Ennio Flaiano: differenze tra le versioni

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Opere: nuova sezione : raccolte delle recensioni di film
 
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{{Nota disambigua||Flaiano (disambigua)|Flaiano}}
{{stub letteratura}}
{{Bio
'''Ennio Flaiano''' ([[Pescara]], [[5 marzo]] [[1910]] - [[Roma]], [[20 novembre]] [[1972]]) è stato un importante [[scrittori e poeti italiani|scrittore]] [[italia]]no.
|Nome = Ennio
|Cognome = Flaiano
|Sesso = M
|LuogoNascita = Pescara
|GiornoMeseNascita = 5 marzo
|AnnoNascita = 1910
|LuogoMorte = Roma
|GiornoMeseMorte = 20 novembre
|AnnoMorte = 1972
|Epoca = 1900
|Attività = sceneggiatore
|Attività2 = scrittore
|Attività3 = giornalista
|AttivitàAltre = , [[Umorismo|umorista]], [[critico cinematografico]] e [[drammaturgo]]
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Ennio Flaiano.jpg
|Didascalia2 = {{Premio|[[Strega (premio)|Strega]]||1947}}
}}
Specializzato in [[elzeviro|elzeviri]], Flaiano scrisse per ''[[Oggi (periodico)|Oggi]]'', ''[[Il Mondo (rivista)|Il Mondo]]'', il ''[[Corriere della Sera]]'' e altre testate. Lavorò a lungo per [[Federico Fellini]], con cui collaborò ampiamente ai soggetti e alle sceneggiature dei suoi più celebri film, tra i quali ''[[La strada]]'', ''[[La dolce vita]]'' e ''[[8½]]''.
 
== Biografia ==
Fu anche [[giornalista]] specializzato in apprezzati [[elzeviro|elzeviri]], [[Umorismo|umorista]], sceneggiatore, critico [[teatro|teatrale]] e [[critica cinematografica|cinematografico]]. Scrisse per ''[[Oggi (rivista)|Oggi]]'', ''[[Il Mondo]]'', ''[[Il Corriere della Sera]]'' e altre testate.
{{Citazione|La parola serve a nascondere il pensiero, il pensiero a nascondere la verità. E la verità fulmina chi osa guardarla in faccia.|Ennio Flaiano, ''[[Un marziano a Roma]]''}}
[[File:Pescara - corso Manthoné - 02.jpg|thumb|Corso Manthonè a Pescara Vecchia, la strada dove nacque Flaiano]]
Nato il 5 marzo [[1910]] a [[Pescara Vecchia]], in una casa sul corso G. Manthonè, ultimo di nove figli di Cetteo Flaiano ([[1859]]-[[1943]]) e Francesca Di Michele ([[1873]]-[[1938]]), il giovane Ennio passa un'infanzia di viaggi e spostamenti continui tra [[Pescara]], [[Camerino]], [[Senigallia]], [[Fermo (Italia)|Fermo]] e [[Chieti]], tra scuole e collegi. Nel [[1922]] arriva a [[Roma]] (viaggiando il 27 ottobre in treno, per fortuita coincidenza, in compagnia di [[fascismo|fascisti]] della [[Marcia su Roma]], più tardi ne racconterà gustosi aneddoti).
 
Nella capitale compie gli studi secondari superiori nel [[Convitto nazionale]] fino al liceo artistico (diplomato nel [[1929]]) e si iscrive al corso di laurea in architettura, senza però terminare gli studi universitari<ref>{{Cita web|url=http://www.italialibri.net/autori/flaianoe.html|titolo=Ennio Flaiano - Biografia|autore=NOUVALIS, Milano - www.nouvalis.it|accesso=2017-09-14|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190617082256/http://www.italialibri.net/autori/flaianoe.html|dataarchivio=17 giugno 2019|urlmorto=sì}}</ref>.
Fine ed ironico moralista - ma anche acre e tragico al tempo stesso - produsse opere narrative e prose varie percorse da un'originale vena [[satira|satirica]] e da un vivo senso del [[grottesco]] attraverso cui vengono colti gli aspetti più paradossali della realtà contemporanea.
 
All'inizio degli [[anni 1930|anni trenta]], mentre divide una stanza in viale delle Milizie con il pittore [[Orfeo Tamburi]] e collabora come [[scenografo]] con [[Anton Giulio Bragaglia]], conosce [[Mario Pannunzio]]<ref>Legatissimi, i due erano nati lo stesso giorno, mese e anno.</ref>, [[Telesio Interlandi]], [[Leo Longanesi]] e altre firme del giornalismo italiano, iniziando a collaborare alle riviste ''[[L'Italia Letteraria]]'' e ''Occidente'' scrivendo recensioni di libri. Dal [[1933]] al [[1936]], dopo un soggiorno a [[Pavia]] per frequentare la Scuola Ufficiali, partecipa alla [[Guerra d'Etiopia]].
Primo vincitore del [[Premio Strega]], nel [[1947]], con il suo più famoso scritto, ''[[Tempo di uccidere]]''.
 
Tornato a Roma, nel [[1938]] collabora al settimanale ''[[Omnibus (1937)|Omnibus]]'' di Longanesi e a ''[[Quadrivio (rivista)|Quadrivio]]''. Nel [[1939]] inizia ad occuparsi di [[cinema]], collaborando con il neonato settimanale ''[[Oggi (periodico)|Oggi]]'' per il quale scriverà per alcuni mesi recensioni in cui i giudizi sui film sono il pretesto per far emergere un «sotterraneo dissenso al [[Fascismo|regime]]<ref>Questa circostanza è precisata in ''Lettere d'amore al cinema'', volume curato da Cristina Bragaglia e dedicato all'attività di critico cinematografico di Flaiano, edito da Rizzoli nel 1978.</ref>». Frequenta l'[[Antico Caffè Greco]] e le trattorie dove si incontra spesso con personaggi della vita letteraria e artistica romana, quali [[Aldo Palazzeschi]], [[Carlo Levi]], [[Libero de Libero]], [[Sandro Penna]], [[Vitaliano Brancati]], [[Vincenzo Cardarelli]], ma anche [[Irving Penn]], [[Orson Welles]] ecc. Nel [[1940]] sposa Rosetta Rota ([[1911]]-[[2003]]), insegnante di [[matematica]] nata a [[Vigevano]], zia di [[Gian-Carlo Rota]]<ref>{{Cita web|url=https://www.comingsoon.it/personaggi/ennio-flaiano/38643/biografia/|titolo=Ennio Flaiano biografia|sito=ComingSoon.it|lingua=it|accesso=2017-09-14}}</ref>.
Collaborò con [[Federico Fellini]] alla sceneggiatura dei [[film]] ''[[I vitelloni]]'', ''[[La dolce vita]]'', ''[[8 e ½]]'' e ''[[La strada]]''.
 
