Quercus pyrenaica: differenze tra le versioni
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{{Tassobox
| nome = Quercia dei Pirenei
| immagine =
| didascalia = ''Quercus pyrenaica''
| statocons
| statocons_ref=<ref>{{IUCN|summ=78972170|autore=Gorener, V., Harvey-Brown, Y. & Barstow, M. 2017.}}</ref>
<!-- CLASSIFICAZIONE FILOGENETICA -->
|FIL?=x
|regnoFIL=[[Plantae]]
|clade1=[[Angiosperme]]
|clade2=[[Mesangiosperme]]
|clade3=[[Eudicotiledoni]]
|clade4=[[Eudicotiledoni centrali]]
|clade5=[[Superrosidi]]
|clade6=[[Rosidi]]
|clade7=[[Eurosidi]]
|clade8=[[Eurosidi I]]
|ordineFIL=[[Fagales]]
|famigliaFIL=[[Fagaceae]]
|sottofamigliaFIL=[[Quercoideae]]
|genereFIL=[[Quercus]]
|specieFIL='''Q. pyrenaica'''
| regno = [[Plantae]]
| sottoregno = [[Tracheobionta]]
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| binome = Quercus pyrenaica
| biautore = [[Carl Ludwig Willdenow|Willd.]]
|suddivisione=
|mappa_distribuzione=Quercus pyrenaica range.svg
| sinonimi =
}}
La '''quercia dei Pirenei''' ('''''Quercus pyrenaica''''' <small>[[Carl Ludwig Willdenow|Willd.]]</small>), detta in [[lingua spagnola|spagnolo]] '''melojo'''<ref name=RAE>
== Descrizione ==
La sua [[Morfologia (biologia)|morfologia]] è ampiamente colonnare, non arriva a raggiungere i 25 [[metro|metri]] e il suo sviluppo è lento, sopporta bene la [[siccità]], come pure le gelate ed è poco
Come tutte le specie del genere ''[[Quercus]]'' si [[
Il suo [[
L'[[Radice (botanica)|apparato radicale]] è formato da una potente radice principale dalla quale crescono numerose radici laterali prossime alla superficie del suolo. Questi [[stolone|stoloni]] producono lievi germogli con sviluppo diseguale. Se il tronco principale viene abbattuto, questi germogli si sviluppano abbondantemente coprendo ampie superfici.
Di chioma lobulata o semisferica, tortuosa e chiara, ha [[foglia|foglie]] con un corto [[picciolo]] (fino a 25
I [[fiore|fiori]] [[
I suoi [[frutto|frutti]] sono [[ghiande]] grosse, con [[peduncolo (botanica)|pedunculo]] corto e tozzo, di circa
Non bisogna confondere il frutto con delle escrescenze (protuberanze sferiche) denominate ''cecidi'' o [[galla (botanica)|galle]] molto frequenti in esemplari adulti. Questi "tumori" sono malformazioni dovute alla proliferazione delle cellule vegetali della pianta stessa, prodotti come autodifesa dall'albero verso le larve depositate
<gallery>
Image:Rebollo.jpg|Ghianda
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== Distribuzione e habitat ==
[[
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Vive intorno al [[Mediterraneo occidentale]]. Dal nord arriva fin nelle zone
Specie di esposizione soleggiata o di media luce e temperamento robusto<!-- silicícola e basífugo//-->, attecchisce su terreni di varia natura ([[quarzite|quarziti]], [[arenaria (roccia)|arenarie]], [[ardesia]], [[micascisti]], gneiss, [[graniti]] e sabbie più o meno argillose; rara in terreni calcarei decalcificati o [[dolomite|dolomitici]]).▼
Nella maggior parte della sua zona di distribuzione si hanno precipitazioni che vanno dai 650 ai 1.200 mm annuali. Il suo periodo vegetativo coincide con la mancanza di piogge in estate.
