Felice Beato: differenze tra le versioni

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{{nd|il beato di nome Felice|Felice da Corsano}}{{Bio
{{Bio
|Nome = Felice
|Cognome = Beato
|PostCognomeVirgola = spesso chiamato '''Felix Beato'''<ref>Felice era il suo nome originale, comunque tendeva a preferire Felix, vedi {{Cita|Bennett2009|p.&nbsp;86|titolo=History of Photography in China, 1842–1860}}. Nei testi dell'epoca spesso viene indicato come "Signor Beato" e il suo cognome è stato spesso trascritto erroneamente ("Beat", "Beatto", ecc.), vedi {{Cita|Clark, Fraser e Osman|''[[passim]]''}}</ref>
|PostCognome = chiamato nei paesi anglofoni '''Felix Beato'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = CorfùVenezia
|LuogoNascitaAlt = o [[Corfù]]
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = [[18331832]] circao [[1834]]
|LuogoMorte = Firenze
|GiornoMeseMorte = 29 gennaio
|AnnoMorte = [[1909]]
|Epoca = 1800
|Epoca2 = 1900
|Attività = fotografo
|Nazionalità = britannicoitaliano
|NazionalitàNaturalizzato = britannico
|PostNazionalità = {{sp}}nato da padre cittadino britannico e madre italiana. Fu tra i primi a scattare fotografie nell'[[Asia Orientale]] e uno dei primi [[fotografo di guerra|fotografi di guerra]]
|PostNazionalità = <ref>{{Cita web|url = http://www.fondazionematalon.org/showmostre/mostre/330|titolo = Alla scoperta del Giappone. Felice Beato e la scuola fotografica di Yokohama 1860-1910|autore = Fondazione Luciana Matalon|sito = fondazionematalon.org|data = giugno 2016|accesso = 12 giugno 2016|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160615115756/http://www.fondazionematalon.org/showmostre/mostre/330|dataarchivio = 15 giugno 2016|urlmorto = no}}</ref>
|Immagine = Felice Beato.jpg
|Didascalia = Felice Beato, autoritratto, 1866 circa.
}}
 
Fu tra i primi a scattare fotografie nell'[[Asia orientale]] e uno dei primi [[Fotoreporter|fotografi di guerra]].
È noto anche per i suoi ritratti, viste e panorami dell'architettura e delle viste naturali dell'[[Asia]] e del [[mare Mediterraneo|Mediterraneo]]. I viaggi di Beato gli diedero l'opportunità di creare potenti e durature immagini di paesi, persone ed eventi poco familiari alla maggior parte degli [[Europei]] dell'epoca. Anche in quest'epoca il suo lavoro ci ha dato immagini chiave di eventi come la [[Ribellione indiana del 1857]] e la [[seconda guerra dell'oppio]]. La sua opera è il primo sostanziale esempio di quello che verrà chiamato [[fotogiornalismo]]. Ebbe un impatto significativo su altri fotografi, e la sua influenza in [[Giappone]] dove lavorò a lungo collaborando con altri fotografi e artisti o insegnando loro, fu particolarmente profonda e duratura.
 
È noto anche per i suoi ritratti, vedute e panorami architettonici e naturali asiatici e mediterranei. I suoi numerosi viaggi furono lo spunto per la creazione di immagini potenti di Paesi, persone ed eventi perlopiù ignoti alla maggior parte degli [[Europa|Europei]] dell'epoca. Fotografò la [[Moti indiani del 1857|ribellione indiana del 1857]] e la [[seconda guerra dell'oppio]] scoppiata nell'Impero cinese nei primi esempi di quelli che verranno in seguito definiti [[Fotoreporter|fotografi di guerra]]. Il lavoro del Beato fu di ispirazione per molti altri fotografi coevi ed esercitò una significativa influenza in [[Giappone]], dove lavorò a lungo, collaborando con altri fotografi e artisti.
 
== Origini e identità ==
Le origini e l'identità di Felice Beato sono state oggetto di lunghe discussioni e diverse supposizioni: secondo un certificato di morte scoperto nel 2009 sarebbe nato a [[Venezia]] nel 1832, morto a [[Firenze]] il 29 gennaio 1909 e sarebbe stato celibe e suddito britannico<ref name=BennettChina-241>{{Cita|Bennett2009|p.&nbsp;241|titolo=History of Photography in China, 1842–1860}}.</ref>. Secondo invece le informazioni desumibili da un permesso di viaggio che Beato richiese nel 1858, sarebbe nato nel 1833 o 1834 sull'isola di Corfù, oggi territorio greco.<ref name="Dobson">{{Cita|Dobson|p. 31}}.</ref> La data del 1825 indicata da alcune fonti è probabilmente dovuta ad una confusione con il fratello [[Antonio Beato]], anch'egli fotografo. Sicuramente nei primi anni di vita di Beato la sua famiglia risiedeva sull'isola di Corfù, all'epoca [[Stati Uniti delle Isole Ionie|protettorato britannico]].<ref name=BennettChina-241 /><ref name="Dobson" /> Per questi motivi Beato è stato nel tempo identificato come britannico, italiano, [[corfioti italiani|italo-corfiota]] o greco: i viaggi della sua famiglia e la situazione politica del Mar Adriatico all'inizio del XIX secolo tuttavia spiegano le tante e differenti supposizioni sorte sulla sua cittadinanza e sul luogo di nascita<ref>Corfù e altre isole Ionie fecero parte della [[Repubblica di Venezia]] fino al 1797, quando, dopo un breve periodo di occupazione francese, finirono sotto il dominio britannico per poi essere cedute nel 1864 alla Grecia. Una linea della famiglia Beato è registrata come trasferita a Corfù nel XVII secolo, dove fu una delle famiglie nobili veneziane che governarono l'isola, vedi {{Cita|Gray|p. 68}}.</ref>.
Le origini e l'identità di Felice Beato sono stati un argomento di dibattito, ma la confusione su luogo e anno di nascita pare essere sostanzialmente chiarita. Secondo una domanda per un permesso di viaggio che fece nel [[1858]], Beato nacque nel 1833 o 1834 nell'isola di [[Corfù]]<ref>Dobson, ''I been to keep up my position'', p. 31. «Alcune fonti passate hanno indicato la sua data di nascita come 1825 o 1825 circa, ma queste date possono essere dovute ad una confusione con la data di nascita di suo fratello Antonio.» Come nota a margine Dobson indica l'interessante coincidenza che due dei principali interpreti del Giappone del [[XIX secolo]] siano nati a meno di 150 chilometri di distanza</ref>. All'epoca della sua nascita, Corfù era un [[protettorato]] britannico delle [[isole ionie]] (gli [[Stati Uniti delle Isole Ionie]]) e quindi Beato si qualifica come suddito britannico<ref>Dobson, ''I been to keep up my position''. p. 31.</ref>. Corfù era in precedenza stata un possedimento [[Repubblica di Venezia|veneziano]] e questo spiega i molti riferimenti a Beato come "italiano" e "veneziano"<ref>Corfù fece alternativamente parte o meno del territorio veneziano fino al 1815, quando il [[Trattato di Parigi (1815)|trattato di Parigi]] la pose, insieme alle altre isole ioniche, sotto la "protezione" britannica. Infine nel [[1864]] Corfù venne ceduta alla [[Grecia]].</ref>.
 
