Adelasia di Torres: differenze tra le versioni

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{{C|Le fonti inserite, non verificabili online, sono quasi tutte romanzi storici, dunque spesso falsi. Alcuni riferimenti (es. una menzionata Charta de Rennu) non trovano riscontri altrove. La voce va rivista quasi totalmente|storia|settembre 2022}}
 
{{Monarca
| nome = =Adelasia di Torres
|immagine = Adelasia di Lacon de Thori.jpg
| titolo =[[Giudicato di Torres|Giudicessa di Torres]]
|titolo = [[Consorti dei sovrani di Sardegna|Regina consorte di Sardegna]]
| immagine =Adelasia de lacon - 2013.jpg
|stemma = Torre Merlata del Giudicato di Torres.svg
| legenda =La Giudicessa Adelasia di Torres, in età matura
|sottotitolo = ''per nomina imperiale''
| regno =[[1236]] - [[1259]]
|regno = [[1238]] - [[1246]]
| incoronazione =
|predecessore = ''Titolo creato''
| altrititoli =Giudicessa di Gallura, Regina di Sardegna
|successore = ''Titolo estinto''
| nome completo =Adelasia di Lacon-Gunale
|titolo2 = [[Giudici di Gallura|Giudicessa consorte di Gallura]]
| consorte =[[Ubaldo Visconti]]; [[Enzo di Svevia]]
|regno2 = [[1225]]-[[1238]]
| figli =
|predecessore2 = Odolina di Lacon
| dinastia =
|successore2 = Giovanna della Gherardesca
| padre =[[Mariano II di Torres]]
|titolo3 = [[Giudici di Gallura|Giudicessa di Gallura]]
| madre =Agnese di Massa-Cagliari
|regno3 = [[1238]]-[[1238]]
| data di nascita =[[1207]]
|predecessore3 = [[Ubaldo Visconti]]
| luogo di nascita=[[Ardara]],
|successore3 = [[Giovanni Visconti di Gallura]]
| data di morte =[[1259]]
|titolo1 = [[Giudici di Torres|Giudicessa di Torres]]
| luogo di morte =[[Burgos]],
|sottotitolo1 = ''[[suo jure]]''
|}}
|predecessore1 = [[Barisone III di Torres]]
 
|successore1 = ''Titolo estinto''
|regno1 = [[1236]]-[[1259]]
|incoronazione =
|nome completo = Adelasia di Lacon [[de Thori]]
|coniuge 1 = [[Ubaldo Visconti di Gallura|Ubaldo Visconti]]
|coniuge 2 = [[Enzo di Svevia]]
|figli =
|dinastia = [[giudici di Torres|Lacon-Gunale]] [[de Thori]]
|padre = [[Mariano II di Torres]]
|madre = [[Agnese di Cagliari|Agnese di Massa-Cagliari]]
|data di nascita = [[1207]]
|luogo di nascita = [[Ardara]]
|data di morte = [[1259]]
|luogo di morte = [[Burgos (Italia)|Burgos]]
|luogo di sepoltura = [[Chiesa di Santa Maria del Regno]], [[Ardara]]
|religione = [[Cristianesimo]]
}}
{{Bio
|Nome = Adelasia di Torres
|Cognome = di Lacon [[de Thori]]
|PostCognome = , conosciuta come '''Adelasia di Torres'''
|Sesso = F
|LuogoNascita = Ardara
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|LuogoMorteLink = Burgos (Italia)
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 1259
|Attività =
|Nazionalità =
|Categorie = no
|FineIncipit = è stata l'ultima [[Giudici di Torres|giudicessa regnante di Torres]]
|FineIncipit = è stata Regina di [[Regno di Torres|Torres]] (o Logudoro) e di [[Regno di Gallura|Gallura]] durante il Medioevo, nonché Regina di [[Sardegna]] per volere di [[Federico II di Svevia]]. Il titolo originale era Juguissa (Giudicessa): Adelasia, appunto, ebbe il rango di Regina, per
decisione imperiale, in quanto consorte di [[Enzo di Svevia]].
}}
[[Immagine:Giudicati sardi 1.svg|thumb|right|200px|I Giudicati in Sardegna.]]
I suoi genitori erano il Giudice [[Mariano II di Torres]] e Agnese di Massa, figlia a sua volta di [[Guglielmo I]] Marchese di Massa e Regolo di [[Cagliari]]. Suoi fratelli: [[Barisone]], che succedette al padre, e Benedetta che andò in sposa al conte d’Ampurias.
 
Fu ''Juguissa'' e [[Giudici di Gallura|giudicessa consorte di Gallura]] durante il [[Medioevo]], nonché [[Consorti dei sovrani di Sardegna|regina consorte di Sardegna]] per volere di [[Federico II di Svevia]], in quanto moglie del figlio naturale legittimato [[Enzo di Sardegna|Enzo]] ([[1238]]-[[1246]]).
Alla morte violenta del fratello [[Barisone III di Torres|Barisone III]] Adelasia fu riconosciuta dalla "Corona de Logu" (vedi la [[Storia della Sardegna Giudicale]]) Giudicessa di [[Logudoro]] (o [[Torres]]) nel [[1236]].
Nel [[1238]], con la scomparsa prematura di [[Ubaldo Visconti]], gli succedette nominalmente divenendo anche Giudicessa di Gallura. Il marito, infatti, aveva designato come erede il cugino [[Giovanni Visconti]] che in effetti gli subentrò.
 
