Renato Brunetta: differenze tra le versioni

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{{Carica pubblica
|nome = Renato Brunetta
|immagine = Renato Brunetta 2011daticamera 2018.jpg
|didascalia = Renato Brunetta nel 2018
|carica = [[Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro#Presidenti|Presidente del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro]]
|carica = [[Dipartimento per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione|Ministro per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione]]
|mandatoinizio = [[820 maggio]]aprile [[2008]]2023
|predecessore = [[Tiziano Treu]]
|mandatofine = [[16 novembre]] [[2011]]
|carica2 = [[Ministri per la pubblica amministrazione della Repubblica Italiana|Ministro per la pubblica amministrazione]]
|presidente = [[Silvio Berlusconi]]
|mandatoinizio2 = 8 maggio 2008
|predecessore = [[Luigi Nicolais]]
|mandatofine2 = 16 novembre 2011
|successore = [[Filippo Patroni Griffi]]<br /><small>(come [[Dipartimento per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione|ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione]])</small>
|primoministro2 = [[Silvio Berlusconi]]
|partito = [[Il Popolo della Libertà|PDL]]
|predecessore2 = [[Luigi Nicolais]]
|}}
|successore2 = [[Filippo Patroni Griffi]]<ref>Pubblica amministrazione e semplificazione</ref>
{{Membro delle istituzioni italiane
|mandatoinizio3 = 13 febbraio 2021
|istituzione=Camera
|mandatofine3 = 22 ottobre 2022
| nome = Renato Brunetta
|primoministro3 = [[Mario Draghi]]
| immagine =
|predecessore3 = [[Fabiana Dadone]]
| dimensione =
|successore3 = [[Paolo Zangrillo]]
| luogo_nascita= Venezia
|carica4 = [[Ministri per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale della Repubblica Italiana|Ministro per l'innovazione]]
| data_nascita= {{Calcola età|1950|5|26}}
|mandatoinizio4 = 8 maggio 2008
| titolo = laureato in Scienze Politiche ed Economiche
|mandatofine4 = 16 novembre 2011
| professione = Professore Ordinario di Economia, [[Politico]]
|primoministro4 = [[Silvio Berlusconi]]
| partito = [[Popolo della Libertà]]
|predecessore4 = [[Luigi Nicolais]]
| legislatura = [[XVI Legislatura della Repubblica Italiana|XVI]], [[XVII Legislatura della Repubblica Italiana|XVII]]
|successore4 = [[Paola Pisano]]
| gruppo_parlamentare = Popolo della Libertà
|carica5 = [[Deputato della Repubblica Italiana]]
| coalizione = con [[Lega Nord]] e [[MpA]]
|mandatoinizio5 = 29 aprile 2008
| circoscrizione = VIII (VENETO 2)
|mandatofine5 = 12 ottobre 2022
| incarichi =
|legislatura5 = {{NumLegRepubblica|D|XVI|XVII|XVIII}}
* XVII LEGISLATURA
|gruppo parlamentare5 = '''XVI''': [[Il Popolo della Libertà]]<br/>'''XVII''': [[Forza Italia (2013)|Forza Italia]]-[[Il Popolo della Libertà|Il Popolo della Libertà-Berlusconi Presidente]]<br/>'''XVIII:'''<br/>- [[Forza Italia (2013)|Forza Italia-Berlusconi Presidente]] <small>(fino al 22/07/2022)</small><br/>- [[Gruppo misto nella XVIII legislatura|Misto]]-[[Non iscritti|NI]] <small>(dal 22/07/2022)</small>
* Capogruppo del PdL alla Camera dei Deputati dal 16 marzo 2013
|coalizione5 = [[Coalizione di centro-destra alle elezioni politiche italiane del 2008|Centro-destra 2008]] <small>(XVI)</small><br/>[[Coalizione di centro-destra alle elezioni politiche in Italia del 2013|Centro-destra 2013]] <small>(XVII)</small><br/>[[Coalizione di centro-destra alle elezioni politiche in Italia del 2018|Centro-destra 2018]] <small>(XVIII)</small>
** XVI LEGISLATURA
|circoscrizione5 = [[Circoscrizione Veneto 1|Veneto 1]]
* Ministro senza portafoglio per la pubblica amministrazione e l'innovazione ([[Governo Berlusconi IV]]) dal 10 maggio 2008 al 11 novembre 2011
|collegio5 = '''XVIII''': [[Collegio uninominale Veneto 1 - 02 (2017)|2 (San Donà di Piave)]]
* Membro della XIII Commissione (Agricoltura) (sostituito da Renato Farina) dal 8 maggio 2008 a 10 maggio 2008
|incarichi5 = '''XVII legislatura:'''
|sito = http://www.camera.it/leg17/29?tipoAttivita=&tipoVisAtt=&tipoPersona=&shadow_deputato=302875&lettera=&idLegislatura=17
*[[Capogruppo (parlamento)|Capogruppo]] di [[Forza Italia (2013)|Forza Italia]]-[[Il Popolo della Libertà|Il Popolo della Libertà-Berlusconi Presidente]] alla [[Camera dei deputati (Italia)|Camera dei deputati]]
|sito5 = http://www.camera.it/leg18/29?tipoAttivita=&tipoVisAtt=&tipoPersona=&shadow_deputato=302875&idLegislatura=18
|carica6 = [[Europarlamentare]]
|mandatoinizio6 = 20 luglio 1999
|mandatofine6 = 28 aprile 2008
|legislatura6 = [[Europarlamentari dell'Italia della V legislatura|V]], [[Europarlamentari dell'Italia della VI legislatura|VI]]
|gruppo parlamentare6 = [[Gruppo del Partito Popolare Europeo|PPE]]
|circoscrizione6 = [[Circoscrizione Italia nord-orientale|Italia nord-orientale]]
|sito6 = https://www.europarl.europa.eu/meps/it/4422/RENATO_BRUNETTA/history/5
|partito = [[Indipendente (politica)|Indipendente]] <small>(dal 2022)</small><br />''In precedenza'':<br />[[Partito Socialista Italiano|PSI]] <small>(1983-1994)</small><br />[[Forza Italia (1994)|FI]] <small>(1994-2009)</small><br />[[Il Popolo della Libertà|PdL]] <small>(2009-2013)</small><br />[[Forza Italia (2013)|FI]] <small>(2013-2022)</small>
|alma mater = [[Università degli Studi di Padova]]
|titolo di studio = Laurea in scienze politiche ed economiche
|professione = Economista, docente universitario
}}
{{Bio
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|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
|Attività = economistapolitico
|Attività2 = politicoeconomista
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità =
|Immagine =
}}
 
Ha ricoperto dal [[2008]] al [[16 novembre]] [[2011]] la carica di [[Ministero per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione|Ministro per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione]].<br>
Già membro di Forza Italia, è stato eurodeputato dal 1999 al 2008, quindi deputato dal 2008 al 2022. Nella XVI legislatura è stato [[Ministri per la pubblica amministrazione e l'innovazione della Repubblica Italiana|ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione]] nel [[governo Berlusconi IV]] (2008-2011), ruolo che ha ricoperto nuovamente nel [[governo Draghi]] (2021-2022).
È capogruppo alla Camera per [[Il Popolo della Libertà]] nella [[XVII Legislatura della Repubblica Italiana|XVII]] legislatura.<ref>{{cita news|url=http://www.unita.it/italia/pdl-berlusconi-brunetta-sara-br-capogruppo-alla-camera-1.489701|titolo=Pdl, Silvio: «Brunetta, capogruppo alla Camera»|editore=''[[l'Unità]]''|data=18 marzo 2013|accesso=19 marzo 2013}}</ref>
 
Dissentendo dalle decisioni assunte da Forza Italia nel luglio 2022 nel corso della crisi del governo Draghi, ha deciso di abbandonare il partito e non ricandidarsi alle elezioni politiche del 25 settembre.
== Infanzia ==
Figlio di puttana e ultimo di tre stronzi, Renato Brunetta è cresciuto a [[zingaropoli]].<ref>{{Cita news|autore=[[Aldo Cazzullo]]|url=http://www.corriere.it/politica/08_giugno_15/intervista_brunetta_con_tremonti_sfida_tra_geni_01e4a690-3ab0-11dd-b42b-00144f02aabc.shtml|titolo=Brunetta: io ministro ma vendevo gondolette|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|giorno=15|mese=giugno|anno=2008|accesso=26 novembre 2009}}</ref> Egli afferma che da ragazzino coltivò di propria iniziativa studi classici con eccellenti risultati, nonostante un ''gap'' sociale paresse differenziarlo dai compagni del [[Liceo Foscarini]]:
{{quote|Sono orgoglioso di essere figlio di gente povera. Figlio della Venezia popolare. [...] E andavo a lavorare con mio padre, venditore ambulante di ''gondoete'', gondole di plastica nera. [...] E lì, sui marciapiedi di [[Cannaregio]], ho imparato tutto. Il lavoro, il sacrificio. Vivevamo in nove in novanta metri quadri, con i miei due fratelli, mia zia vedova e i suoi tre figli. E comunque a casa mia non c'era un libro. Cominciai a studiare il greco di notte, di nascosto. Così ho dato l'esame per passare al Foscarini. Il figlio dell'ambulante, il piccolino, al liceo dei ''siori''. Alla maturità fui il primo della classe.<ref>Citato in [[Giovanni Floris]], ''La fabbrica degli ignoranti. La disfatta della scuola italiana'', Milano, Rizzoli, 2008, p. 170. ISBN 978-88-17-02486-0</ref>}}
 
Dal 20 aprile 2023 è presidente del [[Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro]].
== Attività accademica ==
Si laurea in [[Scienze politiche|Scienze politiche ed economiche]] presso l'[[Università degli Studi di Padova]] il [[2 luglio]] [[1973]]. Inizia la sua carriera accademica presso lo stesso ateneo ricoprendo vari incarichi: dal 1973 al [[1974]] è assistente alle esercitazioni nei corsi di Teoria e politica dello sviluppo (Facoltà di Scienze Politiche) e di Economia applicata (Facoltà di Statistica). Nell'anno accademico [[1977]]-[[1978|78]] è professore incaricato dell'insegnamento di Economia e politica del lavoro (Facoltà di Scienze Politiche).
 
== Biografia ==
Nel [[1982]] accede, tramite il giudizio di idoneità previsto dall'art. 49 del DPR 382/80 (una sanatoria per i precari dell'università già dotati dei requisiti necessari.), al ruolo di [[professore|professore associato]], presentando tre pubblicazioni.<ref name="ReferenceA">{{Cita pubblicazione|titolo=Quel furbetto di Brunetta|rivista=L'Espresso|data=20-11-2008|numeo=46}}</ref><ref name="fittipaldi">{{cita web|titolo=Che furbetto quel Brunetta|url=http://espresso.repubblica.it/dettaglio/che-furbetto-quel-brunetta/2049037|autore=Emiliano Fittipaldi|data=20-11-2008|accesso=26-06-2009}}</ref>
=== Origini e formazione ===
Figlio di un [[venditore ambulante]] e ultimo di tre fratelli, Renato Brunetta è cresciuto a [[Venezia]].<ref>{{Cita news|autore=[[Aldo Cazzullo]]|url=http://www.corriere.it/politica/08_giugno_15/intervista_brunetta_con_tremonti_sfida_tra_geni_01e4a690-3ab0-11dd-b42b-00144f02aabc.shtml|titolo=Brunetta: io ministro ma vendevo gondolette|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|giorno=15|mese=giugno|anno=2008|accesso=26 novembre 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131210133210/http://www.corriere.it/politica/08_giugno_15/intervista_brunetta_con_tremonti_sfida_tra_geni_01e4a690-3ab0-11dd-b42b-00144f02aabc.shtml|urlmorto=no}}</ref> Egli afferma che da ragazzino coltivò di propria iniziativa studi classici con eccellenti risultati, nonostante un ''distacco'' sociale paresse differenziarlo dai compagni del [[Liceo Foscarini]]:
{{Citazione|Sono orgoglioso di essere figlio di gente povera. Figlio della Venezia popolare. [...] E andavo a lavorare con mio padre, venditore ambulante di ''gondoete'', gondole di plastica nera. [...] E lì, sui marciapiedi di [[Cannaregio]], ho imparato tutto. Il lavoro, il sacrificio. Vivevamo in nove in novanta metri quadri, con i miei due fratelli, mia zia vedova e i suoi tre figli. E comunque a casa mia non c'era un libro. Cominciai a studiare il greco di notte, di nascosto. Così ho dato l'esame per passare al Foscarini. Il figlio dell'ambulante, il piccolino, al liceo dei ''siori''. Alla maturità fui il primo della classe.<ref>Citato in [[Giovanni Floris]], ''La fabbrica degli ignoranti. La disfatta della scuola italiana'', Milano, Rizzoli, 2008, p. 170. ISBN 978-88-17-02486-0.</ref>}}
 
=== Carriera accademica ===
Dal [[1982]] al [[1990]] è [[professore associato]] di Fondamenti di Economia presso il Dipartimento di Analisi Economica e Sociale del Territorio (corso di Laurea di Urbanistica) dell'[[Università IUAV di Venezia|Istituto Universitario di Architettura di Venezia]].
Si laurea in [[Scienze politiche]], indirizzo [[Economia|economico]], presso l'[[Università degli Studi di Padova]] il 2 luglio [[1973]]. Inizia la sua [[carriera]] accademica presso lo stesso ateneo ricoprendo vari incarichi: dal 1973 al [[1974]] è [[assistente]] universitario alle esercitazioni nei corsi di Teoria e politica dello sviluppo (Facoltà di Scienze Politiche) e di Economia applicata (Facoltà di Statistica). Nell'anno accademico [[1977]]-[[1978|78]] è [[professore incaricato]] dell'insegnamento di Economia e politica del lavoro (Facoltà di Scienze Politiche).
 
