Comiso: differenze tra le versioni

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{{F|centri abitati della Sicilia|agosto 2025}}
{{Controlcopy|motivo=decine di kb non formattati da anonimi|argomento=Sicilia|mese=settembre 2009}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Comiso
|Panorama =Comiso (Panoramica)Parco di Cava Porcaro 06.jpg
|Didascalia = Panorama da Cava Porcaro, 2019
|Voce bandiera = Comiso#Gonfalone
|Bandiera=
|Voce bandierastemma = Comiso#Stemma
|Bordo bandiera = no
|Stemma=Comiso-Stemma.png
|VoceStato stemma= ITA
|Grado amministrativo = 3
|Stato=ITA
|Divisione amm grado 1 = Sicilia
|Grado amministrativo=3
|Divisione amm grado 12 =Sicilia Ragusa
|Amministratore locale = Maria Rita Annunziata Schembari
|Divisione amm grado 2=Ragusa
|Partito = [[Fratelli d'Italia (partito politico)|FdI]]
|Amministratore locale=Giuseppe Alfano <!--nome, cognome SENZA titoli-->
|Data elezione = 27-6-2018
|Partito=[[centrodestra]]
|Data rielezione = 29-5-2023
|Data elezione=16/06/2008 <!--DATA DI ELEZIONE, usare il formato GG/MM/AAAA-->
|Data istituzione =
|Sottodivisioni = [[Pedalino]], [[Quaglio (frazione)|Quaglio]]
|Latitudine gradi=36
|Divisioni confinanti = [[Chiaramonte Gulfi]], [[Ragusa]], [[Vittoria (Italia)|Vittoria]]
|Latitudine minuti=57
|Zona sismica = 2
|Latitudine secondi=0
|Gradi giorno = 1012
|Latitudine NS=N
|Nome abitanti = comisani
|Longitudine gradi=14
|Patrono = [[Biagio di Sebaste|San Biagio]]
|Longitudine minuti=36
|Festivo = 3 febbraio
|Longitudine secondi=0
|PIL =
|Longitudine EW=E
|PIL procapite =
|Altitudine=209-270
|Motto = {{la}} {{maiuscoletto|Post Casmenarum fata nitida resurgo}}<br>{{it}} ''Dopo la distruzione di Casmene, splendida rinasco''
|Superficie=64.93
|Mappa = Map of comune of Comiso (province of Ragusa, region Sicily, Italy).svg
|Note superficie=
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Comiso nel libero consorzio comunale di Ragusa
|Abitanti=29130
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bil2010/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 30 giugno 2012.
|Aggiornamento abitanti=30-08-2012
|Sottodivisioni=[[Pedalino]], Quaglio
|Divisioni confinanti=[[Chiaramonte Gulfi]], [[Ragusa]], [[Vittoria (Italia)|Vittoria]]
|Codice postale=97013
|Prefisso=[[0932]]
|Fuso orario=+1
|Codice statistico=088003
|Codice catastale=C927
|Targa=RG
|Zona sismica=2
|Gradi giorno=
|Diffusività=
|Nome abitanti=[[comisani]]
|Patrono=[[san Biagio]]
|Festivo=[[3 febbraio]]
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Comiso (province of Ragusa, region Sicily, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Comiso nella provincia di Ragusa
|Sito=http://www.comune.comiso.rg.it/
}}
'''Comiso''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/ˈkɔ.mi.sɔ/}}) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> del [[libero consorzio comunale di Ragusa]], in [[Sicilia]].
 
== Origini del nome ==
'''Comiso''' (''u Còmisu'' in [[Lingua siciliana|siciliano]]) è un [[comune italiano]] di 29.130 abitanti della [[provincia di Ragusa]] in [[Sicilia]].
In passato è stato sostenuto che l'odierna Comiso coincidesse con l'antica [[Casmene]], subcolonia siracusana della quale si ha scarsa conoscenza.
Le fonti che riferiscono della posizione di quest'insediamento{{senza fonte}}, supportate dai vari ritrovamenti archeologici effettuati nella zona e soprattutto nelle vicinanze, hanno infatti fatto pensare che l'originaria Casmene fosse situata sul "Cozzo di Apollo", colle dei [[monti Iblei]] appena sopra Comiso.
 
A inizio del [[XX secolo|Novecento]], l'archeologo [[Paolo Orsi]] fece luce sull'origine di [[Casmene]], che fu da lui definitivamente individuata presso [[Serra Casale|monte Casale]] a [[Buscemi]], di fianco al [[monte Lauro]] (dal latino ''laurus'' cioè "alloro", uno dei simboli del dio [[Apollo]]).
È, per popolazione, il quarto municipio della sua provincia di appartenenza. Il territorio di Comiso si estende per circa 65&nbsp;km² alle prime colline dei Monti Iblei e comprende le frazioni di [[Pedalino]] e Quaglio.
 
L'idea secondo cui il nome di ''Casmene'' si sia conservato, attraverso elaborate modificazioni, in quello odierno di ''Comiso'' trova spazio nello scritto poligrafo di un dotto gesuita di Comiso, P. Biagio La Leta, il quale spiega la variazione attraverso un fenomeno<ref>F. Stanganelli, ''Vicende Storiche di Comiso Antica e Moderna'', Stab. Tip. S. Di Mattei & C., Catania 1926, p. 16.</ref> di metatesi qualitativa che da ''Casmene'' avrebbe condotto poi alla fonetica e alla grafia, prima, di ''Camsene'' e da questo, gradualmente, ''Camese'' e poi ''Comiso''. Da rilevare il fatto che già nel Seicento la città viene chiamata nei documenti ''Ihomisus Casmenarum'', lasciando ancora più dubbi al riguardo. È il caso di denotare che comunque questo tipo di ricostruzione linguistica è lontana dai più comuni cambiamenti della fonologia e morfologia del siciliano.
==Toponomastica==
Si tende a identificare l'odierna Comiso con l'antica e leggendaria [[Casmene]], subcolonia siracusana della quale si ha scarsa conoscenza. Le fonti che riferiscono della posizione di quest'insediamento, supportate dai vari ritrovamenti archeologici effettuati nella zona e soprattutto nelle vicinanze, fanno infatti pensare che l'originaria Casmene fosse situata sul “Cozzo di Apollo”, colle dei [[monti Iblei]] appena sopra Comiso. L'archeologo [[Paolo Orsi]] fa luce su l'origine di [[Casmene]] che viene individuata dallo stesso appunto su [[Monte Casale]] a [[Buscemi]], di fianco a [[Monte Lauro]] (dal latino ''laurus'' cioè "alloro", uno dei simboli del dio [[Apollo]]).
 
Proprio per queste incongruenze questo riferimento storico assomiglia più a un tentativo di ricostruzione [[Paretimologia|paretimologico]], cioè abbastanza arbitrario, tipico di molti autori del passato, oltre all'evidente fatto di contrastare con le successive scoperte archeologiche dell'Orsi.
Si potrebbe pensare che il nome<ref>F. Stanganelli , ''Vicende Storiche di Comiso Antica e Moderna'', Stab. Tip. S. Di Mattei & C., Catania 1926, p. 18.</ref> dell'antica città, fosse più o meno quello conosciuto oggi, proveniente d'antica origine pre-ellenica o da una voce greca in relazione con ''Κομίζω'' = ''ricovero'' o con ''Κώμη'' = ''villaggio''. Sembra che sotto l'impero romano il nome di questa colonia fosse ''Jhomisus'', che sotto i bizantini diventa ''Comicio'' in onore della loro patria d'origine ''Comizo''. Altre tesi dicono che il nome Comiso sia d'origine araba e ne hanno offerto varia e non sempre impeccabile spiegazione: da ''Jomes'' o ''Yomiso'' = ''Testa d'acqua''<ref>A Comiso sgorga una sorgente che ha il suo nucleo al centro della città nella piazza intitolata proprio a questa sorgiva che prende il nome della Dea della caccia, Piazza Fonte Diana; il Dianae Fons sfocia nel fiume che attraversa Comiso, l'[[Ippari]], un tempo navigabile ma oramai a carattere torrentizio.</ref>, oppure ''Kom'' = ''Collina'', ''Monticello'' e ancora ''Koms'' o ''Hums'' = ''Quinta parte di terra confiscata''<ref>Delle prede belliche fatte dagli arabi durante la loro dominazione in [[Sicilia]], una quinta parte era riservata all'Emiro o re dell'isola. Fra gli altri luoghi nei quali questa “quinta parte” veniva conquistata e sorvegliata da un sovrintendente, pare che Comiso sia stato uno dei più ragguardevoli appunto da venire appellato per antonomasia “La Quinta al Koms”.</ref>, come Homs in Libia; la parola spagnola ''Còmiso'', di origine evidentemente araba, avrebbe il senso di ''confisca''.
 
