Elvis Presley: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua}}
{{P|Affermazioni POV e toni in generale poco adatti ad un enciclopedia già a partire dall'incipit <del>(ad esempio: ''" il suo mito e la sua leggenda non sono stati minimamente scalfiti, ma anzi permangono tuttora vivi e intatti."'')</del> (frase specifica rimossa, ma i toni rimangono promo), ma in generale tutta la voce sembra più adatta ad un fansite|musica|marzo 2013}}
{{nota disambigua||Elvis (disambigua)|Elvis}}
{{Artista musicale
|nome = Elvis Presley
|nazione = Stati Uniti d'AmericaUSA
|genere = Rock and roll
|nota genere = <ref name="allmusic.com">[{{cita testo|url=http://www.allmusic.com/artist/p5175 |titolo=allmusic.com - Elvis Presley]}}</ref>
|genere2 = Rockabilly
|nota genere2 = <ref name="allmusic.com" /><ref name="digitaldreamdoor.com">[http://www.digitaldreamdoor.com/pages/best_songs-rbilly.html digitaldreamdoor.com - 100 Greates Rockabilly Songs]</ref>
|genere3 = Pop rockcountry
|genere4 = gospel
|nota genere3 = <ref name="allmusic.com" />
|genere4genere5 = Rockblues
|strumento = [[Canto|Voce]], [[chitarra]], [[pianoforte]], [[basso elettrico|basso]]
|nota genere4 = <ref name="allmusic.com"/><ref name="digitaldreamdoor.com"/><ref>[http://www.elvis.it/ Elvis re del Rock]</ref>
|anno inizio attività = 1954
|genere5 = Country pop
|nota genere5 = <ref name="allmusic.com" />
|anno inizio attività = 1953
|anno fine attività = 1977
|note periodo attività =
|tipo artista = cantante
|immagine = Elvis Presley 1970promoting Jailhouse Rock.jpg
|didascalia = Elvis Presley innel un'immagine dei primi [[anni 1970|anni settanta]].1957
|url = [httphttps://www.elviselvisthemusic.com elvis.com]/
|logo = Logo Elvis.png
|totale album = 61<ref>{{cita|Sony Music|}}.</ref><ref name=autogenerato15>{{cita|Goldman|pp. 188-189}}.</ref><ref name="autogenerato9" /><ref name="autogenerato25" /><ref name=autogenerato8>{{cita|Assante|p. 58}}.</ref>
|numero totale album pubblicati = 61
|numero album studio = 23
|numero album live = 8
|numero raccolte = 13
 
<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 188, 189</ref>
 
<ref>Elvis Presley Story, Antonio Lodetti, Danny Dickson, 1988, pag. 50 </ref>
 
<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 58, 59</ref>
 
<ref>La nascita del Rock'n'Roll, pag. 58 Ernesto Assante, Enzo Capua, 1981 </ref>
}}
{{Bio
|Nome = Elvis Aaron<ref>Sul suo certificato originale di nascita, situttavia, leggeera ElvisAron. '''Aaron'''Il Presleynome (cosìfu comescelto loin scrisseomaggio ildell'amico medico).e Esistecompagno anchedi uncongregazione certificatodei di nascitaPresley, nonAaron ufficiale,Kennedy. conservatoL’ortografia comecon una sortasola diA ''souvenir'',fu nelprobabilmente qualevoluta sidai leggegenitori Elvis '''Aron'''di Presley. Elvis,per quandofare firmavaun qualcosaparallelo inserendo anchecon il secondo nome, scrivevadel '''Aron'''.fratello C'ènato scritto '''Aron''' sul suo certificatomorto di nozzePresley, cosìJesse comeGaron pure(Guralnick sulla2004, borsap. che usò sotto le armi24).</ref>
Nel 1966, Presley espresse al padre il desiderio di utilizzare d'ora in poi la più tradizionale forma biblica, Aaron, "soprattutto sui documenti legali" (Nash, p. 11).
Conoscendo i suoi desideri per il secondo nome, Aaron è la grafia scelta da suo padre per la lapide di Presley ed è quella che i suoi eredi hanno designato come ufficiale.</ref>
|Cognome = Presley
|Sesso = M
|LuogoNascita = Tupelo
|LuogoNascitaLink = Tupelo (Mississippi)
|GiornoMeseNascita = 8 [[gennaio]]
|AnnoNascita = 1935
|LuogoMorte = Memphis
|GiornoMeseMorte = 16 agosto
|LuogoMorteLink = Memphis (Tennessee)
|GiornoMeseMorte = [[16 agosto]]
|AnnoMorte = 1977
|Attività = cantante
|Attività2 = chitarristaattore
|Attività3 = attore
|Nazionalità = statunitense
}}
 
E' statoConsiderato uno dei più celebri [[cantantiArtista musicale|artisti]] didella tutti[[storia idella musica]] tempipopolare, Elvis è ritenuto dai [[Giornalismo musicale|critici]] come una delle più grandi voci del [[XX secolo]].<ref>{{Cita web|url=https://www.rockol.it/artista/elvis-presley/biografia|titolo=Elvis Presley Biografia|accesso=3 marzo 2023}}</ref> Egli fu fonte di ispirazione per molti musicisti e interpreti di [[rock and roll]] e [[rockabilly]],<ref>[{{cita testo|url=http://it.encarta.msn.com/encyclopedia_761574978/Presley_Elvis.html]|titolo=Presley Elvis|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090716110210/http://it.encarta.msn.com/encyclopedia_761574978/Presley_Elvis.html }}</ref> tanto da meritarsiottenere ill'appellativo soprannome dedi ''Il Rere del Rockrock and Rollroll'' o più semplicemente ''The King'' (''Il Re'' in [[lingua italiana]]).<ref>[{{cita testo|url=http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=3764512 |titolo=Lastampa.It<!-- Titolo generato automaticamente -->]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090708193729/http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=3764512 }}</ref>
 
La sua particolare presenza scenica ha prodotto un impatto senza precedenti sulla [[Cultura degli Stati Uniti|cultura americana]] e mondiale. I suoi atteggiamenti, i manierismi ed i suoi caratteristici movimenti di [[Bacino (anatomia)|bacino]], nei quali si produceva sui palcoscenici durante lo svolgimento delle sue esibizioni, all' epoca gli procurarono l'altro particolare soprannome: "Elvis The Pelvis" (Elvis il bacino).
 
Negli [[anni cinquanta]], all'epoca del suo esordio sulle scene internazionali, fu fonte di ispirazione per artisti che successivamente raggiunsero la celebrità, e che non hanno mai rinnegato di aver maturato nel corso del tempo verso il cantante americano un notevole debito musicale e di immagine, ispirandosi sempre largamente nel corso della loro carriera alla sua musica, al suo stile, e al suo [[look]].
 
In [[Italia]] il cantante divenne la principale fonte di ispirazione per artisti quali [[Adriano Celentano]], [[Bobby Solo]], e [[Little Tony]], in [[Francia]] lo divenne per artisti quali [[Johnny Hallyday]], e in [[Inghilterra]] per artisti quali [[Billy Fury]].
 
Osannata e idolatrata da [[fan]], critici e da molte altre personalità dello [[star system]] e dello [[industria dello spettacolo|Show business]] del suo tempo - da [[Marilyn Monroe]] ai [[The Beatles|Beatles]] - la sua figura ha oltrepassato il confine che divide un [[fenomeno]] di natura solamente e prettamente musicale dal quel grande universo rappresentato dalla [[Cultura di massa|cultura pop]], finendo per diventarne una vera e propria icona. Il suo decesso avvenne in circostanze misteriose e mai completamente chiarite il [[16 agosto]] del [[1977]].
 
Dopo la sua morte, nel corso degli anni la sua immagine è stata in qualche modo trasfigurata e mitizzata dai suoi [[fan]] più devoti e accaniti, per i quali col tempo il cantante è diventato qualcosa di più di un semplice [[artista]], raggiungendo lo [[status]] di un un vero e proprio oggetto di [[culto]] e venerazione.
 
Nonostante siano ormai trascorsi più di trent' anni dal suo decesso, migliaia di siti [[internet]] sparsi in tutto il mondo narrano tuttora di tutto quanto concerne la complessa figura del cantante, collaborando a continuare a mantenere vivo l'interesse per la sua immagine, per la sua personalità e per la sua musica, nonché contribuendo ovviamente alla divulgazione di materiale del più svariato e diversificato genere, comunque legato alla sua figura di [[artista]].
 
Concomitante e parallelo alla distribuzione di materiale ufficiale, come le pellicole che ha girato, i dischi che ha inciso, e i filmati tratti dalle sue esibizioni, è floridissimo il mercato che si occupa della diffusione di [[gadget]] e reliquie del più vario e disparato genere, quali foto del cantante scattate nelle più strane e atipiche circostanze, registrazioni di brani musicali inediti, versioni alternative o scartate all' epoca di brani che concorrono a comporre l' elenco della sua discografia ufficiale, foto scattate e filmati amatoriali realizzati durante il corso della sua vita privata, foto scattate e filmati amatoriali realizzati durante lo svolgimento della miriade di concerti in cui si esibì nel corso della sua lunga carriera artistica, e ancora [[bootleg]] di qualsivoglia tipologia.
 
Un' altro fenomeno degno di nota che prese ancor più piede successivamente al decesso del cantante, ma che già era largamente in auge quando egli era ancora in vita, è quello della nascita e del successivo consolidamento degli innumerevoli e attivissimi [[fan club]], sparsi un po' ovunque nel mondo, che, già ben molto prima dell' era di [[internet]], si occupavano di diffondere il [[merchandising]] legato all' immagine del loro [[idolo]]: tale fenomeno cominciò a evidenziarsi a partire dalla seconda metà degli [[anni cinquanta]], quando il cantante raggiunse una notorietà mondiale, e permane tuttora in continuo fermento.
 
[[File:Elvis impersonators record.jpg|thumb|Un gruppo di imitatori di Elvis]]
 
[[File:Big G4003 - Elvis Presley (BLUE).jpg|thumb|Singolari [[Gadget]] posti in commercio, e ispirati alla figura di Elvis]]
 
[[File:DBP 1988 1361 Jugend Elvis Presley.jpg|thumb|Un francobollo commemorativo emesso dalle poste tedesche nel [[1988]]]]
 
[[File:Marshall Islands - 10 dollars - 1995 (Elvis Presley) a.jpg|thumb|Una moneta commemorativa da dieci dollari, coniata nel [[1995]], alle [[Isole Marshall]] ]]
 
Merita menzione anche il particolare fenomeno della moltitudine di "Elvis Impersonator" (imitatori di Elvis), cioè artisti che sfruttando la loro somiglianza fisica e vocale con il cantante, si sono proposti nel corso degli anni come suoi [[imitatori]]; Anche questo fenomeno è in effetti legato alla particolare aura di [[misticismo]] e di venerazione con cui i suoi più accaniti [[fan]] circondarono sempre il loro idolo, e della quale il cantante subì, nel bene e nel male, le influenze durante tutto il corso dello svolgimento della sua lunga carriera. Tra di essi va ricordato [[Johnny Lee Harra]] (11 Giugno 1946 - 30 Marzo 2011), il più celebre di tutti. Spesso poi vengono organizzati nei più disparati luoghi del mondo raduni commemorativi, ove durante lo svolgimento degli stessi gli imitatori del cantante si esibiscono, accompagnati da orchestre che nella loro struttura e composizione si rifanno palesemente a quelle che collaborarono realmente con lui.
 
La sua figura ha avuto un enorme impatto a livello globale tanto da modificare radicalmente la [[cultura di massa]] e da esercitare una notevole influenza su numerosi musicisti a lui successivi.<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/elvis-presley_(Enciclopedia-del-Cinema)/,%20https://www.treccani.it/enciclopedia/elvis-presley_(Enciclopedia-del-Cinema)/|titolo=PRESLEY, Elvis - Treccani|sito=Treccani|lingua=it|accesso=18 aprile 2024}}</ref>
Non trascurabile infine anche il fenomeno attinente al singolare settore inerente ai multiformi [[gadget]], prodotti solitamente da ditte a carattere artigianale, sparse un po ovunque nel mondo, e indissolubilmente legati alla figura del cantante; tale fenomeno, che all' epoca in primo luogo fu promosso e incentivato con ogni mezzo da quello che fu il suo [[manager]] "storico", il [[colonnello Tom Parker]], a partire dal momento in cui egli cominciò a curare gli interessi del suo assistito, (e più in generale quando la fama del cantante oltrepassò il ristretto ambito locale presso il quale era rimasta confinata sino ad allora), col passare del tempo ha assunto i connotati di una vera e propria industria, molto attiva e prospera ancor oggi.
 
Nel corso della sua carriera ha spaziato dal rock and roll (di cui, complice il periodo storico nel quale intraprese la carriera, è solitamente considerato tra i principali artefici) ai generi [[rhythm and blues]], [[Musica country|country and western]], [[gospel]], [[spiritual]], [[Tradizione|traditional]], [[Melodia|melodico]] e alla [[musica leggera]].<ref name=autogenerato19>{{cita|Goldman|}}.</ref>
Tuttora a [[Memphis]], città indissolubilmente legata alla [[leggenda]] che un enorme e articolato apparato mediatico ha nel corso del tempo creato attorno alla figura del cantante, nascono e prosperano una miriade di attività commerciali, presso le quali chiunque i può acquistare i più svariati e talvolta davvero strani [[gadget]], ovviamente tutti caratterizzati dall' avere una qualche attinenza con la sua immagine.
 
In ventiquattro anni di carriera ha pubblicato 61 [[Album discografico|album]] e si stima che abbia venduto oltre 1 miliardo di [[Disco in vinile|dischi]] in tutto il mondo.<ref name="Person of the Week: Elvis Presley">{{Cita web|url=http://www.time.com/time/nation/article/0,8599,337778,00.html|titolo=Person of the Week: Elvis Presley|editore=[[TIME]]|data=15 agosto 2002|accesso=21 giugno 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110917013439/http://www.time.com/time/nation/article/0,8599,337778,00.html|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.grazielvis.it/p/i-50-singoli-piu.html|titolo=I 50 DISCHI SINGOLI PIU' VENDUTI DA ELVIS PRESLEY}}</ref> Nel corso della sua carriera ha visto le sue canzoni approdare più volte nella Top Chart della rivista ''[[Billboard]]''.<ref>{{Cita web |url=https://www.billboard.com/bbcom/bio/index.jsp?pid=5444 |titolo=Elvis Presley Music News & Info{{!}}Billboard.com<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=1º maggio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090424015358/http://www.billboard.com/bbcom/bio/index.jsp?pid=5444 |urlmorto=sì }}</ref> Sul mercato britannico, Presley piazzò ventuno singoli in vetta alle classifiche di vendita, a volte con permanenze di 80 settimane al primo posto. I suoi [[45 giri]] rimasero in classifica per 1277 settimane, mentre i [[long playing]] contenenti i brani da lui incisi stazionarono ininterrottamente nella Top 10 dal novembre 1958 al luglio 1964. Eccetto sei concerti tenuti in [[Canada]] verso la fine degli [[anni 1950|anni cinquanta]], non si esibì mai fuori dagli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]].
Eccetto sei concerti svoltisi in [[Canada]] verso la fine degli [[anni 50]], il cantante non si esibì mai al di fuori dei confini degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]],<ref>[http://www.musicaanni60.com/index.php?news=206 Seconda parte Biografia di Elvis Presley<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> e nel corso della sua carriera egli ha visto le sue canzoni approdare più volte nella [[Top Chart]] della rivista ''[[Billboard]]'', punto di riferimento per le vendite nel mercato discografico statunitense.<ref>[http://www.billboard.com/bbcom/bio/index.jsp?pid=5444 Elvis Presley Music News & Info | Billboard.com<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
Sul mercato britannico, il cantante di [[Tupelo (Mississippi)|Tupelo]] piazzò ben ventuno singoli in vetta alle classifiche di vendita, a volte con permanenze di ottanta settimane al primo posto. I suoi dischi a 45 giri rimasero in classifica 1.277 settimane, mentre i [[long playing]] con le sue canzoni stazionarono nella ''Top 10'' dal novembre [[1958]] al luglio del [[1964]].
 
È stato soprannominato anche ''Elvis the Pelvis'' per un particolare movimento del [[Bacino (anatomia)|bacino]], appellativo che non apprezzava e che ha definito un'espressione infantile.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.esquire.com/entertainment/interviews/a809/esq0902-sept-wil/|titolo=Elvis Presley: What I've Learned|sito=Esquire|data=2012-08-16|accesso=2025-01-18}}</ref>
In 24 anni di carriera il cantante ha pubblicato 61 album, vendendo oltre un miliardo di dischi in tutto il mondo,<ref name="Person of the Week: Elvis Presley">{{Cita web |url=http://www.time.com/time/nation/article/0,8599,337778,00.html |titolo=
Person of the Week: Elvis Presley |editore=[[Time (magazine)]]|data=15 agosto 2002}}</ref><ref name=autogenerato3>{{Cita web |url=http://www.rollingstone.com/artists/elvispresley/biography |titolo=Biography: Elvis Presley |editore=[[Rolling Stone]]}}</ref><ref name=autogenerato1>{{Cita web |url=http://www.america.gov/st/washfile-english/2006/August/20060816170536BCreklaW0.6157648.html |titolo=Pop Icon Elvis Presley Remembered on Anniversary of Death|editore=America.gov|data=16 agosto 2006}}</ref> e conquistando in tal modo il [[record]] di dischi venduti da un solo [[cantante]], [[record]] peraltro condiviso con i [[Beatles]] e [[Michael Jackson]].<ref>[http://thatgrapejuice.net/2012/01/michael-jackson-sells-1-billion-copies-worldwide/ Confirmed: Michael Jackson Sells Over 1 Billion Records Worldwide | ..::That Grape Juice // ThatGrapeJuice.net::.. || Thirsty?<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
== Biografia ==
{{Citazione|Da piccolo ero un sognatore. Leggevo i fumetti e diventavo l'eroe della storia. Guardavo un film e diventavo l'eroe del film. Ogni sogno che ho fatto si è avverato un centinaio di volte.<ref>Marie Clayton, ''Elvis the illustrated biography'', Trans Atlantic Press, p. 207, ISBN 978-1-907176-07-4</ref>|Elvis Presley}}
{| {{prettytable|align=right|text-align=center}}
| !style="background: {{{Citazione necessariaondo|#999}}}; color: {{{carattere|#fff}}}; font-size:125%" colspan="5"| &nbsp;Elvis Presley, queste le cifre:&nbsp;<br />in vent'anni 68 volte tra le<br />''Top 20'' di ''[[Billboard]]''<ref>(ISBN 0-89820-076-8)</ref>
|-
! Anno
! Hit tra le ''Top 20''
|-
| [[1956]] || 9
|-
| [[1957]] || 9
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| [[1958]] || 5
|-
| [[1959]] || 4
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| [[1960]] || 5
|-
| [[1961]] || 6
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| [[1962]] || 4
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| [[1963]] || 3
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| [[1964]] || 4
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| [[1965]] || 4
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| [[1966]] || 1
|-
| [[1968]] || 1
|-
| [[1969]] || 3
|-
| [[1970]] || 3
|-
| [[1972]] || 2
|-
| [[1973]] || 2
|-
| [[1974]] || 1
|-
| [[1975]] || 1
|-
| [[1977]] || 1
|}
 
=== La nascita e i primi anni di vita ===
[[File:Elvis' birthplace Tupelo, MS 2007.jpg|thumb|upright=1.4|La casa natale di Elvis Presley all'indirizzo 306 Elvis Presley Drive, Tupelo, Mississippi]]
Elvis Aaron Presley nacque alle ore 4:35 del mattino di martedì 8 gennaio 1935 a [[Tupelo (Mississippi)|Tupelo]], nel [[Mississippi (stato)|Mississippi]].<ref name="Leigh2017">{{Cita libro|autore=Spencer Leigh|titolo=Elvis Presley: Caught in a Trap|url=https://books.google.com/books?id=SwMvDwAAQBAJ&pg=PT33|data=3 agosto 2017|editore=McNidder and Grace Limited|isbn=978-0-85716-166-6|p=33}}</ref><ref name="Yates2014">{{Cita libro|autore=Donald N. Yates|titolo=Old World Roots of the Cherokee: How DNA, Ancient Alphabets and Religion Explain the Origins of America's Largest Indian Nation|url=https://books.google.com/books?id=qpvJP7WAv1EC&pg=PA42|data=10 gennaio 2014|editore=McFarland|isbn=978-0-7864-9125-4|p=42}}</ref> da Gladys Love (nata Smith) e Vernon Presley. Il gemello di Elvis, Jesse Garon, era nato morto 35 minuti prima. Di origini [[Scozia|scozzesi]],<ref name="jpost.com">https://www.jpost.com/diaspora/elvis-presley-was-jewish-a-grave-marker-confirms-it-after-four-decades-672005</ref> ebbe un'infanzia segnata dalla povertà della sua famiglia.<ref>{{cita testo|url=http://rcslibri.corriere.it/speakerscorner/musica7.spm|titolo=Speaker's Corner<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref> I suoi genitori erano soliti frequentare la Chiesa evangelica delle [[Assemblea Mondiale delle Assemblee di Dio|Assemblee di Dio americane]] e fu proprio durante lo svolgimento di tali riunioni che Elvis, quando aveva pochi anni di età, cominciò ad entrare in contatto con il mondo della musica.<ref name=EC50>{{cita libro|titolo=Enciclopedia Rock - '50 (primo volume)|autore=Eddy Cilìa|editore=Arcana|anno=2001|pp="Elvis Presley"}}</ref>
 
Nell'autunno del 1941 iniziò a frequentare la scuola elementare di Lawhon;<ref>{{cita web|url=https://www.tupeloschools.com/lawhon/about-our-school|titolo=About Our School|data=5 luglio 2022}}</ref> Oleta Grimes, una delle sue insegnanti, lo spinse a partecipare ad un concorso musicale radiofonico a Tupelo, nel quale egli si piazzò secondo.<ref>{{cita web|url=http://qatarelvisfans.qa/elvis-biography/|titolo=Elvis Presley Biography|data=5 luglio 2022}}</ref> Successivamente, nel 1946, ricevette in regalo una chitarra, con la quale imparò da solo i primi rudimenti musicali, cercando di riprodurre ciò che ascoltava dalla radio.<ref name="cita-Basso-2005-p116">{{cita|Basso|p. 116}}.</ref>
[[File:Elvis' birthplace Tupelo, MS 2007.jpg|thumb|right|La casa natale di Elvis a [[Tupelo (Mississippi)|Tupelo]], Mississippi]]
 
Tre anni dopo partecipò ad un concorso per dilettanti durante una manifestazione fieristica, sponsorizzato dalla WECO, stazione radiofonica locale, il primo di fronte ad un pubblico di una certa consistenza, nel corso del quale interpretò, accompagnandosi con la chitarra, ''[[Old Shep]]'' di [[Red Foley]]<ref>{{cita|Rodogna|pp. 19-20}}.</ref> e riuscì a classificarsi al secondo posto.<ref name=autogenerato14>{{cita|Rodogna|p. 18}}.</ref> Circa una decina di anni dopo, lo stesso brano fu inciso in studio dal cantante e incluso in uno dei suoi primi album di successo, pubblicato dopo la firma con la [[RCA Records]].<ref name=autogenerato14 />
====Prologo====
 
Dal momento che il padre Vernon Presley non riusciva a trovare un'occupazione stabile a Tupelo, nel settembre 1948 la famiglia Presley decise di trasferirsi a [[Memphis]], nello Stato del [[Tennessee]], con la speranza di migliorare le proprie condizioni di vita. Nel maggio 1949 la famiglia trovò sistemazione in un piccolo nucleo residenziale nelle vicinanze del complesso delle "Launderdale Courts", il locale quartiere delle case popolari.<ref name=autogenerato13>{{cita|Lodetti|p. 18}}.</ref> In quel periodo, Elvis frequentava con mediocre profitto la scuola locale, chiamata "Humes High School".
{{quote|''Da piccolo, ero un sognatore. Leggevo i fumetti e diventavo l'eroe della storia. Guardavo un film, e diventavo l'eroe del film. Ogni sogno che ho fatto si è avverato un centinaio di volte.''<ref>Clayton, Marie. ''Elvis the illustrated biography'', Trans Atlantic Press, pag. 207, ISBN 978-1-907176-07-4</ref>|Elvis Presley}}
 
{{quote|''Se trovassi un bianco che canta con l'anima di un nero diventerei miliardario''|[[Sam Phillips]] pochi mesi prima di scoprire il re del [[rock 'n' roll]].}}
 
{{quote|''E' stato colui che ha operato il miracolo della fusione tra il [[Rhythm and blues]] e il [[Country and Western]], eppure è sempre rimasto il più bianco dei Rock and Roll man. La sua non è stata solo una carriera di musicista, ma un pezzo di storia americana e un fenomeno di costume. In lui si possono leggere i riflessi di due generazioni che si sono succedute, le contraddizioni del Music Businness, l' itinerario classico della Rock star, i meccanismi dei fans e le strumentalizzazioni che possono condizionare una carriera e l' immagine''|Peppe Videtti, critico musicale, a proposito di Elvis, nel 1981.}}
 
=== La nascita ===
 
Elvis Aaron Presley nacque un martedì, l' [[8 gennaio]] del [[1935]], a [[Tupelo (Mississippi)|Tupelo]], nello stato del [[Mississippi]], e sopravvisse al [[Gemelli (biologia)|gemello]], Jesse Gaaron Presley, che morì appena nato.<ref>[http://rcslibri.corriere.it/speakerscorner/musica7.spm Speaker's Corner<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
== Gli Anni quaranta ==
 
====L'infanzia====
 
Il padre del futuro cantante, Vernon Presley, di origini scozzesi, non aveva un lavoro fisso, e la madre aggiustava come poteva i conti domestici, svolgendo lavori precari e saltuari: la famiglia Presley abitava in una modesta dimora, un bilocale con il bagno situato all' esterno, situata appena fuori [[Tupelo (Mississippi)|Tupelo]], nelle immediate vicinanze del [[quartiere]] abitato dalla gente di colore. Tale abitazione è ovviamente diventata in seguito meta di pellegrinaggio per i suoi [[fan]], come del resto la ben più famosa "[[Graceland]]".<ref>[http://www.corriere.it/Primo_Piano/Spettacoli/2007/08_Agosto/12/elvis_origini_scozzesi.shtml La Scozia litiga sulle origini di Elvis Presley - Corriere della Sera<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
L'infanzia del futuro cantante fu poverissima, e di tale periodo della sua vita egli serbò sempre un ricordo molto particolare, tanto che nelle rare interviste che concesse successivamente ne fece spesso menzione, ponendo l'accento sul rapporto molto intenso che lo legava ai suoi genitori, ed in modo particolare alla madre, in quell'epoca.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 18</ref>
 
I suoi genitori erano sempre stati assidui frequentatori della [[Chiesa Evangelica]] delle Assembly of God, e proprio durante le frequenti cerimonie religiose a cui il futuro cantante presenziava in compagnia dei suoi famigliari, si svilupparono le sue prime prese di contatto con il mondo della musica. In concomitanza con il suo ottavo compleanno, egli ricevette in regalo dai genitori una modesta chitarra, tramite la quale imparò i primi rudimenti musicali, osservando uno zio della madre mentre suonava durante le frequenti riunioni di famiglia. Successivamente, utilizzando tale strumento, egli cominciò ad esibirsi in presenza dei compagni di scuola, e più in generale di amici e conoscenti, ottenendo talvolta un certo successo.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 18</ref>
 
Il futuro cantante, circa tre anni dopo partecipò anche a un concorso organizzato per [[dilettanti]], sponsorizzato dalla locale stazione radiofonica, la "WECO", ed in quel frangente egli si esibì per la prima volta di fronte ad un pubblico di una certa consistenza, durante lo svolgimento della "Mississippi Alabama Fair and Dairy Show", una manifestazione fieristica a carattere locale, e nella classifica che venne stilata successivamente, ottenne un piazzamento onorevole, riuscendo a classificarsi al secondo posto.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 18</ref>
 
Per la cronaca egli interpretò, accompagnandosi con la chitarra, un brano che era stato un classico di [[Red Foley]], ''[[Old Shep]]''.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 19, 20</ref>
 
Circa una decina di anni dopo lo stesso brano fu inciso in studio dal cantante, e incluso in uno dei suoi primi album di successo, pubblicato durante il periodo durante il quale, scritturato dalla [[RCA Records]], egli stava dando la scalata alla notorietà, e la sua fama non era più confinata in un ristretto ambito di carattere locale.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 18</ref>
 
La famiglia Presley durante il periodo della sua permanenza a [[Tupelo]] dimorò in diversi quartieri della cittadina, cominciando ad abitare inizialmente presso la zona denominata [[Commerce Street]], situata vicino ai negozi, poi trasferendosi presso quella denominata [[Mobile halley]], situata vicino alla fiera, e spostandosi ancora presso la [[North Gleen Street]]. Tutti luoghi non certo residenziali, ma lontani geograficamente dalla [[miseria]] della zona ove era situato il [[ghetto]] abitato dalla gente di colore, presso il quale un certa [[retorica]] [[mitologica]] sviluppatosi successivamente attorno alla figura del cantante ha sempre fissato la sua [[residenza]] durante il periodo della sua [[adolescenza]]. <ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 75, 76</ref>
 
Dal momento che Vernon Presley, suo padre, non riusciva a trovare un' occupazione stabile nella città di [[Tupelo (Mississippi)|Tupelo]], nel [[Settembre]] del [[1948]], la famiglia Presley decise di trasferirsi a [[Memphis]], una [[città]] situata nello Stato del [[Tennessee]], che in quegli anni stava godendo degli effetti di un rigoglioso sviluppo economico, con la speranza di migliorare le sue condizioni di vita, che all' epoca erano davvero precarie. Trovarono in un primo tempo una temporanea sistemazione di fortuna in un fatiscente alloggetto, e successivamente il nucleo familiare il [[1 maggio]] del [[1949]] trovò una sistemazione più decorosa presso un piccolo nucleo residenziale situato nelle vicinanze del complesso delle "Launderdale courts", il locale quartiere delle case popolari.
<ref>Elvis Presley Story, Antonio Lodetti, Danny Dickson, 1988, pag. 18 </ref>
 
== Gli anni cinquanta ==
 
====L'adolescenza====
Il futuro cantante, ormai un adolescente, frequentava il locale istituto scolastico "Humes High School", ma nella nuova città continuava ad incontrare grosse difficoltà a costruirsi delle amicizie stabili ed a legare con i suoi coetanei, principalmente a causa del suo carattere schivo e introverso, poiché era terribilmente attaccato ai genitori, ed in modo particolare alla madre. Il suo [[look]], oltretutto, non lo rendeva affatto popolare tra i suoi compagni di scuola ed i suoi conoscenti, poiché esso appariva ai loro occhi quantomeno atipico e in qualche modo rivoluzionario. Mentre solitamente gli altri ragazzi sfoggiavano un taglio di capelli piuttosto corto, ordinato, e pettinature che si ispiravano nettamente ai dettami di uno stile militare, egli invece prima lasciava che i suoi capelli rossicci raggiungessero una lunghezza notevole, e poi li compattava raccogliendoli in un vistoso ciuffo cementato da dosi abbondanti di [[brillantina]], che abbinava ad altrettanto lunghe e vistose basette.<ref>Elvis Presley Story, Antonio Lodetti, Danny Dickson, 1988, pag. 40 </ref>
 
[[File:Rock-Ola juke box 01.jpg|thumb|Un [[juke box]] Rock-Ola, un tipico simbolo degli [[anni 50]]]]
 
Con ogni probabilità al momento non poteva certo immaginare che da lì a qualche anno, quella particolare [[acconciatura]] sarebbe stata adottata da una miriade di suoi fan sparsi in tutto il mondo, assurgendo in seguito addirittura al ruolo di simbolo di un' epoca, i "favolosi anni cinquanta", almeno quanto lo sono diventati successivamente i [[jukebox]], le [[Cadillac]], i [[Drive-in]], e le bottigliette della ''[[Coca-Cola]]'', particolare icone dello stesso periodo storico.
 
Il futuro cantante inoltre era solito adottare un abbigliamento di tipo molto particolare, poiché, a differenza dei suoi coetanei, si vestiva con abiti caratterizzati da uno stile solitamente pacchiano e appariscente, contraddistinti da tagli particolari e colori sgargianti, manifestando già all' epoca una tendenza che consolidò nel corso della sua esistenza, acquistati a [[Beale Street]], nel cuore di [[Memphis]], luogo eletto dalla gente di colore come suo punto di ritrovo prediletto, e dove, proprio per questo motivo, poteva acquistare tutto ciò che cercava a buon mercato. Girovagando per [[Beale Street]] ebbe anche l' occasione di assistere a svariate esibizioni di [[bluesman]] del calibro di [[B.B. King]], e [[Furry Lewis]], appassionandosi al genere di musica da loro proposto.<ref>Elvis Presley Story, Antonio Lodetti, Danny Dickson, 1988, pag. 18 </ref>
 
Egli, contrariamente alla maggioranza della popolazione del sud degli [[Stati Uniti]] d'[[America]] non faceva distinzioni di razza e, indifferentemente, frequentava ambienti sia della comunità bianca, sia della comunità di colore, e da qui nacque il suo approccio disinvolto anche con la musica, che fu in seguito una delle ragioni che gli consentirono di raggiungere la fama e la celebrità.
<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 25, 26</ref>
 
Negli [[Anni 1950|anni cinquanta]] le stazioni radio statunitensi erano nettamente divise in due categorie. La prima era rappresentata da quelle che trasmettevano esclusivamente musica "bianca", interpretata da artisti dalla pelle chiara, e la seconda era rappresentata da quelle che trasmettevano esclusivamente musica "nera", interpretata da artisti di colore. Il futuro cantante le ascoltava indistintamente entrambe, finendo in tal modo per assorbire simultaneamente le influenze musicali di artisti sia "bianchi", sia "neri".
 
====I primi passi nel mondo della musica====
 
[[File:Elvis Presley's Gibson J200, Graceland.jpg|thumb|La Gibson J200, posseduta da Elvis, esposta a [[Graceland]]]]
 
[[File:Fender Coronado II, Elvis Museum, Pigeon Forge.jpg|thumb| La [[Fender]] Coronado II, appartenuta a Elvis]]
 
Con lo scopo di migliorare le sue condizioni economiche e quelle della sua famiglia, egli iniziò a cercare un'occupazione stabile, e dopo qualche tempo la trovò presso la [[Crown Electric]], una ditta che aveva sede a [[Memphis]], e che si occupava della realizzazione di impianti elettrici, presso la quale venne assunto come camionista. Un giorno, transitando casualmente mentre era alla guida del camion che utilizzava per svolgere la sua attività lavorativa per la [[Union Street]], la via dove si affacciava la sede dello studio di una modesta casa discografica, denominata [[Sun Records]], di proprietà di [[Sam Phillips]], scoprì che chiunque, recandosi presso la stessa e sborsando una somma irrisoria, poteva registrare un [[album discografico|disco]] dimostrativo, che successivamente poteva portarsi a casa, e magari ascoltare con il proprio [[grammofono]] tra le mura domestiche.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 29 </ref>
 
Elettrizzato da quell' opportunità, egli decise di registrare un disco, con l'intenzione di regalarlo successivamente alla madre, alla quale era legatissimo, e che in quel periodo era prossima al compimento degli anni. Per l'esattezza il brano scelto dal futuro cantante fu una vecchia ballata che aveva ascoltato per radio quando ancora egli risiedeva a [[Tupelo (Mississippi)|Tupelo]], ed il cui titolo era ''[[My Happiness]]''. [[Marion Keisker]], la segretaria che lavorava presso lo studio, accolse le sue richieste, e l'incisione venne effettuata. <ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 30 </ref>
 
[[Sam Phillips]] ascoltò successivamente in modo del tutto casuale il materiale che era stato tratto da quella prima ingenua esibizione del futuro cantante, ne intuì le potenzialità artistiche, e convocò immediatamente due [[session men]] che già avevano lavorato nel suo studio in passato, il [[contrabbassista]] [[Bill Black]] e il [[chitarrista]] [[Scotty Moore]], con l'intenzione di creare una sorta di [[team]] musicale, il cui compito principale sarebbe stato quello di collaborare con la sua giovane scoperta, perseguendo l'obiettivo di raggiungere dei risultati artisticamente validi.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 36, 59</ref>
 
Dalle testimonianze fornite da coloro che si rapportarono con il giovane cantante in quegli anni, di desume che egli, pur non essendo in grado di leggere gli spartiti, possedesse comunque un notevole orecchio musicale, col quale sopperiva alla sua mancanza di preparazione ed alle sue carenze di natura teorica.
 
Egli dimostrava poi di possedere una spiccata predilezione per strumenti come la [[chitarra]], dalla quale non si separava mai, utilizzandola per accompagnarsi sin dalle sue sue prime esibizioni, nonché successivamente per tutto il corso della sua carriera, e che con il l' evolversi della stessa divenne parte imprescindibile della sua immagine. Altro strumento per il quale egli manifestava una notevole predilezione era il [[pianoforte]], che prese l'abitudine di suonare quando allo scopo di rilassarsi tra una [[session]] e l' altra decideva di cantare qualche brano [[gospel]], abitudine questa che conservò per tutto il resto della sua esistenza.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 156</ref>
 
Molte delle chitarre possedute nel corso della sua carriera artistica dal cantante, assurte per i suoi fan più accaniti ad un vero e proprio ruolo di [[reliquia]], come la maggior parte degli oggetti con cui venne a contatto nel corso della sua esistenza, sono ancora visibili presso quella che fu la sua dimora, [[Graceland]], cosi come lo è un pianoforte di foggia particolare, completamente placcato in oro, che rappresenta un tipico esempio di quelle eccentricità di cui egli, a partire da un certo momento della sua vita, amò circondarsi.
 
