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{{nota disambigua}}
{{libro
{{Libro
|tipo = erotico
|titolo = Venere in pelliccia
|titoloorig = Venus im Pelz
|autore = [[Leopold von Sacher-Masoch]]
|annoorig = 1870
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|lingua = de
}}
[[File:Titian Venus Mirror (furs).jpg|250px|thumb|''Venere allo specchio'', il dipinto di [[Tiziano]] che ispira il protagonista Severin.]]
'''''Venere in pelliccia''''' è un [[romanzo]] [[erotismo|erotico]] dell'autore [[austria|austriaco]]co [[Leopold von Sacher-Masoch]]. Pubblicato nel [[1870]], fa parte della raccolta ''L'eredità di Caino'' all'interno del primo volume della serie dedicato all'[[amore]].<ref> Si veda la traduzione italiana Leopold von Sacher Masoch, ''Venere in pelliccia'', traduzione di G. De Angelis e M.T. Ferrari, Edizioni Es, 2010.</ref>
 
==Trama==
Pubblicato nel [[1870]], fa parte della raccolta ''L'eredità di Caino'' all'interno del primo volume della serie dedicato all'[[amore]].
Il narratore, recandosi dall'amico Severin per prendere insieme il [[]], racconta a questi un suo [[sogno]] curioso riguardante una donna dall'aspetto marmoreo avvolta in una enorme pelliccia scura. Egli identifica questa donna con [[Venere (divinità)|Venere]], la dea dell'amore, verso la quale manifesta profonda fedeltà e devozione. Riconosce in un dipinto presente nella stanza di Severin, raffigurante una donna seduta che indossa solamente una pelliccia tenendo una [[frusta]] nella mano destra e con un uomo prostrato ai suoi piedi, e già notato spesso in precedenza, l'apparente origine del suo sogno. Chiede allora delle spiegazioni a Severin, che era tra l'altro l'uomo ritratto ai piedi della "Venere in pelliccia", il quale, dopo avergli detto di aver tratto ispirazione dalla ''Venere allo specchio'' di [[Tiziano Vecellio|Tiziano]], gli consegna un proprio [[manoscritto]] dove descrive la sua esperienza.
 
Severin narra il suo incontro con Wanda von Dunajew, giovane vedova ricca e bella. All'inizio insicuro e timoroso, dopo aver fatto conoscenza della smaliziata donna, che gli rivela la propria filosofia di vita volta alla ricerca del piacere e del godimento, le si propone come schiavo per poterla servire da dea quale ella è ai suoi occhi. Le chiede di diventare sua moglie ma Wanda, conscia della propria incostanza affettiva, gli propone dapprima di convivere insieme per un anno allo scopo di verificare che ciascuno sia effettivamente adatto all'altro. Severin descrive in modo più dettagliato al suo adorato amore la propria natura di uomo "soprasensuale", paragonandosi ai [[martire|martiri]] che raggiungono l'[[estasi]] durante il loro estremo sacrificio. Nonostante sia stata riluttante in principio, alla fine Wanda accetta di impersonificareimpersonare l'ideale di donna crudele.
==Riferimenti autobiografici==
Il romanzo è intriso di riferimenti [[autobiografia|autobiografici]]. La protagonista Wanda von Dunajew era nella vita reale Fanny Pistor, ella stessa una scrittrice, che dopo avere conosciuto von Sacher-Masoch per un parere letterario firma insieme a lui un contratto che rende lo scrittore suo schiavo; era posta la condizione che lei indossasse il più spesso possibile una pelliccia, specialmente nelle occasioni in cui si mostrava crudele.<ref>{{cita web|cognome=Schlemowitz|nome=Joel|url=http://homepage.newschool.edu/~schlemoj/imptopia/sacher-masoch_venus.html|titolo=Leopold von Sacher-Masoch - About the novel "Venus in Furs"|lingua=en||data=1999|accesso=18 novembre 2010}}</ref> Come descritto nel romanzo si recarono in [[Italia]], dove non erano conosciuti e non avrebbero quindi destato sospetti, fermandosi a [[Venezia]] (nel romanzo giungono a [[Firenze]]). Von Sacher-Masoch assume lo [[pseudonimo]] "Gregor" e impersonifica il servo della Pistor. Ancora come descritto nel romanzo, Fanny Pistor intrattiene una relazione con un amante, l'attore italiano Salvini (nell'opera invece è citato l'ufficiale di cavalleria greco Alexis Popadopolis).
 
