Niscemi: differenze tra le versioni

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m Sostituito gonfalone di Niscemi al posto della inesistente bandiera
 
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{{Divisione amministrativa
|Nome = Niscemi
|Panorama =Collina_Niscemi Niscemi Centro Storico.jpg
|Didascalia = Il centro storico
|Bandiera = Niscemi-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Voce stemma =
|Stemma=Niscemi-Stemma.png
|Stato = ITA
|Voce stemma=
|Grado amministrativo = 3
|Stato=ITA
|Divisione amm grado 1 = Sicilia
|Grado amministrativo=3
|Divisione amm grado 12 =Sicilia Caltanissetta
|Amministratore locale = Massimiliano Valentino Conti
|Divisione amm grado 2=Caltanissetta
|Partito = [[Centro-Destra]]
|Amministratore locale=Francesco la Rosa
|Data elezione = 11-6-2017
|Partito=
|Data rielezione = 12-6-2022
|Data elezione=21/05/2012 <!--DATA DI ELEZIONE, usare il formato GG/MM/AAAA-->
|Data istituzione =
|Sottodivisioni =
|Latitudine gradi=37
|Divisioni confinanti = [[Caltagirone]] (CT), [[Gela]], [[Mazzarino (Italia)|Mazzarino]]
|Latitudine minuti=9
|Zona sismica = 2
|Latitudine secondi=0
|Gradi giorno = 1164
|Latitudine NS=N
|Nome abitanti = niscemesi
|Longitudine gradi=14
|Patrono = Maria Santissima del Bosco
|Longitudine minuti=23
|Festivo = 21 maggio, seconda domenica d'agosto
|Longitudine secondi=0
|PIL =
|Longitudine EW=E
|PIL procapite =
|Altitudine=332
|Mappa = Map of comune of Niscemi (province of Caltanissetta, region Sicily, Italy).svg
|Superficie=96
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Niscemi nel libero consorzio comunale di Caltanissetta
|Note superficie=
|Abitanti=27946
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/pop2012/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 30 novembre 2012.
|Aggiornamento abitanti=
|Sottodivisioni=
|Divisioni confinanti=[[Caltagirone]] (CT), [[Gela]], [[Mazzarino]]
|Codice postale=93015
|Prefisso=[[0933]]
|Fuso orario=+1
|Codice statistico=085013
|Codice catastale=F899
|Targa=CL
|Zona sismica=2
|Gradi giorno=1164
|Diffusività=
|Nome abitanti=niscemesi, santamarioti
|Patrono=Maria SS. del Bosco
|Festivo=seconda domenica d'agosto
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Niscemi (province of Caltanissetta, region Sicily, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Niscemi nella provincia di Caltanissetta
|Sito=http://www.comune.niscemi.cl.it/
}}
'''Niscemi''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]:</small> {{IPA|/niʃˈʃɛmi/|it}}<ref>{{cita web|url=http://www.dipionline.it/dizionario/|titolo=DiPI Online - Dizionario di Pronuncia Italiana|accesso=2 luglio 2017|dataarchivio=25 marzo 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130325002259/http://www.dipionline.it/dizionario/|urlmorto=sì}}</ref>; ''Nixemi'' in {{nomelingua|scn}}) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> del [[libero consorzio comunale di Caltanissetta]] in [[Sicilia]].
 
Il comune rientra nella [[piana di Gela]] e nell'area gelese, e ne costituisce la sua parte nord-orientale, a contatto con il territorio di [[Caltagirone]].
'''Niscemi''' è un [[comune italiano]] di 27.946 abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/> della [[provincia di Caltanissetta]] in [[Sicilia]].
 
È il terzo comune della provincia per numero di abitanti dopo [[Gela]] e [[Caltanissetta]].
 
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
Il centro abitato è situato su un [[altopiano]], posto a {{M|332|ul=m metrislm}}<ref>{{cita dalweb|titolo=Comune livellodi delNiscemi mare(CL) - CAP e Informazioni utili|editore=Gwind Srl|url=http://www.tuttitalia.it/sicilia/65-niscemi/|accesso=30 giugno 2017|dataarchivio=27 giugno 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170627033609/http://www.tuttitalia.it/sicilia/65-niscemi/|urlmorto=no}}</ref>. Il comune ha una superficie di 9.654 ettari{{M|9654|u=ha}} per una densità abitativa di 282285 abitanti per chilometro quadrato. Niscemi è situata su una collina rientrata nella parte dei [[Monti Erei]] e alle pendici degli [[Monti Iblei|Iblei]], con un fantastico panorama occidentale sulla vallata del fiume Maroglio e la [[Piana di Gela]].<ref Nisceminame=ripostiglio dista/>. 76&nbsp;Dista {{M|77|u=km}} da [[Caltanissetta]], 90&nbsp;{{M|92|u=km}} da [[Catania]], 66&nbsp;{{M|67|u=km}} da [[Enna]], 195&nbsp;{{M|188|u=km}} da [[Messina]], 227&nbsp;{{M|192|u=km}} da [[Palermo]], 59&nbsp;{{M|60|u=km}} da [[Ragusa]], {{M|127&nbsp;|u=km}} da [[Siracusa]] e 326&nbsp;{{M|298|u=km}} da [[Trapani]].
[[File:Skyline di Niscemi vista da Est.jpg|centro|miniatura|600x600px|Vista aerea da Est del centro abitato con lo sviluppo della C.da Vituso]]
 
Il territorio di Niscemi si inserisce in un contesto geologico caratterizzato da colline argillose mioceniche, ricoperte da un ampio mantello di sabbie plioceniche, tufi calcarei e conglomerati<ref name=carta>{{cita pubblicazione|autore=Maurizio Carta|titolo=Un palinsesto di culture|rivista=Kalòs - luoghi di Sicilia|numero=56|editore=Gruppo editoriale Kalòs|città=Palermo|anno=1999}}</ref>.
 
=== Clima ===
La zona climatica di Niscemi è di fascia C; di conseguenza l'accensione degli impianti termici di cui al D.P.R. n. 412 del 26 agosto [[1993]] è consentita dal 15 novembre al 31 marzo per un massimo di dieci ore giornaliere<ref>{{cita web|url=http://efficienzaenergetica.acs.enea.it/doc/dpr412-93.pdf|titolo=Classificazione climatica: D.P.R. n. 412/1993|accesso=2 luglio 2017|editore=Agenzia Nazionale Efficienza Energetica|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100919152442/http://efficienzaenergetica.acs.enea.it/doc/dpr412-93.pdf|dataarchivio=19 settembre 2010|urlmorto=sì}}</ref>.
 
Il clima di Niscemi è di natura [[clima mediterraneo|mediterranea]], con [[inverno|inverni]] miti ed [[estate|estati]] calde. Le medie invernali si aggirano tipicamente intorno ai 10{{M|ul=°C}}, mentre le medie estive non raggiungono i {{M|30|u=°C}}. Le precipitazioni, piuttosto rare, si concentrano principalmente tra i mesi autunnali ed invernali. Di seguito è riportata la tabella riassuntiva dei principali dati meteorologici riferiti al territorio comunale<ref>{{cita web|url=https://it.climate-data.org/___location/13828/|titolo=Temperature medie trentennale 1961-1990|editore=Climate-data.org|accesso=2 luglio 2017}}</ref>.
 
{{ClimaAnnuale
| nome = Niscemi
<!-- Temperature massime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmax01 = 12.5
| tempmax02 = 12.9
| tempmax03 = 14.3
| tempmax04 = 16.6
| tempmax05 = 20.7
| tempmax06 = 24.7
| tempmax07 = 27.2
| tempmax08 = 27.7
| tempmax09 = 25.4
| tempmax10 = 21.2
| tempmax11 = 17.3
| tempmax12 = 13.9
<!-- Temperature medie mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmedia01 = 9.3
| tempmedia02 = 9.5
| tempmedia03 = 10.7
| tempmedia04 = 12.9
| tempmedia05 = 16.7
| tempmedia06 = 20.7
| tempmedia07 = 23.2
| tempmedia08 = 23.8
| tempmedia09 = 17.7
| tempmedia10 = 21.6
| tempmedia11 = 13.9
| tempmedia12 = 10.8
<!-- Temperature minime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmin01 = 6.2
| tempmin02 = 6.2
| tempmin03 = 7.2
| tempmin04 = 9.2
| tempmin05 = 12.8
| tempmin06 = 16.7
| tempmin07 = 19.2
| tempmin08 = 20
| tempmin09 = 17.9
| tempmin10 = 14.3
| tempmin11 = 10.6
| tempmin12 = 7.8
<!-- Piovosità totali mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in mm), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| pioggia01 = 56
| pioggia02 = 41
| pioggia03 = 37
| pioggia04 = 28
| pioggia05 = 17
| pioggia06 = 6
| pioggia07 = 4
| pioggia08 = 12
| pioggia09 = 30
| pioggia10 = 78
| pioggia11 = 60
| pioggia12 = 59
}}
 
== Origini del nome ==
Sull'origine del toponimo, verosimilmente arabo, sono state formulate varie ipotesi. Una possibilità, sostenuta da Gaetano Trovato, è che derivi dalla pianta dell'[[Ulmus|olmo]] oppure da ''[[Grewia parviflora]]'', {{arabo|نشم|našam}}<ref>{{cita libro|autore=Gaetano Trovato|titolo=Sopravvivenze arabe in Sicilia: documenti arabo-siculi del periodo normanno|altri=presentazione di Antonino De Stefano|città=Monreale|editore=Tipografia Vena|anno=1949|sbn=CUB\0645799|p=141}}</ref>. Un'altra possibilità è quella di una parola che contenga la radice ''{{TA|n-š-m}}'', con il riferimento a macchie bianche e nere<ref>{{cita libro|titolo=Dizionario di toponomastica|editore=UTET|città=Torino|anno=1990|p=521|isbn=88-02-07228-0}}</ref>.
 
== Storia ==
=== Origini ===
La presenza di insediamenti umani nel territorio di Niscemi, risale all'epoca neolitica, in particolare tra il [[III millennio a.C.|III]] ed il [[II millennio a.C.]], come testimoniato dalla presenza di numerose tombe a forno scavate nella roccia<ref>{{cita pubblicazione|autore=Gaetano Antonino Blanco|titolo=Niscemi. Carta della presenza umana dalla Preistoria al Medioevo|anno=1999|città=Palermo}}</ref>.
I primi insediamenti nel territorio di Niscemi risalgono al [[IX secolo]], quando gli arabi costruirono un borgo fortificato di ''Fata-nascim'' (''passo dell'olmo'').
 
Tracce attribuibili alla cultura [[Sicani|sicana]] risalgono, invece, ad un periodo risalente alla prima età dei metalli. Si trattava, principalmente, di piccoli villaggi che vivevano di caccia e agricoltura e che vivevano in capanne di paglia. Durante questo periodo erano diffuse l'industria litica, della ceramica e quella relativa alla produzione di utensili di uso quotidiano<ref name=ripostiglio />.
 
Successive testimonianze di insediamenti nel territorio di Niscemi si possono ricostruire grazie alla presenza delle necropoli caratterizzate da tombe a tholos e a forno nel [[Cultura di Castelluccio|periodo castellucciano]], risalenti al [[XIII secolo a.C.]] realizzate durante la tarda età del bronzo. A conferma di ciò, un passo del secondo volume del ''Dizionario Topografico della Sicilia'', redatto da [[Vito Amico]], riporta: «sia nei fianchi che nelle falde del colle occorrono sepolcri anche per corpi giganteschi, monete di ogni metallo, vasi, lucerne, ampolle, e più di un pavimento saccheggiato coll'epigrafe Alba si è rinvenuto<ref name=amico>{{cita libro|autore=Vito Amico|titolo=Dizionario topografico della Sicilia|volume=2|editore=Tipografia di Pietro Morvillo|città=Palermo|anno=1856}}</ref>». Durante questo secolo i villaggi castellucciani si trasformarono progressivamente in insediamenti fortificati, probabilmente a causa dell'avvento dei [[siculi]], che costrinsero gran parte delle popolazioni più pacifiche a spostarsi verso territori più tranquilli.
 
A partire dal [[VII secolo a.C.]], successivamente all'insediamento dei coloni rodio-cretesi nel territorio di [[Gela]], le campagne del territorio niscemese furono occupate per poter essere coltivate intensamente<ref name=alma>{{cita libro|autore=Salvatore Alma|titolo=Il sistema agricolo niscemese compendiato nelle monografie indirizzate dall'autore alla pubblica mostra italiana del 1884 in Torino precedute da brevi cenni su Niscemi e il suo territorio col complemento di una relazione economico-rurale|editore=Pansini, Adolfo (tip.)|anno=1885}}</ref>: sorsero numerose fattorie, i terreni furono lottizzati e le risorse naturali sfruttate al massimo.
 
Tuttavia, a partire dal [[V secolo a.C.]], in seguito alla seconda invasione cartaginese, la relativa tranquillità degli insediamenti nel territorio di Niscemi fu sconvolta e molti abitanti furono costretti a fuggire e ad abbandonare le loro fattorie.
 
Nel [[III secolo d.C.]] la vasta plaga, situata circa ad un chilometro ad occidente del centro abitato odierno, compresa tra il fiume Achates ed il fiume Gela, fu assegnata al patrizio Calvisio e prese il nome di ''Plaga Calvisiana''<ref>{{cita libro|autore=Rosario Disca|titolo=Plaga Calvisianis|anno=1949| editore=Stabilimento tip. Francesco Napoli & figlio|città=Caltagirone}}</ref>. Sorse un fiorente villaggio che sopravvisse fino al [[IX secolo d.C.]], quando gli arabi lo distrussero definitivamente.
 
