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{{Edificio civile
|nome edificio = Villa Manin di Passariano
|immagine = Codroipo01.jpg
|didascalia = La facciata
|paese = ITA
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|città = Codroipo
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|stato = <!-- di default è "in uso" -->
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|periodo costruzione = [[XVII secolo]]
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|stile = [[Barocco]]
|uso = Museo e sede di spettacoli
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|architetto = [[Domenico Rossi (architetto)|Domenico Rossi]]; [[Giovanni Ziborghi]]; [[Giorgio Massari]]
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'''Villa Manin di Passariano''' è una [[villa veneta]] situata a Passariano di [[Codroipo]] (provincia di [[Udine]]), complesso monumentale le cui origini risalgono al tardo [[XVI secolo]] con la costruzione di una casa padronale voluta da [[Antonio Manin]] dopo l'acquisto della [[Gastaldato|gastaldia]] di [[Sedegliano]] (1578), e il cui assetto architettonico attuale si definì tra [[XVII secolo|Seicento]] e [[XVIII secolo|Settecento]].<ref name="ERPAC-famiglia">{{cita web|url=https://www.villamanin.it/la-famiglia-manin|titolo=La famiglia Manin|editore=ERPAC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia|anno=2025|accesso=9 settembre 2025}}</ref><ref name="ERPAC-lavilla">{{cita web|url=https://www.villamanin.it/la-villa/|titolo=Architettura di Villa Manin|editore=ERPAC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia|anno=2025|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
Fu residenza dell'ultimo [[doge di Venezia]], [[Lodovico Manin]], e quartier generale di [[Napoleone Bonaparte]] durante le trattative che portarono al [[Trattato di Campoformio]] (17 ottobre 1797); Napoleone vi soggiornò per quasi due mesi nel 1797.<ref name="ERPAC-nap">{{cita web|url=https://www.villamanin.it/napoleone/|titolo=Napoleone|editore=ERPAC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia|anno=2025|accesso=9 settembre 2025}}</ref><ref name="Treccani-Campo">{{cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/trattato-di-campoformio/|titolo=Campoformio, Trattato di|editore=Istituto della Enciclopedia Italiana|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
Nel 1961 il [[Ministero della pubblica istruzione]] espropriò il complesso a favore dell'[[Istituto Regionale Ville Venete|Ente Ville Venete]], che ne avviò il restauro; nel 1969 la [[Friuli-Venezia Giulia|Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia]] acquisì la villa con il parco (circa 8.500 m² di edifici e 18 ettari di giardino), aprendola al pubblico con la mostra su [[Giambattista Tiepolo]] del 1971.<ref name="ERPAC-900">{{cita web|url=https://www.villamanin.it/dalle-guerre-mondiali-alla-rinascita-culturale|titolo=Dalle guerre mondiali alla rinascita culturale|editore=ERPAC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia|anno=2025|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
== Storia ==
[[File:MANIN -VILLA1.jpg|miniatura|sinistra|Vista del complesso dall'alto]]
La famiglia [[Manin (famiglia)|Manin]], originaria di [[Firenze]], si trasferì nel [[Friuli]] tra la fine del [[XIII secolo|Duecento]] e gli inizi del [[XIV secolo|Trecento]], stabilendosi a [[Udine]] e legandosi alla politica di terraferma della [[Repubblica di Venezia]].<ref name="ERPAC-famiglia" /> Nel 1578 [[Antonio Manin]] acquistò la [[Gastaldato|gastaldia]] di [[Sedegliano]] e fece edificare a [[Passariano]] una casa padronale di grandi dimensioni, nucleo originario della futura villa.<ref name="ERPAC-famiglia" />