Le molte fotografie firmate «Felice Antonio Beato» e «Felice A. Beato» fecero pensare per un lungo periodo che ci fosse stato un altro fotografo di cognome Beato che avesse ripreso luoghi distanti come l'[[Egitto]] e il [[Giappone]] nello stesso periodo. Nel [[1983]] venneil dimostrato daprofessor [[Italo Zannier<ref>Bennet]] 1996,pubblicò pag.un 38</ref>articolo chein [[Antoniocui Beato]]si dimostrava Antonio e Felice Beato erano fratelli che alle volte lavoravano insieme<ref>{{Cita|Bennett1996|p. 38|titolo=Early Japanese Images}}.</ref>. La confusione dovuta a queste firme continua a causare problemi nell'identificare quale dei due sia stato l'autore di una specifica immagine.<!--verificare se Zannier indica che è stata Chantal Edel a dimostrarlo-->
 
== Il Mediterraneo, la Crimea e l'India ==
Si conosce poco dei primi passi di Felice Beato come fotografo, sebbene si dicapare che comprò le sue prime e uniche lenti a [[Parigi]] nel [[1851]]<ref name="Clark, Fraser e Osman, p. ClarkFraserOsman-90">{{Cita|Clark, Fraser e Osman, |p. 90}}.</ref>. Probabilmente incontrò il fotografo britannico [[James Robertson (fotografo)|James Robertson]] a [[Malta]] nel [[1850]] e lo accompagnò a [[Costantinopoli]] nel [[1851]]. Robertson era stato un [[incisore]] pressoe sovraintendente ladella zecca ottomana dal [[1843]] e probabilmente aveva appreso l'arte fotografica negli [[anni 1840|anni quaranta]]<ref name="RefA">{{Cita|Broecker, |p. 58; }}.</ref><ref>{{Cita|Clark, Fraser e Osman, p|pp. 89, 90}}.</ref>. Nel [[1853]] iI due fotografi iniziarono a lavorare,collaborare formando una coppia chiamata "Robertson & Beato", nel 1853 o l'anno successivo nel 1854 quando Robertson aprì uno studio fotografico a [[Beyoğlu|Pera]], Constantinopoli, nel 1853 o [[1854]]. AIn Robertson e Beato si unì Antonio, il fratellooccasione di quest'ultimo, per delle spedizioni fotografiche a Malta nel 1854 o [[1856]] e in Grecia e [[Gerusalemme]] nel [[1857]] si unì a loro Antonio, il fratello di Felice. Diverse delle fotografie prodotte dallo studio negli anni [[anni 1850|cinquanta]] sono firmate «Robertson, Beato and Co.» e si ritiene che il «and Co.» si riferisca ad Antonio<ref>Oztuncay,{{Cita|Pare|p. 245}} che cita {{Cita|Vaczek e Buckland|p. 24;190}}.</ref><ref name=ClarkFraserOsman-90-91>{{Cita|Clark, Fraser e Osman, p|pp. 90-91}}.</ref>.
 
[[ImmagineFile:Secundra Bagh afterThe Indian Mutiny 1857-1859 Q69824.jpg|thumb|300pxupright=1.4|Interno del Secundra Bagh dopo il massacro di 2.000 ribelli da parte del 93º Reggimento ''Higlanders'' e del 4º Reggimento ''Punjabafter'']]
Alla fine del [[1854]] o inizio [[1855]] James Robertson sposò la sorella di Beato, Leonilda Maria Matilda Beato, da cui ebbe tre figlie, Catherine Grace ([[1856]]-), Edith Marcon Vergence ([[1859]]-) e Helen Beatruc ([[1861]]-)<ref name="Clark, Fraser e Osman, p. ClarkFraserOsman-90"/>.
 
Nel [[1855]] Felice Beato e Robertson si recarono a [[Balaklava]] in [[Penisola di Crimea|Crimea]] dove scattarono un reportage della [[Guerra di Crimea]] dopo la partenza di [[Roger Fenton]]. Fotografarono la caduta di [[Sebastopoli]] nel settembre [[1855]], producendo circa 60 immagini<ref name="RefA"/><ref>{{Cita|Auer e Auer; Broecker, p. 58}}.</ref>.
 
