Partito Popolare Repubblicano: differenze tra le versioni
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| Riga 1: {{Partito politico |nome = Partito |nome2 = Cumhuriyet Halk Partisi |fondazione = 9 settembre [[1923]] | |stato = TUR |leader = [[ |segretario = [[Selin Sayek Böke]] |sede = Anadolu Bulvarı 12, Söğütözü, [[Ankara]] |abbreviazione = CHP |ideologia = [[Kemalismo]]<ref name=parties-and-elections>{{cita testo|url=http://www.parties-and-elections.eu/turkey.html|titolo=Turkey}} Parties and Elections in Europe</ref><br />[[Socialdemocrazia]]<ref name=parties-and-elections/><ref name=party-history>{{cita web|url=http://www.chp.org.tr/en/?page_id=67|titolo=Party History|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130105041451/http://www.chp.org.tr/en/?page_id=67 }}</ref><br />[[Europeismo]]<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Ödül|cognome=Celep|data=2011-09-01|titolo=The Republican People's Party and Turkey's EU Membership|rivista=South European Society and Politics|volume=16|numero=3|pp=423–434|accesso=2025-07-05|doi=10.1080/13608746.2011.598358|url=https://doi.org/10.1080/13608746.2011.598358}}</ref> |posizione = [[Centro-sinistra]] |internazionale = [[Internazionale Socialista]]<ref> |partito europeo = [[Partito del Socialismo Europeo|PSE]] <small>(associato)</small><ref> |coalizione = [[Alleanza della Nazione]] (2018-2023) |seggi1 = {{ |assemblea2 = Municipalità |seggi2 = {{ |sito =  |bandiera = Flag of the Republican People's Party (Turkey).svg }} Il '''Partito Popolare Repubblicano''' (in [[lingua turca|turco]]  ==  === Le origini === [[File:Atatürk TBMM'den çıkarken.jpg|thumb == L'era di Mustafa Kemal (1923-1938) ==▼ Il CHP rimase l'unico partito della scena politica turca tra il  Con l'introduzione della Legge sul Mantenimento dell'Ordine Pubblico, nel  Con il partito appiattito sulle posizioni del leader [[Mustafa Kemal Atatürk]], la storia dei primi anni del partito coincide sostanzialmente con quella della giovane [[Repubblica Turca]]. Sono questi gli anni in cui si definisce l'ideologia del partito, che più che essere formulata organicamente è ricavata indirettamente dalle posizioni sostenute da Kemal. La dottrina ufficiale del partito si identificherà con quella [[Kemalismo|Kemalista]], e le cosiddette sei frecce (repubblicanesimo,  nazionalismo, laicismo, populismo, rivoluzionarismo e statalismo) verranno assunte come simbolo del partito, a ricordare i sei principi cardine della dottrina. === L'avvento di İnönü e del multipartitismo === [[File:Ismet Inonu  Ad [[Atatürk]] succede [[İsmet İnönü]], tanto alla presidenza del partito, quanto a quella della nazione Durante il congresso del  Il partito si ripresenta alle urne nel  Durante le elezioni del  === Il "colpo di Stato" del 1960 e l'avvento del Alla tornata elettorale del  ▲Nel [[1960]] i militari intervengono, viene proposta ed approvata tramite referendum una nuova costituzione. [[Adnan Menderes]] viene incarcerato e successivamente condannato a morte.  La convivenza dei due partiti, tuttavia, non durerà a lungo. Divisi sull'economia e sull'amnistia per gli ex-membri del Partito Democratico, i partiti sciolgono la coalizione nel  === ''Ortanın solu'', la svolta a sinistra ===▼ ▲Alla tornata elettorale del [[1961]] il CHP risulta primo partito con il 36,74% dei voti, ottenendo 173 seggi su 450. Il risultato è piuttosto deludente per il CHP, che è costretto ad una alleanza con il [[Partito della Giustizia (Turchia)|Partito della Giustizia]] (''Adalet Partisi'' o AP) di [[Süleyman Demirel]] su pressione dei militari.