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[[ImageFile:Johannes Reuchlin - Imagines philologorum.JPGjpg|thumb|left|Johann Reuchlin]]
{{Bio
|Nome = Johannes
|Cognome = Reuchlin
|PostCognomeVirgola = detto anche '''Johann Reichlin''' o grecizzato in '''Kapnion''', '''Capnio'''<ref>Καπνίων ''Kapnìon'', derivato dal greco καπνός "fumo", è la grecizzazione di ''Reuchlin'' che egli aveva fatto derivare dalla parola tedesca ''Rauch'' "fumo". Anche il grecista suo contemporaneo Philipp Schwarzerdt aveva fatto la stessa operazione cambiandosi il nome in [[Filippo Melantone|Melantone]].</ref>, in italiano anche '''Giovanni Roiclinio'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Pforzheim
|GiornoMeseNascita = 22 febbraio
|AnnoNascita = 1455
|LuogoMorte = Stoccarda
|GiornoMeseMorte = 30 giugno
|AnnoMorte = 1522
|Epoca = 1400
|Epoca2 = 1500
|Attività = filosofo
|Attività2 = umanista
|Attività3 = teologo
|Nazionalità = tedesco
}}
== Biografia ==
=== I primi anni e gli studi ===
Reuchlin nacque a Pforzheim, figlio dell'amministratore di un [[monastero]]. Rimase sempre legato alla propria città natale: tenne a essere chiamato ''Phorcensis'' e nella sua opera ''De verbo'' attribuì la propria inclinazione per la [[letteratura]] al fatto di provenire da Pforzheim.
A 15 anni, nel [[1470]], si iscrisse — dopo avere frequentato la scuola di [[Lingua latina|latino]] e di base nel monastero [[Ordine domenicano|domenicano]] di St. Stephan a Pforzheim — all'[[Università di Friburgo in Brisgovia]], dove studiò [[grammatica]], [[filosofia]] e [[retorica]], anche se pare che la formazione accademica gli abbia dato ben poco. La sua carriera di studioso sarebbe dipesa da ben altre circostanze.
'''Johannes Reuchlin''' (*[[Pforzheim]], [[29 gennaio]] [[1455]]; † [[Stuttgart|Stoccarda]], [[30 giugno]] [[1522]], detto anche: ''Johann Reichlin'') o grecizzato in Kapnion, Capnio, fu un [[filosofia|filosofo]] e [[umanista]] [[Germania|tedesco]].
Una bella voce gli permise, infatti, di ottenere un posto alla corte di [[Carlo I, Margravio del Baden]], dove quasi subito, grazie alla sua reputazione di [[lingua latina|latinista]], fu scelto per accompagnare Federico, il terzo figlio del [[margravio]] all'[[Università di Parigi]]. Federico, che era di tre anni più giovane di Reuchlin, era destinato alla carriera ecclesiastica. Il loro rapporto non sarebbe durato a lungo, ma determinò il resto della vita di Reuchlin.
== Biografia ==
In Francia Reuchlin iniziò in effetti a studiare la [[lingua greca]] che era insegnata a Parigi soltanto dal [[1470]]. Egli si avvicinò a un dotto, [[Jean Heynlin]], con il quale si iscrisse nel [[1474]] alla neofondata [[Università di Basilea]].
=== I primi anni e gli studi===
Reuchlin nacque a Pforzheim ed era figlio dell’amministratore di un monastero.Reuchlin rimase sempre legato alla propria città natale, egli ci tenne a essere chiamato ''Phorcensis''' e nella sua opera ''De Verbo'' egli attribuì la propria inclinazione per la letteratura al fatto di provenire da Pforzheim.
[[File:Reuchlin Hutten Luther 1521.jpg|thumb|upright=1.3|Johannes Reuchlin fra le personalità più rilevanti della sua epoca, incisione su legno, Strasburgo 1521]]
A 15 anni nel [[1470]] si iscrisse – dopo avere frequentato la scuola di latino e di base nel monastero domenicano di St. Stephan a Pforzheim – all’Università di [[Friburgo in Brisgovia]], dove studiò [[grammatica]], [[filosofia]] e [[retorica]], anche se pare che la formazione accademica gli abbia dato ben poco. La sua carriera di studioso sarebbe dipesa da ben altre circostanze.
