Liuto: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|la famiglia di strumenti musicali|[[Liuti]]}}
Con il termine '''liuto''' si intende sia lo strumento musicale sia, secondo la [[classificazione organologica]], la particolare famiglia di [[strumenti musicali|strumenti cordofoni]] composti da un manico sul quale l'esecutore preme con le dita le corde nelle posizioni opportune, e da una [[cassa armonica]].
{{F|strumenti musicali|febbraio 2010}}
{{Strumento musicale
|Nome =
|Immagine = Renaissance laute, Lautenbau (by blackbiird, 2006-08-08).jpg
|Didascalia = Copia di un liuto rinascimentale
|Data di invenzione = Antichità
|Inventore = <!-- nome dell'inventore (solo se noto) -->
|Origine geografica = Medio oriente
|Codice classificazione = lut
|Utilizzo 1 = medievale
|Utilizzo 2 = rinascimentale
|Utilizzo 3 = barocca
|Utilizzo 4 =
|Utilizzo 5 = <!-- ambito musicale di utilizzo -->
|Utilizzo 6 = <!-- ambito musicale di utilizzo -->
|Utilizzo 7 = <!-- ambito musicale di utilizzo -->
|Utilizzo 8 = <!-- ambito musicale di utilizzo -->
|Utilizzo 9 = <!-- ambito musicale di utilizzo -->
|Utilizzo 10 = <!-- ambito musicale di utilizzo -->
|Estensione =
|Progenitore = [[Oud]]
|Discendente = [[Vihuela]]
|Ascolto =
|Didascalia ascolto =
}}
Il '''liuto''' (in lingua francese ''luth'', in inglese ''lute'') è uno strumento a corde arabo, barocco o rinascimentale, che appartiene all'omonima famiglia dei [[liuti]]. Tale famiglia di strumenti trova larga diffusione in tutto il mondo.
 
== Etimologia ==
A seconda del modo utilizzato per produrre il suono dalle corde, si distinguono i liuti ad arco, nei quali le corde sono sfregate da un [[archetto]] ([[violino]], [[Viola (strumento musicale)|viola]]...) dai liuti a plettro, nei quali le corde sono pizzicate dal [[plettro]] o dalle unghie dell'esecutore ([[chitarra]], [[mandolino]]...). <br>
Il liuto, o làuto, dal latino "lautus" è uno strumento principale del [[Rinascimento]], fu portato in [[Europa]] in epoca medievale dagli Arabi<ref>
I liuti, siano essi ad arco o a plettro, si possono anche classificare, in base al manico, in ''corti'' e ''lunghi''. La conseguenza è che nei liuti lunghi si ha a disposizione su una sola corda, una sequenza di note maggiore che non sui liuti corti; pertanto sui liuti lunghi si possono eseguire contemporaneamente sia la [[melodia]], suonata su una corda, che l'[[accompagnamento]], suonato sulle altre corde. Cosa che invece è fortemente limitata, se non impossibile, sui liuti corti.
 
