With the Beatles: differenze tra le versioni

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{{Album
|titolo = With Thethe Beatles
|artista = The Beatles
|tipo album = Studio
|giornomese = 22 novembre
|anno = 1963
|postdata =
|durata = 32:24
|etichetta = [[Parlophone]] (in Italia: [[Parlophon]] PMCQ 31503)
|produttore = [[George Martin]]
|durata = 32 min : 24 s
|genere = Pop
|genere2 = Pop rock
|genere3 = Rock and roll
|genere4 = Beat
|registrato = [[luglio]]-[[ottobre]] [[1963]]
|numero di dischi = 1
|numero di tracce = 14
|genere = pop rock
|genere2 = rock and roll
|nota genere =
|nota genere2 = <ref>{{Cita|Harry|p. 799}}.</ref>
|etichetta = [[Parlophone]]
|produttore = [[George Martin (produttore)|George Martin]]
|registrato = luglio-ottobre [[1963]]
|formati = LP
|note =
|numero dischi d'oro = {{Certificazione disco|ARG|oro|album|30000|{{Cita web|lingua = es|url = http://www.capif.org.ar/Default.asp?PerDesde_MM=0&PerDesde_AA=0&PerHasta_MM=0&PerHasta_AA=0&interprete=&album=&LanDesde_MM=1&LanDesde_AA=1980&LanHasta_MM=12&LanHasta_AA=2010&Galardon=O&Tipo=1&ACCION2=+Buscar+&ACCION=Buscar&CO=5&CODOP=ESOP|titolo = Certificaciones|sito = [[Cámara Argentina de Productores de Fonogramas y Videogramas]]|accesso = 20 gennaio 2022|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110706084844/http://www.capif.org.ar/Default.asp?PerDesde_MM=0&PerDesde_AA=0&PerHasta_MM=0&PerHasta_AA=0&interprete=&album=&LanDesde_MM=1&LanDesde_AA=1980&LanHasta_MM=12&LanHasta_AA=2010&Galardon=O&Tipo=1&ACCION2=+Buscar+&ACCION=Buscar&CO=5&CODOP=ESOP|urlmorto = sì}}}}{{Certificazione disco|AUS|oro|album|35000|{{Cita web|lingua = en|url = http://www.aria.com.au/pages/httpwww.aria.com.aupagesARIACharts-Accreditations-2009Albums.htm|titolo = "ARIA Charts – Accreditations – 2009 Albums"}}}}{{Certificazione disco|CAN|oro|album|50000|{{Cita web|lingua = en|url = http://musiccanada.com/gold-platinum/?fwp_gp_search=Please+Please+Me%20The+Beatles|titolo = "Canadian album certifications – The Beatles – Please Please Me"}}}}{{Certificazione disco|DEU|oro|album|250000|{{BVMI|The Beatles|opera = With The Beatles|accesso = 23 gennaio 2023}}}}{{Certificazione disco|GBR|oro|album|100000|{{Cita web|lingua = en|url = https://www.bpi.co.uk/brit-certified/|titolo = "British album certifications – The Beatles – Please Please Me"}}}}{{Certificazione disco|USA|oro|album|500000|{{Cita web|lingua = en|url = https://www.riaa.com/gold-platinum/?tab_active=default-award&ar=Beatles%2C+The&ti=Please+Please+Me#search_section|titolo = "American album certifications – Beatles, The – Please Please Me"}}}}
|numero dischi di platino =
|precedente = [[Please Please Me (album)|Please Please Me]]
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|anno precedente = 1963
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|successivo = [[A Hard Day's Night (album The Beatles)|A Hard Day's Night]]
|precedente = [[Please Please Me (album)|Please Please Me]] <br />([[:categoria:Album del 1963|1963]])
|anno successivo = 1964
|successivo = [[A Hard Day's Night (album The Beatles)|A Hard Day's Night]] <br />([[:categoria:Album del 1964|1964]])
}}
{{Recensioni album
| recensione1 = [[AllMusic]]
| giudizio1 = {{Giudizio|5|5}}<ref>{{cita web|url=https://www.allmusic.com/album/with-the-beatles-mw0000192941}}</ref>
| recensione2 = ConsequenceOfSound
| giudizio2 = B<ref>{{cita web|url=https://consequence.net/2009/09/album-review-the-beatles-with-the-beatles-remastered/}}</ref>
| recensione3 = [[Pitchfork (sito web)|Pitchfork]]
| giudizio3 = {{Giudizio|8.8|10}}<ref>{{cita web|url=https://pitchfork.com/reviews/albums/13421-with-the-beatles/}}</ref>
| recensione4 = [[Piero Scaruffi]]
| giudizio4 = {{Giudizio|3|10}}<ref>{{Cita web|url=https://www.scaruffi.com/vol1/beatles.html#x|titolo=The History of Rock Music. Beatles: biography, discography, reviews, links|accesso=21 marzo 2019}}</ref>
}}
'''''With The Beatles''''' fu il titolo scelto per il secondo [[album discografico|album]] dei [[The Beatles|Beatles]], pubblicato il [[22 novembre]] [[1963]], lo stesso giorno dell'omicidio di [[J. F. Kennedy]].
 
In Italia il disco venne pubblicato dalla [[Parlophon]] con il titolo ''I favolosi Beatles '' (PMCQ 31503).
 
== Il disco ==
 
'''''With the Beatles''''' è il secondo [[album in studio]] del gruppo musicale britannico [[The Beatles]], pubblicato il 22 novembre 1963 dalla [[Parlophone]] e [[Produttore discografico|prodotto]] da [[George Martin (produttore)|George Martin]]<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.discogs.com/it/The-Beatles-With-The-Beatles/release/768729|titolo=The Beatles - With The Beatles|sito=Discogs|accesso=3 aprile 2017}}</ref>; negli U.S.A. venne pubblicato con il titolo "''[[The Beatles' Second Album]]''" con diversa copertina e sequenza di brani modificata dalla [[Capitol Records]]<ref name=":1">{{Cita web|url=https://www.discogs.com/it/The-Beatles-The-Beatles-Second-Album/master/54549|titolo=The Beatles - The Beatles' Second Album|sito=Discogs|accesso=3 aprile 2017}}</ref>. Compare nel volume ''[[1001 Albums You Must Hear Before You Die]]''<ref>{{Cita web|url=http://www.rocklistmusic.co.uk/steveparker/1001albums.htm|titolo=Rocklist.net...Steve Parker...1001 Albums..|accesso=3 aprile 2017}}</ref>.
La struttura dell'album ricalca da vicino lo schema del precedente ''Please Please Me''. Anche in questo caso l'[[Long playing|LP]] contiene otto brani originali (compreso il primo di [[George Harrison]]: ''Don't Bother Me'') e sei ''[[cover]]''; molte tracce dell'album vennero pubblicate negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] nel gennaio 1964 con il titolo di ''[[Meet the Beatles!]]''. ''With the Beatles'' fu il primo album discografico nel Regno Unito a raggiungere il milione di copie vendute, record ottenuto nel 1965<ref>Walter Everett, ''The Beatles as Musicians - The Quarry Men through Rubber Soul'', Oxford University Press, Oxford/New York 2001, pag. 195.</ref>.
 
== Storia ==
La foto di copertina originale è opera di Robert Freeman. Il fotografo ricevette dai Beatles alcune inquadrature in bianco e nero eseguite ad Amburgo dall'artista [[Astrid Kirchherr]] e fu incaricato di progettare una copertina sulla scorta delle fotografie che gli erano state mostrate. Gli scatti vennero effettuati in un hotel di Bournemouth<ref>Paul McCartney ricorda invece che la località era [[Weston-super-Mare]], in [[Barry Miles]], ''Paul McCartney - Many Years From Now'', Rizzoli, Milano 1997, pag. 125.</ref> e il risultato finale, assai innovativo per l'epoca, fu disapprovato dalla EMI e da Brian Epstein perché considerato “luttuoso” e poco vantaggioso per l'immagine del gruppo. Ma i Beatles si impuntarono, e le vendite strepitose e il gradimento dei fan per la copertina in chiaroscuro diedero loro ragione e chiusero qualsiasi controversia<ref>Bob Spitz, ''The Beatles. La vera storia'', Sperling & Kupfer, Milano 2006, pagg. 281-2.</ref><ref>All'annuncio della sua futura pubblicazione si registrarono 250.000 prenotazioni dell'album, un record mondiale assoluto fino ad allora. Hunter Davies, ''The Beatles - The Classic Updated'', W.W. Norton & Company, New York/London 2009, pag. 185.</ref>.
Come il precedente ''[[Please Please Me (album)|Please Please Me]]'', anche in questo caso l'[[Long playing|LP]] contiene otto brani originali (compreso il primo di [[George Harrison]]: ''Don't Bother Me'') e sei ''[[cover]]''; molte tracce dell'album vennero pubblicate negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] nel gennaio 1964 con il titolo di ''[[Meet the Beatles!]]''.<ref name=":1" /> ''With the Beatles'' fu il primo album discografico nel Regno Unito a raggiungere il milione di copie vendute, record ottenuto nel 1965.<ref>{{Cita|Everett|p. 195}}.</ref>
 
Nel Regno Unito l'album fu pubblicato il 22 novembre 1963 sia in edizione [[monofonia (audio)|mono]] che [[stereofonia|stereo]].<ref In Italia uscì nel febbraio del 1964, ma con titolo e copertina diversi, anche se con le stesse canzoniname=":0" il disco era ''I Favolosi Beatles''. L'etichetta era la [[Parlophon]], e in base alla ristampa si può distinguere una etichetta di colore rosso indaco, rosso oppure nero. Solo a fine 1976 uscì anche in Italia con il titolo originale/>.
 