I primi interventi costruttivi documentati per un assetto monumentale risalgono al 1651, quando [[Ludovico Manin (patrizio veneziano)|Ludovico I Manin]] incaricò il [[Proto (Venezia)|proto]] Giuseppe Benoni del disegno di dieci pilastri per la nuova dimora, avviando la cosiddetta "Fabrica di Persereano"; i lavori si protrassero per circa un secolo coinvolgendo più architetti.<ref name="ERPAC-lavilla" /> All'inizio del [[XVIII secolo]] [[Domenico Rossi (architetto)|Domenico Rossi]] impostò il sistema scenografico delle due piazze: la ''Piazza Quadra'' (1707) e la ''Piazza Tonda'' (1718), quest'ultima racchiusa dalle [[esedra|esedre]]; seguirono tra gli anni 1730 e 1740 gli innalzamenti delle [[barchessa|barchesse]] a cura di Giovanni Ziborghi e, attorno al 1750, il [[Belvedere (architettura)|belvedere]] e il coronamento del corpo centrale su disegno di [[Giorgio Massari]].<ref name="ERPAC-lavilla" /> Una [[cappella]] gentilizia, dedicata a [[Sant'Andrea]], completò l'insieme nel Settecento e il parco venne progressivamente organizzato a giardino d'impianto regolare.<ref name="ERPAC-lavilla" /><ref>{{cita web|url=https://www.villamanin.it/en/villa-manin-in-the-19th-century/|titolo=Villa Manin nell'Ottocento|editore=ERPAC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia|anno=2025|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
La regina [[Maria Amalia di Sassonia]] fu ospite nella villa dei Manin nel 1738.<ref>{{cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/lodovico-giovanni-manin_%28Dizionario-Biografico%29/|titolo=MANIN, Lodovico Giovanni|autore=Dorit Raines|editore=Istituto della Enciclopedia Italiana|anno=2007|accesso=9 settembre 2025}}</ref> [[Lodovico Manin]] (1726-1802), ultimo [[doge di Venezia]], utilizzò la villa come residenza estiva, soggiornandovi sia prima sia dopo l'abdicazione del 1797.<ref name="L’ultimo doge – Villa Manin">{{cita web|url=https://www.villamanin.it/ultimo-doge/|titolo=L'ultimo doge|editore=ERPAC – Villa Manin|accesso=9 settembre 2025}}</ref> L'impronta ducale è ricordata anche dagli apparati simbolici interni, come la ''Sala della Tenda'' con stemma Manin e corno dogale.<ref name="L’ultimo doge – Villa Manin" /><ref name="ERPAC-nap" />
Nel 1797 la villa fu sede del quartier generale di [[Napoleone Bonaparte]] durante le trattative con l'[[Impero austriaco]] che condussero al [[Trattato di Campoformio]] del 17 ottobre; il generale soggiornò a Passariano fra il 27 agosto e il 22 ottobre, insieme a [[Giuseppina di Beauharnais]].<ref name="ERPAC-nap" /><ref name="Treccani-Campo" />
Consistenti interventi ottocenteschi, in particolare di [[Giannantonio Selva]] (con un primo ridisegno nel 1809 e un secondo nel 1863), trasformarono l'impianto del parco secondo modelli paesaggistici "[[Giardino all'inglese|all'inglese]]" e successivamente romantici.<ref>{{cita web|url=https://www.villamanin.it/en/the-garden/|titolo=The garden – Villa Manin|editore=ERPAC FVG|anno=2021|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
Nel 1962 la proprietà passò all'[[Istituto Regionale Ville Venete|Ente per le Ville Venete]] tramite decreto di pubblica utilità che autorizzò l'[[Espropriazione per pubblica utilità|esproprio]] del complesso, in considerazione del grave stato di abbandono; l'operazione fu definita al prezzo simbolico di 140 milioni di lire.<ref name="Villa Pisani">{{cita pubblicazione|url=https://unitesi.unive.it/retrieve/b1acbbd8-35c1-4bd0-a1e1-a1adb23f1e84/741387-148755.pdf|titolo=Villa Pisani e le mostre di Arte Contemporanea (estratti su Villa Manin)|editore=Università Ca' Foscari Venezia|p=177|formato=PDF|accesso=9 settembre 2025}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www2.irvv.net/fileadmin/user_upload/documents/pubblicazioni/Testo_11gennaio.pdf|titolo=Attività dell'IRVV (estratti)|editore=Istituto Regionale Ville Venete|formato=PDF|accesso=9 settembre 2025}}</ref> L'ente avviò i primi restauri con uno stanziamento prossimo ai 200 milioni di lire e, nel riepilogo delle superfici, indicò circa 1.800 m² di spazi utilizzabili e un parco di circa 19 ettari.<ref name="Villa Pisani" />
