Biodiversità: differenze tra le versioni
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[[File:Animal diversity October 2007.jpg|thumb|right|Diversità di [[Organismo vivente|organismi viventi]] nel pianeta Terra]]
La '''biodiversità''' o '''diversità biologica,''' in [[ecologia]], è la varietà di [[organismi viventi]] nelle loro diverse forme, e nei rispettivi [[ecosistemi]].
Secondo il Glossario Dinamico [[ISPRA]]-CATAP, per biodiversità entro un determinato [[ambiente (biologia)|ambiente]] si intende appunto la varietà di organismi viventi in esso presenti
[[File:Diving Maldives, 2009 Surgeonfish.jpg|miniatura|Le [[Barriera corallina|barriere coralline]] sono [[Ecosistema|ecosistemi]] ricchi di biodiversità]]
La biodiversità comprende l'intera variabilità biologica di [[gene|geni]], [[specie]], [[nicchia ecologica|nicchie ecologiche]] ed [[ecosistemi]] con le [[risorse genetiche]] considerate la componente determinante della biodiversità all'interno di una singola specie.<ref name="Biodiversità 7">{{cita|Biodiversità e protezione della natura|p. 7}}.</ref> Le [[specie]] descritte dalla [[biologia|scienza]] sono in totale circa 1,74 milioni, mentre il valore di quelle stimate oscilla da 3,63 a più di 111 milioni; tuttavia queste stesse stime risultano incomplete in quanto nuove specie vengono scoperte e aggiunte continuamente al totale generale.<ref>{{Cita web |url=http://www.treccani.it/enciclopedia/biodiversita/ |titolo=Voce dell'Enciclopedia Treccani Online |accesso=10 novembre 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141110201511/http://www.treccani.it/enciclopedia/biodiversita/ |dataarchivio=10 novembre 2014 |urlmorto=no }}</ref> L'[[estinzione]] di specie è invece la minaccia principale alla biodiversità. L'anno del [[2010]] è stato dichiarato l'Anno internazionale della biodiversità,<ref>{{Cita web |url=http://www.cbd.int/2010/ |titolo=United Nations Decade on Biodiversity.<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=20 maggio 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091109215736/http://www.cbd.int/2010/ |dataarchivio=9 novembre 2009 |urlmorto=no }}</ref> mentre il decennio del 2011-2020-2022 è stato invece dichiarato il Decennio della Biodiversità.
Numerose sono le iniziative, su scala globale, volte a mitigare la perdita di biodiversità, proteggere e conservare le specie viventi<ref>{{Cita web|url=https://www.earthbiogenome.org/|titolo=Earth BioGenome Project|sito=Earth BioGenome Project|lingua=en|accesso=10 maggio 2021}}</ref>, specialmente se [[Autoctono (biologia)|autoctone]] o in [[Specie in pericolo|pericolo di estinzione]].<ref>{{Cita web|url=https://endemixit.com/|titolo=ENDEMIXIT|sito=ENDEMIXIT|accesso=10 maggio 2021}}</ref> Negli ultimi anni anche le [[Next Generation Sequencing|nuove tecnologie di sequenziamento]] genomico sono impiegate per cercare di conoscere e limitare la perdita di biodiversità.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Diane P.|cognome=Genereux|nome2=Aitor|cognome2=Serres|nome3=Joel|cognome3=Armstrong|data=2020-11|titolo=A comparative genomics multitool for scientific discovery and conservation|rivista=Nature|volume=587|numero=7833|pp=240-245|lingua=en|accesso=11 maggio 2021|doi=10.1038/s41586-020-2876-6|url=https://www.nature.com/articles/s41586-020-2876-6|issn=0028-0836 }}</ref> L'impiego di queste tecnologie nella conservazione della biodiversità ha reso possibile lo sviluppo di una nuova materia: la [[genomica della conservazione]], dove queste conoscenze e tecniche vengono condensate e sono unite per aiutare a proteggere le specie in pericolo.<ref>{{Cita web|url=https://www.nature.com/subjects/conservation-genomics|titolo={{en}} Conservation genomics - Latest research and news {{!}} Nature|sito=www.nature.com|accesso=10 maggio 2021}}</ref>
== Significato del termine ==
Il termine biodiversità deriva dal greco ''bios'' che significa vita, e dal latino ''diversitas'' che significa differenza o diversità. Il termine ''biodiversità'' si è ormai consolidato e viene comunemente utilizzato nei diversi ambiti scientifici e culturali.