== Biografia ==
In quegli anni, dunque, Adelasia era la sovrana più importante di [[Sardegna]], avendo teoricamente unificato, sotto il suo regno, il territorio di due Giudicati su quattro.
Nacque nel palazzo giudicale di Ardara<ref>Costa, p.103</ref> nel [[1207]], dal giudice [[Mariano II di Torres]] e da [[Agnese di Cagliari|Agnese di Massa]], figlia a sua volta di [[Guglielmo I Salusio IV|Guglielmo I]] e di Adelaide Malaspina, nonché sorella minore di [[Benedetta di Cagliari]], che sarà giudicessa ([[1217]]-[[1232]])<ref>{{DBI | nome = Agnese di Massa | nomeurl = agnese-di-massa | autore = Alberto Boscolo| accesso = 31 ottobre 2016|anno=1960|volume=vol. 1}}</ref>. Furono suoi fratelli [[Barisone III di Torres|Barisone]], che succedette al padre, e Benedetta che andò in sposa al conte di Ampurias.<ref>Uras, p. 10</ref>
 
In seguito alla morte violenta del fratello Barisone III, Adelasia fu riconosciuta dalla "[[Corona de Logu]]" giudicessa di Torres nel [[1236]].<ref>Uras, p. 307</ref> Dopo la suocera [[Elena di Gallura]] e la zia [[Benedetta di Cagliari|Benedetta di Massa]] fu la terza sovrana regnante in [[Sardegna]].
==Il matrimonio con Ubaldo Visconti==
Nel [[1238]], con la scomparsa prematura di [[Ubaldo Visconti di Gallura|Ubaldo Visconti]], gli succedette nominalmente divenendo anche [[Giudici di Gallura|giudicessa di Gallura]]. Il marito, tuttavia, aveva designato come erede il cugino [[Giovanni Visconti di Gallura|Giovanni Visconti]] che in effetti gli subentrò.<ref>{{cita libro| Raimondo |Carta Raspi|Storia della Sardegna|1981| Mursia| Milano |p=150}}</ref>
Nel [[1218]] Mariano di Torres, Giudice di Torres e alleato dei Genovesi, per assicurare la successione del Giudicato alla figlia Adelasia, concluse un accordo con il Giudice di Gallura [[Lamberto Visconti]], che aveva minacciato di invadere i suoi territori per sottrargli il Giudicato con il sostegno dei [[Repubblica di Pisa|Pisani]]. Mariano, infatti, rendendosi conto di non aver la forza militare per contrastare i Pisani, preferì giungere a patti promettendo in sposa la figlia Adelasia al figlio di Lamberto ed erede al Giudicato di Gallura [[Ubaldo Visconti]].
[[File:Santa Maria del Regno - Ardara (SS).jpg|miniatura|sinistra|[[Chiesa di Santa Maria del Regno]] ad [[Ardara]]]]
[[File:Stemma torres 198.jpg|miniatura|sinistra|Stemma del [[Giudicato di Torres]], nella Chiesa di [[San Gavino]] a [[Porto Torres]]]]
 
=== Il matrimonio con Ubaldo Visconti ===
Nei termini dell'accordo, Lamberto avrebbe rimesso nelle mani del figlio tutta la sovranità sulla Gallura e le altre terre tolte al [[Giudicato di Cagliari]] anche con l'aiuto del Giudice, Pietro II d’Arborea; Mariano II, dal canto suo, oltre a concedere ad Ubaldo la mano della figlia Adelasia, rinunciava ad alcuni diritti su alcune delle terre in Gallura, conquistate da suo padre, Comita II, e, soprattutto, apriva implicitamente ad Ubaldo la via della successione al giudicato, allora più importante della Sardegna, ovvero quello di Torres e Logudoro. In questo modo venivano anche a definirsi i contrasti tra Genova e Pisa che avevano grossi interessi commerciali con l'isola.
 