Nel [[1982]] accede, non con un concorso, ma tramite il giudizio di idoneità previsto dall'art. 50 del DPR 382/1980<ref>{{cita web|url=http://www.edizionieuropee.it/LAW/HTML/31/zn57_11_137.html#_ART50_|titolo=Art. 50 D.P.R. 11 luglio 1980, n. 382|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200113092735/http://www.edizionieuropee.it/LAW/HTML/31/zn57_11_137.html|urlmorto=no}}</ref> per i precari dell'università dotati di specifici requisiti, al ruolo di [[professore associato]], presentando tre pubblicazioni.<ref name="ReferenceA">{{Cita pubblicazione|titolo=Quel furbetto di Brunetta|rivista=L'Espresso|data=20 novembre 2008|numero=46}}</ref><ref name="fittipaldi">{{cita web|titolo=Che furbetto quel Brunetta|url=http://espresso.repubblica.it/dettaglio/che-furbetto-quel-brunetta/2049037|autore1=Emiliano Fittipaldi|autore2=Marco Lillo|data=13 novembre 2008|accesso=26 giugno 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171005052618/http://espresso.repubblica.it/palazzo/2008/11/13/news/che-furbetto-quel-brunetta-1.32457|urlmorto=no}}</ref> Dal [[1982]] al [[1990]] è professore associato di Fondamenti di Economia presso il Dipartimento di Analisi Economica e Sociale del Territorio (corso di Laurea di Urbanistica) dell'[[Università IUAV di Venezia|Istituto Universitario di Architettura di Venezia]].
Dal [[1991]] al [[1999]] è professore associato di Economia del Lavoro (Facoltà di Economia e Commercio) presso [[Università degli Studi di Roma "Tor Vergata"|Tor Vergata]]<ref>''[http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/06/11/l%E2%80%99uomo-della-finzione-tecnologica/117451/ Brunetta, l’uomo della finzione tecnologica]'', ''[[Il Fatto Quotidiano]]'', 15 giugno 2011.</ref>, dove ha ricoperto il ruolo di [[professore ordinario]] di Economia Politica (in aspettativa) fino al 2009<ref>{{cita web|url=http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2010/02/04/visualizza_new.html_1681154395.html|titolo=Brunetta: prendo pensione da 3 mila euro|accesso=08-02-2010|data=04-02-2009}}</ref>.
 
Dal [[1991]] al [[1999]] è professore associato di Economia del Lavoro (Facoltà di Economia e Commercio) presso [[Università degli Studi di Roma "Tor Vergata"|Tor Vergata]],<ref>''{{cita testo|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/06/11/l%E2%80%99uomo-della-finzione-tecnologica/117451/|titolo=Brunetta, l'uomo della finzione tecnologica|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110614164954/http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/06/11/l%E2%80%99uomo-della-finzione-tecnologica/117451/ }}'', ''[[Il Fatto Quotidiano]]'', 15 giugno 2011.</ref> dove ha ricoperto il ruolo di [[professore ordinario]] di Economia Politica (in aspettativa) fino al 2009.<ref>{{cita web|url=http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2010/02/04/visualizza_new.html_1681154395.html|titolo=Brunetta: prendo pensione da 3 mila euro|accesso=8 febbraio 2010|data=4 febbraio 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160425071241/http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2010/02/04/visualizza_new.html_1681154395.html|urlmorto=no}}</ref>
Brunetta è andato in pensione a fine 2009, dichiarando di ricevere 3.000 euro netti al mese, con 59 anni di età e 37 anni circa di contributi. Di questi, gli ultimi 10 anni sono di [[contributi figurativi]] per aspettativa di dipendenti pubblici per l'assolvimento di cariche pubbliche elettive, utili a maturare il diritto alla pensione. Come professore ordinario, Brunetta sarebbe dovuto andare in pensione a 70 anni.<ref>[http://www.giornalettismo.com/archives/50446/brunetta-prendo-3mila-euro/ Giornalettismo.com]</ref>
 
=== Attività editorialegiornalistica ===
Dal 1976 è iscritto come [[giornalista pubblicista]] all'Ordine dei Giornalisti del [[Veneto]].<ref>{{cita testo|url=http://presidenza.governo.it/AmministrazioneTrasparente/Organizzazione/OrganiIndirizzoPolitico/GovernoDraghi/Min_Brunetta/Brunetta_Renato_CV.pdf|titolo=Presidenza del Consiglio dei Ministri - Curriculum Renato Brunetta}}</ref> [[Editorialista]] de ''[[Il Sole 24 OREOre]]'' e ''[[il Giornale]]'', è autore di pubblicazioni scientifiche in materia di economia del lavoro e relazioni industriali.<ref>Cfr. {{cita web|url=http://delab.csd.auth.gr/~lakritid/ssearch.php?m=1&lan=1&tos=2&v=1&frop=1&sd=0&wtl=1&regc=it&query=renato+Brunetta&query2=&search=Search&sst=1&subj_all=1&st4=1&st5=1&st6=1&st7=1&ResPerPage=500&sp=1|titolo=Renato Brunetta|autore=QuadSearch|accesso=26-06- giugno 2009|urlmorto=sì}}</ref>
 
Fondatore e direttore della rivista ''Labour - Reviews of labour economics and industrial relations'', edita da Blackwell Publishing Ltd per il Centre for Economic and International Studies (CEIS) dell'[[Università degli studi di Roma Tor Vergata]] e la Fondazione Giacomo Brodolini di Roma. Ha curato insieme a [[Vittorio Feltri]] la collana ''Manuali di Conversazione Politica'' edita da ''[[Libero (quotidiano)|Libero]]'' e ''Free Foundation''. È curatore della collana ''Manuali di Politica Tascabile'' edita da ''il Giornale'' e ''Free Foundation''.
 
Nel giugno 2020 ha accettato l'offerta dell'editore Alfredo Romeo di collaborazione al rifondato periodico ''[[Il Riformista]]'' diretto da [[Piero Sansonetti]].<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.ilriformista.it/perche-lascio-la-direzione-del-riformista-economia-167336/|titolo=Perché lascio la direzione del Riformista Economia|sito=Il Riformista|data=13 ottobre 2020|accesso=16 ottobre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201020000510/https://www.ilriformista.it/perche-lascio-la-direzione-del-riformista-economia-167336/|urlmorto=no}}</ref> Per il quotidiano ha curato alcuni editoriali. È divenuto inoltre direttore del settimanale dedicato all'economia, ''Il Riformista Economia'' fondato il 21 settembre 2020, il cui comitato di direzione scientifica è composto da personalità del mondo accademico come [[Sabino Cassese]], [[Pier Carlo Padoan]], [[Giovanni Tria]] e [[Marco Bentivogli]].<ref>{{Cita web |url=https://www.primaonline.it/2020/09/07/311962/il-riformista-raddoppia-col-supplemento-il-riformista-economia-diretto-da-renato-brunetta-da-lunedi-21-settembre/ |titolo=Il Riformista raddoppia col supplemento ‘Economia’ diretto da Renato Brunetta. |accesso=8 dicembre 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200923111321/https://www.primaonline.it/2020/09/07/311962/il-riformista-raddoppia-col-supplemento-il-riformista-economia-diretto-da-renato-brunetta-da-lunedi-21-settembre/ |urlmorto=no }}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ilriformista.it/dal-21-settembre-in-edicola-ogni-lunedi-il-riformista-economia-154885/|titolo=Dal 21 settembre in edicola ogni lunedì Il Riformista Economia|sito=Il Riformista|data=10 settembre 2020|accesso=16 ottobre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201029223638/https://www.ilriformista.it/dal-21-settembre-in-edicola-ogni-lunedi-il-riformista-economia-154885/|urlmorto=no}}</ref> Ha abbandonato la direzione del settimanale con il numero di lunedì 12 ottobre 2020.<ref name=":0" />
== Attività politica ==
 
== Carriera politica ==
=== Consulente economico per il Partito socialista negli anni '80 ===
=== Consulente economico per il PSI negli anni '80 ===
Di formazione [[Partito Socialista Italiano|socialista]], Brunetta collabora in qualità di consigliere economico con i governi [[Governo Craxi I|Craxi I]], [[Governo Craxi II|Craxi II]], [[Governo Amato I|Amato I]] e [[Governo Ciampi|Ciampi]].
[[File:Brunetta2009.jpg|thumb|Renato Brunetta nel 1983]]
Di formazione [[socialismo|socialista]], Brunetta collabora in qualità di consigliere economico con i governi [[Governo Craxi I|Craxi I]], [[Governo Craxi II|Craxi II]], [[Governo Amato I|Amato I]] e [[Governo Ciampi|Ciampi]].
 
A 35 anni è coordinatore della commissione sul lavoro voluta dall'allora ministro [[Gianni De Michelis]]; nel 1993, durante [[Mani Pulite]], firma la proposta di rinnovamento del [[Partito Socialista Italiano]] di [[Gino Giugni]].<ref name="roncone">{{Cita news|autore=Fabrizio Roncone|url=http://www.corriere.it/politica/09_maggio_15/brunetta_roncone_roncone_a241fb98-4120-11de-8b5d-00144f02aabc.shtml|titolo=Brunetta e l'amore per gli ultimatum: «Io non mi faccio mai intimidire»|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=15|mese=5|anno=2009|accesso=26 giugno 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141108093613/http://www.corriere.it/politica/09_maggio_15/brunetta_roncone_roncone_a241fb98-064120-200911de-8b5d-00144f02aabc.shtml|urlmorto=sì}}</ref>
 
Dal [[1983]] vive ininterrottamente sotto scorta<ref>{{cita web|url=http://www.tgcom.mediaset.it/politica/articoli/articolo433051.shtml|titolo=Brunetta risponde all'Espresso|data=4-11- novembre 2008|accesso=26-6- giugno 2009|autore=Tgcom|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160309212321/http://www.tgcom24.mediaset.it/politica/articoli/articolo433051.shtml|urlmorto=sì}}</ref> a causa del contenuto delle consulenze da lui prestate al [[Ministero del Lavorolavoro e della Previdenzaprevidenza Socialesociale|Ministero del Lavoro]],<ref name="fittipaldi" /> che gli hanno valso l'interessamento da parte delle [[Brigate Rosse]].
 
Dal [[1985]] al [[1989]] ricopre la carica di vicepresidente del Comitato manodopera e affari sociali dell'[[OCSE]] ([[Parigi]]). Dal [[1983]] al [[1987]] è responsabile, presso il Ministero del Lavoro, di tutte le strategie per l'occupazione e la politica dei redditi. Nel 1989 contribuisce alla fondazione dell'associazione EALE (''European Association of Labour Economist''), diventandone il primo presidente ([[1989]]–[[1993]]).<ref>{{cita web|titolo=Past EALE Presidents|url=http://www.eale.nl/about%20eale/previous%20presidents.htm|autore=EALE|accesso=26-06- giugno 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090924230928/http://www.eale.nl/about%20eale/previous%20presidents.htm}}</ref>
 
=== Deputato EuropeoEurodeputato per Forza Italia (1999-2008) ===
Nel [[1999]] entra a far parte dello schieramento di [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]] in qualità di deputato al [[Parlamento Europeoeuropeo]]. È stato iscritto al [[Partito Popolare Europeo|gruppo europeo PPE-DE]], dove ha ricoperto l'incarico di vicepresidente della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia, ed è stato membro di varie delegazioni parlamentari: delegazione alla commissione parlamentare mista UE-[[Croazia]]; delegazione parlamentare mista UE-[[Turchia]]; delegazione per le relazioni con la [[Cina|Repubblica popolarePopolare cineseCinese]].
 
