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<nowiki>
{{Tradotto da|(lingua)|(pagina)}}
 
{{Bio
|Nome = Nicolas
|Cognome = Chédeville
|PostCognome = [[alfabeto fonetico internazionale{{IPA|/nikɔ'la ʃed(ə)vil/]]}}
|Sesso = M
|LuogoNascita = Serez
|GiornoMeseNascita = 20 febbraio
|LuogoNascitaLink =
|AnnoNascita = [[1705]]
|GiornoMeseNascita = 20 febbraio
|LuogoMorte = Parigi
|AnnoNascita = [[1705]]
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|LuogoMorte = Parigi
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|GiornoMeseMorte = 6 agosto
|AnnoMorteEpoca = 1782
|EpocaEpoca2 = XVIII
|Attività = oboista
|Attività2 = compositore
|Nazionalità = francese
|PostNazionalità =
|Immagine = Nicolas Chedeville-pte.jpg
|Immagine =
|Didascalia = Nicolas Chédeville ritratto da [[Alexis Grimou]]
}}
</nowiki>
 
Il '''trio per organo''' è un tipo di pezzo in cui vengono usati più tipi di timbri sonori, cioè due manuali (le tastiere) e [[pedaliera|pedale]]. In questo modo si ha la possibilità di mettere particolarmente in rilievo una voce, solitamente il solista. Questa tecnica è quindi applicabile o prestabilita nell'accompagnamento dei [[corali]], nella letteratura coralistica o anche nell'improvvisazione su [[cantus firmus]]<ref>Su questo vedi Kelletat, ''Improvisationslehre für Orgel'', 1976, pp. 14–27.</ref>.
==Biografia==
Chédeville nacque a [[Serez]], nel dipartimento dell'[[Eure]]; i suoi fratelli Pierre (1694-1725) e Esprit Philippe (1696-1762) furono anch'essi musicisti. [[Louis Hotteterre]], suo prozio e padrino, potrebbe essere stato suo insegnante di musica e di costruzione di strumenti. Iniziò a suonare l'[[oboe]] e la [[musette]] (uno strumento simile alla [[cornamusa]] tipico del barocco francese) nell'orchestra dell'[[Opéra National de Paris]] negli anni '20 del '700. Dopo la morte di [[Jean Hotteterre]] nel 1732, prese il suo posto nel ''Les grands hautbois'', l'orchestra di oboi reale. Si ritirò dall'Opéra nel 1748, ma saltuariamente continuò a suonarvi la musette. All'età di 70 anni sposò la figlia più giovane di un valletto che una volta aveva lavorato per il [[Duca d'Orléans]], e continuava a definirsi musettista del re. Gli ultimi anni furono segnati da difficoltà finanziarie: le sue dieci case furono cedute ai creditori e in seguito a questo si separò dalla moglie. Nel 1777 riprende servizio presso ''Les grands hautbois'', ma nel 1778 dichiarò bancarotta e morì a Parigi quattro anni dopo. Nel 1790 gli avvocati non erano ancora riusciti a risolvere tutti i problemi causati dai suoi dissesti finanziari.
 
==Concetto di ''trio per organo''==
[[Jean-Benjamin de La Borde]] lo definì "''il più grande musettista che la Francia abbia mai avuto''", sebbene desse credito all'opinione che fosse morto nel 1780, due anni prima rispetto all'effettivo anno di morte. Diede lezioni di musette alla [[Vittoria Luisa di Borbone-Francia|principessa Vittoria]] a partire dal 1750 circa, e divenne un popolare insegnante presso l'aristocrazia, conquistando il titolo di ''maître de musette des Mesdames de France''. Fu anche un costruttore di musette, ed estese verso il basso l'estensione dello strumento fino al do centrale.
L'espressione "trio" è in un certo senso fuorviante e indefinita, perché indica l'effettivo utilizzo di tre parti dell'organo. Sebbene tre reali parti dell'organo siano utilizzate, di massima il pedale (se non è voce solista) e la parte d'accompagnamento di entrambe le tastiere hanno un'importanza sonora subordinata e sono di regola registrati in modo simile e con discrezione<ref>Klotz, ''Über die Orgelkunst'', 1986, pag. 50 e segg., riporta antichi esempi di trio o forme di trio del XV secolo.</ref>. La base di questo conto è il fatto che anche un pezzo a un manuale e pedale è una "forma di duo". Un pezzo che prescrive due manuali e pedale è perciò una "forma di trio".
 
