Adelasia di Torres: differenze tra le versioni
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{{C|Le fonti inserite, non verificabili online, sono quasi tutte romanzi storici, dunque spesso falsi. Alcuni riferimenti (es. una menzionata Charta de Rennu) non trovano riscontri altrove. La voce va rivista quasi totalmente|storia|settembre 2022}}
{{Monarca
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|immagine = Adelasia di Lacon de Thori.jpg
|titolo = [[Consorti dei sovrani di Sardegna|Regina consorte di Sardegna]]
|stemma = Torre Merlata del Giudicato di Torres.svg
|sottotitolo = ''per nomina imperiale''
|regno = [[1238]] - [[1246]]
|predecessore = ''Titolo creato''
|successore = ''Titolo estinto''
|titolo2 = [[Giudici di Gallura|Giudicessa consorte di Gallura]]
|regno2 = [[1225]]-[[1238]]
|predecessore2 = Odolina di Lacon
|successore2 = Giovanna della Gherardesca
|titolo3 = [[Giudici di Gallura|Giudicessa di Gallura]]
|regno3 = [[1238]]-[[1238]]
|predecessore3 = [[Ubaldo Visconti]]
|successore3 = [[Giovanni Visconti di Gallura]]
|titolo1 = [[Giudici di Torres|Giudicessa di Torres]]
|sottotitolo1 = ''[[suo jure]]''
|predecessore1 = [[Barisone III di Torres]]
|successore1 = ''Titolo estinto''
|regno1 = [[1236]]-[[1259]]
|incoronazione =
|nome completo = Adelasia di Lacon [[de Thori]]
|coniuge 1 = [[Ubaldo Visconti di Gallura|Ubaldo Visconti]]
|coniuge 2 = [[Enzo di Svevia]]
|figli =
|dinastia = [[giudici di Torres|Lacon-Gunale]] [[de Thori]]
|padre = [[Mariano II di Torres]]
|madre = [[Agnese di Cagliari|Agnese di Massa-Cagliari]]
|data di nascita = [[1207]]
|luogo di nascita = [[Ardara]]
|data di morte = [[1259]]
|luogo di morte = [[Burgos (Italia)|Burgos]]
|luogo di sepoltura = [[Chiesa di Santa Maria del Regno]], [[Ardara]]
|religione = [[Cristianesimo]]
}}
{{Bio
|Nome = Adelasia
|Cognome = di Lacon [[de Thori]]
|PostCognome = , conosciuta come '''Adelasia di Torres'''
|Sesso = F
|LuogoNascita = Ardara
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|LuogoMorteLink = Burgos (Italia)
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 1259
|Attività =
|Nazionalità =
|Categorie = no
|FineIncipit = è stata l'ultima [[Giudici di Torres|giudicessa regnante di Torres]]
}}
Fu ''Juguissa'' e [[Giudici di Gallura|giudicessa consorte di Gallura]] durante il [[Medioevo]], nonché [[Consorti dei sovrani di Sardegna|regina consorte di Sardegna]] per volere di [[Federico II di Svevia]], in quanto moglie del figlio naturale legittimato [[Enzo di Sardegna|Enzo]] ([[1238]]-[[1246]]).
== Biografia ==
Nacque nel palazzo giudicale di Ardara<ref>Costa, p.103</ref> nel [[1207]], dal giudice [[Mariano II di Torres]] e da [[Agnese di Cagliari|Agnese di Massa]], figlia a sua volta di [[Guglielmo I Salusio IV|Guglielmo I]] e di Adelaide Malaspina, nonché sorella minore di [[Benedetta di Cagliari]], che sarà giudicessa ([[1217]]-[[1232]])<ref>{{DBI | nome = Agnese di Massa | nomeurl = agnese-di-massa | autore = Alberto Boscolo| accesso = 31 ottobre 2016|anno=1960|volume=vol. 1}}</ref>. Furono suoi fratelli [[Barisone III di Torres|Barisone]], che succedette al padre, e Benedetta che andò in sposa al conte di Ampurias.<ref>Uras, p. 10</ref>
In seguito alla morte violenta del fratello Barisone III, Adelasia fu riconosciuta dalla "[[Corona de Logu]]" giudicessa di Torres nel [[1236]].<ref>Uras, p. 307</ref> Dopo la suocera [[Elena di Gallura]] e la zia [[Benedetta di Cagliari|Benedetta di Massa]] fu la terza sovrana regnante in [[Sardegna]].