=== L'attività accademica ===
La sua bella voce gli permise infatti di ottenere un posto alla corte di [[Carlo I, Margravio del Baden]], dove quasi subito, grazie alla sua reputazione di [[lingua latina|latinista]], fu scelto per accompagnare Federico, il terzo figlio del margravio all’Università di [[Parigi]]. Federico che era di tra anni più giovane di Reuchlin era destinato alla carriera ecclesiastica. Questo contatto non era destinato a durare a lungo ma determinò il resto della vita di Reuchlin.
Con la conclusione nel [[1477]] della ''[[Magister artium]]'' all'Università di Basilea, Reuchlin iniziò la propria attività accademica insegnando il latino, oltretutto in una versione più classica rispetto a quella più diffusa nelle scuole tedesche. Egli spiegava inoltre [[Aristotele]] in greco, idioma che egli continuava nel contempo a studiare sotto la guida di [[Andronicus Contoblacas]]. Fece inoltre conoscenza con il libraio [[Johann Amorbach]], per il quale preparò un [[lessico]] latino (''Vocabularius Breviloquus'') edito negli anni [[1475]]-[[1476|76]], che sarà ripubblicato più volte. Ancora in una lettera del febbraio [[1518]] al cardinale [[Adriano Castellesi]], in cui avrebbe descritto questi suoi primi anni di attività, Reuchlin confermerà di avere sempre voluto essere — ed essersi sempre considerato — soltanto un insegnante.
In Francia Reuchlin iniziò in effetti a studiare la [[lingua greca]] che era insegnata a Parigi soltanto dal [[1470]], egli si avvicinò a un dotto, [[Jean Heynlin]], con il quale si iscrisse nel [[1474]] alla neofondata università di [[Basilea]].
Presto però Reuchlin lasciò Basilea e si recò con [[George Hieronymus]] a Parigi per approfondire le proprie conoscenze di greco. Egli decise, inoltre, di studiare [[Giurisprudenza|Legge]] prima a [[Orléans]] e poi a [[Poitiers]], dove nel luglio [[1481]] si laureò ed ottenne la licenza in giurisprudenza.
[[Immagine:Reuchlin_Hutten_Luther_1521.jpg|thumb|150 px|Johannes Reuchlin fra le personalità più rilevanti della sua epoca, incisione su legno, Strasburgo 1521]]
=== L'attivitàIl viaggio in Italia accademica===
Da Poitiers Reuchlin si recò nel dicembre [[1481]] a [[Tubinga]] con l'intenzione di insegnare presso la locale Università, ma alcuni suoi amici lo raccomandarono al conte [[Eberhard I (Württemberg, Herzog)|Eberhard von Württemberg]], il quale stava per intraprendere un viaggio in Italia e necessitava di un [[Interprete (lingua)|interprete]]. Reuchlin fu assunto per tale incarico e nel febbraio [[1482]] lasciò [[Stoccarda]] per [[Firenze]] e [[Roma]]. Il viaggio durò soltanto alcuni mesi, fino all'aprile [[1482]], ma le possibilità di studio, considerati anche gli incontri a Roma e Firenze (soprattutto quelli presso l'Accademia medicea) con le maggiori personalità del [[Rinascimento]], fra le quali [[Angelo Poliziano]], ebbero un influsso decisivo sulla formazione di Reuchlin. A Roma dovette persino trattare con papa [[Sisto IV]] sulla continuazione dell'attività e sull'organizzazione dell'[[Università di Tubinga]], fondata nel [[1477]] da Eberhard.
Con la conclusione nel [[1477]] della [[Magister Artium]] all’università di Basilea Reuchlin iniziò la propria attività accademica, insegnando il latino, oltretutto in una versione più classica di quella fino ad allora comune nelle scuole tedesche. Egli spiegava inoltre Aristotele in greco, idioma che egli continuava nel contempo a studiare sotto la guida di [[Andronicus Contoblacas]]. Egli fece altresì conoscenza con il libraio [[Johann Amorbach]],, per il quale preparò un lessico latino (''Vocabularius Breviloquus'', edito negli anni 1475-76, che sarà ripubblicato più volte. Ancora in una lettera del febbraio [[1518]] al cardinale [[Adriano Castellesi]] in cui avrebbe descritto questi suoi primi anni di attività Reuchlin confermerà di avere sempre voluto essere ed essersi sempre considerato soltanto un insegnante.
