Villa Manin: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|altre ville con questo nome|[[Manin]]}}
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{{Edificio civile
|nome edificio = Villa Manin di Passariano
|immagine = Codroipo01.jpg
|didascalia = La facciata dellaprincipale di Villa Manin
|paese = ITA
|divamm1 = {{IT[[Friuli-FVG}}Venezia Giulia]]
|città = Codroipo
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|stile = [[Barocco]]
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|proprietario storicocommittente = [[Antonio Manin]]
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}}
'''Villa Manin di Passariano''' è una [[villa veneta]] situata a Passariano di [[Codroipo]] (provincia di [[Udine]]), complesso monumentale le cui origini risalgono al tardo [[XVI secolo]] con la costruzione di una casa padronale voluta da [[Antonio Manin]] dopo l'acquisto della [[Gastaldato|gastaldia]] di [[Sedegliano]] (1578), e il cui assetto architettonico attuale si definì tra [[XVII secolo|Seicento]] e [[XVIII secolo|Settecento]].<ref name="ERPAC-famiglia">{{cita web|url=https://www.villamanin.it/la-famiglia-manin|titolo=La famiglia Manin|editore=ERPAC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia|anno=2025|accesso=9 settembre 2025}}</ref><ref name="ERPAC-lavilla">{{cita web|url=https://www.villamanin.it/la-villa/|titolo=Architettura di Villa Manin|editore=ERPAC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia|anno=2025|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
 
Fu residenza dell'ultimo [[doge di Venezia]], [[Lodovico Manin]], e quartier generale di [[Napoleone Bonaparte]] durante le trattative che portarono al [[Trattato di Campoformio]] (17 ottobre 1797); Napoleone vi soggiornò per quasi due mesi nel 1797.<ref name="ERPAC-nap">{{cita web|url=https://www.villamanin.it/napoleone/|titolo=Napoleone|editore=ERPAC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia|anno=2025|accesso=9 settembre 2025}}</ref><ref name="Treccani-Campo">{{cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/trattato-di-campoformio/|titolo=Campoformio, Trattato di|editore=Istituto della Enciclopedia Italiana|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
[[File:Villa manin, parco, retro villa 02.JPG|thumb|250px|Il retro]]
[[File:Villa manin, esedra 02.JPG|thumb|250px|L'esedra]]
[[File:Villa manin, esedra 03.JPG|thumb|250px|L'esedra]]
[[File:Villa manin, cappella 01.JPG|thumb|250px|La cappella]]
[[File:Villa manin, interno 07.JPG|thumb|250px|Affreschi all'interno]]
[[File:Villa manin, museo carrozze 00.JPG|thumb|250px|Museo delle Carrozze]]
[[File:Villa manin, parco 19.JPG|thumb|250px|Il parco]]
 
Nel 1961 il [[Ministero della pubblica istruzione]] espropriò il complesso a favore dell'[[Istituto Regionale Ville Venete|Ente Ville Venete]], che ne avviò il restauro; nel 1969 la [[Friuli-Venezia Giulia|Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia]] acquisì la villa con il parco (circa 8.500 m² di edifici e 18 ettari di giardino), aprendola al pubblico con la mostra su [[Giambattista Tiepolo]] del 1971.<ref name="ERPAC-900">{{cita web|url=https://www.villamanin.it/dalle-guerre-mondiali-alla-rinascita-culturale|titolo=Dalle guerre mondiali alla rinascita culturale|editore=ERPAC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia|anno=2025|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
'''Villa Manin di Passariano''' è una [[villa veneta]]<ref>L'espressione [[villa veneta]] si riferisce alle [[villa|ville]] costruite nel territorio della [[Repubblica di Venezia]]</ref> situata a Passariano di [[Codroipo]] ([[Provincia di Udine|UD]]).
 
== Storia ==
Fu la dimora dell'ultimo [[doge]] di Venezia, [[Ludovico Manin]]. Vi abitò per circa due mesi nel[[1797]], [[Napoleone Bonaparte]] con [[Giuseppina Beauharnais]]. Qui furono condotti molti colloqui per la stipula del [[trattato internazionale|trattato]] fra [[Francia]] ed [[Austria]] noto con il nome di [[Trattato di Campoformido]] ([[17 ottobre]] [[1797]]).
[[File:MANIN -VILLA1.jpg|miniatura|sinistra|Vista del complesso dall'alto]]
 
La famiglia [[Manin (famiglia)|Manin]], originaria di [[Firenze]], si trasferì nel [[Friuli]] tra la fine del [[XIII secolo|Duecento]] e gli inizi del [[XIV secolo|Trecento]], stabilendosi a [[Udine]] e legandosi alla politica di terraferma della [[Repubblica di Venezia]].<ref name="ERPAC-famiglia" /> Nel 1578 [[Antonio Manin]] acquistò la [[Gastaldato|gastaldia]] di [[Sedegliano]] e fece edificare a [[Passariano]] una casa padronale di grandi dimensioni, nucleo originario della futura villa.<ref name="ERPAC-famiglia" />
La villa è stata dal [[2004]] al [[2008]] sede di un centro di arte contemporanea. Ha ospitato grandi mostre internazionali, dalla antologica di [[Giuseppe Zigaina]] (fino al 30 agosto [[2009]]), alla grande mostra impressionista "Da Courbet a Monet". La diffusione del Realismo e dell'Impressionismo nell'Europa Centrale e Orientale", in programma dal 26 settembre [[2009]] al 7 marzo [[2010]] alla mostra "Munch e lo spirito del nord. Scandinavia nel secondo ottocento" (da settembre 2010 a marzo 2011).
 
