e rischio per la salute. In letteratura sono invece reperibili molti studi che riconoscono come diete dal maggiore apporto proteico riescano a dimostrare una larga efficacia nel promuovere la perdita di peso, in particolare la perdita di grasso corporeo<ref name="Phillips">Phillips SM. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17213878 Dietary protein for athletes: from requirements to metabolic advantage]''. Appl Physiol Nutr Metab. 2006 Dec;31(6):647-54.</ref><ref>Halton TL, Hu FB. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15466943 The effects of high protein diets on thermogenesis, satiety and weight loss: a critical review]''. J Am Coll Nutr. 2004 Oct;23(5):373-85.</ref><ref name="Paddon-Jones" />. Molti studi che riconoscono come, nelle diete ipocaloriche per la perdita di peso su soggeti sovrappeo o obesi, a parità di apporto calorico, un regime dal maggiore apporto di proteine e inferiore di carboidrati favorisca una maggiore perdita di grasso e un netto miglioramento del profilo lipidico (riduzione dei livelli di [[trigliceridi]] aumento del [[Lipoproteina ad alta densità|HDL]]) rispetto ad una dieta dal maggiore contenuto di carboidrati e meno di proteine<ref>Noakes et al. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15941879 Effect of an energy-restricted, high-protein, low-fat diet relative to a conventional high-carbohydrate, low-fat diet on weight loss, body composition, nutritional status, and markers of cardiovascular health in obese women]''. Am J Clin Nutr. 2005 Jun;81(6):1298-306.</ref><ref>Layman et al. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19158228 A moderate-protein diet produces sustained weight loss and long-term changes in body composition and blood lipids in obese adults]''. J Nutr. 2009 Mar;139(3):514-21.</ref><ref>Layman et al. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12566476 A reduced ratio of dietary carbohydrate to protein improves body composition and blood lipid profiles during weight loss in adult women]''. J Nutr. 2003 Feb;133(2):411-7.</ref>, e ciò risulta ancora più evidente se al regime dietetico di accompagna l'esercizio fisico<ref>Layman et al. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16046715 Dietary protein and exercise have additive effects on body composition during weight loss in adult women]''. J Nutr. 2005 Aug;135(8):1903-10.</ref>. Oltre a favorire il netto mantenimento della massa magra durante un regime ipocalorico mirato alla perdita di peso<ref>Mettler et al. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19927027 Increased protein intake reduces lean body mass loss during weight loss in athletes]''. Med Sci Sports Exerc. 2010 Feb;42(2):326-37.</ref>, un altro beneficio comprovato fornito da alti regimi proteici è quello di stimolare la crescita muscolare potenzialmente anche in assenza di esercizio fisico<ref>Willi et al. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9417152 The effects of a high-protein, low-fat, ketogenic diet on adolescents with morbid obesity: body composition, blood chemistries, and sleep abnormalities]''. Pediatrics. 1998 Jan;101(1 Pt 1):61-7.</ref><ref name="Paddon-Jones">Paddon-Jones et al. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18469287 Protein, weight management, and satiety]''. Am J Clin Nutr. 2008 May;87(5):1558S-1561S.</ref> con tutti i benefici connessi. La preservazione della massa magra infatti ha importanti conseguenze grazie al ruolo del muscolo scheletrico nel contribuire a mantenere elevato il metabolismo basale (maggior dispendio calorico a riposo), a favorire il controllo glicemico (miglioramento della tolleranza al glucosio e della sensibilità insulinica) e contribuendo direttamente all'ossidazione di lipidi<ref>Phillips SM, Zemel MB. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22301838 Effect of protein, dairy components and energy balance in optimizing body composition]''. Nestle Nutr Inst Workshop Ser. 2011;69:97-108; discussion 108-13.</ref>.
In altre parole, l'impatto complessivo tra una dieta malsana, ad alto contenuto di proteine ​​animali, ad alto contenuto di grassi, e basso contenuto di frutta e verdura (e quindi a basso contenuto di fibre e altre sostanze nutritive importanti) che può essere aggravata da ulteriori rischi per la salute come l'inattività, la sedentarietà o l'obesità, darebbe dei risultati completamente differenti e in totale contrasto con l'impatto di una dieta ad alto contenuto di proteine, ma contenente anche grandi quantità di carni magre, pesce e grandi quantità di frutta e verdura, una buon aquantità di grassi salutari, alti livelli di attività fisica, e il mantenimento di un basso livello di grasso corporeo. Dunque è necessario interpretare i dati forniti dalla letteratura scientifica, riuscendo ad inquadrare il contesto in cui un alto apporto proteico può essere controproduttivo, e quando invece può favorire un effetto completamente opposto, presentandosi al contrario favorevole al mantenimento del tono muscolare, della perdita di grasso, e del manteimento della salute generale.
 