== Copertina ==
Ci sono anche alcune ''cover'' di altri autori.
La foto di copertina è opera di [[Robert Freeman (fotografo)|Robert Freeman]]. Il fotografo ricevette dai Beatles alcune inquadrature in bianco e nero di [[Stuart Sutcliffe]] eseguite ad Amburgo da Astrid Kirchherr, e fu incaricato di progettare una copertina sulla scorta delle fotografie che gli erano state mostrate. Gli scatti vennero effettuati in un hotel di [[Bournemouth]],<ref>{{Cita|Davies, 2014|p. 47}}.</ref> ma il risultato finale, assai innovativo per l'epoca, fu disapprovato dalla EMI e da Brian Epstein perché considerato "luttuoso" e poco vantaggioso per l'immagine del gruppo. I Beatles però si impuntarono e le vendite e il gradimento dei fan per la copertina in chiaroscuro diedero loro ragione e chiusero qualsiasi controversia.<ref>{{Cita|Spitz|pp. 281-282}}.</ref><ref>All'annuncio della sua futura pubblicazione si registrarono 250.000 prenotazioni dell'album, un record mondiale assoluto fino ad allora. {{Cita|Davies, 2009|p. 185}}.</ref>
* ''Till There Was You'' fu scritta da Willson ed era sigla dello show ''The Music Man''. Se ne ricorda anche la interpretazione datane da [[Chet Atkins]], chitarrista che [[George Harrison]] e [[Paul McCartney]] hanno sempre detto di ammirare, tanto che era noto come Mr. Guitar.
* ''Please Mister Postman'' è un successo del quartetto femminile [[The Marvelettes]], scritto da Dobbin-Garrett-Garman-Brianbert.
* ''Roll Over Beethoven'' è un classico [[rock and roll]] di [[Chuck Berry]], suonato spesso dal vivo soprattutto agli esordi dei Beatles.
* ''You Really Got a Hold on Me'' di Smokey Robinson è una canzone lanciata dal complesso americano [[Smokey Robinson and The Miracles|The Miracles]].
* ''Devil in Her Heart'' di Drapkin era cantata in origine da [[The Donays]], gruppo femminile.
* ''Money'', di Bradford-Gordy, era spesso eseguita dal vivo al [[Cavern Club]] di [[Liverpool]].
 
=== Edizioni estere ===
''I Wanna Be Your Man'', scritta da Lennon e McCartney, è cantata qui dai Beatles ma fu da loro concessa ai [[Rolling Stones]], allora agli inizi.
* In Italia il disco venne pubblicato nel 1964 dalla [[Parlophon]] con il titolo "''I favolosi Beatles''" e copertina differente, ma con le stesse canzoni prima con etichetta rossa (PMCQ 31503) e poi con etichetta nera (EMI Parlophone 3C 062 04181)<ref>{{Cita web|url=https://www.discogs.com/it/The-Beatles-I-Favolosi-Beatles/release/8771721|titolo=The Beatles - I Favolosi Beatles|sito=Discogs|accesso=3 aprile 2017}}</ref>. {{Senza fonte|Solo nel 1976 uscì anche in Italia con copertina originale e etichetta nera (EMI Parlophone 3C 064-04181).}}
* In Francia il disco venne pubblicato dalla Odeon con il titolo "''Les Beatles''" e copertina differente<ref>{{Cita web|url=https://www.discogs.com/it/Les-Beatles-Les-Beatles/release/6082397|titolo=Les Beatles* - Les Beatles|sito=Discogs|accesso=3 aprile 2017}}</ref>.
 
== I braniBrani ==
Su quattordici tracce, sei sono [[cover]] di altri autori<ref name=":0" />:
=== ''It Won’t Be Long'' ===
* ''Till There Was You'' fu scritta da Willson ed era la sigla dello show ''The Music Man''. Se ne ricorda anche la interpretazione datane da [[Chet Atkins]], chitarrista che [[George Harrison]] e [[Paul McCartney]] hanno sempre detto di ammirare, tanto che era noto come "Mr. Guitar";
* ''Please Mister Postman'' è un successo del quartetto femminile delle [[The Marvelettes|Marvelettes]], scritto da Dobbin-Garrett-Garman-Brianbert;
* ''Roll Over Beethoven'' è un classico [[rock and roll]] di [[Chuck Berry]], suonato spesso dal vivo soprattutto agli esordi dei Beatles;
* ''You Really Got a Hold on Me'' di Smokey Robinson è una canzone lanciata dal complesso statunitense dei [[The Miracles|Miracles]];
* ''Devil in Her Heart'' di Drapkin era cantata in origine dalle [[The Donays|Donays]];
* ''Money'', di Bradford-Gordy, era spesso eseguita dal vivo al [[Cavern Club]] di [[Liverpool]];
* ''I Wanna Be Your Man'', scritta da Lennon e McCartney, era stata precedentemente incisa dai [[The Rolling Stones|Rolling Stones]].
=== ''It Won't Be Long'' ===
{{vedi anche|It Won't Be Long (The Beatles)}}
[[File:MyNameIsRachelCorriePlayhouseTheatre20060329.jpg|thumb|Il Playhouse Theatre]]
Fu Lennon a comporre – e perciò a cantare<ref>George Martin e i Beatles avevano stabilito che l'autore della composizione avrebbe dovuto cantarne la linea melodica principale. In {{Cita|Martin|p. 132}}.</ref> – questo motivo nel quale per la prima volta l'autore tratteggia alcuni temi che lo caratterizzano e che rielaborerà lungo tutto l'arco della carriera con il gruppo: la solitudine, l'infelicità, l'insuccesso e il sentirsi rifiutato nei rapporti sentimentali – problematiche che possono essere fatte risalire alle tormentate vicende familiari con il padre (che abbandonò la famiglia quando John aveva quattro anni) e soprattutto con la madre.<ref>Avrebbe dichiarato Lennon: «Ho perso mia madre due volte: una volta a cinque anni e una seconda a diciassette». in {{Cita|Turner|p. 43}}.</ref> La frase iniziale del brano è un gioco di parole tipicamente lennoniano: ''"it won't be long till I belong to you"'' (non ci vorrà molto prima che io ti appartenga)<ref>{{Cita|Riley|p. 71}}.</ref>.
 
Il pezzo non faceva parte del repertorio che il gruppo suonava nei concerti dal vivo e per questa ragione furono necessarie ventitré [[Ripresa#Registrazione audio|riprese]] prima di raggiungere il risultato finale<ref>{{Cita|MacDonald|p. 90}}.</ref>. Dieci di questi furono incisi nella mattinata del 30 luglio, i restanti tredici in serata e fra i due blocchi i Beatles fra l'altro tennero due esibizioni al [[Playhouse Theatre]] davanti alle telecamere della [[BBC]]<ref>{{Cita|Lewisohn, 2005|p. 117}}.</ref>.
Fu Lennon a comporre – e perciò a cantare<ref>George Martin e i Beatles avevano stabilito che l’autore della composizione avrebbe dovuto cantarne la linea melodica principale. In George Martin, ''All You Need Is Ears'', St. Martin’s Griffin, New York 1994, pag. 132.</ref> – questo motivo nel quale per la prima volta l'autore tratteggia alcuni temi che lo caratterizzano e che rielaborerà lungo tutto l'arco della carriera col gruppo: la solitudine, l’infelicità, l’insuccesso e il sentirsi rifiutato nei rapporti sentimentali – problematiche che possono essere fatte risalire alle tormentate vicende familiari col padre (che abbandonò la famiglia quando John aveva quattro anni) e soprattutto con la madre<ref>Avrebbe dichiarato Lennon: «Ho perso mia madre due volte: una volta a cinque anni e una seconda a diciassette», in Steve Turner, ''La storia dietro ogni canzone dei Beatles'', Tarab, Firenze 1997, pag. 43.</ref>. La frase iniziale del brano è un gioco di parole tipicamente lennoniano: ''"it won't be long till I belong to you"'' (non ci vorrà molto prima che io ti appartenga).
 
Così come nel singolo ''[[She Loves You]]'' anche in ''It Won't Be Long'' gli ascoltatori ebbero modo di seguire il coro ''"yeah, yeah, yeah"'' che sarebbe diventato il contrassegno distintivo dei Beatles dell'epoca.<ref>{{Cita|Lewisohn|p. 70}}.</ref>
Il pezzo non faceva parte del repertorio che il gruppo suonava nei concerti dal vivo<ref>Ian MacDonald, ''The Beatles. L'opera completa'', Mondadori, Milano 1994, pag. 90.</ref>, e per questa ragione furono necessari ventitré ''[[take]]'' prima di raggiungere il risultato finale. Dieci di questi furono incisi nella mattinata del 30 luglio, i restanti tredici in serata, e fra i due blocchi i Beatles fra l’altro tennero due esibizioni al Playhouse Theatre davanti alle telecamere della [[BBC]].
 
=== ''All I've Got to Do'' ===
Così come nel singolo ''[[She Loves You]]'', anche in ''It Won’t Be Long'' gli ascoltatori ebbero modo di seguire il coro ''“yeah, yeah, yeah”'' che sarebbe diventato il contrassegno distintivo dei Beatles dell'epoca<ref>Mark Lewisohn, ''Beatles - Otto anni ad Abbey Road'', Arcana Editrice, Milano 1990, pag. 70.</ref>.
{{Vedi anche|All I've Got to Do}}
Inciso in un'unica seduta l'11 settembre 1963,<ref>{{Cita|Lewisohn|pp. 70-71}}.</ref> è un motivo composto da John due anni prima e in cui emerge l'impronta di [[Smokey Robinson]], al quale in quel periodo Lennon si ispirò in più occasioni; anche se il lavoro ultimato richiama molto più da vicino lo stile delle [[The Shirelles|Shirelles]], in particolare ''Baby It's You'', canzone che il gruppo aveva già inciso nel precedente album ''Please Please Me''.<ref name="Spitz">{{Cita|Spitz|p. 280}}.</ref>
 
Nella melodia e nelle liriche è possibile rintracciare alcuni degli stilemi lennoniani dell'epoca – l'andamento indolente, gli accordi sincopati della chitarra, un velo di cupa tristezza – assieme agli ''“yeah”'' ormai divenuti un inconfondibile marchio beatlesiano.
=== ''All I’ve Got to Do'' ===
 
''All I've Got to Do'', come ''It Won't Be Long'', non apparteneva ai pezzi normalmente suonati nei concerti e pertanto non era rodata al punto giusto. Dei quindici nastri registrati in totale, alcuni di essi dovettero essere scartati a causa di false partenze o di errori dovuti ai malintesi per il mancato collaudo "sul palco".<ref>{{Cita|MacDonald|p. 95}}.</ref>
Inciso in un’unica seduta l’11 settembre 1963, è un motivo composto da John due anni prima e in cui emerge l'impronta di [[Smokey Robinson]] al quale in quel periodo Lennon si ispirò in più occasioni; anche se il lavoro ultimato richiama molto più da vicino lo stile delle [[The Shirelles|Shirelles]], in particolare ''Baby It’s You'', canzone che il gruppo aveva già inciso nel precedente album ''Please Please Me''.
 