Sono state perciò ipotizzate anche altre origini sul nome, fondandole spesso su incerte radici arabe o greco-bizantine di dubbia ricostruzione fonomorfologica.
L'idea secondo la quale il nome di Casmene si sia conservato, attraverso elaborate modificazioni, in quello di Comiso trova spazio nello scritto poligrafo di un dotto gesuita di Comiso, P. Biagio La Leta: attraverso un fenomeno<ref>F. Stanganelli , ''Vicende Storiche di Comiso Antica e Moderna'', Stab. Tip. S. Di Mattei & C., Catania 1926, p. 16.</ref> di metatesi, da ''Casmene'' sarebbe venuto ''Camesne'', e da questo, gradualmente, ''Camese'', poi ''Comiso''. Da rilevare il fatto che già nel Seicento la città viene chiamata nei documenti ''Ihomisus Casmenarum''.
Una di queste sosterrebbe<ref>F. Stanganelli, ''Vicende Storiche di Comiso Antica e Moderna'', Stab. Tip. S. Di Mattei & C., Catania 1926, p. 18.</ref> che il nome dell'antica città sia rimasto pressappoco identico a quello conosciuto oggi, derivando da un'antica origine pre-ellenica oppure proprio da una voce greca in relazione a κώμη (''kṓmē'') (che significa “''villaggio o città senza mura''” o “''quartiere di una città''”) oppure ancora con ''kομίζω'' nel senso di “''ricovero''”. Quest'ultima ipotesi si rende, al contempo, sufficientemente tenue per via della definizione lessicografica che viene data del verbo κομίζω (''komízō'') che significa “''prendersi cura di''” oppure “''portare''”.
 
Sembra anche che sotto l'impero romano il nome di questa colonia fosse ''Jhomisus'', che sotto i Bizantini divenne ''Comicio'' in onore della loro patria d'origine ''Comizo''. Altre tesi{{senza fonte}} sostengono che il nome Comiso sia d'origine araba e ne hanno offerto varia, e non sempre impeccabile, spiegazione: da ''jomes'' o ''yomiso'' (''testa d'acqua'')<ref>A Comiso sgorga una sorgente che ha il suo nucleo al centro della città, nella piazza intitolata proprio a questa sorgiva, la quale prende il nome dalla dea della caccia: ''Piazza Fonte Diana''; il ''Dianae Fons'' sfocia nel fiume che attraversa Comiso, l'[[Ippari]], un tempo navigabile ma oramai a carattere torrentizio.</ref> oppure ''kom'' (''collina'', ''monticello'') e ancora ''koms'' o ''hums'' (''quinta parte di terra confiscata'')<ref>Delle prede belliche fatte dagli arabi durante la loro dominazione in [[Sicilia]], una quinta parte era riservata all'Emiro o re dell'isola. Fra gli altri luoghi, nei quali questa “quinta parte” veniva conquistata e sorvegliata da un sovrintendente, pare che Comiso sia stato uno dei più ragguardevoli, tale da venire appellato per antonomasia “La Quinta al Koms”.</ref>, come Homs in Libia.<ref>[http://ufficiopiano.provincia.ragusa.it/SitoPianoTerritorialeProvinciale/estratti%20bibliografici_comiso_rag_ins.pdf COMISO - estremi bibliografici, estratto o sintesi di parti significative] ufficiopiano.provincia.ragusa.it</ref>
Sono presenti nei secoli le parole ''Comiciana'', ''Comicini'' e ''Comicio'', tutte forme storiche che introdussero quella definitiva di Comiso. Ma è precisamente in epoca normanna che si vedrà apparire per la prima volta il nome ''Comiso'' in documenti sicuri<ref>Pro-loco di Comiso, ''Comiso Viva'', 1996, p. 11.</ref>. Oggi, in dialetto, si tende a chiamarlo “''u Còmisu''”, anteponendo l'articolo “''U''” che sta per “''Il''” e gli abitanti sono detti “''ì Cumisàri''”.
 
Le varie trascrizioni del passato riportano, come di consueto, altre forme storiche ''Comiciana'', ''Comicini'' e ''Comicio'', che hanno condotto fino a quella definitiva di Comiso, che compare per la prima volta in epoca normanna<ref>Pro-loco di Comiso, ''Comiso Viva'', 1996, p. 11.</ref>.
 
In {{nomelingua|scn}} è chiamato correntemente ''U Còmmisu''<ref>In {{nomelingua|scn}}, contrariamente alla semplice composizione italiana di ''Comiso'', questo toponimo è stato ereditato nel tempo con l'uso di un articolo determinativo anteposto e declinato anche con le varie preposizioni del siciliano. Così dire "''staju jennu ô Còmmisu''" (tradotto letteralmente "''sto andando a[l] Comiso''" è l'esatta sintassi siciliana. In Sicilia sono molti altri i comuni che seguono questa dinamica linguistica; tra cui: [[Cassaro|U Càssaru]], [[Ferla|A Ferra]], [[Priolo Gargallo|U Priolu]], [[Pozzallo|U Puzzaḍḍu]].</ref>; gli e le abitanti sono detti ''cumisari''.
 
== Storia ==
=== Dalle origini ai Cabrera ===
Le prime tracce di insediamenti umani nel territorio di Comiso appaiono nel periodo eneolitico, lungo l'arco collinare ibleo, dove si svilupparono i primi villaggi di popolazioni italo-sicule. Oggi rimangono una serie di ricoveri a ''grotta'' e ''a cella'' ricavate nei monti Monterace, Monteracello, Monte Tabbuto, Cozzo Apollo, Cava Porcaro. A valle, invece, si svilupparono degli insediamenti abitativi del tipo a ''capanna-rifugio''. La presenza delle terme vicino alla fonte Diana risalente al II secolo testimonia la presenza di un nucleo abitativo attorno alla fonte fin dall'epoca romana. {{senza fonte|Si pensa infatti che quel luogo sia stato popolato dagli abitanti scampati alla distruzione di ''[[Kasmenai]]'', durante la spedizione punitiva del console romano [[Marco Claudio Marcello|Marcello]] nel [[212 a.C.]]}}.
 
La presenza della terma vicino alla fonte Diana risalente al II secolo testimonia la presenza di un nucleo abitativo attorno alla fonte fin dall'epoca romana. Si pensa infatti che quel luogo sia stato popolato dagli abitanti scampati alla distruzione di ''[[Kasmenai]]'', durante la spedizione punitiva diel console romano [[Marco Claudio Marcello|Marcello]] nel [[212 a.C.]]
Con l'arrivo dei [[bizantiniBizantini]] e l'insediamento del potere religioso dell'impero d'oriente a Siracusa ([[330 d.C.]]), cominciarono ada essere edificate numerose chiese. Nel periodo bizantino il casale di ''Comicio'' si concentrava attorno alle due chiese di S. Biagio e S. Nicola, in questo periodo fu munito di forti e torri di difesa. Intorno all'[[827]] il casale fu duramente provato dall'invasione degli [[Arabi]]. {{cn|Nel periodo [[Normanni|normanno]] nascono i ''muri a secco'', che caratterizzano ancora oggi il paesaggio collinare}}. La Comiso medievale si arricchisce di nuove vie urbane e di chiese, tra cui la chiesa della ''Misericordia'', tuttora conservata. Nel [[1393]] Comiso viene a fare parte della [[Contea di Modica]], assegnata ai Cabrera, fino al [[1453]], anno in cui a causa di una crisi economica questi ultimi la vendono a Periconio II Naselli.
Intorno al 827 il casale fu duramente provato dall'invasione degli [[Arabi]], la cui dominazione si rivelò successivamente benefica e proficua per l'intero territorio ibleo. È in questo periodo che nascono i ''muri a secco'', che caratterizzano ancora oggi il paesaggio collinare.
La Comiso medievale si arricchisce di nuove vie urbane e di chiese, tra cui la chiesa della ''Misericordia'', tuttora conservata.
Nel [[1393]] Comiso viene a fare parte della [[Contea di Modica]], assegnata ai Cabrera, fino al [[1453]], anno in cui a causa di una crisi economica questi ultimi la vendono a Periconio II Naselli.
 