Successivamente gli arabi costruirono un borgo fortificato sulla collina dove sorge l'attuale centro abitato e vi diedero il nome ''Fata-nascim'' traducibile come "passo dell'olmo"<ref>{{cita libro|autore=Luigi Milanesi|titolo=Dizionario etimologico della lingua siciliana|città=Milano|editore=Mnamon|anno=2015}}</ref>, accorciato in un successivo momento in ''Nasciam''. Durante l'occupazione araba il regime della proprietà fondiaria ed i sistemi di coltivazione della terra cambiarono radicalmente: i vasti latifondi furono suddivisi in piccoli lotti, eccetto per le proprietà demaniali. Inoltre la coltivazione dei cereali e la pastorizia furono ristrette solo ai terreni adatti, si provvedette alla ripopolazione del manto boschivo, si intensificò la produzione di olio e si introdussero le coltivazioni di carrubbo, gelso, pistacchio e nocciolo. Nella metà del XIII secolo, tuttavia, a causa delle lotte interne tra musulmani e normanni, la cittadina fu completamente distrutta e i suoi abitanti furono costretti a fuggire in cerca di un luogo più sicuro dove vivere.
 
=== Fondazione e periodo normanno ===
Testimonianze successive si possono ricostuire grazie alla presenza delle necropoli con le tombe a tholos e a forno nel [[Cultura di Castelluccio|periodo castellucciano]], risalenti al XIII secolo. A conferma di ciò, un passo del ''Dizionario Topografico della Sicilia'', redatto da [[Vito Amico]] riporta: «sia nei fianchi che nelle falde del colle occorrono sepolcri anche per corpi giganteschi, monete di ogni metallo, vasi, lucerne, ampolle, e più di un pavimento saccheggiato coll'epigrafe Alba si è rinvenuto».
A seguito della conquista normanna, con diploma del 1143 fu fondata una nuova città con il nome di ''Nixenum''. Diventato un feudo rustico il territorio subì radicali mutamenti fin quando, nel [[1324]], un ramo della famiglia Branciforte, si trasferì da Piacenza in Sicilia (nel [[XIII secolo]]) e comprò la terra di ''Nixenum''<ref name=carta />.
 
{{Approfondimento
A seguito della conquista normanna, il nome della città divenne, con diploma del [[1143]], ''Nixenum''. Diventato un feudo rustico il territorio subì radicali mutamenti fin quando, nel 1324, un ramo della famiglia Branciforte, si trasferì da Piacenza in Sicilia (XIII secolo) e comprò la terra di Nixenum.
|allineamento = destra
|larghezza = 350px
|titolo = Il ritrovamento del quadro della Madonna
|contenuto = [[File:Maria Santissima del Bosco di Niscemi.jpg|miniatura|destra|upright=0.5|Una raffigurazione di Maria Santissima del Bosco]]Secondo la tradizione popolare, la fondazione di Niscemi risalirebbe al ritrovamento di un quadro della [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]] ad opera di un pastore niscemese di nome Andrea Armao. Il pastore, il 16 maggio del 1599, pascolando il proprio gregge ai limiti di un bosco in contrada Castellana, si addentrò tra la fitta vegetazione nell'intento di ritrovare il proprio bue favorito, di nome Portagioia, sfuggitogli due giorni prima. Lì vi scorse l'animale, inginocchiato e immobile di fronte ad una raffigurazione della Madonna con a destra [[Gesù bambino]] benedicente, recante sulla sinistra un globo sormontato da una croce. In prossimità del luogo del ritrovamento era presente una fonte naturale di acqua. Il pastore informò immediatamente la popolazione e gli abitanti raggiunsero il luogo del ritrovamento: stupefatti dallo straordinario evento raccolsero l'icona e la portarono in processione per le vie del borgo fino alla chiesetta di Maria SS. della Grazia. Con il passare del tempo si diffusero nel circondario voci secondo cui l'acqua della fonte, nei pressi del luogo di ritrovamento del quadro, fosse miracolosa: molti devoti decisero quindi di trasferirsi nel borgo, dove fu necessario costruire un santuario in onore della Madonna, che divenne così la patrona della città<ref name=carta/><ref name=amico/><ref>{{cita libro|autore=[[Angelo Marsiano]]|titolo=Maria SS. Del Bosco di Niscemi e il ritrovamento del quadro|anno=1982| editore=Lussografica|città=Caltanissetta}}</ref>.}}
 
Nel 1624, la nobildonna Giovanna Branciforte, vedova di Giovanni Branciforte Barrese, principe di Butera, a nome del figlio Giuseppe (1619-1675), prese possesso della baronia di Niscemi. Due anni dopo, per far conferire i titoli nobiliari al figlio, chiese ed ottenne dal cardinale Giovanni Doria la ''licentia populandi'' del feudo di Niscemi. La neonata baronia di Niscemi era costituita da quattro feudi, anche se taluna documentazione ne riporta l'esistenza di quattordici<ref name=carta/>. Il centro del borgo fu scelto vicino al bosco di Castellana, ove la leggenda narrava del ritrovamento del quadro della Madonna<ref name=carta />. Le strutture preesistenti, a causa delle precarie condizioni economiche, non furono distrutte, ma riutilizzate. Non fu costruito un castello, ma si scelse di adoperare, come avamposto di difesa, una torretta sita in contrada Castellana.
Ma la tradizione fa risalire la nascita del paese al racconto che nel [[1599]], Andrea Armao, un pastore del bosco di ''Santa Maria'' (che divenne poi il nome della città), avesse smarrito un bue, di nome Portagioia, e, dopo averlo cercato invano nella boscaglia, lo trovò chino davanti a una fonte di acqua dove vi era l'immagine di una Madonna, secondo la leggenda dipinta da mani angeliche su una tela di seta. Lì venne costruita una chiesa che rappresentò il centro del piccolo nucleo di abitazioni. Anche in tempi attuali, nonostante la posizione in periferia, la chiesa ricopre una notevole importanza simbolica per gli abitanti di Niscemi<!--<ref>[http://www.comune.niscemi.cl.it/_citt%C3%A0/_citt%C3%A0.htm http://www.comune.niscemi.cl.it/_citt%C3%A0/_citt%C3%A0.htm]</ref>-->.
 
Il principe Branciforte, per privilegio dato dal re [[Filippo IV di Spagna]] il 25 marzo 1627, esecutoriato il 18 maggio dell'anno medesimo, ottenne il titolo di ''I principe di Niscemi''.<ref>{{cita libro|autore=F. Emanuele Gaetani, marchese di Villabianca|titolo=Della Sicilia nobile, parte seconda|volume=1|editore=Stamperia Santi Apostoli|anno=1757|p=73}}</ref> Nel 1640, lo stesso feudatario decise di dare un nuovo assetto urbanistico al borgo, disegnando una nuova planimetria secondo le pratiche urbanistiche del tempo, che prevedevano la presenza di una piazza centrale in cui emergeva la Chiesa Madre.<ref name=carta /> Il [[Principato di Niscemi]] durò fino al 1661, quando il Branciforte vendette il relativo titolo a [[Vitale Valguarnera Lanza|Vitale Valguarnera Lanza, duca dell'Arenella]], e perciò venne ridotto a rango di semplice terra [[barone|baronale]].
Nel [[1627]] Giuseppe Branciforte, allora principe di Butera, ottenne dal sovrano [[Filippo IV di Spagna|Filippo IV]] la nomina di principe di Niscemi.
 
Nel [[1693]] si verificò il [[terremoto del Val di Noto]], che distrusse buona parte della [[Sicilia orientale]] e, danneggiò inbuona largaparte misura ildel borgo feudale di Niscemi, pur non provocando vittime<ref name=dragoterremoto>{{cita news | 1 = Alberto Drago | 2 = http://www.today24.it/sport/item/4665-niscemi-cerimonia-per-commemorare-le-vittime-del-terremoto/4665-niscemi-cerimonia-per-commemorare-le-vittime-del-terremoto | 3 = Niscemi: cerimonia per commemorare le vittime del terremoto | 4 = Today24 | 5 = 10 gennaio 2016 | 6 = 30 giugno 2017 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20171210232001/http://www.today24.it/sport/item/4665-niscemi-cerimonia-per-commemorare-le-vittime-del-terremoto/4665-niscemi-cerimonia-per-commemorare-le-vittime-del-terremoto | dataarchivio = 10 dicembre 2017 | urlmorto = sì }}</ref>. Si rese necessaria la ricostruzione di gran parte dell'abitato, tuttavia la planimetria non mutò, mae le principali chiese furono ricostruite nel luogo originale di edificazione.
 
=== Età contemporanea ===
Il 19 marzo [[1790]] le terre a sud del centro abitato furono sconvolte da un rivolgimento tellurico di proporzioni paurose, caratterizzato da aperture della terra e dall'emissione di calore ed emissioni nauseabonde<ref>{{cita libro|autore=Saverio Landolina Nava|editore=Johann Heinrich Bartles|titolo=Relazione della rivoluzione accaduta in marzo 1790 nelle terre vicine a S. Maria di Niscemi nel Val di Noto in Sicilia|anno=1792}}</ref>. Sorse, inoltre, un piccolo cono vulcanico che emetteva vapore e calore. Lo sconvolgimento, tra lo spavento della popolazione, durò per otto giorni consecutivi<ref>{{cita libro|autore=[[Angelo Marsiano]]|titolo=Niscemi - Geografia fisica|anno=1982| editore=Epos|città=Palermo|pp=260-264}}</ref>.
Il 10 [[ottobre]] [[1838]] re [[Ferdinando II delle Due Sicilie|Ferdinando II]] con tutto il suo seguito passò da Niscemi. Il 12 [[gennaio]] [[1848]] la città prese parte all'insurrezione popolare contro il governatore borbonico e il 24 [[maggio]] [[1860]] aderì alla rivoluzione garibaldina. Negli [[anni 1940|anni quaranta]] imperversò il [[banditismo]] nel territorio, con la famosa Banda dei Niscemesi di Rosario Avila e Salvatore Rizzo.
 
[[File:Planimetria_Niscemi.png|miniatura|sinistra|Planimetria di Niscemi nel [[XVIII secolo]]]]
Il [[12 ottobre]] [[1997]] si verificò a Niscemi una [[Frana di Niscemi|frana]] di vaste proporzioni che lasciò senza casa centinaia di persone. La chiesa delle Sante Croce subì gravi danni e in seguito fu abbattuta assieme ai fabbricati più pericolanti.
 
Il 10 ottobre [[1838]] Re [[Ferdinando II delle Due Sicilie|Ferdinando II]], con tutto il suo seguito, passò da Niscemi, lamentandosi con l'amministrazione della città per il pessimo stato delle strade. Il 12 gennaio [[1848]] la città prese parte all'insurrezione popolare contro il governatore borbonico<ref name=risorgimento>{{cita libro|autore=[[Angelo Marsiano]]|titolo=Niscemi nel Risorgimento e l'azione di [[Tommaso Masaracchio]]|editore=Epos|città=Palermo|anno=1982}}</ref>: in quest'occasione Salvatore Masaracchio fu insignito del ruolo di comandante della Guardia nazionale<ref>{{cita libro | autore=Giovanni Mulè Bertòlo | editore=Tip. dell'Ospizio prov. di beneficenza. Caltanissetta | anno=1898 | titolo=La rivoluzione del 1848 e la provincia di Caltanissetta }}</ref>. Il 24 maggio [[1860]] la città aderì alla rivoluzione garibaldina. La sera del 26 luglio 1860 i soldati garibaldini furono ospitati presso la Chiesa di Sant'Antonio da Padova e, nella stessa chiesa, si votò, il 21 ottobre dello stesso anno il plebiscito che sancì l'annessione della Sicilia all'Italia<ref name=antropica/>.
Nell'ultimo decennio, il paese è stato soggetto a una escalation di problemi di legalità, fino a portare nel [[2003]] al commissariamento dell'interno della giunta comunale e alla sfiducia del sindaco per condizionamento mafioso.
 
Successivamente all'unità d'Italia il paese fu scosso da violenze, furti e rapine a danno principalmente di nobili: la banda, a cui capo vi era Salvatore Di Benedetto, soprannominato ''Parachiazza'', imperversò nelle campagne per diversi anni, finché fu definitivamente sgominata<ref name=popolazione />. Il figlio di ''Parachiazza'', Matteo Di Benedetto, uccise nel [[1864]] Salvatore Masaracchio, all'epoca dei fatti sindaco di Niscemi.
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Centro storico ===
[[File:Comuneniscemi.jpg|right|200px|thumb|Piazza Vittorio Emanuele III]]
Il [[centro storico]] risale alla seconda metà del [[XVII secolo]]. La piazza Vittorio Emanuele III ha forma rettangolare e su di essa si affacciano la Chiesa Santa Maria d'Itria e la Chiesa dell'Addolorata, oltre che il Palazzo di Città. Quest'ultimo fu costruito tra il [[1870]] e il [[1882]], in stile [[architettura neoclassica|neoclassico]].
 
Nel [[1891]] un gruppo di giovani intellettuali niscemesi fondò il Fascio dei Lavoratori<ref>{{cita libro | autore=Francesco Brancato | autore2=Salvatore Francesco Romano | editore=C. Zuffi | anno=1958 | titolo=Storia della Sicilia post-unificazione: La Sicilia dell'ultimo ventennio del secolo XIX }}</ref>, secondo in tutta la Sicilia dopo quello di [[Catania]]. Di ispirazione socialista, consentì ai contadini di ottenere nel [[1897]] la lottizzazione e l'assegnamento delle terre demaniali ex feudali.
=== Architetture religiose ===
* Chiesa Santa Maria D'Itria, sorge in piazza Vittorio Emanuele III. Ricostruita dopo il [[Terremoto del Val di Noto|terremoto del 1693]] a partire dal [[1742]] con il contributo della popolazione e sotto la direzione dell'architetto [[Messina|messinese]] Giuseppe La Rosa, è una chiesa a croce latina con tiburio centrale, presenta quattro nicchie laterali con le statue degli evangelisti [[Giovanni apostolo ed evangelista|Giovanni]] e [[Marco evangelista|Marco]] e gli apostoli [[Pietro apostolo|Pietro]] e [[Paolo apostolo|Paolo]]. La facciata è incompleta nel fastigio terminale. Gli interni furono decorati tra il [[1863]] e il [[1864]].
 