Nella melodia e nelle liriche è possibile rintracciare alcuni degli stilemi lennoniani dell’epoca – l’andamento indolente, gli accordi sincopati della chitarra, un velo di cupa tristezza – assieme agli ''“yeah”'' ormai divenuti un inconfondibile marchio beatlesiano.
 
Come ''It Won’t Be Long'', ''All I’ve Got to Do'' non apparteneva ai pezzi normalmente suonati nei concerti e pertanto non era rodata al punto giusto. Dei quindici nastri registrati in totale, alcuni di essi dovettero essere scartati a causa di false partenze o di errori dovuti ai malintesi per il mancato collaudo “sul palco”<ref>Ian MacDonald, ''The Beatles. L'opera completa'', Mondadori, Milano 1994, pag. 95.</ref>.
 
=== ''All My Loving'' ===
{{vedi anche|All My Loving}}
Paul compose il pezzo ideandolo in forma epistolare e dedicandolo alla nuova fiamma [[Jane Asher]]<ref>«Ho scritto ''All My Loving'' come una poesia e poi, credo, l'ho fatta diventare una canzone».» In Bill {{Cita|Harry, ''Beatles - L’enciclopedia'', Arcana, Roma 2001, pag|p. 27}}.</ref> e, al contrario dei propri abituali procedimenti compositivi, l’autorel'autore scrisse prima le liriche e poi vi adattò la melodia. L’elaborazioneL'elaborazione del brano passò attraverso tre fasi: l’ispirazionel'ispirazione, che avvenne una mattina mentre Paul si radeva, la composizione del testo sul pullman riservato agli spostamenti del gruppo e infine lo stesso giorno la creazione della melodia con l’ausiliol'ausilio di un pianoforte al Moss Empire Theatre, prima di un concerto del tour con [[Roy Orbison]].<ref>Chris {{Cita|Ingham, ''Guida completa ai Beatles'', Vallardi, Milano 2005, pagg|pp. 243-4244}}.</ref>.
 
La data dell’incisionedell'incisione è il 30 luglio, giorno in cui furono registrati i 14quattordici nastri. Emerge l’assolol'assolo di chitarra in stile rokcabilly[[rockabilly]] eseguito contemporaneamente colcon il plettro e con le ultime tre dita della mano destra a pizzicare le corde, tecnica che Harrison mutuò da [[Buddy Holly]], [[Eddie Cochran]] e [[Carl Perkins]].<ref>Walter {{Cita|Everett, ''The Beatles as Musicians - The Quarry Men through Rubber Soul'', Oxford University Press, Oxford/New York 2001, pag|p. 189}}.</ref>. Il risultato ottenuto – come sarebbe apparso alla pubblicazione dell’albumdell'album – portò Alan Smith, critico dell’autorevoledell'autorevole rivista ''[[New Musical ExpressNME]]'', a qualificarlo come «sensazionale» e il «vero pezzo forte» dell’interodell'intero LP.<ref>Bob name="Spitz, ''The Beatles. La vera storia'', Sperling & Kupfer, Milano 2006, pag. 280.<"/ref>. E loLo stesso Lennon, sempre assai avaro di riconoscimenti nei confronti del suo amico-rivale, parlò del pezzo in termini lusinghieri.<ref>«Un lavoro maledettamente ben fatto»,. in Steve {{Cita|Turner, ''La storia dietro ogni canzone dei Beatles'', Tarab, Firenze 1997, pag|p. 45}}.</ref>.
 
La mescolanza di sonorità che diventavano distintive dal resto del panorama musicale inglese, del ritmo dinamico dell’esecuzionedell'esecuzione e del testo che permetteva un processo emotivamente forte di autoidentificazione fecero del pezzo una sigla perfetta per le fansfan del gruppo che si ritenevano destinatarie delle accattivanti parole d’amored'amore.<ref>Spiegò in seguito Paul: «Moltissime delle nostre canzoni erano indirizzate direttamente ai nostri fansfan»,. in Mark {{Cita|Hertsgaard, ''A Day in the Life - La musica e l’arte dei Beatles'', Baldini&Castoldi, Milano 1995, pag|p. 71}}.</ref>. Anche per questo, gran parte della critica individua nel brano l’esplosivol'esplosivo inizio della Beatlemania.<ref>Bob {{Cita|Spitz, ''The Beatles. La vera storia'', Sperling & Kupfer, Milano 2006, pag|p. 228}}.</ref>.
 
''All My Loving'' segna uno spartiacque nelle dinamiche interne ai Beatles. Fino ad allora, Lennon era considerato il leader del gruppo; con la sua nuova composizione, McCartney si scrolla di dosso il ruolo di gregario assumendo una posizione che lo mette su un piano almeno equivalente a quello di John.<ref>Ian {{Cita|MacDonald, ''The Beatles. L'opera completa'', Mondadori, Milano 1994, pag|p. 92}}.</ref>.
 
La composizione ha avuto un centinaio di ''cover'', e fra gli artisti che hanno ripreso il motivo si annoverano i Trends, [[Herb Alpert]] e [[Count Basie]]. Versioni straniere includono anche adattamenti in francese, in spagnolo, in portoghese e in gallese.<ref>Bill {{Cita|Harry, ''Beatles - L’enciclopedia'', Arcana, Roma 2001, pag|p. 27}}.</ref>.
 
=== ''Don’tDon't Bother Me'' ===
{{MainVedi anche|Don't Bother Me}}
[[File:Bournemouth, TownPremier Centre andInn, EastWestover CliffRoad - geograph.org.uk - 367321099070.jpg|thumb|Scorcioupright=0.8|A difianco Bournemouthdel YMCA, cittàl'hotel indi cuiBournemouth Georgedove composei laBeatles canzonealloggiavano]]
Segna l'esordio in qualità di compositore di George Harrison, che così interrompe, sia pur momentaneamente, il monopolio creativo della coppia [[Lennon-McCartney]] (per Ringo bisognerà aspettare il 1968 con la sua ''[[Don't Pass Me By]]'' pubblicata sul ''[[The Beatles (album)|White Album]]'').
 
La canzone venne scritta a Bournemouth in un momento in cui l'autore era a letto ammalato e non voleva essere disturbato e da qui il titolo del pezzo.<ref>{{Cita|Harrison|p. 84}}.</ref>. Tuttavia, Bill Harry avanza una diversa tesi: in quel periodo Harry provocava con insistenza George rimproverandogli la scarsa vena compositiva e il titolo può essere la risposta del Beatle a questi assilli.<ref>{{Cita|Turner|p. 47}}.</ref>
Segna l’esordio in qualità di compositore di George Harrison che così interrompe, sia pur momentaneamente, il monopolio creativo della coppia [[Lennon-McCartney]] (per Ringo bisognerà aspettare il 1968 con la sua ''[[Don't Pass Me By|Don’t Pass Me By]]'' pubblicata sul ''[[The Beatles (album)|White Album]]'').
 
Nel testo, George tratta del trauma dovuto all'abbandono della propria donna, esperienza che lo isola dal mondo per sua stessa volontà. La melodia è un alternarsi di maggiori e minori e non poteva mancare un assolo di chitarra di Harrison che, quale compositore del pezzo, esegue anche la linea vocalica principale.
La canzone venne scritta a Bournemouth in un momento in cui l’autore era a letto ammalato e non voleva essere disturbato, e da qui il titolo del pezzo<ref>George Harrison, ''I Me Mine'', Rizzoli, Milano 2002, pag. 84.</ref>. Ma Bill Harry avanza una diversa tesi. In quel periodo Harry provocava con insistenza George rimproverandogli la scarsa vena compositiva, e il titolo può essere la risposta del Beatle a questi assilli<ref>Steve Turner, ''La storia dietro ogni canzone dei Beatles'', Tarab, Firenze 1997, pag. 47.</ref>.
 
L'11 settembre il brano venne registrato in studio, ma nessuno dei sette nastri incisi risultò essere soddisfacente. Perciò il giorno successivo il gruppo si ritrovò ad [[Luoghi beatlesiani#Abbey Road Studios|Abbey Road]] e la canzone subì un rifacimento in dieci nastri. La quarta ripresa di questa seduta fu scelta quale migliore e su di essa furono sovraincisi una seconda linea vocalica di George, il tamburello di John, i legnetti percossi da Paul e il bongo arabo di Ringo.<ref>{{Cita|Lewisohn|p. 72}}.</ref> Dopo una serie di prove da parte di Lennon per "sporcare" il suono attraverso distorsioni, con il consenso di George Martin, per la prima volta la chitarra venne trattata con un compressore di suono che alterasse il suono dello strumento avvicinandolo a quello di un organo.<ref>{{Cita|Everett|p. 194}}.</ref>
Nel testo, George tratta del trauma dovuto all’abbandono della propria donna, esperienza che lo isola dal mondo per sua stessa volontà. La melodia è un alternarsi di maggiori e minori, e non poteva mancare un assolo di chitarra di Harrison che, quale compositore del pezzo, esegue anche la linea vocalica principale.
 