Nel [[1942]] nasce la figlia Luisa, soprannominata Lelè, la quale all'età di otto mesi inizia a dare i primi segni di una gravissima forma di [[encefalopatia]] [[Encefalopatia#Encefalopatie epilettiche infantili|infantile con crisi epilettiche]] che comprometterà tragicamente la sua vita, lasciandole [[disabilità intellettiva]], [[afasia]] e difficoltà a camminare.<ref>[https://bookrider.it/il-mio-nome-e-ennio-flaiano-antonio-di-loreto-intervista/ Il mio nome è Ennio Flaiano – Antonio Di Loreto: intervista]</ref> Splendide pagine su questo drammatico evento si trovano in ''[[La valigia delle Indie]]''. All'inizio degli [[anni 1940|anni quaranta]] collabora anche a diversi altri giornali, come critico teatrale, recensore letterario e cinematografico (anche con [[pseudonimi]] come Patrizio Rossi, Ezio Bassetto o Ennio Di Michele<ref>Questa e altre notizie biografiche sono tratte dalla "Cronologia" in testa al volume di ''Opere scelte'' a cura di Anna Longoni, Adelphi, Milano 2010.</ref>) come "Cine Illustrato", "[[Cinema (rivista)|Cinema]]", "Storia di ieri e di oggi", "Mediterraneo", "Documento", "Il Popolo di Roma", "Italia"<ref>{{Cita web|url=http://www.italiaculturale.it/ennio-flaiano-vita-opere/|titolo=Ennio Flaiano: vita e opere|accesso=2017-09-14|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170914172547/http://www.italiaculturale.it/ennio-flaiano-vita-opere/|dataarchivio=14 settembre 2017|urlmorto=sì}}</ref>.
==Opere==
 
* ''[[La guerra spiegata ai poveri]]'' (1946)
[[File:Flaiano Fellini Ekberg 1960.jpg|thumb|Ennio Flaiano stringe la mano ad [[Anita Ekberg]], sotto lo sguardo di [[Federico Fellini]], durante una pausa delle riprese della ''[[La dolce vita|Dolce vita]]'' ([[1959]])]]
* ''[[Tempo di uccidere]]'' (1947)
Dal [[1943]] inizia a lavorare da [[sceneggiatura|sceneggiatore]] per il cinema. Al cinema lo legherà per sempre un rapporto di amore-odio. Nel [[1945]] è capocronista del quotidiano "[[Risorgimento Liberale]]", poi passa a "Il Secolo XX" ( firma alcuni articoli con lo pseudonimo Pickwick ), ma scrive anche su "Star", "[[Mercurio (rivista)|Mercurio]]" (rivista appena fondata da [[Alba de Céspedes]]), "Domenica" e "Città" e "La città libera".
* ''[[Diario notturno]]'' (1956)
 
* ''[[La donna nell'armadio]]'' (1958)
Seguono le collaborazioni a "Cinelandia" (settimanale da lui fondato che dura cinque mesi del [[1946]]), "Omnibus" (l'edizione diretta da [[Salvato Cappelli]], successiva a [[Omnibus (1937)|quella]] ormai chiusa prima della [[seconda guerra mondiale|guerra]]), "Film Rivista", "[[Giornale di Sicilia]]", quindi "[[L'Europeo]]", "[[La Voce Repubblicana]]", "Corriere di Milano" (edizione mattutina del [[Corriere Lombardo]]), "Bis" (rivista diretta da [[Giuseppe Marotta (scrittore)|Giuseppe Marotta]]) ecc. Nel [[1947]] vince il primo [[Premio Strega]] con ''[[Tempo di uccidere (Flaiano)|Tempo di uccidere]]'',<ref>{{Cita web|url = https://premiostrega.it/PS/1947-ennio-flaiano/|titolo = 1947, Ennio Flaiano|sito = premiostrega.it|accesso = 9 maggio 2019|dataarchivio = 2 aprile 2019|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20190402082236/https://premiostrega.it/PS/1947-ennio-flaiano/|urlmorto = sì}}</ref> appassionato romanzo sulla sua esperienza in Etiopia, scritto in appena tre mesi dietro espressa richiesta di [[Leo Longanesi]].
* ''[[Una e una notte]]'' (1959)
 
* ''[[Il gioco e il massacro]]'' (1970)
L'attività giornalistica a questo punto si concentra solo su "[[Il Mondo (rivista)|Il Mondo]]" di cui è caporedattore fino al [[1951]]. Tiene la rubrica "Diario notturno" (poi raccolta in volume da [[Bompiani]], [[1956]]). Tra il [[1947]] e il [[1971]] Flaiano scrive alcune tra le più belle sceneggiature del cinema del dopoguerra, collaborando a film di registi quali [[Federico Fellini]] (10 film), [[Marcello Pagliero]] e [[Alessandro Blasetti]] (4 ciascuno), [[Luigi Zampa]], [[Luciano Emmer]] e [[Gianni Franciolini]] (3 ciascuno), [[Romolo Marcellini]], [[Alberto Lattuada]], [[Camillo Mastrocinque]], [[Mario Soldati]], [[Mario Monicelli]], [[Dino Risi]] e [[Gian Luigi Polidoro]] (2), ma anche [[Renato Castellani]], [[Roberto Rossellini]], [[William Wyler]], [[Domenico Paolella]], [[Michelangelo Antonioni]], [[Antonio Pietrangeli]], [[Eduardo De Filippo]], [[Pietro Germi]], [[Elio Petri]] e altri ancora.
* ''[[Un marziano a Roma]]'' (1971)
 
* ''[[Le ombre bianche]]'' (1972)
All'attività di giornalista si dedica con articoli sul ''[[Corriere della Sera]]'', ''[[Tempo presente]]'', ''[[L'Illustrazione Italiana]]'', ''[[Corriere d'Informazione]]'' e ''[[l'Espresso]]'', poi (dal [[1964]]) con ''[[L'Europeo]]''. Negli [[anni 1960|anni sessanta]] inizia un periodo di viaggi e relazioni internazionali<ref>Già in precedenza aveva conosciuto [[Jean Cocteau]], [[Jean Paulhan]] e [[Raymond Queneau]] a Parigi, e aveva progettato di ricavare un film da ''Tempo di uccidere'' per la regia di [[Jules Dassin]].</ref>, si reca in [[Spagna]] (dove collabora con il regista [[Luis García Berlanga]]), a [[Parigi]] (dove scrive per [[Louis Malle]] un film poi non realizzato) e ad [[Amsterdam]] (per ''[[La ragazza in vetrina]]''), a [[Zurigo]] (per incontrare la vedova di [[Thomas Mann]], sul cui ''[[Tonio Kröger]]'' sta scrivendo un film) e a [[Hong Kong]] (per un film di Gian Luigi Polidoro), quindi negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] (per l'[[Oscar al miglior film straniero|Oscar]] a ''[[8½]]''), di nuovo a [[Parigi]] (dove scrive una sceneggiatura tratta dalla ''[[Alla ricerca del tempo perduto|Recherche]]'' di [[Marcel Proust|Proust]] per [[René Clément]], film che non si riuscirà a fare), a [[Praga]] (dove incontra [[Miloš Forman]]) e in [[Israele]] (viaggio raccontato sulle pagine di "L'Europeo" nel [[1967]]).
* ''[[La solitudine del satiro]]'' (postumo, 1973)
 
