Ignazio Busca: differenze tra le versioni

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|nome=Ignazio Busca
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|nato=[[31 agosto]] [[1731]], [[Milano]]
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*[[Arcivescovo titolare]] di [[Arcidiocesi di Emesa|Emesa]] <small>(1775-1789)</small>
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*[[Nunzio apostolico]] nelle [[Nunziatura apostolica in Belgio|Fiandre]] <small>(1776-1785)</small>
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*Superiore ecclesiastico della [[Arcidiocesi di Utrecht|Missione Olandese]] <small>(1775-1785)</small>
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*[[Governatore di Roma (Santa Sede)|Governatore di Roma]] <small>(1785-1789)</small>
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*Vice-Camerlengo della [[Camera apostolica#Vicecamerlenghi di Santa Romana Chiesa|Camera Apostolica]] <small>(1785-1789)</small>
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*[[Cardinale|Cardinale presbitero]] di [[Santa Maria della Pace (titolo cardinalizio)|Santa Maria della Pace]] <small>(1789-1795)</small>
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*Prefetto della [[Congregazione della disciplina dei regolari|Congregazione della Disciplina dei Regolari]] <small>(1789-1800)</small>
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*[[Camerlenghi del Collegio Cardinalizio|Camerlengo del Collegio Cardinalizio]] <small>(1791-1792)</small>
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*[[Cardinale|Cardinale presbitero]] di [[Santa Maria degli Angeli (titolo cardinalizio)|Santa Maria degli Angeli]] <small>(1795-1803)</small>
*[[Segretario di Stato (Santa Sede)|Cardinale Segretario di Stato]] di [[Sua Santità]] <small>(1796-1797)</small>
*Prefetto della [[Sacra Consulta|Congregazione della Sacra Consulta]] <small>(1796-1797)</small>
*Prefetto della [[Congregazione del Buon Governo]] <small>(1800-1803)</small>
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}}
{{Bio
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|GiornoMeseMorte = 12 agosto
|AnnoMorte = 1803
|AttivitàEpoca = 1700
|Epoca2 = 1800
|Nazionalità =
|Attività = cardinale
|Categorie = no
|Attività2 = nobiluomo
|FineIncipit = è stato un [[cardinale]] ed un nobiluomo, per breve tempo [[segretario di stato]] della [[Santa Sede]]
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , per breve tempo [[segretario di stato]] della [[Santa Sede]]
}}
== Biografia ==
=== I primi anni ===
Ultimogenito di Lodovico Busca, marchese di [[Lomagna]], e di Bianca Arconati Visconti, Ignazio Busca nacque a [[Milano]] il [[31 agosto]] [[1731]] si laureò in ''utroque iure'' il [[26 aprile]] [[1759]] all'[[Università La Sapienza]] di Roma.
 
Avviato alla carriera ecclesiastica, entrò al servizio della Curia Romana dove fu governatore di [[Rieti]] dal [[1761]] al [[1764]] e poi di [[Fabriano]] dal [[1764]] al [[1766]].
 
Rientrato a Roma, nel [[1767]] venne nominato [[Prelato d'onore di Sua Santità|Prelato Domestico]] di Sua Santità e divenne relatore della Sacra Consulta nonché referendario del tribunale della [[Segnatura Apostolica]] di grazia e giustizia. Designato alla nunziatura di [[Fiandra]], ricevette l'ordinazioneil sacerdotalesuddiaconato il [[2013 agosto]] [[1775]] e l'ordinazione sacerdotale il 20 agosto successivo, poco prima di essere eletto assistente al trono pontificio ed [[arcivescovo titolare]] di [[Arcidiocesi di Emesa|Emesa]], venendo consecratoconsacrato tale il [[17 settembre]] [[1775]] anella cattedrale di [[Frascati]], dalper mano del cardinal [[Enrico Benedetto Stuart]], assistito da [[Vincenzo Piccolomini]], arcivescovo titolare di [[Perga]], e da [[Stefano Evodio Assemani]], arcivescovo titolare di [[Apamea]].
 