I due si recano in viaggio a [[Firenze]] e Severin diviene il servo personale chiamato Gregor. Quest'ultimo firma un contratto in cui dichiara di rinunciare a tutti i diritti appartenutigli fino allora, diventando proprietà di Wanda von Dunajew che ne può così disporre a suo piacimento senza limitazioni. Inoltre scrive di suo pugno un documento di poche righe in cui dichiara il proprio intento suicida, in quanto Wanda è finanche libera di ucciderlo quando lei volesse. Con l'aiuto di tre donne di colore, l'uomo viene sottoposto a punizioni e umiliazioni via via sempre più pesanti; egli è disposto a subire tutto, purché possa restare accanto alla sua amata. La loro relazione giunge a termine quando Wanda si innamora del rude ufficiale greco Alexis Papadopolis, il quale arriva anch'egli a frustare Severin sotto lo sguardo divertito della donna.
Il loro rapporto, piuttosto che nel modo [[melodramma|melodrammatico]] descritto nel romanzo, ha fine semplicemente quando la passione si sarà esaurita.
 
Il protagonista rivela che la "cura" della frusta è stata crudele ma radicale, e alla fine è stato guarito (''"Chiunque permetta lui stesso di essere frustato, merita di essere frustato"'').<ref>Wanda von Sacher-Masoch, Le mie confessioni, trad. Gisele Bartoli e Claudia Beltramo Ceppi, Adelphi, Milano, 1977 e 1998 ISBN 88-459-1412-7</ref>
==Trama==
Il narratore, recandosi dall'amico Severin per prendere insieme il [[tè]], racconta a questi un suo [[sogno]] curioso riguardante una donna dall'aspetto marmoreo avvolta in una enorme pelliccia scura. Egli identifica questa donna con [[Venere (divinità)|Venere]], la dea dell'amore, verso la quale manifesta profonda fedeltà e devozione. Riconosce in un dipinto presente nella stanza di Severin, raffigurante una donna seduta che indossa solamente una pelliccia tenendo una [[frusta]] nella mano destra e con un uomo prostrato ai suoi piedi, e già notato spesso in precedenza, l'apparente origine del suo sogno. Chiede allora delle spiegazioni a Severin, che era tra l'altro l'uomo ritratto ai piedi della "Venere in pelliccia", il quale, dopo avergli detto di aver tratto ispirazione dalla ''Venere allo specchio'' di [[Tiziano]], gli consegna un proprio [[manoscritto]] dove descrive la sua esperienza.
 