====L' avvio della carriera artistica====
 
Seguendo il consiglio ricevuto da [[Sam Phillips]], il cantante iniziò allora a collaborare costantemente con i due [[session man]], continuando a provare con loro per ore e ore nuovi brani, o riarrangiando e vivacizzando pezzi già noti con l'apporto innovativo della sua voce, del suo particolare [[stile]] e degli arrangiamenti che il gruppo continuamente provava e riprovava, migliorando e perfezionando in tal modo la sua tecnica di esecuzione, e concorrendo alla formazione di un gruppo molto affiatato.<ref>Elvis Presley Story, Antonio Lodetti, Danny Dickson, 1988, pag. 19 </ref>
 
[[Scotty Moore]], che qualche tempo dopo sarebbe diventato anche il suo primo [[manager]] ufficiale, sfruttando le sue conoscenze ed i suoi agganci si adoperò allora attivamente allo scopo di promuovere la figura dell' emergente cantante presso i locali circuiti musicali, e successivamente iniziò a collaborare con i primi due, anche [[D.J. Fontana]], un abile [[batterista]].<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 119, 123, 126</ref>
 
Il gruppo che si era formato venne battezzato col nome di [[Blue Moon Boys]]. I suoi membri parteciparono alla lavorazione delle pellicole interpretate dal cantante, e lo accompagnarono anche nel corso delle sue esibizioni agli show alla televisione nazionale che ebbero luogo a partire dalla seconda metà degli [[anni 50]]. Due dei tre membri ufficiali del gruppo ricomparvero anche nello show televisivo definito l' [[Elvis cameback Special]], trasmesso nel [[1968]]. Mancava [[Bill Black]], poiché era deceduto circa due anni prima.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 119, 123, 126</ref>
 
[[File:One of six used by Elvis, Sun Studio.jpg|thumb|Un [[microfono]] usato da Elvis nei primi [[anni 50]]]]
 
Durante una notte di [[Luglio]] del [[1954]], dopo aver provato con loro per ore ed ore senza essere riuscito a prodursi in qualcosa che reputasse soddisfacente o originale, il giovane cantante vinse la sua proverbiale timidezza e disse, rivolgendosi agli astanti: ''«La conoscete questa?»'', ed iniziò quindi a suonare un vecchio pezzo di genere [[country]] , scritto da [[Arthur Crudup]], che qualche tempo prima era stato interpretato e portato al successo da altri artisti, intitolato ''[[That's All Right (Mama)]]'', vivacizzandolo con l' apporto innovativo di un ritmo molto particolare e frenetico; [[Sam Phillips]] allora, folgorato dall' atipicità di quanto stava ascoltando uscì dalla sala di regia entusiasta, e li fermò dicendo : ''«No, non la conosco ma io di questo ne faccio un disco!!!»''.<ref>Elvis Presley Story, Antonio Lodetti, Danny Dickson, 1988, pag. 46, 47</ref>
 
Il cantante fu quindi scritturato ufficialmente da [[Sam Phillips]], e da quel momento in poi iniziò a collaborare stabilmente e a incidere dischi sotto l'egida della [[Sun Records]]. I primi singoli che egli incise per la ''Sun'' furono accolti molto favorevolmente da un punto di vista commerciale, e entrarono rapidamente nella storia del [[rock]]. Egli incise brani quali ''[[That's All Right (Mama)]]'', ''[[Blue Moon of Kentucky]]'', ''[[Good Rockin' Tonight]]'', ''[[Baby Let's Play House]]'', titoli ora considerati dei classici, che all' epoca contribuirono a catapultare rapidamente il nome del giovane cantante tra quelli che già da tempo apparivano nelle zone alte delle classifiche inerenti alle stelle della musica del Sud degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]].<ref>Elvis Presley Story, Antonio Lodetti, Danny Dickson, 1988, pag. 48</ref>
 
Lo stile della musica proposta dall' emergente artista appariva alle orecchie degli ascoltatori così nuovo e sconvolgente, tanto che essi spesso spesso telefonavano ai [[Disc jockey|DJ]] che la proponevano presso le [[radio locali]] per cercare di scoprire chi fosse quel "nero che cantava canzoni [[country]]", oppure chi fosse quel "bianco che cantava pezzi [[blues]]".<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 45</ref>
 
Inoltre egli nel corso di qualche settimana conquistò un singolare primato, poiché era l'unico [[artista]] che appariva, raggiungendo in entrambi i casi buoni piazzamenti, sia nelle classifiche di vendita attinenti a brani di musica [[rhythm and blues]], sia nelle classifiche di vendita attinenti a brani di musica [[country]]. Il verificarsi di quella situazione gli consentì di raggiungere rapidamente una certa notorietà, benché essa fosse comunque ancora ristretta in un ambito di carattere prettamente locale.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 38</ref>
 
Il cantante cominciò inoltre ad esibirsi accompagnato dal suo gruppo, generalmente durante lo svolgimento di qualche manifestazione a carattere locale, raccogliendo talvolta riscontri positivi. Con l' evolversi della situazione si accorse che la sua nuova occupazione era totalmente inconciliabile con il lavoro che svolgeva presso la [[Crown Elettric]], e dovendo scegliere tra la prosecuzione della prima e l' abbandono della seconda, optò per quest' ultima alternativa. Decise quindi di licenziarsi dalla ditta presso la quale sino ad allora aveva svolto la sua attività lavorativa, e questo suo gesto sancì anche ufficialmente la data di inizio della sua nuova [[carriera]] artistica, in quanto, da quel momento in poi, sarebbe anche stata anche la sua unica fonte di reddito.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 40</ref>
 
In quel periodo i mezzi d' informazione locali cominciarono a definirlo con soprannomi quali "The Hillibilly Cat", o "The king of Western Bop".<ref>Elvis Presley Story, Antonio Lodetti, Danny Dickson, 1988, pag. 50 </ref>
 
====Il consolidamento della carriera in ambito locale====
 
=== Gli anni cinquanta ===
==== Gli esordi discografici ====
[[File:Elvis Presley's Gibson J200, Graceland.jpg|thumb|La [[chitarra]] [[Gibson J200]], posseduta da Elvis, esposta a [[Graceland (Memphis)|Graceland]]]]
[[File:Sun Studio, Memphis, TN (3636820842).jpg|thumb|Gli studi della [[Sun Records]], a [[Memphis]]]]
Terminata la scuola nel 1953, con lo scopo di migliorare le condizioni economiche sue e della famiglia, Elvis cominciò a cercare un'occupazione stabile, trovandola, dopo qualche tempo, presso la Crown Electric, una ditta che si occupava di impianti elettrici.<ref name=EC50/> Un giorno, transitando casualmente per Union Street (allora lavorava come camionista e aveva il compito di portare i pezzi di ricambio agli operai delle linee elettriche), la via dove si affacciava la sede dello studio della [[Sun Records]] di [[Sam Phillips]], scoprì che chiunque, recandosi presso la stessa e sborsando quattro dollari (che erano tre secondo Phillips), poteva registrare un [[album discografico|disco]] dimostrativo, che successivamente poteva portarsi a casa.<ref name=EC50/>
 
Cogliendo tale opportunità, il 19 luglio 1954<ref name="cita-Basso-2005-p116"/> decise di registrare un disco. La biografia ufficiale riporta che egli avesse intenzione di regalarlo alla madre per il suo compleanno.<ref>{{cita|Rodogna|p. 29}}.</ref> Nonostante ciò, qualcuno smentisce tale affermazione ritenendo che, cadendo esso il 25 di aprile, ciò sia molto improbabile, considerando anche che i Presley non avevano un giradischi che permettesse loro di ascoltare dei vinili. Coloro che supportano tale teoria suppongono che l'artista volesse in realtà cercare di fare carriera nella musica attraverso la Sun.<ref name=EC50/> Il titolo del brano scelto per l'occasione fu quello di una vecchia ballata, il cui titolo era ''My Happiness''. Si presentò dunque a Marion Keisker, la segretaria che lavorava presso lo studio della piccola etichetta discografica, che acconsentì alle sue richieste, e l'incisione venne così effettuata.<ref name=EC50/><ref>{{cita|Rodogna|p. 30}}.</ref>
[[File:PresleyPromo1954.jpg|thumb|Elvis in una foto promozionale della [[Sun Records]] scattata nel [[1954]]]]
 
Durante la seconda metà del 1953 frequentava Beale Street, dove ebbe l'occasione di assistere a svariate esibizioni di bluesmen come [[B.B. King]] e [[Furry Lewis]], appassionandosi contemporaneamente al genere di musica da loro proposto.<ref name=EC50/><ref name=autogenerato13 /> Sempre all'epoca, si recava ad ascoltare le esibizioni dei Blackwood Brothers e degli [[Stamps]], gruppi che lo porteranno ad appassionarsi al genere gospel.
[[File:Sun 209 - BlueMoonOfKentucky.jpg|thumb|Un singolo inciso da Elvis per la [[Sun Records]], ''[[Blue Moon of Kentucky]]'']]
 
Phillips ascoltò casualmente il materiale che era stato tratto da quella prima esibizione e convocò due [[Turnista|turnisti]] che già avevano lavorato nel suo studio in passato, il [[Contrabbasso|contrabbassista]] [[Bill Black]] e il [[chitarrista]] [[Scotty Moore]], con l'intenzione di creare un ''team'' musicale, il cui compito sarebbe stato quello di collaborare con Elvis.<ref>{{cita|Rodogna|pp. 36, 59}}.</ref> Dalle testimonianze fornite da coloro che si rapportarono con il giovane cantante in quegli anni, si desume che egli, pur non essendo in grado di leggere gli spartiti, possedesse un notevole orecchio musicale, con il quale sopperiva alla sua mancanza di preparazione e alle sue carenze di natura teorica.
[[Albert Goldman]], in alcuni paragrafi della biografia da lui scritta, e relativa alla vita cantante, ha posto più volte l' accento su quell'enorme apparato mediatico e propagandistico che aveva sempre gravitato attorno al personaggio. Nell' accezione più comune, e in particolar modo per in suoi [[fan]] più convinti e irriducibili, le gesta del cantante sono sempre state ammantate di un aura [[mistica]] e leggendaria, che lo ha sempre raffigurato come il detentore di una qualche forma di potere soprannaturale, capace di raccogliere sempre consensi totali di fronte a qualsiasi tipo di [[platea]]. In realtà ciò non risponde affatto a verità, poiché, almeno in qualche caso, per esempio agli albori della sua carriera, le contestazioni non solo non mancarono, ma furono anche di notevole entità.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 116, 118</ref>
 
Seguendo il consiglio ricevuto da Phillips, il cantante incominciò allora a collaborare con i due session man, continuando a provare con loro per molte ore nuovi brani, o ri-arrangiando e vivacizzando pezzi già noti con l'apporto inconsueto della sua voce, del suo particolare [[stile]] e degli arrangiamenti e affinando in tal modo la sua tecnica di esecuzione.<ref>{{cita|Lodetti|p. 19}}.</ref> [[Scotty Moore]], che qualche tempo dopo sarebbe diventato anche il suo primo [[manager]] ufficiale, sfruttando le sue conoscenze si adoperò allora allo scopo di promuovere la figura dell'emergente cantante presso i locali circuiti musicali, e successivamente incominciò a collaborare con i primi due anche [[D. J. Fontana]], un [[batterista]].<ref name="autogenerato20">{{cita|Goldman|pp. 119, 123, 126}}.</ref>
Il [[25 Settembre]] del [[1954]], forte dei responsi positivi che aveva ottenuto sino ad allora, e che si riflettevano sulla posizione che il suo nome occupava nelle classifiche inerenti alla musica [[country]], il giovane cantante si esibì in quello che da sempre era considerato il tempio di quel genere musicale, il [[Grand Ole Opry]] di [[Nashville]], ma la [[tipologia]] di pubblico che solitamente frequentava quel tipo di manifestazioni, gli tributò un'accoglienza molto fredda e per nulla entusiastica, perché l' immagine che scaturiva dalle esibizioni del cantante era totalmente inconciliabile con la mentalità delle stesso, di natura prettamente puritana e bigotta.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 38</ref>
 
Il gruppo che si era formato venne battezzato con il nome di Blue Moon Boys e i suoi membri parteciparono alla lavorazione delle pellicole interpretate dal cantante, rivestendo il ruolo di sé stessi. Inoltre essi lo accompagnarono anche nel corso delle sue esibizioni negli show prodotti dalla televisione nazionale che ebbero luogo a partire dalla seconda metà degli anni cinquanta. Due dei tre membri ufficiali del gruppo ricomparvero anche durante il corso della lavorazione dello show televisivo definito il [[Elvis (NBC-TV Special)|68 Elvis Comeback Special]], trasmesso dalla televisione nell'anno 1968. Dall'organico del complesso mancava però [[Bill Black]], poiché era deceduto prematuramente circa due anni prima, a causa di un [[Neoplasia|tumore maligno]] al cervello.<ref name="autogenerato20" />
Reduce da quell'inaspettato insuccesso la settimana seguente il cantante si esibì nella manifestazione che da sempre era considerata agli antipodi della precedente, al [[Louisiana Hayride]], di [[Shreveport]] ove invece gli venne tributata un' accoglienza calda e entusiastica, e dove ottenne anche una scrittura, tanto che per tutto il corso del [[1955]], continuò a esibirsi stabilmente presso la stessa, ottenendo sempre un notevole successo.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 38</ref>
 
[[File:One of six used by Elvis, Sun Studio.jpg|thumb|Un [[microfono]] usato da Elvis nei primi anni cinquanta]]
[[Scotty Moore]] frattanto si defilò, e il nuovo [[manager]] dell' emergente cantante diventò un certo [[Bob Neal]], che maggiormente introdotto negli ambienti musicali rispetto a quello precedente, riuscì successivamente a procurargli una serie di ingaggi presso alcune località. Assieme a quelli che nel frattempo erano stati battezzati i "[[Blue Moon Boys]]", egli si produsse in quello che può essere definito il suo primo [[tour]] ufficiale, e in circa tre settimane attraversò il Sud degli [[Stati Uniti]], dopo essere partito da [[New Orleans]], nella [[Louisiana]], essersi esibito in città dell' [[Alabama]], della [[Florida]], della [[Georgia]], della [[Virginia]], ed aver concluso il ciclo di spettacoli a [[Chattanooga]], nel [[Tennessee]].<ref>Elvis Presley Story, Antonio Lodetti, Danny Dickson, 1988, pag. 50 </ref>
Durante una notte di luglio del 1954, dopo avere provato con loro per molte ore senza essere riuscito a prodursi in qualcosa che reputasse accettabile o soddisfacente, Elvis, disse, rivolgendosi agli altri astanti: ''«La conoscete questa?»'', cominciando contemporaneamente a suonare un vecchio pezzo appartenente al genere [[musica country|country]], scritto tempo addietro da [[Arthur Crudup]], che qualche anno prima era già stato portato al successo da altri artisti, intitolato ''[[That's All Right, Mama]]''. Phillips, dopo aver apprezzato l'atipicità di quell'estemporanea esecuzione, uscì dalla sala di regia e li fermò dicendo: ''«No, non la conosco, ma io di questo ne faccio un disco!!!»''.<ref>{{cita|Lodetti|pp. 46-47}}.</ref>
 
Il cantante fu scritturato ufficialmente da Phillips e da quel momento in poi cominciò a collaborare e a incidere altri brani per la Sun come ''That's All Right (Mama)'', ''[[Blue Moon of Kentucky]]'', ''[[Good Rockin' Tonight]]'', ''[[Baby Let's Play House]]'', che all'epoca contribuirono a lanciare il giovane cantante tra quelli che già da tempo apparivano nelle zone alte delle classifiche inerenti alle celebrità della musica del Sud degli Stati Uniti.<ref>{{cita|Lodetti|p. 48}}.</ref> Lo stile della musica proposta dall'emergente artista era considerato dagli ascoltatori originalissimo e talvolta rivoluzionario, tanto che essi spesso telefonavano ai [[Disc jockey|DJ]] che lo proponevano presso le [[Emittente radiofonica|radio locali]] per cercare di scoprire chi fosse quello che loro definivano un "nero che cantava canzoni [[musica country|country]]" e un "bianco che cantava pezzi [[blues]]".<ref>{{cita|Rodogna|p. 45}}.</ref>
Durante lo svolgimento di quel [[tour]], il cantante si accorse ben presto che il suo [[stile]] scatenato e la sua [[mimica]] provocatoria, che caratterizzavano in modo particolare le sue esibizioni sui vari palcoscenici sortiva un effetto pressoché nullo, se non addirittura controproducente, quando si trovava al cospetto di un pubblico composto principalmente soggetti adulti, tanto che sovente in presenza di spettatori appartenenti a quest' ultima [[categoria]], fu fatto oggetto di violente contestazioni, che diedero poi origine a incidenti di vario genere, e a conseguenti frustranti insuccessi.<ref>Elvis Presley Story, Antonio Lodetti, Danny Dickson, 1988, pag. pag. 51</ref>
 
Il cantante conquistò poi un primato, poiché era l'unico artista che appariva, raggiungendo in entrambi i casi buoni piazzamenti, sia nelle classifiche attinenti alla musica [[rhythm and blues]], sia nelle classifiche attinenti alla [[musica country]].<ref name="cita-Basso-2005-p116"/> Il verificarsi di quella situazione gli consentì di raggiungere una certa notorietà, benché essa fosse comunque ancora ristretta in un ambito di carattere prettamente locale.<ref name="autogenerato23">{{cita|Rodogna|p. 38}}.</ref> Successivamente egli cominciò a esibirsi, accompagnato dal suo gruppo, generalmente durante lo svolgimento di qualche manifestazione fieristica di carattere locale, raccogliendo solitamente riscontri positivi.
Ben diversi erano gli esiti delle sue esibizioni quand' esse avvenivano al cospetto di un pubblico composto da soggetti giovani. In quei frangenti egli si accorse ben presto di possedere una notevole dose di [[carisma]] sulla platea, e confortato dai positivi riscontri che egli otteneva quando tali circostanze si verificavano, indirizzò tutti i suoi sforzi verso quella direzione, poiché durante lo svolgimento dei suoi spettacoli, in presenza di quel tipo di pubblico la situazione si evolveva rapidamente in modo a lui favorevole, e gli astanti non tardavano a manifestare in qualsiasi modo tutto il loro [[entusiasmo]] e la loro approvazione per le esibizioni a cui stavano assistendo.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 39</ref>
 
Con l'evolversi della situazione si accorse che la sua nuova occupazione era totalmente inconciliabile con il lavoro che svolgeva presso la [[Crown Elettric]], e decise quindi di licenziarsi dalla ditta presso la quale sino ad allora aveva svolto la sua attività lavorativa. Questo suo gesto sancì anche ufficialmente la data di inizio della sua nuova [[carriera]] artistica, in quanto, da quel momento in poi, sarebbe anche stata la sua unica fonte di reddito.<ref name="autogenerato12">{{cita|Rodogna|p. 40}}.</ref> In quel periodo i mezzi d'informazione locali iniziarono a definirlo con soprannomi come "The Hillbilly Cat" o "The King of Western Bop".<ref name="autogenerato9">{{cita|Lodetti|p. 50}}.</ref><ref name=autogenerato25>{{cita|Rodogna|pp. 58-59}}.</ref>
Un giornalista in quel periodo gli chiese delle delucidazioni sull' esagitato dinamismo che sfoggiava durante lo svolgimento dei suoi spettacoli, e a tal proposito il cantante così si espresse: <<''Si deve dar spettacolo per attirare la gente, altrimenti ognuno se ne starebbe a casa senza uscire per venirnmi a vedere...''>><ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 66</ref>
 
==== Il consolidamento della carriera in ambito locale ====
Proprio a partire da quel periodo cominciarono a verificarsi, in concomitanza con lo svolgersi delle sue scatenate esibizioni, notevoli e ripetute manifestazioni di [[fanatismo]] e di [[isteria]] collettiva. Questa [[fenomenologia]] tendeva a verificarsi in particolar modo se la maggior parte degli spettatori che componeva il pubblico che assisteva in quel momento alle sue esibizioni, oltre ché essere composto principalmente da gente giovane, apparteneva al sesso femminile, e più in generale comunque se esso, come quasi sempre accadeva, era formato da quelli che allora venivano definiti i cosiddetti "[[Teenager]]" (giovane, adolescente).<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 40</ref>
[[File:PresleyPromo1954.jpg|thumb|Elvis in una foto promozionale della Sun Records scattata nel 1954]]
[[File:Sun 209 - BlueMoonOfKentucky.jpg|thumb|Un singolo inciso da Elvis per la Sun Records, ''[[Blue Moon of Kentucky]]'']]
Il 25 settembre 1954, grazie a questi positivi riscontri, il giovane cantante si esibì in quello che da sempre era considerato il luogo di riferimento di quel genere musicale, il ''[[Grand Ole Opry]]'' di [[Nashville]]. [[Albert Goldman]], in alcuni paragrafi della sua biografia, ha posto l'accento sull'imparzialità di quell'apparato propagandistico che aveva sempre gravitato attorno al personaggio. Secondo i suoi fan, ciò che faceva il cantante era sempre capace di ottenere consensi totali e incontestabili di fronte a qualsiasi tipo di pubblico. In realtà ciò non risponde al vero, poiché, principalmente agli albori della sua carriera, venne anche accolto freddamente<ref name=autogenerato23 /> e non mancarono le contestazioni.<ref>{{cita|Goldman|pp. 116, 118}}.</ref> La settimana seguente il cantante si esibì durante lo svolgimento della manifestazione che da sempre era considerata agli antipodi della precedente, ossia al Louisiana Hayride, di [[Shreveport]], ove invece gli venne tributata un'accoglienza entusiastica, e dove ottenne una scrittura, tanto che per tutto il corso dell'anno 1955, continuò a esibirsi presso la stessa, ottenendo sempre riscontri ampiamente positivi.<ref name=autogenerato23 />
 
Scotty Moore frattanto prese le distanze da Elvis, e il nuovo [[manager]] dell'emergente cantante diventò Bob Neal, che riuscì a procurargli una serie di ingaggi presso alcune località. Assieme a quelli che nel frattempo erano stati battezzati i "Blue Moon Boys", egli si produsse nel suo primo [[tournée|tour]] ufficiale, e in circa tre settimane attraversò il Sud degli Stati Uniti, dopo essere partito dalla città di [[New Orleans]], nella [[Louisiana]], essersi esibito in città dell'[[Alabama]], della [[Florida]], della [[Georgia (Stati Uniti d'America)|Georgia]], della [[Virginia]], e avere concluso il ciclo di spettacoli nella città di [[Chattanooga]], nello Stato del [[Tennessee]].<ref name=autogenerato9 />
In svariate occasioni egli dovette faticare non poco allo scopo di preservare la sua incolumità personale, poiché talvolta non riusciva a portare a termine le sue esibizioni, dal momento che veniva assalito da orde di ragazzine urlanti e isteriche, che lo aggredivano con lo scopo di strappargli brandelli degli abiti che indossava in quel momento, per potersi appropriare di qualcosa che gli appartenesse, o chiedergli un autografo, o ancora semplicemente prodursi in una qualche forma di approccio di natura sessuale con lui. In altre circostanze, egli fu fatto oggetto di vere e proprie aggressioni fisiche, perpetrate da fidanzati gelosi dell' ascendente che egli esercitava sulle loro predilette, e in molti casi la situazione degenerò. Quando si verificavano tali episodi al cantante non rimaneva altra alternativa se non quella di interrompere la sua esibizione e allontanarsi celermente dal palco sul quale si stava esibendo scortato e difeso dalle autorità locali.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 40</ref>
 
Durante lo svolgimento di quel tour, il cantante si accorse che il suo [[stile]] frenetico e la sua [[mimo|mimica]] provocatoria, mutuati entrambi a suo tempo dalle esibizioni degli artisti neri alle quali aveva assistito durante la sua adolescenza, e che avevano caratterizzato in modo particolare il suo stile sin dalle sue prime esibizioni, sortiva un effetto nullo, se non controproducente, quando si trovava di fronte a un pubblico composto da soggetti adulti.
Tale [[tipologia]] di manifestazioni, la cui genuinità e autenticità è comprovata dalla miriade di filmati amatoriali realizzati all'epoca, direttamente durante lo svolgimento degli spettacoli, finì anche per diventare una parte essenziale e imprescindibile dell'[[iconografia]] che cominciò a nascere e a svilupparsi rapidamente attorno all'emergente personaggio.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 188, 189</ref> <ref> uno dei tanti filmati originali è visibile sul sito http://www.youtube.com/watch?v=EiRXV79kgLQ</ref>
 
[[File:Elvis and Scotty Moore (cropped).jpg|miniatura|Elvis e [[Scotty Moore]] nel 1956]]
Sam Phillips, interpellato successivamente sulla figura del cantante, così si espresse: ''<<Alle radici di questo mito c'è ancora oggi tanto mistero. Nessuno può dire di conoscere veramente bene l' uomo Presley...Era complicato, pieno di contraddizioni e anche insicuro in privato, ma sul lavoro era sempre profondamente convinto di ciò che faceva, e non si sbagliava mai.>>''<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 95</ref>
Ben diversi però erano gli esiti delle sue esibizioni allorquando esse avvenivano in presenza di un pubblico composto da giovani. Decise pertanto di indirizzare tutti i suoi sforzi verso quella direzione. Durante lo svolgimento dei suoi spettacoli, in presenza di quel tipo di pubblico la situazione si evolveva rapidamente in modo a lui favorevole, e gli astanti solitamente manifestavano la loro approvazione per le esibizioni di Elvis.<ref>{{cita|Rodogna|p. 39}}.</ref> Proprio a partire da quel periodo cominciarono a verificarsi, in concomitanza con lo svolgersi delle esibizioni del cantante, notevoli e ripetute manifestazioni di [[isteria]] collettiva. Questa [[fenomenologia]] si verificava maggiormente se gli spettatori che componevano il pubblico che assisteva alle sue esibizioni era formato da quelli che venivano definiti i "[[Adolescenza|teenager]]" (giovani, adolescenti) e in misura maggiore se essi appartenevano al sesso femminile.<ref name=autogenerato12 /> In svariate occasioni egli dovette faticare allo scopo di preservare la sua incolumità personale, poiché non riusciva a portare a termine le sue esibizioni in modo regolare, dal momento che in molte occasioni ben prima che il suo spettacolo giungesse al termine, veniva assalito dai fan.<ref name=autogenerato23 /> Quando si verificavano tali episodi era costretto a interrompere la sua esibizione e allontanarsi dal palco scortato dalle autorità locali.<ref name=autogenerato12 /><ref>{{cita|Rodogna|p. 41}}.</ref> Un giornalista in quel periodo chiese al cantante delle delucidazioni inerenti al suo dinamismo durante lo svolgimento dei suoi spettacoli, e a tal proposito egli così si espresse: ''«Si deve dare spettacolo per attirare la gente, altrimenti ognuno se ne starebbe a casa sua, senza uscire per venirmi a vedere...»''. Interpellato in seguito sullo stesso argomento, in un'altra occasione, il cantante così si espresse: «C'è chi muove le gambe, chi schiocca le dita e chi si muove da una parte all'altra. Io faccio un po' tutto assieme, direi.» Sempre interrogato sulla medesima questione, in un'altra occasione ancora, Elvis disse: «Il ritmo è un qualcosa che o si ha o non si ha, ma quando ce l'hai [...] hai tutto!».<ref>{{cita|Rodogna|p. 66}}.</ref> Sam Phillips invece, pronunciò queste parole: ''«Alle radici di questo mito c'è ancora oggi tanto mistero. Nessuno può dire di conoscere veramente bene l'uomo Presley [...] Era complicato, pieno di contraddizioni e anche insicuro in [[Vita privata di Elvis Presley|privato]], ma sul lavoro era sempre profondamente convinto di ciò che faceva, e non si sbagliava mai»''.<ref>{{cita|Rodogna|p. 95}}.</ref>
 
==== Il consolidamento della carriera in ambito internazionale ====
====Le accuse di razzismo====
Il 22 novembre del 1955 il contratto che legava il cantante a Sam Phillips, che a causa delle modeste dimensioni e dei conseguenti limiti logistici e organizzativi della sua piccola etichetta manifestava sempre maggiori difficoltà a gestire l'ascesa dell'artista, venne ceduto da quest'ultimo al colosso [[RCA (azienda)|RCA]], per l'allora cifra record di circa 35.000 dollari. Paradossalmente Sam Phillips in precedenza, qualche mese prima di scritturare il cantante aveva affermato: ''«Se trovassi un bianco che canta con l'anima di un nero diventerei miliardario»''<ref name=autogenerato16>{{cita|Rodogna|p. 52}}.</ref>
 
Coloro i quali all'epoca collaborarono con lui durante le sedute di registrazione ricordano ancora il peculiare comportamento posto in atto dal cantante in sala di incisione, poiché egli tendeva a eseguire i brani che stava incidendo in studio con lo stesso dinamismo che lo contraddistingueva durante le sue esibizioni dal vivo. Questo suo modo di operare causava l'insorgere di non pochi problemi di natura organizzativa poiché i suoi collaboratori, allo scopo di cercare di raggiungere un risultato finale tecnicamente accettabile, erano costretti a inseguirlo fisicamente in giro per lo studio, mentre egli incideva i nastri che erano l'oggetto di quella seduta. Nessuno di loro però mise mai in discussione la professionalità del cantante, tanto che in seguito intervistato sull'argomento così si espresse al riguardo [[Steve Sholes]], che all'epoca dello stesso diventò il nuovo produttore: ''«Elvis era capace di incidere un'ottantina di tracce della stessa canzone, e senza neanche riascoltarle, decidere con sicurezza qual era la migliore, quella da utilizzare per incidere il disco da commercializzare...»''.<ref>{{cita|Goldman|pp. 161, 165, 171}}.</ref>
[[File:BillyWard n Elvis Presley circa 1955.jpg|thumb|[[Billy Ward]], artista di colore, e Elvis in un'istantanea scattata nel [[1955]].]]
 
Il primo singolo che il cantante incise per l'RCA è una canzone di netta ispirazione [[blues]] dal titolo ''[[Heartbreak Hotel (Elvis Presley)|Heartbreak Hotel]]'' (''L'Hotel dei cuori spezzati''), che ottenne un ottimo riscontro di carattere commerciale a livello internazionale e che contribuì al consolidamento della notorietà del cantante in un ambito geograficamente molto più esteso rispetto a quello precedente.<ref>{{cita|Rodogna|p. 56}}.</ref>
Quando [[Dewey Phillips]] mandò in onda per la prima volta ''That's All Right Mama'' su Radio Memphis, molti ascoltatori telefonarono alla locale stazione radio per avere informazioni sul cantante, dando per scontato che fosse di colore.<ref>Guralnick, ''Careless Love'', 1999, pag. 100-101</ref> Sin dall'inizio della sua carriera, il cantante espresse rispetto per gli afro-americani e disprezzo per le norme della segregazione razziale nonché per il pregiudizio allora prevalente nel sud degli [[Stati Uniti]]. Intervistato nel [[1956]] ricordò come nella sua infanzia ascoltasse la musica del bluesman [[Arthur Crudup]] (autore di ''That's All Right'') - e come essa lo ispirò ad intraprendere la carriera musicale.<ref name="Guralnick, 2004">Guralnick, 2004</ref>
 
Sempre in quell'epoca, cominciò a collaborare stabilmente con il cantante e il suo complesso un gruppo vocale composto da quattro [[Coro (musica)|coristi]], denominato [[The Jordanaires]]. Tale quartetto già godeva all'epoca di una buona reputazione in qualità di esecutore di brani [[spiritual]], [[gospel]], e [[Musica popolare|folk]]. Furono proprio i suoi membri a divenire successivamente anche il gruppo [[autore]], oltre che esecutore di quegli accompagnamenti corali che costituirono una delle parti fondamentali della struttura musicale dei brani dai quali vennero tratti i singoli incisi dal cantante durante il corso del successivo decennio. Tali accompagnamenti corali, amalgamandosi perfettamente con la voce del cantante, contribuirono a contraddistinguere vocalmente in un modo particolare tali singoli, tanto che gli operatori del settore discografico definivano la loro impronta musicale con l'appellativo di "Presley Sound".<ref>Informazioni sui Jordanaires sono reperibili sul sito {{cita testo|url=http://www.lastfm.it/music/The+Jordanaires|titolo=last.fm}}</ref><ref>{{cita|Goldman|p. 200}}.</ref>
Il ''The Memphis World'', un giornale afroamericano, riferì come il cantante, "il fenomeno Rock 'n' Roll, infranse le leggi della segregazione razziale a Memphis, frequentando il parco divertimenti locale che era solitamente frequentato dalla gente di colore".<ref name="Guralnick, 2004"/> Tali dichiarazioni portarono il cantante ad essere generalmente ben accolto nella comunità di colore durante gli albori della sua celebrità. Per contro, molti adulti bianchi lo condannarono come un depravato per le sue movenze sul palco, ritenute oscene, che egli proprio dalla gente di colore aveva mutuato.
 
I Jordanaires parteciparono sia agli show televisivi ai quali il cantante presenziò, sia alla lavorazione di alcune pellicole cinematografiche di cui egli era protagonista, interpretando il ruolo che rivestivano nella realtà, e dopo il decesso dello stesso incisero vari album contenenti [[cover]] di brani che ai tempi avevano rappresentato i suoi più grandi successi discografici. Sempre nella loro veste di coristi hanno inoltre partecipato spesso alle manifestazioni commemorative che lo riguardano organizzate in ogni parte del mondo, e collaborato anche con vari impersonatori di Elvis.
Nonostante il parere ampiamente positivo che la gente di colore aveva del cantante, intorno alla metà del [[1957]], si diffuse la voce che egli, intervistato da un giornalista, si fosse ad un certo così espresso: ''«L'unica cosa che i negri possono fare per me, è comprare i miei dischi e lustrarmi le scarpe».''<ref>Simpson, Paul. ''Guida completa a Elvis Presley'', Antonio Vallardi Editore, Milano, 2004, pag. 32, ISBN 88-7887-015-3</ref> Un giornalista del settimanale americano ''Jet'', Louie Robinson, cercò di far luce sulla storia. Sul set del film ''[[Il delinquente del rock and roll]]'', il cantante gli concesse un'intervista, nella quale egli negò categoricamente di aver mai proferito una frase del genere e affermò di non essere in alcun modo un razzista. Robinson non trovò prove che la frase razzista fosse stata mai effettivamente pronunciata, anzi raccolse le testimonianze di molti individui che riferirono che il cantante era tutt'altro che razzista.<ref name="Guralnick, 2004"/><ref>Pilgrim, 2006</ref>
 
==== Il sodalizio artistico con Tom Parker ====
Il cantante blues [[Ivory Joe Hunter]], che era a conoscenza del fatto, una sera si recò a [[Graceland]], e interpellato successivamente sulla cosa, disse del cantante: ''«Mi ha mostrato la massima cortesia, e credo che sia uno dei più grandi in assoluto»''.<ref>Guralnick, ''Careless Love'', 1999, pag. 426</ref> Benché all' epoca l'osservazione razzista fosse dunque stata smentita del tutto, rimase in uso, allo scopo di screditare il cantante, nei decenni successivi.
[[File:Elvis Presley and Colonel Tom Parker 1969.jpg|miniatura|Elvis Presley con il "colonnello" [[colonnello Tom Parker|Tom Parker]] nel 1969]]
Sempre in quel periodo il cantante fece anche la conoscenza del [[colonnello Tom Parker]], che dopo qualche tempo diventò il suo nuovo manager ufficiale, sostituendo [[Bob Neal]]. Quando ciò accadde nacque anche un sodalizio artistico, che per circa vent'anni legò indissolubilmente il manager con il suo assistito, e il cui termine fu sancito giocoforza soltanto dal decesso di quest'ultimo.<ref>{{cita|Goldman|p. 151}}.</ref> Il colonnello Tom Parker si attivò allo scopo di farlo esibire negli show organizzati dalla [[televisione]] nazionale, rendendo così possibile il suo ingresso simultaneo in tutte le case statunitensi.<ref>{{cita|Lodetti|p. 20}}.</ref> Parker godeva di una reputazione controversa: benché ritenuto responsabile della fortuna commerciale di Elvis, veniva anche descritto come un individuo dal passato equivoco, venale, [[Astuzia|astuto]], [[Cinismo|cinico]], insensibile e avido, nonché gran [[Gioco d'azzardo|giocatore d'azzardo]], talvolta capace di approfittare della presunta remissività dell'artista di Tupelo.<ref name="autogenerato22">{{cita|Assante|p. 79}}.</ref><ref name=autogenerato7>{{cita|Goldman|p. 153}}.</ref>
 
==== Le esibizioni negli show televisivi ====
L'identificazione del cantante con il razzismo, a livello personale o simbolico, è stata esemplificata nel celebre testo del brano rap del 1989 ''[[Fight the Power]]'', dei [[Public Enemy]]: ''«Elvis was a hero to most / But he never meant shit to me / Straight-up racist that sucker was / Simple and plain»'' ''(«Elvis era un eroe per molti / Ma non ha mai significato un c... per me / Era un fottuto razzista / Puro e semplice»)''.<ref name="Myrie, 2009, pag. 123–24">Myrie, 2009, pag. 123–24</ref>
Il 10 aprile del 1955 il cantante raggiunse [[New York]] allo scopo di effettuare un provino per potere partecipare al programma ''[[Talent Scouts]]'', condotto dal critico [[Arthur Godfrey]], ma ricevette da quest'ultimo una decisa risposta negativa.<ref name=autogenerato25 /> Il 28 gennaio dell'anno seguente apparve per la prima volta in uno show trasmesso dalla televisione nazionale, lo ''[[Stage Show]]'' dei fratelli Dorsey, riscuotendo un buon successo.<ref name=autogenerato25 /> Il 3 aprile del 1956 prese parte a uno degli spettacoli più seguiti all'epoca dal pubblico televisivo, il "[[Milton Berle Show]]", e in quell'occasione più di quaranta milioni di spettatori assistettero quindi contemporaneamente alle sue esibizioni.<ref name=autogenerato25 /> Il 12 gennaio del 1957 partecipò all{{'}}''[[Ed Sullivan show]]'', ma la sua esibizione venne parzialmente censurata poiché egli venne ripreso dalla cintola in su, onde evitare di inquadrare i suoi famosi e sconvenienti "movimenti pelvici".<ref name=autogenerato25 />
 
==== I successi discografici del periodo ====
La persistenza di tali atteggiamenti è stata alimentata dal risentimento dipendente dal fatto che il cantante, il cui linguaggio musicale e visivo traeva grande ispirazione dalle fonti africane presenti in [[America]], avesse riscosso il successo e il riconoscimento culturale e commerciale in gran parte negato ai suoi contemporanei di colore. Ancora oggi, la tesi secondo la quale il cantante si fosse pesantemente ispirato alla la musica della gente di colore per edulcorarla e renderla più appetibile alle orecchie dei bianchi per ricavarne profitto, trova numerosi proseliti.<ref name="Myrie, 2009, pag. 123–24"/>
Durante lo svolgimento del periodo, dal punto di vista dei successi discografici, i risultati furono sempre molto positivi, e i [[singolo (musica)|singoli]] che all'epoca vennero tratti riversando su vinile brani come ''Heartbreak Hotel'' (5 milioni di copie), ''[[(Let Me Be Your) Teddy Bear]]'' (4 milioni di copie), ''[[Don't Be Cruel]]'' (6 milioni di copie), ''[[Jailhouse Rock (singolo)|Jailhouse Rock]]'' (il quale ha venduto più di 9 milioni di copie come singolo), ''[[Hound Dog (brano musicale)|Hound Dog]]'' (13 milioni di copie), ''[[Love Me Tender]]'' (5 milioni di copie), ''[[All Shook Up (Elvis Presley)|All Shook Up]]'' (7 milioni di copie) sono tra i suoi massimi successi. Meritano menzione poi i [[Paroliere|parolieri]] e [[Compositore|compositori]] [[Leiber e Stoller]], che in quel periodo furono gli autori di molte tracce dell'artista.<ref name=autogenerato16 />
 
==== Il Million Dollar Quartet ====
In particolare il musicista afroamericano [[Jackie Wilson]] si è preoccupato di smentire questa teoria, affermando: ''«Un sacco di persone hanno accusato Elvis di rubare la musica dei neri, quando in realtà, quasi ogni artista solista nero ha copiato i suoi modi di fare!»''.<ref>Masley, 2002</ref> Durante tutto lo svolgersi della sua lunga carriera, il cantante non disconobbe mai l'enorme debito di carattere musicale che aveva contratto nei confronti dei musicisti di colore.
{{Vedi anche|Million Dollar Quartet}}
Durante tutto il corso della sua carriera il cantante non collaborò mai collegialmente con altri artisti, salvo in una circostanza, peraltro del tutto accidentale e fortuita, allorquando il 4 dicembre del 1957, durante lo svolgimento di una seduta di registrazione presso gli studi della Sun Records, alla quale partecipavano [[Carl Perkins]] come cantante e [[Jerry Lee Lewis]] come suo pianista, egli si trovò a passare casualmente da quelle parti, in compagnia di [[Johnny Cash]]. Durante una pausa della seduta che si stava effettuando il cantante si sedette al piano, cominciando a suonarlo, e interpretando scherzosamente nel contempo alcuni brani di tipologia [[gospel]].
 