Nel febbraio 1858 Felice Beato giunse a [[Calcutta]] e iniziò a viaggiare nell'India settentrionale per documentare le conseguenze delladei [[RibellioneMoti Indianaindiani del 1857]]<ref name="RefB">{{Cita|Harris, |p. 23; }}.</ref><ref>Dehejia, p. 121; Auer e Auer; Masselos 2000, 1. Gernsheim afferma che Beato e Robertson viaggiarono entrambi in India nel [[1857]], ma attualmente si ritiene generalmente che Beato viaggiòabbia viaggiato da solo. (Gernsheim, p. 96).</ref>. In questo periodo produsse le prime immagini fotografiche di cadaveri<ref>Turner, p. 447.</ref>. Si ritiene che per almeno una delle sue fotografie scattate nel palazzo di [[Sikandra Bagh|Secundra Bagh]] a [[Lucknow]] fece riesumare i resti scheletrici dei ribellirivoltosi indiani o che dispose i cadaveri in modo da aumentare l'impatto drammatico. Visitò anche le città di [[Delhi]], [[Kanpur|Cawnpore]], [[Meerut]], [[Benares]], [[Amritsar]], [[Agra (India)|Agra]], [[Shimla|Simla]] e [[Lahore]]<ref>Harris, p. 23;name="RefB" /><ref>{{Cita|Clark, Fraser e Osman, p|pp. 91-92}}.</ref>. A Beato si unì nel luglio [[1858]] il fratello Antonio, che più tardi, nel dicembre [[1859]], lasciò l'India, probabilmente per ragioni di salute. Antonio nel [[1860]] era in Egitto, dove aprì uno studio fotografico a [[Tebe (Egitto)|Tebe]] ([[Luxor]]) nel [[1862]].<ref>Clark, Fraser e Osman, p. name=ClarkFraserOsman-90, -91.</ref>.
 
== [[Cina]] ==
Nel [[1860]] Felice Beato lasciò la compagnia "Robertson & Beato", sebbenedi cui Robertson mantenne però l'uso deldella nomedenominazione fino al [[1867]].; Beatosuccessivamente venne inviato dall'India in [[Cina]] dove fotografò la spedizione militare anglo-francese indurante [[Cina]] nellala [[seconda guerra dell'oppio]]. ArrivòGiunse a [[Hong Kong]] a marzo<ref>{{Cita|Clark, Fraser e immediatamenteOsman|p. iniziò92}}.</ref> ae fotografarefotografò la città e i suoi dintorni, arrivandospingendosi fino a [[Canton]]<ref name=ClarkFraserOsman-92-93>{{Cita|Clark, Fraser e Osman|pp. 92-93}}.</ref>. Le fotografie discattate dal Beato sonoin quell'epoca risultano tra le prime scattate in Cina<ref>{{Cita|Rosenblum|p. 124}}.</ref>, dove era stato preceduto nel 1859 da un altro fotografo italiano, il calotipista di origini padovanepadovano [[Giacomo Caneva]]<ref>{{Cita|Hannavy|p. 269}}.</ref>
 
MentreDurante sila trovavapermanenza a Hong Kong, incontròconobbe [[Charles Wirgman]], un artista e corrispondente dell<nowiki>{{'</nowiki>}}''[[Illustrated London News]].'', Icon dueil accompagnaronoquale seguì la spedizione anglo-francese nella sua marcia verso nordNord alla [[baia di [[Dalian]], quindi a [[Beitang|Pehtang]] e iai [[Forti Taku]] alla bocca dell'[[Hai He|Peiho]], epoi a [[Pechino]] al [[Palazzo d'Estate, (Pechino)|Palazzo d'Estate]] di Yiheyuan., Lele cui illustrazioni a firma di Wirgman (e di altri) perpubblicate l<nowiki>dall{{'</nowiki>}}''Illustrated London News'' derivaronofurono spesso dalleispirate fotografiea discatti del Beato<ref>Per deluna palazzoraccolta durantedelle questoillustrazioni viaggiopubblicate sull{{'}}''Illustrated London News'' vedi {{Cita testo|curatore=Kanai Madoka|titolo=描かれた幕末明治 イラストレイテッド・ロンドン・ニュース日本通信1853–1902|lingua=ja|città=Tokyo|editore=Yushodo|anno=1973|cid=Kanai}}</ref>.
 
=== Fortezze Taku ===
[[ImmagineFile:UpperFelice NorthBeato - Interior of the Angle of Taku North Fort Immediately After Its Capture by Storm - Google Art Project.jpg|thumb|300pxupright=1.4|''Interior of Angle of North Fort Immediately after Its Capture'', [[21 agosto]] 1860]]
Le fotografie di Beato della seconda guerra dell'oppio furono le prime a documentare una campagna militare nel suo svolgimento, mediante una sequenza di immagini datate e correlate<ref name="lacoste10">{{Cita|Lacoste|p. 10}}.</ref>. Le sue fotografie dei [[Forti Taku]] rappresentano questo approccio su una scala ridotta, poichée formanosono una ricreazione narrativa di unadella battaglia. La sequenza di immagini mostra l'avvicinamento ai forti, l'effetto dei bombardamenti sui muri esterni e sulle fortificazioni e infine la devastazione all'interno dei forti, inclusi i cadaveri dei soldati cinesi.<ref Èname="lacoste10" interessante/>. notareIn cherealtà le fotografie non furono presescattate in quest'ordine, dato che Beato dovette scattare immediatamente le foto dei cadaveri dovettero essere scattate, prima che i corpi fossero rimossi, solo alloradopo Beatoaverlo fatto fu libero di riprendere le altre viste interne ed esterne dei forti. Negli album dell'epoca queste fotografie sono ordinate in modo da ricreare la sequenza della battaglia<ref>{{Cita|Harris 1999}}.</ref>.
 