=== La signoria dei Naselli (dal 1453 al 1816) ===
[[File:Serliana del castello dei Naselli a Comiso.jpg|sinistra|miniatura|Castello dei Naselli]]
Sotto i principi Naselli Comiso visse un periodo di rinascenza e splendore, culminato nel [[1571]], quando Gaspare II, elevò il "Baronato" di Comiso in "Contea". Durante il Rinascimento la città si arricchì delle chiese maggiori, di numerosi conventi e monasteri, di una ''Sede giuratoria'', che ebbe sede presso il [[Castello dei Naselli d'Aragona|Castello dei Naselli]], di un pubblico Ospedale, detto ''Monte di Pietà'', accanto alla chiesetta della Misericordia, e di una cartiera.
Sotto i principi Naselli Comiso visse un periodo di rinascenza e splendore, culminato nel [[1571]], quando Gaspare II elevò il "Baronato" di Comiso in "Contea". Durante il Rinascimento la città si arricchì delle chiese maggiori, di numerosi conventi e monasteri, di una ''Sede giuratoria'', che ebbe sede presso il [[Castello dei Naselli d'Aragona|Castello dei Naselli]], di un pubblico ospedale, detto ''Monte di Pietà'', accanto alla chiesetta della Misericordia, e di una cartiera. A partire dal [[1608]] numerose famiglie comisane emigrarono nella vicina [[Vittoria (Italia)|Vittoria]], che era stata appena fondata da [[Vittoria Colonna de Cabrera]].
 
Nella prima metà del Seicento operò a Comiso il Padre [[Pietro Palazzo]], uomo di sante virtù, che si adoperò per la crescita culturale e religiosa della città. Grazie anche al suo operato sorsero diversi conventi e monasteri che si occuparono della formazione di intere generazioni.
Nella prima metà del Seicento operò a Comiso il padre [[Pietro Palazzo]], uomo di sante virtù, che si adoperò per la crescita culturale e religiosa della città. Grazie anche al suo operato sorsero diversi conventi e monasteri che si occuparono della formazione di intere generazioni. Nel [[1693]] il disastroso [[Terremoto del Val di Noto del 1693|terremoto]] che interessò tutto il [[val di Noto]], rase al suolo le maggiori chiese cittadine e fece 90 morti. Con la soppressione della feudalità in Sicilia, voluta da [[Ferdinando di Borbone]] nel [[1816]], Baldassarre VII Naselli perdette definitivamente il governo della città.
Con la soppressione della feudalità in Sicilia, voluta da [[Ferdinando di Borbone]] nel [[1816]], Baldassarre VII Naselli perdette definitivamente il governo della città.
 
=== La Repubblica Indipendente di Comiso ===
Sul finire del [[1944]], scoppiava in molte città della Sicilia una rivolta contro la chiamata di leva alle armi del governo di [[Pietro Badoglio]]. La rivolta veniva alimentata da voci diffuse sulla probabilità che i coscritti di leva potessero essere inviati addirittura a combattere in [[Estremo Oriente]] per sostenere gli interessi anglo-americani. Sui muri delle città comparvero le scritte: “Non presentatevi”, “Presentarsi significa servire i Savoia”. Ebbero così inizio i cosiddetti moti dei “Non si parte”. Dopo essere stato assediato dai dimostranti, il prefetto di Palermo, Pampillonia, richiese l'intervento del [[Regio Esercito]], che si rese responsabile della morte e del ferimento di molte persone.
 
Dopo essere stato assediato dai dimostranti, il prefetto di Palermo, Pampillonia, richiese l´intervento del [[Regio Esercito]], che si rese responsabile della morte e del ferimento di molte persone.
Comiso divenne il centro di questi scenari insurrezionali, tanto che il 6 gennaio 1945 fu proclamata la ''“[[Repubblica di Comiso]]”'' retta da un governo popolare, con tanto di comitato di salute pubblica, squadre per l'ordine interno e distribuzioni di viveri a prezzi di consorzio. Comiso visse così per una settimana la sua indipendenza, fino all'11 gennaio quando il gen. Brisotto circondò la città minacciando bombardamenti aerei se Comiso non si fosse arresa. Anche per l'intermediazione del clero cittadino, gli insorti si arresero. Nonostante gli accordi presi, tutti i ribelli, circa 300, vennero arrestati e confinati a Ustica e Lipari, per essere amnistiati solo nel 1946 con la proclamazione della Repubblica italiana.<ref>[http://www.italia-rsi.org/resistenzasud/resistenzasud.htm Resistenza Nel Sud Italia<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090516060919/http://www.italia-rsi.org/resistenzasud/resistenzasud.htm |data=16 maggio 2009 }}</ref> [[Benito Mussolini]], presidente, ''de facto'', della [[Repubblica Sociale Italiana]], conferì la medaglia d'argento alla ''Repubblica Indipendente di Comiso''.<ref>Relazione dei Reali Carabinieri</ref><ref>[http://www.crimelist.it/index.php?Itemid=128&id=598&option=com_content&task=view Crimelist.it]</ref>
Comiso divenne il centro di questi scenari insurrezionale, tanto che il 6 gennaio 1945 fu proclamata la ''“Repubblica di Comiso”'' retta da un governo popolare, con tanto di comitato di salute pubblica, squadre per l'ordine interno e distribuzioni di viveri a prezzi di consorzio.
 
Comiso visse così per una settimana la sua indipendenza, fino all'11 gennaio quando il Gen. Brisotto circondò la città minacciando bombardamenti aerei se Comiso non si fosse arresa. Anche per l'intermediazione del clero cittadino, gli insorti si arresero. Nonostante gli accordi presi, tutti i ribelli, circa 300, vennero arrestati e confinati a Ustica e Lipari, per essere amnistiati solo nel 1946 con la proclamazione della Repubblica italiana.<ref>[http://www.italia-rsi.org/resistenzasud/resistenzasud.htm Resistenza Nel Sud Italia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
=== Dal dopoguerra a oggi ===
[[Benito Mussolini]], presidente, ''de facto'', della [[Repubblica Sociale Italiana]], conferì la medaglia d´argento alla ''Repubblica Indipendente di Comiso''.<ref>Relazione dei Reali Carabinieri</ref><ref>[http://www.crimelist.it/index.php?Itemid=128&id=598&option=com_content&task=view Crimelist.it]</ref>
Le principali vicende storiche dal dopoguerra a oggi sono strettamente collegate alla storia dell'[[aeroporto di Comiso]]. Il 7 agosto [[1981]] il [[Governo Spadolini I|governo Spadolini]] prende la decisione di localizzare nell'ex aeroporto di Comiso una base [[NATO]] con 112 [[missile da crociera|missili "Cruise"]] a [[testata nucleare]]. La città di Comiso viene a trovarsi improvvisamente al centro di interessi e controversie di [[politica internazionale]], che richiamano in città molti degli esponenti politici nazionali. Giacomo Cagnes, ex sindaco della città ed esponente di punta del [[Partito Comunista Italiano|PCI]], si pone a guida dei movimenti locali anti-missili, mentre l'amministrazione comunale, capeggiata da Salvatore Catalano, si pone a favore della decisione del governo. [[Pio La Torre]] interviene più volte, allo scopo di dare maggiore impulso al movimento per la pace.
 
Il 4 aprile [[1982]] a Comiso viene organizzata una grande manifestazione, che fa confluire in città più di centomila persone provenienti da ogni parte d'Italia, appartenenti a vari movimenti pacifisti. Nello stesso anno incominciano i lavori di costruzione della [[Base NATO Comiso|base Nato]]. Il 5 maggio [[1983]] giungono i primi 225 militari americani. Nell'estate dell'83 cresce la tensione tra forze dell'ordine e pacifisti, che si erano accampati nei terreni attorno all'aeroporto; decine di manifestanti vengono feriti, altri arrestati.
 