I primi liuti arabi erano montati con sole 4 corde di fili di seta da qui la parola chitarra dal persiano "chahar" quattro e "tar" corda, infatti anche le prime chitarre medievali avevano quattro corde, poi fu la volta della [[quinterna]] a cinque corde.
== Storia dei liuti ==
[[Immagine:ReinassanceLute.jpg|thumb||200px|right|Una ricostruzione di un liuto del Rinascimento]]
Si ha prova dell'esistenza di strumenti musicali del genere dei liuti sin dall'antico [[Egitto]]. Il liuto, come lo si conosce oggi (cassa armonica convessa a forma di pera costruita con doghe incollate) appare presumibilmente intorno al [[IX secolo]] in [[Arabia]]. Anzi è proprio il nome a tradirne l'origine: il termine "liuto" deriva infatti, attraverso varie forme ("lauto", "leuto"...) dall'arabo ''[[oud|al oud]]''. <br>
Dall'Arabia il liuto fu portato, fra il [[XII secolo|XII]] ed il [[XIII secolo|XIII secolo]] in [[Spagna]] e da qui nel resto d'[[Europa]], dove lo strumento venne perfezionato sia nella tecnica costruttiva che in quella esecutiva (si abbandonò l'uso arabo del plettro per privilegiare l'esecuzione con le dita, più ricca ed espressiva). <br>
Nel periodo di massima diffusione ([[XVI secolo|sec. XVI]]), il liuto constava di 5 corde doppie più una, la più acuta, singola, accordate per terze o per quarte. Inoltre la necessità di disporre, negli ensemble di liuto, di strumenti a cui affidare le parti gravi dell'accompagnamento, portò allo sviluppo dell'[[arciliuto]], di dimensioni più grandi e con un numero di corde maggiore.<br>
Come per molti strumenti musicali, il liuto cadde in disuso dapprima in Spagna, sostituito dalla [[vihuela]], e poi nel resto del continente ([[XVIII secolo|sec. XVIII]]). <br>
Attualmente il liuto sta vivendo una fase di riscoperta grazie al rinnovato interesse che il pubblico prova per la musica antica, soprattutto in [[Inghilterra]], paese dal quale provengono i maggiori e più apprezzati liutisti moderni:
* [[Diana Poulton]]
* [[Robert Spencer]]
* [[Julian Bream]]
* [[Hopkinson Smith]]
* [[James Tyler]]
* [[Anthony Rooley]]
 
Il liuto si diffuse inizialmente attraverso i territori europei conquistati dagli Arabi: Sicilia e gran parte della Spagna.</ref>, che esportarono anche il termine: ''al [[Oud|‘ūd]]'' (العود, ''‘ūd''=''legno'')<ref>Gianfranco Lotti suggerisce che questo termine fosse derogativo perché ogni musica strumentale fu vietata nei primi secoli dell'Islam.</ref> divenuto ''liuto'' in italiano, ''laúd'' in spagnolo, ''luth'' in francese, ''lăută'' in romeno, ''lute'' in inglese, ''Laute'' in tedesco ecc. L'articolo ''al'' si [[Agglutinazione (linguistica)|agglutinò]] al sostantivo ''ud'', come nel portoghese ''alaúde'', mutando secondo le varianti linguistiche locali. In epoca rinascimentale non era ancora chiara l'etimologia della parola, tanto che [[Vincenzo Galilei]], padre di [[Galileo Galilei]] e noto per essere tra i più brillanti e attivi frequentatori della [[Camerata de' Bardi]], credeva che l'origine del termine fosse da ricercare nella completezza dello strumento, che essendo di grande estensione poteva intavolare l'intera gamma delle ''humanae voces'', comprendente sette esacordi (tre duri, due naturali e due molli, ma sempre formati dalle sei sillabe da UT a LA o viceversa), secondo la complessa teoria esacordale di origine medievale ([[solmisazione]]):
Altri liutisti moderni:
{{Citazione|Fu portato à noi questo nobilissimo strumento da [[Pannoni]], con il nome di Laut… volendoci con esso dinotare essere degli estremi suoni musicali capace… e tornando alla Timologia del Liuto, dico essere stati altri di parere, ch'egli fusse detto lauto; cioè sontuoso, magnifico, nobile, & splendido|Vincenzo Galilei, ''Dialogo della Musica Antica, et della Moderna'', Giorgio Marescotti, Firenze, 1581, pp. 146-147.}}
* [[Rolf Lislevand]]
 
* [[Paul O'Dette]]
== Classificazione ==
* [[Stephen Stubbs]]
{{S sezione|strumenti musicali}}
Un'altra{{Chiarire}} classificazione diffusa è quella di denominare i liuti in base alla lunghezza del manico. Si parla quindi di liuto a manico corto, per esempio il [[pipa (strumento musicale)|pipa]] cinese, o a manico lungo, quali lo [[shamisen]] giapponese, ľoud arabo, la [[çiftelia]], il bouzouki, gli strumenti della famiglia dei saz e così via.
 
== Accordatura del liuto ==
L'evoluzione del liuto portò alla costruzione di strumenti di [[diapason]] variabile, e con diverse [[Accordatura|accordature]] dovute anche al variare del numero di corde o di ordini di corde che possono variare da quattro a dodici.
 