Le immagini di Beato dei cinesi morti - non fotografò mai corpi di britannici o francesi - e la sua maniera di produrle rivelano gli aspetti [[ideologia|ideologici]] del suo fotogiornalismo. Il dottor David F. Rennie, membro della spedizione, annotò nelle sue memorie della campagna: «Camminai sugli spalispalti del lato occidentale. Questi erano fitti di cadaveri - nell'angolo nord-occidentale ne giacevano tredici in gruppo attorno a un cannone. Il signor Beato era lì grandemente eccitato, definendo il gruppo come "bello" e pregando di non interferire fino a che non avesse potuto perpetuarloimmortalarlo con il suo apparato fotografico, cosa che portò a termine in pochi minuti…"<ref>citato{{Cita testo|autore=D.F. Rennie|titolo=The British Arms in North China and Japan: Peking 1860; Kagoshima 1862|città=London|editore=John Murray|anno=1864|p=112}} citato su {{Cita|Griffiths}}.</ref>. Le fotografie che ne risultarono sono una potente rappresentazione del trionfo militare e del potere [[imperialismo|imperialista]] britannico, perlomeno per gli acquirenti delle sue foto: soldati britannici, amministratori coloniali, mercanti e turisti. Nel [[Regno Unito]] le immagini di Beato vennero utilizzate per giustificare la guerra dell'oppio (e altre guerre coloniali) e contribuirono a plasmare l'opinione pubblica sulle culture orientali.
 
=== Il Palazzo d'Estate ===
[[ImmagineFile:Belvedere of the God of Literature, Summer Palace.jpg|thumb|300pxupright=1.4|Belvedere del dio della letteratura, Palazzo d'Estate, prima della sua distruzione]]
Appena fuori Pechino Beato scattò fotografie del [[Antico Palazzo d'Estate|Palazzo d'Estate]], ''Yiheyuan'' (letteralmente "Giardino dell'armonia coltivata"), una proprietà privata dell'[[imperatori della Cina|imperatore]] della Cina]] che comprendeva padiglioni, templi, un grande lago artificiale e giardini. Alcune di queste fotografie, scattate tra il [[6 ottobre|6]] e il [[18 ottobre]] [[1860]], sono immagini uniche di palazzi che vennero saccheggiati e incendiati dalla Prima Divisione Britannica per ordine di [[James Bruce|lord Elgin]] come rappresaglia contro la tortura e uccisione di venti membri di un gruppo diplomatico Alleato. Tra le ultime fotografie scattate da Beato in Cina in questo periodo ci sono ritratti di [[Thomas Bruce, VII conte di Elgin|Lord Elgin]], arrivato a Pechino per firmare la [[convenzione di Pechino]] e del [[principe Kung]] che firmò in rappresentanza dell'imperatore [[Xianfeng imperatore di Cina|Xianfeng]].
 
Beato ritornò in Inghilterra nel novembre 1861 e durante l'inverno vendette quattrocento sue fotografie dell'India e della Cina a [[Henry Hering]], un fotografo di ritratti commerciali londinese. Hearing li fece duplicare e li rivendette. Quando furono vendute per la prima volta furono offerte a 7 scellini per ogni foto, mentre la serie completa dell'India venne venduta a 54 sterline e quella completa della Cina a 37 sterline. Per mettere questo dato in prospettiva si tenga conto che nel 1867 il reddito procapite medio in Inghilterra nel Galles era ''aumentato'' fino a 32 sterline l'anno.
 
== Giappone ==
Nel [[1863]] Beato si era spostato a [[Yokohama]] in [[Giappone]], unendosi a [[Charles Wirgman]], che vi era arrivato nel 1861. I due, negli anni [[1864]] - [[1867]], formarono una società chiamata "“Beato & Wirgman, Artists and Photographers". Wirgman produsse nuovamente illustrazioni derivate dalle fotografie di Beato, mentre Beato fotografò alcuni degli schizzi e altri lavori di Wirgman. Le fotografie giapponesi di Beato includono ritratti, panorami, vedute cittadine e una serie di fotografie che documentano le scene e i siti lungo la strada del [[Tōkaidō (strada)|Tokaido]], quest'ultima serie che richiama gli [[ukiyo-e]] di [[Hiroshige]] e [[Hokusai]]. Questo fu un momento significativo per fotografare il Giappone, poiché l'accesso agli stranieri al Paese (e al suo interno) era grandemente controllato e limitato dallo [[shogunshōgun]]ato. Le immagini di Beato sono rimarchevoli non solo per la loro qualità, ma per la rarità di viste fotografiche del [[periodo Edo]].
 
[[ImmagineFile:Satsuma-samurai-during-boshin-war-period.jpg|thumb|300pxupright=1.4|Samurai del clan Satsuma durante la [[guerra Boshin]], ([[1868]]-[[1869]])]]
Mentre si trovava in Giappone Beato fu molto attivo. Nel settembre 1864 fu un fotografo ufficiale della spedizione militare a [[BombardamentoCampagna di Shimonoseki|spedizione militare a Shimonoseki]]. Negli anni successivi produsse diverse viste di [[Nagasaki]] e dei suoi dintorni. Dal [[1866]] fu spesso caricaturato (gentilmente) sul ''[[Japan Punch]]'', fondato e curato da Wirgman. Quando nell'ottobre 1866 un incendio distrusse la maggior parte di Yokohama, Beato perse il suo studio e i suoi negativi e trascorse i due anni successivi lavorando vigorosamente per rimpiazzare il materiale. Il risultato furono due volumi di fotografie ''Native Types'', contenenti 100 ritratti e lavori di genere e ''Views of Japan'', contenenti 98 panorami e viste cittadine. Beato colorò a mano molte fotografie in studio, applicando con successo alla fotografia europea le raffinate tecniche giapponesi dell'[[acquerello]] e della [[xilografia]]. Dal [[1869]] al [[1877]], non più in società con Wirgman, gestì un suo proprio studio a Yokohama, chiamato "F. Beato & Co., Photographers" con un assistente chiamato H. Woolett, quattro fotografi e quattro artisti giapponesi. Probabilmente [[Kusakabe Kinbei]] fu tra gli artisti-assistenti prima di diventare fotografo in proprio. Beato collaborò con [[Ueno Hikoma]] e altri, forse insegnando la fotografia al barone [[Raimund von Stillfried]].
 