[[File:Niscemi_inizi_900.png|miniatura|Piazza Vittorio Emanuale III in una cartolina d'epoca risalente agli inizi del [[XX secolo]]]]
* Chiesa dell'Addolorata, fondata nel [[1753]], sul sito di una rusticana ''aedicula'', ad opera dell'architetto [[Caltagirone|calatino]] Silvestro Giugliara. La sua architettura si sviluppa intorno ad uno spazio centrale a forma di ottagono allungata a navata unica con portale ad arco. All'esterno esibisce un raffinato prospetti settecentesco della [[Sicilia]] [[Tardo barocco|barocca]]. La facciata presenta una convessità rimarcata dalle quattro lesene, concluso dal profilo ondulato del coronamento della cella campanaria raccordata alla fabbrica da eleganti volute. Una mostra in pietra incornicia il portale d’ingresso e la finestra sovrastante.
 
Nel [[1922]], subito dopo l'instaurazione del regime [[Fascismo|fascista]], il militante socialista Salvatore Noto fu assassinato nella piazza principale del paese da squadristi fascisti<ref>{{cita libro | autore=Umberto Santino | editore=Editori Riuniti | anno=2000 | titolo=Storia del movimento antimafia: dalla lotta di classe all'impegno civile }}</ref>.
* Chiesa di Sant'Antonio da Padova, ricostruita anch'essa dopo il terremoto, a partire dal [[1746]], fu restaurata nel [[XX secolo]]. È una chiesa a navata unica, a pianta rettangolare, con campanile a torre (posto insolitamente nel lato posteriore dell'edificio) e sagrestia addossata. La facciata è in intonaco liscio, con fastigio terminale in forma di piccolo frontone triangolare. Il portale in conci di pietra è decorato a bassorilievo.
 
[[File:Niscemi_durante_il_fascismo.jpeg|miniatura|sinistra|Piazza Vittorio Emanuale III in una foto risalente all'epoca [[Fascismo|fascista]]]]
* Chiesa Maria SS. della Grazia, edificata nel [[1773]], sorge ad ovest di piazza Vittorio Emanuele III e fu salvata dall'abbandono nel [[1947]]. Fu edificata sui resti di una primitiva chiesetta rustica della Niscemi feudale per volontà del barone Iacona con il consenso del principe Ercole Michele Branciforte. La facciata fu completata nel [[XIX secolo]] ed è ripartita in tre ordini, di cui l'ultimo accoglie la cella campanaria ed il secondo un'edicola con la statua di [[San Gaetano]]. L'interno è ad un'unica navata, con volte a botte e ricca decorazione a fresco tipicamente barocca. Ci si riferisce ad essa, pur inappropiatamente, come Chiesa di [[Santa Lucia]].
 
Tra le due guerre mondiali, Niscemi fu caratterizzata da un nuovo periodo turbolento caratterizzato da rapine, scassinamenti e violenze varie, causate principalmente dalla miseria e dalla disoccupazione<ref name=guerre1>{{cita libro|autore=[[Angelo Marsiano]]|titolo=Niscemi tra le due guerre mondiali|editore=Lussografica|città=Caltanissetta|anno=1991|volume=1}}</ref>. Molti lavoratori si organizzarono in associazioni e lottarono per la concessione delle terre incolte. Nella seconda guerra mondiale [[Angela Basarocco]] in un ospedale di Niscemi fece un atto eroico che salvò i soldati dalla fucilazione. Gli stessi fenomeni avvenuti tra le due guerre mondiali si verificarono anche dopo la [[seconda guerra mondiale]]: nel [[1947]] una manifestazione popolare, a cui parteciparono più di quattromila lavoratori, degenerò in violenze e saccheggiamenti<ref>{{cita libro | autore=Renzo Stefanelli | editore=De Donato | anno=1975 | titolo=Lotte agrarie e modello di sviluppo, 1947-1967 }}</ref>. Le proteste dei lavoratori si conclusero nel [[1951]], quando gran parte dei lavoratori, preferirono emigrare in cerca di lavoro.
* Santuario Maria SS. del Bosco, sorge su resti di una piccola cappella distrutta dal terremoto. Fu edificato tra il [[1749]] ed il [[1758]] sotto la direzione del capomastro e architetto Silvestro Gugliara. La chiesa è ad una sola navata con pianta ellittica allungata, la facciata è in stile barocco e presenta un'equilibrata compostezza e sobrietà nelle decorazioni. La chiesa conserva in una piccola nicchia le pietre costituite da due candelieri e dalla base che sosteneva la croce, rinvenute, secondo la tradizione, nel [[1599]] in occasione del rinvenimento del quadro della [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]]. L'altare maggiore raffigura angeli che, guidati dalla mano di [[Dio]], reggono il sacro dipinto della Madonna nel gesto di portarlo verso la fonte del ritrovamento. Dietro la pala, una nicchia custodisce una copa del quadro, opera di un monaco di [[Caltagirone]], perché l'opera originale si perse in occasione di un incendio verificatosi nel [[1769]] mentre si trovava presso la chiesa Santa Maria d'Itria. I due altari laterali sono dedicati a [[San Benedetto]] e [[San Giovanni Nepomuceno]]. La cripta sottostante conserva il pozzetto con la vena d'acqua in cui, si narra, venne trovato il sacro velo con l'immagine della Madonna: indicata come ''Cappella dell'acqua Santa'', dal [[1998]] è anche battistero.
 
Negli [[anni 1940|anni quaranta]] del [[XX secolo]] imperversò il [[banditismo in Sicilia|banditismo]] nel territorio e prese piede la cosiddetta Banda dei Niscemesi i cui capi erano Rosario Avila e Salvatore Rizzo<ref>{{cita libro | autore=Raffaele Nigro | editore=AREA editore | anno=1962 | titolo=Il brigantaggio postunitario: dalle cronache al mito }}</ref>. Rosario Avila fu trovato morto nel 1946, dopo che su di lui era stata messa una taglia. Con la sua morte l'intera banda si disgregò e tutti i suoi componenti furono tutti catturati o uccisi.
Sono presenti altre architetture religiose di valore artistico e monumentale nella città.
 
Il 12 ottobre [[1997]] si verificò un [[frana|evento franoso]]<ref>{{cita news|titolo=Dopo un temporale frana a Niscemi|pubblicazione=La Repubblica|data=14 ottobre 1997|p=23}}</ref>. La frana non causò vittime ma provocò il danneggiamento di decine di edifici e lo sfollamento di 117 famiglie<ref>{{cita news|titolo=Niscemi: arrivano i fondi per fronteggiare emergenza frana|autore=Gianni Abela|pubblicazione=tg10.it|url=http://www.tg10.it/node/8477|accesso=27 aprile 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131029192032/http://www.tg10.it/node/8477|dataarchivio=29 ottobre 2013}}</ref> del quartiere Sante Croci della città. Complessivamente rimasero senzatetto circa cinquecento persone. Risultò particolarmente danneggiata la Chiesa delle Sante Croci che, successivamente, fu demolita<ref name=santecroci />. Gran parte delle case che furono danneggiate erano state costruite abusivamente nel corso degli [[anni 1960|anni sessanta]]. Solo dopo quattordici anni dall'evento, nel [[2011]], le famiglie colpite sono state risarcite del danno subito<ref>{{cita news|titolo=Frana a Niscemi, risarcite le famiglie dopo quattordici anni|pubblicazione=Sicilia Informazioni|url=http://archivio.siciliainformazioni.com/cronaca-regionale/frana-a-niscemi-risarcite-le-famiglie-dopo-14-anni/|accesso=27 aprile 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131029191826/http://archivio.siciliainformazioni.com/cronaca-regionale/frana-a-niscemi-risarcite-le-famiglie-dopo-14-anni/|dataarchivio=29 ottobre 2013}}</ref>. Successivamente, sono stati definitivamente abbattuti i ruderi delle abitazioni inagibili.
* Chiesa di San Giuseppe
 
* Chiesa Anime del Purgatorio
* [[File:Chiesa Sante Croci (danneggiataNiscemi dalladopo [[Franala di Niscemi|frana]].jpg|miniatura|La delchiesa [[1997]]delle eSante successivamenteCroci demolita)dopo la frana.]]
 
* Chiesa San Francesco
Tra gli [[anni 1980|anni ottanta]] e gli [[anni 1990|anni novanta]], la città è stata soggetta ad una escalation di problemi di legalità che hanno causato, nel [[1992]]<ref>{{cita news | 1 = Attilio Bolzoni | 2 = http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/07/18/gela-citta-chiusa-per-mafia.html | 3 = A Gela, città chiusa per mafia... | 4 = La Repubblica | 5 = 18 luglio 1992 | 6 = 29 maggio 2013 | dataarchivio = 12 marzo 2014 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140312213306/http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/07/18/gela-citta-chiusa-per-mafia.html | urlmorto = no }}</ref> e nel [[2003]]<ref>{{cita web|url=http://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaArticolo?art.progressivo=0&art.idArticolo=1&art.versione=1&art.codiceRedazionale=04A05056&art.dataPubblicazioneGazzetta=2004-05-17&art.idGruppo=0&art.idSottoArticolo1=10&art.idSottoArticolo=1&art.flagTipoArticolo=1|titolo=Gazzetta Ufficiale del 17 maggio 2004. Articolo 1|accesso=18 marzo 2014|dataarchivio=19 marzo 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140319000154/http://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaArticolo?art.progressivo=0&art.idArticolo=1&art.versione=1&art.codiceRedazionale=04A05056&art.dataPubblicazioneGazzetta=2004-05-17&art.idGruppo=0&art.idSottoArticolo1=10&art.idSottoArticolo=1&art.flagTipoArticolo=1|urlmorto=no}}</ref>, il commissariamento della giunta comunale per condizionamento mafioso.
* Chiesetta Madonna dello Spasimo
 
* Convento di San Francesco
Il 21 settembre [[2014]], a seguito di un referendum confermativo, la popolazione di Niscemi ha votato a favore del distacco dal [[Provincia di Caltanissetta|Libero Consorzio dei Comuni di Caltanissetta]] e dell'adesione al [[Provincia di Catania|Libero Consorzio Comunale di Catania]]<ref>{{cita news|url=http://www.lasicilia.it/articolo/piazza-armerina-e-niscemi-divorziano-da-enna-e-caltanissetta-s-catania|titolo=Piazza Armerina e Niscemi “divorziano” da Enna e Caltanissetta: «Sì a Catania»|pubblicazione=LaSicilia.it|data=22 settembre 2014|accesso=29 settembre 2014|dataarchivio=6 novembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141106193307/http://www.lasicilia.it/articolo/piazza-armerina-e-niscemi-divorziano-da-enna-e-caltanissetta-s-catania|urlmorto=no}}</ref>. In seguito alla delibera del consiglio comunale di giorno 26 ottobre 2015 Niscemi dichiara la volontà di aderire alla [[Città metropolitana di Catania]]<ref>{{cita news|url=http://www.cataniatoday.it/cronaca/citta-metropolitana-niscemi-catania.html|titolo=Città metropolitana, consiglio comunale di Niscemi dice "si" a Catania|pubblicazione=Catania Today|data=28 ottobre 2015|accesso=28 ottobre 2015|dataarchivio=17 novembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151117063734/http://www.cataniatoday.it/cronaca/citta-metropolitana-niscemi-catania.html|urlmorto=no}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.siciliainformazioni.com/redazione/211587/dopo-gela-e-piazza-armerina-anche-niscemi-sposa-catania|titolo=Dopo Gela e Piazza Armerina anche Niscemi sposa Catania|pubblicazione=SiciliaInformazioni|data=27 ottobre 2015|accesso=19 luglio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170627160007/http://siciliainformazioni.com/redazione/211587/dopo-gela-e-piazza-armerina-anche-niscemi-sposa-catania|dataarchivio=27 giugno 2017|urlmorto=sì}}</ref>. L'adesione è stata tuttavia bocciata dalla commissione Affari istituzionali dell'[[Assemblea regionale siciliana|ARS]]<ref>{{cita news|url=http://www.siciliainformazioni.com/redazione/211587/dopo-gela-e-piazza-armerina-anche-niscemi-sposa-catania|titolo=Ars boccia annessioni a Catania decise da referendum. Per una questione linguistica, ma motivi veri sono altri|pubblicazione=Meridionews|data=5 maggio 2016|accesso=26 settembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180926205829/http://siciliainformazioni.com/redazione/211587/dopo-gela-e-piazza-armerina-anche-niscemi-sposa-catania|dataarchivio=26 settembre 2018|urlmorto=sì}}</ref>.
* Convento Maria SS. delle Grazie
 
=== Simboli ===
[[File:Niscemi-Stemma.svg|sinistra|miniatura|upright=0.6|Stemma del comune di Niscemi]]
[[File:Niscemi-Gonfalone.png|sinistra|miniatura|upright=0.6|Gonfalone del comune di Niscemi]]
Lo stemma di Niscemi è riconosciuto dal D.P.R. del 24 aprile 2000. I simboli raffigurati sono l'aquila e la torre. La descrizione araldica dello stemma è:
 
{{Citazione|Di verde, all'aquila di nero, con la testa in banda, allumata e linguata di rosso, coronata con corona all'antica di cinque punte visibili, d'oro, l'aquila attraversata sul petto dallo scudetto di rosso, caricato dalla torre d'oro, murata di nero, e afferrante con gli artigli la lista bifida d'argento, caricata dalle lettere maiuscole V e S, puntate, di nero. Ornamenti esteriori da Comune<ref>{{cita web|url=http://www.araldicacivica.it/stemmi/comune/niscemi/?section=stemma|titolo=Stemma|accesso=2 luglio 2017|urlmorto=sì}}</ref>}}
 
La blasonatura del gonfalone è la seguente:
 