Nel [[1238]], con la scomparsa prematura di [[Ubaldo Visconti di Gallura|Ubaldo Visconti]], gli succedette nominalmente divenendo anche [[Giudici di Gallura|giudicessa di Gallura]]. Il marito, tuttavia, aveva designato come erede il cugino [[Giovanni Visconti di Gallura|Giovanni Visconti]] che in effetti gli subentrò.<ref>{{cita libro| Raimondo |Carta Raspi|Storia della Sardegna|1981| Mursia| Milano |p=150}}</ref>
=== Il matrimonio con Ubaldo Visconti ===
[[File:Eglise Santa Maria del Regno Ardara.jpg|thumb|left|[[Chiesa di Santa Maria del Regno|La basilica di Ardara]], dove Adelasia sposò [[Enzo di Sardegna]] e fu sepolta]]
Nel [[1218]] Mariano II di Torres, alleato dei [[Repubblica di Genova|genovesi]], per assicurare la successione del reame alla figlia Adelasia concluse un accordo con il giudice di Gallura [[Lamberto Visconti]], che aveva minacciato di invadere i suoi territori per sottrarglieli con il sostegno della [[repubblica di Pisa]]. Mariano, infatti, rendendosi conto di non aver la forza militare per contrastare i pisani, preferì giungere a un pacifico accomodamento, promettendo in sposa la figlia Adelasia al rampollo di Lamberto ed erede al [[giudicato di Gallura]] [[Ubaldo Visconti di Gallura|Ubaldo Visconti]].
[[File:Stemma torres 198.jpg|upright=1.2|thumb|Lo stemma del [[giudicato di Torres]] ([[Basilica di San Gavino]], [[Porto Torres]])]]
Nei termini della convenzione, Lamberto avrebbe rimesso nelle mani del figlio la sovranità sulla Gallura e le altre terre tolte al [[giudicato di Cagliari]], anche con l'aiuto del giudice [[Pietro II di Arborea]]; Mariano II, dal canto suo, oltre a concedere ad Ubaldo la mano della figlia Adelasia, rinunciava ad alcuni diritti su alcune parti della [[Gallura]], conquistate da suo padre Comita II, e, soprattutto, apriva implicitamente al giovane [[Visconti di Pisa|Visconti]] la via della successione al giudicato di Torres. In questo modo venivano anche a definirsi i contrasti tra Genova e Pisa, che avevano grossi interessi commerciali con l'isola.<ref>Uras, p. 177</ref>
Scontento di tali decisioni, al contrario, era [[papa Onorio III]], che vedeva sottratto il giudicato di Torres all'influenza della [[Chiesa cattolica|Chiesa di Roma]] e che, perciò, aveva tentato inutilmente di chiedere l'aiuto dei milanesi contro i pisani. Il pontefice, infatti, inviò immediatamente il suo cappellano Bartolomeo per annullare il matrimonio, ma il messo non riuscì nell'intento e l'accordo tra Pisa e Torres rimase valido e sempre in vigore con grande sua indignazione.<ref>Murineddu, p. 123</ref>
Le fastose nozze della dodicenne Adelasia furono celebrate nel [[1219]] nella chiesa della [[Basilica di Saccargia|Santissima Trinità di Saccargia]], che all'epoca era già un'importante abbazia di [[Congregazione dei Camaldolesi|monaci camaldolesi]], già presenti in Sardegna, la più influente del giudicato di Torres (vi venivano tumulati i giudici e i membri delle loro famiglie), sita nei pressi di un tipico villaggio di contadini e pastori.<ref>{{cita libro|Arnaldo|Satta Branca|La Sardegna attraverso i secoli|1966| Fossataro| Cagliari| p= 84}}</ref>
Ubaldo, coetaneo di Adelasia, dunque, ereditò il giudicato di Gallura alla morte del padre, nel [[1225]]. Mariano II di Torres, dal canto suo, morì più tardi, nel [[1232]], e, secondo le sue volontà, gli succedette il figlio [[Barisone III di Torres|Barisone III]] all'epoca undicenne. La minorità di Barisone III diede luogo a una singolare situazione in materia di [[reggenza]]<ref>Oliva, p.20</ref>: negli altri giudicati e regni europei a reggere il trono sarebbe stata la giudicessa madre, ovvero la consorte del defunto sovrano, non così in Torres dove questa figura aveva solo un titolo onorifico, e fu così lo zio del ragazzo, Ithocorre, a capo di un consiglio di maggiorenti, ad avere il potere, mentre la giudicessa madre, Agnese di Massa, lasciò figli e giudicato (non sono documentati suoi contatti con la figlia Adelasia, salita qualche anno più tardi al trono) e ritornò a Cagliari. Qui, morta la sorella [[Benedetta di Cagliari|Benedetta]], ottenne invece la reggenza per il nipote [[Guglielmo II Salusio V]] ([[1232]]-[[1238]]): risiedette a [[Santa Igia]]<ref>Uras, p. 161</ref> in un palazzo poi distrutto dai pisani, e si risposò con Ranieri Donoratico [[della Gherardesca]], col quale condivise gli ultimi anni trascorsi in [[Toscana]].