Nel [[1871]] Beato fu il fotografo ufficiale della [[Spedizione navale statunitense in Corea del 1871Sinmiyangyo|spedizione navale statunitense]] dell'ammiraglio [[Christopher Raymond Perry Rodgers|Rodgers]] in [[Corea]]. Le viste riprese da Beato in questo viaggio sono tra le prime foto confermate delle foto del Paese e dei suoi abitanti.
 
Mentre si trovava in Giappone, Beato non limitò le sue attività alla fotografia, ma intraprese anche diverse avventure finanziarie. Tra le altre cose possedette terreni e diversi studi, fu un consulente immobiliare, possedette interessi finanziari nel Grand Hotel di Yokohama e fu commerciante di tappeti di importazione e di borsette da donna. Comparve diverse volte in tribunale, sia come difensore, sia come accusato che come testimone. Il [[6 agosto]] [[1873]] venne nominato [[Console Generale]] per la Grecia in Giappone.
 
Nel [[1877]] Beato vendette la maggior parte delle sue foto alla ditta [[Stillfried & Andersen]], che si trasferì nel suo studio. A loro volta Stillfried & Andersen le vendettero a [[Adolfo Farsari]] nel [[1885]]. Dopo la vendita a Stillfried & Andersen, Beato apparentemente si ritirò per alcuni anni dalla fotografia concentrandosi sulle sue carriere parallele di speculatore finanziario e commerciante. Il [[29 novembre]] [[1884]] Beato lasciò il Giappone, arrivando infine a [[PortPorto Said]] in Egitto. In un giornale giapponese venne riportato che aveva perso tutto il suo denaro alla borsa dei cambi dell'argento di Yokohama.
 
== Ultimi anni ==
[[ImmagineFile:Hman Kyaung Mandalay.jpg|thumb|300pxupright=1.4|La Pagoda d'Argento della Regina, [[Mandalay]], [[1889]] circa]]
Dal [[1884]] al [[1885]] Beato fu il fotografo ufficiale della spedizione condotta dal barone (e futuro visconte) [[Garnet Wolseley]] a [[Khartoum]] in [[Sudan]] in soccorso del generale [[Charles George Gordon]]. Nessuna delle fotografie scattate da Beato in Sudan è giunta fino ai nostri giorni.
 
Nel [[1886]], ritornato per un breve periodo nel [[Regno Unito]], Beato tenne delle lezioni sulle tecniche fotografiche alla [[London and Provincial Photographic Society]]. Ma nel [[1888]] era nuovamente in Asia a fotografare, questa volta in [[Birmania]], dove dal [[1896]] gestì uno studio fotografico (chiamato "The Photographic Studio") così come un commercio di mobili e curiosità in [[Mandalay]], con una sede secondiaria a [[Rangoon]]. Esempi del suo catalogo postale - contenticontenenti foto delle mercanzie offerte scattate da Beato - sono in possesso di almeno due collezioni fotografiche. Le informazioni sui suoi ultimi anni sono vaghe quanto quelle dei suoi primi anni; Beato potrebbe aver lavorato o meno dopo il [[1899]], ma nel gennaio [[1907]] la sua compagnia "F. Beato Ltd" venne liquidata.
 
Trasferitosi a Firenze, vi muore nel 1909.
 
== Beato e la fotografia ==
La fotografia del [[XIX secolo]] spesso mostra le limitazioni della tecnologia usata, ma Felice Beato riuscì a lavorare con successo e anche a trascendere queste limitazioni. Produsse soprattutto [[stampa all'albumina|stampe all'albumina]] da lastre in vetro al [[collodio umido]]. A parte le considerazioni estetiche, i lunghi tempi di esposizione necessari per questo processo devono essere stati un ulteriore stimolo per Beato per inquadrare e posizionare accuratamente i soggetti delle sue fotografie. Oltre ai ritratti, spesso mise in posa gli abitanti locali in modo tale da far risaltare i soggetti architetturali o topografici delle sue immagini; ma a volte le persone (e altri oggetti in movimento) sono rese come una massa indistinta o scompaiono del tutto a causa dei lunghi tempi di esposizione. Questa è una caratteristica comune delle fotografie del XIX secolo.
 
Come altri fotografi commerciali Beato spesso produsse copie dei suoi originali. L'originale veniva rifotografato producendo un secondo negativo dal quale produrre ulteriori stampe. Gli spilli utilizzati per fermare l'originale sono alle volte visibili nelle copie. Nonostante le limitazioni di questo metodo, tra cui la perdita di dettagli e la degradazione di altri elementi fotografici, era un modo efficace ed economico per duplicare le immagini.
 