[[File:Eglise Santa Maria del Regno Ardara.jpg|thumb|left|[[Chiesa di Santa Maria del Regno|La basilica di Ardara]], dove Adelasia sposò [[Enzo di Sardegna]] e fu sepolta]]
Scontento di tale accordo, al contrario, era [[papa Onorio III]], che vedeva sottratto il Giudicato di Torres e Logudoro all'influenza della [[Chiesa di Roma]] e che, perciò, aveva tentato inutilmente di invocare l'aiuto dei Milanesi contro i Pisani. Egli, infatti, inviò immediatamente il suo cappellano Bartolomeo per annullare il matrimonio, ma il suo messo fallì e l'accordo tra e Pisa e Logudoro rimase valido.
Nel [[1218]] Mariano II di Torres, alleato dei [[Repubblica di Genova|genovesi]], per assicurare la successione del reame alla figlia Adelasia concluse un accordo con il giudice di Gallura [[Lamberto Visconti]], che aveva minacciato di invadere i suoi territori per sottrarglieli con il sostegno della [[repubblica di Pisa]]. Mariano, infatti, rendendosi conto di non aver la forza militare per contrastare i pisani, preferì giungere a un pacifico accomodamento, promettendo in sposa la figlia Adelasia al rampollo di Lamberto ed erede al [[giudicato di Gallura]] [[Ubaldo Visconti di Gallura|Ubaldo Visconti]].
[[File:Stemma torres 198.jpg|upright=1.2|thumb|Lo stemma del [[giudicato di Torres]] ([[Basilica di San Gavino]], [[Porto Torres]])]]
Nei termini della convenzione, Lamberto avrebbe rimesso nelle mani del figlio la sovranità sulla Gallura e le altre terre tolte al [[giudicato di Cagliari]], anche con l'aiuto del giudice [[Pietro II di Arborea]]; Mariano II, dal canto suo, oltre a concedere ad Ubaldo la mano della figlia Adelasia, rinunciava ad alcuni diritti su alcune parti della [[Gallura]], conquistate da suo padre Comita II, e, soprattutto, apriva implicitamente al giovane [[Visconti di Pisa|Visconti]] la via della successione al giudicato di Torres. In questo modo venivano anche a definirsi i contrasti tra Genova e Pisa, che avevano grossi interessi commerciali con l'isola.<ref>Uras, p. 177</ref>
 
Scontento di tali decisioni, al contrario, era [[papa Onorio III]], che vedeva sottratto il giudicato di Torres all'influenza della [[Chiesa cattolica|Chiesa di Roma]] e che, perciò, aveva tentato inutilmente di chiedere l'aiuto dei milanesi contro i pisani. Il pontefice, infatti, inviò immediatamente il suo cappellano Bartolomeo per annullare il matrimonio, ma il messo non riuscì nell'intento e l'accordo tra Pisa e Torres rimase valido e sempre in vigore con grande sua indignazione.<ref>Murineddu, p. 123</ref>
Le fastose nozze furono celebrate nel [[1219]] nella chiesa della [[Basilica di Saccargia|SS. Trinità di Saccargia]], che all'epoca era un'importante abbazia di [[Congregazione dei Camaldolesi|frati camaldolesi]], sin d'allora presenti in [[Sardegna]], la più importante del [[Giudicato di Torres]] (vi venivano tumulati i Giudici), sita nei pressi di un villaggio di contadini e pastori.
 
Le fastose nozze della dodicenne Adelasia furono celebrate nel [[1219]] nella chiesa della [[Basilica di Saccargia|Santissima Trinità di Saccargia]], che all'epoca era già un'importante abbazia di [[Congregazione dei Camaldolesi|monaci camaldolesi]], già presenti in Sardegna, la più influente del giudicato di Torres (vi venivano tumulati i giudici e i membri delle loro famiglie), sita nei pressi di un tipico villaggio di contadini e pastori.<ref>{{cita libro|Arnaldo|Satta Branca|La Sardegna attraverso i secoli|1966| Fossataro| Cagliari| p= 84}}</ref>
Ubaldo, dunque, ereditò il Giudicato di Gallura alla morte del padre, nel 1225. Mariano di Torres, dal canto suo, morì più tardi, nel [[1232]] e, secondo le sue volontà, gli succedette il figlio Barisone III. Questi resse la carica di Giudice, per soli tre anni e tre mesi poiché finì trucidato dai sassaresi a seguito di una sommossa popolare, sobillata dai pisani contro il suo potere dispotico, nel 1236. Barisone morì senza eredi e fu sepolto nella chiesa di San Pantaleo a [[Sorso]]. Sempre per volontà di Mariano, i nobili Logudoresi dovevano eleggere una delle sue figlie, Adelasia o Benedetta, come erede. Essi acclamarono all'unanimità Adelasia, sostenuta di buon grado dal marito Ubaldo, che a sua volta fu eletto giudice.
 