Generalmente, il liuto rinascimentale a 6 ordini utilizzava l'accordatura della viola da gamba [[tenore]], con [[Intervallo (musica)|intervalli]] di quarta tra le corde, fatta eccezione per l'intervallo tra il terzo e il quarto ordine, che è di terza maggiore.
 
I liuti con più di 6 ordini di corde normalmente sono composti con l'aggiunta di ordini di corde più gravi, utilizzati a vuoto; in questo caso i primi sei ordini sono accordati normalmente, mentre le corde gravi possono essere accordate secondo i pezzi da eseguire (secondo la prassi esecutiva barocca raggruppati in suites della stessa tonalità).
 
Durante il [[XVII secolo]] vengono introdotte diverse variazioni di accordatura: in Francia si impone verso la fine del secolo l'accordatura in "re minore", con ordini gravi modificati a seconda della tonalità dei brani da eseguire.
 
{| border="1"
! Strumento !! Accordatura
|-
|Liuto rinascimentale a sei ordini di corde
|[[File:Accord luth renaissance.png|250px]]
|-
|Liuto rinascimentale a 8 ordini
|[[File:Accord 8 choeurs renaissance.png|300px]]
|-
|Liuto primo barocco a 10 ordini
|[[File:Accord luth prebaroque.png|350px]]
|-
|Liuto barocco a 13 ordini
|[[File:Accord luth baroque.png|400px]]
|}
 
== Storia del liuto ==
[[File:Lautenmacher-1568.png|thumb|Un liutaio nel suo laboratorio]]
[[File:Francesco Spinacino.png|upright=1.4|thumb|Prima pagina dell{{'}}''Intabolatura de lauto libro primo'' (1507) di [[Francesco Spinacino]]]]
Si ha prova dell'esistenza di strumenti musicali del genere dei liuti sin dall'antico [[Egitto]]. Il liuto, come lo si conosce oggi (strumento musicale a corde pizzicate, con cassa armonica convessa piriforme, costruita con doghe incollate) appare presumibilmente intorno al [[VI secolo]] in [[Asia Minore]].
Lo strumento fu portato in Europa dagli Arabi nel [[Medioevo]], dove raggiunse la massima diffusione nel [[XVI secolo]].
Il guscio del liuto, forse in origine ricavato da un unico blocco di legno, fu in seguito sempre costruito con doghe di legno. Il manico, è complanare alla tavola armonica: a esso è fissato, ortogonalmente, il cavigliere a spatola che è reclinato. Una serie di legacci di minugia divide il manico in otto o nove parti, dette tasti. Gli ordini di corde del liuto rinascimentale sono generalmente sei, tutte doppi, a eccezione di quella più acuta (cantino). L'accordatura varia secondo il tempo e il luogo, ma rispetta in genere questa successione: due quarte, una terza maggiore, due quarte. Lo strumento era suonato con un plettro o anche, per ottenere maggiore morbidezza e fluidità d'esecuzione, con le dita nude. La musica per liuto era scritta con un particolare sistema detto intavolatura. Nel XVII secolo il numero delle corde basse aumentò; il liuto giunse così ad avere sino a undici corde. Si ebbero allora vere e proprie famiglie di liuti, variamente accordati; a causa dell'aumentato numero delle corde basse il manico dello strumento fu allungato e vi si aggiunse un secondo cavigliere superiore, cui erano fissate le corde gravi, suonate a vuoto. Questi strumenti presero il nome di arciliuto, liuto attiorbato, e [[tiorba]].
 
Il repertorio a stampa della musica per liuto a noi pervenuta si estende dal 1507 (anno nel quale comparvero, a [[Venezia]] le prime intavolature dell'editore [[Ottaviano Petrucci]]) sino al 1770 circa. Il liuto occupò un posto di considerevole rilievo nella vita musicale, specie nel XVI sec., quando ebbe la stessa diffusione e la stessa versatilità d'impiego raggiunte nell'Ottocento dal pianoforte. Le fonti cinquecentesche comprendono sia composizioni originali per lo strumento (danze, quali pavane, gagliarde, passamezzi, saltarelli; ricercari, fantasie, variazioni; preludi di carattere improvvisatorio), sia molte trascrizioni di brani vocali, profani e sacri.
 