* ''[[Autobiografia del blu di Prussia]]'' (postumo, 1974)
La collaborazione con Fellini si interruppe dopo ''8½'' a causa di malintesi personali.<ref>[https://www.nerdpool.it/fellini-flaiano-e-lo-splendore-del-nostro-cinema-libero/ Fellini e Flaiano e lo splendore del nostro cinema libero]</ref> Secondo la moglie Rosetta, già anni prima vi erano stati dei problemi nel rapporto, in quanto Fellini era infastidito dalla presenza della figlia disabile di Flaiano nella casa di [[Fregene]] ("quando veniva da noi non riusciva neppure a guardare Luisa, lui come altri giravano la faccia dall'altra parte").<ref>[https://diversamenteaff-abile.gazzetta.it/2020/01/19/federico-fellini-osvaldo-e-le-le/ Federico Fellini, Osvaldo e Lé-Lé]</ref>
* ''[[Diario degli errori]]'' (postumo, 1977)
 
Altri progetti coinvolgono [[George Cukor]], [[Rex Harrison]], il [[Canada]] (per il film ''Le voyager'', non realizzato). Arriva persino a immaginarsi regista di un film americano che non riesce a fare<ref>Il soggetto, depositato alla [[Writers Guild of America]] di [[Los Angeles]] era intitolato ''About a Woman''. Dopo la rinuncia, dovuta alle molte difficoltà, ne trarrà il racconto ''Melampus'', dal quale a sua volta [[Marco Ferreri]] trarrà ''[[La cagna (film 1972)|La cagna]]'', che però Flaiano non volle mai riconoscere.</ref>. All'inizio di marzo [[1970]] viene colpito da un primo [[Infarto cardiaco|infarto]]. "Tutto dovrà cambiare", scrive tra i suoi appunti. Va a vivere solo in un residence, portandosi pochissimi libri. Nello stesso tempo comincia a mettere ordine tra le sue carte, per dare alle stampe una versione organica della sua instancabile vena creativa: appunti sparsi su fogli di ogni tipo vengono lentamente catalogati. Ma gran parte di questo corpus di scritti è destinato a essere pubblicato postumo.
 
Il 5 novembre [[1972]] pubblica nel ''[[Corriere della Sera]]'' il suo ultimo articolo, di carattere [[autobiografia|autobiografico]]. Il 20 novembre dello stesso anno, mentre è in clinica per alcuni accertamenti, viene colpito da un secondo, questa volta fatale, infarto. La figlia Lelè morirà nel [[1992]]. La moglie Rosetta è morta alla fine del [[2003]]. La famiglia è riunita nel cimitero di [[Maccarese]], vicino a Roma<ref>{{Cita news|url=http://www.ilgiornale.it/news/ennio-flaiano-vita-e-opere-marziano-italia.html|titolo=Ennio Flaiano, vita e opere di «un marziano in Italia»|pubblicazione=ilGiornale.it|accesso=2017-09-14}}</ref>. Il suo archivio è conservato presso il [[Centro per gli studi sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei]] dell’[[Università degli Studi di Pavia|Università di Pavia]]<ref>{{Cita web|url=https://lombardiarchivi.servizirl.it/groups/UniPV_CentroManoscritti/fonds/47751|titolo=Flaiano, Ennio (1935 - 1972)}}</ref>, mentre un consistente "fondo Flaiano", comprendente materiale cinematografico, disegni e numerosa altra documentazione della sua attività, è attualmente custodito e consultabile presso la Biblioteca Cantonale del [[Canton Ticino|Ticino]] a [[Lugano]], alla quale fu donato dalla moglie Rosetta, che si era stabilita in quella città dopo la morte dello scrittore<ref>{{Cita web |url=https://www.sbt.ti.ch/bclu/archivio/pdf/ContFondiArchivioPrezzolini.pdf |titolo=Copia archiviata |accesso=9 giugno 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180104073724/https://www.sbt.ti.ch/bclu/archivio/pdf/ContFondiArchivioPrezzolini.pdf |dataarchivio=4 gennaio 2018 |urlmorto=sì }}</ref>. Nel 1974 venne istituito a Pescara sua città natale il [[Premio Flaiano]] in sua memoria dal giornalista [[Edoardo Tiboni]].
 
[[File:targa mc.jpg|thumb|upright=0.7|Targa presso l'abitazione di Flaiano in via Montecristo (Roma)]]
[[File:Pigna - teatro Flaiano 1040087.JPG|thumb|upright=0.7|Ingresso del ''[[Teatro Flaiano]]'' (Roma)]]
 
== Flaiano e Roma ==
Il nome di Flaiano è legato indissolubilmente a [[Roma]], città amata e odiata. Testimone delle evoluzioni e degli stravolgimenti urbanistici, dei vizi e delle virtù dei cittadini romani, Flaiano ha saputo vivere la capitale in tutti i suoi aspetti, tra cantieri, locali della "dolce vita", strade trafficate.
 
Ne ''[[La solitudine del satiro]]'' Flaiano ha lasciato numerosi passi riguardanti la sua Roma. In particolare va ricordato un lungo articolo (apparso su ''[[Il Mondo (rivista)|Il Mondo]]'' nel [[1957]]) nel quale viene descritta la nascita del [[Talenti (quartiere)|quartiere Talenti]], nella zona nord-est di Roma, segno della frenetica crescita urbanistica, che lentamente inghiottiva la campagna. Nella zona limitrofa (il quartiere [[Montesacro]]), Ennio Flaiano visse dal [[1953]] e qui una targa commemorativa (posta dalla Compagnia Teatrale [[LABit]]) ricorda il suo passaggio.
 
Sembra quasi confermare il difficile rapporto di Flaiano con Roma il fatto che la tomba dell'autore si trovi a [[Maccarese]] ([[Fiumicino]]), zona marittima alle porte della capitale, dove Flaiano visse diversi anni.
 
== Letteratura ==
{{Citazione|L'uomo è un animale pensante, e quando pensa non può essere che in alto. È questa la mia fede. Forse l'unica. Ma mi basta per seguire ancora con curiosità lo spettacolo del mondo.<ref>''Intervista con Flaiano'', di Italo Alighiero Chiusano, in ''Il Dramma'', n. 7-8, 1972.</ref>|Ennio Flaiano}}
 
Fine e ironico osservatore, ma anche acre e tragico al tempo stesso, produsse opere narrative e varie prose tutte percorse da un'originale vena [[satira|satirica]] e un vivo senso del grottesco, attraverso cui vengono stigmatizzati gli aspetti paradossali della realtà contemporanea. Creava continuamente mottetti e [[aforismi]], molti dei quali ancora di uso comune. Fu il primo vincitore del [[premio Strega]], nel [[1947]], con il suo più famoso romanzo, ''[[Tempo di uccidere (Flaiano)|Tempo di uccidere]]''.
 