=== Livelli di biodiversità ===
Si considerano tre diversi livelli di biodiversità:<ref name="Biodiversità 7" />
* ''diversità genetica'', la somma complessiva degli esseri viventi che abitano il pianeta;
* ''diversità di specie'', che indica l'abbondanza e la diversità tassonomica di [[specie]] presenti per la terra;
* ''diversità di ecosistemi'', con cui si indica l'insieme di tutti gli ambienti naturali presenti sul nostro pianeta.<ref name="Biodiversità 7" />
La biodiversità non è un valore fisso e stabile, ad esempio in un dato ambiente la biodiversità delle specie presenti può aumentare o diminuire nel tempo a causa di diversi fattori che possono essere di carattere naturale e/o antropico.
== Punto caldo di biodiversità ==
{{Vedi anche|Punto caldo di biodiversità}}
[[File:Eunicella.jpg|miniatura|Il [[Mar Mediterraneo]] è un hotspot di biodiversità]]
Un '''punto caldo di biodiversità'''<ref>Si veda:
* Edward O. Wilson, ''La diversità della vita'', edizioni Bur, 2011. ISBN 9788858601938.
* Franco Pedrotti, ''Cartografia geobotanica'', edizioni Pitagora, 2004 - pagina 191. ISBN 9788837114879.
* Rita Colantonio Venturelli, Felix Müller, ''Paesaggio culturale e biodiversità: princìpi generali, metodi, ...'', edizioni Leo S. Olschki, 2003. ISBN 9788822252722.
* [[Roberto Cazzolla Gatti]], ''Biodiversità. In teoria e in pratica'', Edizioni libreriauniversitaria.it, 2014 - pagina 30. ISBN 9788862925365.
* Edward O. Wilson, ''La diversità della vita'', edizioni Bur, 2011. ISBN 9788858601938</ref> ('''''biodiversity hotspot''''') è una regione [[Biogeografia|biogeografica]] con livelli significativi di biodiversità che è minacciata dall'insediamento umano.<ref name="hotspots">{{cita web|url=http://www.bsienvis.nic.in/Database/Biodiversity-Hotspots-in-India_20500.aspx|titolo=Biodiversity Hotspots in India}}</ref><ref name="conservation">{{cita web|url=http://www.conservation.org/How/Pages/Hotspots.aspx|titolo=Why Hotspots Matter|sito=Conservation International}}</ref>
Il [[Mar Mediterraneo]] ad esempio è un hotspot di biodiversità: nonostante copra soltanto circa lo 0,82% della superficie totale e lo 0,32% di volume dei mari ed oceani a livello globale, ospita circa 17.000 specie, corrispondenti al 7,5% della biodiversità marina mondiale. Inoltre, quasi il 30% di queste specie sono endemiche, cioè esclusive di questo bacino. A causa delle attività antropiche e dei [[Cambiamento climatico|cambiamenti climatici]], questa biodiversità è oggi a rischio.<ref>{{Cita libro|titolo=Bonifazi A. (2023). Ventimila specie (o quasi) sotto il mare. Viaggio nella biodiversità del Mediterraneo, tra dune, abissi e alieni. Sperling & Kupfer}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Danovaro R. (2022). Biologia marina. Biodiversità e funzionamento degli ecosistemi marini. Utet}}</ref>
[[File:Colorful underwater landscape of a coral reef.jpg|miniatura|Le [[Barriera corallina|barriere coralline]] tropicali sono hotspot di biodiversità]]
Le [[Barriera corallina|barriere coralline]] delle acque costiere tropicali sono un altro esempio di hotspot di biodiversità: sebbene occupino circa l’1% degli oceani del pianeta, ospitano il 25-30% della biodiversità marina globale.<ref>{{Cita libro|titolo=Knowlton N., Brainard R. E., Fisher R., Moews M., Plaisance L., Caley M. J. (2010). Coral reef biodiversity. Life in the World’s Oceans: Diversity, Distribution, and Abundance. Chichester: Wiley-Blackwell}}</ref> Questi ambienti, e la ricca biodiversità ad essi associata, sono minacciati dall'impatto antropico e dai [[Cambiamento climatico|cambiamenti climatici]].