In seguito egli cominciò a intrattenere gli altri astanti, ed essi, di lì a poco, si unirono a lui, producendosi nella successiva interpretazione di una serie di brani, appartenenti a generi musicali diversi, rivisitandoli e interpretandoli con un piglio molto informale.<ref name=autogenerato10>informazioni tratte dal sito {{cita testo|url=http://www.elvis-italian-collector-club.it|titolo=Elvis Italian Collector Club}}</ref> Il tutto accadde alla presenza di Sam Phillips che, intuendo la particolarità dell'evento, decise di registrare quell'atipica esibizione del quartetto che si era formato casualmente qualche istante prima, e dalla registrazione della stessa furono ricavati circa settanta minuti di materiale, che venne utilizzato in seguito per incidere un album, pubblicato successivamente al decesso del cantante. Phillips all'epoca definì i quattro, tutti artisti che già da tempo si erano ricavati un notevole spazio nell'ambito musicale del periodo, ''The Million Dollar Quartet'' (''quartetto da un milione di dollari)''.<ref name=autogenerato10 /> Le incisioni che vennero ricavate all'epoca di quella involontaria esibizione rappresentano l'unica testimonianza tangibile di una qualche forma di collaborazione attuata dal cantante con altri artisti del suo tempo.<ref name=autogenerato10 />
====Il consolidamento della carriera in ambito internazionale====
 
==== La produzione discografica degli anni cinquanta ====
Il [[22 novembre]] del [[1955]] il contratto che legava il cantante a [[Sam Phillips]], che a causa delle modeste dimensioni e dei conseguenti limiti della sua piccola etichetta manifestava sempre maggiori difficoltà a gestire la rapida ascesa della sua giovane scoperta, venne ceduto da quest' ultimo alla [[Radio Corporation of America|RCA]], per l'allora cifra [[record]] di 35.000 dollari.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 52</ref>
[[File:Elvis Presley and Ed Sullivan October 1956.jpg|thumb|[[Ed Sullivan]] con Elvis, ottobre 1956]]
Il cantante intraprese ufficialmente la sua carriera discografica incidendo, nel 1954, il primo singolo per la Sun Records ''[[That's All Right, Mama]]/[[Blue Moon of Kentucky]]''. Sempre nel corso del 1954, pubblicò il secondo singolo ''[[Good Rockin' Tonight]]/[[I Don't Care If the Sun Don't Shine]]''.
 
Successivamente, nel corso del 1955, il cantante licenziò ''[[Milkcow Blues Boogie]]/[[You're a Heartbreaker]]'', seguito nello stesso anno da ''[[Baby Let's Play House]]/[[I'm Left, You're Right, She's Gone]]''. Il terzo singolo inciso dal cantante nel corso di quell'anno, che fu anche l'ultimo disco caratterizzato dall'essere inciso sotto l'egida della Sun Records, fu quello contenente nel lato A il brano ''[[Mystery Train (brano musicale)|Mystery Train]]'', e nel lato B il brano ''[[I Forgot to Remember to Forget]]''. I singoli in questione furono commercializzati sia nella versione edita nel formato a "78 giri", sia in quella edita nel formato a "45 giri".<ref>{{cita|Sony Music|p. 11}}.</ref>
Paradossalmente [[Sam Phillips]] in precedenza, qualche mese prima di fare la conoscenza del soggetto che sarebbe diventato successivamente uno dei migliori membri della sua scuderia aveva affermato: ''<<Se trovassi un bianco che canta con l'anima di un nero diventerei miliardario>>"
 
Allorquando il cantante venne messo sotto contratto dalla [[Radio Corporation of America|RCA]], cominciò a incidere album editi nel formato a "33 giri", il primo dei quali, ''[[Elvis Presley (album)|Elvis Presley]]'', conteneva sia brani interpretati quando era ancora scritturato dalla Sun, sia brani cantati dopo la sua successiva scrittura da parte della RCA. La copertina ispirerà molti anni dopo quella dell'album ''[[London Calling]]'' (1977) dei britannici [[The Clash|Clash]]. Successivamente il cantante incise un secondo album, ''[[Elvis (1956)|Elvis]]'', contenente solamente brani incisi dopo l'avvenuto cambio di [[Etichetta discografica|casa discografica]]. Entrambi gli album vennero pubblicati nel corso dell'anno 1956, e ottennero un ottimo riscontro di natura commerciale, contribuendo in tal modo a consolidare la fama e la notorietà del loro interprete a livello internazionale, e sono solitamente considerati dai critici e i fan due dei suoi album migliori.
Curiosamente il primo singolo che il cantante incise sotto l' egida della [[Radio Corporation of America|RCA]], non venne tratto da un brano di [[Rock and Roll]], ma da un brano di netta ispirazione [[Blues]], dal titolo [[Heartbreak Hotel]] (L' Hotel dei cuori spezzati), che ottenne un ottimo riscontro di carattere commerciale a livello mondiale, e che contribuì a fare in modo che la norietà del [[cantante]] diventasse internazionale, e non rimanesse confinata in realtà di carattere prettamente locale, come era accaduto sin ad allora.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 56</ref>
 
Come la maggior parte degli artisti americani che avevano in precedenza raggiunto il successo, nel corso del 1957, il cantante incise poi un album contenente una raccolta di canzoni tradizionali di carattere natalizio, intitolato ''[[Elvis' Christmas Album]]'', che riscosse anch'essa un ottimo risultato a livello di vendite.
Coloro i quali all' epoca collaborarono con lui durante le sedute registrazione ricordano ancora il suo particolare comportamento in sala di incisione, poiché egli tendeva a eseguire i brani in studio con lo stesso dinamismo che lo contraddistingueva quando si esibiva davanti ad una platea, e questo suo modo di operare spesso originava non pochi problemi di natura tecnica, poiché i suoi collaboratori erano di fatto costretti ad inseguirlo in giro per la sala mentre incideva i nastri che erano l' oggetto della seduta. Nessuno di loro però mise mai in discussione la sua professionalità. Cosi si espresse al riguardo [[Steve Sholes]], il suo nuovo produttore: <<''Elvis era capace di incidere una cinquantina di tracce della stessa canzone, e senza neanche riascoltarle, decidere qual' era la migliore, quella da utilizzare per incidere il disco da commercializzare...''>>.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 161, 165, 171 </ref>
 
Anche allo scopo di mantenere vivo l'interesse e l'attenzione del pubblico verso il suo assistito, il suo manager, di comune accordo con la casa discografica, si attivò allo scopo di pubblicare una serie di album di carattere antologico, contenenti in massima parte raccolte di brani incisi in precedenza dal cantante, che vennero immessi sul mercato discografico nel biennio compreso tra l'anno 1958 e l'anno 1959. Tali album, che raggiunsero come la maggior parte della produzione discografica del cantante nel corso di quel periodo ottimi risultati a livello commerciale furono nell'ordine gli album dal titolo ''[[Elvis' Golden Records]]'', pubblicato nel corso dell'anno 1958, e i tre album successivi, pubblicati nel corso dell'anno 1959, dai rispettivi titoli ''[[For LP Fans Only]]'', ''[[A Date with Elvis]]'', e ''[[50,000,000 Elvis Fans Can't Be Wrong|50,000,000 Elvis Fans Can't Be Wrong - Elvis Gold records vol. 2]]''.
Sempre in quell' epoca, cominciò a collaborare stabilmente con il cantante ed il suo complesso un gruppo vocale composto da quattro ottimi [[coristi]], denominato [[the Jordanaires]]: tale quartetto, validamente supportato dalle sue notevoli doti vocali, già godeva all'epoca di una notevole fama nella qualità di raffinato esecutore di brani [[Spirituals]], [[Gospel]], e [[Folk]], e furono proprio i suoi membri a divenire successivamente anche il gruppo [[autore]] e [[arrangiatore]] di quei tipici accompagnamenti corali che costituirono sempre una delle parti fondamentali della struttura musicale dei brani dai quali venne tratta la miriade di singoli incisi dal cantante durante tutto il corso del successivo decennio, e che amalgamandosi perfettamente con la sua voce, contribuirono a contraddistinguerli vocalmente in un modo molto particolare e caratteristico.<ref>Informazioni sui Jordanaires sono reperibili sul sito http://www.lastfm.it/music/The+Jordanaires</ref> <ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 200</ref>
 
Concomitante con l'avvio della carriera cinematografica del cantante, avviata durante la seconda metà degli anni cinquanta, cominciò la pubblicazione delle colonne sonore tratte da alcuni dei film che egli interpretò in quel periodo, che concretizzarono piazzamenti e permanenze nelle varie classifiche anche superiori di quelli raggiunti dagli album incisi in studio. I brani costituenti la colonna sonora del primo e del terzo film girati dal cantante, rispettivamente ''[[Fratelli rivali]]'' (''Love me tender'') e ''[[Il delinquente del rock and roll]]'' (''Jailhouse Rock''), vennero commercializzati inizialmente solo sotto forma di singoli, e solo successivamente le colonne sonore di tali pellicole vennero incluse integralmente nei numerosi album di carattere antologico pubblicati in seguito. La sua carriera cinematografica verrà ripresa, con maggiore convinzione, nel corso del decennio seguente.
I [[Jordanaires]] ovviamente parteciparono anche sia agli [[show]] televisivi nei quali il cantante presenziò, sia alla lavorazione di alcune pellicole cinematografiche delle quali egli era [[protagonista]], interpretando il ruolo che rivestivano nella realtà, e successivamente al decesso dello stesso, incisero un notevole numero di [[album]], contenenti [[cover]] di brani che ai tempi erano stati i suoi più grandi successi discografici. Sempre nella loro veste di [[coristi]] hanno inoltre partecipato spesso alle manifestazioni commemorative che lo riguardano organizzate in ogni parte del mondo, e collaborato anche con i migliori "Elvis impersonator".
 
I singoli pubblicati nel corso dello stesso periodo che ottennero maggior successo di vendite furono quelli contenenti brani come ''[[Heartbreak Hotel (Elvis Presley)|Heartbreak Hotel]]'', ''[[I Was the One]]'', ''[[I Want You, I Need You, I Love You]]'', ''[[My Baby Left Me]]'', ''[[Don't Be Cruel]]'', ''[[Hound Dog (brano musicale)|Hound Dog]]'', ''[[Love Me Tender]]'', ''[[Any Way You Want Me]]'', ''[[All Shook Up (Elvis Presley)|All Shook Up]]'', ''[[That's When Your Heartaches Begin]]'', ''[[(Let Me Be Your) Teddy Bear]]'', ''[[Loving You (Elvis Presley)|Loving You]]'', ''[[Jailhouse Rock (singolo)|Jailhouse Rock]]'' e ''[[Treat Me Nice]]''.<ref name=autogenerato11>{{cita|Sony Music|p. 13}}.</ref> Sempre nel corso dello stesso periodo vennero poi pubblicati, in modo particolare dalla RCA inglese, un considerevole numero di [[extended play]] contenenti quattro brani.<ref name=autogenerato6>{{cita|Sony Music|p. 21}}.</ref>
Sempre in quel periodo il cantante fece anche la conoscenza del [[colonnello Tom Parker]], che a causa di una serie di circostanze dopo qualche tempo sarebbe diventato il suo nuovo [[manager]], sostituendo [[Bob Neal]], e quando ciò accadde nacque anche una sorta di sodalizio artistico che sarebbe durato vent'anni, e il cui termine sarebbe stato sancito solamente dalla suo decesso.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 151</ref>
Il controverso rapporto che nel corso di tutta la sua carriera legò in modo indissolubile e apparentemente molto proficuo a livello economico per entrambi, il cantante ed il suo [[manager]], col tempo finì per diventare un argomento di accesa discussione presso i suoi [[fan]] più accaniti. In merito la vulgata più diffusa è quella che definisce il [[colonnello Tom Parker]] come un individuo dal passato equivoco, venale, astuto e cinico, nonché gran giocatore d' [[azzardo]], mentre invece il suo protetto come un soggetto docile e remissivo, animato da buoni sentimenti, e tendenzialmente propenso ad eseguire le direttive che il suo [[manager]] gli impartiva senza discutere o avanzare alcuna obiezione, perlomeno la maggior parte delle volte. Per i fan più irriducibili del cantante, se da un lato il colonnello fu dunque indubbiamente l' artefice delle sue enormi fortune commerciali, dall' altro, a causa del suo temperamento intriso di una notevole dose di [[cinismo]], fu anche il principale responsabile del suo declino.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 153</ref>
Il colonnello, nel corso di una delle rarissime interviste che concesse, così si espresse nei riguardi del suo assistito: ''<<Quando conobbi Elvis, possedeva milioni di dollari di talento...ora possiede solamente milioni di dollari!>>''<ref>La nascita del Rock'n'Roll, pag. 79, Ernesto Assante, Enzo Capua, 1981 </ref>
 
==== Priscilla Beaulieu ====
Peculiare poi l' esosità delle richieste di carattere economico che egli avanzava, ogniqualvolta qualcuno gli gli proferiva offerte in denaro allo scopo di ingaggiare e assicurarsi l' esibizione del suo assistito, tanto che dopo aver ricevuto da un potenziale cliente un' offerta di 50.000 dollari per contrattualizzare il cantante, così si espresse: ''<<Per me va bene...ma per il ragazzo quanto offrite ?>>''<ref>La nascita del Rock'n'Roll, pag. 79, Ernesto Assante, Enzo Capua, 1981 </ref>
[[File:Elvis Presley and Priscilla with Lisa Marie February 1968.jpg|miniatura|sinistra|Elvis e Priscilla nel 1968 presentano alla folla la figlia [[Lisa Marie Presley|Lisa Marie]].]]
Mentre si trovava a Bad Nauheim, Presley, all'epoca ventiquattrenne, incontra la quattordicenne [[Priscilla Presley|Priscilla Beaulieu]]. Priscilla ha raccontato che, a causa della loro differenza di età, lui le disse: "Sei solo una bambina"<ref name="Jeffrey2022">[https://www.today.com/popculture/music/elvis-priscilla-presley-relationship-true-story-rcna35050 Jeffrey, Joyann. "Priscilla Presley and Elvis Presley's relationship story, in their own words". TODAY.com. 27 giugno 2022]</ref>. Si sposeranno il 1 maggio 1967, dopo un fidanzamento durato sette anni e mezzo. Nella sua autobiografia, Priscilla ha raccontato che Presley era preoccupato che il suo periodo di 24 mesi nell'esercito avrebbe rovinato la sua carriera. Nei servizi speciali avrebbe potuto esibirsi e rimanere in contatto con il pubblico, ma Parker lo aveva convinto che, per ottenere il rispetto della gente, avrebbe dovuto servire il suo Paese come soldato regolare<ref name="Priscilla1985">Presley, Priscilla (1985). Elvis and Me. G.P. Putnam's Sons. ISBN 978-0-399-12984-1</ref>.
 
==== Il servizio militare ====
[[Parker]], che era un personaggio scaltro e scafato, intuì immediatamente le potenzialità artistiche del suo assistito, e pienamente conscio della cosa, si attivò celermente allo scopo farlo esibire negli [[show]] organizzati dalla [[televisione]] nazionale, rendendo così possibile il suo ingresso simultaneo in tutte le case d'[[Stati Uniti d'America|America]].<ref>Elvis Presley Story, Antonio Lodetti, Danny Dickson, 1988, pag. 20 </ref>
[[File:Presley & Mahendra.jpg|thumb|Elvis, durante il suo svolgimento del servizio militare, in compagnia dei sovrani del [[Nepal]], il re [[Mahendra del Nepal|Mahendra]] e la regina [[Ratna Rajya Lakshmi Devi|Ratna]]]]
Il 20 dicembre 1957, mentre stava partecipando alla lavorazione del film ''[[La via del male (film 1958)|La via del male]]'' (''King Creole''), il cantante venne chiamato allo svolgimento del [[servizio militare]].<ref name=autogenerato25 /> Grazie al suo manager, Elvis ottenne una particolare dispensa dai comandi militari che gli consentì di posticipare la data della chiamata alle armi e terminare la lavorazione della pellicola; il 24 marzo 1958 dovette comunque presentarsi presso il locale distretto militare per la visita di leva.<ref>{{cita|Rodogna|p. 82}}.</ref> Parker volle trasformare l'avvenimento in un evento mediatico e fece sì che ogni fase della sua carriera militare venisse documentata e concessa ai mezzi d'informazione. Elvis venne arruolato nell'[[United States Army|esercito statunitense]] presso il distaccamento militare di [[Fort Chaffee]], nell'[[Arkansas]], fu assegnato alla "Scuola di addestramento carristi" nel [[Texas]], e trasferito a [[Brema]], in [[Germania Ovest]], il 1º ottobre 1958.<ref>{{cita|Rodogna|pp. 79-81}}.</ref> Il cantante venne arruolato tra le file dei militari statunitensi di stanza a [[Friedberg (Hessen)|Friedberg]], nelle truppe di occupazione che stazionarono nel territorio tedesco per più di un ventennio dopo la fine della [[seconda guerra mondiale]], come [[Carro armato|carrista]]; stando alle testimonianze, accettò il cambiamento del suo stile di vita, rifiutando i benefici derivanti dal suo status di celebrità.<ref>{{cita|Rodogna|p. 85}}.</ref> Sempre a causa del servizio militare il cantante dovette rimanere lontano dalle scene per due anni; durante quel periodo, ponendo in atto una politica commerciale, il colonnello Parker tentò di mantenere vivo l'interesse che il pubblico nutriva per il suo assistito.<ref>{{cita|Rodogna|pp. 86-87}}.</ref>
 
Benché costretto giocoforza a interrompere la sua attività canora e disertare le sale di incisione ufficiali, egli si produsse anche in una serie di incisioni amatoriali, riversando su nastro magnetico delle sue personali interpretazioni di brani già portati al successo da altri artisti dell'epoca. Solitamente egli interpretava tali brani accompagnandosi con il pianoforte. Tali interpretazioni, di cui permangono tracce fonografiche di bassa qualità, verranno successivamente incise su vinile, allo scopo di commercializzare dei [[bootleg]]. Fra di essi è degno di menzione quello contenente una particolare versione fornita dal cantante di un brano portato qualche anno prima al successo da un celebre gruppo [[doo-wop]] americano, [[The Penguins]], dal titolo ''[[Heart Angel]]''.<ref>{{cita|Sony Music|p. 31}}.</ref>
Il [[10 aprile]] del [[1955]] il cantante raggiunse [[New York]], allo scopo di effettuare un provino per poter successivamente partecipare al programma "[[Talent Scouts]]", condotto dal celebre critico [[Arthur Godfrey]], ma ricevette da quest' ultimo una decisa risposta negativa.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 58, 59</ref>
Il [[28 Gennaio]] del [[1956]] apparve per la prima volta in uno show della televisione nazionale, lo [[Stage Show]] dei fratelli Dorsey, risquotendo un buon successo.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 58, 59</ref>
Il [[3 Aprile]] del [[1956]] prese parte ad uno degli spettacoli più seguiti all' epoca, il "[[Milton Berle Show]]", ed in quell' occasione più di quaranta milioni di spettatori assistettero quindi contemporaneamente alle sue esibizioni.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 58, 59</ref>
Il [[12 gennaio]] del [[1957]] partecipò all' [[Ed Sullivan show]], riscuotendo un successo clamoroso, ma la sua esibizione venne parzialmente censurata, poiché egli venne ripreso dalla cintola in su, onde evitare di inquadrare i suoi famosi "movimenti pelvici".<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 58, 59</ref>
 
=== Gli anni sessanta ===
I benpensanti, che all'epoca rappresentavano una parte consistente dell' [[opinione pubblica]], ovviamente si scandalizzarono, sia a causa del ritmo veemente e assatanato della musica che il cantante proponeva, sia a causa delle movenze selvagge nelle quali egli si produceva durante le sue scatenate esibizioni, che erano classificate come "oscene". Il quel periodo il cantante, giudicato alla stregua di un "depravato" dalle varie associazioni di carattere religioso che da sempre svolgevano la loro attività negli [[Stati Uniti]] venne anche duramente attaccato e perseguitato dalle stesse, che lo fecero oggetto di una vera e propria campagna denigratoria, a volte con risvolti grotteschi, poiché a causa degli atteggiamenti in cui si produceva quando si esibiva era da esse ritenuto un pericoloso veicolo di [[perdizione]] per la gioventù dell' epoca.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 63 </ref>
==== Il ritorno sulle scene musicali ====
Elvis tornò sulle scene musicali nel 1960 dopo due anni di servizio militare. Benché la notizia fosse stata accolta positivamente dai suoi fan e non senza clamore dalla stampa,<ref>{{cita|Rodogna|p. 88}}.</ref> la carriera di Elvis venne in parte segnata dall'emergere di nuove espressioni musicali e band come i [[The Beatles|Beatles]], i [[The Beach Boys|Beach Boys]] e i [[The Rolling Stones|Rolling Stones]].<ref>{{cita|Goldman|pp. 312-313}}.</ref> Anche lo stile dell'artista era mutato divenendo decisamente meno aggressivo e più melodico.<ref>{{cita|Lodetti|p. 83}}.</ref><ref>{{cita|Rodogna|pp. 88-89}}.</ref>
 
Nel corso del 1960, il concretizzarsi di un'operazione di carattere commerciale attuata dal suo manager sortì come effetto la partecipazione del cantante in qualità di ospite allo show televisivo ''[[Welcome Home Elvis]]'' (Bentornato a casa Elvis) del quale [[Frank Sinatra]] era il conduttore.<ref>{{cita|Lodetti|p. 82}}.</ref> Egli si presentò allo show pochi giorni dopo essere rientrato dal servizio militare e si esibì cantando accompagnato dal quartetto vocale dei Jordanaires ''[[Fame and fortune]]'', ''[[Stuck on You (Elvis Presley)|Stuck On You]]'' e un paio di duetti vocali con Sinatra di ''Love Me Tender'' e ''[[Witchcraft (brano musicale)|Witchcraft]]''. Benché Sinatra avesse in passato espresso apertamente la sua antipatia per il cantante di Tupelo e, più in generale, per i musicisti rock 'n' roll,<ref>{{cita|Lodetti|p. 81}}.</ref> lo spettacolo proseguì senza impedimenti.
Da un punto di vista puramente discografico però i risultati furono sempre molto positivi, ed i [[singoli]] che all'epoca vennero tratti da brani come ''[[Heartbreak Hotel]]'' (5 milioni di copie), ''[[Teddy bear]]'' (4 milioni di copie), ''[[Don't Be Cruel]]'' (6 milioni di copie), ''[[Jailhouse Rock]]'' (che come singolo per ora ha venduto più di 9 milioni di copie), ''[[Hound Dog]]'' (13 milioni di copie), ''[[Love Me Tender]]'' (5 milioni di copie), ''[[All Shook Up]]'' (7 milioni di copie) permangono a tutt' oggi come tra i più venduti nella [[storia]] della [[musica]], e detengono ancora [[record]] di vendita significativi, e talvolta tuttora imbattuti.
 
Vennero commercializzati una serie di album incisi in studio quali ''[[Elvis Is Back!]]'', pubblicato nel 1960, ''[[His Hand in Mine]]'', pubblicato nel 1960 e primo di una breve serie di tre album contenenti brani di [[musica sacra|musica "sacra"]], ''[[Pot Luck with Elvis]]'', pubblicato nel 1962, e ''[[Something for Everybody]]'', uscito l'anno successivo. Gli album ''[[From Memphis to Vegas/From Vegas to Memphis|Back In Memphis]]'' e ''[[From Elvis in Memphis]]'', entrambi del 1969, contenevano canzoni quali ''[[In the Ghetto (Elvis Presley)|In the Ghetto]]'' e ''[[Suspicious Minds]]'' (di quest'ultima i ''[[Fine Young Cannibals]]'' produrranno una [[cover]] dai buoni riscontri commerciali), raggiunsero i primi posti delle classifiche di vendita.<ref>{{cita|Rodogna|p. 108}}.</ref><ref>{{cita|Goldman|pp. 424-426}}.</ref> Tornato a recitare in film che lo vedevano protagonista, la discografia di Elvis del periodo venne influenzata dalle colonne sonore degli stessi, come confermano ad esempio le musiche di ''[[G.I. Blues]]'' (''Cafè Europa''), girata nel 1960, e quelle di ''[[Blue Hawaii (Elvis Presley)|Blue Hawaii]]'', pubblicate l'anno seguente. Le colonne sonore di Elvis riuscivano a ottenere piazzamenti di classifica più alti di quelli dei suoi album in studio usciti sempre negli anni sessanta. Sempre nel corso del decennio in questione vennero editi alcuni album di carattere [[antologia|antologico]], quali ''[[Elvis' Golden Records Volume 3]]'', ''[[Elvis for Everyone!]]'' e ''[[Elvis' Gold Records Volume 4]]'', che contenevano raccolte di brani già pubblicati in precedenza dal cantante e che raggiunsero dei discreti piazzamenti nelle varie classifiche.
Particolare menzione meritano poi [[Jerry Leiber]] e [[Mike Stoller]], che proprio in quel periodo furono gli autori di molti brani che sembravano strutturati ad arte allo scopo di esaltare le doti artistiche e vocali del cantante, e che tanto contribuirono a consolidare il suo successo.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 52</ref>
 
I singoli che nel corso del decennio raggiunsero i migliori risultati a livello commerciale furono quelli intitolati ''[[Are You Lonesome Tonight?]]'', ''[['O sole mio|It's Now or Never]]'', e ''[[Surrender (Elvis Presley)|Surrender]]'', pubblicati nel corso del biennio comprendente gli anni 1960 e 1961, che ebbero tutti grande successo.<ref>{{cita|Lodetti|p. 84}}.</ref> Nel 1961 il singolo intitolato ''[[Wooden Heart]]'' raggiunse la prima posizione della [[Official Singles Chart]] mantenendola consecutivamente per sei settimane.
[[File:GracelandJungleRoom.JPG|thumb|Una veduta della "Jungle Room" una stanza di [[Graceland]], la dimora di Elvis]]
 
==== Il "68 Comeback Special" ====
Nei primi mesi del [[1957]], coi proventi derivanti dalla sua fulminea carriera artistica, il cantante acquistò una splendida dimora, che reputava più confacente al suo nuovo ruolo di [[star]] cinematografica, [[Graceland]], situata a [[Memphis]], nel [[Tennessee]]. Successivamente la adattò alle sue esigenze effettuando una serie di modifiche alla sua struttura, e ne arredò gli interni seguendo i dettami di uno stile pacchiano e [[kitsch]]. In seguito, vi si trasferì in compagnia di tutta la sua cerchia famigliare. Ormai da tempo la sua dimora è diventata una specie di [[mausoleo]], meta di forme di continuo pellegrinaggio attuate dai suoi [[fan]], ed è considerata dagli americani una specie di [[monumento nazionale]].<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 78</ref>
{{Vedi anche|Elvis (NBC-TV Special)}}
[[File:Elvis Presley Publicity Photo for The Trouble with Girls 1968.jpg|miniatura|Elvis nel 1968]]
Complice il crescente disinteresse per i film con Elvis, il colonnello Parker, per rinvigorire l'immagine del suo assistito,<ref>{{cita|Sony Music|pp. 6-7}}.</ref> organizzò uno show televisivo natalizio nel quale Elvis avrebbe rivestito il ruolo di ospite d'onore, per lasciar intendere che egli non avrebbe più indossato le vesti di attore per focalizzarsi sull'attività musicale.<ref>{{cita|Sony Music|p. 8}}.</ref><ref>{{cita|Goldman|pp. 399-400}}.</ref> Lo show in questione, ''68 Comeback Special'' venne prodotto dalla rete televisiva [[NBC]] e alla sua realizzazione collaborò [[Steve Binder]], giovane regista già noto per essersi occupato di alcuni documentari sul rock 'n' roll.<ref name=autogenerato24>{{cita|Rodogna|pp. 102-104}}.</ref>
 
Egli, durante lo svolgimento dello spettacolo, esordì interpretando un [[medley]] di ''[[Trouble (Elvis Presley)|Trouble]]'' (un pezzo che era stato a suo tempo incluso nella colonna sonora di uno delle prime pellicole girate dal cantante nell'anno 1957, ''[[La via del male (film 1958)|La via del male]]''), ''[[Lawdy Miss Clawdy]]'', ''[[Guitar Man (Jerry Reed)|Guitar Man]]'' e ''[[Baby, What You Want Me To Do]]''.<ref name=autogenerato5>{{cita|Sony Music|p. 20}}.</ref> Dopo di che si propose quindi nell'esecuzione di ''Heartbreak Hotel'', ''Hound Dog'', ''[[All Shook Up (Elvis Presley)|All Shook Up]]'', ''[[Can't Help Falling in Love]]'', ''[[Jailhouse Rock (singolo)|Jailhouse Rock]]'', ''[[Don't Be Cruel]]'', ''[[Blue Suede Shoes]]'' e ''Love Me Tender''. Seguì quindi l'interpretazione di alcuni brani [[gospel]] e [[spiritual]], quali ''[[Where Could I Go But The Lord]]'', ''[[Up Above My Head]]'', e ''Saved''.<ref name=autogenerato5 /> Successivamente il cantante si produsse nell'interpretazione di ''[[Baby, What You Want Me To Do]]'', ''That's All Right (Mama)'', ''[[Blue Christmas]]'', ''[[One Night (Elvis Presley)|One Night]]'', ''[[Tiger man]]'', ''[[Trying To Get To You]]'', ''[[Memories (Elvis Presley)|Memories]]'' e un [[medley]] composto da ''[[Nothingville]]'', ''Big Boss Man'', ''Let Yourself Go'', ''[[It Hurts Me]]'', ''[[Guitar Man (Jerry Reed)|Guitar Man]]'', ''[[Little Egypt]]'' e ''Trouble''.<ref>{{cita|Sony Music|pp. 21-22}}.</ref> Degno di nota anche il brano intitolato ''[[If I Can Dream]]'', scritto appositamente per lui, interpretato dal cantante come brano di chiusura dello show, contribuì dopo tempo a fare tornare il cantante nelle zone alte delle classifiche.<ref>{{cita|Goldman|pp. 417-419}}.</ref> Spesso egli interruppe l'esecuzione dei brani e assieme a loro rimembrò, commentandole, le circostanze che avevano consentito l'avvio della sua carriera artistica, ironizzando anche l'evolversi della sua carriera attoriale.
Nel corso degli [[anni cinquanta]] vennero attribuite al cantante lunga serie di relazioni sentimentali, più o meno ufficiali, fra le quali si possono ricordare quelle che egli avrebbe intrattenuto con [[Dixie Locke]], [[Barbara Hearn]], [[Dorothy Harmony]], [[Tempest Storm]], [[June Juanico]], e [[Natalie Wood]], quest' ultima attrice già famosa all' epoca per aver interpretato un ruolo di una certa importanza nel celebre film ''[[Gioventù bruciata]]''.<ref> informazioni reperite dal sito dal sito http://www.macedonio.it/angelo/sito/image/miti/music/elvis/biografia/Elvisdonne.htm</ref>
 
====Il "Million Dollar Quartet"====
Durante il corso della sua carriera il cantante non collaborò mai collegialmente con altri artisti, salvo in un caso, peraltro del tutto fortuito e casuale, quando il [[4 Dicembre]] del [[1957]], durante lo svolgimento di una seduta di registrazione presso gli studi della [[Sun Records]] alla quale partecipavano [[Carl Perkins]], come cantante, e [[Jerry Lee Lewis]], come suo pianista, egli si trovò a passare casualmente da quelle parti, in compagnia di [[Johnny Cash]]. Durante una pausa della seduta che si stava effettuando Elvis si sedette al piano, ed iniziò a suonare brani [[gospel]] e ad intrattenere gli altri astanti, che successivamente si unirono a lui.<ref>informazioni tratte da http://www.elvis-italian-collector-club.it</ref>
Il tutto ovviamente accadde alla presenza di [[Sam Phillips]], che intuendo la rarità e la particolarità dell'evento, decise di registrare quell' atipica esibizione dello strano quartetto che si era formato casualmente qualche istante prima.<ref>informazioni tratte da http://www.elvis-italian-collector-club.it</ref>
 
Dalla suddetta esibizione vennero ricavati circa settanta minuti di materiale, che venne pubblicato successivamente al decesso del cantante. [[Sam Phillips]] all' epoca definì i quattro, tutti artisti che già da tempo si erano ricavati un notevole spazio nell' ambito musicale del periodo, "The [[Million Dollar Quartet]] (Un quartetto da un milione di dollari)".
<ref>informazioni tratte da http://www.elvis-italian-collector-club.it</ref>
 
Le incisioni che vennero ricavate all' epoca rappresentano comunque l' unica testimonianza tangibile di una qualche forma di collaborazione attuata dal cantante con altri artisti del suo tempo.<ref>informazioni tratte da http://www.elvis-italian-collector-club.it</ref>
 
====L'avvio della carriera cinematografica====
 
[[File:King Creole poster.jpg|thumb|La locandina del film ''[[La via del male (film 1958)|King Creole]]''.]]
 
