Comiso: differenze tra le versioni
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{{F|centri abitati della Sicilia|agosto 2025}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Comiso
|Panorama =
|Didascalia = Panorama da Cava Porcaro, 2019
|Voce bandiera = Comiso#Gonfalone
|Voce
|Bordo bandiera = no
|
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Sicilia
|Divisione amm grado
|Amministratore locale = Maria Rita Annunziata Schembari
|Partito = [[Fratelli d'Italia (partito politico)|FdI]]
|Data elezione = 27-6-2018
|Data rielezione = 29-5-2023
|Data istituzione =
|Sottodivisioni = [[Pedalino]], [[Quaglio (frazione)|Quaglio]]
|Divisioni confinanti = [[Chiaramonte Gulfi]], [[Ragusa]], [[Vittoria (Italia)|Vittoria]]
|Zona sismica = 2
|Gradi giorno = 1012
|Nome abitanti = comisani
|Patrono = [[Biagio di Sebaste|San Biagio]]
|Festivo = 3 febbraio
|PIL =
|PIL procapite =
|Motto = {{la}} {{maiuscoletto|Post Casmenarum fata nitida resurgo}}<br>{{it}} ''Dopo la distruzione di Casmene, splendida rinasco''
|Mappa = Map of comune of Comiso (province of Ragusa, region Sicily, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Comiso nel libero consorzio comunale di Ragusa
}}
'''Comiso''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/ˈkɔ.mi.sɔ/}}) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> del [[libero consorzio comunale di Ragusa]], in [[Sicilia]].
== Origini del nome ==
In passato è stato sostenuto che l'odierna Comiso coincidesse con l'antica [[Casmene]], subcolonia siracusana della quale si ha scarsa conoscenza.
Le fonti che riferiscono della posizione di quest'insediamento{{senza fonte}}, supportate dai vari ritrovamenti archeologici effettuati nella zona e soprattutto nelle vicinanze, hanno infatti fatto pensare che l'originaria Casmene fosse situata sul "Cozzo di Apollo", colle dei [[monti Iblei]] appena sopra Comiso.
A inizio del [[XX secolo|Novecento]], l'archeologo [[Paolo Orsi]] fece luce sull'origine di [[Casmene]], che fu da lui definitivamente individuata presso [[Serra Casale|monte Casale]] a [[Buscemi]], di fianco al [[monte Lauro]] (dal latino ''laurus'' cioè "alloro", uno dei simboli del dio [[Apollo]]).
L'idea secondo cui il nome di ''Casmene'' si sia conservato, attraverso elaborate modificazioni, in quello odierno di ''Comiso'' trova spazio nello scritto poligrafo di un dotto gesuita di Comiso, P. Biagio La Leta, il quale spiega la variazione attraverso un fenomeno<ref>F. Stanganelli, ''Vicende Storiche di Comiso Antica e Moderna'', Stab. Tip. S. Di Mattei & C., Catania 1926, p. 16.</ref> di metatesi qualitativa che da ''Casmene'' avrebbe condotto poi alla fonetica e alla grafia, prima, di ''Camsene'' e da questo, gradualmente, ''Camese'' e poi ''Comiso''. Da rilevare il fatto che già nel Seicento la città viene chiamata nei documenti ''Ihomisus Casmenarum'', lasciando ancora più dubbi al riguardo. È il caso di denotare che comunque questo tipo di ricostruzione linguistica è lontana dai più comuni cambiamenti della fonologia e morfologia del siciliano.
Proprio per queste incongruenze questo riferimento storico assomiglia più a un tentativo di ricostruzione [[Paretimologia|paretimologico]], cioè abbastanza arbitrario, tipico di molti autori del passato, oltre all'evidente fatto di contrastare con le successive scoperte archeologiche dell'Orsi.
Sono state perciò ipotizzate anche altre origini sul nome, fondandole spesso su incerte radici arabe o greco-bizantine di dubbia ricostruzione fonomorfologica.
Una di queste sosterrebbe<ref>F. Stanganelli, ''Vicende Storiche di Comiso Antica e Moderna'', Stab. Tip. S. Di Mattei & C., Catania 1926, p. 18.</ref> che il nome dell'antica città sia rimasto pressappoco identico a quello conosciuto oggi, derivando da un'antica origine pre-ellenica oppure proprio da una voce greca in relazione a κώμη (''kṓmē'') (che significa “''villaggio o città senza mura''” o “''quartiere di una città''”) oppure ancora con ''kομίζω'' nel senso di “''ricovero''”. Quest'ultima ipotesi si rende, al contempo, sufficientemente tenue per via della definizione lessicografica che viene data del verbo κομίζω (''komízō'') che significa “''prendersi cura di''” oppure “''portare''”.