Il poeta che compendia e riflette le contraddizioni, le inquietudini degli anni Cinquanta è Ennio Flaiano: un non-poeta, uno sceneggiatore, uno scrittore di epigrammi, di pseudo poesie, uno scrittore di non-romanzi, o meglio, di romanzi mancati, «ridanciano, drammatico, gaglioffo, [[plebeo]] e [[aristocratico]]» come egli ebbe a definire il ''[[Morgante (poema)|Morgante]]'' di [[Luigi Pulci]]. «Perché io scrivo? Confesso di non saperlo, di non averne la minima idea e anche la domanda è insieme buffa e sconvolgente», scrive Flaiano, poeta lunatico, irriverente, un [[arcimboldo]] anti-[[Demagogia|demagogico]], anti-[[Progressismo|progressista]], [[Anticomunismo|anti-marxista]] e anti-[[Borghesia|borghese]], personalità assolutamente originale che non può essere archiviata in nessuna area e in nessuna appartenenza letteraria. Personaggio tipico della nuova civiltà borghese dei caffè, che folleggia tra l'[[erotismo]], l'[[alienazione]], la [[noia]] dell'improvviso benessere. Con le sue parole: «In questi ultimi tempi Roma si è dilatata, distorta, arricchita. Gli scandali vi scoppiano con la violenza dei temporali d'estate, la gente vive all'aperto, si annusa, si studia, invade le trattorie, i cinema, le strade…».
 
Finita la ricostruzione, ecco che il benessere del boom economico è già alle porte. Flaiano decide che è tempo di mandare in sordina la poesia degli anni Cinquanta, rifà il verso alla lirica che oscilla tra [[Sandro Penna]] e [[Eugenio Montale|Montale]]. Prova allergia e repulsione verso ogni [[Avanguardie|avanguardismo]] e verso la poesia adulta, impegnata, seriosa, elitaria. In ''La donna nell'armadio ''(1957) si trovano composizioni di straordinaria sensibilità e gusto epigrammatico con un quantum costante di intento derisorio verso la poesia da paesaggio e i quadretti posticci alla Sandro Penna, le punture di spillo alla poesia di [[Libero De Libero|De Libero]].<ref>da Giorgio Linguaglossa ''Dalla lirica al discorso poetico. Storia della poesia italiana (1945-2010)'' Roma, EdiLet, 2011.</ref>
[[File:Pescara via delle caserme0004.JPG|thumb|Monumento dedicato ad Ennio Flaiano all'ingresso del centro storico di Pescara]]
 
== Opere ==
* ''[[Tempo di uccidere (Flaiano)|Tempo di uccidere]]'', Longanesi, Milano, 1947; Rizzoli, Milano, 1973; Mondadori, Milano, 1993; Corriere della Sera, Milano, 2003; UTET, Torino, 2006; BUR, Milano, 2008, ISBN 978-88-170-6708-9; Adelphi, Milano, 2020.
* ''Diario notturno e altri scritti'', Bompiani, Milano, 1956 [contiene: ''Diario notturno''; ''Supplemento a viaggi di Marco Polo''; ''Sei racconti utili''; ''La saggezza di Pickwick''; ''Un marziano a Roma''; ''Fine di un caso''; ''Variazioni su un commendatore'']; Rizzoli, Milano, 1977; ''Diario notturno'', Collana Piccola Biblioteca n.323, Adelphi, Milano, febbraio 1994, ISBN 978-88-459-1196-5.
* ''[[Una e una notte]]'', Bompiani, Milano, 1959 [insieme al racconto ''Adriano'']; Rizzoli, Milano, 1981; Introduzione di [[Carlo Laurenzi]], Collana I Grandi Tascabili, Bompiani, 1994, ISBN 978-88-452-2203-0; Adelphi, Milano, 2006, ISBN 978-88-459-2103-2.
* ''Un marziano a Roma'', in: ''Diario notturno e altri scritti'', Bompiani, Milano, 1956; Einaudi, Torino, 1960; ''Un marziano a Roma e altre farse'', Torino, Einaudi, 1971; a cura di [[Giulio Cattaneo (letterato)|Giulio Cattaneo]] e Sergio Pautasso, Rizzoli, Milano, 1975; Bompiani, Milano, 1998.
* ''Il gioco e il massacro'', Rizzoli, Milano, 1970 ([[Premio Selezione Campiello]]<ref>{{Cita web|url = http://www.premiocampiello.org/confindustria/campiello/istituzionale.nsf/($linkacross)/A0DA0F82AD480CE0C12573A3004FE715?opendocument&language=IT|titolo = Premio Campiello, opere premiate nelle precedenti edizioni|sito = premiocampiello.org|accesso = 24 febbraio 2019}}</ref>); Bompiani, Milano, 1999; a cura di Anna Longoni, Adelphi, Milano, 2014, ISBN 978-88-459-2910-6.
* Presentazione de ''L'opera completa di Paolo Uccello'', Rizzoli, Milano, 1971.
* ''Le ombre bianche'', Rizzoli, Milano, 1972; a cura di A. Longoni, Collana I Grandi Tascabili, Bompiani, Milano, 1994, ISBN 978-88-452-2204-7; Adelphi, Milano, 2004, ISBN 978-88-459-1848-3.
 