{{Citazione|Drappo di rosso, riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dallo stemma comunale con l'iscrizione centrata in argento, recante la denominazione del Comune. Le parti di metallo e i cordoni saranno argentati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto rosso con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'argento<ref>{{cita web|url=http://www.araldicacivica.it/stemmi/comune/niscemi/?section=gonfalone|titolo=Gonfalone|accesso=2 luglio 2017|urlmorto=sì}}</ref>}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Centro storico ===
<!--[[File:CHIESA MADRE (SANTA MARIA D'ITRIA) di Niscemi (CL).jpg|thumb|250px|Piazza Vittorio Emanuele III]]-->
Il [[centro storico]] risale alla seconda metà del [[XVII secolo]]. La piazza Vittorio Emanuele III<ref name=asta /> ha forma rettangolare e su di essa si affacciano la Chiesa Santa Maria d'Itria e la Chiesa dell'Addolorata, oltre che il Palazzo di Città.
[[File:Niscemi-Piazza-notte.jpg|miniatura|Vista aerea e notturna della Piazza Vittorio Emanuele, dal retro della Chiesa S.M. d'Itria]]
 
=== Architetture religiose ===
; Chiesa di Santa Maria D'Itria: Sorge in piazza Vittorio Emanuele III. Ricostruita dopo il [[Terremoto del Val di Noto|terremoto del 1693]] a partire dal [[1742]] con il contributo della popolazione e sotto la direzione dell'architetto [[Messina|messinese]] Giuseppe La Rosa, è una chiesa a croce latina con tiburio centrale, presenta quattro nicchie laterali con le statue degli evangelisti [[Giovanni apostolo ed evangelista|Giovanni]] e [[Marco evangelista|Marco]] e gli apostoli [[Pietro apostolo|Pietro]] e [[Paolo apostolo|Paolo]]. La facciata è incompleta nel fastigio terminale. Gli interni furono decorati tra il [[1863]] e il [[1864]]<ref name=antropica/><ref name=disca/>.
[[File:Facciata della Chiesa Madre (SANTA MARIA D'ITRIA) di Niscemi (CL).jpg|miniatura|Chiesa di Santa Maria D'Itria]]
; Chiesa dell'Addolorata: Fondata nel [[1753]], sul sito di una rusticana ''aedicula'', ad opera dell'architetto [[Caltagirone|calatino]] Silvestro Giugliara<ref>{{Cita libro|autore=Salvatore Scuto|autore2=Francesco Vergara Caffarelli|titolo=Il cantiere barocco: Silvestro Gugliara e l'Addolorata di Niscemi|editore=Accademia nazionale di scienze, lettere, e arti di Palermo|anno=1992}}</ref>. La sua architettura si sviluppa intorno ad uno spazio centrale a forma di ottagono allungata a navata unica con portale ad arco. All'esterno esibisce un raffinato prospetti settecentesco della [[Sicilia]] [[Tardo barocco|barocca]]. La facciata presenta una convessità rimarcata dalle quattro lesene, concluso dal profilo ondulato del coronamento della cella campanaria raccordata alla fabbrica da eleganti volute. Una mostra in pietra incornicia il portale d'ingresso e la finestra sovrastante. Sotto il livello del pavimento si apre una cripta con un altare, gli essiccatori, ossai e sepolture riservati in passato ai confrati e alle consorelle del SS. Crocifisso<ref name=antropica/><ref name=disca/>.
[[File:Facciata_della_Chiesa_dell'_Addolorata_di_Niscemi_(CL).jpg|miniatura|Chiesa dell'Addolorata]]
; Chiesa di Sant'Antonio da Padova: Ricostruita anch'essa dopo il terremoto, a partire dal [[1746]], fu restaurata nel [[XX secolo]]. È una chiesa a navata unica, a pianta rettangolare, con campanile a torre (posto insolitamente nel lato posteriore dell'edificio) e sagrestia addossata. La facciata è in intonaco liscio, con fastigio terminale in forma di piccolo frontone triangolare. Il portale in conci di pietra è decorato a bassorilievo. Un imponente organo fu installato nel [[1810]] su un soppalco costruito sopra il portone di ingresso<ref name=antropica/><ref name=disca/>.
[[File:Chiesa di Sant'Antonio da Padova - Campanile 3.jpg|miniatura|Il campanile della chiesa di Sant'Antonio da Padova]]
; Chiesa Maria SS. della Grazia: Edificata nel [[1773]], sorge ad ovest di piazza Vittorio Emanuele III e fu salvata dall'abbandono nel [[1947]]. Fu edificata sui resti di una primitiva chiesetta rustica della Niscemi feudale per volontà del barone Iacona con il consenso del principe Ercole Michele Branciforte. La facciata fu completata nel [[XIX secolo]] ed è ripartita in tre ordini, di cui l'ultimo accoglie la cella campanaria ed il secondo un'edicola con la statua di [[Gaetano Thiene|San Gaetano]]. L'interno è ad un'unica navata, con volte a botte e ricca decorazione a fresco tipicamente barocca. Ci si riferisce ad essa, pur inappropriatamente, come Chiesa di [[Santa Lucia]]<ref name=santalucia>{{cita web|titolo=Chiesa Maria Ss. delle Grazie|url=http://proloconiscemi.altervista.org/chiese/chiesa-maria-ss-grazia/|editore=Pro Loco Niscemi|accesso=1º luglio 2017}}</ref>.
[[File:Chiesa Maria Ss. delle Grazie.jpg|miniatura|verticale|Chiesa Maria SS. della Grazia]]
; Santuario Maria SS. del Bosco: Sorge su resti di una piccola cappella distrutta dal terremoto<ref name=santuario>{{cita web|titolo=Il Santuario|url=http://www.sanfrancesconiscemi.it/portale/index.php?option=com_content&view=article&id=24&Itemid=34|editore=Parrocchia San Francesco Niscemi|accesso=14 aprile 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140407101756/http://www.sanfrancesconiscemi.it/portale/index.php?option=com_content&view=article&id=24&Itemid=34|dataarchivio=7 aprile 2014}}</ref>. Fu edificato tra il [[1749]] ed il [[1758]] sotto la direzione del capomastro e architetto Silvestro Gugliara. La chiesa è ad una sola navata con pianta ellittica allungata, la facciata è in stile barocco e presenta un'equilibrata compostezza e sobrietà nelle decorazioni. La chiesa conserva in una piccola nicchia le pietre costituite da due candelieri e dalla base che sosteneva la croce, rinvenute, secondo la tradizione, nel [[1599]] in occasione del rinvenimento del quadro della [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]]. L'altare maggiore raffigura angeli che, guidati dalla mano di [[Dio]], reggono il sacro dipinto della Madonna nel gesto di portarlo verso la fonte del ritrovamento. Dietro la pala, una nicchia custodisce una copa del quadro, opera di un monaco di [[Caltagirone]], perché l'opera originale si perse in occasione di un incendio verificatosi nel [[1769]] mentre si trovava presso la chiesa Santa Maria d'Itria. I due altari laterali sono dedicati a [[San Benedetto]] e [[San Giovanni Nepomuceno]]. La cripta sottostante conserva il pozzetto con la vena d'acqua in cui, si narra, venne trovato il sacro velo con l'immagine della Madonna: indicata come ''Cappella dell'acqua Santa''<ref name=santuario/>, dal [[1998]] è anche battistero.
{{Vedi anche|Santuario di Maria Santissima del Bosco di Niscemi}}[[File:"A_MARONNA"_(vista_frontale).jpg|miniatura|Il Santuario di Maria SS. del Bosco]]
; Chiesa di San Giuseppe: Costruita grazie alla contribuzione volontaria di tutta la popolazione, con pietra e calce ricavate dalle cave locali. La facciata è semplice, ad un solo ordine e presenta una eleganza sobria. La pianta è rettangolare ad una sola navata. Rimasta a lungo trascurata, nel 1986 don Giuseppe Giugno, con la contribuzione volontaria di numerosi cittadini ne avviò i lavori di ristrutturazione<ref name=antropica/><ref name=disca>{{cita libro|autore=Rosario Disca|titolo=Niscemi e il suo territorio. Memorie storiche|editore=dattiloscritto inedito|città=Niscemi|anno=1947}}</ref>.
[[File:Chiesa_di_San_Giuseppe_-_Facciata_vista_da_via_Mazzini.jpg|miniatura|Facciata principale della Chiesa di San Giuseppe]]
; Chiesa Anime del Purgatorio: Presenta una pianta a forma di grossa tartaruga disposta in direzione ovest-nord-ovest. Il tetto poggia su archi a pieno sesto sorretti da otto colonne singole in stile toscano con basamento e plinto posti a perfetto cerchio all'interno dell'unica navata circolare<ref name=antropica/>.
[[File:Ingresso_Chiesa_delle_Anime_del_Purgatorio.jpg|miniatura|Ingresso della Chiesa delle Anime del Purgatorio]]
; Chiesa Sante Croci: Edificata sul luogo in cui sorgeva in precedenza una piccola cappella senza altare, fu dotata di un piccolo cimitero. Restò lesionata dallo sconvolgimento tellurico che colpì Niscemi nel 1790. La frana dell'ottobre del 1997 lesionò gravemente l'immobile in maniera tale da richiederne la demolizione, avvenuta pochi anni dopo. L'altare maggiore era dedicato al Crocifisso ed era realizzato in marmo bianco con disegni a rilievo in stile barocco e intarsi in marmi colorati. Gli altri due altari erano rispettivamente dedicati a Sant'Alfonso dei Liquori ed a Santa Rita da Cace<ref name=santecroci>{{cita web|titolo=Chiesa delle Sante Croci|url=http://proloconiscemi.altervista.org/chiese/chiesa-delle-sante-croci/|editore=Pro Loco Niscemi|accesso=14 aprile 2014}}</ref>.[[File:Quartiere Sante Croci Niscemi.jpeg|miniatura|La chiesa Sante Croci in una foto d'epoca]]
; Chiesetta Madonna dello Spasimo: Situata all'entrata meridionale del paese venne fondata con il contributo generoso e l'impegno attivo di diverse persone. La facciata delle chiesetta è molto semplice, ma armoniosa e movimentata, racchiusa dalle paraste laterali che contengono il portale centrale in pietra locale ben lavorata con arco a tutto sesto<ref name=antropica/>.
; Chiesa San Francesco: Costruita tra il [[1732]] ed il [[1739]], è caratterizzata da un'unica aula con volta a botte ed un presbiterio a crociera<ref name=russo>{{cita pubblicazione|autore=Paolo Russo|titolo=Un raffinato cantiere d'arte|rivista=Kalòs - luoghi di Sicilia|numero=56|editore=Gruppo editoriale Kalòs|città=Palermo|anno=1999}}</ref>.
; Chiesa San Giuseppe d'Atanasio: Realizzata nel [[1915]], in contrada Pilacane, è caratterizzata da un severo stile neoclassico in cotto<ref name=carta/>. Si trova a circa due chilometri dal centro abitato di Niscemi.
[[File:SAN GIUSEPPE D'ATANASIO.jpg|miniatura|Chiesa San Giuseppe d'Atanasio]]
; Convento di San Francesco: Oggi sede dell'ospedale civile, conserva il chiostro originale a pianta quadrilatera, un pozzo centrale ed è caratterizzato dalla presenza di una successione di arcate sorrette da colonne di [[ordine ionico]]<ref>{{cita web|titolo=Chiesa di S. Francesco|url=http://proloconiscemi.altervista.org/chiese/chiesa-s-francesco/|editore=Pro Loco Niscemi|accesso=14 aprile 2014}}</ref>.
[[File:Chiostro Monumentale ,Convento San Francesco.jpg|miniatura|Chiostro del Convento di San Francesco]]
 
=== Architetture civili ===
; Palazzo di Città: Costruito su un precedente fabbricato adibito a Cancelleria comunale, fu progettato dall'architetto Rosario Crescimone e realizzato dai fratelli Barbagallo. Si presenta come un blocco compatto e ben definito, sobrio ed equilibrato è dotato di un portico a tre arcate. Tutte le decorazioni del prospetto sono state realizzate in pietra di Pilacane<ref name=antropica/>.
* Palazzo Branciforte, costruito nel [[1824]] è il più antico edificio civile sopravvissuto. Fu fatto realizzare da Margherita Branciforte, duchessa di [[Mondragone]].
[[File:"U_COMUNI".jpg|miniatura|Palazzo di Città]]
; Palazzo Branciforte: Costruito nel [[1824]] è il più antico edificio civile sopravvissuto. Fu fatto realizzare da [[Margherita Branciforte]], duchessa di [[Mondragone]], giunta a Niscemi nel 1821<ref>{{cita libro|autore=Rosario Disca|titolo=Margherita Branciforti - Duchessa di Mondragone|anno=1932| editore=Tip. G. Scordato|città=Gela}}</ref>. È ben definito, caratterizzato da paraste angolari ed a muri perimetrali lisci in pietrame informe<ref name=antropica/><ref name=asta>{{cita pubblicazione|autore=Francesco Asta|titolo=Alla riscoperta del cuore antico|rivista=Kalòs - luoghi di Sicilia|numero=56|editore=Gruppo editoriale Kalòs|città=Palermo|anno=1999}}</ref>.
; Palazzo Masaracchio: Edificato nel [[1840]], sito nell'attuale via Regina Margherita, un tempo via Sante Croci. È caratterizzato da una facciata scandita da un ordine unico di paraste su alti plinti, balconi sorretti da mensoloni con decorazione fitomorfa e un fregio sul portone di ingresso<ref name=asta/>.
; Palazzo Malerba: Sito nella stessa via di Palazzo Masaracchio ed edificato pochi anni prima, nel [[1835]]. Oggi è presente solo la facciata settentrionale, in quanto la parte dell'edificio che sporgeva su Via Regina Margherita venne demolita nel [[1966]] per realizzare un parcheggio<ref name=asta/>.
 
Sono presenti altri edifici storici di rilevanza culturale<ref name=prg>{{cita web|titolo=Piano Regolatore Generale - Norme tecniche di attuazione|editore=Comune di Niscemi|url=http://ww2.gazzettaamministrativa.it/opencms/export/sites/default/_gazzetta_amministrativa/amministrazione_trasparente/_sicilia/_niscemi/190_pia_gov_ter/2015/Documenti_1433842143561/1433842145803_norme_di_attuazione_ddg1214-2006_001.pdf|accesso=30 giugno 2017}}</ref>:
Sono presenti altri edifici storici di rilevanza culturale.
 