Beato fu un pioniere delle tecniche di colorazione a mano delle fotografie e della realizzazione di panorami. Potrebbe aver iniziato a colorare a mano le fotografie su suggerimento di Wirgman o potrebbe aver visto le fotografie colorate a mano dei suoi soci [[Charles Parker (fotografo)|Charles Parker]] e [[William Parke Andrew]]<ref>{{Cita|Bennett 1996, |p. 39}}.</ref>. Qualunque sia stata l'ispirazione i panorami colorati di Beato sono delicati e naturali e i suoi ritratti colorati, sebbene presentino tinte più forti rispetto ai panorami sono anch'essi eccellenti.<ref>Bennett cita e risassumeriassume la valutazione del collezionista Henry Rosin delle fotografie colorate a mano di Beato., vedi {{Cita|Bennett 1996, |p. 43;}} e {{Cita|Robinson, |p. 48}}.</ref>. Oltre alla produzione di viste a colori, Beato lavorò sulla rappresentazione di grandi soggetti, in modo da dare un'idea della loro vastità. Tutta la carriera di Beato è segnata da spettacolari panorami, che produsse scattando e unendo esposizioni contigue di uno stesso paesaggio, ricreando pertanto una vista molto larga orizzontalmente. La versione completa del panorama di [[Beitang|Pehtang]] comprende nove fotografie unite insieme quasi perfettamente per una lunghezza totale di 2,5 metri.
 
[[ImmagineFile:Panorama of Edo.jpg|thumb|600pxupright=2.7|center|PanoramaFoto panoramica di [[Edo (città)|Edo]] (ora [[Tokyo]]), [[1865]] o [[1866]]., Cinqueformata stampe alldall'albuminaunione unitedi percinque formarestampe un panorama.all'albumina]]
{{clear}}
 
Le firme che condivise con suo fratello non sono state l'unica difficoltà nell'attribuzione delle immagini di Felice Beato. Quando Stillfried & Andersen comprarono le fotografie di Beato seguirono la comune pratica dei fotografi commerciali del XIX secolo di rivendere le fotografie sotto il proprio nome. Questi (e altri) alterarono le immagini di Beato aggiungendo numeri, nomi e altre iscrizioni associate con la loro ditta nei negativi o nella stampa o sulla montatura. Stillfried & Andersen produssero copie colorate a mano di molte immagini non colorate da Beato. Tutti questi fattori hanno fatto erroneamente attribuire molte fotografie di Beato a Stillfried & Andersen. Fortunatamente Beato scrisse didascalie sul retro delle stampe di molte sue fotografie, con grafite o inchiostro. Quando queste fotografie sono montate le didascalie possono ancora essere viste attraverso il fronte dell'immagine eed essere lette con l'ausilio di uno specchio. Per cui oltre ad aiutare nella datazione e nell'identificazione del soggetto dell'immagine, queste didascalie forniscono un metodo per attribuire queste fotografie a Beato.
 