I più eminenti compositori di musica per liuto furono:
* in [[Italia]]: Vincenzo Capirola, [[Giovanni Ambrogio Dalza]], [[Francesco Spinacino]], [[Andrea Falconieri]], [[Giovanni Battista Dalla Gostena]], [[Simone Molinaro]], [[Francesco da Milano (compositore)|Francesco da Milano]], [[Pietro Paolo Borrono]], [[Giacomo Gorzanis]], [[Vincenzo Galilei]], [[Fabrizio Caroso]], [[Giovanni Antonio Terzi]], [[Giovanni Girolamo Kapsberger|Johann Hieronymus Kapsberger]], [[Alessandro Piccinini]], [[Giovanni Zamboni]];
* in [[Spagna]]: [[Luis de Milán]], [[Luys de Narváez]], [[Enríquez de Valderrábano]], [[Miguel de Fuenllana]];
* in [[Francia]]: [[Pierre Attaingnant]] (editore), [[Adrien Le Roy]], [[Guillaume Morlaye]], [[Alberto da Ripa]], [[Antoine Francisque]], [[Jean-Baptiste Bésard]], [[Robert Ballard]], [[Robert de Visée]];
* in [[Germania]]: [[Arnolt Schlick]], [[Hans Judenkünig]], [[Hans Neusidler|Hans]], [[Melchior Neusidler|Melchior]] e [[Konrad Neusidler]], [[Matthaüs Waisselius]] e [[Simon Gintzler]];
* in [[Inghilterra]], dove particolarmente sviluppata fu la composizione per canto e liuto: [[John Dowland|John]] e [[Robert Dowland]], [[Thomas Morley (compositore)|Thomas Morley]], [[Thomas Campion]], [[Daniel Batchelor]].
 
Nel [[XVII secolo]] la musica per liuto fu coltivata particolarmente in Francia e in Germania, mentre in Spagna e in Italia lo strumento cominciò a declinare, di fronte all'affermarsi della [[chitarra]] e del [[violino]]. Il repertorio comprende in questo periodo principalmente preludi e danze (allemande, correnti, sarabande, gighe, ecc.) composte prima separatamente e in seguito riunite in suites. Le personalità di maggior rilievo sono Denys Gaultier in Francia, Esaias Reusner, [[Adam Falckenhagen]] in Germania. In questo paese il liuto ebbe cultori anche nel XVIII sec.: tra essi emerge [[Sylvius Leopold Weiss]]; J. S. Bach scrisse quattro suites, due preludi e due fughe per liuto; Haydn alcune [[Cassazione (musica)|cassazioni]].
 
La necessità di disporre, negli ensemble di liuto, di strumenti a cui affidare le parti gravi dell'accompagnamento, portò in seguito allo sviluppo dell'[[arciliuto]], di dimensioni più grandi e con un numero di corde maggiore.
 
Come per molti strumenti musicali, il liuto cadde in disuso dapprima in Spagna, sostituito dalla [[vihuela]], e poi nel resto del continente ([[XVIII secolo]]).
 