Ubaldo, coetaneo di Adelasia, dunque, ereditò il giudicato di Gallura alla morte del padre, nel [[1225]]. Mariano II di Torres, dal canto suo, morì più tardi, nel [[1232]], e, secondo le sue volontà, gli succedette il figlio [[Barisone III di Torres|Barisone III]] all'epoca undicenne. La minorità di Barisone III diede luogo a una singolare situazione in materia di [[reggenza]]<ref>Oliva, p.20</ref>: negli altri giudicati e regni europei a reggere il trono sarebbe stata la giudicessa madre, ovvero la consorte del defunto sovrano, non così in Torres dove questa figura aveva solo un titolo onorifico, e fu così lo zio del ragazzo, Ithocorre, a capo di un consiglio di maggiorenti, ad avere il potere, mentre la giudicessa madre, Agnese di Massa, lasciò figli e giudicato (non sono documentati suoi contatti con la figlia Adelasia, salita qualche anno più tardi al trono) e ritornò a Cagliari. Qui, morta la sorella [[Benedetta di Cagliari|Benedetta]], ottenne invece la reggenza per il nipote [[Guglielmo II Salusio V]] ([[1232]]-[[1238]]): risiedette a [[Santa Igia]]<ref>Uras, p. 161</ref> in un palazzo poi distrutto dai pisani, e si risposò con Ranieri Donoratico [[della Gherardesca]], col quale condivise gli ultimi anni trascorsi in [[Toscana]].
Nel [[1237]], [[papa Gregorio IX]] inviò il suo cappellano Alessandro in Sardegna per ricevere il riconoscimento da
Adelasia della sovranità papale su Torres e Logudoro, così come sulle terre che ella ereditò dal nonno Guglielmo di Cagliari, a [[Pisa]], [[Massa (Italia)|Massa]], e [[Corsica]]. Nel Palazzo di [[Ardara]], alla presenza del frate Camaldolese e Abate della Santissima Trinità di Saccargia, Adelasia fece atto di vassallaggio che Ubaldo controfirmò, cedendo il Castello di Monte Acuto al [[diocesi di Tempio-Ampurias|Vescovo d'Ampurias]] come garanzia della sua buona fede. Padre Alessandro dal canto suo tolse la scomunica comminata ai due coniugi da papa Gregorio per aver chiamato in aiuto i Pisani in Sardegna. Ad Ubaldo, comunque, non fu riconosciuta alcuna sovranità sulla Gallura oltre quella sull'antica autorità dell'[[arcidiocesi di Pisa]].
Tuttavia Ubaldo morì nel 1238.
 
Barisone III rimase sul trono, sotto reggenza, per soli tre anni e tre mesi, poiché fu trucidato dai sassaresi (non si è mai saputo chi fosse il mandante) in seguito ad una sommossa popolare, forse sobillata dai pisani contro il potere dispotico giudicale. Il giovane sovrano non aveva eredi diretti e fu sepolto nella chiesa di San Pantaleo a [[Sorso]]. Sempre per volontà di Mariano, i nobili logudoresi dovevano scegliere una delle sue figlie, Adelasia o Benedetta, come successore. Gli aristocratici acclamarono all'unanimità Adelasia, sostenuta di buon grado dal marito Ubaldo, a sua volta eletto giudice per regnare insieme a lei, dato che era inconcepibile che una donna governasse da sola.<ref>Costa, p. 70</ref>
Per le volontà di Ubaldo, sottoscritte nel gennaio del 1237, la Gallura doveva essere ereditata da suo cugino [[Giovanni Visconti]]. [[Pietro II di Arborea]], anche lui tornato nelle grazie del Pontefice dopo l'atto di vassallaggio, sarebbe divenuto tutore di Adelasia. Questa avrebbe dovuto presto sposare Guelfo dei Porcari, persona devota alla [[Santa Sede]].
 
=== Giudicessa di Torres ===
Ma il cugino Giovanni si trovava a [[Pisa]]. Così Adelasia che, nel frattempo, aveva rifiutato di sposare Guelfo, succedette come sovrana del Giudicato di Gallura, in quanto vedova di Ubaldo.
Nel [[1237]], [[papa Gregorio IX]] inviò il suo cappellano Alessandro in Sardegna per ricevere il riconoscimento da Adelasia della sovranità papale su Torres, così come sulle terre che ella ereditò dal nonno [[Guglielmo I Salusio IV|Guglielmo I]] di [[Cagliari]], a [[Pisa]], [[Massa (Italia)|Massa]], e [[Corsica]]. Nel palazzo di Ardara, alla presenza dell'abate della camaldolese Santissima Trinità di Saccargia, Adelasia fece atto di vassallaggio che Ubaldo controfirmò (avrebbe versato annualmente al pontefice quattro libbre d'argento), cedendo il castello di Monte Acuto al [[diocesi di Tempio-Ampurias|vescovo d'Ampurias]] come garanzia della sua buona fede. Padre Alessandro, dal canto suo, revocò la scomunica comminata ai due coniugi da papa Gregorio per aver chiamato in aiuto i pisani in Sardegna. Al Visconti, comunque, non fu riconosciuta alcuna sovranità sulla Gallura oltre quella sull'antica autorità dell'[[arcidiocesi di Pisa]].<ref>Uras, p. 309</ref>
 