===Proteine e reni===
Dal momento che le proteine ​​devonodevono essere filtrate attraverso il [[rene]] (come l'urea), si è ipotizzato che un eccessivo apporto di proteine ​​possapossa essere dannoso per la funzionalità renale. Nel [[1983]], i ricercatori scoprirono che assumere più proteine ​​aumentaaumenta il ''tasso di filtrazione glomerulare'' (''Glomerular Filtration Rate'', GFR)<ref>Gates GF. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/6357589 Split renal function testing using Tc-99m DTPA. A rapid technique for determining differential glomerular filtration]''. Clin Nucl Med. 1983 Sep;8(9):400-7.</ref>, che potrebbe essere considerato come la quantità di sangue che i reni filtrano al minuto. Da questa scoperta, alcuni teorizzarono che un maggiore tasso di GFR ponesse i reni sotto maggiore stress. L'inconsistenza di questa logica è duplice. In primo luogo gli studi da cui sono state estrapolate tali conclusioni erano sempre basate su analisi epidemiologiche che rilvelavanorivelavano come, su soggetti con disturbi renali pre-esistentipreesistenti, diete ricche di proteine ​​aggravanoaggravano lo stato del rene (Brenner et al., 1982)<ref>Brenner et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/7050706 Dietary protein intake and the progressive nature of kidney disease: the role of hemodynamically mediated glomerular injury in the pathogenesis of progressive glomerular sclerosis in aging, renal ablation, and intrinsic renal disease]''. N Engl J Med. 1982 Sep 9;307(11):652-9.</ref>, e che quando le proteine ​​nellanella dieta venivano ridotte nelle persone che soffrono di malattie renali, la progressione verso lo stadio finale della disfunzione veniva ritardata o bloccata (Salahudeen et al., 1992)<ref>Salahudeen et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/1593854 Effects of dietary protein in patients with chronic renal transplant rejection]''. Kidney Int. 1992 Jan;41(1):183-90.</ref>. Quindi non si esclude che un soggetto con funzionalità renale compromessa possa accusare problemi causati dall'assunzione di proteine ​​inin eccesso, ma ciò non può automaticamente essere esteso anche agli individui sani. Gli individui con insufficienza renale totale (che devono sottoporsi a [[dialisiemodialisi]]) devono consumare una dieta a basso contenuto di proteine ​​perper non sovraccaricare i reni. Effettivamente, raddoppiando ad esempio la dose proteica prescritta dalla RDA, il tasso di filtraggio nei reni aumenta del 90%<ref name="Baines">Baines AD. ''Disorders of the kidney and urinary tract''. In: Allan G. Gornall. ''[http://books.google.it/books?id=wWVrAAAAMAAJ&q=Gornall+Applied+biochemistry+of+clinical+disorders&dq=Gornall+Applied+biochemistry+of+clinical+disorders&hl=it&sa=X&ei=Xr0zUYO1MqSr4ASxv4Bg&ved=0CDIQ6AEwAA Applied biochemistry of clinical disorders]''. Lippincott, 1986. pp. 139-171. ISBN 0397507682</ref>. Anche una sola alta somministrazione di proteine può aumentare il tasso di filtraggio del 20% o più per diverse ore<ref name="Baines" />. Sta di fatto che negli individui sani, non è mai stato dimostrato che il regime iperproteico causi problemi renali<ref name="Lemon1" /><ref name="Manninen">Manninen AH. ''[https://ndt.oxfordjournals.org/content/20/3/657.full High-protein diets are not hazardous for the healthy kidneys]''. Nephrol Dial Transplant. 2005 Mar;20(3):657-8;</ref><ref name="Lemon">Lemon PW. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9841962 Effects of exercise on dietary protein requirements]''. Int J Sport Nutr. 1998 Dec;8(4):426-47.</ref><ref name="Poortmans">Poortmans JR, Dellalieux O. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10722779 Do regular high protein diets have potential health risks on kidney function in athletes?]''. Int J Sport Nutr Exerc Metab. 2000 Mar;10(1):28-38.</ref><ref name="Martin" /><ref name="Skov" /><ref name="Lemon1" /><ref name="Witard">Witard OC, Tipton KD. ''Issues Surrounding Recommended Protein Intake for Strength Athletes''. NHD 2012 Apr; 73: 10-11</ref>. È stato stabilito che un maggiore apporto proteico porta a delle alterazioni adattative nelle dimensioni e nella funzione del rene, senza però causare effetti avversi<ref name="Martin" /><ref name="Skov">Skov et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10578207 Changes in renal function during weight loss induced by high vs low-protein low-fat diets in overweight subjects]''. Int J Obes Relat Metab Disord. 1999 Nov;23(11):1170-7.</ref><ref>Hoy et al. ''[http://jasn.asnjournals.org/content/16/9/2557.short Nephron number, hypertension, renal disease, and renal failure]''. J Am Soc Nephrol. 2005 Sep;16(9):2557-64.</ref>, e che l'introidointroito proteico non è correlato con il declino della funzione renale nel tempo<ref name="Kuhnlein" />. Come discusso da Walser<ref name="Walser">Walser M. ''Effects of protein intake on renal function and on the development of renal disease''. In: Committee on Military Nutrition Research, Institute of Medicine. ''[http://books.google.it/books?id=ETOTJY89sSQC&printsec=frontcover&dq=The+Role+of+Protein+and+Amino+Acids+in+Sustaining+and+Enhancing+Performance&hl=it&sa=X&ei=xAN9UZqmKdHW7QbVn4DwDw&ved=0CDEQ6AEwAA#v=onepage&q=The%20Role%20of%20Protein%20and%20Amino%20Acids%20in%20Sustaining%20and%20Enhancing%20Performance&f=false The Role of Protein and Amino Acids in Sustaining and Enhancing Performance]''. Washington, DC: National Academies Press, 1999, pp. 137–154. ISBN 0-309-06346-9</ref>, la connessione tra assunzione proteica e funzione renale compromessa non può essere sostenuta per diversi motivi: (1) la restrizione calorica è più efficace nei ratti rispetto alla restrizione proteica nel ritardare il declino della funzione renale associato all'età, (2) la restrizione proteica tende a ridurre il GFR piuttosto che aumentarlo, e (3) non vi è certamente alcuna prova a supporto del fatto che un elevato apporto di proteine provochi una progressiva riduzione della funzione renale. Walser concluse che è chiaro che la restrizione proteica non previene il declino della funzione renale con l'età, e, di fatto, è la principale causa di tale declino<ref name="Walser" />. Secondo Walser, un modo migliore per prevenire il declino sarebbe quello di aumentare l'assunzione di proteine<ref name="Walser" />. Alcune ricerche, sia su animali<ref>Sterck et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/1596497 Inhibitory effect of high protein intake on nephrocalcinogenesis in female rats]''. Br J Nutr. 1992 Mar;67(2):223-33.</ref><ref>Pons cheet al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12671830 Protein-rich diet attenuates cyclosporin A-induced renal tubular damage in rats]''. J Renal Nutr 2003; 13: 84–92</ref> sia sull'uomo<ref>Millward DJ. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10466184 Optimal intakes of protein in the human diet]''. Proc Nutr Soc. (1999) 58(2): 403-13.</ref>, suggeriscono addirittura un effetto benefico di un alto apporto proteico sulla funzione renale. Inoltre, diverse popolazioni nordiche come quelle del [[Canada|Nord Canada]] o gli [[Inuit]] dell'[[Alaska]] arrivano a consumare fino a 3 g/kg durante il corso della loro vita, senza accusare effetti avversi sulla salute dovuti all'alimentazione iperproteica<ref name="Kuhnlein">Kuhnlein HV,et Receveur Oal. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/173746898557942 LocalDietary culturalnutrient animalprofiles foodof contributesCanadian highBaffin levelsIsland ofInuit nutrientsdiffer forby Arcticfood Canadiansource, Indigenous adultsseason, and childrenage]''. J NutrAm Diet Assoc. 20071996 AprFeb;13796(42):1110155-462.</ref><ref name="Kuhnlein">Kuhnlein etHV, alReceveur O. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/855794217374689 DietaryLocal nutrientcultural profilesanimal offood Canadiancontributes Baffinhigh Islandlevels Inuitof differnutrients byfor foodArctic source,Canadian season,Indigenous adults and agechildren]''. J Am Diet AssocNutr. 19962007 FebApr;96137(24):1551110-624.</ref><ref>Nobmann et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/1570796 The diet of Alaska Native adults: 1987-1988]''. Am J Clin Nutr. 1992 May;55(5):1024-32.</ref><ref>Risica et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16050316 Springtime macronutrient intake of Alaska natives of the Bering Straits Region: the Alaska Siberia Project]''. Int J Circumpolar Health. 2005 Jun;64(3):222-33.</ref>. In sintesi, gli adattamenti della funzione renale, che sono spesso citatiinterpretati come indice di affaticamento o danni, hanno maggiori probabilità di essere semplicemente normali effetti di un adattamento all'assunzione di maggiori quantità di proteine<ref name="Martin" />.
 
