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{{nota disambigua}}
{{F|agricoltura|maggio 2014}}
Il '''solco''' è un'apertura lunga e stretta, più o meno diritta e profonda, prodotta nel terreno con attrezzi, ad esempio l'[[aratro]], mono o bi-vomere, o dall'acqua per il fenomeno dell'erosione.<br />
Lo scopo primario del solco, fin dalla [[storia dell'[[agricoltura]], è quello di permettere la [[semina]], rompendo il suolo, rovesciando le zolle e favorendo così la copertura di erbe nocive e infestanti.
==Il solco dritto==
Si registrano in molte realtà a carattere prevalentemente agricolo alcune consuetudini circa il periodo ideale per rompere la terra, ad esempio in rapporto alle [[fase lunare|fasi lunari]] lunari, sia per quanto riguarda il modo migliore per effettuare tali operazioni. A tali consuetudini, prevalentemente tramandate oralmente, si sovrappongono alcune forme di [[devozione]] religiosa, che in alcuni casi si tramandano ancora oggi (si veda [[gara del solco]]). Alcune di esse prevedono la tracciatura di uno o più solchi, in alcuni casi di notte, che devono avere determinate caratteristiche. La distanza e la perfetta esecuzione del solco costituivano in passato, oltre ad una sfida tra gli esecutori, anche un'indicazione (''auspicio'') sull'andamento dell'annata agraria.<br />In tempi recenti, grazie alla progressiva riscoperta delle tradizioni e del folclore locale italiano, alcuni studi storico-scientifici sono stati iniziati su questo argomento, permettendo agli esperti di storia locale di scambiare preziose informazioni in alcuni convegni dedicati a questo tipo di tradizione.<br />