Sembra anche che sotto l'impero romano il nome di questa colonia fosse ''Jhomisus'', che sotto i Bizantini divenne ''Comicio'' in onore della loro patria d'origine ''Comizo''. Altre tesi{{senza fonte}} sostengono che il nome Comiso sia d'origine araba e ne hanno offerto varia, e non sempre impeccabile, spiegazione: da ''jomes'' o ''yomiso'' (''testa d'acqua'')<ref>A Comiso sgorga una sorgente che ha il suo nucleo al centro della città, nella piazza intitolata proprio a questa sorgiva, la quale prende il nome dalla dea della caccia: ''Piazza Fonte Diana''; il ''Dianae Fons'' sfocia nel fiume che attraversa Comiso, l'[[Ippari]], un tempo navigabile ma oramai a carattere torrentizio.</ref> oppure ''kom'' (''collina'', ''monticello'') e ancora ''koms'' o ''hums'' (''quinta parte di terra confiscata'')<ref>Delle prede belliche fatte dagli arabi durante la loro dominazione in [[Sicilia]], una quinta parte era riservata all'Emiro o re dell'isola. Fra gli altri luoghi, nei quali questa “quinta parte” veniva conquistata e sorvegliata da un sovrintendente, pare che Comiso sia stato uno dei più ragguardevoli, tale da venire appellato per antonomasia “La Quinta al Koms”.</ref>, come Homs in Libia.<ref>[http://ufficiopiano.provincia.ragusa.it/SitoPianoTerritorialeProvinciale/estratti%20bibliografici_comiso_rag_ins.pdf COMISO - estremi bibliografici, estratto o sintesi di parti significative] ufficiopiano.provincia.ragusa.it</ref>
Le varie trascrizioni del passato riportano, come di consueto, altre forme storiche ''Comiciana'', ''Comicini'' e ''Comicio'', che hanno condotto fino a quella definitiva di Comiso, che compare per la prima volta in epoca normanna<ref>Pro-loco di Comiso, ''Comiso Viva'', 1996, p. 11.</ref>.
In {{nomelingua|scn}} è chiamato correntemente ''U Còmmisu''<ref>In {{nomelingua|scn}}, contrariamente alla semplice composizione italiana di ''Comiso'', questo toponimo è stato ereditato nel tempo con l'uso di un articolo determinativo anteposto e declinato anche con le varie preposizioni del siciliano. Così dire "''staju jennu ô Còmmisu''" (tradotto letteralmente "''sto andando a[l] Comiso''" è l'esatta sintassi siciliana. In Sicilia sono molti altri i comuni che seguono questa dinamica linguistica; tra cui: [[Cassaro|U Càssaru]], [[Ferla|A Ferra]], [[Priolo Gargallo|U Priolu]], [[Pozzallo|U Puzzaḍḍu]].</ref>; gli e le abitanti sono detti ''cumisari''.
== Storia ==
=== Dalle origini ai Cabrera ===
Le prime tracce di insediamenti umani nel territorio di Comiso appaiono nel periodo eneolitico, lungo l'arco collinare ibleo, dove si svilupparono i primi villaggi di popolazioni italo-sicule. Oggi rimangono una serie di ricoveri a ''grotta'' e ''a cella'' ricavate nei monti Monterace, Monteracello, Monte Tabbuto, Cozzo Apollo, Cava Porcaro. A valle, invece, si svilupparono degli insediamenti abitativi del tipo a ''capanna-rifugio''. La presenza delle terme vicino alla fonte Diana risalente al II secolo testimonia la presenza di un nucleo abitativo attorno alla fonte fin dall'epoca romana. {{senza fonte|Si pensa infatti che quel luogo sia stato popolato dagli abitanti scampati alla distruzione di ''[[Kasmenai]]'', durante la spedizione punitiva del console romano [[Marco Claudio Marcello|Marcello]] nel [[212 a.C.]]}}.