Da un punto di vista puramente empirico, se si considera il numero di individui che consumano alti apporti proteici per lunghi periodi di tempo, ci dovrebbe essere una maggiore incidenza di problemi renali, ma tale conclusione non è mai stata segnalata nella letteratura scientifica<ref name="Manninen" />. In realtà ben poche ricerche hanno esaminato direttamente l'impatto di apporti proteici molto alti sulla funzione renale degli atleti. Uno studio ha esaminato l'impatto di 2,8 g/kg di proteine ​​sullasulla funzione renale di culturisti. Sebbene questi di norma consumassero proteine oltre il necessario ai fini dell'aumento della massa muscolare, dall'analisi di diversi indicatori della funzione renale non è stato osservato alcun effetto negativo, a dispetto del fatto che questo eccesso arrivasse anche al 250% del RDA: "''fino alla dose di 2,8 [grg/kg/die] non abbiamo potuto trovare nessun segno di effetti dannosi dovuti all'assunzione di alte dosi di proteine nel regime alimentare''" (Poortmans e Dellalieux, 2000)<ref name="Poortmans" />. Uno studio molto importante smentì la presunta dannosità di alti regimi proteici sulla funzionalità renale anche sul lungo termine. Knight et al. (2003) determinarono se l'assunzione di proteine influenza la funzionalità renale nelle donne oltre un periodo di 11 anni. 1624 donne arruolate nel Nurses' Health Study che avevano tra 42 e 68 anni di età nel 1989 analizzando i campioni di sangue nel 1989 e nel 2000. Nelle analisi di regressione lineare multivariata, l'assunzione di proteine non è risultata significativamente associata al cambiamento del ''tasso di filtrazione glomerulare'' (GFR) stimata nelle donne con normale funzionalità renale. Gli autori conclusero che l'assunzione di proteine non sembra essere associata con il declino della funzione renale nelle donne con normale funzionalità renale<ref>Knight et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12639078 The impact of protein intake on renal function decline in women with normal renal function or mild renal insufficiency]''. Ann Intern Med 2003; 138: 460–467</ref>. Secondo uno dei ricercatori più noti in questo campo, Peter W Lemon, "''se le diete ad alto apporto proteico portano i reni sani a diventare disfunzionali, ci si aspetterebbe di vedere molti atleti accusare di problemi renali''"<ref name="Lemon" />, quando invece gli atleti consumano quantità di proteine di gran lunga superiori al RDA per molti anni<ref>Short S. ''Surveys of dietary intake and nutrition knowledge of athletes and their coaches''. In: ''Nutrition in Exercise and Sport''. 2nd edition. Wolinsky I, Hickson J, editors. Boca Raton, FL: CRC Press, 1994.</ref>. I problemi renali inoltre sono sostanzialmente inesistenti nella comunità del culturismo, in cui l'assunzione di estremamente alta di proteine è la norma da più di mezzo secolo<ref>Street C. ''High-protein intake—is it safe?''. In: Antonio J, Stout JR. ''[http://books.google.it/books?id=UINtQgAACAAJ&dq=Antonio+Stout+Sports+Supplements&hl=it&sa=X&ei=bQJ9Uby-EOLC7Abg9IGYBA&ved=0CDEQ6AEwAA Sports Supplements]''. Philadelphia: Lippincott Williams & Wilkins, 2001, pp. 311–312. ISBN 0781722411.</ref>. Come già segnalato, anche la popolazione statunitense consuma proteine in quantità superiori di 2 o 3 volte il fabbisogno obbligatorio a causa dell'alto consumo di fonti animali<ref name="National Research Council" />, e questa teoria dovrebbe tradursi nel fatto che la maggioranza degli americani svilupperebbe malattie renali. Per concludere, già nel [[1989]] il National Academy of Sciences National Research Council indicò che non ci fosse alcuno studio su esseri umani che sostenga che l'eccesso di proteine porti a problemi renali<ref>National Academy of Sciences National Research Council. ''[http://books.google.it/books?id=wN7LgUNkxXwC&lr=&hl=it&source=gbs_navlinks_s Recommended dietary allowances (9th ed)]''. National Academies Press, 1989. ISBN 0309040418</ref>, ma anche altre evidenze scientifiche più recenti suggeriscono che non vi siano dati che indichino come un'assunzione fino a 3 volte la [[Dose giornaliera consigliata|dose giornaliera raccomandata (RDA)]] [RDA: 0,82.4 g/kg/die] possa portare a malattie renali (Lemon, 1995)<ref name="Lemon1">Lemon PW. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/7550257 Do athletes need more dietary protein and amino acids?]''. Int J Sport Nutr. 1995 Jun;5 Suppl:S39-61.</ref>. Infine una metanalisi sulle ricerche scientifiche in letteratura tra apporto proteico e funzione renale da parte di Martin et al. (2005) conclude che: "''Allo stato attuale non vi sono indicazioni sufficienti perchèperché vengano emanate direttive pubbliche per limitare il consumo di proteine in adulti sani allo scopo di preservare la funzione renale''"<ref name="Martin">Martin et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1262767/ Dietary protein intake and renal function]''. Nutr Metab (Lond). 2005; 2: 25.</ref>. In generale, secondo i dati del Institute of Medicine, non sono mai stati documentati effetti nocivi con introiti proteici superiori ai 2 g/kg<ref>Institute of Medicine, Food and Nutrition Board. Dietary reference intakes for energy, carbohydrate, fiber, fat, fatty acids, cholesterol, protein, and amino acids (macronutrients). Protein and amino acids.</ref>.
 