Norman Myers ha introdotto il concetto "hotspot di biodiversità" in due articoli pubblicati sul ''The Environmentalist'' nel 1988 e nel 1990, rivisto poi da Myers e altri in ''Hotspots: Earth's Biologically Richest and Most Endangered Terrestrial Ecoregions'' e un articolo pubblicato nel giornale ''Nature'', entrambi nel 2000.<ref name="MyersMittermeier2000">{{Cita pubblicazione|nome2=Russell A.|cognome2=Mittermeier|nome3=Cristina G.|cognome3=Mittermeier|anno=2000|titolo=Biodiversity hotspots for conservation priorities|rivista=Nature|volume=403|numero=6772|pp=853-858|doi=10.1038/35002501|bibcode=2000Natur.403..853M|url=https://www.nature.com/nature/journal/v403/n6772/pdf/403853a0.pdf|pmid=10706275|issn=0028-0836|cognome1=Myers|nome1=Norman|cognome4=da Fonseca|nome4=Gustavo A. B.|cognome5=Kent|nome5=Jennifer}}</ref>
Per qualificarsi come punto caldo di biodiversità nella mappa degli hotspot di Myers del 2000, una regione deve avere due criteri rigorosi: deve contenere almeno 1.500 specie di [[Tracheophyta|piante vascolari]] (più dello 0,5% del totale mondiale) come [[Endemismo|endemiche]] e deve aver perso almeno il 70% della sua vegetazione primaria.<ref name="MyersMittermeier2000" /> A livello globale, 36 zone rientrano in questa definizione.<ref name="auto">{{cita web|url=https://www.cepf.net/our-work/biodiversity-hotspots/hotspots-defined|titolo=Biodiversity hotspots defined|sito=Critical Ecosystem Partnership Fund|editore=Conservation International|accesso=10 agosto 2020}}</ref> Questi siti ospitano circa il 60% delle specie di [[Plantae|piante]], [[Aves|uccelli]], [[Mammalia|mammiferi]], [[Reptilia|rettili]] e [[Amphibia|anfibi]] del mondo, con un'elevata percentuale di specie endemiche. Alcuni di questi hotspot ospitano fino a 15.000 specie vegetali endemiche, mentre altri hanno perso fino al 95% del loro habitat naturale.<ref name="auto" />
== "Darkspot" di biodiversità ==
I darkspot di biodiversità sono aree geografiche in cui si stima che si trovi il maggior numero di specie vegetali ancora sconosciute alla scienza. Un recente studio condotto dai botanici del Royal Botanic Gardens di Kew, Regno Unito, ha identificato 33 di queste zone, proponendo di concentrare gli sforzi di ricerca e conservazione in questi luoghi critici.<ref name="lifegate.it">{{cita web|url=https://www.lifegate.it/33-darkspot-luoghi-specie-non-ancora-scoperte?utm_source=pocket-newtab-it-it|titolo=Sono stati identificati 33 luoghi con migliaia di specie non ancora scoperte}}</ref>
I darkspot di biodiversità rappresentano un'opportunità unica per la scienza e la conservazione, offrendo un punto di partenza per comprendere e proteggere la ricchezza vegetale del nostro pianeta.<ref name="lifegate.it"/>
=== Contesto ===
Sebbene la scienza abbia descritto e nominato circa 400.000 specie di piante, si stima che esistano decine di migliaia di specie, oltre 100.000, ancora da scoprire. Ogni specie svolge un ruolo cruciale negli ecosistemi, contribuendo alla complessità e alla stabilità della biodiversità del pianeta. Tuttavia, molti ecosistemi sono sotto minaccia a causa dell'estinzione di specie e della perdita di habitat, rendendo urgente l'azione per la conservazione.<ref name="lifegate.it"/>
=== Identificazione dei Darkspot ===
Lo studio ha identificato darkspot in diverse regioni del mondo, tra cui:<ref name="lifegate.it"/>
* 14 in Asia tropicale (Nuova Guinea, Vietnam, Myanmar, India, Assam, Filippine, Himalaya orientale, Borneo, Thailandia, Laos, Himalaya occidentale, Malacca, Bangladesh e Sumatra)
* 8 in Sudamerica (Colombia, Perù, Ecuador, Sud-est del Brasile, Venezuela, Costa Rica, Panama e Bolivia)
* 8 in Asia temperata (Cina centro-meridionale, Turchia, Iran, Cina sudorientale, Uzbekistan, Tagikistan, Afghanistan e Kazakistan)
* 2 in Africa (Madagascar e Province del Capo)
* 1 in Nordamerica (sudovest del Messico).