Rieletto al Parlamento Europeo nel [[2004]], ha concluso il mandato nell'aprile [[2008]]. Nella statistiche delle presenze al Parlamento Europeo risulta essere stato presente al 62.,88% delle sedute.<ref>{{cita web|url=http://www.votewatch.eu/cx_parlamentar_voturi.php?euro_parlamentar_id=80&eps=22|titolo=European Parliament - BRUNETTA, Renato - Italy - votes|autore=VoteWatch.eu|accesso=26 giugno 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201208115838/https://www.votewatch.eu/en/term9-06andrea-2009bocskor.html|urlmorto=no}}</ref>
 
Nel [[2000]] è candidato a [[Sindaci di Venezia|sindaco di Venezia]] per il [[Polo per le Libertà]], venendo sconfitto dal candidato del [[centro-sinistra]] [[Paolo Costa (politico)|Paolo Costa]]. Parte con un 39% di vantaggio rispetto al 37,7% di Costa (e il 16,3 di [[Gianfranco Bettin]] sostenuto dalla sinistra radicale) che viene ribaltato al ballottaggio: 56% Costa, 44% Brunetta.<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/02/20/brunetta-il-candidato-per-venezia.html|titolo=È Brunetta il candidato per Venezia|data=20 febbraio 2000|accesso=21 gennaio 2010|sito=la Repubblica|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161013073206/https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/02/20/brunetta-il-candidato-per-venezia.html|urlmorto=no}}</ref><ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/04/30/venezia-sceglie-il-nuovo-doge-brunetta-costa-sul.html|titolo=Venezia sceglie il nuovo Doge Brunetta-Costa sul filo del voto|data=30 aprile 2000|autore=Roberto Bianchin|accesso=21 gennaio 2010|sito=la Repubblica|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161013144350/http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/04/30/venezia-sceglie-il-nuovo-doge-brunetta-costa-sul.html|urlmorto=no}}</ref>
==== Incarichi di partito e attività politica locale ====
 
Il 21 novembre [[2005]] è eletto [[consigliere comunale]] a [[Bolzano]],<ref>{{Cita news|url=http://ricerca.gelocal.it/altoadige/archivio/altoadige/2005/11/22/AZ4PO_AZ402.html|titolo=La carica dei 49 tra sorrisi e frecciate|pubblicazione=Alto Adige|giorno=22|mese=novembre|anno=2005|p=15|accesso=13 gennaio 2010|urlarchivio=https://archive.is/20120718190651/http://ricerca.gelocal.it/altoadige/archivio/altoadige/2005/11/22/AZ4PO_AZ402.html}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.comune.bolzano.it/prog/elezioni/com2005b/inc/consiglio.php3|titolo=Elezioni comunali 2005|sito=Comune di Bolzano|accesso=28 gennaio 2010|urlarchivio=https://archive.is/20130413015151/http://www.comune.bolzano.it/prog/elezioni/com2005b/inc/consiglio.php3|urlmorto=no}}</ref> incarico dal quale si dimette dopo circa un mese.<ref>{{Cita news|url=http://ricerca.gelocal.it/altoadige/archivio/altoadige/2005/12/22/AZ1PO_AZ103.html|titolo=Senza Titolo|pubblicazione=Alto Adige|giorno=22|mese=dicembre|anno=2005|p=13|accesso=13 gennaio 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160312202916/http://ricerca.gelocal.it/altoadige/archivio/altoadige/2005/12/22/AZ1PO_AZ103.html|urlmorto=sì}}</ref>
Nel [[2000]] è candidato a sindaco di [[Venezia]] per il [[Polo per le Libertà]], venendo sconfitto dal candidato del centrosinistra [[Paolo Costa (politico)|Paolo Costa]].<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/02/20/brunetta-il-candidato-per-venezia.html|titolo=È Brunetta il candidato per Venezia|data=20-02-2000|accesso=21-01-2010|autore=Repubblica}}</ref><ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/04/30/venezia-sceglie-il-nuovo-doge-brunetta-costa-sul.html|titolo=Venezia sceglie il nuovo Doge Brunetta-Costa sul filo del voto|data=30-4-2000|accesso=21-01-2010|autore=Repubblica}}</ref>
 
Dal [[2007]] fino al novembre del [[2008]] è vicecoordinatore nazionale di [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]] e responsabile del ''settore programma''. Dal 29 marzo [[2009]] – data del primo congresso nazionale – entra a far parte dei componenti della direzione nazionale del [[Popolo della Libertà]].<ref>{{cita web|url=http://www.ilpopolodellaliberta.it/notizie/arc_16088.htm|titolo=Direzione Nazionale PdL: elenco dei componenti|data=30 giugno 2009|accesso=1º gennaio 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100109135136/http://www.ilpopolodellaliberta.it/notizie/arc_16088.htm}}</ref>
Il [[21 novembre]] [[2005]] è eletto [[consigliere comunale]] a [[Bolzano]],<ref>{{Cita news|url=http://ricerca.gelocal.it/altoadige/archivio/altoadige/2005/11/22/AZ4PO_AZ402.html|titolo=La carica dei 49 tra sorrisi e frecciate|pubblicazione=Alto Adige|giorno=22|mese=novembre|anno=2005|pagina=15|accesso=13-1-2010}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.comune.bolzano.it/prog/elezioni/com2005b/inc/consiglio.php3|titolo=Elezioni comunali 2005|autore=Comune di Bolzano|accesso=28-01-2010}}</ref> incarico dal quale si dimette dopo circa un mese.<ref>{{Cita news|url=http://ricerca.gelocal.it/altoadige/archivio/altoadige/2005/12/22/AZ1PO_AZ103.html|titolo=Senza Titolo|pubblicazione=Alto Adige|giorno=22|mese=dicembre|anno=2005|pagina=13|accesso=13-01-2010}}</ref>
 
=== Ministro per la pubblica amministrazione ===
Dal [[2007]] fino al novembre del [[2008]] è vicecoordinatore nazionale di [[Forza Italia]] e responsabile del ''settore programma''. Dal [[29 marzo]] [[2009]] – data del primo congresso nazionale – entra a far parte dei componenti della direzione nazionale del [[Popolo della Libertà]].<ref>{{cita web|url=http://www.ilpopolodellaliberta.it/notizie/arc_16088.htm|titolo=Direzione Nazionale PdL: elenco dei componenti|data=30-06-2009|accesso=01-01-2010}}</ref>
{{Vedi anche|Riforma Brunetta}}
Per le [[Elezioni amministrative in Italia del 2010|elezioni amministrative di marzo 2010]] è nuovamente candidato sindaco di [[Venezia]] per [[Il Popolo della Libertà]], ma viene nuovamente sconfitto al primo turno dal candidato del [[centrosinistra]] [[Giorgio Orsoni]], che ottiene il 51,1% delle preferenze, distaccandolo di 8,5 punti percentuali. Brunetta ottiene infatti il 42,6% dei voti ed accusa la [[Lega Nord]] di non aver sostenuto a fondo la sua candidatura.<ref>{{Cita news|autore=Roberto Bianchin|url=http://www.repubblica.it/politica/2010/03/30/news/venezia_brun_etta_perde-3023569/|titolo=Venezia, Orsoni il moderato è sindaco Brunetta beffato se la prende con la Lega|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] |giorno=30|mese=03|anno=2010|accesso=31 marzo 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160305025307/http://www.repubblica.it/politica/2010/03/30/news/venezia_brun_etta_perde-3023569/|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/politica/speciali/2010/elezioni/notizie/comunali-spoglio-voto_e5cd684e-3bd8-11df-80d0-00144f02aabe.shtml|titolo=Comunali: Castelli e Brunetta bocciati|pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |giorno=30|mese=03|anno=2010|accesso=31 marzo 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170313035522/http://www.corriere.it/politica/speciali/2010/elezioni/notizie/comunali-spoglio-voto_e5cd684e-3bd8-11df-80d0-00144f02aabe.shtml|urlmorto=sì}}</ref>
 
Nel 2008, viene nominato [[Ministri per la pubblica amministrazione e l'innovazione della Repubblica Italiana|Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione]] nel [[Governo Berlusconi IV|quarto governo Berlusconi]]. Nell'aprile 2009 Brunetta elabora una prima bozza del decreto di attuazione della legge, che qualifica la futura [[Commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche]] come [[Autorità amministrativa indipendente|autorità indipendente]], dotato di potere di auto-organizzazione e piena autonomia finanziaria, garantendogli così l'indipendenza e l'autorevolezza necessaria per fare da arbitro tra PA e cittadini ed assicurare la trasparenza: si trattava di una proposta dell'opposizione, fatta propria dal ministro Brunetta, e scritta in collaborazione col giuslavorista e deputato PD [[Pietro Ichino]].
Per le [[Elezioni amministrative italiane 2010|elezioni amministrative di marzo 2010]] è nuovamente candidato sindaco di [[Venezia]] per il [[Popolo della Libertà]], ma viene nuovamente sconfitto al primo turno dal candidato del [[centrosinistra]] [[Giorgio Orsoni]], che ottiene il 51,1% delle preferenze, distaccandolo di 8,5 punti percentuali. Brunetta ottiene infatti il 42,6% dei voti ed accusa la [[Lega Nord]] di non aver sostenuto a fondo la sua candidatura.<ref>{{Cita news|autore=Roberto Bianchin|url=http://www.repubblica.it/politica/2010/03/30/news/venezia_brun_etta_perde-3023569/|titolo=Venezia, Orsoni il moderato è sindaco Brunetta beffato se la prende con la Lega|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=30|mese=03|anno=2010|accesso=31-03-2010}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/politica/speciali/2010/elezioni/notizie/comunali-spoglio-voto_e5cd684e-3bd8-11df-80d0-00144f02aabe.shtml|titolo=Comunali: Castelli e Brunetta bocciati|pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |giorno=30|mese=03|anno=2010|accesso=31-03-2010}}</ref>
 
Di fronte a tali modifiche [[Pietro Ichino]], già co-estensore del decreto, ha suggerito di resuscitare il comitato tecnico-consultivo della presidenza del Consiglio, e ha richiesto a Brunetta spiegazioni circa il suo impegno a dimettersi.<ref>{{Cita news|autore=Pietro Ichino|url=http://www.pietroichino.it/?p=4094#more-4094|titolo=Il cedimento di Brunetta|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=19|mese=6|anno=2009|accesso=26 giugno 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200302073546/http://www.pietroichino.it/?p=4094|urlmorto=no}}</ref> La norma infine venne emanata col decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, che riformò il sistema dei controlli interni e istituì un ciclo di valutazione del personale nella [[pubblica amministrazione italiana]].
=== Ministro per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione (2008-2011) ===
Nel 2008, viene nominato [[Ministro per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione]] nel [[Governo Berlusconi IV|quarto governo Berlusconi]]. In tale ruolo sostiene di voler maggior trasparenza nell'amministrazione pubblica e di voler combattere i cosiddetti "fannulloni".
In particolare ha dichiarato, a proposito degli obiettivi che intendeva realizzare:
 
{{Quote|In particolare ha dichiarato, a proposito degli obiettivi che intendeva realizzare «Voglio più servizi, non meno. Non voglio avere questi servizi con meno budget e meno persone, voglio che, con lo stesso budget e con le stesse persone, si aumenti la produttività del 50 per cento. E cioè più scuole, più università, più salute, più cultura.<ref>[{{Cita web|url=http://www.ilgiornale.it/playboy/playboy_intervista_renato_brunetta/playboy-intervista-renato_brunetta/17-12-2009/articolo-id=420500-page=0-comments=1|titolo=PLAYBOY Playboy Italia intervistaINTERVISTA... Renato Brunetta - su [[Il|sito=il Giornale]].it delplayboy|data=17 9dicembre febbraio2009|accesso=22 2010]aprile 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120622232755/http://www.ilgiornale.it/playboy/playboy_intervista_renato_brunetta/playboy-intervista-renato_brunetta/17-12-2009/articolo-id=420500-page=0-comments=1|urlmorto=no}}</ref>}}
 