Barisone III rimase sul trono, sotto reggenza, per soli tre anni e tre mesi, poiché fu trucidato dai sassaresi (non si è mai saputo chi fosse il mandante) in seguito ad una sommossa popolare, forse sobillata dai pisani contro il potere dispotico giudicale. Il giovane sovrano non aveva eredi diretti e fu sepolto nella chiesa di San Pantaleo a [[Sorso]]. Sempre per volontà di Mariano, i nobili logudoresi dovevano scegliere una delle sue figlie, Adelasia o Benedetta, come successore. Gli aristocratici acclamarono all'unanimità Adelasia, sostenuta di buon grado dal marito Ubaldo, a sua volta eletto giudice per regnare insieme a lei, dato che era inconcepibile che una donna governasse da sola.<ref>Costa, p. 70</ref>
=== Giudicessa di Torres ===
Nel [[1237]], [[papa Gregorio IX]] inviò il suo cappellano Alessandro in Sardegna per ricevere il riconoscimento da Adelasia della sovranità papale su Torres, così come sulle terre che ella ereditò dal nonno [[Guglielmo I Salusio IV|Guglielmo I]] di [[Cagliari]], a [[Pisa]], [[Massa (Italia)|Massa]], e [[Corsica]]. Nel palazzo di Ardara, alla presenza dell'abate della camaldolese Santissima Trinità di Saccargia, Adelasia fece atto di vassallaggio che Ubaldo controfirmò (avrebbe versato annualmente al pontefice quattro libbre d'argento), cedendo il castello di Monte Acuto al [[diocesi di Tempio-Ampurias|vescovo d'Ampurias]] come garanzia della sua buona fede. Padre Alessandro, dal canto suo, revocò la scomunica comminata ai due coniugi da papa Gregorio per aver chiamato in aiuto i pisani in Sardegna. Al Visconti, comunque, non fu riconosciuta alcuna sovranità sulla Gallura oltre quella sull'antica autorità dell'[[arcidiocesi di Pisa]].<ref>Uras, p. 309</ref>
Inaspettatamente Ubaldo Visconti, col quale Adelasia aveva passato quasi un ventennio, colto da forti febbri, morì nel [[1238]] all'età di 31 anni.<ref>AA.VV.,''Il regno di Torres'', p. 71</ref>
[[File:Ardara - Chiesa di Santa Maria del Regno (13).JPG|thumb|[[Chiesa di Santa Maria del Regno]], Ardara: sotto l'altare maggiore sarebbe stata rinvenuta la tomba di Adelasia]]
[[File:Burgos (Italy) - panorama.jpg|thumb|Il castello di Burgos, in cui la regina trascorse gli ultimi anni della sua vita]]
Per le volontà di Ubaldo, sottoscritte nel gennaio del [[1237]], la Gallura doveva essere ereditata da suo cugino Giovanni Visconti. Pietro II di Arborea, anche lui rientrato nelle grazie del pontefice dopo l'atto di vassallaggio, sarebbe divenuto tutore di Adelasia. Questa avrebbe dovuto presto sposare [[Porcari (famiglia)|Guelfo dei Porcari]], persona devota alla [[Santa Sede]].<ref>Uras, p. 318</ref>
Ma il cugino Giovanni si trovava a Pisa. Così Adelasia, che sorprendentemente aveva rifiutato di sposare Guelfo, succedette come sovrana nel giudicato di Gallura, in quanto vedova di Ubaldo. Nel frattempo ritornò nel nativo giudicato di Torres, trasferendosi dal castello gallurese di Monteacuto al palazzo giudicale di Ardara.<ref>Vigna-Coppi, p. 14</ref>