La maggior parte di queste aree coincide con quelle già riconosciute come ''hotspot di biodiversità'', caratterizzate da elevati livelli di diversità biologica.<ref name="lifegate.it"/>
=== Necessità di Conservazione ===
Lo studio evidenzia che il 30% delle specie ancora sconosciute potrebbe essere a rischio di estinzione. La conservazione efficace richiede quindi una comprensione approfondita di quali specie siano presenti e dove si trovino. La ricerca si propone di affrontare le carenze tassonomiche e geografiche per accelerare la scoperta e la protezione delle specie vegetali.<ref name="lifegate.it"/>
=== Implicazioni Future ===
L'analisi dei darkspot fornisce un quadro utile per indirizzare le iniziative di conservazione, specialmente in vista della Cop16<ref>{{Cita web|url=https://blog.3bee.com/cop-16-biodiversita-il-ruolo-fondamentale-delle-aziende/|titolo=COP16 Biodiversità: il ruolo fondamentale delle aziende|autore=Lisa Santillo|sito=blog.3bee.com|lingua=it|accesso=22 ottobre 2024}}</ref>, la sedicesima conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità, che si terrà in Colombia. Gli obiettivi stabiliti nel 2022 mirano a rallentare la perdita di biodiversità entro la fine del decennio, rendendo cruciale l'identificazione e la protezione di queste aree<ref>{{Cita web|url=https://blog.3bee.com/agenda-2030-cop27-cop15-sfide-e-obiettivi/|titolo=Agenda 2030, COP27 e COP15: sfide e obiettivi|autore=Elena Fraccaro|sito=blog.3bee.com|lingua=it|accesso=22 ottobre 2024}}</ref>.
== Valore ==
=== Dal punto di vista della vita dell'uomo ===
La biodiversità svolge anche un ruolo importante nei settori economici che guidano lo sviluppo, tra cui agricoltura, silvicoltura, pesca e turismo.<ref>{{Cita web|url=https://www.biosost.com/index.php/sostenibilita/clima-cosa-sappiamo/la-distruzione-degli-habitat/738-conservazione-della-biodiversita-e-sviluppo-sostenibile|titolo=Conservazione della biodiversità e sviluppo sostenibile}}</ref> La biodiversità ha influenze anche nelle produzioni agrarie dell'uomo. È grazie alle biodiversità presenti in paesi diversi, più spesso di una piccola regione, che risulta possibile avere delle produzioni con delle caratteristiche specifiche. Alcuni esempi pratici possono essere:
* La diversità genetica dell'uva determina le differenze fra i vari [[vitigno|vitigni]] che rendono possibile avere diversi tipi di vino;
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* Le diverse caratteristiche biologiche che consentono agli alberi di adattarsi alle varie condizioni climatiche determinano le caratteristiche specifiche dei vari legni per cui alcuni legni sono maggiormente usati in edilizia, altri nell'industria mobiliera o nella liuteria, nell'aeromodellismo, nelle costruzioni navali, come legna da ardere etc.;
* Le diverse caratteristiche biologiche che consentono alle foglie o ai fusti di alcune piante di adattarsi alle varie condizioni climatiche ne determinano la possibilità di utilizzo come fibre tessili (ad esempio le diverse qualità di [[cotone (fibra)|cotone]], [[lino (fibra)|lino]] etc.);
* Le diverse caratteristiche biologiche che consentono agli [[ovini]], ai conigli, alle oche e a molti altri animali di difendersi dal freddo determinano le diverse varietà di lane o altri tessuti da noi utilizzati (ad esempio [[lambswool]], [[merino (pecora)|merino]], [[angora (fibra)|angora]], [[alpaca]], [[
* La diversità ecologica e paesaggistica orienta le nostre scelte turistiche;
Di conseguenza esistono vari e importanti motivi per mantenere un'elevata biodiversità sia a livello nazionale che locale. La perdita di specie, sottospecie o varietà
* ''ecologico'', perché comporta un degrado della funzionalità degli ecosistemi;
* ''culturale'', perché si perdono conoscenze e tradizioni umane legate alla biodiversità;
* ''economico'', perché riduce le risorse genetiche
Ad esempio, due specie di [[Anura|rane]] australiane del genere ''[[Rheobatrachus]]'', che incubavano i propri piccoli nello stomaco, secernevano una proteina che inibiva la produzione di succhi gastrici che poteva risultare utile per lo sviluppo di nuovi medicinali per l'[[ulcera gastrica]] o altri disturbi. Purtroppo queste rane si sono estinte e si è conseguentemente persa la possibilità di studiare e produrre tale farmaco.
Il [[cambiamento climatico]] ha un effetto negativo sulla biodiversità. Di contro, il mantenimento di ecosistemi sani aiuta a mitigare gli effetti estremi dovuti al clima. La vegetazione nelle città protegge dall'effetto noto come [[isola di calore]], la vegetazione costiera e le dune proteggono dagli effetti di [[tsunami]] o anche da più comuni burrasche o altri eventi climatici.
Più genericamente si può dire che la presenza di una ricca varietà di specie in un ambiente ne aumenta la sua [[Resilienza (biologia)|resilienza]], ossia la sua capacità di tornare "a posto" dopo avere subito uno stress. Con la moderna agricoltura, a causa dell'uso massiccio di poche varietà standard di sementi, sta diminuendo la biodiversità alimentare.