I primi interventi costruttivi documentati per un assetto monumentale risalgono al 1651, quando [[Ludovico Manin (patrizio veneziano)|Ludovico I Manin]] incaricò il [[Proto (Venezia)|proto]] Giuseppe Benoni del disegno di dieci pilastri per la nuova dimora, avviando la cosiddetta "Fabrica di Persereano"; i lavori si protrassero per circa un secolo coinvolgendo più architetti.<ref name="ERPAC-lavilla" /> All'inizio del [[XVIII secolo]] [[Domenico Rossi (architetto)|Domenico Rossi]] impostò il sistema scenografico delle due piazze: la ''Piazza Quadra'' (1707) e la ''Piazza Tonda'' (1718), quest'ultima racchiusa dalle [[esedra|esedre]]; seguirono tra gli anni 1730 e 1740 gli innalzamenti delle [[barchessa|barchesse]] a cura di Giovanni Ziborghi e, attorno al 1750, il [[Belvedere (architettura)|belvedere]] e il coronamento del corpo centrale su disegno di [[Giorgio Massari]].<ref name="ERPAC-lavilla" /> Una [[cappella]] gentilizia, dedicata a [[Sant'Andrea]], completò l'insieme nel Settecento e il parco venne progressivamente organizzato a giardino d'impianto regolare.<ref name="ERPAC-lavilla" /><ref>{{cita web|url=https://www.villamanin.it/en/villa-manin-in-the-19th-century/|titolo=Villa Manin nell'Ottocento|editore=ERPAC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia|anno=2025|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
== L'edificio ==
È un complesso architettonico monumentale sorto nel [[XVI secolo|Cinquecento]] per volere del nobile [[Friuli|friulano]] [[Antonio Manin]] che, alla perdita del dominio dei mari si concentrò sulle risorse offerte dalla terraferma, impiantando una azienda agricola e ponendovi al centro una casa padronale.
 
La regina [[Maria Amalia di Sassonia]] fu ospite nella villa dei Manin nel 1738.<ref>{{cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/lodovico-giovanni-manin_%28Dizionario-Biografico%29/|titolo=MANIN, Lodovico Giovanni|autore=Dorit Raines|editore=Istituto della Enciclopedia Italiana|anno=2007|accesso=9 settembre 2025}}</ref> [[Lodovico Manin]] (1726-1802), ultimo [[doge di Venezia]], utilizzò la villa come residenza estiva, soggiornandovi sia prima sia dopo l'abdicazione del 1797.<ref name="L’ultimo doge – Villa Manin">{{cita web|url=https://www.villamanin.it/ultimo-doge/|titolo=L'ultimo doge|editore=ERPAC – Villa Manin|accesso=9 settembre 2025}}</ref> L'impronta ducale è ricordata anche dagli apparati simbolici interni, come la ''Sala della Tenda'' con stemma Manin e corno dogale.<ref name="L’ultimo doge – Villa Manin" /><ref name="ERPAC-nap" />
La [[manin (famiglia)|famiglia Manin]], documentata a [[Firenze]] sin dal [[1000|Mille]], era giunta in Friuli ([[Aquileia]] e [[Cividale del Friuli|Cividale]]) a seguito delle lotte tra [[Guelfi e Ghibellini]] e sostenne quel ruolo e quella politica in terraferma di Venezia che troverà pieno sviluppo nel Cinquecento, epoca in cui Antonio Manin entrò in possesso della [[gastaldo|gastaldia]] di [[Sedegliano]] e si insedia a [[Passariano]].
 
Nel 1797 la villa fu sede del quartier generale di [[Napoleone Bonaparte]] durante le trattative con l'[[Impero austriaco]] che condussero al [[Trattato di Campoformio]] del 17 ottobre; il generale soggiornò a Passariano fra il 27 agosto e il 22 ottobre, insieme a [[Giuseppina di Beauharnais]].<ref name="ERPAC-nap" /><ref name="Treccani-Campo" />
La prima fabbrica della villa è ascrivibile tra il [[1650]] e il [[1660]].
 
Consistenti interventi ottocenteschi, in particolare di [[Giannantonio Selva]] (con un primo ridisegno nel 1809 e un secondo nel 1863), trasformarono l'impianto del parco secondo modelli paesaggistici "[[Giardino all'inglese|all'inglese]]" e successivamente romantici.<ref>{{cita web|url=https://www.villamanin.it/en/the-garden/|titolo=The garden – Villa Manin|editore=ERPAC FVG|anno=2021|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
Negli anni successivi i nipoti Ludovico Manin I e Francesco IV ripresero il progetto, forse aiutati dall'architetto [[Giuseppe Benone]]. L'originario aspetto seicentesco della villa differiva radicalmente da quello attuale, dovuto alle trasformazione ed agli ampliamenti settecenteschi voluti da Ludovico II e Ludovido III (detto Alvise) e realizzati prima ad opera dell'architetto veneziano [[Domenico Rossi]] (che nel [[1707]] disegna la piazza quadrata e, dopo il [[1718]], forse realizza la monumentale [[esedra]] attuale) e poi da [[Giovanni Ziborghui]], che tra gli anni [[1730]] e [[1740]] fece innalzare le [[barchessa|barchesse]]. La sopraelevazione del nucleo gentilizio centrale, eseguita con la consulenza di [[Giorgio Massari]], verrà invece realizzata dopo il [[1745]]. L'ampio parco (oltre 17 ettari), situato nella parte posteriore, sembra dovuto alla volontà del "maestro di casa" Ziborghi.
 