===Proteine e calcio===
Le proteine e i [[minerali]] calcio e fosforo sono in relazione fra loro. L'effetto finale delle sole proteine è di causare una perdita di calcio nelle urine. L'effetto finale del fosforo è invece di diminuire la perdita di calcio nelle urine, in modo da aumentare la ritenzione di calcio. L'alta incidenza dell'[[osteoporosi]] (perdita di calcio osseo) è stata correlata positivamente in molti paesi (in particolare gli [[Stati Uniti]]) con l'alto apporto di proteine​​proteine. Così come alcuni studi hanno dimostrato un una disgregazione di [[Calcio (elemento chimico)|calcio]] dalle ossa e un'elevazione dei livelli di calcio urinario con un maggiore apporto proteico<ref name="ReferenceB">Allen et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/433806 Protein-induced hypercalciuria: a longer term study]''. Am J Clin Nutr. 1979 Apr;32(4):741-9.</ref>. Il problema di questi primi studi è che venivano usati degli isolati proteici (cioè integratori proteici puri concentrati), senza il loro fosforo naturale, e non alimenti proteici naturali<ref name="ReferenceB"/><ref>Anand CR, Linkswiler HM. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/4830273 Effect of protein intake on calcium balance of young men given 500 mg calcium daily]''. J Nutr. 1974 Jun;104(6):695-700.</ref><ref>Allen et al. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/433806 Protein-induced hypercalciuria: a longer term study]''. Am J Clin Nutr. 1979 Apr;32(4):741-9.</ref><ref>Hegsted et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/7205408 Urinary calcium and calcium balance in young men as affected by level of protein and phosphorus intake]''. J Nutr. 1981 Mar;111(3):553-62.</ref>. Il contenuto di fosforo negli alimenti proteici è in grado di prevenire le perdite urinarie. I primi studi sull'argomento quindi sarebbero irrilevanti, percheperché non paragonabili alla normale nutrizione umana, in quanto il consumo di proteine ​​inin assenza totale di altri nutrienti sarebbe estremamente raro, tutte le proteine ​​alimentarialimentari integrali, così come anche le proteine ​​inin polvere, contengono [[micronutrienti]]. La preoccupazione riguardante le proteine e il calcio in conclusione può essere attribuita al fatto che i primi studi omettevano l'inclusione di sufficienti dosaggi di calcio o fosforo nelle diete ricche di proteine dovute all'assunzione di isolati proteici. L'impatto delle proteine sul calcio totale è più complesso che un semplice effetto positivo o negativo, così come le proteine ​​alimentarialimentari possono influire sia sull'escrezione chesia sull'assorbimento e l'utilizzazione di calcio. È l'effetto combinato di questi processi che determina il risultato finale in termini di salute delle ossa<ref name="Massey" />. In studi epidemiologici, un elevato apporto di proteine ​​animalianimali aumenta il rischio di fratture ossee, quindi un elevato apporto di proteine animali e vegetali è stata anche associata ad un aumentato rischio di perdita ossea<ref name="Dawson-Hughes">Dawson-Hughes B. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12612168 Interaction of dietary calcium and protein in bone health in humans]''. J Nutr. 2003 Mar;133(3):852S-854S.</ref>. Ma in contrasto, un elevato consumo di proteine ​​haha anche dimostrato di migliorare la ricostituzione ossea in seguito a fratture. Ciò viene mediato sia grazie all'aumentato assorbimento di calcio sia grazie all'aumento dei livelli di [[IGF-1]], un potente ormone anabolico coinvolto nella crescita dei tessuti<ref name="ReferenceC">Bonjour JP. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16373952 Dietary protein: an essential nutrient for bone health]''. J Am Coll Nutr. 2005 Dec;24(6 Suppl):526S-36S.</ref>. Gli studi epidemiologici, che cercano correlazioni nelle grandi masse di persone, hanno fallito nel cercare di mostrare un impatto negativo di grosse quantità di proteine sulle ossa, e due studi, uno sul tasso delle fratture e un altro sulla massa ossea, non hanno evidenziato effetti negativi delle proteine sulle ossa<ref>Arnaud CD, Sanchez SD. ''Calcium and phosphorus''. In: Ziegler EE, Filer LJ. ''Present Knowledge in Nutrition (7th ed)''. Washington, DC: ILSI Press, pp. 245-255; 1996:277-292. 78.</ref>. Ricerche hanno comparato l'escrezione di calcio tra i culturisti con altri atleti, non trovando alcun aumento dell'escrezione di calcio nei primi, sebbene consumassero circa il doppio delle proteine e di calcio rispetto agli altri atleti<ref name="Poortmans" />. Nel 1989 il National Research Council si espresse sulla relazione esistente fra l'assunzione di fosforo e proteine e il calcio:
{{quotecitazione|"Il livello di proteine e fosforo può influenzare il metabolismo e la richiesta di calcio, principalmente come risultato dei loro effetti opposti sul calcio urinario. Un incremento nell'introito proteico.provoca un aumento dell'escrezione del calcio nelle urine. Per contro, un incremento nel fosforo introdotto. provoca una diminuzione del calcio escreto con le urine. A causa degli effetti opposti delle proteine e del fosforo sul calcio urinario (e sulla ritenzione di calcio), un aumento simultaneo nell'assunzione di entrambi (come quando si consumano latte, uova, e carne) ha un effetto minimo sul bilancio del calcio, quando di quest'ultimo se ne assuma la dose consigliata"<ref name="National Research Council" />.|National Research Council, 1989. p.178}}
Il potenziale sovraccarico renale risultante da una dieta ad alto contenuto di proteine è stato spesso associato ad un aumento dell'escrezione urinaria di calcio. Tuttavia, i risultati recenti non supportano l'ipotesi che l'osso subisca una disgregazione per fornire il calcio aggiuntivo ritrovato nelle urine. Né l'intero equilibrio del calcio del corpo né gli indicatori dello stato delle ossa, hanno mostrato di di essere negativamente influenzati dal maggiore carico acido<ref name="Cao" />. Contrariamente al supposto effetto negativo delle proteine, la maggior parte degli studi epidemiologici hanno dimostrato che a lungo termine un elevato consumo di proteine ​​aumentaaumenta la densità minerale ossea e riduce l'incidenza di fratture<ref name="ReferenceC"/><ref name="Cao" /><ref>Spencer et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/6846239 Further studies of the effect of a high protein diet as meat on calcium metabolism]''. Am J Clin Nutr. 1983 Jun;37(6):924-9.</ref><ref>Bonjour JP. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16373952 Dietary protein: an essential nutrient for bone health]''. J Am Coll Nutr. 2005 Dec;24(6 Suppl):526S-36S.</ref><ref>Westerterp-Plantenga et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19400750 Dietary protein, weight loss, and weight maintenance]''. Annu Rev Nutr. 2009;29:21-41.</ref><ref name="Cao" />. Alcuni degli effetti benefici delle proteine ​​sonosono l'aumento dell'assorbimento intestinale di calcio e dell'IGF-I circolante, mentre l'abbassamento dell'[[ormone paratiroideo|ormone paratiroideo (PTH)]] sierico è sufficientementesufficiente a compensare eventuali effetti negativi del carico acido delle proteine sulla salute dell'osso. Sulla base delle recenti scoperte, consumare proteine ​​perper una quantità superiore all'attuale RDA ​​èè benefico per l'utilizzo di calcio e per la salute delle ossa, soprattutto negli anziani. Una dieta ricca di proteine ​​concon adeguato apporto di calcio e di frutta e verdura è importante per la salute delle ossa e la prevenzione dell'osteoporosi<ref name="Cao">Cao JJ, Nielsen FH. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20717017 Acid diet (high-meat protein) effects on calcium metabolism and bone health]''. Curr Opin Clin Nutr Metab Care. 2010 Nov;13(6):698-702.</ref><ref>Heaney RP, Layman DK. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18469289 Amount and type of protein influences bone health]''. Am J Clin Nutr. 2008 May;87(5):1567S-1570S.</ref>.
 