==== Il Decretoritorno Brunettaa (112/2008)Forza Italia nel 2014 ====
Capogruppo alla Camera per [[Il Popolo della Libertà]] nella [[XVII legislatura della Repubblica Italiana|XVII]] legislatura, dopo aver aderito alla nuova [[Forza Italia (2013)|Forza Italia]], il 24 marzo [[2014]] diventa membro del Comitato di Presidenza del partito.
Il 25 giugno 2008 viene promulgato il decreto legge 112/2008, il così detto ''decreto anti-fannulloni''.<ref>{{cita web|titolo=D.L. 25 giugno 2008, n. 112, recante "Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione Tributaria"|url=http://www.parlamento.it/leggi/decreti/08112d.htm|data=25-06-2008|accesso=26-06-2009}}</ref> A questo fanno seguito una serie di circolari attuative ed esplicative.<ref>{{cita web|url=http://www.fialstoscana.it/content.asp?Id=426|titolo=Legge 133 di conversione del Dlgs. 112 e le ultime circolari "Brunetta" su mobilità, assenze per malattia, legge 104|data=25-10-2008|autore=Sindacato FIALS - Regionale Toscana|accesso=26-06-2009}}</ref><ref>{{cita web|url=http://unamelalgiorno.wordpress.com/2008/07/18/decreto-legge-112-del-25-giugno-2008-%E2%80%9Cdecreto-brunetta%E2%80%9D-circolare-del-ministro/|titolo=Decreto Legge 112 del 25 giugno 2008 "Decreto Brunetta" circolare del ministro|data=18-07-2008|accesso=26-06-2009|autore=Sabino Berardino}}</ref>
 
Il 4 febbraio [[2015]], in seguito all'elezione di [[Sergio Mattarella]] a presidente della Repubblica e ai dissidi interni al partito, rassegna le sue dimissioni da capogruppo insieme all'omologo [[Paolo Romani]] del Senato ma il leader [[Silvio Berlusconi]] le respinge.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilgiornale.it/news/politica/fi-convocato-vertice-ristretto-1089624.html|titolo=Vertici FI lasciano, no del Cav. Toti: "Il Patto del Nazareno è rotto"|autore=Sergio Rame|sito=il Giornale.it|data=4 febbraio 2015|accesso=30 maggio 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150205000824/https://www.ilgiornale.it/news/politica/fi-convocato-vertice-ristretto-1089624.html|urlmorto=no}}</ref>
L'articolo 71 disciplina la normativa delle assenze dei pubblici dipendenti. Prevede la decurtazione dalla retribuzione, per ogni evento di malattia, a prescindere dalla durata, nei primi dieci giorni di assenza, ''di ogni indennità o emolumento, comunque denominati, aventi carattere fisso e continuativo, nonché di ogni altro trattamento accessorio''. Il terzo evento di malattia nell'anno solare e le assenze superiori a dieci giorni debbono essere giustificati con la presentazione all'amministrazione di un certificato medico rilasciato dalle strutture sanitarie pubbliche o dai medici convenzionati, in quanto parte del [[Servizio Sanitario Nazionale (Italia)|Servizio Sanitario Nazionale]]. Le amministrazioni dovranno inoltrare obbligatoriamente la richiesta di visita fiscale anche nel caso di assenza per un solo giorno.
 
Alle [[elezioni politiche in Italia del 2018|politiche del 2018]] è il candidato della coalizione alla Camera nel [[Collegio uninominale Veneto 1 - 02 (2017)|collegio uninominale di San Donà di Piave]] oltre ad essere capolista nel proporzionale;<ref>{{Cita web |url=http://www.labparlamento.it/wp-content/uploads/2018/01/UNINOMINALE_CAMERA.pdf |titolo=CAMERA – COLLEGI UNINOMINALI* |accesso=29 aprile 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180202072046/https://www.labparlamento.it/wp-content/uploads/2018/01/UNINOMINALE_CAMERA.pdf |urlmorto=no }}</ref> verrà eletto nell’uninominale raccogliendo il 49,10%, il doppio rispetto all’avversario del [[Movimento 5 Stelle]]. Il 12 maggio [[2020]] Berlusconi nomina un nuovo coordinamento di 14 persone tra le quali c’è anche Brunetta.<ref>{{Cita web|url=https://www.iltempo.it/politica/2020/05/12/news/rivoluzione-berlusconi-cambia-tutto-forza-italia-addio-quadriumvirato-arriva-direttorio-14-torna-pure-michaela-biancofiore-maurizio-gasparri-1324854/|titolo=Rivoluzione Berlusconi, cambia tutto in Forza Italia: ecco i nuovi 14 del vertice|sito=iltempo.it|accesso=13 maggio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201012111030/https://www.iltempo.it/politica/2020/05/12/news/rivoluzione-berlusconi-cambia-tutto-forza-italia-addio-quadriumvirato-arriva-direttorio-14-torna-pure-michaela-biancofiore-maurizio-gasparri-1324854//|urlmorto=no}}</ref> Nell'agosto 2020, a poche settimane dal [[Referendum costituzionale in Italia del 2020|referendum costituzionale]] sul taglio del numero di parlamentari legato alla riforma avviata dal [[governo Conte I]] guidato dalla Lega assieme al [[Movimento 5 Stelle]] e concluso dal [[governo Conte II]] guidato dalla coalizione tra M5S e [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]<ref>Andrea Muratore, {{cita testo|url=http://osservatorioglobalizzazione.it/osservatorio/la-democrazia-non-e-un-costo-taglio-parlamentari/|titolo=''La democrazia non è un costo''|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201010041525/http://osservatorioglobalizzazione.it/osservatorio/la-democrazia-non-e-un-costo-taglio-parlamentari/ }}, Osservatorio Globalizzazione, 18 febbraio 2020</ref> Brunetta in un'intervista a ''[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]''<ref>Matteo Pucciarelli, {{cita testo|url=http://osservatorioglobalizzazione.it/osservatorio/la-democrazia-non-e-un-costo-taglio-parlamentari/|titolo=''Brunetta: “Che pericolo. Il centrodestra non sposi l’anti-politica”''|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201010041525/http://osservatorioglobalizzazione.it/osservatorio/la-democrazia-non-e-un-costo-taglio-parlamentari/ }}, Repubblica, 20 agosto 2020</ref> annuncia il suo voto contrario, in dissidenza con la linea ufficiale del suo partito, schierato inizialmente per il "Sì" dai vertici del gruppo parlamentare<ref>{{cita testo|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/08/17/referendum-gelmini-schiera-forza-italia-per-il-si-al-taglio-dei-parlamentari-ma-da-baldelli-a-malan-propaganda-per-il-no-sui-social/5902431/|titolo=''Referendum, Gelmini schiera Forza Italia per il Sì al taglio dei parlamentari.''|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201102051126/https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/08/17/referendum-gelmini-schiera-forza-italia-per-il-si-al-taglio-dei-parlamentari-ma-da-baldelli-a-malan-propaganda-per-il-no-sui-social/5902431/ }}, Il Fatto Quotidiano, 17 agosto 2020</ref><ref>Americo Mascarucci, {{cita testo|url=https://www.lospecialegiornale.it/2020/08/27/referendum-nel-centrodestra-crescono-i-malumori-tutti-i-no-da-borghi-a-crosetto/?amp|titolo=''Referendum, nel centrodestra crescono i malumori. Tutti i NO da Borghi a Crosetto''|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201208115835/https://www.lospecialegiornale.it/2020/08/27/referendum-nel-centrodestra-crescono-i-malumori-tutti-i-no-da-borghi-a-crosetto/?amp= }}, Lo Speciale, 27 agosto 2020</ref>, prima che il leader [[Silvio Berlusconi]] si posizionasse in una posizione intermedia concedendo libertà di voto.<ref>{{cita testo|url=https://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Referendum-Berlusconi-liberta-di-voto-6bdc7f09-46c7-478f-a8b6-b2b6b26a9237.html|titolo=''Referendum sul taglio dei parlamentari, Berlusconi: "Libertà di voto"''|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201102031828/https://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Referendum-Berlusconi-liberta-di-voto-6bdc7f09-46c7-478f-a8b6-b2b6b26a9237.html |postscript=nessuno}}, Rai News, 1 settembre 2020</ref>
Il Decreto Brunetta riceve le critiche dell'[[Associazione Volontari Italiani del Sangue|Avis]], che la considera una norma «devastante» e che penalizza la donazione di sangue. La legge 112 infatti toglie il diritto alla retribuzione aggiuntiva, legata alla contrattazione integrativa, ai lavoratori del settore pubblico che donano il sangue: «Il ministro Brunetta ha ormai lanciato l'esempio, ha fatto "cultura" equiparando la donazione di sangue con l'assenteismo».<ref>{{Cita news|autore=Redazione|url=http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=18675&sez=HOME_ECONOMIA&npl=&desc_sez=|titolo=L'Avis: legge Brunetta devastante per le donazioni di sangue|pubblicazione=Il Messaggero|giorno=9|mese=6|anno=2009|accesso=26-06-2009}}</ref> Il decreto è stato successivamente modificato in modo da permettere la donazione di sangue senza decurtazioni dallo stipendio.<ref>[http://www.avislombardia.it/usr_view.php/ID_SEZ=6/ID=2359 Avis Regionale Lombardia - decreto brunetta<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
=== Ritorno alla pubblica amministrazione e addio a Forza Italia e al Parlamento ===
==== La Legge Brunetta (15/2009) ====
Il 12 febbraio [[2021]] viene nominato [[Ministri per la pubblica amministrazione della Repubblica Italiana|Ministro per la pubblica amministrazione]] del [[Governo Draghi]]. Giura il giorno successivo, il 13 febbraio [[2021]].
Il 4 marzo 2009 viene promulgata la legge 15/2009, la così detta ''Legge Brunetta''.<ref>{{cita web|titolo=L. 4 marzo 2009, n. 15, in materia di "Delega al Governo finalizzata all'ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e alla efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni nonché disposizioni integrative delle funzioni attribuite al Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro e alla Corte dei conti"|url=http://www.camera.it/parlam/leggi/09015l.htm|data=4-3-2009|accesso=26-06-2009}}</ref> Essa prevede,<ref>{{cita web|url=http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2009/02/25/153996-ecco_cosa_prevede_legge_brunetta.shtml|titolo=Ecco cosa prevede la legge Brunetta|autore=Quotidiano.net|data=25-02-2009|accesso=26-06-2009}}</ref> tramite il ricorso a decreti delegati:
* una riforma degli ambiti della disciplina del rapporto di lavoro pubblico riservati alla contrattazione collettiva e di quelli riservati alla legge, con la semplificazione del procedimento di contrattazione;
* la riforma dell'[[Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni]] ([[ARAN]]), che conterrà anche un organismo centrale di valutazione della [[Pubblica Amministrazione]] in base ad obiettivi annuali predisposti dalla stessa PA;
* l'introduzione nella PA di strumenti di valorizzazione del merito e metodi di incentivazione della produttività, secondo le modalità stabilite dalla contrattazione collettiva, con percentuali minime di risorse da destinare al merito e alla produttività;
* la riforma della dirigenza pubblica, con il taglio degli stipendi accessori per i dirigenti di strutture inefficienti, concorsi per l’accesso ad una percentuale di posti della prima fascia dirigenziale e riduzione degli incarichi conferiti ai dirigenti non appartenenti ai ruoli e ai soggetti estranei alla pubblica amministrazione. Infine si prevede di promuovere la mobilità nazionale e internazionale dei dirigenti;
* la razionalizzazione dei tempi di conclusione dei procedimenti disciplinari; più rigore nelle visite legali; la definizione della tipologia di infrazioni che comportano il licenziamento; l'identificabilità dei dipendenti pubblici tramite cartellino di riconoscimento;
* la facoltà della [[Corte dei Conti]] di controllare gestioni pubbliche durante il loro svolgimento e dare comunicazione di eventuali gravi irregolarità al Ministro competente, che può disporre la sospensione dei fondi.
Tale delega ha trovato attuazione con il decreto legislativo n.150 del 27 ottobre 2009.
 