Convinto anche delle potenzialità di attore del suo assistito, il Colonnello [[Parker]] si attivò in ogni modo possibile, sfruttando tutte le sue varie conoscenze, allo scopo di inserire rapidamente il cantante all'interno dei vari circuiti cinematografici, e per poter fare in modo che ciò accadesse quanto prima, egli sollecitò l' esecuzione di una lunga serie di provini, che vennero effettuati presso gli studi della [[Paramount]], e diedero tutti un esito complessivamente soddisfacente, tanto che il risultato dell'operazione fu che il famoso [[produttore]] [[Hal B. Wallis]] firmò con il colonnello [[Parker]] un contratto di esclusiva per poter avere il cantante fra i protagonisti dei suoi [[film]].<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 225</ref>
 
[[File:Elvis Presley promoting Jailhouse Rock.jpg|thumb|250px|</center>Elvis in una foto promozionale per il film ''[[Il delinquente del rock and roll|Jailhouse Rock]]'', [[1957]]]]
 
Il cantante firmò allora un contratto con la celebre casa cinematografica [[Paramount Pictures]] che lo vincolava per sette anni, e cominciò quindi a lavorare stabilmente per la stessa in qualità di attore [[protagonista]]. Nel biennio compreso fra il [[1956]] e il [[1958]], egli interpretò quattro pellicole, diretto da registi del calibro di [[Robert Wise]] e [[Michael Curtiz]], e sino alla data della sua partenza per lo svolgimento del servizio militare, che lo costrinse ad interrompere la sua carriera cinematografica, girò nell' ordine i seguenti [[Film]], dai rispettivi titoli: ''[[Fratelli rivali|Love Me Tender]]'' (''Fratelli rivali''), nel [[1956]], ''[[Amami teneramente|Loving You]]'' (''Amami teneramente''), nel [[1957]], ''[[Il delinquente del rock and roll|Jailhouse Rock]]'' (''Il delinquente del rock and roll'', solitamente considerato dai suoi fan il suo [[film]] più riuscito), nel [[1957]], e ''[[La via del male (film 1958)|King Creole]]'' (''La via del male''), nel [[1958]].<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 201, 202, 209, 210, 222, 223, 226, 235 -242, 265 - 270</ref>
 
Pochi critici cinematografici plaudirono alle doti del cantante che era diventato un novello attore, mentre la maggioranza di essi accolse le pellicole sopra elencate freddamente, e non lesinò aspri rimproveri all' interprete principale, reo secondo gli stessi di possedere pessime qualità recitative, ma esse ottennero comunque un riscontro di carattere commerciale nettamente positivo. Tali pellicole divennero campioni di incassi, contribuendo a consolidare a livello internazionale la fama del cantante, e sono tuttora considerate dai suoi [[fan]] più incalliti un vero e proprio oggetto di culto, in quanto indissolubilmente legate al suo "periodo aureo", quando negli [[anni cinquanta]] egli fece il suo esordio sulle scene come rocker.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 201, 202, 209, 210, 222, 223, 226, 235 -242, 265 - 270</ref>
 
Il cantante era dotato naturalmente di una certa [[fotogenia]], di una certa presenza scenica, e di bei lineamenti, ma il colorito della sua carnagione, tendente al pallido, ed i suoi capelli rossastri mal si conciliavano con le esigenze del "[[technicolor]]", sicché i truccatori ed i visagisti holliwoodiani intervennero pesantemente sul suo [[look]], rivoluzionandolo completamente. A partire dal secondo [[film]] che girò, egli si tinse i capelli di nero corvino, iniziando nel contempo a sfoggiare occhi bistrati e un colorito terreo, dovuto ai pesanti [[make-up]] a quali si sottoponeva, e mantenne tali consuetudini per il resto dei suoi giorni, interrompendole solamente, per cause di forza maggiore, durante lo svolgimento del [[servizio militare]].<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 201, 202, 209, 210, 222, 223, 226, 235 -242, 265 - 270</ref>
 
[[File:Graceland Randers 04.JPG|thumb|Elvis in un' immagine pubblicitaria del [[1957]]]]
 
====Il servizio militare====
 
[[File:Presley & Mahendra.jpg|thumb|Elvis in una foto scattata durante lo svolgimento del [[servizio militare]]]]
 
Il [[20 dicembre]] del [[1957]], mentre stava partecipando alla lavorazione del film intitolato [[King Creole]], la sua quarta pellicola girata per la [[Paramount Pictures]], il cantante venne chiamato allo svolgimento del [[servizio militare]]. Ciò ovviamente scombinò i piani ed i progetti a breve scadenza che il Colonnello [[Parker]] stava elaborando per tutelare la carriera del suo assistito, e conseguentemente egli si attivò allo scopo di ottenere un rinvio della partenza, affinché potesse ottemperare agli impegni contrattuali che lo legavano alla casa cinematografica, e ci riuscì.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 58, 59</ref>
 
Il cantante ottenne quindi una particolare dispensa dai comandi militari, e gli fu consentito di posticipare la data della sua effettiva chiamata alle armi, riuscendo in tal modo anche a portare a termine la lavorazione della pellicola a cui stava partecipando senza ulteriori intoppi, ma successivamente, il [[24 marzo]] del [[1958]] dovette comunque presentarsi presso il locale distretto militare per effettuare la cosiddetta "visita di leva".<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 82 </ref>
 
Il Colonnello non perse ovviamente l' occasione per trasformare l' avvenimento in una sorta di evento mediatico senza precedenti, ed ogni singola fase della visita di leva del cantante, del suo successivo arruolamento nell' [[esercito americano]], che avvenne nel distaccamento militare di [[Fort Chaffee]], nell' [[Arkansas]], della sua assegnazione alla "Scuola di addestramento carristi" situata presso [[Fort Hood]], nel [[Texas]], e del suo successivo arrivo a [[Brema]], in [[Germania]], il [[1 ottobre]] del [[1958]], venne ripresa, documentata accuratamente, e data spietatamente in pasto ai mezzi d'informazione, quali [[giornali]], [[Rotocalco (giornalismo)|rotocalchi]] e [[televisione]].<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 79, 80, 81</ref>
 
Egli venne arruolato tra le fila dei [["G.I."]] di stanza a [[Friedberg]], ossia nelle truppe di occupazione che stazionarono nel territorio tedesco per più di un ventennio dopo la fine della seconda guerra mondiale, come [[carrista]], ed accettò di buon grado il netto cambiamento del suo stile di vita dipendente dal suo arruolamento, rifiutando a priori i vantaggi e i benefici derivanti dal fatto di essere una celebrità, tanto che si sottopose di di buon grado alle fatiche della vita militare, e durante tutto lo svolgersi del suo periodo di ferma, mantenne sempre nei confronti dei compagni un comportamento irreprensibile e corretto.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 85</ref>
 
Inoltre, sempre a causa dello svolgimento del servizio militare dovette rimanere lontano dalle scene e dai palcoscenici per ben due anni. In quel frangente, ponendo in atto un accorta politica commerciale (per esempio immettendo sul mercato discografico brani ancora inediti, raccolte di brani musicali già noti, e alimentando continuamente il floridissimo mercato dei [[gadget]]) il colonnello [[Parker]] riuscì a mantenere vivo e inalterato l'interesse del pubblico per il suo assistito, e la sua [[popolarità]] non solo rimase intatta, ma si consolidò ulteriormente.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 86, 87</ref>
 
Sempre durante lo svolgimento del suo servizio militare, il cantante apprese poi della morte dell'adorata madre, Gladys, che già da tempo manifestava gravi problemi di salute, avvenuta il [[14 Agosto]] del [[1958]], all'età di soli 46 anni, a causa di una grave [[epatite]].<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 83</ref>
 
Durante il periodo della sua permanenza in [[Germania]], egli si appassionò anche alle discipline delle [[arti marziali]], ed in modo particolare a quella del [[karate]], tanto che col tempo si perfezionò in quest' arte, e i suoi più accreditati biografi sostengono che al culmine della sua preparazione fosse diventato un combattente temibile come qualsiasi altro valido [[Karateka]].<ref> informazioni reperite sul sito http://www.elvis-italian-collector-club.it/public/?elvisology1=il-karate-e-elvis</ref>
 
Allo scopo di mantenersi più lucido e vigile durante lo svolgimento delle mansioni alle quali era assegnato nell' esercito, egli prese anche la poco salutare abitudine di assumere farmaci stimolanti, quali la [[benzedrina]], e ciò sancì in lui il nascere di un'abitudine che con il passare del tempo si radicò nel cantante in misura sempre maggiore, diventando successivamente una grave forma di dipendenza, e nel prosieguo degli anni fonte per lui di innumerevoli guai di salute.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 124</ref>
 
Nello stesso periodo terminò anche il suo rapporto con [[Anita Wood]], un'attraente cantante che godeva di una discreta fama, con la quale Elvis aveva da tempo instaurato una relazione. Successivamente, nell' [[agosto]] del [[1959]] conobbe quella che circa una decina di anni dopo sarebbe diventata sua moglie: [[Priscilla Presley|Priscilla Beaulieu]], la figlia di un [[colonnello]] americano, anche lui di stanza in territorio tedesco.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 305</ref>
 
Durante un intervista che concesse posteriormente al suo congedo, il cantante così si espresse: <<''I due anni sotto le armi mi hanno fatto riflettere. La noia è una grande madre di virtù.''>> <ref>La nascita del Rock'n'Roll, pag. 72, Ernesto Assante, Enzo Capua, 1981 </ref>
 
== Gli anni sessanta ==
 
====Il ritorno ====
 
Al suo rientro negli [[Stati Uniti]], ovviamente il cantante fu assalito dai giornalisti, e nonostante da un lato palesasse atteggiamenti da divo, dall' altro egli concesse una serie di interviste, producendosi in quei frangenti in atteggiamenti docili e remissivi, con l' intento di fornire loro l' immagine di un individuo modesto, responsabile e assennato, che non si era montato la testa a causa della fama e della celebrità raggiunte.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 88</ref>
 
All' inizio degli [[anni 60]], i tempi stavano inevitabilmente cambiando. Le nuove [[rock]] band avevano ormai invaso il mercato, e i [[Teenager]], che sin dagli albori della carriera del cantante avevano rappresentato la sua fetta di sostenitori più accaniti, cominciarono a dirottare le loro attenzioni ed il loro interesse verso i nuovi idoli musicali del momento, come i [[The Beatles|Beatles]], i [[Beach Boys]] o i [[Rolling Stones]], e questo stato di cose finì per esercitare delle influenze anche sull'evolversi della sua carriera.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 312, 313</ref>
Dopo il ritorno dal servizio militare, nel [[1960]], il cantante, dimostrò alle persone che gli gravitavano intorno di essere cambiato profondamente a livello caratteriale. Il primo evidente effetto della metamorfosi subita fu la sua tendenza a mostrarsi sempre più guardingo e diffidente nei rapporti con la gente, e la primaria conseguenza di questo suo atteggiamento fu il formarsi attorno alla sua persona di una sorta di barriera impenetrabile, composta da una folta schiera di parenti, amici, guardie del corpo, o di opportunisti "yes men".<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 331</ref>
 
====La Memphis Mafia====
 
Col passare del tempo la ristretta cerchia di persone con la quale il cantante amò circondarsi costantemente fino alla fine dei suoi giorni, e che lo seguiva ovunque come un'ombra, cominciò ad essere identificata con l'appellativo di "Memphis Mafia". ''«Elvis era circondato dai parassiti''», afferma il giornalista [[John Harris (giornalista)|John Harris]], ''«Non c'era da meravigliarsi che, appena Elvis iniziò a scivolare nella dipendenza e nel torpore, nessuno lanciò l'allarme: per loro, Elvis era una banca, e in quanto tale doveva rimanere aperta»''.<ref>Harris, 2006</ref>
 
[[Tony Brown (produttore)|Tony Brown]], che suonò regolarmente il pianoforte per il cantante negli ultimi due anni di vita dello stesso, osservò il rapido declino della sua salute psico fisica e l'urgente necessità di affrontare il problema: ''«Ma sapevamo tutti che era un'impresa disperata perché Elvis era circondato da quel piccolo ristretto cerchio di persone ... tutti quei cosiddetti amici»''.<ref>Clayton, Heard, 2003, pag. 339</ref> In difesa della "Memphis Mafia", un membro della stessa, Marty Lacker, ha affermato: ''«Presley era l'artefice del suo destino, era lui il capo ... Se non fossimo stati in giro, sarebbe morto molto tempo prima»''.<ref>Connelly, 2008, pag. 148</ref>
 
[[Larry Geller]] diventò il parrucchiere personale del cantante a partire dal [[1964]], e a differenza di altri membri della "Memphis Mafia", era molto interessato a questioni di natura prettamente spirituale, e non soltanto a quelle superficiali e di natura principalmente economica. Larry ricorda come, sin dal primo colloquio che intrattenne con il cantante, egli si aprì e si confidò con lui, mettendolo al corrente dei suoi più reconditi pensieri, e contemporaneamente della vera natura delle ansie interiori che lo tormentavano, esprimendosi con lui all' epoca nel modo seguente:''«Voglio dire, ci deve essere uno scopo... ci deve essere un motivo... un motivo per cui ho scelto di essere Elvis Presley... Giuro su Dio, nessuno sa quanto io mi senta solo, vuoto è come mi sento veramente dentro».''<ref>Guralnick, Peter. ''Careless Love'', 1999, pag. 174</ref> In seguito qualche anno dopo Geller prese l' abitudine di rifornire il cantante di un cospicuo quantitativo di libri che trattavano di [[religione]] e di [[misticismo]], che il [[cantante]] leggeva voracemente durante le pause dei faticosissimi e incessanti [[tour]].<ref>Guralnick, ''Careless Love'', 1999, pag. 174</ref>
 
Solitamente coloro i quali entravano a far parte del ristretto organico della "Memphis Mafia", che il cantante definiva affettuosamente "The Guys" (I ragazzi), lo circondavano con ogli tipo di attenzione possibile ed immaginabile, e rispondevano sempre affermativamente a qualsiasi tipo di richiesta da lui avanzata, poiché il loro unico scopo era quello di accondiscendere a qualsiasi suo desiderio, per poter poi entrare rapidamente nelle sue grazie, e ottenere in seguito indubbi vantaggi. Questa cerchia di persone, se da un lato nel corso della sua carriera lo protesse con ogni mezzo a sua disposizione da una qualsiasi forma di influenza che essa reputasse indesiderabile, dall' altro gli impedì di poter intrattenere rapporti sani e costruttivi con il reale mondo esterno.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 10, 11, 12, 13, 14 </ref>
 
Conseguenza del nuovo atteggiamento che il cantante maturò all' epoca, l'usanza di affittare al completo un enorme locale, un grande teatro, o addirittura un intero [[Luna Park]], magari per poterci poi trascorrere una serata esclusiva, naturalmente in compagnia dei soli membri del suo [[entourage]], cautelato in ogni modo da quella che era considerata l'inopportuna presenza di persone estranee al giro delle sue conoscenze e delle sue frequentazioni abituali.
 
Sempre nel corso di quel periodo il cantante maturò anche un notevole l'interesse per alcune particolari scienze, quali la [[numerologia]], il [[misticismo]] e l'[[esoterismo]], e ben presto la sua [[biblioteca]] personale si arricchì rapidamente di un notevole numero di testi che trattavano di tali argomenti.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 329, 330, 331, 332</ref>
 
==== Il rientro sulle scene ====
 
Gli inizi del nuovo decennio furono piuttosto problematici, poiché la morte della madre Gladys, avvenuta mentre svolgeva il servizio militare in Germania, lo aveva gettato in un profondo stato di [[prostrazione]], del quale pativa ancora le conseguenze. Degno di nota il fatto che i suoi più accreditati biografi abbiano sempre posto l'attenzione sul particolare rapporto che lo legava ad essa, sostenendo che egli fosse legato alla stessa da un rapporto particolarmente intenso, e che la sua perdita sia stato per lui un colpo terribile.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 328</ref>
 
Nel [[1960]] il concretarsi di un' operazione di carattere meramente commerciale e di immagine attuata dal suo [[manager]], sortì come effetto la partecipazione del cantante in qualità di ospite allo [[show]] televisivo del quale [[Frank Sinatra]] era il popolare conduttore, benché quest'ultimo non avesse mai nascosto in un recente passato la profonda avversione che nutriva per quello che era stato definito dai media di allora il "cantante del secolo", attaccandolo anche pubblicamente in più occasioni, e definendolo con appellativi assolutamente poco lusinghieri.<ref>Elvis Presley Story, Antonio Lodetti, Danny Dickson, 1988, pag. 81 </ref>
 
La partecipazione allo [[Show]] televisivo diede comunque al cantante la possibilità di riprendere finalmente il contatto col suo affezionato pubblico, che aveva atteso impazientemente il suo ritorno sulle scene per più di due anni, e riacquistare la visibilità di cui godeva prima della sua partenza, avvenuta a causa dell'adempimento dei suoi obblighi di leva.<ref>Elvis Presley Story, Antonio Lodetti, Danny Dickson, 1988, pag. 82 </ref>
 
Egli si presentò allo [[show]] pochi giorni dopo essere rientrato dal servizio militare, e si esibì in un primo tempo in qualità di solista, cantando accompagnato dal quartetto vocale col quale collaborava da tempo, i [[Jordanaires]], un brano intitolato ''[[Fame and fortune]]'', un lento, caratterizzato dalla particolare struttura musicale del [[terzinato]], tipica di un' infinità di brani dell' epoca, dunque una [[Soul ballad]], e un brano dal titolo ''[[Stuck on you]]'', decisamente più veloce e ritmato. Successivamente si esibì in un duetto vocale in coppia con Sinatra, interpretando una versione arrangiata seguendo i dettami dello stile tipico di quest' ultimo brani quali ''[[Love me tender]]'' (che era stata la canzone principale facente parte della colonna sonora della prima pellicola interpretata dal cantante, "Fratelli rivali"), e ''[[Witchcraft]]'', (un successo di Sinatra risalente a quattro anni prima, poiché era stato commercializzato nel [[1957]]). Il successo che arrise allo show televisivo fu notevole, e durante lo svolgimento dello stesso il cantante si produsse in una esibizione vocalmente impeccabile, ma dalla quale inevitabilmente traspariva un radicale cambiamento di stile e di immagine, in quanto egli non appariva più l'aggressivo rocker di un tempo, ma un cantante molto più mieloso e sdolcinato.<ref>Elvis Presley Story, Antonio Lodetti, Danny Dickson, 1988, pag.83 </ref>
 
Risale comunque a quel periodo la pubblicazione di alcuni singoli che ottennero un enorme riscontro di natura commerciale, quali ''[[Are You Lonesome Tonight?]]'' (''Ti senti sola stanotte?''), il rifacimento di un vecchio brano degli [[anni 20]], caratterizzato dalla presenza di un lungo inciso parlato, e il riadattamento di due classici della canzone napoletana, ''[[It's Now or Never]]'' (''O sole mio''), e ''[[Surrender]]'' (''Torna a Surriento''). <ref>Elvis Presley Story, Antonio Lodetti, Danny Dickson, 1988, pag. 84 </ref>
 
La [[tipologia]] di quei brani, e gli arrangiamenti che vennero studiati allo scopo di ottimizzare il prodotto finale contribuirono indubbiamente a mettere in risalto le qualità vocali del cantante, ma i singoli che ne vennero tratti erano ormai un prodotto molto lontano da quel particolare spirito pionieristico e innovativo che lo aveva animato quando egli era ancora agli albori della sua carriera, e che tanto aveva contribuito al contraddistinguere in modo particolare i primi dischi incisi sotto l' egida della [[Sun Records]], nonché al nascere ed al consolidarsi del suo successo. <ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 88, 89</ref>
 
A proposito della sua voce, il cantante ebbe a dire ''<<Non mi faccio illusioni. La mia voce, di per sé, è una voce molto ordinaria. La gente viene a vedere solo come la uso. Se dovessi starmene fermo mentre canto mi sentirei morto. Potrei tornarmene a fare il camionista...>>''
<ref>La nascita del Rock'n'Roll, pag. 79 Ernesto Assante, Enzo Capua, 1981 </ref>
 
I suoi più accreditati biografi gli attribuiscono negli [[anni sessanta]], una relazione con [[Juliet Prowse]], sua partner in ''[[Cafè Europa]]'', film girato nel [[1960]], che era la sublimazione romanzata dei suoi ricordi della vita militare, e una relazione con [[Ann Margret]], che fu la sua partner in ''[[Viva Las Vegas (film)|Viva Las Vegas]]'', film girato nel [[1964]].
 
Verso la fine degli [[Anni 1960|anni sessanta]] la situazione del cantante in effetti era già quella di un quasi recluso, e ciò può in parte motivare l'entusiasmo che negli anni successivi lo portò a cercare, in modo spasmodico e con incredibile frequenza, il contatto con il pubblico.
 
====La ripresa e la prosecuzione della carriera cinematografica====
 
[[File:Girls Girls Girls Poster B.jpg|thumb|La locandina originale di un [[film]] girato da Elvis negli [[anni 60]], [[Cento ragazze e un marinaio|Girls! Girls! Girls!]]]]
 
[[File:Honda CB77 from the movie "Roustabout" (1964).jpg|thumb|l' Honda CB77 usata da Elvis nel [[film]] [[Il cantante del luna park|Roustabout]]]]
 
Dopo un paio di esibizioni dal vivo a scopo di beneficenza, avvenute a partire dal [[25 Marzo]] del [[1961]] all Ellis Auditorium di Memphis, il cantante troncò completamente ogni rapporto diretto con il suo pubblico, e decise di sfruttare al massimo il remunerativo filone cinematografico. Nel corso del decennio successivo egli interpretò ben ventinove [[film]], alcuni dei quali tuttora inediti in Italia, ma in realtà solo tre o quattro di essi potevano essere considerati artisticamente validi, mentre in maggioranza potevano essere considerati al massimo dei "[[B-movie]]", di qualità dozzinale, e girati in tempi record.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 91, 92</ref>
 
Le trame di questi film erano solitamente banali, scontate e generalmente tutte molto simili tra loro, poiché l' interprete principale rivestiva sempre e comunque il ruolo dell'eroe canterino della situazione, il tutto condito dalla presenza della graziosa fidanzatina di turno, da un numero imprecisato di avvenenti e procaci fanciulle, da magnifici scenari esotici, da qualche scazzottata, dalla quale egli usciva immancabilmente vincente, e da un certo variabile quantitativo di canzoncine melense e insignificanti.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 91, 92</ref>
 
Nonostante ciò i film spesso registravano resse al botteghino, e almeno sino alla metà del decennio incassarono bene, poi il filone di quelli che venivano definiti "Presley movies" iniziò a manifestare segni di stanchezza, e verso la fine del decennio la situazione precipitò. Il pubblico, stanco della monotonia e della banalità delle trame, che viaggiava di pari passo con quella delle [[colonne sonore]], cominciò a disertare le sale cinematografiche quando si proiettavano le pellicole girate dal cantante, e ciò ovviamente si riflesse negativamente sui loro incassi, e di conseguenza anche sulla sua carriera cinematografica.
 
Rappresentarono comunque un'eccezione a quella che ormai da anni era diventata una norma consolidata i due film girati dal cantante nel [[1968]], ''[[Stay Away, Joe]]'' e ''[[Live a little, Love a little]]'' (entrambi inediti in Italia), così pure come i tre girati nel [[1969]]: ''[[Un uomo chiamato Charro|Charro!]]'' (''Un uomo chiamato Charro''), e ''[[Guai con le ragazze|The Trouble with Girls]]'' (''Guai con le ragazze''), e ''[[Change of Habit]]'' (inedito in Italia).
 
I ruoli che il cantante ricopriva in queste pellicole erano meno banali e scontati, così come lo erano le loro trame, ma tali pellicole, pur migliori di quelle che le avevano precedute, non riuscirono a risollevare le sorti della sua carriera cinematografica, poiché il pubblico e la critica le accolsero tiepidamente.
 
Nel corso della sua carriera cinematografica, il cantante lavorò con una lunga serie di attori, alcuni famosi, quali, in ordine alfabetico: [[Arthur o' Connell]], [[Bill Bixby]], [[Cesare Danova]], [[Charles Bronson]], [[Dean Jones]], [[Gary Lockwood]], [[Gig Young]], [[James Gleason]], [[James Shigeta]], [[John Mc Intire]], [[Mickey Shaugnessy]], [[Paul Lucas]], [[Richard Egan]], [[Robert Redford]], [[Steve Forrest]] e [[Vincent Price]].
 
Nel corso della sua carriera cinematografica, il cantante lavorò con una lunga serie di attrici, alcune famose, quali, in ordine alfabetico: [[Angela Lansbury]], [[Annette Day]], [[Anne Helm]], [[Ann-Margret]], [[Barbara Eden]], [[Barbara Stanwyck]], [[Carolyn Jones]], [[Dolores Hart]], [[Debra Paget]], [[Dodie Marshall]], [[Dolores Del Rio]], [[Elsa Cárdenas]], [[Elsa Lanchester]], [[Glenda Farrell]], [[Hope Lang]], [[Ina Balin]], [[Ivonne Craig]], [[Ivonne Romain]], [[Joan Blackman]], [[Joan Freeman]], [[Judy Tyler]], [[Juliet Prowse]], [[Lizabeth Scott]], [[Lola Albright]], [[Mary Tyler Moore]], [[Nancy Sinatra]], [[Schelley Fabares]], [[Stella Stevens]], [[Suzanna Leigh]] e [[Ursula Andress]].
 
Alcuni critici cinematografici concordano sul fatto che egli avesse una certa propensione alla recitazione, ma che gli furono sempre affidati ruoli assai poco favorevoli a far emergere le sue doti di attore.<ref>cfr Paul Simpson, ''Guida completa a E.P.'', ed. Vallardi, ISBN 88-7887-015-3, pag. 321 e seg.</ref> Fu scelto da [[Barbra Streisand]] per recitare nel film ''[[È nata una stella (film 1954)|È nata una stella]]'', ma le richieste esageratamente esose del colonnello Parker impedirono che ciò avvenisse, e la stessa cosa accadde anche per le sue candidature ad altri due film di notevole spessore: ''[[La gatta sul tetto che scotta (film 1958)|La gatta sul tetto che scotta]]'', nel ruolo che fu di [[Paul Newman]] e ''[[Un uomo da marciapiede]]'', nel ruolo che fu di [[Jon Voight]].
 
====L' incontro con i Beatles====
 
Nel corso del [[1965]], i [[Beatles]], che nel corso della loro carriera non disconobbero mai la simpatia che nutrivano per il personaggio, e il debito di natura musicale che avevano maturato verso di lui, poiché anche loro agli albori della loro carriera avevano subito le influenze del suo stile e della sua musica, si recarono nella residenza della quale il cantante disponeva, a [[Bel Air]], allo scopo di incontrarlo di persona.
Si narra di una [[Jam Session]] alla quale il cantante avrebbe partecipato, dialogando e cantando con i "Faboulus four", ma questa è una circostanza che, oltre ad essere circondata dal solito alone di [[leggenda]] che lo ammanta da sempre, non è confutata da prove di carattere fonografico, quali registrazioni, o visivo, quali filmati o foto. Degna comunque di nota l' affermazione che successivamente [[John Lennon]], interpellato sulla figura del cantante, proferì: ''Prima di Elvis non c' era nessuno.''<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 98</ref>
 
====Il Matrimonio====
 
[[File:Priscilla Presley (2003).jpg|thumb|[[Priscilla Presley]], l' ex moglie di Elvis, nel [[2003]]]]
 
[[File:Lisa_Marie_Presley_at_car_race.jpg|thumb|[[Lisa Marie Presley]], la figlia di Elvis, ad una corsa automobilistica]]
 
Dopo quasi dieci anni di fidanzamento, il primo [[maggio]] del [[1967]] il cantante convolò a nozze con la donna che da quasi dieci anni era assurta al ruolo di sua "fidanzata ufficiale" , e il tutto accadde durante lo svolgimento di una cerimonia privata, alla quale furono invitati e parteciparono solamente un ristretto gruppo di persone, formato dalle rispettive famiglie e dagli amici di vecchia data della coppia, presso l'[[Aladdin Hotel]] di [[Las Vegas]].
 
Circa nove mesi dopo, il primo [[febbraio]] del [[1968]] il cantante divenne padre, poiché il suo matrimonio venne allietato dalla nascita di una bambina, che venne battezzata col nome di "Lisa Marie".
 
I suoi più accreditati biografi pongono spesso l' accento sul fatto che egli nutrì per tutto il corso della sua esistenza una vera e propria forma di adorazione per la figlia, [[Lisa Marie Presley]].<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 392, 393</ref>
 
====Il 68 Comeback Special====
 
Complice sia l' evolversi dei gusti del pubblico, sia il progressivo scadere dal punto di vista qualitativo delle trame e delle colonne sonore dei film che interpretava, e che all'epoca rappresentavano, salvo rare (e talvolta lodevoli) eccezioni, la quasi totalità della sua produzione discografica, il cantante per la prima volta dal folgorante inizio della sua sino ad allora fortunata carriera, dovette misurarsi con gli esiti di un netto calo di popolarità, ed il suo meneger si vide costretto a prendere in esame una serie di alternative per tentare di rinvigorire la vacillante immagine del suo assistito.
 
Fra le alternative più verosimili venne presa in considerazione quella di fargi riprendere le esibizioni dal vivo, e tale ipotesi si cocretizzò mediante l'organizzazione di uno show televisivo di carattere natalizio, nel quale egli avrebbe rivestito il ruolo di ospite d' onore, cogliendo il pretesto per riproporsi davanti al pubblico come cantante puro e non più come attore.
 
Lo [[Show]] venne prodotto dalla rete televisiva [[NBC]], e alla sua realizzazione partecipò un giovane emergente regista, [[Steve Binder]], già noto per aver realizzato dei documentari di successo sul mondo del [[rock and roll]], che aveva in più occasioni manifestato l' intenzione di collaborare alla realizzazione di uno special sul cantante. <ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 102, 103, 104</ref>
 
Durante il periodo della gestazione dello show egli si dimostrò molto collaborativo, in quanto era affascinato dall' idea di rituffarsi in quello che reputava il compendio delle sue origini artistiche, cioè le esibizioni davanti ad una platea, cosa che rappresentava una forma di contatto diretto col pubblico, e non il recitare dietro ad una macchina da presa, che rappresentava una forma di contatto differito. <ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 102, 103, 104</ref>
 
Quello che venne successivamente definito il ''[[68 Comeback Special]]'', che in origine sarebbe dovuto essere solamente una stereotipata celebrazione del Natale, grazie all' innovativo apporto delle idee di Binder e del cantante, che durante la lavorazione dello show collaborarono tra loro allo scopo di raggiungere un risultato finale valido artisticamente, entrando spesso in contrasto con le direttive impartite dal colonnello Parker, diventò invece la celebrazione del suo ritorno in grande stile come rocker.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 399, 400, 401</ref>
 
In quel frangente il cantante curò maniacalmente la sua immagine ed i suo rientro sulle scene, presentandosi al cospetto del pubblico in ottima forma. La pinguedine che aveva sfoggiato nei film che aveva girato sino a qualche tempo prima era solo un ricordo, poiché, visibilmente dimagrito, e fasciato da una particolare tuta di pelle nera, che si ispirava alla più classica [[iconografia]] degli [[anni 50]], il periodo storico durante il quale la sua presenza si era palesata per la prima volta sulle scene internazionali, si esibì dando sfogo a tutta la grinta che aveva dovuto reprimere in tutti gli anni in cui si era dedicato alla recitazione, regalando al pubblico uno spettacolo eccellente, entrato nella storia della televisione americana. Egli durante l' esecuzione dello spettacolo, imbeccato da [[Scotty Moore]] e [[D.J. Fontana]] si produsse nell' interpretazione di un [[medley]] dei suoi vecchi successi, riarrangiati in modo orchestrale, ed assieme a loro rimembrò, commentandole, le circostanze che avevano consentito l' avvio della sua carriera di cantante, ironizzando anche sulla nascita della sua carriera cinematografica. Degno di nota il brano ''[[If I can dream]]'', interpretato dal cantante durante lo svolgimento dello spettacolo, che fu accolto molto favorevolmente a livello di responso commerciale, e che contribuì a far tornare il nome del cantante nelle zone alte delle varie classifiche.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 417, 418, 419</ref>
 
Il notevole successo che arrise allo show rinnovò in lui il desiderio, sino ad allora sopito, di dedicarsi alla produzione di musica di qualità, e spinto da tale motivazione decise di ritornare a [[Memphis (Tennessee)|Memphis]], la città che più di ogni altra era stata l'involontaria testimone della nascita del suo mito, e di chiudersi in uno studio di incisione allo scopo di effettuare una lunga serie di sedute di registrazione.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 108</ref>
 
Il cantante, influenzato positivamente dall'elettrizzante atmosfera che si era creata attorno alla sua persona, e dalla valenza artistica dei suoi collaboratori (autori, strumentisti e coristi), si dedicò con professionalità alle sedute di registrazione, dando il meglio di se stesso. I risultati non si fecero attendere, e il frutto di tutto questo intenso lavoro furono due album, che furono accolti positivamente da critica e pubblico, contenenti una lunga serie di brani eccellenti. Tali album, ''[[From Memphis to Vegas/From Vegas to Memphis|Back In Memphis]]'' e ''[[From Elvis in Memphis]]'', contenevano canzoni quali ''[[In the Ghetto (Elvis Presley)|In the Ghetto]]'' e ''[[Suspicious Minds]]'' (di quest'ultima un gruppo che raggiunse una certa notorietà negli [[anni ottanta]], i ''[[Fine Young Cannibals]]'' produsse una [[cover]], che ottenne all' epoca un buon riscontro commerciale), che furono successi discograficamente notevoli, e contribuirono a far ritornare il nome del cantante tra quelli che occupavano i primi posti delle varie classifiche di vendita, cosa che non accadeva dalla prima metà degli [[anni 60]].<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 424, 425, 426</ref>
 
==== La ripresa delle esibizioni dal vivo ====
Durante gli anni sessanta, il colonnello Parker si attivò allo scopo di procurare una serie di ingaggi a Elvis, mentre quest'ultimo si adoperò per creare un'orchestra che lo supportasse nell'esecuzione del suo rientro sulle scene e nel giro di qualche mese ne costituì l'organico, seguendo in modo particolare i consigli e le direttive di [[James Burton]], il suo nuovo [[chitarrista]]. I membri di quella che sarebbe stata successivamente denominata la [[TCB Band]], il gruppo che lo avrebbe accompagnato per tutti i futuri tour degli anni settanta, divennero il [[bassista]] [[Jerry Scheff]], il [[batterista]] [[Ronnie Tutt]], il [[chitarrista]] ritmico [[John Wilkinson (chitarrista)|John Wilkinson]] e il [[pianista]] [[Glenn D. Hardin]], che a partire dal 1976 venne rimpiazzato da [[Larry Muhoberac]]. Venne intanto firmato un contratto di esclusiva con l'[[International Hotel]] di Las Vegas, il quale sanciva la disponibilità del cantante a effettuare una lunga serie di esibizioni, che si sarebbero successivamente svolte sul palcoscenico allestito presso lo stesso.
 
=== Gli anni settanta ===
Galvanizzato dal successo che il suo assistito aveva ottenuto nello show televisivo, il colonnello Parker valutò attentamente i possibili sviluppi che potevano derivare dalla ripresa delle sue esibizioni dal vivo, e raggiunse la conclusione che quella era la strada da perseguire allo scopo di rinvigorire la popolarità del cantante presso il suo pubblico, e successivamente si attivò allo scopo procurargli una serie di ingaggi. Il cantante dal canto suo si adoperò per creare una struttura che lo supportasse nell' esecuzione del suo rientro sulle scene, e coronando questo suo intento, mise rapidamente assieme l' organico di un' orchestra. Seguendo in particolar modo i consigli e <small></small>le direttive di [[James Burton]], il suo nuovo [[chitarrista]], cominciò a collaborare stabilmente con i membri di quella che sarebbe stata successivamente denominata la [[TCB Band]], il gruppo che lo avrebbe accompagnato per tutti i futuri [[tour]] degli [[anni 70]], e che annoverava tra le sue fila il [[bassista]] [[Jerry Scheff]], il [[batterista]] [[Ronnie Tutt]], il [[chitarrista]] ritmico [[John Wilkinson]] e il [[pianista]] [[Larry Muhoberac]]. Gli sforzi del suo manager vennero coronati dalla firma di un contratto di esclusiva con l'[[International Hotel]] di [[Las Vegas]], che sanciva la disponibilità del cantante ad effettuare una lunga serie di concerti, che in seguito avrebbero ottenuto un ottima accoglienza di pubblico e di critica.
==== La visita alla Casa Bianca ====
[[File:Richard M. Nixon and Elvis Presley at the White House (3679494978).jpg|miniatura|[[Richard Nixon]] ed Elvis nello [[Studio Ovale]] alla [[Casa Bianca]]]]
Verso la fine del 1970 Elvis si attivò allo scopo di ottenere un colloquio con l'allora presidente degli Stati Uniti [[Richard Nixon]]: la richiesta che egli avanzò venne accolta e il 21 dicembre dello stesso anno egli si recò alla [[Casa Bianca]]. Con la piena approvazione del presidente Nixon, venne nominato a tutti gli effetti agente dell'[[FBI]], sezione narcotici.<ref>{{cita|Goldman|pp. 456-458}}.</ref>
 
==== GliLa produzione discografica degli anni settanta ====
Nel corso del decennio, uscì un considerevole numero di antologie realizzate di volta in volta raccogliendo brani facenti parte delle colonne sonore delle pellicole interpretate dal cantante nel corso degli anni sessanta, o raccogliendo i titoli dei singoli risalenti al periodo degli anni cinquanta, quando egli venne scritturato dalla Sun Records. In altri casi tali raccolte vennero redatte raccogliendo i titoli dei primi singoli incisi dal cantante, allorquando egli venne scritturato dalla RCA, o raccogliendo titoli incisi sempre per la stessa casa, ma più recenti, o ancora semplicemente mettendo assieme alla rinfusa una miscellanea del materiale descritto in precedenza, senza alcun ordine razionale o nesso logico.
 
Furono poi pubblicati numerosi album redatti con sequenze di brani di nuova fattura incisi in studio, e fra di essi si possono ricordare quello intitolato ''[[Elvis Country (I'm 10,000 Years Old)]]'', un [[concept album]] contenente una serie di brani di [[musica country]], e quello intitolato ''[[Elvis Sings the Wonderful World of Christmas]]'', una raccolta di canzoni a carattere natalizio, commercializzati entrambi nel 1971. Seguì poi la pubblicazione di una raccolta di brani di tipologia [[gospel]], intitolata ''[[He Touched Me]]'', commercializzata nell'anno 1972. L'album intitolato ''[[Having Fun with Elvis on Stage]]'', è una raccolta contenente la registrazione dei dialoghi che il cantante intratteneva con il suo pubblico durante lo svolgimento dei suoi concerti, commercializzato nel 1974. Particolari invece i due album intitolati rispettivamente ''[[Promised Land (album Elvis Presley)|Promised Land]]'' e ''[[Today (Elvis Presley)|Today]]'', contenenti una lunga serie di brani caratterizzati da una struttura di stampo decisamente melodico e dai quali traspariva una vena di notevole tristezza, entrambi commercializzati nel 1975. L'ultimo album pubblicato dal cantante nel corso del decennio fu quello intitolato ''[[Moody Blue]]'', che conteneva una raccolta di brani di netta ispirazione [[musica country|country]]. I brani che in quel periodo ottennero maggior successo di classifica in qualità di singoli, furono, in ordine cronologico quelli intitolati rispettivamente ''[[Kentucky Rain]]'' e ''[[The Wonder of You]]'', quest'ultimo una [[cover]] di un vecchio successo di [[Ray Peterson]], risalente all'anno 1959, commercializzati entrambi nel 1970, ''[[There Goes My Everything]]'', commercializzato nell'anno 1971, ''[[Burning Love]]'', commercializzato nel 1972, ''[[Steamroller Blues]]'', commercializzato nel 1973, ''[[Promised Land (singolo)|Promised Land]]'', commercializzato nel 1974, ''[[My Boy (singolo Richard Harris)|My Boy]]'', e ''[[T-R-O-U-B-L-E]]'', commercializzati entrambi nel 1975. Risale a quel periodo la pubblicazione di un brano dal quale fu tratto un singolo di carattere fortemente autobiografico, dal titolo ''[[Always on My Mind]]'' (''Sempre nella mia mente)'', che ottenne un certo successo e del quale un notissimo gruppo in auge negli [[anni 1980|anni ottanta]], i [[Pet Shop Boys]], produrrà nel 1987 un rifacimento in chiave [[Musica dance|dance]], che godette a sua volta di un ottimo riscontro di carattere commerciale.<ref>{{cita|Goldman|pp. 503-505}}.</ref> L'ultimo successo discografico del cantante nel corso del decennio in questione fu rappresentato dalla pubblicazione del singolo intitolato ''[[Moody Blue (singolo)|Moody Blue]]'', commercializzato nel 1977, che fu anche l'ultimo disco pubblicato dal cantante prima del suo decesso, avvenuto il 16 agosto di quell'anno. Alcuni di questi titoli raggiunsero posizioni di rilievo nelle varie classifiche discografiche, sia sul mercato americano, sia su quello europeo, raggiungendo anche in qualche caso notevoli periodi di permanenza nelle zone alte delle stesse.
==== La carriera concertistica ====
 
==== L'attività concertistica ====
[[File:Elvis Presley's 1970 white jumpsuit, Hard Rock Cafe Hollywood.JPG|thumb|Un costume di scena di Elvis risalente al [[1969]], esposto a ''[[Graceland]]'']]
[[File:Elvis Presley 1973 RCA Records and Tapes publicity 4 - cropped.png|miniatura|Elvis in concerto nel 1973]]
Presley cominciò il nuovo decennio producendosi in una seconda serie di spettacoli alla quale si dedicò con continuità per circa un mese, nell'arco di tempo compreso tra 26 gennaio e il 23 febbraio del 1970, sempre sul palco dell'[[International Hotel]] di Las Vegas. All'epoca il cantante, interpellato a proposito delle questioni inerenti alle nuove tendenze che si stavano affermando in campo musicale, così si espresse: «La musica è molto migliorata negli ultimi anni. I suoni sono migliori, i musicisti sono migliori. […] Conoscete i Beatles e i Byrds… a il rock 'n' roll, fondamentalmente, si basa sul gospel e il rhythm and blues». Elvis, da quel momento in poi, sembrò intenzionato a volere recuperare gli anni trascorsi lontano dal pubblico, e nell'arco di sette anni, compreso tra l'anno 1970 e l'anno 1977, si esibì in quasi un migliaio di concerti, raggiungendo una media di una performance ogni due giorni e mezzo circa. Tali concerti inoltre comprendevano solitamente più esibizioni, anche due o tre, che si svolgevano in diversi orari della stessa giornata.<ref>{{cita|Goldman|pp. 437-438}}.</ref>
 
Inizialmente la scaletta musicale dei concerti era ridotta, ma con il passare del tempo si arricchì di un notevole quantitativo di intermezzi, che contribuivano alla creazione di un'atmosfera di carattere solenne e celebrativo; inoltre, a partire dal 1971, il via alle esibizioni venne sancito dall'esecuzione orchestrale del brano di [[Richard Strauss]] ''[[Così parlò Zarathustra (Strauss)|Così parlò Zarathustra]]''. Con il passare degli anni il tono degli accompagnamenti orchestrali divenne sempre più elaborato, mentre la scaletta musicale subì un limitato numero di variazioni. Solitamente il cantante iniziava interpretando pezzi di carattere tradizionale, da tempo entrati a fare parte della cultura musicale popolare americana, quali per esempio ''[[See See Rider]]'', seguita dall'esecuzione di brani che aveva interpretato all'inizio della sua carriera, quali per esempio ''That's All Right (Mama)'', ''[[Ready Teddy]]'', ''Heartbreak Hotel'', ''Don't Be Cruel'', e ''Jailhouse rock''. Normalmente proseguiva le sue esibizioni interpretando un [[medley]] di brani più recenti. Durante lo svolgimento delle sue esibizioni il cantante era solito presentare al pubblico i membri della sua band, e intrattenerlo dialogando con loro. Quindi riprendeva le esibizioni interpretando brani portati a suo tempo al successo da altri artisti, quali ''[[Something]]'' dei Beatles, ''[[My Way]]'' di [[Frank Sinatra]], ''[[Welcome to My World (Elvis Presley)|Welcome to my world]]'' di [[Marty Robbins]]. [[File:Elvis's jump suit & guitar, Graceland.jpg|thumb|upright=0.7|Un costume di scena di Elvis risalente al 1976, esposto a [[Graceland (Memphis)|Graceland]]]]
[[File:Elvis's jump suit & guitar, Graceland.jpg|thumb|Un costume di scena di Elvis risalente al [[1976]], esposto a ''[[Graceland]]'']]
Nel corso di tali eventi, l'artista indossava i costumi di scena dello stilista [[Bill Belew]]<ref name="Goldman">{{cita|Goldman|p. 418}}.</ref> che erano ispirati ai kimono giapponesi in quanto dovevano riflettere la passione dell'artista per il karate (una disciplina di cui, qualche volta, emulava le movenze sul palco). Tali abiti verranno poi esposti nella sua casa-museo Graceland, a Memphis, o venduti nel corso di aste.<ref name="Goldman" /> Prese l'abitudine, verso la fine delle sue performance, di lanciare verso il pubblico gli orpelli che corredavano i suoi costumi di scena, quali mantelli e sciarpe. Solitamente, i presentatori dei concerti annunciavano la fine dell'esibizione e il successivo e rapido allontanamento dalle scene del cantante pronunciando in tono solenne la frase ''«Ladies and gentlemen, Elvis has left the building!»'' ("Signore e signori, Elvis ha lasciato il palazzo!"). Le sue performance degli anni settanta, com'era già accaduto nel corso dell'attività concertistica negli anni cinquanta, si traducevano in manifestazioni d'[[isteria]] collettiva testimoniate nel documentario ''[[Elvis: That's the Way It Is]]'', prodotto in quel periodo. All'inizio degli anni settanta, il cantante cominciò a manifestare problemi alla vista e, dopo essersi sottoposto a una serie di esami oculistici, scoprì di essere affetto da una forma di [[glaucoma]] secondario: di tale problema soffrì sino alla fine dei suoi giorni perché la continua esposizione alle forti luci di scena, inevitabile durante lo svolgimento dell'attività concertistica, peggiorò la [[patologia]] da cui era afflitto.
 