Con l'arrivo dei [[
=== La signoria dei Naselli (dal 1453 al 1816) ===
[[File:Serliana del castello dei Naselli a Comiso.jpg|sinistra|miniatura|Castello dei Naselli]]
Sotto i principi Naselli Comiso visse un periodo di rinascenza e splendore, culminato nel [[1571]], quando Gaspare II elevò il "Baronato" di Comiso in "Contea". Durante il Rinascimento la città si arricchì delle chiese maggiori, di numerosi conventi e monasteri, di una ''Sede giuratoria'', che ebbe sede presso il [[Castello dei Naselli d'Aragona|Castello dei Naselli]], di un pubblico ospedale, detto ''Monte di Pietà'', accanto alla chiesetta della Misericordia, e di una cartiera. A partire dal [[1608]] numerose famiglie comisane emigrarono nella vicina [[Vittoria (Italia)|Vittoria]], che era stata appena fondata da [[Vittoria Colonna de Cabrera]].
Nella prima metà del Seicento operò a Comiso il padre [[Pietro Palazzo]], uomo di sante virtù, che si adoperò per la crescita culturale e religiosa della città. Grazie anche al suo operato sorsero diversi conventi e monasteri che si occuparono della formazione di intere generazioni. Nel [[1693]] il disastroso [[Terremoto del Val di Noto del 1693|terremoto]] che interessò tutto il [[val di Noto]], rase al suolo le maggiori chiese cittadine e fece 90 morti. Con la soppressione della feudalità in Sicilia, voluta da [[Ferdinando di Borbone]] nel [[1816]], Baldassarre VII Naselli perdette definitivamente il governo della città.
=== La Repubblica Indipendente di Comiso ===
Sul finire del [[1944]], scoppiava in molte città della Sicilia una rivolta contro la chiamata di leva alle armi del governo di [[Pietro Badoglio]]. La rivolta veniva alimentata da voci diffuse sulla probabilità che i coscritti di leva potessero essere inviati addirittura a combattere in [[Estremo Oriente]] per sostenere gli interessi anglo-americani. Sui muri delle città comparvero le scritte: “Non presentatevi”, “Presentarsi significa servire i Savoia”. Ebbero così inizio i cosiddetti moti dei “Non si parte”. Dopo essere stato assediato dai dimostranti, il prefetto di Palermo, Pampillonia, richiese l'intervento del [[Regio Esercito]], che si rese responsabile della morte e del ferimento di molte persone.
Comiso divenne il centro di questi scenari insurrezionali, tanto che il 6 gennaio 1945 fu proclamata la ''“[[Repubblica di Comiso]]”'' retta da un governo popolare, con tanto di comitato di salute pubblica, squadre per l'ordine interno e distribuzioni di viveri a prezzi di consorzio. Comiso visse così per una settimana la sua indipendenza, fino all'11 gennaio quando il gen. Brisotto circondò la città minacciando bombardamenti aerei se Comiso non si fosse arresa. Anche per l'intermediazione del clero cittadino, gli insorti si arresero. Nonostante gli accordi presi, tutti i ribelli, circa 300, vennero arrestati e confinati a Ustica e Lipari, per essere amnistiati solo nel 1946 con la proclamazione della Repubblica italiana.<ref>[http://www.italia-rsi.org/resistenzasud/resistenzasud.htm Resistenza Nel Sud Italia<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090516060919/http://www.italia-rsi.org/resistenzasud/resistenzasud.htm |data=16 maggio 2009 }}</ref> [[Benito Mussolini]], presidente, ''de facto'', della [[Repubblica Sociale Italiana]], conferì la medaglia d'argento alla ''Repubblica Indipendente di Comiso''.<ref>Relazione dei Reali Carabinieri</ref><ref>[http://www.crimelist.it/index.php?Itemid=128&id=598&option=com_content&task=view Crimelist.it]</ref>
=== Dal dopoguerra a oggi ===
Le principali vicende storiche dal dopoguerra a oggi sono strettamente collegate alla storia dell'[[aeroporto di Comiso]]. Il 7 agosto [[1981]] il [[Governo Spadolini I|governo Spadolini]] prende la decisione di localizzare nell'ex aeroporto di Comiso una base [[NATO]] con 112 [[missile da crociera|missili "Cruise"]] a [[testata nucleare]]. La città di Comiso viene a trovarsi improvvisamente al centro di interessi e controversie di [[politica internazionale]], che richiamano in città molti degli esponenti politici nazionali. Giacomo Cagnes, ex sindaco della città ed esponente di punta del [[Partito Comunista Italiano|PCI]], si pone a guida dei movimenti locali anti-missili, mentre l'amministrazione comunale, capeggiata da Salvatore Catalano, si pone a favore della decisione del governo. [[Pio La Torre]] interviene più volte, allo scopo di dare maggiore impulso al movimento per la pace.