Sono anni di continue manifestazioni e scontri, fino al [[1986]], quando i campi all'aperto dei pacifisti cominciano a smobilitare. A livello internazionale, l'arrivo di Gorbačëv inaugura una nuova politica di distensione e di pace tra le due potenze mondiali, che culmina nel [[1987]], quando viene firmato l'accordo tra [[Reagan]] e [[Michail Gorbačëv|Gorbačëv]] sulla riduzione degli euromissili, con il quale si dichiarava lo smantellamento di tutte le basi europee entro i 10 anni successivi, tra cui anche quella di Comiso.
 
Nel [[1991]] l'ultima batteria di "Cruise" lascia la città, si chiude così un capitolo importante della storia cittadina. I riflettori nazionali tornano a essere puntati su Comiso nel [[1999]], anno in cui nei locali dell'ex base Nato vengono accolti, nell'ambito della "[[missione Arcobaleno]]" più di {{formatnum:5000}} profughi [[Albanesi del Kosovo|kosovari]], sfuggiti allo scoppio di un conflitto armato e pulizia etnica nei loro confronti. In quest'occasione Comiso viene ribattezzata "Città della Pace".
=== Dal dopoguerra ad oggi ===
Le principali vicende storiche dal dopoguerra ad oggi sono strettamente collegate alla storia dell'[[aeroporto di Comiso]]. Il 7 agosto [[1981]] il [[Governo Spadolini I|governo Spadolini]] prende la decisione di localizzare nell'ex aeroporto di Comiso una Base [[NATO]] con 112 [[missile da crociera|missili "Cruise"]] a testata nucleare.
La città di Comiso viene a trovarsi improvvisamente al centro di interessi e intrighi internazionali, che richiamano in città molti degli esponenti politici nazionali.
Giacomo Cagnes, ex sindaco della città ed esponente di punta del [[Partito Comunista Italiano|PCI]], si pone a guida dei movimenti locali anti-missili, mentre l'amministrazione comunale, capeggiata da Salvatore Catalano, si pone a favore della decisione del governo. [[Pio La Torre]] interviene più volte, allo scopo di dare maggiore impulso al movimento per la pace.
Il 4 aprile [[1982]] a Comiso viene organizzata una grande manifestazione, che fa confluire in città più di centomila persone provenienti da ogni parte d'Italia, appartenenti a vari movimenti pacifisti.
Nello stesso anno iniziano i lavori di costruzione della [[Base NATO Comiso|Base Nato]]. Il 5 maggio [[1983]] giungono i primi 225 militari americani. Nell'estate dell'83 cresce la tensione tra forze dell'ordine e pacifisti, che si erano accampati nei terreni attorno all'aeroporto; decine di manifestanti vengono feriti, altri arrestati. Sono anni di continue manifestazioni e scontri, fino al [[1986]], quando i campi all'aperto dei pacifisti cominciano a smobilitare. A livello internazionale, l'arrivo di Gorbačëv inaugura una nuova politica di distensione e di pace tra le due potenze mondiali, che culmina nel [[1987]], quando viene firmato l'accordo tra [[Reagan]] e [[Michail Gorbačëv|Gorbačëv]] sulla riduzione degli euromissili, con il quale si dichiarava lo smantellamento di tutte la Basi europee entro i 10 anni successivi, tra cui anche quella di Comiso.
Nel [[1991]] ultima batteria di "Cruise" lascia la città, si chiude così un capitolo importante della storia cittadina.
I riflettori nazionali tornano ad essere puntati su Comiso nel [[1999]], anno in cui nei locali dell'ex Base Nato vengono accolti, nell'ambito della "[[Missione Arcobaleno]]" più di 5.000 profughi [[kosovari]], sfuggiti allo scoppio di un conflitto armato e pulizia etnica nei loro confronti. In quest'occasione Comiso viene ribattezzata "Città della Pace".
 
=== Simboli ===
{{vedi anche|Armoriale dei comuni del Libero consorzio comunale di Ragusa}}
[[File:Comiso-Stemma.png|70px|right]]
==== Stemma ====
Nello stemma del Comune di Comiso è raffigurata la dea [[Diana (divinità)|Diana]] seduta su di una brocca rovesciata e posta sulla fonte a lei dedicata e con sopra la scritta
[[File:Comiso-Stemma.svg|70px|left|thumb|Lo stemma di Comiso usato dal Comune]]
Nello stemma del Comune di Comiso è raffigurata la dea [[Diana]] seduta su una brocca rovesciata e posta sulla fonte a lei dedicata, e con sopra la scritta {{maiuscoletto|Post Casmenarum fata nitida resurgo}} (''"Dopo la distruzione di Casmene splendida rinasco"''; il motto è inserito sul gonfalone nel [[XV secolo]]) per sottolineare l'origine della città di Comiso dall'antica [[Casmene]].
 
==== Gonfalone ====
''"Post Casmenarum fata nitida resurgo"'' inserita sul gonfalone nel XV secolo, per sottolineare l'origine della città di Comiso dall'antica [[Casmene]].
[[File:Comiso-Gonfalone.svg|70px|right|thumb|Il gonfalone di Comiso]]
Il gonfalone è un drappo [[tagliato]] di azzurro e bianco caricato dello stemma che segue la blasonatura ufficiale.
 
== Monumenti e luoghi di d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
[[File:Comiso ChiasaChiesa Madre Comiso 2022.jpg|thumbsinistra|200px|leftminiatura|Chiesa Madre di S.Santa Maria delle Stelle]]
[[File:Basilica Maria SS. Annunziata - Comiso (Rg).jpg|thumb|left|Basilica Maria SS. Annunziata]]
[[File:Pagoda della pace in Comiso.JPG|thumb|180px|left|Pagoda della pace]]
 
====Duomo di Comiso e Chiesa Madre - Santa Maria delle Stelle ====
{{vedi anche|Duomo di Comiso e Chiesa Madre - Santa Maria delle Stelle}}
La chiesa Madre di Comiso fu edificata nel XV secolo, su un tempio preesistente di impianto chiaramontano, dedicato a Santa Maria del Mulino, per la vicinanza all'antico mulino.
Dopo il disastroso terremoto del 1693 fu distrutta e ricostruita nel 1699 grazie al generoso contributo del conte Baldassarre IV Naselli. Dell'originaria costruzione rimangono i pilastri ede il sesto acuto della navata centrale. La cupola, di stile neogotico, fu ultimata nel 1894, mentre il campanile fu completato solo nel 1936 adper opera deldell'ing. Santoro Secolo.
All'interno è possibile ammirare: un pregiato soffitto ligneo, opera del messinese Antonio Iberti, detto il Barbalonga; una statua marmorea della Madonna del Carmelo, attribuita alla scuola deldella [[Gagini (famiglia)|famiglia Gagini]]; l'altare maggiore in marmi policromi e lapislazzuli; il monumento funerario di Baldassarre V Naselli.
 
====[[File:Basilica Maria SS. Annunziata==== - Comiso (Rg).jpg|thumb|left|Basilica Maria SS. Annunziata]]
==== Basilica Maria SS. Annunziata ====
{{vedi anche|Basilica di Maria SS. Annunziata}}
La chiesa fu costruitaricostruita suie restiampliata dellasulla preesistente chiesettachiesa di origine bizantina di [[San Nicola|S. Nicola]],e intornoultimata alnel 15001591. A causa del [[terremoto del 1693]] il tempio subì ingenti danni, ma fu ricostruito in stile neoclassico tra il [[1772]] e il [[1793]] su progetto dell'architetto G.[[Giovan B.Battista Cascione|Giovan Battista Cascione Vaccarini]], nipote del palermitano [[Giovanni Battista Vaccarini|G. B. Vaccarini]].
La cupola, progettata dall'architetto comisano S. Girlando, fu ultimata nel [[1885]]. Posta in cima a una scenografica scalinata, la Chiesa possiede una pianta a croce latina ed è divisa in tre navate, con volta a botte sostenuta da 10 grandi archi a tutto sesto.
L'interno è arricchito di opere di notevole importanza, tra cui una statua lignea policroma di [[San Nicola|S. Nicola]] delche Quattrocentorecenti (provenientestudi dall'anticohanno datato alla seconda metà del XVI tempio)secolo, due tele di [[Salvatore Fiume|S. Fiume]] raffiguranti ''La Risurrezione'' e ''La Natività'', un crocifisso ligneo attribuito a frate [[Umile da Petralia]] del XVII secsecolo; una pregevole tela dell{{'}}''Assunzione di Maria'', firmata "Narcisus Guidonius", un monumentale fonte battesimale in marmo e bronzo opera di Mario Rutelli, realizzato nel 1912 e inaugurato il 15 agosto 1913.
 