=== Pubblicazioni postume ===
* ''La solitudine del satiro'', Rizzoli, Milano, 1973; Adelphi, Milano, 1996, ISBN 978-88-459-1221-4.
* ''Autobiografia del Blu di Prussia'', a cura di [[Cesare Garboli]], Rizzoli, Milano, 1974; a cura di Anna Longoni, Adelphi, Milano, 2003, ISBN 978-88-459-1763-9.
* ''Melampus'', Collana [[Biblioteca Universale Rizzoli|BUR]], Rizzoli, Milano, 1974; col titolo ''Melampo'', Einaudi, Torino, 1978.
* ''Diario degli errori'', Rizzoli, Milano, 1976; Introduzione di [[Gino Ruozzi]], Bibliografia e cronologia di A. Longoni, Collana I Grandi Tascabili, Bompiani, Milano, giugno 1995; Adelphi, Milano, 2002, ISBN 978-88-459-1686-1.
* ''Un bel giorno di libertà. Cronache degli anni Quaranta'', a cura di Emma Giammattei, Rizzoli, Milano, 1979.
* ''Un giorno a Bombay e altre note di viaggio'', a cura di Rossana Dedola, Rizzoli, Milano, 1980.
* ''Il Messia'', a cura di Emma Giammattei, All'insegna del pesce d'oro, Milano, 1982.
* ''Lo spettatore addormentato'', Rizzoli, Milano, 1983; Bompiani, Milano, 1996; a cura di Anna Longoni, Adelphi, Milano, 2010, ISBN 978-88-459-2525-2.
* ''Storie inedite per film mai fatti'', Prefazione di Giancarlo Bertelli, a cura di Francesca Pino Pongolini, Frassinelli, Milano, 1984, ISBN 88-7684-008-7.
* ''Frasario essenziale per passare inosservati in società'', Introduzione di [[Giorgio Manganelli]], Nota di Maria Corti, Collana NuovoPortico, Bompiani, Milano, 1986; a cura di Anna Longoni, Henry Beyle, Milano, 2014, ISBN 978-88-976-0890-5.
* ''Lettere a Lilli e altri segni'', Prefazione di [[Giuliano Briganti]], Archinto, Milano, 1986, ISBN 88-7768-047-4; ivi, 2014, ISBN 978-88-776-8628-2.
* ''L'uovo di Marx. Epigrammi, satire, occasioni'', a cura di Anna Longoni e [[Vanni Scheiwiller]], Libri Scheiwiller, Milano, 1987, ISBN 88-7644-071-2.
* ''I giorni della sirena'', in: AA.VV., ''Il tesoro dei poveri'', a cura di Lucio D'Arcangelo, Chieti, Solfanelli Editore, ottobre 1987. [racconto apparso in ''L'Illustrazione Italiana'', novembre 1957]
* ''Progetto Proust. Una sceneggiatura per «La recherche du temps perdu»'', Introduzione e cura di Maria Sepa, Collana Nuova Corona n.21, Bompiani, Milano, agosto 1989, ISBN 88-452-1458-3.
* ''Tonio Kröger. "Trattamento" inedito. <small>Riduzione cinematografica del romanzo di Thomas Mann''</small>, a cura di Maria Sepa, San Cesario di Lecce, Manni, 1989.
* ''Il cavastivale'', a cura di Anna Longoni, Biblioteca del Vascello, Roma, 1993, ISBN 88-7227-516-4.
* ''L'occhiale indiscreto'', Bompiani, Milano, 1995; a cura di A. Longoni, Adelphi, Milano, 2019, ISBN 978-88-459-3405-6.
* ''Soltanto le parole. Lettere di e a Ennio Flaiano (1933-1972)'', a cura di A. Longoni e Diana Rüesch, Bompiani, Milano, 1995, ISBN 88-452-2671-9.
* ''La valigia delle Indie'', Collana I Grandi Tascabili n.487, Bompiani, Milano, aprile 1996, ISBN 88-452-2770-7.
* ''Ombre fatte a macchina'', a cura di Cristina Bragaglia, Bompiani, Milano, 1997, ISBN 88-452-2957-2.
* ''Il bambino cattivo'', a cura di Diana Rüesch, Libri Scheiwiller, Milano, 1999, ISBN 88-7644-258-8.
* ''Cristo torna sulla terra'', a cura di Diana Rüesch, postfazione di Carla Gallo Barbisio, Quaderni di Cartevive, Lugano, 2000.
* ''La notte porta consiglio e altri racconti cinematografici'', a cura di Diana Rüesch, Bompiani, Milano, 2001, ISBN 88-452-4920-4.
* ''Satira è vita. I disegni del fondo Flaiano della Biblioteca cantonale di Lugano, con cinquanta brevi testi di Ennio Flaiano'', a cura di Diana Rüesch, Pendragon, Bologna, 2002, ISBN 88-8342-163-9 [Catalogo della Mostra tenuta a Perugia nel 2002-03].
* ''Scena all'aperto. Sceneggiatura inedita da una novella di Marino Moretti'', a cura di Valeria Petrocchi, CLUEB, Bologna, 2004, ISBN 88-491-2316-7.
* ''Lettere a Giuseppe Rosato (1967-1972). Con scritti su Flaiano e l'Abruzzo'', a cura di [[Giuseppe Rosato]], Carabba, Lanciano, 2008, ISBN 978-88-950-7885-4.
* ''Dizionario della makina'', a cura di A. Longoni, Henry Beyle, Milano, 2015, ISBN 978-88-976-0878-3.
* ''Taccuino del marziano'', a cura di A. Longoni, Henry Beyle, Milano, 2015, ISBN 978-88-992-3434-8.
* ''Prontuario d'italiese'', a cura di A. Longoni, Henry Beyle, Milano, 2016, ISBN 978-88-992-3454-6.
* ''Welcome in Rome con Piccolo manuale di conversazione'', a cura di A. Longoni, Henry Beyle, Milano, 2016, ISBN 978-88-992-3439-3.
* ''Manifesto del pedone'', a cura di A. Longoni, Henry Beyle, 2017, ISBN 978-88-992-3467-6.
* ''La grammatica essenziale'', a cura di A. Longoni, Henry Beyle, Milano, 2018, ISBN 978-88-992-3498-0.
* ''Il tempo dietro il tempo'', a cura di A. Longoni, Henry Beyle, Milano, 2020, ISBN 978-88-320-9430-5.
* {{Cita libro|titolo=Calendario e altri scritti dalla [[La Voce Repubblicana|Voce Repubblicana]]|curatore=Sara Battaglia|collana=Contemporanea|editore=Luni Editrice|città=Milano|anno=2025|isbn=978-88-798-4913-5|anteposizione-curatore=no}}
 
==== Raccolte delle recensioni cinematografiche ====
* ''Lettere d'amore al cinema'', scelta e cura di Cristina Bragaglia, Collana Opere di Ennio Flaiano, Milano, Rizzoli, 1978.
* ''Un film alla settimana. 55 critiche da «Cine illustrato» (1939-1940)'', a cura di [[Tullio Kezich]], con la collaborazione di Cinzia Romani, Collana Studi cinematografici, Roma, Bulzoni, 1988.
* ''Nuove lettere d'amore al cinema'', Prefazione e cura di [[Guido Fink]], Collana Scala italiani, Milano, Rizzoli, 1990, ISBN 88-17-66352-2.
* {{Cita libro|titolo=Chiuso per noia|curatore=A. Longoni|collana=Piccola Biblioteca n.821|editore=Adelphi|città=Milano|anno=2025|isbn=978-88-459-4028-6|anteposizione-curatore=no}}
 
=== Raccolte complessive ===
* ''Opere. Scritti postumi'', Introduzione di [[Maria Corti]], a cura di M. Corti e Anna Longoni, Collezione Classici, Bompiani, Milano, 1988, ISBN 978-88-452-5002-6. [esaurito; contiene: ''Autobiografia del Blu di Prussia''; ''Il cavastivale''; ''La valigia delle Indie''; ''Diario degli errori''; ''La solitudine del satiro''; ''L'occhiale indiscreto''; traduzione de ''[[Il corvo (poesia)|Il corvo]]'' di [[Edgar Allan Poe]]; ''Appunti, progetti, personaggi e idee (tutto improbabile)''; ''Oceano Canada''; Interviste].
* ''Opere. 1947-1972'', a cura di Maria Corti e Anna Longoni, Collezione Classici, Bompiani, Milano, 1990, ISBN 88-452-1507-5. [esaurito; contiene: ''Tempo di uccidere''; ''Diario notturno''; ''Una e una notte''; ''Il gioco e il massacro''; ''Un marziano a Roma e altre farse''; ''Le ombre bianche''].
* ''Opere scelte'', Collezione [[La Nave Argo]] n.12, Adelphi, Milano, 2010, ISBN 978-88-459-2499-6. [contiene: ''Tempo di uccidere''; ''Diario notturno''; ''Una e una notte''; ''Un marziano a Roma''; ''Il gioco e il massacro''; ''Le ombre bianche''; ''La valigia delle Indie''; ''Diario degli errori''; ''L'occhiale indiscreto''].
 
=== Traduzioni ===
* Edgar Allan Poe, ''Il corvo'', 1936.
* [[Romain Weingarten]], ''Daisy Daisy desiderio'', Feltrinelli, Milano, 1968.
* [[Jules Laforgue]], ''Amleto, ovvero Le conseguenze della pietà filiale'', Libri Scheiwiller, Milano, 1987, ISBN 88-7644-064-X.
 