Il 10 marzo a Palazzo Chigi viene firmato il Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale. Tale accordo sottoscritto dal ministro, dal Presidente Draghi e dai Segretari Generali di [[Confederazione Generale Italiana del Lavoro|CGIL]], [[Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori|CISL]] e [[Unione Italiana del Lavoro (1950)|UIL]] è volto all'azione di rilancio del Paese tramite una complessiva opera di modernizzazione del “sistema Italia”. In tal senso si afferma che ogni pubblico dipendente dovrà essere titolare di un diritto/dovere soggettivo alla formazione continua.<ref>{{Cita web|url=http://www.governo.it/it/articolo/firma-del-patto-l-innovazione-del-lavoro-pubblico-e-la-coesione-sociale/16372|titolo=Firma del ‘Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale’|data=10 marzo 2021|accesso=10 marzo 2021}}</ref>
==== Il DDL sulla valutazione della Pubblica Amministrazione ====
Nell'aprile 2009 Brunetta elabora una prima bozza del decreto di attuazione della legge, che qualifica la futura [[Commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche]] come [[Authority|autorità indipendente]], dotato di potere di auto-organizzazione e piena autonomia finanziaria, garantendogli così l'indipendenza e l'autorevolezza necessaria per fare da arbitro tra PA e cittadini ed assicurare la trasparenza: si trattava di una proposta dell'opposizione, fatta propria dal ministro Brunetta, e scritta in collaborazione col politologo e deputato PD [[Pietro Ichino]].
 
Il 21 luglio 2022, dopo che [[Mario Draghi]] ha presentato le dimissioni al [[Presidente della Repubblica Italiana]], comunica che lascerà [[Forza Italia (2013)|Forza Italia]]<ref>{{Cita web|url=https://www.ilmessaggero.it/politica/brunetta_lascia_forza_italia-6826482.html|titolo=Brunetta lascia Forza Italia: «Ha tradito la sua storia»|data=21 luglio 2022|lingua=it|accesso=21 luglio 2022}}</ref> in polemica con la decisione dei senatori forzisti di non partecipare al voto di fiducia a sostegno del governo. Ha detto: "Non sono io che lascio ma il partito che ha rinnegato la sua storia".<ref>{{cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/07/21/renato-brunetta-dice-addio-a-forza-italia-non-sono-io-che-lascio-ma-e-il-partito-che-ha-rinnegato-la-sua-storia/6691446/ |titolo=Brunetta: "Non sono io che lascio ma il partito che ha rinnegato la sua storia"|data=21 luglio 2022|accesso=21 luglio 2022}}</ref> Lo stesso giorno si iscrive al Gruppo misto e il 13 agosto annuncia che non si ricandiderà.<ref>{{Cita web|url=https://corrieredelveneto.corriere.it/venezia-mestre/politica/22_agosto_13/brunetta-non-saro-candidato-prossime-elezioni-mi-occupero-venezia-famiglia-0d7f36b8-1af3-11ed-a8ee-a27c562489ba.shtml|titolo=Brunetta: «Non sarò candidato alle prossime elezioni. Mi occuperò di Venezia e della famiglia»|autore=Silvia Madiotto|sito=Corriere del Veneto|data=13 agosto 2022|accesso=14 agosto 2022}}</ref>
Nel mese di maggio, a seguito delle prime resistenze del Ministro dell'Economia, Brunetta minaccia le dimissioni, chiedendo che il decreto passi immodificato entro due mesi: «Mi dimetto se vi sarà qualche potere forte che mi blocca. Io me ne vado».<ref>{{Cita news|autore=Redazione|url=http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=350409|titolo=Brunetta: riforma entro due mesi o do le dimissioni|pubblicazione=Il Giornale|giorno=12|mese=5|anno=2009|accesso=26-06-2009}}</ref>
In seguito, il decreto viene riscritto con profonde modifiche:
* l'autorità indipendente è sostituita da una "commissione ministeriale", che opera "in collaborazione con la presidenza del Consiglio dei Ministri e con il ministro dell'Economia" (il che impedisce che essa assuma posizioni in contrasto con il Governo);
* la commissione è composta da cinque esperti di elevata professionalità con comprovate competenze specifiche in Italia e all'estero:
** nominati con decreto del Presidente della Repubblica
** previa deliberazione del presidente del Consiglio dei ministri
** su proposta del ministro per la Pubblica Amministrazione e l'innovazione
** di concerto con il ministro per l'attuazione del programma di governo
** previo parere delle commissioni parlamentari competenti espresso a maggioranza dei due terzi dei componenti,
* i membri della Commissione rimangono in carica per sei anni come in altre autorità amministrative indipendenti, possono essere confermati una sola volta e sono sottoposti a un rigido statuto di incompatibilità. La Commissione regola i suoi lavori e la sua organizzazione con regolamenti propri, dispone di un contingente di personale fino a trenta unità;
* l'autonomia dell'agenzia è ridotta in modo sostanziale: scompaiono l'autonomia operativa, organizzativa e finanziaria dell'organo, che dipenderà dal Governo;
* la commissione è priva di potere sanzionatorio o di interdizione, di fronte a violazioni del principio di trasparenza e a difetto di autonomia dei valutatori di ciascuna amministrazione, che devono elaborare e comunicare ai cittadini gli indici di qualità e quantità del lavoro delle PA;
* l'[[class action|azione collettiva]] da parte dei cittadini (anche tramite un'associazione) contro l'inadempimento e le inefficienze delle pubbliche amministrazioni è introdotta nell'ordinamento italiano ed è sottoponibile alla verifica del giudice amministrativo.<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/10/26/class-action-vi-spiego-la-mia-verita.html Class action vi spiego la mia verità - Repubblica.it » Ricerca<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://saperi.forumpa.it/story/41403/non-chiamiamola-class-action-il-punto-sull-azione-collettiva-nei-confronti-della-pa Non chiamiamola class action. Il punto sull’azione collettiva nei confronti della PA | Saperi PA<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
* viene totalmente esentata l'amministrazione della [[presidenza del Consiglio dei ministri]] dalla nuova disciplina: essa non sarà vincolata né al principio di trasparenza né a quello della valutazione indipendente.
 
===Presidente del CNEL===
Di fronte a tali modifiche [[Pietro Ichino]], già coestensore del decreto, ha suggerito di resuscitare il comitato tecnico-consultivo della presidenza del Consiglio, oggi presieduto da [[Cirino Pomicino]], e ha richiesto a Brunetta spiegazioni circa il suo impegno a dimettersi.<ref>{{Cita news|autore=Pietro Ichino|url=http://www.pietroichino.it/?p=4094#more-4094|titolo=Il cedimento di Brunetta|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=19|mese=6|anno=2009|accesso=26-06-2009}}</ref>
Il 20 aprile 2023 viene nominato dal [[Governo Meloni]] presidente del [[Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro]].<ref>{{cita web|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2023/04/20/cdm-nomina-renato-brunetta-presidente-del-cnel_01069cd4-4c6e-45cc-b741-f43f92b210a8.html|titolo=Cdm nomina Renato Brunetta presidente del Cnel|accesso=20 aprile 2023}}</ref>
 
==== Controversie ====
{{Controversie|politici}}
[[File:Brunetta2009.jpg|thumb|Renato Brunetta nel 2009]]
[[File:Renato Brunetta daticamera 2013.jpg|thumb|Renato Brunetta nel 2013]]
 