== La fortuna musicale del liuto ==
[[File:Frans Hals - Luitspelende nar.jpg|left|thumb|[[Frans Hals]], Giovane suonatore di liuto girato a destra (1625), [[Museo del Louvre]], [[Parigi]]]]
Nonostante il [[timbro]] ed il volume di suono del liuto non permettessero altro che esecuzioni cameristiche, le sue doti di maneggevolezza, la sua capacità di suonare [[accordo (musica)|accordi]] composti da più di tre note, il suo suono breve, particolarmente adatto nelle esecuzione di musiche di danze e nell'accompagnamento del canto solista, fecero la fortuna e l'enorme popolarità di questo strumento. Si consideri inoltre, che molto spesso la musica per il liuto era scritta non sul [[pentagramma (musica)|pentagramma]] musicale o secondo le altre forme di notazione, ma su tabulati i quali riportavano segnate le corde dello strumento e i tasto da premere, che rendevano l'esecuzione ancora più semplice ed intuitiva, anche da parte di un pubblico non particolarmente preparato in materia musicale.<br>
Il liuto ebbe grande popolarità: il suo timbro dolce e la comoda leggerezza lo rendevano adatto sia per eseguire composizioni polifoniche, semplici o complesse, che per accompagnare il canto o la danza. Nonostante l'[[Volume (acustica)|intensità sonora]] piuttosto modesta, lo strumento si prestava alle occasioni musicali più svariate, adattandosi alle raffinate esecuzioni che si tenevano presso le corti nobiliari come alle giocose rappresentazioni da strada.
Le prime composizioni per liuto apparvero in [[Italia]], agli inizi del [[Anni 1500|'500]] ad opera di [[Francesco Spinacino]], [[Joan Ambrosio Dalza]] e di [[Franciscus Bossinensis]] e soprattutto [[Francesco da Milano]]. Si tratta per lo più di trascrizioni di opere [[polifonia|polifoniche]] vocali, ma anche danze in suites, [[frottola|frottole]] per una sola voce solita e ricercari.<br>
Sempre in quel periodo vanno ricordati [[Alberto da Ripa]], o da Mantova (noto in [[Francia]] come Albert de Rippe), [[Pietropaolo Borrono]], [[Giovanni Maria da Crema]], [[Giulio Cesare Barbetta]], [[Vincenzo Galilei]], [[Giacomo Gorzanis]].<br>
Il 600 in Italia vede il declino della popolarità del liuto, che vanta comunque una produzione di alta qualità da parte di diversi autori tra cui [[Giovanni Girolamo Kapsberger]].
In Francia, la cosiddetta età d'oro del liuto copre i primi 30 anni del '600, quando in Italia e Spagna la popolarità del liuto era stata eclissata dall'avvento degli strumenti a tastiera come il clavicembalo o da strumenti a corda più semplici come la chitarra barocca. I principali autori di questo periodo in Francia sono [[Denis Gaultier]], [[Ennemond Gaultier]], [[René Mesangeau]], [[Jacques Gallot]], [[Charles Mouton]], [[Robert de Visée]].
In Inghilterra il liuto acquista una grande popolarità e vede la composizione di musiche di alto livello ad opera di [[John Dowland]] e [[William Byrd]].
La stessa popolarità il liuto la godette anche in [[Germania]] dove si ebbe la produzione di una vasta letteratura anche dopo che lo strumento era caduto in disuso nel resto dell'Europa con la produzione di [[Sylvius Leopold Weiss]], e che colse l'interesse di [[Johann Sebastian Bach|Bach]] che compose due ''suites'' e trascrisse altre composizioni.
 
La musica per liuto era scritta su [[intavolatura]], un tipo di notazione che si serviva di cifre o lettere dell'alfabeto per indicare la posizione da tastare sulla corda, e quindi l'altezza del suono. I valori ritmici erano invece espressi dalle figure di valore, poste in corrispondenza delle lettere/numeri.
{{interprogetto|commons=Lute}}
[[File:Jan Steen 010.jpg|thumb|[[Jan Steen]], Autoritratto come suonatore di liuto]]
Le prime composizioni per liuto apparvero in [[Italia]], agli inizi del Cinquecento ad opera di [[Francesco Spinacino]], [[Joan Ambrosio Dalza]] e di [[Franciscus Bossinensis]] e soprattutto [[Francesco da Milano (compositore)|Francesco da Milano]]. Si tratta per lo più di trascrizioni di opere [[polifonia|polifoniche]] vocali, ma anche di danze, [[frottola|frottole]] e ricercari.
Sempre in quel periodo vanno ricordati [[Alberto da Ripa]], o da Mantova (noto in [[Francia]] come Albert de Rippe), [[Pietro Paolo Borrono]], [[Giovanni Maria da Crema]], [[Giulio Cesare Barbetta]], [[Vincenzo Galilei]], [[Giacomo Gorzanis]].
 