==== L'"Aloha from Hawaii Via Satellite" ====
[[File:Elvis 35th Anniversary Concert Memphis TN 2012 06 24 003.jpg|thumb|Un cartellone comemorativo del concerto denominato "Aloha from Hawaii via satellite"]]
{{Vedi anche|Aloha from Hawaii|Aloha from Hawaii Via Satellite}}
[[File:Elvis Presley's 1970 white jumpsuit, Hard Rock Cafe Hollywood.JPG|thumb|upright=0.7|Un costume di scena di Elvis risalente al 1969, esposto a Graceland|alt=|sinistra]]
[[File:Elvis Presley's Costumes, The Beatles Story, 2012-12-30.jpg|thumb|upright=1.4|Una serie di costumi appartenuti a Elvis e da lui utilizzati nel corso della sua carriera]]
[[File:Elvis Presley - Aloha From Hawaii Publicity - Australia.jpg|thumb|Pubblicità australiana per lo speciale televisivo ''[[Aloha from Hawaii]]'']]
Il colonnello Parker, nel tentativo di sfruttare l'onda del rinnovato successo, iniziò a organizzare un grande concerto del quale il cantante sarebbe stato protagonista, e tale proposito si concretizzò successivamente nell'organizzazione dell{{'}}''[[Aloha from Hawaii]]'', che sarebbe stato trasmesso via satellite in tutto il mondo.<ref>{{cita|Rodogna|p. 139}}.</ref>
 
Il 14 gennaio del 1973, dopo l'effettuazione di un concerto di prova, che successivamente venne denominato ''Aloha from Hawaii - Rehearsal Concert'', avvenuta nei giorni immediatamente precedenti a quello ufficiale, e del quale permangono alcune tracce visive e fonografiche, utilizzate in seguito allo scopo di commercializzare varie incisioni "pirata" dello stesso, venne ripreso e trasmesso in [[mondovisione]] il primo show via satellite da [[Honolulu]], denominato ufficialmente l{{'}}''[[Aloha from Hawaii Via Satellite]]'', che fu seguito da un pubblico stimato composto da oltre un miliardo di telespettatori in quaranta paesi. A detta di molti, l'esibizione fu la migliore di Elvis fatta nel corso del decennio, ma anche l'ultima valida prima di quella fase di declino che precede la sua morte.<ref>{{cita|Rodogna|p. 141}}.</ref>
[[File:Elvis.gif|thumb|right|Un esempio dell' eccentrico abbigliamento di Elvis.]]
 
[[File:Elvis Presley 1970.jpg|miniatura|Presley nel 1970]]
[[File:Elvis-nixon.jpg|thumb|250px|</center>Elvis a colloquio con il Presidente degli [[Stati Uniti]] [[Richard Nixon]]</center>]]
Il cantante interpretò pezzi recenti quali ''[[Burning Love]]'' e ''[[Suspicious Minds]]'', brani già interpretati da altri artisti quali ''[[Johnny B. Goode]]'' di [[Chuck Berry]], ''[[Whole Lotta Shakin' Goin' On]]'' di [[Jerry Lee Lewis]], ''[[Long Tall Sally/Slippin' and Slidin'|Long Tally Sally]]'' di [[Little Richard]], ''[[Steamroller Blues]]'' di [[James Taylor]], ''[[My Way]]'' di [[Frank Sinatra]], ''[[What Now My Love]]'' di [[Gilbert Bécaud]], ''[[Something]]'' dei Beatles, ''[[You Give Me a Mountain]]'' di [[Marty Robbins]], ''[[It's Over (Jimmie Rodgers)|It's Over]]'' di [[Jimmie Rodgers]], ''[[I'm So Lonesome I Could Cry]]'' di [[Hank Williams]], ''[[I Can't Stop Loving You]]'' di [[Don Gibson]] e ''[[I'll Remember You]]'' di [[Kuiokalani Lee]]. Il cantante interpretò poi un [[medley]] [[traditional]], ''American Trilogy'', composto da tre brani tradizionali di netta ispirazione patriottica, e anche un medley comprendente alcuni dei suoi brani più famosi, ovvero ''[[Blue Suede Shoes]]'', ''Hound Dog'', ''[[A Big Hunk O' Love]]'', ''Love Me Tender'', ''[[Fever (brano musicale)|Fever]]'', e ''[[Can't Help Falling in Love]]''.<ref>{{cita|Sony Music|pp. 21-27}}.</ref>,<ref name=autogenerato2>{{cita testo|url=http://www.hitparadeitalia.it/icharts/articoli/ic1972_4i.htm|titolo=Hit Parade Italia - Living In The Past: classifiche internazionali - Inverno 1972/1973<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref> Dal concerto venne ricavato ''[[Aloha from Hawaii Via Satellite]]'',<ref>{{cita|Rodogna|pp. 141-142}}.</ref> primo album registrato in [[quadrifonia]] che vendette cinque milioni di copie.
 
==== Gli ultimi anni di vita e la morte ====
[[File:Lisa Marie.jpg|thumb|Un' immagine dell' aereo personale di Elvis, il [[Convair 880]] battezzato "Lisa Marie", esposto a [[Graceland]]]]
[[File:Graceland.jpg|thumb|Una veduta della dimora di Elvis, [[Graceland (Memphis)|Graceland]]]]
Nel 1973, a causa del divorzio dalla moglie [[Priscilla Presley|Priscilla]], il cantante iniziò a soffrire di una forma grave di depressione. Lo stesso anno fu ricoverato in due circostanze per overdose da farmaci: la prima volta aveva trascorso tre giorni in coma nella suite d'hotel dove alloggiava, mentre nel secondo episodio, avvenuto alla fine dell'anno, fu ricoverato in ospedale in stato di coma per overdose da [[petidina]]. Secondo il suo medico di fiducia George C. Nicophoulos, Elvis pensava "di non essere come un drogato che compra la roba in strada per il fatto che prendeva farmaci prescritti da un medico". Nei tre anni successivi produsse sei album di canzoni che incontrarono alterni giudizi di critica e pubblico; cinque di questi album entrarono nella ''top five'' per qualche tempo e tre raggiunsero il primo posto. I diversi singoli ebbero un certo successo senza però raggiungere la cima della classifica.
 
Un segnale di problematiche legate alla salute del cantante era che, malgrado egli continuasse a organizzare dei concerti, la durata di questi era ridotta; di regola non duravano più di un'ora, a volte 50 minuti. Nonostante i problemi che lo afflissero, il cantante continuò a esibirsi in molte tournée, la maggior parte negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], e non modificava lo stile di vita, nonostante gli avvertimenti dei medici.<ref name="autogenerato8" /> John Wilkinson, [[chitarrista]] che lavorò negli ultimi anni con Presley, lo definì «Gonfio come un otre, balbettante, un vero rottame [...] c'era qualcosa che assolutamente non andava nel suo fisico...»<ref>{{Google books|xaw0EAAAQBAJ|Elvis – il re del rock and roll|autore=Chiara Rebutto|evidenzia=John Wilkinson}}</ref>
[[File:Convair 880 Lisa Marie Graceland Memphis TN 2013-04-01 015.jpg|thumb|Una veduta degli interni del [[Convair 880]], l' aereo personale di Elvis]]
 
Pur mostrandosi in condizioni fisiche spesso critiche, in alcune occasioni non mancò di prodursi in apprezzate performance, come quella avvenuta a [[Rapid City (Dakota del Sud)|Rapid City]] al Rushmore Plaza Civic Center il 21 giugno 1977, durante la quale eseguì un'interpretazione di ''[[Unchained Melody]]'', brano utilizzato in seguito negli anni ottanta come colonna sonora del film ''[[Ghost - Fantasma|Ghost]]'' nella versione del 1965 incisa dai [[The Righteous Brothers]].<ref>{{cita|Rodogna|pp. 177-179}}.</ref> Si esibì con continuità fino a poco prima del decesso. Tenne il suo ultimo concerto il 26 giugno 1977 al Market Square Arena di [[Indianapolis]] davanti a un pubblico composto da 18&nbsp;000 persone (spezzoni della colonna sonora tratta da quell'ultima esibizione sono contenuti nel CD pubblicato nel 2002 e intitolato ''Adios: The Final Performance'').
[[File:Elvis Presley's Gold Piano, CMHF.jpg|thumb|Il piano placcato in oro posseduto da Elvis, una delle sue stravaganze]]
 
==== L'"Elvis in Concert" ====
Il cantante cominciò il nuovo decennio producendosi in una seconda serie di spettacoli, cosa alla quale si dedicò con continuità per circa un mese, nell' arco di tempo compreso tra [[26 gennaio]] e il [[23 febbraio]] del [[1970]], sempre sul palco dell' [[International Hotel]] di [[Las Vegas]], ottenendo ogni qualvolta si esibiva uno strepitoso successo di critica e di pubblico. Egli, che all' epoca curò moltissimo il suo aspetto fisico, il suo [[look]] e la sua immagine, cercando di rinnovarla e adeguarla ai tempi che si stavano evolvendo, durante lo svolgimento delle sue [[performance]], com' era già accaduto nel corso dell'attività concertistica che aveva svolto negli [[anni 50]], divenne l' oggetto di vere e proprie manifestazioni di [[isterismo]] collettivo, di cui è resa testimonianza nel documentario incentrato sulla sua carriera artistica [[Elvis, That' s way it is]], prodotto in quel periodo.
{{Vedi anche|Elvis in Concert (speciale TV CBS)}}
Nel corso del 1977 venne prodotto dalla [[CBS]] uno speciale televisivo, realizzato assemblando una serie di riprese effettuate durante lo svolgimento di alcune delle ultime esibizioni in concerto del cantante. Durante lo svolgersi delle esibizioni egli interpretò quello che era considerato il suo [[repertorio]] più noto, riproponendo alcune versioni dei suoi successi discografici. La registrazione di tali esibizioni rappresenta comunque l'ultima testimonianza mediatica della tipica attività concertistica in cui egli si era prodotto per tutto il corso degli anni settanta, e venne denominato ''[[Elvis in Concert]]''. Dalla [[colonna sonora]] dello stesso speciale, fu ricavato anche un album, pubblicato successivamente al decesso del cantante, che all'epoca raggiunse posizioni di un certo rilievo nella classifica stilata dalla rivista ''[[Billboard]]''.<ref>{{cita|Lodetti|p. 23}}.</ref>
 
==== La morte e l'autopsia ====
Fu proprio [[Las Vegas]], la città che circa una quindicina di anni addietro era stata la testimone involontaria di uno degli insuccessi giovanili del cantante, poiché all' epoca il sofisticato pubblico che affollava i suoi esclusivi locali aveva dimostrato in ogni modo di non apprezzare assolutamente i manierismi, gli ancheggiamenti e le movenze in cui egli si produceva durante le sue scatenate esibizioni, il luogo presso il quale si concretizzò la sua rinascita artistica.
[[File:Elvis' tomb.jpg|thumb|La tomba di Presley a Graceland|233x233px]]Dopo l'ultima esibizione alla Market Square Arena di Indianapolis del 26 giugno 1977, Presley, che all'epoca aveva quarantadue anni, tornò a Memphis per un periodo di riposo e per dedicarsi all'organizzazione del nuovo tour, che sarebbe dovuto iniziare attorno alla seconda metà di agosto. Il 15 agosto Elvis tornò a [[Graceland (Memphis)|''Graceland'']] in tarda serata, a seguito di una giornata intensa in cui si era anche sottoposto all'otturazione di un molare. Nonostante avesse già assunto un'abbondante dose di [[barbiturici]], alcuni dei quali per l'intervento odontoiatrico, rimase sveglio sino alle prime ore del mattino, intrattenendosi con la famiglia e il suo staff e curando gli ultimi dettagli del concerto che si sarebbe dovuto svolgere a [[Portland (Maine)|Portland]] ([[Maine]]) l'indomani. Più tardi si ritirò in camera per cercare di riposare prima della partenza, ma, non riuscendo a dormire, decise di assumere un'ulteriore dose di barbiturici e si mise a leggere un libro. Alle 9:30 del mattino seguente, il 16 agosto 1977, si diresse verso la stanza da bagno; dopo circa quattro ore, verso le 13:30, venne rinvenuto disteso in bagno dalla compagna [[Ginger Alden]]. Il cantante, che aveva perso la vita da alcune ore, fu trasportato in ambulanza al Baptist Memorial Hospital, dove giunse alle ore 14:56; la morte venne dichiarata alle 15:00. Aveva 42 anni.
 
Il decesso fu immediatamente attribuito a un "arresto cardiaco", nonostante non vi fosse ancora alcun riscontro medico-legale. [[Peter Guralnick]], biografo del cantante, riportò che Elvis aveva vomitato subito dopo l'infarto e si era trascinato a terra nel tentativo di arrivare alla porta del bagno''.'' Dopo aver effettuato l'[[autopsia]] del cadavere, venne riscontrato un alto tasso di intossicazione da farmaci e la presenza di tracce di ben quattordici sostanze medicinali differenti, che in seguito si scoprirono essere state legalmente prescritte dal medico curante.
Inizialmente la scaletta dei concerti era essenziale e stringata, ma col passare del tempo si arricchì di un notevole quantitativo di intermezzi e dialoghi, che contribuivano alla creazione di una certa atmosfera di carattere solenne e celebrativo, e inoltre, a partire dal [[1972]], il via alle esibizioni venne sancito dall' esecuzione orchestrale del celebre brano di [[Richard Strauss]] [[Also Sprach Zarathustra]]. Tale scaletta nel corso degli anni subì per altro un modestissimo numero di variazioni, in quanto la sua struttura rimase per tutto lo svolgersi dei concerti sostanzialmente la seguente: Il cantante iniziava le esibizioni interpretando pezzi [[traditional]], cioè brani tradizionali che erano entrati a far parte della cultura musicale tradizionale americana quali [[See See Rider]], o brani che aveva interpretato all' inizio della sua carriera, quali [[That's All Right (Mama)]]. Quindi la proseguiva interpretando un [[medley]] di brani più recenti, quali [[Souspicious Minds]], [[In the ghetto]] e [[Burning Love]], e di altri brani [[traditional]]. Durante l' esecuzione degli stessi solitamente il cantante presentava al pubblico i membri della sua [[band]], e lo intratteneva dialogando e ironizzando su alcuni aspetti della sua carriera. Quindi egli riprendeva le esibizioni interpretando brani portati asuo tempo al successo da altri artisti, quali [[Something]], dei [[Beatles]], [[My Way]], di [[Frank Sinatra]], [[Welcom to my word]], di [[Marthy Robbins]], [[Hurt]], di [[Timi Yuro]], e chiudeva la sua [[performance]] interpretando un brano che faceva parte della colonna sonora del film [[Blue Hawaai]], [[I cant' Help fall in love]].
 
I medici che ebbero in cura Elvis all'epoca, tra cui il dottor Nichopoulos, suo medico personale, avevano già cercato di convincerlo a rendere il suo regime alimentare più sano e regolare, senza tuttavia ottenere il benché minimo successo, già a partire dal 1974.<ref name="Simpson70">{{cita|Simpson|p. 70}}.</ref><ref name="Guralnick651">{{cita|Guralnick|pp. 651-652}}.</ref>
Degna di nota l' amicizia che all' epoca egli strinse con il cantante irlandese [[Tom Jones]], che aveva raggiunto recentemente la notorietà internazionale proprio durante lo svolgimento di una [[tour]] attraverso varie località degli [[Stati Uniti]], calcando anche i palcoscenici di [[Las Vegas]], e dal quale egli mutuò alcuni degli atteggiamenti che quest' ultimo adottava quando si esibiva sul palco.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 433, 434, 435</ref>
 
La causa della morte di Elvis sembra essere stata l'insufficienza cardiaca. L'arresto cardiaco è ora considerato il risultato del lungo abuso di farmaci da parte della rockstar. Non trascurabile, poi, è anche l'ipotesi di uno [[Anafilassi|shock anafilattico]] provocato da una parziale allergia alla [[codeina]], sostanza presente in dosi elevate nei farmaci contro il mal di denti, che egli stava assumendo in dosi massicce durante quei giorni.
Il cantante, da quel momento in poi sembrò deciso a voler recuperare tutti gli anni perduti trascorsi lontano dal pubblico, e nell'arco di sette anni, compreso tra il [[1970]] e il [[1977]], si esibì in quasi un migliaio di concerti, realizzando una media di uno ogni due giorni e mezzo circa. inoltre tali concerti comprendevano più esibizioni, anche due o tre, che avvenivano in diversi orari della stessa giornata. Durante tutto lo svolgersi di quel lungo periodo, egli si avvalse dell' attiva e per lui fondamentale collaborazione di [[Cissy Houston]], nota ai più per il fatto di essere la madre della celebre [[Whitney Houston]], popolarissima negli [[anni 80]], e deceduta recentemente.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 432, 433, 437</ref>
 
== Il cinema ==
Qualche anno prima, nel [[1963]], [[Cissy Houston]] aveva fondato un gruppo vocale tutto al femminile, battezzato col nome di [[The Sweet Inspirations]] (Le Dolci Ispirazioni), delle quali in quell' epoca aveva fatto parte anche [[Dionne Warwick]], e che aveva in precedenza già collaborato attivamente con artisti del calibro di [[Aretha Franklin]], [[Wilson Pickett]], [[Lou Rawls]], [[Otis Redding]], [[The Drifters]], [[Dusty Springfield]], [[Jimi Hendrix]], e [[Van Morrison]].
[[File:Girls Girls Girls Poster B.jpg|thumb|La locandina originale di un [[film]] girato da Elvis negli anni sessanta, ''[[Cento ragazze e un marinaio|Girls! Girls! Girls!]]''|191x191px]]
[[File:Juliet Prowse-Elvis Presley in G.I. Blues.jpg|thumb|[[Juliet Prowse]] ed Elvis Presley in ''[[G.I. Blues]]'']]
[[File:Jailhouse Rock (1957 poster - three-sheet).jpg|miniatura|left|upright=0.7|Locandina del film ''''[[Il delinquente del rock and roll]]'' (''Jailhouse Rock'')]]
 
Elvis iniziò a recitare durante la metà degli anni cinquanta, quando il colonnello Parker, convinto delle potenzialità di attore del suo assistito, si attivò allo scopo di inserire il cantante nei vari circuiti cinematografici. Egli sollecitò l'esecuzione di una serie di provini, che vennero effettuati presso gli studi della [[Paramount Pictures]], e diedero tutti un esito complessivamente soddisfacente, tanto che il [[produttore cinematografico|produttore]] [[Hal B. Wallis]] firmò con il cantante un contratto di esclusiva per poterlo avere fra i protagonisti dei suoi film.<ref>{{cita|Goldman|p. 225}}.</ref> Il contratto con la casa cinematografica [[Paramount Pictures]] vincolava il cantante per un periodo di sette anni, ed egli cominciò a lavorare stabilmente per la stessa in qualità di attore protagonista. Interpellato dai giornalisti a proposito delle motivazioni che lo avevano spinto a intraprendere la nuova carriera di attore cinematografico, così si espresse: ''«Si sa che i cantanti vanno e vengono, ma se sei un bravo attore, allora puoi durare a lungo...»''. Alcuni critici cinematografici concordano sul fatto che egli avesse una certa propensione alla recitazione, ma che gli furono sempre affidati ruoli assai poco favorevoli a far emergere le sue doti di attore.<ref>{{cita|Simpson|pp. 321 e sgg.}}</ref> Altri, invece, ritengono che Elvis non fosse un abile attore. Dopo l'esordio del film ''Love Me Tender'', la rivista cinematografica ''Reporter'' dichiarò che "Costui (Elvis) è un ragazzino osceno, ed è solo capace di ondeggiare vacillando tra un grido e un gemito".<ref name=autogenerato21 />
Da ricordare anche il ruolo di [[Bill Bellew]], un famoso [[costumista]] di [[Los Angeles]], che a partire dal [[1968]], si occupò del guardaroba personale del cantante, e più in generale dei suoi [[costumi]] di scena. A partire da allora divenne dunque il suo [[costumista]] ufficiale, dando in quel modo origine ad un sodalizio che durò sino al decesso del cantante.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 418</ref>
 
Qualche anno prima, nel 1954, il cantante era stato scelto da [[Judy Garland]] per recitare in ''[[È nata una stella (film 1954)|È nata una stella]]'' ma, a causa delle richieste del colonnello Parker, ciò non avvenne. Nel biennio compreso fra il 1956 e il 1958 egli prese parte alla lavorazione di quattro pellicole, dirette da registi come [[Robert Wise]] e [[Michael Curtiz]], e sino alla data della sua partenza per lo svolgimento del servizio militare, che lo costrinse a interrompere la sua carriera cinematografica, girò nell'ordine i film ''[[Fratelli rivali]]'' (1956), ''[[Amami teneramente]]'' (1957), ''[[Il delinquente del rock and roll]]'' (1957), solitamente considerato dai suoi fan il suo film più riuscito, e ''[[La via del male (film 1958)|La via del male]]'' (1958).<ref name=autogenerato21>{{cita|Goldman|pp. 201-202, 209-210, 222-223, 226, 235-242, 265-270}}.</ref> L'artista avrebbe dovuto interpretare il protagonista di ''[[La gatta sul tetto che scotta (film 1958)|La gatta sul tetto che scotta]]'' nel ruolo che fu di [[Paul Newman]].
Inizialmente, i costumi di scena del cantante si ispiravano nettamente alle tuniche indossate dai [[Karateka]], ed il loro disegno era lineare, semplice e razionale, ma col passare degli anni esso finì per diventare sempre più pacchiano ed elaborato, e vennero di volta in volta inseriti su di essi un numero esagerato di guarnizioni decorative e orpelli del più svariato genere, che concorrevano alla formazione di disegni di natura simbolica. Tali costumi vennero corredati in seguito ad accessori quali grossi cinturoni, lunghi e decoratissimi mantelli, nonché a sciarpe particolari, tinte con colori cangianti, che il cantante lanciava solitamente verso il pubblico alla fine delle sue [[performance]]: inevitabilmente, col passare del tempo, tali costumi ("Jumpswit", in inglese) finirono per essere considerati una parte indissolubile dell' [[iconografia]] che ruotava attorno del personaggio, e a diventare parte integrante della sua immagine.
 
Reduce dal servizio militare e dopo un paio di esibizioni dal vivo effettuate a scopo di beneficenza, avvenute a partire dal 25 marzo del 1961 all'"Ellis Auditorium" di Memphis, il cantante decise di troncare ogni rapporto diretto con il suo pubblico per focalizzarsi sul filone cinematografico. Nel corso del decennio egli interpretò, assieme a varie celebrità del cinema, ventinove pellicole, mal accolte dalla critica,<ref name=autogenerato18/> alcune delle quali inedite in Italia, e tutte focalizzate sulla figura del cantante, che interpretava sempre l'eroe protagonista<ref name=autogenerato18>{{cita|Rodogna|pp. 91-92}}.</ref> come ad esempio ''[[Cafè Europa]]'' (1960), ''[[Blue Hawaii]]'' (1961) e ''[[Viva Las Vegas (film)|Viva Las Vegas]]'' (1964). Dopo i primi riscontri commerciali positivi, i fan si mostrarono sempre più reticenti di fronte ai ''Presley movies'', fino a quando la moda decadde verso la fine del decennio. Nel 1969 il cantante venne richiesto come protagonista di ''[[Un uomo da marciapiede]]'', parte che poi andò a [[Jon Voight]]. Elvis non apprezzava le pellicole in cui recitava, al punto che dichiarò: ''«L'unica cosa peggiore che dovere guardare un brutto film è averci recitato...»''.<ref>{{cita testo|url=http://www.cinemalia.it/pensieri-di-cinema/pensieri-4.html|titolo=Pensieri di cinema|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150104191158/http://www.cinemalia.it/pensieri-di-cinema/pensieri-4.html }}</ref>
Dopo il decesso del cantante, i suoi costumi di scena assursero inoltre al ruolo di vera e propria [[reliquia]], e furono esibiti in giro per il mondo durante le manifestazioni che avevano attinenza alla sua figura, e alcuni di essi sono stati anche venduti durante lo svolgimento di aste a cifre davvero ragguardevoli, mentre gli altri sono ancora visibili presso quella che fu la sua dimora, [[Graceland]].
 
Si ha poi notizia di un ambizioso progetto cinematografico al quale il cantante partecipò nel corso degli anni settanta, pochi anni prima di morire, vale a dire la lavorazione di un film-documentario incentrato sulle arti marziali e nel quale avrebbe ricoperto il ruolo di protagonista. Tale progetto poi, a causa dei seri problemi di salute che cominciarono ad affliggere il cantante, dovuti principalmente alla sua condotta di vita, nonché al conseguente ed eccessivo consumo di farmaci attuato allo scopo di sostenerne il ritmo, venne poi accantonato e la pellicola in questione non raggiunse mai le sale cinematografiche. Esistono tuttavia alcuni spezzoni di filmati amatoriali girati presso la palestra dove egli si allenava in compagnia del suo entourage, che avrebbero dovuto essere utilizzati nel corso della lavorazione del documentario.<ref>{{cita|Goldman|pp. 515-517}}.</ref><ref>Alcuni dei filmati in questione sono visibili visitando il sito {{cita testo|url=https://www.youtube.com/watch?v=x_adZ99miXI&NR=1|titolo=Karate 8}}</ref>
====L' "Aloha from Hawaii via satellite"====
 
== Vita privata ==
La ripresa delle sue esibizioni dal vivo aveva indubbiamente contribuito a rivitalizzare l' immagine del cantante, appannata dalle decine di film dozzinali girati nel decennio precedente. Il colonnello [[Parker]], nel tentativo di sfruttare al meglio l'onda del rinnovato successo, cominciò a pensare di organizzare una sorta di mega-concerto, del quale ovviamente il cantante sarebbe stato l'unico ed esclusivo protagonista, e tale proposito si concretizzò successivamente nell'organizzazione di un mega-show, che sarebbe stato trasmesso, via satellite, in tutto il mondo.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 139</ref>
{{Vedi anche|Vita privata di Elvis Presley}}
 
=== Relazioni e famiglia ===
Peculiarità principale di tale concerto era il fatto che i proventi ricavati sarebbero stati devoluti in [[beneficenza]]. Più dettagliatamente l’opera di beneficenza riguardava la raccolta di fondi da utilizzare per finanziare la ricerca sul [[Neoplasia|cancro]], che in seguito sarebbero stati devoluti ad un'associazione benefica denominata “Kui Lee Cancer Benefit”. La raccolta di tali fondi aveva già preso il via nel [[Giugno]] del [[1972]], in memoria di un grande cantante e [[compositore]] hawaiiano, [[Kui Lee]], che era deceduto a causa di un [[Neoplasia|cancro]] qualche anno addietro, il [[3 Dicembre]] del [[1966]], all' età di soli 34 anni. Fautore di tale nobile iniziativa era stato il [[giornalista]] [[Eddie Sherman]], che collaborava con una testata giornalistica locale denominata Honolulu Advertiser.
Elvis fu sposato con Priscilla Presley dal [[1967]] al [[1973]]; i due divorziarono a causa degli eccessi del "Re" ma rimasero comunque in buoni rapporti. La coppia ebbe un'unica figlia, [[Lisa Marie Presley|Lisa Marie]].<ref>{{Cita web|url=https://www.vanityfair.it/article/elvis-priscilla-presley-storia-amore-tormentato-tossico|titolo=Elvis e Priscilla Presley, storia di un amore (tormentato e tossico)|autore=Condé Nast|sito=Vanity Fair Italia|data=4 settembre 2023|accesso=25 aprile 2024}}</ref> In seguito al divorzio furono numerose le compagne di Elvis; l'ultima, una delle più note, fu [[Ginger Alden]].<ref>{{Cita web|url=https://www.vogue.it/article/donne-elvis-presley-priscilla-lisa-marie-riley|titolo=L'amore, la tragedia e il peso dell'eredità. La vita di 3 donne segnate dall'eterna ombra di Elvis Presley|autore=Condé Nast|sito=Vogue Italia|data=6 settembre 2023|accesso=25 aprile 2024}}</ref>
 
=== Religione e politica ===
Sussistono comunque testimonianze inconfutabili del fatto che il cantante, a partire dai primi [[anni sessanta]], raggiunta e consolidata la ricchezza, avesse iniziato a collaborare attivamente con una serie di organizzazioni che si occupavano di raccogliere fondi per devolverli successivamente a scopo benefico, effettuando una lunga e svariata serie di donazioni in denaro, peraltro di rilevante entità, alle stesse, e che mantenne tale nobile consuetudine sino alla fine dei suoi giorni.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 127</ref>
Elvis, nonostante i pareri discordanti dell'opinione pubblica, era profondamente religioso, essendo cresciuto in una famiglia religiosa che frequentava abitualmente la chiesa [[Pentecostalismo|pentecostale]].<ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Dalya|cognome=Alberge|url=https://www.theguardian.com/music/2022/jul/30/elvis-presley-prayed-shows-god-stepbrother-biography|titolo=Elvis was a devout Christian who prayed before shows, reveals stepbrother|pubblicazione=The Observer|data=30 luglio 2022|accesso=25 aprile 2024}}</ref>
Il [[14 gennaio]] del [[1973]] venne quindi trasmesso in [[TV]] il primo show via satellite da [[Honolulu]], denominato l'''[[Aloha From Hawaii: Via Satellite]]'', che fu seguito da un pubblico stimato di oltre un miliardo di telespettatori in quaranta paesi. Il cantante in tale frangente si propose al meglio, tanto che tale concerto è solitamente considerato dai suoi [[fans]] come la migliore esibizione dell' "Elvis anni settanta", e anche la sua ultima grande [[performance]] prima del suo successivo progressivo declino.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 141</ref>
Per l'occasione egli avanzò a [[Bill Bellew]], il suo [[costumista]], la richiesta di preparargli un costume di scena che richiamasse anche visivamente i più classici stereotipi degli [[Stati Uniti]] d' [[America]], e per accontentarlo costui produsse un costume in un particolare tessuto bianco, tempestato di pietre preziose, che formavano il disegno di quello che era da sempre considerato dal popolo americano il simbolo più caratteristico e pregnante della [[nazione]], e cioè quello dell' "[[American Eagle]] (l' aquila americana)", riprodotta disponendo ad arte sul tessuto vistose gemme rosse, oro e blu: il tutto era accompagnato da una cintura chiusa da un enorme fibbia decorata con altre "[[American Eagle]]" dorate, e da un imponente mantello tempestato di gemme, disposte in modo da formare un disegno che riproduceva per l'ennesima volta tale simbolo.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 140</ref>
Il cantante, indossando l' ultima creazione del suo [[stilista]] personale, si produsse in un ottima [[performance]], esibendosi interpretando una lunga serie di brani, comprendente pezzi di recente fattura scritti appositamente per lui, quali il recente ''[[Burning Love]]'', classici che erano stati interpretati in precedenza da altri artisti, quali ''[[Johnny B. Goode]]'' di [[Chuck Berry]], ''[[Whole Lotta Shakin' Goin' On]]'', di [[Jerry Lee Lewis]], ''[[Long Tally Sally]]'' di [[Little Richard]], ''[[Steamroller Blues]]'' di [[James Taylor]], ''[[My Way]]'', di [[Frank Sinatra]], ''[[Something]]'', dei [[Beatles]], e anche un [[medley]] di quelli che potevano essere considerati i suoi cavalli di battaglia, brani storici, quali ''[[Hound Dog]]'', ''[[That's All Right (Mama)]]'', e ''[[Can't Help Falling in Love]]'', brani che egli aveva interpretato agli albori della sua carriera, e il cui grande successo di vendite quasi vent' anni prima gli aveva consentito di raggiungere la notorietà a livello mondiale.
 
Egli considerava il suo talento un dono di [[Dio]] ed era solito pregare prima di ogni concerto<ref>{{Cita web|url=https://aleteia.org/2018/08/18/the-complex-christian-legacy-of-elvis/|titolo=The complex Christian legacy of Elvis Presley|sito=Aleteia — Catholic Spirituality, Lifestyle, World News, and Culture|data=18 agosto 2018|lingua=en|accesso=25 aprile 2024}}</ref>. La biblioteca di [[Graceland (Memphis)|Graceland]] contiene numerosi libri che trattano temi religiosi e lui stesso era un assiduo lettore della [[Bibbia]].<ref>{{Cita web|url=https://it.aleteia.org/2017/10/18/miracle-of-the-rosary-elvis-presley/|titolo=Il brano sul miracolo del Rosaio scritto da protestanti e cantato da Elvis|sito=Aleteia.org - Italiano|data=18 ottobre 2017|lingua=it|accesso=25 aprile 2024}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.timesofisrael.com/depth-of-elviss-christian-faith-explored-in-upcoming-book/#:~:text=Billy%20Stanley%20said%20the%20King,probably%20about%2015%20seconds%20long.”|titolo=Elvis e la fede}}</ref> La religione influenzò in parte anche la [[Discografia di Elvis Presley|sua discografia]] che contiene numerosi album e singoli di genere [[gospel]] e [[spiritual]].<ref>{{Cita web|url=https://it.aleteia.org/2017/08/17/elvis-quarantanni-dopo/|titolo=Elvis quarant’anni dopo: tra vanagloria e fede|sito=Aleteia.org - Italiano|data=17 agosto 2017|lingua=it|accesso=25 aprile 2024}}</ref>
Egli si esibì di fronte ad un folto pubblico cantando, dialogando e intrattenendo gli astanti per per più di un'ora, senza manifestare il minimo cedimento, e sfoggiando una forma fisica e vocale impeccabile: <ref name=autogenerato2>[http://www.hitparadeitalia.it/icharts/articoli/ic1972_4i.htm Hit Parade Italia - Living In The Past: classifiche internazionali - Inverno 1972/1973<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>dal concerto venne successivamente ricavato l' album doppio ''[[Aloha From Hawaii: Via Satellite]]''.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 141, 142</ref>
In quel frangente inoltre la [[RCA]] si attivò anche allo scopo di caratterizzare in modo particolare l' album che era in procinto di immettere sul mercato, che doveva essere realizzato riversando le registrazioni effettuate durante l'esibizione del cantante sul vinile. Per raggiungere tale risultato lo mise in produzione sfruttando i principi di una branca della scienza acustica definita [[quadrifonia]], e in effetti l' ''[[Aloha From Hawaii: Via Satellite]]'' fu anche primo album ad essere stato prodotto col contributo di tale innovativa [[tecnologia]] che poté celermente fregiarsi della qualifica di ''million seller'', grazie all'ottimo responso commerciale che ottenne all'epoca.
 