La successione era però soltanto formale: Adelasia non aveva avuto figli da Ubaldo e questi aveva redatto, appunto, uno specifico testamento in cui nominava erede del giudicato il più prossimo parente, Giovanni Visconti di Gallura (il padre era suo zio). Il nuovo giudice sbarcò presto in Gallura e, nonostante il suo regno non sarà lungo, gli subentrerà poi il [[Nino Visconti|primogenito]].<ref>Vigna-Coppi, p. 16</ref>
Adelasia, inoltre, non aveva intenzione di subire passivamente le direttive della Chiesa e, sebbene fosse già trentunenne<ref>Cioppi, ''Enzo Re di Sardegna'', p. 29</ref> e non avesse mai procreato, preferì accettare la proposta dei [[Doria]] in merito a un matrimonio con un ragazzo di diciotto anni,<ref>Cioppi, ''Enzo Re di Sardegna'', p. 28</ref> assai attraente e figlio naturale dell'[[Sacro Romano Imperatore|imperatore]] Federico II, il principe Enzo.<ref>Uras, p. 335</ref>
La scelta si rivelerà per lei non proprio felice, ma continuerà a fregiarsi, seppure nominalmente, del titolo di giudicessa di Gallura: pure [[Enzo di Sardegna|Enzo di Svevia]] si comporterà fino alla morte, a dispetto della lontananza, della prigionia e del divorzio da Adelasia, come re di Torres e di Gallura, con l'emanazione di norme, la nomina di vicari, e, nel testamento, di successori, in quei territori, dopo la sua scomparsa.<ref>Uras, p. 337</ref>
Enzo di Hohenstaufen morì a [[Bologna]] nel [[1272]], molti anni dopo Adelasia, quando il giudicato di Torres era ormai estinto e diviso tra le famiglie dominanti in quella parte dell'isola; il piccolo regno di Gallura stava similmente vivendo gli ultimi anni della sua vita e subirà la stessa sorte. Ma il prigioniero re di Sardegna (sarebbe stato ricordato e designato per sempre con questo titolo) continuava, nonostante tutto, a sentirsi e comportarsi come il sovrano di quelle regioni che aveva abbandonato, e le amministrava dal suo dorato carcere bolognese.<ref>Cioppi,''Enzo..'', p. 56</ref>
=== Il matrimonio con Enzo di Hohenstaufen ===
[[File:Ardara, ruderi del castello giudicale (01).jpg|thumb|Ruderi del castello giudicale di Ardara]]
[[File:Enzo di svevia.jpg|upright=0.7|thumb|left|[[Enzo di Sardegna|Enzo di Svevia]], secondo marito di Adelasia]]
A quel punto, dunque, Manuele, Federico e Percivalle Doria, di [[Genova]], grande rivale di [[Pisa]], insieme all'arcivescovo di [[Porto Torres|Torres]] Opizzo, convinsero l'imperatore Federico II a far sposare il proprio figlio naturale, [[Enzo di Sardegna|Enzo]], con Adelasia, costituendo un tanto nominale quanto effimero [[regno di Sardegna]].
Enzo arrivò da [[Cremona]] nell'ottobre dello stesso anno in cui morì [[Ubaldo Visconti]], e i due si sposarono assumendo il titolo di [[re di Sardegna|re e regina di Sardegna]]. Il matrimonio fu celebrato nella chiesa palatina di [[Santa Maria del Regno]] ad Ardara, sita accanto alla "reggia" (della quale rimangono pochi ruderi), dove gli sposi risiederanno, anche se il bellissimo Enzo preferì presto dimorare per conto proprio a [[Sassari]].<ref>Cioppi, ''Enzo..'', p. 32</ref> L'imperatore inviò alla nuora una corona regale e il manto di [[ermellino]].
[[Gregorio IX]], infuriato nel vedere la Sardegna sottratta alla sua influenza, scomunicò Adelasia, che aveva violato gli accordi, e il marito svevo.