== Note ==
<references/>
 
==Altri progettiBibliografia ==
* {{Cita testo|titolo=Antonio e Felice Beato|città=Venezia|editore=[[Ziva Kraus#Ikona Photo Gallery|Ikona Photo Gallery]]|anno=1983}}
{{interprogetto|commons=Category:Felice Beato}}
* {{Cita testo|autore=Michèle Auer|autore2=Michel Auer|titolo=Encyclopédie internationale des photographes de 1839 à nos jours/Photographers Encyclopaedia International 1839 to the Present|città=Hermance|editore=Editions Camera Obscura|anno=1985|lingua=fr|cid=Auer e Auer}}
* {{Cita web|url=http://www.art-antiques.ch/exhibitions/2003/photograph/artist/Beato/index.html|titolo=Bachmann Eckenstein Art & Antiques|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060211100602/http://www.art-antiques.ch/exhibitions/2003/photograph/artist/Beato/index.html|dataarchivio=11 febbraio 2006|lingua=en}}
* {{Cita testo|curatore=Melissa Banta|curatore2=Susan Taylor|titolo=A Timely Encounter: Nineteenth-Century Photographs of Japan|città=Cambridge|editore=Peabody Museum Press|anno=1988|lingua=en}}
* {{Cita testo|autore=Terry Bennett|titolo=Early Japanese Images|città=Rutland|editore=Charles E. Tuttle Company|anno=1996|lingua=en|cid=Bennett1996}}
* {{Cita testo|autore=Terry Bennett|titolo=Korea: Caught in time|città=Reading|editore=Regno Unito, Garnet Publishing Limited|anno=1997|lingua=en|postscript=nessuno|cid=Bennett}}, un estratto presente su {{Cita web|url=http://www.old-japan.co.uk/article_korea.html|titolo=Felice Beato and the United States Expedition to Korea of 1871|sito=Old Japan|accesso=14 giugno 2016|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20040811052436/http://www.old-japan.co.uk/article_korea.html|dataarchivio=11 agosto 2004}}
* {{Cita libro|autore=Terry Bennett|titolo=History of Photography in China, 1842–1860|città=London|editore=Bernard Quaritch|anno=2009|ISBN 0-9563012-0-7|lingua=en|cid=Bennett2009}}
* {{Cita testo|autore=Geoffrey Best|titolo=Mid-Victorian Britain, 1851-75|città=Londra|editore=Fontana Press|anno=1971|lingua=en}}
* {{Cita testo|curatore=Eve Blau|curatore2=Edward Kaufman|titolo=Architecture and Its Image: Four Centuries of Architectural Representation, Works from the Collection of the Canadian Centre for Architecture|città=Montréal|editore=Centre Canadien d'Architecture/Canadian Centre for Architecture|anno=1989|lingua=en}}
* {{Cita testo|curatore=William L. Broecker|titolo=International Center of Photography Encyclopedia of Photography|città=New York|editore=Pound Press, Crown Publishers|anno=1984|lingua=en|cid=Broecker}}
* {{Cita web|url=https://www.brown.edu/Facilities/University_Library/collections/askb/beato/beato.html|editore=Brown University Library|titolo=Anne S. K. Brown Military Collection: Photographic views of Lucknow taken after the Indian Mutiny|accesso=15 giugno 2016|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080317194657/http://www.brown.edu/Facilities/University_Library/collections/askb/beato/beato.html|dataarchivio=17 marzo 2008}}
* {{Cita libro|url=http://www.cca.qc.ca/collectionenligne/fiches/fiches15.asp?ID=Beato%2C+Felice&origineObject=PH1979:0482:001-002&ficheType=2&langue=2|editore=Canadian Centre for Architecture|titolo=Collections Online, s.v. "Beato, Felice"|accesso=15 giugno 2016|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090524074758/http://www.cca.qc.ca/collectionenligne/fiches/fiches15.asp?ID=Beato%2C+Felice&origineObject=PH1979%3A0482%3A001-002&ficheType=2&langue=2|dataarchivio=24 maggio 2009|urlmorto=sì}}
* {{Cita web|url=http://www.cca.qc.ca/collectionenligne/fiches/fiches15.asp?id=31889&ficheType=1&langue=2|editore=Canadian Centre for Architecture; Collections Online|titolo="Panorama of Edo (now Tokyo)", PH1981:0809:001-005|lingua=en|accesso=15 giugno 2016||urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090524074830/http://www.cca.qc.ca/collectionenligne/fiches/fiches15.asp?id=31889&ficheType=1&langue=2|dataarchivio=24 maggio 2009}}
* {{Cita testo|autore=John Clark|titolo=Japanese Exchanges in Art, 1850s to 1930s with Britain, continental Europe, and the USA: Papers and Research Materials|città=Sydney|editore=Power Publications|anno=2001}}
* {{Cita testo|autore-capitolo=John Clark|autore-capitolo2=John Fraser|autore-capitolo3=Colin Osman|capitolo=A revised chronology of Felice Felix Beato (1825/34?–1908?)|titolo=Japanese Exchanges in Art, 1850s to 1930s with Britain, Continental Europe, and the USA, Papers and Research Materials|città=Sydney|editore=Power Publications|anno=2001|lingua=en|cid=Clark, Fraser e Osman}}
* {{Cita libro|autore=Vidya Dehejia|etal=s|titolo=India through the Lens: Photography 1840-1911|città=Washington D.C.|editore=Freer Gallery of Art and Arthur M. Sackler Gallery; Ahmedabad: Mapin Publishing; Munich, Prestel|anno=2000|lingua=en}}
* {{Cita testo|curatore=John Hannavy|titolo=Encyclopedia of Nineteenth-Century Photography|editore=Routledge|città=New York e Londra|anno=2008|isbn=978-0-415-97235-2|lingua=en|cid=Hannavy}}
* {{Cita libro|autore-capitolo=Sebastian Dobson|capitolo='I been to keep up my position': Felice Beato in Japan, 1863-1877|titolo=Reflecting Truth: Japanese Photography in the Nineteenth Century|curatore=Nicole Coolidge Rousmaniere|curatore2=Mikiko Hirayama|città=Amsterdam|editore=Hotei Publishing|anno=2004|lingua=en|cid=Dobson}}
* {{Cita libro|autore-capitolo=Sebastian Dobson|capitolo=Yokohama Shashin|titolo=Art & Artifice: Japanese Photographs of the Meiji Era&nbsp;– Selections from the Jean S. and Frederic A. Sharf Collection at the Museum of Fine Arts, Boston|città=Boston|editore=MFA Publications|anno=2004|lingua=en}}
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* {{Cita testo|autore=Helmut Gernsheim|titolo=The Rise of Photography: 1850-1880: The Age of Collodion|città=Londra|editore=Thames and Hudson|anno=1988|lingua=en}}
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* {{Cita libro|autore=Ezio Gray|titolo=Le terre nostre ritornano... Malta, Corsica, Nizza|città=Novara|editore=De Agostini Editoriale|anno=1943|cid=Gray|OCLC=22249643}}
* {{Cita testo|autore=David Harris|titolo=Of Battle and Beauty: Felice Beato's Photographs of China|città=Santa Barbara|editore=[[Santa Barbara Museum of Art]]|anno=1999|lingua=en|cid=Harris}}
* {{Cita testo|autore=Anne Lacoste|titolo=Felice Beato: A Photographer on the Eastern Road|città=Los Angeles|editore=J. Paul Getty Museum|anno=2010|ISBN=1-60606-035-X|cid=Lacoste}}
* {{Cita testo|autore=Jim Masselos|autore2=Narayani Gupta|titolo=Beato's Delhi 1857, 1997|città=Delhi|editore= Ravi Dayal|anno=2000|lingua=en}}
* {{cita web|url=http://oldphoto.lb.nagasaki-u.ac.jp/en/list.php?req=1&target=Beato|editore=Nagasaki University Library|titolo=Japanese Old Photographs in Bakumatsu-Meiji Period, s.v. "F. Beato"|lingua=en, ja|accesso=16 giugno 2016}}
* {{Cita web|url=http://digitalgallery.nypl.org/nypldigital/dgkeysearchresult.cfm?word=Beato%2C%20Felice&s=3&notword=&f=4&cols=4|editore=The New York Public Library|titolo=Beato, Felice|accesso=16 giugno 2016|lingua=en}}
* {{Cita testo|autore-capitolo=Colin Osman|capitolo=Invenzione e verità sulla vita di Felice Beato|titolo=Felice Beato: Viaggio in Giappone, 1863-1877|curatore=Claudia Gabriele Philipp|città=Milano|editore=Federico Motta|anno=1991|posizione=p. 17, fig. 14}}
* {{Cita libro|autore=Bahattin Oztuncay|titolo=James Robertson: Pioneer of Photography in the Ottoman Empire|città=Istanbul, Eren|anno=1992|pp=24-26|cid=Oztuncay}}
* {{Cita libro|autore=Richard Pare|titolo=Photography and Architecture: 1839-1939|città=Montréal e New York|editore=Centre Canadien d'Architecture/Canadian Centre for Architecture, Callaways Editions|anno=1982|lingua=en|cid=Pare}}
* {{Cita libro|autore=Nissan N. Perez|titolo=Focus East: Early Photography in the Near East, 1839-1885|città=New York|editore=Harry N. Abrams|anno=1988|lingua=en}}
* {{Cita web|url=http://hearstmuseum.berkeley.edu/exhibitions/photo/beato.html|editore=Phoebe A. Hearst Museum of Anthropology|sito=The World in a Frame: Photographs from the Great Age of Exploration, 1865-1915|titolo=Felice Beato|accesso=16 giugno 2016|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130318152119/http://hearstmuseum.berkeley.edu/exhibitions/photo/beato.html|dataarchivio=18 marzo 2013}}
* {{Cita web|url=http://www.frontlineonnet.com/fl1815/18150640.htm|autore=Ram Rahman|titolo=Camera Indica: Photography as history and memory in the 19th century|giornale=Frontline|volume=18|numero=15|data=21 luglio - 3 agosto 2001|accesso=16 giugno 2016|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120204071418/http://www.frontlineonnet.com/fl1815/18150640.htm|dataarchivio=4 febbraio 2012}}
* {{Cita libro|autore=Carsten Rasch|titolo=Felice Beato and his Photography|città=Hamburg|anno=2014|lingua=en}}
* {{Cita libro|autore-capitolo=Bonnell D. Robinson|capitolo=Transition and the Quest for Permanence: Photographer and Photographic Technology in Japan, 1854 - 1880s|titolo=A Timely Encounter: Nineteenth-Century Photographs of Japan|curatore= Melissa Banta|curatore2=Susan Taylor|città=Cambridge |editore=Peabody Museum Press|anno= 1988|cid=Robinson}}
* {{Cita libro|autore=Naomi Rosenblum|titolo=A World History of Photography|url=https://archive.org/details/worldhistoryofph0000rose|città=New York|editore=Abbeville Press|anno=1984|lingua=en|cid=Rosenblum}}
* {{Cita libro|curatore=Jane Turner|titolo=The Dictionary of Art|url=https://archive.org/details/dictionaryofart0029unse|volume=3|città=New York|editore=Grove|anno=1996|lingua=en}}
* {{Cita web|url=https://www.getty.edu/vow/ULANFullDisplay?find=beato&role=&nation=&prev_page=1&subjectid=500002985|sito=Union List of Artists Names|titolo=Beato, Felice|editore=The J. Paul Getty Trust|accesso=16 giugno 2016|lingua=en}}
* {{Cita libro|autore=Louis Vaczek|autore2=Gail Buckland|titolo=Travelers in Ancient Lands: A Portrait of the Middle East, 1839–1919|città=Boston|editore=NYGS|anno=1981|ISBN=0-8212-1130-7|lingua=en|cid=Vaczek e Buckland}}
* {{Cita libro|autore=Italo Zannier|titolo=Verso oriente: Fotografie di Antonio e Felice Beato|città=Firenze|editore=Alinari|anno=1986}}
* {{Cita libro|titolo = Early War Photographs|autore = Hodgson, Pat|wkautore = |curatore = New York Graphic Society|traduttore = |illustratore = |altri = |url = https://archive.org/details/EarlyWarPhotographs|editore = |città = Boston|anno = 1974|lingua = en|annooriginale = |volume = |opera = |edizione = |capitolo = |url_capitolo = |p = |pp = |posizione = |ISBN = |LCCN = |DOI = |OCLC = |id = |cid = |citazione = |accesso = |urlarchivio = |dataarchivio = |urlmorto = }}
 