Il '600 in Italia vede il declino della popolarità del liuto, che vanta comunque una produzione di alta qualità da parte di diversi autori tra cui [[Giovanni Girolamo Kapsberger]].
{{classica}}
In Francia, la cosiddetta età d'oro del liuto copre i primi 30 anni del Seicento, quando in Italia e Spagna la popolarità del liuto era stata eclissata dall'avvento degli strumenti a tastiera come il clavicembalo o da strumenti a corda più semplici come la chitarra barocca. I principali autori di questo periodo in Francia sono [[Denis Gaultier]], [[Ennemond Gaultier]], [[René Mesangeau]], [[Jacques Gallot]], [[Charles Mouton]], [[Robert de Visée]].
In Inghilterra il liuto acquista una grande popolarità e vede la composizione di musiche di alto livello ad opera di [[John Dowland]].
La stessa popolarità il liuto la godette anche in [[Germania]] dove si ebbe la produzione di una vasta letteratura anche dopo che lo strumento era caduto in disuso nel resto dell'Europa con la produzione di [[Bernhard Johachim Hagen]], [[Rudolf Straube]], [[David Kellner]] e soprattutto [[Adam Falckenhagen]] e [[Sylvius Leopold Weiss]], e che colse l'interesse di [[Johann Sebastian Bach]] che compose due ''suites,'' trascrisse altre composizioni e nella ''Passione secondo Giovanni'' inserì un arioso e un'aria per tenore accompagnati da archi e liuto.
 
=== Elenco di alcune composizioni per liuto rinascimentale ===
[[categoria:Strumenti musicali]]
 
==== Italia ====
 
* ''Ricercare I'', Vincenzo Capirola (1474-?) ''The Capirola Lute Book'' 1516; Newberry Library [[Chicago]]
* ''Ricercare dal I al X'', Francesco Spinacino (ca.1470&nbsp;– ca.1507), ''Intavolatura per Liuto Libro 1''. [[Venezia]] (Petrucci) 1507.
* ''Fantasia'', [[Francesco da Milano (compositore)|Francesco da Milano]] (1497-ca.1543), ''Intavolatura di Liuto'', [[Venezia]] (Marcolini) 1536
* ''Fantasia X'', [[Simone Molinaro]] (1565-ca.1615), ''Intavolatura di Liuto'', [[Venezia]] (Amadino) 1599
* ''Saltarello – Ballo detto il Conte Orlando – Saltarello'', [[Simone Molinaro]] (1565-ca.1615), ''Intavolatura di Liuto'', [[Venezia]] (Amadino) 1599
* ''Moresca detta le Canarie '', Giulio Cesare Barbeta (1540-ca.1603), ''Intavolatura di Liuto'', [[Venezia]] (Gardano) 1585
* ''Lo spagnoletto – Il bianco fiore'', Cesare Negri (1535-?), ''Le gratie d'amore'', [[Milano]] (Pontio Erben e Piccaglia) 1601
* ''Aria del Gran Duca – La Cesarina – La Mutia – La ne mente per la gola – Gagliarda Manfredina – Ballo del Serenissimo Duca di Parma – Corenta'', [[Santino Garsi da Parma]] (22 febbraio 1542&nbsp;– 17 gennaio 1604)<ref>Deutsche Staatsbibliothek, [[Berlino]] Ms. 40032-40153</ref>
* ''La bataglia'', ''La Malvezza'', ''L'anconitano'', [[Marcantonio Del Pifaro]], ''Intabolatura de lauto'', Venezia (Gardane), 1546
 
==== Inghilterra ====
 
'''[[John Dowland]]''' (1562-1626)
* ''The King of Denmark's Galliard '', fonte: Robert Dowland, ''Varietie of Lute Lessons'', [[Londra]] 1610
* ''Lachrimae Antiquae Pavan''
* ''Fantasia'', fonte: Robert Dowland, ''Varietie of Lute Lessons'', [[Londra]] 1610
* ''My Lady Hunsdon's Puffe'', fonte: Robert Dowland, ''Varietie of Lute Lessons'', [[Londra]] 1610
* ''Melancholy Galliard''
* ''Mrs. Winter's Jump''
* ''Semper Dowland semper dolens''
* ''The Earl of Essex Galliard'', fonte: Robert Dowland, ''Varietie of Lute Lessons'', [[Londra]] 1610
* ''Forlorne Hope Fancy'',
'''Francis Cutting''' (ca.1600)
* ''Almain''
* ''[[Greensleeves]]''
* ''Walsingham''
* ''The Squirrel's Toy''
'''[[Thomas Morley (compositore)|Thomas Morley]]''' (1557-1634)
* ''Pavan''
 
