Bill Joy: differenze tra le versioni

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{{P|Al biografato vengono attribuiti vari riconoscimenti di dubbia oggettività abusando del verbo "considerare". Considerato da chi?|Biografie|aprile 2020}}
=Biografia=
{{F|informatici statunitensi|luglio 2013}}
William N. Joy: nato nel 1954, comunemente conosciuto come Bill Joy, il "[[Thomas Edison]] di Internet”. Così è stato definito dalla rivista americana [[Fortune]] colui che si può considerare la vera mente scientifica di [[Sun Microsystems]].
{{Bio
|Nome = William N.
|Cognome = Joy
|Sesso = M
|LuogoNascita = Detroit
|GiornoMeseNascita = 8 novembre
|AnnoNascita = 1954
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
|Attività = informatico
|Nazionalità = statunitense
William|PostNazionalità N.= Joy: nato nel 1954, comunemente conosciuto come '''Bill Joy''', il "[[Thomas Edison]] di Internet”. Così èInternet", statocosì definito dalla rivista americanastatunitense ''[[Fortune]]'', colui che si può considerare la vera mente scientifica di [[Sun Microsystems]].
|Immagine = Bill Joy at World Economic Forum (Davos), 2003-01 (cropped).jpg
|Didascalia = Bill Joy
}}
 
==Biografia==
Cofondatore della società Sun Microsystems nel 1982 con [[Vinod Khosia]], [[Scott McNealy]] e [[Andy Bechtolsheim]], Bill Joy ne è stato chief scientist, e vicepresidente fino al 2003.
 
Bill Joy è inoltre considerato il padre di [[Oracle Solaris|Solaris]], il sistema operativo che ha accompagnato il business di Sun nel mondo [[Unix]].
 
La formazione di Joy si rivela prestigiosa: riceve il [[Bachelor]] of Science in Electrical Engineering (BSEE) all'Università di del [[Michigan]] nel 1975, successivamente frequenta il [[dottorato]] all'U.C. BerkleyBerkeley dove diventa il principale programmatore del BerkleyBerkeley Unix ([[BSD]]) e riceve il Master Science in ingegneria elettronica ed informatica.
 
Nei primi anni ottanta la [[DARPA]] (The Defense Advanced Research Projects Agency ) si accorda con [[BBN Technologies]] (compagnia americanastatunitense di ricerca e sviluppo di prodotti tecnologici) per aggiungere [[TCP/IP]], sviluppato da [[VictorVinton Cerf]] e [[Bob Kahn]], al BerkleyBerkeley UNIX. Quando gli viene assegnato l'incarico di inserire illo stack (insieme di protocolli) TCP/IP stack all'interno di BerkleyBerkeley UNIX, Joy rifiuta, perché non considera il prodotto abbastanza valido. E'È per questo che decide di scriverne da sé un altro, altamentead performantealte prestazioni, da sé.
 
[[John Gage]], direttore dell'ufficio scientifico della Sun Microsystems, a proposito di questaquesto avvenimento, raccontò: ”BBN"BBN ha avuto un grosso contratto per implementare TCP/IP, ma il loro progetto non ha funzionato, mentre il lavoro del giovane Joy funzionò". Quando i responsabili chiesero come ci fosse riuscito, Bill Joy rispose semplicemente: "è molto semplice, si legge il protocollo e si scrive il codice”codice".
 
Nel 1986, Joy riceve il premio [[Grace Murray Hopper]] per il lavoro svolto nell'implementazione del sistema operativo BerkleyBerkeley UNIX.
 
==Contributi==
Joy è considerato uno dei più grandi programmatori della storia, non solo per le sue implementazioni del protocollo [[TCP/IP]] o di Unix, ma altresì per essere stato l'autore del celebre editor [[Vi (software)|vi]], che è forse il più usato nel mondo unix.
Bill Joy è anche una delle figure principali che ha contribuito allo sviluppo dei microprocessori [[Sparc]], [[Java]] e [[Jini]].
Una leggenda in rete vuole che Joy abbia scritto l'editor in un fine settimana.
 
Bill Joy è anche una delle figure principali che ha contribuito allo sviluppo dei microprocessori [[SparcSPARC]], [[Java (linguaggio di programmazione)|Java]] e [[Jini]].
Jini incarna la visione "the network is the computer(tm)” di Sun, il concetto si basa sulla possibilità di ricreare in una rete le funzionalità del sistema operativo del nostro computer. L'obiettivo di Jini è quello di minimizzare i compiti di configurazione e gestione delle componenti di un sistema distribuito, in modo che queste riescano automaticamente a riconoscersi e a collaborare formando quella che viene detta una Jini [[community]].
 