{{div col}}
* Palazzo Romano sito tra via Regina Elena, via Purgatorio
* Palazzo Iacona-Giardini
* Palazzo Camiolo sito tra via XX Settembre, via Mazzini e via Popolo
* Palazzo Romano
* Palazzo Malerba AlfonsoIacona
* Palazzo MasaracchioMalerba, sito in (via ReginaIV Margherita)Novembre
* Palazzo Camiolo
* Palazzo Malerba Antonio
* Palazzo Iacona-Castronovo
* Palazzo Iacona-Gallo
* Palazzo Saita (via Garibaldi)
* Palazzo della Pretura
* Palazzo Preti
* Palazzo Runza
* Palazzo Malerba (via IV novembre)
* Palazzo Vacirca
* Palazzo Saita (piazza Vittorio Emanuele III)
* Palazzo Samperi
* Palazzo Masaracchio, sito in (piazza Vittorio Emanuele III)
* Palazzo Tinnirello, sito tra via IV Novembre, via Garibaldi e via Menzo
* Palazzo Gagliano (piazza Vittorio Emanuele III)
* Palazzo LeGagliano, Molisito (viain Lepiazza Moli)Vittorio Emanuele III
* Palazzo GaglianoLe Moli, sito in (via Gagliano)Le Moli
* Palazzo CavalieriGagliano, sito in via Gagliano
* Casa Guariglia, sita in via IV Novembre
* Palazzo Tinnirello
* Palazzo Maugeri (Preti-Buscemi), sito in via Regina Margherita
* Villa Vacirca
* Palazzo Malerba, sito tra via Buonarroti e via Mazzini
* Villa Camiolo
* VillaPalazzo Iacona-Gallo
* Palazzo Buscemi, sito tra via XX Settembre, via Cordova e via Cavour
* Palazzo Conti
* Palazzo Polizzi, sito tra via XX Settembre, via Vacirca e via Le Moli
* Casa Guariglia
* Palazzo Buscemi, (viasito Reginain via Margherita)Popolo
* Casina Samperi, sita in corso Gramsci
* Palazzo Malerba (via Buonarroti)
* Palazzo La Rosa
* Palazzo Spinello
* Palazzo Polizzi (via Samperi)
* Palazzo Costa
* Palazzo Buscemi (via XX settembre)
* Palazzo Polizzi (via XX settembre)
* Palazzo Fragale (via XX settembre)
* Palazzo Fragale (via Rossini)
* Palazzo Crescimone (via Umberto I)
* Palazzo Galasso
* Palazzo Buscemi (via Popolo)
* Palazzo Crescimone (via Umberto)
* Villa Samperi
* Casina Samperi
* Villa Gualato
* Palazzo Disca
* Casa Iacona
* Casa Stizza
* Casa Malerba
* Casa Masaracchio
* Casa Romano
* Villa Gioconda
* Villa Fragale
* Fontana Madonna SS. del Bosco
* Cimitero monumentale
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=== Terrazzo del Belvedere ===
[[ImmagineFile:belvederepanoramaTramonto_d'autunno.jpg|thumbminiatura|right|200px|PanoramaIngresso del terrazzo daldel Belvedere]]
Il Terrazzo del Belvedere, (anticamente chiamato ''Tunnu''), è una terrazza panoramica, costruita nel 1803<ref name="discaniscemi">{{cita libro|autore=Rosario Disca|titolo=Niscemi e il suo territorio: memorie storiche|curatore=Rosario Antonio Rizzo|anno=2015|editore=Libreria Editrice Gb. Randazzo di Ugo|città=Gela}}</ref>, che offre una magnifica vista sulla [[piana di Gela]] e sulla vallata del fiume Maroglio. È uno dei più bei panorami della Sicilia. Fu costruito in stile barocco, all'inizio del [[XIX secolo]], ed è a forma rotondeggiante contornata da ringhiera e panche in ferro battuto. Rappresenta la meta finale della passeggiata nel [[centro storico]]. Fu ricostruito nel [[1921]] a seguito delle lesioni riportate nel corso di uno smottamento<ref name=antropica/>.
<!--[[ImmagineFile:Scalevillabelvederepanorama.jpg|thumb|right250px|200px|ScalinataPanorama deldal vialeterrazzo Angelodel D'ArrigoBelvedere]]-->
[[File:Terrazzo_del_Belvedere_-_Ringhiera.jpg|miniatura|Particolare della ringhiera del terrazzo del Belvedere]]
Nella zona sottostante al belvedere hanno recentemente costruito un viale dedicato all'aviatore italiano Angelo D'Arrigo, offrendo sempre di più una vista panoramica sulla piana di Gela.
Nella zona sottostante al belvedere è stato recentemente costruito un viale dedicato all'aviatore italiano Angelo D'Arrigo<ref>{{Cita web|url=http://fondazione.angelodarrigo.com/index.php?option=com_content&view=article&id=25%3Aviale-angelo-darrigo-a-niscemi&Itemid=45|editore=Fondazione Angelo D'Arrigo|titolo=Viale Angelo D'Arrigo a Niscemi|accesso=6 luglio 2017|urlmorto=sì}}</ref> che offre una vista panoramica sulla [[piana di Gela]].
[[File:Scalevilla Niscemi.jpg|miniatura|Scalinata del viale Angelo D'Arrigo]]
 
=== Siti archeologici ===
[[File:Mansio_-_Petrusa_2.JPG|miniatura|Mansio in contrada Petrusa]]
In contrada Pitrusa, alle pendici di Niscemi, si trova un sito archeologico di epoca tardo antica.
Sono stati ritrovati i bolli su anfora dei ''Praedia Galbana'' , poderi che appartenevano allo stato e che al loro interno erano stanziati magazzini annonari. Rimangono odiernamente i resti di una [[Mansio]], ovvero una stazione di sosta, di (età imperiale), gestita dallo Stato per i viaggiatori. Accanto alla mansio sorgeva una stazione per il cambio dei cavalli. Si pensa esistesse un'antica strada, che portava alla contrada Piano Camera, altra zona archeologica.
I recenti scavi archeologici hanno riportato alla luce un [[terme romane|complesso termale]], sempre in contrada Petrusa. Secondo gli archeologi sono ben visibili e riconoscibili il [[calidarium]] (parte delle terme destinate ai bagni caldi o ai bagni di vapore) con il forno di combustione, un vasto vano di [[tepidarium]] (parte delle terme destinate ai bagni tiepidi) e le [[suspensura]] (pilastri a base quadrata che fungevano da sostegno al pavimento) che spargeva il calore sotto il pavimento, potendo riscaldare così l'acqua.
 
Sono presenti anche siti archeologici risalenti all'epoca arcaico-classica, tra l'ottavo ed il quinto secolo a.C., nelle contrade Castellana, Arcia e Iacolano, dove sono state rinvenute ceramiche che lasciano intuire la presenza di insediamenti umani dediti allo sfruttamento agricolo del territorio, reso possibile anche dalla presenza del vicino fiume Maroglio. Testimonianze di arcaiche forme di culto religioso sono state, invece, riscontrate a Pisciotto e Valle Madoni, oltre che nella stessa contrada Arcia, dove sono stati rinvenuti resti di antiche necropoli. Secondo molti studiosi, questi ultimi ritrovamenti fanno pensare che il territorio di Niscemi avesse raggiunto un buon livello di organizzazione urbanistica, caratterizzata sia dalla presenza di aree urbane che di aree extraurbane<ref name=ripostiglio>{{cita pubblicazione|autore=Rosa Anna Oliveri|autore2=Lavinia Sole|titolo=Il ripostiglio della memoria|rivista=Kalòs - luoghi di Sicilia|numero=56|editore=Gruppo editoriale Kalòs|città=Palermo|anno=1999}}</ref>.
 
=== Aree naturali ===
{{vedi anche|Riserva naturale orientata Sughereta di Niscemi}}
A Niscemi è presente un'[[area naturale protetta]] della [[Regione Siciliana]] denominata Sughereta e riconosciuta di interesse comunitario dall'[[Unione europea]]<ref name=carta/>. La Riserva sorge a {{M|330&nbsp;|u=m}} [[sul livello del mare|s.l.m.]], nella parte meridionale dell'altopiano su cui si colloca il centro abitato e costituisce e, assieme al [[Bosco di Santo Pietro]] di Caltagirone, il residuo di quella che un tempo era la più grande sughereta della Sicilia centro-meridionale.
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
La formazione del primo insediamento abitativo nel territorio di Niscemi risale al [[XVII secolo]]: furono molte le famiglie, provenienti dai comuni del circondario, a prendere la residenza a Niscemi, probabilmente spinti dal clamore della notizia del ritrovamento del quadro raffigurante la Madonna con Gesù bambino. Queste famiglie provenivano da [[Caltagirone]], [[Aidone]], [[Piazza Armerina]], [[Gela]], [[Chiaramonte Gulfi]], [[Comiso]], [[Modica]] ed altre. Nel [[XVIII secolo]] la popolazione aumenta vertiginosamente, portandosi da circa {{formatnum:2000}} abitanti a quasi 7000. Nel [[XIX secolo]] la popolazione supera i {{formatnum:14000}} abitanti per subire poi un aumento costante fino ai giorni nostri. Solo a cavallo tra gli [[anni 1960|anni sessanta]] e gli [[anni 1970|anni settanta]] i residenti diminuiscono di qualche centinaia di unità a causa principalmente del fenomeno migratorio che costrinse molti abitanti di Niscemi a trasferirsi altrove<ref name=popolazione>{{cita libro|autore=[[Angelo Marsiano]]|titolo=La popolazione di Niscemi dal XVII al XX secolo|editore=Ediprint|città=Siracusa|anno=1987}}</ref>.
{{Demografia/Niscemi}}
 
{{Demografia/Niscemi|2024=24.669}}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
A Niscemi è presente una folta comunità straniera fin dalla fine deglidagli [[anni 1980|anni ottanta]], pricipalmenteprincipalmente proveniente dai paesi dell'area nordafricana. ([[Tunisia]]La emaggior [[Marocco]]parte principalmente),di macittadini anchestranieri, da [[Romania]]tuttavia, [[Polonia]]provengono edalla [[CinaRomania]].
 
Al 1º gennaio 2017 risiedevano nel comune di Niscemi {{formatnum:858}} cittadini stranieri, ovvero il 3,15% della popolazione, provenienti da 38 diverse nazioni.
 
Di seguito sono riportati i gruppi nazionali più consistenti<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/str2017/index.html|titolo=Bilancio Demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2017 per sesso e cittadinanza|accesso=12 agosto 2018|dataarchivio=6 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170806142909/http://www.demo.istat.it/bil2016/index.html|urlmorto=sì}}</ref>:
# Romania: 550 – 2,02%
# Tunisia: 175 – 0,64%
# Marocco: 38 – 0,14%
 
=== Tradizioni e folclore ===
La tradizione più importante della città di Niscemi è la ''Festa della Madonna''<ref>{{cita web|titolo=La festa della Madonna|editore=Parrocchia San Francesco Niscemi|url=http://www.sanfrancesconiscemi.it/portale/index.php?option=com_content&view=article&id=14&Itemid=22|accesso=4 aprile 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140407071622/http://www.sanfrancesconiscemi.it/portale/index.php?option=com_content&view=article&id=14&Itemid=22|dataarchivio=7 aprile 2014}}</ref>. Anticamente veniva celebrata la terza domenica di agosto di ogni anno, ma negli ultimi decenni nella seconda domenica dello stesso mese. Durante la prima domenica di agosto il quadro della Madonna viene portato in processione dal Santuario di SS. Maria del Bosco alla Chiesa di Santa Maria d'Itria.
 
Durante il ''mese della Madonna'' che si sviluppa tra il 21 aprile ed il 21 maggio di ogni anno, sempre il quadro della Madonna viene portato in processione tra le due principali chiese della città<ref>{{cita web|titolo=Il Mese della Madonna|editore=Parrocchia San Francesco Niscemi|url=http://www.sanfrancesconiscemi.it/portale/index.php?option=com_content&view=article&id=13&Itemid=23|accesso=4 aprile 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140407071626/http://www.sanfrancesconiscemi.it/portale/index.php?option=com_content&view=article&id=13&Itemid=23|dataarchivio=7 aprile 2014}}</ref>.
 
Un'altra importante ricorrenza si svolge nelle date del 18 e del 19 marzo, in onore di [[San Giuseppe]]: in occasione delle celebrazioni le famiglie devote allestiscono i cosiddetti ''avutari'' ossia tavole imbandite con pietanze di ogni tipo e adornate da raffigurazioni del santo<ref name=vicarisangiuseppe>{{cita pubblicazione|autore=Gaetano Vincenzo Vicari|titolo=I giorni della luce e del ringraziamento|rivista=Kalòs - luoghi di Sicilia|numero=56|editore=Gruppo editoriale Kalòs|città=Palermo|anno=1999}}</ref>.
 
L'11 gennaio di ogni anno, inoltre, viene organizzata un'ulteriore processione, analoga a quelle classiche che coinvolgono il quadro della Madonna, in occasione della ricorrenza del tragico [[Terremoto del Val di Noto|terremoto del 1693]]<ref>{{cita web|titolo=La ricorrenza dell'11 gennaio|editore=Parrocchia San Francesco Niscemi|url=http://www.sanfrancesconiscemi.it/portale/index.php?option=com_content&view=article&id=23&Itemid=32|accesso=4 aprile 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121104001355/http://www.sanfrancesconiscemi.it/portale/index.php?option=com_content&view=article&id=23&Itemid=32|dataarchivio=4 novembre 2012}}</ref>.
 