Inaspettatamente Ubaldo Visconti, col quale Adelasia aveva passato quasi un ventennio, colto da forti febbri, morì nel [[1238]] all'età di 31 anni.<ref>AA.VV.,''Il regno di Torres'', p. 71</ref>
La successione era però soltanto formale: Adelasia non aveva avuto figli da Ubaldo e questi aveva redatto, appunto, uno specifico testamento in cui nominava erede del Giudicato il più prossimo parente, Giovanni (il padre era suo zio). Il nuovo Giudice sbarcò presto in [[Gallura]] e, nonostante il suo regno non sarà lungo, gli subentrerà poi il primogenito [[Nino Visconti]]. Adelasia, inoltre, non aveva intenzione di subire passivamente le direttive della Chiesa e, sebbene la sua età fosse avanzata (quasi 40 anni) e non avesse mai procreato, l'ambizione la spinse ad accettare la proposta dei [[Doria]] in merito a un matrimonio con un diciottenne assai attraente e figlio dell'imperatore [[Federico II]].
[[File:Ardara - Chiesa di Santa Maria del Regno (13).JPG|thumb|[[Chiesa di Santa Maria del Regno]], Ardara: sotto l'altare maggiore sarebbe stata rinvenuta la tomba di Adelasia]]
[[File:Burgos (Italy) - panorama.jpg|thumb|Il castello di Burgos, in cui la regina trascorse gli ultimi anni della sua vita]]
Per le volontà di Ubaldo, sottoscritte nel gennaio del [[1237]], la Gallura doveva essere ereditata da suo cugino Giovanni Visconti. Pietro II di Arborea, anche lui rientrato nelle grazie del pontefice dopo l'atto di vassallaggio, sarebbe divenuto tutore di Adelasia. Questa avrebbe dovuto presto sposare [[Porcari (famiglia)|Guelfo dei Porcari]], persona devota alla [[Santa Sede]].<ref>Uras, p. 318</ref>
 
Ma il cugino Giovanni si trovava a Pisa. Così Adelasia, che sorprendentemente aveva rifiutato di sposare Guelfo, succedette come sovrana nel giudicato di Gallura, in quanto vedova di Ubaldo. Nel frattempo ritornò nel nativo giudicato di Torres, trasferendosi dal castello gallurese di Monteacuto al palazzo giudicale di Ardara.<ref>Vigna-Coppi, p. 14</ref>
La scelta si rivelerà per lei sbagliata ma, continuerà a fregiarsi, seppure nominalmente, del titolo di Giudicessa di Gallura: pure [[Enzo di Svevia]] si comporterà fino alla morte, a dispetto della lontananza, della prigionia e del divorzio da Adelasia, come [[Re]] di [[Torres]] e di [[Gallura]], con l'emanazione di norme, la nomina di vicari, e, nel testamento, di successori, in quei territori, dopo la sua scomparsa.
==Il matrimonio con Enzo di Hohenstaufen==
[[Immagine:Burgos_(Italy)_-_panorama.jpg|thumb|right|280px|Il Castello di Burgos]]
A quel punto, Manuele, Federico e Percivalle [[Doria]], di [[Genova]], grande rivale di [[Pisa]], insieme all'Arcivescovo di [[Torres]] Opizzo convinsero l’Imperatore [[Federico II del Sacro Romano Impero|Federico II]], che sperava di riunificare l’antico [[Impero Romano]], a far sposare il suo figlio naturale [[Enzo di Sardegna|Enzo]] con Adelasia, istituendo il [[Regno di Sardegna]].
 
La successione era però soltanto formale: Adelasia non aveva avuto figli da Ubaldo e questi aveva redatto, appunto, uno specifico testamento in cui nominava erede del giudicato il più prossimo parente, Giovanni Visconti di Gallura (il padre era suo zio). Il nuovo giudice sbarcò presto in Gallura e, nonostante il suo regno non sarà lungo, gli subentrerà poi il [[Nino Visconti|primogenito]].<ref>Vigna-Coppi, p. 16</ref>
Enzo arrivò da [[Cremona]] nell’ottobre dello stesso anno della morte di Ubaldo e i due andarono sposi assumendo il titolo di Re e Regina di [[Sardegna]].Il matrimonio fu celebrato nella Chiesa palatina di [[Santa Maria del Regno]] ad [[Ardara]], sita accanto alla Reggia, dove
gli sposi risiederanno, anche se il bellissimo Enzo preferì dimorare per conto proprio in un palazzo a [[Sassari]], tuttora esistente nel Corso Vittorio Emanuele, di stle gotico-catalano.
 
Adelasia, inoltre, non aveva intenzione di subire passivamente le direttive della Chiesa e, sebbene fosse già trentunenne<ref>Cioppi, ''Enzo Re di Sardegna'', p. 29</ref> e non avesse mai procreato, preferì accettare la proposta dei [[Doria]] in merito a un matrimonio con un ragazzo di diciotto anni,<ref>Cioppi, ''Enzo Re di Sardegna'', p. 28</ref> assai attraente e figlio naturale dell'[[Sacro Romano Imperatore|imperatore]] Federico II, il principe Enzo.<ref>Uras, p. 335</ref>
Ancora una volta [[Gregorio IX]], infuriato nel vedere la Sardegna sottratta alla sua influenza, scomunicò Adelasia, che aveva violato gli accordi, e il marito Enzo.
 