Jini incarna la visione "the network is the computer(tm)" di Sun, il concetto si basa sulla possibilità di ricreare in una rete le funzionalità del sistema operativo del nostro computer. L'obiettivo di Jini è quello di minimizzare i compiti di configurazione e gestione delle componenti di un sistema distribuito, in modo che queste riescano automaticamente a riconoscersi e a collaborare formando quella che viene detta una Jini [[Comunità virtuale|community]].
 
Nel 1997 viene nominato da [[Bill Clinton]] co-presidente di un Comitato sull'Information Technology.
 
==Scienza e costo umano del progresso==
==Why the future doesn't need us==
Bill Joy spiega infatti che "il perseguimento scientifico della verità dev'essere temperato da considerazioni sul costo umano del progresso”progresso".
 
In conclusione nel saggio apparso su Wired, Joy rivolge un appello a tutti gli scienziati affinché prendano come esempio gli "scienziati atomici”atomici" del dopoguerra, impegnandosi in prima persona per cercare di cambiare le cose e arrivare al deliberato abbandono di alcune applicazioni di queste tecnologie.
Nonostante l'evidente prestigio della sua carriera professionale, Bill Joy acquista davvero vasta notorietà quando, nell'aprile del 2000, appare sulla rivista [[Wired]] Magazine il suo saggio "Why the future doesn't need us”,ovvero " Perché il futuro non ha bisogno di noi". Il saggio costò a Joy l'accusa di tradimento, soprattutto da parte della comunità della [[Silicom Valley]], per cui software ed [[ingegneria genetica]] rappresentano la linfa vitale e dove Joy è considerato una delle teste più lucide. Ma Joy spiega molto semplicemente la scelta di scrivere e divulgare un articolo capace di suscitare una reazione tanto forte nel mondo informatico: "ho sempre pensato che facendo software sempre più affidabili, avremmo creato un mondo più sicuro e che se fossi arrivato a pensare il contrario, avrei avuto l'obbligo morale di fermare questo lavoro”.
 
Nel 1998 decide di lasciare la [[California]], dove era considerato il padre della ‘Network'Network Computing', per ritirarsi sui monti del [[Colorado]]. Ora vive ad [[Aspen]], dove ha fondato il suo "Smallworks Lab”Lab".
Con il saggio in questione Joy sostiene che se è vero che il secolo passato ha prodotto molte tecnologie pericolose, oggi il pericolo è decisamente più reale, a causa di filoni di ricerca che hanno caratteristiche di propagazione e autoriproducibilità prima impensabili. "Farsi in casa una [[bomba atomica]] non è impossibile, ma è comunque complicato, mentre [[robot]] intelligenti, nanomacchine e biotecnologie, sono per loro natura oggetti che si riproducoo e si autopropagano, ed anche se non nascono come armi lo potrebbero diventare in futuro".
 
Nell' estate del 2003, il quarantottenne Bill Joy, dopo aver lavorato in Sun per 21 anni, decide di dimettersi dall'azienda, dichiarando di voler "perseguire altri interessi”interessi".
Secondo Joy entro 30 anni la [[robotica]], l'[[ingegneria genetica]] e le nanotecnologie potrebbero cambiare completamente il disegno del mondo, nel bene e nel male. Ecco perché Joy sostiene con urgenza che "gli scienziati ed i programmatori devono iniziare a porsi un problema etico”.
 
Il fatto che crea più angoscia a Joy è il rifiuto da parte della comunità scientifica di cercare di riconquistare un controllo sulla tecnologia, l'atteggiamento passivo, l'abdicare alla responsabilità [[morale]] di fare scelte responsabili.
 
==Scienza e costo umano del progresso==
Bill Joy spiega infatti che "il perseguimento scientifico della verità dev'essere temperato da considerazioni sul costo umano del progresso”.
 
== Altri progetti ==
In conclusione nel saggio apparso su Wired, Joy rivolge un appello a tutti gli scienziati affinché prendano come esempio gli "scienziati atomici” del dopoguerra, impegnandosi in prima persona per cercare di cambiare le cose e arrivare al deliberato abbandono di alcune applicazioni di queste tecnologie.
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
Nel 1998 decide di lasciare la [[California]], dove era considerato il padre della ‘Network Computing', per ritirarsi sui monti del [[Colorado]]. Ora vive ad [[Aspen]], dove ha fondato il suo "Smallworks Lab”.
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Controllo di autorità}}
Nell' estate del 2003, il quarantottenne Bill Joy, dopo aver lavorato in Sun per 21 anni, decide di dimettersi dall'azienda, dichiarando di voler "perseguire altri interessi”.
{{Portale|biografie|informatica}}