=== Lingue e dialetti ===
Oltre alla [[lingua italiana]] ufficiale, a Niscemi si parla la [[lingua siciliana]]: la variante dialettale niscemese (''lu niscimisi''), affine alle altre parlate centrali limitrofe, è appartenente alla famiglia dei dialetti centrali<ref name=vicari>{{cita libro|autore=[[Gaetano Vincenzo Vicari|Gaetano V. Vicari]]|titolo=Il dialetto di Niscemi: fonetica, ortografia, lessico|editore=Ediprint|anno=1988}}</ref><ref>{{cita web|titolo=Il dialetto di Niscemi tra memoria e mutamento - Testimonianza di Gaetano Vicari|url=http://proloconiscemi.altervista.org/il-dialetto-di-niscemi-tra-memoria-e-mutamento/?doing_wp_cron=1397239856.1931030750274658203125|accesso=11 aprile 2014}}</ref><ref>{{cita web|titolo=Lo studio fonetico del dialetto niscemese|autore=[[Gaetano Vincenzo Vicari|Gaetano Vicari]]|url=https://siciliaisoladaamare.wordpress.com/lo-studio-fonetico-del-dialetto-niscemese-di-gaetano-vicari/|accesso=11 aprile 2014|dataarchivio=10 marzo 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140310153024/http://siciliaisoladaamare.wordpress.com/lo-studio-fonetico-del-dialetto-niscemese-di-gaetano-vicari/|urlmorto=no}}</ref>.
Oltre alla [[lingua italiana]] ufficiale, a Niscemi si parla la [[lingua siciliana]] nella sua variante metafonetica sud-orientale. Altre lingue parlate, ma poco diffuse, sono l'[[arabo]], il [[Lingua francese|francese]] (parlate principalmente dalla comunità nordafricana).
 
=== Religione ===
Nel comune di Niscemi, così come nel resto d'Italia, la religione più professata è il [[cattolicesimo]]. Sono presenti sei parrocchie, comprese nella [[diocesi di Piazza Armerina]]<ref>{{cita web|titolo=Parrocchie|url=http://www.diocesipiazza.it/diocesi/parrocchie2-prova/|editore=Diocesi di Piazza Armerina|accesso=2 luglio 2017|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170531194147/http://www.diocesipiazza.it/diocesi/parrocchie2-prova/|dataarchivio=31 maggio 2017}}</ref>. In minoranza, ma comunque numerose, vi sono comunità di [[musulmani]], [[Testimoni di Geova]] ed [[Chiesa evangelica|evangelici]].
 
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
==== Centro socio culturale ====
La costruzione del Centro socio culturale fu avviata sul finire degli [[anni 1990|anni novanta]] in via Carlo Alberto Dalla Chiesa. Intestato, nel [[2007]], alla memoria dell'ex sindaco [[Totò Liardo]], scomparso prematuramente tre anni prima, attualmente è sede di uffici comunali e sale multimediali.
 
==== Associazione Maria SS. del Bosco ====
Istituita nel [[1879]], con il nome ''Società della Madonna'', si è retta su uno statuto originario aggiornato nel [[1913]] dal vescovo monsignor Mario Sturzo, per divenire successivamente una confraternita<ref>{{cita web|url=http://archivio.blogsicilia.it/2009/11/niscemi-i-130-anni-della-confraternita-maria-santissima-del-bosco/|autore=Bogart|titolo=Niscemi, i 130 anni della Confraternita "Maria Santissima del Bosco"|editore=Blog Sicilia|data=3 novembre 2009|accesso=5 aprile 2014|dataarchivio=7 aprile 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140407072320/http://archivio.blogsicilia.it/2009/11/niscemi-i-130-anni-della-confraternita-maria-santissima-del-bosco/|urlmorto=sì}}</ref>. Storicamente composta da soli uomini, denominati ''fratelli della Madonna'' e, si occupa di promuovere il culto e le manifestazioni in onore della [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]].
 
==== Stazione di trasmissione radio navale ====
{{vedi anche|Stazione di trasmissione radio navale di Niscemi}}
Dal [[1991]] è in funzione, in contrada Ulmo, un centro di trasmissioni radio navali degli [[USA]] costituito da 41 antenne, dipendenti dalla base aerea di Sigonella<ref>{{cita libro|autore=Fabrizio Di Ernesto|titolo=Portaerei Italia: sessant'anni di NATO nel nostro paese|editore=Fuoco edizioni|anno=2010}}</ref>. Nello stesso sito, nel gennaio del [[2014]], sono stati portati a termine i lavori per la costruzione del sistema di comunicazione satellitare del [[MUOS]]<ref>{{cita web|titolo=Gli Usa vincono di nuovo: il Muos è ultimato. Una storia solo siciliana?|autore=Davide Iandiorio|editore=International Business Time|data=27 gennaio 2014|url=http://it.ibtimes.com/articles/61850/20140127/muos-sicilia-usa-niscemi-caltanissetta-crocetta.htm|accesso=14 aprile 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140416104842/http://it.ibtimes.com/articles/61850/20140127/muos-sicilia-usa-niscemi-caltanissetta-crocetta.htm|dataarchivio=16 aprile 2014}}</ref><ref>{{cita web|titolo=Il Muos è completato, a Niscemi montata la terza parabola|editore=AgenziaTMNews|url=http://www.tmnews.it/web/sezioni/video/il-muos-e-completato-a-niscemi-montata-la-terza-parabola--20140127_video_11115178.shtml|accesso=14 aprile 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140415095220/http://www.tmnews.it/web/sezioni/video/il-muos-e-completato-a-niscemi-montata-la-terza-parabola--20140127_video_11115178.shtml|dataarchivio=15 aprile 2014}}</ref>.
 
== Cultura ==
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==== Biblioteche ====
A Niscemi è presente una biblioteca comunale. Originariamente collocata in via Vacirca, nel [[2006]] è stata trasferita in via IV novembreNovembre, in un edificio risalente al [[XIX secolo]]. Sono presenti circa 16.000{{m|16000}} volumi catalogati oltre che una vasta [[emeroteca]]. La biblioteca è intitolata alla memoria di [[Mario Gori]].
 
==== Musei ====
A Niscemi è presente un Museo Civico<ref>{{cita news|url=http://www.qds.it/brevi/13783-musei-apre-civico-niscemi-inaugura-musumeci|titolo=Musei: apre il Civico a Niscemi, inaugurato dal presidente della Regione Musumeci|pubblicazione=Quotidiano di Sicilia|data=8 ottobre 2018|accesso=11 ottobre 2018|dataarchivio=11 ottobre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181011133502/http://www.qds.it/brevi/13783-musei-apre-civico-niscemi-inaugura-musumeci|urlmorto=sì}}</ref>, tra i più grandi della [[Sicilia]]<ref>{{cita news|url=http://www.seguonews.it/niscemi-inaugurato-il-museo-civico-e-tra-i-piu-grandi-del-sud-italia|titolo=Niscemi, inaugurato il museo civico. È tra i più grandi della Sicilia|pubblicazione=Seguo News|data=8 ottobre 2018|accesso=11 ottobre 2018}}</ref> collocato presso l'ex convento dei frati francescani riformati. Il museo contiene reperti precedentemente custoditi rispettivamente nel ex Museo della Civiltà Contadina<ref>{{cita news | 1 = Irene Scuzzarella | 2 = http://www.accentonews.it/museo-della-civilta-contadina-di-niscemi-trent-anni-di-storie-racconti-e-tradizioni/ | 3 = Museo della Civiltà Contadina di Niscemi: trent'anni di storie, racconti e tradizioni | 4 = Accento | 5 = 26 maggio 2015 | 6 = 30 giugno 2017 | dataarchivio = 8 giugno 2017 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20170608234250/http://www.accentonews.it/museo-della-civilta-contadina-di-niscemi-trent-anni-di-storie-racconti-e-tradizioni/ | urlmorto = no }}</ref> oggi definitivamente chiuso. In particolare vi sono reperti in passato donati da alcuni cittadini al [[Lions Club]] locale che ha provveduto a catalogarli. Dei circa 2000 pezzi presenti, la Sovrintendenza ai Beni Culturali di Caltanissetta, con proprio decreto, ne avevi vincolati oltre 650. Una sezione del museo cataloga invece i pezzi provenienti dall'ex Museo Didattico di Storia Naturale<ref>{{cita libro |autore=S. Zafarana| editore=WWF, Sezione di Niscemi | anno=1992 | titolo=Il Museo didattico comprensoriale di storia naturale di Niscemi: schede illustrative con appendice sulle orchidacee del territorio }}</ref>, anch'esso oggi chiuso, originariamente nato nel dicembre del [[1989]] allo scopo di rendere noti gli aspetti geografici e naturalistici dell'area della Sicilia centro-meridionale ricadente per buona parte nel territorio del libero consorzio comunale nisseno e compresa tra i fiumi [[Salso (fiume)|Salso]] e [[Dirillo]], rispettivamente ad ovest ed est, e a nord limitata da corsi d'acqua minori. Il museo in passato fu gestito dalla locale sezione [[WWF]] e, a partire dal [[1995]], dal Centro di Educazione Ambientale.
Sono presenti due importanti musei: il Museo della Civiltà Contadina ed il Museo Didattico di Storia Naturale.
 
Il Museo della Civiltà Contadina ripercorre la civiltà contadina di Niscemi. I pezzi che vi sono racchiusi sono stati donati da alcuni cittadini al Lions Club locale che ha provveduto a catalogarli. Attualmente dei circa 2.000 pezzi presenti, la Sovrintendenza ai Beni Culturali di Caltanissetta, con proprio decreto, ne ha vincolati oltre 650. Un'ala del museo è adibita a sala conferenze ed ospita una periodicamente eventi culturali che vedono partecipi i cittadini niscemesi.
 
Il Museo Didattico di Storia Naturale nasce nel dicembre del [[1989]] allo scopo di rendere noti gli aspetti geografici e naturalistici dell'area della Sicilia centro-meridionale ricadente per buona parte nel territorio della bassa provincia nissena e compresa tra i fiumi [[Salso (fiume)|Salso]] e [[Dirillo]], rispettivamente ad ovest ed est, e a nord limitata da corsi d'acqua minori (torrente Braemi e Nociara, fiume dell'Elsa e del Tempio).
Essa comprende ecosistemi ed emergenze floristiche e faunistiche che hanno giustificato la creazione di alcune riserve naturali, come la locale [[Riserva naturale orientata Sughereta di Niscemi|Sughereta]], il [[Riserva naturale orientata Bosco di Santo Pietro|Bosco di Santo Pietro]] e il [[Riserva naturale orientata Biviere di Gela|Biviere di Gela]]. Di suddetta zona è stata raccolta una grande messe di dati di ordine geografico, geologico, paleontologico, faunistico e floristico, che unitamente a reperti ritrovati sul campo o ricevuti in dono, ha costituito oggetto delle varie unità ostensive.
Il Museo, inizialmente gestito dalla locale sezione WWF, è passato in gestione, nel [[1995]], al Centro Educazione Ambientale.
 
==== Scuole ====
È presente a Niscemi l'Istituto di Istruzione Superiore [[Leonardo da Vinci]]. Sorto nel [[1970]] come [[Liceo Scientifico]], negli anni successivi ha arricchito la propria offerta formativa aprendo prima l’indirizzol'indirizzo linguistico, poi quello socio-psico-pedagogicopsicopedagogico e negli ultimi anni l’Istitutol'istituto tecnico Commercialecommerciale e l’Istitutol'istituto professionale per l’agricoltural'agricoltura e l’ambientel'ambiente, ai quali si è aggiunto, a partire dal 2016, il Liceo Classico<ref>{{cita web|titolo=Storia dell'Istituto d'Istruzione Superiore "Leonardo da Vinci" - Niscemi|url=http://www.leonardoniscemi.gov.it/storia-dell-istituto.html|accesso=30 giugno 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170810210620/http://www.leonardoniscemi.gov.it/storia-dell-istituto.html|dataarchivio=10 agosto 2017|urlmorto=sì}}</ref>.
 
==== Università ====
A Niscemi sono presenti una sezione distaccata dell'[[Università degli Studi Niccolò Cusano]] e una sezione distaccata della segreteria dell'[[Università degli Studi di Catania]].
 
=== Arte ===
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=== Cucina ===
Tipiche esclusivamente di Niscemi sono le cosiddette ''mpanate'' e i ''piruna''. Le prime sono sfogliate di cavolfiori mentre le seconde di spinaci.: Differisconoentrambe dallele cosiddette ''scacce'', tipiche del circondario ed in particolare della [[provincia di Ragusa]], perchépreparazioni hanno la particolarità che il ripieno viene collocato crudo nell'impasto, prima di essere infornato<ref name=ricette>{{cita web|titolo=Ricette tipiche|url=http://proloconiscemi.altervista.org/ricette-tipiche/|editore=Pro Loco Niscemi|accesso=30 giugno 2017}}</ref>. Inoltre le ''mpanate'' sono costituite da una pasta sfoglia sottilissima, probabilmente d'influenza orientale, lavorata sapientemente ed accuratamente. Altre ricette tipiche sono la pasta con i carciofi, i carciofi alla brace e la frittata con i carciofi<ref name=ricette />.
 
=== Eventi ===
Di rilevanza regionale è la ''Sagra del Carciofo''<ref>{{Cita web |url=http://www.siciliainfesta.com/comuni/niscemi.htm |titolo=http://www.siciliainfesta.com/comuni/niscemi.htm |accesso=23 marzo 2014 |dataarchivio=23 marzo 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140323165041/http://www.siciliainfesta.com/comuni/niscemi.htm |urlmorto=no }}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.sagracarciofoniscemi.it/ |titolo=http://www.sagracarciofoniscemi.it/ |accesso=4 aprile 2014 |dataarchivio=4 marzo 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140304222540/http://www.sagracarciofoniscemi.it/ |urlmorto=no }}</ref>, organizzata annualmente, tra i mesi di marzo e aprile, che coinvolge gente da tutto il circondario del paese.
L'evento principale della città di Niscemi è la ''Festa della Madonna''. Anticamente veniva celebrata la terza domenica di [[agosto]] di ogni anno, ma negli ultimi decenni nella seconda domenica dello stesso mese. Durante la prima domenica di agosto il quadro della Madonna viene portato in processione dal Santuario di SS. Maria del Bosco alla Chiesa di Santa Maria d'Itria.
 