L’11 settembre il brano venne registrato in studio, ma nessuno dei sette nastri incisi risultò essere soddisfacente. Perciò il giorno successivo il gruppo si ritrovò ad [[Luoghi beatlesiani#Abbey Road Studios|Abbey Road]] e la canzone subì un rifacimento in dieci nastri. Il quarto ''take'' di questa seduta fu scelto quale migliore e su di esso furono sovraincisi una seconda linea vocalica di George, il tamburello di John, le clave percosse da Paul e il bongo arabo di Ringo<ref>Mark Lewisohn, ''Beatles - Otto anni ad Abbey Road'', Arcana Editrice, Milano 1990, pag. 72.</ref>. Dopo una serie di prove da parte di Lennon per “sporcare” il suono attraverso distorsioni, col consenso di George Martin per la prima volta la chitarra venne trattata con un compressore di suono che alterasse il suono dello strumento avvicinandolo a quello di un organo<ref>Walter Everett, ''The Beatles as Musicians - The Quarry Men through Rubber Soul'', Oxford University Press, Oxford/New York 2001, pag. 194.</ref>.
 
=== ''Little Child'' ===
{{Vedi anche|Little Child}}
[[File:Chromonica.jpg|thumb|left|Armonica, suonata qui da Lennon]]
Composta da Paul e John e cantata da quest'ultimo, era stata originariamente concepita in modo da essere adattata alla voce di Ringo. Perciò era melodicamente piuttosto elementare in quanto, secondo l'opinione di Paul, «[Ringo] non aveva una gamma vocale molto ampia, ma era bravo nel ''con brio'' e ''spirito'', se il motivo era semplice e orecchiabile».<ref name="Barry Miles 1997">{{Cita|Miles|p. 122}}.</ref>
 
Il pezzo trae ispirazione da ''Whistle My Love'' del compositore inglese di musica folk Elton Hayes,<ref>{{Cita|Womack|p. 71}}.</ref> da cui gli autori si appropriarono di alcuni passaggi melodici e del frammento di testo ''"I'm so sad and lonely"''.<ref name="Barry Miles 1997"/>
Composta da Paul e John e cantata da quest’ultimo, era stata originariamente concepita in modo da essere adattata alla voce di Ringo. Perciò era melodicamente piuttosto elementare in quanto, secondo l’opinione di Paul, «[Ringo] non aveva una gamma vocale molto ampia, ma era bravo nel ''con brio'' e ''spirito'', se il motivo era semplice e orecchiabile»<ref name="Barry Miles 1997">Barry Miles, ''Paul McCartney - Many Years From Now'', Rizzoli, Milano 1997, pag. 122.</ref>.
 
Come nel caso di ''Don't Bother Me'', il pezzo – che vede un assolo di armonica di John nella sezione centrale e la sua voce raddoppiata – venne dapprima inciso l'11 settembre su due soli nastri e il 12 dello stesso mese quasi completato con altri sedici riprese. Qualche ritocco per ultimare il lavoro definitivamente fu apportato il 3 ottobre.<ref>{{Cita|Lewisohn|pp. 70-72}}.</ref>
Il pezzo trae ispirazione da un brano del compositore di musica folk Elton Hayes, da cui gli autori si appropriarono di alcuni passaggi melodici e del frammento di testo “I’m so sad and lonely”<ref name="Barry Miles 1997"/>.
 
Come nel caso di ''Don’t Bother Me'', il pezzo – che vede un assolo di armonica di John nella sezione centrale e la sua voce raddoppiata – venne dapprima inciso l’11 settembre su due soli nastri e il 12 dello stesso mese quasi completato con altri sedici ''take''. Qualche ritocco per ultimare il lavoro definitivamente fu apportato il 3 ottobre.
 
=== ''Till There Was You'' ===
{{Vedi anche|Till There Was You}}
[[File:PeggyLeeStageDoorCanteen.jpg|thumb|180px|Peggy Lee, interprete originaria del brano]]
[[File:PeggyLeeStageDoorCanteen.jpg|thumb|upright=0.8|Peggy Lee, interprete originaria del brano]]
Prima ''[[cover]]'' a comparire nell’album, fu anche il brano a cui si lavorò in studio il 18 luglio 1963, primo giorno di registrazioni per l’LP ''With the Beatles''. Ma il risultato dei tre nastri non risultò pienamente soddisfacente e così, nella successiva seduta del 30 luglio, la canzone venne ripresa, riarrangiata e messa su nastro in cinque tentativi di cui l’ultimo fu giudicato superiore agli altri e costituì perciò la versione definitiva<ref name="Lewisohn2">Mark Lewisohn, ''Beatles - Otto anni ad Abbey Road'', Arcana Editrice, Milano 1990, pagg. 68-9.</ref>.
Prima cover a comparire nell'album, fu anche il brano a cui si lavorò in studio il 18 luglio 1963, primo giorno di registrazioni per l'LP ''With the Beatles''. Tuttavia, il risultato dei tre nastri non risultò pienamente soddisfacente e così, nella successiva seduta del 30 luglio, la canzone venne ripresa, riarrangiata e messa su nastro in cinque tentativi di cui l'ultimo fu giudicato superiore agli altri e costituì perciò la versione definitiva.<ref name="Lewisohn2">{{Cita|Lewisohn|pp. 68-69}}.</ref>
 
Ballata dolce e placida adatta all’inconfondibile stile vocale di McCartney e anticipatrice di sue composizioni originali ricche di richiami bucolici, fu composta da [[Meredith Willson]], autore delle musiche della commedia musicale ''The Music Man'' per le quali ricevette un [[Grammy Award]] nel 1958. Catturata nel 1961 dall’orecchio sensibile di Paul nella versione eseguita dalla versatile cantante americana [[Peggy Lee]], venne inserita nel repertorio del gruppo a partire dall’anno successivo<ref>Bill Harry, ''Beatles - L’enciclopedia'', Arcana, Roma 2001, pag. 736.</ref>.
 
Ballata dolce e placida adatta all'inconfondibile stile vocale di McCartney e anticipatrice di sue composizioni originali ricche di richiami bucolici, fu composta da [[Meredith Willson]], autore delle musiche della commedia musicale ''The Music Man'' per le quali ricevette un [[Grammy Award]] nel 1958. Catturata nel 1961 dall'orecchio sensibile di Paul nella versione eseguita dalla versatile cantante statunitense [[Peggy Lee]], venne inserita nel repertorio del gruppo a partire dall'anno successivo.<ref>{{Cita|Harry|p. 736}}.</ref>
Rappresenta il primo tentativo dei Beatles di cimentarsi in una registrazione in studio utilizzando in maggioranza strumenti non elettrificati e, nel caso di Ringo che mette da canto la batteria e mantiene il ritmo con due bongo, piuttosto inusuali. Oltre all’accompagnamento strumentale di Lennon, anche la linea melodica solista di Harrison è realizzata con una chitarra acustica dotata di corde di nylon<ref>David Simmons, ripreso in June Skinner Sawyers (a cura di), ''Read the Beatles'', Arcana Edizioni, Roma 2010, pag. 391.</ref>. Per l’arrangiamento armonico, Harrison si avvalse dei consigli di Jim Gretty, il commesso del negozio musicale di [[Luoghi beatlesiani#Stanley Street|Stanley Street]], che gli insegnò alcuni accordi jazz<ref>Walter Everett, ''The Beatles as Musicians - The Quarry Men through Rubber Soul'', Oxford University Press, Oxford/New York 2001, pag. 41.</ref>.
 
Rappresenta il primo tentativo dei Beatles di cimentarsi in una registrazione in studio utilizzando in maggioranza strumenti non elettrificati e, nel caso di Ringo che mette da canto la batteria e mantiene il ritmo con due bongo, piuttosto inusuali. Oltre all'accompagnamento strumentale di Lennon, anche la linea melodica solista di Harrison è realizzata con una chitarra acustica dotata di corde di nylon.<ref>David Simmons, ripreso in {{Cita|Sawyers |p. 391}}.</ref> Per l'arrangiamento armonico, Harrison si avvalse dei consigli di Jim Gretty, il commesso del negozio musicale di [[Luoghi beatlesiani#Stanley Street|Stanley Street]], che gli insegnò alcuni accordi jazz.<ref>{{Cita|Everett|p. 41}}.</ref>
=== ''Please Mr Postman'' ===
 
=== ''Please Mister Postman'' ===
''Please Mr Postman'' è la ''[[cover]]'' di un pezzo portato al successo dal gruppo femminile delle [[The Marvelettes|Marvelettes]] e inciso su etichetta [[Tamla-Motown|Tamla Motown]]. L’esecuzione vigorosa dei Beatles supera l’energia dell’originale e così ne fa perdere la leggerezza dell’esecuzione del gruppo americano<ref>Ian MacDonald, ''The Beatles. L'opera completa'', Mondadori, Milano 1994, pag. 89.</ref>.
{{Vedi anche|Please Mr. Postman}}
''Please Mr Postman'' è la cover di un pezzo portato al successo dal gruppo femminile delle [[The Marvelettes|Marvelettes]] e inciso su etichetta [[Tamla-Motown|Tamla Motown]]. L'esecuzione vigorosa dei Beatles supera l'energia dell'originale e così ne fa perdere la leggerezza dell'esecuzione del gruppo americano.<ref>{{Cita|MacDonald|p. 89}}.</ref>
 
La voce principale, supportata dai cori di George e Paul, è di John, che alterna la “t”"t" addolcita all’americanaall'americana in certe espressioni a quella dura dell’inglesedell'inglese. Il pezzo venne inciso il 30 luglio in nove nastri, e a fine giornata si scelse il nastro 7 con sovraincisioni del nastro 9.
 