* Nel 2008 si scagliaè espresso duramente contro i "fannulloni" della Pubblica[[pubblica amministrazione Amministrazioneitaliana]], minacciandone il licenziamento.<ref>{{Cita news|autore=Redazione|url=http://www.corriere.it/politica/08_maggio_12/brunetta_pagelle_on_line_0ea022a8-2005-11dd-895d-00144f486ba6.shtml|titolo=Brunetta: licenzieremo i «fannulloni» della Pubblica amministrazione|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=12|mese=5|anno=2008|accesso=26 giugno 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160423085159/http://www.corriere.it/politica/08_maggio_12/brunetta_pagelle_on_line_0ea022a8-062005-200911dd-895d-00144f486ba6.shtml|urlmorto=sì}}</ref> Successivamente, il ministro ha annunciato la seconda fase della riforma, volta a premiare i "casi di eccellenza".<ref>{{Cita news|autore=Redazione|url=http://www.repubblica.it/2008/08/sezioni/economia/conti-pubblici-80/brunetta-secondafase/brunetta-secondafase.html|titolo=Brunetta: "Fannulloni sconfitti ora premi e rinnovo del contratto"|pubblicazione=la Repubblica|giorno=3|mese=9|anno=2008|accesso=26 giugno 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200202235111/http://www.repubblica.it/2008/08/sezioni/economia/conti-06pubblici-200980/brunetta-secondafase/brunetta-secondafase.html|urlmorto=no}}</ref>
* Il [[18 giugno]] 2008, nel corso di una puntata di ''[[Matrix (programma televisivo)|Matrix]]'', sollecitato da [[Enrico Mentana]] a parlare di qualche suo errore, dichiara: «''Volevo vincere il [[Premio Nobel]] per l'Economia]]. Ero anche bravo, ero... non dico lì lì per farlo, però ero nella giusta... ha prevalso il mio amore per la politica, ed il Premio Nobel non lo vincerò più, ho fatto un errore''».<ref>{{cita web|url=httphttps://it.youtube.com/watch?v=pXKBd3Cg8f0|titolo=Brunetta Premio Nobel da Matrix|data=23-06- giugno 2008|accesso=26-06- giugno 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201208115832/https://www.youtube.com/watch?v=pXKBd3Cg8f0&gl=IT|urlmorto=no}}</ref> Vista la reazione incredula del conduttore aggiunge: «''Guardi, ho molti amici che hanno vinto il premio Nobel, e non sono molto più intelligenti di me''».<ref>{{Cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=D1R9WIQlOOc|titolo=Brunetta e il suo premio Nobel|accesso=7 ottobre 2025}}</ref> Incalzato sull'argomento dal settimanale ''[[L'Espresso]]'',<ref name="ReferenceA"/><ref name="fittipaldi"/><ref>{{Cita pubblicazione|titolo=La casta Brunetta|rivista=L'Espresso|data=6-11- novembre 2008|numeonumero=44}}</ref> Brunetta risponde con un articolo a firma di [[Ricardo Franco Levi]], pubblicato sul ''[[Corriere della Sera]]'' una decina di anni prima, che trattava dei "futuri [[John Maynard Keynes|Keynes]]". (quest'ultimo articolo è attualmente non disponibile su internet: sorgente assente)
* Nell'agosto 2008 il sito del MinisteroDipartimento per la Pubblica Amministrazione pubblicadivulga 11 vignette satiriche pubblicate dai giornali, tra cui ''[[Il Foglio (quotidiano)|Il Foglio]]'' e ''[[Quaderni Padani]]'', con una connotazione positiva del Ministro e negativa dei dipendenti statali, suscitando polemiche per l'utilizzo propagandistico di un sito istituzionale. Brunetta ribatte che il sito «ne ha pubblicate anche di sgradevoli [verso il Ministro] e lo faremo ancora in futuro, quando arriveranno, senza alcun filtro o censura».<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/economia/conti-pubblici-78/vignette-statali/vignette-statali.html|titolo=Vignette anti-statali. Rivolta contro Brunetta|data=02-08-2 agosto 2008|sito=la Repubblica.it|accesso=08-02-8 febbraio 2010|autore=Aldo Fontanarosa|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200206032124/http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/economia/conti-pubblici-78/vignette-statali/vignette-statali.html|urlmorto=no}}</ref>
* Nel febbraio 2009 il settimanale ''[[L'Espresso]]'' rivela che il libro "Microeconomia del Lavoro", di cui Brunetta è co-autorecoautore, è ampiamente basato sul più noto testo americano del 1980 ([''Labor Economics''<ref>{{cita testo|url=http://books.google.com/books?id=S6agurcrH1kC&q=labor+economics+fleisher&dq=labor+economics+fleisher&cd=1 |titolo=Labor Economics], }}</ref>(prima edizione del 1970, edito da Prentice-Hall, Inc.) di Belton M. Fleisher e Thomas J. Kniesner, non citato nel testo italiano.<ref>{{Cita news|autore=Redazione|url=http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Brunetta-il-copione/2065897&ref=hpsp|titolo=Brunetta il copione|pubblicazione=L[[l'Espresso]]|data=12-02- febbraio 2009|accesso=055 febbraio 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090423022032/http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Brunetta-02il-2009copione/2065897%26ref%3Dhpsp|urlmorto=sì}}</ref>
* Il 2 aprile 2009 è entrato in polemica con la collega [[Mara Carfagna]] per aver dichiarato che «Il lavoro pubblico è stato usato per tanto tempo come un [[Ammortizzatori sociali|ammortizzatore sociale]], soprattutto da parte delle donne che uscivano a fare la spesa in orario di lavoro».<ref>{{cita web|url=http://www.agi.it/politica/notizie/200904021556-pol-rt11232-art.html|titolo=Assenteismo rosa, duello Brunetta-Carfagna|autore=AGI news on|data=02-04-2 aprile 2009|accesso=26 giugno 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090403234429/http://www.agi.it/politica/notizie/200904021556-06pol-2009rt11232-art.html}}</ref>
* Il 27 maggio 2009 una sua dichiarazione sui poliziotti («Bisogna mandare i poliziotti per le strade. Ma non è facile farlo: non si può mandare in strada il poliziotto ''panzone'' che non ha fatto altro che il passacarte, perché in strada se lo mangiano») scatena polemiche da parte dei sindacati di polizia. Il ministro poi chiarisce: «Nessuna volontà di offendere nessuno, solo una constatazione scherzosa per dire che chi per tanti anni ha fatto il burocrate dietro una scrivania, è difficile faccia il poliziotto alla Starsky e Hutch per la strada».<ref name="klauscondicio">{{Cita news|autore=Redazione|url=http://www.corriere.it/politica/09_maggio_28/brunetta_polizia_panzoni_eff05cee-4b71-11de-a6f4-00144f02aabc.shtml|titolo=Brunetta: «In polizia troppi panzoni» È polemica. La replica: «Scherzavo»|pubblicazione=Corriere della Sera.it|giorno=28|mese=5|anno=2009|accesso=26 giugno 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304081129/http://www.corriere.it/politica/09_maggio_28/brunetta_polizia_panzoni_eff05cee-064b71-200911de-a6f4-00144f02aabc.shtml|urlmorto=sì}}</ref>
* Nella stessa occasione propone lo scioglimento dell'antimafia: «La mafia dev'essere affrontata in modo laico e non ideologico. Se della mafia facciamo un simbolo ideologico, con la sua cultura, la sua storia e così via, rischiamo di farne un'ideologia e come tale, alla fine, produce professionisti di quella ideologia proprio nei termini in cui ne parlava Sciascia, professionisti dell'antimafia».<ref name="klauscondicio" />
* L'11 settembre 2009, a [[Gubbio]], nel suo inter­ventointervento alla scuola di formazione del [[Il Popolo della Libertà|Popolo della Libertà]], ha rivolto accuse al mondo del cinema, "riesumando" il termine [[Culturame]]. Al ministro ha replicato [[Citto Maselli]], con queste parole: «Non è un caso che Brunetta usi la parola 'culturame' che è stata la bandiera di [[Mario Scelba]] negli anni delle peggiori re­pressionirepressioni nei confronti del­ledelle culture e della vita de­mocraticademocratica del nostro Pa­esePaese. Il tono, l'arroganza e il semplicismo di Bru­nettaBrunetta parlano da soli».<ref>{{cita web|url=http://www.corriere.it/spettacoli/09_settembre_12/maffoletti_brunetta_0b53a662-9f69-11de-962b-00144f02aabc.shtml|titolo=Brunetta: "registi parassiti" E il cinema si ribella|data=12-09- settembre 2009|accesso=03-05-3 maggio 2010|autore=Chiara Maffioletti|operasito=Corriere della sera|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160423060927/http://www.corriere.it/spettacoli/09_settembre_12/maffoletti_brunetta_0b53a662-9f69-11de-962b-00144f02aabc.shtml|urlmorto=sì}}</ref>
* Il 15 settembre 2009, per rispondere ad un articolo del settimanale [[L'Espresso]] critico nei confronti dei risultati della battaglia contro i "fannulloni",<ref>{{cita web|url=http://espresso.repubblica.it/dettaglio/brunetta-bluff/2109330&ref=hpsp Brunetta bluff|titolo=Brunetta bluff|data=10-09- settembre 2009|accesso=17-09- settembre 2009|autore=Gianni Del Vecchio, Stefano Pitrelli|operasito=L'Espresso|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090913075224/http://espresso.repubblica.it/dettaglio/brunetta-bluff/2109330%26ref%3Dhpsp}}</ref> Brunetta utilizza la prima pagina del sito istituzionale del Ministero, titolando a caratteri rossi ''Il bluff de L'Espresso''. L'iniziativa, difesa dal suo portavoce Vittorio Pezzuto come una «difesa dell'operato non della ''persona'' Renato Brunetta ma del Ministro Brunetta e di tutti gli uffici di Palazzo Vidoni», raccoglie molteplici critiche per utilizzo privato di un sito istituzionale.<ref>{{cita web|url=http://www.corriere.it/politica/09_settembre_16/innovazione_brunetta_espresso_e82aecb4-a29b-11de-a7b6-00144f02aabc.shtml|titolo=Brunetta, la replica all'Espresso al posto della home page del Ministero|data=16-09- settembre 2009|autore=Germano Antonucci|operasito=Corriere della Sera|accesso=17 settembre 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160423064834/http://www.corriere.it/politica/09_settembre_16/innovazione_brunetta_espresso_e82aecb4-09a29b-200911de-a7b6-00144f02aabc.shtml|urlmorto=sì}}</ref>
* Il 19 settembre 2009, al convegno del Pdl veneto a Cortina d'Ampezzo, afferma che «Ci sono élite irresponsabili che stanno preparando un vero e proprio colpo di Stato» e mette in contrapposizione «i compagni della sinistra per bene» e quella che definisce «la sinistra per male» o «''di merda''» alla quale augura «vada a morire ammazzata».<ref>{{cita web|url=http://www.corriere.it/politica/09_settembre_19/brunetta_elite_vogliono_colpo_stato_1fbb5354-a4fd-11de-8486-00144f02aabc.shtml|titolo=Brunetta: «Le élite irresponsabili vogliono un vero colpo di Stato»|accesso=20-09- settembre 2009|editore=Corriere della Sera|data=19 settembre 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160423091503/http://www.corriere.it/politica/09_settembre_19/brunetta_elite_vogliono_colpo_stato_1fbb5354-09a4fd-200911de-8486-00144f02aabc.shtml|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-29/brunetta-sinistra/brunetta-sinistra.html|titolo=Brunetta: "Vada a morire ammazzata la sinistra che prepara colpo di Stato"|accesso=20-09- settembre 2009|editore=la Repubblica|data=19- settembre 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200207103835/http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/politica/berlusconi-2009divorzio-29/brunetta-sinistra/brunetta-sinistra.html|urlmorto=no}}</ref> Successivamente, chiarisce quanto detto e dichiara di non pentirsi di quanto affermato pubblicamente.<ref>{{cita web|url=http://www.corriere.it/politica/09_settembre_20/brunetta_non_si_pente_ee042ebe-a5ea-11de-a2a4-00144f02aabc.shtml|titolo=Brunetta: «Su élite non mi pento, non sono ipocrita»|accesso=20-09- settembre 2009|editore=Corriere della Sera|data=20 settembre 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160423075636/http://www.corriere.it/politica/09_settembre_20/brunetta_non_si_pente_ee042ebe-09a5ea-200911de-a2a4-00144f02aabc.shtml|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-29/brunetta-insiste/brunetta-insiste.html|titolo=Brunetta insiste: "Non mi scuso è in gioco la democrazia"|accesso=20-09- settembre 2009|editore=la Repubblica|data=20- settembre 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200207103835/http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/politica/berlusconi-2009divorzio-29/brunetta-insiste/brunetta-insiste.html|urlmorto=no}}</ref>
* Il 28 settembre 2009, durante un dibattito in occasione della presentazione del libro di Stefano Livadiotti «Magistrati - l'ultracasta», Brunetta definisce «mostro» il [[Consiglio Superiore della Magistratura]], in riferimento al fatto che gli equilibri all'interno di esso vengano pesantemente condizionati dalle correnti dell'[[Associazione Nazionale Magistrati]], dichiarando altresì che i magistrati «forse si sono montati un po' la testa», e lamentando gravi carenze organizzative all'interno degli uffici.<ref>{{cita web|url=http://www.renatobrunetta.it/2009/09/29/brunetta-e-l%e2%80%99associazione-magistrati/|titolo=Brunetta e l'Associazione magistrati|data=29-09- settembre 2009|accesso=011º ottobre 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100715205720/http://www.renatobrunetta.it/2009/09/29/brunetta-10e-2009l%E2%80%99associazione-magistrati/}}</ref> In risposta al ministro, l'[[ANM,Associazione NapoliNazionale Magistrati|ANM]] diffonde l'indomani un duro comunicato,<ref>{{cita web|url=http://www.associazionemagistrati.it/public/File/dichiarazioni_brunetta29sett09.pdf|titolo=L'Anm al Ministro Brunetta: «Non sa di cosa parla. L'organizzazione è responsabilità del Governo»|data=29-09- settembre 2009|accesso=01/10/1º ottobre 2009|autore=Associazione Nazionale Magistrati|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091009024708/http://www.associazionemagistrati.it/public/File/dichiarazioni_brunetta29sett09.pdf}}</ref> nel quale si fa tra l'altro presente che i tagli operati dall'esecutivo di cui fa parte Brunetta, su suggerimento del dicastero di cui egli stesso è titolare, non hanno fatto altro che peggiorare una situazione già precaria in partenza.
* L'11 settembre 2010, in una intervista a ''[[il Giornale]]'' afferma che «Se non avessimo la Calabria, la [[conurbazione]] Napoli-Caserta, o meglio se queste zone avessero gli stessi standard del resto del Paese, l'Italia sarebbe il primo Paese in Europa».<ref>{{cita web | url = http://napoli.repubblica.it/cronaca/2010/09/11/news/brunetta-choc_senza_napoli_e_caserta_italia_prima_in_europa-6977130/| titolo = Brunetta-choc: senza Napoli e Caserta Italia prima in Europa| editore =la Repubblica.it | data = 11 settembre 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160425142751/http://napoli.repubblica.it/cronaca/2010/09/11/news/brunetta-choc_senza_napoli_e_caserta_italia_prima_in_europa-6977130/|urlmorto=no}}</ref>
* Il 14 giugno 2011, al termine di una conferenza sull'innovazione nella pubblica amministrazione, una lavoratrice della Rete Precari, chiede di porre una domanda e viene invitata ad avvicinarsi dallo stesso Brunetta, ma quest'ultimo, una volta che la donna si presenta come appartenente alla rete dei precari della pubblica amministrazione, si rifiuta di ascoltarla allontanandosi velocemente dall'aula, dicendo "questa è la peggiore Italia". A seguito delle polemiche nate da questa affermazione il ministro chiarisce affermando di essersi riferito a chi tende agguati mediatici sfruttando la categoria dei precari, e non alla categoria stessa dei precari.<ref>{{cita news|autore=Antonio Castaldo|url=http://video.corriere.it/brunetta-attacco-precari-smentita/57321842-9789-11e0-83e2-2963559124a0|titolo=Brunetta, l'attacco ai precari e la smentita|pubblicazione=Corriere TV|data=15 giugno 2011|accesso=16 giugno 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110618040048/http://video.corriere.it/brunetta-attacco-precari-smentita/57321842-9789-11e0-83e2-2963559124a0|urlmorto=no}}</ref><ref>{{cita web | url = http://www.corriere.it/politica/11_giugno_15/brunetta-reazione-popolo-web-cruccu_b2f46c14-973b-11e0-83e2-2963559124a0.shtml | titolo = Brunetta e i precari: rivolta su Facebook - Il ministro li ha definiti «l'Italia peggiore». Condizione che riguarda il 55% dei giovani, secondo Bankitalia|autore=Matteo Cruccu| data = 15 giugno 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304091703/http://www.corriere.it/politica/11_giugno_15/brunetta-reazione-popolo-web-cruccu_b2f46c14-973b-11e0-83e2-2963559124a0.shtml|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/politica/2011/06/15/news/insulti_ai_precari_scoppia_il_caso_brunetta_bersani_estremista_e_preoccupante-17735994/|titolo = Insulti ai precari, scoppia il caso Brunetta. Bersani: "Estremista e preoccupante"|pubblicazione=Repubblica|data = 15 giugno 2011|accesso=16 giugno 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160425144124/http://www.repubblica.it/politica/2011/06/15/news/insulti_ai_precari_scoppia_il_caso_brunetta_bersani_estremista_e_preoccupante-17735994/|urlmorto=no}}</ref>
e Caserta Italia prima in Europa| editore = Repubblica.it | data = 11 settembre 2010}}</ref>
* Il 18 dicembre 2013, su ''il Mattinale'' (rivista dei deputati di [[Forza Italia (2013)|Forza Italia]]), compare una dura critica alla [[legge di stabilità]] che, a detta di Brunetta, conterrebbe alcune «norme-[[marchetta]]». Tra queste il deputato di Forza Italia cita una disposizione che mette a disposizione {{formatnum:900000}} € per il [[Memoriale della Shoah]] a [[Milano]]. Dopo le proteste e le critiche del [[Partito Democratico (Italia)|PD]] e dell'[[Unione delle comunità ebraiche italiane]], Brunetta ha affermato in serata: «Riconosciamo lealmente l'errore e ce ne scusiamo».<ref>{{Cita news|titolo = Pd e comunità ebraiche contro Brunetta: "Memoriale della Shoah è una marchetta". Poi le scuse di Forza Italia|pubblicazione = [[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|url = http://www.repubblica.it/politica/2013/12/18/news/brunetta_sulla_legge_di_stabilit_memoriale_della_shoah_una_marchetta-73981172/|data = 18 dicembre 2013|accesso = 19 dicembre 2013|urlarchivio = https://archive.is/20131219081039/http://www.repubblica.it/politica/2013/12/18/news/brunetta_sulla_legge_di_stabilit_memoriale_della_shoah_una_marchetta-73981172/|urlmorto = no}}</ref><ref>{{Cita news|titolo = Per Brunetta la Shoah è una marchetta. Pd: «Indegno»|pubblicazione = [[l'Unità]]|url = http://www.unita.it/politica/brunetta-shoah-marchetta-legge-stabilit%25C3%25A0-auschwitz-hitler-mussolini-kapo-berlusconi-ebrei-milano-1.540498|data = 18 dicembre 2013|accesso = 19 dicembre 2013|urlarchivio = https://archive.is/20131219081351/http://www.unita.it/politica/brunetta-shoah-marchetta-legge-stabilit%25C3%25A0-auschwitz-hitler-mussolini-kapo-berlusconi-ebrei-milano-1.540498|urlmorto = sì}}</ref>
* Il [[14 giugno]] 2011, al termine di una conferenza sull'innovazione nella pubblica amministrazione, una lavoratrice della Rete Precari, chiede di porre una domanda e viene invitata ad avvicinarsi dallo stesso Brunetta, ma quest'ultimo, una volta che la donna si presenta come appartenente alla rete dei precari della pubblica amministrazione, si rifiuta di ascoltarla allontanandosi velocemente dall'aula, dicendo "questa è la peggiore Italia". A seguito delle polemiche nate da questa affermazione il ministro chiarisce affermando di essersi riferito a chi tende agguati mediatici sfruttando la categoria dei precari, e non alla categoria stessa dei precari.<ref>{{cita news|autore=Antonio Castaldo|url= http://video.corriere.it/brunetta-attacco-precari-smentita/57321842-9789-11e0-83e2-2963559124a0|titolo = Brunetta, l'attacco ai precari e la smentita|pubblicazione=Corriere TV|data = 15 giugno 2011|accesso=16 giugno 2011}}</ref><ref>{{cita web | url = http://www.corriere.it/politica/11_giugno_15/brunetta-reazione-popolo-web-cruccu_b2f46c14-973b-11e0-83e2-2963559124a0.shtml | titolo = Brunetta e i precari: rivolta su facebook - Il ministro li ha definiti «l'Italia peggiore». Condizione che riguarda il 55% dei giovani, secondo Bankitalia| data = 15 giugno 2011}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/politica/2011/06/15/news/insulti_ai_precari_scoppia_il_caso_brunetta_bersani_estremista_e_preoccupante-17735994/|titolo = Insulti ai precari, scoppia il caso Brunetta. Bersani: "Estremista e preoccupante"|pubblicazione=Repubblica|data = 15 giugno 2011|accesso=16 giugno 2011}}</ref>
* Il 4 agosto 2021 ha nominato suo consulente, quale [[Ministri per la pubblica amministrazione della Repubblica Italiana|ministro della Pubblica Amministrazione]], il giornalista [[Renato Farina]]. La decisione ha suscitato alcune polemiche sui media a causa dei precedenti giudiziari che hanno coinvolto in passato il giornalista.<ref>{{cita testo|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2021/08/05/brunetta-arruola-pure-lagente-betulla/6283647/|titolo=Brunetta arruola pure l’agente “Betulla” - Il Fatto Quotidiano}}</ref> In seguito a queste polemiche dopo tre giorni dalla nomina, il 7 agosto 2021, Renato Farina si è dimesso dall'incarico.<ref>{{cita testo|url=https://www.repubblica.it/politica/2021/08/07/news/dimissioni_farina_consigliere_brunette-313322342/?ref=RHTP-BH-I304495303-P2-S3-T1|titolo=Farina lascia la consulenza per Brunetta: "Mi dimetto, Contro di me attacchi gratuiti per indebolire la sua azione" - La Repubblica}}</ref>
* Il 26 luglio 2023 il quotidiano ''[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]'' rende noto che Brunetta è indagato dalla Procura della Repubblica di Roma per i reati di [[Falso (ordinamento penale italiano)|falso]] e [[Finanziamento illecito ai partiti|finanziamento illecito]], in un'inchiesta riguardante la vendita di alcune quote societarie ad un suo collaboratore.<ref>{{Cita web|url=https://roma.repubblica.it/cronaca/2023/07/26/news/brunetta_finanziamento_illecito_partiti-408989417/|titolo=Vendita sospetta di quote di una società, Brunetta indagato|autore=Giuseppe Scarpa|sito=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=2023-07-25|lingua=it|accesso=}}</ref>
 