=== Teatro ===
* ''La guerra spiegata ai poveri'' (Prima del Teatro Tascabile presso il "Teatro Arlecchino" di Roma il 10 maggio 1946), Collana Gli irregolari, Roma, Rogas, 2024, ISBN 979-12-815-4309-6.
* ''La donna nell'armadio'' (Prima al Teatro Gobetti di [[Torino]], per la regia di [[Luciano Lucignani]] il 24 maggio 1957)
* ''Il caso Papaleo'' (Prima al [[festival dei Due Mondi]] di [[Spoleto]] per la regia di [[Sandro Sequi]] il 9 giugno 1960)
* ''[[Un marziano a Roma]]'' (Prima al [[Teatro Lirico di Milano]] della Compagnia Teatro popolare italiano fondata da [[Vittorio Gassman]] il 23 novembre 1960)
* ''La conversazione continuamente interrotta'' (Prima al [[Festival dei Due Mondi]] per la regia di [[Vittorio Caprioli]] il 22 giugno [[1972]]<ref>[http://www.notitiae.info/programmi-spoleto-festival-1972-1977/ Programmi Spoleto Festival 1972-1977] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20170729164603/http://www.notitiae.info/programmi-spoleto-festival-1972-1977/ |data=29 luglio 2017}} su notitiae.info</ref>)
 
Dal 1969 il Teatro Arlecchino, sito in via Santo Stefano del Cacco in Roma, diventa in suo onore ''[[Teatro Flaiano]]''.
 
=== Filmografia ===
==== Sceneggiatore ====
* ''[[Pastor Angelicus]]'' (1942) di [[Romolo Marcellini]] (sceneggiatura e assistente alla regia)
* ''[[La danza del fuoco]]'' (1943) di [[Giorgio Simonelli]]
* ''[[La primadonna]]'' (1943) di [[Ivo Perilli]]
* ''[[Inviati speciali (film 1943)|Inviati speciali]]'' (1943) di [[Romolo Marcellini]] (sceneggiatura e assistente alla regia)
* ''[[Vivere ancora]]'' (1944) di [[Nino Giannini]] e [[Leo Longanesi]]
* ''[[L'abito nero da sposa]]'' (1945) di [[Luigi Zampa]]
* ''[[La freccia nel fianco (film)|La freccia nel fianco]]'' (1945) di [[Alberto Lattuada]]
* ''[[Roma città libera]]'' (1946) di [[Marcello Pagliero]] (soggetto e sceneggiatura)
* ''[[Il vento m'ha cantato una canzone]]'' (1947) di [[Camillo Mastrocinque]] (collaborazione ai dialoghi)
* ''[[Fuga in Francia]]'' (1948) di [[Mario Soldati]]
* ''[[La cintura di castità (film 1949)|La cintura di castità]]'' (1949) di Camillo Mastrocinque (soggetto e sceneggiatura)
* ''[[Luci del varietà]]'' (1950) di [[Alberto Lattuada]] e [[Federico Fellini]]
* ''[[Parigi è sempre Parigi]]'' (1951) di [[Luciano Emmer]]
* ''[[Guardie e ladri]]'' (1951) di [[Mario Monicelli]] e [[Steno]]
* ''[[045: ricostruzione edilizia]]'' (1952) di [[Vittorio Sala]]
* ''[[Fanciulle di lusso]]'' (1952) di [[Bernard Vorhaus]]
* ''[[Il mondo le condanna]]'' (1952) di [[Gianni Franciolini]]
* ''[[Lo sceicco bianco]]'' (1952) di [[Federico Fellini]]
* ''[[I vitelloni]]'' (1953) di [[Federico Fellini]] (soggetto e sceneggiatura)
* ''[[Destini di donne]]'' (1953) di [[Marcello Pagliero]], [[Christian-Jaque]] e [[Jean Delannoy]] (soggetto e sceneggiatura)
* ''[[Vacanze romane]]'' (1953) di [[William Wyler]]
* ''[[Riscatto]]'' (1953) di [[Marino Girolami]]
* ''[[Canzoni, canzoni, canzoni]]'' (1953) di [[Domenico Paolella]]
* ''[[Dov'è la libertà...?]]'' (1954) di [[Roberto Rossellini]]
* ''[[Villa Borghese (film)|Villa Borghese]]'' ([[1954]]) di [[Gianni Franciolini]] (soggetto e sceneggiatura)
* ''[[Vestire gli ignudi (film)|Vestire gli ignudi]]'' (1954) di [[Marcello Pagliero]]
* ''[[La romana (film)|La romana]]'' (1954) di [[Luigi Zampa]]
* ''[[Camilla (film 1954)|Camilla]]'' (1954) di [[Luciano Emmer]] (soggetto e sceneggiatura)
* ''[[Vergine moderna]]'' (1954) di [[Marcello Pagliero]]
* ''[[Tempi nostri - Zibaldone n. 2]]'' (1954): episodio ''Scena all'aperto'' di [[Alessandro Blasetti]]
* ''[[La strada]]'' (1954) di [[Federico Fellini]] (collaborazione alla sceneggiatura)
* ''[[La donna del fiume]]'' (1954) di Mario Soldati (da un'idea di Flaiano, insieme con [[Alberto Moravia]])
* ''[[Calabuig]]'' ([[1955]]) di [[Luis García Berlanga]] (soggetto e sceneggiatura)
* ''[[Continente perduto]]'' (1955) di [[Enrico Gras]], [[Giorgio Moser]] e [[Leonardo Bonzi]] (soggetto e sceneggiatura)
* ''[[L'ultimo paradiso]]'' (1955) di [[Folco Quilici]]
* ''[[Il bidone]]'' (1955) di [[Federico Fellini]]
* ''[[Peccato che sia una canaglia]]'' (1955) di [[Alessandro Blasetti]]
* ''[[Il segno di Venere]]'' (1955) di [[Dino Risi]]
* ''[[La fortuna di essere donna]]'' (1955) di [[Alessandro Blasetti]]
* ''[[Totò e Carolina]]'' (1955) di [[Mario Monicelli]] (soggetto e sceneggiatura)
* ''[[L'arte di arrangiarsi]]'' (1955) di [[Luigi Zampa]] (revisione della sceneggiatura)
* ''[[Terrore sulla città]]'' (1957) di [[Anton Giulio Majano]]
* ''[[Le notti di Cabiria]]'' (1957) di [[Federico Fellini]]
* ''[[Racconti d'estate]]'' (1958) di [[Gianni Franciolini]]
* ''[[Fortunella (film)|Fortunella]]'' (1958) di [[Eduardo De Filippo]] (soggetto e sceneggiatura)
* ''[[Un ettaro di cielo]]'' (1959) di [[Aglauco Casadio]] (soggetto e sceneggiatura)
* ''[[Un amore a Roma]]'' (1960) di [[Dino Risi]]
* ''[[La dolce vita]]'' (1960) di [[Federico Fellini]] (soggetto e sceneggiatura)
* ''[[La notte (film 1961)|La notte]]'' (1961) di [[Michelangelo Antonioni]]
* ''[[La ragazza in vetrina]]'' (1961) di [[Luciano Emmer]]
* ''[[Fantasmi a Roma]]'' (1961) di [[Antonio Pietrangeli]] (soggetto e sceneggiatura)
* ''[[Boccaccio 70]]'' (1962): episodio ''Le tentazioni del dott. Antonio'' di Federico Fellini (soggetto e sceneggiatura)
* ''[[Hong Kong, un addio]]'' (1963) di [[Gian Luigi Polidoro]]
* ''[[8½]]'' (1963) di Federico Fellini (soggetto e sceneggiatura)
* ''[[La ballata del boia]]'' (1964) di [[Luis García Berlanga]]
* ''[[Tonio Kröger (film)|Tonio Kröger]]'' (1964) di [[Rolf Thiele]]
* ''[[Una moglie americana]]'' (1964) di [[Gian Luigi Polidoro]]
* ''[[Giulietta degli spiriti]]'' (1965) di [[Federico Fellini]]
* ''[[Signore & signori]]'' (1965) di [[Pietro Germi]] (sceneggiatura non accreditata)
* ''[[La decima vittima]]'' (1965) di [[Elio Petri]]
* ''[[Wälsungenblut]]'' (1965) di [[Rolf Thiele]] (collaborazione alla sceneggiatura)
* ''[[Rapture (film)|Rapture]]'' (1965) di [[John Guillermin]] (collaborazione alla sceneggiatura non accreditata)
* ''[[Io, io, io... e gli altri]]'' (1966) di [[Alessandro Blasetti]] (collaborazione alla sceneggiatura)
* ''[[L'amore attraverso i secoli]]'' (1967): episodio ''Notti romane'' di [[Mauro Bolognini]] (soggetto e sceneggiatura) ed episodio: ''L'età della pietra'' di [[Franco Indovina]] (soggetto e sceneggiatura)
* ''[[I protagonisti (film 1968)|I protagonisti]]'' (1968) di [[Marcello Fondato]] (soggetto e sceneggiatura)
* ''[[Vivi o preferibilmente morti]]'' (1969) di [[Duccio Tessari]] (soggetto)
* ''[[Red (film 1970)|Red]]'' (1970) di [[Gilles Carle]] (soggetto e sceneggiatura)
* ''[[Sweet Charity]]'' (1969) di [[Bob Fosse]] (tratto da ''Le notti di Cabiria'')
* ''[[Colpo rovente]]'' (1970) di [[Pietro Zuffi]]
* ''[[Un po' di sole nell'acqua gelida]]'' (''Un peu de soleil dans l'eau froide'') (1971) di [[Jacques Deray]] (collaborazione alla sceneggiatura)
* ''[[La cagna (film 1972)|La cagna]]'' (1972) di [[Marco Ferreri]] (soggetto, tratto da ''Melampus'')
* ''[[Un marziano a Roma]]'' (1983) di [[Bruno Rasia]] e [[Antonio Salines]] (soggetto, dall'opera omonima)
* ''[[L'inchiesta (film 1986)|L'inchiesta]]'' (1986) di [[Damiano Damiani]] (soggetto)
* ''[[Tempo di uccidere (film)|Tempo di uccidere]]'' (1989) di [[Giuliano Montaldo]] (soggetto, tratto dall'opera omonima)
* ''[[L'inchiesta (miniserie televisiva)|L'inchiesta]]'' (2007) di [[Giulio Base]] (soggetto, tratto dall'opera omonima)
 