=== ''Roll overOver Beethoven'' ===
{{vedi anche|Roll Over Beethoven}}
Il rock’n’rollrock'n'roll di [[Chuck Berry]] irrompe in apertura del lato B dell’albumdell'album con ''Roll overOver Beethoven'', che il musicista americanostatunitense aveva registrato nel 1956. I Beatles dovevano la loro formazione musicale specialmente al rock’n’rollrock'n'roll di provenienza d'oltreoceano, e i pezzi di Berry – assieme a quelli di [[Elvis Presley]] – erano i più apprezzati dal gruppo e i più riprodotti nei loro concerti dal vivo.<ref>Lennon considerava Chuck Berry «uno dei più grandi poeti del tempo, un poeta del rock» e aggiungeva: «Mi è piaciuto tutto quello che ha fatto. Sempre».» In Bob {{Cita|Spitz, ''The Beatles. La vera storia'', Sperling & Kupfer, Milano 2006, pag|p. 281}}.</ref>.
 
George Harrison era tradizionalmente il ''vocalist''cantante del pezzo, e in sede di registrazione toccò a lui la linea vocale principale, più pastosa a paragone di quella di Berry.<ref>Ian {{Cita|MacDonald, ''The Beatles. L'opera completa'', Mondadori, Milano 1994, pag|p. 91}}.</ref>. Data quindi la consuetudine di eseguire il pezzo in concerto, furono sufficienti cinque nastri per giungere alla versione finale.
 
=== ''Hold Me Tight'' ===
{{Vedi anche|Hold Me Tight (The Beatles)}}
In scaletta dal 1961 nei concerti al [[Luoghi beatlesiani#Cavern|Cavern Club]],<ref>{{Cita|Harry|p. 360}}.</ref> ''Hold Me Tight'' venne composta da John e Paul quando vivevano ancora a Liverpool e i due la pensarono come un possibile [[45 giri]] – al tempo si pubblicavano soltanto singoli. Invece non fu considerata, come il duo sperava, una composizione tanto brillante da poter diventare un singolo, ma comunque di livello soddisfacente così da essere inserita in un LP.<ref>{{Cita|Miles|p. 73}}.</ref>
 
La prima versione del pezzo, destinata all'album ''[[Please Please Me (album)|Please Please Me]]'', fu incisa l'11 febbraio del 1963, data in cui venne registrata gran parte del materiale che avrebbe formato l'LP. Tuttavia, nell'economia del primo [[33 giri]], anche a causa di una esecuzione incerta, ''Hold Me Tight'' fu ritenuta in esubero e perciò accantonata.<ref>{{Cita|Lewisohn|p. 59}}.</ref> A corto di materiale per ''With the Beatles'', il brano fu ripescato sette mesi dopo la prima registrazione, ma si decise di rielaborarlo e il rifacimento ebbe luogo in studio su dieci nastri il 12 settembre dello stesso anno.<ref>{{Cita|Lewisohn|pp. 71-72}}.</ref>
In scaletta dal 1961 nei concerti al [[Luoghi beatlesiani#Cavern|Cavern Club]]<ref>Bill Harry, ''Beatles - L’enciclopedia'', Arcana, Roma 2001, pag. 360.</ref>, ''Hold Me Tight'' venne composta da John e Paul quando vivevano ancora a Liverpool, e i due la pensarono come un possibile 45 giri – al tempo si pubblicavano soltanto singoli. Invece non fu considerata, come il duo sperava, una composizione tanto brillante da poter diventare un singolo, ma comunque di livello soddisfacente così da essere inserita in un LP<ref>Barry Miles, ''Paul McCartney - Many Years From Now'', Rizzoli, Milano 1997, pag. 73.</ref>.
 
Musicalmente si situa a metà fra [[Smokey Robinson]], a cui Lennon si voleva ispirare, e le [[The Shirelles|Shirelles]] – in ''[[Will You Love Me Tomorrow]]'' nel passaggio in stile gospel “''when the night meets the morning sun''" che vedeva la ripetizione di parti del verso eseguita dalle voci di controcanto<ref>{{Cita|Everett|p. 187}}.</ref> – il complesso vocale femminile di cui il gruppo nelle esibizioni dal vivo eseguiva diversi pezzi e che pertanto influenzò i Beatles nei loro primi passi di compositori. Il risultato finale risultò però essere poco amato dalla critica – anche per via del basso poco vigoroso e di qualche sbavatura vocale di Paul – oltre che dagli stessi autori.<ref>{{Cita|MacDonald|p. 69}}.</ref>
La prima versione del pezzo, destinata all’album ''Please Please Me'', fu incisa l’11 febbraio del 1963, data in cui venne registrata gran parte del materiale che avrebbe formato l’LP. Ma nell'economia del primo 33 giri, anche a causa di una esecuzione incerta, ''Hold Me Tight'' fu ritenuta in esubero e perciò accantonata<ref>Mark Lewisohn, ''Beatles - Otto anni ad Abbey Road'', Arcana Editrice, Milano 1990, pag. 59.</ref>. A corto di materiale per ''With the Beatles'', il brano fu ripescato sette mesi dopo la prima registrazione, ma si decise di rielaborarlo e il rifacimento ebbe luogo in studio su dieci nastri il 12 settembre dello stesso anno<ref>Mark Lewisohn, ''Beatles - Otto anni ad Abbey Road'', Arcana Editrice, Milano 1990, pagg. 71-2.</ref>.
 
Musicalmente si situa a metà fra [[Smokey Robinson]], a cui Lennon si voleva ispirare, e le Shirelles – in ''[[Will You Love Me Tomorrow]]'' nel passaggio in stile gospel “''when the night meets the morning sun''” che vedeva la ripetizione di parti del verso eseguita dalle voci di controcanto<ref>Walter Everett, ''The Beatles as Musicians - The Quarry Men through Rubber Soul'', Oxford University Press, Oxford/New York 2001, pag. 187.</ref> –, il complesso vocale femminile di cui il gruppo nelle esibizioni ''live'' eseguiva diversi pezzi e che pertanto influenzò i Beatles nei loro primi passi di compositori. Ma il risultato finale risultò essere poco amato dalla critica – anche per via del basso poco vigoroso e di qualche sbavatura vocale di Paul – oltre che dagli stessi autori<ref>Ian MacDonald, ''The Beatles. L'opera completa'', Mondadori, Milano 1994, pag. 69.</ref>.
 
=== ''You Really Got a Hold on Me'' ===
{{Vedi anche|You've Really Got a Hold on Me}}
Sotto il profilo cronologico, ''You Really Got a Hold on Me'' è il primo pezzo a cui il gruppo lavorò per il nuovo album. La data di registrazione è il 18 luglio 1963, giorno in cui i Beatles si presentarono in studio per eseguire gran parte delle cover che avrebbero arricchito l'LP.
 
Il brano, portato al successo negli Stati Uniti da [[Smokey Robinson]] e i [[The Miracles|Miracles]] l'anno precedente, era stato pubblicato in Inghilterra, ma non aveva riscosso lo stesso consenso del pubblico d'oltreoceano. Tuttavia, i Beatles lo avevano subito incamerato nel loro repertorio e quindi ne avevano acquisito familiarità, cosicché il settimo nastro registrato quel giorno fu quello giudicato il migliore e subì poche sovraincisioni. La breve introduzione al piano è eseguita da George Martin e duplicata sul finire del pezzo. La voce solista, convinta e incisiva, è di John Lennon<ref name="MacDonald">{{Cita|MacDonald|p. 85}}.</ref> – supportato da quella di McCartney. Con i versi ''"You treat me badly"'' e ''"You do me wrong now"'' ''"Mi tratti male... mi fai torto"'' John si fa di nuovo carico del tratto di autocommiserazione già mostrata in ''Misery'' nel precedente album.
Sotto il profilo cronologico, ''You Really Got a Hold on Me'', è il primo pezzo a cui il gruppo lavorò per il nuovo album. La data di registrazione è il 18 luglio 1963, giorno in cui i Beatles si presentarono in studio per eseguire gran parte delle ''[[cover]]'' che avrebbero arricchito l’LP.
 
Dopo tre mesi, il 17 ottobre, in una giornata storica per gli studi di [[Luoghi beatlesiani#Abbey Road Studios|Abbey Road]] dovuta alla rivoluzionaria introduzione dei nuovi registratori a quattro piste,<ref>Ken Townsend, futuro ingegnere del suono che avrebbe curato molte delle registrazioni dei Beatles ad Abbey Road, così spiega: «Con quattro piste si poteva fare prima di tutto una base ritmica, poi aggiungere le voci e qualsiasi altra cosa si desiderasse. Rendeva lo studio più simile a una sorta di laboratorio». In {{Cita|Lewisohn|p. 73}}.</ref> il pezzo venne ripreso, ma tutti si resero subito conto che la versione su nastro di luglio restava la migliore e lasciarono perdere ulteriori tentativi.
Il brano, portato al successo negli Stati Uniti da [[Smokey Robinson]] and the Miracles l’anno precedente, era stato pubblicato in Inghilterra ma non aveva riscosso lo stesso consenso del pubblico d’oltreoceano. Tuttavia i Beatles lo avevano subito incamerato nel loro repertorio e quindi ne avevano acquisito familiarità, cosicché il settimo nastro registrato quel giorno fu quello giudicato il migliore e subì poche sovraincisioni. La breve introduzione al piano è eseguita da George Martin e duplicata sul finire del pezzo. La voce solista, convinta e incisiva, è di John Lennon<ref name="MacDonald">Ian MacDonald ''The Beatles. L'opera completa'', Mondadori, Milano 1994, pag. 85.</ref> – supportato da quella di McCartney. Con i versi ''“You treat me badly”'' e ''“You do me wrong now”'' ''“Mi tratti male… mi fai torto”'' John di nuovo si fa carico del tratto di autocommiserazione già mostrata in ''Misery'' nel precedente album.
 