Politicamente Elvis si schierò con il [[Partito Repubblicano (Stati Uniti d'America)|repubblicano]] [[Richard Nixon]], tanto da volerlo incontrare nel dicembre del [[1970]]<ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.theguardian.com/music/2021/sep/20/elvis-the-spy-was-the-king-really-spying-on-john-lennon-for-richard-nixon|titolo=Elvis the spy: was the King really spying on John Lennon for Richard Nixon?|pubblicazione=The Guardian|data=20 settembre 2021|accesso=25 aprile 2024}}</ref>. I due ebbero un lungo colloquio nel quale Elvis espose al presidente il problema della diffusione della droga tra i giovani; Elvis si dimostrò inoltre preoccupato per l'effetto che le opinioni [[Antiamericanismo|anti-americane]] dei [[The Beatles|Beatles]] avrebbero potuto avere sulle giovani generazioni statunitensi. Egli espose inoltre le sue preoccupazioni per la diffusione del [[Hippy|movimento hippy]] e per la possibile espansione del [[comunismo]].<ref>{{Cita web|url=https://www.lastampa.it/esteri/2013/08/17/news/quando-elvis-chiese-a-nixon-1.36063665/|titolo=Quando Elvis chiese a Nixon:|sito=La Stampa|data=17 agosto 2013|lingua=it|accesso=25 aprile 2024}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://faroutmagazine.co.uk/why-elvis-presley-called-the-beatles-anti-american/|titolo=Why Elvis Presley called The Beatles "anti-American"|sito=faroutmagazine.co.uk|data=11 marzo 2022|lingua=en|accesso=25 aprile 2024}}</ref>
Malgrado le insistenti voci di possibili ''tour'' esteri, il cantante non si esibì mai al di fuori dai confini degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] o del [[Canada]], e di conseguenza furono sempre migliaia gli appassionati che da tutto il mondo si recarono oltreoceano allo scopo di poter assistere di persona ad una sua esibizione.
 
=== Filantropia ===
====L' incontro con Richard Nixon====
Sussistono testimonianze del fatto che il cantante, a partire dai primi anni sessanta, consolidata la ricchezza, avesse iniziato a collaborare con una serie di organizzazioni che si occupavano di raccogliere fondi per devolverli successivamente a scopo benefico, effettuando una lunga serie di donazioni in denaro, peraltro di rilevante entità, alle stesse, e che mantenne tale consuetudine sino alla fine dei suoi giorni.<ref>{{cita|Rodogna|p. 127}}.</ref>
 
Il concerto ''Aloha from Hawaii Via Satellite'' (1973) venne ideato come evento di beneficenza per raccogliere proventi destinati a un'associazione benefica denominata “Kui Lee Cancer Benefit”. La raccolta fondi aveva già preso il via nel giugno del 1972, in memoria del compositore hawaiano Kui Lee, che era deceduto a causa di un [[Neoplasia|cancro]] qualche anno addietro, il 3 dicembre del 1966, all'età di 34 anni. Fautore di tale iniziativa era stato il giornalista Eddie Sherman, che collaborava con una testata giornalistica locale denominata ''Honolulu Advertiser''.
Verso la fine del [[1970]] egli si attivò allo scopo di ottenere un colloquio con l' allora presidente degli [[Stati Uniti]] [[Richard Nixon]]. La richiesta che il cantante avanzò venne accolta, ed il [[21 dicembre]] dello stesso anno egli si recò alla [[Casa Bianca]], in visita al presidente, e in concomitanza con l' avvenimento vennero scattate numerose foto, che lo ritraggono mentre dialoga con lui nel celebre [[Studio Ovale]]. La [[Biblioteca presidenziale]] ''Nixon Library & Birthplace'', con sede a Yorba Linda in [[California]], vende queste foto con la didascalia «The President & The King»: inoltre egli, che da sempre subiva il fascino delle armi e delle uniformi, proprio allora riuscì a coronare un sogno inseguito da tempo, poiché con l' approvazione e il beneplacito del presidente [[Nixon]], il cantante venne nominato a tutti gli effetti un agente dell F.B.I., sezione narcotici.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 456, 457, 458</ref>
 
====Le stravaganze==Stile musicale ==
Gli storici musicali considerano Elvis una figura centrale nello sviluppo del [[rockabilly]]. Craig Morrison riportò che tale stilistica "si cristallizzò in uno stile ben definito nel 1954, quando uscì la prima pubblicazione di Elvis per la Sun".<ref>Morrison 1996, p. x.</ref> Paul Friedlander ritenne che il rockabilly sia "essenzialmente (...) una creazione di Elvis Presley" che presenta gli elementi propri del genere quali "lo stile vocale rude, emotivo e confuso, l'enfasi sul ''feeling'' ritmico del [[blues]] con accompagnamento per archi e la chitarra ritmica strimpellata del [[Country (genere musicale)|country]]".<ref name=MO>Friedlander 1996, p. 45</ref> In ''That's All Right'', il primo disco dell'Elvis trio, l'assolo di chitarra di Scotty Moore venne definito "un microcosmo in cui convergono il country giocato sulle tecniche ''slide'', ''[[Fingerstyle|fingerpicking]]'' e ''double-stop'' di [[Merle Travis]] più gli strumenti a corda distorti del blues».<ref name=MO/> Katherine Charlton concordò nel ritenere che Presley fosse l'ideatore del rockabilly.<ref>Charlton 2006</ref> Per contro, [[Carl Perkins]] disse che "(Sam) Phillips, Elvis e io non abbiamo creato il rockabilly";<ref>Jancik 1998, p. 16.</ref> secondo Michael Campbell, la prima grande canzone rockabilly venne registrata da [[Bill Haley]].<ref>Campbell 2009, p. 161.</ref> Dal punto di vista di Moore, "esisteva già da tempo. Carl Perkins stava facendo fondamentalmente la stessa cosa dalle parti di [[Jackson (Tennessee)|Jackson]]. So per certo che [[Jerry Lee Lewis]] suonava quel tipo di musica sin da quando aveva dieci anni."<ref>Guralnick 1989, p. 104.</ref>[[File:Elvis Presley Jailhouse Rock.jpg|thumb|upright=0.7|Elvis in una foto promozionale per il film ''[[Il delinquente del rock and roll]]'' (''Jailhouse Rock'', 1957)|alt=|sinistra]]Mentre registrava per la RCA Victor, Presley si allontanò dal rockabilly per abbracciare uno stile rock and roll più aggressivo<ref>Jorgensen 1998, p. 39.</ref> accompagnato da cori e che fa più affidamento sul suono della chitarra.<ref>Gillett 2000, p. 113.</ref> Sebbene Elvis fosse solito rivisitare in chiave rockabilly e rock and roll tutte le sue fonti d'ispirazione, durante la sua prima parte di carriera, registrò canzoni di altri generi come confermano la sua cover di ''[[Blue Moon (Elvis Presley)|Blue Moon]]'', registrata quando era ancora scritturato alla Sun, il country di ''How's the World Treating You?'', comparsa sul suo secondo LP, edito dalla RCA Victor e il blues di ''Santa Claus Is Back in Town''. Nel 1957 pubblicò ''[[Peace in the Valley (EP)|Peace in the Valley]]'', primo suo disco gospel, un genere in cui si cimenterà anche in seguito.
 
A partire dal 1960, quando tornò dal servizio militare, Elvis ammorbidì il suo stile rock and roll, come conferma, ad esempio, il suo primo successo dei sessanta ''Stuck on You''. La musica della nuova fase venne definita dagli addetti delle pubblicità della RCA Victor "lieve ritmo rock"; il discografo Ernst Jorgensen lo chiamò "pop ottimista".<ref>Jorgensen 1998, p. 123.</ref> ''[[She's Not You]]'' (1962) "integra completamente la musica dei [[The Jordanaires|Jordanaires]], è praticamente [[doo-wop]]".<ref>Marsh 1982, p. 145.</ref> Il blues/R&B moderno di ''Elvis Is Back!'' fu sostanzialmente abbandonato per sei anni fino al biennio 1966-67, anni in cui vennero pubblicati"''Down in the Alley'' e ''Hi-Heel Sneakers''.<ref>Jorgensen 1998, pp. 213, 237.</ref> La produzione di Presley durante la maggior parte degli anni sessanta enfatizzò la musica pop, spesso sotto forma di ballate come ''[[Are You Lonesome Tonight?]]'' del 1960. ''[[It's Now or Never]]'', che si basa su ''[['O sole mio|O' sole mio]]'', è un brano pop di influenza classica che termina con una "potente cadenza operistica".<ref>Guralnick 1999, p. 65.</ref> Tuttavia, a causa della loro enfasi drammatica, questi due brani si differenziano dal repertorio più leggero che Presley registrava in quel periodo per le sue colonne sonore.<ref>Jorgensen 1998, pp. 142–143.</ref>
A partire dai primi [[anni settanta]], egli adottò uno stile di vita sempre più sregolato e stravagante. Da allora in poi, cominciò ad indossare capi di abbigliamento sempre più vistosi ed eccentrici e a fare sfoggio, ogni qualvolta gliene si presentava l' occasione, di atteggiamenti, come si suol dire, "regali", da vero e proprio "[[monarca]]". Venne allora soprannominato "the King (il Re)", e per i suoi [[fans]] più accaniti, tale rimase sino alla fine dei suoi giorni.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 450, 451, 452</ref>
 
Durante il ''Comeback Special'', andato in onda nel 1968, Presley eseguì molte delle sue ballate alternandole con momenti di più aggressivo rock and roll, uno stile su cui tornerà nuovamente negli anni a venire.<ref>Jorgensen 1998, p. 343.</ref> Di questo periodo è la pubblicazione di ''[[Burning Love]]'', un brano che ricalca il rock and roll delle origini distinguendosi pertanto dalle più melodiche e lente canzoni di questa fase della sua carriera. Durante i suoi ultimi anni di vita, Presley rielaborò delle canzoni pop e country, ma in permutazioni notevolmente diverse. La sua gamma stilistica iniziò ora ad abbracciare un rock al passo con i tempi che cita i generi soul e funk, come confermano l'album ''[[From Elvis in Memphis]]'' e il brano ''[[Suspicious Minds]]''. Elvis divenne una celebrità del country durante la metà degli anni settanta, epoca in cui molti dei suoi singoli venivano trasmessi dalle emittenti dedicate al genere.<ref>Ponce de Leon 2007, p. 199.</ref>
Il cantante inoltre si produceva spesse volte in spese folli, acquistando con un ritmo forsennato quantitativi enormi di monili e gioielli costosissimi, auto di lusso, a volte fatte personalizzare apposta per lui allo scopo di soddisfare i suoi gusti tendenti al [[kitsch]] da esosi carrozzieri. Di tali acquisti egli poi si sbarazzava successivamente, magari regalandoli alle fidanzate del momento, o a conoscenti, o ai membri del suo [[entourage]], o talvolta addirittura a sconosciuti, e tale comportamento dissennato finiva inevitabilmente per mettere a volte in crisi le sue pur cospicue finanze.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 126</ref>
 
== Discografia ==
Nel corso del [[1975]] il cantante acquistò addirittura due aerei. Il primo era un piccolo quadrigetto [[Lockheed JetStar]], usato sino ad allora per l' esecuzione di voli [[charter]], che battezzò "Hound Dog II°". Il secondo era addirittura un jet quadrimotore [[Convair 880]], un aereo civile di medie dimensioni solitamente adibito al trasporto di passeggeri, che era stato recentemente dismesso dalla compagnia [[Delta Air Lines]], che egli aveva acquistato con l'intenzione di farlo diventare il suo "aereo personale", spendendo la somma di 250,000 dollari. Dopo una costosissima ristrutturazione degli interni di cui l' aereomobile fu fatto oggetto, portata a termine allo scopo di renderlo conforme ai suoi gusti, la cifra spesa raggiunse e superò i 600,000 dollari. L'aereomobile fu immediatamente battezzato "Lisa Marie", in onore della figlia del cantante, e ovviamente utilizzato in seguito dallo stesso e dal suo [[entourage]] per raggiungere celermente le più disparate località dell'America.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 515, 516, 517</ref>
{{vedi anche|Discografia di Elvis Presley}}
=== Album in studio ===
* 1956 - ''[[Elvis Presley (album)|Elvis Presley]]''
* 1956 - ''[[Elvis (1956)|Elvis]]''
* [[1957]] - [[Loving You (Elvis Presley)|''Loving You'']]
* 1957 - ''[[Elvis' Christmas Album]]''
* 1958 - [[King Creole (album)|''King Creole'']]
* 1960 - ''[[Elvis Is Back!]]''
* 1960 - ''[[G.I. Blues]]''
* 1960 - ''[[His Hand in Mine]]''
* 1961 - ''[[Something for Everybody]]''
* 1961 - [[Blue Hawaii (Elvis Presley)|''Blue Hawaii'']]
* 1962 - ''[[Pot Luck with Elvis]]''
* 1962 - [[Girls! Girls! Girls! (album Elvis Presley)|''Girls! Girls! Girls!'']]
* 1963 - [[It Happened at the World's Fair (album)|''It Happened at the World's Fair'']]
* 1963 - ''[[Fun in Acapulco]]''
* 1964 - ''[[Kissin' Cousins]]''
* 1964 - [[Roustabout (album)|''Roustabout'']]
* 1965 - ''[[Girl Happy]]''
* 1965 - ''[[Elvis for Everyone!]]''
* 1965 - [[Harum Scarum (album)|''Harum Scarum'']]
* 1966 - [[Frankie and Johnny (album)|''Frankie and Johnny'']]
* 1966 - ''[[Paradise, Hawaiian Style]]''
* 1966 - ''[[Spinout]]''
* 1967 - ''[[How Great Thou Art (Elvis Presley)|How Great Thou Art]]''
* 1967 - [[Double Trouble (Elvis Presley)|''Double Trouble'']]
* 1967 - ''[[Clambake]]''
* 1968 - [[Speedway (album)|''Speedway'']]
* 1968 - [[Elvis (NBC-TV Special)|''Elvis'']]
* 1969 - ''[[From Elvis in Memphis]]''
* 1969 - ''[[From Memphis to Vegas/From Vegas to Memphis]]''
* 1970 - [[That's the Way It Is (Elvis Presley)|''That's the Way It Is'']]
* 1971 - ''[[Elvis Country (I'm 10,000 Years Old)]]''
* 1971 - ''[[Love Letters from Elvis]]''
* 1971 - ''[[Elvis Sings the Wonderful World of Christmas]]''
* 1972 - ''[[Elvis Now]]''
* 1972 - ''[[He Touched Me]]''
* 1973 - ''[[Elvis (1973)|Elvis]]'' (''The Fool Album'')
* 1973 - ''[[Raised on Rock/For Ol' Times Sake]]''
* 1974 - ''[[Good Times (Elvis Presley)|Good Times]]''
* 1975 - ''[[Promised Land (album Elvis Presley)|Promised Land]]''
* 1975 - ''[[Today (Elvis Presley)|Today]]''
* 1976 - ''[[From Elvis Presley Boulevard, Memphis, Tennessee]]''
* 1977 - ''[[Moody Blue]]''
 
== I collaboratori ==
Un' altra costosa passione che il cantante nutrì per tutto il corso della sua esistenza, fu quella per le [[armi]] in genere, e in particolar modo quelle da utilizzare per la difesa personale, quali [[pistole]] e [[fucili]] della più varia e diversificata foggia, tanto che col passare del tempo egli arrivò a possederne una collezione molto numerosa e di tutto rispetto.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 514</ref>
 
=== I collaboratori del cantante negli anni cinquanta ===
Si narra anche di una sorta di ambizioso progetto cinematografico al quale all' epoca egli avrebbe partecipato, vale a dire la lavorazione di un documentario sulle [[arti marziali]], per le quali nutriva una grande passione, e nel quale egli avrebbe ricoperto il ruolo di protagonista. Tale progetto poi, a causa del verificarsi di una serie di circostanze sfavorevoli e dei problemi di salute che cominciarono ad affliggere il cantante, dovuti principalmente alla sua condotta di vita, venne poi accantonato, e non se ne fece più nulla.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 515, 516, 517</ref>
Il cantante nel corso degli anni cinquanta, oltre che della collaborazione di quelli che possono essere considerati i membri "storici" della sua [[Gruppo musicale|band]], e dei suoi coristi ufficiali, si avvalse del contributo di una notevole schiera di musicisti, fra i quali si possono ricordare i [[Pianista|pianisti]] Marvin Hughes, Frederick Earl "Shorty" Long, [[Floyd Cramer]], [[Dudley Brooks]], i [[Chitarrista|chitarristi]] Vito Mumolo, [[Chet Atkins]], Luther "Red" Roundtree, Tiny Timbrell, i [[Trombettista|trombettisti]] Teddy Buckner e [[Warren Smith]], il [[Sassofono|sassofonista]] Justin Gordon, i [[Batterista|batteristi]] Johnny Bernero e [[Richard Connell]], il [[Clarinetto|clarinettista]] Mahlon Klark, il [[polistrumentista]] Ray Siegel, i coristi [[gospel]] Ben Speer e Brook Speer, il Ken Darby Trio (Rad Robinson, Jon Dodson e Charles Prescott), il [[bassista]] Myer Rubin, i [[Trombone|trombonisti]] Elmer Schneider e [[Warren Smith]], gli [[Armonicista|armonicisti]] [[Dominic Frontiere]] e Carl Fortina. Questi artisti collaborarono con il cantante sia durante la lavorazione dei brani dai quali furono tratti i singoli e gli album pubblicati nel corso del decennio, sia durante la lavorazione delle colonne sonore delle pellicole alle quali egli partecipò nello stesso periodo.<ref>{{cita|Sony Music|pp. 3-11}}.</ref>
 
=== I collaboratori del cantante negli anni sessanta ===
====La produzione discografica del periodo====
Negli anni sessanta Elvis, oltre che del supporto dei suoi collaboratori abituali, si avvalse della collaborazione di [[musicista|musicisti]] fra i quali si possono ricordare i [[pianista|pianisti]] [[Floyd Cramer]] e Aurhus Robbins, i [[chitarrista|chitarristi]] Hank Garland, Grady Martin, Harold Dradley, Ray Edenton, Pete Drake (specialista della steel guitar) e Charlie Hodge (quest'ultimo membro anche della Memphis Mafia), i sassofonisti Justin Gordon e Boots Randoph, il bassista Bob Moore, il percussionista Buddy Harman, i coristi appartenenti al gruppo vocale Anita Kerr Singers, la corista Millie Kirkham e il violinista Tommy Jackson. Questi musicisti collaborarono con il cantante sia durante la lavorazione dei brani dai quali furono tratti i singoli e gli album pubblicati nel corso del decennio, sia durante la lavorazione delle colonne sonore delle pellicole alle quali egli partecipò nello stesso periodo.<ref>{{cita|Sony Music|p. 16}}.</ref>
 
=== I collaboratori del cantante negli anni settanta ===
La produzione discografica complessiva fu enorme e molto diversificata per tutto il corso del decennio, poiché a fianco di una serie di album pubblicati sull'etichetta economica [[RCA Camden]], sottomarca della [[Radio Corporation of America|RCA]], che erano sostanzialmente antologie di brani che costituivano le [[colonna sonora|colonne sonore]] dei [[film]] degli [[Anni 1960|anni sessanta]], furono pubblicati numerosi album con materiale inciso in studio, alcuni molto validi artisticamente.
Il cantante nel corso dello svolgimento degli anni settanta, si avvalse del fondamentale contributo di un notevole numero di musicisti, fra i quali si possono ricordare i pianisti Glen D. Hardin e Tony Brown, i chitarristi James Burton, John Wilkinson, Charlie Hodge (quest'ultimo, membro della "Memphis mafia", svolse spesso anche la funzione di corista), Chip Young, Bill Sandford, il percussionista Farrell Morris, il polistrumentista Dennis Lind, le coriste gospel Wendellyn Suits, Dolores Edgin e Hurshel Wiginton, i bassisti Jerry Sheff e Norbert Putnam, il batterista Ronnie Tutt, i tastieristi David Briggs, Bobby Emmons e Shane Keister. Questi musicisti, che già da tempo si erano costruiti un'ottima reputazione nell'ambito musicale dell'epoca, collaborarono con il cantante sia durante la lavorazione dei brani dai quali furono tratti i singoli e gli album pubblicati nel corso del decennio, sia durante lo svolgimento delle esibizioni dal vivo.<ref>{{cita|Sony Music|pp. 18-26}}.</ref>
 
[[File:Elvis mugshot2.jpg|miniatura|Elvis nel 1970]]
Fra questi si possono ricordare ''[[Elvis Country (I'm 10,000 Years Old)]]'', un [[concept album]] di musica [[country]], e ''[[Elvis Sings the Wonderful World of Christmas]]'', commercializzati entrambi nel [[1971]], quindi ''[[He Touched Me]]'', commercializzato nel [[1972]], nonché svariate raccolte di brani di carattere natalizio e [[gospel]], commercializzate sempre nello stesso periodo. Degni di nota anche album quali ''[[Aloha from Hawaii Via Satellite]]'', commercializzato nel [[1973]], ''[[Promised Land (album Elvis Presley)|Promised Land]]'' e ''[[Today (album)|Today]]'', entrambi commercializzati nel [[1975]].
Durante tutto lo svolgersi di quel lungo periodo, il cantante si avvalse poi della fondamentale collaborazione di [[Cissy Houston]], nota ai più per il fatto di essere la madre della celebre [[Whitney Houston]], popolarissima negli anni ottanta e deceduta l'11 febbraio 2012.<ref>{{cita|Goldman|pp. 432-433, 437}}.</ref> Qualche anno prima, nel 1963, Cissy Houston aveva fondato un gruppo vocale tutto al femminile, battezzato con il nome di [[The Sweet Inspirations]] (''Le Dolci Ispirazioni''), delle quali in quell'epoca aveva fatto parte anche [[Dionne Warwick]], e che aveva in precedenza già collaborato con artisti quali [[Aretha Franklin]], [[Wilson Pickett]], [[Lou Rawls]], [[Otis Redding]], [[The Drifters]], [[Dusty Springfield]], [[Jimi Hendrix]] e [[Van Morrison]].
 
Il cantante si avvalse inoltre in un primo tempo della collaborazione di un quartetto vocale denominato The Imperial Quartet, e successivamente, a partire dal 1971, della collaborazione di un altro analogo quartetto, quello denominato The Stamps, capitanato da J. D. Sumner. Tale gruppo, sia pure con alcuni cambi di formazione, continuò a collaborare con il cantante sino al suo decesso, fungendo da supporto vocale nel corso delle sue esibizioni per tutto il corso degli anni settanta.<ref>{{cita|Sony Music|p. 19}}.</ref> Merita poi una menzione particolare anche Kathy Westmoreland, una corista, la cui carriera artistica era iniziata circa dieci anni prima e che aveva già collaborato in passato con artisti quali Bobby Darin e Ray Conniff. Nell'agosto del 1970 venne scritturata come voce soprano nell'organico dei cori che accompagnavano le interpretazioni del cantante, sia dal vivo sia in studio, e anche lei continuò a collaborare con lui sino alla morte.<ref name="autogenerato5" />
Numerose furono anche le antologie pubblicate realizzando delle raccolte di materiale inciso nei decenni precedenti, mente brani che in quel periodo ottennero maggior successo di classifica in qualità di singoli, furono, in ordine cronologico ''[[Kentucky Rain]]'' e ''[[The Wonder of You]]'', commercializzati entrambi nel [[1970]], ''[[There Goes My Everything]]'', commercializzato nel ([[1971]]), ''[[Burning Love]]'', commercializzato nel [[1972]], ''[[Steamroller Blues]]'',commercializzato nel [[1973]], ''[[Promised Land (singolo)|Promised Land]]'', commercializzato nel [[1974]], ''[[My Boy (singolo Richard Harris)|My Boy]]'', commercializzato nel ([1975]], ''[[T-R-O-U-B-L-E]]'', commercializzati entrambi nel [[1975]], e ''[[Moody Blue (singolo)|Moody Blue]]'', commercializzato nel ([[1977]]), che fu anche l' ultimo singolo pubblicato dal cantante prima del suo decesso.
 
== La Memphis Mafia ==
====I documentari sulla carriera====
{{vedi anche|Memphis Mafia}}
Alcune delle persone più vicine a Elvis appartenevano a quella controversa cerchia soprannominata "[[Memphis Mafia]]", i cui membri erano definiti affettuosamente "The Guys" (I ragazzi) dal cantante, e che cercavano di esaudire ogni suo desiderio; in alcune occasioni, Elvis affittava al completo un enorme locale, un grande teatro o un intero [[Luna park]], per poterci poi trascorrere una serata esclusiva.
 
Sebbene ritenuta responsabile di aver difeso il cantante da una qualsiasi influenza che essa reputasse indesiderabile (un suo membro, Marty Lacker, dichiarerà, in difesa della stessa, «Presley era l'artefice del suo destino, era lui il capo [...] Se non fossimo stati in giro, sarebbe morto molto tempo prima».<ref>Connelly, 2008, p. 148</ref>), la Memphis Mafia venne altresì accusata di aver impedito all'artista di intrattenere rapporti sani e costruttivi con il mondo esterno.<ref>{{cita|Goldman|pp. 10-14}}.</ref>
A partire dall fine degli [[anni 60]] Elvis troncò ogni forma di collaborazione con [[Hollywood]], e le uniche testimonianze ufficiali della sua attività concertistica basata su sue immagini risalenti agli [[anni 70]] furono due documentari; Il primo venne intitolato ''[[Elvis Presley Show|Elvis, That's The Way It Is]] (Elvis, questa e la vita per lui)'', e venne realizzato nel [[1970]], ed il secondo venne intitolato ''[[Elvis On Tour]] (Elvis in Tour)'', e venne realizzato circa due anni dopo, nel [[1972]]: pur con qualche limite e qualche ingenuità, questi [[documentari]] forniscono comunque uno testimonianza abbastanza fedele del tipo di vita condotta per tutto il corso di quegli anni dal cantante.<ref>Elvis Presley Story, Antonio Lodetti, Danny Dickson, 1988, pag. 22 </ref>
 
== Le accuse di razzismo ==
Tali [[documentari]] poi pongono anche involontariamente l' accento su tutta quella strana forma di [[folklore]], che per tutto lo svolgimento della sua lunga carriera caratterizzò, a volte in modo grottesco, il rapporto che il cantante intrattenne con i suoi [[fan]] più irriducibili, fornendone una dettagliata e particolareggiata panoramica, oltre che ovviamente essere una minuziosa e puntuale carrellata di testimonianze visive dell' intensa attività concertistica in cui egli si produceva, esibendosi senza sosta sui palcoscenici di tutta l' [[America]].
[[File:BillyWard n Elvis Presley circa 1955.jpg|thumb|upright=1.4|Billy Ward, cantante R&B e leader dei "Billy Ward and his Dominoes" con Elvis in un'istantanea scattata nel 1955]]
Quando Dewey Phillips mandò in onda per la prima volta ''[[That's All Right, Mama]]'' su Radio Memphis, molti ascoltatori telefonarono alla radio per avere informazioni sul cantante, dando per scontato che fosse nero.<ref>{{cita|Guralnick|pp. 100-101}}.</ref> Degno di nota il fatto che sin dagli albori della sua carriera, il cantante espresse sempre rispetto per gli afro-americani e disprezzo per le norme tipiche della [[segregazione razziale]].
 
Intervistato nel 1956 sulle circostanze nelle quali era nato il suo interesse per il mondo musicale, ricordò come nella sua infanzia avesse ascoltato con interesse la musica proposta dal bluesman [[Arthur Crudup]] (autore di ''That's All Right (Mama)''), e come essa lo avesse ispirato a intraprendere la successiva carriera musicale.<ref name="Guralnick">{{cita|Guralnick|}}.</ref> Il ''The Memphis World'', un giornale afroamericano, riferì come il cantante, "il fenomeno Rock 'n' Roll, avesse infranto le leggi della segregazione razziale a Memphis, frequentando il parco divertimenti locale che era solitamente frequentato dalla gente nera".<ref name="Guralnick" /> Tali dichiarazioni portarono il cantante a essere generalmente ben accolto nella comunità nera durante gli albori della sua celebrità.
== Il declino ==
 
Viceversa, molti adulti bianchi lo considerarono alla stregua di un depravato, a causa delle movenze delle sue esibizioni, ritenute oscene, che egli proprio dalla gente nera aveva mutuato. Nonostante il parere ampiamente positivo che la gente nera aveva del cantante, intorno alla metà del 1957 si diffuse la voce che egli, intervistato da un giornalista, si fosse a un certo punto così espresso: ''«L'unica cosa che i negri possono fare per me, è comprare i miei dischi e lustrarmi le scarpe»''.<ref>{{cita|Simpson|p. 32}}.</ref>
==== Il palesarsi di problemi fisici e nella vita privata ====
 
Un giornalista del settimanale americano ''[[Jet (periodico)|Jet]]'', Louie Robinson, cercò di indagare sulla veridicità della notizia. Sul set del film ''[[Il delinquente del rock and roll]]'', luogo dove il cantante gli concesse un'intervista, Elvis negò categoricamente di avere mai detto una frase del genere e affermò di non essere in alcun modo un [[Razzismo|razzista]]. Durante lo svolgimento della sua indagine, il giornalista non raccolse alcuna prova del fatto che la frase fosse stata mai effettivamente pronunciata.<ref name="Guralnick" /><ref>Pilgrim, 2006</ref>
All' inizio degli [[anni settanta]], il cantante cominciò a soffrire di una grave forma di [[glaucoma]] secondario, una pericolosa malattia agli occhi, e di tale problema soffrì sino alla fine dei suoi giorni. La continua esposizione alle forti luci di scena, inevitabile durante lo svolgimento dell' attività concertistica, col passare del tempo peggiorò la [[patologia]] da cui era afflitto. Successivamente i lunghi e ripetuti periodi di lontananza dalla dimora coniugale, i suoi sempre più frequenti occasionali rapporti con altre donne, la sua precaria salute (il cantante aveva aumentato considerevolmente l'uso di psico-farmaci dal suo ritorno alle esibizioni dal vivo nel [[1969]], e ciò inevitabilmente finì per riflettersi sul suo carattere...) spinsero poi la moglie [[Priscilla Presley|Priscilla]], che non lo seguiva durante lo svolgimento dei suoi interminabili [[tour]], e che nel frattempo aveva imbastito una relazione sentimentale con un altro uomo, a chiedere la separazione da lui, nel [[febbraio]] del [[1972]], cosa che ottenne.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 124</ref>
 
La tesi secondo la quale il cantante si fosse pesantemente ispirato alla musica della gente nera per edulcorarla e renderla più appetibile alle orecchie dei bianchi per ricavarne profitto, trova numerosi proseliti.<ref name="Myrie, 2009, pp. 123–24">Myrie, 2009, pp. 123–24</ref> In particolare il musicista afroamericano [[Jackie Wilson]] si è preoccupato di smentire questa teoria, affermando: ''«Un sacco di persone hanno accusato Elvis di rubare la musica dei neri, quando in realtà, quasi ogni artista solista nero ha copiato i suoi modi di fare!»''.<ref>Masley, 2002</ref> Nella sua carriera, Elvis non disconobbe mai l'enorme debito di carattere musicale che aveva contratto nei confronti dei musicisti neri.
==== L' abuso di farmaci ====
 
== Le persecuzioni attuate dalle associazioni religiose ==
Col passare degli anni il cantante, allo scopo di sostenersi e reggere meglio il ritmo della sua stressante attività concertistica incrementò paurosamente il consumo di [[stimolante|stimolanti]], [[barbiturico|barbiturici]], [[tranquillante|tranquillanti]] e [[anfetamina|anfetamine]], che diventarono suoi compagni abituali di tutte le ore del giorno e della notte. Il letale mix di farmaci che era solito assumere sempre con maggior frequenza e in quantità sempre più rilevanti, finì per incidere in modo pesantemente negativo sulla sua [[salute]], e la cosa ovviamente non fu senza conseguenze. I ricoveri in ospedale diventarono allora frequenti e inoltre a quella che sembrava la continua crescita di uno stato ipocondriaco, si aggiungevano poi le nefaste conseguenze di una [[alimentazione (nutrizione)|alimentazione]] eccessiva e disordinata, che portarono il cantante a ingrassare vistosamente e a sottoporsi poi, nel tentativo di recuperare un minimo di forma fisica, a spossanti diete dimagranti a base di medicinali.
L'artista veniva giudicato scandaloso e osceno per l'aggressività della sua musica e le movenze sensuali che faceva sul palco. Vennero attuate manifestazioni denigratorie contro di lui, improvvisati predicatori si produssero in [[Sermone|sermoni]] "anti-Elvis", diverse associazioni di orientamento cristiano lo definirono un pericolosissimo veicolo di perdizione per la gioventù dell'epoca e i suoi dischi distrutti perché definiti contenitori di musica "[[Demonio|demoniaca]]". Interpellato a proposito delle accanite persecuzioni di cui veniva fatto oggetto dalle suddette associazioni, il cantante all'epoca così si espresse: ''«Io non penso di essere male per la gente. Se avessi pensato di essere un male per la gente, sarei tornato alla guida di un camion...»''.<ref>{{cita|Rodogna|p. 63}}.</ref>
<ref>La nascita del Rock'n'Roll, pag. 73 Ernesto Assante, Enzo Capua, 1981 </ref>
 
== Filmografia ==
==== Il divorzio dalla moglie e il palesarsi di uno stato depressivo ====
=== Attore ===
* ''[[Fratelli rivali]]'' (''Love Me Tender''), regia di [[Robert D. Webb]] (1956)
* ''[[Amami teneramente]]'' (''Loving You''), regia di Hal Kanter (1957)
* ''[[Il delinquente del rock and roll ]]'' (''Jailhouse Rock''), regia di [[Richard Thorpe]] (1957)
* ''[[La via del male (film 1958)|La via del male]]'' (''King Creole''), regia di [[Michael Curtiz]] (1958)
* ''[[Cafè Europa]]'' (''G.I. Blues''), regia di [[Norman Taurog]] (1960)
* ''[[Stella di fuoco]]'' (''Flaming Star''), regia di [[Don Siegel]] (1960)
* ''[[Paese selvaggio (film 1961)|Paese selvaggio]]'' (''Wild in the Country''), regia di [[Philip Dunne]] (1961)
* ''[[Blue Hawaii]]'', regia di Norman Taurog (1961)
* ''[[Lo sceriffo scalzo]]'' (''Follow That Dream''), regia di [[Gordon Douglas]] (1962)
* ''[[Pugno proibito]]'' (''Kid Galahad''), regia di [[Phil Karlson]] (1962)
* ''[[Cento ragazze e un marinaio]]'' (''Girls! Girls! Girls!''), regia di Norman Taurog (1962)
* ''[[Bionde, rosse, brune...]]'' (''It Happened at the World's Fair''), regia di Norman Taurog (1963)
* ''[[L'idolo di Acapulco]]'' (''Fun in Acapulco''), regia di Richard Thorpe (1963)
* ''[[Il monte di Venere]]'' (''Kissin' Cousins''), regia di [[Gene Nelson]] (1964)
* ''[[Viva Las Vegas (film)|Viva Las Vegas]]'', regia di [[George Sidney]] (1964)
* ''[[Il cantante del luna park]]'' (''Roustabout''), regia di [[John Rich (regista)|John Rich]] (1964)
* ''[[Pazzo per le donne]]'' (''Girl Happy''), regia di [[Boris Sagal]] (1965)
* ''[[Per un pugno di donne]]'' (''Tickle Me''), regia di Norman Taurog (1965)
* ''[[Avventura in Oriente]]'' (''Harum Scarum'' o ''Harem Holiday''), regia di Gene Nelson (1965)
* ''[[Frankie e Johnny]]'' (''Frankie and Johnny''), regia di [[Frederick de Cordova]] (1966)
* ''[[Paradiso hawaiano]]'' (''Paradise, Hawaiian Style''), regia di [[Michael D. Moore]] (1966)
* ''[[Voglio sposarle tutte]]'' (''Spinout''), regia di Norman Taurog (1966)
* ''[[3 "fusti", 2 "bambole" e... 1 "tesoro"]]'' (''Easy Come, Easy Go''), regia di [[John Rich (regista)|John Rich]] (1967)
* ''[[Fermi tutti, cominciamo daccapo!]]'' (''Double Trouble''), regia di Norman Taurog (1967)
* ''[[Miliardario... ma bagnino]]'' (''Clambake''), regia di Arthur H. Nadel (1967)
* ''[[Stay Away, Joe]]'', regia di Peter Tewksbury (1968)
* ''[[A tutto gas (film 1968)|A tutto gas]]'' (''Speedway''), regia di Norman Taurog (1968)
* ''[[Live a Little, Love a Little]]'', regia di Norman Taurog (1968)
* ''[[Un uomo chiamato Charro]]'' (''Charro''), regia di [[Charles Marquis Warren]] (1969)
* ''[[Guai con le ragazze]]'' (''The Trouble with Girls''), regia di Peter Tewksbury (1969)
* ''[[Change of Habit]]'', regia di [[William A. Graham]] (1969)
 
== Film e documentari su Elvis Presley ==
Il [[9 ottobre]] del [[1973]], a Santa Monica venne quindi sancito ufficialmente il [[divorzio]] tra la moglie Priscilla ed il cantante, e, sebbene nonostante la fine del loro matrimonio essi abbiano mantenuto successivamente buoni rapporti di amicizia, che perdurarono sino al suo decesso, l' accaduto contribuì al profilarsi in lui di un periodo di acuta [[disturbo depressivo|depressione]]. Risale a quel periodo la pubblicazione di un brano dal quale fu tratto un singolo di carattere fortemente autobiografico, dal titolo [[Always on my mind]] (Sempre nella mia mente), che ottenne un certo successo, e del quale un notissimo gruppo molto in auge negli [[anni ottanta]], i [[Pet Shop Boys]], nel [[1987]] produsse un rifacimento in chiave [[Dance]], che godette a sua volta di un ottimo riscontro di carattere commerciale.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 503, 504, 505</ref>
{{vedi categoria|Film su Elvis Presley}}
* ''[[Elvis, il re del rock]]''
* ''[[This Is Elvis]]''
* ''[[Elvis Meets Nixon]]''
* ''[[Elvis & Nixon]]''
* ''[[Elvis (film 2022)|Elvis]]''
 
=== Documentari di Elvis Presley ===
==== Il deterioramento dei rapporti con i membri del suo seguito ====
* ''[[Elvis Presley Show]]''
* ''[[Elvis on Tour]]''
* ''[[Aloha from Hawaii]]''
* ''[[Elvis in Concert (speciale TV CBS)|Elvis in Concert]]''
* ''[[This Is Elvis]]''
* ''[[Elvis Presley: The Searcher]]''
 
=== Telefilm su Elvis Presley ===
Lo stato depressivo di cui il cantante già soffriva venne aggravato in seguito anche a causa della commercializzazione di una biografia dissacrante e diffamatoria nei suoi confronti, dal titolo ''[[Elvis, What's Happened?]]'' (''Elvis, cosa ti è successo?''), scritta e fatta successivamente pubblicare da alcuni ex membri del suo seguito, Red West, Sonny West, e Dave Hebler, che per quasi un ventennio erano stati i "membri storici" della cosiddetta "Memphis Mafia", che per motivi di natura prettamente economica erano entrati già da tempo in conflitto con lui, e a causa di ciò lo avevano abbandonato, dopo un sodalizio durato decenni.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 201, 202, </ref>
* ''[[Elvis (miniserie televisiva)|Elvis]]'' - miniserie televisiva
 
== Doppiatori italiani ==
[[File:Graceland.jpg|thumb|Una veduta della dimora di Elvis, ''[[Graceland]]'']]
* [[Pino Locchi]] in ''Amami teneramente'', ''Cento ragazze e un marinaio'', ''Il cantante del luna park'', ''Viva Las Vegas'', ''Bionde, rosse, brune...'', ''Pazzo per le donne'', ''Il delinquente del rock'n roll'', ''L'idolo di Acapulco'', ''Paradiso hawaiano'', ''Stella di fuoco'', ''Tre fusti, due bambole e un tesoro'', ''Blue Hawaii'', ''La via del male'', ''Voglio sposarle tutte'', ''Avventura in Oriente'', ''Il monte di Venere'', ''Fermi tutti, cominciamo daccapo!'', ''Miliardario... ma bagnino'', ''A tutto gas'', ''Café Europa''
* [[Massimo Turci]] in ''Paese selvaggio'', ''Lo sceriffo scalzo'', ''Per un pugno di donne'', ''Frankie e Johnny'', ''Pugno proibito''
* [[Gianfranco Bellini]]<ref>video youtube Be318r0i7KY, minuto 35.50</ref> in ''Fratelli rivali''
* [[Rino Bolognesi]] in ''Un uomo chiamato Charro''
* [[Eugenio Marinelli]] in ''Guai con le ragazze''
 
== Nella cultura di massa ==
[[File:Elvis' tomb.jpg|thumb|250px|La tomba di Presley a ''[[Graceland]]'']]
=== Nel cinema ===
* Nel corso del 1958 Elvis, in una sequenza del film intitolato ''[[La via del male (film 1958)|La via del male]]'' (''King Creole''), interpretò l'unico brano in stile "[[a cappella]]" che abbia cantato nel corso della sua carriera e di cui permanga una traccia fonografica. In seguito il brano venne riarrangiato integrandolo mediante l'apporto dei [[coro (musica)|cori]] eseguiti dai Jordanaires, ma non furono comunque aggiunti accompagnamenti di natura strumentale, e venne incluso nell'album tratto dalla colonna sonora del film stesso. Si intitolava ''[[Steadfast, Loyal, and True]]'' e si trattava di un "inno scolastico".<ref name=autogenerato6 />
* La frase che i vari presentatori pronunciavano con enfasi allo scopo di annunciare la fine delle esibizioni del cantante, ''"Elvis has left the building!''" ("Elvis ha lasciato il palazzo!"), è stata utilizzata per intitolare in lingua originale una pellicola girata negli Stati Uniti nel corso del 2004, e che è stata successivamente commercializzata in Italia con il titolo ''[[Se ti investo mi sposi?]]''.<ref>{{cita web|url=https://www.sentieriselvaggi.it/se-ti-investo-mi-sposi/|titolo=Se ti investo mi sposi?|data=25 agosto 2005|sito=Sentieri selvaggi}}</ref>
* In una scena del film ''[[Forrest Gump]]'' un giovane Elvis, osservando casualmente gli strani e insoliti passi di ballo in cui, a causa della sua menomazione, si produce involontariamente il piccolo Forrest, ne rimane in un primo tempo incuriosito e successivamente ne trae ispirazione per i passi di danza che adotta muovendosi scatenato durante le sue esibizioni in televisione, al "Milton Berle Show", negli anni cinquanta, mentre interpreta il brano ''[[Hound Dog (brano musicale)|Hound Dog]]''.
* Il suo incontro con il [[Presidente degli Stati Uniti d'America]] [[Richard Nixon]], avvenuto il 21 dicembre 1970, viene raccontato nel film del 2016 ''[[Elvis & Nixon]]''. Nel film Presley è interpretato da [[Michael Shannon]].
 