==== Attore ====
* ''[[Mio figlio professore]]'' (1946) di [[Renato Castellani]] (un insegnante)
* ''[[Roma città libera]]'' (1946) di [[Marcello Pagliero]] (un poliziotto)
 
=== Radio e televisione ===
* ''[[Il caso Papaleo]]'', commedia radiofonica di E. Flaiano, con [[Gianrico Tedeschi]], [[Andreina Pagnani]], [[Jone Morino]], [[Roberto Pastore]], regia di [[Luciano Mondolfo]], trasmessa lunedì 18 febbraio 1963, nel terzo programma RAI, ore 22.45.
* Curò la supervisione di ''Carta bianca'', condotto da [[Anna Proclemer]] su copione di [[Enrico Vaime]], con la regia di [[Romolo Siena]] nel 1966.
* ''Meridiano di Roma'', programma radio dal 1966 al 1969.
* Collaborazione alle prime 4 puntate del programma ''Come ridevano gli italiani'', 1970.
* ''[[Oceano Canada]]'', documentario RAI a puntate per la regia di [[Andrea Andermann]], realizzato nel 1971 e trasmesso nel gennaio-febbraio 1973.<ref>{{cita web | url=https://www.raiplay.it/programmi/oceanocanada | titolo=Oceano Canada | accesso=8 giugno 2020}}</ref>.
 
== Riconoscimenti ==
 
* Nel 1947 fu il primo vincitore del '' Premio Strega'' con ''Tempo di uccidere''.
 
* Nel 1970 vinse il [[Premio Campiello]] con ''Il gioco e il massacro'' <ref>{{en}} [https://www.premiocampiello.org/confindustria/campiello/istituzionale.nsf/frame/567999A642B7E67DC1258591002A146E/$File/05.%20Albo%20vincitori.pdf?OpenElement Premio Campiello, I ROMANZI PREMIATI] </ref>.
 
* Nel 1974 è stato istituito il [[Premio Flaiano]], istituito per volontà del giornalista [[Edoardo Tiboni]], un importante concorso per [[Soggetto (cinema)|soggettisti]] e [[Sceneggiatura|sceneggiatori]]. La manifestazione si svolge ogni anno nella sua città natale, [[Pescara]], che, dopo la sua morte, gli ha intitolato una strada nei pressi della casa dove nacque e [[Ponte Flaiano|l'omonimo ponte]] sul fiume [[Aterno-Pescara]]. Ad Ennio Flaiano è intitolata anche la biblioteca comunale del [[Municipio Roma III]] a [[Roma]].<ref>{{cita web | url=http://www.comune.roma.it/was/wps/portal/!ut/p/_s.7_0_A/7_0_21L?menuPage=/Area_di_navigazione/Sezioni_del_portale/Il_comune_per_argomenti/Arte,_Cultura_e_Sport/Biblioteche_di_Roma/Le_Biblioteche_ed_i_Centri_specializzati/Biblioteca_Ennio_Flaiano/&flagSub= | titolo=Biblioteca Ennio Flaiano | accesso=3 maggio 2010 | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100827180331/http://www.comune.roma.it/was/wps/portal/!ut/p/_s.7_0_A/7_0_21L?menuPage=%2FArea_di_navigazione%2FSezioni_del_portale%2FIl_comune_per_argomenti%2FArte%2C_Cultura_e_Sport%2FBiblioteche_di_Roma%2FLe_Biblioteche_ed_i_Centri_specializzati%2FBiblioteca_Ennio_Flaiano%2F&flagSub= | dataarchivio=27 agosto 2010 | urlmorto=sì }}</ref>
 