Dopo tre mesi, il 17 ottobre, in una giornata storica per gli studi di [[Luoghi beatlesiani#Abbey Road Studios|Abbey Road]] dovuta alla rivoluzionaria introduzione dei nuovi registratori a quattro piste<ref>Ken Townsend, futuro ingegnere del suono che avrebbe curato molte delle registrazioni dei Beatles ad Abbey Road, così spiega: «Con quattro piste si poteva fare prima di tutto una base ritmica, poi aggiungere le voci e qualsiasi altra cosa si desiderasse. Rendeva lo studio più simile a una sorta di laboratorio». In Mark Lewisohn, ''Beatles - Otto anni ad Abbey Road'', Arcana Editrice, Milano 1990, pag. 73.</ref>, il pezzo venne ripreso ma tutti si resero subito conto che la versione su nastro di luglio restava la migliore e lasciarono perdere ulteriori tentativi.
 
=== ''I Wanna Be Your Man'' ===
{{vedi anche|I Wanna Be Your Man (The Beatles)}}
[[File:Stones ad 1965-2.jpg|thumb|180px|I Rolling Stones (1965)]]
[[File:Stones ad 1965-2.jpg|thumb|upright=0.8|I Rolling Stones (1965)]]
La storia della canzone è intimamente intrecciata con il rapporto che i Beatles avevano con quelli che nell'immaginario collettivo erano ritenuti (e verranno sempre considerati) i loro antagonisti musicali.
 
Controversa è la genesi e l'attribuzione della scelta del titolo. Secondo quanto dichiara Paul, il verso era tratto da ''Fortune Teller'', una canzone di Benny Spellman,<ref>{{Cita|Badman|p. 66}}.</ref> altri sostengono che la paternità fosse da attribuire a John.<ref>Il ricordo è di Ron King, in {{Cita|MacDonald|p. 93}}.</ref> Tuttavia, è consolidata la ricostruzione secondo cui il pezzo fu abbozzato da Paul che, d'accordo con John, decise di "cedere" l'idea musicale ai [[The Rolling Stones|Rolling Stones]]. Si trattava solo di una canovaccio che tuttavia piacque a [[Brian Jones]], chitarrista degli Stones. Così, dopo avere raggiunto il gruppo londinese al club Studio 51 di Soho, Paul e John si appartarono per qualche minuto e completarono la canzone, sorprendendo i leader della formazione "rivale" che rimasero esterrefatti per le capacità compositive del duo Lennon-McCartney.<ref>{{Cita|Spitz|p. 267}}.</ref>
La storia della canzone è intimamente intrecciata con il rapporto che i Beatles avevano con quelli che nell’immaginario collettivo erano ritenuti (e verranno sempre considerati) i loro antagonisti musicali.
 
Non si trattava di una composizione musicalmente complessa – tanto che fu Ringo a sostenere la voce solista – e tuttavia risultarono necessarie cinque sedute di registrazione (per un totale di sedici nastri) per arrivare al suo completamento. Il pezzo fu inciso a singhiozzo a partire dal nastro registrato l'11 settembre, sei tentativi il giorno seguente, la linea dell'organo ad opera di George Martin il 30 del mese, due riprese con le maracas suonate da Ringo il 3 del mese successivo e, nell'ultima seduta dedicata alle registrazioni per l'album, un nastro conclusivo il 23 ottobre.<ref>{{Cita|Lewisohn|pp. 70-72 e 74}}.</ref>
Controversa è la genesi e l’attribuzione della scelta del titolo. Secondo Paul, il verso era tratto da una canzone di Benny Spellman<ref>Barry Miles, ''Paul McCartney - Many Years From Now'', Rizzoli, Milano 1997, pag. 123.</ref>, altri sostengono che la paternità fosse da attribuire a John<ref>Il ricordo è di Ron King, in Ian MacDonald, ''The Beatles. L'opera completa'', Mondadori, Milano 1994, pag. 93</ref>. Ma è consolidata la ricostruzione secondo cui il pezzo fu abbozzato da Paul che, d’accordo con John, decise di “cedere” l’idea musicale ai [[Rolling Stones]]. Si trattava solo di una canovaccio che tuttavia piacque a [[Brian Jones]], chitarrista degli Stones. Così, dopo avere raggiunto il gruppo londinese al club Studio 51 di Soho, Paul e John si appartarono per qualche minuto e completarono la canzone, sorprendendo i leader del gruppo “rivale” che rimasero esterrefatti per le capacità compositive del duo Lennon-McCartney<ref>Bob Spitz, ''The Beatles. La vera storia'', Sperling & Kupfer, Milano 2006, pag. 267.</ref>.
 
Non si trattava di una composizione musicalmente complessa – tanto che fu Ringo a sostenere la voce solista – e tuttavia risultarono necessarie cinque sedute di registrazione (per un totale di sedici nastri) per arrivare al suo completamento. Il pezzo fu inciso a singhiozzo a partire dal nastro registrato l’11 settembre, sei tentativi il giorno seguente, la linea dell’organo ad opera di George Martin il 30 del mese, due ''take'' con le maracas suonate da Ringo il 3 del mese successivo e, nell’ultima seduta dedicata alle registrazioni per l’album, un nastro conclusivo il 23 ottobre. Finalmente la canzone era pronta per le stampe su vinile.
 
=== ''Devil in Her Heart'' ===
{{Vedi anche|Devil in His Heart}}
Registrato il 18 luglio,<ref name="Lewisohn">{{Cita|Lewisohn|pp. 67-68}}.</ref> vede il contributo vocale principale di George Harrison.<ref>{{Cita|Womack|p. 72}}.</ref> Il titolo del pezzo originale, composto da Richard Drapkin, era ''(There’s a) Devil in His Heart'', dal momento che era interpretato dalle Donays, un gruppo femminile statunitense di Detroit. Le Donays avevano pubblicato nel 1962 il pezzo come lato A di un 45 giri che presentava, nel lato B, la canzone ''Bad Boy''.<ref>{{allmusic|artist|mn0000140408|The Donays}}</ref>
 
Il brano era già parte del repertorio dei Beatles nell'ultimo periodo di Amburgo<ref>{{Cita|Everett|p. 70}}.</ref> e anche per questo bastarono sei nastri (di cui tre di base e altrettanti di sovraincisioni) per ultimare il pezzo.<ref name="Lewisohn" />
Registrato il 18 luglio, vede il contributo vocale principale di George Harrison. Il titolo del pezzo originale era ''Devil in His Heart'' dal momento che era interpretato dalle Donays, un gruppo femminile statunitense di ''[[rhythm and blues]]'' di Detroit. Le Donays avevano pubblicato nel 1962 il pezzo come lato A di un 45 giri che presentava, nel lato B, la canzone ''Bad Boy''.
 
Il brano, composto da Richard Drapkin, era già parte del repertorio dei Beatles nell’ultimo periodo di Amburgo, e anche per questo bastarono sei nastri (di cui tre di base e altrettanti di sovraincisioni) per ultimare il pezzo.
 
=== ''Not a Second Time'' ===
{{Vedi anche|Not a Second Time}}
La canzone venne composta da Lennon e perciò sua è la linea vocalica. Al contrario dell'ottimismo che McCartney sfoggia in ''All My Loving'', John riprende nel testo i suoi temi ricorrenti dell'amarezza, della sofferenza sentimentale e dell'abbandono.
 
La registrazione fu eseguita nella seduta serale dell'11 settembre con l'incisione di nove nastri – cinque dei quali sono la base e gli altri quattro costituiscono sovraincisioni della voce principale. La parte di pianoforte, come al solito, è affidata a [[George Martin (produttore)|George Martin]].<ref>{{Cita|Lewisohn|p. 71}}.</ref>
La canzone venne composta da Lennon, e perciò sua è la linea vocalica. Al contrario dell'ottimismo che McCartney sfoggia in ''All My Loving'', John riprende nel testo i suoi temi ricorrenti dell'amarezza, della sofferenza sentimentale e dell'abbandono.
 
La registrazione fu eseguita nella seduta serale dell'11 settembre con l'incisione di nove nastri – cinque dei quali sono la base e gli altri quattro costituiscono sovraincisioni della voce principale. La parte di pianoforte, come al solito, è affidata a [[George Martin]]<ref>Mark Lewisohn, ''Beatles - Otto anni ad Abbey Road'', Arcana Editrice, Milano 1990, pag. 71.</ref>.
 
William Mann, il critico musicale del ''[[The Times|Times]]'', in una dotta recensione del brano analizzò tra l’altro la progressione armonica conclusiva del pezzo paragonandola a quella del ''Canto della Terra'' del compositore austriaco [[Gustav Mahler]]<ref>«[…] tanto naturale è la cadenza eolica alla fine di ''Not a Second Time'' (la progressione degli accordi alla fine del ''Canto della Terra'' di Mahler).» Riportato in June Skinner Sawyers (a cura di), ''Read the Beatles'', Arcana Edizioni, Roma 2010, pag. 92.</ref>.
 