==== Santuario di San Francesco all'Immacolata ====
{{vedi anche|Chiesa di S. Francesco all'Immacolata}}
Splendido gioiello dell'architettura comisana, questa chiesa fu edificata sotto i Chiaramonte, feudatari di Comiso, nei primi anni del Trecento. La Chiesa, Monumento Nazionale, è a una sola navata con copertura a capriate scoperte, presenta un'abside a pianta quadrata, con absidiola a cupola ada otto spicchi su pennacchi a favo, e stalattiti a conchiglia di chiara ispirazione arabo-gotica. Nel [[1478]] fu addossato alla chiesa il convento dei frati minori, che presenta un grazioso chiostro, racchiuso da un sobrio portico di spirito quattrocentesco.
All'interno troviamo: il monumento funebre di Baldassarre II, detto il ''Conte Rosso'' (attribuito ad [[Antonello Gagini]]), composto da un sarcofago, sul cui coperchio è posta una statua del defunto, giacente come immerso in un sonno sereno. Il tutto è sormontato da una formella quadrangolare raffigurante la ''Madonna col Bambino''; il monumento funebre di Baldassare I, posto dietro l'altare maggiore; un portale rinascimentale in pietra locale, proveniente dall'antica chiesa del SS. Cristo; una tela raffigurante la ''Madonna Immacolata'',; una tela raffigurante S. Placido, S. Tecla e S. Donato, opera di ignoto.
 
==== Chiesa di S. Biagio ====
{{vedi anche|Chiesa di San Biagio (Comiso)}}
I lavori per la costruzione della chiesa del santo patrono iniziaronoincominciarono nel 1500 sulle rovine dell'antichissima chiesa basilide di ''Abraxia'' (III-IV secsecolo), a sua volta incorporata nelle strutture della chiesa romanica di ''San Biagio il Vecchio''. La chiesa si presentava a tre navate con cupola centrale, che andarono completamente distrutte nel [[terremoto del 1693]].
Nel [[1700]] fu ricostruita a una sola navata, fu innalzato un piccolo campanile ricoperto di raffinati cotti smaltati e fu collocata all'esterno una stautastatua di pietra locale raffigurante il santo patrono [[San Biagio]].
La graziosa facciata, armoniosamente scandita da paraste e nicchie, domina l'imponente scalinata di accesso.
 
==== Ex Chiesa del Gesù (o di San Filippo Neri) ====
La chiesa fu eretta per volontà del comisano servo di Dio Padrepadre [[Pietro Palazzo]] nel [[1616]], realizzata per ospitarvi la nascente comunità della congregazione dei padri filippini e fu definitivamente sconsacrata nel [[1866]] a causa della soppressione degli ordini religiosi. L'edificio conserva una pregevole soffitto ligneo, attribuito a [[Olivio Sozzi]], con una serie di dipinti raffiguranti scene della vita di [[Sansan Filippo Neri]].
 
==== Chiesa S. Maria della Grazia (detta ''dei Cappuccini'') ====
La chiesa è situata nella parte alta della città, dove anticamente sorgeva il convento dei padri cappuccini, già sede dell'ospedale ''[[Regina Margherita]]''.
La data di edificazione è indicata nel [[1614]]. Il tempio è a una sola navata, di semplice fattura.
AddossatoAddossata al tempio è presenteesiste una cappella mortuaria, nella quale si conservano le spoglie imbalsamate di frati e borghesi, tra cui in buono stato di conservazione la salma di Gabriele Distabile (detto "u Caviraruni"). Nel suo interno si conservano opere di notevole interesse artistico tra cui spicca un raffinato altare ligneo con intarsi.
 
==== Chiesa San Giuseppe lo Sperso ====
====[[Pagoda]] della Pace====
Chiamata dalle persone del posto ''San Giusippuzzu'', è antecedente al terremoto del 1693, venne ricostruita nel 1730 (come testimonia un bassorilievo lapideo sulla porta d'ingresso). La chiesa viene nominata nelle varie Sacre Visite Pastorali dal 1847 al 1889, ed è stata restaurata nel 1997.
Quella di Comiso è una delle pochissime pagode realizzate in Europa. Essa è stata fortemente voluta dal rev. G. Morishita, venuto a Comiso negli anni ottanta, ed è stata inaugurata il 24 maggio [[1998]]. È alta 16 metri con un diametro di 15 e ha l'aspetto classico dello stupa indiano con la sua forma a cupola rotonda sormontata da un pinnacolo.<ref>[http://www.maunacenter.com/viaggi_luoghi_1-pagoda_della_pace_di_comiso.html La Pagoda della Pace di Comiso]</ref>
 
[[File:Pagoda della pace in Comiso.JPG|thumb|upright=0.8|left|Pagoda della pace]]
 
==== Pagoda della pace ====
Quella di Comiso è una delle pochissime pagode realizzate in Europa. Essa è stata fortemente voluta dal rev. Gyosho Morishita, monaco buddhista venuto a Comiso negli anni ottanta, ed è stata inaugurata il 24 maggio [[1998]]. È alta 16 metri con un diametro di 15 metri e ha l'aspetto classico dello [[stupa]] indiano con la sua forma a cupola rotonda sormontata da un pinnacolo.<ref>[http://www.maunacenter.com/viaggi_luoghi_1-pagoda_della_pace_di_comiso.html La Pagoda della Pace di Comiso]</ref>
Interamente rivestita di pietra locale, di colore bianco, che le conferisce visibilità a chi dalla città volge lo sguardo verso la collina di Canicarao.
 
=== Architetture civili ===
[[File:Castello Naselli Comiso.jpg|thumb|right|Il castello dei Naselli d'Aragona]]
[[File:Comune di Comiso.JPG|thumb|right|Il palazzo comunale di Comiso]]
==== Castello dei Naselli d'Aragona ====
{{vedi anche|Castello dei Naselli d'Aragona}}
Le prime notizie certe sul castello risalgono al [[1330]], ma nella sua struttura attuale fu costruito intorno al [[1497]]. Il castello rinascimentale sorse su un edificio sicuramente di epoca classica, lo testimoniano alcuni busti e iscrizioni di epoca romana, che furono inglobati nel nuovo edificio. L'edificio appartenne ai vari signori di Comiso, dai Berlinghieri, alla casata dei Chiaramonte, ai Cabrera, fino ai Naselli che lo acquistarono nel [[1453]].
La parte più antica del Castello è il Battistero dedicato a San Gregorio Magno, con resti di affreschi di epoca bizantina e risalente intorno all'anno mille.
Il castello presenta un torrione rotondo a nord, che in origine era una cuba araba, e una torre quadrangolare sul lato est.
La parte nord del Castello è caratterizzata da un'elegante Triforatrifora [[Serlianaserliana]], che fu aggiunta nel [[1728]], nella loggetta le pareti sono affrescate con paesaggi e voli di uccelli.
==== Palazzo comunale ====
Il palazzo del municipio sorge dove un tempo si trovavano il monastero e la chiesa di San Giuseppe e si affaccia sulla piazza Fonte Diana. Edificato tra il [[1872]] e il [[1887]], presenta una facciata di [[stile neoclassico]] scandita da finestre con timpani curvilinei e triangolari. Al suo interno una imponente scala in marmo di carraraCarrara progettata dall'architetto Fianchini.
==== Ex Mercatomercato Ittico ====
[[File:Chiesa madre e ex mercato ittico.jpg|miniatura|Chiesa Madre ed ex Mercato ittico]]
Il mercato vecchio fu costruito nel 1867 su progetto dell'architetto Fianchini, e fino alla metà del Novecento vi si vendeva il pesce e la carne. L'edificio, caratterizzato da eleganti loggiati esterni ed interni è abbellito all'interno da una fontana. Oggi ospita il Museo Civico di Storia Naturale e la sede della Fondazione "[[Gesualdo Bufalino|G. Bufalino]]".
Il mercato vecchio fu costruito nel 1867 su progetto dell'architetto Fianchini, e fino alla metà del Novecento vi si vendeva il pesce e la carne. L'edificio, caratterizzato da eleganti loggiati esterni e interni, è abbellito all'interno da una fontana. Oggi ospita il Museo Civico di Storia Naturale e la sede della Fondazione "[[Gesualdo Bufalino|G. Bufalino]]".<ref>[https://www.visitsicily.info/itinerario/a-spasso-nel-ragusano/ A spasso nel ragusano] visitsicily.info</ref>
 