Il 4 aprile [[1982]] a Comiso viene organizzata una grande manifestazione, che fa confluire in città più di centomila persone provenienti da ogni parte d'Italia, appartenenti a vari movimenti pacifisti. Nello stesso anno incominciano i lavori di costruzione della [[Base NATO Comiso|base Nato]]. Il 5 maggio [[1983]] giungono i primi 225 militari americani. Nell'estate dell'83 cresce la tensione tra forze dell'ordine e pacifisti, che si erano accampati nei terreni attorno all'aeroporto; decine di manifestanti vengono feriti, altri arrestati.
Sono anni di continue manifestazioni e scontri, fino al [[1986]], quando i campi all'aperto dei pacifisti cominciano a smobilitare. A livello internazionale, l'arrivo di Gorbačëv inaugura una nuova politica di distensione e di pace tra le due potenze mondiali, che culmina nel [[1987]], quando viene firmato l'accordo tra [[Reagan]] e [[Michail Gorbačëv|Gorbačëv]] sulla riduzione degli euromissili, con il quale si dichiarava lo smantellamento di tutte le basi europee entro i 10 anni successivi, tra cui anche quella di Comiso.
Nel [[1991]] l'ultima batteria di "Cruise" lascia la città, si chiude così un capitolo importante della storia cittadina. I riflettori nazionali tornano a essere puntati su Comiso nel [[1999]], anno in cui nei locali dell'ex base Nato vengono accolti, nell'ambito della "[[missione Arcobaleno]]" più di {{formatnum:5000}} profughi [[Albanesi del Kosovo|kosovari]], sfuggiti allo scoppio di un conflitto armato e pulizia etnica nei loro confronti. In quest'occasione Comiso viene ribattezzata "Città della Pace".
=== Simboli ===
{{vedi anche|Armoriale dei comuni del Libero consorzio comunale di Ragusa}}
==== Stemma ====
[[File:Comiso-Stemma.svg|70px|left|thumb|Lo stemma di Comiso usato dal Comune]]
Nello stemma del Comune di Comiso è raffigurata la dea [[Diana]] seduta su una brocca rovesciata e posta sulla fonte a lei dedicata, e con sopra la scritta {{maiuscoletto|Post Casmenarum fata nitida resurgo}} (''"Dopo la distruzione di Casmene splendida rinasco"''; il motto è inserito sul gonfalone nel [[XV secolo]]) per sottolineare l'origine della città di Comiso dall'antica [[Casmene]].
==== Gonfalone ====
[[File:Comiso-Gonfalone.svg|70px|right|thumb|Il gonfalone di Comiso]]
Il gonfalone è un drappo [[tagliato]] di azzurro e bianco caricato dello stemma che segue la blasonatura ufficiale.
== Monumenti e luoghi
=== Architetture religiose ===
[[File:
====
{{vedi anche|Duomo di Comiso e Chiesa Madre - Santa Maria delle Stelle}}
La chiesa Madre di Comiso fu edificata nel XV secolo, su un tempio preesistente di impianto chiaramontano, dedicato a Santa Maria del Mulino, per la vicinanza all'antico mulino.
Dopo il disastroso terremoto del 1693 fu distrutta e ricostruita nel 1699 grazie al generoso contributo del conte Baldassarre IV Naselli. Dell'originaria costruzione rimangono i pilastri
All'interno è possibile ammirare: un pregiato soffitto ligneo, opera del messinese Antonio Iberti, detto il Barbalonga; una statua marmorea della Madonna del Carmelo, attribuita alla scuola
==== Basilica Maria SS. Annunziata ====
{{vedi anche|Basilica di Maria SS. Annunziata}}
La chiesa fu
La cupola, progettata dall'architetto comisano S. Girlando, fu ultimata nel [[1885]]. Posta in cima a una scenografica scalinata, la Chiesa possiede una pianta a croce latina ed è divisa in tre navate, con volta a botte sostenuta da 10 grandi archi a tutto sesto.