Nel 1962 la proprietà passò all'[[Istituto Regionale Ville Venete|Ente per le Ville Venete]] tramite decreto di pubblica utilità che autorizzò l'[[Espropriazione per pubblica utilità|esproprio]] del complesso, in considerazione del grave stato di abbandono; l'operazione fu definita al prezzo simbolico di 140 milioni di lire.<ref name="Villa Pisani">{{cita pubblicazione|url=https://unitesi.unive.it/retrieve/b1acbbd8-35c1-4bd0-a1e1-a1adb23f1e84/741387-148755.pdf|titolo=Villa Pisani e le mostre di Arte Contemporanea (estratti su Villa Manin)|editore=Università Ca' Foscari Venezia|p=177|formato=PDF|accesso=9 settembre 2025}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www2.irvv.net/fileadmin/user_upload/documents/pubblicazioni/Testo_11gennaio.pdf|titolo=Attività dell'IRVV (estratti)|editore=Istituto Regionale Ville Venete|formato=PDF|accesso=9 settembre 2025}}</ref> L'ente avviò i primi restauri con uno stanziamento prossimo ai 200 milioni di lire e, nel riepilogo delle superfici, indicò circa 1.800 m² di spazi utilizzabili e un parco di circa 19 ettari.<ref name="Villa Pisani" />
Il nipote [[Ludovico Manin]] la trasformerà successivamente in un complesso organico che, oltre alla funzione agricola, rispecchia altresì una volontà di rappresentanza.
 
Nel 1969 il complesso fu acquistato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, che lo aprì al pubblico con la mostra dedicata a [[Giambattista Tiepolo]] del 1971.<ref name="ERPAC-900" /> In quegli anni [[Aldo Rizzi]] fu nominato conservatore della villa (1972-1993), promosse la grande rassegna inaugurale su Tiepolo che registrò oltre 325.000 visitatori e, dopo il [[terremoto del Friuli del 1976|terremoto del 1976]], istituì la ''Scuola del Restauro'' presso le esedre per il recupero delle opere danneggiate.<ref>{{cita pubblicazione|url=https://unitesi.unive.it/retrieve/b1acbbd8-35c1-4bd0-a1e1-a1adb23f1e84/741387-148755.pdf|titolo=Villa Pisani e le mostre di Arte Contemporanea (estratti su Villa Manin)|editore=Università Ca' Foscari Venezia|pp=176-177|formato=PDF|accesso=9 settembre 2025}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.regione.fvg.it/rafvg/comunicati/comunicato.act?dir=&nm=20161021192202016|titolo=CULTURA: Torrenti, da ricordo Aldo Rizzi spunti per rinnovamento|editore=Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia|data=21 ottobre 2016|accesso=9 settembre 2025}}</ref><ref>{{cita web|url=https://patrimonioculturale.regione.fvg.it/chi-siamo/la-nostra-storia/|titolo=La nostra storia – Centro regionale di catalogazione e restauro|editore=ERPAC FVG|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
 
Tra il 2004 e il 2008 ospitò il ''Centro d'Arte Contemporanea Villa Manin'', con rassegne curate da [[Francesco Bonami]] e Sarah Cosulich, confermandosi sede espositiva di rilievo; in seguito ha continuato a ospitare mostre ed eventi culturali.<ref name="Domus2004">{{cita web|url=https://www.domusweb.it/it/arte/2004/05/28/villa-manin-un-nuovo-indirizzo-per-l-arte.html|titolo=Villa Manin, un nuovo indirizzo per l'arte|editore=Domus|anno=2004|accesso=9 settembre 2025}}</ref><ref name="ACRI2006">{{cita web|url=https://www.acri.it/_upload/bilanci//2620_B_06.pdf|titolo=Bilancio di missione 2006 – Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia (estratto)|editore=ACRI|anno=2006|formato=PDF|accesso=9 settembre 2025}}</ref><ref name="SBN-2008">{{cita web|url=https://www.sbnfvg.it/ricerca/dettaglio/god-goods-spiritualita-e-confusione-di-massa-spirituality-and-mass-confusion/718715|titolo=God & Goods. Spiritualità e Confusione di Massa (catalogo della mostra, 20 aprile – 28 settembre 2008)|editore=SBN FVG – Polo regionale|anno=2008|accesso=9 settembre 2025}}</ref> Dal 2017 il complesso ospita la Fondazione Roberto Capucci e l'Archivio Capucci, trasferiti da [[Roma]] in virtù di un accordo con ERPAC (Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia) che ha messo a disposizione spazi dedicati.<ref>{{cita web|url=https://fondazionerobertocapucci.it/fondazione/|titolo=Fondazione Roberto Capucci – La sede|editore=Fondazione Roberto Capucci|anno=2017|accesso=9 settembre 2025}}</ref><ref>{{cita web|url=https://siusa-archivi.cultura.gov.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?Chiave=12663&TipoPag=cons|titolo=Fondazione Roberto Capucci – SIUSA|editore=Ministero della Cultura – SIUSA|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
 