==Riferimenti autobiografici==
Severin narra il suo incontro con Wanda von Dunajew, giovane vedova ricca e bella. All'inizio insicuro e timoroso, dopo aver fatto conoscenza della smaliziata donna, che gli rivela la propria filosofia di vita volta alla ricerca del piacere e del godimento, le si propone come schiavo per poterla servire da dea quale ella è ai suoi occhi. Le chiede di diventare sua moglie ma Wanda, conscia della propria incostanza affettiva, gli propone dapprima di convivere insieme per un anno allo scopo di verificare che ciascuno sia effettivamente adatto all'altro. Severin descrive in modo più dettagliato al suo adorato amore la propria natura di uomo "soprasensuale", paragonandosi ai [[martire|martiri]] che raggiungono l'[[estasi]] durante il loro estremo sacrificio. Nonostante sia stata riluttante in principio, alla fine Wanda accetta di impersonificare l'ideale di donna crudele.
[[File:Leopold von Sacher-Masoch with Fannie.jpg|thumb|Leopold von Sacher-Masoch insieme a Fanny Pistor]]
Il romanzo è intriso di riferimenti [[autobiografia|autobiografici]]. La protagonista Wanda von Dunajew era nella vita reale Fanny Pistor, ella stessa una scrittrice, che dopo avere conosciuto von Sacher-Masoch per un parere letterario firmò insieme a lui un "contratto"<ref>{{Cita libro|nome=Leopold von|cognome=Sacher-Masoch|titolo=Venere in pelliccia|url=https://books.google.it/books?id=rGkWAgAAQBAJ&pg=PT107&lpg=PT107&dq=fanny+von+pistor&source=bl&ots=mvwg_xfDSY&sig=ACfU3U24_1b9adRq2w27mH_snYs-gfHq1Q&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiwjNSQyY3qAhVNzqYKHdMABLIQ6AEwEHoECAQQAQ#v=onepage&q=fanny%20von%20pistor&f=false|accesso=2023-11-02|data=2013-10-22|editore=Edizioni Mondadori|lingua=it|ISBN=978-88-520-4411-3}}</ref> che rese lo scrittore suo schiavo; era posta la condizione che lei indossasse il più spesso possibile una pelliccia, specialmente nelle occasioni in cui si mostrava crudele.<ref>{{cita web|cognome=Schlemowitz|nome=Joel|url=http://homepage.newschool.edu/~schlemoj/imptopia/sacher-masoch_venus.html|titolo=Leopold von Sacher-Masoch - About the novel "Venus in Furs"|lingua=en|6=|data=1999|accesso=18 novembre 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101006075045/http://homepage.newschool.edu/~schlemoj/imptopia/sacher-masoch_venus.html|dataarchivio=6 ottobre 2010}}</ref>
 
Come descritto nel romanzo i due si recarono in [[Italia]], dove non erano conosciuti e non avrebbero quindi destato sospetti, fermandosi a [[Venezia]] (nel romanzo giungono a [[Firenze]]). Von Sacher-Masoch assume lo [[pseudonimo]] "Gregor" e impersonifica il servo della Pistor. Come nuovamente descritto nel romanzo, Fanny Pistor intrattiene una relazione con un amante, l'attore italiano [[Tommaso Salvini]] (nell'opera invece il ruolo dell'amante è rappresentato dall'ufficiale di cavalleria greco Alexis Popadopolis ma Salvini viene comunque citato all'interno del romanzo).
I due si recano in viaggio a Firenze e Severin diviene il servo personale chiamato Gregor. Quest'ultimo firma un contratto in cui dichiara di rinunciare a tutti i diritti appartenutigli fino allora, diventando proprietà di Wanda von Dunajew che ne può così disporre a suo piacimento senza limitazioni. Inoltre scrive di suo pugno un documento di poche righe in cui dichiara il proprio intento suicida, in quanto Wanda è finanche libera di ucciderlo quando lei volesse. Con l'aiuto di tre donne di colore, l'uomo viene sottoposto a punizioni e umiliazioni via via sempre più pesanti; egli è disposto a subire tutto, purché possa restare accanto alla sua amata. La loro relazione giunge a termine quando Wanda si innamora del rude Alexis Papadopolis, il quale arriva anch'egli a frustare Severin sotto lo sguardo divertito della donna.
 
Il loro rapporto, piuttosto che nel modo [[melodramma]]tico descritto nel romanzo, ebbe fine semplicemente quando la passione si esaurì. L'ottimistica conclusione dell'opera, con la guarigione, è però del tutto smentita dalla biografia dello scrittore; infatti, almeno in base a quanto narra la moglie, fu ripetutamente attratto dalla dominazione, dalla frusta e dalle pellicce.
Il protagonista rivela che la "cura" della frusta è stata crudele ma radicale, e alla fine è stato guarito (''"Chiunque permetta lui stesso di essere frustato, merita di essere frustato"'').
 