L'interno è arricchito di opere di notevole importanza, tra cui una statua lignea policroma di [[San Nicola|S. Nicola]]
==== Santuario di San Francesco all'Immacolata ====
{{vedi anche|Chiesa di S. Francesco all'Immacolata}}
Splendido gioiello dell'architettura comisana, questa chiesa fu edificata sotto i Chiaramonte, feudatari di Comiso, nei primi anni del Trecento. La Chiesa, Monumento Nazionale, è a una sola navata con copertura a capriate scoperte, presenta un'abside a pianta quadrata, con absidiola a cupola
All'interno troviamo: il monumento funebre di Baldassarre II, detto il ''Conte Rosso'' (attribuito ad [[Antonello Gagini]]), composto da un sarcofago, sul cui coperchio è posta una statua del defunto, giacente come immerso in un sonno sereno. Il tutto è sormontato da una formella quadrangolare raffigurante la ''Madonna col Bambino''; il monumento funebre di Baldassare I, posto dietro l'altare maggiore; un portale rinascimentale in pietra locale, proveniente dall'antica chiesa del SS. Cristo; una tela raffigurante la ''Madonna Immacolata''
==== Chiesa di S. Biagio ====
{{vedi anche|Chiesa di San Biagio (Comiso)}}
I lavori per la costruzione della chiesa del santo patrono
Nel [[1700]] fu ricostruita a una sola navata, fu innalzato un piccolo campanile ricoperto di raffinati cotti smaltati e fu collocata all'esterno una
La graziosa facciata, armoniosamente scandita da paraste e nicchie, domina l'imponente scalinata di accesso.
==== Ex Chiesa del Gesù (o di San Filippo Neri) ====
La chiesa fu eretta per volontà del comisano servo di Dio
==== Chiesa S. Maria della Grazia (detta ''dei Cappuccini'') ====
La chiesa è situata nella parte alta della città, dove anticamente sorgeva il convento dei padri cappuccini, già sede dell'ospedale ''[[Regina Margherita]]''.
La data di edificazione è indicata nel [[1614]]. Il tempio è a una sola navata, di semplice fattura.
==== Chiesa San Giuseppe lo Sperso ====
Chiamata dalle persone del posto ''San Giusippuzzu'', è antecedente al terremoto del 1693, venne ricostruita nel 1730 (come testimonia un bassorilievo lapideo sulla porta d'ingresso). La chiesa viene nominata nelle varie Sacre Visite Pastorali dal 1847 al 1889, ed è stata restaurata nel 1997.
[[File:Pagoda della pace in Comiso.JPG|thumb|upright=0.8|left|Pagoda della pace]]
==== Pagoda della pace ====
Quella di Comiso è una delle pochissime pagode realizzate in Europa. Essa è stata fortemente voluta dal rev. Gyosho Morishita, monaco buddhista venuto a Comiso negli anni ottanta, ed è stata inaugurata il 24 maggio [[1998]]. È alta 16 metri con un diametro di 15 metri e ha l'aspetto classico dello [[stupa]] indiano con la sua forma a cupola rotonda sormontata da un pinnacolo.<ref>[http://www.maunacenter.com/viaggi_luoghi_1-pagoda_della_pace_di_comiso.html La Pagoda della Pace di Comiso]</ref>
Interamente rivestita di pietra locale, di colore bianco, che le conferisce visibilità a chi dalla città volge lo sguardo verso la collina di Canicarao.
=== Architetture civili ===
[[File:Castello Naselli Comiso.jpg|thumb
[[File:Comune di Comiso.JPG|thumb
==== Castello dei Naselli d'Aragona ====
{{vedi anche|Castello dei Naselli d'Aragona}}
Le prime notizie certe sul castello risalgono al [[1330]], ma nella sua struttura attuale fu costruito intorno al [[1497]]. Il castello rinascimentale sorse su un edificio sicuramente di epoca classica, lo testimoniano alcuni busti e iscrizioni di epoca romana, che furono inglobati nel nuovo edificio. L'edificio appartenne ai vari signori di Comiso, dai Berlinghieri, alla casata dei Chiaramonte, ai Cabrera, fino ai Naselli che lo acquistarono nel [[1453]].
La parte più antica del Castello è il Battistero dedicato a San Gregorio Magno, con resti di affreschi di epoca bizantina e risalente intorno all'anno mille.
Il castello presenta un torrione rotondo a nord, che in origine era una cuba araba, e una torre quadrangolare sul lato est.