=== La missione apostolica nelle Fiandre ===
Nel periodo [[1776]]-[[1785|84]], fu nunzio apostolico presso la corte di [[Bruxelles]] del 'governatore generale' dei [[Paesi Bassi austriaci]], nella persona [[Carlo Alessandro di Lorena]] e, dalla morte di quesquest'ultimo, nel [[1780]], dei ''governatori generali congiunti'' l'[[Maria Cristina d'Asburgo-Lorena (1742-1798)|Arciduchessa Maria-Cristina]] ed il di lei marito [[Alberto di Sassonia-Teschen|duca di Alberto di Sassonia-Teschen]]. Venne sostituito, nel [[1786]], dal vescovo [[Antonio Felice Zondadari]]<ref>''Les Papiers du Nonce Zondadari'', op. cit.. Tradizionalmente il ''nunzio per le Fiandre'' era anche vicario apostolico per le [[Repubblica delle Sette Province Unite|Province Unite]] e la [[Gran Bretagna]], ma questi due ultimi paesi non intrattenevano rapporti con [[Roma]] dall'epoca della riforma protestante</ref>. Questo periodo nelle fiandre del Busca venne caratterizzato dall'esplosione a pieno delle riforme dell'imperatore [[Giuseppe II del Sacro Romano Imperod'Asburgo-Lorena]] che, in campo religioso locale, dal [[1781]] stabilì che la giurisdizione della nunziatura di Bruxelles dovette spettare ai ducati di [[Ducato di Limburgo|Limburgo]] e [[Lussemburgo]] che già si trovavano ad essere soggetti al nunzio di Colonia.<ref>Con tale obbiettivo Giuseppe II era intenzionato a far conciderecoincidere le proprie frontiere politiche con quelle religiose</ref> Nel pieno del [[giuseppinismo]] dal [[17 marzo]] [[1783]] l'imperatore ordinò inoltre la soppressione di numerosi conventi nella nunziatura e promuovendo invece la creazione del seminario generale di Lovanio. Il Busca in questo periodo si limitò a subire le imposizioni superiori, informando semplicemente Roma dell'accaduto.
 
Attento analista della situazione disciplinare della missione olandese, mostrò invece scarsa sensibilità nei confronti delle guerre intestine religiose ed in particolare del [[giansenismo]].
 
=== Il governatorato di Roma ed il cardinalato ===
Il [[1º marzo]] [[1785]], Ignazio Busca venne nominato a governatore di [[Roma]], ruolo al quale era particolarmente adatto date le sue ampie conoscenze in materi di amministrazione dello [[Stato Pontificio]]. Ostacolato dall'immobilità delle rigide strutture di governo papali, non riuscì a concludere grandi riforme ma cercò piuttosto di mettersi in mostra come personalità mondana del suo tempo, frequentando assiduamente il salotto della principessa di Santa Croce ove conobbe diversi diplomatici stranieri ed in particolare l'ambasciatore spagnolo Azara.
 
Ignazio Busca venne creato cardinale del [[Titolo cardinalizio|titolo]] di ''[[Santa Maria della Pace (titolo cardinalizio)|Santa Maria della Pace]]'' nel [[concistorio]] del [[30 marzo]] [[1789]] e contestualmente nominato prefetto della [[Congregazione della disciplina regolare|Congregazione per la Disciplina dei Regolari]], oltre ad avere accesso come membro ad un gran numero di congregazioni come quella della Propaganda Fide, dei Vescovi e dei Regolari, della Consulta, Concistoriale e delle Acque.
 
Durante questo stesso periodo, il Busca divenne carcinale protettore della chiesa dell'arciconfraternita dei Santi Carlo e Ambrogio a [[Milano]], del monastero di Santa Margherita a [[Narni]], del monastero del SS. Sacramento in San Giovanni della Malva a [[Toscanella]], della Terra di [[Rocca di Papa]], dell'Università di Mosceria e di quella degli Agricoltori in Terra della Tolfa.
===Segretario di stato nel buio periodo rivoluzionario===
Venne nominato segretario di stato da [[Pio VI]] nel [[1796]] in sostituzione del cardinale spagnolo Zelada, formalmente dimessosi per motivi di salute ed a causa dell'età avanzata, in realtà per riportare il nucleo del governo pontificio nelle mani di un cardinale italiano quale era appunto il Busca. Quest'ultimo, appartenente ad una delle più importanti famiglie aristocratiche della Lombardia austriaca, aveva stretti legami con l'[[Austria]], motivo di più per il pontefice per eleggerlo a proprio segretario di stato visti i tempi che richiedevano una forte presa di posizione del papato vicino all'Impero.
 