Non bisogna però pensare che "forma in trio" significhi automaticamente tre voci. Soltanto la voce solista e il basso suonato al pedale sono di regola monodici, mentre sulla "tastiera d'accompagnamento" si suona a più voci: se ad esempio la voce solista è il soprano, in un corale a quattro voci sulla tastiera di accompagnamento si suoneranno di conseguenza il contralto e il tenore. Poiché quindi viene indicato l'utilizzo simultaneo di tre corpi d'organo, e non per forza una condotta a tre voci, solo l'espressione "in trio" è del tutto corretta, mentre il diffuso sinonimo "trio" suggerisce erroneamente l'utilizzo di sole tre voci. Tuttavia, la presenza della voce solista non implica per forza la forma in trio. Un'altra inesattezza si verifica allora quando la melodia solista, che può in teoria trovarsi in ogni voce, è al basso: in questo caso, le voci di accompagnamento no devono per forza trovarsi su due manuali diversi (un esempio di questo tipo di divisione delle voci è ''Vom Himmel hoch'' di [[Johann Pachelbel]]: le due voci superiori possono e dovrebbero essere suonate su due manuali, ma non è strettamente necessario che lo siano).
==Opere==
Le sue composizioni erano destinate al divertimento e allo svago di benestanti musicisti dilettanti; l'aristocrazia francese dell'epoca amava svagarsi suonando strumenti che richiamavano un'atmosfera pastorale, come il flauto, lasciandosi andare a romantiche fantasie di vita contadina (prima della [[Rivoluzione francese|Rivoluzione]] vista in modo completamente diverso).
 
Le prime pubblicazioni delle sue opere furono raccolte di pezzi per musette o [[ghironda]] intitolate ''Amusements champêtres'' ("divertimenti campestri"), del 1729. Lui stesso si chiamava "Chédeville le jeune", e più tardi "Chédeville le cadet". In seguito pubblicò un'altra raccolta di ''Amusements champêtres'', musicalmente e tecnicamente più complessi rispetto alla prima serie. Più varietà si trova nell'op. 6, i cui pezzi portano nomi di battaglie ed evocano immagini di guerra, ispirati a una campagna militare cui Chédeville aveva partecipato insieme al [[Borbone-Conti|Principe di Conti]]. Ritornò brevemente a uno stile più serio e dall'influenza italiana con l'op. 7, scritta specificamente per flauto, oboe o violino.
 
===Impersonificazione di Vivaldi===
Nel 1737 Chédeville fece un accordo segreto con Jean-Noël Marchand per pubblicare una raccolta di propri pezzi come op. 13 di [[Antonio Vivaldi]], intitolata ''Il pastor fido''. Chédeville fornì il denaro e ricevette i proventi, come attestato in un atto notarile di Marchand del 1748<ref>{{Google books|5soERosSSQsC|Vivaldi's music for flute and recorder – Federico Maria Sardelli|page=76}}</ref>. Probabilmete fu un tentativo di dare al proprio strumento, la musette, l'appoggio di un grande compositore che fino a quel momento mancava.
 
Il suo interesse per la musica italiana gli consentì, nell'agosto del 1739, di avere il privilegio di pubblicare arrangiamenti per musette, ghironda o flauto di concerti e sonate di dieci specifici autori italiani, oltre a [[Johann Joachim Quantz]] e [[Antoine Mahaut]]. ''Le printems, ou Les saisons amusantes'' (1739) è un risultato particolarmente interessante di questo privilegio; si tratta di un arrangiamento delle ''[[Le quattro stagioni|Quattro stagioni]]'' di Vivaldi per ghironda o musette, violino e flauto (il semplice termine "flauto" allora si riferiva al [[flauto dolce]]). Sostituì l'originale ''Estate'' con il concerto n. 9 dell'op. 8 dello stesso Vivaldi, spostò il movimento centrale dell' ''Inverno'' all' ''Autunno'' e sostituì l'Inverno con il concerto 12 dell'op. 8. Il tutto fu arrangiato e combinato in modo estremamente libero da Chédeville con altro materiale vivaldiano.
 