==== Palazzo Occhipinti ====
Risalente al 1700. Progettato da [[Rosario Gagliardi|R. Gagliardi]] in stile tardo-barocco.
==== Palazzo Iacono-Ciarcià ====
Si presume realizzato dal [[Rosario Gagliardi|Gagliardi]], si affaccia sulla piazza cittadina con un vasto ballatoio a terrazzo, sotto un elegante portico (i cosiddetti ''"archi ri ronna Pippa"'').
==== Palazzo Trigona di Canicarao ====
Costruito nel 1700, su un nucleo originario del 1400, dall'architetto [[Rosario Gagliardi]]. Il palazzo, voluto dalla famiglia Trigona, marchesi del feudo di Canicarao, come sede residenziale e amministrativa, domina l'ampia vallata e la campagna circostante Comiso.
Il corpo dell'edificio è a blocco, con torre centrale merlata, che si eleva al di sopra del portale archivoltato. La residenza del Signore era posta ai piani superiori, mentre nei locali del piano terra vi alloggiavano i servi e i mezzadri. Il tutto si affaccia su una corte interna rettangolare rivestita di basole.
 
=== Siti archeologici ===
[[File:Mosaico Romano Comiso.jpg|thumb|180px|leftupright=0.8|Mosaico delle terme romane.]]
==== Terme Romaneromane di Diana ====
Si tratta di vere e proprie terme urbane costruite tra il ''Dianae fons'' e il fiume [[Ippari]]. Furono studiate per la prima volta nel 1935 dagli archeologi [[Biagio Pace]] ed E. Erias e portate alla luce nel 1989. Alimentate un tempo dalla fonte Diana, hanno origine in epoca romana (secsecoli II-III d.C.) e furono utilizzate fino al periodo bizantino. Le tre campagne di scavi hanno messo il luce il [[tepidarium]], un grande ninfeo poligonale, un alveus, il [[calidarium]].<br />
EÈ stato inoltre rinvenuto un raffinato pavimento a mosaico costituito da tessere di bianco calcare compatto e tessere nere di basalto raffigurante [[Nettuno (divinità)|Nettuno]], attorniato da due gruppi di Nereidi cavalcanti dei tritoni.
 
==== Cava Porcaro ====
Il sito archeologico di Cava Porcaro comprende alcune grotte ipogeiche con tombe preistoriche, risalenti al periodo eneolitico.
 
=== Aree naturali ===
==Società==
{{vedi anche|Riserva naturale orientata Pino d'Aleppo}}
{{panorama|immagine = File:Comiso (Panoramica).jpg|didascalia = Panoramica, 2008}}
Parte del territorio comunale è compresa all'interno della Riserva naturale orientata Pino d'Aleppo.
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Comiso}}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Secondo i dati [[Istituto nazionale di statistica|ISTAT]] al 31 dicembre 20092024 la popolazione straniera residente era di 2.002{{formatnum:3417}} persone che rappresentano il 10,7% della popolazione residente. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente eranosono:<ref>[https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it Bilancio demografico popolazione straniera al 31 dicembre 2024] demo.istat.it</ref>
{{div col}}
*{{TUN}} 785 2,59%
* [[Tunisia]] {{M|1230}}
*{{ROU}} 433 1,43%
* [[Romania]] {{M|596}}
 
* [[Albania]] {{M|211}}
[[File:Dialetti italiani meridionali estremi.jpg|200px|thumb|Distribuzione del [[gruppo siciliano]]]]
* [[Marocco]] {{M|188}}
* [[Somalia]] {{M|144}}
* [[Ucraina]] {{M|127}}
{{div col end}}
 
=== Lingue e dialetti ===
{{Vedi anche|Lingua siciliana}}
[[File:Dialetti italiani meridionali estremi.svg|thumb|Distribuzione del [[gruppo siciliano]], 1977]]
Oltre alla [[Lingua italiana|lingua ufficiale italiana]], a Comiso si parla la [[lingua siciliana]] nella sua variante metafonetica sud-orientale. La ricchezza di influenze del siciliano, appartenente alla famiglia delle [[lingue romanze]] e classificato nel [[Gruppo siciliano|gruppo meridionale estremo]], deriva dalla posizione geografica dell'[[Isola di Sicilia|isola]], la cui centralità nel [[mar Mediterraneo]] ne ha fatto terra di conquista di numerosi popoli gravitanti nell'area mediterranea.
 
=== Tradizioni e folclore ===
La terza domenica di maggio si svolge la festa di [[Maria SS. Addolorata]], venerata nel Duomo di Santa Maria delle Stelle - Chiesa Madre.
 
== Cultura ==
{{vedi anche|Cultura nel ragusano}}
===Scuole===
=== Istruzione ===
====Istituto Statale d'Arte "[[Salvatore Fiume]]"====
==== Biblioteche ====
La scuola nasce con un Regio Decreto nel 1907 e fin dagli inizi ha svolto un ruolo fondamentale nella valorizzaione del patrimonio artigianale di Comiso, "citta della pietra".
===== Biblioteca comunale "F. Stanganelli" =====
Molti nomi illustri si sono formati tra i suoi banchi tra cui spicca l'artista [[Salvatore Fiume]], a cui l'istituto è intitolato.
La biblioteca comunale, oggi sita nei locali dell'ex Scuola d'Arte, possiede circa {{formatnum:55000}} volumi, di cui {{formatnum:1177}} volumi provenienti in gran parte dal vicino oratorio dei padri filippini e dal convento dei padri cappuccini e risalenti ai secoli XVI-XVIII.
Oggi è la scuola è divenuta Liceo Artistico.
<br>Venne formalmente istituita nel [[1906]], ma è a partire dal [[1918]] che, grazie al canonico Flaccavento (detto "lo Stanganelli") la biblioteca ebbe il suo impulso decisivo: l'impegno profuso dal religioso fece sì che vari cittadini donassero all'ente libri e pubblicazioni, andando ad arricchire il già cospicuo fondo librario.
 
====[[Liceo= Linguistico]] ParitarioBiblioteca "LaGesualdo CulturaBufalino" =====
La biblioteca è situata presso la sede della Fondazione Bufalino, nell'ex mercato ittico, luogo dove lo scrittore trascorreva il suo tempo libero passeggiando e conversando con gli amici. In essa si conservano, oltre ad alcuni manoscritti dello scrittore, tutte le sue opere nelle varie edizioni italiane e straniere, la sua biblioteca privata (un fondo librario di oltre {{formatnum:9000}} volumi), una piccola emeroteca, un epistolario, una collezione di 600 dischi e cd, una videoteca di 350 videocassette, molte delle quali registrate dallo stesso Bufalino, e un archivio fotografico.
seeeeeeeeeeeee ri to ma w vittoria
 
==== BibliotecheScuole ====
===== Istituto Statale d'Arte "Salvatore Fiume" =====
====Biblioteca comunale "F. Stanganelli"====
Nacque come scuola d'arte con un Regio Decreto nel [[1907]] e fin dagli inizi ha svolto un ruolo fondamentale nella valorizzazione del patrimonio artigianale di Comiso, "città della pietra". Molti nomi illustri si sono formati tra i suoi banchi, tra cui spicca l'artista [[Salvatore Fiume]], a cui l'istituto è intitolato.
La biblioteca comunale, oggi sita nei locali dell'ex Scuola d'Arte, possiede circa 55.000 volumi, di cui 1.177 volumi provenienti in gran parte dal vicino oratorio dei padri filippini e dal convento dei padri cappuccini e risalenti ai secoli XVI-XVIII.
Oggi la scuola è divenuta [[Liceo artistico]].
La bilblioteca comunale viene formalmente istituita nel 1906, ma è a partire dal 1918 che grazie al canonico Flaccavento (detto ''lo Stanganelli'') la Biblioteca ha il suo impulso decisivo: l'impegno profuso dal religioso fa sì che vari cittadini donino alla Biblioteca libri e pubblicazioni, andando ad arricchire il già cospicuo fondo librario.
 