La scelta si rivelerà per lei non proprio felice, ma continuerà a fregiarsi, seppure nominalmente, del titolo di giudicessa di Gallura: pure [[Enzo di Sardegna|Enzo di Svevia]] si comporterà fino alla morte, a dispetto della lontananza, della prigionia e del divorzio da Adelasia, come re di Torres e di Gallura, con l'emanazione di norme, la nomina di vicari, e, nel testamento, di successori, in quei territori, dopo la sua scomparsa.<ref>Uras, p. 337</ref>
Tuttavia dopo qualche tempo Enzo, stanco della moglie più grande di venti anni, cominciò a trascurarla e a privarla dei poteri, finché non la rinchiuse nel Castello di [[Burgos (Italia)|Burgos]] o del [[Goceano]]: questo episodio, però, non è documentato storicamente. Nel luglio del [[1239]] Enzo lasciò la Sardegna per combattere al fianco del padre sul continente. Non fece più ritorno. Fu infatti fatto prigioniero dai Guelfi bolognesi nella [[battaglia di Fossalta]] nel [[1249]], e imprigionato a [[Bologna]] dove rimase per il resto della vita in prigionia nel [[Palazzo Re Enzo|Palazzo perciò detto di Re Enzo]]. Nel [[1245]] il matrimonio con la giudicessa turritana venne annullato.
 
Enzo di Hohenstaufen morì a [[Bologna]] nel [[1272]], molti anni dopo Adelasia, quando il giudicato di Torres era ormai estinto e diviso tra le famiglie dominanti in quella parte dell'isola; il piccolo regno di Gallura stava similmente vivendo gli ultimi anni della sua vita e subirà la stessa sorte. Ma il prigioniero re di Sardegna (sarebbe stato ricordato e designato per sempre con questo titolo) continuava, nonostante tutto, a sentirsi e comportarsi come il sovrano di quelle regioni che aveva abbandonato, e le amministrava dal suo dorato carcere bolognese.<ref>Cioppi,''Enzo..'', p. 56</ref>
Gli ultimi anni della regina furono tristi e solitari, avvolti nella leggenda. Le cronache parlano di un presunto suo terzo matrimonio con [[Michele Zanche]], vicario di re Enzo, ma la notizia non è accertata.
 
=== Il matrimonio con Enzo di Hohenstaufen ===
Rarissimi documenti parlano di lei, ma sicuramente era ancora sul trono fino al [[1255]], allorchè il Papa [[Alessandro IV]] scrisse quattro lettere ai Giudici sardi e una era indirizzata alla sovrana di Torres.
[[File:Ardara, ruderi del castello giudicale (01).jpg|thumb|Ruderi del castello giudicale di Ardara]]
[[File:Enzo di svevia.jpg|upright=0.7|thumb|left|[[Enzo di Sardegna|Enzo di Svevia]], secondo marito di Adelasia]]
A quel punto, dunque, Manuele, Federico e Percivalle Doria, di [[Genova]], grande rivale di [[Pisa]], insieme all'arcivescovo di [[Porto Torres|Torres]] Opizzo, convinsero l'imperatore Federico II a far sposare il proprio figlio naturale, [[Enzo di Sardegna|Enzo]], con Adelasia, costituendo un tanto nominale quanto effimero [[regno di Sardegna]].
 
Enzo arrivò da [[Cremona]] nell'ottobre dello stesso anno in cui morì [[Ubaldo Visconti]], e i due si sposarono assumendo il titolo di [[re di Sardegna|re e regina di Sardegna]]. Il matrimonio fu celebrato nella chiesa palatina di [[Santa Maria del Regno]] ad Ardara, sita accanto alla "reggia" (della quale rimangono pochi ruderi), dove gli sposi risiederanno, anche se il bellissimo Enzo preferì presto dimorare per conto proprio a [[Sassari]].<ref>Cioppi, ''Enzo..'', p. 32</ref> L'imperatore inviò alla nuora una corona regale e il manto di [[ermellino]].
Adelasia si ritirò volontariamente (e non costretta da Enzo o Michele Zanche!) nell'arcigno castello di Burgos, che non lasciava mai.
 
[[Gregorio IX]], infuriato nel vedere la Sardegna sottratta alla sua influenza, scomunicò Adelasia, che aveva violato gli accordi, e il marito svevo.
Morì intorno al [[1259]] in quel maniero, senza eredi: recenti ricerche hanno individuato la tomba della regina ai piedi dell'altare maggiore della [[Chiesa di Santa Maria del Regno]] di [[Ardara]].
 
Nondimeno Enzo, insofferente e desideroso di ritornare in Italia,<ref>Cioppi, ''Enzo Re di Sardegna'', p. 34</ref> nel luglio del [[1239]] lasciò la Sardegna, convocato dall'imperiale genitore, per combattere nei suoi eserciti. Non fece più ritorno. Fu poi fatto prigioniero dai [[Guelfi e ghibellini|guelfi]] bolognesi nella [[battaglia di Fossalta]], nel [[1249]], e incarcerato a [[Bologna]] dove rimase per il resto della vita nel palazzo, ancora oggi indicato col suo nome.<ref>Brundo, p. 67</ref> Per altro, nel [[1246]]<ref>Oliva, p.24</ref> il matrimonio con la giudicessa turritana, su richiesta di quest'ultima, venne annullato per adulterio. Nonostante la prigionia, Enzo continuò a fregiarsi del titolo di re di Torres e di Gallura fino alla morte: emanava decreti, impartiva ordini e direttive e, nel testamento, lasciò i territori sardi ad una sua figlia naturale.<ref>Murineddu, p. 118</ref>
Con lei si estinse il [[Giudicato di Torres]], spartito tra i Doria, i Malaspina e gli Spinola.
==Bibliografia==
 