William Mann, il critico musicale del ''[[The Times|Times]]'', in una dotta recensione del brano analizzò tra l'altro la progressione armonica conclusiva del pezzo paragonandola a quella del ''Canto della Terra'' del compositore austriaco [[Gustav Mahler]].<ref>«[...] tanto naturale è la cadenza eolica alla fine di ''Not a Second Time'' (la progressione degli accordi alla fine del ''Canto della Terra'' di Mahler)». Riportato in {{Cita|Sawyers |p. 92}}.</ref>
 
=== ''Money (That's What I Want)'' ===
{{Vedi anche|Money (That's What I Want)}}
[[File:John Lee Hooker two.jpg|thumb|120px|Il bluesman John Lee Hooker, 1978]]
[[File:John Lee Hooker two.jpg|thumb|upright=0.5|Il bluesman John Lee Hooker, 1978]]
''Money (That's What I Want)'' è una composizione di Berry Gordy e Janie Bradford che il cantante statunitense Barrett Strong aveva inciso nel 1959 per l'etichetta [[Tamla-Motown|Tamla]] (all'epoca non ancora Motown); il pezzo faceva già parte della scaletta dei Beatles fin dal [[Luoghi beatlesiani#Amburgo|periodo di Amburgo]]<ref>{{Cita|Spitz|p. 281}}.</ref> e sarebbe rimasto nel loro repertorio di concerti fino al 1964.<ref name="MacDonald"/> Fece parte del set di composizioni eseguite al provino per la [[Decca Records]] e nell'ottobre 1963 fu tra i brani interpretati nello spettacolo ''Sunday Night at the London Palladium''.<ref name="Harry">{{Cita|Harry|p. 522}}.</ref>
 
È un [[rock and roll]] vibrante strutturato in dodici battute e il testo – che presenta strette coincidenze con ''I Need Some Money'' di [[John Lee Hooker]] – costituisce una celebrazione del denaro e del suo potere a cui i Beatles inneggiavano convintamente.<ref>{{Cita|MacDonald|p. 86}}.</ref> Incisa dapprima il 18 luglio su sette nastri, venne ripresa e ultimata all'inizio della seduta pomeridiana del 30 luglio in altri sette riprese che includevano la sovraincisione del piano di George Martin posto all'inizio del brano<ref name="Lewisohn2"/> e replicato a metà canzone, subito dopo l'urlo di Lennon – che è la voce principale sostenuta dai cori di Paul e George.
''Money (That’s What I Want)'' è una composizione di Berry Gordy e Janie Bradford che il cantante americano Barrett Strong aveva inciso nel 1959 per l’etichetta [[Tamla-Motown|Tamla]] (all’epoca non ancora Motown); il pezzo faceva già parte della scaletta dei Beatles fin dal [[Luoghi beatlesiani#Amburgo|periodo di Amburgo]]<ref>Bob Spitz, ''The Beatles. La vera storia'', Sperling & Kupfer, Milano 2006, pag. 281.</ref> e sarebbe rimasto nel loro repertorio ''live'' fino al 1964<ref name="MacDonald"/>. Fece parte del set di composizioni eseguite al provino per la [[Decca Records]] e nell’ottobre 1963 fu tra i brani interpretati nello spettacolo ''Sunday Night at the London Palladium''<ref name="Harry">Bill Harry, ''Beatles - L’enciclopedia'', Arcana, Roma 2001, pag. 522.</ref>.
 
Soprattutto per la prestazione vocale di John Lennon, il brano viene considerato la reinterpretazione più riuscita nella carriera del quartetto<ref>«''Money'' supera tutte le [[cover]] che abbiano mai inciso. [Lennon] prende una grande canzone e la rende ancora più grande». {{Cita|Riley|p. 82}}.</ref> e sei anni dopo fu eseguita da Lennon e la [[Plastic Ono Band]] al Rock'n'Roll Revival Concert tenutosi nel 1969 a Toronto e contenuta nell'album ''[[Live Peace in Toronto]]''.<ref name="Harry"/>
È un [[rock and roll|rock’n’roll]] vibrante strutturato in dodici battute e il testo – che presenta strette coincidenze con ''I Need Some Money'' di [[John Lee Hooker]] – costituisce una celebrazione del denaro e del suo potere a cui i Beatles inneggiavano convintamente<ref>Ian MacDonald, ''The Beatles. L'opera completa'', Mondadori, Milano 1994, pag. 86.</ref>. Incisa dapprima il 18 luglio su sette nastri, venne ripresa e ultimata all’inizio della seduta pomeridiana del 30 luglio in altri sette ''take'' che includevano la sovraincisione del piano di George Martin posto all’inizio del brano<ref name="Lewisohn2"/> e replicato a metà canzone, subito dopo l’urlo di Lennon – che è la voce principale sostenuta dai cori di Paul e George.
 
Soprattutto per la prestazione vocale di John Lennon, il brano viene considerato la reinterpretazione più riuscita nella carriera del quartetto<ref>«''Money'' supera tutte le ''cover'' che abbiano mai inciso. [Lennon] prende una grande canzone e la rende ancora più grande», Tim Riley, ''Tell Me Why - The Beatles: Album by Album, Song by Song, The Sixties and After'', Da Capo Press, USA 2002, pag. 82.</ref>, e sei anni dopo fu eseguita da Lennon e la [[Plastic Ono Band (gruppo musicale)|Plastic Ono Band]] al Rock’n’Roll Revival Concert tenutosi nel 1969 a Toronto e contenuta nell’album ''[[Live Peace in Toronto]]''<ref name="Harry"/>.
 
== Tracce ==
'''Lato A'''
# ''[[It Won't Be Long (The Beatles)|It Won't Be Long]]'' <small>([[John Lennon|Lennon]]-[[Paul McCartney|McCartney]])</small> - 2:13
{{Tracce
# ''[[All I've Got to Do]]'' <small>(Lennon-McCartney)</small> - 2:04
|Visualizza durata totale = si
# ''[[All My Loving]]'' <small>(Lennon-McCartney)</small> - 2:09
|Titolo1 = [[It Won't Be Long (The Beatles)|It Won't Be Long]]
# ''[[Don't Bother Me]]'' <small>(Harrison)</small> - 2:29
|Durata1 = 2:17
# ''[[Little Child]]'' <small>(Lennon-McCartney)</small> - 1:48
|Autore testo e musica1 = [[Lennon-McCartney]]
# ''[[Till There Was You]]'' <small>([[Meredith Willson]])</small> - 2:16
|Titolo2 = [[All I've Got to Do]]
# ''[[Please Mr. Postman]]'' <small>(Dobbin/Garret/Garman/Brianbert)</small> - 2:36
|Durata2 = 2:08
# ''[[Roll Over Beethoven]]'' <small>(Berry)</small> - 2:47
#|Autore ''[[Holdtesto Mee Tight]]''musica2 = <small>(Lennon-McCartney)</small> - 2:32
|Titolo3 = [[All My Loving]]
# ''[[You Really Got a Hold on Me]]'' <small>(Robinson)</small> - 3:02
|Durata3 = 2:13
# ''[[I Wanna Be Your Man (The Beatles)|I Wanna Be Your Man]]'' <small>(Lennon-McCartney)</small> - 1:58
|Autore testo e musica3 = Lennon-McCartney
# ''[[Devil in His Heart|Devil in Her Heart]]'' <small>(Drapkin)</small> - 2:27
|Titolo4 = [[Don't Bother Me]]
# ''[[Not a Second Time]]'' <small>(Lennon-McCartney)</small> - 2:08
|Durata4 = 2:33
# ''[[Money (That's What I Want)]]'' <small>(Bradford/Gordy)</small> - 2:47
|Autore testo e musica4 = [[George Harrison|Harrison]]
|Titolo5 = [[Little Child]]
|Durata5 = 1:52
|Autore testo e musica5 = Lennon-McCartney
|Titolo6 = [[Till There Was You]]
|Durata6 = 2:20
|Autore testo e musica6 = [[Meredith Willson|Willson]]
|Titolo7 = [[Please Mr. Postman]]
|Durata7 = 2:40
|Autore testo e musica7 = [[Peggy Lee|Lee]]
}}
 
'''Lato B'''
{{Tracce
|Visualizza durata totale = si
|Titolo1 = [[Roll Over Beethoven]]
|Durata1 = 2:51
|Autore testo e musica1 = [[Chuck Berry|Berry]]
|Titolo2 = [[Hold Me Tight (The Beatles)|Hold Me Tight]]
|Durata2 = 2:36
|Autore testo e musica2 = Lennon-McCartney
|Titolo3 = [[You've Really Got a Hold on Me|You Really Got a Hold on Me]]
|Durata3 = 3:06
|Autore testo e musica3 = [[Smokey Robinson|Robinson]]
|Titolo4 = [[I Wanna Be Your Man (The Beatles)|I Wanna Be Your Man]]
|Durata4 = 2:02
|Autore testo e musica4 = Lennon-McCartney
|Titolo5 = [[Devil in Her Heart]]
|Durata5 = 2:31
|Autore testo e musica5 = Drapkin
|Titolo6 = [[Not a Second Time]]
|Durata6 = 2:12
|Autore testo e musica6 = Lennon-McCartney
|Titolo7 = [[Money (That's What I Want)]]
|Durata7 = 3:50
|Autore testo e musica7 = [[Berry Gordy|Gordy]], Bradford
}}
 
== Formazione ==
* [[John Lennon]] - [[canto (musica)Canto|voce]], [[chitarraChitarra#Chitarra acusticaritmica|chitarra ritmica]], [[armonica a bocca]]; [[organo Hammond]] in ''I Wanna Be Your Man''; [[tamburelloTamburello basco|tamburello]] in ''Don't Bother Me<ref name=":0" />''
* [[Paul McCartney]] - [[canto (musica)|voce]], [[bassoBasso elettrico|basso]]; [[pianoforte]] in ''Little Child''; [[legnetti|claves]] in ''Don't Bother Me<ref name=":0" />''
* [[George Harrison]] - [[chitarraChitarra#Chitarra elettricasolista|chitarra solista]], [[cantoCori (musica)|cori]]; [[canto (musica)|voce]] in ''Don't Bother Me'', ''Roll Over Beethoven'' e ''Devil in Her Heart<ref name=":0" />''
* [[Ringo Starr]] - [[batteriaBatteria (musicastrumento musicale)|batteria]], [[tamburello basco|tamburello]], [[maracas]]; [[canto (musica)|voce]] in ''I Wanna Be Your Man<ref name=":0" />''
 
=== Altri musicisti ===
* [[George Martin (produttore)|George Martin]] - [[pianoforte]] in ''You Really Got a Hold on Me'', ''Money (That's What I Want)'' e ''Not Aa Second Time<ref name=":0" />''
 
== Note ==
Riga 194 ⟶ 242:
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|autore=Keith Badman|titolo=The Beatles Off the Record|anno=2007|cid=Badman|editore=Omnibus Press|città=London|lingua=inglese|isbn=978-1-84772-101-3}}
 