== Descrizione ==
=== Esterni ===
[[File:Vile Manin 1.jpg|thumb|Facciata anteriore]]
[[File:Esedre di levante e ponente.jpg|miniatura|Le esedre di levante e ponente]]
 
Il complesso è organizzato attorno al corpo centrale affacciato su una corte a prato, fiancheggiato simmetricamente da due [[Barchessa|barchesse]] scandite da un porticato a doppia altezza; la corte è chiusa da recinzioni con [[Peschiera (architettura)|peschiere]] e cancellata su colonne in pietra, oltre la quale si apre la cosiddetta «Piazza Quadra».<ref>{{cita web|url=https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/0600007846-0|titolo=Villa Manin con parco e dipendenze (scheda architettura)|editore=Ministero della Cultura – Catalogo generale|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
Le due piazze antistanti progettate da [[Domenico Rossi (architetto)|Domenico Rossi]] – la «Piazza Quadra» (1707) e la «Piazza Tonda» (1718), racchiusa da [[Esedra|esedre]] ispirate al colonnato di [[Basilica di San Pietro in Vaticano|San Pietro]] – definiscono la scenografia d'ingresso al corpo nobile.<ref name="ERPAC-Arch">{{cita web|url=https://www.villamanin.it/la-villa/|titolo=Architettura di Villa Manin|editore=ERPAC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale FVG|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
 
Il [[Belvedere (architettura)|belvedere]], assieme al coronamento con cinque finestre sul fronte e sul retro, concluso da un [[Timpano (architettura)|timpano]], fu disegnato da [[Giorgio Massari]] attorno alla metà del Settecento per riequilibrare le proporzioni del prospetto centrale; negli stessi anni furono poste le statue di coronamento della villa, delle barchesse e del cortile d'onore.<ref name="ERPAC-Arch" />
 
Il parco storico si estende per circa 18 ettari alle spalle del corpo principale.<ref name="ERPAC-Arch" />
 
Consistenti interventi [[XIX secolo|ottocenteschi]], soprattutto opera di [[Giannantonio Selva]], hanno modificato il parco originario restituendoci oggi un luogo complicato dai rimaneggiamenti e dalle sostituzione delle stesse essenze arboree.
<gallery>
File:Villa Maninmanin, (1)parco 09.JPG|IlVista del parco
File:Villa manin, parco 19.JPG|Vista del parco
</gallery>
 
=== Cappella di Sant'AndreaInterni ===
[[File:Trionfo della Primavera di Louis Dorigny.jpg|miniatura|Affresco raffigurante il ''Trionfo della Primavera'' del pittore francese [[Louis Dorigny]]]]
Al complesso di villa appartiene anche la cappella di [[Sant'Andrea]], costruita nel primo Settecento ([[1708]]) da [[Domenico Rossi]] e situata fuori dalla piazza quadrata addossata alla barchessa e alla porta orientale. L'edificio è a pianta quadrata con angoli smussati (quasi un [[ottagono]]). La facciata, con [[timpano (architettura)|timpano]] e due coppie di [[colonne]] laterali, è ornata sul margine del [[frontone]] con statue e gruppi marmorei di [[Pietro Baratta]]. All'interno, nella [[sacrestia]], due altari in marmo di [[Giuseppe Bernardi|Giuseppe Bernardi-Torretti]] e nell'aula altri due altari con pala in marmo lavorati a rilievo dello stesso Torretti.
 
Gli ambienti del corpo centrale conservano una sequenza di sale di rappresentanza decorate in età settecentesca, con interventi pittorici e plastici che costituiscono uno dei principali nuclei decorativi della villa.<ref name="L’ARTE – Villa Manin">{{cita web|url=https://www.villamanin.it/larte/|titolo=L'arte|editore=ERPAC – Villa Manin|accesso=9 settembre 2025}}</ref> Al piano terra il percorso di visita include la Sala delle Carrozze, la Sala della Stufa, la Sala di Dorigny e la cosiddetta Stanza di Napoleone, oltre all'installazione dedicata al Trattato di Campoformio.<ref name="Chiusura">{{cita web|url=https://www.villamanin.it/chiusura-parziale-gennaio-febbraio-2025/|titolo=Chiusura parziale sale dal 7 gennaio al 7 febbraio 2025|editore=ERPAC – Villa Manin|data=febbraio 2025|accesso=9 settembre 2025}}</ref><ref>{{cita web|url=https://erpac.regione.fvg.it/it/chiusura-parziale-del-corpo-centrale-di-villa-manin-147198|titolo=Chiusura parziale sale del corpo centrale di Villa Manin|editore=ERPAC – Regione FVG|data=5 maggio 2025|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
=== Decorazione ===
Oltre che come pregevole opera architettonica, la Villa è importante anche per le settecentesche opere d'arte che conserva. La villa è arricchita da affreschi di [[Louis Dorigny|Ludovico Dorigny]], [[Jacopo Amigoni]] e [[Pietro Oretti]], tele del [[Fontebasso]] e da sculture del Torretti.
 