=== Segretario di stato nel buio periodo rivoluzionario ===
Poco dopo la sua elezione, il Busca iniziò subito una fervente attività diplomatica intavolando trattative di pace con la [[Francia]] a [[Firenze]], dimostrando quindi di essere uno dei pochi alla corte pontificia a credere ancora possibile una riconciliazione col governo francese rivoluzionario, o perlomeno fu tra quelli convinti che tali concordati fossero utili per guadagnare sufficiente tempo nella speranza di ottenere aiuti esterni, in particolare dall'[[Austria]]. Per stringere i tempi e sollecitare la corte di [[Vienna]] nell'ottobre del [[1796]] diede incarico a monsignor [[Giuseppe Albani]] di agire in carica di ambasciatore speciale della Santa Sede nella capitale dell'impero. La missione diplomatica promossa dal Busca si dimostrò però un fallimento in quanto l'Austria non era intenzionata a venire in aiuto anche dello Stato Pontificio se non dietro compensazioni territoriali a danno dello stesso territorio papale e addirittura dopo le prime sconfitte militari di quell'anno, l'imperatore limitò il papa a bandire una crociata contro i rivoluzionari.
Venne nominato segretario di stato da [[Pio VI]] nel [[1796]] in sostituzione del cardinale spagnolo Zelada, formalmente dimessosi per motivi di salute ed a causa dell'età avanzata, in realtà per riportare il nucleo del governo pontificio nelle mani di un cardinale italiano quale era appunto il Busca. Quest'ultimo, appartenente ad una delle più importanti famiglie aristocratiche della [[Lombardia]] austriaca, aveva stretti legami con l'[[Austria]], motivo di più per il pontefice per eleggerlo a proprio segretario di stato visti i tempi che richiedevano una forte presa di posizione del papato vicino all'Impero.
 
Poco dopo la sua elezione, il Busca iniziò subito una fervente attività diplomatica intavolando trattative di pace con la [[Francia]] a [[Firenze]], dimostrando quindi di essere uno dei pochi alla corte pontificia a credere ancora possibile una riconciliazione col governo francese rivoluzionario, o perlomeno fu tra quelli convinti che tali concordati fossero utili per guadagnare sufficiente tempo nella speranza di ottenere aiuti esterni, in particolare dall'[[Austria]]. Per stringere i tempi e sollecitare la corte di [[Vienna]] nell'ottobre del [[1796]] diede incarico a monsignor [[Giuseppe Albani]] di agire in carica di ambasciatore speciale della Santa Sede nella capitale dell'impero. La missione diplomatica promossa dal Busca si dimostrò però un fallimento in quanto l'Austria non era intenzionata a venire in aiuto anche dello Stato Pontificio se non dietro compensazioni territoriali a danno dello stesso territorio papale e addirittura dopo le prime sconfitte militari di quell'anno, l'imperatore limitò il papa a bandire una crociata contro i rivoluzionari.
[[Napoleone]] venne ben presto a conoscenza del tentativo dello [[Stato Pontificio]] di appoggiarsi in alleanza all'Austria e fu a questo punto che dichiarò nullo il trattato di Firenze e decise di invadere lo stato del papa prima che qualsiasi altra alleanza potesse essere siglata dal pontefice. Ancora una volta il Busca tentò di giungere ad un compromesso che si reificò nel [[Trattato di Tolentino]] ([[19 febbraio]] [[1797]]) che gli venne praticamente imposto dal Bonaparte con clausole pesanti per lo Stato Pontificio: cessione delle legazioni di [[Ferrara]], [[Bologna]] e [[Romagna]] alla [[Francia]] e rinuncia ad ogni diritto preteso su [[Avignone]] e sul [[Contado Venassino]], oltre al pagamento di 30.000.000 di lire di danni di guerra; il trattato non intaccava questioni religiose. Scriveva a tal proposito il [[25 febbraio]] di quell'anno il cardinale Busca a monsignor Albani:
 
[[Napoleone]] venne ben presto a conoscenza del tentativo dello [[Stato Pontificio]] di appoggiarsi in alleanza all'Austria e fu a questo punto che dichiarò nullo il trattato di Firenze e decise di invadere lo stato del papa prima che qualsiasi altra alleanza potesse essere siglata dal pontefice. Ancora una volta il Busca tentò di giungere ad un compromesso che si reificò nel [[Trattato di Tolentino]] (19 febbraio [[1797]]) che gli venne praticamente imposto dal Bonaparte con clausole pesanti per lo Stato Pontificio: cessione delle legazioni di [[Ferrara]], [[Bologna]] e [[Romagna]] alla [[Francia]] e rinuncia ad ogni diritto preteso su [[Avignone]] e sul [[Contado Venassino]], oltre al pagamento di 30.000.000 di lire di danni di guerra; il trattato non intaccava questioni religiose. Scriveva a tal proposito il 25 febbraio di quell'anno il cardinale Busca a monsignor Albani:
 
{{quote|Le condizioni sono dure, ma restando intatta la cattolica religione tutto si può soffrire in riflesso di questo vero, unico ed essenziale vantaggio<ref>L. Pásztor, ''Un capitolo della storia della diplomazia pontificia. La missione di Giuseppe Albani a Vienna prima del trattato di Tolentino'', in Archivum historiae pontificiae, Roma, I (1963), p. 356</ref>}}
 
Associato ormai alla disfatta dello Stato Pontificio ed additato come tra i principali responsabili delle pesanti tassazioni che ben presto avrebbero colpito il popolo dello Stato della Chiesa per pagare le pesanti condizioni espresse dal Trattato di Tolentino, fu il Busca stesso a presentare le proprie dimissioni il [[9 marzo]] [[1797]], in un primo momento respinte da [[Pio VI]], rinnovate il [[15 marzo]] successivo ed accettate il [[18 marzo]].
 