=== Dal punto di vista biologico ===
L'importanza della biodiversità è data principalmente dal fatto che la vita sulla [[Terra]], compresa quella della specie umana, è possibile principalmente grazie ai cosiddetti ''servizi'' forniti dagli [[ecosistema|ecosistemi]] che conservano un certo livello di funzionalità. Questi servizi sono generalmente raggruppati nei seguenti gruppi:
* ''Servizi di fornitura'': ad es. cibo, acqua, foraggio, legno e fibre;
* ''Servizi di regolazione'': ad es. stabilizzazione del clima, assesto idrogeologico, barriera alla diffusione di patogeni e parassiti, riciclo dei rifiuti, qualità dell'[[acqua]];
* ''Servizi culturali'': ad es. i valori estetici, ricreativi e spirituali;
* ''Servizi di supporto'': ad es. formazione di suolo, fotosintesi e riciclo dei nutrienti.
La visione moderna del rapporto fra uomo e ambiente è quella che riconosce la diversità biologica come elemento chiave del funzionamento della [[Terra]] e l'uomo come un elemento determinante di questo sistema ecologico. La diversità biologica, quindi, è considerata a tutti i livelli ed include non solo la varietà delle specie e sottospecie esistenti, ma anche la [[diversità genetica]] e la diversità degli [[ecosistema|ecosistemi]].
=== Dal punto di vista filosofico ===
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Questo periodo storico, e le scelte politiche che lo hanno caratterizzato, hanno migliorato la qualità della vita nei Paesi occidentali ma a costo di una distruzione ed un degrado ambientale di cui ora iniziamo a pagare le conseguenze.
I movimenti ambientalisti ed animalisti che hanno seguito, prendono spunto da teorie filosofiche cosiddette "naturocentriche", ossia che mettono al centro del proprio interesse la vita
== Misurazione della biodiversità ==
Il modo più semplice di misurare la biodiversità di un collettivo è quello di contare il numero delle modalità, ovvero delle ''specie presenti in una comunità ecologica''.
La ''frequenza relativa'' può essere intesa come il peso, l'importanza, la rilevanza che ha la modalità all'interno del collettivo. È facile capire che anche le frequenze relative oltre al numero delle modalità, concorrono a definire il grado della diversità. A titolo di esempio consideriamo, infatti, due collettivi: siano essi due classi scolastiche o due gruppi sperimentali sui quali si vuole verificare l'efficacia di un processo formativo. Assumiamo che i due collettivi abbiano lo stesso numero di modalità. Supponiamo che il primo collettivo abbia lo stesso numero di unità per ciascuna modalità, mentre nel secondo il 90% delle unità ha una sola modalità mentre il restante 10% si distribuisce tra le rimanenti modalità. È spontaneo attribuire un maggior grado di diversità al primo collettivo. In quanto, sebbene il numero delle modalità è per entrambi i casi identico, nel secondo esempio si registra una più elevata omogeneità del collettivo potendo registrare una modalità fortemente prevalente rispetto a tutte le altre che, nel nostro contesto, risultano irrilevanti. Si intuisce, quindi, che una misura della biodiversità deve anche tener conto del livello della ''irrilevanza delle modalità''; nel senso che maggiore saranno le modalità irrilevanti minore sarà la biodiversità a parità del numero di modalità.