=== La maturità ===
Presto però Reuchlin lasciò Basilea e si recò con [[George Hieronymus]] a Parigi per approfondire le proprie conoscenze di greco. Egli decise altresì di studiare legge prima a [[Orléans]] e poi a [[Poitiers]], dove nel luglio 1481 si laureò.
Ad [[Orléans]] Reuchlin iniziò pure lo studio della [[giurisprudenza]] che terminò con la licenza a [[Poitiers]].
=== Il viaggio in Italia===
In ogni caso Reuchlin rimase legato al conte Eberhard anche dopo il loro ritorno in Germania, ricevendo un importante incarico di corte, quale consigliere e oratore. Sembra che in questo periodo Reuchlin si sia sposato, ben poco è tuttavia noto della moglie, né egli lasciò figli. In tarda età fu però per lui come un figlio [[Filippo Melantone]], nipote di sua sorella, finché l'adesione di Melantone alla [[Riforma protestante|Riforma]] non li divise.
Da Poitiers Reuchlin si recò nel dicembre [[1481]] a [[Tübingen]] con l’intenzione di insegnare presso la locale Università, ma alcuni suoi amici lo raccomandarono al conte [[Eberhard I (Württemberg, Herzog)|Eberhard von Württemberg]], il quale stava per intraprendere un viaggio verso l’Italia e necessitava di un interprete. Reuchlin fu assunto per tale incarico e nel febbraio [[1482]] lasciò [[Stoccarda|Stuttgart]] per [[Firenze]] e [[Roma]].
Il viaggio durò soltanto alcuni mesi fino all'aprile [[1482]] ma il viaggio in Italia con le possibilità di studio e con gli incontri a [[Roma]] e [[Firenze]] (in specie quelli presso l’Accademia medicea) con le maggiori personalità del [[Rinascimento]], fra le quali [[Angelo Poliziano]], ebbe un influsso decisivo sulla formazione di Reuchlin. A Roma egli inoltre dovette trattare con [[Papa Sisto IV]] sulla continuazione dell’attività e sull’organizzazione dell’Università di [[Tübingen]], fondata nel 1477 da Eberhard.
Reuchlin dovrà peraltro più volte lasciare Tubinga a causa della guerra. Egli non smetterà mai l'attività didattica, insegnando [[lingua greca]] ed [[lingua ebraica|ebraica]] a [[Ingolstadt]]. Tornerà definitivamente a Tubinga un anno prima della sua morte.
=== La maturità===
In ogni caso Reuchlin rimase legato con il conte Eberhard anche dopo il loro ritorno in Germania, ricevendo un importante incarico di corte, quale consigliere e oratore. Sembra che in questo periodo Reuchlin si sia sposato, ben poco è tuttavia noto della moglie, né egli lasciò figli. In tarda età fu però per lui come un figlio, [[Filippo Melantone]], nipote di sua sorella, finché l’adesione di Melantone alla [[Riforma]] non li divise.
[[File:Reuchlin Wappen 1530.jpg|thumb|upright=0.7|''De arte cabbalistica'', Hagenau 1530, pagina dei titoli con lo stemma di Reuchlin]]
Reuchlin dovrà peraltro più volte lasciare [[Tübingen]] a causa della guerra. Egli non smetterà mai però la propria attività didattica, insegnando [[lingua greca]] e [[lingua ebraica|ebraica]] a [[Ingolstadt]]. Tornerà definitivamente a Tübingen un anno prima della propria morte.
Nel [[1484]] Reuchlin fu promosso ''doctor legum''.