Nondimeno Enzo, insofferente e desideroso di ritornare in Italia,<ref>Cioppi, ''Enzo Re di Sardegna'', p. 34</ref> nel luglio del [[1239]] lasciò la Sardegna, convocato dall'imperiale genitore, per combattere nei suoi eserciti. Non fece più ritorno. Fu poi fatto prigioniero dai [[Guelfi e ghibellini|guelfi]] bolognesi nella [[battaglia di Fossalta]], nel [[1249]], e incarcerato a [[Bologna]] dove rimase per il resto della vita nel palazzo, ancora oggi indicato col suo nome.<ref>Brundo, p. 67</ref> Per altro, nel [[1246]]<ref>Oliva, p.24</ref> il matrimonio con la giudicessa turritana, su richiesta di quest'ultima, venne annullato per adulterio. Nonostante la prigionia, Enzo continuò a fregiarsi del titolo di re di Torres e di Gallura fino alla morte: emanava decreti, impartiva ordini e direttive e, nel testamento, lasciò i territori sardi ad una sua figlia naturale.<ref>Murineddu, p. 118</ref>
=== Gli ultimi anni della giudicessa ===
Gli ultimi anni della regina Adelasia furono tristi e solitari, avvolti nella leggenda delle cronache popolari. Non esistono documenti che possano in qualche modo inserire la figura [[Dante Alighieri|dantesca]] di [[Michele Zanche]] nella sua vita.<ref>{{cita libro|Alberto|Boscolo|Michele Zanche nella storia e nella leggenda|1951| Gallizzi|Sassari |p= 35}}</ref>
Rarissimi documenti parlano di lei, ma sicuramente era ancora sul trono fino al [[1255]], allorché il [[papa Alessandro IV]] scrisse quattro lettere ai giudici sardi e una era indirizzata alla sovrana di Torres.<ref>Costa, p. 73</ref>
Dopo il divorzio da Enzo, la giudicessa riunì la [[Corona de Logu]] ad Ardara, ed informò i convocati di voler codificare le norme [[consuetudine|consuetudinarie]] del reame e riunirle in una ''Charta de rennu'' (parità dei diritti dell'uomo con la donna, stessa successione ereditaria per maschi e femmine, equa distribuzione delle imposte, tutela delle imprese e del commercio): il codice fu completato ma, tradotto dal [[lingua latina|latino]] in [[Logudoro|logudorese]], dopo il decesso della regina, fu divulgato come ''Statuto sassarese'', di ignoto autore.<ref>Uras, pp. 360-376</ref>
Adelasia, infine, dato che il palazzo [[Ardara|ardarese]] e [[Sassari]] erano controllati dai vicari di [[Enzo di Sardegna|Enzo]], si ritirò volontariamente nell'austero [[castello di Burgos]], che non lasciava mai e in cui trascorse i suoi ultimi anni.<ref>Uras, p. 355</ref>
Nell'antica cattedrale di Torres è stato individuato, in un peduccio pensile scolpito, un ritratto della giudicessa in tarda età.<ref>{{cita libro|Pietro Paolo |Tilocca|Il castello di Burgos|1997|Poddighe|Sassari |p= 45}}</ref> Morì intorno al [[1259]] in quel maniero, senza eredi, anziana per i canoni dell'epoca (52 anni) e non in buona salute.<ref>Brundo, p. 148</ref>
Recenti ricerche avviate dalla Soprintendenza ai monumenti della provincia di Sassari avrebbero individuato la tomba della regina in una cripta (in cui era stato inumato anche il padre Mariano II), davanti all'altare maggiore della [[chiesa di Santa Maria del Regno]] di Ardara, con lapide di marmo e resti umani. Della possibilità del suddetto rinvenimento esiste un chiaro indizio nel [[Condaghe]] di San Pietro di Silki.<ref>Condaghe di San Pietro di Silki, p. 43</ref>
Con la dipartita di Adelasia, che aveva lasciato i suoi beni alla Chiesa, si estinse il giudicato di Torres, spartito tra i Doria, i [[Malaspina]] e gli [[Spinola]].<ref>''Il regno di Torres'', p. 297</ref>
== Riferimenti nella cultura di massa ==
Nel [[1238]], in occasione dell'arrivo ad Ardara della delegazione di Enzo di Svevia per ''chiedere la mano'' della vedova Adelasia, le fu letto un sonetto celebrativo delle sue doti di donna e sovrana, scritto in [[Aulico siciliano|lingua poetica siciliana]] da [[Giacomo da Lentini|Jacopo da Lentini]] ([[1210]] ca.-[[1260]] ca.), poeta e notaio dell'imperatore, che iniziava così:<ref>Traduzione a cura di Alessio Patti - https://www.youtube.com/watch?v=vaagl_CkeFI</ref>
"''Angelica figura e comprobata,''<br />
''dobiata di ricura e di grandezze,''<br />
''di senno e d'adornezze sete ornata''<br />
''e nata d'afinata gentilezze.''"