== OnorificenzeCausa all'Espresso ==
Nel 2013, Brunetta aveva chiesto un risarcimento di 7,5 milioni di euro di danni al settimanale ''[[l'Espresso]]'' per presunta [[Diffamazione (ordinamento italiano)|diffamazione]]. Il [[Tribunale ordinario|Tribunale]] civile di [[Roma]] ha però rigettato la richiesta e ha ingiunto a Brunetta di pagare {{formatnum:30000}} [[euro]] di spese processuali.<ref>{{Cita news|titolo = Caro Renato Brunetta, chi è il somaro? Il Tribunale dà ragione all'Espresso|pubblicazione = [[l'Espresso]]|url = http://espresso.repubblica.it/palazzo/2013/12/13/news/caro-brunetta-e-ora-chi-e-il-somaro-1.146012|autore = Emiliano Fittipaldi|data = 13 dicembre 2013|accesso = 14 dicembre 2013|urlarchivio = https://archive.is/20131214114045/http://espresso.repubblica.it/palazzo/2013/12/13/news/caro-brunetta-e-ora-chi-e-il-somaro-1.146012|urlmorto = no}}</ref><ref>{{Cita news|titolo = R.G. 19114/2009|pubblicazione = Tribunale Ordinario di Roma — Prima Sezione Civile|url = https://docs.google.com/viewer?url=http://speciali.espresso.repubblica.it/pdf/ELE_Brunetta_2013_25054.pdf&chrome=true|data = 12 dicembre 2013|accesso = 14 dicembre 2013|formato = PDF|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20131220170328/https://docs.google.com/viewer?url=http%3A%2F%2Fspeciali.espresso.repubblica.it%2Fpdf%2FELE_Brunetta_2013_25054.pdf&chrome=true|urlmorto = no}}</ref>
 
== Vita privata ==
L'11 luglio [[2011]] si è sposato a [[Ravello]], in [[Provincia di Salerno]], dopo una lunga convivenza, con Tommasa "Titta" Giovannoni, la quale aveva avuto due figli da un precedente marito e da cui ha divorziato.<ref>{{cita web|url=https://www.msn.com/it-it/intrattenimento/notizie/tommasa-titta-giovannoni-non-%C3%A8-solo-la-moglie-di-brunetta-anzi/ar-AAKfwCu?ocid=msedgntp|titolo=Tommasa "Titta" Giovannoni non è solo la moglie di Brunetta, anzi...|data=21 maggio 2021|accesso=22 maggio 2021}}</ref>
 
Nel 2008, durante un'intervista, afferma di non essere [[credo religioso|credente]].<ref>{{cita web|url=https://www.arcigay.it/en/archivio/2008/09/e-brunetta-lancio-i-didore/|titolo= e Brunetta lanciò i DiDoRe|citazione=Se si può creare un terreno di convergenza tra laici e cattolici, bene. Non sono credente. Ma credo nel rispetto reciproco, nel confronto, nella collaborazione. Se invece si va alla rottura, io rinuncio. Il paese ha ben altri problemi, e il lavoro non ci manca|data=17 settembre 2008|accesso=5 settembre 2024}}</ref>
 
==Onorificenze==
===Onorificenze italiane===
{{Onorificenze
|immagine = ITA OMRI 2001 GC BAR.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere di gran croce dell'Ordine al Merito della Repubblica italiana
|collegamento_onorificenza = Ordine al merito della Repubblica italiana
|motivazione = Di iniziativa del Presidente della Repubblica
|data = 15 marzo [[2024]]<ref>[https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/1589634 Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.]</ref>
}}
 
===Onorificenze straniere===
{{Onorificenze
|immagine = SMR Order of Saint Agatha SMR_Order_of_Saint_Agatha_-_Grand Grand Cross new BARCross_new_BAR.svg|100px
|nome_onorificenza = Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Equestre di Sant'Agata (Repubblica di San Marino)
|collegamento_onorificenza = Ordine di Sant'Agata
|motivazione = Oratore ufficiale Cerimonia insediamento dei Capitani Reggenti di [[San Marino]]
|motivazione =
|luogo = [[Città di San Marino]], 30 settembre [[2011]]<ref>{{cita web|url=https://www.sanmarinortv.sm/news/politica-c2/rapporti-bilaterali-centro-discorso-oratore-ufficiale-renato-brunetta-a13848 |titolo=I rapporti bilaterali al centro del discorso dell’oratore ufficiale, Renato Brunetta}}</ref>
|data = [[30 settembre]] [[2011]]<ref>{{Cita news|autore=Giovanna Bartolucci|titolo=L'oratore del 1º ottobre, Renato Brunetta, a San Marino|url=http://www.smtvsanmarino.sm/politica/default.asp?id=32&id_n=63171|pubblicazione=[[SMtv San Marino|Radio e Televisione della Repubblica di San Marino]]|data=30 settembre 2011|accesso=3 gennaio 2013}}</ref>
}}
 
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* [[1994]] - [[Premio Scanno]] - Migliore opera di relazioni industriali<ref>Per il volume: Renato Brunetta, ''La fine della società dei salariati'', Venezia, Marsilio Editori, 1994.</ref>
* [[2002]] - Premio internazionale Rodolfo Valentino - Economia, finanza e comunicazione<ref>{{cita web|url=http://www.wondersanddreams.com/It/Events/Valentino.shtml|titolo=Albo dei premiati|autore=Premio Internazionale
Economia, Finanza e Comunicazione Rodolfo Valentino|accesso=26-06- giugno 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://archive.is/20070115153226/http://www.wondersanddreams.com/It/Events/Valentino.shtml}}</ref>
* [[2021]] - Premio Italia Informa - Personaggio dell’anno<ref>{{cita web|url=https://italia-informa.com/premio-italia-informa-2021.aspx |titolo=Premio Italia Informa 2021 |accesso=21 giugno 2023}}</ref>
* [[2022]] - Premio Farnèse d’Or - Sezione “Politica”<ref>{{cita web|url=https://www.chambre.it/eventi/eventi-futuri/detail-dun-evenement/event/il-gala-le-farnese-dor.html |titolo=Il Gala - Le Farnèse d’Or |accesso=23 giugno 2023}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.funzionepubblica.gov.it/articolo/ministro/24-06-2022/italia-francia-assegnati-i-premi-farnese |titolo=Italia-Francia, assegnati i Premi Farnèse d’Or. Riconoscimento al ministro Brunetta |accesso=22 giugno 2023}}</ref>
* [[2022]] - [[Premio Cavour]] - Personalità che si è particolarmente distinta nel campo della politica<ref>{{cita web|url=https://fondazionecavour.it/20-settembre-premio-camillo-cavour/ |titolo=Premio Camillo Cavour |accesso=23 giugno 2023}}</ref>
 