Fondamentalmente, è troppo semplicistico guardare l'assunzione di proteine ​​isolateisolate in termini di effetti sulla salute delle ossa, poichèpoiché il contenuto proteico degli alimenti interagisce con altre sostanze nutritive presenti nello stesso alimento o nella dieta totale<ref name="Massey">Massey LK. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12612170 Dietary animal and plant protein and human bone health: a whole foods approach]''. J Nutr. 2003 Mar;133(3):862S-865S.</ref>. Per esempio, studi recenti suggeriscono un'interazione tra proteine ​​ee di calcio. Quando l'assunzione di calcio è bassa, alti apporti proteici sembrano avere effetti negativi sulla salute delle ossa. Al contrario, quando il calcio e la [[vitamina D]] sono sufficienti, le proteine ​​hannohanno un effetto benefico sulla salute ossea<ref name="Dawson-HughesWitard" /><ref name="WitardDawson-Hughes" />. Questo suggerisce che la garanzia di un adeguato apporto di calcio è fondamentale per la salute delle ossa, quando viene consumato un alto apporto di proteine ​​viene consumata. Questo probabilmente serve a spiegare la contraddizione sopra esposta. Negli studi in cui è stato trovato che l'assunzione di proteine ​​alimentarialimentari ha un impatto negativo sulla salute delle ossa, giocavano un ruolo influente altri fattori dietetici. Il calcio e la vitamina D potrebbero essere stati insufficienti causando un effetto negativo. Tuttavia, quando il calcio e la vitamina D sono forniti in quantità sufficienti), le proteine ​​nellanella dieta hanno un impatto positivo<ref name="Massey" />.
 