* Nel 2013 gli è stato dedicato un [[Cratere meteoritico|cratere]] sul [[pianeta]] [[Mercurio (astronomia)|Mercurio]], il [[Cratere Flaiano]] <ref>{{en}} [https://planetarynames.wr.usgs.gov/Feature/15099 MERCURY – Flaiano] </ref>.
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* Franco Trequadrini, ''Antiromanzo e satira in Ennio Flaiano'', ed. del Buccio, L'Aquila, 1975.
* AA.VV., ''Ennio Flaiano, l'uomo e l'opera'', Fabiani, Pescara, 1989. <small>[Atti del convegno nazionale nel decennale della morte dello scrittore a Pescara, 19-20 ottobre 1982]</small>
* Giancarlo Bertelli-Pier Marco De Santi (a cura di), ''Omaggio a Flaiano'', Giardini, Pisa, 1986. <small>[in occasione della mostra tenuta al Festival internazionale del film di Locarno, alla Biblioteca Nazionale di Roma dal 28 ottobre al 30 novembre 1986, al Castello Sforzesco di Milano dal 15 gennaio al 15 febbraio 1987, e a Palazzo Medici-Riccardi di Firenze dal 9 ottobre al 4 novembre 1987]</small>
* Antonio Palermo-Emma Giammattei, ''Solitudine del moralista: [[Corrado Alvaro|Alvaro]] e Flaiano'', Liguori, Napoli, 1986.
* Michele Ferrario-Diana Ruesch, ''Bibliografia degli scritti di Ennio Flaiano'', Prefazione di [[Geno Pampaloni]], Nota di [[Adriano Soldini]], All'insegna del pesce d'oro, Milano, 1988.
* AA.VV., ''Flaiano e il tempo del mondo'', Fabiani, Pescara, 1989. <small>[atti del convegno di studi a Pescara, 31 marzo-1º aprile 1989]</small>
* AA.VV., ''Ennio Flaiano'', a cura di Diana Ruesch, Lugano, 1996. <small>[convegno organizzato dalla Biblioteca cantonale di Lugano, 20-21 novembre 1992]</small>
* AA.VV., ''Flaiano vent'anni dopo'', Ediars, Pescara, 1993. <small>[atti del convegno di studi a Pescara, 9-10 ottobre 1992]</small>
* AA.VV., ''La critica e Flaiano'', a cura di Lucilla Sergiacomo, Ediars, Pescara, 1992
* Lida Buccella (a cura di), ''Ennio Flaiano e la critica: ricognizioni bibliografiche (1946-1992)'', Ediars, Pescara, 1993.
* Vito Moretti (a cura di), ''Flaiano e «Oggi e domani»'', Ediars, Pescara, 1993.
* Ennio Ceccarini e Bruno Rasia, ''C'era una volta... Ennio Flaiano'', Nuova ERI-RAI, Torino, 1994.
* AA.VV., ''Il teatro di Flaiano'', Ediars, Pescara, 1995 <small>[convegno di studio a Pescara, 6-7 ottobre 1995]</small>
* [[Vittoriano Esposito]], ''Vita e pensiero di Ennio Flaiano'', Polla ed., Cerchio (AQ), 1996.
* Lucilla Sergiacomo, ''Invito alla lettura di Ennio Flaiano'', Mursia, Milano, 1996.
* AA.VV., ''Flaiano satirico'', Ediars, Pescara, 1997 <small>[convegno di studi a Pescara, 30-31 maggio 1997]</small>
* AA.VV., ''Flaiano negli studi universitari'', Ediars, Pescara, 1998 <small>[convegno di studi a Pescara, 9-10 ottobre 1998]</small>
* AA.VV., ''Flaiano oggi: omaggio allo scrittore nell'anno 25.mo della morte'', Ediars, Pescara, 1998 <small>[convegno di studi a Pescara, 17 ottobre 1998]</small>
* Bruno Rasia, ''Ennio il piccolo Flaiano: l'infanzia di un satiro'', Cangemi, Roma, 2002
* Diana Ruesch (a cura di), ''Satira e vita'': i disegni del fondo Flaiano della Biblioteca cantonale di Lugano, con cinquanta brevi testi di Ennio Flaiano, Pendragon, Bologna, 2002 <small>[catalogo della mostra tenuta a Perugia nel 2002-03]</small>
* AA.VV., ''Ennio Flaiano: incontri critici con l'opera (1982-2002)'', Ediars, Pescara, 2003.
* Margherita Mesirca, ''Le mille e una storie impossibili: indagine intorno ai racconti lunghi di Ennio Flaiano'', Longo, Ravenna, 2003.
* ''L'occhiale indiscreto: Flaiano e le arti figurative'', Ediars, Pescara, 2004 <small>[convegno di studi a Pescara, 12 novembre 2004]</small>
* Antonio Marchetti, ''Pescara: Ennio Flaiano e la città parallela'', presentazione di [[Renato Minore]], Unicopli, Milano, 2004.
* Fabrizio Natalini, ''Ennio Flaiano: una vita nel cinema'', Artemide, Roma, 2005.
* Franco Celenza, ''Le opere e i giorni di Ennio Flaiano. Ritratto d'autore'', prefazione di Giovanni Antonucci, Bevivino ed., Milano-Roma, 2007.
* ''Ennio Flaiano: hanno detto e scritto di lui'', Ferrara, Pescara, 2010.
* Giacomo D'Angelo, ''Flaiano e D'Annunzio: l'Antitaliano e l'Arcitaliano'', Solfanelli, Chieti, 2010.
* Diego De Carolis, ''Flaiano e la pubblica amministrazione'', REA, L'Aquila, 2010.
* Simone Gambacorta, ''La luna è ancora nascosta. Conversazioni su Ennio Flaiano con Vittoriano Esposito, Giuseppe Rosato e Lucilla Sergiacomo'', Galaad ed., Giulianova (TE), 2014.
* Giacomo Ioannisci, ''Lo spettatore immobile: Ennio Flaiano e l'illusione del cinema'', Bietti, Milano, 2010.
* Diana Ruesch e Karin Stefanski (a cura di), ''Uno che ha tempo: Ennio Flaiano sceneggiatore'', Lugano, 2010 <small>[omaggio-mostra nel centenario della nascita presso la Biblioteca cantonale, Archivio Prezzolini-Fondo Flaiano di Lugano]</small>
* Pascal Schembri, ''Un marziano in Italia: vita di Ennio Flaiano'', presentazione di [[Walter Pedullà]], Anordest, Villorba (TV), 2010.
* Giorgio Linguaglossa ''Dalla lirica al discorso poetico. Storia della poesia italiana (1945-2010)'' Roma, EdiLet, 2011.
* Piero Buscioni, ''Ennio Flaiano,'' in "il Fuoco", Polistampa, Firenze, nn. 33/34, giugno-dicembre 2015.
* [[Michele Brancale]], ''Flaiano in versi'', Gradiva, n° 49, [[Leo S. Olschki]], 2016.
 
== Voci correlate ==
*[[Un marziano a Roma]]
*[[Storia della fantascienza italiana]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
{{letteratura}}
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web | 1 = https://www.frasimania.it/filosofia-rifiuto-ennio-flaiano/ | 2 = Filosofia del rifiuto di Ennio Flaiano}}
 
{{Premio Strega}}
{{Cinema/orizzontale}}
{{Premio Selezione Campiello}}
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{{Controllo di autorità}}
[[Categoria:Sceneggiatori italiani|Flaiano Ennio]]
{{Portale|biografie|cinema|letteratura|teatro}}
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[[Categoria:Comici italiani|Flaiano, Ennio]]
 
[[deCategoria:Ennio Flaiano]]
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[[Categoria:Scrittori di fantascienza italiani]]
[[fr:Ennio Flaiano]]
[[Categoria:Umoristi italiani]]
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[[Categoria:Vincitori del Premio Strega]]
[[Categoria:Nastri d'argento al migliore soggetto]]
[[Categoria:Nastri d'argento alla migliore sceneggiatura]]