==== Francia ====
 
'''[[Pierre Attaingnant]]''' (ca.1494-1552)
* ''Tant que vivray'' (Chanson), fonte: ''Tres breve et familier introduction'', [[Parigi]] 1529
* ''Basse dance "Sansserre"'', fonte: ''Dis-huit basses dances'', [[Parigi]] 1529
* ''Branle gay "C'est mon amy"'', fonte: ''Dis-huit basses dances'', [[Parigi]] 1529
* ''Basse dance "La Magdalena"'', fonte: ''Dis-huit basses dances'', [[Parigi]] 1529
* ''Destre amoureux'' (chanson), fonte: ''Tres breve et familier introduction'', [[Parigi]] 1529
* ''Haulberroys'', fonte: ''Dis-huit basses dances'', [[Parigi]] 1529
 
'''Adrien Le Roy''' (ca.1520-1598)
* ''Passemeze'', fonte: ''A brief and easye Instruction'' [[Londra]] 1568
 
'''Robert Ballard''' (ca.1575-1650)
* ''Entrée de Luth I-II-III'', fonte: ''Premier Livre de Luth'', [[Parigi]] 1611
* ''Courante'', fonte: ''Premier Livre de Luth'', [[Parigi]] 1611
* ''Branles de village'', fonte: ''Diverses Pieces mises sur le luth'', [[Parigi]] 1614
 
'''[[Jean-Baptiste Besard]]''' (ca.1567-ca.1625)
* ''Branle'', fonte: ''Thesaurus harmonicus'', [[Colonia (Germania)|Colonia]] 1603
* ''Gagliarda'', fonte: ''Thesaurus harmonicus'', Colonia 1603
* ''Branle gay'', fonte: Thesaurus harmonicus, Colonia 1603
* ''Gagliarda vulgo dolorata'', fonte: ''Thesaurus harmonicus'', Colonia 1603
 
==== Germania ====
 
'''[[Hans Neusidler]]''' (1508-1563)
* ''Der juden Tantz'', Ein newgeordent künstlich Lautenbuch [[Norimberga]] 1536
* ''Welscher tantz Wascha mesa'', Ein newgeordent künstlich Lautenbuch [[Norimberga]] 1536
 
'''Langravio [[Maurizio d'Assia]]''' (1572-1632)
* ''Pavane'', fonte: Robert Dowland, ''Varietie of Lute Lessons'', [[Londra]] 1610
 
'''Matthaus Waissed''' (1540-1602)
* ''Fantasia'', fonte: ''Lautenbuch'', [[Francoforte sul Meno]] 1592
* ''Deudtscher Tanz'', fonte: ''Lautenbuch'', [[Francoforte sul Meno]] 1592
 
'''Sebastian Ochsenkhun''' (1521-1574)
* ''Innsbruck, ich muss dich lassen'', fonte: ''Tabulaturbuch auff die Lauten'', [[Heidelberg]] 1558
 
==== Belgio e Paesi Bassi ====
 
'''Emanuel Adriaenssen''' (1550-1604)
* ''Fantasia'', fonte: ''Novum Pratum Musicum'', [[Anversa]] 1592
* ''Courante'', fonte: ''Novum Pratum Musicum'', [[Anversa]] 1584
* ''Branle simple de poictou'', fonte: ''Pratum Musicum II'' [[Anversa]] 1584
* ''Branle Englese'', fonte: ''Pratum Musicum'', [[Anversa]] 1584
 
'''[[Jan Pieterszoon Sweelinck]] ''' (1562-1621)
* ''Psalm 5'', fonte: Ms. Leiden, Bibl. Thysiana (ca.1620)
* ''Psalm 23'', fonte: Ms. Leiden, Bibl. Thysiana (ca.1620)
 