<ref>[http://www.belgenet.net/ayrinti.php?yil_id=4 BELGENET - Storico elezioni]</ref><ref>Zürcher, Erik Jan; ''Turkey: A Modern History''. 249 pp. ISBN 978-1-86064-958-5</ref>  Il partito si presenta alle elezioni del  ▲La convivenza dei due partiti, tuttavia, non durerà a lungo. Divisi sull'economia e sull'amnistia per gli ex-membri del Partito Democratico, i partiti sciolgono la coalizione nel [[1962]], dopo non essersi riusciti ad accordarsi sull'amnistia per i membri del defunto DP. [[İnönü]] creerà dunque una nuova coalizione, appoggiandosi ai due partiti di minoranza: il [[Partito Nazionale dei Contadini (Turchia)|Partito Nazionale dei Contadini]] (''Cumhuriyetçi Köylü Millet Partisi'' o CKMP) e il [[Partito della Nuova Turchia]] (''Yeni Türkiye Partisi''), coalizione che si scioglierà nel [[1963]], in seguito alla schiacciante vittoria dell'[[Partito della Giustizia (Turchia)|AP]] e al conseguente ritiro dall'esecutivo dei ministri appartenenti ai partiti minori. [[File:Bülent Ecevit-Davos 2000 cropped.jpg|thumb|[[Bülent Ecevit]] ]] ▲== ''Ortanın solu'', la svolta a sinistra == Nel  ▲Il partito si presenta alle elezioni del [[1965]] con un nuovo programma. [[Bülent Ecevit]] e [[Turhan Feyzioğlu]] propongono una svolta a sinistra, per intercettare i voti del basso proletariato. La nuova posizione del partito è definita da [[Bülent Ecevit|Ecevit]] ''Ortanın solu'', la sinistra del centro. [[File:Bülent Ecevit-Davos 2000 cropped.jpg|thumb|right|250px|[[Bülent Ecevit]] ]] ▲Nonostante la svolta a sinistra, il partito raccoglie soltanto il 28,75% dei consensi e ottiene 134 seggi su 450.<ref>[http://www.belgenet.net/ayrinti.php?yil_id=5 BELGENET - Storico elezioni]</ref> ▲Nel [[1966]], nonostante la sconfitta elettorale e grazie all'appoggio di İsmet İnönü, [[Bülent Ecevit|Ecevit]] diventa segretario generale del partito.<br /> Una mozione fatta approvare dal nuovo segretario Ecevit, al fine di conferire maggiori poteri al direttivo centrale del partito porta 73 membri del partito, guidati da [[Turhan Feyzioğlu|Feyzioğlu]], a radunarsi nel neonato [[Partito della Fiducia (Turchia)|Partito della Fiducia]] (''Güven Partisi'').<br /> Nelle elezioni locali del  Nel  Nell' Inaspettatamente Ecevit forma un governo con l'appoggio del [[Partito  Nel  Alle elezioni del  L'impossibilità di formare un governo di coalizione portò di nuovo il CHP all'opposizione. [[Süleyman Demirel]] formò un nuovo governo di coalizione, che però venne meno pochi mesi dopo le elezioni, a causa di defezioni interne  === Dalla fine della Seconda Repubblica  [[File:Kemal Kilicdaroglu.png|thumb|[[Kemal Kılıçdaroğlu]] ]] Il  Nel 1983 con il ritorno alla democrazia i suoi militanti aderirono a un partito socialdemocratico, il ''Sosyaldemokrat Halkçı Parti'', fino al 1992, quando fu rifondato il CHP. ▲Il [[12 settembre]] [[1980]] i militari tornarono al potere con un colpo di stato. Le garanzie e le immunità parlamentari vennero sospese, così come i partiti politici. Il [[16 ottobre]] del [[1982]] i partiti politici furono sciolti e i loro beni confiscati. In questa occasione gli archivi storici del partito vennero sequestrati, così come accadde negli anni 50 per opera dell'AP. Gli archivi non verranno mai recuperati.