Pur dimessosi da segretario di stato, la figura del Busca come cardinale era rimasta in pericolo e nel [[1798]], con la formazione della [[Prima repubblica romana]], questi pensò di rifugiarsi nel [[Regno di Napoli]], rimanendo a [[Palermo]] sino alla convocazione del conclave tenutosi a [[Venezia]] nel [[1800]] al quale prese parte ma senza rilevanza.
 
=== Il rientro a Roma e la restaurazione del potere pontificio ===
Rientrato a Roma, fece parte della congregazione incaricata di elaborare un piano per ristabilire a pieno tutte le istituzioni del governo pontificio, entrando contestualmente a far parte come membro delle congregazioni di Propaganda Fide, dei Vescovi e Regolari, Concistoriale, della Consulta, di Loreto, delle Acque, del Sant'Uffizio e del Concilio, divenendo infine Presidente della Sacra Congregazione per il Buon Governo ([[2 dicembre]] [[1800]]).
 
Ignazio Busca morì a [[Roma]] il [[12 agosto]] [[1803]]. La sua salma venne [[Esposizione pubblica della salma|esposta]] nella chiesa romana di [[Sant'Agostino]] ove ebbero luogo anche i funerali. Venne quindi sepolto nella chiesa di [[Santa Maria degli Angeli]] in una tomba provvisoria, venendo poi trasferito il [[20 agosto]] [[1804]] in una tomba più consona nella medesima chiesa.
 
== Genealogia episcopale e successione apostolica ==
==Note==
La [[genealogia episcopale]] è:
* Cardinale [[Scipione Rebiba]]
* Cardinale [[Giulio Antonio Santori]]
* Cardinale [[Girolamo Bernerio]], [[Ordine dei frati predicatori|O.P.]]
* Arcivescovo [[Galeazzo Sanvitale (arcivescovo)|Galeazzo Sanvitale]]
* Cardinale [[Ludovico Ludovisi]]
* Cardinale [[Luigi Caetani]]
* Cardinale [[Ulderico Carpegna]]
* Cardinale [[Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni]]
* [[Papa Benedetto XIII]]
* [[Papa Benedetto XIV]]
* [[Papa Clemente XIII]]
* Cardinale [[Enrico Benedetto Stuart]]
* Cardinale Ignazio Busca
 
La [[successione apostolica]] è:
* Arcivescovo [[John Thomas Troy]], O.P. (1777)
* Vescovo [[Albert Louis de Lichtervelde]] (1780)
 
== Note ==
<references/>
 
==Fonti Bibliografia ==
* {{fr}} ''Les Papiers du Nonce Zondadari'', Académie Royale de Belgique - Bulletin de la Commission Royale d'Histoire, Tomo 84, Bruxelles, 1920.
* {{DBI
|nome = BUSCA, Ignazio
|nomeurl =
|autore = Giuseppe Pignatelli
|anno = 1972
|pagine =
|volume = 15
}}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Box successione
|tipologia = incarico diplomaticoepiscopale
|carica = [[NunziaturaArcidiocesi apostolicadi nelle FiandreEmesa|NunzioArcivescovo apostolicotitolare nelledi FiandreEmesa]]
|periodo =11 settembre [[1775]] - 30 marzo [[17851789]]
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|successivo = [[Antonio FeliceCharles-Jean ZondadariSeghers]]
|Immagine=Archbishop CoA PioM.svg
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{{Box successione
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{{Box successione
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{{boxBox successione
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{{Box successione
|tipologia=incarico governativo
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|precedente = [[Filippo Carandini]]
|successivo = [[Girolamo della Porta]]
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{{Controllo di autorità}}
 
{{Controllo di autorità|VIAF=89094318|LCCN=}}
{{Portale|biografie|Cattolicesimo}}
 
[[Categoria:Cardinali italiani del XVIII secolo]]
[[Categoria:Cardinali italiani del XIX secolo]]
[[Categoria:Camerlenghi del Collegio cardinalizio]]
[[Categoria:Cardinali Segretari di Stato della Santa Sede]]
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[[Categoria:Nunzi apostolici per le Fiandre]]