==== GliNella ultimimusica anni ====
* La sua presenza scenica e le movenze con cui accompagnava le sue esibizioni hanno esercitato notevole influenza sulla [[Cultura degli Stati Uniti d'America|cultura statunitense]] e internazionale. In [[Italia]] fu fonte di ispirazione per cantanti quali [[Adriano Celentano]], [[Little Tony]] e [[Bobby Solo]], in [[Francia]] per [[Johnny Hallyday]] e in [[Inghilterra]] per [[Billy Fury]]. La sua figura, nell'[[immaginario collettivo]], ha oltrepassato il confine che divide un [[fenomeno]] prettamente musicale da uno tipico della [[Cultura di massa|cultura pop]], assurgendone a [[icona (società)|icona]]. Dopo la morte, il fenomeno si è ulteriormente intensificato, rendendo Presley un oggetto di [[culto]] per molti [[fan]].<ref>{{cita libro|nome=Lorenzo|cognome=Barberis|curatore=Mirco Delle Cese|titolo=Miti pop - Lavaggio a freddo|anno=2021|editore=Ultra Edizioni|città=Roma|isbn=978-8-89278051-4|pp=42-44}}</ref>
* Nel corso del 1966 Elvis interpretò un brano scritto da [[Bob Dylan]], che in seguito divenne un classico di quest'ultimo, ''[[Tomorrow Is a Long Time]]'': tale pezzo venne successivamente incluso come "bonus song", nella colonna sonora del film interpretato dal cantante, dal titolo ''[[Spinout]]'', e Dylan stesso in seguito dimostrò di apprezzare l'interpretazione del suo brano fornita da quest'ultimo.
* Nel 1963 Elvis registrò il solo e unico brano in [[lingua italiana]], dal titolo ''Santa Lucia'', del quale esiste anche una traccia fonografica, pubblicato per la prima volta nel 33 giri del 1965 ''Elvis for Everyone!''.
* Nel testo della canzone ''[[Calling Elvis]]'' dei [[Dire Straits]] vi sono parecchi riferimenti alla figura di Elvis: il protagonista del brano contatta l'Heartbreak Hotel, l'[[albergo]] nel quale pensa che ci sia ancora Elvis, e gli lascia persino i suoi auguri.
* Nel 1995, sessantesimo compleanno di Presley, [[Luciano Ligabue]] pubblica un album dedicato a lui, intitolato ''[[Buon compleanno Elvis]]'' e che durante il [[Buon compleanno Elvis! Tour|tour]] interpretava con lo stesso completo di Elvis.
* Nel corso del 2008, nell'annuale classifica stilata basandosi sui [[download]] dei singoli più scaricati da [[iTunes]], comparve tra i primi posti della stessa uno dei primi brani incisi da Elvis nei primi anni cinquanta, ''[[Baby Let's Play House]]''.<ref>{{cita testo|url=http://www.musicroom.it/articolo/i-tunes-jovanotti-tra-gli-album-e-singoli-piu-scaricati-del-2008/4455/|titolo=I-Tunes: Jovanotti tra gli album e singoli più scaricati del 2008 | Music Room|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090118151934/http://www.musicroom.it/articolo/i-tunes-jovanotti-tra-gli-album-e-singoli-piu-scaricati-del-2008/4455/ }}</ref>
* La canzone ''[[Ignudi fra i nudisti]]'', interpretata da [[Elio e le Storie Tese]], è sostanzialmente una versione scritta in "reverse" del successo discografico di Elvis Presley ''Suspicious Minds''.
* Nel 2008 il record di "Artista rimasto più settimane alla #1 della Hot 100", sino a quel momento detenuto da Elvis, è stato battuto da [[Mariah Carey]], che lo ha superato anche per il numero di singoli piazzati alla numero 1 della stessa classifica (18 per Maria Carey, contro i 17 per Elvis).<ref>{{cita testo|url=http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=20&ID_articolo=561&ID_sezione=12&sezione=|titolo=Mariah Carey batte Elvis negli hit&nbsp;(e Madonna è soltanto al n.3) - LASTAMPA.it|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090708193749/http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=20&ID_articolo=561&ID_sezione=12&sezione= }}</ref>
 
=== Leggende metropolitane sul decesso ===
Verso la fine del [[1973]] la salute del cantante già compromessa dalla vita stressante che conduceva ormai da tempo, cedette praticamente di schianto. Così lo ricorda Il suo chitarrista [[John Wilkinson]]: ''«Gonfio come un otre, balbettante, un vero rottame... c'era qualcosa che assolutamente non andava nel suo fisico... stava così male che le parole nelle sue canzoni erano totalmente indecifrabili...»''
 
Dopo la sua scomparsa si diffusero fantasiose illazioni che ne mettevano in dubbio la morte per una presunta messa in scena allo scopo di consentirgli una fuga definitiva dall'esistenza troppo logorante.<ref>{{cita testo|url=http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=891572|titolo=Lastampa.It<!-- Titolo generato automaticamente -->|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090708193738/http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=891572 }}</ref><ref>{{cita testo|url=http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1348703|titolo=Lastampa.It<!-- Titolo generato automaticamente -->|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090708193723/http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1348703 }}</ref>
Comunque sia il cantante continuò a prodursi negli anni successivi in una serie incessante di faticose esibizioni dal vivo, girovagando per gli [[Stati Uniti]] con il suo seguito senza mai concedersi una sosta, continuando a mettere a dura prova la resistenza della sua tempra, ma i suoi fan non poterono fare a meno di assistere al suo progressivo declino psicofisico.
<ref>La nascita del Rock'n'Roll, pag. 58 Ernesto Assante, Enzo Capua, 1981 </ref>
 
Successivamente sono stati segnalati avvistamenti del cantante un po' ovunque nel mondo. Esiste un discreto numero di associazioni<ref>{{cita testo|url=http://www.elvis.it/elvis_vivo.htm|titolo=Elvis - La teoria di Elvis VIVO<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref><ref>{{cita testo|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Spettacoli/2007/08_Agosto/06/elvis_presley_vivo.shtml|titolo=«Elvis è vivo». Il mito del rock è immortale - Corriere della Sera<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.elvislives.net/ |titolo=Elvis Lives {{!}} Elvis Lives<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=21 luglio 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080721043255/http://www.elvislives.net/ |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{cita testo|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/10/07/per-sempre-elvis-presley-vivo-canta.html|titolo=PER SEMPRE ELVIS / Presley è vivo e canta insieme a noi - Repubblica.it» Ricerca<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref>, in modo particolare statunitensi, in sostegno di queste [[Leggenda metropolitana|leggende]]. Tra le ipotesi più inverosimili quella di una possibile origine [[extraterrestre|aliena]] del cantante citata nelle scene finali del film ''[[Men in Black (film 1997)|Men in Black]]''.
La seconda metà degli [[anni settanta]] lo videro sempre più confuso, insicuro, grasso e sfatto calcare le scene dei ricchi palcoscenici americani, anche se, benché le sue condizioni fisiche spesso fossero critiche, talvolta non mancò di prodursi in [[performance]] di indubbio livello, come la sua memorabile esibizione a [[Indianapolis]] alla "Market Square Arena" il [[26 giugno]] [[1977]], durante la quale eseguì una sentita e vocalmente indimenticabile interpretazione del pezzo ''[[Unchained Melody]]'', brano utilizzato in seguito negli [[anni ottanta]] come colonna sonora del film ''[[Ghost - Fantasma|Ghost]]'' nella versione del [[1965]] incisa dai [[The Righteous Brothers]], e un altrettanto valida interpretazione di un altro vecchio successo, ''[[Bridge over Troubled Water]]'', un famosissimo pezzo, cavallo di battaglia di [[Simon and Garfunkel]] nel [[1969]].<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 177, 178, 179</ref>
 
Altre ipotesi sarebbero un presunto inserimento nel programma "protezione dei testimoni" da parte dell'[[FBI]] e quella che gli attribuisce un coinvolgimento nel complotto che nel corso degli anni sessanta ebbe come conseguenza l'omicidio del presidente [[John Fitzgerald Kennedy]].<ref>{{cita testo|url=http://archiviostorico.corriere.it/2007/gennaio/28/Presley_uccise_Kennedy_Reagan_elimino_co_9_070128149.shtml|titolo=Presley uccise Kennedy e Reagan eliminò Lennon<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref>
==== La grande passione per la musica "Gospel" ====
 
=== Altro ===
Degno di nota inoltre il fatto che il cantante nutrì per tutto il corso della sua carriera una passione incondizionata per la musica sacra e [[gospel]], e, ogniqualvolta gliene si presentava l' opportunità, ne interpretava dei brani, sia in studio, sia dal vivo. Questa sua passione era nata quando, adolescente, si recava ad ascoltare le esibizioni dei [[Blackwood Brothers]], e degli [[Stamps]], due gruppi vocali celebri per la bontà dei cori e degli arrangiamenti nei quali si producevano durante le loro [[performance]]. [[J.D.Summer]], che collaborò con lui per tutto il corso degli [[anni settanta]] in qualità di [[corista]], ne aveva fatto parte, e la sua voce leggendaria raggiunse un record molto particolare, inserito nel [[guinness dei primati]], cioè il primato della nota più bassa emessa dalla voce umana e di cui permanga una traccia fonografica. Per la cronaca tale nota fu emessa durante la registrazione del brano [[Way Down]], presente in uno degli ultimi singoli incisi dal cantante.
* [[Bill Clinton]], l'ex presidente degli Stati Uniti, ha in svariate occasioni ribadito di essere un grande fan di Elvis e di avere all'epoca presenziato ai suoi funerali.
 
* La particolare acconciatura di Elvis, composta da un vistoso ciuffo impomatato, venne adottata da una miriade di fan e cosiddetti "impersonatori", talvolta assurgendo a simbolo della cultura giovanile degli anni cinquanta.<ref>{{cita|Lodetti|p. 40}}.</ref>
==== L' "Elvis in concert" ====
* A partire dal 2004 la casa produttrice di giocattoli [[McFarlane Toys]] ha immesso sul mercato diverse [[action figure]] che raffigurano Elvis durante le diverse fasi della sua carriera artistica.
 
* Nell'agosto del 2008 la [[Mattel]] ha lanciato sul mercato americano una coppia di bambole ispirate sia nelle fattezze sia negli abiti all'aspetto assunto da Elvis e alla moglie Priscilla durante il giorno nel quale celebrarono il loro matrimonio.<ref>{{Cita web | url = http://quotidianonet.ilsole24ore.com/musica/2008/08/12/110982-elvis_priscilla_presley_ancora_insieme.shtml | titolo = Elvis e Priscilla Presley ancora insieme Diventano bambole firmate 'Mattel' | sito = [[QN Quotidiano Nazionale]] | data = 12 agosto 2008 | accesso = 13 ottobre 2022 | urlarchivio = https://archive.is/20120713091200/http://qn.quotidiano.net//musica/2008/08/12/110982-elvis_priscilla_presley_ancora_insieme.shtml }}</ref>
Nel [[1977]] venne inoltre prodotto dalla [[CBS]] uno speciale televisivo, realizzato riprendendo alcune delle ultime esibizioni in concerto del cantante. Gli spezzoni di filmato utilizzati allo scopo assemblare il prodotto finale successivamente trasmesso, della durata di circa un ora, ci forniscono l' immagine di un artista palesemente invecchiato, paurosamenente in sovrappeso, e nel complesso in pessima forma fisica. Durante le esibizioni egli si propose senza alcuna variazione o novità di rilievo, interpretando come al solito quello che era considerato il suo [[repertorio]] più classico. La registrazione di tali esibizioni rappresenta comunque l'ultima testimonianza mediatica della tipica attività concertistica in cui egli si era prodotto per tutto il corso degli [[anni 70]], e venne denominato ''[[Elvis in Concert]]''. Dalla [[colonna sonora]] dello stesso speciale, fu ricavato anche un album, pubblicato successivamente al decesso del cantante, e che raggiunse posizioni di un certo rilievo nella classifica di ''[[Billboard]]''.<ref>Elvis Presley Story, Antonio Lodetti, Danny Dickson, 1988, pag. 23</ref>
* Nel 5º libro della pentalogia di [[Douglas Adams]], ''Praticamente Innocuo'', Elvis si esibisce in un locale chiamato "Il dominio del Re" situato in un pianeta extraterrestre e quando uno dei protagonisti, [[Ford Prefect (personaggio)|Ford Prefect]], gli chiede se era stato davvero rapito dagli alieni, lui afferma di averli seguiti di sua spontanea volontà.
 
==== La vita sentimentale ====
 
Il [[gossip]] e la vulgata imperante all' epoca attorno al personaggio gli attribuì nel corso del decennio una valanga di relazioni di natura sentimentale con un imprecisato numero di donne, e anche delle presunte riappacificazioni con l' ex moglie, ma le relazioni stabili importanti di cui si ha notizia sicura furono sostanzialmente due. La prima quella che il cantante imbastì con [[Linda Thompson]], ex reginetta di bellezza che a suo tempo era stata eletta "Miss Tennessee", che egli conobbe verso la fine del [[1973]], e che gli rimase accanto per circa quattro anni, cercando anche di distoglierlo dalle sue poco salutari abitudini di vita.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 21, 22, 25, 32 - 34, 41 - 42, </ref>La seconda con la donna che assunse anche il ruolo di ultima "fidanzata ufficiale" del cantante, di cui rinvenne il cadavere esanime nella stanza da bagno di [[Graceland]], fu invece quella che egli intrattenne con la modella e attrice [[Ginger Alden]], che egli conobbe dopo la fine della relazione sentimentale con la precedente, e che gli rimase accanto durante l' ultimo travagliato periodo della sua vita.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 255, 532 - 541, 544 - 551 </ref>
 
==== Gli ultimi giorni di vita, la preparazione di un nuovo Tour, e la morte ====
 
Dopo l'ennesima esibizione, il cantante ritornò a [[Memphis]], per poter riposare, e dedicarsi poi ai preparativi inerenti al suo nuovo [[tour]], che avrebbe dovuto iniziare attorno alla seconda la metà di agosto. Precisamente il [[16 agosto]], poco dopo mezzanotte, egli tornò a [[Graceland]], e sino alle prime ore del mattino rimase sveglio, intrattenendosi in compagnia della sua famiglia e del suo [[staff]], rilassandosi e curando gli ultimi dettagli inerenti al concerto che si sarebbe dovuto svolgere a [[Portland]], nel [[Maine]], il [[17]] di [[Agosto]]. Verso le sette del mattino si ritirò in camera per riposare prima della partenza. Furono queste le sue ultime ore di vita, poiché In tarda mattinata venne rinvenuto agonizzante nella sua stanza da bagno dalla compagna [[Ginger Alden]]. Quest' ultima diede celermente l'allarme, sopraggiunse rapidamente un ambulanza il cantante fu trasportato velocemente al [[Baptist Memorial Hospital]], ma tutti gli innumerevoli tentativi fatti successivamente allo scopo di rianimarlo furono vani. Ne fu quindi dichiarata la morte alle ore 15:30, a causa di un [[infarto|attacco cardiaco]].<ref>[http://www.televisionando.it/articolo/il-re-del-rock-and-roll-ovvero-elvis-presley-30-anni-dopo-la-scomparsa/1476/ televisionando.it - Elvis]</ref> Aveva solamente 42 anni.
 
==== I funerali ====
 
Meno di un'ora dopo l'annuncio della morte del cantante, un migliaio di persone si erano già riunite davanti al cancello di [[Graceland]]. Un'ora più tardi il loro numero si aggirava sui 3,000. Nel pomeriggio diventarono più di 20,000. In tarda serata si raggiunsero le 80,000 presenze. Da tutto il mondo piovvero enormi quantitativi di ordini ai fioristi di [[Memphis]], ai quali venne commissionato il confezionamento di migliaia di cuscinetti floreali a forma di chitarre, lo strumento che aveva accompagnato Elvis durante lo svolgimento di tutta la sua carriera, di cagnolini, in riferimento al brano ''[[Hound Dog]]'' (''Cane da caccia''), di orsacchiotti, in riferimento al brano ''[[Teddy Bear]]'' (''L' orso Teddy''), di cuori spezzati, in riferimento al brano ''[[Heartbreak Hotel (Elvis Presley)|Heartbreak Hotel]]'' (''Hotel dei cuori infranti''), e corone funebri della più svariata foggia, ma che si ispiravano comunque nella loro forma all' [[iconografia]] che era nata e si era successivamente sviluppata attorno all' [[immagine]] del cantante. Furono addirittura organizzati due voli speciali, allo scopo di trasportare ben cinque tonnellate di fiori dalla [[California]] e dal [[Colorado]].
Lo svolgimento dei funerali venne anche funestato dal verificarsi di alcuni incidenti, dipendenti sia dalla enorme e caotica ressa che si era creata in quei frangenti, sia da quell' aura di [[fanatismo]] e [[isterismo]] collettivo che aveva sempre caratterizzato il rapporto fra i suoi [[fan]] più devoti il loro [[idolo]].<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 561, 562, 564, 565</ref>
[[Graceland]], la maestosa tenuta acquistata dal cantante nel [[1957]], è diventata oggi un vero e proprio [[museo]]. Aperta al pubblico dal [[1982]], essa è divenuta una sorta di [[santuario]] del [[rock]], meta del pellegrinaggio continuo dei suoi innumerevoli fan.<ref>[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=5401540 Lastampa.It<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Graceland risulta inoltre essere la seconda dimora più visitata degli [[Stati Uniti]] con oltre 10.000 presenze alla settimana, seconda solo alla [[Casa Bianca]].
 
== Le circostanze del decesso ==
 
==== Il rinvenimento del cadavere e le varie ipotesi sulle cause della morte ====
 
Il [[16 agosto]] del [[1977]], il cantante fu rinvenuto esanime dalla fidanzata [[Ginger Alden]], all' interno del suo bagno personale a [[Graceland]], si presume deceduto a causa di un [[attacco cardiaco]]. Sono comunque state successivamente formulate una ridda di svariate ipotesi inerenti alle cause del suo decesso, sul quale permangono tuttora dubbi e perplessità.
 
Secondo un noto biografo del cantante, [[Peter Guralnick]], il suo medico personale anni dopo così si espresse, interpellato sulle modalità della sua morte: <<'' Elvis aveva vomitato dopo essere stato colpito da [[infarto]], a quanto pare mentre era seduto sul water''>>. Dopo aver effettuato l'[[autopsia]] del suo cadavere, nel suo corpo furono riscontrata la presenza di tracce di ben quattordici sostanze medicinali differenti, che in seguito si scoprirono essere state prescritte legalmente dal suo medico personale. Gode di un certo credito la tesi secondo la quale il cantante non facesse uso di [[sostanze stupefacenti]], ma abusasse esageratamente di [[psicofarmaci]], [[anfetamine]], [[barbiturici]], e [[stimolanti]].
 
Altra causa imputata per giustificare la morte del cantante fu la sua eccessiva [[obesità]], poiché secondo la stima del medico che effettuò l'autopsia sul suo corpo, egli al momento del decesso pesava circa 158&nbsp;kg.<ref name="Simpson, Paul 2004">Simpson, Paul. ''Guida completa a Elvis Presley'', Antonio Vallardi Editore, Milano, 2004, pag. 70, ISBN 88-7887-015-3</ref> Si presume che egli avesse messo su una buona parte di quel peso eccessivo nell'ultimo periodo della sua esistenza, poiché trascorreva la maggior parte del suo tempo rinchiuso all' interno delle sue stanze, abbuffandosi continuamente di cibo in preda alle sue [[paranoie]], cercando di consolarsi, e divorando per raggiungere lo scopo quantità eccessive di dolciumi fritti, cheeseburger, gelati, pizze, panini fritti con bacon, burro di noccioline e banane, alimenti che avevano sempre fatto parte del suo poco raccomandabile regime alimentare, che i medici che lo ebbero in cura all' epoca avevano già cercato di convincere a cambiare, per altro senza successo, già tre anni prima, nel [[1974]].
<ref name="Simpson, Paul 2004"/><ref>[[Peter Guralnick]], ''Careless Love'' (1999), p.651-652</ref>
 
Non trascurabile poi anche l'ipotesi di uno [[shock anafilattico]], provocato da una parziale allergia alla [[codeina]], sostanza presente in dosi elevate nei farmaci contro il mal di denti che egli stava assumendo in dosi massicce durante quei giorni.
 
L'ultima ipotesi sulla morte del cantante è stata formulata tuttavia da un suo stretto conoscente, nonché suo medico personale, il dottor [[George Nick Nichopoulos]], che si occupò della salute del cantante a partire dall' anno [[1965]].
 
Il medico ha recentemente pubblicato un libro dal titolo ''The King and Dr. Nick'', in cui spiega nel dettaglio la sua versione delle reali cause della morte del cantante. Secondo il dottore, egli morì a causa delle conseguenze di una [[patologia]] che viene definita [[costipazione cronica]], e per questo motivo fu rinvenuto esanime vicino al suo WC. La costipazione cronica causa infatti un [[colon]] sproporzionato, una mobilità intestinale quasi inesistente e anche una notevole obesità (tutte circostanze riscontrate durante l'autopsia del cadavere).
 
==== I dubbi sulla veridicità del decesso e la nascita di leggende metropolitane attorno all'evento ====
{{vedi anche|Avvistamenti di Elvis}}
 
Immediatamente dopo la scomparsa del cantante si diffusero le più svariate e fantasiose illazioni, che contribuirono alla nascita e al successivo consolidarsi di una singolare [[leggenda metropolitana]], che gode tuttora di un certo credito. Tali illazioni all' epoca sostenevano che egli non fosse realmente deceduto, ma che in realtà fosse ancora vivo e vegeto, e che la sua morte altro non fosse stata se non l' attuazione di una messa in scena realizzata allo scopo di consentirgli una specie di fuga dall'esistenza che sino a quel momento aveva condotto, e della quale era ormai stufo. A partire dalla data del suo decesso la presenza del cantante è stata segnalata un po' ovunque in varie località del mondo, e sono spesso giunti a conoscenza delle cronache una moltitudine e talvolta ridicoli o inverosimili [[avvistamenti di Elvis]]. Ad oggi, esistono associazioni<ref>[http://www.elvis.it/elvis_vivo.htm Elvis - La teoria di Elvis VIVO<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.corriere.it/Primo_Piano/Spettacoli/2007/08_Agosto/06/elvis_presley_vivo.shtml «Elvis è vivo». Il mito del rock è immortale - Corriere della Sera<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.elvislives.net/ Elvis Lives | Elvis Lives<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/10/07/per-sempre-elvis-presley-vivo-canta.html PER SEMPRE ELVIS / Presley è vivo e canta insieme a noi - Repubblica.it » Ricerca<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, in particolar modo statunitensi, impegnate nel sostenere queste teorie.
 
Tra le ipotesi più inverosimili, spiccano la possibile origine [[extraterrestre|aliena]] del [[cantante]] (ipotesi che viene citata anche alla fine del film [[Men in Black (film 1997)|Men in Black]] e nella canzone dei [[Dire Straits]] "[[Calling Elvis]]"), il suo inserimento in un programma dell'[[Fbi]] per la protezione dei testimoni, e il volontario [[esilio]] del [[cantante]] stanco della vita condotta fino ad allora<ref>[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=891572 Lastampa.It<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1348703 Lastampa.It<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Un'altra fantasiosa ipotesi è quella secondo la quale il cantante, creduto morto nel [[1977]] in seguito ad un attacco cardiaco, si nasconderebbe in realtà nella capitale di [[Cuba]], all’[[Avana]], da più di trent' anni: tale eclatante scoperta sarebbe stata fatta in modo rocambolesco e del tutto fortuito da [[Matt Frost]], un [[fotoreporter]] statunitense, che sarebbe riuscito ad entrare nell’ospedale della capitale cubana, dov’è ricoverato [[Fidel Castro]], travestendosi da infermiere. Frost in realtà avrebbe attuato tale messa in scena allo scopo di poter intervistare e scattare delle foto convalescente líder máximo. In quel frangente Frost sarebbe entrato per errore in una stanza dell' Ospedale Gregorio Maranon, dove avrebbe ravvisato la presenza del cantante, ivi ricoverato. A far presupporre al [[giornalista]] che in quella stanza ci fosse [[Fidel Castro]], sarebbe stata la presenza di due militari dei servizi segreti cubani, appostati nelle vicinanze. Quando Frost ha aperto la porta, si sarebbe trovato al cospetto di un uomo di circa settant' anni, di corporatura massiccia, visibilmente somigliante al cantante: credendo di essere stato scoperto, l’uomo avrebbe esclamato, in perfetto inglese: ''Yes, it’s me, Elvis''. A quel punto, Frost, che nel frattempo si sarebbe avvicinato alla porta della stanza per uscirne, sarebbe poi tornato al capezzale del malato, e lo avrebbe osservato attentamente. Nelle due ore successive, egli avrebbe concesso una lunga intervista al reporter statunitense, narrandogli compiutamente degli ultimi trenta e più anni della sua vita segreta, e soffermandosi sui motivi che lo hanno costretto alla [[clandestinità]].<ref>www.grazielvis.it</ref>
 
Fra le più inverosimili storie che riguardano il cantante, merita menzione quella che gli attribuisce addirittura anche il suo coinvolgimento nel complotto che ebbe come conseguenza l'omicidio del presidente [[Stati Uniti d'America|statunitense]] [[John Fitzgerald Kennedy]].<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2007/gennaio/28/Presley_uccise_Kennedy_Reagan_elimino_co_9_070128149.shtml Presley uccise Kennedy e Reagan eliminò Lennon<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
== La passione di Elvis per le automobili ==
 
==== Le Cadillac ====
 
[[File:Elvis Presley Automobile Museum Memphis TN 2013-03-24 050 1955 Cadillac Fleetwood.jpg|thumb|Una [[Cadillac]] Fleetwood, acquistata dal [[cantante]] nel [[1955]], e esposta all' "Automobile Museum di Memphis".]]
 
[[File:Elvis Presley Automobile Museum Memphis TN 2013-03-24 030 1956 Lincoln Continental Mark II.jpg|thumb|Una [[Lincoln]] Continental Mark II, acquistata dal [[cantante]] nel [[1956]], e esposta all' "Automobile Museum di Memphis".]]
 
[[File:Elvis Presley Automobile Museum Memphis TN 2013-03-24 016 1960 Rolls Roice Silver Cloud.jpg|thumb|Una [[Rolls Royce]] Silver Cloud, acquistata dal [[cantante]] nel [[1960]], e esposta all' "Automobile Museum di Memphis".]]
 
[[File:Elvis Presley Automobile Museum Memphis TN 2013-03-24 033 1963 Lincoln Continental.jpg|thumb|Una [[Lincoln]] Continental, acquistata dal [[cantante]] nel [[1963]], e esposta all' "Automobile Museum di Memphis".]]
 
[[File:Elvis Presley Automobile Museum Memphis TN 2013-03-24 035 1969 Mercedes Benz 600 Limousine.jpg|thumb|Una [[Mercedes Benz]] 600 [[Limousine]], acquistata dal [[cantante]] nel [[1969]], e esposta all' "Automobile Museum di Memphis".]]
 
[[File:Elvis Presley Automobile Museum Memphis TN 2013-03-24 042 1973 Stutz Blackhawk.jpg|thumb|Una [[Stutz]] Blackhawk, acquistata dal [[cantante]] nel [[1973]], e esposta all' "Automobile Museum di Memphis".]]
 
[[File:ElvisDeTomaso.jpg|thumb|La [[De Tomaso]] Pantera, acquistata dal [[cantante]] nel [[1971]]]]
 
[[File:Elvis Presley Automobile Museum Memphis TN 2013-03-24 024 1976 Harley Davidson Electra-Glide.jpg|thumb|Un [[Harley Davidson]] "Electra-Glide", acquistata dal [[cantante]] nel [[1976]], e esposta all' "Automobile Museum di Memphis".]]
 
Non è mai stata un segreto la grande passione che il Re del Rock 'n Roll ha sempre coltivato per le automobili in genere, ma in particolar modo per il marchio della [[Cadillac]], che è sempre stata considerata unanimemente l'auto americana di lusso per eccellenza.
 
Il primo esemplare di automobile contraddistinto da tale marchio fu acquistato da Elvis nel [[1955]], e per tre mesi tale autovettura venne utilizzata per raggiungere le località dove il [[cantante]] effettuava le sue esibizioni, assieme al suo gruppo. La macchina finì distrutta a causa di un incendio nel [[Giugno]] dello stesso anno, mentre Elvis stava percorrendo la strada che da [[Hope]] portava a [[Texarcana]].
 
Il secondo esemplare di vettura contraddistinto dal marchio [[Cadillac]] acquistato dal cantante fu la 75 Fleetwood Limousine, che egli si procurò allo scopo di poterlo utilizzare durante il [[tour]] che egli effettuò nel [[marzo]] del l'[[1956]]. Successivamente la stessa autovettura venne anche adoperata per portare a termine le operazioni di trasloco, quando il cantante si trasferì a [[Graceland]], nel [[1957]]. In quella occasione gli interni dell' autovettura vennero anche seriamente danneggiati, in quanto essa fu utilizzata impropriamente allo scopo di trasportare anche diversi animali domestici.
 
La terzo esemplare di vettura contraddistinto dallo stesso marchio è forse la più famosa, ultima icona dell'Elvis [[anni cinquanta]]: si tratta della [[Cadillac]] la De Ville Fleetwood 60 Special, meglio conosciuta dai [[fans]] anche come la "Pink Cadillac". In origine fu acquistata da Elvis con l' intenzione di regalarla alla madre Gladys, ma in seguito egli prese l' abitudine di adoperarla personalmente, e la carrozzeria, inizialmente di colore blu, fu ridipinta di un particolare rosa, che la [[leggenda]] vuole sia stato creato apposta per assecondare i gusti del cantante, in una tonalità molto difficile da ottenere.
 
Si prosegue quindi con la [[Cadillac Eldorado]], che il [[cantante]] acquistò assieme alla sua fidanzata dell' epoca [[June Juanico]] il [[12 giugno]] del [[1956]] per la somma, notevole per il periodo, di 10.000 dollari. Originariamente tale autovettura era dipinta di bianco, ed i suoi interni erano in pelle nera. Il [[cantante]] la fece allora ridipingere da un carrozziere di [[Memphis]], Jimmy Sanders, lo stesso che aveva creato la particolare tonalità di rosa con la quale era stata ridipinta la vettura che egli aveva posseduto in precedenza: vennero inoltre effettuate varie modifiche agli interni in pelle, sui quali vennero inserite le iniziali EP, adornate da ideogrammi che rappresentavano una chitarra e due note musicali.
 
Altra vettura degna di nota, la [[Cadillac]] Series 75 Fleetwood Limousine del [[1960]]. Esageratamente lussuosa, venne fatta allestire come esemplare unico, e venne successivamente acquistata dalla [[RCA]], la casa discografica del [[cantante]], per l'allora cifra [[record]] di 100.000 dollari. L'interno dell' auto era adornato da una serie si accessori particolari e decisamente stravaganti, fra i quali: un complesso beuty case per la cura del proprio aspetto, un frigorifero, un radiotelefono, un impianto TV, un marchingegno in grado di lucidare le scarpe, un registratore a nastro magnetico del tipo che si utilizzava all' epoca, e persino un dispositivo per ascoltare dischi della [[RCA]], fino ad un massimo di dieci LP alternati automaticamente, dunque una sorta di mini [[juke box]]. Il tutto era rifinito in modo pacchiano, mediante la ridondante presenza di una marea di guarnizioni e placcature in oro massiccio. Nel [[1964]] il [[Colonnello Tom Parker]] convinse la [[RCA]] a vendergli la stravagante auto per la somma di 24.000 dollari, per poi utilizzarla successivamente durante l' esecuzione di un [[tour]] a carattere promozionale come una specie di auto di rappresentanza, e più in generale come un esempio di [[status simbol]], che concorresse a rinvigorire la fama e la notorietà del [[cantante]] presso i suoi [[fan]], ottenedo dall' operazione come effetto un notevole successo. Negli [[anni settanta]] tale autovettura è stata donata al "Country Music Association Hall of Fame di [[Nashville]]", dove si trova tuttora. All' epoca vennero anche girati una serie di filmati di carattere promozionale che avevano per soggetto le sue particolarità, e la serie di strampalati [[gadget]] di cui era dotata, visibili tutt' oggi su alcuni [[fansite]] dedicati al [[cantante]].<ref> uno dei filmati dove compare l' auto è visibile visitando il sito http://www.youtube.com/watch?v=r8pjula2P4U</ref>
 
La [[Cadillac]] Series Fleetwood Limousine del [[1964]], di colore nero, successivamente poi riverniciata in color porpora, è sicuramente una delle auto preferite e più usate dal [[cantante]]. Quest'auto ha partecipato anche al suo corteo funebre, che si è svolto nell' [[Agosto]] del [[1977]]. L'ennesima [[Cadillac]] acquistata da Elvis fu una De Ville prodotta nel [[1967]], e fu adoperata dal cantante e da sua moglie [[Priscilla Presley]], durante lo svolgimento della loro luna di miele: l' anno seguente venne il turno della [[Cadillac]] Eldorado Coupé, acquistata da Elvis per farne un uso esclusivo e personale. Fu spesso usata soprattutto durante il periodo della nascita di sua figlia, e per tutto il corso dell'anno successivo. Quando un giorno l'auto a causa di noie meccaniche non partì, Elvis esplose in un eccesso di rabbia, scese dall'autovettura, e la colpì lungo il paraurti di destra con una lunga serie di violenti calci: successivamente egli se ne sbarazzò, regalandola al patrigno di sua moglie.
 
Qualche anno dopo, nel [[1974]] Elvis acquistò una [[Cadillac]] Fleetwood Brougham, che successivamente diventò una delle sue auto preferite, tanto che volle che fosse dotata all'interno di ogni tipo di stravagante optional. Tra di essi si possono ricordare un soffitto decorato con un arazzo che riproduceva una Luna splendente abbinata a un immagine di [[Dio]]. Questa vettura la si può poi scorgere tra le auto che compongono il lungo corteo funebre che si formò durante lo svolgimento dei funerali del cantante. Il proprietario attuale l'ha acquistata dall' ente che si occupa dell' amministrazione dei beni che gli appartennero nel corso della sua vita, recandosi direttamente a [[Graceland]] nel [[1980]]: circa vent' anni dopo, nel [[2000]] è stata messa all'asta dal nuovo proprietario, alla modica cifra di 1.200.000 dollari, successivamente a 750.000 dollari e infine a 500.000.
 