Il più semplice indice di biodiversità è l'<nowiki/>''indice di ricchezza'' che opera un semplice conteggio del numero delle specie presenti. Alcuni indici di biodiversità, che invece tengono conto anche del numero di unità presenti per ogni specie sono l{{'}}''indice di Shannon-Wiener'' e quello di ''Simpson.'' Il principale limite di queste misure è che, in determinate circostanze, possono dar luogo ad ''ordinamenti diversi'' sulla base della diversità.<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|nome = Tonio|cognome = Di Battista|nome2 = Francesca|cognome2 = Fortuna|nome3 = Fabrizio|cognome3 = Maturo|data = 1º gennaio 2016|titolo = Environmental monitoring through functional biodiversity tools|rivista = Ecological Indicators|volume = 60|pp = 237-247|accesso = 3 febbraio 2016|doi = 10.1016/j.ecolind.2015.05.056}}</ref>
Da un punto di vista della misura possiamo dire che la biodiversità è un fenomeno multivariato<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Anne|cognome=Chao|data=1º febbraio 2014|titolo=Rarefaction and extrapolation with Hill numbers: a framework for sampling and estimation in species diversity studies|rivista=Ecological Monographs|volume=84|numero=1|pp=45-67|lingua=en|accesso=6 dicembre 2018|doi=10.1890/13-0133.1|url=https://esajournals.onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1890/13-0133.1|nome2=Nicholas J.|cognome2=Gotelli|nome3=T. C.|cognome3=Hsieh|dataarchivio=7 giugno 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200607174738/https://esajournals.onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1890/13-0133.1|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Carlo|cognome=Ricotta|data=2003-02|titolo=On the relationship between Pielou’s evenness and landscape dominance within the context of Hill’s diversity profiles|rivista=Ecological Indicators|volume=2|numero=4|pp=361-365|accesso=6 dicembre 2018|doi=10.1016/s1470-160x(03)00005-0|url=https://dx.doi.org/10.1016/s1470-160x(03)00005-0|nome2=Giancarlo|cognome2=Avena}}</ref>. Si rende necessario, quindi, qualora fosse possibile, trovare una misura sintetica della biodiversità che tenga conto dei suoi molteplici aspetti<ref>{{Cita pubblicazione|nome=M. O.|cognome=Hill|data=1973-03|titolo=Diversity and Evenness: A Unifying Notation and Its Consequences|rivista=Ecology|volume=54|numero=2|pp=427-432|accesso=6 dicembre 2018|doi=10.2307/1934352|url=https://dx.doi.org/10.2307/1934352}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|data=1º febbraio 2017|titolo=BioFTF: An R package for biodiversity assessment with the functional data analysis approach|rivista=Ecological Indicators|volume=73|pp=726-732|lingua=en|accesso=6 dicembre 2018|doi=10.1016/j.ecolind.2016.10.032}}</ref>. Patil e Taillie (1979, 1982)<ref>{{Cita pubblicazione|nome=G. P.|cognome=Patil|data=1982-09|titolo=Diversity as a Concept and its Measurement|rivista=Journal of the American Statistical Association|volume=77|numero=379|pp=548-561|accesso=6 dicembre 2018|doi=10.1080/01621459.1982.10477845|url=https://dx.doi.org/10.1080/01621459.1982.10477845|nome2=C.|cognome2=Taillie}}</ref>, in ambito biologico hanno introdotto il ''profilo di diversità'', che oltre a tener conto di tutte le sfaccettature con cui si vuole interpretare la biodiversità, permette il confronto grafico tra più comunità ecologiche. Il profilo di diversità è un funzione che dipende dalla distribuzione delle specie all'interno di un collettivo e da un parametro ß. Al variare di questo parametro la funzione si trasforma negli indici di diversità più noti: per ß=-1 si ottiene l'indice di ricchezza, per ß=0 l'indice di [[Indice di Shannon-Wiener|Shannon]] e per ß=1 l'[[indice di Simpson]]. In tal modo si riescono a considerare contemporaneamente i tre indici e, tramite il confronto grafico delle funzioni che esprimono la biodiversità delle varie comunità, si può stabilire quale è più "diversa" delle altre.
Un indicatore che misura l'impatto dell'uomo sulla biodiversità è il Mean Species Abundance o MSA. L'MSA quantifica la variazione dell'abbondanza delle specie rispetto a un ecosistema di riferimento naturale non perturbato. Questo indice varia tra 0 e 1, dove 1 indica una condizione di abbondanza simile a quella di un ecosistema indisturbato, mentre 0 rappresenta una perdita totale di biodiversità. L'MSA è particolarmente utile per valutare gli impatti cumulativi delle pressioni antropiche sugli ecosistemi, offrendo una misura sintetica della perdita di biodiversità<ref>{{Cita web|url=https://blog.3bee.com/mean-species-abundance-msa-un-indicatore-chiave-per-la-biodiversita/|titolo=Mean Species Abundance (MSA): un indicatore chiave per la biodiversità|autore=Lisa Santillo|sito=blog.3bee.com|lingua=it|accesso=22 ottobre 2024}}</ref>.
Dal momento che il profilo di diversità è una funzione, ulteriori studi ed approfondimenti in campo statistico hanno portato a considerare l{{'}}''approccio funzionale''. A tal proposito sono stati introdotti in dottrina alcuni ''strumenti funzionali''<ref name=":0" /><ref>{{Cita pubblicazione|data=1º luglio 2018|titolo=Unsupervised classification of ecological communities ranked according to their biodiversity patterns via a functional principal component decomposition of Hill’s numbers integral functions|rivista=Ecological Indicators|volume=90|pp=305-315|lingua=en|accesso=6 dicembre 2018|doi=10.1016/j.ecolind.2018.03.013}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|data=1º gennaio 2018|titolo=A functional approach to Hill's numbers for assessing changes in species variety of ecological communities over time|rivista=Ecological Indicators|volume=84|pp=70-81|lingua=en|accesso=6 dicembre 2018|doi=10.1016/j.ecolind.2017.08.016}}</ref> per risolvere alcuni limiti classici dovuti alla sovrapposizione dei profili, che come noto genera difficoltà nello stabilire quale comunità presenti maggiore biodiversità. Il nuovo approccio sviluppato nell'ambito del processo sullo sviluppo sostenibile, tende invece a considerare la popolazione umana come una parte integrante dell'ecosistema, che ha la capacità e la possibilità di influenzarlo in maniera profonda, ma la cui vita dipende dalla presenza di ecosistemi sani e dalla vita stessa esistente sul Pianeta.