==Composizioni==
Pubblicate a Parigi. Tutte le opere per strumento solista hanno l'accompagnamento del [[basso continuo]]. "/" indica una strumentazione alternativa.
 
*Op.[1]: ''Amusements champêtres, livre 1er'' (1729); per 1 e 2 [[musette]]/[[ghironda|ghironde]].
*Op.[2]: ''Amusements champêtres, livre 2e'' (1731); per 1 e 2 musette/ghironde/[[flauti]]/[[oboi]].
*Op.[3]: ''Troisième livre d'amusements champêtres'' (1733); per musette/ghironda/flauto/oboe/[[violino]].
*Op.4: ''Les danses amuzantes mellées de vaudeville'' (1733); per 2 musette/ghironde/flauti/oboi/violini.
*Op.5: ''Sonates amusantes'' (1734); per 1 e 2 musette/ghironde/flauti/oboi/violini.
*Op.6: ''Amusemens de Bellone, ou Les plaisirs de Mars'' (1736); per 1 e 2 musette/ghironde/flauti/oboi.
*Op.7: ''6 sonates'' (1739); per flauto/oboe/violino.
*Op.8: ''Les galanteries amusantes'' (1739); per 2 musette/ghironde/flauti/violini.
*Op.9: ''Les Deffis, ou L'étude amusante''; per musette/ghironda.
*Op.10: ''Les idées françoises, ou Les délices de Chambray'' (1750); per 2 musette/ghironde/flauti/oboi/violini.
*Op.11: perduta.
*Op.12: ''Les impromptus de Fontainebleau'' (1750); per 2 musette/ghironde/violini/[[pardessus de viole]]/flauti/oboi.
*Op.13: perduta.
*Op.14: ''Les variations amusantes: pièces de différents auteurs ornés d'agrémens'' (include [[Variazione (musica)|variazioni]] su ''Les folies d'Espagne''); per 2 musette/ghironde/pardessus de viole/flauti/oboi.
 
===Arrangiamenti===
*''Il pastor fido, sonates ... del sigr Antonio Vivaldi'' [di Nicolas Chédeville] (1737); per musette/ghironda/flauto/oboe/violino.
*''LE PRINTEMS / ou / LES SAISONS / AMUSANTES / concertos / DANTONIO VIVALDY / Mis pour les Musettes et Vielles / avec accompagnement de Violon / Fluste et Basse continue. / PAR M<sup>R</sup> CHEDEVILLE LE CADET / Hautbois De la Chambre du Roy / et Muſette ordinaire De l'Academie Royalle / De Muſique. Opera ottava.'' [arrangiamento di Nicolas Chédeville delle ''Quattro stagioni'' di Vivaldi] (1739); per musette/ghironda, violino, flauto e basso continuo.
*''La feste d'Iphise'' [arrangiamento di arie dalla ''Jephté'' di Montéclair] (1742); per 2 musette/ghironde.
*''Les pantomimes italiennes dansées à l'Académie royale de musique'' (1742); per 1 e 2 musette/ghironde/flauti/oboi.
*''Nouveaux menuets champêtres''; per musette/ghironda/violino/flauto/oboe.
*''[Dall']Abaco'', op.4, arrangiamento per musette/ghironda/flauto/oboe.
*''La feste de Cleopatre'' (1751); per 2 musette/ghironde.
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
*Jane M. Bowers, ''Chédeville'', Grove Music Online ed. L. Macy, http://www.grovemusic.com/
*E. Thoinan, ''Les Hotteterre et les Chédeville: célèbres joueurs et facteurs de flûtes, hautbois, bassons et musettes des XVIIe et XVIIIe siècles'' (Parigi, 1894)
*R. Leppert, ''Arcadia et Versailles'' (Amsterdam, 1978)
*P. Lescat, ''N. Chédeville: Il Pastor Fido (oeuvre attribuée à Antonio Vivaldi)'' 1737, introduzione (Paris, 1994)
*R. Green, ''The Hurdy-Gurdy in Eighteenth-Century France'' (Bloomington, Indiana, 1995)
 
==Collegamenti esterni==
* {{IMSLP|id=Chédeville, Nicolas}}