<ref>Zürcher, Erik Jan; ''Turkey: A Modern History''. 279 pp. ISBN 978-1-86064-958-5</ref>  Il CHP tornò a competere  Durante le elezioni del  Alle elezioni del  Alle elezioni del  Il 10 maggio 2010, Deniz Baykal ha annunciato le sue dimissioni da leader del partito, dopo che è trapelata la notizia di un video clandestino su Il 21 maggio 2010, [[Kemal Kılıçdaroğlu]] viene eletto leader del partito, con 1189 voti su 1197. Nelle elezioni del 7 giugno 2011 il CHP è stato il secondo partito più votato (dopo l'[[Partito della Giustizia e dello Sviluppo (Turchia)|AKP]] di [[Recep Tayyip Erdoğan|Erdoğan]]) ottenendo il 25,98% dei consensi e 135 seggi su 550. == Elettorato == Il CHP trae gran parte del suo consenso dalla componente [[Secolarismo|laica]] del paese, dai professionisti, dagli accademici, dai burocrati e dalla minoranza [[Aleviti|musulmana alevita]].<ref>{{Cita news|url=https://www.hurriyetdailynews.com/opinion/ozgur-korkmaz/how-can-most-alevis-vote-for-the-chp-74551|editore=[[Hürriyet Daily News]] |lingua=en|titolo=How can most Alevis vote for the CHP?|autore=Ozgur Korkmaz|data=20 novembre 2014|accesso=11 agosto 2020}}</ref> Buona parte dei membri degli organi del partito e dei parlamentari è infatti alevita,<ref>{{Cita news|titolo=Identity: Proud to be a Turk: But what does it mean?|url=https://www.economist.com/news/special-report/21689879-what-does-it-mean-proud-be-turk?fsrc=rss|editore=[[The Economist]]|data=6 febbraio 2016|lingua=en}}</ref> così come lo stesso ex-leader del partito [[Kemal Kılıçdaroğlu]].<ref>{{Cita news|url=https://odatv.com/kilicdaroglu-alevi-oldugu-icin-erdogan-yuzde-67-oy-alacak-09021805.html|titolo=Kılıçdaroğlu Alevi olduğu için Erdoğan yüzde 67 oy alacak|editore=odatv.com|lingua=tr}}</ref> Le roccaforti del partito sono rappresentate dai grandi centri urbani della [[Regione dell'Egeo|costa egea]] (in particolare [[Smirne]], [[Aydın]] e [[Muğla]]), dalla [[Tracia orientale]], dalla [[provincia di Ardahan]], dalla [[provincia di Artvin]], dalla città universitaria di [[Eskişehir]] e dalle regioni a maggioranza alevita. A partire dal 2009, il partito ha preso iniziative volte ad attrarre anche la componente religiosa e conservatrice del paese, accogliendo come membri anche donne con il [[Velo islamico|hijab]] e promettendo corsi di studio per il [[Corano]] se richiesto in ogni distretto.<ref>{{Cita news|url=https://ahvalnews.com/chp/turkish-main-oppositions-first-headscarved-official-wishes-focus-was-her-credentials?amp|titolo=Turkish main opposition’s first headscarved official wishes focus was on her credentials|editore=[[Ahval]]|lingua=en|data=28 luglio 2020|accesso=12 agosto 2020}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.hurriyet.com.tr/english/domestic/10938516.asp|titolo=CHP criticized on every aspect of 'Koran courses' elections strategy|editore=[[Hürriyet Daily News]]|lingua=en}}</ref> Il leader Kemal Kilicdaroglu ha incluso nei suoi discorsi numerosi riferimenti ai valori della religione islamica e nel 2014 ha accolto nel partito [[Mehmet Bekaroğlu]], esponente della cosiddetta "sinistra islamica".