[[Immagine:Reuchlin_Wappen_1530.jpg|thumb||150 px|''De arte cabbalistica'', Hagenau 1530, pagina dei titoli con lo stemma di Reuchlin]]
Nel [[1490]] Reuchlin venne di nuovo in Italia, dove conobbe [[Pico della Mirandola]], della cui dottrina [[cabala cristiana|cabalistica]] egli divenne in seguito il principale erede, nonché il segretario del [[papa Innocenzo VIII|papa]] [[Jakob Questenberg]]. Nel [[1492]] Reuchlin si prestò per un'ambasciata presso l'imperatore [[Federico III d'Asburgo|Federico III]] - che gli concederà un titolo nobiliare - a [[Linz]]. Qui Reuchlin iniziò a studiare la lingua ebraica con il medico dell'imperatore [[Jakob ben Jehiel Loans]], il quale diede a Reuchlin un'istruzione di base che egli avrebbe poi approfondito - tanto da divenire il primo ebraista tedesco - in occasione della terza visita a Roma nel [[1498]] sotto la guida di [[Obadja Sforno]], originario di [[Cesena]]. In Italia avrebbe avuto pure la possibilità di acquistare una serie di opere greche e latine e conosce [[Aldo Manuzio]]. Nel frattempo la sua fama si era grandemente accresciuta soprattutto grazie alla pubblicazione, nel [[1494]], del ''De Verbo Mirifico''.
=== L'"esilio" da Stoccarda ===
Nel [[1484]] Reuchlin è promosso ''doctor legum''.
Nel [[1490]] Reuchlin fu di nuovo in Italia, dove conobbe [[Pico della Mirandola]], della cui dottrina [[cabala|cabalistica]] egli divenne in seguito il principale erede, nonché il segretario del Papa [[Jakob Questenberg]]. Nel [[1492]] Reuchlin si prestò per un’ambasciata presso l’imperatore [[Federico III]] - che gli concederà un titolo nobiliare - a [[Linz]]. Qui Reuchlin iniziò a studiare la [[lingua ebraica]] con il medico dell’imperatore [[Jakob ben Jehiel Loans]], il quale diede a Reuchlin un’istruzione di base che egli avrebbe poi approfondito - tanto da divenire il primo ebraista tedesco - in occasione della propria terza visita a Roma nel [[1498]] sotto la guida di [[:de:Obadiah ben Jacob Sforno|Obadja Sforno]] originario di [[Cesena]]. In Italia avrebbe avuto pure la possibilità di acquistare una serie di opere greche e latine e conosce [[Aldo Manuzio]]. Nel frattempo la sua fama si era grandemente accresciuta soprattutto grazie alla pubblicazione, nel [[1494]], del ''De Verbo Mirifico''.
Nel [[1496]] morì Eberhard di Württemberg e gli avversari di Reuchlin ottennero il favore del successore del duca. L'uccisione di Hans von Hutten a opera di [[Ulrich (Württemberg)|Ulrich von Württemberg]] lo costrinse a lasciare Stoccarda. Reuchlin fu dunque felice di accogliere l'invito di [[Johann von Dalberg]] (1445-1503), [[erudito]] vescovo di [[Worms]] e [[cancelliere]] del Principe elettore [[Filippo del Palatinato|Filippo]], a recarsi a [[Heidelberg]]. In questa corte rinascimentale il compito affidato a Reuchlin fu quello — oltre a seguire gli studi dei figli di Filippo — di tradurre i testi greci, sebbene Reuchlin non abbia mai ottenuto una cattedra di lingua greca o ebraica, egli fu sempre al centro degli studi di greco e di ebraico in Germania. A Heidelberg Reuchlin seguiva molti allievi privati, fra i quali il più conosciuto divenne [[Franz von Sickingen]]. Egli si avvaleva, dunque, per le proprie traduzioni della collaborazione di giovani studenti, ai quali mise a disposizione un proprio manoscritto e alcuni piccoli tomi, ma non pubblicò mai una vera e propria grammatica greca. Difese fra l'altro, in contrasto con Erasmo da Rotterdam, la pronuncia moderna del greco che aveva appreso dai suoi insegnanti e che propugnò nel 1519 nell'opera ''Dialogus De recta Latini Graecique sermonis pronuntiatione''.