=== Gli ultimi anni della giudicessa ===
* AA.VV., "Il Regno di Torres", I-II, Sassari 1999.
Gli ultimi anni della regina Adelasia furono tristi e solitari, avvolti nella leggenda delle cronache popolari. Non esistono documenti che possano in qualche modo inserire la figura [[Dante Alighieri|dantesca]] di [[Michele Zanche]] nella sua vita.<ref>{{cita libro|Alberto|Boscolo|Michele Zanche nella storia e nella leggenda|1951| Gallizzi|Sassari |p= 35}}</ref>
* Alberto Boscolo, "Adelasia di Torres", in ''Dizionario Biografico degli Italiani'', vol. I, Roma 1966.
 
* Alberto Boscolo, "Agnese di Massa", in "Dizionario Biografico degli Italiani", Roma 1966.
Rarissimi documenti parlano di lei, ma sicuramente era ancora sul trono fino al [[1255]], allorché il [[papa Alessandro IV]] scrisse quattro lettere ai giudici sardi e una era indirizzata alla sovrana di Torres.<ref>Costa, p. 73</ref>
[[File:Mariano II.jpg|miniatura|destra|Il Giudice [[Mariano II di Torres]] (1218-32), padre della Regina Adelasia]]
 
* Alberto Boscolo, "La Sardegna dei Giudicati", Ed. della Torre, Cagliari 1979.
Dopo il divorzio da Enzo, la giudicessa riunì la [[Corona de Logu]] ad Ardara, ed informò i convocati di voler codificare le norme [[consuetudine|consuetudinarie]] del reame e riunirle in una ''Charta de rennu'' (parità dei diritti dell'uomo con la donna, stessa successione ereditaria per maschi e femmine, equa distribuzione delle imposte, tutela delle imprese e del commercio): il codice fu completato ma, tradotto dal [[lingua latina|latino]] in [[Logudoro|logudorese]], dopo il decesso della regina, fu divulgato come ''Statuto sassarese'', di ignoto autore.<ref>Uras, pp. 360-376</ref>
* Alberto Boscolo, "Michele Zanche nella storia e nella leggenda", Sassari 1951.
 
* Brundo C., Adelasia di Torres, Sassari 2013.
Adelasia, infine, dato che il palazzo [[Ardara|ardarese]] e [[Sassari]] erano controllati dai vicari di [[Enzo di Sardegna|Enzo]], si ritirò volontariamente nell'austero [[castello di Burgos]], che non lasciava mai e in cui trascorse i suoi ultimi anni.<ref>Uras, p. 355</ref>
* Carta Raspi R., "Castelli medioevali di Sardegna", Cagliari 1933.
 
* Carta Raspi R., "Storia della Sardegna", Milano 1981.
Nell'antica cattedrale di Torres è stato individuato, in un peduccio pensile scolpito, un ritratto della giudicessa in tarda età.<ref>{{cita libro|Pietro Paolo |Tilocca|Il castello di Burgos|1997|Poddighe|Sassari |p= 45}}</ref> Morì intorno al [[1259]] in quel maniero, senza eredi, anziana per i canoni dell'epoca (52 anni) e non in buona salute.<ref>Brundo, p. 148</ref>
* Alessandra Cioppi, "Battaglie e protagonisti della Sardegna medioevale, Cagliari 2008.
 
* Alessandra Cioppi, "Enzo Re di Sardegna", Ed. Carlo Delfino, Sassari 1995.
Recenti ricerche avviate dalla Soprintendenza ai monumenti della provincia di Sassari avrebbero individuato la tomba della regina in una cripta (in cui era stato inumato anche il padre Mariano II), davanti all'altare maggiore della [[chiesa di Santa Maria del Regno]] di Ardara, con lapide di marmo e resti umani. Della possibilità del suddetto rinvenimento esiste un chiaro indizio nel [[Condaghe]] di San Pietro di Silki.<ref>Condaghe di San Pietro di Silki, p. 43</ref>
* Enrico Costa, "Adelasia di Torres", Ed. Ilisso, Nuoro 2008.
 
* Fonte Wikipedia, "Giudicati sardi", 2011.
Con la dipartita di Adelasia, che aveva lasciato i suoi beni alla Chiesa, si estinse il giudicato di Torres, spartito tra i Doria, i [[Malaspina]] e gli [[Spinola]].<ref>''Il regno di Torres'', p. 297</ref>
* Grazia Deledda, "Il sigillo d'amore", Milano 1927.
 
* Francesco Floris, "Storia della Sardegna", Roma 2008.
== Riferimenti nella cultura di massa ==
* Ernst Kantorowicz, "Federico II di Svevia", Milano 1939.
*=== Ledda-Cortès,Sonetto "Iin castellilode deldi GiudicatoAdelasia di Torres", Olbia 2012.===
Nel [[1238]], in occasione dell'arrivo ad Ardara della delegazione di Enzo di Svevia per ''chiedere la mano'' della vedova Adelasia, le fu letto un sonetto celebrativo delle sue doti di donna e sovrana, scritto in [[Aulico siciliano|lingua poetica siciliana]] da [[Giacomo da Lentini|Jacopo da Lentini]] ([[1210]] ca.-[[1260]] ca.), poeta e notaio dell'imperatore, che iniziava così:<ref>Traduzione a cura di Alessio Patti - https://www.youtube.com/watch?v=vaagl_CkeFI</ref>
* Antonio Murineddu, (a cura di), "Gallura", Cagliari 1962.
 