La parte nord del Castello è caratterizzata da un'elegante
==== Palazzo comunale ====
Il palazzo del municipio sorge dove un tempo si trovavano il monastero e la chiesa di San Giuseppe e si affaccia sulla piazza Fonte Diana. Edificato tra il [[1872]] e il [[1887]], presenta una facciata di [[stile neoclassico]] scandita da finestre con timpani curvilinei e triangolari. Al suo interno una imponente scala in marmo di
==== Ex
[[File:Chiesa madre e ex mercato ittico.jpg|miniatura|Chiesa Madre ed ex Mercato ittico]]
Il mercato vecchio fu costruito nel 1867 su progetto dell'architetto Fianchini, e fino alla metà del Novecento vi si vendeva il pesce e la carne. L'edificio, caratterizzato da eleganti loggiati esterni e interni, è abbellito all'interno da una fontana. Oggi ospita il Museo Civico di Storia Naturale e la sede della Fondazione "[[Gesualdo Bufalino|G. Bufalino]]".<ref>[https://www.visitsicily.info/itinerario/a-spasso-nel-ragusano/ A spasso nel ragusano] visitsicily.info</ref>
==== Palazzo Occhipinti ====
Risalente al 1700. Progettato da [[Rosario
==== Palazzo Iacono-Ciarcià ====
Si presume realizzato dal [[Rosario Gagliardi|Gagliardi]], si affaccia sulla piazza cittadina con un vasto ballatoio a terrazzo, sotto un elegante portico (i cosiddetti ''"archi ri ronna Pippa"'').
==== Palazzo Trigona di Canicarao ====
Costruito nel 1700, su un nucleo originario del 1400, dall'architetto [[Rosario Gagliardi]]. Il palazzo, voluto dalla famiglia Trigona, marchesi del feudo di Canicarao, come sede residenziale e amministrativa, domina l'ampia vallata e la campagna circostante Comiso.
Il corpo dell'edificio è a blocco, con torre centrale merlata, che si eleva al di sopra del portale archivoltato. La residenza del Signore era posta ai piani superiori, mentre nei locali del piano terra vi alloggiavano i servi e i mezzadri. Il tutto si affaccia su una corte interna rettangolare rivestita di basole.
=== Siti archeologici ===
[[File:Mosaico Romano Comiso.jpg|thumb|
==== Terme
Si tratta di
==== Cava Porcaro ====
Il sito archeologico di Cava Porcaro comprende alcune grotte ipogeiche con tombe preistoriche, risalenti al periodo eneolitico.
=== Aree naturali ===
{{vedi anche|Riserva naturale orientata Pino d'Aleppo}}
{{panorama|immagine = File:Comiso (Panoramica).jpg|didascalia = Panoramica, 2008}}
Parte del territorio comunale è compresa all'interno della Riserva naturale orientata Pino d'Aleppo.
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Comiso}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Secondo i dati [[Istituto nazionale di statistica|ISTAT]] al 31 dicembre
{{div col}}
* [[Tunisia]] {{M|1230}}
* [[Romania]] {{M|596}}
* [[Albania]] {{M|211}}
* [[Marocco]] {{M|188}}
* [[Somalia]] {{M|144}}
* [[Ucraina]] {{M|127}}
{{div col end}}
=== Lingue e dialetti ===
{{Vedi anche|Lingua siciliana}}
[[File:Dialetti italiani meridionali estremi.svg|thumb|Distribuzione del [[gruppo siciliano]], 1977]]
Oltre alla [[Lingua italiana|lingua ufficiale italiana]], a Comiso si parla la [[lingua siciliana]] nella sua variante metafonetica sud-orientale. La ricchezza di influenze del siciliano, appartenente alla famiglia delle [[lingue romanze]] e classificato nel [[Gruppo siciliano|gruppo meridionale estremo]], deriva dalla posizione geografica dell'[[Isola di Sicilia|isola]], la cui centralità nel [[mar Mediterraneo]] ne ha fatto terra di conquista di numerosi popoli gravitanti nell'area mediterranea.
=== Tradizioni e folclore ===
La terza domenica di maggio si svolge la festa di [[Maria SS. Addolorata]], venerata nel Duomo di Santa Maria delle Stelle - Chiesa Madre.
== Cultura ==
{{vedi anche|Cultura nel ragusano}}
=== Istruzione ===
==== Biblioteche ====
===== Biblioteca comunale "F. Stanganelli" =====
La biblioteca comunale, oggi sita nei locali dell'ex Scuola d'Arte, possiede circa {{formatnum:55000}} volumi, di cui {{formatnum:1177}} volumi provenienti in gran parte dal vicino oratorio dei padri filippini e dal convento dei padri cappuccini e risalenti ai secoli XVI-XVIII.
<br>Venne formalmente istituita nel [[1906]], ma è a partire dal [[1918]] che, grazie al canonico Flaccavento (detto "lo Stanganelli") la biblioteca ebbe il suo impulso decisivo: l'impegno profuso dal religioso fece sì che vari cittadini donassero all'ente libri e pubblicazioni, andando ad arricchire il già cospicuo fondo librario.