=== Teatro ===
Le vicende della giudicessa hanno ispirato una recente opera teatrale, con musiche e canti di scena: ''Adelasia di Torres'', di Gianluca Medas, tratta dall'omonimo romanzo storico, scritto nel [[1898]] da [[Enrico Costa (scrittore)|Enrico Costa]]. La [[locandina]] espone il viso di Adelasia ringiovanito e desunto dal ritratto di presentazione di questa pagina.
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* AA. VV., ''Il Condaghe di San Pietro di Silki'', Dessì, Sassari 1900.
* AA. VV., ''Il regno di Torres'', I-II, Centro Studi Basilica San Gavino, Sassari 1999.
* Alberto Boscolo, ''Adelasia di Torres'' , <Dizionario Biografico degli Italiani>, vol. I, Roma 1966.
* Carlo Brundo, ''Adelasia di Torres'', racconto storico, La Biblioteca della Nuova Sardegna, Sassari 2013.
* Alessandra Cioppi, ''Battaglie e protagonisti della Sardegna medievale'', AM-D, Cagliari 2008.
* {{cita libro|autore=Alessandra Cioppi|titolo=Enzo Re di Sardegna|editore=Carlo Delfino|città=Sassari |data=1995}}
* Enrico Costa, ''Adelasia di Torres'', romanzo storico, Ilisso, Nuoro 2008.
* Antonio Murineddu, (a cura di), ''Gallura'', Fossataro, Cagliari 1962.
* Anna Maria Oliva, ''La successione dinastica femminile nei troni giudicali sardi'', <Miscellanea di studi medioevali sardo-catalani>, ed. Della Torre, Cagliari 1981.
* Grazia Maria Poddighe, ''L'ultimo inverno di Adelasia'', Carlo Delfino, Sassari 2002.
* Antonietta Uras, ''L'ultima regina di Torres'', Armando Curcio, Roma 2014.
* Bepi Vigna-Daniele Coppi, ''L'amore e il potere. Adelasia di Torres'', L'Unione Sarda, Ghiani, Monastir (CA) 2013.
*{{Cita libro|nome=Omar|cognome=Onnis|nome2=Manuelle|cognome2=Mureddu|titolo=Illustres. Vita, morte e miracoli di quaranta personalità sarde|url=https://www.worldcat.org/oclc/1124656644|accesso=2019-12-06|data=2019|editore=Domus de Janas|città=Sestu|OCLC=1124656644|ISBN=978-88-97084-90-7}}
== Voci correlate ==
* [[Ardara]]
* [[Barisone III di Torres]]
* [[Enzo di Sardegna]]
* [[Giudicato di Gallura]]
* [[Giudicato di Torres]]
* [[Goceano]]
* [[Mariano II di Torres]]
* [[Michele Zanche]]
* [[
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.goceano.it/storia/AdelasiadiTorres.htm|Adelasia di Torres in "Storia del Goceano"}}
* {{cita web | 1 = http://www.sardinian.net/sardegna/storia/giudicato_torres.htm | 2 = Il Giudicato di Torres | accesso = 5 marzo 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20081204172427/http://www.sardinian.net/sardegna/storia/giudicato_torres.htm | dataarchivio = 4 dicembre 2008 | urlmorto = sì }}
{{Box successione|tipologia=regnante|immagine=Torre Merlata del Giudicato di Torres.svg|carica=[[Giudici di Torres|Giudicessa di Torres]]|periodo = [[1236]] - [[1259]]|precedente = [[Barisone III di Torres|Barisone III]]|successivo = ''estinzione del Giudicato''}}
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[[Categoria:Regine regnanti|Adelasia]]
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