===Equilibrio acido-base e acidosi metabolica===
Quando vengono consumati dei prodotti alimentari, hanno il potenziale di produrre un impatto acido o alcalino sul corpo, il chèche ha a che fare con l'[[equilibrio acido base]], quindi con l'alterazione del [[pH]], oltre che con l'attività renale. Il pH, sigla che sta per "Potenziale Idrogeno", è l'unità di misura dell'equilibrio acido-base, e determina il grado di acidità (da 0 a 7) o di alcalinità (da 7 a 14), indicando il potenziale di una sostanza di liberare gli [[idronio|ioni idrogeno (H+)]]. Maggiore è il potenziale, e minore sarà il valore del pH. Nei soggetti sani, il pH ematico si aggira intorno a 7.41, che significa che per natura il sangue tende ad un ambiente alcalino. Tuttavia questo equilibrio viene alterato, oltre che con l'attività sportiva, anche con l'assunzione dei diversi cibi e nutrienti, portando spesso ad uno sfavorevole stato di acidità. All'interno dei comuni prodotti alimentari di largo consumo, i cibi proteici (carne, pesce, uova, ecc) e i [[cereali]] (pasta, riso, pane, cereali per la prima colazione, ecc) vengono metabolizzati rilasciando residui acidi, soprattutto [[acido solforico]], mentre la [[frutta]] e la [[verdura]] dalla loro metabolizzazione rilasciano risidui alcalini, principalmente [[bicarbonato di potassio]]<ref name="Dawson-Hughes1">Dawson-Hughes et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2597402/ Alkaline diets favor lean tissue mass in older adults]''. Am J Clin Nutr. 2008 March; 87(3): 662–665.</ref>. Pare evidente che i primi avranno un impatto acido sul corpo, quindi sposteranno l'equilibrio acido-base e il pH verso valori acidi, mentre il secondo gruppo di alimenti tenderà a spostare l'equilibrio verso valori alcalini, tamponando l'acidità.
 