==== Sala di Dorigny (Sala di Flora) ====
In una sala a levante, nel [[1708]], il parigino Ludovico Dorigny affresca nel [[soffitto]], entro il tondo centrale, il ''Trionfo della Primavera'' e nei quattro ovati minori che lo attorniano le [[allegoria|allegorie]] dell'[[Amore]], della Gloria, della [[Ricchezza]], dell'[[Abbondanza (mitologia)|Abbondanza]]. La sua pittura dai colori freddi e smaglianti che predilige figure eleganti su sfondo di limpidi cieli ed adotta soluzioni spericolate ([[amorino|amorini]] e [[Ninfa (mitologia)|ninfe]] su nubi che vanno al di là della cornice) risulta nel complesso accademica e convenzionale.
Nel 1708 [[Louis Dorigny|Ludovico Dorigny]] affrescò la sala di rappresentanza a levante poi nota come Sala di Flora, con un grande tondo nel soffitto raffigurante il ''Trionfo della Primavera'' e quattro ovati minori con le allegorie di Amore, Gloria, Ricchezza e Abbondanza.<ref name="L’ARTE – Villa Manin" /> L'insieme comprende anche monocromi alle pareti con soggetti mitologici, in un linguaggio che la storiografia locale riconduce alla formazione francese dell'artista e al gusto veneto coevo.<ref>{{cita web|url=https://www.villamanin.it/en/art/|titolo=Art|editore=ERPAC – Villa Manin|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
Alle pareti, in monocromo su sfondo dorato, dipinge alcune scene con Apollo e Marte, Venere e Bacco, Giudizio di Paride, e Pan e Siringa tra varie figure allegoriche. Rese gradevoli dal chiaroscuro di gusto francese, dalla precisione linearistica, da un mirabile equilibrio, ad esse si ispirerà il giovane [[Giambattista Tiepolo|Tiepolo]] chiamato ad operare nell'Arcivescovado di [[Udine]] nel [[1726]]-[[1730]].
 
==== Sale delle Prospettive (Pietro Oretti) ====
== Storia recente ==
Alcune sale del piano nobile conservano quadrature illusionistiche attribuite a [[Pietro Oretti]], pittore bolognese attivo in villa attorno al 1710, note come ''Sale delle Prospettive''.<ref>{{cita web|url=https://www.villamanin.it/en/evento/roberto-capucci-perspectives-at-villa-manin/|titolo=Roberto Capucci. Perspectives at Villa Manin|editore=ERPAC – Villa Manin|accesso=9 settembre 2025}}</ref> Le finte architetture e i fondali prospettici costituiscono una cornice scenografica agli ambienti di rappresentanza.<ref>{{cita web|url=https://www.gardenrouteitalia.it/en/gr_events/nel-giardino-del-doge-manin-2-copy/|titolo=Nel giardino del Doge Manin|editore=Garden Route Italia|data=2023|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
Nel [[1962]] la villa passò in proprietà dell'Ente Ville Venete di [[Venezia]] (oggi [[Istituto Regionale Ville Venete]]) con decreto ministeriale di pubblica utilità che ne aveva autorizzato l'[[esproprio]] al prezzo simbolico di 140 milioni di lire; prezzo da liquidazione fallimentare considerando lo stato d'abbandono in cui era rimasta la residenza dell'ultimo doge Ludovico Manin.
 
==== Sala della Stufa ====
L'Ente Ville Venete aveva iniziato il restauro della Villa con una spesa di circa 200 milioni di lire. L'interrogativo era sulla destinazione della Villa una volta restaurata, con una superficie utilizzabile di 1.800 metri quadrati e un parco di 19 ettari. In questo clima di incertezza, incontrò il favore del Comune di [[Udine]] il progetto di [[Aldo Rizzi]], storico dell'arte e direttore dei Civici Musei di Udine, di fare dell'antica residenza nobiliare una prestigiosa sede di grandi mostre d'arte. Un'idea che trovò il favore della [[Friuli-Venezia Giulia|Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia]] che nel [[1969]] aveva acquistato la villa dall'Ente Ville Venete. Rizzi, che ne fu conservatore dal [[1972]] al [[1993]], vi organizzò nel [[1971]] la memorabile mostra inaugurale del Tiepolo (325.000 visitatori) e creò dopo il [[terremoto]] del [[1976]] la ''Scuola del Restauro'', che ha salvato numerosi capolavori d'arte. Villa Manin fu anche sede di ben tre puntate del celebre programma ''[[Giochi senza frontiere]]'': una nel [[1972]] e due nel [[1993]]. Il 24 luglio 2008 ha ospitato la rockband americana dei [[R.E.M. (gruppo musicale)|R.E.M.]], Il 28 giugno 2010 i [[Motorhead]] ed il 17 agosto [[2010]] la band britannica [[Iron Maiden]]. Il 13 agosto 2012 ha ospitato il concerto dei [[Foo Fighters]] mentre il 26 settembre 2012 ha ospitato il concerto dei [[Radiohead]]. Il 18 giugno 2013 ospiterà il concerto dei [[Kiss]] e l'11 luglio 2013 il concerto dei [[Rammstein]].
[[File:Villa manin, interno 01.JPG|thumb|La cosiddetta "Sala della stufa"]]
 