* {{en}}Cita libro|autore=Hunter Davies, ''|titolo=The Beatles - The Classic Updated'', |editore=W.W. Norton & Company, |città=New York/London, |anno=2009. ISBN |lingua=inglese|isbn=978-0-393-33874-4|cid=Davies, 2009}}
*{{Cita libro|lingua=|autore=Hunter Davies|titolo=The Beatles Lyrics|editore=Mondadori|città=Milano|anno=2014|isbn=978-88-04-64656-3|cid=Davies, 2014}} (''The Beatles Lyrics, Orion Publishing Group Ltd. London'')
* {{en}} Walter Everett, ''The Beatles as Musicians - The Quarry Men through Rubber Soul'', Oxford University Press, Oxford/New York, 2001. ISBN 978-0-19-514105-4
* {{Cita libro|autore=Walter Everett|titolo=The Beatles as Musicians - The Quarry Men through Rubber Soul|editore=Oxford University Press|città=Oxford/New York|anno=2001|lingua=inglese|isbn=0-19-514105-9|cid=Everett}}
* George Harrison, ''I Me Mine'', Rizzoli, Milano, 2002. ISBN 88-7423-014-1 (''I Me Mine'', Chronicle Books, San Francisco, 2002)
* {{Cita libro|autore=George Harrison|titolo=I Me Mine|editore=Rizzoli|città=Milano|anno=2002||isbn=88-7423-014-1|cid=Harrison}} (''I Me Mine'', Chronicle Books, San Francisco, 2002)
* Bill Harry, ''Beatles - L’enciclopedia'', Arcana, Roma, 2001 (''The Beatles Encyclopedia'', Blandford, London, 1997)
* {{Cita libro|autore=Bill Harry|titolo=Beatles - L’enciclopedia|editore=Arcana|città=Roma|anno=2001|isbn=88-7966-232-5|cid=Harry}} (''The Beatles Encyclopedia'', Blandford, London, 1997)
* Mark Hertsgaard, ''A Day in the Life - La musica e l’arte dei Beatles'', Baldini&Castoldi, Milano, 1995 (''A Day in the Life – The Music and Artistry of the Beatles'', Macmillan, New York, 1995)
* {{Cita libro|autore=Mark Hertsgaard|titolo=A Day in the Life - La musica e l’arte dei Beatles|editore=Baldini&Castoldi|città=Milano|anno=1995|isbn=88-85987-91-5|cid=Hertsgaard}} (''A Day in the Life - The Music and Artistry of the Beatles'', Macmillan, New York, 1995)
* Chris Ingham, ''Guida completa ai Beatles'', Vallardi, Milano, 2005. ISBN 88-8211-986-6 (''The Rough Guide to the Beatles'', Rough Guide Ltd, 2003)
* {{Cita libro|autore=Chris Ingham|titolo=Guida completa ai Beatles|editore=Vallardi|città=Milano|anno=2005|isbn=88-8211-986-6|cid=Ingham}} (''The Rough Guide to the Beatles'', Rough Guide Ltd, 2003)
* Mark Lewisohn, ''Beatles - Otto anni ad Abbey Road'', Arcana Editrice, Milano, 1990 (''The Complete Beatles Recording Sessions'', EMI Records Ltd, London, 1998)
* {{Cita libro|autore=Mark Lewisohn|titolo=Beatles - Otto anni ad Abbey Road|editore=Arcana Editrice|città=Milano|anno=1990|isbn=88-85859-59-3|cid=Lewisohn}} (''The Complete Beatles Recording Sessions'', EMI Records Ltd, London, 1988)
* Ian MacDonald, ''The Beatles. L’opera completa'', Mondadori, Milano, 1994 (''Revolution in the Head'', Fourth Estate, London, 1994)
* {{Cita libro|autore=Mark Lewisohn|titolo=La grande storia dei Beatles|editore=Giunti|città=Firenze-Milano|anno=2005|cid=Lewisohn, 2005|isbn=88-09-04249-2}} (''The Complete Beatles Chronicle'', Pyramid Books, London, 1992)
* {{en}} George Martin, ''All You Need Is Ears'', St. Martin’s Griffin, New York, 1994. ISBN 978-0-312-11482-4
* {{Cita libro|autore=Ian MacDonald|titolo=The Beatles. L’opera completa|editore=Mondadori|città=Milano|anno=1994|isbn=88-04-38762-9|cid=MacDonald}} (''Revolution in the Head'', Fourth Estate, London, 1994)
* Barry Miles, ''Paul McCartney - Many Years From Now'', Rizzoli, Milano, 1997 (''Many Years From Now'', Kidney Punch Inc, 1997)
* {{Cita libro|autore=George Martin|titolo=All You Need Is Ears|url=https://archive.org/details/allyouneedisears0000mart|editore=St. Martin’s Griffin|città=New York|anno=1994|lingua=inglese|isbn=978-0-312-11482-4|cid=Martin}}
* {{en}} Tim Riley, ''Tell Me Why - The Beatles: Album by Album, Song by Song, The Sixties and After'', Da Capo Press, USA, 2002. ISBN 978-0-306-81120-3
* {{Cita libro|autore=Barry Miles|titolo=Paul McCartney - Many Years From Now|editore=Rizzoli|città=Milano|anno=1997|isbn=88-17-84506-X|cid=Miles}} (''Many Years From Now'', Kidney Punch Inc., 1997)
* June Skinner Sawyers (a cura di), ''Read the Beatles'', Arcana Edizioni, Roma, 2010. ISBN 978-88-6231-139-7 (''Read the Beatles'', Mendel Media Group LLC, New York, 2006)
* {{Cita libro|autore=Tim Riley|titolo=Tell Me Why - The Beatles: Album by Album, Song by Song, The Sixties and After|url=https://archive.org/details/tellmewhybeatles00rile|editore=Da Capo Press, USA|anno=2002|lingua=inglese|isbn=978-0-306-81120-3|cid=Riley}}
* Bob Spitz, ''The Beatles. La vera storia'', Sperling & Kupfer, Milano, 2006 (''The Beatles - The Biography'', New York, 2005)
* {{Cita libro|curatore=June Skinner Sawyers|titolo=Read the Beatles|editore=Arcana Edizioni|città=Roma|anno=2010|isbn=978-88-6231-139-7|cid=Sawyers}} (''Read the Beatles'', Mendel Media Group LLC, New York, 2006).
* Steve Turner, ''La storia dietro ogni canzone dei Beatles'', Tarab, Firenze, 1997 (''A Hard Day’s Write - The Stories Behind Every Beatles Song'', Carlton Books Ltd, 1994)
* {{Cita libro|autore=Bob Spitz|titolo=The Beatles. La vera storia|editore=Sperling & Kupfer|città=Milano|anno=2006|isbn=88-200-4161-8|cid=Spitz}} (''The Beatles - The Biography'', Little, Brown and Company Inc, New York, 2005)
* {{Cita libro|autore=Steve Turner|titolo=La storia dietro ogni canzone dei Beatles|editore=Tarab|città=Firenze|anno=1997|isbn=88-86675-23-2|cid=Turner}} (''A Hard Day's Write - The Stories Behind Every Beatles Song'', Carlton Books Ltd, 1994)
*{{Cita libro|lingua=en|autore=Kenneth Womack|titolo=Long and Winding Roads – The Evolving Artistry of the Beatles|editore=Bloomsbury Publishing Inc.|città=New York - London|anno=2007|isbn=978-0-8264-1746-6|cid=Womack}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|cognome=Chiari|nome=Francesco|url=http://www.ilsussidiario.net/articolo.aspx?articolo=38935|titolo=Ritorno ad Abbey Road/2 "With the Beatles" grandi cambiamenti a quattro mesi dall'esordio|accesso=30-10-2009|editore=ilsussidiario.net|data=25-09-2009}}
* {{cita web|cognome=Chiari|nome=Francesco|url=https://www.ilsussidiario.net/news/musica-e-concerti/2009/9/25/ritorno-ad-abbey-road-2-with-the-beatles-grandi-cambiamenti-a-quattro-mesi-dallesordio/38935/|titolo=Ritorno ad Abbey Road/2 "With the Beatles" grandi cambiamenti a quattro mesi dall'esordio|accesso=19 ottobre 2021|data=25 settembre 2009}}
* {{noteson|http://www.icce.rug.nl/~soundscapes/DATABASES/AWP/iwbl.shtml|It Won't Be Long|http://www.icce.rug.nl/~soundscapes/DATABASES/AWP/aigtd.shtml|All I've Got To Do|http://www.icce.rug.nl/~soundscapes/DATABASES/AWP/aml.shtml|All My Loving|http://www.icce.rug.nl/~soundscapes/DATABASES/AWP/lc.shtml|Little Child|http://www.icce.rug.nl/~soundscapes/DATABASES/AWP/covers2.shtml#q1|Till There Was You|http://www.icce.rug.nl/~soundscapes/DATABASES/AWP/covers2.shtml#q2|Please Mister Postman|http://www.icce.rug.nl/~soundscapes/DATABASES/AWP/covers2.shtml#q3|Roll Over Beethoven|http://www.icce.rug.nl/~soundscapes/DATABASES/AWP/covers2.shtml#q4|You Really Got A Hold On Me|http://www.icce.rug.nl/~soundscapes/DATABASES/AWP/covers2.shtml#q5|Devil In Her Heart|http://www.icce.rug.nl/~soundscapes/DATABASES/AWP/covers2.shtml#q6|Money (That's What I Want)|http://www.icce.rug.nl/~soundscapes/DATABASES/AWP/hmt.shtml|Hold Me Tight|http://www.icce.rug.nl/~soundscapes/DATABASES/AWP/iwbym.shtml|I Wanna Be Your Man|http://www.icce.rug.nl/~soundscapes/DATABASES/AWP/nast.shtml|Not A Second Time}}
 
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