Carciofo di Paestum: differenze tra le versioni
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{{Gastronomia
| nome = Carciofo di Paestum
| immagine =Carciofo di Paestum, bresaola e caprino.jpg
| didascalia =Carciofo di Paestum con [[bresaola]] e [[Caprino (formaggio)|caprino]]| paese = Italia
| regione = Campania
| categoria = ortofrutta
| settore =
| zona = [[Provincia di Salerno]]
Comuni: [[Agropoli]], [[Albanella (Italia)|Albanella]], [[Altavilla Silentina]], [[Battipaglia]], [[Bellizzi]], [[Campagna]], [[Capaccio]], [[Cicerale]], [[Eboli]], [[Giungano]], [[Montecorvino Pugliano]], [[Ogliastro Cilento]], [[Pontecagnano Faiano]], [[Serre (Italia)|Serre]]<ref name="areaprod">{{cita web|url=http://www.carciofodipaestum.it/area-di-produzione/|titolo=Carciofo di Paestum - Area di produzione|sito=carciofodipaestum.it|accesso=11 giugno 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304200045/http://www.carciofodipaestum.it/area-di-produzione/|dataarchivio=4 marzo 2016|urlmorto=sì}}</ref>▼
| riconoscimento = IGP▼
▲Comuni: [[Agropoli]], [[Albanella (Italia)|Albanella]], [[Altavilla Silentina]], [[Battipaglia]], [[Bellizzi]], [[Campagna]], [[Capaccio]], [[Cicerale]], [[Eboli]], [[Giungano]], [[Montecorvino Pugliano]], [[Ogliastro Cilento]], [[Pontecagnano Faiano]], [[Serre]]
|
▲|riconoscimento = IGP
| consorzio =[http://www.ismecert.it IS.ME.CERT. – Istituto Mediterraneo di Certificazione Alimentare]▼
▲|note = Reg. CE n. 465/2004 del 12.03.2004, pubblicato sulla [[Gazzetta ufficiale dell'Unione europea|GUCE]] L 77/24 del 13.03.2004
▲|consorzio =[http://www.ismecert.it IS.ME.CERT. – Istituto Mediterraneo di Certificazione Alimentare]
}}
'''Carciofo di Paestum''' è
== Descrizione ==
Il prodotto deve avere i seguenti requisiti:
* pezzatura media (non più di 4 capolini con gambo per kg di prodotto);
* capolini di forma sub–sferica, compatta, con caratteristico foro
* colore verde, con sfumatura violetto–rosacea;
* brattee esterne ovali, con apice arrotondato ed inciso, inermi;
* brattee interne
* peduncolo di lunghezza inferiore a 10
== Zona geografica ==
La zona di produzione<ref>{{Cita web|url=https://www.carciofodipaestum.it/area-di-produzione/|titolo=Area di produzione}}</ref> del “Carciofo di Paestum” comprende parte del territorio dei seguenti comuni:
* della [[provincia di Salerno]]:
** [[Agropoli]]
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** [[Battipaglia]]
** [[Bellizzi]]
** [[Campagna (
** [[Capaccio]]
** [[Cicerale]]
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** [[Ogliastro Cilento]]
** [[Pontecagnano Faiano]]
** [[Serre (Italia)|Serre]]
La zona è delimitata dettagliatamente nel disciplinare di produzione.
== Origine ==
La diffusione del [[carciofo]] nella [[valle del
Tracce della presenza del carciofo nella [[piana del Sele]] sono segnalate già nel [[1811]] dalle statistiche del [[Regno di Napoli]] ([[Leopoldo Cassese]], ''La «
In [[Campania]], nel [[1929]], la superficie coltivata a carciofo era di 818 ha, per una produzione di 80.566 quintali con una media di 9.850 kg/ha.
Successivamente, dopo la [[seconda guerra mondiale]], si è avuto un notevole incremento di questa coltura tanto che, nel quinquennio [[1962]]–[[1966]], la superficie media interessata a carciofo passò a 2.782 ha proprio grazie Jannacone nel 1997 evidenziava:
Oggi il prodotto rappresenta una produzione di punta
== Metodo di ottenimento ==
La coltivazione del carciofo inizia con le operazioni di impianto consistenti in una accurata preparazione del terreno che prevede una aratura profonda, un interramento dei concimi di fondo e/o sostanza organica, una o due erpicature ed un definitivo livellamento della superficie.
Successivamente avviene il trapianto, tra il
La carciofaia deve essere mantenuta in coltivazione per non più di tre anni.
Le forme di coltivazione devono essere quelle in uso generalizzato nella zona, con un sesto di impianto di 110—120 cm tra le file e di 80—90 cm sulla fila per un investimento massimo di 10
La raccolta va effettuata nel periodo compreso tra il
La produzione unitaria massima di “Carciofo di Paestum” è fissata fino ad un massimo di 50
Le operazioni di cernita, di calibratura e di lavaggio, secondo le tecniche già acquisite localmente, devono essere effettuate in stabilimenti situati
Ai fini
== Legame ==
Le condizioni pedo–climatiche
Il “Carciofo di Paestum” si distingue rispetto ad altre produzioni carcioficole per le sue innumerevoli qualità e caratteristiche tipiche (pezzatura grossa, forma sub–sferica, sapore gradevole), frutto di una accurata tecnica di coltivazione messa a punto dagli agricoltori della Piana del Sele. È un tipo locale proveniente dal gruppo dei carciofi di tipo “Romanesco”. Da questi si distingue per una serie di caratteristiche peculiari conferitegli
== Etichettatura ==
* il prodotto deve essere posto in vendita in appositi contenitori rigidi, da un minimo di 2 capolini ad un massimo di 24;
* sulle confezioni contrassegnate ad IGP, o sulle etichette apposte sulle medesime, devono essere riportate, a caratteri di stampa chiari e leggibili, delle medesime dimensioni, le seguenti indicazioni:
** “Carciofo di Paestum” e “Indicazione geografica protetta” (o la sua sigla IGP);
** il nome, la ragione sociale e
** la quantità di prodotto effettivamente contenuto nella confezione, espressa in conformità alle norme vigenti.
** il simbolo grafico, relativo
I caratteri di cui al secondo sottopunto devono essere di dimensioni inferiori a quelli del primo sottopunto;
I prodotti per la cui elaborazione è utilizzata come materia prima il “Carciofo di Paestum” IGP anche a seguito di processi di elaborazione e di trasformazione, possono essere immessi al consumo in confezioni recanti il riferimento a detta denominazione, senza
* il “Carciofo di Paestum” IGP certificato come tale, costituisca il componente esclusivo della categoria merceologica di appartenenza;
* gli utilizzatori del “Carciofo di Paestum” IGP siano autorizzati dai titolari del diritto di proprietà intellettuale conferito dalla registrazione della denominazione “Carciofo di Paestum” IGP riuniti in consorzio incaricato della tutela dal ministero delle Politiche agricole e forestali. Lo stesso consorzio incaricato provvederà anche ad iscriverli in appositi registri ed a vigilare sul corretto uso della denominazione protetta. In assenza del consorzio di tutela incaricato le predette funzioni saranno svolte dal ministero delle Politiche agricole e forestali in quanto autorità nazionale preposta
Alla Indicazione Geografica Protetta è vietata
* tipo,
* gusto,
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* scelto
* e similari.
È tuttavia consentito
Tali indicazioni potranno essere riportate in etichetta con caratteri di altezza e di larghezza non superiori alla metà di quelli utilizzati per indicare
== Logo ==
Con la creazione del logotipo IGP “Carciofo di Paestum”, ai sensi del regolamento CEE n. 2081/92, si è voluto richiamare il legame stretto tra il carciofo e il luogo (area intorno ai templi di Paestum) dove è stato per la prima volta coltivato. Il simbolo grafico è, infatti, composto da una immagine del Tempio di Nettuno sito a Paestum circondato da un cielo di colore (cyan 80 % e Magenta 25 %) e conseguentemente sfumato da nuvole di sottofondo e da piccoli spicchi di
Nella parte basso/centrata
Entrambe le immagini (Tempio di Nettuno e Carciofo di Paestum) sono state create attraverso la sovrapposizione di quattro colori chiamata «quadricromia», la quale è costituita dai colori basilari denominati: cyan, magenta, giallo e nero.
Per la realizzazione del logo i colori sopradescritti sono stati necessariamente stampati su un fondo di colore bianco.
== Organismo di controllo ==
*[http://www.ismecert.it IS.ME.CERT. – Istituto Mediterraneo di Certificazione Agroalimentare]
== Altri carciofi con marchio europeo ==
*[[Carciofo spinoso di Sardegna]] ([[Denominazione di origine protetta|DOP]]) ▼
*[[Carciofo Brindisino]] (IGP) ▼
*[[Carciofo romanesco del Lazio]] (IGP)▼
==Voci correlate==▼
*[[Prodotti DOP, IGP, STG e IG italiani]]▼
▲* [[Carciofo romanesco del Lazio]] (IGP)
*[[Denominazione di origine protetta|D.O.P. - Denominazione di Origine Protetta]]▼
*[[Indicazione geografica protetta|I.G.P. - Indicazione Ggeografica Protetta]]▼
== Note ==
*[[Specialità tradizionale garantita|S.T.G. - Specialità Tradizionale Garantita]]▼
<references/>
*[[Prodotti agroalimentari tradizionali italiani|P.A.T. - Prodotti Agroalimentari Tradizionali]]▼
▲== Voci correlate ==
▲* [[Prodotti DOP, IGP, STG e IG italiani]]
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.sito.regione.campania.it/agricoltura/Tipici/area–carciofo–paestum.htm Areale di produzione]▼
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.agricoltura.regione.campania.it/tipici/pdf/disciplinare-carciofo-paestum.pdf Disciplinare di produzione]▼
▲*
* [http://www.ismecert.it/documentazione%20prodotti/carciofo%20di%20paestum/pdc%20carciofo%20ci%20paestum%2014%2006%202004.pdf Piano di controllo]▼
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* [http://ec.europa.eu/agriculture/qual/it/1249_it.htm Unione Europea] – Scheda Prodotto▼
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▲* {{collegamento interrotto|1=[
* [http://www.naturalmenteitaliano.it/flex/FixedPages/IT/Prodotto.php/L/IT/P/4190 I.S.M.E.A.] – Scheda Prodotto
* {{collegamento interrotto|1=[http://www.sito.regione.campania.it/agricoltura/Tipici/carciofo–n.html Regione Campania] |data=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }} – Scheda Prodotto
* {{collegamento interrotto|1=[http://www.ismecert.it/modulisticacarciofo.htm IS.ME.CERT. – Istituto Mediterraneo di Certificazione Agroalimentare] |data=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}, Organismo di Certificazione – Scheda Prodotto
{{Portale|
[[Categoria:Ortaggi da foglia]]
[[Categoria:Cultivar di carciofo|Paestum]]
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