▲Vive intorno al [[Mediterraneo occidentale]]. Dal nord arriva fin nelle zone [[Ovest|occidentali]] della [[Francia]] (dal livello del mare fino ai 500 metri), mentre verso sud esiste soltanto nel nord-ovest dell'[[Africa]], nel nord del [[Marocco]], raggiungendo la sua frontiera meridionale nel massiccio del [[Rif]].
▲Specie di esposizione soleggiata o di media luce e temperamento robusto<!-- silicícola e basífugo//-->, attecchisce su terreni di varia natura ([[quarzite|quarziti]], [[
Nella [[Penisola Iberica]] è più o meno frequente in tutte le regioni interne, specialmente nelle montagne del centro e il quadrante nordoccidentale, principalmente alle falde delle montagne silicee, tra i 400 e i 1600 metri di altitudine e qualcosa in più in Andalusia, (2000 metri nella [[Parco Naturale della Sierra Nevada|Sierra Nevada]]).▼
▲Nella [[
Manca nelle [[Baleari]] e nel sud-est è molto scarso a causa dei terreni calcarei e il clima secco, sebbene si estenda fino alle provincie di [[Provincia di Cadice|Cadice]], [[Provincia di Malaga|Malaga]] e [[Provincia di Granada|Granada]] nel sud, e raggiunge la Sierra di [[Prades (Spagna)|Prades]] in [[Provincia di Tarragona|Tarragona]], verso est.
Incominciano i ''melojo'' ad altitudini dove terminano i [[Quercus ilex|lecci]] e sughereti, e sono soliti entrare in contatto con le [[Pinus|pinete]], per cui talvolta vengono distrutti onde favorire i pini mediterranei.
Bisogna mettere in risalto la presenza, sebbene possa sembrare strana, di esemplari isolati o piccole zone circoscritte vicino alla costa [[Mar Cantabrico|cantabrica]] e [[galizia (Spagna)|galiziana]], dove il ''melojo'' viene a mescolarsi con
La ''Quercus pyrenaica'' è un eccellente ''creatore'' di suoli, conosciuti come «tierras de melojar» (''terre dei boschi di melojo''), che nella nomenclatura [[pedologia|edafologica]] si considerano [[
== Avversità ==▼
La quercia dei Pirenei ha sofferto più di chiunque altro rappresentante del suo genere l'epidemia di [[oidio]],<ref name=Abella>{{cita libro |La magia degli alberi |cognome=Abella |nome=Ignacio
▲==Avversità==
La
▲La quercia dei Pirenei ha sofferto più di chiunque altro rappresentante del suo genere l'epidemia di [[oidio]],<ref name=Abella>{{cita libro |La magia degli alberi |cognome=Abella |nome=Ignacio |linkautore=|titolo=La magia degli alberi |anno=2003 |editore=integral |città=Barcellona |isbn=84-7901-190-4}}</ref> che lo decimo ai principi del [[XX secolo]]. Le continue potature favorirono la propagazione del [[fungo]] e la degenerazione e debilitamento della specie. In alcune zone si incontrano individui malconci o isolati; in altre resistono in gruppi di esemplari contorti, o vengono recuperati fra altre specie, accompagnandosi al [[Fagus sylvatica|faggio]] o al [[Quercus petraea|rovere]]. Sfortunatamente, anche molte pendii prima popolati, e ora dissodati o [[Deforestazione|deforestati]], soffrono un'[[erosione]] irreversibile; perciò bisogna sottolineare l'importante ruolo che gioca il melojo fissando con le sue estese radici i terreni più sciolti e pompando nutrienti e basi dal [[sottosuolo]] per rilasciarli in superficie.<br/>
Con l'accorciamento autunnale del [[fotoperiodo]], le piante riassorbono i [[Nutrimento|nutrienti]] e l'[[acqua]] delle foglie, chiudono automaticamente i vasi conduttori e lasciano uniti i piccioli ai rami. Se il [[vento]] non lo impedisce, questa leggera legatura è sufficiente perché l'albero conservi le foglie secche fino all'arrivo della primavera. Il comportamento degli individui della stessa [[specie]] non è interamente identico. I germogli di ceppi, individui giovani, o rami inferiori dei tronchi adulti, conservano un maggior numero di foglie
In qualunque caso, la relazione fra la permanenza delle foglie secche e il temperamento intermedio del ''melojo'', a cavallo tra il mondo mediterraneo (perennifoglio) e l'atlantico (caducifoglio), costituisce un mistero. Non è chiaro se il fatto di conservare le foglie possa garantire vantaggi, sebbene forse permetta un maggior grado di protezione per le gemme fogliari.
