Set-aside: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
m Bot: Rimuovo template {{interprogetto}} vuoto (FAQ) |
||
(19 versioni intermedie di 12 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
[[File:Field Hamois Belgium Luc Viatour.jpg|
Il '''''set-aside''''' (in inglese, letteralmente, ''mettere da parte'') è
La scelta di destinare porzioni di [[Suolo agrario|terreno]] al ''set-aside'' era incentivata dalla [[politica agricola comune]] (PAC), che prevedeva la corresponsione
Nata, in principio, quale politica di intervento sui prezzi di mercato dei seminativi, la pratica del ''set-aside'' è risultata di interesse anche per alcuni positivi effetti che, a certe condizioni, è in grado di irradiare sulla qualità ecologica e la [[biodiversità]] dei [[paesaggio agrario|paesaggi agrari]].
Le possibilità di impiegare terreni marginali in colture a ''set-aside'' è stata studiata come una fonte per ottenere combustibile organico da avviare alla produzione di [[energie rinnovabili]] mediante combustione in [[centrale a biomassa|centrali a biomassa]], senza sottrarre
== Correzioni di rotta ==
Al fine di migliorarne l'impatto ecologico, nel 1992 si introdusse il ''set-aside'' accompagnato da metodi di [[Rotazione delle colture|rotazione colturale]]<ref name="ROC Publishing, 17"/>.
Nel corso degli [[anni 2000]], le politiche di sostegno al ''set-aside'' sono state oggetto di ripensamento, alla luce del mutato contesto agroalimentare mondiale caratterizzato da [[economia mondiale|tendenze economiche]] [[economia globale|globali]] caratterizzate da [[Crisi dei prezzi agricoli|crescita dei prezzi]] in agricoltura. La rimodulazione dell'intervento intendeva mitigare la carenza di [[Offerta (economia)|offerta]] sul mercato comunitario dei cereali, incrementando lo stock delle forniture e favorire una [[Deflazione (economia)|discesa dei prezzi]] dopo due stagioni consecutive di raccolti più bassi<ref>{{cita web|titolo=EU proposes scrapping fallow land|url=http://news.bbc.co.uk/1/hi/business/6993635.stm|editore=[[BBC News]]|accesso=5
A seguito di questo, il 16 luglio 2007, la [[Commissione europea]] annunciò l'intenzione di pubblicare una proposta di riduzione delle richieste di ''set-aside'' fino all'azzeramento nel [[2008]], e la proposta fu formalmente adottata il
Il
== Impatto sull'ecologia dei suoli e sulla biodiversità ==
[[File:Set-aside Field, Effingham - geograph.org.uk - 438454.jpg|thumb|
La pratica del ''set-aside'' rientrava tra le politiche comunitarie di intervento sui prezzi e sui mercati agricoli e non aveva, all'origine, alcuna motivazione di natura [[ecologia|ecologica]] o legata a considerazioni sulla [[biodiversità]]<ref name="ROC Publishing, 17"/>. Tuttavia, si sperava che l'adozione di tali accorgimenti colturali, oltre a perseguire le aspettative di intervento sui mercati, avrebbe avuto anche un impatto positivo sulla [[biodiversità]], migliorando, ad esempio, l'[[habitat]] per gli [[uccelli]] delle campagne, aumentando la copertura e l'estensione di [[angiosperme]] sui terreni agricoli, ed estendendo la diffusione, sui campi, della fauna [[artropodi|artropoda]]<ref name="ROC Publishing, 17">Ronald Ernest Hester e Roy M. Harrison (a cura di), ''Biodiversity Under Threat'', ROC Publishing, 2007 (p. 17)</ref>. In realtà, la messa a riposo di terreni agricoli può produrre lo sviluppo di una densa vegetazione non particolarmente ricca di specie artropode, a seconda del tipo di terreno e di situazione su cui si va a intervenire<ref name="ROC Publishing, 17"/>, mentre la semina di prati erbosi su terreni sottratti alle colture può anch'essa produrre una copertura vegetale di modesto valore ecologico<ref name="ROC Publishing, 17"/>. In generale, si è visto che la cessazione dei fattori di disturbo colturali, e l'assenza di [[pressione antropica]], conducono il ''set-aside'' non rotazionale a raggiungere, nell'arco di tempo da uno a tre anni, la fase di una densa cotica [[pianta perenne|perenne]] a [[Prato (agricoltura)|prato]]/[[prateria]], quale risultato del normale avvicendamento vegetazionale<ref name="ROC Publishing, 18">Ronald Ernest Hester e Roy M. Harrison (a cura di), ''Biodiversity Under Threat'', ROC Publishing, 2007 (p. 18)</ref>.