== BibliografiaVoci correlate ==
* [[Corfioti italiani]]
* ''Antonio e Felice Beato''. Venezia, [[Ziva_Kraus#Ikona_Photo_Gallery|Ikona Photo Gallery]], 1983.
* [[Fotografia]]
* Auer, Michèle, and Michel Auer. ''Encyclopédie internationale des photographes de 1839 à nos jours/Photographers Encyclopaedia International 1839 to the Present''. Hermance, Editions Camera Obscura, 1985.
* [[Fotografia in Cina]]
* [http://www.art-antiques.ch/exhibitions/2003/photograph/artist/Beato/index.html Bachmann Eckenstein Art & Antiques], citato 3 aprile 2006.
* [[Museo nazionale Alinari della fotografia]]
* Banta, Melissa, and Susan Taylor, eds. ''A Timely Encounter: Nineteenth-Century Photographs of Japan''. Cambridge, Massachusetts, Peabody Museum Press, 1988.
* [[Storia della fotografia]]
* Bennett, Terry. ''Early Japanese Images''. Rutland, Vermont, Charles E. Tuttle Company, 1996.
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* Oztuncay, Bahattin. ''James Robertson: Pioneer of Photography in the Ottoman Empire''. Istanbul, Eren, 1992, p.&nbsp;24-26.
* Pare, Richard. ''Photography and Architecture: 1839-1939''. Montréal, Centre Canadien d'Architecture/Canadian Centre for Architecture; New York, Callaways Editions, 1982.
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* Turner, Jane, ed. ''The Dictionary of Art'', vol. 3 New York, Grove, 1996.
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* [http://www.vintageworks.net/search/result_list.php/256/Robertson%2C+James+and+Beato%2C+Felice Vintage Works, Ltd., s.v. "Robertson, James and Beato, Felice"], visitato 3 aprile 2006.
* Zannier, Italo. ''Verso oriente: Fotografie di Antonio e Felice Beato''. Florence, Alinari, 1986.
 
==Voci correlateAltri progetti ==
{{interprogetto}}
*[[Italo-greci]]
*[[Fotografia]]
*[[Storia della fotografia]]
*[[Museo nazionale Alinari della fotografia]]
 
==Collegamenti esterni==
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