== Geografia antropica ==
Durante il ''mese della Madonna'' che si sviluppa tra il [[21]] [[aprile]] ed il 21 [[maggio]] di ogni anno, sempre il quadro della Madonna viene portato in processione tra le due principali chiese della città.
=== Urbanistica ===
L'assetto urbanistico del comune di Niscemi risale alla seconda metà del [[XVII secolo]] ed è caratterizzato da una maglia ortogonale<ref name=carta /> che sviluppa attorno a piazza [[Vittorio Emanuele III]], dove mancano due [[Isolato|isolati]] e dove si affacciano i monumenti e gli edifici più prestigiosi della città. Gli assi principali della città si dipartivano dalla piazza, nelle direzioni nord-sud ed est-ovest. L'impianto urbanistico originale di Niscemi è a scacchiera regolare con isolati a spina.
 
La [[Planimetria|pianta planimetrica]] fu disegnata originariamente da [[Giuseppe Branciforte]], secondo le linee guida dettate dalle nuove esigenze di [[Pianificazione territoriale#La pianificazione urbanistica e territoriale|pianificazione urbanistica]] volute da molte baronie siciliane<ref name=carta />. La scelta di optare per la maglia ortogonale fu anche dettata dalle leggi sull'urbanistica dettate dal governo spagnolo che, all'epoca, controllava l'intera [[Sicilia]]. La forma degli isolati è rettangolare, con il lato più lungo esposto a nord. Questa scelta risultò essere anche la più economica e semplice, in quanto ogni cellula abitativa aveva in comune con le altre tre lati su quattro e il suolo urbano risultava sfruttato al massimo. Nonostante l'impostazione di base della planimetria fosse di stampo seicentesco, è possibile tuttavia riscontrare in essa una notevole influenza araba: essa si riconosce principalmente nella gerarchia delle strade che si suddividono tra quelle più ampie, i cosiddetti ''shari'' e quelle più piccole o vicoli, i cosiddetti ''aziqqa''<ref name=carta/>.
L'[[11]] [[gennaio]] di ogni anno, inoltre, viene organizzata un'ulteriore processione, analoga a quelle classiche che coinvolgono il quadro della Madonna, in occasione della ricorrenza del tragico [[Terremoto del Val di Noto|terremoto]] del [[1693]].
 
[[File:Niscemi.png|miniatura|Niscemi agli inizi del XX secolo]]
Di rilevanza provinciale anche la ''Sagra del Carciofo'', organizzata annualmente, tra i mesi di marzo e aprile, e che coinvolge gente da tutto il circondario del paese.
 
Dal XVII secolo fino alla seconda metà del [[XX secolo]] le dimensioni delle cellule abitative sono state quasi sempre costanti: il nucleo abitativo principale era la casa terrana, costituita tipicamente da un solo vano a piano terra si larghezza di circa sei metri e sette metri di profondità. Molte di queste abitazioni erano caratterizzate anche dalla presenza del [[solaio]] a cui tipicamente si accedeva mediante una scala a pioli. L'elemento architettonico tipico del [[centro storico]] di Niscemi è il cosiddetto ''lucali''<ref name=asta/>, tipica abitazione contadina caratterizzata da elementi di costruzione comuni, imposti da una serie di ''obligatio'' eseguite nella seconda metà del [[XVII secolo]] che definivano vincoli sullo spessore complessivo dei muri e sull'altezza degli edifici stessi<ref>{{cita pubblicazione|titolo=Niscemi 1693-1993, tre secoli di storia|autore=Daniella Vullo (a cura di)|editore=Assessorato regionale ai Beni culturali e ambientali - Soprintendenza di Caltanissetta|anno=1993}}</ref>.
== Personalità legate a Niscemi ==
 
* [[Mario Gori]] ([[1926]] - [[1970]]), [[poeta]].
Nel corso dei secoli, però, durante le fasi dell'espansione urbanistica di Niscemi, le dimensioni degli isolati cominciarono a variare sensibilmente, modificando radicalmente l'aspetto urbano ed edilizio del centro abitato.
* [[Angelo Marsiano]] ([[1926]] - [[1993]]), storico e scrittore.
 
* [[Tommaso Masaracchio]], rivoluzionario.
Successivamente all'[[Unità d'Italia]] vengono realizzate le prime costruzioni al di fuori del centro abitato, dando vita a nuove strade. Le case delle famiglie più elevate, per ricchezza e censo, vengono ampliate considerevolmente e cominciano ad essere costruiti numerosi palazzi caratterizzati da un'architettura complessa e spesso aventi più di un piano. Nel contempo si ebbe una notevole espansione urbanistica popolare nelle direzioni nord, nord-est ed est. Una successiva evidente espansione urbanistica si ebbe nei primi anni del [[XX secolo]], poi tra il [[1918]] ed il [[1920]] ed infine tra il [[1935]] ed il [[1940]]. Nel [[1955]], in coincidenza con la forte immigrazione verso il nord Italia e con un conseguente maggiore afflusso di denaro proveniente dal lavoro degli immigrati niscemesi, si ebbe un'ulteriore forte espansione urbanistica.
* [[Vincenzo Crescimone]], filosofo.
 
{{Immagine grande|Chiesa delle Anime del Purgatorio vista notturna.jpg|750px|Panorama di Niscemi in notturna}}
 
Nel corso della seconda metà del [[XX secolo]], a causa del dirompente [[abusivismo edilizio]]<ref>{{Cita libro|autore=Roberto Alajmo|titolo=L'arte di annacarsi: Un viaggio in Sicilia|editore=Gius.Laterza & Figli Spa|anno=2012}}</ref>, la città ha subito un'espansione irregolare e molto spesso incontrollata soprattutto nell'area nord: in particolare, il quartiere periferico ''Sperlinga'', abitato da circa {{formatnum:4000}} persone, ha avuto una notevole espansione urbanistica a cavallo tra gli [[anni 1980|anni ottanta]] e gli [[anni 1990|anni novanta]]. Il quartiere è contraddistinto da uno stato di degrado, infatti sono presenti numerose discariche abusive a cielo aperto. In gran parte del quartiere le strade non sono asfaltate e sono assenti i marciapiedi, oltre che la segnaletica verticale ed orizzontale.
 
== Geografia antropica ==
=== Suddivisioni storiche ===
Il comune di Niscemi è suddiviso in 2825 quartieri storici<ref name=antropica>{{cita libro|autore=[[Angelo Marsiano]]|titolo=Geografia antropica|anno=1995| editore=Lussografica|città=Caltanissetta}}</ref> e di recente urbanizzazione.:
 
{{div col}}
*'' Madrice''
*'' Vacirca''
*'' Sante Croci''
*'' Canale''
*'' Sperlinga''
*'' Trappeto''
*'' Firriato''
*'' Macello''
*'' Piano Mangione''
* Pirillo
*''Poggio Placenti''
* Canalicchio
*''Pirillo''
* Poggio Tripoli
*''Canalicchio''
* Serbatoio
*''Poggio Tripoli''
* Vascelleria
*''Serbatoio''
* Poggio Madrice
*''Vascelleria''
* Scoperto Maugeri
*''Fico Scibona''
* Spasimo
*''Poggio Madrice''
* Cimitero Vecchio
*''Scoperto Maugeri''
* Cimitero Nuovo
*''Carbone''
* Purgatorio
*''Spasimo''
* Madonna
*''Cimitero Vecchio''
* Grazie
*''Cimitero Nuovo''
* Addolorata
*''Purgatorio''
* S. Antonio
*''Madonna''
* S. Giuseppe
*''Grazie''
*''Addolorata''
*''S. Antonio''
*''S. Giuseppe
{{div col end}}
 
[[Immagine:Niscemi_Quartiere_Sperlinga.jpg|thumb|right|200px|Quartiere Sperlinga]]
[[File:Niscemi_Sperlinga_07.JPG|thumb|right|200px|Scorcio di Via Li Causi]]
 
Il quartiere periferico ''Sperlinga'' è situato nell'area a Nord-Est della città ed è abitato da circa 4000 abitanti. Si snoda tra la via [[Aldo Moro]], collegata alla via [[Mario Gori]], e la via [[Pier Santi Mattarella]], da cui, si perviene ai quartieri ''Fico Scibona'' e ''Serbatoio''. Il quartiere ha avuto una notevole espansione urbanistica a cavallo tra gli [[anni 1980|anni ottanta]] e gli [[anni 1990|anni novanta]]. Attualmente è contraddistinto da uno stato di degrado, infatti sono presenti numerose discariche abusive a cielo aperto. In gran parte del quartiere le strade non sono asfaltate e sono assenti i marciapiedi, oltre che la segnaletica verticale ed orizzontale.
 
== Economia ==
 
=== Agricoltura ===
L'[[economia]] del paese è prevalentemente di tipo agricolo. Fra i prodotti più coltivati vi sono [[carciofo|carciofi]]<ref>{{cita web|titolo=Niscemi, Capitale del Carciofo|autore=Mariella Belloni|url=http://www.tigulliovino.it/dettaglio_articolo.php?idArticolo=3453|accesso=14 maggio 2014|dataarchivio=14 maggio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140514164809/http://www.tigulliovino.it/dettaglio_articolo.php?idArticolo=3453|urlmorto=no}}</ref>, [[pomodoro|pomodori]], e [[uva]]<ref>{{cita elibro|titolo=Annuario [[oliodell'agricoltura siciliana|volume=1|autore=Istituto Regionale di oliva]]Economia e Politica Agraria|anno=1959}}</ref>.
La produzione del carciofo costituisce il perno dell'economia niscemese: esso viene sponsorizzato e pubblicizzato in una sagra annuale, denominata (''Sagra del Carciofo''), che si tiene con cadenza annuale tra il mese di [[aprile]]marzo ed il mese di [[maggio]]aprile.
 
=== Turismo ===
Il turismo a Niscemi non è molto sviluppato. È presente un unico [[Bed and Breakfast]] nei pressi della riserva naturale. Il massimo dell'affluenza turistica, che coinvolge comunque cittadini provenienti dallada [[provinciatutta di Caltanissetta]] e dalla vicinala [[provincia di RagusaSicilia]], si ha in occasione della Sagra del Carciofo<ref>{{cita web|url=http://www.turismo.it/gusto/articolo/art/sicilia-al-sapore-di-carciofo-id-14123/|titolo=Sicilia al sapore di carciofo|accesso=2 luglio 2017|editore=Turismo.it}}</ref> e della Festa della Madonna<ref>{{cita web|titolo=Festa di Maria Ss. del Bosco|url=http://proloconiscemi.altervista.org/maria-ss-del-bosco/|editore=Pro Loco Niscemi|accesso=2 luglio 2017}}</ref>. Per consentire la permanenza dei turisti, sono state costituite delle aree apposite predisposte per il camping<ref>{{cita web|titolo=La sagra del carciofo violetto a Niscemi|url=http://www.buonenotiziedallasicilia.tv/la-sagra-del-carciofo-violetto-niscemi/|editore=buonenotiziedallasicilia.tv|accesso=2 luglio 2017|urlmorto=sì}}</ref>.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
 
=== Strade ===
Niscemi non è direttamente collegata a nessuna arteria stradale statale. La [[Strada statale 117 bis Centrale Sicula|SS 117 bis]], che collega la vicina [[Gela]] con [[Enna]] è raggiungibile unicamente attraverso la SP 12 dellae la SP 10 del [[provincialibero consorzio comunale di Caltanissetta]], mache nona dallaloro SPvolta 10,raggiungono chela attraversa[[Strada ilstatale comune190 lungodelle ilSolfare|statale viale [[Mariodelle Gorisolfare]],. attualmenteTramite chiusaquest'ultima alinfatti, transitoè inraggiungibile quelil tratto.capoluogo [[Caltanissetta]] La [[SS 115]] è invece raggiungibile, nel tratto che collega [[Gela]] con [[Vittoria (Italia)|Vittoria]], solo attraversocon la SP 31, in quantoe la SP 11,. nelIl trattoconfinante incomune cuidi è[[Caltagirone]] attraversata(dalla daquale unsi pontepuò dellaraggiungere [[ferroviaanche Catania-Caltagirone-Gela]],attraverso èla chiusaSS al117 transitobis pere problemila [[Strada statale 417 di sicurezza.Caltagirone|SS Il417]], confinanteche comunepoi diva verso [[CaltagironeCatania]]) è, invece raggiungibile direttamente attraverso la SP 10, proseguendo poi unicamente per la SP 227 della [[provinciacittà metropolitana di Catania]], none perattraverso la SP 39i,39 sempreo dellala provinciaSP di Catania62, inentrambe quantodella anchecittà quest'ultima è chiusa al transito a causa del crollometropolitana di un'aracata del ponte della ferrovia che l'attraversaCatania. Le strade provinciali SP 10, SP 11 e SP 12 sono, dunque le arterie stradali principali a cui la città di Niscemi è collegata, ma esse s'interecanointersecano con ulteriori strade provinciali secondarie, utilizzate principalmente dai proprietari terrieri, che versano in uno stato di totale abbandono.
 
L'autostrada più vicina è la [[Autostrada A19|A19]] raggiungibile dal raccordo di [[Autostrada_A19#Raccordo_A19-Caltanissetta|Caltanissetta]].
 
La città è collegata attraverso i servizi di autolinee dell'azienda [[Etna Trasporti]] ai comuni di [[Gela]], [[Caltagirone]] e [[Catania]], ma non è presente un'autostazione.
 