=== L'"esilio" a Stoccarda===
Nel [[1496]] morì Eberhard di Württemberg e gli avversari di Reuchlin ottennero il favore del successore del duca. L’uccisione di Hans von Hutten ad opera di [[Ulrich (Württemberg)|Ulrich von Württemberg]] lo costrinse infine a lasciare Stoccarda. Reuchlin fu dunque felice di accogliere l’invito di [[Johann von Dalberg]] (1445-1503), erudito vescovo di [[Worms]] e cancelliere del Principe elettore [[Filippo(Palatinato)|Filippo]], a recarsi a [[Heidelberg]]. In questa corte rinascimentale il compito affidato a Reuchlin fu - oltre a quello di seguire gli studi dei figli di Filippo - di tradurre i testi greci, in effetti – sebbene Reuchlin non abbia mai ottenuto una cattedra di lingua greca o ebraica, egli fu sempre al centro degli studi di greco e di ebraico in Germania. Ad Heidelberg Reuchlin seguiva molti allievi privati, fra i quali il più conosciuto divenne [[Franz von Sickingen]]. Egli si avvaleva dunque per le proprie traduzione della collaborazione di giovani studenti, ai quali mise a disposizione un proprio manoscritto e alcuni piccoli tomi, ma non pubblicò mai una vera e propria grammatica greca. Egli difese fra l’altro – in contrasto con Erasmo da Rotterdam - la pronuncia moderna del greco che aveva appreso dai suoi insegnanti e che difese nel 1519 nell’opera ''Dialogus de Recta Lat. Graecique Serm. Pron.''
Filippo lo inviò inoltre a Roma nel già ricordato viaggio del [[1498]].
Reuchlin ebbe all'epoca molti contrasti con i monaci, in specieparticolare con l’agostinianol'[[Ordine agostiniano|agostiniano]] [[Conrad Holzinger]], del quale si fece beffe nella sua prima [[commedia]] latina ''Sergius'', una satira sui monaci indegni e sulle false [[reliquie]].
=== Gli studi ebraici e l’avvocatural'avvocatura ===
Per anni Reuchlin fu assorbito dagli studi di ebraistica, i quali non avevano per lui soltanto un interesse [[filologia| filologico]] . Egli era interessato alla riforma della [[Omiletica|predicazione]], come scrisse nel ''De Artearte Predicandipredicandi'' (1503)&mdash, un testo che divenne un vero e proprio manuale di predicazione. Egli sperava anzitutto che si conoscesse meglio la [[Bibbia]], rifiutandosi, fra l’altrol'altro, di considerare come unica fonte la [[Vulgata]].
Per Reuchlin la chiave all’ all<nowiki>'</nowiki>''Hebraea veritas'' fu rappresentata dalla tradizione grammaticale eed [[Esegesi|esegetica]] medioevalemedievale [[Rabbino|rabbinica]], in speciespecialmente quella di [[David Kimhi]], e quando la padroneggiò egli volle metterla a disposizione anche degli altri. Nel [[1506]] apparve ''De Rudimentisrudimentis Hebraicishebraicis''—grammar and lexicon— disi trattava di un’edizioneun'edizione costosa che vendette quindi fu poco venduta.
Una difficoltà era rappresentata dalle guerre in Italia che bloccavano l’afflussol'afflusso di bibbie ebraiche in Germania. Nel 1512 Reuchlin pubblicò i [[salmi penitenziali]] con spiegazioni grammaticali. Ma gli studi lo avevano avvicinato ai sistemi [[Mistica|mistici]] e [[Mitologia|mitologici]] dell’antichitàdell'antichità e da questi alla cabala.[[Cabala Reuchlin,ebraica|cabala]]: seguendo Pico della Mirandola, riteneva di trovare nella cabala una profonda [[teosofia]] che poteva essere di grande utilità per la difesa della cristianità e la riconciliazione di fede e ragione,; si trattava peraltro di una tesi comune all’epocaall'epoca. Reuchlin espose le sue idee in merito nel ''De Verboverbo Mirificomirifico'', e infine nel 1517 nel ''[[De Artearte Cabbalisticacabbalistica]]'' (1516).