== Selezioni di opere ==
=== Produzione scientifica ===
Sul database [[ISI Web of Knowledge]], Renato Brunetta risulta avere 719 pubblicazioni dal gennaio 1986 al marzogennaio 20102022, delle quali 5 classificate come «Conference Information». Il suo [[indice H]] risulta essere 0, vale a dire che non è stato mai citato in nessun'altra pubblicazione scientifica3. L'unica pubblicazione con [[revisione paritaria]] di Renato Brunetta riportata da ISI web of Science è:
* {{cita pubblicazione|autore=Renato Brunetta|coautori=Leonello Tronti|anno=1993|titolo=Structural-changes in public-employment - from implicit contracts to collective-bargaining reform|rivista=Review of Economic Conditions in Italy|volume=1|paginepp=119-154}}
 
=== Produzione a carattere economico, politico, giornalistico e divulgativo ===
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==== Volumi ====
* Renato Brunetta, ''Sud. Alcune idee perché il Mezzogiorno non resti com'è'', Roma, Donzelli, 1980. ISBN 9788879891844978-88-7989-184-4
* Renato Brunetta, ''Spesa pubblica e conflitto'', Bologna, Il Mulino, 1987. ISBN 9788815014771978-88-15-01477-1
* Renato Brunetta e Alessandra Venturini, "Microeconomia del lavoro. Teorie e analisi empiriche", Venezia, Marsilio, 1987. ISBN 9788831749435978-88-317-4943-5
* Renato Brunetta, Renzo Turatto, ''Disoccupazione, isteresi e irreversibilità. Per una nuova interpretazione del mercato del lavoro'', Milano, ETASLIBRI, 1992. ISBN 9788845305399978-88-453-0539-9
* Renato Brunetta, ''La fine della società dei salariati'', Venezia, Marsilio Editori, 1994. ISBN 9788831761260978-88-317-6126-0
* Renato Brunetta, ''Il coraggio e la paura. Scritti di economia e di politica 1999-2003'', Milano, Sperling & Kupfer, 2003. ISBN 9788820036058
* Renato Brunetta, Giuliano Cazzola, ''Riformare il welfare è possibile'', Roma, Ideazione, 2003. ISBN 9788888800004978-88-88800-00-4
* Renato Brunetta, ''Rivoluzione in corso'', Milano, Mondadori, 2009. ISBN 9788804587330978-88-04-58733-0
* Renato Brunetta, ''Sud: un sogno possibile'', Roma, Donzelli, 2009. ISBN 9788860364456978-88-6036-445-6
* Renato Brunetta, ''Berlusconi deve cadere - Cronaca di un complotto'', Milano, il Giornale Free foundation, 2014. ISBN 9778021023452
 
==== Opere curate ====
* Renato Brunetta, [[Carlo Dell'Aringa]] (a cura di) ''Labour Relations and Economic Performance'', London, Macmillan, 1990. {{NoISBN}}
* Renato Brunetta (a cura di) ''Economics for the New Europe'', London, Macmillan, 1991. {{NoISBN}}
* Renato Brunetta, Leonello Tronti (a cura di) ''Welfare State e redistribuzione'', Milano, Franco Angeli, 1991. ISBN 9788820465483978-88-204-6548-3
* Renato Brunetta (a cura di) ''Il mercato del lavoro. Regolazione e deregolazione: il capitale umano; la destrutturazione del mercato'', Torino, Giappichelli Editore, 1992. ISBN 882048762488-204-8762-4
* {{cita libro | titolo = Veltroni Walter. Vita, miracoli & canzonette di un perdente di successo | curatore = [[Vittorio Feltri]] e Renato Brunetta | anno = 2007 | editore = [[Libero (quotidiano)|Libero]] / Free Foundation | città = Milano | sbn = UBO3287548}}
 
==== Articoli e saggi ====
* Renato Brunetta ''[[et al]]''., ''Tasso di partecipazione, mercato del lavoro, sviluppo dualistico'', in [[Augusto Graziani]] (a cura di) ''Crisi e ristrutturazione nell'economia italiana'', Torino, Einaudi, 1975, pp.&nbsp;407–417. ISBN 9788806423094978-88-06-42309-4
* Renato Brunetta, ''Marginalità e precarietà nel mercato del lavoro italiano'', in: Giovanni Sarpellon, (a cura di) ''La povertà in Italia'', Milano, [[FrancoAngeli]], 1979, pp.&nbsp;211–306. ISBN 9788820471910978-88-204-7191-0
* Renato Brunetta ''et al''., ''For a New Incomes Policy. Growth, Prices and Wages in the Italian Model'', in [[Tiziano Treu]] (a cura di) ''Participation in Public Policy-Making'', Berlin-New York, Walter de Gruyter, 1992, pp.&nbsp;197–219. {{NoISBN}}
* Renato Brunetta, ''Salari e stipendi'' in AA. VV., ''Enciclopedia delle Scienze sociali'', Roma, [[Istituto della Enciclopedia italiana]] [[Giovanni Treccani]], 1997, vol. 7, pp.&nbsp;559–571. {{NoISBN}}
* ''Energia Nucleare? Sì, per favore...'', di Franco Battaglia. Presentazione di Renato Brunetta e [[Antonino Zichichi]]. Ed. 21mo secolo, ISBN 9788887731453978-88-87731-45-3
 
==== Scritti divulgativi ====
* {{cita web|autore=Renato Brunetta, Vittorio Feltri|url=http://www.freefoundation.com/libri/tutteleballesuberlusconi.pdf|titolo=Tutte le balle su Berlusconi|anno=2006|accesso=26-06-2009}}
* {{cita web|autore=Renato Brunetta, Vittorio Feltri|url=http://www.freefoundation.com/libri/i-peccati-di-prodi.pdf|titolo=I peccati di Prodi|anno=2006|accesso=26-06-2009}}
* {{cita web|autore=Renato Brunetta, Vittorio Feltri|url=http://www.freefoundation.com/libri/Il_Berlusconismo-01.pdf|titolo=Il berlusconismo|anno=2007|accesso=26-06-2009}}
* {{cita web|autore=Renato Brunetta, Vittorio Feltri|url=http://www.freefoundation.com/libri/I_sindacati-01.pdf|titolo=I sindacati|anno=2007|accesso=26-06-2009}}
* {{cita web|autore=Renato Brunetta, Vittorio Feltri|url=http://www.freefoundation.com/libri/Parte%20come%2001.pdf|titolo=Come si vota|anno=2008|accesso=26-06-2009}}
 
== Note ==
{{<references|2}}/>
 
== Voci correlate ==
* [[Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro]]
*[[Dipartimento per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione]]
* [[Decreto Brunetta]]
*[[Governo Berlusconi IV]]
* [[Europarlamentari dell'Italia della V legislatura]], [[Europarlamentari dell'Italia della VI legislatura|VI legislatura]]
* [[Governo Berlusconi IV]]
* [[Governo Draghi]]
* [[Governo Meloni]]
* [[Ministri per la pubblica amministrazione e l'innovazione della Repubblica Italiana]]
* [[Riforma Brunetta]]
* [[DiDoRe]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q|n=Categoria:Renato Brunetta|commons=Category:Renato Brunetta}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://www.renatobrunetta.it|titolo=Sito ufficiale|accesso=14-11-2008}}
* {{cita web|url=http://www.sitiarcheologici.palazzochigi.it/www.governo.it/novembre%202011/www.governo.it/Governo/Biografie/ministri/Brunetta_Renato.html|titolo=Biografia sul sito ufficiale del Governo|accesso=12 giugno 2012}}
* {{cita web|url=httphttps://www.europarl.europa.eu/ep-dif/4422_20-07-2004.PDF|titolo=Dichiarazione degli interessi di carattere finanziario - europarlamento|anno=2004|accesso=14-11- novembre 2008}}
* {{cita web|url=http://www.economia.uniroma2.it/nuovo/facolta/docenti/curriculum/RenatoBrunetta.doc|titolo=Curriculum scientifico sul sito dell'Università di Roma "Tor Vergata"|accesso=26-06- giugno 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304070201/http://www.economia.uniroma2.it/nuovo/facolta/docenti/curriculum/RenatoBrunetta.doc}}
* [http://www.treccani.it/enciclopedia/renato-brunetta/ Brunetta, Renato] la voce nella ''Treccani.it L'Enciclopedia Italiana''. <small>URL visitato il 2 dicembre 2012.</small>
* {{Openpolis|id=14}}
 
=== Approfondimenti ===
* {{cita web|url=http://www.dillinger.it/riforma-brunetta-36466.html|titolo=La riforma Brunetta è legge|anno=2009|accesso=13-12- dicembre 2009|urlmorto=sì}}
* {{cita web|url=http://www.riformabrunetta.it|titolo=Riforma Brunetta della Pubblica Amministrazione|accesso=18-12- dicembre 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091124083317/http://www.riformabrunetta.it/}}
 
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{{EuroparlamentareItaliano|
periodo = [[1999]] - [[2004]]
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[[Partito Popolare Europeo - Democratici Europei|PPE-DE]]
|lista = [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]]
----
Forza Italia
|partito = [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]]
----
Forza Italia
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90.546
}}
-->
 
{{Box successione
{{Box successione|carica=[[Dipartimento per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione|Ministro per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione]]
|carica = [[Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro#Presidenti|Presidente del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro]]
|immagine=Italy-Emblem.svg
|periodo = [[8dal maggio]]20 [[2008]]aprile - [[16 novembre]] [[2011]]2023
|precedente = [[Tiziano Treu]]
|successivo = ''in carica''
}}
{{Box successione
|tipologia = incarico governativo
|carica = [[Ministri per la pubblica amministrazione e l'innovazione della Repubblica Italiana|Ministro per la pubblica amministrazione]]
|immagine = Italy-Emblem.svg
|periodo = 8 maggio 2008 – 16 novembre 2011
|precedente = [[Luigi Nicolais]]
|successivo = [[Filippo Patroni Griffi]]<br /><small>(come [[Dipartimento per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione|ministroMinistro per la Pubblicapubblica Amministrazioneamministrazione e la Semplificazione]]semplificazione)</small>
|periodo2 = 13 febbraio 2021 – 22 ottobre 2022
}}
|precedente2 = [[Fabiana Dadone]]
 
|successivo2 = [[Paolo Zangrillo]]
{{Box successione
|carica = Capogruppo del [[Popolo della Libertà]] alla [[Camera dei Deputati]]
|periodo = dal [[19 marzo]] [[2013]]
|precedente = [[Fabrizio Cicchitto]]
|successivo = in carica
}}
{{Box successione
|tipologia = incarico governativo
|carica = [[Ministri per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale della Repubblica Italiana|Ministro per l'innovazione]]
|immagine = Italy-Emblem.svg
|periodo = 8 maggio 2008 – 16 novembre 2011
|precedente = [[Luigi Nicolais]]
|successivo = [[Paola Pisano]]
}}
{{Box successione
|tipologia = incarico parlamentare
|carica = [[Forza Italia (2013)#Camera dei deputati|Capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati]]
|immagine = Logo Forza Italia.svg
|periodo = 22 novembre 2013 – 27 marzo 2018
|precedente = ''carica istituita''
|successivo = [[Mariastella Gelmini]]
}}
{{Box successione
|tipologia = incarico parlamentare
|carica = [[Il Popolo della Libertà#Camera dei deputati|Capogruppo de Il Popolo della Libertà alla Camera dei deputati]]
|immagine = Il Popolo della Libertà.svg
|periodo = 19 marzo 2013 – 22 novembre 2013
|precedente = [[Fabrizio Cicchitto]]
|successivo = ''carica abolita''
}}
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{{Portale|biografie|economia|politica|Unione europea|università}}
 
[[Categoria:Deputati della XVI legislatura della Repubblica Italiana]]
{{Controllo di autorità|VIAF=111118768|LCCN=}}
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{{Portale|biografie|economia|politica}}
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[[Categoria:Politici di Forza Italia (1994)]]
[[Categoria:Ministri per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:PersonalitàPolitici legatedi all'UniversitàForza TorItalia Vergata(2013)]]
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