== Tutela della biodiversità ==
{{vedi anche|Biologia della conservazione}}
Con l'avvento delle [[biotecnologie]] durante il secolo scorso si è fatta sempre più impellente la necessità da parte dei singoli governi e delle organizzazioni internazionali di stabilire delle norme di regolamentazione atte alla tutela della biodiversità, sia vegetale e sia animale. In particolare, la biodiversità [[Industria agroalimentare|agro-alimentare]] di molte culture si riteneva potenzialmente minacciata dall'irruzione incontrollata sul mercato degli [[organismi geneticamente modificati]], per i quali la legislazione varia di paese in paese, e in alcuni casi è [[Deregolamentazione|deregolamentata]].<ref>Vanessa M. Adams ''et al.'', ''Importance of the seed bank for population viability and population monitoring in a threatened wetland herb'', Lexington, Washington and Lee University, luglio 2004 [http://biology.wlu.edu/marsh%20ms/bc05.pdf abstract dell'e-book] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080821003146/http://biology.wlu.edu/marsh%20ms/bc05.pdf |data=21 agosto 2008 }}</ref><ref>[http://www.croptrust.org/documents/Svalbard%20opening/B-Roll%20Clips/Wangari%20Maathai%20Interview%20Anamorphic.mov Breve video dal sito] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20111020153039/http://www.croptrust.org/documents/Svalbard%20opening/B-Roll%20Clips/Wangari%20Maathai%20Interview%20Anamorphic.mov |data=20 ottobre 2011 }} del [[Global Crop Diversity Trust]] in cui il Nobel per la Pace [[Wangari Maathai]] dichiara l'importanza della [[salvaguardia della biodiversità]] e dei semi.</ref>
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista [[Science]] la distruzione degli habitat naturali per il loro sfruttamento agricolo ha talmente ridotto la varietà di piante e animali esistenti al punto che la biodiversità del globo è scesa sotto il "livello di guardia", con conseguenze potenzialmente disastrose per gli equilibri ambientali e per la stessa sopravvivenza dell'uomo. Secondo lo studio in oltre la metà della superficie terrestre, che ospita più del 70% della popolazione mondiale, il livello di biodiversità è talmente diminuito da minare la capacità degli ecosistemi di supportare nel futuro la vita umana.<ref>{{cita pubblicazione |autore=Newbold T et al. |titolo=Has land use pushed terrestrial biodiversity beyond the planetary boundary? A global assessment |url=https://archive.org/details/sim_science_science_2016-07-15_353_6296/page/288 |rivista=Science |anno=2016 |volume=353 |numero=6296 |pp=288-291 |lingua=en}}</ref>
== Legislazione ==
=== Internazionale ===
Gli [[anni 1990|anni novanta]] del secolo scorso sono stati un decennio importante dal punto di vista della tutela della Biodiversità: il ''decennio dell'ambiente.''<ref>Così iniziava il rapporto annuale del 1990 dell'[[Atlanta Botanical Garden]]. Fonte: Peter Davis, ''Musei e ambiente naturale'', Bologna, Clueb, 2001, p. 292.</ref> Le [[Nazioni Unite]] e la [[Comunità europea]] hanno adottato diverse iniziative per la salvaguardia delle specie viventi e degli habitat naturali, anche se le basi erano state poste già a partire dai decenni precedenti; le principali iniziative internazionali a favore della biodiversità sono state:
* la [[Convenzione di Ramsar]] sulle zone umide del 1971
* la [[Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione|Convenzione di Washington]] del 1973, disciplinata in Europa dal Regolamento UE 338/97
* la [[Convenzione di Barcellona]] del 1978, emendata nel 1995, che diventa la ''Convenzione per la protezione dell'ambiente marino e la regione costiera del Mediterraneo''
* la [[Convenzione per la conservazione della vita selvatica e dei suoi biotopi in Europa|Convenzione di Berna]] del 1979
* la [[Convenzione sulle
* la [[Commissione per le
* la [[Convenzione sulla
* la [[Direttiva Habitat|Direttiva Habitat 92/43/CEE]] del 1992
* il [[Protocollo di Cartagena]] del 2003
La normativa europea non vieta accordi che limitano la facoltà degli agricoltori di incrociare tra loro e selezionare diverse specie di sementi e di piante, tali da aumentarne la biodiversità.