La questione delle proteine ​​nellanella dieta e la salute delle ossa è un concetto noto come ''Net Renal Acid Load'' (NRAL, ''carico acido renale netto'') o ''Potential Renal Acid Load'' (PRAL, ''carico acido renale potenziale''). Il NRAL/PRAL si riferisce alla quantità totale di acido prodotto che i reni devono processare. Semplificando, gli alimenti ricchi di proteine ​​tendonotendono ad aumentare il NRALPRAL, così come un elevato apporto di [[sodio]] rispetto al [[potassio]]. Analizzando gli effetti di una dieta iperproteica sull'acidità prodotta, è stato suggerito che la capacità dei reni di smaltire l'acido in periodi di alto apporto proteico sembra essere molto efficiente, lasciando una grande capacità di surplus renale per la gestione di un ulteriore ''carico acido renale netto'' (NRAL)<ref>Manz et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/7785291 Effects of a high protein intake on renal acid excretion in bodybuilders]''. Z Ernahrungswiss. 1995 Mar;34(1):10-5.</ref>. Inoltre, l'assunzione di minerali come calcio e potassio è in grado di tamponare l'acidosi<ref name="Kim">Kim et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3142197/ Metabolic responses to high protein diet in Korean elite bodybuilders with high-intensity resistance exercise]''. J Int Soc Sports Nutr. 2011; 8: 10.</ref>. Questo può essere uno dei motivi per cui, come ampiamente documentato precedentemente, la letteratura scientifica non è mai riuscita a dimostrare danni renali a causa di diete iperproteiche in soggetti sani. Nonostante il rene sia in grado di gestire e sopportare alti regimi proteici e carichi acidi, questa efficienza si riduce con l'avanzare dell'età<ref>Lindeman et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/3989190 Longitudinal studies on the rate of decline in renal function with age]''. J Am Geriatr Soc. 1985;33:278–285.</ref>, e l'assunzione di frutta e verdura, assieme ad alimenti ricchi di potassio, è in grado tamponare questo carico acido netto (NRAL) favorendo un effetto alcalinizzante sul corpo<ref name="Dawson-Hughes1" />. Con un eccesso di alimenti acidificanti rispetto all'assunzione di alimenti alcalini, può verificarsi l'[[acidosi metabolica]]<ref name="Dawson-Hughes1" />.
 
La dieta moderna, con la sua forte dipendenza da proteine ​​animalianimali, cereali raffinati, zuccheri, e l'elevata assunzione di sodio, con un basso apporto di frutta, verdura e potassio, si è creduto possa generare l'acidosi metabolica sub-clinica<ref>Frassetto et. al. ''[httphttps://link.springer.com/article/10.1007%2Fs394-001-8347-4?LI=true Diet, evolution and aging–the pathophysiologic effects of the post-agricultural inversion of the potassium-to-sodium and base-to-chloride ratios in the human diet]''. Eur J Nutr. (2001) 40(5):200-13.</ref>. Anche un lieve aumento dello stato acido generale del corpo può avere una serie di effetti negativi sulla salute, tra i quali un impatto sugli ormoni importanti per gli atleti<ref>Wiederkehr M, Krapf R. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11416968 Metabolic and endocrine effects of metabolic acidosis in humans]''. Swiss Med Wkly. (2001) 131(9-10):127-32.</ref> e, nei casi gravi, una perdita di massa muscolare<ref>Williams et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/1851685 Skeletal muscle degradation and nitrogen wasting in rats with chronic metabolic acidosis]''. Clin Sci. 1991;80:457–462.</ref><ref>Guder et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/3320262 Renal and hepatic nitrogen metabolism in systemic acid base regulation]''. J Clin Chem Clin Biochem. 1987;25:457–466.</ref>. Questo avviene perchèperché con la disgregazione del muscolo, il rilascio degli aminoacidi derivati nel flusso sanguigno firniscefornisce un substrato per la sintesi epatica dell'amminoacido [[glutammina]]. La glutammina viene utilizzata dal rene per sintetizzare ammoniaca<ref>Owen et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/13940831 Amino acid extraction and ammonia metabolism by the human kidney during the prolonged administration of ammonium chloride]''. J Clin Invest. 1963;42:263–276.</ref><ref>Walsh et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9562294 The effects of high-intensity intermittent exercise on the plasma concentrations of glutamine and organic acids]''. Eur J Appl Physiol Occup Physiol. 1998 Apr;77(5):434-8.</ref>. Le molecole di ammoniaca accettano spontaneamente protoni e sono escreti come ioni ammonio (NH4+), e l'escrezione di ammonio elimina così i protoni e mitiga l'acidosi. Assicurare sufficienti quantità di alimenti basici o alcalini (frutta e verdura) per bilanciare l'acido prodotto da un elevato consumo di proteine ​​èè una chiave per evitare questo problema. Sia per quanto riguarda la salute delle ossa, chesia dal punto di vista delle prestazioni sportive, ogni soggetto che consuma una dieta ricca di proteine ​​devedeve garantire un sufficiente apporto di altri alimenti tra cui molta frutta e verdura per tamponare i potenziali effetti negativi<ref>Barzel US, LK Massey. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9614169 Excess dietary protein can adversely affect bone]''. J Nutr. (1998) 128(6):1051-3.</ref>. L'utilizzo di un sale di potassio o misto sodio/potassio può garantire un adeguato apporto di potassio per compensare gli alti livelli di sodio nella dieta moderna. Ad esempio, l'integrazione di potassio<ref name="Kim" /><ref>Frassetto et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8989270 Potassium bicarbonate reduces urinary nitrogen excretion in postmenopausal women]''. J Clin Endocrinol Metab. 1997;82:254–259.</ref><ref>Jehle et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17035614 Partial neutralization of the acidogenic Western diet with potassium citrate increases bone mass in postmenopausal women with osteopenia]''. J Am Soc Nephrol. 2006 Nov;17(11):3213-22.</ref>, bicarbonato<ref>Gougeon-Reyburn R, Marliss EB. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/2556622 Effects of sodium bicarbonate on nitrogen metabolism and ketone bodies during very low energy protein diets in obese subjects]''. Metabolism. 1989 Dec;38(12):1222-30.</ref>, calcio<ref name="Kim" />, o l'amminoacido glutammina<ref>Welbourn et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9537612 An oral glutamine load enhances renal acid secretion and function]''. Am J Clin Nutr. 1998 Apr;67(4):660-3.</ref>, hanno dimostrato di tamponare l'acidosi metabolica, ridurre l'escrezione di azoto e favorire la funzione renale.
 