===== Istituto d'Istruzione Secondaria Superiore "Giosuè Carducci" =====
====Biblioteca "[[Gesualdo Bufalino]]"====
Nel 1902 nacque a Comiso il [[liceo classico]]. Oggi l'istituto presenta quattro sezioni: classica, scientifica, commerciale/turistico e artistica.
La biblioteca è situata presso la sede della Fondazione Bufalino, nell'ex mercato ittico, luogo dove lo scrittore trascorreva il suo tempo libero passeggiando e conversando con gli amici. In essa si conservano, oltre ad alcuni manoscritti dello scrittore, tutte le sue opere nelle varie edizioni italiane e straniere, la sua biblioteca privata (un fondo librario di oltre 9.000 volumi), una piccola emeroteca, un epistolario, una collezione di 600 dischi e cd, una videoteca di 350 videocassette, molte delle quali registrate dallo stesso Bufalino e un archivio fotografico.
 
==== Musei ====
Il Museo civico di Storia Naturale, istituito nel [[1991]], ha sede presso l'ex mercato ittico, dove è presente la Sezione dei Cetacei e delle Tartarughe marine; invece, presso il primo piano dell'ex Scuola d'arte, è fruibile la Sezione Paleontologica e la Sezione Zoologica. Il museo possiede circa {{formatnum:10000}} reperti fossili di vari invertebrati e vertebrati del quaternario siciliano. Sono inoltre presenti un centinaio di minerali siciliani, oltre a diverse migliaia di conchiglie, di insetti, un'importante collezione di crostacei e pesci del Mediterraneo, vari rettili, uccelli, mammiferi terrestri e marini naturalizzati, nonché diversi preparati osteologici.
* '''Museo civico di Storia Naturale'''
Istituito nel 1991 ha sede presso ''l'ex mercato ittico'' dove è presente la Sezione dei Cetacei e delle Tartarughe marine invece, presso il primo piano ''dell'ex Scuola D'arte'', è fruibile la Sezione Paleontologica e la Sezione Zoologica. Il museo possiede circa 10.000 reperti fossili di vari invertebrati e vertebrati del quaternario siciliano. Sono inoltre presenti un centinaio di minerali siciliani, olre a diverse migliaia di conchiglie, di insetti, un'importante collezione di crostacei e pesci del mediterraneo, vari rettili, uccelli, mammiferi terrestri e marini naturalizzati, nonché diversi preparati osteologici.
 
== Economia ==
=== Il teatro Naselli ===
=== Personalità legate a ComisoAgricoltura ===
Dall'area comisana proviene una varietà di [[Ovis aries|pecora]] (detta appunto [[comisana]]), caratterizzata dal muso rossiccio e da una caratteristica grassa appendice caudale.
* [[Andrea Giovanni Lo Bianco]] detto "il Comiso" (prima metà del XVI secolo), pittore;
* [[Pietro Palazzo]] (1576-1648), sacerdote;
* [[Biagio Pace]] (1889-1955), archeologo e politico;
* [[Salvatore Fiume]] (1915-1997), pittore;
* [[Gesualdo Bufalino]] (1920-1996), scrittore;
* [[Biagio Brancato]] (1921-2002), pittore;
* [[Salvatore Adamo]] (1943), cantante
* [[Giuseppe Mascara]] (1979), calciatore
 
=== EventiArtigianato ===
Sono da ricordare lo ''sfilato'' comisano e la lavorazione della [[Pietra di Comiso]].
==== Feste religiose ====
[[File:Addolorata Comiso (Rg).jpg|thumb | Simulacro settecentesco di Maria SS. Addolorata venerato a Comiso]]
* La festa di [[Pasqua]], denominata ''A' Paci'': dalla Chiesa di Maria SS. Annunziata in mattinata escono i simulacri di Gesù Risorto e della Madonna Annunziata e per l'intera giornata percorrono le principali vie cittadine, ripetendo in ogni parrocchia della città il rito della ''Paci'': i due simulacri posti l'uno di fronte all'altro, dopo il canto del ''Regina Coeli'' da parte di due bambini vestiti da angioletti che si trovano ognuno su uno dei due simulacri, si avvicinano e si allontanano correndo per ben tre volte tra due ali di folla festante. Una festa {{Citazione necessaria|antichissima che affonda le sue radici nel periodo della dominazione spagnola ed unica nel suo genere, per il fatto che è la madonna Annunziata e non quella Addolorata (come avviene in altri paesi) a correre incontro al figlio.}}
* La terza domenica di Maggio si svolge la festa di [[Maria SS. Addolorata]], venerata nella Chiesa Madre, Santa Maria delle Stelle. Caratteristica principale di tale festa è la '''''svelata''''' del settecentesco simulacro di Maria SS. Addolorata, che si svolge il sabato vigilia della festa: dopo un anno il simulacro della Vergine, custodito nella nicchia dell'altare laterale a Lei dedicato, riappare agli occhi dei fedeli che gremiscono la Chiesa; per l'occasione l'altare maggiore su cui viene disposto il simulacro viene adornato da addobbi costituiti da fiori, tende, stucchi, elementi architettonici appositamente creati, candelabri, ceri e quant'altro occorra a rendere l'addobbo dell'altare un elemento di sorpresa, di fascino e di distinguo della festa; una volta svelato il simulacro dell'Addolorata, un coro di circa 150 bambini canta l''''''Inno all'Addolorata''''', composto nel 1910 dall'allora arci-parroco Mons. Francesco Rimmaudo e musicato dal maestro Alfio Pulvirenti, direttore della Banda musicale cittadina. Altro momento caratteristico è '''''a sciuta''''' della domenica: la Madonna, posta nel suo fercolo dorato, esce dalla Chiesa Madre e fa trionfalmente ingresso nella vicina Piazza Fonte Diana, straripante di fedeli, ove il coro di bambini canta nuovamente l'Inno all'Addolorata, seguito dallo sparo di mortai a volantini e da una prolungata moschetteria. Segue poi la lunga processione per le strade cittadine fino alla mezzanotte, al termine della quale si svolge, come tradizione vuole, un imponente spettacolo pirotecnico.
* La seconda domenica di Luglio si festeggia il '''Patrono di Comiso''', [[San Biagio]], al quale i Comisani attribuiscono il merito di aver difeso il paese dalla peste e dal terribile terremoto del 1693. La domenica della festa è un susseguirsi di Sante Messe officiate da tutti i parroci delle parrocchie comisane; la chiesa di San Biagio per tutta la giornata è perennemente traboccante di fedeli che si affidano al loro Santo protettore. La processione pomeridiana con il simulacro del Santo Vescovo martire è caratterizzata da una infinità di fedeli che fanno "u viaggiu" (la processione) per espletare il [[voto (religione)|voto]] fatto (un sacrificio che i fedeli si prefiggono di offrire al Santo, per grazia ricevuta o da ottenere): chi percorre l'intera processione a piedi scalzi; chi porta a spalla il simulacro per l'intero percorso; chi porta le torce votive decorate (i 'ntocci) con i ceri accesi; chi recita il Santo Rosario.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Manifestazioni ===
=== Strade ===
* ''Arti e mestieri ''
Le strade principali che servono Comiso sono la SS.115 (Sud Occidentale Sicula) e la SS.514 (di Chiaramonte).
Vetrina di espositori locali, che mira alla promozione dell'artigianato, dell'enogastronomia, dell'economia locale. Si tiene nello scenario del centro storico di solito nei primi giorni di giugno. Avviata nel 1995, assunze il nome di "Arti e Mestieri" fino al 1999, anno in cui cambio denominazione in "L'isola dei mestieri", dall'edizione 2009 ha ripreso il vecchio nome.
* '' Settembre kasmeneo ''
Nato nel 1988, è un appuntamento ormai decennale per la città di Comiso che nel mese di settembre si ritrova per le vie del centro storico per assistere a concerti musicali, spettacoli, cabaret, rassegne cinematografiche.
 