Il macellaio [[Johannes Pfefferkorn]] (1469-1521), convertito dal [[giudaismo]], persecutore di [[ebrei]], pubblicò nel [[1505]], quale uomo di paglia dei [[Ordine domenicano|domenicani]] di [[Colonia (Germania)|Colonia]], diversi scritti antigiudaici e ottenne infineinoltre nel [[1509]] un mandato dall’Imperatoredall'Imperatore Massimiliano I per potere sequestrare tutti gli scritti ebraici al fine di bruciarli, l'idea: erariteneva che togliere agli ebrei i loro libri sarebbe stato il metodo migliore per ottenerne la conversione.
Al riguardo Pfefferkorn si recò presso Reuchlin per ottenere da questi un parere giuridico su come dare esecuzione al mandato imperiale. Reuchlin cercò di temporeggiare invocando la mancanza nel mandato di una serie di formalità.
Ma alla fineTuttavia si scatenò infine una vera controversia sulla proibizione dei libri ebraici fra Pfefferkorn da un lato e Reuchlin e altri umanisti dall’altro, che si opponevano a un divieto generalizzato, dall'altro.
Nel [[1510]] l’imperatorel'imperatore diffidò, infine,inserì Reuchlin ain un gruppo di esperti incaricati di dare la propria opinione sul tema della soppressione dei libri ebraici. Nella sua risposta del, Reuchlin suggerì -— non considerata ovviamente la Bibbia – suggerì— di suddividere i libri in sei classi. Facendo passareMediante tali classi mostrò che i libri che erano irrispettosi del cristianesimo erano molto pochi e in generigenere ritenuti privi di valore dagli ebrei medesimi, mentre gli altri scritti erano opere siao necessarie al culto ebraico, il quale era tollerato sia in base al diritto imperiale che a quello [[Diritto canonico|canonico]], ooppure contenevano materiale di valore e di interesse per gli studi, materiale che non doveva essere sacrificato per il solo fattomotivo di essere legato a una fede diversa dallada quella cristiana.
Reuchlin propose infine all’Imperatoreall'Imperatore chedi istituisseistituire per dieci anni due cattedre ebraichedi ebraico in ogni università tedesca, per le quali gli ebrei avrebbero dovuto fornire i libri necessari.
=== Gli ultimi anni ===
Al ritorno dal terzo viaggio in Italia apprese che la situazione a Stoccarda era mutata e che egli poteva dunque ritornare in quella città, dove aveva continuato a vivere sua moglie.
Attorno al [[1500]] ottenne un prestigioso incarico giudiziario nella lega sveva, che mantenne fino a quando nel [[1512]] si ritirò a vita privata, in una sua proprietà presso Stoccarda.
Attorno al 1500 ottenne un prestigioso incarico giudiziario nella lega sveva che mantenne fino a quando nel 1512 si ritirò a vita privata in una sua proprietà presso Stoccarda
<!--Il Quinto Concilio Laterano si espresse a favore della tesi di Reuchlin, nel senso che riconobbe che nel non vi erano tesi contrarie al cristianesimo, Papa Leone X condannò tuttavia tale affermazione come eretica.-->
<br />
Nel [[1520]], impoverito, fuggì dalla guerra e dalla [[peste]] a [[Ingolstadt]], dove fu nominato da [[Johannes Gussubelius]] primo professore di lingua greca ed ebraica.
Reuchlin tornò a Tubinga nel [[1521]]: erano gli anni della [[Riforma protestante|Riforma]], che però Reuchlin rifiutò. Egli, anzi, viveva già come confratello in un ordine agostiniano a Tubinga e, in seguito, si fece ordinare [[Presbitero|sacerdote]].
== Gli scritti e l'attività di Reuchlin ==
Nel [[1520]] impoverito fuggì dalla guerra e dalla peste a [[Ingolstadt]], dove fu nominato da [[Johannes Gussubelius]] primo professore di lingua greca e ebraica.
Reuchlin tornò a [[Tübingen]] nel [[1521]], erano gli anni della [[Riforma]], che però Reuchlin rifiutò. Egli, anzi, viveva già come confratello in un ordine agostiniano dal [[Tübingen]] e, in seguito, si fece ordinare pure sacerdote.