La Sala della Stufa, al piano terra, ospita un tavolo tattile multimediale che illustra l'evoluzione architettonica della villa e del parco, con contenuti storico-artistici e biografici sui protagonisti legati al complesso.<ref>{{cita web|url=https://erpac.regione.fvg.it/media/files/ERPAC/attachment/Rendiconto_semplificato_2020_xbHFDAH.pdf|titolo=Rendiconto semplificato per il cittadino 2020 (estratto su Villa Manin)|editore=ERPAC – Regione FVG|anno=2020|formato=PDF|accesso=9 settembre 2025}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.villamanin.it/evento/percorso-multimediale/|titolo=Percorso multimediale|editore=ERPAC – Villa Manin|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
 
==== Scuderie ====
Le scuderie (già sala delle carrozze) al piano terra rientra nell'itinerario permanente del corpo centrale.<ref name="Chiusura" /><ref>{{cita web|url=https://erpac.regione.fvg.it/it/chiusura-parziale-sale-dal-7-gennaio-al-7-febbraio-2025-138099|titolo=Chiusura parziale sale dal 7 gennaio al 7 febbraio 2025|editore=ERPAC – Regione FVG|data=7 febbraio 2025|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
 
==== Stanza di Napoleone ====
La cosiddetta Stanza di Napoleone è collegata alla permanenza del generale in villa durante le trattative che condussero al Trattato di Campoformio nell'autunno del 1797.<ref name="Chiusura" /><ref>{{cita web|url=https://www.villamanin.it/napoleone/|titolo=Napoleone|editore=ERPAC – Villa Manin|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
 
<gallery>
File:Villa manin, interno 05.JPG|alt=Saletta con medaglioni di stucco (dettaglio)|Saletta con medaglioni di stucco (dettaglio)
</gallery>
 
=== Cappella di Sant'Andrea ===
[[File:Villa manin, cappella 01.JPG|thumb|Cappella di Sant'Andrea]]
 
La cappella gentilizia di Sant'Andrea, progettata da [[Domenico Rossi (architetto)|Domenico Rossi]] nei primi anni del Settecento, presenta una facciata con colonne binate [[Ordine tuscanico|tuscaniche]] su [[piedistallo]] e timpano triangolare e un'aula a pianta pressoché ottagonale.<ref>{{cita web|url=https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/0600008089|titolo=Cappella di Sant'Andrea (scheda architettura)|editore=Ministero della Cultura – Catalogo generale|accesso=9 settembre 2025}}</ref> All'interno l'impianto centrale è scandito da quattro grandi archi impostati su semicolonne tuscaniche, con [[presbiterio]] e due altari laterali; la volta è una cupola a spicchi illuminata da aperture ellissoidali.<ref>{{cita web|url=https://patrimonioculturale.regione.fvg.it/architettura/?s_id=444587|titolo=Chiesa di Sant'Andrea apostolo, Codroipo (scheda)|editore=Patrimonio culturale – Regione Friuli Venezia Giulia|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
 
Gli altari marmorei della cappella e l'apparato scultoreo della sagrestia sono opere di Giuseppe Bernardi-Torretti; gli stucchi sono ascritti ad [[Abbondio Stazio]]; nella sagrestia si conservano l'altare del Crocifisso e quello della [[Nostra Signora del Monte Carmelo|Madonna del Carmelo]] con le anime del Purgatorio.
La committenza Manin è inoltre documentata per due ''[[grisaille]]'' di [[Francesco Fontebasso]] eseguite nel Settecento per la famiglia.<ref>{{cita web|url=https://arte.cini.it/Opere/450922|titolo=Francesco Fontebasso – ''Peccato originale'' (scheda)|editore=Fondazione Giorgio Cini – Fototeca|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
 
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File:Villa manin, cappella, anticamera 01.JPG|Sacrestia
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== Collezioni ed esposizioni ==
Nel corpo centrale della villa Manin è allestito un percorso permanente che comprende, al piano terra, la Sala delle Carrozze, la Sala della Stufa, la Sala di Dorigny e la cosiddetta Stanza di Napoleone, oltre a un'installazione dedicata al Trattato di Campoformio.<ref>{{cita web|url=https://www.villamanin.it/chiusura-parziale-corpo-centrale-05-05-07-06-2025/|titolo=Chiusura parziale corpo centrale 05/05–07/06/2025 (sale visitabili)|editore=ERPAC – Villa Manin|anno=2025|accesso=9 settembre 2025}}</ref><ref>{{cita web|url=https://erpac.regione.fvg.it/it/chiusura-parziale-sale-dal-9-aprile-al-24-maggio-2024-114025|titolo=Chiusura parziale sale (sale visitabili)|editore=ERPAC FVG|anno=2024|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
Villa Manin contiene anche una zona museale di notevole interesse per il turista. Esposizioni fisse sono una raccolta di carrozze antiche e una ricca armeria, con pezzi provenienti dalla [[Casa della Contadinanza]] di [[Udine]]; molte delle sue 350 stanze sono state arredate con mobili d'epoca e con dipinti del Museo di [[Udine]], compresa la così detta Camera di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]], in cui dormì il celebre imperatore, che qui firmò il trattato di [[Campoformido]] nel [[1797]].
 