▲[[File:Set-aside Field, Effingham - geograph.org.uk - 438454.jpg|thumb|300px|Campi destinati a ''set-aside'' a [[Effingham]], nel [[Surrey]]]]
▲La pratica del ''set-aside'' rientrava tra le politiche comunitarie di intervento sui prezzi e sui mercati agricoli e non aveva, all'origine, alcuna motivazione di natura [[ecologia|ecologica]] o legata a considerazioni sulla [[biodiversità]]<ref name="ROC Publishing, 17"/>. Tuttavia, si sperava che l'adozione di tali accorgimenti colturali, oltre a perseguire le aspettative di intervento sui mercati, avrebbe avuto anche un impatto positivo sulla [[biodiversità]], migliorando, ad esempio, l'[[habitat]] per gli [[uccelli]] delle campagne, aumentando la copertura e l'estensione di [[angiosperme]] sui terreni agricoli, ed estendendo la diffusione, sui campi, della fauna [[artropodi|artropoda]]<ref name="ROC Publishing, 17">Ronald Ernest Hester e Roy M. Harrison (a cura di), ''Biodiversity Under Threat'', ROC Publishing, 2007 (p. 17)</ref>. In realtà, la messa a riposo di terreni agricoli può produrre lo sviluppo di una densa vegetazione non particolarmente ricca di specie artropode, a seconda del tipo di terreno e di situazione su cui si va a intervenire<ref name="ROC Publishing, 17"/>, mentre la semina di prati erbosi su terreni sottratti alle colture può anch'essa produrre una copertura vegetale di modesto valore ecologico<ref name="ROC Publishing, 17"/>. In generale, si è visto che la cessazione dei fattori di disturbo colturali, e l'assenza di [[pressione antropica]], conducono il ''set-aside'' non rotazionale a raggiungere, nell'arco di tempo da uno a tre anni, la fase di una densa cotica [[pianta perenne|perenne]] a [[prato]]/[[prateria]], quale risultato del normale avvicendamento vegetazionale<ref name="ROC Publishing, 18">Ronald Ernest Hester e Roy M. Harrison (a cura di), ''Biodiversity Under Threat'', ROC Publishing, 2007 (p. 18)</ref>.
Al fine di favorire l'impatto positivo sulla [[biodiversità]], nel 1992 si andò a una modifica dell'orientamento, con l'introduzione del ''set-aside'' a [[Rotazione delle colture|rotazione]], che portò a un miglioramento della biodiversità agricola, anche questo in dipendenza di alcuni fattori, come, ad esempio, la natura delle specie seminate<ref name="ROC Publishing, 17"/>: semine a [[trifoglio rosso|trifoglio dei prati]], a cereali, o con piante del [[genere (tassonomia)|genere]] [[Brassica]], sono effettivamente in grado di migliorare l'habitat per gli insetti<ref name="ROC Publishing, 17"/>. Il ''set-aside'' rotazionale, a differenza di quello semplice, permette di raggiungere un risultato vegetazionale più vario, con la coesistenza di diverse specie botaniche, con piante spontanee da colture che convivono con [[piante annuali]] opportunistiche e con maggiori spazi di nuda terra<ref name="ROC Publishing, 18"/>. Studi condotti su questi ambienti risultanti dall'evoluzione del ''set-aside'' hanno mostrato come essi siano preferiti dalle specie selvatiche, come le [[allodola|allodole]], durante l'[[inverno]] e l'[[estate]]<ref name="ROC Publishing, 18"/>.
▲=== ''Set-aside'' rotazionale ===
▲Al fine di favorire l'impatto positivo sulla [[biodiversità]], nel 1992 si andò a una modifica dell'orientamento, con l'introduzione del ''set-aside'' a [[Rotazione delle colture|rotazione]], che portò a un miglioramento della biodiversità agricola, anche questo in dipendenza di alcuni fattori, come, ad esempio, la natura delle specie seminate<ref name="ROC Publishing, 17"/>: semine a [[trifoglio rosso|trifoglio dei prati]], a cereali, o con piante del [[genere (tassonomia)|genere]] [[Brassica]], sono effettivamente in grado di migliorare l'habitat per gli insetti<ref name="ROC Publishing, 17"/>. Il ''set-aside'' rotazionale, a differenza di quello semplice, permette di raggiungere un risultato vegetazionale più vario, con la coesistenza di diverse specie botaniche, con piante spontanee da colture che convivono con [[piante annuali]] opportunistiche e con maggiori spazi di nuda terra<ref name="ROC Publishing, 18"/>. Studi condotti su questi ambienti risultanti dall'evoluzione del ''set-aside'' hanno mostrato come essi siano preferiti dalle specie selvatiche, come le [[allodola|allodole]], durante l'[[inverno]] e l'[[estate]]<ref name="ROC Publishing, 18"/>.
== Note ==
▲{{references|2}}
== Bibliografia ==
* Ronald Ernest Hester e Roy M. Harrison (curatori), ''Biodiversity Under Threat'', [[collana editoriale|coll.]] ''Environmental Science and Technology Series'', [[Royal Society of Chemistry]] Publishing, 2007 ISSN 1350-7583, ISBN 978-0-85404-251-7
==
* [[Politica agricola comune]]
* [[Economia e politica agraria]]
* [[Politica agraria]]
* [[Maggese]]
*
* [[Rotazione delle colture]]
* [[Biodiversità]]
* [[Corridoio ecologico]]
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|agricoltura|botanica|ecologia e ambiente|politica|Unione europea}}
|