Insieme a [[Erasmo da Rotterdam]], Reuchlin è considerato l'umanista tedesco per eccellenza. Egli, influenzato dal suo vecchio collega olandese [[Rodolfo Agricola (Humanist)|Rudolf Agricola]], divenne il rappresentante tedesco del [[platonismo]] e del [[Rinascimento]]. Reuchlin scoprì la [[mistica]] e la [[teologia]] nella [[Cabala ebraica|cabala]] e presso i [[Caldei]] — come egli stesso scrisse nel ''De verbo mirifico'' del [[1494]] e nel ''De arte cabbalistica'' del [[1516]] — oltre che attraverso lo studio di [[Zaratustra]] e [[Pitagora]].
== Gli scritti e l’attività di Reuchlin ==
Come poeta in [[lingua latina]] Reuchlin passò dal [[dialogo]] al [[dramma]] e può essere considerato il fondatore della scuola drammatica tedesca. A [[Heidelberg]] scrisse negli anni [[1496]]-[[1497]] ''Satire Sergius'' e ''Scaenica Progymnasmata (Henno)''; quest'ultima sarà rielaborata da [[Hans Sachs]] come rappresentazione carnevalesca. Reuchlin attinse molto a tematiche della [[Commedia dell'arte]].
Con [[Erasmo da Rotterdam]] Reuchlin è considerato l’umanista tedesco per eccellenza. Egli – influenzato dal suo vecchio commilitone olandese [[Rodolfo Agricola (Humanist)|Rudolf Agricola]] - divenne il rappresentante tedesco del [[platonismo]] e del [[Rinascimento]]. Reuchlin scoprì la [[mistica]] e la [[teologia]] nella [[Cabala]] e presso i [[Caldei]] - come egli stesso scrisse nel "''De verbo mirifico''" del [[1494]] e nel "''De arte cabbalistica''" del [[1517]] - nonché con lo studio di [[Zaratustra]] e [[Pitagora]].
Le sue traduzioni, edizioni e sollecitazioni favorirono la conoscenza della [[lingua greca]]. Inoltre grazie al suo studio della [[lingua ebraica]] — eccezionale per l'epoca — aprì la possibilità di uno studio scientifico e [[filologia|filologico]] del ''[[Vecchio Testamento]]''. In tale ambito il suo libro ''De rudimentis hebraicis'' divenne il manuale usuale per lo studio dell'ebraico.
Come poeta in [[lingua latina]] Reuchlin passò dal [[dialogo]] al [[dramma]] e può essere considerato il fondatore della scuola drammatica tedesca. A [[Heidelberg]] scrisse negli anni [[1496]] - [[1497]] "''Satire Sergius''" e "''Scaenica Progymnasmata (Henno'')" quest’ultima sarà rielaborata da [[Hans Sachs]] come rappresentazione carnevalesca. Reuchlin attinse molto a tematiche della [[Commedia dell'arte]].
==Note==
Le sue traduzioni, edizioni e sollecitazioni favorirono la conoscenza della [[lingua greca]]. Inoltre grazie al suo studio della [[lingua ebraica]] – eccezionale per l’epoca - aprì la possibilità di uno studio scientifico e [[filologia|filologico]] del [[Vecchio Testamento]]. In tale ambito il suo libro ''De rudimentis hebraicis''" divenne il manuale usuale per lo studio dell’ebraico.
<references/>
== Bibliografia ==
*Johannes Reuchlin, ''L'arte cabbalistica (De arte cabalistica)'', a cura di Giulio Busi e Saverio Campanini, Opus Libri, Firenze 1996 (seconda edizione).
*Saverio Campanini, ''La traduzione italiana del De arte cabalistica di Johannes Reuchlin'', in «Materia Giudaica», 1 (1996), pp. 4-7.
*Saverio Campanini, ''Reuchlins jüdische Lehrer aus Italien'', in G. Dörner (a cura di), ''Reuchlin und Italien'', Jan Thorbecke Verlag, Stuttgart 1999, pp. 69-85.
==Altri progetti==
Johannes Reuchlin, "L'arte cabbalistica (De arte cabalistica), a cura di Giulio Busi e Saverio Campanini, Opus Libri, Firenze 1996 (seconda edizione).
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