====
La biblioteca è situata presso la sede della Fondazione Bufalino, nell'ex mercato ittico, luogo dove lo scrittore trascorreva il suo tempo libero passeggiando e conversando con gli amici. In essa si conservano, oltre ad alcuni manoscritti dello scrittore, tutte le sue opere nelle varie edizioni italiane e straniere, la sua biblioteca privata (un fondo librario di oltre {{formatnum:9000}} volumi), una piccola emeroteca, un epistolario, una collezione di 600 dischi e cd, una videoteca di 350 videocassette, molte delle quali registrate dallo stesso Bufalino, e un archivio fotografico.
====
===== Istituto Statale d'Arte "Salvatore Fiume" =====
Nacque come scuola d'arte con un Regio Decreto nel [[1907]] e fin dagli inizi ha svolto un ruolo fondamentale nella valorizzazione del patrimonio artigianale di Comiso, "città della pietra". Molti nomi illustri si sono formati tra i suoi banchi, tra cui spicca l'artista [[Salvatore Fiume]], a cui l'istituto è intitolato.
Oggi la scuola è divenuta [[Liceo artistico]].
===== Istituto d'Istruzione Secondaria Superiore "Giosuè Carducci" =====
Nel 1902 nacque a Comiso il [[liceo classico]]. Oggi l'istituto presenta quattro sezioni: classica, scientifica, commerciale/turistico e artistica.
==== Musei ====
Il Museo civico di Storia Naturale, istituito nel [[1991]], ha sede presso l'ex mercato ittico, dove è presente la Sezione dei Cetacei e delle Tartarughe marine; invece, presso il primo piano dell'ex Scuola d'arte, è fruibile la Sezione Paleontologica e la Sezione Zoologica. Il museo possiede circa {{formatnum:10000}} reperti fossili di vari invertebrati e vertebrati del quaternario siciliano. Sono inoltre presenti un centinaio di minerali siciliani, oltre a diverse migliaia di conchiglie, di insetti, un'importante collezione di crostacei e pesci del Mediterraneo, vari rettili, uccelli, mammiferi terrestri e marini naturalizzati, nonché diversi preparati osteologici.
== Economia ==
===
Dall'area comisana proviene una varietà di [[Ovis aries|pecora]] (detta appunto [[comisana]]), caratterizzata dal muso rossiccio e da una caratteristica grassa appendice caudale.
===
Sono da ricordare lo ''sfilato'' comisano e la lavorazione della [[Pietra di Comiso]].
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
Le strade principali che servono Comiso sono la SS.115 (Sud Occidentale Sicula) e la SS.514 (di Chiaramonte).
La SS.194 Ragusana è in fase di raddoppio da parte dell'ANAS con adeguamento a due corsie per ciascun senso di marcia su carreggiate separate. Il progetto approvato riguarda l'itinerario Ragusa-Catania, ovvero l'ammodernamento delle strade statali 514 "di Chiaramonte" e 194 "Ragusana" nel tratto compreso tra l'innesto con la strada statale 115, nei pressi di Comiso.<ref>[https://www.stradeanas.it/it/sicilia-disco-verde-dell%E2%80%99anas-lavori-1555-miliardi-di-euro Sicilia, disco verde dell’Anas a lavori per 1,555 miliardi di euro] stradeanas.it</ref>
===
{{vedi anche|Stazione di Comiso}}
[[File:BhfComiso.jpg|thumb|right|240px|La stazione nel 2009]]
Il comune è servito dalla stazione omonima posta sulla linea [[Ferrovia Caltanissetta Xirbi-Gela-Siracusa|Caltanissetta Xirbi-Gela-Siracusa]]. Il viaggio in treno per Ragusa dura 30 minuti, per Siracusa 2 ore e 30 minuti, per Licata 1 ora e per Caltanissetta Xirbi 2 ore e 17 minuti.<ref>[https://www.trenitalia.com/content/dam/trenitalia/allegati/info/orario-digitale/orari-regionali/Regionale_Calabria_Sicilia.pdf orari regionali p.250] trenitalia.com</ref>
=== Aeroporto ===
{{vedi anche|Aeroporto di Comiso}}
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1862]]
|[[1870]]
|Emanuele Calogero
|
|[[Sindaco (ordinamento italiano)|Sindaco]]}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1870]]
|
|[[Raffaele Caruso]]
|[[conservatorismo|conservatore]]
|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1877]]
|[[1889]]
|Giuseppe Morso
|
|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1889]]
|
|[[Raffaele Caruso]]
|
|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec
|
|
|Carmelo Spadaro
|
|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1914]]
|[[1921]]
|Giuseppe Di Vita
|[[socialista]]
|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1922]]
|[[1926]]
|Salvatore Ammendola
|[[Partito Nazionale Fascista]]