Infine, è stato suggerito che l'impatto della dieta sull'equilibrio acido del corpo possa influire negativamente sulla prestazione atletica<ref name="Maughan">Maughan et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9232552 Diet composition and the performance of high-intensity exercise]''. J Sports Sci. 1997 Jun;15(3):265-75.</ref>. È ben noto che le diete povere di carboidrati tendono a diminuire la capacità del corpo di tamponare l'acido prodotto durante l'esercizio fisico ad alta intensità, ad esempio<ref name="Maughan" />. Questo penalizza le prestazioni durante l'evento sportivo. Si è teorizzato che ridurre l'assunzione di proteine ​​ee aumentare l'assunzione di carboidrati per 3-5 giorni prima di un evento sportivo possa essere importante per migliorare le prestazioni in gare della durata di 3-7 minuti<ref>Fogelholm M. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12797842 Dairy products, meat and sports performance]''. Sports Med. (2003) 33(8):615-31.</ref>.
 
===Perdita di liquidi===
Va osservato che l'aumento della produzione di urea da eccesso di proteine ​​puòpuò causare disidratazione, il chèche può causare alcuni problemi. Gli individui che consumano alti livelli di proteine devono consumare acqua sufficiente per evitare eventuali complicanze. Le proteine possono aumentare la perdita di liquidi attraverso ille urine<ref name="Lemon2">Lemon et al. ''[httphttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/1400008 Protein requirements and muscle mass/strength changes during intensive training in novice bodybuilders]''. J Appl Physiol. 1992 Aug;73(2):767-75.</ref>. Ciò può essere monitorato controllando il peso corporeo a seguito dell'eserciziesercizio e sostituire la perdita di peso post-eserizioesercizio con un minimo di un litro di liquido per ogni chilo perso. Poiché le diete iperproteiche hanno un effetto diuretico a causa dell'alta produzione di urea e chetoni, una frequente urinazione può essere necessaria per rimuovere le scorie metaboliche dal sangue<ref>Williams MH. ''Water, electrolytes, and temperature regulation''. In: Williams MH. ''Nutrition and Fitness for Sport''. Brown & Benchmark, 1995. pp. 187. ISBN 0697255484</ref>. Per coloro che cercano di perdere peso, è importante non confondere la perdita di liquidi con riduzione del grasso corporeo. Gli individui che consumano elevate quantità di proteine ​​aiai fini della perdita di peso dovrebbero aumentare l'assunzione di acqua giornalieraingiornaliera in proporzione alla percentuale di proteine ​​cheche consumano al di sopra del RDA. ComquneComunque, è interessante notare che, mentre viene sempre suggerito che elevati consumi di proteine ​​nellanella dieta aumentano il fabbisogno di liquidi, questa idea sembra aver avuto origine da uno studio sui militari in cui veniva esaminato il bilancio dell'azoto in condizioni di restrizione di acqua e di restrizione energetica<ref name="Martin" />. Non sembrerebbe esserci alcuna indicazione sul fatto che le persone che sono sufficientemente idratate abbiano bisogno di intensificarne l'assunzione in proporzione al consumo di grandi quantità di proteine​​proteine.
 
==Effetti collaterali ==
Secondo il cardiologo [[Eric Topol]], uno dei 10 ricercatori più citati al mondo (al 2025)
, l'apporto abituale o cronico di alte quantità di proteine, soprattutto animali, in vari studi osservazioni, è stato associato a un aumento del rischio di [[diabete di tipo 2]], malattie cardiovascolari e una maggiore mortalità per tutte le cause.<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.repubblica.it/il-gusto/2025/09/26/news/rischi_diete_alto_contenuto_proteine-424871583/|titolo=Il mito delle diete ad alto contenuto di proteine, ecco tutti i rischi nascosti|sito=la Repubblica|data=2025-09-26|accesso=2025-09-27}}</ref>
 
== Note ==
{{<references|2}}/>
 
==Voci correlate==
* [[Proteine]]
* [[Amminoacidi]]
* [[Ciclo diurno delle proteine]]
* [[Fabbisogno energetico umano]]
* [[Dose giornaliera consigliata|Dose giornaliera raccomandata (RDA)]]
* [[Organizzazione mondiale della sanità|Organizzazione mondiale della sanità (OMS)]]
* [[Bilancio dell'azoto]]
* [[Bilancio (fenomeni di trasporto)]]
* [[Digiuno (fisiopatologia)]]
* [[Fabbisogno sostanziale umano]]
* [[Indice di massa corporea|Indice di massa corporea (BMI)]]
* [[Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura]]
* [[Peso corporeo umano]]
* [[Dietologia]]
 
== Note ==
{{references|2}}
 
{{Portale|Meccanica|Medicina}}
 
[[Categoria:Alimentazione]]
[[Categoria:Dietetica]]
[[Categoria:Fisiologia]]