Altre Cadillac di minore importanza appartenute ad Elvis sono state: la [[Cadillac]] Sedan, la [[Cadillac]] Station Wagon, la [[Cadillac]] De Ville, e la [[Cadillac]] Eldorado Convertibile: quest' ultima fu disegnata personalmente da Elvis nel [[1965]], ispirandosi al modello di quella che rappresentava la sua "auto ideale": avrebbe dovuto essere realizzata da Goerge Barris, ma Elvis non vide mai il suo sogno realizzarsi, in quanto morì prima che il suo fantasioso progetto fosse portato a termine.
 
==== Le altre automobili ====
 
Si ha poi notizia di un certo numero di altri esemplari di automobili contraddistinti d marchi diversi, che il [[cantante]] acquistò nel corso degli anni, quali una vetturetta [[Messerschmitt]], acquistata nel [[1956]], di una [[BMW]] 507 s, acquistata nel [[1959]], una [[Lincoln]] Continental Mark 5, acquistata nel [[1960]], una [[Rolls Royce]] Phantom V, acquistata nel [[1961]], una [[Ford]] Thunderbird, acquistata nel [[1962]], una seconda [[Lincoln]], la Executive Limousine, acquistata nel [[1967]], una [[De Tomaso]] Pantera, acquistata nel [[1971]], di alcune [[Stutz Blackhawk]], acquistate tra il [[1970]] ed il [[1973]], una [[Ferrari]] Dino 308 GT4, acquistata nel [[1975]].
 
In qualche caso, ma non sempre, tali autovetture vennero successivamente fatte personalizzare da [[carrozzieri]], per adeguarle ai suoi gusti ed alle necessità del loro proprietario.<ref>molte delle auto descritte sono visibili visitando il sito http://www.elvis.com.au/search.html?cx=007876832253945564589%3Aruhwknepfqm&cof=FORID%3A11%3BNB%3A1&q=elvis+car&sa=Search#sthash.PjpizXsN.lOMEqTom.dpbs</ref>
 
Il [[cantante]] nel corso degli [[anni 60]], acquistò anche un grosso [[autobus]] di linea, dismesso dalle locali compagnie di trasporto passeggeri, che dopo aver fatto trasformare in una specie di gigantesco [[caravan]], utilizzò lungamente in compagnia del suo [[entourage]], e sul quale venne realizzata una serie di filmati amatoriali, che lo ritraggono alla guida dello stesso, alcuni dei quali visibili su [[internet]], nei siti che trattano dell' enorme mole di [[memorabilia]] attinente alla sua figura.<ref> il filmato dove compare l' autobus è visibile visitando il sito http://www.youtube.com/watch?v=U035RCjVKJU</ref>
 
==== Le moto ====
 
Il [[cantante]] poi, a partire dai primi [[anni 50]], e nel corso dello stesso periodo acquistò un certo numero di svariate moto, principalmente [[Harley Davidson]]. Come tutto ciò che in qualche modo aveva una qualche attinenza con la sua figura, anche le auto e le moto da lui possedute durante il corso della sua esistenza finirono per diventare una parte essenziale e imprescindibile dell' [[iconografia]] che ruotava attorno al personaggio, e alcuni esemplari di queste autovetture e di questi motocicli sono tuttora conservati presso il locale Museo "Elvis Presley Automobile Museum Memphis", situato a [[Memphis]].
 
== Discografia ==
=== Album ===
{{vedi anche|Discografia di Elvis Presley}}
 
== Filmografia ==
{| cellspacing="0" cellpadding="4" border="1" class=wikitable
|- bgcolor="#CCCCCC"
! '''Anno''' || '''Titolo''' || '''Ruolo'''
|-
| [[1969]] || ''[[Change of Habit]]'' (Inedito in Italia) || Dr. John Carpenter
|-
| [[1969]] || ''[[Guai con le ragazze|The Trouble with Girls]]'' (it: ''[[Guai con le ragazze]]'') || Walter Hale
|-
| [[1969]] || ''[[Un uomo chiamato Charro|Charro!]]'' (it: ''[[Un uomo chiamato Charro]]'') || Jess Wade
|-
| [[1968]] || ''[[Live a Little, Love a Little]]'' (Inedito in Italia) || Greg Nolan
|-
| [[1968]] || ''[[A tutto gas (film 1968)|Speedway]]'' (it: ''[[A tutto gas (film 1968)|A tutto gas]]'') || Steve Grayson
|-
| [[1968]] || ''[[Stay Away, Joe]]'' (Inedito in Italia) || Joe Lightcloud
|-
| [[1967]] || ''[[Miliardario... ma bagnino|Clambake]]'' (it: ''[[Miliardario... ma bagnino]]'') || Scott Heyward / Tom Wilson
|-
| [[1967]] || ''[[Fermi tutti, cominciamo daccapo!|Double Trouble]]'' (it: ''[[Fermi tutti, cominciamo daccapo!]]'') || Guy Lambert
|-
| [[1967]] || ''[[3 "fusti", 2 "bambole" e... 1 "tesoro"|Easy Come, Easy Go]]'' (it: ''[[3 "fusti", 2 "bambole" e... 1 "tesoro"]]'') || Ted Jackson
|-
| [[1966]] || ''[[Voglio sposarle tutte|Spinout]]'' alias ''California Holiday'' (it: ''[[Voglio sposarle tutte]]'') || Mike McCoy
|-
| [[1966]] || ''[[Paradiso hawaiano|Paradise, Hawaiian Style]]'' (it: ''[[Paradiso hawaiano]]'') || Rick Richards
|-
| [[1966]] || ''[[Frankie e Johnny|Frankie and Johnny]]'' (it: ''[[Frankie e Johnny]]'') || Johnny
|-
| [[1965]] || ''[[Avventura in Oriente|Harum Scarum]]'' alias ''Harem Holiday'' (it: ''[[Avventura in Oriente]]'') || Johnny Tyrone
|-
| [[1965]] || ''[[Per un pugno di donne|Tickle Me]]'' (it: ''[[Per un pugno di donne]]'') || Lonnie Beale / Panhandle Kid
|-
| [[1965]] || ''[[Pazzo per le donne|Girl Happy]]'' (it: ''[[Pazzo per le donne]]'') || Rusty Wells
|-
| [[1964]] || ''[[Il cantante del luna park|Roustabout]]'' (it: ''[[Il cantante del luna park]]'') || Charlie Rogers
|-
| [[1964]] || ''[[Viva Las Vegas (film)|Viva Las Vegas]]'' || Lucky Jackson
|-
| [[1964]] || ''[[Il monte di Venere|Kissin' Cousins]]'' (it: ''[[Il monte di Venere]]'') || Josh Morgan / Jodie Tatum
|-
| [[1963]] || ''[[L'idolo di Acapulco|Fun in Acapulco]]'' (it: ''[[L'idolo di Acapulco]]'') || Mike Windgren
|-
| [[1963]] || ''[[Bionde, rosse, brune...|It Happened at the World's Fair]]'' (it: ''[[Bionde, rosse, brune...]]'') || Mike Edwards
|-
| [[1962]] || ''[[Cento ragazze e un marinaio|Girls! Girls! Girls!]]'' (it: ''[[Cento ragazze e un marinaio]]'') || Ross Carpenter
|-
| [[1962]] || ''[[Pugno proibito|Kid Galahad]]'' (it: ''[[Pugno proibito]]'') || Walter Gulick
|-
| [[1962]] || ''[[Follow That Dream]]'' (it: ''[[Lo sceriffo scalzo]]'') || Toby Kwimper
|-
| [[1961]] || ''[[Blue Hawaii]]'' || Chad Gates
|-
| [[1961]] || ''[[Wild in the Country]]'' (it: ''[[Paese selvaggio (film 1961)|Paese Selvaggio]]'') || Glenn Tyler
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| [[1960]] || ''[[Stella di fuoco|Flaming Star]]'' (it: ''[[Stella di fuoco]]'') || Pacer Burton
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| [[1960]] || ''[[Cafè Europa|G.I. Blues]]'' (it: ''[[Cafè Europa]]'') || Tulsa McLean
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| [[1958]] || ''[[La via del male (film 1958)|King Creole]]'' (it: ''[[La via del male (film 1958)|La via del male]]'') || Danny Fisher
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| [[1957]] || ''[[Il delinquente del rock and roll|Jailhouse Rock]]'' (it: ''[[Il delinquente del rock and roll]]'') || Vince Everett
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| [[1957]] || ''[[Amami teneramente|Loving You]]'' (it: ''[[Amami teneramente]]'') || Jimmy Tompkins / Deke Rivers
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| [[1956]] || ''[[Fratelli rivali|Love Me Tender]]'' (it: ''[[Fratelli rivali]]'') || Clint Reno
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|}
 
== Curiosità ==
{{curiosità}}
[[File:Giuseppe Veneziano Madonna dell'Elvis.jpg|thumb|Giuseppe Veneziano - Madonna dell'Elvis, 2009]]
 
* Nel [[1965]] Elvis interpretò un classico di [[Bob Dylan]], ''[[:en:Tomorrow Is a Long Time|Tomorrow Is a Long Time]]'', incluso come "bonus song", nella colonna sonora del film ''[[Spinout]]'', e Dylan stesso successivamente riconobbe la bontà della versione eseguita dal cantante.
* Negli [[anni 60]], Elvis interpretò un brano in lingua italiana, "Santa Lucia", del quale esiste anche una traccia fonografica, pubblicata anche sulle varie raccolte commercializzate nel corso degli anni.
* [[Bill Clinton]], l' ex presidente degli [[Stati Uniti]], ha, in svariate occasioni, ribadito di essere un grande [[fan]] di Elvis, di aver all' epoca presenziato ai suoi funerali, e durante una manifestazione commemorativa ha suonato col il sassofono un brano del cantante per rendergli omaggio.<ref>informazioni reperite sul sito http://www.youtube.com/watch?v=YJH9OINr1VU</ref>
* Nelle versioni italiane dei film da lui interpretati, Elvis era solitamente doppiato da [[Pino Locchi]], noto soprattutto per essere la voce italiana di [[Sean Connery]], [[Roger Moore]] (in particolare nella serie di pellicole su [[James Bond]]) e di [[Terence Hill]]: più raramente, Elvis fu anche doppiato da [[Massimo Turci]], mentre nel suo primissimo film ''Fratelli rivali'' il suo doppiatore fu invece [[Gianfranco Bellini]].
* La canzone ''[[Ignudi fra i nudisti]]'' di [[Elio e le Storie Tese]] rappresenta una versione in reverse del pezzo di Elvis Presley ''Suspicious Minds''.
* Nel 2008 il suo record di "Artista rimasto più settimane alla #1 della Hot 100" è stato battuto da [[Mariah Carey]], che lo ha superato anche per numero di singoli piazzati alla numero 1 (17 contro i 18 della cantante)<ref>.[http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=20&ID_articolo=561&ID_sezione=12&sezione= Mariah Carey batte Elvis negli hit&nbsp;(e Madonna è soltanto al n.3) - LASTAMPA.it]</ref>
* Nel 2008, nell'annuale classifica dei singoli più scaricati di [[iTunes]], compare tra i primi posti ''[[Baby Let's Play House]]''<ref>.[http://www.musicroom.it/articolo/i-tunes-jovanotti-tra-gli-album-e-singoli-piu-scaricati-del-2008/4455/ I-Tunes: Jovanotti tra gli album e singoli più scaricati del [[2008]] | Music Room]</ref>
* A partire dal 2004, la casa produttrice di giocattoli [[McFarlane Toys]] ha immesso sul mercato diverse [[action figure]] che raffigurano Elvis in diverse fasi della sua carriera: Elvis Presley ('68 Comeback Special) ([[2004]]), Elvis Presley 2: Rockabilly ([[2004]]), Elvis Presley 3: Las Vegas ([[2004]]), Elvis Presley 4: Gold Lamé Outfit ([[2005]]), Elvis Presley 5: Jailhouse Rock ([[2005]]), Elvis Presley 6: Blue Hawaii ([[2006]]), Elvis Presley 7: Gospel Elvis ([[2008]]), Elvis Presley 8: Aloha Elvis ([[2008]])
* Nell'[[agosto]] del [[2008]], la [[Mattel]] ha lanciato sul mercato americano una coppia di bambole ispirate sia nelle fattezze che negli abiti ad Elvis e la moglie Priscilla nel giorno delle loro nozze.<ref>[http://quotidianonet.ilsole24ore.com/musica/2008/08/12/110982-elvis_priscilla_presley_ancora_insieme.shtml Quotidiano Net - Musica - Elvis e Priscilla Presley ancora insieme Diventano bambole firmate 'Mattel'<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
* Nel brano ''[[God (John Lennon)|God]]'' di [[John Lennon]] viene citato tra le persone o cose a cui non credere
* Nel video del brano ''[[Christmas Lights]]'' dei [[Coldplay]] sono presenti quattro violinisti vestiti da Elvis. Inoltre sopra il palco scenico campeggia la scritta "Credo Elvem Etiam Vivere", dal latino "Credo che Elvis sia ancora vivo"
* Molti artisti contemporanei hanno rappresentato Elvis nelle loro opere. Curioso il lavoro di Giuseppe Veneziano nella sua Madonna dell'Elvis, dove ha rappresentato un Elvis bambino in braccio alla Vergine.
* Nel film ''[[Forrest Gump]]'' un giovane Elvis osservando casualmente gli strani e insoliti passi di ballo in cui, a causa della sua menomazione, si produce il piccolo Forrest, ne rimane in un primo tempo incuriosito e successivamente ne trae ispirazione per i passi di danza che adotta muovendosi scatenato durante le sue esibizioni in televisione al "Milton Berle Show", negli anni cinquanta, mentre esegue il brano [[hound Dog]].
* Nel film ''[[Gallo cedrone (film)|Gallo cedrone]]'', il protagonista Armando Feroci (interpretato da [[Carlo Verdone]]) organizza una riunione in un club per fan di Elvis sostenendo di essere suo figlio naturale e chiede la riesumazione della salma del cantante per fare un test del DNA.
* Nel film ''[[Vacanze in America]]'' il gruppo di vacanzieri in gita negli [[Stati Uniti]] si reca in pellegrinaggio a [[Graceland]], visitando la tomba di Elvis.
* Nel film ''[[Bubba Ho-Tep]]'' viene dato credito alla teoria che Elvis si sia esiliato volontariamente dalle scene stanco della vita condotta sino ad allora. In questo caso, Elvis dona tutti i suoi beni ad un suo perfetto sosia, Sebastian Haff, spacciandosi poi per quest'ultimo e sottoscrivendo un patto: quando il vero Elvis vorrà calcare nuovamente i palcoscenici del mondo, Haff dovrà tornare alla sua vecchia vita. Però non sarà possibile in quanto il patto prenderà fuoco. Elvis si trova costretto a vivere in un ospizio dove si troverà costretto ad affrontare, in compagnia di un altro ospite della struttura che si crede la reincarnazione del presidente Kennedy, un demone venuto dall'antico [[Egitto]].
* In una breve sequenza del film ''[[Voglio sposarle tutte]]'', della durata di 1'07", si può apprezzare Elvis alla guida della prima [[McLaren]] della storia, una M1A di gruppo 7, che, pilotata da [[Graham Hill]], aveva preso parte ad alcune competizioni automobilistiche sia negli [[Stati Uniti]], sia in [[Gran Bretagna]]. Lo stesso Elvis, dopo essere stato al volante della M1A, ha commentato: ''Questa macchina è qualcosa di incredibile: è stata costruita con l'[[immaginazione]] e con l'[[immaginazione]] deve essere guidata'.
* Nella canzone ''[[Calling Elvis]]'' dei [[Dire Straits]] ci sono parecchi riferimenti ad Elvis, in quanto il protagonista del pezzo chiama l'[[Heartbreak Hotel]], [[albergo]] nel quale pensa che ci sia ancora Elvis, e gli lascia persino i suoi auguri.
* Nel 5° libro della trilogia in 5 parti di [[Douglas Adams]], ''[[Praticamente Innocuo]]'' , Elvis si esibisce in un locale chiamato "Il dominio del Re" situato in un pianeta extraterrestre e quando uno dei protagonisti , [[Ford Prefect]], gli chiede se era stato davvero rapito dagli alieni lui afferma di averli invece seguiti di sua spontanea volontà.
* Nel ''[[Ciclo di Sookie Stackhouse]]'' Elvis compare come Bubba, vampirizzato da un fan che lavorava all'obitorio di Memphis.
*In Nell'allora [[WWE|World Wrestling Federation]] il [[wrestler]] [[The Honky Tonk Man|Wayne Farris]] si ispirò proprio aalla tipica immagine dell'"Elvis anni settanta", per creare "The Honky Tonk Man", la "gimmick" che lo rese famoso, cioè quella di The Honky Tonk Mancelebre.
* Nel corso degli anni settanta la casa produttrice di pneumatici [[Pirelli (azienda)|Pirelli]], allo scopo di pubblicizzare uno pneumatico definito "Cinturato" sul mercato americano, fece pubblicare dei manifesti pubblicitari dove associò l'immagine di Elvis e quella del tipo di pneumatico da lei prodotto alla frase seguente: "Only Elvis has as many fans" ("Solo Elvis ha altrettanti fan").<ref name="autogenerato17">{{cita|Taylor}}.</ref>
* Nel primo film della saga di ''Men in Black'', nella scena della macchina che sconfigge la forza di gravità in un tunnel cittadino, K mette alla radio ''Promised Land'' dicendo che ''Elvis non è morto, ma è solo tornato sul suo pianeta''.
*Nei videogiochi ''[[Grand Theft Auto 3]]'' e ''[[Grand Theft Auto: Vice City]]'' è possibile trovare nelle rispettive città delle prime pagine di giornale in cui si afferma di aver individuato Elvis nella forma di non-morto.
* Un cantante che raggiunse la celebrità negli [[anni 80]], [[Nick Kamen]], si fece immortalare in una serie di foto pubblicitarie assumendo delle pose e delle espressioni che erano la perfetta copia di quelle che Elvis assunse in una serie di foto promozionali che gli vennero scattate nella seconda metà degli anni [[anni 50]], e mutuò dalla figura del cantante anche il famoso ciuffo imbrillantinato.<ref>uan di queste immagini è visibile all' indirizzo http://t3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcTZXARSKmHd2ENvEfdGWkG1lIGA_3es2-p7iQXZgWwx7OVl7RJb</ref>
*A ottobre 2023 è stato temporaneamente aperto il ''Direct from Graceland'', un museo retrospettivo all'[[London Bridge|Arches London Bridge]] ([[Londra]]) – all'esibizione sono presenti artefatti che appartenevano a Elvis e che non sono mai stati mostrati prima<ref>{{Cita web|url=https://elvislondonbridge.co.uk/the-exhibition/|titolo=The Exhibition|autore=patrick|sito=Direct from Graceland: Elvis|data=20 luglio 2023|lingua=en|accesso=15 giugno 2024}}</ref>.
* L' immagine di Elvis Presley nel mondo è stata, a livello di popolarità, seconda solo a quella di [[Mickey Mause]].
*Nel maggio del 2025 verrà tenuto l'''Elvis Evolution'', un concerto musicale dove Elvis sarà "interpretato" da un ologramma di se stesso che si esibirà in nuove canzoni mai pubblicate prima.<ref>{{Cita web|url=https://www.westendtheatre.com/242026/news/elvis-evolution-creators-partner-with-hollywood-visual-effects-company-for-elvis-avatar-elvis-experience-pushed-back-to-spring-2025/|titolo=Elvis Evolution creators partner with Hollywood visual effects company for Elvis avatar; Elvis experience pushed back to Spring 2025 {{!}} West End Theatre|sito=www.westendtheatre.com|data=28 giugno 2024|lingua=en|accesso=29 settembre 2024}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://elvis.layeredreality.com/|titolo=Elvis Evolution|sito=elvis.layeredreality.com|accesso=29 settembre 2024}}</ref>
 
== Record e riconoscimentiRiconoscimenti ==
[[File:Elvis statue diner 1.jpg|thumb|Una singolare statua del cantante, situata nei pressi di un ristorante]]Elvis risulta uno dei più premiati artisti nella storia<ref>{{Cita web|url=https://www.graceland.com/elvis-awards---graceland|titolo=riconoscimenti di Elvis}}</ref>, tra i numerosi riconoscimenti vi sono:
* Ha ricevuto 149 dischi d'oro, platino e multiplatino.{{citazione necessaria|}}
* È l'unicostato il primo artista ada essere inserito in quattro [[Hall of Fame]]: musica [[rock]], musica [[gospel]], [[musica country]] e musica [[rockabilly]].
* Nel corso della sua carriera artistica il cantante ha ricevuto complessivamente 149 dischi d'[[Disco d'oro|oro]], di platino e multiplatino.<ref name="elvis.it" />
* La sua casa è stata dichiarata monumento nazionale ed è la seconda casa più visitata d'America dopo la [[Casa Bianca]].<ref>[http://www.rainews24.rai.it/ran24/speciali/elvis_rolling/elvis_graceland.htm APPROFONDIMENTI - - - RAINEWS24<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
* [[Graceland (Memphis)|Graceland]] è stata dichiarata dal governo degli Stati Uniti monumento nazionale ed è la seconda casa più visitata d'America dopo la [[Casa Bianca]].<ref>{{Cita web |url=http://www.rainews24.rai.it/ran24/speciali/elvis_rolling/elvis_graceland.htm |titolo=APPROFONDIMENTI - - - RAINEWS24<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=22 gennaio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090710113006/http://www.rainews24.rai.it/ran24/speciali/elvis_rolling/elvis_graceland.htm |urlmorto=sì }}</ref>
* Ha vinto tre [[Grammy]].<ref>[http://www.grammy.com/GRAMMY_Awards/Winners/ Grammy.com - pagina di ricerca dei vincitori]</ref>
* Nel corso della sua carriera, il cantante ha vinto tre [[Grammy Award]].<ref>{{Cita web |url=http://www.grammy.com/GRAMMY_Awards/Winners/ |titolo=Grammy.com - pagina di ricerca dei vincitori |accesso=8 luglio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090616233746/http://www.grammy.com/grammy%5Fawards/Winners/ |urlmorto=sì }}</ref>
* Detiene il record di presenze contemporanee in classifica con 12 brani. Il vecchio record di 11 brani era sempre suo.{{citazione necessaria|}}
* Detiene il record di presenze contemporanee in classifica, con 12 brani. Il precedente record, di 11 brani, era sempre suo.<ref name="elvis.it" />
* Negli anni settanta riuscì a fare il tutto esaurito per più di 380 spettacoli consecutivi.{{citazione necessaria|}}
* Nel corso degli [[anni 1970|anni settanta]], durante lo svolgimento dei suoi spettacoli, riuscì a raggiungere il "tutto esaurito" per più di 380 esibizioni consecutive.<ref>{{cita testo|url=http://www.specialissimo.it/vip/cantanti/elvis-presley.asp|titolo=Elvis Presley}}, specialissimo.it</ref>
* Il suo concerto ''Aloha from Hawaii'', primo concerto nella storia della [[tv]] ad essere trasmesso via [[satellite artificiale|satellite]], fu visto da più di un miliardo di persone (meno persone videro lo [[sbarco sulla luna]]).<ref name=autogenerato2 />
* Il concerto denominato ''Aloha from Hawaii'', prima esibizione nella [[storia della televisione]] a essere trasmessa via [[satellite artificiale|satellite]], fu visto contemporaneamente da più di un miliardo e mezzo di persone, più di quante abbiano assistito alla telecronaca dello [[Allunaggio|sbarco sulla Luna]].<ref name="autogenerato2" />
* La prima volta che entrò in classifica fu nel 1956 con ''[[Heartbreak Hotel (Elvis Presley)|Heartbreak Hotel]]'' e l'ultima volta è stato nel 2003 con la versione remixata di ''Rubberneckin''' diventando così l'artista che è entrato in classifica per l'arco di tempo maggiore.{{citazione necessaria|}}
* Il primo ingresso del cantante nelle classifiche internazionali risale al 1956, in concomitanza con la pubblicazione del singolo ''Heartbreak Hotel''. L'ultimo ingresso nelle classifiche risale invece al 2003, con la pubblicazione del singolo contenente la versione remixata di ''Rubberneckin''. Grazie a ciò il cantante è diventato così l'artista che è entrato nelle classifiche per un lasso di tempo maggiore.<ref name="elvis.it" />
* Fino ad oggi ha venduto oltre 1 miliardo di dischi in tutto il mondo.<ref name="Person of the Week: Elvis Presley"/><ref name=autogenerato3 /><ref name=autogenerato1 />
* A partire dall'avvio della sua carriera artistica il cantante ha venduto oltre un miliardo di dischi in tutto il mondo.<ref name="Person of the Week: Elvis Presley" /><ref name="autogenerato3">{{Cita web|url=https://www.rollingstone.com/artists/elvispresley/biography|titolo=Biography: Elvis Presley|editore=[[Rolling Stone]]|accesso=1º maggio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100412110541/http://www.rollingstone.com/artists/elvispresley/biography|urlmorto=sì}}</ref><ref name="autogenerato1">{{Cita web|url=https://www.america.gov/st/washfile-english/2006/August/20060816170536BCreklaW0.6157648.html|titolo=Pop Icon Elvis Presley Remembered on Anniversary of Death|editore=America.gov|data=16 agosto 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090610125305/http://www.america.gov/st/washfile-english/2006/August/20060816170536BCreklaW0.6157648.html|urlmorto=sì}}</ref>
* ''[[Love Me Tender]]'' fu disco d'oro ancora prima di uscire grazie alle prenotazioni.{{citazione necessaria|}}
* Il singolo che conteneva il brano ''Love Me Tender'', incluso nella colonna sonora della prima pellicola interpretata dal cantante, divenne disco d'oro ancora prima di essere ufficialmente immesso sul mercato discografico, grazie all'elevato numero di prenotazioni che raggiunse.<ref name="elvis.it">{{cita testo|url=http://elvis.it/elvis_curiosita.htm|titolo=Curiosità}}, elvis.it</ref>
* L' LP di ''G.I.Blues'' rimase in classifica per 111 settimane consecutive.{{citazione necessaria|}}
* Il disco contenente la colonna sonora del film ''[[Cafè Europa]]'' rimase in classifica per 111 settimane consecutive, quasi due anni.<ref name="elvis.it" />
* Maggior numero di settimane al primo posto in America: 79.{{citazione necessaria|}}
* Il cantante detiene poi il record riguardante il maggior numero di settimane di permanenza al primo posto in classifica in America, cioè 79.{{Senza fonte|}}
* dal 1956 al 2003 sono apparsi nella classifica Hot 100 di [[Billboard]] 151 suoi singoli.{{citazione necessaria|}}
* Nell'arco di tempo compreso tra il 1956 e il 2003 sono apparsi nella classifica Hot 100 di [[Billboard]] 151 singoli contenenti brani incisi dal cantante.<ref name="elvis.it" />
* Elvis è il cantante con il maggior numero di incisioni certificate dalla Recording Industry Association of America(RIAA) con 262 titoli (148 d'oro, 82 di platino, 32 di multiplatino) tra album e singoli.{{citazione necessaria|}}
* Egli è anche il cantante al quale appartiene il primato del maggior numero di incisioni certificate dall'organizzazione denominata Recording Industry Association of America (RIAA), con 262 titoli in totale, tra album e singoli, ulteriormente suddivisibili in 148 "dischi d'oro", 82 "dischi di platino" e 32 "dischi di multiplatino".{{Senza fonte|}}
* Detiene il record dell'arco di tempo più lungo tra due n.1 in Inghilterra: 1957: ''All shook up'' - 2005:riedizione ''It's Now or Never''{{citazione necessaria|}}
* Detiene anche il record riguardante l'arco di tempo più lungo intercorrente tra la pubblicazione di due singoli dello stesso artista che abbiano raggiunto la cima della classifica. Nel corso dell'anno 1957 raggiunse la prima posizione nella classifica inglese il singolo intitolato ''[[All Shook Up (Elvis Presley)|All Shook Up]]'', e oltre trent'anni dopo, nel corso del 2005, la raggiunse la riedizione del singolo contenente il brano ''[[O sole mio|It's Now Or Never]]''.
*È il terzo musicista a ricevere in maniera postuma la [[Presidential Medal of Freedom]]. La premiazione è avvenuta presso la Casa Bianca il 16 novembre 2018; a ritirare l'onorificenza dalle mani del [[Presidente degli Stati Uniti d'America|presidente]] [[Donald Trump]], Jack Soden, amministratore delegato EPE (Elvis Presley Entertainment).
* Nel 1999 gli è stato dedicato l'asteroide ''[[17059 Elvis]]''.
 
=== HitSuccessi al primo posto innegli AmericaStati Uniti ===
Elvis ha avuto 18 successi al numero 1 negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] (secondo la classifica ufficiale [[Billboard Hot 100]])
 
''(NB: dopotra i due punti,parentesi è indicato il numero di settimane in vetta)''
{{div col}}
====; 1956 ====
* ''[[Heartbreak Hotel (Elvis Presley)]]'' (8)
* ''[[I Want You, I Need You, I Love You]]'' (1)
* ''[[Hound Dog/Don't Be Cruel]]'' (11)
* ''[[Love Me Tender]]'' (5)
 
; 1957
''Heartbreak Hotel'': 8
* ''[[Too Much (Elvis Presley)|Too Much]]'' (3)
* ''[[All Shook Up (Elvis Presley)|All Shook Up]]" (8)
* ''[[(Let Me Be Your) Teddy Bear]]'' (7)
* ''[[Jailhouse Rock/Treat Me Nice|Jailhouse Rock]]'' (7)
 
; 1958
''I Want You, I Need You, I Love You'': 1
* ''[[Don't (Elvis Presley)|Don't']]' (5)
* ''[[Hard Headed Woman]]'' (2)
 
; 1959
''Don't Be Cruel/Hound dog'': 11
* "[[A Big Hunk o' Love]]'' (2)
 
; 1960
''Love Me Tender'': 5
* ''[[Stuck on You (Elvis Presley)|Stuck on You]]'' (4)
* ''[[It's Now or Never]]'' (5)
* ''Are you lonesome tonight?'' (6)
 
; 1961
==== 1957 ====
* ''[[Surrender (Elvis Presley)|Surrender]]'' (2)
 
; 1962
''Too much'': 3
* ''[[Good Luck Charm]]'' (2)
 
; 1969
''All Shook Up'': 8
* ''[[Suspicious Minds]]'' (1)
{{div col end}}
 
== Onorificenze ==
''(Let Me Be Your) Teddy Bear'': 7
{{Onorificenze
 
|immagine = Presidential Medal of Freedom (ribbon).png
''Jailhouse Rock'': 1
|nome_onorificenza = Medaglia Presidenziale della Libertà (Stati Uniti)
 
|collegamento_onorificenza = Medaglia Presidenziale della Libertà
==== 1958 ====
|motivazione =
 
|data = 16 novembre 2018 (postumo)<ref>{{Cita web|url=https://trumpwhitehouse.archives.gov/medaloffreedom/|titolo=The following received the Presidential Medal of Freedom from President Trump }}</ref>
''Don't'': 5
}}
 
''Hard Headed Woman'': 2
 
==== 1959 ====
 
''A Big Hunk o' Love'': 2
 
==== 1960 ====
 
''Stuck on You'': 4
 
''It's Now or Never'': 5
 
''Are you lonesome tonight?'': 6
 
==== 1961 ====
 
''Surrender'': 2
 
==== 1962 ====
 
''Good Luck Charm'': 2
 
==== 1969 ====
 
''Suspicious Minds'': 1
{{div col end}}
 
== Note ==
{{references|2note strette}}
 
== Bibliografia ==
*{{cita libro|titolo=Elvis - Il re del rock' n' roll|editore= Sony Music|anno=2009|cid=Sony Music}}
* ''Elvis. L'ultimo treno per Memphis - Amore senza freni'' di Guralnick Peter (2004), Baldini Castoldi, ISBN 88-8490-572-9
*{{cita libro|autore=[[Ernesto Assante]]|titolo=La nascita del rock'n'roll|editore=Assante|anno=1982|cid=Assante}}
* ''Elvis Presley, la storia, il mito'' di Monari Livio (1992), Arcana, ISBN 88-85859-84-4
*{{cita libro|autore= Alberto Basso|titolo=Dizionario della musica e dei musicisti- Le biografie|anno=2005|editore=UTET|città=Torino||isbn=88-02-06216-1|cid=Basso}}
* ''Specchio'' di ''La Stampa'', n. 334 (2003), pp.&nbsp;42–53.
*{{cita libro|autore= Joe Esposito |titolo=Remember Elvis|editore= TCBJOE Publishing|anno=2006| ISBN =0-9778945-2-5|lingua=en}}
* ''Elvis Presley: Vita, canzoni, dischi e film'' a cura di Paolo Ruggeri, [[Lato Side]], Roma, 1981
*{{cita libro|autore= Albert Goldman|titolo=Elvis|url=https://archive.org/details/elvis00albe|editore=McGraw-Hill|anno=1981|ISBN=0-07-023657-7|lingua=en|cid=Goldman}}
* ''Remember Elvis'' Produced by Joe Esposito and Daniel Lombardy (2006) [[TCBJOE Publishing]] ISBN 0-9778945-2-5
*{{cita libro|autore= Monari Livio|titolo=Elvis Presley, la storia, il mito|editore=Arcana|anno=1992| ISBN =88-85859-84-4}}
* ''Elvis Presley'' di Albert Goldman, Oscar Mondadori, (1983)
*{{cita ''libro|autore=Antonio Lodetti|titolo=Elvis Presley Story'' di Antonio Lodetti,|editore= Danny Dickson, (|anno=1988)|cid=Lodetti}}
*{{cita libro|autore= Peter Guralnick|titolo=L'ultimo treno per Memphis. 1|editore= Baldini Castoldi Dalai|anno=2004| ISBN=88-8490-572-9|cid=Guralnick 2004}}
* ''Elvis'' di Paolo Rodogna, (1981)
*{{cita libro|autore= Peter Guralnick|titolo=Careless love: the unmaking of Elvis Presley|url= https://archive.org/details/carelesslove0000gura|editore= Little, Brown and Company|anno=1999| ISBN=0-316-33222-4|lingua=en|cid=Guralnick}}
* ''La nascita del Rock'n'Roll,'' Ernesto Assante, Enzo Capua, (1981)
*{{cita libro|autore= Alanna Nash|titolo=Elvis and the Memphis Mafia|editore= Aurum|anno=2005| ISBN=978-1-84513-128-9|lingua=en|cid=Nash}}
*{{cita libro|autore= Paolo Rodogna|titolo=Elvis|editore=Gammalibri|città=Milano|anno=1982|cid=Rodogna}}
*{{cita libro|autore= Paolo Ruggeri|titolo=Elvis Presley: Vita, canzoni, dischi e film|città=Roma|anno=1981}}
*{{cita libro|autore= Paul Simpson|titolo=Guida completa a Elvis Presley|editore=Antonio Vallardi Editore|città=Milano|anno=2004|ISBN=88-7887-015-3|cid=Simpson}}
*{{cita libro|autore= Roger G. Taylor|titolo=Elvis in art|url= https://archive.org/details/elvisinart0000roge|editore= Elm tree books|cid=Taylor}}
*{{cita libro|autore= James L. Dickerson|titolo=Elvis e il colonnello|editore=Rizzoli|anno=2022}}
* {{cita libro|titolo=Go Cat Go!: Rockabilly Music and Its Makers|autore=Craig Morrison|editore=University of Illinois|anno=1996|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=Rock and Roll: A Social History|url=https://archive.org/details/rockrollsocialhi0000frie|autore=Paul Friedlander|editore=Westview|anno=1996|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=Rock Music Styles: A History|autore=Katherine Charlton|editore=McGraw-Hill|anno=2006|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=The Billboard Book of One-Hit Wonders|autore=Wayne Jancik|anno=2008|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=Popular Music in America|url=https://archive.org/details/popularmusicinam0000camp_f0s3|autore=Michael Campbell|anno=2009|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=Lost Highway: Journeys & Arrivals of American Musicians|autore=Peter Guralnick|editore=Vintage|anno=1989|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=Rock and Roll Is Here To Stay: An Anthology|autore=Charlie Gillett|editore=W. W. Norton|anno=2000|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=Elvis Presley – A Life in Music: The Complete Recording Sessions|url=https://archive.org/details/elvispresleylife0000jorg|autore=Ernst Jorgensen|editore=St Martin's Press|anno=1998|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=Elvis|autore=Dave Marsh|editore=Times Books|anno=1982|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=Careless Love: The Unmaking of Elvis Presley|url=https://archive.org/details/isbn_9780316332972|autore=Peter Guralnick|editore=Back Bay|anno=1999|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=Fortunate Son: The Life of Elvis Presley|autore=Charles L. Ponce de Leon|editore=Macmillan|anno=2007|lingua=en}}
 
== Voci correlate ==
* [[AvvistamentiCultura di Elvismassa]]
* [[BillRock Blackand roll]]
* [[culturaSun popRecords]]
* [[Presley|FamigliaSam PresleyPhillips]]
* [[JerryColonnello LeiberTom Parker]]
* [[Mike Stoller]]
* [[Priscilla Presley]]
* [[Lisa Marie Presley]]
* [[Riley Keough]]
* [[RockGraceland and Roll(Memphis)]]
* [[Vita privata di Elvis Presley]]
* [[Sam Phillips]]
* [[Scotty Moore]]
* [[Sun Records]]
* [[Lisa Marie Presley]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{en}} [http://www.elvis.com Sito ufficiale]
 
* [http://www.oldshep.it Sito ufficiale italiano]
* [http://www.grazielvis.it Sito e Club Uffic. Italia]
* [http://www.elvis-italian-collector-club.it/ Sito ufficiale italiano]
* {{Dmoz|World/Italiano/Arte/Musica/Artisti/P/Presley,_Elvis}}
* [http://www.elvis.com.au Sito ufficiale australiano]
*Gli [http://www.avvisodisfratto.it Avviso di Sfratto], band rock and roll italiana dal 1995, ha eseguito [http://www.youtube.com/watch?v=fhU9tlIiyXE ''All shook up su Italia 8'']
* {{en}} [http://songslyrics.atspace.com/elvispresley Testi di Elvis Presley]
* {{en}} [http://www.silverbuicks.com Silver Buicks, Tributo a Elvis Presley]
* {{en}} [http://www.elvislives.net/ ''Elvis is Alive'', the Top Ten list of Evidence]
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{{Premio Grammy alla carriera}}
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