▲La marcescenza o ritardo della caduta delle foglie, è un [[fenomeno]] che non si conosce completamente, sebbene è chiaro che è una variante delle [[Caducifoglia|caducifoglie]], dove la separazione delle foglie non si produce fino alla spinta delle gemme fogliari nella seguente [[stagione]].<br/>
▲Con l'accorciamento autunnale del [[fotoperiodo]], le piante riassorbono i [[Nutrimento|nutrienti]] e l'[[acqua]] delle foglie, chiudono automaticamente i vasi conduttori e lasciano uniti i piccioli ai rami. Se il [[vento]] non lo impedisce, questa leggera legatura è sufficiente perché l'albero conservi le foglie secche fino all'arrivo della primavera. Il comportamento degli individui della stessa [[specie]] non è interamente identico. I germogli di ceppi, individui giovani, o rami inferiori dei tronchi adulti, conservano un maggior numero di foglie marce che i rami elevati, i quali frequentemente perdono la loro copertura.<br/> In qualunque caso, la relazione fra la marcescenza e il temperamento intermedio del melojo, a cavallo tra il mondo mediterraneo (perennifoglio) e l'atlantico (caducifoglio), costituisce un mistero. No è chiaro se conservare le foglie possa somministrare vantaggi, sebbene forse supponga maggior grado di protezione per le gemme fogliari.
== Usi ==
Avendo un legno deformabile, di peggiore qualità rispetto alle altre specie
Come in altri alberi del suo genere, la corteccia possiede una grande quantità di [[tannino|tannini]], per cui lo si impiega nella concia delle pelli, essendo preferita a quella della farnia (''Quercus robur'') e altre roveri.
I luoghi popolati da questo tipo di quercia
==
Anche conosciuta comunemente in [[Galizia (Spagna)|Galizia]] come ''cerquiño'', nelle [[Asturie]] ''tociu'', nei [[Paesi Baschi]] ''tocorno'', in [[Catalogna]] ''reboll'', in [[Portogallo]] ''carvallo negro'', in [[Francia]] ''tauzin''.
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== Bibliografia ==
* {{Es}} López González, Ginés A. (2004). Guuida degli alberi e arbusti della Penisola Iberica e Baleari. Madrid. Ed. Mundi-Prensa. ISBN 84-8476-210-6
* {{Es}} Varios autores (2005). I Boschi Iberici. Un'interpretazione geobotanica. Barcellona. Ed. Planeta. ISBN 84-08-05820-7
* {{Es}} J. Coombes, Allen (2003). Alberi. Barcellona. Ediciones Omega. ISBN 84-282-0942-1
* {{Es}} Fischesser, Bernard (2004). Il libro dell'albero. Madrid. Ed. El Drac. ISBN 84-88893-80-9
* {{Es}} Abella, Ignacio (2003). La Magia degli alberi. Barcellona. integral. ISBN 84-7901-190-4
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== Voci correlate ==
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== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|autore=|titolo=Quercus pyrenaica|sito=Oaks of the World|url=http://oaks.of.the.world.free.fr/quercus_pyrenaica.htm|accesso=}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|botanica}}
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