==== Convenzione sulla diversità biologica ====
{{Vedi anche|Convenzione sulla diversità biologica}}
Nell'ambito dei trattati sviluppati dalle Nazioni Unite esiste anche la [[Convenzione sulla diversità biologica]], o CBD, adottata a [[Nairobi]], [[Kenya]], il 22 maggio 1992 e che è stata ratificata ad oggi da 192 paesi; successivamente è stata aperta alla firma dei paesi durante il [[Summit della Terra|Summit Mondiale dei Capi di Stato]] tenutosi a [[Rio de Janeiro]] nel giugno [[1992]] insieme alla [[Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici]] ed alla [[Convenzione contro la desertificazione]], per questo denominate le tre [[Convenzioni di Rio]].
Alla Conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità, hanno raggiunto un accordo per proteggere entro il 2030 almeno il 30% delle terre e delle acque considerate importanti per la biodiversità.<ref>{{Cita web|url=https://it.euronews.com/2022/12/19/cop-15-accordo-per-la-protezione-della-biodiversita|titolo=COP 15, storico accordo sulla biodiversità|autore=Debora Gandini|sito=euronews|data=19 dicembre 2022|lingua=it|accesso=19 dicembre 2022}}</ref>
=== Italiana ===
L'Italia ha ratificato la Convenzione sulla Biodiversità con la legge 124/1994. Nel 2010 è stata adottata la Strategia Nazionale per la Biodiversità.
Definizione di biodiversità secondo la Strategia Nazionale per la Biodiversità 2010
È sinonimo di "diversità biologica". Per biodiversità di un determinato ambiente, in particolare, si intende la varietà di organismi viventi in esso presenti, attualmente minacciata dal progressivo aumento dei fattori inquinanti e dalla riduzione degli habitat. La biodiversità può essere descritta in termini di geni, specie
== Note ==
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* Renato Massa, ''Il secolo della biodiversità'', Milano, Jaca Book, 2005
* Carlo Modonesi, Gianni Tamino (a cura di), ''Biodiversità e beni comuni'', Milano, Jaca Book, 2009
* {{cita web|editore=ISPRA-CATAP|anno=2012|titolo=Glossario dinamico per
* Pereira, H. M. ''et al.'' (18
* {{cita libro|editore=[[Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare#Cenni storici|Ministero dell'Ambiente]]<!--|anno=2012-->|titolo=Biodiversità e protezione della natura|anno=1993|cid=Biodiversità e protezione della natura}}
== Voci correlate ==
* [[
* [[Biodiversità in Italia]]
* [[Giornata mondiale della biodiversità]]
* [[Biogeografia]]
* [[
* [[Biologia della conservazione]]
* [[Bios (filosofia)]]
* [[Convenzione sulla diversità biologica]]
* [[DNA barcoding]]
* [[Estinzione]]
* [[
* [[Indice di biodiversità lichenica]]
* [[Nikolai Vavilov]]
* [[Paesi megadiversi]]
* [[Specie ad anello]]
* [[Servizi ecosistemici]]
* [[Teoria generale dei sistemi]]
* [[Zoé (filosofia)]]
* [[30x30]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|1=http://www.biodiv.org|2=Convention on Biological Diversity|lingua=en|accesso=6 settembre 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080906190806/http://www.biodiv.org/|dataarchivio=6 settembre 2008|urlmorto=sì}}
* [http://digilander.libero.it/greywolf0/Biodiversity01.htm Biodiversità] - pagine di approfondimento sul concetto di biodiversità
* [http://www.wwf.it/
* [http://www.lipu.it/chi-e-la-lipu/conserviamo-la-biodiversita Biodiversità] sul sito della Lipu
* [http://www.biodiversita.it/ Biodiversità.it] Sito dedicato esclusivamente alla Biodiversità, del biologo Ricercatore del CNR Longino Contoli
* [http://www.archeologiaarborea.org/ Biodiversità vegetale] Intervento di Isabella dalla Ragione su biodiversità e conservazione di antiche piante da frutta
*
*
* {{cita web|http://www.biodiversityassociation.org/|World Biodiversity Association}}
* {{cita web|https://experts.umn.edu/en/publications/ecosystems-and-human-well-being-biodiversity-synthesis-a-report-o}}
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