<ref>{{Cita news|url=https://www.al-monitor.com/pulse/originals/2016/09/turkey-secular-opposition-uses-prophet-muhammed.amp.html?skipWem=1|titolo=Why Turkey’s secular opposition now references Prophet Muhammad|editore=[[Al-Monitor]]|autore=Mustafa Akyol|data=13 settembre 2016|lingua=en|accesso=12 agosto 2020}}</ref> Nel 2019, alle elezioni locali ad [[Istanbul]], il partito ha candidato come sindaco [[Ekrem İmamoğlu]], musulmano praticante, che ha attratto anche il voto di molti religiosi.<ref>{{Cita news|url=https://www.ilfoglio.it/esteri/2019/07/04/news/il-sindaco-contro-lodio-263796/|titolo=Il sindaco contro l’odio|editore=[[Il Foglio (quotidiano)|Il Foglio]]|accesso=11 agosto 2020}}</ref><ref>{{Cita news|url=https://ahvalnews.com/local-elections/imamoglu-turkeys-chp-found-politician-can-broaden-appeal-analysis?amp|editore=[[Ahval]]|accesso=11 agosto 2020|titolo=In Imamoğlu Turkey’s CHP found a politician that can broaden appeal - analysis|lingua=en|dataarchivio=8 ottobre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191008070127/https://ahvalnews.com/local-elections/imamoglu-turkeys-chp-found-politician-can-broaden-appeal-analysis?amp|urlmorto=sì}}</ref> A causa di ciò, e del fatto che nonostante le innumerevoli sconfitte elettorali a opera dell'AKP di Erdogan il gruppo dirigente è sempre rimasto al suo posto, il candidato del partito alle elezioni presidenziali del 2018 [[Muharrem İnce]] è uscito dal CHP fondando nel 2021 il Movimento della Patria,<ref>{{Cita news|titolo=Muharrem İnce: Kısa süre içerisinde istifa edeceğim|lingua=tr|opera=BBC News Türkçe|url=https://www.bbc.com/turkce/haberler-turkiye-55879827}}</ref> divenuto poi nello stesso anno  [[Partito della Patria (Turchia)|Partito della Patria]] ({{turco|Memleket Partisi}}). Le opposizioni alla presidenza di [[Recep Tayyip Erdoğan|Erdoğan]] hanno deciso di presentarsi alle [[Elezioni presidenziali in Turchia del 2023|elezioni presidenziali del 14 maggio 2023]] col candidato unico Kılıçdaroğlu che ha promesso il ritorno ad un sistema parlamentare<ref>{{Cita web|url=https://www.ilpost.it/2023/03/06/turchia-opunico-candidato-presidenziali/?homepagePosition=17|titolo=Elezioni presidenziali turche 2023}}</ref>. Dopo la sconfitta di misura alle elezioni generali del 2023, il 5 novembre 2023 Kılıçdaroğlu è stato sostituito alla guida del Partito da Özgür Özel.<ref>{{Cita news|url=https://www.yenicaggazetesi.com.tr/kurultay-zaferi-sonrasi-ozgur-ozel-pazartesiyi-isaret-etti-729877h.htm|titolo=Özgür Özel pazartesiyi işaret etti|data=5 novembre 2023|lingua=TR|giornale=yeniçağ|accesso=5 novembre 2023}}</ref> == Capi del Partito == * [[Mustafa Kemal Atatürk]] ( * [[ * [[Bülent Ecevit]] (1972-1980) * 1980-1992, Partito inattivo Riga 97 ⟶ 112: * [[Altan Öymen]] (1999-2000) * [[Deniz Baykal]] (2000-2010) * [[Kemal  * [[Özgür Özel]] (2023-) == Note == Riga 103 ⟶ 119: == Bibliografia == * Erik J. Zurcher, ''Turkey: A Modern History'', I. B. Tauris, 2004 - ISBN 978-1-86064-958-5 - * Ahmed Feroz, ''The Making of Modern Turkey'', [[Routledge]], 1993 - ISBN 978-0-415-07836-8 - ==Voci correlate== *[[Movimento Nazionale Turco]] *[[Kemalismo]] * [[Mustafa Kemal Atatürk]] == Altri progetti == {{interprogetto| == Collegamenti esterni == * {{Collegamenti esterni}} {{Partiti politici in Turchia}} {{Membri del Partito del Socialismo Europeo}} {{Laicità in Turchia}} {{Controllo di autorità}} {{Portale|socialismo|Turchia|politica}} [[Categoria:Partiti socialdemocratici]] [[Categoria:Mustafa Kemal Atatürk]] | |||