Azione generale d'arricchimento: differenze tra le versioni
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{{U|Ingiustificato arricchimento|diritto|novembre 2010}}
L’art. 2041 del [[codice civile]] fissa, come principio generale, quello per il quale chi, senza giusta causa, si è arricchito a danno di altri è tenuto, nei limiti dell’arricchimento conseguito, ad indennizzare chi ha subito la correlata diminuzione patrimoniale. L’ingiustificato arricchimento è dunque fonte legale di obbligazioni.▼
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==Diritto italiano==
Nel diritto italiano il principio è regolato dall'art. 2041 del [[Codice civile italiano|Codice civile]].
==Storia==
Il [[diritto romano]] conosceva varie azioni per rimediare ai casi in cui un acquisto basato su un titolo formale produceva un approfittamento contrario alla morale sociale: la più famosa di queste azioni era
==Presupposti==
Presupposti dell'azione di arricchimento sono:
* Arricchimento dell'accipiens
L’''arricchimento'' è ogni '''vantaggio economicamente valutabile''', come, ad esempio, un incremento patrimoniale o un mancato impoverimento. Anche l’utilizzazione di un bene può essere in questo senso rilevante. L’arricchimento non rileva quando viene meno prima della [[domanda giudiziale]] per causa non imputabile all’arricchito (a meno che costui non abbia fatto venir meno l’arricchimento con mala fede, perchè in questo caso risponderà lo stesso).▼
* Danno dell'impoverito
Circa l’''impoverimento'' correlato di altro soggetto, al quale poi spetta l’azione di arricchimento, si rileva come esso consista nel '''pregiudizio economico dipendente dalla lesione di interessi protetti'''. Il diritto di indennizzo è determinato rispetto alla lesione subita, che quindi, si dice ('''BIANCA'''), lo condiziona e lo delimita. Tra impoverimento ed arricchimento deve esserci un nesso di stretta correlazione: la giurisprudenza ritiene in genere necessaria una causalità diretta, escludendo che l’impoverito possa agire con l’azione di arricchimento verso chi ha conseguito un vantaggio patrimoniale per il tramite di una terza persona.▼
* Correlazione tra arricchimento e danno
Infine, è necessario che l’arricchimento sia maturato ''senza giusta causa''. Per alcuni ('''LEONE''') è senza giusta causa l’arricchimento contrario ad [[equità]] o addirittura al diritto, ma la nozione appare troppo ampia e consentirebbe ad una valutazione morale di prevalere su quella giuridica. Per quella che sembra la migliore dottrina ('''BIANCA'''), occorre ricordare come l’ordinamento sia posto in funzione della tutela di interessi socialmente rilevanti, quindi così come ogni contratto deve avere una causa, '''''ogni arricchimento deve dipendere dalla realizzazione di un interesse meritevole di tutela'''''. Quindi, l’arricchimento sarà senza [[causa]] quando non ha tale giustificazione, ed è quindi correlato ad un impoverimento non remunerato ne prodotto in virtù di liberalità o di adempimento di [[obbligazione naturale]].▼
* Mancanza di giustificazione dell'arricchimento
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▲Circa
▲Infine, è necessario che
==Indennizzo e restituzione==
==Profili processuali==
Se viene proposta [[Azione (diritto)|azione]] diversa, la giurisprudenza è ferma nel considerarla non convertibile in azione di arricchimento
==Note==
<References/>
==Bibliografia==
* {{Cita libro|autore = Bianca|titolo = Diritto Civile|edizione = 5|città = Milano|anno = 1994|cid = Bianca}}
{{Portale|diritto}}
[[Categoria:
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