'''Nicolas Vallet''' (ca.1583-1642)
* ''Prelude'', fonte: ''Secretum Musarum'', [[Amsterdam]] 1615
* ''Galliarde'', fonte: ''Secretum Musarum'', [[Amsterdam]] 1615
* ''Slaep, soete, slaep'', fonte: ''Secretum Musarum'', [[Amsterdam]] 1615
 
== Discografia ==
* ''Musik fur Laute'' (Musica per liuto del [[Rinascimento]] in Italia, Francia, Inghilterra, Spagna, Germania, Polonia, Paesi Bassi) Liuto: Konrad Ragossnig&nbsp;– 4&nbsp;cd [[Archiv Produktion]] 1974 - 1976
* ''[[John Dowland]] – Robert Jones'', Liuto: Anthony Rooley, Soprano: Emma Kirkby Virgin 1991
* ''[[John Dowland]]'' Musica per liuto Vol.1 e 2 Liuto: Nigel North Naxos
* ''[[John Dowland]] Song from the Labyrinth'', Voce: [[Sting]], Liuto Edin Karamazov – [[Deutsche Grammophon]] 2006
* ''[[Simone Molinaro]] – Fantasie, Canzoni e Balli'', Paul O'Dette: liuto [[Harmonia Mundi]] 2001
* ''[[Francesco Spinacino]] – Intabolatura de leuto, libri I e II'', Massimo Marchese: liuto [[Tactus]] 2006
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Ian Harwood, A Brief History of the Lute, Richmond, Surrey: Lute Society. Lute Society booklet No.1, 1975.
* Ernst Pohhlman, Laute, Theorbe, Chitarrone: Die Instrumente, ihre Musik und Literatur von 1500 bi zur Gegenwart. Bremen: Deutsche Musikpflege. Ristampe dal 1972 al 1985 (5 edizioni), 1971.
* Diana Poulton, The Early History of the Lute, JLSA, XX/XXI, pp.&nbsp;1–21, 1987.
* Andreas Schlegel, Die Laute in Europa. A History to delight. The Lute Corner, Menziken, 2007.
* Andreas Schlegel, Joachim Ludtke, Die Laute in Europa 2. The Lute Corner, Menziken, 2011.
* Alton Douglas & Smith, History of the Lute from Antiquity to the Renaissance. Lute Society of America, 1995.
* Matthew Spring, The Lute in England and Scotland after the Golden Age, 1620-1750. Ph.D., Musicology, Magdalen College, Oxford University Press, 1987.
2001
* The Lute in Britain: A History of the Instrument and its Music Oxford: Oxford Early Music Series, Oxford University Press.
* Robert Lundberg, "Sixteenth and Seventeenth Century Lute-Making," Journal of the Lute Society of America VII, pp.&nbsp;31–50, 33'22, 1974.
* Robert Lundberg, Historical Lute Construction. Guild of American Luthiers, Tacoma, Washington, 2001.
* Davide Rebuffa, ''Il Liuto'', L'Epos, Palermo, 2012.
* Stefano Pio, " Viol and Lute Makers of Venice 1490 - 1630 / Liuteria veneziana 1490 - 1630 ". Ed. Venice research ISBN 978-88-907252-0-3, 2012
* Stefano Pio, " Violin and Lute Makers of Venice 1640 -1760 / Liuteria veneziana 1640 - 1760 ". Ed. Venice research ISBN 978-88-907252-2-7, 2004
* Luigi Sisto, I liutai tedeschi a Napoli tra Cinque e Seicento. Storia di una migrazione in senso contrario [presentazione di Renato Meucci], Roma, Istituto Italiano per la Storia della Musica, 2010 ISBN 978-88-95349-08-4
 
== Voci correlate ==
* [[Costruzione del LiutoLautenwerk]]
* [[Liutaio]]
* [[MusicaPreludio pernon Liutomisurato]]
* [[Canto al liuto]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|wikt=liuto|preposizione=sul|q}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://societadelliuto.it/ist/ Società del Liuto] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20170219115237/http://societadelliuto.it/ist/ |data=19 febbraio 2017 }}
* [https://sites.google.com/view/another-lute-website/composers/italian-composers Another Lute Website] Una panoramica sulla musica liutistica italiana su YouTube e Spotify
 
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