La villa è stata sede di importanti rassegne espositive: tra queste, la mostra ''Giambattista Tiepolo'' delle Celebrazioni tiepolesche (27 giugno–31 ottobre 1971), curata da Aldo Rizzi e documentata dal relativo catalogo; la rassegna registrò oltre 320 000 visitatori secondo la stampa locale.<ref>{{cita web|url=https://catalog.hathitrust.org/Record/102042468|titolo=Mostra del Tiepolo: dipinti. Udine, Celebrazioni tiepolesche, Villa Manin di Passariano, 27 giugno–31 ottobre 1971|editore=HathiTrust (scheda di catalogo)|anno=1971|accesso=9 settembre 2025}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.friulioggi.it/eventi-friuli/villa-manin-tiepolo-documentario-9-aprile-2021/|titolo=«Villa Manin di Passariano», il documentario sulla mostra di Tiepolo del '71|editore=Friuli Oggi|anno=2021|accesso=9 settembre 2025}}</ref> Nel 2003 ha ospitato ''Kandinsky. L'avventura astratta'', promossa in collaborazione con istituzioni museali internazionali e accompagnata da catalogo.<ref>{{cita web|url=https://www.guggenheim-venice.it/it/mostre/eventi/kandinskij/|titolo=Kandinsky. L'avventura astratta (2003)|editore=Collezione Peggy Guggenheim|anno=2003|accesso=9 settembre 2025}}</ref> Tra il 2004 e il 2008 ha operato il ''Centro d'Arte Contemporanea Villa Manin'', con direzione artistica affidata a Francesco Bonami e programmazione internazionale di mostre e progetti nel parco.<ref>{{cita web|url=https://www.domusweb.it/it/arte/2004/05/28/villa-manin-un-nuovo-indirizzo-per-l-arte.html|titolo=Villa Manin, un nuovo indirizzo per l'arte|editore=Domus|anno=2004|accesso=9 settembre 2025}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.e-flux.com/directory/69983/villa-manin-centre-for-contemporary-art/|titolo=Villa Manin Centre for Contemporary Art (scheda)|editore=e-flux|accesso=9 settembre 2025}}</ref> Nel 2008 la barchessa ha accolto, tra le altre, la rassegna ''God & Goods. Spiritualità e Confusione di Massa''.<ref>{{cita web|url=https://www.sbnfvg.it/ricerca/dettaglio/god-goods-spiritualita-e-confusione-di-massa-spirituality-and-mass-confusion/718715|titolo=God & Goods. Spiritualità e Confusione di Massa (catalogo)|editore=SBN FVG – Polo regionale|anno=2008|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
La villa ha ospitato importanti esposizioni di arte antica con nomi prestigiosi come quella già citata su Tiepolo, i [[Longobardi]], [[Sebastiano Ricci]], ed altri, fino ad arrivare all'arte astratta di [[Kandinsky]] del [[2003]]. Notevoli anche le mostre di antiquariato, i concerti e convegni.
 
Villa Manin ospita periodicamente concorsi e sfilate di carrozze storiche nel parco, in collaborazione con le associazioni di settore.<ref>{{cita web|url=https://www.villamanin.it/en/evento/international-vintage-carriage-and-attachment-competition-international-tradition/|titolo=International Vintage Carriage and Attachment Competition|editore=ERPAC – Villa Manin|anno=2025|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
Dal 2004 al 2008 Villa Manin è stata ''Centro di Arte Contemporanea'', caratterizzata per una programmazione annuale che alternava mostre tematiche con artisti provenienti da tutto il mondo, collaborazioni con importanti musei internazionali, progetti di [[scultura]] nel parco, esposizioni dedicate ad artisti del territorio (Spazio FVG) e vari eventi collaterali. La direzione artistica era affidata a [[Francesco Bonami]]. Alcune mostre: ''Love Hate Da Magritte a Cattelan'' (2004); ''Il teatro dell Arte - Capolavori dalla collezione del museo Ludwig''; ''Luna park arte fantastica - Sculture nel Parco'' (2005), ''Infinite Painting - Pittura Contemporanea e Realismo Globale'' (2006); [[Hiroshi Sugimoto]] (2007); ''God & Goods'' (2008).
 
== Nei media ==
La villa è stata sede di puntate italiane del programma televisivo ''[[Giochi senza frontiere]]'' nelle edizioni 1972 e 1993.<ref>{{cita web|url=https://www.teche.rai.it/varieta-1972-1973/|titolo=Giochi senza frontiere 1972 (scheda di stagione)|editore=RAI Teche|anno=1972|accesso=9 settembre 2025}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.giochisenzafrontiere.net/scenari_italia_passariano.htm|titolo=Passariano di Codroipo, Villa Manin|editore=Giochi Senza Frontiere – repertorio storico|accesso=9 settembre 2025}}</ref> Ha inoltre ospitato serate televisive del ''Festivalbar'', inclusa la finalissima del 1993 a San Martino di Codroipo.<ref>{{cita web|url=https://www.messaggeroveneto.it/cronaca/il-popolo-dei-social-firma-per-il-rock-a-villa-manin-ub77l5fj|titolo=Il popolo dei social firma per il rock a Villa Manin|editore=Messaggero Veneto|anno=2014|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
 