Nel 1969 il complesso fu acquistato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, che lo aprì al pubblico con la mostra dedicata a [[Giambattista Tiepolo]] del 1971.<ref name="ERPAC-900" /> In quegli anni [[Aldo Rizzi]] fu nominato conservatore della villa (1972-1993), promosse la grande rassegna inaugurale su Tiepolo che registrò oltre 325.000 visitatori e, dopo il [[terremoto del Friuli del 1976|terremoto del 1976]], istituì la ''Scuola del Restauro'' presso le esedre per il recupero delle opere danneggiate.<ref>{{cita pubblicazione|url=https://unitesi.unive.it/retrieve/b1acbbd8-35c1-4bd0-a1e1-a1adb23f1e84/741387-148755.pdf|titolo=Villa Pisani e le mostre di Arte Contemporanea (estratti su Villa Manin)|editore=Università Ca' Foscari Venezia|pp=176-177|formato=PDF|accesso=9 settembre 2025}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.regione.fvg.it/rafvg/comunicati/comunicato.act?dir=&nm=20161021192202016|titolo=CULTURA: Torrenti, da ricordo Aldo Rizzi spunti per rinnovamento|editore=Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia|data=21 ottobre 2016|accesso=9 settembre 2025}}</ref><ref>{{cita web|url=https://patrimonioculturale.regione.fvg.it/chi-siamo/la-nostra-storia/|titolo=La nostra storia – Centro regionale di catalogazione e restauro|editore=ERPAC FVG|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
Tra il 2004 e il 2008 ospitò il ''Centro d'Arte Contemporanea Villa Manin'', con rassegne curate da [[Francesco Bonami]] e Sarah Cosulich, confermandosi sede espositiva di rilievo; in seguito ha continuato a ospitare mostre ed eventi culturali.<ref name="Domus2004">{{cita web|url=https://www.domusweb.it/it/arte/2004/05/28/villa-manin-un-nuovo-indirizzo-per-l-arte.html|titolo=Villa Manin, un nuovo indirizzo per l'arte|editore=Domus|anno=2004|accesso=9 settembre 2025}}</ref><ref name="ACRI2006">{{cita web|url=https://www.acri.it/_upload/bilanci//2620_B_06.pdf|titolo=Bilancio di missione 2006 – Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia (estratto)|editore=ACRI|anno=2006|formato=PDF|accesso=9 settembre 2025}}</ref><ref name="SBN-2008">{{cita web|url=https://www.sbnfvg.it/ricerca/dettaglio/god-goods-spiritualita-e-confusione-di-massa-spirituality-and-mass-confusion/718715|titolo=God & Goods. Spiritualità e Confusione di Massa (catalogo della mostra, 20 aprile – 28 settembre 2008)|editore=SBN FVG – Polo regionale|anno=2008|accesso=9 settembre 2025}}</ref> Dal 2017 il complesso ospita la Fondazione Roberto Capucci e l'Archivio Capucci, trasferiti da [[Roma]] in virtù di un accordo con ERPAC (Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia) che ha messo a disposizione spazi dedicati.<ref>{{cita web|url=https://fondazionerobertocapucci.it/fondazione/|titolo=Fondazione Roberto Capucci – La sede|editore=Fondazione Roberto Capucci|anno=2017|accesso=9 settembre 2025}}</ref><ref>{{cita web|url=https://siusa-archivi.cultura.gov.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?Chiave=12663&TipoPag=cons|titolo=Fondazione Roberto Capucci – SIUSA|editore=Ministero della Cultura – SIUSA|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
== Descrizione ==
=== Esterni ===
[[File:Vile Manin 1.jpg|thumb|Facciata anteriore]]
[[File:Esedre di levante e ponente.jpg|miniatura|Le esedre di levante e ponente]]