|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1926]]
|
|Vincenzo Ignaccolo
|
|[[Podestà (fascismo)|Podestà]]}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1932]]
|[[1933]]
|Gioacchino Pelligra
|
|[[Podestà (fascismo)|Podestà]]}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1933]]
|[[1934]]
|Enzo Secolo
|
|[[Podestà (fascismo)|Podestà]]}}
{{ComuniAmminPrec
|
|[[1934]]
|Mario Ferreri
|
|[[Podestà (fascismo)|Podestà]]}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1934]]
|[[1943]]
|Biagio Bellassai
|
|[[Podestà (fascismo)|Podestà]]}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1945]]
|[[1946]]
|Celestino Di Vita
|
|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1946]]
|[[1952]]
|Francesco Morso
|[[Democrazia Cristiana]]
|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1952]]
|[[1965]]
|Giacomo Cagnes
|[[Partito Comunista Italiano]]
|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1965]]
|[[1967]]
|Nicastro
|
|[[Commissario prefettizio]]}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1967]]
|[[1973]]
|Salvatore Carnazza
|[[Partito Socialista Italiano]]
|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1973]]
|[[1974]]
|Antonino Rosso
|[[Partito Socialista Italiano]]
|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1974]]
|[[1978]]
|Giacomo Cagnes
|[[Partito Comunista Italiano]]
|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1978]]
|[[1984]]
|Salvatore Catalano
|[[Partito Socialista Italiano]]
|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1984]]
|[[1985]]
|Salvatore Zago
|[[Partito Comunista Italiano]]
|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1985]]
|[[1985]]
|Scialabba
|
|[[Commissario prefettizio]]}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1985]]
|[[1987]]
|Rosario La Perna
|[[Partito Socialista Italiano]]
|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1987]]
|[[1994]]
|Salvatore Zago
|[[Partito Democratico della Sinistra]]
|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1994]]
|[[1994]]
|Antonio Puce
|
|[[Commissario prefettizio]]}}
{{ComuniAmminPrec
|26 giugno [[1994]]
|6 giugno [[1998]]
|Pasquale Puglisi
|[[Alleanza Nazionale]]
|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec
|7 giugno [[1998]]
|14 aprile [[2008]]
|Giuseppe Digiacomo
|[[Partito Democratico della Sinistra]] - [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]
|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec
|15 aprile [[2008]]
|15 giugno [[2008]]
|Angelo Moceri
|
|[[Commissario prefettizio]]}}
{{ComuniAmminPrec
|16 giugno [[2008]]
|23 giugno [[2013]]
|Giuseppe Alfano
|[[Il Popolo della Libertà]]-[[Forza Italia (2013)|Forza Italia]]
|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec
|24 giugno [[2013]]
|26 giugno [[2018]]
|Filippo Spataro
|[[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]
|Sindaco}}
|27 giugno [[2018]]
|''in carica''
|Maria Rita Annunziata Schembari
| [[DiventeràBellissima|#DiventeràBellissima]] - [[Fratelli d'Italia (partito politico)|Fratelli d’Italia]]
|Sindaca
{{ComuniAmminPrecFine}}
==Sport==
Ha sede nel comune la società di calcio [[Associazione Sportiva Dilettantistica Città di Comiso|ASD Città di Comiso]].
== Note ==
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* Fulvio Stanganelli, ''Vicende Storiche di Comiso Antica e Moderna'', Catania, Stab. Tip. S. Di Mattei & C., 1926.
* Pro-loco di Comiso, ''Comiso Viva'', 1996.
* {{Cita pubblicazione|titolo=La fontana della castità di Comiso|rivista=Le vie d'Italia|url=http://archive.org/details/2022-03-14-02-41|volume=XLIII|numero=7|accesso=2022-03-20|autore=Biagio Pace|data=1937-07-01}}
* Padre Salvatore Pelligra, ''CASMENE DEVOTA ossia raccolta di tutte le pratiche di divozione che si eseguiscono tuttodì nelle chiese di Comiso'', Mondovì, 1881.
* Nunzio Lauretta, ''Comiso nell'Ottocento - tra Storia e Microstoria'', 2002.
== Voci correlate ==
* [[Aeroporto di Comiso]]
* [[Base NATO Comiso]]
* [[
* [[Pietra di Comiso]]
* [[Salvatore Adamo]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
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*
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{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Sicilia}}
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