La SS.194 Ragusana è in fase di raddoppio da parte dell'ANAS con adeguamento a due corsie per ciascun senso di marcia su carreggiate separate. Il progetto approvato riguarda l'itinerario Ragusa-Catania, ovvero l'ammodernamento delle strade statali 514 "di Chiaramonte" e 194 "Ragusana" nel tratto compreso tra l'innesto con la strada statale 115, nei pressi di Comiso.<ref>[https://www.stradeanas.it/it/sicilia-disco-verde-dell%E2%80%99anas-lavori-1555-miliardi-di-euro Sicilia, disco verde dell’Anas a lavori per 1,555 miliardi di euro] stradeanas.it</ref>
== Economia ==
===Artigianato===
Sono da ricordare lo ''Sfilato'' comisano e la lavorazione della ''[[Pietra di Comiso]]''.
 
===Zootecnia Ferrovie ===
{{vedi anche|Stazione di Comiso}}
Dall'area comisana proviene una varietà di [[Ovis aries|pecora]] (detta appunto [[comisana]]), caratterizzata dal muso rossiccio e da una caratteristica grassa appendice caudale.
[[File:BhfComiso.jpg|thumb|right|240px|La stazione nel 2009]]
Il comune è servito dalla stazione omonima posta sulla linea [[Ferrovia Caltanissetta Xirbi-Gela-Siracusa|Caltanissetta Xirbi-Gela-Siracusa]]. Il viaggio in treno per Ragusa dura 30 minuti, per Siracusa 2 ore e 30 minuti, per Licata 1 ora e per Caltanissetta Xirbi 2 ore e 17 minuti.<ref>[https://www.trenitalia.com/content/dam/trenitalia/allegati/info/orario-digitale/orari-regionali/Regionale_Calabria_Sicilia.pdf orari regionali p.250] trenitalia.com</ref>
 
=== Aeroporto ===
==Infrastrutture e trasporti==
[[File:Torre di controllo Ragusa.jpg|thumb|La torre di controllo del nuovo aeroporto.|200px|right]]
 
===Aeroporto===
{{vedi anche|Aeroporto di Comiso}}
InNel territorio comunale si trova l'[[Aeroporto di Comiso|aeroporto]] "[[Vincenzo Magliocco]]", realizzato durante il [[Storia dell'Italia fascista|ventennio fascista]] e riconvertito da base militare a moderno aeroporto civile che"[[Vincenzo Magliocco]]"; successivamente fuè stato intitolato a [[Pio La Torre]].
 
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1862]]
|[[1870]]
|Emanuele Calogero
|
|[[Sindaco (ordinamento italiano)|Sindaco]]}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1870]]
|
|[[Raffaele Caruso]]
|[[conservatorismo|conservatore]]
|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1877]]
|[[1889]]
|Giuseppe Morso
|
|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1889]]
|
|[[Raffaele Caruso]]
|
|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec
|
|
|Carmelo Spadaro
|
|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1914]]
|[[1921]]
|Giuseppe Di Vita
|[[socialista]]
|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1922]]
|[[1926]]
|Salvatore Ammendola
|[[Partito Nazionale Fascista]]
|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1926]]
|
|Vincenzo Ignaccolo
|
|[[Podestà (fascismo)|Podestà]]}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1932]]
|[[1933]]
|Gioacchino Pelligra
|
|[[Podestà (fascismo)|Podestà]]}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1933]]
|[[1934]]
|Enzo Secolo
|
|[[Podestà (fascismo)|Podestà]]}}
{{ComuniAmminPrec
|
|[[1934]]
|Mario Ferreri
|
|[[Podestà (fascismo)|Podestà]]}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1934]]
|[[1943]]
|Biagio Bellassai
|
|[[Podestà (fascismo)|Podestà]]}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1945]]
|[[1946]]
|Celestino Di Vita
|
|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1946]]
|[[1952]]
|Francesco Morso
|[[Democrazia Cristiana]]
|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1952]]
|[[1965]]
|Giacomo Cagnes
|[[Partito Comunista Italiano]]
|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1965]]
|[[1967]]
|Nicastro
|
|[[Commissario prefettizio]]}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1967]]
|[[1973]]
|Salvatore Carnazza
|[[Partito Socialista Italiano]]
|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1973]]
|[[1974]]
|Antonino Rosso
|[[Partito Socialista Italiano]]
|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1974]]
|[[1978]]
|Giacomo Cagnes
|[[Partito Comunista Italiano]]
|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1978]]
|[[1984]]
|Salvatore Catalano
|[[Partito Socialista Italiano]]
|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1984]]
|[[1985]]
|Salvatore Zago
|[[Partito Comunista Italiano]]
|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1985]]
|[[1985]]
|Scialabba
|
|[[Commissario prefettizio]]}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1985]]
|[[1987]]
|Rosario La Perna
|[[Partito Socialista Italiano]]
|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1987]]
|[[1994]]
|Salvatore Zago
|[[Partito Democratico della Sinistra]]
|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1994]]
|[[1994]]
|Antonio Puce
|
|[[Commissario prefettizio]]}}
{{ComuniAmminPrec
|26 giugno [[1994]]
|6 giugno [[1998]]
|Pasquale Puglisi
|[[Alleanza Nazionale]]
|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec
|7 giugno [[1998]]
|14 aprile [[2008]]
|Giuseppe Digiacomo
|[[Partito Democratico della Sinistra]] - [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]
|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec
|15 aprile [[2008]]
|15 giugno [[2008]]
|Angelo Moceri
|
|[[Commissario prefettizio]]}}
{{ComuniAmminPrec
|16 giugno [[2008]]
|23 giugno [[2013]]
|Giuseppe Alfano
|[[Il Popolo della Libertà]]-[[Forza Italia (2013)|Forza Italia]]
|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec
|24 giugno [[2013]]
|26 giugno [[2018]]
|Filippo Spataro
|[[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]
|Sindaco}}
|27 giugno [[2018]]
|''in carica''
|Maria Rita Annunziata Schembari
| [[DiventeràBellissima|#DiventeràBellissima]] - [[Fratelli d'Italia (partito politico)|Fratelli d’Italia]]
|Sindaca
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
==Sport==
=== Amministrazioni precedenti ===
Ha sede nel comune la società di calcio [[Associazione Sportiva Dilettantistica Città di Comiso|ASD Città di Comiso]].
{{Vedi anche|Sindaci di Comiso}}
 
==Galleria fotografica==
<gallery>
File:Panorama-Comiso.jpg|Panorama
Immagine:Comiso Fonte Diana.jpg|La fonte Diana prima del restyling
Immagine:Fonte Diana Nuova.jpg| La fonte Diana dopo il restlyling
File:Chiesa madre e ex mercato ittico.jpg|Chiesa Madre vista dall'ex mercato ittico
Immagine:Serliana del castello dei Naselli a Comiso.jpg| Castello dei Naselli (serliana)
Immagine:Cava Porcaro.jpg|Una delle grotte di Cava Porcaro
</gallery>
 
== Note ==
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* Fulvio Stanganelli, ''Vicende Storiche di Comiso Antica e Moderna'', Catania, Stab. Tip. S. Di Mattei & C., 1926.
* Pro-loco di Comiso, ''Comiso Viva'', 1996.
* {{Cita pubblicazione|titolo=La fontana della castità di Comiso|rivista=Le vie d'Italia|url=http://archive.org/details/2022-03-14-02-41|volume=XLIII|numero=7|accesso=2022-03-20|autore=Biagio Pace|data=1937-07-01}}
* Padre Salvatore Pelligra, ''CASMENE DEVOTA ossia raccolta di tutte le pratiche di divozione che si eseguiscono tuttodì nelle chiese di Comiso'', Mondovì, 1881.
* Nunzio Lauretta, ''Comiso nell'Ottocento - tra Storia e Microstoria'', 2002.
 
== Voci correlate ==
* [[Pietra di Comiso]]
* [[Aeroporto di Comiso]]
* [[Base NATO Comiso]]
* [[KasmenaiCasmene]]
* [[Pietra di Comiso]]
* [[Salvatore Adamo]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Comiso|wikt}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [{{cita web|http://www.comune.comiso.rg.it |Comune di Comiso]}}
* [{{cita web|http://www.comisocomisoecomisani.altervista.org| Comiso e comisani]Comisani}}
* [{{cita web|http://www.comisani.altervista.org| Vecchie immagini di Comiso e Comisani]}}
* [http://www.comisoweb.com ComisoWeb]
* [http://www.aeroportodicomiso.it Sito aeroporto di Comiso]
 
{{ProvinciaComuni del libero consorzio comunale di Ragusa}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Sicilia}}