Il complesso è organizzato attorno al corpo centrale affacciato su una corte a prato, fiancheggiato simmetricamente da due [[Barchessa|barchesse]] scandite da un porticato a doppia altezza; la corte è chiusa da recinzioni con [[Peschiera (architettura)|peschiere]] e cancellata su colonne in pietra, oltre la quale si apre la cosiddetta «Piazza Quadra».<ref>{{cita web|url=https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/0600007846-0|titolo=Villa Manin con parco e dipendenze (scheda architettura)|editore=Ministero della Cultura – Catalogo generale|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
Le due piazze antistanti progettate da [[Domenico Rossi (architetto)|Domenico Rossi]] – la «Piazza Quadra» (1707) e la «Piazza Tonda» (1718), racchiusa da [[Esedra|esedre]] ispirate al colonnato di [[Basilica di San Pietro in Vaticano|San Pietro]] – definiscono la scenografia d'ingresso al corpo nobile.<ref name="ERPAC-Arch">{{cita web|url=https://www.villamanin.it/la-villa/|titolo=Architettura di Villa Manin|editore=ERPAC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale FVG|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
Il [[Belvedere (architettura)|belvedere]], assieme al coronamento con cinque finestre sul fronte e sul retro, concluso da un [[Timpano (architettura)|timpano]], fu disegnato da [[Giorgio Massari]] attorno alla metà del Settecento per riequilibrare le proporzioni del prospetto centrale; negli stessi anni furono poste le statue di coronamento della villa, delle barchesse e del cortile d'onore.<ref name="ERPAC-Arch" />
Il parco storico si estende per circa 18 ettari alle spalle del corpo principale.<ref name="ERPAC-Arch" />
<gallery>
File:Villa
File:Villa manin, parco 19.JPG|Vista del parco
</gallery>
===
[[File:Trionfo della Primavera di Louis Dorigny.jpg|miniatura|Affresco raffigurante il ''Trionfo della Primavera'' del pittore francese [[Louis Dorigny]]]]
Gli ambienti del corpo centrale conservano una sequenza di sale di rappresentanza decorate in età settecentesca, con interventi pittorici e plastici che costituiscono uno dei principali nuclei decorativi della villa.<ref name="L’ARTE – Villa Manin">{{cita web|url=https://www.villamanin.it/larte/|titolo=L'arte|editore=ERPAC – Villa Manin|accesso=9 settembre 2025}}</ref> Al piano terra il percorso di visita include la Sala delle Carrozze, la Sala della Stufa, la Sala di Dorigny e la cosiddetta Stanza di Napoleone, oltre all'installazione dedicata al Trattato di Campoformio.<ref name="Chiusura">{{cita web|url=https://www.villamanin.it/chiusura-parziale-gennaio-febbraio-2025/|titolo=Chiusura parziale sale dal 7 gennaio al 7 febbraio 2025|editore=ERPAC – Villa Manin|data=febbraio 2025|accesso=9 settembre 2025}}</ref><ref>{{cita web|url=https://erpac.regione.fvg.it/it/chiusura-parziale-del-corpo-centrale-di-villa-manin-147198|titolo=Chiusura parziale sale del corpo centrale di Villa Manin|editore=ERPAC – Regione FVG|data=5 maggio 2025|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
==== Sala di Dorigny (Sala di Flora) ====
Nel 1708 [[Louis Dorigny|Ludovico Dorigny]] affrescò la sala di rappresentanza a levante poi nota come Sala di Flora, con un grande tondo nel soffitto raffigurante il ''Trionfo della Primavera'' e quattro ovati minori con le allegorie di Amore, Gloria, Ricchezza e Abbondanza.<ref name="L’ARTE – Villa Manin" /> L'insieme comprende anche monocromi alle pareti con soggetti mitologici, in un linguaggio che la storiografia locale riconduce alla formazione francese dell'artista e al gusto veneto coevo.<ref>{{cita web|url=https://www.villamanin.it/en/art/|titolo=Art|editore=ERPAC – Villa Manin|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
==== Sale delle Prospettive (Pietro Oretti) ====