Il complesso è utilizzato come ___location da produzioni cinematografiche e audiovisive; tra le produzioni, ''[[Campo di battaglia (film)|Campo di battaglia]]'' (2004) di [[Gianni Amelio]].<ref>{{cita web|url=https://www.italyformovies.com/news/detail/1882/campo-di-battaglia-di-gianni-amelio-riprese-in-trentino-e-friulivenezia-giulia|titolo=''Campo di battaglia'' di Gianni Amelio: riprese in Trentino e Friuli Venezia Giulia|editore=Italy for Movies – Cinecittà / MiC|anno=2024|accesso=9 settembre 2025}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.italyformovies.com/___location/detail/18934/villa-manin-passariano-di-codroipo|titolo=Villa Manin – scheda ___location|editore=Italy for Movies – Cinecittà / MiC|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
 
La programmazione contemporanea include regolarmente rassegne e concerti nel parco e nelle piazze della villa.<ref>{{cita web|url=https://erpac.regione.fvg.it/it/ritornano-i-concerti-internazionali-nel-parco-di-villa-manin-125142|titolo=Ritornano i concerti internazionali nel parco di Villa Manin|editore=ERPAC FVG|anno=2024|accesso=9 settembre 2025}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.villamanin.it/eventi/|titolo=Eventi a Villa Manin|editore=ERPAC – Villa Manin|accesso=9 settembre 2025}}</ref>
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=[[Amedeo Giacomini]]|titolo=Il giardiniere di Villa Manin|città=Treviso|editore=Santi Quaranta|anno=2002|isbn=88-86496-43-5}}
* Candido Grassi, ''La Villa Manin di Passariano'', Del Bianco, Udine 1961
* {{cita libro|autore=[[AldoCandido RizziGrassi]], ''|titolo=La Villa Manin di Passariano'', |città=Udine|editore=Del Bianco, Udine 1971|anno=1961}}
* {{cita libro|autore=[[Aldo Rizzi]]|titolo=La Villa Manin di Passariano|città=Udine|editore=Del Bianco|anno=1971|sbn=SBL0355344}}
* [[Aldo Rizzi]], ''Mostra del [[Giambattista Tiepolo|Tiepolo]]'', Electa, Milano 1971
* {{cita libro|curatore=Aldo Rizzi|titolo=Mostra del Tiepolo: dipinti. Udine, Celebrazioni tiepolesche, Villa Manin di Passariano, 27 giugno–31 ottobre 1971: catalogo|città=Milano|editore=Electa|anno=1971|sbn=LO10600454}}
* [[Aldo Rizzi]], ''La Villa dell'ultimo [[Doge]]'', Ghedina, Cortina 1976
* {{cita libro|autore=Aldo Rizzi|titolo=La Villa dell'ultimo Doge|città=Cortina|editore=Foto Ghedina|anno=1976}}
* [[Aldo Rizzi]], ''Capolavori d'arte in Friuli'', Electa, Milano 1976
* {{cita libro|curatore=Aldo Rizzi|titolo=Capolavori d'arte in Friuli: Villa Manin di Passariano, 5 settembre–31 dicembre 1976: catalogo della mostra|edizione=2. ed. riveduta e ampliata|città=Milano|editore=Electa|anno=1977|sbn=RAV0024086}}
* [[Aldo Rizzi]], ''La villa Manin di Passariano e le grandi Ville venete'', Tassotti, 1986
* {{cita libro|autore=Aldo Rizzi|titolo=La villa Manin di Passariano e le grandi Ville venete = The Villa Manin at Passariano and the great Venetian Villas|città=Bassano del Grappa|editore=Tassotti|anno=1986|isbn=978-88-7691-028-9|sbn=SBLC133610}}
* [[Amedeo Giacomini]], ''Il Giardiniere di Villa Manin'', Santi Quaranta, 2002
* [[{{cita libro|autore=Francesca Venuto]], ''|titolo=La Villa di Passariano, dimora e destino dei nobili Manin'',|città=Passariano di Codroipo|editore=Associazione fra le Pro Loco del Friuli-Venezia Giulia, Codroipo, |anno=2001|sbn=CFI0524057}}
 
== Voci correlate ==
*[[Manin (famiglia)]]
*[[Ludovico Manin]]
*[[Trattato di Campoformio]]
*[[Villa Manin-Kechler]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{ip|commons=Category:Villa Manin (Codroipo)}}
 
== Collegamenti esterni ==
*{{Collegamenti esterni}}
* [http://www.villamanin-eventi.it Villa Manin - Sito Ufficiale]
* {{cita web
|url = http://irvv.regione.veneto.it/xw/lod/front/file/85798.pdf
|titolo = Villa Manin
|data = 2005
|editore = [[IRVV]]
|urlmorto = sì
|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20180301212934/http://irvv.regione.veneto.it/xw/lod/front/file/85798.pdf
|dataarchivio = 1 marzo 2018
}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|architettura|arte|Friuli-Venezia Giulia}}
 
[[Categoria:Ville deldi Friuli-Venezia GiuliaCodroipo|Manin]]
[[Categoria:CodroipoResidenze dei Manin]]