==Influenza nella cultura e nell'arte==
''Venere in pelliccia'' ha esercitato negli anni e continua a esercitare una notevole influenza in ambito letterario e culturale,<ref>{{cita libro|Di Mascio= |Carlo=|titolo= Carlo Di Mascio, Masoch sovversivo. Cinque studi su Venus im Pelz|anno=2018|editore=Firenze, Phasar Edizioni|ISBN=978-88-6358-488-2|pagine=p.196}}</ref> arrivando a rappresentare uno dei pilastri della subcultura [[BDSM]].<ref>{{cita libro|cognome= |nome=|titolo=Sex and Society, Volume 2|anno=2010|editore=Marshall Cavendish Corporation|idISBN= ISBN 978-0-7614-7907-9|pagine=p.509}}</ref> Esistono diverse [[cinema|opere cinematografiche]] che hanno tratto ispirazione da questo romanzo, tra le principali trasposizioni che vi fanno più esplicitamente riferimento si citano ''[[Venus in Furs (film)|Venus in Furs]]'' di [[Jesús Franco]] ([[1969]]), ''[[Le malizie di Venere]]'' di [[Massimo Dallamano]] (1969), e ''Venus in Furs'' diretto dai registi olandesi Victor Nieuwenhuijs e Maartje Seyferth ([[1995]]).<ref> {{imdb|film|id=0111602}} </ref>
 
=== Nel cinema ===
Esistono diverse [[cinema|opere cinematografiche]] che hanno tratto ispirazione da questo romanzo, tra le principali trasposizioni che vi fanno più esplicitamente riferimento si citano ''[[Venere in pelliccia (film 1969)|Le malizie di Venere]]'' di [[Massimo Dallamano]] (1969), e ''Venus in Furs'' diretto dai registi olandesi Victor Nieuwenhuijs e Maartje Seyferth ([[1995]]).<ref>{{Imdb|tt0111602}}</ref> Anche il regista [[Roman Polański|Roman Polanski]] ha diretto un riadattamento intitolato ''[[Venere in pelliccia (film 2013)|Venere in pelliccia]]'' ([[2013]]), basato sull'adattamento teatrale dell'opera di David Ives.
 
=== Nella letteratura e nei fumetti ===
Una citazione di questo romanzo può essere trovata anche nell'incipit di ''[[La metamorfosi]]'' di [[Franz Kafka]]. Il protagonista del racconto si chiama infatti Gregor e nella sua stanza vi è un ritratto di una donna sensuale avvolta in un boa di pelliccia, simbolo dell'eros mancante nella vita di Gregor Samsa e di Kafka stesso.
 
[[Guido Crepax]] ha realizzato il [[fumetto]] ''Venere in pelliccia'', pubblicato nel [[1984]] da Olympia Press.
 
=== Nella musica ===
Il gruppo musicale [[The Velvet Underground]] ha inciso il brano ''[[Venus in Furs (brano musicale)|Venus in Furs]]'' pubblicato nell'album ''[[The Velvet Underground & Nico]]'' ([[1967]]). I [[Venus in Furs (gruppo musicale)|Venus in Furs]] sono anche un gruppo musicale che ha composto la [[colonna sonora]] del film ''[[Velvet Goldmine]]''. I [[Cradle of Filth]], modificando il titolo del romanzo in [[lingua inglese|inglese]], hanno composto il brano "''Venus in Fears"'' edito all'interno dell'album ''[[Cruelty and the Beast]]'' ([[1998]]). Anche gli [[Electric Wizard]], gruppo [[doom metal]] britannico, hanno rivolto il loro omaggio al romanzo con il brano ''Venus in Furs'' nell'album ''[[Black Masses]]'' ([[Rise Above Records|Rise above]]).
 
==Note==
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* [[Presentazione di Sacher-Masoch]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{portale|erotismo|letteratura}}
 
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[[Categoria:Letteratura BDSM]]
[[Categoria:Opere ambientate a Firenze]]
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[[Categoria:Romanzi erotici]]