Alcune sale del piano nobile conservano quadrature illusionistiche attribuite a [[Pietro Oretti]], pittore bolognese attivo in villa attorno al 1710, note come ''Sale delle Prospettive''.<ref>{{cita web|url=https://www.villamanin.it/en/evento/roberto-capucci-perspectives-at-villa-manin/|titolo=Roberto Capucci. Perspectives at Villa Manin|editore=ERPAC – Villa Manin|accesso=9 settembre 2025}}</ref> Le finte architetture e i fondali prospettici costituiscono una cornice scenografica agli ambienti di rappresentanza.<ref>{{cita web|url=https://www.gardenrouteitalia.it/en/gr_events/nel-giardino-del-doge-manin-2-copy/|titolo=Nel giardino del Doge Manin|editore=Garden Route Italia|data=2023|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
==== Sala della Stufa ====
[[File:Villa manin, interno 01.JPG|thumb|La cosiddetta "Sala della stufa"]]
La Sala della Stufa, al piano terra, ospita un tavolo tattile multimediale che illustra l'evoluzione architettonica della villa e del parco, con contenuti storico-artistici e biografici sui protagonisti legati al complesso.<ref>{{cita web|url=https://erpac.regione.fvg.it/media/files/ERPAC/attachment/Rendiconto_semplificato_2020_xbHFDAH.pdf|titolo=Rendiconto semplificato per il cittadino 2020 (estratto su Villa Manin)|editore=ERPAC – Regione FVG|anno=2020|formato=PDF|accesso=9 settembre 2025}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.villamanin.it/evento/percorso-multimediale/|titolo=Percorso multimediale|editore=ERPAC – Villa Manin|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
==== Scuderie ====
Le scuderie (già sala delle carrozze) al piano terra rientra nell'itinerario permanente del corpo centrale.<ref name="Chiusura" /><ref>{{cita web|url=https://erpac.regione.fvg.it/it/chiusura-parziale-sale-dal-7-gennaio-al-7-febbraio-2025-138099|titolo=Chiusura parziale sale dal 7 gennaio al 7 febbraio 2025|editore=ERPAC – Regione FVG|data=7 febbraio 2025|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
==== Stanza di Napoleone ====
La cosiddetta Stanza di Napoleone è collegata alla permanenza del generale in villa durante le trattative che condussero al Trattato di Campoformio nell'autunno del 1797.<ref name="Chiusura" /><ref>{{cita web|url=https://www.villamanin.it/napoleone/|titolo=Napoleone|editore=ERPAC – Villa Manin|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
<gallery>
File:Villa manin, interno 05.JPG|alt=Saletta con medaglioni di stucco (dettaglio)|Saletta con medaglioni di stucco (dettaglio)
</gallery>
=== Cappella di Sant'Andrea ===
[[File:Villa manin, cappella 01.JPG|thumb|Cappella di Sant'Andrea]]
La cappella gentilizia di Sant'Andrea, progettata da [[Domenico Rossi (architetto)|Domenico Rossi]] nei primi anni del Settecento, presenta una facciata con colonne binate [[Ordine tuscanico|tuscaniche]] su [[piedistallo]] e timpano triangolare e un'aula a pianta pressoché ottagonale.<ref>{{cita web|url=https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/0600008089|titolo=Cappella di Sant'Andrea (scheda architettura)|editore=Ministero della Cultura – Catalogo generale|accesso=9 settembre 2025}}</ref> All'interno l'impianto centrale è scandito da quattro grandi archi impostati su semicolonne tuscaniche, con [[presbiterio]] e due altari laterali; la volta è una cupola a spicchi illuminata da aperture ellissoidali.<ref>{{cita web|url=https://patrimonioculturale.regione.fvg.it/architettura/?s_id=444587|titolo=Chiesa di Sant'Andrea apostolo, Codroipo (scheda)|editore=Patrimonio culturale – Regione Friuli Venezia Giulia|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
Gli altari marmorei della cappella e l'apparato scultoreo della sagrestia sono opere di Giuseppe Bernardi-Torretti; gli stucchi sono ascritti ad [[Abbondio Stazio]]; nella sagrestia si conservano l'altare del Crocifisso e quello della [[Nostra Signora del Monte Carmelo|Madonna del Carmelo]] con le anime del Purgatorio.