* Oliva A. M., "La successione dinastica femminile nei troni giudicali sardi", in "Miscellanea di studi medioevali sardo-catalani", Cagliari 1981.
"''Angelica figura e comprobata,''<br />
* Ortu G. G., "La Sardegna dei Giudici", Nuoro 2005.
''dobiata di ricura e di grandezze,''<br />
* Grazia Maria Poddighe, "L'ultimo inverno di Adelasia", Ed. Carlo Delfino, Sassari 2002.
''di senno e d'adornezze sete ornata''<br />
* Russell J.-Cohn R., "Ubaldo of Gallura", Book on demand 2012.
''e nata d'afinata gentilezze.''"
* Christian Sperle, ''Koenig Enzo von Sardinien und Friedrich von Antiochia. Zwei illegitime Soehne Kaiser Friedrichs II. und ihre Rolle in des Regnum Italiae'', Frankfurt am Main 2001, ISBN 3-631-37457-7
 
* Arnaldo Satta-Branca, "La Sardegna attraverso i secoli", Cagliari 1966.
=== Teatro ===
* Francesco Tedde, "Ardara capitale del Giudicato di Torres", Cagliari 1986.
Le vicende della giudicessa hanno ispirato una recente opera teatrale, con musiche e canti di scena: ''Adelasia di Torres'', di Gianluca Medas, tratta dall'omonimo romanzo storico, scritto nel [[1898]] da [[Enrico Costa (scrittore)|Enrico Costa]]. La [[locandina]] espone il viso di Adelasia ringiovanito e desunto dal ritratto di presentazione di questa pagina.
* Tilocca Pietro Paolo, "Il castello di Burgos", Sassari 1997.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* AA. VV., ''Il Condaghe di San Pietro di Silki'', Dessì, Sassari 1900.
* AA. VV., ''Il regno di Torres'', I-II, Centro Studi Basilica San Gavino, Sassari 1999.
* Alberto Boscolo, ''Adelasia di Torres'' , <Dizionario Biografico degli Italiani>, vol. I, Roma 1966.
* Carlo Brundo, ''Adelasia di Torres'', racconto storico, La Biblioteca della Nuova Sardegna, Sassari 2013.
* Alessandra Cioppi, ''Battaglie e protagonisti della Sardegna medievale'', AM-D, Cagliari 2008.
* {{cita libro|autore=Alessandra Cioppi|titolo=Enzo Re di Sardegna|editore=Carlo Delfino|città=Sassari |data=1995}}
* Enrico Costa, ''Adelasia di Torres'', romanzo storico, Ilisso, Nuoro 2008.
* Antonio Murineddu, (a cura di), ''Gallura'', Fossataro, Cagliari 1962.
* Anna Maria Oliva, ''La successione dinastica femminile nei troni giudicali sardi'', <Miscellanea di studi medioevali sardo-catalani>, ed. Della Torre, Cagliari 1981.
* Grazia Maria Poddighe, ''L'ultimo inverno di Adelasia'', Carlo Delfino, Sassari 2002.
* Antonietta Uras, ''L'ultima regina di Torres'', Armando Curcio, Roma 2014.
* Bepi Vigna-Daniele Coppi, ''L'amore e il potere. Adelasia di Torres'', L'Unione Sarda, Ghiani, Monastir (CA) 2013.
*{{Cita libro|nome=Omar|cognome=Onnis|nome2=Manuelle|cognome2=Mureddu|titolo=Illustres. Vita, morte e miracoli di quaranta personalità sarde|url=https://www.worldcat.org/oclc/1124656644|accesso=2019-12-06|data=2019|editore=Domus de Janas|città=Sestu|OCLC=1124656644|ISBN=978-88-97084-90-7}}
 
== Voci correlate ==
* [[Ardara]]
* [[Barisone III di Torres]]
* [[Enzo di Sardegna]]
* [[Giudicato di Torres]]
* [[Giudicato di Gallura]]
* [[Giudicato di Torres]]
* [[Goceano]]
* [[Mariano II di Torres]]
* [[Ubaldo Visconti]]
* [[Barisone III di Torres]]
* [[Michele Zanche]]
* [[BurgosUbaldo Visconti]]
 
* [[Elena di Gallura]]
==Altri progetti==
==Collegamenti esterni==
{{interprogetto}}
* [http://www.goceano.it/storia/AdelasiadiTorres.htm Adelasia di Torres in "Storia del Goceano"]
* [http://www.sardinian.net/sardegna/storia/giudicato_torres.htm Il Giudicato di Torres]
 
== Collegamenti esterni ==
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* {{Collegamenti esterni}}
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