=== Ferrovie ===
{{vedi anche|Stazione di Niscemi|Stazione Vituso|Stazione Priolo Soprano}}
[[File:PonteNiscemiCaltagirone.JPG|miniatura|Viadotto crollato nel tratto di ferrovia Niscemi-Caltagirone prima della demolizione]]
A Niscemi sono presenti tre stazioni ferroviarie, una [[Stazione di Niscemi|centrale]] ed altre due al di fuori del centro urbano ma attualmente dismesse: la [[Stazione Vituso]] e la [[Stazione Priolo Soprano]]. L'unica linea ferroviaria che attraversa la città è la [[Ferrovia Catania-Caltagirone-Gela|Catania-Caltagirone-Gela]] nel tratto tra [[Caltagirone]] e [[Gela]] ma è attualmente non in uso a causa del crollo di un ponte tra Niscemi e Caltagirone. Le [[Ferrovie dello Stato]] coprono il percorso ferroviario attraverso un servizio sostitutivo mediante autobus. Il tratto di linea ferroviaria tra Caltagirone e Gela era stato inaugurato nel [[1979]], ma è dismesso dal [[2011]].
Nel territorio comunale di Niscemi sono state costruite tre stazioni ferroviarie, una [[Stazione di Niscemi|nel centro cittadino]] e due in area agricola, in seguito soppresse, a [[Stazione Vituso|Vituso]] e a [[Stazione Priolo Soprano|Priolo Soprano]]. Le stazioni fanno parte della linea ferroviaria che attraversa la città, la [[Ferrovia Catania-Caltagirone-Gela|Catania-Caltagirone-Gela]]. Il tratto interessato, tra [[Caltagirone]] e [[Gela]], è interrotto a causa del crollo di un viadotto nel [[2011]]<ref name=ponte>{{Cita news|titolo=È crollato un ponte della ferrovia interrotta la linea Gela e Niscemi|url=http://www.ilgiornaledigela.it/notizie/cronaca/13318-crolla-un-ponte-e-accaduto-nel-pomeriggio.html|pubblicazione=Il giornale di Gela|giorno=08|mese=maggio|anno=2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110803051515/http://www.ilgiornaledigela.it/notizie/cronaca/13318-crolla-un-ponte-e-accaduto-nel-pomeriggio.html|dataarchivio=3 agosto 2011}}</ref>. Le arcate del viadotto interessato furono demolite nel [[2014]]<ref>{{Cita news|autore=Andrea Turco|titolo=Demolito il ponte Caltagirone-Niscemi. Incerta la ricostruzione della tratta ferroviaria|url=http://catania.meridionews.it/articolo/12281/demolito-il-ponte-caltagirone-niscemi-incerta-la-ricostruzione-della-tratta-ferroviaria/|pubblicazione=MeridioNews|data=8 ottobre 2014|accesso=1º luglio 2017}}</ref> ma i lavori di ricostruzione non sono iniziati. La [[Divisione passeggeri regionale]] di [[Trenitalia]] ha istituito un autoservizio sostitutivo<ref>{{Cita news|titolo=Scongiurare l’eventuale chiusura definitiva della ferrovia Caltagirone-Gela|url=http://www.cataniatoday.it/social/segnalazioni/scongiurare-l-eventuale-chiusura-definitiva-della-ferrovia-caltagirone-gela-2078862.html|pubblicazione=CataniaToday|data=14 gennaio 2014|accesso=1º luglio 2017}}</ref>. Il tratto di linea ferroviaria tra Caltagirone e Gela era stato inaugurato nel [[1979]] dopo un lunghissimo iter costruttivo iniziato nell'anteguerra.
 
=== Mobilità urbana ===
Il mezzo di trasporto più usato è l'[[automobile]], mentre lL'unico mezzo pubblico è l'autobus, nongestito moltoda utilizzato.un'azienda Èdi trasporti privata: è presente un'unica linea, lail cui fermata principalecapolinea è inall'incrocio tra via XX Settembre e via Umberto I, in prossimità di Piazza Vittorio Emanuele III, ed è gestita da un'azienda di trasporti privata.
 
=== Mobilità extraurbana ===
Niscemi è collegata direttamente a [[Caltagirone]] e [[Catania]] attraverso una linea extraurbana fornita da [[Etna Trasporti]], che percorre la tratta ''Niscemi-Caltagirone-Fontanarossa-Catania,'' e a [[Caltanissetta]] tramite la linea ''Niscemi-Gela-Riesi-Caltanissetta.'' [[Gela]] e [[Licata]], si possono raggiungere sempre tramite corriere fornite da Etna Trasporti, attraverso una fermata intermedia in contrada Ponte Olivo, in territorio di Gela utilizzata dall'utenza niscemese per raggiungere l'[[Aeroporto di Catania-Fontanarossa|aeroporto Fontanarossa]] laddove la tratta diretta non riesce a coprire corse e orari di partenza ed arrivo.
 
== Amministrazione ==
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
 
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Gaetano Di Noto |Inizio = 14 ottobre 1987 |Fine = 15 luglio 1988 |Partito = [[Partito Socialista Italiano]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Paolo Rizzo |Inizio = 15 luglio 1988 |Fine = 16 agosto 1991 |Partito = [[Democrazia Cristiana]] |Note = <ref name=interno>{{Cita web |url=http://amministratori.interno.it/ |titolo=Copia archiviata |accesso=29 settembre 2015 |dataarchivio=7 gennaio 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170107102753/http://amministratori.interno.it/ |urlmorto=sì }}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Giovanni Rinaudo |Inizio = 13 settembre 1991 |Fine = 17 marzo 1992 |Partito = [[Partito Socialista Democratico Italiano]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Gaetano Di Noto |Inizio = 17 marzo 1992 |Fine = 10 luglio 1992 |Partito = [[Partito Socialista Italiano]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Carmelo Fontana |Inizio = 18 luglio 1992 |Fine = 11 giugno 1994 |Carica = [[Commissario straordinario|Comm. straordinario]] |Partito = |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Ernesto Bianca |Inizio = 26 ottobre 1992 |Fine = 7 febbraio 1994 |Carica = [[Commissario straordinario|Comm. straordinario]] |Partito = |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Carmelo Spampinato |Inizio = 18 luglio 1992 |Fine = 14 aprile 1993 |Carica = [[Commissario straordinario|Comm. straordinario]] |Partito = |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Rosario Di Bartolo |Inizio = 14 aprile 1993 |Fine = 11 giugno 1994 |Carica = [[Commissario straordinario|Comm. straordinario]] |Partito = |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Salvatore Liardo |Inizio = 27 giugno 1994 |Fine = 25 maggio 1998 |Partito = [[Alleanza dei Progressisti|Progressisti]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Salvatore Liardo |Inizio = 25 maggio 1998 |Fine = 16 settembre 2000 |Partito = [[L'Ulivo]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Mario Parrimuto |Inizio = 11 dicembre 2000 |Fine = 23 gennaio 2004 |Partito = [[centro-destra]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Emilio Buda |Inizio = 27 aprile 2004 |Fine = 14 maggio 2007 |Carica = [[Commissario straordinario|Comm. straordinario]] |Partito = |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Paolo Guglielman |Inizio = 27 aprile 2004 |Fine = 14 maggio 2007 |Carica = [[Commissario straordinario|Comm. straordinario]] |Partito = |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Enrico Galeani |Inizio = 27 aprile 2004 |Fine = 14 maggio 2007 |Carica = [[Commissario straordinario|Comm. straordinario]] |Partito = |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Giovanni Di Martino |Inizio = 14 maggio 2007 |Fine = 7 maggio 2012 |Partito = [[Democratici di Sinistra]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Francesco La Rosa |Inizio = 7 maggio 2012 |Fine = 11 giugno 2017 |Partito = [[lista civica]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Massimiliano Valentino Conti |Inizio = 11 giugno 2017 |Fine = 12 giugno 2022 |Partito = [[lista civica]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Massimiliano Valentino Conti |Inizio = 12 giugno 2022 |Fine = in carica |Partito = [[lista civica]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|Slovenia|Collio|2015|Collio (Slovenia)}}<ref>{{Cita news|url=http://www.today24.it/cronaca/item/4373-niscemi-e-brda-citta-gemellate-fondi-europei-per-il-progetto/4373-niscemi-e-brda-citta-gemellate-fondi-europei-per-il-progetto|titolo=Niscemi e Brda città gemellate fondi europei per il progetto|pubblicazione=Today24|data=24 novembre 2015|accesso=2 luglio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171212085822/http://www.today24.it/cronaca/item/4373-niscemi-e-brda-citta-gemellate-fondi-europei-per-il-progetto/4373-niscemi-e-brda-citta-gemellate-fondi-europei-per-il-progetto|dataarchivio=12 dicembre 2017|urlmorto=sì}}</ref>
 
== Sport ==
 
A Niscemi sono presenti diverse società calcistiche che hanno partecipato a campionati regionali e dilettantistici, contribuendo anche alla crescita del settore giovanile attraverso attività formative.
=== Calcio ===
La squadra più importante di Niscemi è il Real Niscemi che milita nel girone D del campionato regionale di Promozione. Le partite di casa sono giocate presso lo stadio comunale in contrada Ponte Longo.
 
L'A.S.D. Nuova Niscemi ha preso parte a competizioni dilettantistiche, raggiungendo in passato la Prima Categoria. Dal 2018, la società si è dedicata esclusivamente all'Attività di Settore Giovanile e Scolastico, con le proprie formazioni giovanili impegnate nei campionati regionali.
=== Parapendio ===
[[Immagine:Parapendioniscemi.jpg|thumb|right|200px|Parapendio ''Angelo D'Arrigo'']]
Nella zona sottostante tra il belvedere e il quartiere Sante Croci vi è situata una piccola sede per appassionati di [[parapendio]]. La sede è stata dedicata all'aviatore italiano Angelo D'Arrigo recentemente scomparso.
 
Un'altra realtà calcistica è l'A.S.D. Santa Maria, che opera prevalentemente nel settore giovanile e partecipa a competizioni regionali.
== Voci correlate ==
 
*[[Riserva naturale orientata Sughereta di Niscemi]]
L'A.S.D. Niscemi Football Club, fondata più recentemente, ha registrato una rapida crescita. Dopo aver vinto il campionato di Prima Categoria, è stata promossa al campionato di Promozione, dove continua a ottenere risultati positivi.
*[[Stazione di Niscemi]]
 
*[[Stazione Vituso]]
=== Deltaplano e Parapendio ===
*[[Stazione Priolo Soprano]]
<!--[[File:Parapendioniscemi2.jpeg|thumb|250px|Parapendio ''Angelo D'Arrigo'']]-->
*[[Frana di Niscemi]]
Nella zona sottostante tra il belvedere e il quartiere Sante Croci vi è situata una piccola sede per appassionati di deltaplano e [[parapendio]]<ref>{{Cita web|url=http://parapendiosicilia.it/siti-di-volo/|titolo=Siti di Volo|editore=Parapendio Sicilia|accesso=6 luglio 2017}}</ref>. La sede è stata dedicata all'aviatore italiano Angelo D'Arrigo<ref>{{Cita news|autore=Alberto Drago|url=http://www.today24.it/politica/item/5102-niscemi-lanterne-per-ricordare-il-campione-di-volo-d-arrigo|titolo=Niscemi: lanterne per ricordare il campione di volo D'Arrigo|pubblicazione=Today24|data=25 marzo 2016|accesso=1º luglio 2017|urlmorto=sì}}</ref>.
 
=== Pallavolo ===
Dal 2014 è attiva l'A.P.D. Fatanascim, società pallavolistica femminile.
 
=== Impianti sportivi ===
Le strutture sportive principali del comune sono lo stadio ''Santa Maria''<ref>{{Cita news|autore=Alberto Drago|url=http://www.today24.it/cronaca/item/3846-niscemi-associazione-santa-maria-al-via-la-nuova-stagione-sportiva/3846-niscemi-associazione-santa-maria-al-via-la-nuova-stagione-sportiva|titolo=Niscemi: associazione Santa Maria, al via la nuova stagione sportiva|pubblicazione=Today24|data=25 settembre 2015|accesso=1º luglio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171107004518/http://www.today24.it/cronaca/item/3846-niscemi-associazione-santa-maria-al-via-la-nuova-stagione-sportiva/3846-niscemi-associazione-santa-maria-al-via-la-nuova-stagione-sportiva|dataarchivio=7 novembre 2017|urlmorto=sì}}</ref>, sito in contrada Ponte Longo, e il palasport ''Pio La Torre''<ref>{{Cita news|url=http://www.ilfattonisseno.it/2016/06/niscemi-palazzetto-dello-sport-pio-la-torre-lavori-in-economia/|titolo=Niscemi, palazzetto dello sport "Pio La Torre": lavori in "economia"|pubblicazione=il Fatto Nisseno|data=16 giugno 2016|accesso=31 ottobre 2017}}</ref>.
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{cita libro | autore=Salvatore Distefano, ''| anno=2003 | titolo=Niscemi – Appunti per una storia dell’Araldicadell'Araldica secolare della Sicilia centro meridionale'' | editore=Archivio Storico Siracusano, 2003.}}
* {{cita libro | autore=Angelo Marsiano | anno=1992 | titolo=Storia di Niscemi | editore=Lions Club Niscemi }}
* {{cita libro | autore=Emanuele Conti | anno=1977 | titolo=Niscemi. Origini e fondazione | editore=Salvatore Sciascia Editore }}
 
== Voci correlate ==
* [[Riserva naturale orientata Sughereta di Niscemi]]
* [[Stazione di Niscemi]]
* [[Stazione Vituso]]
* [[Stazione Priolo Soprano]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Niscemi|commons_preposizione=riguardanti|etichetta=Niscemi}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.comune.niscemi.cl.it Portale] del Comune di Niscemi
* [http://www.ceaniscemi.it/il-museo-di-storia-naturale/ Museo Didattico di Storia Naturale] di Niscemi
*{{Dmoz|World/Italiano/Regionale/Europa/Italia/Sicilia/Provincia_di_Caltanissetta}}
* [http://www.ceaniscemiproloconiscemi.it/museo.htm MuseoAssociazione DidatticoTuristica diPro StoriaLoco NaturaleNiscemi] di Niscemi
 
{{ProvinciaComuni del libero consorzio comunale di Caltanissetta}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Sicilia}}
 
[[Categoria:Niscemi| ]]