La committenza Manin è inoltre documentata per due ''[[grisaille]]'' di [[Francesco Fontebasso]] eseguite nel Settecento per la famiglia.<ref>{{cita web|url=https://arte.cini.it/Opere/450922|titolo=Francesco Fontebasso – ''Peccato originale'' (scheda)|editore=Fondazione Giorgio Cini – Fototeca|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
<gallery>
File:Villa manin, cappella, anticamera 01.JPG|Sacrestia
</gallery>
== Collezioni ed esposizioni ==
Nel corpo centrale della villa Manin è allestito un percorso permanente che comprende, al piano terra, la Sala delle Carrozze, la Sala della Stufa, la Sala di Dorigny e la cosiddetta Stanza di Napoleone, oltre a un'installazione dedicata al Trattato di Campoformio.<ref>{{cita web|url=https://www.villamanin.it/chiusura-parziale-corpo-centrale-05-05-07-06-2025/|titolo=Chiusura parziale corpo centrale 05/05–07/06/2025 (sale visitabili)|editore=ERPAC – Villa Manin|anno=2025|accesso=9 settembre 2025}}</ref><ref>{{cita web|url=https://erpac.regione.fvg.it/it/chiusura-parziale-sale-dal-9-aprile-al-24-maggio-2024-114025|titolo=Chiusura parziale sale (sale visitabili)|editore=ERPAC FVG|anno=2024|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
La villa è stata sede di importanti rassegne espositive: tra queste, la mostra ''Giambattista Tiepolo'' delle Celebrazioni tiepolesche (27 giugno–31 ottobre 1971), curata da Aldo Rizzi e documentata dal relativo catalogo; la rassegna registrò oltre 320 000 visitatori secondo la stampa locale.<ref>{{cita web|url=https://catalog.hathitrust.org/Record/102042468|titolo=Mostra del Tiepolo: dipinti. Udine, Celebrazioni tiepolesche, Villa Manin di Passariano, 27 giugno–31 ottobre 1971|editore=HathiTrust (scheda di catalogo)|anno=1971|accesso=9 settembre 2025}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.friulioggi.it/eventi-friuli/villa-manin-tiepolo-documentario-9-aprile-2021/|titolo=«Villa Manin di Passariano», il documentario sulla mostra di Tiepolo del '71|editore=Friuli Oggi|anno=2021|accesso=9 settembre 2025}}</ref> Nel 2003 ha ospitato ''Kandinsky. L'avventura astratta'', promossa in collaborazione con istituzioni museali internazionali e accompagnata da catalogo.<ref>{{cita web|url=https://www.guggenheim-venice.it/it/mostre/eventi/kandinskij/|titolo=Kandinsky. L'avventura astratta (2003)|editore=Collezione Peggy Guggenheim|anno=2003|accesso=9 settembre 2025}}</ref> Tra il 2004 e il 2008 ha operato il ''Centro d'Arte Contemporanea Villa Manin'', con direzione artistica affidata a Francesco Bonami e programmazione internazionale di mostre e progetti nel parco.<ref>{{cita web|url=https://www.domusweb.it/it/arte/2004/05/28/villa-manin-un-nuovo-indirizzo-per-l-arte.html|titolo=Villa Manin, un nuovo indirizzo per l'arte|editore=Domus|anno=2004|accesso=9 settembre 2025}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.e-flux.com/directory/69983/villa-manin-centre-for-contemporary-art/|titolo=Villa Manin Centre for Contemporary Art (scheda)|editore=e-flux|accesso=9 settembre 2025}}</ref> Nel 2008 la barchessa ha accolto, tra le altre, la rassegna ''God & Goods. Spiritualità e Confusione di Massa''.<ref>{{cita web|url=https://www.sbnfvg.it/ricerca/dettaglio/god-goods-spiritualita-e-confusione-di-massa-spirituality-and-mass-confusion/718715|titolo=God & Goods. Spiritualità e Confusione di Massa (catalogo)|editore=SBN FVG – Polo regionale|anno=2008|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
Villa Manin ospita periodicamente concorsi e sfilate di carrozze storiche nel parco, in collaborazione con le associazioni di settore.<ref>{{cita web|url=https://www.villamanin.it/en/evento/international-vintage-carriage-and-attachment-competition-international-tradition/|titolo=International Vintage Carriage and Attachment Competition|editore=ERPAC – Villa Manin|anno=2025|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
== Nei media ==
La villa è stata sede di puntate italiane del programma televisivo ''[[Giochi senza frontiere]]'' nelle edizioni 1972 e 1993.<ref>{{cita web|url=https://www.teche.rai.it/varieta-1972-1973/|titolo=Giochi senza frontiere 1972 (scheda di stagione)|editore=RAI Teche|anno=1972|accesso=9 settembre 2025}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.giochisenzafrontiere.net/scenari_italia_passariano.htm|titolo=Passariano di Codroipo, Villa Manin|editore=Giochi Senza Frontiere – repertorio storico|accesso=9 settembre 2025}}</ref> Ha inoltre ospitato serate televisive del ''Festivalbar'', inclusa la finalissima del 1993 a San Martino di Codroipo.<ref>{{cita web|url=https://www.messaggeroveneto.it/cronaca/il-popolo-dei-social-firma-per-il-rock-a-villa-manin-ub77l5fj|titolo=Il popolo dei social firma per il rock a Villa Manin|editore=Messaggero Veneto|anno=2014|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
Il complesso è utilizzato come ___location da produzioni cinematografiche e audiovisive; tra le produzioni, ''[[Campo di battaglia (film)|Campo di battaglia]]'' (2004) di [[Gianni Amelio]].<ref>{{cita web|url=https://www.italyformovies.com/news/detail/1882/campo-di-battaglia-di-gianni-amelio-riprese-in-trentino-e-friulivenezia-giulia|titolo=''Campo di battaglia'' di Gianni Amelio: riprese in Trentino e Friuli Venezia Giulia|editore=Italy for Movies – Cinecittà / MiC|anno=2024|accesso=9 settembre 2025}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.italyformovies.com/___location/detail/18934/villa-manin-passariano-di-codroipo|titolo=Villa Manin – scheda ___location|editore=Italy for Movies – Cinecittà / MiC|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
La programmazione contemporanea include regolarmente rassegne e concerti nel parco e nelle piazze della villa.<ref>{{cita web|url=https://erpac.regione.fvg.it/it/ritornano-i-concerti-internazionali-nel-parco-di-villa-manin-125142|titolo=Ritornano i concerti internazionali nel parco di Villa Manin|editore=ERPAC FVG|anno=2024|accesso=9 settembre 2025}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.villamanin.it/eventi/|titolo=Eventi a Villa Manin|editore=ERPAC – Villa Manin|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=[[Amedeo Giacomini]]|titolo=Il giardiniere di Villa Manin|città=Treviso|editore=Santi Quaranta|anno=2002|isbn=88-86496-43-5}}
* {{cita libro|autore=[[
* {{cita libro|autore=[[Aldo Rizzi]]|titolo=La Villa Manin di Passariano|città=Udine|editore=Del Bianco|anno=1971|sbn=SBL0355344}}
* {{cita libro|curatore=Aldo Rizzi|titolo=Mostra del Tiepolo: dipinti. Udine, Celebrazioni tiepolesche, Villa Manin di Passariano, 27 giugno–31 ottobre 1971: catalogo|città=Milano|editore=Electa|anno=1971|sbn=LO10600454}}
* {{cita libro|autore=Aldo Rizzi|titolo=La Villa dell'ultimo Doge|città=Cortina|editore=Foto Ghedina|anno=1976}}
* {{cita libro|curatore=Aldo Rizzi|titolo=Capolavori d'arte in Friuli: Villa Manin di Passariano, 5 settembre–31 dicembre 1976: catalogo della mostra|edizione=2. ed. riveduta e ampliata|città=Milano|editore=Electa|anno=1977|sbn=RAV0024086}}
* {{cita libro|autore=Aldo Rizzi|titolo=La villa Manin di Passariano e le grandi Ville venete = The Villa Manin at Passariano and the great Venetian Villas|città=Bassano del Grappa|editore=Tassotti|anno=1986|isbn=978-88-7691-028-9|sbn=SBLC133610}}
*
== Voci correlate ==
*[[Manin (famiglia)]]
*[[Ludovico Manin]]
*[[Trattato di Campoformio]]
*[[Villa Manin-Kechler]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
*{{Collegamenti esterni}}
* {{cita web
|url = http://irvv.regione.veneto.it/xw/lod/front/file/85798.pdf
|titolo = Villa Manin
|data = 2005
|editore = [[IRVV]]
|urlmorto = sì
|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20180301212934/http://irvv.regione.veneto.it/xw/lod/front/file/85798.pdf
|dataarchivio = 1 marzo 2018
}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|architettura|arte|Friuli-Venezia Giulia}}
[[Categoria:Ville
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|